Apprendistato professionalizzante
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Apprendistato professionalizzante
INTRODUZIONE E PREMESSA Aspetti Generali Il contratto di apprendistato: ci interessa? I vantaggi per le imprese Gli obblighi per le imprese I rischi per le imprese (in caso di mancata formazione imputabile al datore di lavoro) 7 7 8 Perché l’apprendistato Le opportunità per le imprese Le opportunità per i lavoratori 9 9 9 8 Cos’è l’apprendistato? Definizione Durata Limiti di età Campo di applicazione 10 10 11 11 12 La formazione “formale” 12 Aspetti Gestionali Cosa dice il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Terziario della Distribuzione e dei Servizi 15 Aspetti procedurali per la gestione del contratto: cosa sapere e cosa fare Le procedure per l’assunzione dell’apprendista 16 17 Aspetti Formativi Il tutor aziendale Le caratteristiche Il ruolo e i compiti La formazione per i tutor aziendali 19 19 20 20 La gestione della formazione formale La formazione formale per gli apprendisti assunti con apprendistato professionalizzante Il ruolo degli attori coinvolti 21 22 23 gli strumenti per le aziende Il repertorio dei profili professionali e gli standard formativi 27 Il Piano Formativo Individuale e il Piano Formativo Individuale di dettaglio 27 La certificazione delle competenze 28 ALLEGATI PREMESSA L’Unione Regionale Lombarda del Commercio del Turismo e dei Servizi, l’organizzazione di rappresentanza delle Associazioni delle imprese lombarde del Terziario, ha in questi anni accompagnato come promotore tutte le più importanti azioni di programmazione delle politiche regionali per il commercio, il turismo e i servizi. In questo ambito ha assunto un particolare rilievo la sperimentazione realizzata a seguito del protocollo d’intesa del gennaio 2005, siglato dall’ Unione e dalle Organizzazioni Sindacali con la partecipazione della Regione Lombardia. Tale sperimentazione ha permesso di realizzare modelli innovativi di intervento formativo rivolti sia agli apprendisti che ai tutor aziendali. 4 In questo scenario caratterizzato anche dall’indubbio successo occupazionale dell’apprendistato professionalizzante, che conferma la forza trainante del settore terziario per l’economia della nostra regione, lo sforzo dell’Unione Lombarda, e degli Enti ad essa collegati, di diffondere presso le aziende associate le novità procedurali e formative legate all’innovazione normativa, ha portato alla crescita della consapevolezza da parte delle aziende sulla concretezza del proprio ruolo formativo rispetto ai processi di inserimento e accompagnamento degli apprendisti. Sulla base di questa esperienza, si è deciso di proporre questa guida che vuole essere per le aziende una bussola con cui orientarsi in uno scenario che negli ultimi anni si è notevolmente modificato e che è in continua evoluzione. Carlo Sangalli - Presidente INTRODUZIONE Fare impresa, in un mondo globalizzato, è sempre più difficile. A volte gli imprenditori hanno l’impressione che il “sistema” sia diventato incomprensibile o che le proprie competenze non siano più coerenti con le complessità gestionali e operative. In pochi anni il cambiamento ha coinvolto gli orientamenti del Mercato e le modalità di acquisto dei Clienti, i rapporti con i fornitori, la tempistica e gli orari di apertura, la normativa fiscale, i rapporti col settore creditizio. Ma non basta: tra le principali difficoltà che l’impresa incontra la ricerca e la formazione del personale sono, probabilmente, tra gli elementi più critici e complessi. Certamente ogni generazione è figlia del suo tempo e non è possibile fare confronti e paragoni tra le aspirazioni originali dei datori di lavoro e quelle dei giovani che oggi si affacciano al mondo del lavoro: troppo lontani i principi educativi, troppo differenti i mondi di appartenenza. Per facilitare e agevolare l’attività delle imprese e degli imprenditori la normativa nazionale e i CCNL hanno individuato nei percorsi formativi per apprendisti uno strumento essenziale attraverso il quale operare l’inserimento delle nuove risorse attraverso interventi di formazione sia su “temi generali” relativi ai doveri, i diritti, le norme sulla sicurezza, la comprensione dell’organizzazione d’impresa, sia su “temi specifici” collegati agli aspetti professionali, sviluppando le competenze, accrescendo le conoscenze, e favorendo, in sintesi, una più rapida, efficace ed efficiente integrazione dei neo-assunti nell’organizzazione d’impresa. Questo Vademecum illustra i contenuti dei percorsi formativi, le modalità per accedere e godere dei benefici – anche fiscali – per l’impresa, e le normative che disciplinano i contratti di apprendistato. Il tempo per leggerlo è poco, i vantaggi nell’applicazione sono tanti. Vale la pena impiegare qualche minuto per scoprire che il più prezioso degli investimenti, quello nelle risorse umane, può essere un ottimo investimento, supportato da un’organizzazione dall’elevata professionalità e competenza, una struttura in grado di affiancare l’imprenditore per ottenere il migliore risultato nella formazione e nelle competenze del proprio personale. Maria Antonia Pigozzi Rossini – Presidente 5 ASPETTI GENERALI VANTAGGI - sgravi contributivi - trattamento economico pari a due livelli inferiori rispetto al livello finale da conseguire per la prima metà del periodo di apprendistato; un livello inferiore rispetto al livello finale da conseguire per la seconda metà del periodo di apprendistato - possibilità di recedere dal rapporto al termine del periodo di apprendistato dando il preavviso ex art. 2118 c.c. OBBLIGHI - formazione apprendisti - formazione tutor RISCHI - restituzione raddoppiata dei contributi non versati - assunzione del lavoratore a tempo indeterminato I vantaggi per le imprese Sgravi contributivi I contributi da versare per apprendista sono pari: - per i datori di lavoro che occupano meno di 10 dipendenti all’1,5% per il primo anno, al 3% per il secondo anno e il 10% per gli anni successivi; - per i datori di lavoro che occupano 10 o più dipendenti al 10% sull’imponibile previdenziale per ciascun anno di durata del contratto (+ il primo anno di eventuale trasformazione dell’apprendistato in contratto a tempo indeterminato per un massimo di 5 anni). Il contratto di apprendistato: ci interessa? 7 Retribuzione inferiore L’inquadramento economico dell’apprendista corrisponde a due livelli inferiori rispetto alla mansione professionale per cui e’ stato assunto per la prima metà del contratto e ad un livello inferiore per la seconda metà del contratto. Possibilità di recedere dal rapporto Al termine della durata del periodo di apprendistato l’azienda non è giuridicamente obbligata a trasformare il contratto a tempo indeterminato1. Gli obblighi per le imprese Formazione apprendisti L’azienda è tenuta all’erogazione (interna o esterna) di almeno 120 ore di formazione annue. 