LEGNO PAULOWNIA

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LEGNO PAULOWNIA
iL Un legno, un personaggio
Paulownia:
dalla Cina un legno
molto interessante
Paulownia Italia srl è la società leader in Europa nella coltivazione della paulownia, un albero a
rapido sviluppo che produce legno
dalle particolarissime caratteristiche tecnologiche. Dal 1997 essa
opera su scala nazionale e dal 1999
è unica produttrice della “Selezione Italia®”, il meglio del materiale genetico della specie Paulownia
tomentosa, accuratamente scelto
per le esigenze climatico-ambientali del nord e centro Italia. La società copre tutte le fasi commerciali, dalla produzione vivaistica alla
vendita della pianta in diverse tipologie (piantina in vaso, ceppaietta,
astone da forestazione, astone ornamentale), fino alla commercializzazione. Sta inoltre operando per
giungere presto alla certificazione
del prodotto “legno” proveniente
dagli impianti di arboricoltura di
questa specie. Paulownia Italia, dal
1997 conduce un programma di ricerca specifico sulla paulownia in
collaborazione con il C.A.F., (Accademia cinese di Scienze forestali di
Pechino), istituto di fama mondiale
e primo centro di studi e ricerche
sul genere paulownia.
Paulownia Italia è dotata di reti
di impianti arborei sia di comparazione, ove si stanno testando specie e provenienze cinesi da intro-
durre da noi nel prossimo futuro,
sia dimostrativi, realizzati da imprenditori privati che permettono,
a chiunque lo desideri, di conoscere e toccare con mano le potenzialità di questa specie.
Inoltre, nel settore della forestazione realizza impianti “chiavi in
mano” offrendo il massimo delle
conoscenze tecnico scientifiche.
Dal 1999 inoltre Paulownia Italia
è impegnata nella realizzazione di
specifici “progetti di filiera” per il
recupero e l’utilizzo della biomassa
legnosa dei boschi per fini energetici (Progetto Life Enerwood) e per
la diffusione degli impianti arborei
e arbustivi in agricoltura. Anche la
promozione è un importante settore della Società, impegnata nell’organizzazione delle ultime più importanti manifestazioni dell’innovativa filiera del legno da energia:
Forlener, Bosco e territorio e l’appena conclusa Legnoenergia in
Centro Italia. Durante la fiera Forestry di Padova, abbiamo incontrato
il dottor Mario Brocchi Colonna,
responsabile dell’Area tecnicoscientifica ed Esecuzione progetti,
che ci ha accompagnati alla scoperta di questo incredibile albero
che produce un legno dalle caratteristiche veramente interessanti.
Egli, inoltre, dal 2002 presiede
Mario Brocchi Colonna, fotografato
nello stand della fiera Forestry
di Padova.
l’Associazione Italiana Paulownia, che riunisce persone accomunate dall’interesse per questa
straordinaria pianta, dal piccolo
coltivatore all’utilizzatore del legno.
Dottor Brocchi Colonna, potrebbe spiegare ai lettori quali
sono le principali proprietà del
legno di paulownia?
“E’ bene precisare che vi sono
numerose specie di paulownia,
con caratteristiche tecnologiche
assai diverse tra loro. La Paulownia
tomentosa è senza dubbio quella
che ha le proprietà più interessanti
per il mercato occidentale.
In generale, partendo dalla sua
struttura macroscopica, va detto
che la corteccia è grigio-marrone,
piuttosto liscia e senza fessurazioni, il colore del legno va dal giallo
pallido al rosso pallido. La divisione tra legno invernale e legno estivo non è netta. Solitamente ci sono
solo uno o due anelli annuali nell'alburno. Il durame è ampio e la
sua tessitura è piacevolmente
grossolana, a crescita rapida con lo
sviluppo di larghi anelli. Con il passare degli anni, la porosità negli
anelli diminuisce gradualmente
verso l'esterno dove solitamente
non formano una chiara demarcazione. Pertanto, il legno è costituito
da anelli, da semiporosi a porosi,
con una progressiva riduzione di
spessore degli anelli di crescita. I
raggi non sono facilmente visibili a
occhio nudo, ma si possono vedere
con la lente d'ingrandimento o un
microscopio. Il legno è venato regolarmente, con una certa lucentezza dopo essere stato levigato,
decisamente leggero, morbido e
poco odoroso, inoltre, risulta particolarmente caldo al tatto.
