testi per corso cinema - Accademia Teatrale Veneta

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testi per corso cinema - Accademia Teatrale Veneta
Piero e Sergio camminano verso il posto dove è “parcheggiato” il
barchino
PIERO
Oh. Grazie ancora che sei venuto. A me se mi vedono a Marghera
mi spaccano il culo.
SERGIO
Senti. Cosa devo dire alla Giovanna?
PIERO
Perché, ti ha chiesto di me?
SERGIO
Duecentocinquanta volte.
PIERO
Dille che ho cambiato casa.
SERGIO
Ma non dire cazzate! Credi che tutti credano alle tue balle?
PIERO
Non è una balla.
SERGIO
Ma va a cagare.
PIERO
Se è per quello ho anche cambiato città.
SERGIO
Ma sei sicuro di quello che fai?
PIERO
Perché?
SERGIO
Prendi su, molli tutto, non so…
PIERO
Cosa fai mi fai la predica? Proprio tu che mi hai sfinito per anni che
bisognava andare via da Marghera, partire e non tornare più….
SERGIO
Cosa c’entra. Io dicevo di andare in Giamaica mica a Venezia!
MONOLOGO per tutte le attrici
Figlio di puttana… Maledetto stronzo, brutto pezzo di merda, ma chi cazzo sei, ma
chi cazzo credi di essere io vengo nel tuo negozio tu che ne sai di me… non sai chi
cazzo sono, come sia la mia vita e hai la faccia di culo di ficcare il tuo naso
sporco di mera nel mio inferno privato? E LEVATI DAL CAZZO ANCHE TU e non
chiamarmi signora! Io arrivo qui, vi do le mie ricette, voi controllate, fate le vostre
telefonate, vi guardate con sospetto, mi chiedete senza sapere che io sono
malata! Tutto ciò che ho di più caro al mondo è malato e voi mi fate domande
sulla mia vita. STRONZI! Che cos’ho che non va? Avete mai avuto la morte nel
letto, nella vostra casa? Ma non ce l’avete un po’ di decenza? Voi e le vostre
domande del cazzo, che cose c’è…. CHE NON VA??? STRONZO SUCCHIAMI IL
CAZZO ecco che cosa c’è che non va e tu hai l’ipocrisia di chiamarmi signora?
Dovreste vergognarvi… dovreste vergognarvi…. Dovreste vergognarvi tutti e due
MONOLOGO ALLO SPECCHIO per tutti gli attori
Sì…Vaffanculo! Tu e tutta questa merda di città e di chi ci abita. In culo ai
mendicanti che mi chiedono soldi e che mi ridono alle spalle. In culo ai lavavetri
che mi sporcano il vetro pulito della macchina. In culo ai sik e ai pakistani che
vanno per le strade a palla con i loro taxi decrepiti. Puzzano di curry da tutti i pori.
Mi mandano in paranoia le narici. Aspiranti terroristi e rallentate cazzo!!!! In culo ai
ragazzi di Chelesea con il torace depilato e i bicipiti pompati che se lo succhiano
a vicenda neii miei parchi e te lo sbattono in faccia sul Gay Channel. In culo ai
bottegai coreani con le loro piramidi di frutta troppo cara, con i loro fiori avvolti
nella plastica. Sono qui da dieci anni e non sanno ancora mettere due parole
insieme. Inculo ai russi di Brighton beach, mafiosi e violenti. Seduti nei bar a
sorseggiare li loro the con una zolletta di zucchero tra i denti. Rubano, imbrogliano
e cospirano: tornatevene da dove cazzo siete venuti. In culo agli agenti di borsa
di Wall Street che pensano di essere i padroni dell’universo, quei figli di puttana si
sentono come Michael Duglias Gordon Gekko e pensano a nuovi modi per
derubare la povera gente che lavora. Sbattete dentro quegli stronzi della Erron
per tutta la vita. E Busch e Chenny non sapevano niente di quel casino? Ma
fatemi il cazzo di piacere!!!!!!
MONOLOGHI A SCELTA
(iniziare a mettere a memoria un monologo a scelta)
MONOLOGO 1 maschile
(il protagonista, ex colonnello, parla ad un interlocutore silenzioso dei suoi trascorsi
militari)
..Ricordo quando ero nelle forze speciali…sembra… siano passati mille secoli…
siamo andati in un accampamento per vaccinare…. dei bambini. Andati via dal
campo, dopo averli vaccinati tutti contro la polio, un vecchio in lacrime ci
raggiunge correndo, non riusciva a parlare. Allora tornammo al campo. Quegli
uomini erano tornati e avevano mutilato, a tutti quei bambini il braccio vaccinato.
