Fans Club Cunego

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Fans Club Cunego
Sport
46 giovedì 19 aprile 2012
l'Adige
Tappa selettiva più in discesa
che in salita per la pioggia e il freddo
con Basso e Di Luca staccati
In vista di oggi limitano i danni
Rujano e Pozzovivo. Ottimo Kreuziger
CUNEGO
Frustata a Sant’Orsola
Scarponi e Niemiec gli spianano la strada
e il veronese mostra uno spunto da Liegi
l
l
HANNO DETTO
Il veterano
In classifica generale la maglia
di leader passa dall’americano
Phinney al suo compagno Bmc
svizzero Mathias Frank
dall’inviato
MAURILIO BAROZZI
Una festa bellissima nel
mio paese: il giorno più
bello della mia carriera
Alex Bertolini
Il vincitore
Il Giro del Trentino
mi porta bene: qui
ho già vinto sei tappe
Damiano Cunego (Lampre)
Il leader
Sono scioccato da Punta
Veleno. Ma domani
correrò per vincere
Mathias Frank (Bmc)
Il trentino
Sono entrato in una fuga
Ma purtroppo
non era quella giusta
Cesare Benedetti (NetApp)
SANT’ORSOLA – Già all’imbocco della
salita che da Pergine porta a Sant’Orsola, dieci chilometri prima del traguardo, si era capito che le squadre che si
giocavano la tappa erano due: Lampre
e Astana. E che Damiano Cunego aveva la gamba buona, pronta per sfruttare un arrivo nel freddo pungente che
sembrava disegnato proprio apposta
per lui. La volata finale non ha fatto altro che confermare l’impressione, con
Cunego che ha sfruttato il lavoro dei
suoi compagni Marco Marzano, Przemyslaw Niemiec e Michele Scarponi. Ha
accelerato. Ed ha annichilito il tentativo di resistergli di Carlos Betancur e Roman Kreuziger. «Ci voleva, stavo molto
bene e mi mancava solo la vittoria. Finalmente è arrivata qui in Trentino, una
terra e una corsa che mi portano particolare fortuna: è la sesta tappa che vinco, a questa corsa», ha raccontato dopo l’arrivo il corridore di Cerro Veronese che si sta preparando anche per la
Liegi-Bastogne-Liegi di domenica.
Intanto è qui, pedala, mette alla frusta
i suoi, vince la tappa di Sant’Orsola e,
tagliato il traguardo, torna indietro a
cercare il suo compagno di squadra
Scarponi, che lo ha pilotato nell’ultimo
chilometro. Si abbracciano e si parlano, i due capitani della Lampre. «L’ho
cercato subito – spiega Cunego –. L’ho
ringraziato per il lavoro che ha fatto e
gli ho detto che ora toccherà a me lavorare per lui. Magari per la classifica
finale».
Dicendo così, Cunego si chiama fuori
dalla classifica generale: «Sto bene, ma
questo tracciato è più per Scarponi che
per me», racconta. Già a partire dalla
tappa di oggi, quella che porterà a Punta Veleno, a strapiombo sul Lago di Garda sopra Brenzone. «Siamo andati a vederla ieri, in auto – fa Cunego –. E’ davvero una salita da brividi, più dura dello Zoncolan».
Prima della sferzata finale della Lampre, era stato Kreuziger a dare uno
strappo alla corsa, allungando il gruppetto di testa, una ventina di corridori
tra i quali dopo la discesa bagnata dal
Redebus, non figurava né Ivan Basso
(terminerà trentesimo a 1’50’’) né Danilo Di Luca, che addirittura chiuderà
la prova con una zavorra di 4’13’’. «Avevo saputo che il gruppo dietro stava recuperando, ho cercato di tirare un po’
per tenerli distanti», confesserà più tardi il ceco a Cunego. Ma era lì. Anche lui
ha fatto lavorare la sua Astana a lungo,
per riprendere la fuga di Marco Frapporti e Davide Mucelli che ai venticinque chilometri dalla fine erano riusciti
a mantenere un paio di minuti di vantaggio. E all’atto pratico significa che
Kreuziger sta bene e che, sebbene nelle dichiarazioni di rito abbia sempre ne-
25’36’’
IL DISTACCO
DELL’ULTIMO
Il trentenne
Andrea Masciarelli
dell’Acqua &
Sapone è l’ultimo
in classifica
generale dopo
la seconda tappa
20%
LE PENDENZE
A PUNTA VELENO
Dai 75 metri
di Magugnano di
Brenzone ai 1.174
di Punta Veleno
oggi sono previsti
9 km di salita
infernale
4
I RITIRATI
DI IERI
Hanno lasciato
la corsa lo sloveno
Borut Bozic,
i francesi Perrig
Quemeneur
e Giovanni
Bernaudeau e
Leonardo Giordani
L’arrivo vincente di Damiano Cunego a Sant’Orsola Terme
gato di pensare alla classifica, un occhio all’albo d’oro deve averlo dato.
Pensando che il suo nome in calce all’edizione 2012 non ci starebbe poi così male.
Proseguendo a ritroso, alla partenza da
Mori ieri la giornata era iniziata con una
festa. Da Mori centro al velodromo, la
carovana dei ciclisti è stata preceduta
dal corridore di casa Alessandro Bertolini che quest’anno dirà addio alle gare. Assieme a lui un foltissimo gruppo
di ragazzi e ragazze della Sc Mori. Poi il
sindaco e l’amministrazione moriana,
con il team manager dell’Androni giocattoli hanno premiato il corridore moriano. Un riconoscimento alla carriera.