La leggerezza, comunque, è tra
le doti di spicco del legno di paulownia. La sua densità, una volta
essiccato (con umidità al 15 per
cento), è di 0,26-0,33 tonnellate per
metro cubo. Le diverse densità variano con le differenti specie e le
condizioni dei luoghi, ma tutte
producono un legname di eccezionale leggerezza. La P. fargesii e la
P. elongata sono le più leggere. Il
legno è flessibile ma ha bassa rigidità, per questo non è adatto a essere usato per costruire strutture
che solitamente richiedono grande
rigidità. Il rapporto rigidità-peso
(cioè il coefficiente di qualità) conferma che la qualità del legno di
paulownia è elevata”.
Qual è la reazione della paulownia alla deformazione e alla
curvatura?
“La qualità del legno di paulownia forse più importante è la
stabilità dimensionale. Il coefficiente di ritiro del legno di paulow-
nia è molto più basso delle tavole
di conifere o latifoglie comunemente utilizzate. I prodotti fatti con
il legno di paulownia non si curvano facilmente, non si rompono e
non si deformano e questo è un
grande vantaggio. In un esperimento fatto in America nel 1951,
tavole di paulownia, pioppo, quercia e altri alberi furono messi simultaneamente all’interno di un
essiccatoio ad alta temperatura.
Dopo 12 ore, l’umidità contenuta
nel legno di paulownia diminuì al
24 per cento senza alcuna deformazione e danneggiamento, mentre con lo stesso trattamento il legno di pioppo reagì pessimamente
e si ruppe all’estremità, la quercia
era a pezzi e il legno di altre specie
gravemente danneggiato. In tutto
ciò gioca un ruolo importante la
componente di umidità presente
nel legno. I mobili fatti con il legno
stagionato di paulownia sono sempre molto resistenti alle condizioni
d’umidità. La sua stabilità al variare dell’umidità atmosferica è apprezzatissima ad esempio dai
Giapponesi, che possono costruire
solamente con questo legno mobili
(ad esempio i tradizionali Tansu) di
grandissimo pregio e precisione
costruttiva! Il legno di paulownia
resiste molto bene a torsione, curvatura, rottura e deformazione.
Inoltre, e questo è un altro notevole
pregio, i prodotti fatti con esso generalmente non sono attaccati da
umidità e insetti. L’umidità contenuta per unità di volume è comparabile con altri legnami che sono
usati comunemente. La penetrazione di umidità è inferiore a tanti
altri comuni legni ben conosciuti
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nel commercio. Fra le altre caratteristiche, tengo a sottolineare le ottime qualità di isolamento, legate
al basso peso specifico. La conduttività termica misurata tra otto
specie di paulownia è 0,063-0,086
chilo calorie, che è uno dei più
bassi indici per il legno. In altre parole, il legno di paulownia ha delle
elevate proprietà di isolamento al
calore. Per quanto riguarda la conduttività della temperatura delle
otto specie essa è 0,0005610,000631, la più bassa tra 40 specie
di legno testate. Anche la conduttività elettrica è molto interessante.
La costante dielettrica delle otto
specie di paulownia è inferiore rispetto ad altre specie a parità di
umidità contenuta e la resistenza
all’isolamento della conducibilità
elettrica è insolitamente alta rispetto ad altre specie di alberi.
Questo dimostra che il legno della
paulownia ha proprietà isolanti migliori rispetto alle altre specie. Vale
la pena di ricordare a questo punto
un’altra qualità che indica quanto
tale legno sia anomalo rispetto ai
legnami più diffusi: la sua combustione si innesca ad una temperatura molto alta; essendo oltre 400
gradi, rappresenta un valore quasi
doppio rispetto agli altri legni”.