Stavano lì ammucchiate… un mucchio….. di piccole braccia…. E…. mi ricordo
che ho… ho… io ho pianto, come…come una povera…. nonna….avrei voluto
cavarmi tutti i denti, non sapevo neanche io cosa volevo fare. Ma voglio
ricordarmelo,non voglio dimenticarlo mai. Non voglio dimenticarlo mai……
E a un cero punto ho capito…come se mi avessero sparato, mi avessero sparato
un diamante……un diamante mi si fosse conficcato nella fronte. E mi sono detto:
“Oddio che genio c’era in quell’atto, che genio!”. La volontà di compiere quel
gesto: perfetto,genuino, completo, cristallino, puro! Allora ho realizzato che loro
erano più forti di noi perché riuscivano a sopportarlo: non erano mostri, erano
uomini, squadre addestrate. Questi uomini avevano un cuore, avevano famiglia,
avevano bambini, erano colmi d’amore… ma avevano avuto la forza… la forza….
di farlo!… se avessi avuto dieci divisioni di uomini così, i nostri problemi sarebbero
finiti da tempo.
MONOLOGO 2 maschile
(il protagonista, un ex pugile in declino italoamericano, prima di essere chiamato
per prendere parte ad un piece teatrale, parla a se stesso allo specchio in
camerino, ripetendo la parte… continuando a guardarsi allo specchio)
Nessuno me lo porterà via il titolo legittimamente. Molti non sono fortunati… come
quello… che faceva marlon brando in fronte del porto: un pugile che era in
ascesa e si era ritrovato in mezzo a una strada. Te la ricordi quella scena sul sedile
posteriore della macchina col fratello Charlie, uno da quattro soldi? Diceva
pressappoco così… diceva: ” Non è stato lui Charlie, sei stato tu. Quella sera al
garden venisti nel mio spogliatoio e dicesti – figliolo non è la tua serata, abbiamo
venduto l’incontro a Wilson -… te lo ricordi? “Non è la tua serata”…. La mia
serata…. Lo potevo fare a pezzi Wilson e invece… e invece che è successo? Lui si
è trovato la strada spianata per i campionati del mondo ed io che ci ho
guadagnato… un accidente che ti sbatte ci ho guadagnato… Da quella sera
non ho combinato più niente Charlie: ero arrivato in cima a una montagna e sono
finito a valle. Sei stato tu Charlie… tu eri mio fratello… tu mi potevi aiutare di più….
ah no.... mi dovevi aiutare un poco di più tu. Avresti dovuto difendere tuo fratello
un po’ di più… invece di farmi andare al tappeto per quattro schifosi soldi
e’mmmmerda….. non lo capisci?.... io c’avevo un avvenire, io ero un
combattente nato… io potevo diventare qualcuno. M’hai fatto diventare un
povero disgraziato. Questa è la verità… sei sato tu Charlie… sei stato tu Charlie…
MONOLOGO 3 maschile
Il giovane protagonista è circondato da un gruppo di persone che fanno cerchio
intorno a lui. Lui è in piedi e parla rivolgendosi a tutti loro, ma anche riflettendo tra
sè.
Mi guardo intorno e vedo un sacco di brutte facce nuove…. Zitti! Molti di voi
hanno infranto le prime due regole del club (lunga pausa) … vedo nel club gli
uomini più forti e intelligenti mai esistiti. Vedo tutto questo potenziale, e lo vedo
sprecato… porca puttana, un’intera generazione che pompa benzina… serve ai
tavoli… o schiavi coi colletti bianchi…. La pubblicità ci fa inseguire le macchine e i
vestiti… fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono……….
Siamo i figli di mezzo della storia. Non abbiamo né uno scopo né un posto… non
abbiamo la grande guerra, né la grande depressione (pausa) La nostra grande
guerra è quella spirituale… la nostra grande depressione… è la nostra vita……….
Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinti che un giorno saremmo
diventati miliardari, divi del cinema, rock star… ma non è così… e lentamente lo
stiamo imparando… e ne abbiamo… veramente… le palle piene.
