Indice della Relazione

Transcript

Indice della Relazione
Relazione sulla attività 2005-2006LLA
ATTIVITA’
1
2005-2006
Indice
1. Presentazione del Dipartimento
2. Organi Dipartimentali
3. Sezioni del Dipartimento
4. Il Personale
5. Attività Amministrativo-Contabile
6. Alta Formazione
7. Centri di Ricerca
8. Attività di Ricerca del Dipartimento
9. Piattaforme Dipartimentali
10. Elenco Libri e Volumi
11. Pubblicazioni
12. Brevetti
13. Iniziative ed Eventi
Allegato n.1 Regolamento del Dipartimento
2
1.
IL DIPARTIMENTO DI SCIENZE CHIRURGICHE
Il Dipartimento di Scienze Chirurgiche è stato istituito nel 2000 su iniziativa dei
Proff. Biasi, Cerri, Gabrielli, Mangioni, Marinoni, Milani, Morosini, Nespoli, Paolini,
Pesenti, Uggeri, ed i Dott.ri Cereda, Dal Pra, Leone, Lissoni, Locatelli, Mingazzini,
Morini, in seguito alla costituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia
dell’Università degli Studi di Milano – Bicocca, per meglio rispondere agli
orientamenti sulle organizzazioni delle Università e per un migliore e più integrato
svolgimento sia dell’Attività di Ricerca che dell’Attività Didattica.
Il fine del Dipartimento è quello di promuovere l’Attività di Ricerca e coordinare
l’Attività Didattica dei Docenti firmatari della proposta provenienti dai seguenti
Istituti: Istituto di Chirurgia Generale, Cardiovascolare, Toracopolmonare, Anestesia
e Rianimazione, Malattie Cardiovascolari e Respiratorie, Medicina Legale delle
Assicurazioni, Scienze Biomediche.
Nel corso degli anni la composizione del Dipartimento e’ cambiata, ed in particolare
nell’anno 2006 il personale docente e tecnico-amministrativo della Sezione di
Tecnologie Biomediche afferente al Dipartimento di Neuroscienze ha chiesto
l’afferenza, ed e’ diventato parte integrante del Dipartimento di Scienze Chirurgiche.
Dal momento della sua istituzione, il Dipartimento è cresciuto e si è dotato di un
regolamento, raggiungendo a fine 2006 un organico di trentadue docenti e quarantatre
membri comprendenti personale tecnico-amministrativo, dottorandi e assegnisti di
ricerca. Il Dipartimento è composto da quattro Sezioni: a) Chirurgia, b) Ginecologia e
Ostetricia, c) Patologia e Medicina Molecolare, d) Tecnologie Biomediche,
corrispondenti a particolari ambiti funzionali e a specifiche esigenze di ricerca.
Obiettivo primario del Dipartimento di Scienze Chirurgiche è favorire lo sviluppo, la
formazione, la ricerca ed il trasferimento tecnologico nell’ambito della Medicina e
delle Biotecnologie. Notevole importanza è data alla stretta integrazione tra Ricerca e
Didattica, per far si che l’insegnamento sia costantemente aggiornato alle nuove
tendenze tecnologiche, al fine di dare a Ricerca e Didattica respiro e qualità.
3
Il Dipartimento di Scienze Chirurgiche svolge ricerche in ambito clinico e pre-clinico,
diagnostico, di medicina molecolare e traslazionale. Gli ambiti di ricerca sviluppati
all’interno del dipartimento riguardano le patologie cardiovascolari quali aterosclerosi
e sue complicanze, cardiopatia ischemica e correzione di cardiopatie congenite; le
patologie tumorali, particolarmente del tratto gastro-enterico e dell’apparato genitale
femminile; la patologia diabetica; le patologie ortopediche di origine traumatica o
degenerativa e la loro correzione mediante artroprotesi; la fisiopatologia della
riproduzione e della gravidanza; la fisiopatologia del supporto pelvico, in particolare
la funzione degli sfinteri pelvici, urinario e fecale, ed il descensus dell’apparato
genito-urinario e del retto; la diagnostica per immagini, l’immaging funzionale, la
radioterapia e la medicina nucleare.
Gli obiettivi che i gruppi di ricerca del Dipartimento si prefiggono prevedono lo
sviluppo delle conoscenze dei processi patogenetici per la progettazione di nuovi
approcci diagnostici e terapeutici. Tali studi sfruttano anche la Medicina
Traslazionale, con ricerche di base nell’ambito della Medicina Molecolare, della
Immunologia e della Morfologia microscopica in modelli in vitro, in modelli animali
preclinici e in studi clinici.
Le finalità del Dipartimento di Scienze Chirurgiche sono promuovere e coordinare le
Attività di Ricerca concernenti le discipline afferenti il Dipartimento stesso. Le
diverse competenze dei Docenti e dei Ricercatori afferenti si complementano
assicurando uno studio globale dei processi fisiopatologici grazie alle sinergie di
lavoro dei componenti le quattro sezioni.
Al Dipartimento di Scienze Chirurgiche afferiscono: il Centro di Eccellenza di
Bioimmagini Molecolari che comprende il Centro CICLOTRONE PET e il
Laboratorio di Neuroimmagini Cognitive e cliniche; il Centro di Ricerca
Interuniversitario per lo Studio, la Prevenzione e la Terapia delle Vasculopatie
Aterosclerotiche; il Centro di Ricerca per lo Studio delle Patologie Epato Biliari
Pancreatiche.
Il Dipartimento ha attivato la Piattaforma di Modelli Sperimentali di Patologia e
Chirurgia Sperimentale situato presso l’Istituto Sperimentale Lazzaro Spallanzani.
Nel corso degli anni il Dipartimento ha ottenuto contratti con l’Unione Europea e
finanziamenti dal Ministero della Ricerca, dal Ministero della Sanità, dal Ministero
4
dell’Agricoltura, della Regione Lombardia, da Telethon e da aziende private. Le
ricerche effettuate mediante queste risorse hanno portato alla pubblicazione di
numerosi articoli su riviste scientifiche internazionali e ad un brevetto internazionale.
Le attività di ricerca del Dipartimento sono fortemente integrate con le attività
didattiche: tutto il personale docente e ricercatore è infatti impegnato nei diversi corsi
di Laurea di I livello e Specialistica, nonche’ in Scuole di Specializzazione, Master
Universitari di II livello e Dottorati di Ricerca.
Il Direttore
Prof. Franco Uggeri
5
2.
ORGANI DIPARTIMENTALI
Direttore del Dipartimento
Prof. Giorgio Maria Biasi
(fino al 30/09/06)
Prof. Franco Uggeri
(dal 01/10/06)
Vice-Direttore del Dipartimento
Prof. Edoardo Carlo Marinoni
(fino al 30/09/06)
Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
(dal 01/10/06)
Segretario Amministrativo
Dott.ssa Beatrice Beghelli
(fino al 19/2/06)
Dott. Giancarlo La Pietra
(dal 20/02/06)
Vice Segretario Amministrativo
Dott.ssa Sara Colombo
(dal 01/08/06)
6
3.
SEZIONI DEL DIPARTIMENTO
SEZIONE DI CHIRURGIA
Prof. Giorgio Maria Biasi, Dott. Marco Bigoni, Dott. Francesco
Formica, Dott. Alberto Froio, Prof. Francesco Gabrielli, Dott. Luca
Vittorio Gianotti, Prof. Edoardo Carlo Marinoni, Prof. Paolo
Mingazzini, Prof. Angelo Nespoli, Prof. Giovanni Paolini, Dott. Fabrizio
Romano, Prof. Franco Uggeri
SEZIONE DI GINECOLOGIA E OSTETRICIA
Prof.ssa Nicoletta Colombo, Dott. Andrea Alberto Lissoni, Prof.ssa Anna
Locatelli, Prof. Costantino Mangioni, Prof. Rodolfo Milani, Prof.ssa
Patrizia Vergani
SEZIONE DI PATOLOGIA E MEDICINA MOLECOLARE
Prof. Roberto Buffa, Prof. Giorgio Cattoretti, Dott. Roberto Giovannoni,
Prof.ssa Marialuisa Lavitrano, Prof. Biagio Eugenio Leone, Prof.
Osvaldo Morini, Dott.ssa Daniela Roberta Schillaci
SEZIONE DI TECNOLOGIE BIOMEDICHE
Prof. Ferruccio Fazio, Prof. Gianstefano Gardani, Prof.ssa Maria Carla
Gilardi, Dott. Adelmo Grimaldi, Dott. Claudio Landoni, Prof. Maria
Cristina Messa, Dott.ssa Rosa Maria Moresco, Prof. Sandro Sironi, Dott.
Sergio Todde
7
4.
IL PERSONALE
PERSONALE DOCENTE
NOME
SEZIONE
E RUOLO
SETTORE
SCIENTIFICO
E-MAIL
DISCIPLINARE
Sez.
BIASI
Chirurgia
Giorgio Maria
Professore
MED/22
[email protected]
MED/33
[email protected]
MED/08
[email protected]
MED/40
[email protected]
MED/36
[email protected]
MED/23
[email protected]
Ordinario
BIGONI
Marco
Sez.
Chirurgia
Ricercatore
Sez.
Patologia e
BUFFA
Medicina
Roberto
Molecolare
Professore
Ordinario
Sez.
COLOMBO
Nicoletta
Ginecologia
e Ostetricia
Professore
Associato
Sez.
FAZIO
Ferruccio
Tecnologie
Biomediche
Professore
Ordinario
FORMICA
Francesco
Sez.
Chirurgia
Ricercatore
8
FROIO
Alberto
Sez.
Chirurgia
MED/22
[email protected]
MED/18
[email protected]
MED/36
[email protected]
MED/18
[email protected]
ING-INF/06
[email protected]
MED/04
[email protected]
MED/50
[email protected]
Ricercatore
Sez.
GABRIELLI
Chirurgia
Francesco
Professore
Ordinario
Sez.
GARDANI
Gianstefano
Tecnologie
Biomediche
Professore
Associato
GIANOTTI
Luca Vittorio
Sez.
Chirurgia
Ricercatore
Sez.
GILARDI
Maria Carla
Tecnologie
Biomediche
Professore
Ordinario
Sez.
GIOVANNONI
Roberto
Patologia e
Medicina
Molecolare
Ricercatore
Sez.
GRIMALDI
Tecnologie
Adelmo
Biomediche
Ricercatore
9
Sez.
LANDONI
Tecnologie
Claudio
Biomediche
MED/36
[email protected]
MED/04
[email protected]
MED/40
[email protected]
MED/08
[email protected]
MED/40
[email protected]
MED/40
[email protected]
Ricercatore
Sez.
Patologia e
LAVITRANO
Medicina
Marialuisa
Molecolare
Professore
Associato
Sez.
LISSONI
Ginecologia
Andrea Alberto
e Ostetricia
Ricercatore
Sez.
Patologia e
LEONE
Medicina
Biagio Eugenio
Molecolare
Professore
Associato
Sez.
LOCATELLI
Ginecologia
Anna
e Ostetricia
Ricercatore
Sez.
MANGIONI
Costantino
Ginecologia
e Ostetricia
Professore
Ordinario
10
Sez.
MARINONI
Chirurgia
Edoardo Carlo
Professore
MED/33
[email protected]
MED/36
[email protected]
MED/40
[email protected]
MED/22
[email protected]
MED/50
[email protected]
MED/43
[email protected]
MED/18
[email protected]
Ordinario
Sez.
MESSA
Maria Cristina
Tecnologie
Biomediche
Professore
Ordinario
Sez.
MILANI
Rodolfo
Ginecologia
e Ostetricia
Professore
Ordinario
Sez.
MINGAZZINI
Chirurgia
Paolo
Professore
Associato
Sez.
MORESCO
Tecnologie
Rosa Maria
Biomediche
Ricercatore
Sez.
Patologia e
MORINI
Medicina
Osvaldo
Molecolare
Professore
Associato
Sez.
NESPOLI
Chirurgia
Angelo
Professore
Ordinario
11
Sez.
PAOLINI
Chirurgia
Giovanni
Professore
MED/23
[email protected]
MED/18
[email protected]
MED/43
[email protected]
MED/36
[email protected]
MED/50
[email protected]
MED/18
[email protected]
MED/40
[email protected]
Associato
ROMANO
Fabrizio
Sez.
Chirurgia
Ricercatore
Sez.
SCHILLACI
DanielaRoberta
Patologia e
Medicina
Molecolare
Ricercatore
Sez.
SIRONI
Sandro
Tecnologie
Biomediche
Professore
Associato
Sez.
TODDE
Tecnologie
Sergio
Biomediche
Ricercatore
Sez.
UGGERI
Chirurgia
Franco
Professore
Ordinario
Sez.
VERGANI
Patrizia
Ginecologia
e Ostetricia
Professore
Associato
12
PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO
NOME
UBICAZIONE N.TELEFONO
E-MAIL
Università
COLOMBO
Milano-Bicocca
Sara
Edificio U8
02/64488067
[email protected]
02/61765246
[email protected]
02/64488112
[email protected]
4° piano
Osp. Bassini
GIOIOSA
Sez.
Angela
Ginecologia e
Ostetricia
Università
LA PIETRA
Milano-Bicocca
Giancarlo
Edificio U8
1° piano
MONTI
Daniela Angela
Ospedale San
Gerardo Nuovo
Sez. Chirurgia
039/367021
039/2334372
[email protected]
[email protected]
Centro di
PARENTE
Leonardo
Eccellenza
Bioimmagini
039/2339133
[email protected]
molecolari
13
SALA
Ospedale San
Nadia
Gerardo Nuovo
039/2332391
[email protected]
Sez. Chirurgia
SCARDA
Leonarda
PERSONALE
Palazzo LITA
Sez. Tecnologie
02/50330467
Biomediche
TECNICO
[email protected]
[email protected]
AMMINISTRATIVO
A
TEMPO
DETERMINATO
NOME
AMBROSETTI
Monica
LAGANA’
Francesca
UBICAZIONE
N.TELEFONO
E-MAIL
039/2333021
[email protected]
Ospedale San
Gerardo Nuovo
Sez. Chirurgia
Ospedale San
Gerardo Nuovo
039/367021
[email protected]
Sez. Chirurgia
14
PERSONALE TECNICO SCIENTIFICO
NOME
UBICAZIONE
N.TELEFONO
E-MAIL
Ospedale San
BECCHIO
Gerardo Nuovo
Simona
Sez. Tecnologie
039/2333463
[email protected]
[email protected]
Biomediche
DE
Palazzo LITA
MARCHIS
Sez. Tecnologie
Daniela
Biomediche
02/50330467
[email protected]
02/26432225
[email protected]
02/64488339
[email protected]
Ospedale
LANZONI
San Raffaele
Paola Rita
Sez. Tecnologie
Biomediche
Università
MASIERO
Laura
Milano-Bicocca
Sez. Patologia e
Medicina
Molecolare
Ospedale San
NESPOLI
Antonella
Gerardo Vecchio
039/2333712
Sez. Ginecologia
039/2333837
[email protected]
e Ostetricia
PECORA
Clinica Zucchi
Nicoletta
Sez. Chirurgia
039/8383312
[email protected]
Ospedale San
PERSICO
Gerardo Vecchio
039/2333712
Giuseppina
Sez. Ginecologia
039/2333837
[email protected]
e Ostetricia
15
Ospedale San
SCARDAONI
Raffaele
Lorella
Sez. Tecnologie
02/2153056
[email protected]
02/26433641
[email protected]
02/26410749
[email protected]
02/26432708
[email protected]
Biomediche
Ospedale San
SIMONELLI
Raffaele
Pasquale
Sez. Tecnologie
Biomediche
Ospedale San
STUCCHI
Raffaele
Stefano
Sez. Tecnologie
Biomediche
Ospedale San
TUROLLA
Elia Anna
Raffaele
Sez. Tecnologie
Biomediche
Ospedale San
USUELLI
Luigia
Gerardo Vecchio
039/2333712
Sez. Ginecologia
039/2333837
[email protected]
e Ostetricia
Ospedale San
ZOBBI
Gerardo Vecchio
039/2333712
Virna
Sez. Ginecologia
039/2333837
[email protected]
e Ostetricia
16
ASSEGNISTI DI RICERCA E BORSISTI
NOME
BALSAMO
Vincenzo
UBICAZIONE N.TELEFONO
Sez. Tecnologie
Biomediche
E-MAIL
02/21717559
[email protected]
02/64488339
[email protected]
02/26433641
[email protected]
02/21717544
[email protected]
02/26435456
[email protected]
02/64488339
[email protected]
02/26435170
[email protected]
039/2332391
[email protected]
Università
CERRITO
Maria Grazia
Milano-Bicocca
Sez. Patologia e
Medicina
Molecolare
CORADESCHI
Sez. Tecnologie
Elisa
Biomediche
De PALMA
Sara
Palazzo LITA
Sez. Tecnologie
Biomediche
GIOVACCHINI
Sez. Tecnologie
Gianpiero
Biomediche
Università
GRASSILLI
Emanuela
Milano-Bicocca
Sez. Patologia e
Medicina
Molecolare
MANSUETO
Sez. Tecnologie
Rita
Biomediche
NESPOLI
Luca
Ospedale San
Gerardo Nuovo
Sez. Chirurgia
17
Università
POZZI
Stefano
Milano-Bicocca
Sez. Patologia e
02/64488339
[email protected]
Medicina
Molecolare
PRADA
Massimo
SARGENTI
Manuela
Ospedale San
Gerardo Nuovo
039/2332391
[email protected]
Sez. Chirurgia
Ospedale San
Gerardo Nuovo
039/2332391
[email protected]
Sez. Chirurgia
18
DOTTORANDI DI RICERCA
BELLOLLI
Sez. Tecnologie
Sara
Biomediche
BUSNELLI
Sez. Patologia e
Marco
Medicina
DIMET
Molecolare
FARINA
Sez. Patologia e
Laura
Medicina
DIMET
Molecolare
FILANNINO
Sez. Tecnologie
Azzurra
Biomediche
FLOREA
Sez. Tecnologie
Joana
Biomediche
MANZINI
Sez. Patologia e
Stefano
Medicina
DIMET
Molecolare
MASIELLO
Sez. Tecnologie
Valeria
Biomediche
PIETRA
Sez. Tecnologie
Lucia
Biomediche
SCAGLIARINI
Sez. Patologia e
Alessandra
Medicina
DIMET
Molecolare
VARGIOLU
Sez. Patologia e
Alessia
Medicina
DIMET
Molecolare
02/26433641
[email protected]
02/64488338
[email protected]
02/64488338
[email protected]
02/26433641
[email protected]
02/50330472
[email protected]
02/64488338
[email protected]
02726432708
[email protected]
02/50330472
[email protected]
02/64488338
[email protected]
02/64488338
[email protected]
19
5.
ATTIVITA’ AMMINISTRATIVO - CONTABILE
Tabella sintetica dell’attività amministrativo-contabile
2005
N°
Importo
Mandati
409
561917,15
Impegni
396
612436,33
Reversali
30
534215,83
Accertamenti
31
943016,64
Variazioni bilancio
30
1772552,23
2006
N°
Importo
Mandati
611
1037602,13
Impegni
655
1168384,42
Reversali
45
1480884,37
Accertamenti
49
1412377,74
Variazioni bilancio
67
2005702,22
BILANCIO
3000000
2500000
2000000
1500000
1000000
500000
0
2002
2003
2004
2005
2006
20
MANDATI DI PAGAMENTO
(NUMERO)
600
500
400
300
200
100
0
2002
2003
2004
2005
2006
MANDATI DI PAGAMENTO
(IMPORTO)
1200000
1000000
800000
600000
400000
200000
0
2002
2003
2004
2005
2006
21
PERSONALE DOCENTE
35
30
25
20
15
10
5
0
2004
2005
2006
22
6.
ALTA FORMAZIONE
6. 1
SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE
Scuola di Specializzazione in Anatomia Patologica
Scuola di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione
Scuola di Specializzazione in Cardiochirurgia
Scuola di Specializzazione in Chirurgia dell’Apparato Digerente
Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale
Scuola di Specializzazione in Chirurgia Vascolare
Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia
Scuola di Specializzazione in Medicina Nucleare
Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia
Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica
Scuola di Specializzazione in Radioterapia
6. 2
DOTTORATI DI RICERCA
Dottorato in Bioingegneria
Dottorato in Medicina Traslazionale e Molecolare-DIMET
Dottorato in Tecnologie Biomediche
Dottorato in Ginecologia Oncologica
6.3
MASTER
Master Universitario di II livello in Tecniche Endovascolari
Master Universitario di II livello in Chirurgia Artroscopica
6.4
SCUOLA EUROPEA DI CHIRURGIA VASCOLARE ED
ENDOVASCOLARE (ESCvES)
23
6.1

SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE
Scuola di Specializzazione in Anatomia Patologica
Direttore: Prof. Roberto Buffa
STRUTTURE A DISPOSIZIONE DELLA SCUOLA
Sede amministrativa della Scuola:
Dipartimento di Scienze Chirurgiche, via Cadore 48, 20052 Monza (MI).
Sede effettiva e principale struttura d’insegnamento:
Unità Operativa di Anatomia Patologica e Citologia Diagnostica e Laboratorio di
Genetica Medica, Azienda Ospedaliera S. Gerardo, Via Pergolesi 33, 20052 Monza
(MI).
STRUTTURE COLLEGATE
Già convenzionata:
Unità Operativa di Anatomia Patologica
Presidio Ospedaliero di Desio (Via Mazzini, 1 Desio)
Direttore: Dott. Agostino Faravelli
Azienda Ospedaliera “Ospedale Civile” di Vimercate
Via C. Battisti, 23 20059 Vimercate
24
In attesa di convenzione:
Unità Operativa di Anatomia e Istologia Patologica e Citodiagnostica
Presidi Ospedalieri di Vimercate (Via C. Battisti, 23 Vimercate-MI) e Sesto S.
Giovanni (Viale Matteotti, 83 Sesto S. Giovanni-MI)
Direttore: Dott. Daniela Lodeville
Azienda Ospedaliera “Ospedale Civile” di Vimercate
Via C. Battisti, 23 20059 Vimercate (MI )
La frequenza nelle varie strutture nell’ambito delle aree d’insegnamento secondo il
monte ore sotto specificato avviene secondo delibera del Consiglio della Scuola, nel
rispetto degli obiettivi generali e di quelli da raggiungere nelle diverse aree e nei
singoli settori scientifico-disciplinari.
Tutori designati annualmente dal Consiglio della Scuola guidano gli specializzandi
nel loro percorso formativo. Lo svolgimento delle attività di tirocinio e l’esito positivo
del medesimo sono attestati da docenti ai quali sia stata affidata la responsabilità
didattica, in servizio nelle strutture presso cui il medesimo tirocinio sia stato svolto.
AREE DI ADDESTRAMENTO PROFESSIONALE E RELATIVI SETTORI
SCIENTIFICO-DISCIPLINARI
A - Area propedeutica
Obiettivo: lo specializzando deve apprendere le conoscenze fondamentali di genetica
e citogenetica, biologia molecolare, patologia molecolare, statistica, microbiologia.
Inoltre deve acquisire le basi teorico-pratiche dell’esecuzione di un riscontro
diagnostico necroscopico, di allestimento e colorazione di preparati istologici e
citologici, di uso del microscopio ottico ed elettronico.
Settori: MED/03
Genetica medica
Citogenetica
BIO/11
Biologia molecolare
MED/04
Patologia molecolare
MED/1
Statistica Medica
BIO/19
Microbiologia
25
MED/08
Anatomia Patologica
Tecnica e Diagnostica delle autopsie
B – Area della sistematica e della diagnostica anatomo-patologica
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire conoscenze teoriche avanzate di
sistematica anatomo-patologica (a livello macro- e microscopico, ultrastrutturale e
molecolare) e competenze pratiche di diagnostica anatomopatologica (macroscopica,
microscopica istopatologica e citopatologica, su preparati definitivi ed estemporanei,
ultrastrutturale), avvalendosi anche dei dati di immunocitochimica e biologia
molecolare.
Settori: MED/08
Anatomia patologica
Neuropatologia
C – Area della sanità pubblica
Obiettivo: lo specializzando deve conseguire adeguate conoscenze teoriche di
medicina legale, tossicologia, deontologia, medicina del lavoro e medicina preventiva,
igiene, organizzazione sanitaria.
Settori: MED/43
Medicina legale
MED/44
Medicina del lavoro
MED/42
Igiene generale e applicata
D - Area di subspecializzaione anatomo-patologica
Obiettivo: lo studente deve apprendere le competenze diagnostiche specialistiche nei
vari campi della sistematica (neuropatologia, patologia degli apparati respiratorio,
digerente,
cardiovascolare,
ematopatologia,
dermatopatologia,
uropatologia,
ginecopatologia…) correlandole con i dati anatomo-clinici.
Settori: MED/36
MED/15
Diagnostica per immagini
Malattie del sangue
26
MED/08
Anatomia Patologica
Neuropatologia
E – Standard complessivo di addestramento professionalizzante
Lo specializzando, per essere ammesso all’esame finale di diploma, deve avere
frequentato in misura corrispondente al monte ore previsto, aver superato gli esami
annuali e svolto il tirocinio. Inoltre, nell’ambito degli standard complessivi di
addestramento professionalizzante, lo specializzando deve avere condotto in prima
persona, con progressiva assunzione di autonomia, atti medici specialistici in numero
non inferiore a quanto di seguito specificato:
Esami macroscopici e campionamento di pezzi chirurgici
3000
Diagnosi istopatologiche
8000
Diagnosi citopatologiche (compresa la citologia cervico-vaginale)
8000
Diagnosi intraoperatorie
200
Riscontri diagnostici
300

Scuola di Specializzazione in Cardiochirurgia
Direttore: Prof. Giovanni Paolini
OBIETTIVI
Durata legale 5 anni
Formazione di medici specialisti in cardiochirurgia.
Durante
il
periodo
di
formazione,
gli
specializzandi
saranno
introdotti
progressivamente nelle attività di gestione clinica dei pazienti in attesa di intervento e
dei pazienti sottoposti ad intervento cardiochirurgico. Sono previste rotazioni di circa
sei mesi nei reparti di cardioloiga, semi-intensiva e terapia intensiva cardiochirurgia.
Inoltre sono previste rotazioni della durata di tre mesi in reparti chirurgici affini quali
chirurgia toracica, chirurgia vascolare e chirurgia generale.
Dal secondo anno parteciperanno alle sedute di sala operatoria per iniziare ed
apprendere l’attività chirurgica e la gestione del paziente durante l’intervento
chirurgico.
27
Sono inoltre formalizzati cicli di lezioni che comprendono nozioni di base e
specialistiche di diagnostica per immagini, chirurgia generale, cardiologia, tecniche di
cardiochirurgia.
Ogni specializzando viene inoltre coinvolto in maniera attiva in progetti ricerca.
STRUTTURE A DISPOSIZIONE (CONVENZIONATE)
- Cardiothorax Center, University of Enschede, The Netherland
- U.O. di Cardiochirugia Ospedale di Legnano
- U.O. Cardiochirurgia, Spedali Riuniti Bergamo