8 Dalla legge 30/2003 la responsabilità della formazione è stata spostata sull’azienda, che non deve più attendere di essere chiamata dalla Provincia, ma attivarsi direttamente cercando l’ente accreditato o provvedendo alla formazione interna (se in possesso dei requisiti). Formazione tutor Il tutor aziendale è obbligato a partecipare ad un corso di formazione di 12 ore presso un ente accreditato. Il tutor deve essere formato prima che venga erogata la formazione all’apprendista. Una volta partecipato ad un corso il tutor ha assolto l’obbligo anche per gli apprendisti che gli saranno affidati in carico successivamente (ogni tutor può occuparsi di max 5 apprendisti). I rischi per le imprese (in caso di mancata formazione imputabile al datore di lavoro) Restituzione raddoppiata dei contributi non versati L’azienda è tenuta a restituire i contributi non versati aumentati del 100% e gravati degli eventuali interessi. 1 L’azienda è comunque obbligata a trasformare almeno il 70% (80 % con il rinnovo del CCNL del 18 luglio 2008) dei contratti scaduti nell’ultimo biennio, pena l’impossibilità di utilizzare il contratto di apprendistato per i successivi due anni (questo non si applica nel caso in cui sia venuto a scadere un solo contratto). Assunzione del lavoratore a tempo indeterminato Poiché l’apprendista non ha ricevuto formazione si intende che l’azienda l’abbia ritenuto già qualificato, pertanto è obbligata alla sua assunzione a tempo indeterminato e a corrispondere gli arretrati di retribuzione tra le differenze di livello fra lavoratore apprendista e lavoratore qualificato Le opportunità per le imprese L’ esperienza dell’apprendistato ha un’origine antica e una tradizione consolidata che negli ultimi anni è stata rinnovata, rimodernata e assunta come modello di integrazione tra la formazione e il lavoro per rispondere al bisogno espresso dalle imprese di nuove professionalità. Attraverso il percorso di formazione dell’apprendista, definito in base alle specificità del processo produttivo aziendale, si sviluppano capacità e competenze professionali coerenti con la realtà aziendale in cui l’apprendista è inserito. L’integrazione dell’attività professionale con i momenti formativi, rappresenta una esperienza ricca e interessante in linea con gli standard esistenti in tutti i paesi evoluti dell’Unione Europea. Il contratto di apprendistato riconosce inoltre al datore di lavoro, una serie di agevolazioni contributive. Le opportunità per i lavoratori Il contratto di apprendistato è uno specifico contratto volto a facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e spesso coincide con la prima esperienza lavorativa. Esso rappresenta una doppia opportunità: essere inseriti in un contesto lavorativo e allo stesso tempo partecipare a percorsi formativi sia presso l’azienda sia presso strutture esterne. Quanto appreso nei momenti formativi, viene così subito “contestualizzato” cioè messo in pratica acquisendo un’operatività e una professionalità funzionali alla propria crescita professionale. Perché l’apprendistato 9 Cos’è l’apprendistato? NORMATIVA - Legge n. 30 del 14/2/2003 - D. Lgs. n. 276 del 10/9/2003 10 3 TIPOLOGIE - art. 48: espletamento del diritto-dovere dell’istruzione rivolto a giovani di età compresa tra 15 e 18 anni - art. 49: conseguimento di una qualifica professionale rivolto a giovani di età compresa tra 18 e 29 anni - art 50: per percorsi di alta formazione rivolto a giovani di età compresa tra 18 e 29 anni DURATA (CCNL Terziario) da 2 anni a 4 anni LIMITI DI ETA’ tra 15 e i 29 anni Definizione In base alla normativa l’apprendistato è un contratto a “causa mista”, che riguarda due aspetti: - il rapporto di lavoro - il percorso di formazione. L’apprendistato è quindi un contratto che intende offrire ai giovani, al momento del loro inserimento in un’impresa, l’opportunità di intraprendere un percorso di sviluppo delle proprie risorse professionali e personali. La Legge n. 30 del 14 febbraio 2003 in materia di occupazione e mercato del lavoro ed il Decreto Legislativo di attuazione del 10 settembre 2003 n. 276, sono intervenuti in materia di apprendistato, aggiornando le norme previste dalla precedente Legge 196 del 1997, al fine di renderle più adeguate alle esigenze attuali del mercato del lavoro e al sistema delle imprese. In particolare la Legge 30, ribadisce l’importanza della componente formativa collegandola alle specifiche caratteristiche dell’utenza. Esistono infatti tre ASPETTI GENERALI differenti tipologie contrattuali: 1. contratto di apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere dell’istruzione (art. 48) rivolto a giovani di età compresa tra 15 e 18 anni per il conseguimento di una qualifica professionale; 2. contratto di apprendistato professionalizzante per il conseguimento di una qualifica professionale attraverso una formazione sul lavoro e un apprendimento tecnicoprofessionale (art. 49) rivolto a giovani di età compresa tra 18 e 29 anni; 3. contratto di apprendistato per l’acquisizione di un diploma e per percorsi di alta formazione (art. 50) rivolto a giovani di età compresa tra 18 e 29 anni. Durata La durata del periodo di apprendistato è stabilita dai differenti C.C.N.L. fino ad un massimo di 6 anni. Nel caso di C.C.N.L. per i dipendenti del Terziario delle Distribuzione e dei Servizi, la durata va da un minimo di 2 anni a un massimo di 4. I periodi di apprendistato svolti in diverse aziende ma con le stesse mansioni, sono cumulabili ai fini del computo delle durate massime del periodo di apprendistato purché non separati da interruzioni superiori ad un anno e purché si riferiscano alle stesse attività. In caso di risoluzione del rapporto di lavoro prima della scadenza naturale, il datore di lavoro è tenuto a rilasciare all’apprendista una apposita certificazione che attesti l’attività formativa realizzata, le ore e le modalità di formazione effettuate. Limiti di età Possono essere assunti come apprendisti, in relazione alle diverse tipologie di apprendistato, giovani tra i 15 e i 29 anni, che abbiano adempiuto agli obblighi scolastici e/o siano in possesso di un titolo di studio post-obbligo (attestato di qualifica professionale, diploma, laurea). 11 L’assunzione di apprendisti portatori di handicap è valida ai fini del calcolo per l’assolvimento delle quote obbligatorie per legge. Campo di applicazione Tutte le aziende di qualunque settore possono assumere apprendisti: non esistono limitazioni né relative al settore, né relative alle dimensioni. Occorre però che le imprese tengano presente che il numero di apprendisti che si possono assumere non può superare il 100 per cento dei lavoratori specializzati e qualificati in servizio presso lo stesso datore di lavoro. Se l’azienda non ha alle proprie dipendenze lavoratori qualificati o specializzati, o ne ha in numero inferiore a tre, può assumere apprendisti in numero non superiore a tre. 12 La formazione “formale” ART. 48 ART. 49 ART. 50 240 ore di formazione per ogni anno di contratto 120 ore di formazione per ogni anno di contratto 600 ore di formazione per ogni anno di contratto La formazione è definita come “formale”, quando assume le seguenti caratteristiche: - è svolta in un ambiente organizzato e strutturato (un organismo di formazione, un istituto scolastico, nel luogo di lavoro..); - è assistita da figure professionali idonee a trasferire competenze e conoscenze (formatori, tutor, esperti..); - è esplicitamente progettata come apprendimento strutturato in termini di obiettivi, tempi e risorse; - prevede esiti verificabili e certificabili. Per riconoscere il valore formativo dell’inserimento in azienda e per contribuire alla qualificazione dei giovani