Per quanto riguarda la prova dei trentini in gara, Cesare Benedetti (Team NettApp) ha chiuso nel sesto gruppetto
giunto a Sant’Orsola, con un ritardo di
oltre 12 minuti. «Ci ho provato ad entrare in una fuga – racconta –. Purtroppo non era quella giusta». Più indietro
Thomas Bertolini che certamente non
è a suo agio su percorsi con tutta questa salita. Inoltre anche lui, come già tre
suoi compagni di squadra, ieri è stato
colpito da un virus intestinale. Ed ha
chiuso a ventidue minuti da Cunego.
Cunego, si diceva. Una volta arrivati a
Pergine, capito che questa poteva essere la sua tappa, ha fatto lavorare a
fondo i suoi compagni di squadra per
tenere alta l’andatura e impedire scatti e tentativi di fuga. E allora avanti tutta gli uomini in maglia blu-fucsia. Prima
ha iniziato a mulinare Marco Marzano,
poi si è portato davanti a tutti Niemiec,
forzando ulteriormente l’andatura. Dietro di lui, in quest’ordine, Scarponi e
Cunego, marcato stretto da Kreuziger.
Niemiec ha tirato il collo al gruppo fino
alla fiamma rossa dell’ultimo chilometro, poi si è sfilato lasciando il compito
di tenere i corridori allungati a Scarponi. Il marchigiano ha fatto un fuorigiri
di settecento metri lasciando poi il compito di uscire allo scoperto e bruciare
tutti al suo compagno Cunego. Betancurt ha cercato di tenere la ruota ma
non c’è stato niente da fare. Dietro a loro un sornione Kreuziger. Ora secondo
in classifica generale a tre secondi dal
leader Mathias Frank della Bmc, ieri ottavo.
La classifica della seconda tappa
CONCORRENTE
1 CUNEGO Damiano (ITA)
SQUADRA
DISTACCO
LAMPRE - ISD 3:59’30 (10’’ abbuono)
2 BETANCUR GOMEZ Carlos Albert ACQUA & SAPONE st. (6’’ abbuono)
3 KREUZIGER Roman (CZE)
ASTANA PRO TEAM st. (4’’ abbuono)
4 CAPECCHI Eros (ITA)
LIQUIGAS - CANNONDALE
5 REDA Francesco (ITA)
ACQUA & SAPONE
3’’
6 DUPONT Hubert (FRA)
LA MONDIALE
3’’
7 FRANK Mathias (SUI)
BMC RACING TEAM
3’’
8 DE MAAR Marc (AHO)
UNITEDHEALTHCARE PRO CYCLING 9’’
3’’
9 BISOLTI Alessandro (ITA)
TEAM IDEA
10 HUZARSKI Bartosz (POL)
TEAM NETAPP
9’’
11 ROCHE Nicolas (IRL)
LA MONDIALE
12’’
9’’
12 PINOTTI Marco (ITA)
BMC RACING TEAM
12’’
13 SCARPONI Michele (ITA)
LAMPRE - ISD
14 RUBIANO CHAVEZ Miguel Angel ANDRONI GIOCATTOLI
14’’
14’’
15 GADRET John (FRA)
LA MONDIALE
30 BASSO Ivan (ITA)
LIQUIGAS - CANNONDALE
82 BENEDETTI Cesare (ITA)
TEAM NETAPP
12’15’’
118 BERTOLINI Thomas (ITA)
FARNESE VINI SELLE ITALIA
22’32’’
MAGLIA CICLAMINO:
MATHIAS FRANK
Dopo due tappe il leader della
classifica generale è lo svizzero
26enne Mathias Frank (Bmc)
21’’
1’50’’
MAGLIA VERDE:
MARCO FRAPPORTI
La classifica dei Gran premi
della montagna è guidata da
Marco Frapporti con 10 punti
LA FESTA. Mori stretta al suo corridore più celebre che quest’anno smetterà
Alex Bertolini: «Il giorno più bello»
SANT’ORSOLA - «E’ stato il
giorno più bello della mia
carriera, davvero indimenticabile». Eloquente, Alessandro Bertolini. Che ha
così commentato gli onori
che Mori, il suo paese, gli
ha ieri tributato. Un premio
alla carriera consegnato al
corridore dal sindaco di
Mori e un altro che invece
gli è arrivato proprio dalle
mani del suo team manager Gianni Savio. Da piazza Cal di Ponte al Velodro-
mo di Mori, Bertolini è sceso in bicicletta attorniato
da una moltitudine di giovani ciclisti e cicliste della
Sc Mori. Dietro di loro tutto il gruppo dei professionisti che si portavano alla
partenza della seconda tappa del Giro del Trentino.
«Mi sono davvero emozionato nel sentire tutto questo affetto da parte del mio
paese, dalle autorità, dei
miei amici, dei tifosi e di
tutti gli appassionati. Ora
io sono all’ultima stagione
da professionista ma quello che senz’altro continuerò a fare è lavorare per diffondere i valori dello sport
e del ciclismo in particolare. Vedere l’entusiasmo che
avevano i ragazzini che
hanno pedalato con me è
stato davvero gratificante
e mi fa ritenere che lo sport
sia davvero un valore che
va diffuso il più possibile».
Nella giornata della festa,
Bertolini ha poi voluto ri-
cordare - a una anno dalla
sua scomparsa - Pietro Ferrero, «un grande aico con
cui spesso andavo anche a
pedalare».
Poi, finita la festa e partita
la tappa, Alex si è rimesso
in bicicletta: «E’ vero che
alla fine della stagione
smetto - scherzava -, ma
per intanto sono ancora un
ciclista e così devo continuare ad allenarmi». Ed anche lui è salito a Sant’Orsola.
Ma.Bar.