Scuola
di
Specializzazione
in
Chirurgia
dell’Apparato
Digerente
Direttore: Prof. Franco Uggeri
La scuola ha lo scopo di formare medici specialisti nel settore professionale della
prevenzione, diagnosi, terapia chirurgica delle malattie dell’apparato digerente. Tali
specialisti sono addestrati per rispondere a tutte le richieste di competenza di
chirurgia dell’apparato digerente.
28
La scuola rilascia il titolo di specialista in chirurgia dell’apparato digerente.
Il corso ha la durata di 5 anni con sede amministrativa presso il Dipartimento di
Scienze Chirurgiche. Il numero massimo degli specializzandi iscrivibili a ciascun
anno, tenuto conto delle capacità formative delle strutture afferenti, è di 5 per
ciascuna anno di corso, per un totale di 25 specializzandi
TABELLA A - Aree di addestramento professionalizzante e relativi settori
scientifico-disciplinari
A – Propedeutica
Obiettivo: Lo specializzando deve approfondire le conoscenze dell’embriologia,
anatomia umana normale e speciale dell’apparato digerente. Inoltre apprende i
rudimenti della medicina operatoria e deve acquisire la base di conoscenza per la
valutazione epidemiologica e l’inquadramento di casi clinici anche mediante sistemi
informatici. Deve acquisire l’esperienza pratica necessaria a valutare clinicamente un
paziente definendone la tipologia sulla base delle conoscenze di patologia clinica,
anatomia patologica, fisiopatologia chirurgica e metodologia clinica.
B - Patologia speciale e metodologia clinica
Obiettivo: Lo specializzando deve acquisire una conoscenza avanzata e diretta in
merito alla sistematica e alla semeiotica clinica dell’apparato digerente, della
radiologia oltre che una adeguata conoscenza dei principali quadri anatomo e
istopatologici.
C – Diagnostica clinica di laboratorio
Obiettivo: lo specializzando dovrà affrontare la conoscenza della diagnostica
differenziale e delle tecniche di endoscopia digestiva delle malattie dell’apparato
digerente.
29
D – Terapia chirurgica generale e speciale
Obiettivo: lo specializzando dovrà approfondire la conoscenza del ragionamento
clinico differenziale e la terapia medico-chirurgica con l’apprendimento delle
tecniche endoscopiche specifiche delle malattie dell’apparato digerente.
E – Tecniche operatorie
Obiettivo: lo specializzando dovrà apprendere la capacità di gestire in maniera
autonoma un paziente affetto da malattia dell’apparato digerente sia in elezione che
in urgenza.
Tabella B - Standard complessivo di addestramento professionale
Per essere ammesso all’esame finale di diploma, lo specializzando deve dimostrare di
aver raggiunto un’adeguata preparazione professionale specifica, basata sulla
dimostrazione di avere personalmente eseguito atti medici ed i procedimenti
chirurgici specialistici.
L’attività didattica comprende ogni anno ottocento ore di didattica formale e tirocinio
professionale guidato. Essa è organizzata in un attività didattica teorico-pratica
comune per tutti gli specializzandi (quattrocento ore). Ed in una attività didattica
elettiva, prevalentemente di carattere teorico-applicativo, di ulteriori quattrocento ore,
rivolta all’approfondimento dei curricula corrispondenti ad ognuno dei settori
formativo-professionali (monte ore elettivo).
Durante i 5 anni di corso è richiesta la frequenza nei reparti di degenza nelle sale
operatorie, negli ambulatori, nei servizi specialistici e nelle strutture di ricerca
afferenti alla scuola.
Inoltre lo specializzando deve avere partecipato alla conduzione, secondo le norme di
buona pratica clinica, di almeno 3 sperimentazioni cliniche controllate.
30

Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale
Direttore: Prof. Angelo Nespoli
La scuola ha lo scopo di formare medici specialisti nel settore professionale della
chirurgia. Tali specialisti sono addestrati per rispondere a tutte le richieste di
competenza chirurgicagenerale.
La scuola rilascia il titolo di specialista in chirurgia generale.
Il corso ha la durata di 6 anni. Il numero massimo degli specializzandi iscrivibili a
ciascun anno, tenuto conto delle capacità formative delle strutture di cui all'art. 24, è
di 10 per ciascun anno di corso, per un totale di 60 specializzandi.
TABELLA A - Aree di addestramento professionalizzante e relativi settori
scientificodisciplinari.
A - Propedeutica
Obiettivo: lo specializzando inizia l'apprendimento dell'anatomia chirurgica e della
medicina operatoria e deve acquisire la base di conoscenza per la valutazione
epidemiologica e l'inquadramento dei casi clinici anche mediante sistemi informatici.
Deve acquisire l'esperienza pratica necessaria a valutare clinicamente un paziente
definendone la tipologia sulla base della conoscenza di patologia clinica, anatomia
patologica, fisiopatologia chirurgica, metodologia clinica.
B - Semeiotica clinica e strumentale
Obiettivo: lo specializzando procede nell'apprendimento della medicina operatoria e
deve acquisire la base di conoscenza e la relativa esperienza pratica necessaria ad
impostare, seguire e verificare personalmente l'iter diagnostico più adatto per giungere
ad una corretta definizione della patologia nei singoli pazienti.
C - Chirurgia generale
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire la base di conoscenza e la relativa
31
esperienza pratica necessarie a definire, sulla base di una valutazione complessiva
della malattia e del paziente, l'indicazione al tipo di trattamento più corretto
- chirurgico o meno - in funzione dei rischi, dei benefici e dei risultati prevedibili per
ogni singolo malato; deve essere inoltre in grado di affrontare e risolvere
problematiche relative alla impostazione e gestione del decorso post-operatorio
immediato e dei controlli a distanza.
D - Anatomia chirurgica e tecnica operatoria
Obiettivo: lo specializzando deve essere in grado di acquisire la base di conoscenza
anatomo-chirurgica e di medicina operatoria necessaria per affrontare, anche in prima
persona, la pratica esecuzione degli atti operatori anche in urgenza.
E - Chirurgia interdisciplinare
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire:
a) la base di conoscenza e l'esperienza pratica necessaria a diagnosticare e trattare
anche chirurgicamente le patologie di competenza specialistica di più comune
riscontro in chirurgia generale o caratterizzate dalla indifferibilità del trattamento
in caso di chirurgia d'urgenza. Tali attività debbono essere svolte limitatamente
alla chirurgia plastica e ricostruttiva, toracica, vascolare, pediatrica, urologica e
ginecologica;
b) riconoscere, diagnosticare ed impostare clinicamente pazienti affetti da patologie
che prevedano l'impiego necessario di specialisti nel campo della cardiochirurgia,
della neurochirurgia, della chirurgia maxillo-facciale e della ortopedia; tutto ciò
curando la visione complessiva delle priorità nel caso di lesioni o patologie
multiple.
F - Organizzativa e gestionale
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire la base di conoscenza necessaria ad
organizzare e gestire la propria attività di chirurgo in rapporto alle caratteristiche delle
strutture nelle quali è chiamato ad operare. Lo specializzando deve saper utilizzare le
32
potenzialità dell'informatica nella organizzazione del lavoro e nella gestione della
struttura. Oltre ad una buona conoscenza della lingua inglese deve acquisire
l'esperienza necessaria al proprio impiego nel territorio, conoscere gli aspetti medicolegali relativi alla propria condizione professionale e le leggi ed i regolamenti che
governano l'assistenza sanitaria.
TABELLA B - Standard complessivo di addestramento professionalizzante.
Per essere ammesso all'esame di diploma, lo specializzando deve dimostrare di aver
raggiunto una completa preparazione professionale specifica,
basata sulla
dimostrazione d'aver personalmente eseguito atti medici specialistici.
Inoltre lo specializzando deve aver partecipato alla conduzione, secondo le norme di
buona pratica clinica, di almeno 3 sperimentazioni cliniche controllate.
I punti qualificanti del nuovo corso di studi sono rappresentati dal fatto che gli
specializzandi dovranno prestare servizio in un reparto chirurgico con un impegno
temporale uguale a quello del personale medico ospedaliero strutturato operante a
tempo pieno, partecipando in prima persona alle attività che si svolgono nei reparti di
degenza, nelle sale operatorie, negli ambulatori e nelle strutture preposte al pronto
soccorso.
Gli specializzandi dovranno inoltre eseguire nel corso degli anni di studio, sotto la
guida e il controllo del personale strutturato, i suddetti interventi chirurgici
tecnicamente via via più complessi sul piano concettuale ed esecutivo.

Scuola di Specializzazione in Chirurgia Vascolare
Direttore: Prof. Giorgio M. Biasi
La scuola di specializzazione in chirurgia vascolare ha lo scopo di formare medici
specialistici nel settore professionale della diagnostica, della clinica e della terapia
chirurgica delle malattie vascolari intese come malattie delle arterie, delle vene e dei
linfatici.
La scuola rilascia il titolo di specialista in chirurgia vascolare.
Il corso ha la durata di 5 anni.
33
Il numero massimo degli specializzandi iscrivibili a ciascun anno, tenuto conto delle
capacità formative delle strutture di cui all’art. 30, è di 3 per ciascun anno di corso,
per untotale di 15 specializzandi.
TABELLA A - Aree di addestramento professionalizzante e relativi settori
scientificodisciplinari.
A - Area propedeutica
Obiettivo: lo specializzando deve apprendere le conoscenze di anatomo-fisiopatologia
ed anatomia chirurgica; deve inoltre apprendere le conoscenze necessarie alla
valutazione epidemiologica ed alla sistematizzazione dei dati clinici, anche mediante
sistemi informatici.
B - Area di semiologia clinica e diagnostica strumentale invasiva e non invasiva
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire le conoscenze semeiologiche cliniche e di
diagnostica strumentale invasiva e non invasiva idonee al trattamento delle
vasculopatie cerebrali, viscerali e periferiche, nonchè delle malattie cardiache più
frequenti.
34
C - Area di specialità chirurgiche correlate
Obiettivo: lo specializzando deve apprendere le fondamentali metodologiche e
cliniche relative ai settori specialistici correlati, nonchè le loro fondamentali tecniche
chirurgiche.
In particolare deve acquisire la pratica clinica per la diagnosi ed il trattamento
chirurgico e postoperatorio delle più frequenti malattie chirurgiche.
D - Area di chirurgia vascolare
Obiettivo: lo specializzando deve saper integrare le conoscenze semeiologiche
dell'analisi clinica dei pazienti, saper decidere la più opportuna condotta terapeutica,
saper intervenire chirurgicamente sotto il profilo terapeutico, in modo integrato con
altri settori specialistici chirurgici.
E - Area di chirurgia endovascolare
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire le normali nozioni teorico-pratiche del
cateterismo arterioso e le terapie endovascolari ivi comprese le terapie locoregionali
farmacologiche, la dilatazione percutanea transluminale, l'applicazione di stent
vascolari e di endoprotesi, nonchè le metodiche da esse derivanti. Deve inoltre
acquisire conoscenza e capacità pratica nelle metodiche di controllo strumentale
invasive e non.
F - Area angiologica
Obiettivo: lo specializzando deve apprendere le conoscenze teorico-pratiche per la
diagnosi e la terapia delle malattie vascolari di interesse medico.
G - Area di anestesiologia e valutazione critica
Obiettivo: lo specializzando deve apprendere le metodologie di anestesia e terapia del
dolore in modo da poter collaborare attivamente con gli specialisti del settore per
l'adozione della più opportuna condotta clinica; deve inoltre acquisire gli elementi per
35
procedere alla valutazione critica degli atti clinici ed alle considerazioni etiche sulle
problematiche chirurgiche.
TABELLA B - Standard complessivo di addestramento professionalizzante
Per essere ammesso all'esame finale di diploma, lo specializzando deve aver
frequentato reparti di chirurgia generale e/o chirurgia d'urgenza per almeno una
annualità; dimostrare di aver raggiunto una completa preparazione professionale
specifica, basata sulla dimostrazione d'aver personalmente eseguito atti medici
specialistici.
Infine, lo specializzando deve aver partecipato alla conduzione, secondo le norme di
buona pratica clinica, ad almeno 3 sperimentazioni cliniche controllate.
Nel regolamento della scuola verranno eventualmente specificate le tipologie dei
diversi interventi ed il relativo peso specifico.

Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia
Direttore: Prof. Rodolfo Milani
La scuola di specializzazione in ginecologia ed ostetricia, è articolata in due indirizzi:
a) ginecologia ed ostetricia;
b) fisiopatologia della riproduzione umana.
La scuola ha lo scopo di formare medici specialisti nel settore professionale delle
scienze ostetriche e ginecologiche, compresa la fisiopatologia della riproduzione
umana.
La scuola rilascia il titolo di specialista in ginecologia ed ostetricia.
Il corso ha la durata di 5 anni.
Il numero massimo degli specializzandi iscrivibili a ciascun anno, tenuto conto delle
capacità formative delle strutture di cui all’art. 42, è di 5 per ciascun anno di corso,
per un totale di 25 specializzandi.
TABELLA A - Aree di addestramento professionalizzante e relativi settori
scientificodisciplinari.
36
A - Area propedeutica
Obiettivo: lo specializzando deve apprendere le conoscenze fondamentali di biologia
cellulare e molecolare del differenziamento e della proliferazione cellulare.
B - Area di oncologia
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire conoscenze avanzate dei meccanismi
eziopatogenetici che determinano lo sviluppo della malattia neoplastica.
C - Area di laboratorio e diagnostica oncologica
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire le fondamentali conoscenze teoriche e
tecniche nei settori di laboratorio applicati alla patologia ostetrica e ginecologica,
comprese citopatologia ed istopatologia, e diagnostica per immagini.
D - Area di oncologia medica
Obiettivo: lo specializzando deve conseguire le conoscenze teoriche e tecniche e la
pratica clinica necessarie per la valutazione epidemiologica e per la prevenzione,
diagnosi e cura dei tumori solidi.
E - Area di epidemiologia e prevenzione
Obiettivo: conoscere i principi di epidemiologia e di medicina preventiva applicati
all'oncologia.
F - Area della ginecologia
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire le fondamentali conoscenze teoriche e
tecniche necessarie per la diagnostica e terapia, in particolare chirurgica, delle
patologie ginecologiche; deve infine saper partecipare a studi clinici controllati
secondo le norme di buona pratica clinica.
37
G - Area dell'ostetricia
Obiettivo: lo specializzando deve conseguire conoscenze teoriche e pratiche
applicabili alla fisiologia della gravidanza e del parto, alle attività diagnostiche
inerenti alle patologie materne e fetali, alle attività terapeutiche, in particolare di tipo
chirurgico, indicate per tali patologie.
a) indirizzo di ginecologia ed ostetricia
H - Area della ginecologia oncologica
Obiettivo: lo specializzando deve conseguire conoscenze avanzate teoriche e di
pratica clinica necessarie per la diagnosi, cura e trattamento del paziente neoplastico,
anche in fase critica.
b) indirizzo di fisiopatologia della riproduzione umana
I - Area della fisiopatologia della riproduzione umana
Obiettivo: lo specializzando deve saper mettere in essere le tecniche di fecondazione
assistita, nel rispetto delle norme di legge e della deontologia.
TABELLA B - Standard complessivo di addestramento professionalizzante.
Per essere ammesso all'esame finale di diploma, lo specializzando deve dimostrare
d'aver raggiunto una completa preparazione professionale specifica, basata sulla
dimostrazione d'aver personalmente eseguito atti medici specialisti.
Infine lo specializzando deve aver partecipato alla conduzione, secondo le norme di
buona pratica clinica, di almeno 3 sperimentazioni cliniche controllate.
38

Scuola di Specializzazione in Medicina Nucleare
Direttore: Prof.ssa Maria Cristina Messa

Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia
Direttore: Prof. Edoardo Carlo Marinoni
La Scuola ha lo scopo di formare medici specialisti nel settore professione delle
malattie dell’apparato locomotore, con particolare riguardo alla diagnostica ed al
trattamento chirurgico di tali malattie e si articola nell’indirizzo Ortopedia e
Traumatologia.
La Scuola rilascia il titolo di Specialista in Ortopedia e Traumatologia.
Il corso che ha la durata di 5 anni, ha sede amministrativa presso la Clinica
Ortopedica del Dipartimento di Scienze Chirurgiche della Facoltà di Medicina e
Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano - Bicocca.
Concorrono al funzionamento della Scuola le Strutture della Facoltà di Medicina, la
Chirurgia della IIª Università degli Studi di Milano (Università di Milano Bicocca), la
struttura del S.S.N individuate nei protocolli di intesa di cui all’articolo 6 comma 2
del D.evo. 502/1992 , il relativo personale appartenente ai settori scientifico
disciplinari di cui alla Tab. A e quello dirigente del S.S.N. delle corrispondenti aree
funzionali e disciplinari.
In base alle strutture ed attrezzature disponibili la Scuola è in grado di accettare un
numero massimo di iscritti determinato in 7 per ciascun anno di corso, per un totale di
35 specializzandi.
AREE DISCIPLINARI ED OBIETTIVI DIDATTICI
A. Area propedeutica
Obiettivo:
Lo
specializzando
deve
acquisire
conoscenze
approfondite
di
anatomofisiologia ed anatomia chirurgica; deve acquisire le conoscenze necessarie
alla valutazione epidemiologica ed alla sistemazione dei dati clinici, anche mediante
sistemi informatici.
39
Settori: BIO/09
Fisiologia
BIO/16
Anatomia umana
ING-INF/06
Bioingegneria Elettronica e Informatica
MED/01
Statistica medica
MED/04
Patologia clinica, Laboratorio genetica
MED/08
Anatomia patologica
B. Area di biomatematica e meccanica
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire le conoscenze fondamentali e saper
utilizzare i principi della statistica, della matematica, dell’informatica, della fisica e
della biomeccanica necessarie per l’Ortopedia e la Traumatologia.
Settori: ING-INF/06
MED/01
Bioingegneria Elettronica e Informatica
Statistica medica
C. Area di semeiotica generale e strumentale e di metodica clinica
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire le conoscenze semeiologiche e la
padronanza delle metodologie di laboratorio e strumentali per attuare i procedimenti
diagnostici delle malattie dell’apparato locomotore; lo specializzando deve
apprendere i fondamenti dell’epicrisi della pratica clinica chirurgica in Ortopedia e
Traumatologia.
Settori: MED/04
Patologia Generale
MED/08
Anatomia patologica
MED/33
Malattie dell’Apparato Locomotore
MED/18
Chirurgia Generale
MED/36
Diagnostica per immagini e radioterapia.
D. Area di Anatomia chirurgica e corso d’operazione
Obiettivo: lo specializzando deve apprendere le fondamentali tecniche chirurgiche
generali relative alla specialità.
40
Settori: MED/33
MED/18
Malattie dell’Apparato Locomotore
Chirurgia Generale
E. Area delle Malattie dell’apparato locomotore
Obiettivo: lo specializzando deve saper integrare le conoscenze semeiologiche
nell’analisi clinica dei pazienti, saper decidere la più opportuna condotta terapeutica,
saper intervenire chirurgicamente, in modo integrato con altri settori specialistici
chirurgici e con supporti terapeutici medici, radiogeni e di riabilitazione.
Settori: MED/33
MED/34
Malattie dell’apparato locomotore
Medicina Fisica e Riabilitazione neurologica
F. Area delle emergenze medico-chirurgiche
Obiettivo: lo specializzando deve riconoscere e trattare a livello di primo intervento le
situazioni cliniche di emergenza, con particolare riguardo a quelle di interesse
chirurgico ortopedico e traumatologico; acquisire gli elementi per procedere alla
valutazione critica degli atti clinici e alle considerazioni etiche sulle problematiche
chirurgiche; acquisire gli elementi essenziali per l’espletamento di procedure di
rianimazione.
Settori: MED/33
Malattie dell’apparato locomotore
MED/18
Chirurgia generale
MED/41
Anestesiologia
MED/43
Medicina Legale
41

Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica
Direttore: Prof. Ferruccio Fazio

Scuola di Specializzazione in Radioterapia
Direttore: Prof. Gianstefano Gardani
La Scuola di Specializzazione in Radioterapia risponde alle norme generali delle
Scuole di Specializzazione dell'area medica e ha lo scopo di formare medici
specialisti in radioterapia con particolare riguardo alle malattie oncologiche. La
Scuola ha la durata di 4 anni e rilascia il titolo di Specialista in Radioterapia.
Concorrono al funzionamento della Scuola le strutture della Facoltà di Medicina e
Chirurgia e quelle del S.S.N. individuate nei protocolli d'intesa ed il relativo personale
universitario e dirigente del S.S.N. delle aree funzionali e discipline corrispondenti
alle aree di addestramento professionalizzante sotto riportate.
La sede amministrativa della Scuola è presso Dipartimento di Scienze Chirurgiche,
via Cadore 48, Monza. La Segreteria della Scuola è situata nel Presidio Ospedaliero
San Gerardo, via Pergolesi, Monza, settore C, 1° piano.
Le aree di addestramento professionalizzante della Scuola sono le seguenti:
A. Area della fisica, della tecnologia e delle tecniche di impiego degli strumenti della
radioterapia e della informatica.
Obiettivi: lo specializzando deve acquisire conoscenze sulle sorgenti di radiazioni e
sulle basi fisiche della radioterapia, sulle procedure di dosimetria dei fasci di
radiazioni, sulle attrezzature per radioterapia esterna e per brachiterapia, sulle
attrezzature per la simulazione, sulle tecniche di trattamento con tali attrezzature, sui
sistemi per il calcolo sulla dose, sulle procedure di controllo di qualità, sulle
procedure di radioprotezione.
B. Area della radiobiologia e della radioprotezione.
Obiettivi: lo specializzando deve approfondire le conoscenze sui meccanismi di
42
azione delle radiazioni sulle popolazioni cellulari, sulla risposta tumorale alle
radiazioni, sugli effetti precoci e tardivi sui vari tessuti ed organi, sugli indicatori della
risposta biologica alle radiazioni, sui criteri di radioprotezione dei lavoratori e della
popolazione.
C. Area della diagnostica per immagini e della rappresentazione dei tumori con le
tecniche di immagini.
Obiettivi: lo specializzando deve raggiungere un grado di conoscenze adeguato ad
interpretare correttamente le immagini per formulare un giudizio clinico autonomo e
procedere alla simulazione ed alla preparazione dei piani di trattamento.
D. Area dell’oncologia generale.
Obiettivi: lo specializzando deve approfondire le conoscenze sulla biologia del
cancro, sulle misure di prevenzione primaria e secondaria, sulla istopatologia dei
tumori, sui metodi di classificazione e sui fattori prognostici.
E. Area dell’oncologia clinica.
Obiettivi: lo specializzando deve acquisire le conoscenze adeguate sui sintomi e sui
quadri clinici delle malattie neoplastiche, sul ruolo generale della terapia oncologica
della chirurgia, della radioterapia, della terapia medica (chemioterapia, ormonoterapia
e altre terapie) e della loro integrazione, sulle terapie di supporto e di assistenza al
malato terminale.
F. Area della radioterapia clinica.
Obiettivi: lo specializzando, sulla base delle conoscenze dei risultati delle varie
metodiche, deve essere in grado di definire l’impostazione clinica del trattamento
radioterapico in un quadro generale a carattere interdisciplinare; deve essere in grado
di eseguire le varie fasi della procedura radioterapica (simulazione, planning, verifica)
sia con radioterapia esterna che con brachiterapia e di programmare ed effettuare il
follow-up del paziente.
43
L’addestramento professionalizzante prevede la frequenza di reparti di degenza, di
brachiterapia e di radioterapia a fasci esterni. Nel reparto di degenza lo specializzando
deve partecipare all'attività clinica, dalla visita iniziale alla revisione della
documentazione esistente, alla sua integrazione ed alla discussione dell'impostazione
diagnostica e le decisioni terapeutiche. Nel reparto di brachiterapia lo specializzando
deve partecipare all'attività clinica relativa all’impostazione ed esecuzione dei
procedimenti di brachiterapia, alla sorveglianza dell’evoluzione della malattia a
seguito della terapia adottata e di eventuali effetti collaterali o complicanze. Nel
reparto di radioterapia a fasci esterni, dosimetria e piani di trattamento lo
specializzando deve partecipare attivamente a tutte le fasi di preparazione e di
esecuzione di un trattamento radioterapico a fasci esterni e alla sorveglianza
dell’evoluzione della malattia a seguito della terapia adottata e di eventuali effetti
collaterali o complicanze.
44
6.2
DOTTORATI DI RICERCA

Dottorato in Bioingegneria

Dottorato in Medicina Molecolare e Traslazione – DIMET
Il programma del Dottorato in Medicina Molecolare e Traslazione-DIMET è un
progetto interdipartimentale organizzato dall’Università di Milano-Bicocca. Il DIMET
rappresenta la risposta ai recenti sviluppi della ricerca in campo biomedico e vuole
sfruttare le conoscenze che derivano dai sequenziamenti di genomi complessi come
quello umano e quello di topo. L’era postgenomica porterà a una rivoluzione nella
comprensione delle malattie umane e dei loro trattamenti. Tuttavia, la possibilità di
comprendere i meccanismi molecolari e genetici che regolano sistemi complessi come
per esempio il sistema nervoso centrale o il sistema immunitario richiedono un
incremento di interazione tra la ricerca di base e quella applicata. Si rende inoltre
necessaria la creazione di nuovi profili professionali nel campo della medicina
traslazionale, che permetteranno di trasferire rapidamente le nuove conoscenze
derivate dalla ricerca di base alla medicina applicata, al fine di generare nuovi
approcci diagnostici e applicazioni terapeutiche.
DIMET risponde inoltre a una richesta di nuovi modelli accademici in grado di
internazionalizzare l’insegnamento della ricerca e aprire le frontiere cooperazione
anche incampo biomedico. Il progetto DIMET segue le indicazioni del 6° Programma
Quadro dell’Unione Europea che prevede, insieme al programma Marie Curie
l’inserimento di nuove strutture nel campo della biomedicina.

