Progetto Prevenzione classi terze - IC "Don Bosco"

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Progetto Prevenzione classi terze - IC "Don Bosco"
PROGETTO DI PREVENZIONE PER LE SCUOLE
LA VITA CHE VORREI DIPENDE DA NOI
PREMESSA
Dall’ indagine effettuata sul territorio, presso giovani ed adolescenti si evince che è
necessario promuovere iniziative di studio e di prevenzione del disagio giovanile, che si
manifesta nel sempre più frequente uso di alcool e di sostanze stupefacenti, soprattutto
per quanto concerne la fascia d’ età dagli 11 ai 18 anni, quindi durante il passaggio dalla
Scuola Media al triennio delle Scuole superiori. I veloci cambiamenti psicofisici dei ragazzi,
l’attuale crisi della famiglia, con i disagi che ne derivano, la mancanza di sani modelli di
riferimento, la fragilità e la solitudine in cui spesso si ritrovano, portano tanto facilmente i
giovani ad intraprendere stili di vita precari e ad assumere, senza grandi scrupoli, alcool e
stupefacenti. I diversi comportamenti a rischio sono specifici del periodo adolescenziale, in
quanto rappresentano il modo che l’adolescente trova per far fronte ai compiti di sviluppo
dell’età in un particolare contesto e con le risorse di cui dispone nel presente.
OBIETTIVO GENERALE
Il progetto mira a svolgere un’azione preventiva alla dipendenza in generale e al disagio
adolescenziale attraverso la riscoperta dell’unicità personale.
OBIETTIVI SPECIFICI
Riguardo i destinatari : adolescenti tra i 11 e i 13 anni
- realizzare un’azione preventiva attraverso la riscoperta dell’unicità personale e
dell’importanza della dimensione affettiva;
- educare all’autostima sia dell’Io che del Tu, alla conoscenza reciproca, alla ricerca di
risorse positive.
CONTESTO TERRITORIALE E SOCIALE
Istituto Comprensivo “Don Bosco” di Troina (EN)
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il progetto ha come obiettivo principale la prevenzione su argomenti che appartengono
alla società di oggi e al mondo giovanile in particolare. La prevenzione è uno strumento
fondamentale per informare e dare consapevolezza sulla scelta degli stili di vita che a
volte si assumono senza pensare alle conseguenze. Infatti, la facilità con cui i giovani
intraprendono l’uso e l’abuso di sostanze, spesso nella totale indifferenza degli adulti, fa si
che aumentino il rischio di sfociare in patologie psichiatriche di domani. Il tossico di oggi
potrebbe essere il malato irreversibile di domani costituendo così un costo importante e
duraturo per tutta la società. Per tali motivi fare prevenzione è fondamentale, nell’auspicio
che dare consapevolezza aiuti a fare le scelte opportune che non segnino negativamente
e per sempre l’esistenza dell’individuo.
Il progetto prevede le seguenti azioni:
•
Attivare un percorso di Educazione alla Salute e di Prevenzione delle
tossicodipendenze ;
• Conoscere le varie sostanze stupefacenti, gli effetti, le conseguenze e i danni psicofisici dell’alcool, del fumo e della droga;
• Conoscere le nuove dipendenze quali ludopatia, internet, cyber bullismo ecc.
• Prendere coscienza del valore della vita e della salute;
• Acquisire atteggiamenti sani, evitando la discriminazione di chi è emarginato,
perché fa uso di stupefacenti;
• Maturare ed assumere un atteggiamento critico nei confronti di comportamenti a
rischio e di stili di vita che negano gli autentici valori dell’uomo, del doping nello
sport I diversi comportamenti a rischio sono specifici del periodo adolescenziale, in
quanto rappresentano il modo che l’adolescente trova per far fronte ai compiti di
sviluppo dell’età in un particolare contesto e con le risorse di cui dispone nel
presente. Per questo motivo, il programma di prevenzione “ Lavita che vorrei
...dipende da noi” per i comportamenti a rischio e nello specifico per la
tossicodipendenza è basato su due funzioni
Partecipazione al progetto We Free in collaborazione con la Comunità di San Patrignano
con una comunicazione “peer-to-peer” basata sulla testimonianza diretta di giovani della
comunità che hanno superato la loro dipendenza. Informare sui rischi correlati all'uso di
droga è utile, anzi fondamentale, ma spesso non basta: bisogna emozionare,
coinvolgere, provocare una reazione. Perché prevenire significa educare: parlare alla
ragione ma usando il cuore.
TIPOLOGIA D’INTERVENTO:
- L’azione diretta per cui durante gli interventi vengono presi in considerazione i
comportamenti a rischio dando informazioni mirate sulle loro funzioni per ricercare
strategie di comportamento alternative. Ciò si realizza attraverso momenti di riflessione
non personalizzate ma generali, nei quali i diversi comportamenti a rischio sono
considerati non solo nei loro aspetti comportamentali o nei correlati fisiologici, ma
soprattutto in relazione al significato che essi assumono. L’obiettivo è aiutare i giovani a
cercare comportamenti alternativi di affermazione di sé.
- L’azione preventiva di tipo indiretto, per promuovere quei fattori che mostrano di
svolgere, sia a livello della persona che del contesto, un ruolo di protezione. Nell’azione
preventiva indiretta non vengono presi in considerazione in modo specifico i
comportamenti a rischio, ma vengono invece valorizzati le risorse personali(cognitive,
affettive, relazionali) che facilitano da parte degli adolescenti la preferenza per
comportamenti non pericolosi ma funzionalmente equivalenti.
Durante gli incontri, ciascuno della durata di massimo due ore circa, verranno utilizzate
tecniche e strumenti di vario tipo: giochi interattivi, letture, film,dibattiti ecc.. Al termine sarà
somministrato un questionario (anonimo) con lo scopo di identificare le caratteristiche
peculiari del gruppo classe e dell’individuo e per stimolare un ulteriore riflessione sia peri
ragazzi che per gli educatori .
DESTINATARI: 150 giovani della classi III della scuola media statale Don Bosco
ORE : 40 h
Genitori degli allievi frequentanti le III classi ore 2
Docenti ore 2
ARTICOLAZIONE DEGLI INTERVENTI
15 incontri della durata di 2 ore circa
1 incontro con i genitori della durata di 2 ore circa
1 incontri con i docenti della durata di 2 ore circa