lavoratori, è stato inoltre introdotto un limite minimo di ore di formazione formale annue per tutta la durata del contratto di apprendistato: ASPETTI GENERALI - 240 ore annue per l’espletamento del diritto-dovere dell’istruzione (art. 48); - 120 ore annue per l’apprendistato professionalizzante ( art. 49); - 600 ore per l’acquisizione di un diploma e per percorsi di alta formazione (art. 50). A seconda delle differenti tipologie di apprendistato, la formazione formale può essere erogata con modalità: - completamente esterna all’impresa, presso una struttura formativa accreditata; - integrata tra impresa e struttura formativa; - completamente interna all’impresa. In tutti i casi la formazione formale deve avere le seguenti caratteristiche: - possedere una valenza “trasversale”, cioè formare quelle conoscenze, capacità e competenze che qualunque lavoratore deve possedere a prescindere dal settore in cui presta la sua opera. Tale formazione riguarda la capacità di comprendere l’organizzazione dell’impresa, le caratteristiche del processo produttivo, l’ambiente di lavoro e il sistema di relazioni; - possedere una valenza “professionalizzante”, cioè formare conoscenze, capacità e competenze funzionali allo sviluppo della figura professionale che l’apprendista ricopre in azienda. Tale formazione riguarda la conoscenza di processi, prodotti, tecnologie, tecniche e metodi di lavoro, ecc. specifici dell’impresa in cui l’apprendista è inserito. 13 ASPETTI GESTIONALI IL DATORE DI LAVORO L’inquadramento LA DURATA - deve presentare domanda alla Commissione dell’Ente Bilaterale per il rilascio del parere di conformità - è responsabile dell’erogazione della formazione - due livelli inferiori rispetto a quello finale per la prima metà del periodo - un livello inferiore per la seconda metà del rapporto in relazione alle qualifiche da conseguire massimo di 48 mesi per le qualifiche del II III e IV livello 36 mesi per il V livello e 24 mesi per il VI ll CCNL per i dipendenti del Terziario della Distribuzione e dei Servizi, del 2 luglio 2004 confermato nelle parti relative all’apprendistato con il rinnovo del 18 luglio 2008 si ricollega direttamente alla normativa recependo una serie di disposizioni tratte dal D.Lgs. 1 0 settembre 2003, n. 276 (c.d. Legge Biagi). Il CCNL vede il contratto di apprendistato come fonte concreta di opportunità occupazionali, così importante da spingere le parti sociali alla creazione di quella “disciplina sperimentale” che porterà di fatto, proprio nel settore del commercio, all’assunzione di apprendisti secondo la normativa disposta dal D.Lgs. 276/2003 a partire dalla seconda metà del 2004, anche in assenza della prevista regolamentazione regionale. Anche in quest’ottica il CCNL interviene con alcuni contributi originali, tesi non solo a specificare le disposizioni di legge ed adattarle al settore, ma anche a rendere applicabile la normativa. Dando attuazione alla disciplina legale a livello regionale le Parti hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa per la sperimentazione di un “modello lombardo” di apprendistato nel settore Terziario. Ricordiamo quindi che il CCNL per i dipendenti del Terziario prevede: 1. all’articolo 47, che i datori di lavoro che intendano assumere apprendisti debbono presentare domanda, corredata dal profilo formativo, alla Commissione dell’Ente Bilaterale competente per territorio per il rilascio del parere di conformità. Il parere di conformità è rilasciato subordinatamente al rispetto integrale del CCNL; Cosa dice il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Terziario della Distribuzione e dei Servizi 15 16 Aspetti procedurali per la gestione del contratto: cosa sapere e cosa fare 2. all’articolo 49, il riconoscimento dei periodi di apprendistato effettuati presso altre aziende purché “l’addestramento si riferisca alle stesse attività e non sia intercorsa , tra un periodo e l’altro, una interruzione superiore ad un anno”; 3. all’articolo 50, i doveri del datore di lavoro, indicato come responsabile dell’erogazione della formazione dell’apprendista (120 ore annue di formazione) e il divieto di sottoporre l’apprendista a lavorazioni retribuite a cottimo. Le aziende daranno comunicazione per iscritto della qualificazione all’apprendista 30 giorni prima della scadenza del periodo di apprendistato; 4. all’articolo 51, i doveri dell’apprendista, che aggiunge ai doveri tipici del lavoratore subordinato uno specifico dovere di assiduità e frequenza ai corsi di formazione; 5. all’articolo 53, i livelli di inquadramento professionale e il conseguente trattamento economico degli apprendisti prevedendo l’inquadramento per due livelli inferiori rispetto a quello finale per la prima metà del periodo, un livello inferiore per la seconda metà del rapporto; 6. all’articolo 55, la durata dell’apprendistato in relazione alle qualifiche da conseguire, prevedendo un periodo massimo di 48 mesi per le qualifiche del II III e IV livello, 36 mesi per il V livello e 24 mesi per il VI. COSA DEVE FARE IL DATORE DI LAVORO PER ASSUMERE UN APPRENDISTA 1.ottenere il preventivo parere di conformità da parte della Commissione paritetica costituita presso l’Ente Bilaterale 2.predisporre il Piano Formativo Individuale da allegare al contratto sottoscritto anche dal lavoratore 3.inviare il modello “Unificato Lav” al Centro per l’Impiego competente e all’Ente Bilaterale territorialmente competente Come ogni contratto di lavoro anche quello per l’apprendistato, prevede una serie di adempimenti burocratici e regole attuative articolate e complesse di cui comunque i servizi di elaborazione delle paghe delle Ascom hanno conoscenza e competenza. ASPETTI GESTIONALI Le procedure per l’assunzione dell’apprendista a) Prima di procedere all’assunzione di un lavoratore con qualifica di apprendista è necessario ottenere il preventivo parere di conformità da parte della Commissione paritetica costituita presso l’Ente Bilaterale. Per compilare correttamente tale documento è necessario individuare il profilo professionale di riferimento tra quelli definiti dal Documento ISFOL “Contenuti formativi per gli apprendisti nei settori del Terziario, Distribuzione e Servizi” (Scheda 1). b) Ottenuto il parere di conformità dall’Ente Bilaterale occorre predisporre il Piano Formativo Individuale – PFI (Scheda 3). Nel PFI andranno indicati, sulla base del bilancio di competenze del giovane e degli obiettivi da raggiungere, il percorso di formazione formale e non formale nonché la ripartizione di impegno tra formazione aziendale o extraziendale. Il PFI dovrà essere sottoscritto dal lavoratore e allegato alla lettera di assunzione, pena la nullità del contratto di apprendistato. Inoltre l’azienda dovrà valutare il possesso dei requisiti per la formazione formale nel caso in cui volesse scegliere la modalità formativa interna o integrata. Qualora sia in possesso della capacità formativa potrà optare per una formazione integrata, ovvero parte interna e parte esterna all’azienda, o interna. In ogni caso dovrà inviare all’Ente Bilaterale la dichiarazione di capacità formativa nella quale individua la modalità di svolgimento della formazione (Scheda 2). c) Il datore di lavoro potrà dunque procedere a inviare il modello “Unificato Lav” al Centro per l’Impiego competente allegando i seguenti documenti: - Parere di conformità - Piano Formativo Individuale - Dichiarazione di capacità formativa (eventuale) (Scheda 2) Gli stessi documenti e copia del modello Unificato Lav dovranno essere inviati alla stessa Commissione Paritetica. 