Dottorato in Tecnologie Biomediche

Dottorato in Ginecologia Oncologica
45
6.3

MASTER
Master Universitario di II Livello in Tecniche Endovascolari
(MET)
Direttore Giorgio M. Biasi
Il Master in Tecniche Endovascolari(MET) è stato istituito in data 25 settembre 2001
dall’Università degli Studi di Milano – Bicocca, a partire dall’Anno Accademico
2001/2002 con attivazione dal 15 Novembre di ciascun anno.
Obiettivi formativi
Le procedure endovascolari, introdotte negli anni ’70 per il trattamento a minima
invasività di lesioni vascolari di difficile accesso od a elevato rischio chirurgico
(lesioni vascolari intracraniche, angiodisplasie, etc.), hanno avuto negli anni ’80 e
soprattutto nell’ultimo decennio, un’evoluzione “esplosiva” nel trattamento di
pressoché tutte le patologie arteriose, sia di tipo ostruttivo che dilatativo, dei diversi
territori vascolari
Negli anni ’90, con l’introduzione di endoprotesi su stent, si è verificata una vera
inversione di tendenza, allora rappresentata quasi esclusivamente dalla risoluzione
chirurgica, nel trattamento e soprattutto nella prevenzione delle complicanze delle
46
lesioni arteriose (lesioni steno-obliterative e aneurismatiche delle arterie degli arti
inferiori e superiori, dell’aorta addominale e toracica e dei suoi rami viscerali, e più
recentemente delle arterie carotidee intra ed extra craniche).
Con il rapido, progressivo, in modo esponenziale, incremento del numero delle
procedure endovascolari (circa 270.000 casi solo nell’anno 2003), si è presto
evidenziato il problema di chi, tra i vari Specialisti, fosse più idoneo ed indicato al
trattamento endovascolare di queste lesioni. Alla fine, a contendersi il diritto
scientifico e clinico all’esecuzione di queste procedure, sono rimasti in campo il
Chirurgo Vascolare (CV), il Cardiologo Intervenzionalista (CI) e il Radiologo (RI) e
il Neuro-Radiologo (NRI) Intervenzionalisti.
Il CV ha dalla sua una lunga esperienza clinica di reparto e di sala operatoria, in
elezione ed in emergenza, e di esposizione chirurgica di lesioni e placche arteriose.
Possiede una eccellente conoscenza dell’anatomia soprattutto tridimensionale, della
diagnosi clinica e del concetto della sterilità.
Altrettanta esperienza clinica di reparto, ma non chirurgica, ha alle sue spalle il CI con
in più, a suo favore, una lunga esperienza di angioplastiche coronariche e, a suo
sfavore rispetto al CV, la scarsa dimestichezza al contatto diretto e quotidiano con la
placca arteriosa. Sia il CV che il CI hanno modeste conoscenze di “imaging” e di
apparecchiature radiologiche.
I RI e NRI sono quelli che hanno acquisito la maggiore esperienza e capacità di
manovrare e navigare guide e cateteri all’interno dell’albero vascolare, ma che nei
confronti del CI e soprattutto del CV, risentono della minore esperienza clinica sia in
elezione che soprattutto in situazioni di emergenza e nel follow-up del paziente.
Si è venuta quindi ad evidenziare una situazione in cui, nell’interesse del malato, per
il “gold standard” della diagnosi, indicazione e trattamento delle lesioni vascolari,
sarebbe consigliabile la collaborazione e presenza costante di due o più degli
specialisti sopraindicati. Questa situazione tuttavia può non essere sempre realizzabile
nelle realtà locali ed in più può generare imbarazzo e conflittualità tra i vari specialisti
di un team endovascolare soprattutto in considerazione del fatto che, comunque, è
indispensabile che vi sia sempre un solo responsabile della procedura.
Da queste considerazioni, nasce l’indicazione alla costituzione di una nuova figura di
specialista che acquisisca e riunisca in se, nozioni proprie delle diverse
specializzazioni summenzionate.
Nel percorso formativo del Master, lo Specialista dovrà acquisire il concetto della
47
soluzione dei problemi nel modo più efficace, duraturo e meno invasivo. Dovrà essere
in grado di portare a termine procedure iniziate e provvedere ad ogni possibile
complicanza.

Master Universitario di II livello in Chirurgia Artroscopica
Direttore del Master: Prof. Edoardo Carlo Marinoni
Direttore Clinica Ortopedica e della Scuola di Specializzazione di Ortopedia e
Traumatologia Università degli Studi di Milano-Bicocca Facoltà di Medicina e
Chirurgia
Responsabile U.O. di Ortopedia e Traumatologia Ospedale San Gerardo Monza
Coordinatore Scientifico: Dr. Marco Bigoni
Obiettivi Formativi
Il corso si propone di fornire ai partecipanti una conoscenza dettagliata ed una pratica
chirurgica nelle tecniche artroscopiche e nelle patologie articolari potenzialmente
trattabili con tale metodica, conoscenza ormai indispensabile in ogni reparto
all’avanguardia di ortopedia e traumatologia.
48
6.4
SCUOLA EUROPEA DI CHIRURGIA VASCOLARE ED
ENDOVASCOALRE (ESCvES)
Con la nota del 23.12.2002 - prot. 2160 il MIUR ha selezionato fra 270 proposte
presentate da 61 atenei i migliori progetti di Internalizzazione (progetti INTERLINK
triennio 2001-2003), fra cui “La Scuola Europea di Chirurgia Vascolare ed
Endovascolare (EScVES), The European School for Vascular and Endovascular
Surgery (EScVES)”.
La EScVES è un corso di specializzazione su base europea, rivolto a specializzandi in
chirurgia vascolare, i cui obiettivi sono:
1. la standardizzazione
2. l’internalizzazione della formazione dei giovani medici, in modo tale da
evitare ciò che pare essere il problema maggiore nel campo dell’istruzione
specialistica superiore, ossia la enorme disparità esistente fra Paese e Paese,
nonché all’interno dello stesso Paese.
Grazie ai fondi messi a disposizione dal Progetto gli specializzandi hanno modo di
ottenere finanziamenti per partecipare a congressi di caratura internazionale.
Considerata la qualità del progetto formativo e il prestigio dei centri partecipanti, le
convenzioni fra l’Università di Milano-Bicocca e le Università partecipanti al progetto
sono state rinnovate nel 2006.
Nuovi centri di Chirurgia Vascolare a livello italiano ed europeo, di assoluta
eccellenza per la qualità e per la quantità delle procedure svolte, hanno chiesto di
poter essere incluse nel network che costituisce la EScVES.
49
7.

CENTRI DI RICERCA DEL DIPARTIMENTO
CENTRO DI BIOIMMAGINI MOLECOLARI
Applicazione della PET per le diagnosi e stadiazione oncologica, con l'obiettivo di
trasferire sul territorio lombardo nuovi metodi diagnostici e collaborare con la ricerca
dell'industria farmaceutica.
Il Centro è stato istituito con decreto rettorale del 5 luglio 2005 con delibere del S.A.
(6/6/2005) e del C.d.A.(21/6/2005).
Sede del Centro:
Ciclotrone e laboratorio di radiochimica:
Ospedale S. Gerardo dei tintori, Via Pergolesi 53, 20052 Monza (Mi)
PET/TC:
Unità di medicina Nucleare, Ospedale S. Gerardo dei Tintori Via Pergolesi 53, 20052
Monza (Mi)
Sede amministrativa: Università degli Studi di Milano - Bicocca
Presidente del Centro: Prof. Ferruccio Fazio
Direttore del Centro: Prof.ssa Cristina Messa
50

CENTRO DI ECCELLENZA DENOMINATO
“LABORATORIO DI NEUROIMMAGINI COGNITIVE”
Il Centro è operativo per le misurazione PET del metabolismo cerebrale,
dell'attivazione e della neurotrasmissione cerebrale.
Il Centro è stato costituito con il finanziamento dell'Università e del MIUR
Sede amministrativa: Università degli Studi di Milano – Bicocca
Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Via Cadore 48, 20052 Monza (Mi)
Direzione del Centro: Prof. Ferruccio Fazio

CENTRO DI STUDIO E RICERCA SULLA PATOLOGIA EPATOBILIO-PANCREATICA
Il Centro si propone di promuovere e favorire lo sviluppo di studi e della ricerca di
base sulla patologia neoplastica e non del fegato, vie biliari e pancreas e contribuire
alla conoscenza ed alla diffusione dei più moderni orientamenti in campo preventivo,
diagnostico e terapeutico delle malattie epato-bilio-pancreatiche.
Il centro è stato istituito con Decreto Rettorale n. 009257 del 7.10.2004; durata del
Centro: 3 anni dal 1.11.2004. Il Centro è sponsorizzato dalla Heracles s.r.l.
Sede operativa: Clinica Chirurgica Ia - IV piano Settore A dell'Ospedale San Gerardo
di Monza
Sede amministrativa: Università degli Studi di Milano – Bicocca, Dipartimento di
Scienze Chirurgiche , Via Cadore 48, 20052 Monza (Mi).
Direttore del Centro: Franco Uggeri
51

CENTRO INTERUNIVERSITARIO PER LO STUDIO, LA
PREVENZIONE E LA TERAPIA DELLE VASCULOPATIE
ATEROSCLEROTICHE
Il Centro ha come scopo l'incoraggiare, promuovere, coordinare e sviluppare ricerche
teoriche e di base finalizzate per caratterizzare da un punto di vista farmacologico,
biochimico e molecolare i meccanismi regolatori della funzionalità vascolare e
promuovere e coordinare interventi di medicina preventiva ed epidemiologica e di
medicina clinica nell'ambito della terapia delle vasculopatie arteriosclerotiche.
Aderiscono al Centro le seguenti Università: Università degli Studi di MilanoBicocca, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Firenze (adesione
in corso approvata dagli organi di Unimib a settembre 2005). Durata del Centro: 6
anni a decorrere dal 30.11.2001.
Sede amministrativa: Università degli Studi di Milano-Bicocca, Dipartimento di
Scienze Chirurgiche,Via Cadore 48, 20052 Monza (MI)
Direttore del Centro: Prof. Giorgio M. Biasi
52
8.
ATTIVITA’ DI RICERCA DEL DIPARTIMENTO
Il Dipartimento di Scienze Chirurgiche svolge ricerche in ambito pre-clinico e clinico,
diagnostico, di medicina molecolare e traslazionale.

Registro Italiano per lo Stenting Carotideo (RISC)
Il Registro Italiano per lo Stenting Carotideo (RISC) è stato proposto da specialisti di
diverse discipline che si occupano del trattamento delle lesioni della biforcazione
della carotide per la prevenzione dell’ictus. L’obiettivo è stato quello di costituire in
Italia un gruppo di lavoro multidisciplinare che faccia confluire i dati clinici in uno
studio prospettico non randomizzato in cui vengono raccolti i risultati delle procedure
di stenting carotideo eseguite dai diversi specialisti, che utilizzano metodiche diverse,
in un periodo di 3 anni.
Il Comitato Scientifico ha definito i criteri di validazione delle procedure e la
modalità di arruolamento e raccolta dei dati che si sviluppano in questi momenti: 1)
arruolamento dei pazienti entro le 24 ore precedenti la procedura; 2) raccolta dei dati
sulla procedura e sulle condizioni cliniche del paziente entro 72 ore successive; 3)
raccolta dati sullo stato clinico neurologico entro 7 giorni dalla procedura; 4) followup a 1, 6, 12 e 24 mesi. Si è proceduto alla realizzazione di un software per la raccolta
dei dati ponendo attenzione alla individuazione di indicatori e standard per il
riconoscimento scientifico internazionale (di stenosi, di presenza o assenza di sintomi,
composizione della placca, e sistemi di protezione, ecc.). Si attribuisce estremo rigore
alla fase di arruolamento introducendo la sua formalizzazione attraverso una
dichiarazione, da parte del medico, dell’intenzione di eseguire la procedura entro le 24
ore antecedenti. Si sottolinea che un organo esterno è stato deputato al controllo di
qualità dei dati attraverso verifiche mirate “on site visits” nelle strutture che
partecipano al RISC. Il RISC ha accreditato 34 strutture in Italia e arruolato il primo
paziente il 22 ottobre 2001.
1454 pazienti sono stati arruolati e 1210 sono entrati effettivamente nel registro. Il
28% delle procedure è stato eseguito da chirurghi vascolari, il 36% da cardiologi e il
36% dei radiologi. La percentuale di pazienti asintomatici è stata del 71,3%, le lesioni
53
primitive sono state l’86,1%, la TC pre-procedurale si è rilevata positiva per lesioni
ischemiche nel 34,5% dei casi. Il successo tecnico si è avuto in 1107 pazienti su 1210
(91,5%). La mortalità a 30 giorni è stata dello 0,7%, il tasso di ictus 1,2%, con un
tasso combinato a 30 giorni dell’1,9%. Il tasso di ictus e di morte neurologica è stato
dello 0,3%, 0,7% e 0,7% a 6, 12 e 24 mesi, rispettivamente. Il tasso di restenosi è
stato del 6,0%, 3,0%, 2,4% e 0,8% a 1, 6, 12 e 24 mesi, rispettivamente.
Lo stenting carotideo è una procedura sicura, con buoni risultati del “real world”, al di
fuori degli studi randomizzati, così come documentato da questo registro
multicentrico disciplinare.
Coordinatore dello studio: Prof. Giorgio M. Biasi

Registro Italiano per lo Stenting Carotideo 2 (RISC2)
Dopo il primo progetto pilota, il Gruppo RISC ha deciso di avviare il RISC2 il quale
verrà svolto in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) con il quale
condivide alcuni obiettivi.
Anche questo Registro, come il precedente, è caratterizzato dal coinvolgimento di
tutti gli Specialisti che operano nel settore e dal patrocinio di tutte le Società
Scientifiche che li rappresentano: Società Italiana di Chirurgia Vascolare ed
Endovascolare (SICVE), Associazione Italiana di Radiologia Medica (SIRM), Società
Italiana di Neuroradiologia (AINR) e Società Italiana di Cardiologia Invasiva (GISE)
che si sono impegnate a stabilire e condividere linee-guida del progetto, sia cliniche
che organizzative.
Il RISC2 si pone i seguenti obiettivi:
- Monitorare le procedure di stenting carotideo sul territorio nazionale;
- Descrivere e analizzare gli esiti della procedura di stenting carotideo, in termini di
complicanze neurologiche e di mortalità, utilizzando indicatori grezzi e aggiustati per
la gravità dei pazienti;
- Confrontare gli esiti di questa procedura con quelli della procedura chirurgica TEA
in base a dati disponibili in letteratura;
54
- Registrare l’impatto che i sistemi di protezione, dove impiegati, hanno sulla
riduzione del rischio in relazione anche alla tipologia della placca;
Possono partecipare al registro tutte le procedure di stenting carotideo,
indipendentemente dal numero di procedure/anno eseguite. I centri avranno piena
libertà sulla scelta dell’accesso vascolare, del tipo di stent e sull’uso della protezione
cerebrale.
Coordinatore dello studio: Prof. Giorgio M. Biasi

Clopidogrel And Acetyl Salicylic In Bypass Surgery For
Peripheral Arterial Disease (CASPAR)
Studio in doppio cieco, randomizzato di Clopidogrel 75 mg/die vs. placebo, in
pazienti con arteriopatia periferica (peripheral arterial disease- PAD) in trattamento
con ASA 75-100 mg/die sottoposti ad un intervento di bypass unilaterale al di sotto
del ginocchio.
Lo Studio CASPAR è uno studio controllato prospettico, multicentrico, randomizzato,
in doppio cieco, a gruppi paralleli, di clopidogrel verso placebo, in aggiunta ad una
terapia di base con acido acetilsalicilico.
Lo studio si basa sull’efficacia di Clopidogrel in sinergismo con ASA in pazienti con
arteriopatia periferica già sottoposti ad un intervento di bypass sottogenuale. Il
Clopidogrel è un derivato delle tienopiridine simile strutturalmente alla ticlopidina, la
cui efficacia in associazione con ASA nella riduzione di ictus ischemici, IMA o morti
vascolari è stata dimostrata in un trial di 19185 pazienti (CAPRIE). L’obiettivo
primario dello studio è valutare l’efficacia di clopidogrel 75 mg una volta al giorno
verso placebo con trattamento concomitante con ASA 75-100 mg/die nell’aumentare
la percentuale di pervietà primaria, di recupero dell’arto e di sopravvivenza, in
pazienti sottoposti ad un intervento di bypass al di sotto del ginocchio per il
trattamento della PAD.
Coordinatore dello studio: Prof. Giorgio M. Biasi
55

Transatlantic Asymptomatic Carotid Intervention Trial
(TACIT)
Studio clinico prospettico multicentrico randomizzato. Lo studio è stato designato per
verificare l’ipotesi che la miglior terapia medica associata allo stenting carotideo
riduca l’incidenza a 5 anni di ictus, morte e scadimento cognitivo in confronto alla
miglior terapia medica da sola in soggetti con stenosi asintomatica dell’arteria
carotide interna.
Verranno inclusi 2500 pazienti asintomatici (assenza di sintomi neurologici ischemici
focali negli ultimi 6 mesi) con una stenosi della carotide interna superiore o uguale al
50%, diagnosticata con ecocolordoppler. Verranno coinvolti fino a 125 centri, sia
negli Stati Uniti che in Europa.
Lo stato neurocognitivo e la morfologia della placca carotidea verranno sempre
valutate a vari endpoint temporali nello studio. Il Prof. Biasi è stato nominato
coordinatore del gruppo adibito all’analisi morfologica della placca. In particolare
tutti i centri verranno istruiti sull’analisi computerizzata della placca carotidea con il
calcolo della Gray Scale Median (GSM).
Coordinatore dello studio: Prof. Giorgio M. Biasi e Dr. John H. Rundback

Area chirurgia generale
-
Chirurgia funzionale colorettale
-
Diagnostica e terapia chirurgica delle malattie del pavimento pelvico
Coordinatore dello studio: Prof. Francesco Gabrielli

Studio SPA
Tipo di Studio: Studio multicentrico prospettico randomizzato su pazienti portatori
di protesi d’anca
56
Scopo dello Studio: Valutare l’efficacia di un farmaco anti-riassorbitivo dell’osso
(Clodronato disodico – Difosfonal, SPA Milano) nel prevenire la perdita ossea
intorno a steli protesici femorali di artroprotesi totale d’anca nei 12 mesi seguenti
l’intervento.
Stato dello Studio: arruolamento in fase di conclusione, termine previsto di
arruolamento giugno 2005, termine studio giugno 2006.
Coordinatore dello studio: Prof. Edoardo Marinoni

Studio Tuhrs
Studio multicentrico prospettico randomizzato comparativo Teriparatide –
Alendronato sulla prevenzione della perdita ossea prospettica in pazienti portatori
di endoprotesi d’anca dopo frattura di femore che hanno avuto almeno un’altra
frattura da fragilità osseo e con valori di massa ossea con T-score < -2.5.
Scopo dello Studio: Valutare l’efficacia di un farmaco osteo-induttivo
(Teriparatide, PTH umano ricombinante 1-34, EliLilly, Indianapolis USA)
nell’indurre un incremento del turn over osseo e della massa ossea in pazienti con
una grave compromissionie della massa ossea. Collaborazione per definizione e
validazione di una nuova tecnica istomorfometrica con spettrofotometria di
valutazione delle biopsie del tessuto osseo (in collaborazione con IRCCS e centro
universitario francese collegato con INSERM
Stato dello Studio: inizio arruolamento, termine previsto di arruolamento dicembre
2004, termine studio giugno 2006.
Coordinatore dello studio: Prof. Edoardo Marinoni

Studio Physilog
Studio prospettico su pazienti portatori di protesi d’anca in collaborazione con
Politecnico di Losanna (CH).
57
Scopo dello Studio: Valutare l’efficacia di sistema portatile ambulatoriale di
valutazione del passo per il follow-up di pazienti portatori di artroprotesi totale
d’anca.
Stato dello Studio: in fase di arruolamento, termine previsto di arruolamento
dicembre 2006, termine studio dicembre 2007.
Coordinatore dello studio: Prof. Edoardo Marinoni

Studio BAY 59-7939
Studio per la valutazione, in doppio cieco randomizzato, di differenti dosi di un
nuovo farmaco, BAY 59-7939, preso in compresse, capace di prevenire la
formazione di coaguli di sangue dopo l’intervento di protesi d’anca.
BAY 59-7939 è un inibitore diretto del fattore X attivato somministrato per via
orale.
Lo scopo dello studio è quello di valutare l’efficacia e la sicurezza di BAY 597939 con dosi differenti da 10 a 40 mg nella prevenzione di trombosi venosa
profonda negli uomini oltre i 18 anni e nelle donne in menopausa che devono
essere sottoposti ad intervento chirurgico di protesi d’anca.
Coordinatore dello studio: Prof. Edoardo Marinoni

Efficacia
gel
piastrinico
in
chirurgia
ortopedica
e
traumatologica
Studio osservazionale non randomizzato atto sia a testare l’efficienza nelle
metodiche di preparazione del gel piastrinico in chirurgia ortopedica e
traumatologica nel trattamento di pseudoartrosi, revisioni protesiche, cavità
cistiche e nei difetti cartilaginei del ginocchio, sia a valutare il reale beneficio in
termini di costo-beneficio e in termini di spesa sanitaria.
1. Lo studio è tuttora in fase iniziale
58
2. Essendo pochi i pazienti reclutati, ancora non è possibile utilizzare i dati raccolti
nel tentativo di confrontare le caratteristiche dei prodotti ottenuti con tecniche
differenti
3. Non si sono ancora presentati problemi di collaborazione tra i reparti coinvolti
nello studio.
Sono stati reclutati un totale di 9 pazienti, di cui 6 hanno usufruito del prodotto
Allogenico e 3 del prodotto Autologo (da predeposito).
La data di arruolamento del primo paziente risale al 23.11.2005.
Tutti i pazienti arruolati che hanno raggiunto i 6 mesi della data del trattamento
mostrano un buona progressione della guarigione, nessuno di questi ha ancora
concluso il periodo di studio previsto.
La raccolta dei dati necessari alla valutazione degli “end points” sta procedendo in
modo corretto. Inoltre è corretto dire che la metodica più utilizzata è stata quella
che prevede l’utilizzo di prodotto da donatore e che tale prodotto è stato riservato a
pazienti che non potevano usufruire della metodica di autodonazione (scelta dettata
dai criteri di esclusione pag. 11 del concordato).
Coordinatore dello studio: Prof. Edoardo Marinoni

Le cosiddette “eco-drug”: proposta di approccio d’indagine
tossicologica, valutazione degli effetti sull’uomo e studio delle
restrizioni normative italiane e straniere vigenti.
Le cosiddette “smart-drug”, sostanze vegetali capaci di produrre distorsioni nella
percezione della realtà tali da indurre il soggetto a non avere più il controllo del
proprio corpo e della psiche con allucinazioni visive ed uditive, perdita del senso del
tempo e dello spazio, esistono da sempre in natura utilizzate da secoli da parte di
numerosi popoli solo ed esclusivamente in un contesto rituale dagli anni ’90 hanno
trovato una larga diffusione nella società occidentale, favorita dalla loro disponibilità,
a basso costo sia on-line, sia presso gli “smart-shop”.
Lo studio vuole proporre una disanima delle possibili metodologie d’analisi per la
ricerca dei principi attivi per le specie vegetali che rientrano nell’ampia e variegata
59
classe delle cosiddette “eco-drug”, tra cui le specie più richieste: Salvia divinurum
(p.a. salvinorin A), San Pedro (p.a. mescalina), Rivea corymbosa, Ipomea violacea e
Argyreia nervosa (p.a. LSA), Ephedra sinica e Sida cordifolia, (p.a. efedrina), Kawa,
Corynanthe yohimbe e Muira puama.
Successivamente si ritiene utile presentare una revisione bibliografica in merito
all’uso tradizionale/rituale di tali sostanze nei paesi di origine (Centro- Sud-America)
presentando gli effetti psicoattivi sull’uomo a seconda delle diverse vie di assunzione
considerando anche le differenti concentrazioni del principio attivo nelle diverse parti
delle piante e di valutare le normative restrittive italiane ed internazionali vigenti.
Coordinatore dello studio: Prof. Osvaldo Morini
Finanziamenti ottenuti: FAR 2005

Effetto dei batteri probiotici nel ricondizionare la mucosa
intestinale in chirurgia colorettale
Il cancro del colon-retto è la principale causa di morte per neoplasia nel mondo
occidentale e la chirurgia riveste un ruolo fondamentale nella cura di tale malattia.
E’ stato ipotizzato che la somministrazione di probiotici possa condizionare la flora
intestinale contribuendo alla riduzione della flora patogena. Studi sperimentali
hanno dimostrato che la modulazione della microflora intestinale può ridurre la
morbilità e la mortalità dovute a complicanze settiche.
Tra i probiotici, i ceppi maggiormente in uso sono i lattobacilli e i bifidobatteri, la
cui somministrazione è già stata ampiamente dimostrata essere sicura.
In questo studio prospettico, randomizzato ed in doppio cieco, verranno selezionati
pazienti affetti da neoplasia accertata del colon-retto candidati a terapia chirurgica
radicale che saranno randomizzati in tre gruppi. Ai primi due gruppi di studio
verranno somministrati pre e post-operatoriamente due differenti concentrazioni
(10^7 o 10^9) di Lactobacillus Plantarum (La1) e Bifidobacterium Longum
(BB536) mentre al terzo gruppo verrà somministrato un placebo.
Obiettivo principale dello studio è quello di valutare la capacità di adesione alla
mucosa intestinale da parte dei probiotici somministrati. Si vuole inoltre
60
individuare l’eventuale riduzione della flora patogena intestinale e valutare
l’efficacia dei probiotici nella modulazione della risposta immune a livello
dell’intestino. In tal modo si intende verificare che i probiotici, mediante adesione
alla mucosa intestinale, possano modificare la microflora a discapito di quella
patogena e determinare una risposta immunitaria locale e sistemica favorevole,
quando somministrati a pazienti neoplastici e sottoposti a resezione chirurgica.
Coordinatore dello studio: Prof. Angelo Nespoli
Finanziamenti ottenuti: Università Milano-Bicocca- assegno di ricerca

Linfoadenectomia ascellare con coaugulatore bipolare a
radiofrequenza: studio prospettico randomizzato
La linfoadenectomia ascellare è una procedura frequentemente utilizzata in
chirurgia, soprattutto in ambito senologico. Le complicanze più frequenti
conseguenti a questo intervento chirurgico sono costituite dalla linforrea e dalla
comparsa di sieromi ascellari, con una incidenza descritta in letteratura variabile
dal 15 al 60%. L’utilizzo di un nuovo dispositivo di dissezione chirurgica in grado
di ottenere, tramite radiofrequenza, la fusione completa delle strutture vascolari e
linfatiche, potrebbe permettere una riduzione della incidenza di linforrea e di
sieromi dopo linfoadenectomia ascellare.
Obiettivo primario dello studio è valutare la linforrea postoperatoria (output
giornaliero del drenaggio e tempo di permanenza dello stesso), l’incidenza di
sieromi postchirurgici e le necessità di trattamento di tali complicanze. Obiettivo
secondario dello studio è la valutazione dell’incidenza delle infezioni di ferita nella
popolazione studiata. E’ uno studio prospettico, randomizzato, aperto. Lo studio
prevede l’arruolamento di 120 pazienti candidati a linfoadenectomia ascellare, che
verranno randomizzati in due gruppi. Il gruppo di studio verrà sottoposto a
linfoadenectomia ascellare con elettrocoagulatore bipolare a radiofrequenza,
mentre il gruppo di controllo verrà sottoposto ad intervento chirurgico con tecnica
standard. Le complicanze verranno registrate, per un periodo di 30 giorni dopo
l’intervento chirurgico. Con i risultati dello studio si intende provare che,
61
attraverso l’utilizzo di uno strumento di coagulazione a radiofrequenza, è possibile
ridurre l’incidenza di linforrea e sieromi conseguente a linfoadenectomia ascellare.
Coordinatore dello studio: Prof. Angelo Nespoli
Finanziamenti ottenuti: Università Milano-Bicocca- assegno di ricerca

Effetto della somministrazione di glutamina parenterale
nei pazienti candidati a chirurgia maggiore.
Trial clinico di Fase III, controllato, randomizzato, aperto e multicentrico.
Lo studio prevede l’arruolamento di pazienti ben-nutriti, portatori di neoplasia del
tratto gastroenterico e candidati a intervento di chirurgia maggiore elettiva. I
pazienti saranno sottoposti a glutamina endovena (0.25g/kg/day) associata a
infusione di soluzioni elettrolitiche e glucosate. Il controllo sarà rappresentato
invece da pazienti sottoposti a infusione di soluzioni elettrolitiche e glucosate. Lo
studio prevede l’arruolamento di 266 persone per gruppo.
Saranno valutati i seguenti parametri di efficacia: parametri primari quali riduzione
delle complicanze postoperatorie nel gruppo trattato, e parametri secondari come la
riduzione della durata di degenza.
Coordinatore dello studio: Prof. Angelo Nespoli
Finanziamenti ottenuti: Società Italiana di Nutrizione Parenterale ed Enterale