MONOLOGO 4 maschile
Il protagonista, psicologo, seduto a fianco al suo giovanissimo paziente, parla a lui
e con lui
Pensavo a quello che mi hai detto l’altro giorno, riguardo al mio dipinto… sono
stato sveglio tutta la notte a pensarci… Poi ho capito una cosa, e sono caduto in
un sonno profondo, tranquillo e da allora non ho più pensato a te… e sai che cosa
ho capito?.... sei solo un ragazzo. … Tu non hai la minima idea delle cose di cui
parli….. Non sei mai stato fuori Boston….. se ti chiedessi sull’arte probabilmente mi
citeresti tutti i libri di arte mai scritti…. Michelangelo…. Sai tante cosa su di lui…: le
sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il papa, le sue tendenze sessuali, tutto
quanto vero?...... ma scommetto che non sai dirmi che odore c’è nella cappella
Sistina….. Se ti chiedessi sulle donne?...probabilmente mi faresti un compendio
delle tue preferenze… potrai perfino avere scopato qualche volta….. ma non sai
dirmi che cosa si prova risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi veramente
felice….. sei uno tosto…. Se ti chiedessi sull’amore, probabilmente mi reciteresti un
sonetto, ma guardando una donna non sei mai stato del tutto vulnerabile….. non
ne conosci una che ti risollevi con gli occhi… sentendo che dio ha mandato un
angelo sulla terra solo per te… per salvarti dagli abissi dell’inferno… non sai cosa si
prova ad essere il suo angelo, avere tanto amore per lei, vicino a lei per sempre…
in ogni circostanza… incluso il cancro…. Dubito che tu abbia mai osato amare
qualcuno a tal punto………………………. Io ti guardo… e non vedo un uomo
intelligente, sicuro di sé…. Vedo un bulletto.. che si caga sotto per la paura….. ah
sei un genio, ch lo nega questo! Nessuno può comprendere ciò che hai nel
profondo, ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me perché hai visto un mio
dipinto e hai fatto a pezzi la mia vita del cazzo!……… sei orfano giusto?.......... credi
che io riesca ad inquadrare quanto sia stata difficile la tua vita, cosa provi, chi
sei… perché ho letto Oliver Twist?? Basta questo ad incasellarti? Personalmente…
me ne strafrego di tutto questo, perché sai una cosa? Non c’è niente che possa
imparare da te che non legga in qualche libro del cazzo…. A meno che tu non
voglia parlare di te… di chi sei…… allora la cosa mi affascina… ci sto……ma tu
non vuoi farlo, vero campione?..... Sei terrorizzato da quello che diresti……. A te la
mossa capo…..
MONOLOGO 5 maschile o femminile
(il protagonista racconta la sua storia ad un interlocutore silenzioso)
…Tutta quella città.....................non si riusciva a vederne la fine,...la fine….. per
cortesia……, si potrebbe vedere la fine?..........Era tutto molto bello su quella
scaletta…… e io ero grande con quel bel cappotto.......facevo il mio figurone…….
e non avevo dubbi…….. che sarei sceso, non c'era problema………… Non è
quello che vidi che mi fermò Max,…… è quello che non vidi.. riesci a
capirlo?......Quello che non vidi... in tutta quella sterminata città c'era tutto tranne
la fine....c'era tutto………., ma non c'era una fine. Quello che non vidi è dove
finiva tutto quello…… La fine del mondo ( verso divertito come uno
sbuffo)…………………..
Tu pensa a un pianoforte...uhm?...i tasti iniziano, i tasti finiscono.. Tu lo sai che sono
88 e su questo nessuno può fregarti. non sono infiniti loro,..TU sei infinito…. E dentro
quegli
88
tasti
la
musica
che
puoi
fare..è
infinita.
Questo a me piace…, in questo posso vivere; ma se io salgo su quella scaletta e
davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che
non finiscono mai e questa è la verità!...che non finiscono mai...quella tastiera è
infinita…, ma se quella tastiera è infinita allora su quella tastiera non c'è musica
che puoi suonare... e sei seduto sul seggiolino sbagliato. Quello è il pianoforte…. su
cui suona Dio.
MONOLOGO 6 femminile
(una madre, seduta sul letto, parla alla figlia)
Se tu mi chiedi “Quando sei stata più felice? Dimmi in quale momento sei stata più
felice”…. (lunga pausa… lei torna indietro coi pensieri, poi guardandola figlia
sorride) …. Mi ricordo che una mattina… mi sono svegliata all’alba con dentro un
grande senso di aspettativa…. Hai presente no, lo conosci… mh?... e…. e mi
ricordo di aver pensato: “Ecco questo dev’essere il preludio della felicità. Questo
è solo l’inizio! E d’ora in poi crescerà sempre di più! (lei ride insieme alla figlia)….
Non mi ha sfiorato l’idea… che non fosse il preludio…. Era quella la felicità…. Era
quello il momento….. era quello.
MONOLOGO 7 femminile
(una squilibrata parla all’uomo di cui è aguzzina. In piedi di fronte a lui)
Paul
quello
che
hai
scritto
è
sbagliato!