Il legno di paulownia è adatto per utilizzi esterni? Cosa potrebbe dirci a proposito di resistenza alla decomposizione?
“Non sono ancora state fatte
delle ricerche sistematiche sulla
resistenza alla decomposizione del
legno di paulownia. Vi sono comunque numerose prove empiriche - anche nostrane - e testimonianze di utilizzazioni tradizionali
dell’Estremo Oriente che ci informano bene. È stato comunque testato che il durame di questo legno
è altamente resistente alla decomposizione, limitandosi questa solo
alla superficie. Il legno appare
bianco e pulito quando la parte superficiale viene piallata. Ricordo
come nel Luengchou, nella regione
autonoma del Kwangsi (Cina)
un’area tropicale dove il legno si
decompone facilmente, furono ta-
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niente per la lavorazione del legno
e può rimediare a una costosa essiccazione artificiale. La facilità di
stagionatura di questo legno è ben
nota in Estremo Oriente dove i
tronchi sono essiccati generalmente all’aria”.
gliate molte tavole di legno di Paulownia e immerse per dieci anni
nell’acqua e successivamente usate per fare delle bare senza mai decomporsi per più di 30 anni. Una
bara fatta con il legno di paulownia, che 200 anni fa fu immersa in
un fiume, nella provincia di Hupen,
venne ritrovata in buone condizioni. Inoltre, nella provincia di Szechuan, presso l’Istituto provinciale
di ricerca forestale, nel vivaio forestale di Hong Kong, la paulownia e
molte altre specie di alberi rimasero abbandonate in foresta dopo essere state abbattute. Dopo circa
una quindicina di anni, gli altri alberi erano completamente decomposti, ma il legno della paulownia
era decomposto solo di 1 centimetro attorno alla superficie. Ciò nonostante, gli esperimenti condotti
dall’Accademia cinese di scienze
Scienze forestali hanno dato risultati contrastanti, dicendo che il legno di Paulownia non è resistente
alla decomposizione. È molto probabile che ciò si riconduca al tipo
di specie testate e alle modalità di
allevamento delle piante. Anche
prove effettuate in Italia hanno
portato a risultati contraddittori.
Attualmente il CNR di Firenze sta
approfondendo l’interessante problema. Recenti ricerche effettuate
in Slovenia sottolineano le caratteristiche di durabilità della paulownia. Sono quindi necessari altri studi per meglio comprendere il fenomeno”.
Quali sono, invece, i tempi in
caso di essiccazione naturale?
“Secondo un rapporto degli
USA, una tavola di paulownia di
spessore 1 pollice (2,6 centimetri)
può raggiungere il 10 per cento di
umidità contenuta in 25 giorni a
normale temperatura ambiente.
Questa proprietà del legno di paulownia è particolarmente conve-
La facilità di lavorazione è
una delle caratteristiche che
possono contribuire al successo
sul mercato di un legno. Come
si comporta la paulownia in segheria?
“Chi ha lavorato questo legno
ne resta colpito positivamente per
la sua omogeneità e dolcezza. Può
essere tranciato o sfogliato da fresco come da secco. I cinesi ripetono spesso, ad esempio, che la sua
segagione è facile e consuma poco
le lame. In segheria, il legno di
paulownia è facile da piallare, segare, intagliare, incidere in una veloce lavorazione senza possibilità
di scheggiarsi. Quando l’impiallacciatura è lavorata, la superficie tagliata è ruvida, quindi la piallatura
radiale è migliore. È molto facile
piantare un chiodo o inserire una
vite nel legno di paulownia, ma è
preferibile migliorare l’unione con
incastro maschio e mortasa. Non
bisogna dimenticare infatti che un
limite di questo legno risiede nella
scarsa durezza. Il legno di paulownia è buono nell’assorbimento di
colla, colore e tintura, ma consuma
molta più vernice degli altri legni.