Chirurgia mini-invasiva trans-anale per neoplasie del
retto basso
I tumori maligni del retto rappresentano una delle principali cause di morte
neoplastica nella popolazione occidentale. Negli ultimi anni la terapia di tali tumori
è cambiata radicalmente passando da interventi estremamente demolitivi e
mutilanti a interventi ritenuti più conservativi. A questo si è aggiunto recentemente
il trattamento con radio-chemioterapia neo-adiuvante che permette il downstaging
62
delle lesioni e quindi una ulteriore possibilità di chirurgia conservativa e con un
significativo aumento della sopravvivenza a lungo termine. Nonostante questo
trattamento combinato oncologico-chirurgico sia a tutt’oggi considerato il gold
standard per i tumori del retto basso, i pazienti sottoposti a tale chirurgia hanno
complicanze postoperatorie e a lungo termine di notevole entità quali sepsi da
deiscenze anastomotiche e incontinenza che compromettono notevolmente la
qualità della vita.
Alcune recenti segnalazioni nella letteratura chirurgica hanno messo in luce che
per pazienti con tumori di tipo T1 e T2 l’asportazione locale della neoplasia con
una nuova tecnica da risultati sovrapponibili alla terapia tradizionale in termini di
sopravvivenza e recidive locali. Questa nuova tecnica (secondo Buess) si avvale di
una strumento che permette l’escissione della neoplasia e del grasso peri-rettale
con un approccio trans-anale. Con l’acquisizione dello strumentario chirurgico
dedicato alla chirurgia mini-invasiva trans-anale ci poniamo alcuni obbiettivi
fondamentali, tra cui uno studio che prevede il trattamento di pazienti con
neoplasie del retto T2, N0 comprese tra 3 e 8 cm dalla rima anale trattati con radiochemiooterapia neoadiuvante. Tale gruppo sarà sottoposto ad asportazione locale
del tumore secondo la tecnica di Buess e poi confrontato con un gruppo storico
sottoposto invece a intervento classico per via addominale per valutarne la
sopravvivenza e le recidive. Un secondo studio prevederà invece l’arruolamento di
pazienti con tumore del retto con medesime caratteristiche e trattamento
neoadiuvante ma con stadio T3, N0. I pazienti che avranno una risposta con
downstaging verranno randomizzati a un trattamento chirurgico locale o
tradizionale. Anche l’efficacia di questo protocollo verrà valutata con il tasso di
sopravvivenza e recidiva e con la valutazione della qualità della vita.
Coordinatore dello studio: Prof. Angelo Nespoli
Finanziamenti ottenuti: Fondazione Cariplo
63

Utilizzo della ecografia intraoperatoria e
dell’angioecografia nella chirurgia resettiva epatica
La chirurgia recettiva epatica per neoplasie primitive e secondarie è considerata a
tutt’oggi il trattamento di scelta perché consente in una alta percentuale di casi una
cura radicale con ottimi risultati nella sopravvivenza dei pazienti.
E’ noto che per ridurre al minimo complicanze intraoperatorie e postoperatorie è
necessario mettere in atto una precisa diagnosi preoperatoria e una attenta
pianificazione della strategia chirurgica resettiva. A tale fine è indispensabile
l’utilizzo di mezzi diagnostici innovativi come la tomografia computerizzata
multistrato e l’ecografia preoperatoria utilizzando i nuovi mezzi di contrasto.
Questi esami permettono un preciso studio bi- e tridimensionale del volume del
parenchima epatico, una precisa localizzazione della neoplasia, l’individuazione di
ulteriori foci neoplastici e il loro rapporto con le strutture vascolari e biliari che
devono essere preservate durante l’intervento.
Questa strumentazione permette di portare a termine interventi estremamente
complessi evitando le lesioni di strutture pascolo-biliari e le eccessive perdite
ematiche grazie ad una chirurgia anatomica e permettendo la massima radicalità
oncologica, essendo in grado di individuare lesioni anche di diametri inferiore al
centimetro.
L’ acquisizione di un ecografo e delle sonde specifiche dedicate a questo tipo di
chirurgia ci permetterà di ottenere due fondamentali obbiettivi. Uno di ricerca con
uno studio di confronto tra i pazienti diagnosticati e trattati con l’ausilio delle
tecniche sopradescritte con un gruppo di pazienti storici diagnosticati e trattati con
le tecniche tradizionali. L’altro obbiettivo più puramente clinico è quello di offrire
ai pazienti con queste patologie un trattamento ottimale, allo stato dell’arte,
creando così una immagine di massima efficienza, competenza e modernità delle
strutture cliniche universitarie.
Coordinatore dello studio: Prof. Angelo Nespoli
Finanziamenti ottenuti: Fondazione Cariplo
64

Identificazione di geni che modulano la chemioresistenza
tumorale
Allo scopo di identificare nuovi geni la cui espressione sia correlata all’assenza di p53
e che funzionino come modulatori della farmaco-resistenza, abbiamo recentemente
condotto un “high throughput screening” utilizzando una RNAi library in grado di
promuovere il silenziamento di 8300 geni con generazione di fenotipi stabili del tipo
“loss-of-function”. La libreria include plasmidi codificanti dsRNA verso i componenti
dei principali pathways cellulari che regolano ciclo cellulare, apoptosi, regolazione
della trascrizione, trasduzione del segnale, risposta allo stress ed importanti processi
biologici quali biosintesi, proteolisi e metabolismo. Sono inoltre inclusi nella libreria
plasmidi codificanti dsRNA verso geni coinvolti nel cancro ed altre malattie. La linea
utilizzata per lo screening è stata HCT116-p53KO, una linea di coloncarcinoma
resistente all’apoptosi da 5FU (dopo 72 hs di trattamento con 200mM FU l’apoptosi è
<10%). La linea resistente HCT116-p53KO è stata infettata con la RNAi library e poi
sottoposta a trattamento con 5FU ottenendo il 40-50% di apoptosi. Le cellule morte
sono state quindi raccolte, il DNA estratto ed i vettori retrovirali inseriti identificati
mediante PCR seguita da sequenziamento. Sono stati cosi identificati una cinquantina
di geni il cui silenziamento abolisce la chemioresistenza conseguente all’assenza di
p53. I singoli geni sono stati validati singolarmente dapprima nella linea in cui è stato
condotto lo screening ed in seguito in altre linee di coloncarcinoma che hanno perso
p53, ma con diverse combinazioni di mutazioni a carico dei geni cruciali per la
tumorigenesi del colon (ras, MMR, APC, beta-catenina). 16 geni (codificanti per
tyrosine kinase receptors e per altre proteine di membrana) sono stati validati in tutte
le linee studiate; tra questi, due chinasi sono state studiate più in dettaglio
evidenziando che il loro silenziamento abolisce la farmacoresistenza anche ad un altro
chemioterapico correntemente usato nella terapia del cancro al colon (oxaliplatino).
Una delle due è inoltre coinvolta nella resistenza a fluorouracile ed oxaliplatino in
altre linee di carcinoma epiteliale di diversa derivazione (carcinoma ovarico,
polmonare) e la sua inibizione ripristina la risposta apoptotica ai farmaci
summenzionati.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
65

Nuove strategie nella prevenzione della restenosi: studio della
relazione del gene protettivo Emeossigenasi-1 (HO-1) e l’ossido
nitrico sintasi (iNOS) in un modello sperimentale di balloon
injury nel ratto
La restenosi, ovvero la formazione di una nuova lesione in seguito ad intervento
chirurgico di endoarterectomia o di angioplastica, continua a rappresentare una
delle principali cause di fallimento di tali procedure. La restenosi, è causata dal
danno alla parete e determina un progressivo restringimento del lume del vaso
interessato dovuto all’iperplasia intimale caratterizzata dal de-differenziamento
delle VSMCs, dalla loro migrazione dalla tonaca media all’intima e dalla loro
proliferazione. Per poter far fronte a questo fenomeno sono state sviluppate diverse
terapie. Tra i differenti possibili nuovi approcci terapeutici, la terapia molecolare
sembra essere molto promettente, in particolare l’attenzione è stata rivolta verso lo
studio di molecole protettive a livello vascolare quali HO-1 e iNOS. HO-1,
attraverso i suoi prodotti di degradazione, è capace di rispondere a numerosi
stimoli lesivi compreso quello infiammatorio associato al danno vascolare. Anche
iNOS assume una funzione nel mantenimento dell’omeostasi vascolare attraverso
la produzione dell’ossido nitrico a partire dalla L-arginina. L’NO ha molteplici
proprietà e funzioni in parte sovrapponibili a quelle del CO tra cui un’azione
antiaggregante, antiproliferativa, vasodilatativa e antinfiammatoria. Scopo del
progetto è quello di valutare l’effetto protettivo dell’NO e dell’eme ossigenasi nella
patogenesi della risposta infiammatoria conseguente al danno vascolare. Per questo
motivo si è deciso di utilizzare il modello di elezione per lo studio della restenosi,
la balloon-injury nel ratto, al fine di analizzare, in vivo, gli eventi fisio-patologici
associati ad un intervento di angioplastica coronarica. Lo studio prevede, inoltre,
l’utilizzo di un modello in vitro di cellule di VSMC (vascular smooth muscle cells)
per l’analisi, a livello molecolare, del ruolo
di HO-1 e iNOS e dei pathways
molecolari coinvolti nella patogenesi dell’iperplasia intimale.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
Finanziamenti ottenuti: COFIN
66

Produzione di modelli animali transgenici per studi di
xenotrapianto
La costruzione di animali geneticamente modificati che esprimano molecole umane
ad attività inibitrice della cascata del complemento, in grado di proteggere l’organo
donato di specie discordante dal rigetto iperacuto, può permettere di realizzare
xenotrapianti temporanei in pazienti umani. Tramite l’approccio originale dell’SMGT
sono state prodotte linee di maiali transgenici per la molecola hDAF (Decay
Accelerating Factor o CD55) i cui tessuti esprimono la proteina umana e risultano
sensibilmente resistenti al danno da esposizione al plasma umano. Il numero dei
maiali transgenici ottenuti, la qualità dell’espressione del transgene e la trasmissibilità
del gene esogeno alla progenie rendono questi animali una reale opzione nel mondo
dello xenotrapianto ed un modello sperimentale innovativo che consente lo studio dei
meccanismi responsabili del rigetto.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
Finanziamenti ottenuti: COFIN
67

Produzione di modelli multi-transgenici
Lo studio di malattie umane complesse, multifattoriali, o lo studio di fenomeni
patologici complessi, quali ad esempio i meccanismi che regolano il meccanismo del
rigetto acuto e cronico che segue un trapianto d’organi, non può essere affrontato in
modelli animali contenenti la modificazione genetica di un singolo gene, essendo
molti i geni coinvolti in questi fenomeni patologici. Tramite l’approccio dell’SMGT
sono state prodotte e caratterizzate linee di maiali transgenici, in cui tre differenti geni
esogeni vengono espressi nei tessuti dell’animale. Le sequenze codificanti utilizzate
in questi esperimenti preliminari sono sequenze che codificano per proteine
fluorescenti, facilmente rilevabili a seguito di analisi di microscopia ottica.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
Finanziamenti ottenuti: COFIN

Produzione e caratterizzazione di modelli murini condizionali
per lo studio di malattie neurodegenerative
La tecnologia inducibile TET è un sistema binario di origine procariotica che permette
di regolare l’espressione di un cDNA di interesse in termini temporali e quantitativi,
basandosi sulla somministrazione di tetracicline (Tc). Questa tecnologia introduce la
possibilità di una efficace e molto fine regolazione dell’espressione genica in vivo.
Molte malattie neurodegenerative sono caratterizzate da proteine che acquisiscono
proprietà tossiche a seguito di mutazioni geniche. La neurotossicità di queste proteine
può essere monitorata in vivo utilizzando modelli transgenici TET nei quali
l’espressione di prodotti genici potenzialmente tossici per le cellule neuronali può
essere indotta o repressa reversibilmente, osservandone quindi gli effetti deteriori sul
tessuto nervoso e monitorando un’eventuale regressione del danno neuronale a
seguito della repressione dell’espressione. Sono state prodotte e caratterizzate quattro
linee transgeniche attivatrici che regolano l’espressione in specifiche aree del Sistema
Nervoso Centrale (Corteccia Cerebellare, Ippocampo, Corteccia Cerebrale e
Motoneuroni) e quattro linee transgeniche responsive contenenti il gene SCA1 umano
mutato. L’incrocio di topi delle linee attivatrici c responsive ha dato luogo a doppi
68
transgenici che esprimono in modo inducibile la proteina atassina 1 mutata implicata
nella patogenesi della Atassia Spinocerebellare di Tipo 1 (SCA1). Le linee doppio
transgeniche si sono rivelate un buon modello di studio per l’identificazione dei
meccanismi molecolari alla base della patologia e per l’identificazione di nuovi
approcci terapeutici.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
Finanziamenti ottenuti: COFIN

Produzione di un modello pre-clinico di by-pass cardiopolmonare per lo studio del danno da ischemia-riperfusione
(IRI)
L'obiettivo della ricerca è stato quello di sviluppare una strategia innovativa che
mirasse a preparare l'organo da trapiantare, mediante l'induzione dei geni/meccanismi
endogeni di protezione prima della fase di espianto, durante il trasporto e il trapianto
con l'intento di contenere/evitare l'infiammazione e il danno da ischemia/riperfusione
che si manifesta con una diminuzione/mancata funzione, migliorando il risultato a
lungo termine del trapianto d'organi. Per prevenire il danno dell'organo ci siamo
proposti di ottimizzare l'espressione del gene protettivo HO-1 e/o l'uso di uno dei
prodotti di degradazione dell'eme il monossido di carbonio (CO) in un modello
preclinico di danno ischemico da riperfusione nel cuore di maiale, come si ha durante
il by-pass cardiopolmonare e l'arresto cardiaco da ipotermia (sostituzione della
valvola aortica e bypass aorto-coronarico). Fino ad oggi tutti gli studi che hanno
dimostrato l'azione protettiva di geni endogeni quali HO-1 e/o CO in diverse
patologie sono stati effettuati nel roditore, né sono mai state effettuate analisi
sistematiche sui benefici dell'espressione di HO-1 o sulla somministrazione di CO in
un modello clinico adeguato. Pertanto, per valutare se un'esposizione controllata a CO
possa essere utilizzata come una opzione terapeutica per il trattamento di diverse
malattie umane in un contesto clinico, è stato studiato l'effetto del pretrattamento con
CO in un modello sperimentale di danno ischemico da riperfusione (IRI) nel maiale.
Nel modello di IRI si è voluto verificare se la somministrazione per inalazione di
basse dosi di CO (250 ppm) per due ore prima del by-pass (con arresto cardioplegico)
69
seguito da un'ora di riperfusione poteva proteggere il cuore dal danno tissutale. Questi
studi hanno dimostrato che il pre-trattamento con CO riduce il danno tissutale
conseguente all'IRI con una diminuzione significativa del numero di miocardiociti
apoptotici e una riduzione dell'edema cardiaco. È stato inoltre osservato un
miglioramento del bilancio energetico cellulare del cuore durante la riperfusione: sia i
livelli di ATP che di fosfocreatina, nel cuore del gruppo di animali pre-trattati con
CO, erano significativamente più alti dopo un'ora di riperfusione. L'accumulo di
NADH e NADPH diminuiva durante il periodo di ischemia dando luogo ad un ridotto
rapporto NADH/NAD e NADPH/NADP a fine ischemia, nel gruppo di animali pretrattati con CO. Nello stesso gruppo di animali, queste variazioni metaboliche
correlavano anche con una riduzione significativa del numero di defibrillazioni
necessarie per restaurare il normale ritmo cardiaco durante la riperfusione.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
Finanziamenti ottenuti: COFIN

Individuazione di geni correlati alla insorgenza della Patologia
Aterosclerotica
La comprensione dell’eziopatogenesi delle malattie su base aterosclerotica è ancora
incompleta. L’individuazione di fattori genetici predisponenti potrà consentire
diagnosi presintomatiche e permettere di prescrivere terapie farmacologiche mirate e
specifiche.
L’obiettivo del progetto è quello di fornire nuovi strumenti diagnostici mediante la
identificazione nell’uomo di geni correlati con l’insorgenza delle patologie
aterosclerotiche, sfruttando la tecnologia del DNA microarray.
Lo scopo del lavoro è duplice: da un lato identificare nuovi biomarkers che
consentano un monitoraggio della predisposizione e della progressione della patologia
aterosclerotica e, dall’altro, l’individuazione di nuovi target terapeutici.
La parte iniziale del progetto prevede il reclutamento dei pazienti e la raccolta di
campioni ematici e tissutali. I pazienti saranno così suddivisi: a) Soggetti sottoposti a
rimozione chirurgica di Placca Aterosclerotica Carotidea; b) Soggetti sottoposti a
posizionamento di stent carotideo mediante approccio endovascolare non invasivo; c)
70
Soggetti sottoposti ad intervento per la rimozione chirurgica di Aneurismi della Aorta
Addominale con presenza di placca; d) Soggetti sottoposti a stabilizzazione
endovascolare di Aneurismi della Aorta Addominale mediante il posizionamento di
protesi.
Dai linfociti derivanti dai campioni ematici verrà estratto il DNA che sarà impiegato
negli studi di caratterizzazione genetica.
L’obiettivo del progetto è quindi quello di individuare eventuali geni-malattia legati
alla patogenesi dell’aterosclerosi e l’identificazione di varianti alleliche che possano
modulare la risposta ai diversi fattori di rischio implicati in questa patologia. Le
varianti alleliche che fossero identificate potranno poi essere impiegate per una
migliore stratificazione dei pazienti allo scopo di rendere più mirate le terapie
farmacologiche volte a intervenire sul decorso della patologia.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano
Finanziamenti ottenuti: FIRB

Studio del meccanismo molecolare di stabilizzazione della
placca aterosclerotica
L’infiammazione gioca un ruolo importante nel danno vascolare e quindi anche nella
formazione della placca aterosclerotica. Le statine, una classe di farmaci dotata di
attività anti-aterogenica, sono impiegate da diversi anni come inibitori della biosintesi
del colesterolo.
Studi recenti in vitro hanno dimostrato che le statine hanno anche effetti benefici
indipendenti dalla riduzione del colesterolo e comprendono l’inibizione delle
metalloproteinasi e l’induzione del gene protettivo Eme Ossigenasi-1 (HO-1).
HO-1 riveste un ruolo prioritario nella protezione vascolare, in quanto è dotato di
attività
antinfiammatoria
e
antiossidante,
mediate
dalla
produzione
di
biliverdina/bilirubina e monossido di carbonio.
71
Il progetto, realizzato impiegando un modello preclinico costituito da maiali
aterosclerotici nutriti con dieta ipercolesterolemica sottoposti a balloon injury per
indurre iperplasia intimale, ha lo scopo di: a) studiare il ruolo protettivo di HO-1 nella
patogenesi della risposta infiammatoria in seguito a danno vascolare; b) studiare il
meccanismo molecolare di prevenzione del danno vascolare e stabilizzazione della
placca mediato dalle statine; c) comprendere se HO-1 sia un bersaglio intracellulare
delle statine e contribuisca in questo modo a spiegare l’azione antinfiammatoria del
farmaco.
Coordinatore dello studio: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano

Espressione del TGF-1 e relazione con l’iperplasia intimale nei
condotti arteriosi e venosi per il confezionamento dei bypass
aortocoronarici
Coordinatore dello studio: Prof. Giovanni Paolini
72

Studio dell’infiammazione dello stress ossidativo miocardico in
pazienti sottoposti a bypass aortocoronarico
Analisi comparativa dell’infiammazione e dello stress ossidativo miocardico in
quattro gruppi di pazienti sottoposti a bypass aortocoronarico: bypass a cuore
battente, bypass in circolazione extracorporea standard,
in circolazione
extracorporea con circuito chiuso, in circolazione extracorporea miniaturizzata.
Coordinatore dello studio: Prof. Giovanni Paolini

Efficacia di anelli per anuloplastica mitralica
Insufficienza mitralica ischemica: follow up clinico a breve e medio termine con
l’utilizzo di deu diversi tipi di anelli per anuloplastica mitralica.
Coordinatore dello studio: Prof. Giovanni Paolini

Effetti della circolazione extracorporea
Valutazione degli effetti a breve termine della circolazione extracorporea in un
gruppo di 1200 pazienti operati consecutivamente.
Coordinatore dello studio: Prof. Giovanni Paolini
73

Utilizzo di nuove tecnologie nella chirurgia laparoscopica
della milza: la Radiofrequenza con il Ligasure Vessel
Sealing System
La splenectomia laparoscopica è attualmente il Gold standard nel trattamento delle
patologie ematologhe della milza in regime di elezione. Tuttavia rimangono ancora
alcune controversie su quale sia la metodica migliore e più efficace per affrontare tale
intervento. Infatti come riportato in letteratura tale intervento è gravato da una
percentuale di conversione intorno all’8-10% nelle migliori casistiche internazionali e
da un tasso di complicanze intra e postoperatorie che si attesta intorno al 15-20%. La
maggior parte (>80%) delle conversioni in tecnica a cielo aperto e delle complicanze
(raccolte intraddominali, necessità di trasfusioni perioperatorie, emoperitoneo,
reinterventi) è da attribuire ad un sanguinamento che si verifica intra o
postoperatoriamente, in virtù della complessa vascolarizzazione della milza.
Numerosi espedienti sono stati utilizzati per limitare il sanguinamento e le
complicanze relate all’intervento in letteratura. Fra questi l’utilizzo di una
embolizzazione dell’arteria splenica preoperatoria, la legatura precoce dell’arteria
durante l’intervento, e l’utilizzo di svariati strumenti atti ad effettuare la dissezione
della milza e la coagulazione dei vasi dell’ilo splenico e del legamento
gastrospleinico. Nella nostra esperienza preliminare l’utilizzo del Ligasure Vessel
Sealing System, uno strumento che utilizza l’energia a radiofrequenze per sigillare i
vasi sanguigni, ha comportato una riduzione degli episodi di sanguinamento
intraoperatori durante la splenectomia, una riduzione della necessità di trasfusioni
intra e postoperatorie, una riduzione dei tempi operatori e delle complicanze
postoperatorie rispetto agli strumenti utilizzati usualmente. Lo scopo della ricerca,
effettuata in collaborazione con il Dipartimento Chirurgico delll’Università di
Modena e Reggio Emilia (Prof M Saviano, Prof R Gelmini), è reclutare un numero
sufficiente di casi in cui venga utilizzato per l’intera dissezione della milza e la
coagulazione dei vasi dell’ilo e dei vasi gastrici brevi il Ligasure Vessel Sealing
System, confrontarli con un gruppo storico di pazienti in cui sono state utilizzate altre
tecnologie per le sintesi dei vasi, ed osservare se i confortanti risultati preliminari
verranno confermati
riduzione
del
su un campione statisticamente significativo, in termini di
sanguinamento
intraoperatorio,
riduzione
delle
complicanze
74
intraoperatorie e postoperatorie, riduzione della necessità di trasfusioni ematiche
perioratorie, riduzione della durata dell’intervento chirurgico.
Coordinatore dello studio: Prof. Franco Uggeri

Trattamento neoadiuvante con IL-2 ad alte dosi in pazienti
affetti da adenocarcinoma gastrico radicalmente operabili
L’nterleukina-2, un potente stimolatore naturale e fisiologico del sistema
immunitario (fattore di crescita per i linfociti T e stimolatore della crescita e della
funzione dei linfociti T e delle Natural Killer Cells) viene utilizzata nel trattamento di
alcuni tumori solidi (carcinoma renale) e della cute (melanoma), con buoni risultati in
termini di sopravvivenza globale e liberi da malattia. La terapia neoadiuvante con IL2 si è dimostrata efficace se somministrata a basse dosi (9 milioni UI/die) per via
sottocutanea nel migliorare l’outcome del paziente, l’incidenza di complicanze e la
sopravvivenza globale in soggetti affetti da neoplasia colorettale, modulando la
risposta immunitaria dei pazienti stessi. I pazienti portatori di neoplasia gastrica
costituiscono un gruppo di pazienti in cui la funzione del sistema immunitario risulta
fortemente compromessa come ampiamente dimostrato in letteratura, e quindi
appaiono essere un sottogruppo di pazienti ideali candidati ad una stimolazione
perioperatoria con IL-2. Inoltre, nei pazienti affetti da adenocarcinoma gastrico
operabile sottoposti ad intervento di resezione gastrica, si riscontra una
immunosopressione con caduta dei livelli di Linfociti CD3+ e CD4+ a seguito
dell’intervento chirurgico (noto fattore immunosoppressore). L’utilizzo di IL-2
neoadiuvante a basse dosi per via sottocutanea nei pazienti con adenocarcinoma
gastrico radicalmente operabile è risultata efficace, in precedenti studi del nostro
gruppo pubblicati recentemente su Journal of Surgical Oncology ed Annals of
Surgical Oncology, nel migliorare la risposta immunologica dei pazienti stessi, nel
ridurro l’incidenza di complicanze perioperatorie dopo resezione gastrica, senza
ottenere peraltro risultati sull’outcome oncologico e sulla prognosi della malattia. Lo
scopo della ricerca è quello di sottoporre pazienti affetti da adenocarcinoma gastrico
radicalmente operabili a terapia neoadiuvante ad alte dosi con IL-2 (18 milioni UI/die)
e valutare la risposta immunitaria a livello sierico (dosaggio di leucociti, CD3+,
75
CD4+, CD8+ e Natural Killer cells), a livello istologico intratumorale (valutando
l’infiltrato peritumorale linfocitario ed eosinofilo e tipizzando le cellule che
compongono l’infiltrato stesso), la morbilità e la sopravvivenza a distanza globale e
libera da malattia dei pazienti stessi. L’utilizzo di IL-2 ad alte dosi in
somministrazione preoperatoria ha dimostrato peraltro già la sua efficacia in pazienti
affetti da melanoma e da tumore renale a cellule chiare.
Coordinatore dello studio: Prof. Franco Uggeri

Registro Italiano di Chirurgia Laparoscopica della milza
Il Registro Italiano di Chirurgia Laparoscopica della Milza è stato proposto da un
gruppo di chirurghi che provengono da alcune fra le più prestigiose strutture
universitarie e ospedaliere italiane e che si occupano del trattamento chirurgico delle
malattie ematologiche benigne e maligne della milza. Il Registro è coordinato dalla
SICE (Società Italiana di Chirurgia Endoscopica) ed è sort sotto il patrocinio della
European Association for Endoscopic Surgery (EAES). L’obiettivo è stato quello di
raccogliere un gruppo di esperti con chiare competenze nella chirurgia laparoscopica
avanzata che facciano confluire tutti i dati delle procedure laparoscopiche sulla milza
eseguite, in uno studio prospettico. Il registro è costituito da data base computerizzato
che raccoglie tutti i dati anagrafici, della patologia del paziente e soprattutto tutti i dati
tecnici relativi alle modalità di intervento alla ricerca di indicatori e standard per il
riconoscimento scientifico internazionale, nell’obiettivo di standardizzare la tattica e
la tecnica operatoria (posizione del paziente sul tavolo operatorio, posizione dei
trocars, strumentazione e tecnologie utilizzate per la dissezione della milza dai suoi
legamenti e per la sutura e coagulazione dei suoi peduncoli vascolari) e
nell’identificare le reali indicazioni ad un approccio laparoscopico alla splenectomia
(confronto fra patologie benigne e maligne, fra milze di dimensioni normali e
splenomegalie, fra pazienti anziani e pazienti giovani). Ulteriore scopo del registro è
identificare quali eventualemente siano i parametri che possono influenzare l’outcome
della splenectomia laparoscopicaDal 2001 sono stati raccolti più di 600 pazienti
sottoposti a chirurgia laparoscopica della milza in 18 Centri afferenti allo studio, con
una percentuale (22%) di patologie maligne della milza e di splenomegalie
76
decisamente maggiore rispetto alle più importanti casistiche internazionali pubblicate,
ma con tassi di conversione, di sanguinamento intra e postoperatorio, di complicanze
postoperatorie, e durata dell’intervento e della degenza media sovrapponibili alle
casistiche più rilevanti presenti in letteratura. I dati preliminari del IRLSS (Italian
Registry of Laparoscopic Surgery of the Spleen) sono stati recentemente pubblicati su
Surgical Endoscopy e Chirurgia Italiana
Coordinatore dello studio: Prof. Franco Uggeri

Radiochimica
Obiettivo generale di questa linea di ricerca è lo sviluppo di metodi di sintesi e di
marcatura con isotopi radioattivi per lo studio di vari aspetti funzionali e biologici
d’organo misurabili con PET e SPET.
Le ricerche riguardano in particolare: a) sintesi di nuovi radiofarmaci marcati con
emettitori di positroni
per la valutazione dei siti recettoriali implicati nelle
patologie psichiatriche, cardiache e nella diagnosi oncologica; b) procedure di
automazione per aumentare il grado di radioprotezione degli operatori addetti alle
sintesi radiochimiche con carbonio-11, c) sviluppo di nuovi target per la
produzione di radioisotopi emettitori di positroni, d) sviluppo di nuovi sistemi
automatizzati per la produzione di radiofarmaci PET.