Quando ero ragazzina a Beckersfield il mio passatempo favorito era andare al
cinema il sabato pomeriggio a vedere i film a episodi… (arrabbiandosi) sì,
d’avventura, lo so molto bene come si chiamano!!!! Si chiamano anche film a
episodi, non sono stupida, che credi!!!!...... Comunque: il migliore era RocketMan e
una volta ho visto un episodio: i suoi nemici lo hanno stordito e messo su una
macchina poi hanno bloccato le portiere, manomesso i freni e spinto l’auto in
discesa… Lui si è svegliato, ha tentato di frenare e di uscire, ma non ce l’ha fatta,
(infervorata) l’auto è finita nel burrone e ha subito preso fuoco e io mi sono
talmente eccitata e la settimana dopo ero la prima della fila, cominciavano con
la fine dell’episodio precedente… ecco infatti Rocketman che tenta di uscire
dall’auto e poi arriva il burrone e prima che la macchina vi finisca dentro lui riesce
a
saltare
e
tutti
ad
applaudire!
Ma io no di certo, io mi sono alzata e ho cominciato a urlare: (molto alterata) non
è finita mica così sabato! soffrite tutti di amnesia? Ci hanno fregato! E’ tutto
sbagliato! A uscire da quel cavolo di macchina lui non ce l’ha fatta!!!
MONOLOGO 8 femminile
(una donna su un palcoscenico, davanti al sipario chiuso parla alla platea)
Per cause estranee alla loro volontà, due delle attrici che quotidianamente
trionfano su questo palcoscenico, oggi non possono essere qui. Poverine. Perciò,
lo spettacolo è sospeso. A chi lo desidera verrano ridati i soldi del biglietto, però,
per chi non ha niente di meglio da fare, per una volta che venite a teatro, è un
peccato andarevene, se restate prometto d'intrattenervi raccontandovi la storia
della
mia
vita.
Se v'annoio fate finta di russare, così…arrrggrrr…lo capisco benissimo e non mi
sento
ferita
nella
mia
sensibilità…heè,
veramente!
Per tutta la vita ho sempre cercato di rendere la vita più gradevole agli altri. Oltre
che gradevole, sono, "molto" autentica. guardate che corpo! Tutto fatto su misura:
occhi a mandorla 80.000, naso 200 buttate nell'immondizia perché l'anno dopo
me l'hanno ridotto così con un'altra bastonata, lo so che mi dà personalità , però
se l'avessi saputo non me lo toccavo. Continuo, tette, due perché non sono mica
un mostro, 70 ciascuna, però le ho già superammortizzate, silicone: labbro, fronte,
zigomi, fianchi e culo, un litro sta sulle 100.000 perciò fate voi il conto che io l'ho già
perso. Limatura della mandibola 75.000, depilazione definitiva con il laser, perché
le donne vengono dalle scimmie, tanto quanto gli uomini: 60.000 a seduta,
dipende da quanta barba una ha, normalmente da una a quattro sedute, però,
se
balli
il
flamenco,
ce
ne
vogliono
di
più!
è
chiaro?
Bene. Quel che stavo dicendo è che costa molto essere autentiche, signora mia,
e in questa cosa non si deve essere tirchie, perché una è più autentica quanto più
assomiglia
all'idea
che
ha
di
se
stessa.
MONOLOGO 9 femminile
(una donna al bancone di una farmacia sta ordinando una quantità massiccia di
psicofarmaci, antidolorifici e calmanti e risponde alle insistenti provocazioni del
farmacista che la sta servendo)
(Farmacista: Ne deve avere dei problemi per prendere tutta quella roba…
potrebbe dare una bella festa per i suoi amici. E’ da molto che prende il
prozac?..... (ecc)… non deve mischiarle lo sa vero? Roba forte! Attenti a non
bruciarvi, gente!!! Che c’è esattamente che non va?)
Figlio di puttana… Maledetto stronzo, brutto pezzo di merda, ma chi cazzo sei, ma
chi cazzo credi di essere io vengo nel tuo negozio tu che ne sai di me… non sai chi
cazzo sono, come sia la mia vita e hai la faccia di culo di ficcare il tuo naso
sporco di mera nel mio inferno privato? E LEVATI DAL CAZZO ANCHE TU e non
chiamarmi signora! Io arrivo qui, vi do le mie ricette, voi controllate, fate le vostre
telefonate, vi guardate con sospetto, mi chiedete senza sapere che io sono
malata! Tutto ciò che ho di più caro al mondo è malato e voi mi fate domande
sulla mia vita. STRONZI! Che cos’ho che non va? Avete mai avuto la morte nel
letto, nella vostra casa? Ma non ce l’avete un po’ di decenza? Voi e le vostre
domande del cazzo, che cose c’è…. CHE NON VA??? STRONZO SUCCHIAMI IL
CAZZO ecco che cosa c’è che non va e tu hai l’ipocrisia di chiamarmi signora?
Dovreste vergognarvi… dovreste vergognarvi…. Dovreste vergognarvi tutti e due
( se ne va)