17 ASPETTI FORMATIVI Per affrontare e gestire il processo legato al contratto di apprendistato, il datore di lavoro è supportato da una figura specifica: il tutor aziendale. In senso ampio il concetto di “tutoraggio” implica alcune funzioni che hanno lo scopo di facilitare l’inserimento sociale e professionale dell’apprendista. Chi svolge questo ruolo ha lo scopo di essere un “punto di riferimento” ed un supporto per affrontare e risolvere i problemi incontrati sia in ambito professionale (competenze) che personale (relazioni). Ciò vale anche qualora, per necessità organizzative, l’apprendista venga affiancato ad altri lavoratori o venga inserito in un ufficio o reparto diverso da quello in cui opera il tutor. LE CARATTERISTICHE LA FORMAZIONE - livello pari o superiore a quello che conseguirà l’apprendista - svolgere attività coerenti con quelle dell’apprendista - possedere almeno tre anni di esperienza lavorativa - seguire non più di 5 apprendisti - aver partecipato al corso di formazione per tutor - nelle aziende con meno di 15 dipendenti le funzioni di tutor possono essere svolte dallo stesso titolare dell’impresa, da un socio o da un familiare coadiuvante - minimo 12 ore - presso una struttura formativa accreditata dalla Regione Lombardia - una sola volta e solo per il primo apprendista assegnato Le caratteristiche Durante tutta la durata del contratto di apprendistato deve essere garantita la presenza di un tutor aziendale la cui funzione può e deve essere svolta da un dipendente designato dall’impresa con le seguenti caratteristiche1: - essere inquadrato ad un livello pari o superiore a 1 D.M 28 febbraio 2000 Il tutor aziendale 19 quello che l’apprendista conseguirà al termine del periodo di apprendistato; - svolgere attività lavorative coerenti con quelle dell’apprendista; - possedere almeno tre anni di esperienza lavorativa; - seguire non più di 5 apprendisti; - aver partecipato al corso di formazione per tutor dell’apprendistato. Nelle aziende con meno di 15 dipendenti le funzioni di tutor possono essere svolte dallo stesso titolare dell’impresa, da un socio o da un familiare coadiuvante Il ruolo e i compiti 20 Il tutor aziendale è la persona che assume il ruolo di guida e facilitatore del percorso d’inserimento e apprendimento del giovane apprendista. Egli dovrà accompagnarlo per tutto il periodo di apprendistato preoccupandosi di: - facilitare il suo inserimento all’interno del contesto organizzativo aziendale; - agevolare il suo apprendimento e presidiare l’andamento del processo di apprendimento nelle sue diverse fasi (sia nella formazione formale che non formale); - facilitare la realizzazione di momenti di verifica dell’apprendimento e di valutazione finale delle competenze, in raccordo con la struttura formativa accreditata presso la Regione Lombardia; - partecipare attivamente alla definizione del Piano Formativo Individuale di Dettaglio; - assicurare la congruenza dell’attività svolta in azienda rispetto agli obiettivi formativi identificati nel Piano Formativo Individuale di Dettaglio. La formazione per i tutor aziendali La formazione rivolta ai tutor aziendali è organizzata dalle strutture formative accreditate presso la Regione Lombardia, ed è di durata variabile a seconda della modalità formativa prescelta dall’impresa, per un minimo di 12 ore. Gli incontri formativi potranno avere carattere individuale o di gruppo e di essi dovrà comunque essere tenuta registrazione scritta ASPETTI FORMATIVI comprendente l’orario di svolgimento, i nominativi e la firma dei partecipanti e gli argomenti trattati. Al termine del percorso verrà rilasciata una attestazione di frequenza valevole all’assolvimento di quanto previsto dal D. M. 28/2/200. Il corso di formazione per tutor aziendali, deve essere frequentato una sola volta (solitamente durante la prima annualità) e solo per il primo apprendista assegnato. I temi trattati nei percorsi di formazione riguardano: - la normativa di riferimento; - gli strumenti e le modalità per la progettazione, la gestione e la valutazione della formazione formale dell’apprendista; - il ruolo e le funzioni del tutor. Con il termine alternanza formativa si intende un percorso formativo all’interno del quale si integrano reciprocamente esperienze di lavoro svolte presso una realtà aziendale e attività di formazione d’aula/laboratorio svolte in un ambiente formativo. L’apprendistato rientra quindi a pieno titolo in questa tipologia formativa: la modalità di apprendimento si attiva infatti sulla base dell’interazione positiva di due contesti: il momento formativo che permette l’acquisizione di conoscenze ed abilità (la formazione d’aula svolta esternamente o internamente all’impresa) e il momento lavorativo che permette la contestualizzazione di queste conoscenze ed abilità facilitando l’acquisizione delle competenze professionali. 3 MODALITÀ FORMATIVE PER GLI APPRENDISTI FORMAZIONE ESTERNA FORMAZIONE INTEGRATA FORMAZIONE INTERNA - 120 ore presso strutture accreditate dalla Regione Lombardia - da un minimo di 20 a un massimo di 48 ore presso strutture accreditate dalla Regione Lombardia - le rimanenti ore da erogarsi internamente all’azienda - supporto e monitoraggio della struttura formativa - 120 ore erogate interamente dall’azienda - monitoraggio della struttura formativa 21 La gestione della formazione formale COSA DEVE AVERE L’AZIENDA PER SCEGLIERE LA FORMAZIONE INTEGRATA (CAPACITA’ FORMATIVA FORMALE)? - risorse e strutture formative adeguate a trasferire le competenze necessarie - tutor che abbiano frequentato in modo documentabile la formazione - locali, aule, attrezzature e macchinari strutturati e adeguati allo svolgimento della formazione - fare la dichiarazione di responsabilità attestante la capacità formativa formale COSA DEVE AVERE L’AZIENDA PER SCEGLIERE LA FORMAZIONE INTERNA? 22 - capacità formativa formale - esperienza nei 3 anni precedenti l’assunzione dell’apprendista, nell’utilizzo di contratti a contenuto formativo e tirocini - strutture che si occupino delle attività di formazione per il personale occupato nell’impresa - disponibilità di locali idonei alla realizzazione di interventi di formazione teorica - fare la dichiarazione di responsabilità attestante la capacità formativa formale La formazione formale per gli apprendisti assunti con apprendistato professionalizzante Al fine di potenziare le opportunità della formazione in azienda e supportarne i limiti, la normativa regionale prevede la possibilità di configurare tre differenti modalità di erogazione della formazione formale: a) formazione formale interamente svolta all’esterno dell’azienda attraverso strutture accreditate presso la Regione Lombardia; b) formazione formale interna all’azienda integrata da apporti esterni, sia per quanto riguarda aspetti trasversali (come, ad esempio, la sicurezza sul lavoro, ecc.) sia per quanto riguarda aspetti tecnico- professionali; c) formazione formale interamente svolta all’interno dell’azienda. Per scegliere la modalità di formazione integrata, l’impresa deve