Fisica ed elaborazione delle bioimmagini
Obiettivo generale di questa linea di ricerca è lo sviluppo di metodi per il
miglioramento della qualità, dell'accuratezza quantitativa e dell'interpretazione
delle bioimmagini (PET, SPET, CT, MRI). Le ricerche riguardano in particolare:
a) la caratterizzazione fisica dei sistemi tomografici, per una ottimizzazione dei
protocolli di acquisizione; b) lo sviluppo e valutazione clinica di tecniche di
ricostruzione ed elaborazione delle bioimmagini; c) lo sviluppo e valutazione
77
clinica di tecniche di registrazione di immagini biomediche multimodali; d) lo
sviluppo di metodi di imaging funzionale mediante Risonanza Magnetica.

Imaging preclinico
Le attività di ricerca di questa linea comprendo: a) la validazione preclinica di
nuovi
radiofarmaci
per
tomografia
ad
emissione
di
positroni;
b)
la
caratterizzazione di modelli preclinici di patologia neurologica o oncologica
mediante l’uso di tomografo PET dedicato agli studi nei piccoli animali. In
particolare le attività del gruppo sono attualmente rivolte alla caratterizzazione di
radiofarmaci per lo studio in vivo dell’ipossia tessutale, allo studio dei meccanismi
molecolari e cellulari coinvolti nei processi di neuroinfiammazione e alla
caratterizzazione longitudinale di modelli transgenici di patologia neoplastica.
78

Imaging metabolico e sistemi di neurotrasmissione mediante
PET
Obiettivo di questa linea e’ quello di mettere a punto ed applicare in vivo
nell’uomo metodi non invasivi di imaging per lo studio dei sistemi
neurotrasmissione in normale ed in patologia. Le ricerche riguardano in
79
particolare: a) valutazione delle modificazioni neurotrasmettitoriali presenti in
corso di invecchiamento fisiologico, b) valutazione della correlazione fra
specifiche alterazioni neurochimiche e dati clinici o comportamentali in soggetti
affetti da patologie neurologiche o psichiatriche c) valutazione dell’effetto di
specifici trattamenti farmacologici sui sistemi di trasmissione in esame d) studio
dell’attivazione della microglia nell’encefalo di pazienti affetti da patologie
neurodegenerative o infiammatorie.

Imaging funzionale in neurologia e neuroscienze cognitive
Obiettivo generale è lo studio delle correlazioni clinico/anatomo/funzionali delle
più importanti patologie del sistema nervoso centrale e dei correlati
neurofisiologici delle funzioni di memoria, linguaggio, attenzione.
80
Le ricerche riguardano in particolare a) Neurologia funzionale con la valutazione
della perfusione ematica, metabolismo glucidico, sistemi di neurotrasmissione e
attivazione di circuiti neuronali in pazienti neurologici e psichiatrici mediante PET
e SPET e fMRI; b) Scienze cognitive dei sistemi per lo studio delle funzioni
cognitive in soggetti normali o in pazienti con deficit cognitivi selettivi.

Radiodiagnostica
Le linee di ricerca in ambito di Radiologia Diagnostica hanno avuto come precipuo
campo di interesse la diagnosi precoce e stadiazione di 3 forme neoplastiche
(epatocarcinoma, tumore prostatico e tumore endometriale) mediante tecnologie
avanzate e software dedicati
1. Studio mediante software dedicato (CT-perfusion) nell’epatocarcinoma
mediante Tomografia Computerizzata Multidetettore.
2. Identificazione e stadiazione del tumore prostatico mediante sequenze di
diffusione in Risonanza Magnetica
3. Stadiazione del tumore endometriale mediante sequenze di diffusione in
Risonanza Magnetica

Tecnologie oncologiche
Obiettivo generale e’ lo studio di alcuni aspetti biologici dei tumori misurabili con
PET o SPECT e l’utilizzo di moderne terapie quali quella radiante con
Tomoterapia e quella radiometabolica guidate da immagini metaboliche PET per il
trattamento curativo delle lesioni neoplastiche.
Le ricerche riguardano in particolare: a) applicazione delle tecniche PET/TC
esistenti allo studio di specifici aspetti dei tumori per una migliore
caratterizzazione della malattia; b) messa a punto di nuove tecniche PET/TC in
correlazione con tecniche di gene-proteomic profilino; c) messa a punto di sistemi
terapeutici mirati all’eradicazione locale di malattia, d) messa a punto di metodi di
imaging 4DPET/TC, sincronizzati alla curva respiratoria del paziente.
81
[18F]FDG PET/CT
C.S. 43 yrs, Linfoma Hodgkin recidivato
Prima terapia – 19/12/05
Dopo chemioterapia – 24/02/06
HS Gerardo UNIMIB

Radioterapia
Analisi della radiosensibilità di cloni cellulari normali e neoplastici in diverse
condizioni microambientali. Ricerca translazionale dal laboratorio alla pratica
clinica oncologica. La radiosensibilità di un sistema biologico è di difficile
quantificazione essendo correlata alla variabile impiegata per definirla e alla fase
del ciclo cellulare in cui si verifica l’irradiazione. Il concetto di “radiosensibilità
intrinseca” - una volta accettato quasi dogmaticamente - si va attualmente
precisando in virtù della miglior comprensione dei possibili meccanismi genetici
che regolano la risposta all’effetto radiochimico. In particolare sembra che la
modalità di risposta alle radiazioni sia una proprietà stabile di alcune linee
cellulari, anche tumorali, e che tale caratteristica sia mantenuta anche quando le
linee cellulari sono poste in cultura. Il fenomeno è verosimilmente legato
all’espressione di alcuni oncogeni, sia di membrana che citoplasmatica; altri geni
appartenenti alla famiglia di proteine denominate cicline condizionano la
82
variazione di radiosensibilità attraverso la regolazione del ciclo mitotico. Le
conoscenze, in rapida evoluzione, della biologia molecolare consentono oggi di
formulare studi radiobiologici volti alla comprensione dei meccanismi regolatori
intracellulari della radiosensibilità e, potenzialmente, di modificarli attraverso
alterazioni artificialmente indotte del microambiente della cellula, per esempio
inducendo variazioni di fattori semplici quali il pH o la pO2 ovvero modificando il
comportamento metabolico e/o mitotico attraverso la somministrazioni di farmaci.
Indagini di laboratorio di questo tipo avrebbero una ricaduta clinica di notevole
importanza costituendo la premessa biologica per giustificare la sperimentazione
clinica, ad esempio, di associazioni radiofarmacologiche, con l’obiettivo sia del
radiopotenziamento sulle linee cellulari neoplastiche, sia della protezione dei
tessuti sani. La corrente ricerca radiobiologica e radiopatologica, cui si vuole
fornire un contributo, è inoltre volta allo sviluppo di modelli sia di “tumor control
probability” sia di “normal tissue complication probability”. Tale ricerca include
svariati bersagli: quelli forniti dalla metodica e standardizzata valutazione clinica
degli individui irradiati, quelli definiti dall’imaging molecolare e quelli infine
provenienti dalle informazioni relative all’assetto biologico cellulare: genomico,
proteomico e, più in generale, biomolecolare. E’ ragionevole ritenere che i più
affidabili modelli predittivi di risposta alle radiazioni si debbano ricercare nel
nano- e pico-ambiente cellulare che include tutti i processi biochimici svolti dalle
cellule neoplastiche e non neoplastiche prima, durante e dopo l’irradiazione. E’
l’ambito dove si fondono la radiofisica, la radiochimica e la radiobiologia.

Analisi degli effetti biologici delle piccole dosi di radiazione
Obiettivo: valutare gli effetti sul DNA - in termini di mutazioni geniche - procurati
da dosi di radiazione ionizzante definite “piccole”, di entità inferiore a quelle
abitualmente associate ad effetti graduati, ovvero nel range di dosi capaci di
produrre effetti di tipo stocastico (< 1(10?) cGy). Si fa riferimento alle piccole dosi
che possono essere erogate, sotto determinate condizioni, in corso di radioterapia
oncologica.
83
Le dosi “piccole” appaiono di interesse attuale nella moderna radioterapia
oncologica in particolare in previsione della crescente diffusione di tecniche di
modulazione d’intensità (IMRT).
L’IMRT consente di raggiungere livelli di dose terapeutica molto elevati nel
bersaglio tumorale determinando una diluizione della dose su numerosi fasci
convergenti che si associano ad un amplificazione del volume corporeo, circostante
il bersaglio, soggetto all’assorbimento di dosi molto piccole. In tale volume
corporeo non si manifestano effetti citopatologici di tipo deterministico ma sono
prevedibili effetti di tipo stocastico la cui “gravità” è correlata all’entità delle
lesioni del DNA. Gli effetti di tipo stocastico temuti sono le mutazioni geniche
potenzialmente correlate a meccanismi cancerogenetici. Il primo step per prevedere
l’entità di tali “effetti collaterali” dell’IMRT consiste nel definire una correlazione
fra dose somministrata al bersaglio, geometria d’irradiazione e numero di lesioni
del DNA a diverse distanze dal bersaglio ovvero in microvolumi assorbenti livelli
di dose diversi, comunque di grandezza <10 cGy.
Si ipotizza l’irradiazione in fantoccio “tessuto equivalente” di un predefinito
bersaglio a dose “elevata” tale da simulare un’irradiazione terapeutica. All’interno
del fantoccio sono distribuite, a distanza varia ma definita, colonie cellulari che
ricevono dosi differenti in funzione: (a) della dose prescritta al bersaglio
principale; (b) della distanza dal bersaglio principale; (c) dalla geometria di
irradiazione; (d) della natura ed energia delle radiazioni impiegate.
L’irradiazione del fantoccio viene realizzata mediante Linac Precise Elekta sito nel
bunker del Centro Alte Energie dell’A.O. San Gerardo.
La dose assorbita dalle colonie cellulari viene: (a) calcolata con sistemi di
treatment planning; (b) determinata sperimentalmente con adeguate misure
dosimetriche
Si ipotizza che le cellule subiscano danni al DNA di entità (numero/gravità)
correlata alla dose assorbita. Le rotture della doppia elica (double-strand break DSB) del DNA sono considerate le lesioni più rilevanti, dal punto di vista
quantitativo e funzionale, nel determinare gli effetti deleteri della radiazione
ionizzante.
L’analisi dei DSB viene effettuata presso il laboratorio di Patologia Generale
dell’Università Milano-Bicocca (Prof. Roberto Perego).
84

Valutazioni economiche di programmi sanitari
Le valutazioni economiche in sanità rappresentano uno strumento dalle notevoli
potenzialità poiché si pongono l’obiettivo di indagare, misurare e valutare, in un
contesto di risorse scarse, i costi e le conseguenze di alternative sanitarie messe a
confronto, siano esse programmi, tecnologie o percorsi diagnostico-terapeutici.
Punto di partenza di queste analisi è l’Evidence Based Medicine: sulla base
dell’efficacia clinica dimostrata dai medici, si sviluppano una serie di analisi
economiche il cui fine ultimo è quello di contribuire al processo decisionale in
sanità, fornendo criteri guida oggettivi ispirati alla razionalità economica delle
scelte effettuate.
Questa linea di ricerca è sostanzialmente rivolta allo studio delle ripercussioni
economiche delle tecnologie innovative in sanità (già presenti o potenzialmente
introducibili) oppure delle nuove tecniche di radioterapia emergenti, in particolare
in ambito oncologico, rispetto allo status quo, ovvero alla tecnologia/procedura
tradizionalmente utilizzata.


Area Ginecologia Oncologica
Terapia chirurgica (linfoadenectomia) dell’adenocarcinoma dell’endometrio:
studio multicentrico nazionale ILIADE.

Terapia adiuvante dell’adenocarcinoma dell’endometrio: studio multicentrico
nazionale ILIADE.

Studio clinico prospettico multicentrico internazionale IOTA 2 sulla diagnostica
ecografica ed elaborazione di sistema esperto nella diagnostica delle masse
annessiali.

Partecipazione al Gruppo di studio multicentrico sulla elaborazione di
Benchmark in Oncologia ginecologica (in collaborazione con IEO-Milano,
H.S.Raffaele-Milano, Spedali Civili-Brescia, Università Cattolica-Roma).

Studio clinico randomizzato multicentrico internazionale sulla chemioterapia di
prima nell’adenocarcinoma ovarico allo stadio avanzato (TARCEVA).
85

Studio clinico randomizzato multicentrico internazionale sulla chemioterapia di
seconda linea nell’adenocarcinoma ovarico (CALYPSO).

Studio
clinico
randomizzato
di
fase
2 sull’utilizzo
di VEGF
trap
nell’adenocarcinoma dell’ovaio in terza – quarta linea (AVE0005).


Area clinica ostetrica ginecologica
Studio Osservazionale Nascita: intervallo disimpegno testa-spalle.
Progetto con cofinanziamento 4000€ MIUR

Studio Osservazionale Parto Pretermine
Progetto con cofinanziamento 4000€ MIUR

Pentraxina 3 nel plasma e nel secreto vaginale di donne con parto pretermine
In collaborazione con Istituto Mario Negri, Milano; Laboratorio di Immunologia
dell’Istituto Humanitas di Milano.
Progetto cofinanziato da Nobel-Cariplo

Nuova metodologia di acquisizione ed analisi del segnale Doppler per lo studio
della circolazione materna - fetale e dell’apparato genitale nel periodo
periconcezionale.
Progetto sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia
e Scienze Riproduttive della Yale University (New Haven,CT.USA) il Dipartimento
di Elettronica e Telecomunicazioni dell’Università di Firenze.
Finanziamenti: 20.000$ da parte della Yale University a favore del Fondo Amici del
S. Gerardo.

Integrazione e sviluppo della tecnologia di multigate spectral Doppler analisi per
la stima ecografica dell’ematocrito e viscometria. Studio multidisciplinare in
medicina materno fetale e ginecologia oncologica.
Progetto sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Elettronica e
Telecomunicazioni dell’Università di Firenze e il Dipartimento di Ostetricia e
Ginecologia e Scienze Riproduttive della Yale University (New Haven,CT.USA).
Finanziamento: 35.000€ donazione privata a favore Laboratorio progettazione sistemi
microelettronici su sistemi ad ultrasuoni per applicazioni di ostetricia e ginecologia in
86
collaborazione tra Prof. Piero Tortoli ( Università di Firenze) , Prof. Patrizia Vergani
(Università di Milano Bicocca), Dr. Gabriele Urban (Università di Milano Bicocca).

Analisi proteomica del liquido amniotico e la ricerca di marcatori
dell’infiammazione nella rottura prematura delle membrane. In collaborazione con
Dipartimento di Medicina Sperimentale, Ambientale e Biotecnologie Mediche
dell’Università di Milano-Bicocca
Progetto su cui sarà effettuata richiesta cofinanziamento MIUR 2007

Ricostruzione dei volumi polmonari e cardiaci mediante tecnica 3-D con prototipo
di sonda multiplanare, con applicazione nella diagnosi prenatale delle
malformazioni cardiache e dell’ipoplasia polmonare.
Progetto sviluppato con Philips Medical Systems.

Ruolo dell’Annessina V nell’eziopatologia della preeclamsia severa. Studio
prospettico.
Progetto interdipartimentale sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di
Anatomia Patologica.
Finanziamento: 2500€ da parte della ditta farmaceutica Ferring S.p.A a favore del
Fondo Amici del S. Gerardo.

Polimorfismi materni per la metiltetraidrofolato reduttasi (MTHFR) e
metioninasintetasi-reduttasi (MTRR) e il rischio fetale di sindrome di Down.
Progetto interdipartimentale sviluppato in collaborazione con cattedra di citogenetica
medica fondazione Tettamanti e cattedra Pediatria
Finanziamento: 2000€ fondo privato.

Studio clinico controllato aperto randomizzato multicentrico sull’efficacia
dell’eparina a basso peso molecolare in gravidanza in donne con pregresse
complicanze ostetriche
Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di
Milano e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) 1000€ a paziente randomizzata
Collaborazioni internazionali:
Si sono attuate o sono in atto collaborazioni scientifiche con
Unit on Perinatal and Developmental Neurobiology
National Institute of Child Health and Development,
87
National Institutes of Health, Bethesda, MD, USA.
Perinatal Diagnostic Center
Inova Alexandria Hospital,
Alexandria, VA, USA.
Department of Obstetrics and Gynecology
Thomas Jefferson University
Philadelphia, PA , USA.
Department of Obstetrics and Gynecology
St. George’s Hospital, London, UK.
The Department of Obstetrics, Gynecology and Reproductive Sciences
Yale University, New Haven, CT.
88
9.
PIATTAFORME DIPARTIMENTALI
Il Dipartimento ha attivato Piattaforme con strutture di uso comune che sono
sottoposte alla disciplina dei Centri di servizio.
Sala Operatoria presso la sede di Rivolta d’Adda dell’Istituto Sperimentale
Italiano Lazzaro Spallanzani
Responsabile: Prof. Giorgio Maria Biasi
La Sala Operatoria, realizzata grazie al contributo “Grandi Attrezzature”
dell’Università di Milano-Bicocca in convenzione con l’Istituto Sperimentale Italiano
Lazzaro Spallanzani, rappresenta un’importante struttura per interventi su piccoli e
grandi animali (dai roditori ai suini)
per la realizzazione di studi di chirurgia
sperimentale e per la produzione e l’analisi di modelli sperimentali pre-clinici di
malattie umane, nonche’ per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici.
La Sala è fornita di apparecchiature per Anestesia Generale, Terapia Intensiva,
Radiologia e di un Laboratorio di Analisi.
89
Microscopio con laser per microdissezione
Responsabile: Prof. Biagio Eugenio Leone
Il Dipartimento, grazie al contributo “Grandi Attrezzature” dell’Università di MilanoBicocca 2006, è dotato di un apparecchio caratterizzato da un sistema laser per
microdissezione, ideato per isolare zone di tessuto o singole cellule da sezioni
istologiche, strisci e coltura cellulare.
Il sistema è totalmente gestito da un software di controllo che oltre a regolare
l’utilizzo della apparecchiatura costituisce anche un potente database delle immagini
trattate.
Tissue Microarray
Responsabile: Prof. Marialuisa Lavitrano
L’apparecchiatura per Tissue Microarray (TMA) è un sistema per la preparazione e
l’analisi in automatico di sezioni istologiche in paraffina. Attraverso questa tecnologia
si ottiene la gestione completa, partendo dal blocchetto di paraffina, di tutte le
procedure di preparazione dei campioni: dal carotaggio in automatico del blocchetto,
al taglio per l’allestimento delle sezioni, alle differenti immunocolorazioni,
all’acquisizione e lettura automatica dei vetrini.
Il TMA è formata dalle seguenti componenti:

carotatore automatico: per assemblare in un singolo blocco di paraffina
molteplici “carote” di tessuto prelevato da blocchi di paraffina differenti tra loro
(ciascuno contenente un campione derivato da un singolo paziente);

microtomo motorizzato: per preparazione di sezioni a partire dal blocchetto di
paraffina in cui sono stati assemblati i diversi campioni mediante il carotatore;

bagno termostato stendi fetta: per recuperare e trasferire le sezioni su vetrini per
microscopia;

coloratore automatico: per ibridazione tipo ISH, immunofluorescenze ed
immunocolorazioni dei vetrini allestiti nel passaggio precedente;
90