Questo legno ha una bellissima
lucentezza, simile alla seta, con venatura dritta e inodore. Ma il legno
contiene polifenoli che colorano superficialmente i manufatti di paulownia anche dopo diversi anni o
mesi. Per risolvere questo problema, il legno viene immerso in acqua pulita per la decolorazione prima della lavorazione, particolare attenzione dovrebbe essere fatta per
ottenere il legno nelle stagioni non
vegetative che sono autunno e inverno, evitando le stagioni della
crescita”.
Trattandosi di un albero a
rapida crescita risulta evidente
l’interesse della paulownia an-
che in altri settori produttivi oltre che nell’arboricoltura da legno. A che punto siamo in questo campo?
“Oltre all’uso ornamentale, da
alcuni anni stanno prendendo piede la gli Short rotation forestry (Srf),
particolari coltivazioni di specie legnose arboree o arbustive con turni di taglio estremamente brevi rispetto ai tradizionali tempi di utilizzazione forestale, finalizzate a ottenere materia legnosa da destinare soprattutto per fini energetici.
Nei cedui a breve rotazione sono
utilizzati vegetali che possiedono
una forte e pronta capacità pollonifera, piantati a elevata densità e
coltivati preferibilmente in terreni
agrari – caratterizzati da una elevata disponibilità idrica – adottando
una meccanizzazione spinta in
ogni fase colturale, dall’impianto
alla ceduazione con idonee attrezzature. Tali coltivazioni, sviluppate
inizialmente nei Paesi del Nord Europa e Stati Uniti, dove attualmente sono in espansione, si sono diffuse progressivamente in molte altre nazioni. Anche in Italia da alcuni anni sono state avviate coltivazioni Srf, ma solo recentemente si è
intrapreso un loro consistente sviluppo, data la progressiva maggiore convenienza legata al crescente
prezzo dei combustibili fossili, alla
maggiore sensibilità della politica
nazionale agli aspetti ambientali,
alla crisi delle monocolture estensive. Riguardo alla paulownia stiamo uscendo dalla fase sperimentale: vi sono indicazioni sulla produttività estremamente interessanti per questo nuovo tipo di coltura, che è agricola a tutti gli effetti”.
Qual è la disponibilità di
questo legno e quanto può costare?
“A fine 2002 si contava una
presenza in Italia di diverse centinaia di ettari specializzati che, indicativamente, comportano una
densità a fine turno di 280-300
piante per ettaro e circa 0,4-0,5
metri cubici per pianta. In Italia
già da qualche anno è iniziata a
crescere la domanda di legno. Il
mercato internazionale del legno di
paulownia, però, è piuttosto particolare e localizzato. Il maggiore
importatore mondiale è il Giappone, interessato maggiormente al legno di paulownia ottenuto da
piante utilizzate con turni relativamente lunghi (30-50 anni) da destinare a produzioni di mobili di altissima qualità: il prezzo dei segati
può allora raggiungere valori eccezionali, anche superiori ai 2-3.000
PER SAPERNE DI PIÙ
Paulownia Italia S.r.l.
Via Monte Sabotino 1
30175 Mestre (Venezia)
telefono 041 928672
fax 041 5386396
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www.paulownia.it
Associazione Italiana Paulownia
AIP - Sede Legale:
via della Croce Rossa 112 35129 Padova
Per informazioni: Segreteria
a cura di Stefano Barbieri:
recapito d’ufficio
telefono 049-8293947
[email protected]
euro al metro cubo. La Cina è il
maggiore produttore di paulownia
a ciclo breve (50 milioni di metri
cubi tagliati ogni anno) e consumatore mondiale; l’esportazione è
tuttavia limitata, ma segati di
paulownia provenienti da questo
Paese si pagano cifre non lontane
dai 600 Euro al metro cubo. Il legno che possiamo produrre in Europa è però migliore del loro, con
le nostre selezioni e condizioni di
clima e terreno.
Produzioni a turno breve statunitensi, australiane e di altri Paesi
tendono non di rado a superare
quest’ultima cifra, ma spesso si
tratta di legnami ottenuti da selezioni o cloni di paulownia troppo
leggeri e teneri e, quindi, di qualità inferiore rispetto all’ottima
Paulownia tomentosa”. (a.b.) iL
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