dichiarare (dichiarazione di responsabilità attestante) di possedere capacità formativa formale. I criteri e i requisiti che ASPETTI FORMATIVI definiscono la capacità formativa formale sono i seguenti: - risorse e strutture formative adeguate a trasferire le competenze necessarie per la formazione del profilo formativo individuato nel Piano formativo individuale; - tutor che abbiano frequentato in modo documentabile la formazione prevista prima che venga erogata la formazione degli apprendisti; - locali, aule, attrezzature e macchinari strutturati e adeguati allo svolgimento della formazione formale prevista per il profilo formativo individuato nel Piano formativo individuale. Per scegliere la modalità di formazione interna, invece, l’impresa deve dichiarare di possedere, oltre alla capacità formativa formale, anche i seguenti requisiti: - particolare esperienza, con riferimento ai 3 anni precedenti l’assunzione con contratto di apprendistato professionalizzante, nell’utilizzo di contratti a contenuto formativo (contratti di formazione lavoro, contratti di apprendistato art. 16 L. 196/97) e tirocini formativi e di orientamento; - strutture, interne o esterne all’impresa, che si occupino specificatamente e continuativamente dell’analisi dei fabbisogni, progettazione, pianificazione e della realizzazione delle attività di formazione per il personale occupato nell’impresa; - disponibilità di locali idonei alla realizzazione di interventi di formazione teorica (reperibili anche all’esterno dell’impresa), distinti da quelli dove normalmente ha luogo l’attività lavorativa. Il ruolo degli attori coinvolti Gli aspetti formativi relativi al contratto di apprendistato coinvolgono, come abbiamo visto, principalmente tre attori: l’azienda, l’organismo di formazione accreditato nell’ambito della formazione continua e la Regione o la Provincia di riferimento. I compiti assegnati all’azienda e all’organismo di formazione variano a seconda della tipologia formativa scelta, mentre la Provincia, di concerto con la Regione, ha il compito di pianificare l’offerta di formazione esterna e mettere a 23 punto il sistema di certificazione delle competenze acquisite dall’apprendista. QUALI SONO LE RESPONSABILITA’ DELL’AZIENDA? 24 FORMAZIONE ESTERNA FORMAZIONE INTEGRATA FORMAZIONE INTERNA - iscrive apprendista e tutor nei percorsi della struttura formativa accreditata prescelta - compila la dichiarazione di responsabilità - individua e contatta l’ente accreditato per la formazione - con il supporto dell’ente di formazione predispone il piano formativo individuale di dettaglio - iscrive apprendista e tutor nei percorsi della struttura formativa accreditata prescelta - con il supporto dell’ente di formazione monitora l’effettiva realizzazione del PFI - al termine di ogni annualità con il supporto dell’ente di formazione verifica le acquisizioni raggiunte dall’apprendista - verifica e dichiara il possesso della capacità formativa formale e dei requisiti per la formazione interna - individua e contatta l’ente accreditato per la formazione dei tutor - predispone il piano formativo individuale di dettaglio - monitora l’effettiva realizzazione del piano formativo individuale di dettaglio - valuta le acquisizioni - al termine di ogni annualità attesta la frequenza - al termine del contratto è previsto l’intervento di un ente di formazione esterno accreditato per la verifica del percorso formativo svolto e per la certificazione delle competenze acquisite Formazione esterna L’azienda: - individua e contatta formazione; l’ente accreditato per la ASPETTI FORMATIVI - sceglie, nell’ambito dell’offerta proposta dall’ente, il percorso più adatto per la formazione del proprio apprendista e del tutor - si assicura che apprendista e tutor frequentino la formazione. L’organismo di formazione accreditato: - predispone l’offerta formativa in funzione dei repertori sui profili professionali e in funzione degli standard formativi regionali; - accoglie e orienta le scelte delle aziende; - predispone i piani formativi individuali di dettaglio per ogni singolo apprendista; - organizza le classi, monitora la frequenza e predispone la valutazione delle acquisizioni; - al termine di ogni annualità, rilascia gli attestati di frequenza; - su autorizzazione della Regione/Provincia attesta le competenze raggiunte al termine della durata del contratto di apprendistato; La Provincia/Regione: - promuove, gestisce e finanzia l’offerta di formazione esterna per apprendisti e tutor. Formazione integrata L’azienda: - verifica e dichiara il possesso della capacità formativa formale (dichiarazione di responsabilità); - individua e contatta l’ente accreditato per la formazione; - con il supporto dell’ente di formazione, valuta le competenze in ingresso e predispone il piano formativo individuale di dettaglio per ogni singolo apprendista; - si assicura che il tutor, se non ancora formato, frequenti la formazione presso l’ente accreditato; - sceglie, di concerto con l’ente di formazione, il modulo di formazione esterna più adatto al proprio apprendista; - con il supporto dell’ente di formazione monitora l’effettiva realizzazione del piano formativo individuale di dettaglio; - al termine di ogni annualità con il supporto dell’ente di formazione verifica le acquisizioni raggiunte dall’apprendista L’organismo di formazione accreditato: - accoglie e orienta le scelte delle aziende; - supporta l’azienda nella valutazione delle competenze in 25 ingresso e nella predisposizione del piano formativo individuale di dettaglio; - con riferimento ai moduli di formazione esterna e ai tutor non ancora formati organizza le classi e valuta le acquisizioni; - supporta l’azienda nel monitorare l’effettiva realizzazione del piano formativo individuale di dettaglio; - al termine di ogni annualità rilascia gli attestati di frequenza; - su autorizzazione della Regione/Provincia attesta le competenze raggiunte al termine della durata del contratto di apprendistato. La Provincia/Regione: - promuove, gestisce e finanzia l’offerta di formazione esterna per apprendisti e tutor. 26 Formazione interna L’azienda - verifica e dichiara il possesso della capacità formativa formale e dei requisiti per la formazione interna (dichiarazione di responsabilità); - individua e contatta l’ente accreditato per la formazione dei tutor; - predispone il piano formativo individuale di dettaglio per ogni singolo apprendista; - monitora l’effettiva realizzazione del piano formativo individuale di dettaglio; - valuta le acquisizioni; - al termine di ogni annualità attesta la frequenza. L’organismo di formazione accreditato: - accoglie e orienta le scelte delle aziende; - organizza la formazione dei tutor (se non ancora formati); - verifica, attraverso lo scambio di rapporti il percorso formativo svolto e certifica le competenze acquisite attraverso la verifica annuale del percorso formativo; - su autorizzazione della Regione/Provincia attesta le competenze raggiunte al termine della durata del contratto di apprendistato. La Provincia/Regione: - promuove, gestisce e finanzia l’offerta di formazione per i tutor. GLI STRUMENTI PER LE AZIENDE Il Repertorio è una raccolta di descrizioni di profili professionali a ciascuno dei quali corrisponde un ruolo o una mansione lavorativa specifica; tale