microscopio motorizzato automatico comprensivo di software dedicato: per la
lettura, mappatura ed analisi dei TMA.
L’ innovativa tecnologia dei Tissue MicroArrays consente di investigare in maniera
simultanea, efficiente, rapida e soprattutto tecnicamente controllata numerosi
campioni provenienti da tessuti di pazienti o da modelli animali, inoltre trova
applicazione in numerose aree di ricerca e in tutte le branche della medicina
dall’oncologia alla neurologia, dal cardiovascolare alle malattie infettive.
L’analisi può essere condotta mediante differenti tecniche (ibridazione in situ,
immunoistochimica, immunofluorescenza) a seconda che si voglia analizzare a livello
di mRNA piuttosto che di proteina, l’espressione oppure la presenza/assenza del
prodotto di un dato gene.
Il suo utilizzo è rivolto all’allestimento di TMA sia con campioni di pazienti che
afferiranno alla nostra Università nel futuro, sia con la notevole quantità di materiale
d’archivio già presente nell’ospedale San Gerardo di Monza. In quest’ultimo caso, la
disponibilità di dati clinici retrospettivi accelererà l’identificazione delle correlazioni
esistenti tra il dato sperimentale e la realtà clinica e consentirà l’identificazione di
profili d’espressione peculiari per un dato tipo di patologia, la validazione di
potenziali target terapeutici, l’analisi di marcatori diagnostici, prognostici e predittivi
di risposta alla terapia. L’apparecchiatura per TMA sarà quindi sfruttata come
“facility” per utilizzo su commissione e per realizzare “custom made TMA”.
91
10.
ELENCO LIBRI E VOLUMI
BIASI GIORGIO MARIA
C. Piazzoni, G. Deleo, M. R. Piglionica, A. Froio, G. M. Biasi.
“Chirurgia endovascolare”. In “Chirurgia delle arterie”, Carlo Spartera, Masson,
Milano. 2005, pag. 157-169.
G. M. Biasi, G. Deleo, L. Inglese, A. Cremonesi, A. Froio, V. Camesasca, C.
Piazzoni, A. Liloia.
Lessons Learned from Italian Registry for Carotid Stenting (RISC) in 1,000 Cases.
In: Trends in Vascular Surgery 2005, William H. Pearce, Jon S. Matsumura and
James S.T. Yao, editors. Greenwood Academic, Evenston, Illinois, USA. 2005, pag.
211-216.
G.M. Biasi, A. Froio, M. Piglionica, G. Deleo, V. Villa, C. Piazzoni.
No popliteal aneurysm is safe to leave. For the motion. In: More Vascular and
Endovascular Controversies, R.M. Greenhalgh, Biba Publishing: 2006, 299-306.
G.M. Biasi, A. Froio, G. Deleo, C. Piazzoni, V. Camesasca, A. Liloia, M.T.
Occhiuto.
Carotid stenosis: do we operate the right patients?. In: Controversies and Updates in
Vascular Surgery, JP Becquemin, YS Alimi, Edizioni Minerva Medica: 2006, 108112.
A. Froio, G. Deleo, M. Lavitrano, G.M. Biasi.
Plaque Morphology and Stenosis at Risk. In: Cervical Carotid Artery Angioplasty &
Stenting. In press.
G.M. Biasi, A. Froio, G. Deleo.
Imaging after Carotid Stenting. In: Imaging of Carotid Artery Stenosis, B. Schaller,
92
Springer Editor, in press.
A. Froio, G. Deleo, C. Piazzoni, V. Camesasca, A. Liloia, M. Lavitrano, G.M. Biasi.
Carotid plaque echolucency measured by Gray Scale Median (GSM) identifies
patients at increased risk of stroke during carotid stenting. The ICAROS Study.
In: Noninvasive Vascular Diagnosis, AF AbuRahma, JJ Bergan. In press.
FROIO ALBERTO
C. Piazzoni, G. Deleo, M. R. Piglionica, A. Froio, G. M. Biasi.
Chirurgia endovascolare. In: Chirurgia delle arterie, Carlo Spartera, Masson, Milano.
2005, pag. 157-169.
G. M. Biasi, G. Deleo, L. Inglese, A. Cremonesi, A. Froio, V. Camesasca, C.
Piazzoni, A. Liloia.
Lessons Learned from Italian Registry for Carotid Stenting (RISC) in 1,000 Cases. In:
Trends in Vascular Surgery 2005, William H. Pearce, Jon S. Matsumura and James
S.T. Yao, editors. Greenwood Academic, Evenston, Illinois, USA. 2005, pag. 211216.
G.M. Biasi, A. Froio, M. Piglionica, G. Deleo, V. Villa, C. Piazzoni.
No popliteal aneurysm is safe to leave. For the motion. In: More Vascular and
Endovascular Controversies, R.M. Greenhalgh, Biba Publishing: 2006, 299-306.
G.M. Biasi, A. Froio, G. Deleo, C. Piazzoni, V. Camesasca, A. Liloia, M.T.
Occhiuto.
Carotid stenosis: do we operate the right patients?. In: Controversies and Updates in
Vascular Surgery, JP Becquemin, YS Alimi, Edizioni Minerva Medica: 2006, 108112.
93
A. Froio, G. Deleo, M. Lavitrano, G.M. Biasi.
Plaque Morphology and Stenosis at Risk. In: Cervical Carotid Artery Angioplasty &
Stenting. In press.
G.M. Biasi, A. Froio, G. Deleo.
Imaging after Carotid Stenting. In: Imaging of Carotid Artery Stenosis, B. Schaller,
Springer Editor, in press.
A. Froio, G. Deleo, C. Piazzoni, V. Camesasca, A. Liloia, M. Lavitrano, G.M. Biasi.
Carotid plaque echolucency measured by Gray Scale Median (GSM) identifies
patients at increased risk of stroke during carotid stenting. The ICAROS Study. In:
Noninvasive Vascular Diagnosis, AF AbuRahma, JJ Bergan. In press.
LOCATELLI ANNA
Ghidini A, Locatelli A.
Antenatal Testing: Indices of Maturity. In: Queenan JT, Hobbins JC, Spong CY (ed):
Protocols in High Risk Pregnancy, 4th edition, Boswell Science Publ 2006
Ghidini A, Locatelli A.
Fetal Blood Sampling. In: Queenan JT, Hobbins JC, Spong CY (ed): Protocols in
High Risk Pregnancy, 4th edition, Boswell Science Publ 2006.
Locatelli A, Vergani P, Andreani M.
Preterm premature rupture of membranes. In: Berghella V (ed): Evidence-based
obstetrics and maternal-fetal medicine. 1st edition, Taylor and Francis (in press)
94
MARINONI EDOARDO CARLO
EC Marinoni et Al.
La via laterale diretta per la protesi di rivestimento dell’anca (Recap).
Atti e Memorie della Società di Ortopedia e Traumatologia dell’Italia Meridionale e
Insulare, Vol. LXIX, n. 1, 2006, pag. 67, Casa Editrice Idelson-Gnocchi srl
EC Marinoni et Al.
Massima conservazione ossea con Recap, protesi di rivestimento dell’anca.
Atti e Memorie della Società di Ortopedia e Traumatologia dell’Italia Meridionale e
Insulare, Vol. LXIX, n. 1, 2006, pag. 179-180, Casa Editrice Idelson-Gnocchi srl
EC Marinoni
Considerazioni sul fallimento asettico degli impianti protesici
Su monografia: Attualità in chirurgia protesica dell’anca: strategie di prevenzione
della mobilizzazione asettica. A cura di Edoardo Carlo Marinoni e Carlo Trevisan,
Aggiornamento in tema di Bifosfonati, col. VI, n. 3, pagg. 1-60; Editore SprinterVerlag Italia srl, 2006
C. Trevisan, G.Castoldi, EC Marinoni
Strategie chirurgiche per la prevenzione della mobilizzazione asettica
Su monografia: Attualità in chirurgia protesica dell’anca: strategie di prevenzione
della mobilizzazione asettica. A cura di Edoardo Carlo Marinoni e Carlo Trevisan,
Aggiornamento in tema di Bifosfonati, col. VI, n. 3, pagg. 1-60; Editore SprinterVerlag Italia srl, 2006
C. Garcia-Parra, EC Marinoni et Al.
Le fratture da fragilità ossea. Su monografia: Osteoporosi: le nuove prospettive in
ortopedia e traumatologia. A cura di U. De Nicola e E.C. Marinoni, Editore SpringerVerlag Italia srl, 2006
95
EC Marinoni et Al.
Le fratture mediali del collo del femore nell’anziano. Su monografia: Osteoporosi: le
nuove prospettive in ortopedia e traumatologia. A cura di U. De Nicola e E.C.
Marinoni. Editore Springer-Verlag Italia srl, 2006
VERGANI PATRIZIA
Locatelli A, Vergani P, Andreani M.
Preterm premature rupture of membranes. In: Berghella V (ed): Evidence-based
obstetrics and maternal-fetal medicine. 1st edition, Taylor and Francis (in press)
Urban G., Tortoli P., Ricci P., Paidas MJ, Vergani P., Patrizio P.
Doppler evaluation of hemodynamic changes in uterine blood flow. In: B-Lynch C.,
Keith L.G., Lalonde A.B., Karoshi M. (ed): A Textbook of Postpartum Hemorrhage.
1st edition, Sapiens Publ 2006 http://www.sapienspublishing.com/medicalpublications.php#1
96
11.
PUBBLICAZIONI
GIORGIO M. BIASI
Anno 2006
Biasi GM, Froio A, Deleo G, Lavitrano M.
Indication for carotid endarterectomy versus carotid stenting for the prevention of
brain embolization from carotid artery plaques: in search of consensus.
J Endovasc Ther 2006 Oct;13(5):578-91. IF: 1.805
Biasi GM, Deleo G, Froio A, Cremonesi A, Inglese L, Lavitrano M, Setacci C;
Italian Registry for Carotid Stenting Investigators.
Rationale and design of a multidisciplinary national real-world registry on carotid
stenting: the Italian Registry for Carotid Stenting (RISC).
J Endovasc Ther 2006 Apr; 13(2):214-20. IF: 1.805
Biasi GM.
Letter to ESVS Members.
Eur J Vasc Endovasc Surg 2004 Dec; 28(6): 678. IF: 2.026
COLOMBO NICOLETTA
Anno 2006
Colombo N, Formelli F, Cantu MG, Parma G, Gasco M, Argusti A, Santinelli A,
Montironi R, Cavadini E, Baglietto L, Guerrieri-Gonzaga A, Viale G, Decensi A.
A phase I-II preoperative biomarker trial of fenretinide in ascitic ovarian cancer.
Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2006 Oct;15(10):1914-9. IF: 4.460
Colombo N, Van Gorp T, Parma G, Amant F, Gatta G, Sessa C, Vergote I.
Ovarian cancer.
Crit Rev Oncol Hematol 2006 Nov; 60(2): 159-79. IF: 2.962
97
Cardinale D, Colombo A, Colombo N.
Acute coronary syndrome induced by oral capecitabine.
Can J Cardiol 2006 Mar; 22(3): 251-3. IF: 1.357
Anno 2005
Colombo N, Parma G, Lapresa MT, Maggi F, Piantanida P, Maggioni A.
Role of conservative surgery in ovarian cancer: the European experience.
Int J Gynecol Cancer 2005 Nov-Dec;15 Suppl 3:206-11. Review. IF: 1.427
Buda A, Fossati R, Colombo N, Fei F, Floriani I, Gueli Alletti D, Katsaros D,
Landoni F, Lissoni A, Malzoni C, Sartori E, Scollo P, Torri V, Zola P, Mangioni C.
Randomized trial of neoadjuvant chemotherapy comparing paclitaxel, ifosfamide, and
cisplatin with ifosfamide and cisplatin followed by radical surgery in patients with
locally advanced squamous cell cervical carcinoma: the SNAP01 (Studio NeoAdjuvante Portio) Italian Collaborative Study.
J Clin Oncol 2005 Jun 20; 23(18):4137-45. IF: 11.810
FAZIO FERRUCCIO
Anno 2006
Carpinelli A, Magni F, Cattaneo A, Matarrese M, Turolla E, Todde S, Bosso N, Galli
Kienle M, Fazio F.
Improved synthesis and radiolabeling of [(11)C]MP4A, a suitable ligand for the
investigation of the cholinergic system using PET.
Appl Radiat Isotopes 2006, 64: 182-186. IF: 0.757
Sironi S, Buda A, Picchio M, Perego P, Galimberti S, Moreni R, Pellegrino A,
Colombo M, Mangioni C, Messa C, Fazio F.
98
Lymph node metastasis in patients with clinical early stage cervical cancer: Detection
with integrated FDG PET/CT.
Radiology 2006; 238: 272-279. IF: 5.377
Cortelli P, Perani D, Montagna P, Gallassi R, Tinuper P, Provini F, Avoni P, Ferrillo
F, Anchisi D, Moresco RM, Fazio F, Parchi P, Baruzzi A, Lugaresi E, Gambetti P.
Pre-symptomatic diagnosis in fatal familial insomnia: Serial neurophysiological and
18
FDG-PET studies.
Brain 2006; 129: 668-675. IF: 7.535
Perani D, Garibotto V, Hadjigeorgio GM, Papadimitriou D, Fazio F, Alexandros
Papadimitriou A.
Positron emission tomography changes in PARK1 mutation.
Mov Disord 2006; 21: 127-130. IF: 2.830
Sansone V, Meola G. Perani D, Fazio F. Garibotto V, Cotelli M, Vitelli E.
Glucose metabolism and dopamine PET correlates in a patient with myotonic
dystrophy type 2 and parkinsonism.
J Neurol Neurosur PS 2006; 77: 425-426. IF: 3.122
Cappelli A, Matarrese M. Moresco RM, Valenti S, Anziani M, Vomero S, Turolla
EA, Belloli S, Simonelli P, Filannino MA, Lecchi M, Fazio F.
Synthesis,
labelling,
and
biological
evaluation
of
halogenated
2-
quinolinecarboxamides as potential radioligands for the visualization of peripheral
benzodiazepine receptors.
Bioorg Med Chem 2006; 14: 4055-4066. IF: 2.286
Fiorino C, Dell'Oca I, Pierelli A, Broggi S, Martin ED, Muzio ND, Longobardi B,
Fazio F, Calandrino R.
Significant improvement in normal tissue sparing and target coverage for head and
neck cancer by means of helical tomotherapy.
Radiother Oncol 2006; 78: 276-282. IF: 3.304
99
Messa C, Di Muzio N, Picchio M, Gilardi MC, Bettinardi V, Fazio F.
PET/CT and radiotherapy.
Q J Nucl Med Mol Imaging 2006; 50 (1): 4-14. IF: 1.567
Rizzo G, Castiglioni I, Russo G, Gilardi MC, Panzacchi A, Fazio F.
Data rebinning and reconstruction in 3D PET/CT oncological studies: A Monte Carlo
evaluation.
IEEE T Nucl Sci 2006; 53: 139-146. IF: 1.259
Danna M, Lecchi M, Bettinardi V, Gilardi MC, Stearns WC, Lucignani G, Fazio F.
Generation of the acquisition-specific NEC (AS-NEC) curves to optimize the injected
dose in 3D 18F-FDG whole body PET studies?
IEEE T Nucl Sci 2006; 53: 86-92. IF: 1.259
Calandrino R, Del Vecchio A, Savi A, Todde S, Griffoni V, Brambilla S, Parisi R,
Simone G, Fazio F.
Decommissioning procedures for an 11 MeV self-shielded medical cyclotron after 16
years of working time.
Health Phys 2006; 90 (6): 588-596. IF: 1.018
Mangili G, De Marzi P, Beatrice S, Rabaiotti E, Viganò R, Gentile C, Fazio F.
Paclitaxel and concomitant radiotherapy in high-risk endometrial cancer patients:
preliminary findings.
BMC Cancer 2006 Jul 25; 6:198. IF: 1.992
Salonia A, Gallina A, Camerota TC, Picchio M, Freschi M, Da Pozzo L, Guazzoni G,
Fazio F, Rigatti P, Montorsi F.
Bone metastases are infrequent in patients with newly diagnosed prostate cancer:
Analysis of their clinical and phatological features.
Urology 2006; 68: 363-366. IF: 2.139
Zerbini G, Bonfanti R, Meschi F, Bognetti E, Paesano PL, Gianolli L, Querques M,
Maestroni A, Calori G, Del Maschio A, Fazio F, Luzi L, Chiumello G.
100
Persistent renal hypertrophy and faster decline of glomerular filtration rate precede the
development of microalbuminuria in typer 1 diabets.
Diabetes 2006; 55: 2620-2625. IF: 8.028
Moresco RM, Matarrese M, Fazio F.
PET and SPET Molecular Imaging: Focus on Serotonin System.
Curr Top Med Chem 2006; 6 (18): 2027-2034. IF: 4.400
Moresco RM, Pietra L, Henin M, Panzacchi A, Locatelli M, Bonaldi L, Carpinelli A,
Gobbo C, Bellodi L, Perani D, Fazio F.
Fluvoxamine treatment and D2 receptors: A PET study on OCD drug naïve patients.
Neuropsychopharmacol 2006; 1-9. IF: 5.369
Dell’Acqua F, Rizzo G, Scifo P, Alonso Clarke R, Scotti G, Fazio F
A model-based deconvolution Approach to Solve Fiber Crossing in DiffusionWeighted MR imaging.
Accepted IEEE T Bio-Med Eng.
FORMICA FRANCESCO
Anno 2006
Formica F, Greco P, Colagrande L, Martino A, Corti F, Ferro O, Paolini G.
Right gastroepiploic artery graft: long-term clinical follow-up in 271 patientsexperience of a single center.
J Card Surg 2006 Nov-Dec; 21(6): 539-44. IF: 0.824
Formica F, Sangalli F, Paolini G.
Unusually large left atrial myxoma causing mitral valve occlusion and hiding a severe
mitral regurgitation: a case report.
Heart Surg Forum 2006; 9(6): E849-50. IF: 0.833
101
Colagrande L, Formica F, Porta F, Martino A, Sangalli F, Avalli L, Paolini G.
Reduced cytokines release and myocardial damage in coronary artery bypass patients
due to L-arginine cardioplegia supplementation.
Ann Thorac Surg 2006 Apr; 81(4): 1256-61. IF: 2.229
Formica F, Ferro O, Brustia M, Corti F, Colagrande L, Bosisio E, Paolini G.
Effects of papaverine and glycerylnitrate-verapamil solution as topical and
intraluminal vasodilators for internal thoracic artery.
Ann Thorac Surg 2006 Jan; 81(1): 120-4. IF: 2.229
Anno 2005
Sangalli F, Colagrande L, Manetti B, Avalli L, Celotti S, Maniglia P, Formica F,
Paolini G, Pesenti A.
Hemodynamic instability after cardiac surgery: transesophageal echocardiographic
diagnosis of a localized pericardial tamponade.
J Cardiothorac Vasc Anesth 2005 Dec; 19(6): 775-6. IF: 0.976
Colagrande L, Formica F, Porta F, Brustia M, Avalli L, Sangalli F, Muratore M,
Paolini G.
L-arginine effects on myocardial stress in cardiac surgery: preliminary results.
Ital Heart J 2005 Nov; 6(11): 904-10.
Formica F, Corti F, Colombo V, Monica G, Paolini G.
Dual left anterior descending coronary artery from right aortic sinus: report of a case
of recurrent unstable angina after CABG.
Heart Surg Forum 2005; 8(5): E386-8. IF: 0.833
Gianoli M, Formica F, Ferro O, Colagrande L, Gastaldi D, Chiodini P, Paolini G.
The early outcome in patients undergoing off-pump coronary artery bypass grafting:
our experience.
Ital Heart J 2005 Aug; 6(8): 640-6.
Sangalli F, Formica F, Avalli L, Paolini G.
102
Quadricuspid aortic valve as a cause of severe aortic regurgitation.
Ital Heart J 2005 Feb; 6(2):157-9.
Formica F, Corti F, Avalli F, Paolini G
ECMO support for the treatment of cardiogenic shock due to left ventricular free wall
rupture
Interactive CardioVascular and Thoracic Surgery 2005 Feb; 4: 30 – 32.
FROIO ALBERTO
Anno 2006
Biasi GM, Froio A, Deleo G, Lavitrano M.
Indication for carotid endarterectomy versus carotid stenting for the prevention of
brain embolization from carotid artery plaques: in search of consensus.
J Endovasc Ther 2006 Oct; 13(5): 578-91. IF: 1.805
Biasi GM, Deleo G, Froio A, Cremonesi A, Inglese L, Lavitrano M, Setacci C
Rationale and design of a multidisciplinary national real-world registry on carotid
stenting: the Italian Registry for Carotid Stenting (RISC).
J Endovasc Ther 2006 Apr; 13(2): 214-20. IF: 1.805
Anno 2005
Ollinger R, Bilban M, Erat A, Froio A, McDaid J, Tyagi S, Csizmadia E, GracaSouza AV, Liloia A, Soares MP, Otterbein LE, Usheva A, Yamashita K, Bach FH.
Bilirubin: a natural inhibitor of vascular smooth muscle cell proliferation.
Circulation 2005 Aug 16; 112(7): 1030-9. IF: 11.632
103
GABRIELLI FRANCESCO
Anno 2005
Gabrielli F, De Simone M, Chiarelli M, Guttadauro A, Pagani M, Venturi M, Poggi
L, Ciulla MM, Cioffi U.
Manometric study of the anal sphincter during haemorrhoidectomy using posterior
perineal block.
Chir Ital 2005 Jul-Aug; 57(4):495-8.
GARDANI GIANSTEFANO
Anno 2006
Gardani G, Cerrone R, Biella C, Mancini L, Proserpio E, Casiraghi M, Travisi O,
Meregalli M, Trabattoni P, Colombo L, Giani L, Vaghi M, Lissoni P.
Effect of acupressure on nausea and vomiting induced by chemotherapy in cancer
patients.
Minerva Med 2006 Oct; 97(5): 391-4.
Lissoni P, Vigano P, Podraska A, Brivio R, Colciago M, Casu M, Manganini V,
Giuberti C, Strada G, Gardani G.
Chromogranin A blood concentrations in relation to those of prolactin in hormonerefractory metastatic prostate cancer: possible existence of two independent
mechanisms responsible for endocrine resistance.
Int J Biol Markers 2006 Jan-Mar; 21(1): 58-9. IF: 1.098
Anno 2005
Lissoni P, Bignami A, Frontini L, Manganini V, Dapretto E, Gardani G, Vigano P,
Strada G.
Possible involvement of prolactin in endocrine-resistant metastatic prostate cancer.
Int J Biol Markers 2005 Apr-Jun; 20(2):123-5. IF: 1.098
104
GIANOTTI LUCA VITTORIO
Anno 2006
Nespoli A, Gianotti L, Bovo G, Brivio F, Nespoli L, Totis M.
Impact of postoperative infections on survival in colon cancer patients.
Surg Infect (Larchmt). 2006; 7 Suppl 2: S41-3.
Anno 2005
Braga M, Gianotti L, Vignali A, Schmid A, Nespoli L, Di Carlo V.
Hospital resources consumed for surgical morbidity: effects of preoperative arginine
and omega-3 fatty acid supplementation on costs.
Nutrition 2005 Nov-Dec; 21(11-12): 1078-86. IF: 2.064
Nespoli A, Gianotti L.
Multiple abdominal trauma: therapeutical options.
Ann Ital Chir 2005 Mar-Apr; 76(2): 115-7.
GILARDI MARIA CARLA
Anno 2006
Rizzo G, Castiglioni I, Russo G, Gilardi MC, Panzacchi A, Fazio F.
Data rebinning and reconstruction in 3D PET/CT oncological studies: a Monte Carlo
evaluation.
IEEE T Nucl Med 2006: 53; 139-146. IF: 1.259
Danna M, Lecchi M, Bettinardi V, Gilardi MC, Stearns CW, Lucignani G, Fazio F.
Generation of the acquisition-specific NEC (AS-NEC) curves to optimize the injected
dose in 3D 18F-FDG whole body PET studies?
IEEE T Nucl Sci 2006; 53: 86-92. IF: 1.259
105
Bagnasco S, Beltrame F, Canesi B, Castiglioni I, Cerello P, Cheran SC, Gilardi MC,
Lopez Torres E, Molinari E, Schenone A, Torterolo L.
Early diagnosis of Alzheimer's disease using a grid implementation of statistical
parametric mapping analysis.
Stud Health Technol Inform 2006; 120: 69-81.
Messa C, DiMuzio N, Picchio M, Gilardi MC, Bettinardi V, Fazio F.
PET/CT in radiotherapy.
Q J Nucl Med Mol Imaging 2006 Mar; 50 (1): 4-14. Review. IF: 1.567
GIOVANNONI ROBERTO
Anno 2006
Smolenski RT, Forni M, Maccherini M, Bacci ML, Slominska EM, Wang H,
Fornasari P, Giovannoni R, Simeone F, Zannoni A, Frati G, Suzuki K, Yacoub MH,
Lavitrano M
Reduction of hyperacute rejection and protection of metabolism and function in hearts
of human decay accelerating factor (hDAF)-expressing pigs.
Cardiovasc Res 2006 Nov 6; IF: 5.283
Manzini S, Vargiolu A, Stehle IM, Bacci ML, Cerrito MG, Giovannoni R, Zannoni
A, Bianco MR, Forni M, Donini P, Papa M, Lipps HJ, Lavitrano M.
Genetically modified pigs produced with a nonviral episomal vector.
Proc Natl Acad Sci U S A 2006 Nov 21; 103(47): 17672-7. IF: 10.231
Lavitrano M, Busnelli M, Cerrito MG, Giovannoni R, Manzini S, Vargiolu A.
Sperm-mediated gene transfer.
Reprod Fertil Dev 2006; 18(1-2): 19-23. Review. IF: 1.515
106
Anno 2005
Webster NL, Forni M, Bacci ML, Giovannoni R, Razzini R, Fantinati P, Zannoni A,
Fusetti L, Dalpra L, Bianco MR, Papa M, Seren E, Sandrin MS, Mc Kenzie IF,
Lavitrano M.
Multi-transgenic pigs expressing three fluorescent proteins produced with high
efficiency by sperm mediated gene transfer.
Mol Reprod Dev 2005 Sep; 72(1):68-76. IF: 2.220
LANDONI CLAUDIO
Anno 2006
Picozzi P, Rizzo G, Landoni C, Attuati L, Franzin A, Messa C, Ferrari da Passano,
Bettinardi V, Fazio F.
A simplified method to integrate metabolic images in stereotactic procedures using a
PET/CT scanner.
Stereot Funct Neuros 2006; 83: 208-212. IF: 0.951
Sironi S, Picchio M, Landoni C, Galimberti S, Signorelli M, Bettinardi V, Perego P,
Mangioni C, Messa C, Fazio F.
Post-therapy surveillance of patients with uterine cancers: value of integrated FDG
PET/CT in the detection of recurrence.
Eur J Nucl Med Mol Imaging 2006 Nov 16. [Epub ahead of print] IF: 3.883
107
LAVITRANO MARIALUISA
Anno 2006
Smolenski RT, Forni M, Maccherini M, Bacci ML, Slominska EM, Wang H,
Fornasari P, Giovannoni R, Simeone F, Zannoni A, Frati G, Suzuki K, Yacoub MH,
Lavitrano M.
Reduction of hyperacute rejection and protection of metabolism and function in hearts
of human decay accelerating factor (hDAF)-expressing pigs.
Cardiovasc Res 2006 Nov 6; IF: 5.283
Manzini S, Vargiolu A, Stehle IM, Bacci ML, Cerrito MG, Giovannoni R, Zannoni A,
Bianco MR, Forni M, Donini P, Papa M, Lipps HJ, Lavitrano M.
Genetically modified pigs produced with a nonviral episomal vector.
Proc Natl Acad Sci U S A 2006 Nov 21; 103(47): 17672-7. IF: 10.231
Yuen AH, Khalpey Z, Lavitrano M, McGregor CG, Kalsi KK, Yacoub MH,
Smolenski RT.
Differences in activities of the enzymes of nucleotide metabolism and its implications
for cardiac xenotransplantation.
Nucleosides Nucleotides Nucleic Acids 2006; 25(9): 1221-4. IF: 0.565
Biasi GM, Froio A, Deleo G, Lavitrano M.
Indication for carotid endarterectomy versus carotid stenting for the prevention of
brain embolization from carotid artery plaques: in search of consensus.
J Endovasc Ther 2006 Oct; 13(5):578-91. IF: 1.805
Biasi GM, Deleo G, Froio A, Cremonesi A, Inglese L, Lavitrano M, Setacci C;
Italian Registry for Carotid Stenting Investigators.
Rationale and design of a multidisciplinary national real-world registry on carotid
stenting: the Italian Registry for Carotid Stenting (RISC).
J Endovasc Ther 2006 Apr; 13(2): 214-20. IF: 1.805
108
Lavitrano M, Busnelli M, Cerrito MG, Giovannoni R, Manzini S, Vargiolu A.
Sperm-mediated gene transfer.
Reprod Fertil Dev 2006; 18(1-2): 19-23. Review. IF: 1.515
Anno 2005
Mazzola S, Forni M, Albertini M, Bacci ML, Zannoni A, Gentilini F, Lavitrano M,
Bach FH, Otterbein LE, Clement MG.
Carbon monoxide pretreatment prevents respiratory derangement and ameliorates
hyperacute endotoxic shock in pigs.
FASEB J 2005 Dec; 19(14):2045-7. IF: 7.064
Osborne FN, Kalsi K, Lawson C, Lavitrano M, Yacoub MH, Rose ML, Smolenski
RT.
Expression of human ecto 5' nucleotidase in pig endothelial cells and its implication
for adenosine production and xenotransplantation.
Nucleosides Nucleotides Nucleic Acids 2005; 24(4):283-5. IF: 0.565
Khalpey Z, Kalsi K, Yuen A, Karbowska J, Kochan Z, Slominska EM, Forni M,
Bacci M, Macherini M, Batten P, Lavitrano M, Yacoub MH, Smolenski RT.
Exposure to human blood inactivates swine endothelial ecto-5'-nucleotidase.
Nucleosides Nucleotides Nucleic Acids 2005; 24(4): 271-4. IF: 0.565
Smolenski RT, Khalpey Z, Yuen AC, Dziewit H, Slominska EM, Borkowski T,
Zdunek M, Kochan Z, Karbowska J, Lavitrano M, Yacoub MH.
Purine metabolism in pigs and humans and its implications for xenotransplantation.
Nucleosides Nucleotides Nucleic Acids 2005; 24(4): 263-6. IF. 0.565
Khalpey Z, Yuen AH, Kalsi KK, Kochan Z, Karbowska J, Slominska EM, Forni M,
Macherini M, Bacci ML, Batten P, Lavitrano M, Yacoub MH, Smolenski RT.
Loss of ecto-5'nucleotidase from porcine endothelial cells after exposure to human
blood: Implications for xenotransplantation.
Biochim Biophys Acta 2005 Jun 30; 1741(1-2): 191-8. IF: 2.418
109
Webster NL, Forni M, Bacci ML, Giovannoni R, Razzini R, Fantinati P, Zannoni A,
Fusetti L, Dalpra L, Bianco MR, Papa M, Seren E, Sandrin MS, Mc Kenzie IF,
Lavitrano M.
Multi-transgenic pigs expressing three fluorescent proteins produced with high
efficiency by sperm mediated gene transfer.
Mol Reprod Dev 2005 Sep; 72(1): 68-76. IF: 2.220
Osborne FN, Kalsi KK, Lawson C, Lavitrano M, Yacoub MH, Rose ML, Smolenski
RT.
Expression of human ecto-5'-nucleotidase in pig endothelium increases adenosine
production and protects from NK cell-mediated lysis.
Am J Transplant 2005 Jun; 5(6): 1248-55. IF: 6.002
Fantinati P, Zannoni A, Bernardini C, Webster N, Lavitrano M, Forni M, Seren E,
Bacci ML.
Laparoscopic insemination technique with low numbers of spermatozoa in
superovulated prepuberal gilts for biotechnological application.
Theriogenology 2005 Feb; 63(3): 806-17. IF: 2.161
LEONE BIAGIO EUGENIO
Anno 2006
Garavello W, Nicolini G, Aguzzi A, Maggioni D, Leone BE, Vigano P, Gaini RM,
Tredici G.
Selective reduction of extracellular signal-regulated protein kinase (ERK)
phosphorylation in squamous cell carcinoma of the larynx.
Oncol Rep 2006 Sep; 16(3): 479-84. IF: 1.572
110
Nobili C, Franciosi C, Degrate L, Caprotti R, Romano F, Perego E, Trezzi R, Leone
BE, Uggeri F.
A case of pancreatic heterotopy of duodenal wall, intraductal papillary mucinous
tumor and intraepithelial neoplasm of pancreas, papillary carcinoma of kidney in a
single patient.
Tumori 2006 Sep-Oct; 92(5): 455-8. IF: 0.739
Anno 2005
Sordi V, Malosio ML, Marchesi F, Mercalli A, Melzi R, Giordano T, Belmonte N,
Ferrari G, Leone BE, Bertuzzi F, Zerbini G, Allavena P, Bonifacio E, Piemonti L.
Free Full Text Bone marrow mesenchymal stem cells express a restricted set of
functionally active chemokine receptors capable of promoting migration to pancreatic
islets.
Blood 2005 Jul 15; 106(2): 419-27. IF: 10.131
LISSONI ANDREA ALBERTO
Anno 2006
Maggioni A, Benedetti Panici P, Dell'anna T, Landoni F, Lissoni A, Pellegrino A,
Rossi RS, Chiari S, Campagnutta E, Greggi S, Angioli R, Manci N, Calcagno M,
Scambia G, Fossati R, Floriani I, Torri V, Grassi R, Mangioni C.
Randomised study of systematic lymphadenectomy in patients with epithelial ovarian
cancer macroscopically confined to the pelvis.
Br J Cancer 2006 Sep 18; 95 (6): 699-704. IF: 4.115
Fruscio R, Lissoni AA, Frapolli R, Corso S, Mangioni C, D'Incalci M, Zucchetti M.
Clindamycin-paclitaxel pharmacokinetic interaction in ovarian cancer patients.
Cancer Chemother Pharmacol 2006 Sep; 58(3): 319-25. IF: 2.235
111
Leyvraz S, Zweifel M, Jundt G, Lissoni A, Cerny T, Sessa C, Fey M, Dietrich D,
Honegger HP; Swiss Group for Clinical Cancer Research.
Long-term results of a multicenter SAKK trial on high-dose ifosfamide and
doxorubicin in advanced or metastatic gynecologic sarcomas.
Ann Oncol 2006 Apr; 17(4): 646-51. IF: 4.319
Vecchione F, Fruscio R, Dell’Anna T, Garbi A, Garcia Parra R, Corso S, Lissoni A.
“A Phase II clinical trial of Topotecan and Carboplatin in patients with newly
diagnosed advanced epithelial ovarian cancer”.
Int J Gynecol Cancer, in press.
Anno 2005
Ferrazzi E, Lissoni AA, Dordoni D, Trio D, Redaelli L, Rusconi C, Sanpaolo P,
Floriani I, Torri V, Zaglio S, Valcamonico A, Piol F, Berlanda N, Zanetta G.
Differentiation of small adnexal masses based on morphologic characteristics of
transvaginal sonographic imaging: a multicenter study.
J Ultrasound Med 2005 Nov; 24(11): 1467-73. IF: 1.091
Buda A, Fossati R, Colombo N, Fei F, Floriani I, Gueli Alletti D, Katsaros D,
Landoni F, Lissoni A, Malzoni C, Sartori E, Scollo P, Torri V, Zola P, Mangioni C.
Randomized trial of neoadjuvant chemotherapy comparing paclitaxel, ifosfamide, and
cisplatin with ifosfamide and cisplatin followed by radical surgery in patients with
locally advanced squamous cell cervical carcinoma: the SNAP01 (Studio NeoAdjuvante Portio) Italian Collaborative Study.
J Clin Oncol 2005 Jun 20; 23(18): 4137-45. IF: 11.810
Signorelli M, Lissoni AA, Garbi A, Perego P, Mangioni C.
Primary malignant vaginal melanoma treated with adriamycin and ifosfamide: a case
report and literature review.
Gynecol Oncol 2005 May; 97(2): 700-3. IF: 2.251
112
Allavena P, Signorelli M, Chieppa M, Erba E, Bianchi G, Marchesi F, Olimpio CO,
Bonardi C, Garbi A, Lissoni A, de Braud F, Jimeno J, D'Incalci M.
Anti-inflammatory properties of the novel antitumor agent yondelis (trabectedin):
inhibition of macrophage differentiation and cytokine production.
Cancer Res 2005 Apr 1; 65(7): 2964-71. IF: 7.616
LOCATELLI ANNA
Anno 2006
Ghidini A, Locatelli A.
Diffuse placental chorioangiomatosis causing multiple fetal cerebral embolism: a case
report.
J Reprod Med 2006; 51: 321-4. IF: 0.835
Locatelli A, Ghidini A, Verderio M, Andreani M, Strobelt N, Pezzullo J, Vergani P.
Predictors of perinatal survival in a cohort of pregnancies with severe
oligohydramnios due to premature rupture of membranes at <26 weeks managed with
serial amnioinfusions.
Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol 2006; 128: 97-102. IF: 1.141
Locatelli A, Ghidini A, Ciriello E, Incerti M, Bonardi C, Regalia AL
Induction of labor: comparison of a cohort with uterine scar from previous cesarean
section vs. a cohort with intact uterus.
J Matern Fetal Neonatal Med 2006; 19: 471-5.
Assi F, Fruscio R, Bonardi C, Ghidini A, Allavena P, Mantovani A, Locatelli A.
Pentraxin 3 in plasma and vaginal fluid in women with preterm delivery.
BJOG, accepted November 2006, in press.
113
Anno 2005
Locatelli A, Roncaglia N, Andreotti C, Doria V, Doni D, Pezzullo JC, Ghidini A.
Factors affecting survival in infants weighing 750 g or less.
Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol 2005; 123: 52-5. IF: 1.141
Vergani P, Roncaglia N, Locatelli A, Andreotti C, Crippa I, Pezzullo JC, Ghidini A.
Antenatal predictors of neonatal outcome in fetal growth restriction with absent enddiastolic flow in the umbilical artery.
Am J Obstet Gynecol 2005; 193: 1213-8. IF: 3.083
Locatelli A, Ghidini A, Paterlini G, Patane L, Doria V, Zorloni C, Pezzullo JC.
Gestational age at preterm premature rupture of membranes: a risk factor for neonatal
white matter damage.
Am J Obstet Gynecol 2005; 193: 947-51. IF: 3.083
Locatelli A, Vergani P, Ghidini A, Assi F, Bonardi C, Pezzullo JC, Paterlini G.
Duration of labor and risk of cerebral white-matter damage in very preterm infants
who are delivered with intrauterine infection.
Am J Obstet Gynecol 2005; 193: 928-32. IF: 3.083
Locatelli A, Regalia AL, Patregnani C, Ratti M, Toso L, Ghidini A.
Prognostic value of change in amniotic fluid color during labor.
Fetal Diagn Ther 2005; 20: 5-9. IF: 0.889
Locatelli A, Mariani S, Ciriello E, Dalpra L, Villa N, Sala E, Vergani P.
Role of FISH on uncultured amniocytes for the diagnosis of aneuploidies in the
presence of fetal anomalies.
Fetal Diagn Ther 2005; 20: 1-4. IF: 0.889
Vergani P, Mariani E, Ciriello E, Locatelli A, Strobelt N, Galli M, Ghidini A.
Fetal arrhythmias: natural history and management.
Ultrasound Med Biol 2005; 31:1-6. IF: 2.221
114
MANGIONI COSTANTINO
Anno 2006
Sironi S, Picchio M, Landoni C, Galimberti S, Signorelli M, Bettinardi V, Perego P,
Mangioni C, Messa C, Fazio F.
Post-therapy surveillance of patients with uterine cancers: value of integrated FDG
PET/CT in the detection of recurrence.
Eur J Nucl Med Mol Imaging 2006 Nov 16. [Epub ahead of print] IF: 3.883
Signorelli M, Maneo A, Cammarota S, Isimbaldi G, Garcia Parra R, Perego P, Maria
Pogliani E, Mangioni C.
Conservative management in primary genital lymphomas: The role of chemotherapy.
Gynecol Oncol 2006 Oct 13. [Epub ahead of print] IF: 2.251
Maneo A, Mangioni C.
Re: neoadjuvant chemotheraphy followed by vaginal radical trachelectomy in bulky
stage IB1 cervical cancer.
Gynecol Oncol 2006 Nov;103(2):763-4. IF: 2.251
Maggioni A, Benedetti Panici P, Dell'Anna T, Landoni F, Lissoni A, Pellegrino A,
Rossi RS, Chiari S, Campagnutta E, Greggi S, Angioli R, Manci N, Calcagno M,
Scambia G, Fossati R, Floriani I, Torri V, Grassi R, Mangioni C.
Randomised study of systematic lymphadenectomy in patients with epithelial ovarian
cancer macroscopically confined to the pelvis.
Br J Cancer 2006 Sep 18; 95(6): 699-704. IF: 4.115
Fruscio R, Lissoni AA, Frapolli R, Corso S, Mangioni C, D'Incalci M, Zucchetti M.
Clindamycin-paclitaxel pharmacokinetic interaction in ovarian cancer patients.
Cancer Chemother Pharmacol 2006 Sep; 58(3): 319-25. IF: 2.235
115
Sironi S, Buda A, Picchio M, Perego P, Moreni R, Pellegrino A, Colombo M,
Mangioni C, Messa C, Fazio F.
Lymph node metastasis in patients with clinical early-stage cervical cancer: detection
with integrated FDG PET/CT.
Radiology 2006 Jan; 238(1):272-9. IF: 5.377
Anno 2005
Polato F, Codegoni A, Fruscio R, Perego P, Mangioni C, Saha S, Bardelli A,
Broggini M.
PRL-3 phosphatase is implicated in ovarian cancer growth.
Clin Cancer Res 2005 Oct 1; 11(19 Pt 1): 6835-9. IF: 5.715
Buda A, Fossati R, Colombo N, Fei F, Floriani I, Gueli Alletti D, Katsaros D,
Landoni F, Lissoni A, Malzoni C, Sartori E, Scollo P, Torri V, Zola P, Mangioni C.
Randomized trial of neoadjuvant chemotherapy comparing paclitaxel, ifosfamide, and
cisplatin with ifosfamide and cisplatin followed by radical surgery in patients with
locally advanced squamous cell cervical carcinoma: the SNAP01 (Studio NeoAdjuvante Portio) Italian Collaborative Study.
J Clin Oncol 2005 Jun 20; 23(18): 4137-45. IF: 11.810
Maneo A, Colombo A, Landoni F, Colombo A, Villa A, Mangioni C.
Treatment of stage IIIB cervical carcinoma. A comparison between radiotherapy,
concurrent chemo-radiotherapy and neoadjuvant chemotherapy.
Minerva Ginecol 2005 Apr; 57(2): 141-52.
Signorelli M, Lissoni AA, Garbi A, Perego P, Mangioni C.
Primary malignant vaginal melanoma treated with adriamycin and ifosfamide: a case
report and literature review.
Gynecol Oncol 2005 May; 97(2): 700-3. Review. IF: 2.251
116
Panici PB, Maggioni A, Hacker N, Landoni F, Ackermann S, Campagnutta E,
Tamussino K, Winter R, Pellegrino A, Greggi S, Angioli R, Manci N, Scambia G,
Dell'Anna T, Fossati R, Floriani I, Rossi RS, Grassi R, Favalli G, Raspagliesi F,
Giannarelli D, Martella L, Mangioni C.
Systematic aortic and pelvic lymphadenectomy versus resection of bulky nodes only
in optimally debulked advanced ovarian cancer: a randomized clinical trial.
J Natl Cancer Inst 2005 Apr 20; 97(8): 560-6. IF: 15.171
MARINONI EDOARDO CARLO
Anno 2006
M. Bigoni, E.C. Marinoni et Al.
Guidelines of Proximal Humeral Fractures Treatment in the Elderly Patient.
J Orthopaed Traumatol 2006; 7: S. 38.
M. Bigoni, E.C. Marinoni et Al.
Clinical Experience of the Total Arthroplasty Computer-assisted: Clinical, Functional
and Roentgerographic results after 1 Year.
J Orthopaed Traumatol 2006; 7: S. 44.
M. Bigoni, E.C. Marinoni et Al.
Perspective Clinical Trial to Assess Intra-articular Concentrations of IL-8, IL-6, TNFa
in Patients with Isolated Anterior Cruciate Ligament Lesion: Preliminare Results.
J Orthopaed Traumatol 2006; 7: S. 62.
E.C. Marinoni et Al.
Esperienza con il resurfacing dell’anca per via laterale diretta.
Minerca Ortopedica e Traumatologica 2006; 57 (4): 229-232.
117
Anno 2005
In collaborazione con M. Bigoni et Al.
Follow-up a medio termine (5 anni) nella artroprotesi di ginocchio: valutazione
clinica, radiografica e densitometrica.
Lo Scalpello, 2005 (suppl. 1); 19 – S55-S56.
In collaborazione con M. Chiumenti et Al.
Concentrati piastrinici e ritardi di consolidazione.
Lo Scalpello, 2005 (suppl. 1); 19 – S77-S78.
In collaborazione con A. Valcarenghi et Al.
Pseudoartrosi ed onde d’urto: il razionale e le indicazioni.
Lo Scalpello, 2005 (suppl. 1); 19 – S86-S87.
In collaborazione con M. Brayda-Bruno et Al.
Indicazioni di trattamento delle fratture vertebrali su base osteoporotica.
Lo Scalpello, 2005 (suppl. 1); 19 – S138-S139.
In collaborazione con M. Bigoni et Al.
Valutazione delle fratture dell’estremo prossimale di omero nell’anziano.
G.I.O.T. 2005; 31:133-138.
In collaborazione con C. Trevisan, G. Castoldi et Al.
Pianificazione preoperatoria tridimensionale nella protesi d’anca.
Minerva Ortopedica e Traumatologica 2005; 56 (4): 145-151.
In collaborazione con D. Berruti et Al.
Risultati preliminari nel trattamento delle fratture laterali del collo femorale con
placca di Gotfried.
Minerva Ortopedica e Traumatologica 2005; 56 (4): 351-354.
118
In collaborazione con A. Cossio
Fratture dell’anca nell’anziano: valutazione del rischio e strategie terapeutiche.
L’Ortopedico Traumatologo Informer 2005; 21: 48-59.
In collaborazione con M. Mattavelli, V. Nava et Al.
Modified lateral approach to the hip for hip resurfacing arthroplasty.
Hip International 2005; 15 (4): 247.
In collaborazione con C. Garcia Parra, C. Trevisan et Al.
Evaluation of a continous series of patients with a custon total hip arthroprostesis.
Hip International 2005; 15 (4): 252.
MESSA MARIA CRISTINA
Anno 2006
Sironi S, Picchio M, Landoni C, Galimberti S, Signorelli M, Bettinardi V, Perego P,
Mangioni C, Messa C, Fazio F.
Post-therapy surveillance of patients with uterine cancers: value of integrated FDG
PET/CT in the detection of recurrence.
Eur J Nucl Med Mol Imaging 2006 Nov 16. [Epub ahead of print] IF: 3.883
Sironi S, Buda A, Picchio M, Perego P, Moreni R, Pellegrino A, Colombo M,
Mangioni C, Messa C, Fazio F.
Lymph node metastasis in patients with clinical early-stage cervical cancer: detection
with integrated FDG PET/CT.
Radiology 2006 Jan; 238(1): 272-9. IF: 5.377
Mangili G, Picchio M, Sironi S, Vigano R, Rabaiotti E, Bornaghi D, Bettinardi V,
Crivellaro C, Messa C, Fazio F.
Integrated PET/CT as a first-line re-staging modality in patients with suspected
recurrence of ovarian cancer.
Eur J Nucl Med Mol Imaging 2006 Dec 20. [Epub ahead of print] IF: 3.883
119
Messa C, Di Muzio N, Picchio M, Gilardi MC, Bettinardi V, Fazio F. PET/CT and
radiotherapy.
Q J Nucl Med Mol Imaging 2006 Mar; 50(1): 4-14. IF: 1.567
MILANI RODOLFO
Anno 2006
Digesu GA, Chaliha C, Khullar V, Salvatore S, Milani R, Cacciapuoti C, Athanasiou
S.
The relationship of urethral resistance pressure and pressure flow parameters in
women with lower urinary tract symptoms.
Int Urogynecol J Pelvic Floor Dysfunct 2006 Aug 10.
Soligo M, Salvatore S, Emmanuel AV, De Ponti E, Zoccatelli M, Cortese M, Milani
R.
Patterns of constipation in urogynecology: clinical importance and pathophysiologic
insights.
Am J Obstet Gynecol 2006 Jul; 195(1): 50-5. IF: 3.083
Soligo M, Proietti F, Cortese M, Villa M, Maruccia S, Milani R.
Urinary stress incontinence treatment with Remeex in a patient with epispadias: a case
report.
Int Urogynecol J Pelvic Floor Dysfunct 2006 Sep; 17(5):546-7.
Anno 2005
Salvatore S, Soligo M, Proietti F, Citterio S, Artibani W, Milani R.
Overactive bladder syndrome: considerations in pharmacotherapy and new
perspectives.
Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol 2005 Jun 1; 120(2): 129-33. Review IF: 1.141
120
Salvatore S, Khullar V, Cardozo L, Milani R, Athanasiou S, Kelleher C.
Long-term prospective randomized study comparing two different regimens of
oxybutynin as a treatment for detrusor overactivity.
Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol 2005 Apr 1; 119(2): 237-41. IF: 1.141
Milani R, Salvatore S, Soligo M, Pifarotti P, Meschia M, Cortese M.
Functional and anatomical outcome of anterior and posterior vaginal prolapse repair
with prolene mesh.
BJOG 2005 Jan;112(1):107-11.
MORESCO ROSA MARIA
Anno 2006
Cortelli P, Perani D, Montagna P, Davide Anchisi D, Gallassi R, Morreale A, Provini
F, Avoni P, Beelke M, Ferrillo F, Moresco RM, Fazio F, Parchi P, Baruzzi A,
Lugaresi E, Gambetti P.
Pre-symptomatic diagnosis in fatal familial insomnia: serial neurophysiological and
[18F] FDG PET studies.
Brain 2006 Mar; 129: 668-75. IF: 7.535
Cappelli A, Matarrese M, Moresco RM, Valenti S, anziani M, Vomero S, Turolla E,
Belloli S, Simonelli P, Filannino A, Lecchi M, Fazio F.
Synthesis, labeling, and biological evaluation of halogenated 2quinolinecarboxamides as potential radioligands for the visualization of peripheral
benzodiazepine receptors.
Bioorganic and medicinal chemistry 2006; 14: 4055-66. IF: 2.018
Moresco RM, Matarrese M and Fazio F.
PET and SPET molecular imaging: focus on serotonin system.
Current Topic in Medicinal Chemistry 2006; 6: 2027-34. IF: 4.400.
121
Moresco RM, Pietra L, Henin M, Panzacchi A, Locatelli M, Bonaldi L, Carpinelli A,
Gobbo C, Bellodi L, Perani D, Fazio F.
Fluvoxamine treatment and D2 receptors: a PET study on OCD drug naïve patients.
Neuropsychopharmacology 2007; 32: 197-205. IF: 5.369
OSVALDO MORINI
Anno 2005
Schillaci DR, Caligara M, Di Candia D, Santagata M, Morini O, Lodi F
“The tempting business of smart drug: a concrete health risk”.
6th International Symposim on Advances in Legal Medicine (ISALM), Rechtsmedizin,
15: 305; 2005.
NESPOLI ANGELO
Anno 2006
Nespoli A, Gianotti L, Bovo G, Brivio F, Nespoli L, Totis M.
Impact of postoperative infections on survival in colon cancer patients.
Surg Infect (Larchmt) 2006; 7 Suppl 2: S41-3.
Brivio F, Fumagalli L, Lissoni P, Nardone A, Nespoli L, Fattori L, Denova M,
Chiarelli M, Nespoli A.
Pre-operative immunoprophylaxis with interleukin-2 may improve prognosis in
radical surgery for colorectal cancer stage B-C.
Anticancer Res 2006 Jan-Feb; 26(1B):599-603. IF: 1.604
Anno 2005
Nespoli A, Gianotti L.
Multiple abdominal trauma: therapeutical options
Ann Ital Chir 2005 Mar-Apr; 76 (2): 115-7.
122
Rimoldi M, Chieppa M, Salucci V, Avogadri F, Sonzogni A, Sampietro GM, Nespoli
A, Viale G, Allavena P, Rescigno M.
Intestinal immune homeostasis is regulated by the crosstalk between epithelial cells
and dendritic cells.
Nat Immunol 2005 May; 6 (5): 507-14. IF: 27.011
PAOLINI GIOVANNI
Anno 2006
Formica F, Greco P, Colagrande L, Martino A, Corti F, Ferro O, Paolini G.
Right gastroepiploic artery graft: long-term clinical follow-up in 271 patientsexperience of a single center.
J Card Surg 2006 Nov-Dec; 21(6): 539-44. IF: 0.824
Formica F, Sangalli F, Paolini G.
Unusually large left atrial myxoma causing mitral valve occlusion and hiding a severe
mitral regurgitation: a case report.
Heart Surg Forum 2006; 9(6): E849-50. IF: 0.833
Colagrande L, Formica F, Porta F, Martino A, Sangalli F, Avalli L, Paolini G.
Reduced cytokines release and myocardial damage in coronary artery bypass patients
due to L-arginine cardioplegia supplementation.
Ann Thorac Surg 2006 Apr; 81(4): 1256-61. IF: 2.229
Formica F, Ferro O, Brustia M, Corti F, Colagrande L, Bosisio E, Paolini G.
Effects of papaverine and glycerylnitrate-verapamil solution as topical and
intraluminal vasodilators for internal thoracic artery.
Ann Thorac Surg 2006 Jan; 81(1): 120-4. IF: 2.229
123
Anno 2005
Sangalli F, Colagrande L, Manetti B, Avalli L, Celotti S, Maniglia P, Formica F,
Paolini G, Pesenti A.
Hemodynamic instability after cardiac surgery: transesophageal echocardiographic
diagnosis of a localized pericardial tamponade.
J Cardiothorac Vasc Anesth 2005 Dec; 19(6): 775-6. IF: 0.976
Colagrande L, Formica F, Porta F, Brustia M, Avalli L, Sangalli F, Muratore M,
Paolini G.
L-arginine effects on myocardial stress in cardiac surgery: preliminary results.
Ital Heart J 2005 Nov; 6(11): 904-10.
Formica F, Corti F, Colombo V, Monica G, Paolini G.
Dual left anterior descending coronary artery from right aortic sinus: report of a case
of recurrent unstable angina after CABG.
Heart Surg Forum 2005; 8(5): E386-8. IF: 0.833
Gianoli M, Formica F, Ferro O, Colagrande L, Gastaldi D, Chiodini P, Paolini G.
The early outcome in patients undergoing off-pump coronary artery bypass grafting:
our experience.
Ital Heart J 2005 Aug; 6(8): 640-6.
Perseghin P, Sciorelli G, Belotti D, Speranza T, Pogliani EM, Ferro O, Gianoli M,
Porta F, Paolini G.
Frozen-and-thawed allogeneic platelet gels for treating postoperative chronic wounds.
Transfusion 2005 Sep; 45(9): 1544-6. IF: 3.160
Sangalli F, Formica F, Avalli L, Paolini G.
Quadricuspid aortic valve as a cause of severe aortic regurgitation.
Ital Heart J 2005 Feb; 6(2): 157-9.
Formica F, Corti F, Avalli F, Paolini G.
124
ECMO support for the treatment of cardiogenic shock due to left ventricular free wall
rupture
Interactive CardioVascular and Thoracic Surgery 2005; 4: 30 – 32.
Perseghin P, Sciorelli G, Belotti D, Speranza T, Pogliani EM, Ferro O,
Gianoli M, Porta F, Paolini G.
Frozen-and-thawed allogeneic platelet gels for treating postoperative chronic
wounds.
Transfusion 2005 Sep;45(9):1544-6. IF: 3.160
ROMANO FABRIZIO
Anno 2006
Casaccia M, Torelli P, Squarcia S, Sormani MP, Savelli A, Troilo BM, Santori G,
Valente U, Basso N, Silecchia G, Bresadola F, Terrosu G, Pietrabissa A, Valeri FM,
Prosperi P, Saviano M, Gelmini R, Uggeri F, Caprotti R, Romano F, Logrieco G,
Moraldini A, Dallatorre A, Rosati R, Bona S, Cavaliere P, Cavaliere D, Spinoglio G,
Buccoliero F, Berta R, Pedrazzolir C, Bigi L, Barbieri IM, Donini I, Donini A,
Colecchia G, Monteferrante E, Prete F, Memeo V, Puglisi F.
The Italian Registry of Laparoscopic Surgery of the Spleen (IRLSS) A retrospective
review of 379 patients undergoing laparoscopic splenectomy.
Chir Ital 2006 Nov-Dec; 58(6): 697-707.
Nobili C, Franciosi C, Degrate L, Caprotti R, Romano F, Perego E, Trezzi R, Leone
BE, Uggeri F.
A case of pancreatic heterotopy of duodenal wall, intraductal papillary mucinous
tumor and intraepithelial neoplasm of pancreas, papillary carcinoma of kidney in a
single patient.
Tumori 2006 Sep-Oct; 92(5): 455-8. IF: 0.739
125
Sciuchetti JF, Ballabio D, Corti F, Romano F, Benenti C, Costa Angeli M.
Endoscopic thoracic sympathectomy by camping in the treatment of social phobia: the
Monza experience.
Minerva Chir 2006 Oct; 61(5): 417-20.
Romano F, Cesana G, Caprotti R, Bovo G, Uggeri F, Piacentini MG, Crippa S,
Uggeri F.
Preoperative IL-2 immunotherapy enhances tumor infiltrating lymphocytes (TILs) in
gastric cancer patients.
Hepatogastroenterology 2006 Jul-Aug; 53(70): 634-8.
Romano F, Caprotti R, Conti M, Piacentini MG, Uggeri F, Motta V, Pogliani EM,
Uggeri F.
Thrombosis of the splenoportal axis after splenectomy.
Langenbecks Arch Surg 2006 Sep; 391(5): 483-8. IF: 1.367
Crippa S, Angelini C, Mussi C, Bonardi C, Romano F, Sartori P, Uggeri F, Bovo G.
Surgical treatment of metastatic tumors to the pancreas: a single center experience and
review of the literature.
World J Surg 2006 Aug; 30(8): 1536-42. IF: 1.601
Gelmini R, Romano F, Quaranta N, Caprotti R, Tazzioli G, Colombo G, Saviano M,
Uggeri F.
Sutureless and stapleless laparoscopic splenectomy using radiofrequency: LigaSure
device.
Surg Endosc 2006 Jun; 20(6): 991-4. IF: 1.746
Piacentini MG, Romano F, De Fina S, Sartori P, Leone EB, Rubino B, Uggeri F.
Carcinoma of the neck showing thymic-like elements (CASTLE): report of a case and
review of the literature.
Int J Surg Pathol 2006 Apr; 14(2): 171-5. IF: 0.852
126
Gelmini R, Romano F, Quaranta N, Caprotti R, Tazzioli G, Colombo G, Saviano M,
Uggeri F.
Sutureless and stapleless laparoscopic splenectomy using radiofrequency : LigaSure
device.
Surg Endosc 2006 May 11; [Epub ahead of print] IF: 1.746
Romano F, Caprotti R, Scaini A, Conti M, Scotti M, Colombo G, Uggeri F.
Elective laparoscopic splenectomy and thrombosis of the spleno-portal axis: a
prospective study with ecocolordoppler ultrasound.
Surg Laparosc Endosc Percutan Tech 2006 Feb; 16(1): 4-7.
Anno 2005
Caprotti R, Mussi C, Scaini A, Angelini C, Romano F.
Laparoscopic repair of a Morgagni-Larrey hernia.
Int Surg 2005 Jul-Aug; 90(3): 175-8. IF: 0.432
Romano F, Franciosi C, Caprotti R, Uggeri F, Uggeri F.
Hepatic surgery using the Ligasure vessel sealing system.
World J Surg 2005 Jan; 29(1): 110-2. IF: 1.601
SCHILLACI DANIELA ROBERTA
Anno 2006
Schillaci DR
“Hundebiss im Kopfbereich: ein Behandlungsfehler mit letalen Folgen”.
85° Jahrestagung der Deutschen Gesellschaft für Rechtsmedizin, Rechtsmedizin, 4
(16): 273; 2006.
127
Schillaci DR, Sironi L, Gentilomo A, Caligara M
“Two lethal self-poisoning cases by Optalidon®.
XXth Congress of the International Academy of Legal Medicine (IALM), Medimont
Srl, 75-78, 2006.
Anno 2005
Schillaci DR, Caligara M, Di Candia D, Santagata M, Morini O, Lodi F
“The tempting business of smart drug: a concrete health risk”.
6th International Symposim on Advances in Legal Medicine (ISALM), Rechtsmedizin,
15: 305; 2005.
SIRONI SANDRO
Anno 2006
Sironi S, Buda A, Picchio M, Perego P, Galimberti S, Moreni R, Pellegrino A,
Colombo M, Mangioni C, Messa C, Fazio F.
Lymph node metastasis in patients with clinical early stage cervical cancer: Detection
with integrated FDG PET/CT.
Radiology 2006; 238: 272-279. IF: 5.377
Sironi S, Picchio M, Landoni C, Galimberti S, Signorelli M, Bettinardi V, Perego P,
Mangioni C, Messa C, Fazio F.
Post-therapy surveillance of patients with uterine cancers: value of integrated FDG
PET/CT in the detection of recurrence.
Eur J Nucl Med Mol Imaging 2006 Nov 16. [Epub ahead of print] IF: 3.883
Mangili G, Picchio M, Sironi S, Vigano R, Rabaiotti E, Bornaghi D, Bettinardi V,
Crivellaro C, Messa C, Fazio F.
Integrated PET/CT as a first-line re-staging modality in patients with suspected
recurrence of ovarian cancer.
Eur J Nucl Med Mol Imaging 2006 Dec 20; [Epub ahead of print] IF: 3.883
128
TODDE SERGIO
Anno 2006
Calandrino R, del Vecchio A, Savi A, Todde S, Griffoni V, Brambilla S, Parisi R,
Simone G, Fazio F.
Decommissioning procedures for an 11 MeV self-shielded medical cyclotron after 16
years of working time.
Health Phys 2006 Jun; 90(6): 588-96. IF: 1.018
Carpinelli A, Magni F, Cattaneo A, Matarrese M, Turolla E, Todde S, Bosso N, Galli
Kienle M, Fazio F.
Improved synthesis and radiolabeling of [11C]MP4A, a suitable ligand for the
investigation of the cholinergic system using PET.
Appl Radiat Isot 2006 Feb; 64(2): 182-6. IF: 0.757
UGGERI FRANCO
Anno 2006
Casaccia M, Torelli P, Squarcia S, Sormani MP, Savelli A, Troilo BM, Santori G,
Valente U, Basso N, Silecchia G, Bresadola F, Terrosu G, Pietrabissa A, Valeri FM,
Prosperi P, Saviano M, Gelmini R, Uggeri F, Caprotti R, Romano F, Logrieco G,
Moraldini A, Dallatorre A, Rosati R, Bona S, Cavaliere P, Cavaliere D, Spinoglio G,
Buccoliero F, Berta R, Pedrazzolir C, Bigi L, Barbieri IM, Donini I, Donini A,
Colecchia G, Monteferrante E, Prete F, Memeo V, Puglisi F.
The Italian Registry of Laparoscopic Surgery of the Spleen (IRLSS) A retrospective
review of 379 patients undergoing laparoscopic splenectomy.
Chir Ital 2006 Nov-Dec; 58(6): 697-707.
129
Nobili C, Franciosi C, Degrate L, Caprotti R, Romano F, Perego E, Trezzi R, Leone
BE, Uggeri F.
A case of pancreatic heterotopy of duodenal wall, intraductal papillary mucinous
tumor and intraepithelial neoplasm of pancreas, papillary carcinoma of kidney in a
single patient.
Tumori 2006 Sep-Oct; 92(5): 455-8. IF: 0.739
Romano F, Cesana G, Caprotti R, Bovo G, Uggeri F, Piacentini MG, Crippa S,
Uggeri F.
Preoperative IL-2 immunotherapy enhances tumor infiltrating lymphocytes (TILs) in
gastric cancer patients.
Hepatogastroenterology 2006 Jul-Aug; 53(70):634-8. IF: 0.699
Romano F, Caprotti R, Conti M, Piacentini MG, Uggeri F, Motta V, Pogliani EM,
Uggeri F.
Thrombosis of the splenoportal axis after splenectomy.
Langenbecks Arch Surg 2006 Sep;391(5):483-8. IF: 1.367
Crippa S, Angelini C, Mussi C, Bonardi C, Romano F, Sartori P, Uggeri F, Bovo G.
Surgical treatment of metastatic tumors to the pancreas: a single center experience and
review of the literature.
World J Surg 2006 Aug;30(8):1536-42. IF: 1.601
Caprotti R, Bonardi C, Crippa S, Mussi C, Angelini C, Uggeri F.
Palliative surgery for recurrent bowel obstruction due to advanced ovarian cancer.
Minerva Ginecol 2006 Jun;58(3):239-44.
Mussi C, Crippa S, Bonardi C, Fontana A, Caprotti R, Uggeri F.
Endocrine and immunological alterations during cancer processes.
Int Surg 2006 Mar-Apr;91(2):68-71. IF: 0.432
130
Gelmini R, Romano F, Quaranta N, Caprotti R, Tazzioli G, Colombo G, Saviano M,
Uggeri F.
Sutureless and stapleless laparoscopic splenectomy using radiofrequency: LigaSure
device.
Surg Endosc 2006 Jun;20(6):991-4. IF: 1.746
Piacentini MG, Romano F, De Fina S, Sartori P, Leone EB, Rubino B, Uggeri F.
Carcinoma of the neck showing thymic-like elements (CASTLE): report of a case and
review of the literature.
Int J Surg Pathol 2006 Apr;14(2):171-5. IF: 0.852
Gelmini R, Romano F, Quaranta N, Caprotti R, Tazzioli G, Colombo G, Saviano M,
Uggeri F.
Sutureless and stapleless laparoscopic splenectomy using radiofrequency: LigaSure
device.
Surg Endosc 2006 May 11. IF: 1.746
Romano F, Caprotti R, Scaini A, Conti M, Scotti M, Colombo G, Uggeri F.
Elective laparoscopic splenectomy and thrombosis of the spleno-portal axis: a
prospective study with ecocolordoppler ultrasound.
Surg Laparosc Endosc Percutan Tech 2006 Feb;16(1):4-7. IF: 0.865
Angelini C, Bovo G, Muselli P, Mussi C, Crippa S, Caprotti R, Uggeri F.
Preoperative interleukin-2 immunotherapy in pancreatic cancer: preliminary results.
Hepatogastroenterology. 2006 Jan-Feb;53(67):141-4. IF: 0.699
de Haen C, Anelli PL, Lorusso V, Morisetti A, Maggioni F, Zheng J, Uggeri F,
Cavagna FM.
Gadocoletic acid trisodium salt (b22956/1): a new blood pool magnetic resonance
contrast agent with application in coronary angiography.
Invest Radiol 2006 Mar;41(3):279-91. IF: 3.173
131
Anno 2005
Angelini C, Crippa S, Uggeri F, Bonardi C, Sartori P, Uggeri F.
Colorectal cancer with neuroendocrine differentiation in a child.
Pediatr Surg Int 2005 Oct;21(10):839-40. IF: 0.548
Sartori P, Mussi C, Angelini C, Crippa S, Caprotti R, Uggeri F.
Palliative management strategies of advanced gastrointestinal carcinoid neoplasms.
Langenbecks Arch Surg 2005 Sep;390(5):391-6. IF: 1.367
Mussi C, Caprotti R, Scaini A, Angelini C, Crippa S, Uggeri F, Uggeri F, Sartori P.
Management of small bowel tumors: personal experience and new diagnostic tools.
Int Surg 2005 Sep-Oct;90(4):209-14. IF: 0.432
Romano F, Franciosi C, Caprotti R, Uggeri F, Uggeri F.
Hepatic surgery using the Ligasure vessel sealing system.
World J Surg 2005 Jan; 29(1): 110-2. IF: 1.601
VERGANI PATRIZIA
Anno 2006
Locatelli A, Ghidini A, Verderio M, Andreani M, Strobelt N, Pezzullo J, Vergani P.
Predictors of perinatal survival in a cohort of pregnancies with severe
oligohydramnios due to premature rupture of membranes at <26 weeks managed with
serial amnioinfusions.
Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol 2006; 128:97-102. IF: 1.141
132
Todros T, Verdiglione P, Ogge G, Paladini D, Vergani P, Cardaropoli S. Low
incidence of hypertensive disorders of pregnancy in women treated with spiramycin
for toxoplasma infection.
Br J Clin Pharmacol 2006; 61:336-40. IF: 2.777
133
12.
BREVETTI
Domanda di brevetto depositata dal titolo:
“Metodo per il trasferimento di sequenze di DNA e/o geni esogeni in cellule
animali”.
Cod.: PCT/IT2005/00573”.
Responsabile: Prof.ssa Marialuisa Lavitrano.
134
13.
INIZIATIVE ED EVENTI

International Vascular Endovascular Course - IVEC
Direttore del Corso: Prof. Giorgio M.Biasi
L’International Vascular and Endovascular Course (IVEC) è un Corso nato nel 2000 e
finanziato dall’Associazione per la Ricerca Pre-Clinica e Clinica, la Prevenzione ed il
Trattamento delle Malattie Cardio-Vascolari. Ha cadenza annuale ed è svolto con la
partecipazione di numerosi Oratori italiani e stranieri, workshops e, per alcune
edizioni, con l’esecuzione in diretta, attraverso collegamenti con Ospedali lombardi,
di interventi chirurgici e procedure endovascolari. La durata del Corso è di 2/3 giorni.
L’evento scientifico ha sempre ottenuto l’accreditamento del Ministero della Salute
(ECM) e del UEMS - Unione Europea dei Medici Specialisti (CME).
Per quanto riguarda il 7 th IVEC, il Corso si è tenuto dal 15 al 17 Ottobre 2006 presso
il Melià Milano Hotel.
Gli obiettivi del Corso sono:
-
fare acquisire conoscenze teoriche e aggiornamenti in tema di diagnostica e
trattamento convenzionale e per via endoluminale delle arteriopatie di tipo
aneurismatico e steno-obliterativo;
-
fare acquisire abilità manuali, tecniche o pratiche in tema di procedure
endovascolari;
-
fare migliorare le capacità relazionali e comunicative in tema di procedure
endovascolari.
Si propone quindi il miglioramento delle conoscenze e delle competenze professionali
per le principali cause di malattia, con particolare riferimento alle patologie
cardiovascolari
135