raccolta può essere elaborata da soggetti differenti, dalle Regioni e Province autonome, dai soggetti istituzionali (ISFOL, Ministero del lavoro,..) o dagli stessi CCNL. Il CCNL del commercio identifica come repertorio di riferimento i “Profili ISFOL settore Terziario, distribuzione, servizi” (scheda 1). Ognuno di questi profili da origine a standard formativi che sono il riferimento per la progettazione dei percorsi di formazione che, a differente titolo - qualifica o specializzazione o apprendistato - formano le competenze necessarie a quel ruolo professionale. Gli standard formativi sono anche un riferimento importante per la certificazione delle competenze. Il repertorio dei profili professionali e gli standard formativi 27 Il Piano formativo individuale (PFI), è il documento che definisce il percorso formativo del singolo apprendista coerentemente con il suo profilo professionale, è finalizzato, descrive il percorso di formazione e la scelta della modalità di erogazione della formazione formale (interna, integrata o esterna all’azienda). Il PFI deve essere elaborato in coerenza con gli standard formativi individuati dalle Regioni e dalle Province autonome, con il supporto tecnico del Repertorio dei profili ISFOL. Il Piano formativo individuale viene elaborato dalle imprese al momento dell’assunzione dell’apprendista e inviato alle strutture territoriali competenti in allegato alla documentazione richiesta (Scheda 2). In considerazione della difficoltà di prevedere percorsi formativi precisi, in particolare nelle ipotesi di contratti di apprendistato di lunga durata, il Piano Formativo Individuale sarà seguito da un piano individuale di dettaglio (Scheda 4, Scheda 5 e Scheda 6), elaborato con l’ausilio del tutor, nel quale verranno indicati con maggiore precisione: - il percorso formativo dell’apprendista descritto in termini di obiettivi (conoscenze ed abilità da formare), durata e modalità di erogazione (formazione d’aula, in affiancamento, ecc.); Il Piano Formativo Individuale e il Piano Formativo Individuale di dettaglio - le competenze attese che verranno certificate al termine della durata del contratto di apprendistato. La certificazione delle competenze 28 Spetta alle Regioni ed alle Province autonome definire le modalità per la certificazione e la registrazione sul libretto formativo delle competenze acquisite mediante percorso di apprendistato professionalizzante. Le recenti leggi regionali n. 22/2006 e 19/2007 e la successiva delibera n. 006274 del dicembre 2007 definiscono le modalità per la certificazione delle competenze acquisite dagli apprendisti assunti con apprendistato professionalizzate in Regione Lombardia. Sono le strutture formative accreditate ai sensi della l.r. 22/2006 e 19/2007 che certificheranno le competenze acquisite al termine della durata del contratto in funzione del profilo professionale e degli standard formativi definiti nel Piano Formativo Individuale. La certificazione viene effettuata in esito al percorso formativo complessivo o in caso di interruzione del contratto, anche precedentemente alla conclusione del percorso formativo. La certificazione viene formalizzata tramite il rilascio all’apprendista di specifico Attestato di competenza. ALLEGATI Scheda 1 PROFILI ISFOL SETTORE TERZIARIO DISTRIBUZIONE E SERVIZI AREA DI ATTIVITA’: Front-office e funzioni ausiliarie PROFILO TIPO Addetto food - Qualifiche (esempi) -- Addetto ai negozi o filiali di esposizioni -- Addetto al centralino telefonico -- Aiuto commesso nelle aziende di vendita di prodotti dell’alimentazione -- generale -- Aiuto Banconiere spacci di carne -- Addetto al controllo delle vendite -- Preparatore di commissioni -- Cassiere Comune -- Commesso alla vendita al pubblico -- Commesso di rosticceria, friggitoria e gastronomia -- Banconiere di spacci di carne -- Specialista di macelleria, gastronomia, salumeria, pescheria, formaggi, -- pasticceria, anche con funzioni di vendita -- Addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita nelle aziende a integrale -- libero servizio -- Magazziniere anche con funzioni di vendita -- Commesso specializzato provetto anche nel settore alimentare -- Macellaio specializzato provetto 29 AREA DI ATTIVITA’: Front-office e funzioni ausiliarie 30 PROFILO TIPO Addetto NO food - Qualifiche (esempi) -- Dimostratore -- Informatore negli Istituti di informazioni commerciali -- Addetto di biblioteca circolante -- Addetto ai negozi o filiali di esposizioni -- Addetto al centralino telefonico -- Cassiere Comune -- Astatore -- Commesso alla vendita al pubblico -- Estetista, anche con funzioni di vendita -- Addetto al ricevimento ed esecuzione mansioni di bordo -- Telefonista addetto agli ordini nei magazzini di ingrosso medicinali, con conoscenza delle specialità farmaceutiche anche con digitazione del calcolatore -- Pompista specializzato -- Commesso stimatore di gioielleria -- Commesso di libreria -- Addetto alla vendita di autoveicoli con funzioni di stima dell’usato -- Sportellista nelle concessionarie di pubblicità -- Commesso specializzato provetto -- Addetto al controllo delle vendite -- Preparatore di commissioni -- Addetto alla materiale distribuzione di giornali e di riviste nelle agenzie giornalistiche -- Addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita nelle aziende a integrale libero servizio -- Magazziniere anche con funzioni di vendita -- Allestitore di commissioni nei magazzini all’ingrosso medicinali con conoscenza delle specialità farmaceutiche -- Ottico diplomato -- Meccanico ortopedico ed ernista munito di patente -- Tecnico chimico anche con funzioni di vendita nel settore commercio chimico ALLEGATI AREA DI ATTIVITA’: Servizi generali PROFILO TIPO - Qualifiche (esempi) Addetto amministrativo -------------------- Fatturista Dattilografo Archivista, protocollista Schedarista Codificatore Operatore di macchine perforatrici e verificatrici Contabile d’ordine Controllore di settore tecnico di CED, compreso il settore delle TLC Stenodattilografo; addetto a mansioni d’ordine di segreteria Steno-dattilografo in lingue estere Operatore di elaboratore con controllo di flusso Schedulatore flussista Contabile/impiegato amministrativo Programmatore e minutatore di programmi Corrispondente di concetto con o senza conoscenze di lingue estere Operatore meccanografico Esattore Traduttore adibito alle sole traduzioni scritte Addetto a pratiche doganali e valutarie 31 AREA DI ATTIVITA’: Servizi generali PROFILO TIPO - Qualifiche (esempi) 32 Addetto manutenzione/ assistenza -- Operaio qualificato -- Pratico di laboratorio chimico -- Operaio comune nelle aziende commerciali dei settori ferro e acciaio,metalli non ferrosi e rottami -- Operaio specializzato -- Addetto al collaudo -- Operaio specializzato nelle aziende commerciali dei settori ferro e acciaio, -- metalli non ferrosi e rottami -- Operaio specializzato provetto -- Operaio specializzato provetto nel settore automobilistico -- Operaio specializzato provetto nel settore ferro-metalli -- Tecnico riparatore del settore elettrodomestici -- Tecnico riparatore del settore macchine per ufficio -- Operaio qualificato nelle aziende commerciali dei settori ferro e acciaio -- Operaio specializzato provetto nelle concessionarie di pubblicità ALLEGATI AREA DI ATTIVITA’: Servizi generali PROFILO TIPO - Qualifiche (esempi) Addetto logistica/gestione magazzino food -- Campionarista, prezzista -- Addetto al controllo e alla verifica delle merci -- Addetto all’insieme delle operazioni nei magazzini di smistamento, centro di distribuzione e /o depositi nelle aziende a integrale libero servizio -- Magazziniere -- Operaio qualificato -- Operaio specializzato -- Operaio specializzato provetto -- Autotrenista, conducente di automezzi pesanti -- Conducente di autotreni e di autoarticolati pesanti -- Conducente di autovetture -- Conducente di motobarca 33 AREA DI ATTIVITA’: Servizi generali 34 PROFILO TIPO Addetto logistica/gestione magazzino no food - Qualifiche (esempi) -- Addetto al riscontro, controllo e conteggio presso le aziende di distribuzione libri riviste e giornali e agenzie giornalistiche -- Addetto al controllo delle partite di resa in arrivo da distributori e da rivenditori delle aziende di distribuzione di libri e stampe periodiche -- Addetto alle variazioni dei servizi diffusionari nelle aziende di libri e stampe periodiche -- Campionarista, prezzista -- Addetto all’applicazione dei prezzi unitari sulle copie delle note di accompagnamento presso le aziende di distribuzione di giornali, libri e riviste -- Addetto al controllo e alla verifica delle merci -- Addetto alla preparazione e/o suddivisione del fascettario nelle aziende di distribuzione di libri e stampe periodiche -- Addetto all’insieme delle operazioni nei magazzini di smistamento, centro di distribuzione e /o depositi nelle aziende a integrale libero servizio -- Magazziniere -- Addetto al controllo del materiale in entrata ed uscita settore ferro/metalli -- Addetto alla distribuzione dei fascettari nelle aziende di distribuzione di libri e stampe periodiche -- Operaio comune nelle aziende commerciali dei settori ferro e acciaio metalli non ferrosi e rottami -- Operaio qualificato -- Operaio qualificato nelle aziende commerciali nei settori ferro e acciaio -- Operaio specializzato -- Operaio specializzato dei settori ferro e acciaio, metalli non ferrosi e rottami -- Operaio specializzato provetto -- Operaio specializzato provetto nel settore automobilistico -- Operaio specializzato provetto nel settore ferro-metalli -- Autotrenista, conducente di automezzi pesanti -- Conducente di autotreni e di autoarticolati pesanti -- Conducente di autovetture -- Conducente di motobarca ALLEGATI AREA DI ATTIVITA’: Promozione e commercializzazione PROFILO TIPO - Qualifiche (esempi) Addetto al servizio -- Indossatrice -- Propagandista di prodotti, con mansioni che non richiedono cognizioni scientifiche -- Pittore o disegnatore esecutivo -- Operatori di processo nelle aziende di ricerche di mercato -- Allestitore esecutivo di vetrine e display -- Disegnatore tecnico -- Creatore o redattore di rapporti negli istituti di informazioni commerciali -- Rilevatore di mercato nelle aziende di ricerche di mercato -- Propagandista scientifico -- Operatore specialista di processo nelle aziende di ricerche di mercato -- Addetto all’esecuzione di progetti o di parti di essi -- Estimatore nelle aziende di arte e antichità -- Assistente copywriter nelle aziende pubblicitarie -- Assistente Art Director nelle agenzie pubblicitarie -- Assistente account executive nelle agenzie di pubblicità -- Assistente media planner nelle agenzie di pubblicità -- Assistente del product manager -- Figurinista -- Vetrinista 35 ALLEGATI Carta intestata azienda Scheda 2 DICHIARAZIONE DI CAPACITA’ FORMATIVA Da trasmettere a: - Provincia di competenza - Commissione Paritetica presso l’Ente Bilaterale Luogo e data ____________________ Il legale rappresentante (cognome e nome) ……...........……… dell’impresa (ragione sociale) …………………………………… dichiara di essere in possesso dei requisiti relativi alla capacità formativa formale contenuti nella D.G.R. 22/12/2005 n. 19589 “Apprendistato Professionalizzante nel settore del terziario, della distribuzione e dei servizi”, richiesti per poter realizzare percorsi di formazione rivolti ai propri apprendisti relativamente a: o Formazione interna per competenze trasversali o Formazione interna per competenze tecnico-professionali L’impresa dichiara altresì di avere in forza n. …. apprendisti e relativi n. … tutor. Timbro impresa Firma del Legale Rappresentante 37 Scheda 3 PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE PROFILO FORMATIVO DI RIFERIMENTO (barrare e specificare) o o Definito nel documento “Contenuti formativi a carattere professionalizzante di tipo tecnico scientifico ed operativo per gli apprendisti dei settori terziario, distribuzione e servizi e turismo”, redatto con l’assistenza tecnica dell’ISFOL: Valutato dal Gruppo Tecnico costituito ai sensi del Protocollo d’intesa del 10/1/2005: DATI AZIENDA - Ragione sociale - Sede legale 38 - Legale Rappresentante - Attività svolta - Settore di appartenenza: o Terziario o Distribuzione o Servizi - Unità locale/i in cui si svolge l’apprendistato - Area di inserimento dell’apprendista DATI APPRENDISTA - Nome e cognome - Luogo e data di nascita - Titolo di studio - Altre certificazioni di competenze coerenti con il profilo formativo di riferimento ALLEGATI DATI CONTRATTUALI - Contratto collettivo applicato: CCNL per i dipendenti da aziende del Terziario, della Distribuzione e dei Servizi del 2 luglio 2004. - Tipo di qualifica contrattuale da conseguire - Durata contratto di apprendistato DATI TUTOR AZIENDALE - Nome e cognome - Qualifica - Esperienza lavorativa in anni - Competenze ed esperienza possedute - Adempimento formazione prevista dal D.M. 28/02/2000 o sì o no DESCRIZIONE GENERALE DEL PERCORSO FORMATIVO Obiettivi generali del percorso formativo in apprendistato 1. 2. 3. Contenuti generali del percorso formativo in apprendistato 1. 2. 3. 39 Competenze attese al termine del percorso formativo 1. 2. 3. Formazione formale: n. ore 120 annuali Formazione di base/trasversali (analisi delle competenze, sicurezza, contrattualistica, organizzazione ed economia, competenze relazionali) minimo 48 ore annue, da svolgersi presso (barrare l’opzione): o Presso il soggetto attuatore o In parte presso la propria azienda o Interamente presso la propria azienda Formazione tecnico-professionale minimo 72 ore annue, da svolgersi presso (barrare l’opzione): o Presso il soggetto attuatore o In parte presso la propria azienda o Interamente presso la propria azienda Luogo e data Timbro e firma del Legale Rappresentante Piano Formativo Annuale Cognome e Nome Apprendista: Azienda: Profilo Formativo: Annualità: Struttura Formativa: Area di intervento Durata Tito Base trasversale Totale Professionale TOTALE N B: da compilarsi a cura della struttura formativa Data ________________________ Scheda 4 di dettaglio – formazione esterna olo corso/moduli Conoscenze ed abilità Tutor aziendale: Competenze da acquisire Tutor ________________________________________________ ALLEGATI Scheda Piano Formativo Annuale di dettag Cognome e Nome Apprendista: Azienda: Profilo Formativo: Annualità: Struttura Formativa: Area di intervento Durata Modalità formativa Base trasversale Totale 43 Professionale TOTALE N.B.: la parte relativa all’attività d’aula verrà compilata dalla struttura formativa Data ____________________ 5 aglio Formazione INTEGRATA Conoscenze ed abilità Tutor