Top Seminar
“Orientamenti
diagnostico-terapeutici
in
ortopedia
e
traumatologia: il confronto medico-legale”
Università degli Studi di Milano, Istituto Ortopedico Gaetano Pini,
Università degli Studi di Milano-Bicocca
Co-Presidente: Prof. Osvaldo Morini
A fronte delle più recenti acquisizioni scientifiche diagnostico-terapeutiche applicate
nell’Ortopedia e Traumatologia si sono organizzati una serie di incontri tra esperti
clinici, applicatori delle metodiche e medici legali ai quali è affidata la valutazione dei
postumi.
Questa serie di incontri, del tutto innovativi, è stato finalizzato ad un confronto
multidisciplinare, onde poter meglio inquadrare le problematiche valutative del danno
alla persona e degli aspetti comportamentali eventualmente censurabili per colpa
professionale.
Tematiche degli incontri:

L’evoluzione della protesica: vertebrale, spalla-gomito, caviglia (11.10.06)

Il concetto di mini-invasività nella chirurgia protesica (18.10.06)

Cellule staminali e fattori di crescita (8.11.06)

Imaging radiologico ed indagini strumentali (22.11.06)

Attualità in traumatologia (29.11.06)

Correzione delle deformità e dei dismorfismi (13.12.06)

Infezioni (17.1.07)

Il ruolo della terapia rieducativa e strumentale (24.1.07).
L’evento scientifico ha ottenuto l’accreditamento del Ministero della Salute (ECM).
136
Allegato n.1
REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI
SCIENZE CHIRURGICHE
DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO – BICOCCA
Art. 1
Ambiti di applicazione e limiti del Regolamento
Il presente Regolamento concerne attribuzioni, gestione e funzionamento del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca
attua, specifica ed integra la disciplina di legge e d’Ateneo riguardante i Dipartimenti.
Art. 2
Sedi
Il Dipartimento di Scienze Chirurgiche ha Sede Amministrativa in Via Cadore 48,
Monza, edificio U8. Le sedi operative del Dipartimento di Scienze Chirurgiche sono
locate presso l’edificio U8; l’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza che
comprende le sedi dislocate presso l’Ospedale San Gerardo Vecchio, l’Ospedale San
Gerardo Nuovo e l’Ospedale Bassini; il LITA di Segrate, l’Istituto Sperimentale
Lazzaro Spallanzani.
Le attività svolte presso ciascuna sede sono le seguenti: Presso la sede di Via Cadore
48 (edificio U8) è svoltà l’attività amministrativa e contabile, l’attività didattica e
l’attività di ricerca; presso le sedi ospedaliere di Monza, Cinisello e Segrate è svolta
attività clinica, di ricerca e di alta formazione (Scuole di Specializzaione, Dottorati di
Ricerca e Didattica post laurea); presso la sede del Istituto Spallanzani è svolta attività
di ricerca applicata mediante l’utilizzo di Sala Operatoria integrata per grandi animali.
L’attività contabile è esercitata esclusivamente presso la sede Amministrativa.
Art. 3
Personale del Dipartimento
Al Dipartimento afferiscono i Professori e i Ricercatori attinenti alle aree di ricerca,
137
agli insegnamenti e alle attività connesse al Dipartimento stesso.
Al Dipartimento è assegnato Personale Tecnico-Amministrativo e Personale TecnicoScientifico.
Il Dipartimento è strutturato in Sezioni.
Il personale Tecnico-Amministrativo e Tecnico-Scientifico assegnato al Dipartimento
può essere utilizzato per le attività amministrative di supporto alle sezioni.
Art. 4
Organi dipartimentali
Sono organi del Dipartimento: il Direttore e il Consiglio di Dipartimento.
Art. 5
Sezioni del Dipartimento
Il Dipartimento è composto da Sezioni, corrispondenti a particolari ambiti funzionali
o di sede o a specifiche esigenze di ricerca, composte da almeno 3 unità di personale
docente e ricercatore.
Le Sezioni del Dipartimento sono:
a) Chirurgia
b) Ginecologia e Ostetricia
c) Patologia e Medicina Molecolare
d) Tecnologie Biomediche
I Professori di ruolo e fuori ruolo e i Ricercatori possono aderire ad una sola Sezione.
I Professori di ruolo e fuori ruolo e i Ricercatori che aderiscono alle Sezioni
designano un Coordinatore.
Il Coordinatore resta in carica tre anni accademici e può essere confermato
consecutivamente nell’incarico una sola volta.
L’attivazione di una nuova Sezione è approvata dal Consiglio, con maggioranza
assoluta dei presenti. Con la stessa maggioranza il Consiglio approva la disattivazione
della Sezione, quando venga meno la sua motivazione scientifica o la sua consistenza
numerica.
Le funzioni della sezione sono quelle di fare proposte al Dipartimento in relazione a
specifici ambiti di interesse scientifico e organizzativo e di predisporre una relazione
annuale delle attività.
138
Compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell’amministrazione, il Direttore
assicura ad ogni sezione almeno una unità di personale amministrativo.
Art. 6
Direttore di Dipartimento
Il Direttore ha la rappresentanza del Dipartimento, convoca e presiede il Consiglio del
Dipartimento e cura l’esecuzione dei deliberati, promuove e coordina le attività del
Dipartimento.
Il Direttore ha la responsabilità, con il Segretario amministrativo, della gestione
contabile e amministrativa del Dipartimento, cura ed è responsabile della gestione dei
locali, dei beni inventariali e dei servizi del Dipartimento; vigila negli ambiti di sua
competenza sull’osservanza della normativa vigente ed esercita tutte le attribuzioni
che la stessa gli conferisce.
Il Direttore firma su delega del Rettore i contratti aventi come oggetto prestazioni da
svolgersi per conto di committenti esterni che siano specificatamente previste da
tariffari approvati dal Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo.
Il Direttore predispone annualmente,
in collaborazione con il Segretario
Amministrativo, e sottopone all’approvazione del Consiglio di Dipartimento, il
bilancio preventivo accompagnato dalla relazione programmatica e il conto
consuntivo con la corrispondente relazione.
Il Direttore predispone annualmente una relazione sullo stato della ricerca e della
didattica svolte nel Dipartimento; e, dopo averla sottoposta all’approvazione del
Consiglio, la trasmette al Rettore e al Collegio dei Direttori di Dipartimento.
Il Direttore di Dipartimento viene eletto con le modalità e con i limiti di rieleggibilità
definiti dallo Statuto dell’Ateneo. La riunione del Consiglio per la elezione del
Direttore viene convocata dal decano del Dipartimento, almeno due mesi prima della
scadenza della carica del Direttore.
Il Direttore è eletto a scrutinio segreto tra i Professori di prima fascia del Dipartimento
stesso, che abbiano optato o che optino per il regime di impegno a tempo pieno in
caso di elezione, dai Professori di ruolo e fuori ruolo, dai Ricercatori, dal Segretario
Amministrativo e dai Rappresentanti del Personale Tecnico-Amministrativo facenti
parte del Consiglio di Dipartimento ed è nominato con decreto del Rettore.
L’elezione del Direttore avviene a maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto
139
nella prima votazione, a maggioranza assoluta dei presenti a partire dalla seconda
votazione.
Il Direttore designa un Vice-Direttore incaricato, della sua sostituzione nei casi di
assenza o di impedimento. Nel caso in cui l’assenza o l’impedimento del Direttore si
protraggano per oltre tre mesi il Decano indice le elezioni per il nuovo Direttore
secondo le modalità e con i limiti di rieleggibilità definiti dallo Statuto dell’Ateneo
Art. 7
Consiglio di Dipartimento
Il Consiglio di Dipartimento è convocato dal Direttore almeno sei volte l’anno. Il
Consiglio di Dipartimento può essere altresì convocato su motivata richiesta di
almeno un terzo dei membri del Consiglio.
Fanno parte del Consiglio di Dipartimento i Professori di ruolo, gli Assistenti di ruolo
ad esaurimento, i Ricercatori ed il Segretario Amministrativo. Ne fanno inoltre parte,
due Rappresentanti del Personale Tecnico-Amministrativo e Tecnico-Scientifico eletti
tra il personale stesso afferente al Dipartimento, un Rappresentante eletto fra gli
studenti iscritti al/ai Dottorato/i di Ricerca afferente/i al Dipartimento o
interdipartimentali, e un Rappresentante degli Assegnisti di ricerca che svolgono la
loro attività nel Dipartimento. Le elezioni per la designazione delle rappresentanze del
Personale Tecnico-Amministrativo, dei Dottorandi e degli Assegnisti sono indette dal
Direttore del Dipartimento con anticipo di almeno 2 mesi rispetto alla scadenza del
mandato. L'elezione avviene a maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto nella
prima votazione; a maggioranza assoluta dei presenti a partire dalla seconda
votazione. I Rappresentanti rimangono in carica per due anni solari, salvo perdita dei
requisiti di eleggibilità.
Il Consiglio in particolare:
–
delibera il Regolamento del Dipartimento;
–
delibera il bilancio preventivo e approva il conto consuntivo con le rispettive
relazioni di accompagnamento;
–
programma le spese di gestione e di sviluppo dei servizi generali e delle
piattaforme, fatta salva la possibilità di mettere a disposizione fondi del
Dipartimento per esigenze di ricerca di singoli professori e ricercatori;
–
avanza agli Organi di governo le richieste di Personale Tecnico-
140
Amministrativo, di finanziamenti e di spazi, in relazione ai piani e programmi
di sviluppo dell’attività di ricerca e alle necessità connesse alle attività
didattiche;
–
propone l’istituzione di corsi di dottorato di ricerca, eventualmente in
concorso con altre strutture, e ne organizza le attività relative;
–
esprime pareri sulla disponibilità delle proprie risorse nel caso di proposte di
nuove iniziative didattiche;
–
propone alle Facoltà, con adeguate motivazioni scientifiche e didattiche, di
avanzare agli Organi di governo particolari richieste di personale docente;
–
esprime parere sui progetti di ricerca presentati dai docenti;
–
propone agli Organi di governo la stipula di convenzioni con enti pubblici e
privati ai fini della ricerca.
La partecipazione alle deliberazioni concernenti i corsi di dottorato di ricerca sono
riservate ai Professori di ruolo e fuori ruolo e ai Ricercatori. Le deliberazioni
riguardanti le questioni relative alle persone dei professori di ruolo e fuori ruolo e dei
ricercatori sono prese in sedute con partecipazione limitata ai ruoli corrispondenti e
superiori.
Art. 8
Il Segretario Amministrativo
Il Segretario Amministrativo coordina e gestisce le attività amministrativo-contabili,
assumendo la responsabilità dei conseguenti atti ai sensi della normativa vigente, in
solido con il Direttore; è responsabile della gestione tecnica del bilancio in termini sia
di predisposizione e periodica rendicontazione che in termini di gestione tecnica
corrente;
propone progetti di Dipartimento volti ad affermare il miglioramento
continuo dell’organizzazione, la qualità dei servizi e l’economicità della gestione;
collabora alla redazione dei progetti di sviluppo organizzativo-amministrativo del
Dipartimento; se richiesto dalle vigenti norme di gestione di contratti Nazionali,
Comunitari o Internazionali, è indicato come responsabile amministrativo-contabile
degli stessi; cura l’attivazione e la razionalizzazione dei processi di acquisizione di
beni e servizi sia in termini di costi (perseguendo economie di scala sugli acquisti
comuni) che di qualità attesa (individuazione dei fornitori e delle migliori condizioni
di fornitura) degli approvvigionamenti; cura la definizione del fabbisogno annuale di
141
cassa del Dipartimento; assicura il monitoraggio delle giacenze di cassa, definendo i
trasferimenti delle risorse finanziarie finalizzate all’efficace ed efficiente utilizzo delle
stesse.
Su indicazione del Direttore del Dipartimento può essere individuato un ViceSegretario Amministrativo.
Il Vice-Segretario Amministrativo viene nominato dal Direttore Amministrativo.
Il Vice-Segretario Amministrativo è scelto tra il personale tecnico–amministrativo, in
possesso dei requisiti, assegnato al Dipartimento.
Art. 9
Centri di Ricerca
Al Dipartimento di Scienze Chirurgiche afferiscono:
a) Il Centro di Eccellenza di Bioimmagini Molecolari che comprende il Centro
CICLOTRONE PET e il Laboratorio di neuroimmagini cognitive e cliniche;
b) il Centro di Ricerca Interuniversitario per lo studio, la prevenzione e la terapia
delle vasculopatie aterosclerotiche;
c) il Centro di Ricerca per lo Studio delle Malattie Epato Biliari e Pancreatiche.
Il Centro di cui alla lettera a) ha autonomia contabile. I Centri di cui alle lettere b) e
c) non hanno autonomia contabile.
Art. 10
Piattaforme dipartimentali
Il Dipartimento può attivare Piattaforme con strutture di uso comune che sono
sottoposte alla disciplina dei Centri di Servizio.
Le piattaforme dipartimentali possono essere attivate su richiesta di un congruo
numero di personale docente e ricercatore afferente al Dipartimento e sono gestiti a
cura di un Responsabile del servizio nominato dal Direttore.
Il Responsabile del servizio, riferisce direttamente al Direttore, e cura con lo stesso i
contatti ufficiali con l’Amministrazione d’Ateneo e con gli enti esterni preposti al
controllo delle attività inerenti il servizio.
Il Dipartimento di Scienze Chirurgiche ha attivato la Piattaforma di Modelli
Sperimentali di Patologia e Chirurgia Sperimentale situato presso l’Istituto
Sperimentale Lazzaro Spallanzani.
142
Art. 11
Gestione di fondi e apparecchiature
A tutti i componenti del Dipartimento è assicurato l’uso delle apparecchiature e dei
servizi in dotazione al Dipartimento nel rispetto delle regole che ne garantiscano un
uso corretto.
Ai titolari dei fondi con assegnazione specifica, nel caso di fondi amministrati dal
Dipartimento (fondi MIUR, contributi CNR, contratti, ecc.) è fatto obbligo, una volta
autorizzata la spesa, fornire al Direttore e al Segretario Amministrativo tutti i
documenti necessari per l’emissione dei mandati di pagamento.
Ai responsabili di attività di ricerca finanziate ed amministrate da altri Enti, è fatto
obbligo di comunicare l’entità delle cifre ottenute al Direttore che ne riferirà al
Consiglio. Per l’assunzione di attività di ricerca attraverso convenzioni o contratti con
altri Enti occorre l’approvazione del Consiglio.
Tutto il materiale inventariabile apportato al Dipartimento da ciascun docente
attraverso fondi di ricerca del MIUR, del CNR o di altri Enti, verrà inventariato
secondo la normativa dell’Università degli Studi di Milano - Bicocca.
La gestione dei fondi comuni è affidata al Direttore del Dipartimento che amministra
la dotazione dei fondi di funzionamento riservando il 30% alle spese generali e
disponendo del restante 70% per le esigenze di tutti i docenti; i fondi del capitolo
contributi di laboratorio sono riservati per il 30% per i costi relativi alle esercitazioni e
il restante 70% è diviso pro-quota tra i docenti responsabili di laboratorio e vincolati
alle spese di funzionamento dei laboratori stessi.
Art. 12
Afferenza al Dipartimento di Docenti e Ricercatori
L’afferenza al Dipartimento avviene in conformità con quanto stabilito dall’art. 26
comma 7 dello Statuto d’Ateneo.
Il Consiglio di Dipartimento rigetta le richieste d’afferenza con delibera motivata.
Le deliberazioni riguardanti le questioni relative alle persone dei professori di ruolo e
fuori ruolo e dei ricercatori sono prese in sedute con partecipazione limitata ai ruoli
corrispondenti e superiori.
143
Art. 13
Prestazioni per conto terzi
Il Consiglio autorizza le ordinarie prestazioni per conto terzi indicando le persone
responsabili delle prestazioni stesse.
Il Direttore ha la piena disponibilità dei fondi derivati da prestazioni conto terzi ed
individuati come “trattenuta a beneficio del dipartimento”: ogni anno, in
concomitanza con l’approvazione del bilancio consuntivo, il Direttore fornirà al
Consiglio una relazione dell’utilizzo dei fondi in oggetto.
Il Dipartimento riconosce nell’ambito delle prestazioni conto terzi la validità del
contributo fornito dal Personale Docente e Tecnico-Amministrativo, riservando al
responsabile della ricerca la possibilità di quantificare tale apporto e attribuire
compensi aggiuntivi a tutto personale coinvolto.
Art. 14
Fondo Economale
Il Dipartimento è dotato di un fondo economale, prelevato dai fondi di dotazione,
determinato ogni anno dal Segretario amministrativo, secondo i limiti posti dal
Regolamento d’Ateneo per l’amministrazione, la finanza e la contabilità.
Art. 15
Valutazione delle ricerche
I Professori e i Ricercatori afferenti al Dipartimento sono tenuti a fornire, sotto la loro
responsabilità, i dati per la valutazione delle loro ricerche. Questi dati includono: la
lista dei lavori scientifici pubblicati con eventuali citazioni, l’organizzazione, i
contributi, la partecipazione e gli inviti ai congressi, i finanziamenti per le ricerche e
per il personale a contratto, i seminari di Dipartimento, i contratti.
Art. 16
Modifiche al Regolamento
Eventuali proposte di modifica al presente Regolamento dovranno pervenire al
144
Direttore, per iscritto. Le modifiche del Regolamento sono approvate dal Consiglio a
maggioranza assoluta. Le modifiche sono emanate con Decreto Rettorale ed entrano
in vigore il giorno successivo alla data dello stesso.
145
DIPARTIMENTO DI SCIENZE CHIRURGICHE
Università degli Studi di Milano-Bicocca
Via Cadore, 48
20052 Monza
http://www.disc.medicina.unimib.it/
Segreteria Amministrativa
Tel. +39 02 6448 8067
Fax. +39 02 6448 8236
146