aziendale: Soggetto erogatore Competenze da acquisire Firma tutor aziendale: __________________________ Firma struttura formativa: ________________________ Carta intestata azienda PIANO FORMATIVO ANNUALE Cognome e Nome Apprendista: Azienda: Profilo Formativo: Annualità: Area di intervento Durata Argom Titolo Base trasversale Totale Professionale TOTALE Allegati: Registro formazione aula Registro FAD Registro formazione “on the job” Data ____________________ Scheda 6 LE DI DETTAGLIO FORMAZIONE INTERNA mento/ o corso Modalità formativa Tutor aziendale: Conoscenze ed abilità Competenze da acquisire Firma Tutor aziendale________________________________________ ALLEGATI Scheda 7 REGISTRO FORMATIVO (ATTIVITA’ D’AULA) Data ___________________ N Cognome e Nome Firma Uscita anticipata Uscita in ritardo NB: Barrare le caselle dei partecipanti assenti Totale ore/allievo del giorno Totale ore/allievo progressivo Data ___________________ Competenze trasversali/professionalizzanti (scegliere la tipologia di interesse) Argomento Dalle ore alle ore Firme: Docente Codocente Tutor Competenze trasversali/professionalizzanti (scegliere la tipologia di interesse) Argomento Dalle ore alle ore Firme: Docente Codocente Tutor Competenze trasversali/professionalizzanti (scegliere la tipologia di interesse) Argomento Dalle ore alle ore Firme: Docente Codocente Tutor Competenze trasversali/professionalizzanti (scegliere la tipologia di interesse) Argomento Dalle ore alle ore Firme: Docente Codocente Tutor Competenze trasversali/professionalizzanti (scegliere la tipologia di interesse) Argomento Dalle ore alle ore Firme: Docente Codocente Tutor Competenze trasversali/professionalizzanti (scegliere la tipologia di interesse) Argomento Dalle ore alle ore Firme: Docente Codocente Tutor Pag. _____ di ____ REGISTRO FORMATIVO (ATTIVITA’ IN Cognome e Nome Apprendista: Azienda: Quando data dalle ore alle ore area d’intervento Argomento/ titolo corso totale ore Scheda 8 INDIVIDUALE – PERCORSI FAD/ON THE JOB) Modalità formativa (specificare fad/on the job) Tutor aziendale: Firma docente/ affiancatore Firma apprendista Firma Tutor aziendale________________________________________ ALLEGATI LA FORMAZIONE DEI TUTOR AZIENDALI I tutor devono obbligatoriamente seguire un percorso da 12 ore presso un ente accreditato per la formazione continua. 1° Modulo Area tematica Contenuto Accoglienza -- Presentazione partecipanti -- Presentazione obiettivi e modalità di erogazione -- Patto formativo La normativa di riferimento per i contratti di apprendistato -- La Legge “Biagi” [legge 14 febbraio 2003, n. 30 del 10 settembre 2003 -- Il D.L. n. 276 (titolo VI, capo I, art.47-53), CM 40/04] con elementi generali sulle 3 tipologie di apprendistato previste La normativa di riferimento per i contratti di apprendistato -- Gli elementi di continuità e le differenze con la precedente normativa 2° Modulo Area tematica Contenuto La sperimentazione della Regione Lombardia -- Le linee guida e piano formativo individuale -- I ruoli e le funzioni previste: le strutture formative accreditate, il monitoraggio e la valutazione delle attività -- La certificazione Gli strumenti e le modalità per la pianificazione e la progettazione dell’attività formativa -- Il piano Formativo individuale: -- scopo -- caratteristiche -- format proposto -- modalità di compilazione Monitoraggio, verifica e riconoscimento del percorso formativo -- Modalità e strumenti per la valutazione: -- il monitoraggio e l’attestazione degli apprendimenti -- il ruolo della struttura formativa esterna -- il libretto formativo 45 3° Modulo Area tematica 46 Contenuto Apprendista ed Apprendistato -- Chi/cosa sono per l’azienda e i tutor: ruolo, rappresentazione e conseguenze sugli aspetti formativi Il ruolo del Tutor aziendale -- I compiti del tutor aziendale -- Le principali modalità per un inserimento efficace -- La cultura aziendale nell’inserimento di un nuovo assunto -- Riconoscere e valutare le competenze Le principali metodologie nella didattica per la formazione degli apprendisti -- Le metodologie didattiche: caratteristiche ed obiettivi della: -- formazione d’aula, -- formazione a distanza (FAD) -- affiancamento e coaching Per i tutor di aziende che scelgono la modalità interna o integrata, può essere previsto un 4° modulo per monitorare l’andamento della formazione dell’apprendista. ALLEGATI Cosa deve fare l’azienda se… sceglie la formazione esterna Contatto con l’organismo accreditato Competenze previste dal profilo professionale (indicate nel piano formativo individuale – Scheda 3) Offerta formativa prevista dall’ente (modulare o corsuale) 47 Iscrizione al percorso formativo prescelto Riceve il Piano formativo individuale di dettaglio scheda 4 Riceve l’Attestato di frequenza CONCLUSIONE ANNUALITà Cosa deve fare l’azienda se… sceglie la formazione integrata Contatto con l’organismo accreditato Competenze previste dal profilo professionale (indicate nel piano formativo individuale – scheda 3) Predisposizione del piano formativo individuale Di dettaglio – scheda 5 S U P P O R T O 48 Partecipazione apprendisti a percorsi formativi organizzati dall’azienda (aula, fad, on the job, ecc.) – compilazione registro formativo – scheda 7/8 M O N I T O R A G G I O Verifica del percorso CONCLUSIONE ANNUALITà Partecipazione apprendisti a percorsi formativi organizzati dall’ente di formazione E N T E D I F O R M A Z I O N E ALLEGATI Cosa deve fare l’azienda se… sceglie la formazione interna Contatto con l’organismo accreditato Competenze previste dal profilo professionale (indicate nel piano formativo individuale – Scheda 3) Predisposizione del piano formativo individuale di dettaglio - Scheda 5 49 Partecipazione apprendisti ai percorsi formativi interni (aula, fad, on the job, ecc.) – compilazione registro formativo – Scheda 7/8 Supporto dell’ente di formazione Verifica del percorso CONCLUSIONE ANNUALITà IL SISTEMA DI RAPPRESENTANZA ASSOCIATIVA DELL’UNIONE REGIONALE LOMBARDA DEL COMMERCIO DEL TURISMO E DEI SERVIZI Associazione Esercenti e Commercianti della Provincia di Bergamo Associazione Commercianti della Provincia di Brescia Unione Provinciale del Commercio Turismo Servizi di Como Associazione del Commercio, del Turismo e dei Servizi della Provincia di Cremona Confcommercio Lecco - Unione Commercianti Lecchesi Unione del Commercio del Turismo e dei Servizi della Provincia di Lodi Unione del Commercio del Turismo e dei Servizi della Provincia di Mantova Unione del Commercio del Turismo dei Servizi e delle Professioni della Provincia di Milano Associazione dei Commercianti della Provincia di Pavia Unione del Commercio del Turismo e dei Servizi della Provincia di Sondrio Unione delle Associazioni Commercianti della Provincia di Varese LE STRUTTURE FORMATIVE CHE HANNO PARTECIPATO ALLA SPERIMENTAZIONE REGIONALE SULL’APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE ART. 49 TERZIARIO, DISTRIBUZIONE E SERVIZI (ACCORDO RL, UNIONE DEL COMMERCIO E SINDACATI) I CAPOFILA DEI PROGETTI I PARTNER INTERVENUTI NEL PROGETTO IN RAPPRESENTANZA DEL SISTEMA DELL’UNIONE REGIONALE LOMBARDA CTS ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI DELLA PROVINCIA DI PAVIA ASSO-PROMO.TER I PARTNER INTERVENUTI NEL PROGETTO IN RAPPRESENTANZA DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI