Formato per stampa fronte/retro in A3 - magazine

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Formato per stampa fronte/retro in A3 - magazine
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PAG 28
di Roberto Garofalo
Figura 43
Figura 41
Punteggio: 9 punti
Posizione iniziale:
Biglia 1: 2 biglie dalla 1° losanga lunga
Biglia 2: incrocio linee 1° los. corta e
2° los. Lunga. Biglia 3: angolo alto a sx
Suggerimenti: Colpire la 1 con massimo retrò,prendendo la 2 ½ biglia,colpo
allungato ma veloce; rischio di rimpallo sia al primo incrocio che sull’arrivo
in angolo.
FIGURA 44
Punteggio: 7 punti
Posizione iniziale: Biglia 1: incrocio
linee 1° losanga corta e 2° losanga lunga. Biglia 2: incrocio linea 47 con 1°
losanga lunga. Biglia 3: angolo alto dx
Suggerimenti: Prendere la 2 mezza
biglia con colpo sotto e lento e penetrato; punto di mira per la 1 è la metà losanga della lunga a sinistra.
FIGURA 43
Punteggio: 6 punti
Posizione iniziale: Biglia 1: lungo la
linea del 47 a 2.5 losanghe della lunga
Biglia 2: 1 biglia dalla lunga, altezza 2°
losangaBiglia 3: angolo basso sinistra
Suggerimenti:Attacco della 1 al centro
con colpo allungato e veloce; la 2 deve
essere presa molto piena per farle prendere l’angolo a sinistra in alto.
FIGURA 42
Punteggio: 5 punti
Posizione iniziale: Biglia 1: 2 biglie
dalla corta, sulla linea 47. Biglia 2:
incrocio linea centrale con linea 1°
losanga della lunga. Biglia 3: angolo
basso a dx
Suggerimenti: Attacco della 1 sopra il
centro e senza effetto, prendere la 2 tre
quarti a sinistra con colpo allungato
FIGURA 41
Figure 41-44, gruppo 11:
Retrò di una sponda
Figura 44
Figura 42
Ottava parte del percorso di allenamento al gioco di serie: altre 4 figure fondamentali per il bagaglio tecnico di ogni carambolista, ma pur sempre utili a chiunque voglia perfezionare il controllo delle bilie sul tavolo.
Prosegue il percorso di allenamento al gioco di serie
LE 76 FIGURE DI WEINGARTNER - PT 8
BW Magazine
A PAG. 12 - 13 - 14
si racconta alla nostra redazione!!!
** INTERVISTA ESCLUSIVA **
Crocefisso Maggio
Tra le mille difficoltà dell'attività
nazionale, i nostri giocatori
riescono ad emergere in Europa
De Bruijn bissa
il titolo europeo
e si conferma il
Re di questa
specialità
SEGUE A PAG. 7
A Latina vince
Sebastiano
Ruocco
di Roberto Garofalo
PRIMA PROVA DI
QUALIFICAZIONE
SEGUE A PAG. 16
di Francesco Tomati
di Roberto Garofalo
SEGUE A PAG. 21
IL MOMENTO D’ORO DEL
POOL AZZURRO
CAMPIONATO MONDIALE
DI UNA SPONDA
Più volte, sulle pagine di
BiliardoWeb
Magazine, ci è
toccato
evidenziare come
l’Italia
del
Pool sia nettamente indietro
rispetto
agli
altri
Paesi
europei
e
mondiali. Abbiamo …
POOL
CARAMBOLA
SEGUE A PAG. 19
Vince
Salvatore
Mannone
di Paola Luzzi
II EDIZIONE DEL
MEMORIAL MASINI
SEGUE A PAG. 22
Due giornate
al termine, la
Poule scudetto
si avvicina
di Fabrizio Satta
SERIE A: SIAMO ALLA
STRETTA FINALE
STECCA
SISTEMA MARGUTTI: Continuano le lezioni di tecnica di Fabio Margutti, in questo numero a pag. 24 trovate il sesto appuntamento.
Nel nostro sito www.bilirdoweb.com potete scaricare tutte le lezioni precedenti!!!
Il circolo Pam Pam Club di Modena concede il bis: a solo un mese di
distanza dall'importante gara nazionale di cui vi abbiamo raccontato nel
numero di aprile di BW Magazine, la città emiliana ospita anche la
quinta prova B.T.P. 2006/2007e la quarta prova del campionato nazionale femminile… (di Enrico Galli)
SEGUE A PAG. 3
Giunge all'epilogo la
stagione agonistica dello
snooker. Un epilogo che
ha luogo, come da 30
anni a questa parte, al
Crucible Theatre di
Sheffield, arena di dimensioni piuttosto contenute (la sua capienza non
supera i mille spettatori) ...
SEGUE A PAG. 8
Lo scozzese si aggiudica il mondiale 2007 e
torna al vertice della classifica
di Enrico Galli
IL SECONDO SIGILLO DI HIGGINS
SNOOKER
Rientro in grande stile per il fuoriclasse brindisino: primo classificato alla BTP di Modena
IL RITORNO DI CROCEFISSO MAGGIO!
ANNO I - NUMERO 10 - MAGGIO 2007 - MENSILE GRATUITO DI BILIARDO - www.biliardoweb.com
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PAG 2
Processo costruttivo di un puntale in fibra composita
In principio fu… la canna da pesca!
Lo scozzese si aggiudica il mondiale 2007 e torna al vertice della classifica
Il secondo sigillo di Higgins
Malgrado i molti problemi dell'attività nazionale,
i nostri giocatori riescono a primeggiare in Europa
Il momento d'oro del Pool azzurro
Prosegue il percorso di allenamento alla carambola: figure 41 - 44
Le 76 figure di Weingartner - parte 8
Anche a 3 sponde la costruzione della serie è fondamentale: miglioriamola!
3 sponde - Position Play - parte 4
L'olandese De Bruijn bissa il titolo europeo e si conferma il Re di questa specialità
Campionato Mondiale di 1 sponda
Nutrita partecipazione dei nostri atleti nelle competizioni internazionali,
e i risultati cominciano ad arrivare
La carambola «made in Italy» va di moda in Europa
Vince Sebastiano Ruocco
Latina - Prima prova di qualificazione per S. Vincent
Lezione n°6: Gli effetti (Parte seconda)
Le Traiettorie del Biliardo - TECNICA
Due giornate al termine, la Poule scudetto si avvicina
Campionato a Squadre di Serie A: la «stretta» finale
Vince Salvatore Mannone
II edizione del Memorial Masini
Intervista al numero 1
Maggio vs... 1 Fisso!
Penultimo appuntamento con il biliardo femminile per la stagione agonistica 2006-2007
Modena, 4° prova nazionale femminile
5° Prova btp, vince Maggio su Triunfo
A Modena ritorna il grande «Fisso»
di Andrea Rondini
di Enrico Galli
di Francesco Tomati
di Roberto Garofalo
di Roberto Garofalo
di Roberto Garofalo
di Roberto Garofalo
di Roberto Garofalo
di Fabio Margutti
di Fabrizio Satta
di Paola Luzzi
di Fabio Margutti
di Paola Luzzi
di Enrico Galli
a pagina 18
a pagina 8
a pagina 16
a pagina 28
a pagina 27
a pagina 21
a pagina 15
a pagina 7
a pagina 24
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a pagina 19
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a pagina 5
a pagina 3
IN QUESTO NUMERO DI BW MAGAZINE:
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FIGURA 8
FIGURA 9
E ora le figure 8 e 9, che lasciamo ai lettori come esercizio per il prossimo mese.
Buon allenamento a tutti!
di Roberto Garofalo
Esecuzione: Colpo naturale allungato, al di sotto del centro con massimo effetto;
il rimpallo si evita facilmente.
Soluzione Figura6
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25 appuntamenti con
la carambola a tre sponde,
ogni mese nuove figure
da eseguire e le soluzioni
di quelle precedenti.
Position Play
Vi presenta la rubrica:
Esecuzione: Altro tiro con colpo basso
e massimo di effetto a dx; anche stavolta, data la quantità di 2, occorre dare un
colpo sostenuto e veloce.
Soluzione Figura7
Proseguono in parallelo le rubriche sui giochi di serie «puri» e sulla costruzione della serie nel gioco delle 3 sponde. Come abitudine iniziamo dalle soluzioni dei due «enigmi» lasciati lo scorso numero come esercizio, per poi presentare due nuove posizioni
da studiare per il mese prossimo. Buon allenamento!
Anche a 3 sponde la costruzione della serie è fondamentale: miglioriamola
3 SPONDE: POSITION PLAY: PT. 4
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Mentre il B4 ed suoi i fratelli minori
(gli altri effetti buoni) stabilizzano chi
più chi meno un intervallo molto ampio
di diagonali madri di partenza, il SenzaEffetto e la famiglia degli effetti contrari (effetti e mezzi-effetti di garuffa)
richiedono particolari CentriMultipli
che sono soggetti a minori variazioni di
stabilità.Mentre nelle prime lezioni
abbiamo criticato l’utilizzo del senza
effetto verso il CentroMultiplo Speculare dell’Angolo perché privo di una
valida correlazione (se non quella geometrica) possiamo ora individuare nei
CentriMultipli quello che individua
l’arrivo al birillo rosso del castello nel
tiro di striscio senza effetto. Questa
IL SENZA EFFETTO
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Completeremo la trattazione generica
degli effetti introducendo quelli contrari attraverso i tiri di garuffa e di
mezza-garuffa, tiri sempre molto delicati.
Come sempre vi aspetto numerosi!
Nelle prossime lezioni
stabilità di correlazione, che non è assicurata da nessuna rotazione iniziale, si
basa essenzialmente su una simile
traiettoria convergente di partenza.
Sono poche le diagonali madri per giocare uno striscio di battuta per cui la
correlazione non risente parecchio delle loro minime variazioni.
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PAG 3
Claudio Bono premia Giovanni
Triunfo, secondo classificato
Il circolo Pam Pam Club di Modena
concede il bis: a solo un mese di distanza dall'importante gara nazionale
di cui vi abbiamo raccontato nel numero di aprile di BW Magazine, la
città emiliana ospita anche la quinta
prova B.T.P. 2006/2007, e la quarta
prova del campionato nazionale femminile. Un encomio particolare va
riservato al presidente Moreno Scarpellini, capace di organizzare un evento di questa portata avendo a disposizione un tempo ridottissimo, dopo
Tra i quasi 400 «aspiranti» che si sono
dati battaglia nelle prime cinque giornate di gara, spicca un nome in particolare: Crocefisso Maggio. Il supercampione pugliese ha dovuto scontare
una pesante squalifica che lo ha inevitabilmente fatto uscire dai primi 24
della classifica, i quali come è noto
accedono di diritto al girone finale di
domenica. Buone notizie per i suoi
numerosissimi tifosi dunque, che hanno la possibilità di ammirare il loro
beniamino lungo tutto il suo percorso
verso le finali di domenica, cui accederà senza particolari problemi.
Gli altri sette giocatori che sono sopravvissuti ai due turni di qualificazione sono: Momentè, Triunfo, Putignano,
Vecchione, Casarotto, Micucci e Albano. Una nota particolare per quest'ultimo, giocatore di casa a Modena, poco
conosciuto ma dalle doti tecniche sopraffine e in grado di impensierire
l'inopinato annullamento della gara
nella sua sede originale (Somma Lombardo) poche settimane prima, per
problemi di natura burocratica. Nonostante tutto, le iscrizioni sono giunte
numerosissime, rendendo necessario
l'impiego di una sala ausiliaria dove si
sono disputate alcune batterie e la prima fase del torneo femminile.
Da sinistra: Gustavo Zito(terzo class.), il direttore di gara Orfeo Sarto,
Crocefisso Maggio(primo class.), l’organizzatore Moreno Scalpellini,
Francesco Aultetta(terzo class.)
5° Prova BTP, vince Maggio su Triunfo
Orfeo Sarto premia Francesco
Auletta, terzo classificato
Splendido il quarto di finale tra Sala e
Maggio, vinto dal pugliese alla bella
dopo una battaglia durissima; senza
storia quello tra Auletta e un irriconoscibile Bombardi, che non riesce a
ripetere quanto di buono aveva mostrato pochi minuti prima contro Lopez e soccombe per 3-0. Le semifinali
riservano davvero grandi emozioni, in
chiunque nella giornata giusta. Nelle
finali si è trovato subito di fronte Gustavo Zito cedendo per 3-0, forse un po'
tradito dalla tensione di una partita così
importante.
Due grosse sorprese caratterizzano i
sedicesimi di finale: l'eliminazione di
Salvatore Mannone per mano del vicentino Casarotto, e quella del n°1 della classifica Paolo Marcolin, a conferma di quanto sia difficile ripetersi dopo
un grande successo; il 30enne di Sesto
Calende cede il passo a un comunque
ottimo Vecchione, che rimonta da 0-2
per vincere alla «bella».
Ad approfittare del varco lasciato nella
parte alta del tabellone dalla testa di
serie n°1 è proprio Crocefisso Maggio,
che si libera piuttosto in fretta di Gomez e di Rossetti (vincitore a Modena
un mese fa), mostrando chiaramente le
sue «bellicose» intenzioni. Dall'altra
parte del tabellone avanza bene anche
Giovanni Triunfo, che supera agevolmente Montereali, Cifalà e un ritrovato
Borroni, approdando alla semifinale
dove troverà Zito.
A MODENA RITORNA IL GRANDE «FISSO»
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Moreno Scalpellini , organizzatore della manifestazione,
premia Crocefisso Maggio, primo classificato
(tra cui tre «5 sponde» consecutivi da
cineteca), ma le biglie non gli rispondono più a dovere, e
così il primo finalista
di questa prova è
proprio
«Fisso»
Maggio.
Di superlativo livello
tecnico anche l'altra
semifinale, dove il
talentuoso Triunfo
stringe i denti (ha
Maggio c’è! Rientra dopo la sospensione e vince la
sofferto di febbre e
prova di Modena
influenza per tutta la
settimana) e prevale
alla quinta e decisiva partita su uno
particolare quella tra Maggio e AuletZito che si conferma tra i giocatori
ta: il brindisino sciorina un repertorio
più in forma del circuito. E' suo il
di tiri diretti davvero entusiasmante,
primato in classifica al termine di
ma il suo avversario è un osso duro e
questa prova.
non molla un colpo. Nel finale del
terzo set c'è la svolta dell'incontro:
Una finale dai curiosi risvolti: enentrambi i giocatori sono vicini al
trambi i giocatori sono pugliesi, entraguardo, e Auletta ha un fisso a
trambi provenienti dalle qualificaspingere. Inspiegabilmente cerca la
zioni ed entrambi matematicamente
misurissima, e resta corto... Maggio
rientrati tra i primi 24 col risultato
può battere un tiro diretto e non si
di Modena: li rivedremo quindi a
lascia sfuggire l'occasione, portanChianciano, ma questa volta direttadosi 2-1. Benchè Auletta riesca poi
mente in finale.
a vincere il quarto set portando il
Il biliardo televisivo, installato in un
match alla bella, da quel tiro in abellissimo locale a poca distanza
vanti sembra che il risultato finale
dalla sala, regala un'atmosfera partisia già scritto sul tabellone, e la dura
colare a questo match, e i giocatori
legge del biliardo fa sentire il suo
non deluderanno le attese degli spetpeso ancora una volta: Auletta contatori: parte bene Triunfo che si agtinua a giocare bene, mettendo a
giudica il primo set con dei colpi
segno serie di colpi pregevolissimi
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di Enrico Galli
magnifici, ma la risposta di Maggio
non si fa attendere, e i successivi
due set sono suoi, mentre il suo avversario sembra accusare sempre più
la stanchezza. Sembrano esserci tutti
i presupposti per un 3-1 finale, ma
Triunfo non si dà per vinto e trova
la forza per portare a casa il quarto
set! La bella è una lotta di nervi prima ancora che di tecnica, ma è guardando negli occhi i due giocatori
che si capisce chi sarà il vincitore:
Maggio si abbassa sul biliardo come
se le volesse mangiare quelle bilie,
mentre Triunfo gioca un biliardo
tecnicamente validissimo, ma sembra mancargli quella scintilla, quella
fame di vittoria che fa superare
qualsiasi ostacolo.
Finisce la storia della partita, gli
ultimi birilli cadono a favore di
Maggio e il gesto del brindisino parla da sè: pollice destro alzato, «Sono
tornato, e sono ancora il n°1». Maggio è uno di quei personaggi che
spacca a metà il pubblico: c'è chi lo
ama alla follia, chi lo giudica presuntuoso e arrogante, niente mezze
misure. Una cosa però è certa: il suo
carisma è un colpo in più, e non si
può fare a meno di constatare una
sorta di timore reverenziale nell'atteggiamento e nel gioco dei suoi
avversari.
Come direbbe un noto telecronista
di motociclismo, «Maggio c'è!», e
crediamo sia tornato per restare
molto, molto a lungo.
G. Triunfo, con il secondo posto
entra di diritto tra i Professionisti
PAG 4
Presenta:
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“L’angolo della tecnica di Fabio Margutti.”
sponde con poco effetto, che spesso, a
parte in determinate zone di arrivo,
sono precari e richiedono una pratica
laboriosa con compensazione varie.
L’incertezza è accentuata appunto da
quei fenomeni di scivolamento dovuti
alla rotazione verticale.
E’ per questo motivo che sarebbe
preferibile utilizzare un effetto che
stabilizzi maggiormente gli intervalli
di arrivo anche per diagonali più larghe. E’ il caso appunto dell’effetto
B4, il taglio principe del tiro del 3
sponde.
L’effetto B4 oltre a stabilizzare la
traiettoria, consolida anche la rotazione della biglia battente durante tutto il
percorso. In giro si trovano purtroppo
biliardi dove, per la precarietà del
panno, la biglia perde l’effetto in maniera incontrollabile, alterando le relazioni. L’effetto B4 seppur di poco è
quello che riesce a stabilizzarsi meglio.
La non-stabilizzazione dell’effetto
può essere notata nei tiri di misura a
castello, quando la biglia a fine tragitto risponde alle diagonale del 2amòdi3 come ad un traversino senzaeffetto piuttosto che di leggero effetto
naturale, come dovrebbe essere. A me
piace dire che la biglia perde parte
della propria anima, non tanto per
l’effetto naturale che acquisisce,
quanto per la perdita del taglio che
noi avevamo impartito inizialmente;
c’è quindi un graduale passaggio dal
nostro comando a quello ricevuto
pian piano dal tavolo verde.
Filosoficamente si può anche pensare
che il nostro comando è funzione di
quello del tavolo (quindi... la si può
pensare in tanti modi), fatto sta che la
biglia cambia dinamicamente il suo
stato di moto e di rotazione; quindi
dobbiamo prevenire il tutto e stabilizzare con un effetto congruo: il B4.
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E’ apprezzabile notare che nella parte
in basso di ogni figura sono stati raggruppati gli sviluppi del particolare
effetto su sponda, in relazione
all’ampiezza della diagonale madre di
partenza.
Questo criterio getta le basi per la
costruzione del nostro futuro sistema
In modo simile il B4 propone queste
variazioni: (vedi tabella nella prossima pagina).
Questi due effetti sono il D2 ed il B4
equivalenti a circa ѿ d’effetto e Ҁ
d’effetto. In realtà molti giocatori
utilizzano anche l’effettoA6 (un effetto quasi massimo), ma lo sconsiglio ai
fini pratici perché la resa è troppo
soggetta alle variazioni di forza e
sbracciata, ma soprattutto risente molto della distanza e dell’angolazione
della battente verso la sponda di mira.
Graficamente, su un generico biliardo, l’effettoD2 si presenta così (vedi
tabella a fianco).
I 2 EFFETTI PRINCIPALI
Proseguendo la trattazione degli effetti
zonali evidenziamo la griglia principale
delle due tipologie più in uso nel tiro
del 3 sponde. Questa operazione ci
permetterà di ottenere la griglia di ogni
singolo tipo di effetto zonale. In questo
passaggio ho preferito non mettere in
evidenza che il tragitto dopo la prima
sponda in realtà è una linea curva, che
come visto nelle precedenti lezioni è
dovuta principalmente alla componente
verticale (rotazione in testa, naturale o
trasmessa), accentuata più o meno dalla
forza del tiro, dallo stato del panno,
ecc… In effetti questa approssimazione
è ancora lecita in una trattazione del
tutto qualitativa più che quantitativa.
di 3 sponde.
E’ stupefacente osservare come da
una semplice traslazione sia possibile constatare e dimostrare la precisione e l’eleganza del sistema.
Poiché le variazioni tra gli arrivi in
blu sono molto simili a quelli degli
arrivi in porpora, potremmo dire che i
Lezione n°6: gli effetti (seconda parte)
sistemi sono paralleli. In realtà quando le diagonali madri di partenza cominciano ad aprirsi (più di quanto
mostrato nelle figure) gli intervalli tra
le biglie blu cominciano a slabbrarsi,
non rispettando più la correlazione
iniziale. Questo difetto determina
un’incerta efficienza dei sistemi di 3
LE TRAIETTORIE DEL BILIARDO: PT 6
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Sabato 14 aprile quindi, hanno preso
il via i gironi eliminatori formati da 3
giocatrici ciascuno; per chi non segue il biliardo femminile spieghiamo
quali sono i meccanismi della gara:
A Modena, in una splendida giornata
di sole, si è svolta la 4° Prova del
circuito nazionale femminile che, per
questioni logistiche e organizzative,
è stata disputata presso il Csb «Il
Birillo» di Scandiano (RE) affollato
per l’occasione da un pubblico numeroso e interessato all’evento mentre al Pam Pam Club di Modena si
disputavano le finali della gara nazionale maschile.
Cinzia Ianne, per la seconda volta,
sul gradino più alto del podio
Domenica ore 14.00 si disputano le
semifinali: Delaude-Ianne, SpiritoMantovani. Nella prima Marilina
Delaude riesce ad aggiudicarsi il primo set su Cinzia Ianne che però è
determinata a confermare il titolo
vinto nella prova precedente, vince
quindi il secondo e anche il decisivo
set che le da l’accesso alla finalissima. Dall’altra parte una Mantovani
un po’ tesa non riesce ad esprimersi
ai livelli del sabato che l’hanno vista
protagonista di incontri giocati ai
massimi livelli, soccombe ad una più
precisa e sicura Laura Spirito, anche
qui al terzo set.La finale è un po’ a
senso unico, Cinzia domina sin dalla
Delaude (su Giliberti) e Mantovani,
che chiude la strada per le semifinali
alla Uggè.
Sabato quindi i gironi sorteggiati
erano i seguenti: (vedi tabella infondo alla pagina)
Purtroppo non passano lo scoglio del
primo turno: Capitanio, Di Lorenzo,
Bertoncelli, Quadrelli e Bettoni.
Superano il primo scontro ad eliminazione diretta Paola Mantovani, Cinzia Ianne, Sara Sironi, Marilina Delaude, Angela Giliberti, Laura Spirito,
Monica Lanza e
Raffaella Uggè.
Accedono alla fase
finale della gara:
Ianne e Spirito,
vincitrici per 2 a
zero rispettivamente su Sironi e Lanza. Le altre due
atlete che si qualificano per la giornata
di domenica sono:
Corrado Zanasi premia Laura Spirito
le atlete della categoria Nazionale
femminile sono 24 e vengono suddivise, in base alla classifica precedente in 3 fasce: alla prima all’ottava (1°
fascia), dalla nona alla sedicesima
(2° fascia), dalla diciassettesima alla
ventiquattresima (3° fascia). Vengono preparati 8 gironi all’italiana e
vengono sorteggiate tre atlete, una
per ogni fascia. Le prime due classificate di ogni girone accedono alla
fase successiva che si svolge con il
metodo dell’eliminazione diretta.
Penultimo appuntamento con il biliardo femminile per la stagione agonistica 2006-2007
MODENA, 4° PROVA NAZIONALE FEMMINILE
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prima partita, facilitata anche
dall’elevata tensione di Laura Spirito
che non riesce ad ingranare soprattutto nel primo set. Nel secondo la Spi-
rito riesce a dominare in parte
l’emozione per la sua prima finale di
quest’anno sportivo, e piazza delle
ottime bilie nella fase iniziale della
Il podio (da sinistra): Laura Spirito (2° class.), Cinzia Ianne (1° class.),
Marilina Delaude e Paola Mantovani (3° class. a parimerito)
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Orfeo Sarto premia Paola Mantovani,
terza classificata
Angela Giliberto e
Francesca Di Lorenzo
di Paola Luzzi
partita ma Cinzia reagisce subito,
opponendosi al gioco della sua avversaria portando a casa anche il secondo set e aggiudicandosi la seconda vittoria stagionale.
L’ultimo appuntamento per il biliardo femminile è quello di Chianciano
Terme, il 12 e 13 maggio dove si
decideranno le sorti di alcune delle
24 atlete della categoria nazionale
femminile. Come ogni anno le prime
16 della classifica generale parteciperanno alla pule finale di Saint Vincent, a luglio, mentre le ultime 4 retrocederanno lasciando il posto a 4
nuove aspiranti. Per il momento, le
retrocesse sicure della stagione sono
Cetra e Ferrario, impossibilitate a
partecipare al campionato, ma anche
Vaggelli e Di Lorenzo sono a rischio
con soli 70 punti guadagnati nella
stagione.
Non mi resta che darvi appuntamento
a Chianciano, per l’ultima prova nazionale, che sancirà la chiusura della
stagione sportiva femminile.
PAG 6
Ma alla luce di questi risultati
proviamo a fare qualche previsione per la Poule Scudetto del Campionato a Squadre che si terrà a
S.Vincent i prossimi 14 e 15 Luglio, ricordando che passano le
prime due di ogni girone.
Nel girone B continua l'ottima
stagione del Frosinone Biliard
(14 punti fino a quel momento)
che vince in trasferta infliggendo
un netto 8 a 0 al CSB Milano (8
punti) e confermandosi così in
testa alla classifica; l'avvicinamento a S.Vincent per la squadra
capitanata da Arturo Albrito è agevolato dal CSINFO Pontedera
che perdendo in casa con l'Europa Games per 6 a 2 si ritrova a tre
lunghezze di distacco dal Frosinone con cui condivideva fino a quel
momento la testa della classifica.
Il terzo e ultimo incontro del girone è quello tra PB Group Barone
Rosso e BRF Brescia, anche in
questo caso è la squadra che gioca
in trasferta a vincere l'incontro,
per 8 a 0. In questo girone tre successi per le tre squadre che giocano fuori casa.
nata in cui il CSB Roma giocherà
«in casa» (sabato 26 Maggio, fra
pochi giorni) appassionati e curiosi possano partecipare numerosi.
Comunque potrete rivedere le partite dell'incontro su RaiSat Sport
nei prossimi giorni, tenete d'occhio il palinsesto e godetevi questa insolita «cornice» per il biliardo.
Gian Pietro Momentè, del Salotto di
Como, attende il turno di gioco, sul
tavolo Gianni Bombardi
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PAG 23
di Fabrizio Satta
L'appuntamento è per i prossimi
numeri e alla fine... vincano i migliori!
Sicuramente i nostri campioni nelle prossime giornate di gioco (26
Maggio e 16 Giugno) ci regaleranno ancora altre emozioni in un
campionato mai scontato e sempre
ricco di sorprese.
dera nello scontro al vertice dell'ultima giornata e strappare così
il secondo posto in classifica ai
diretti avversari.
Andrea Berniga del Salotto di Como
Gianni Bombardi del Roma Alkan
Per quanto riguarda l'Europa Games invece, si prospettano due
incontri in cui non potrà permettersi passi falsi per approfittare
dell'eventuale sconfitta del Ponte-
Anche nel girone B la lotta è
quantomai aperta: in queste due
ultime giornate di ritorno, delle
prime 3 squadre in classifica, solo
il Frosinone Biliard ed il CSINFO
Pontedera si incontreranno in uno
scontro diretto che potrebbe fare
la differenza ai fini della classifica, e questo avverrà nell'ultimissima giornata di gioco.
Nel girone A nella prossima e penultima giornata di campionato si
prospetta un acceso scontro tra
CSB Roma Alcam e All Green
Bassa Marea, rispettivamente prima e seconda in classifica: la
squadra che ne uscirà vincitrice
sarà matematicamente certa di
approdare a S.Vincent per giocarsi
la possibilità di vincere il campionato; in caso di pareggio tutto sarebbe rimandato all'ultima giornata di gioco, anche in virtù del fatto
che il Palabiliardo di Rho, attualmente terzo in classifica e sempre
presente nella parte alta della classifica, nelle ultime due giornate
potrà giocarsi il tutto per tutto
incontrando le ultime due squadre
in classifica in incontri, perlomeno sulla carta, abbastanza accessibili.
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PAG 7
Chiude il quadro degli incontri del
Prima di quest'ultima giornata di
gioco il girone A vedeva le prime
4 squadre in classifiche distanziate fra loro di un solo punto e l'incontro fra la prima (CSB Roma
Alcam che era a 16 punti) e la
quarta (Il Salotto di Como che era
a 13 punti) ha visto vincitrice la
squadra di Roma con un netto 7 a
1.
Stesso discorso per l'incontro fra
la seconda (All Green Bassa Marea che aveva 15 punti) e la terza
in classifica (il Palabiliardo di
Rho che ne aveva 14) con l'All
Green Bassa Marea che riesce ad
imporre il proprio gioco agli avversari vincendo l'incontro per 6 a
2 ed aggiudicarsi così i 3 punti in
palio per la classifica generale.
Con gli incontri della terza giornata di ritorno disputati nella giornata di sabato 5 maggio, il 4°
Campionato a Squadre di serie
A si avvia verso la conclusione e
le classifiche cominciano ad emettere i primi verdetti.
A dire il vero il pubblico, purtroppo, non è stato numeroso a causa
del giorno in cui si gioca il campionato a squadre (il sabato), ma
speriamo che per la prossima gior-
Un momento del doppio all’italiana: in primo piano Giorgio Colombo e
Gianpiero Rosanna, sullo sfondo Riccardo Belluta e Andrea Quarta
girone l'incontro tra il Latte Sano
di Guidonia, vicino Roma, ed il
Biliard Club di Firenze: anche in
questo caso la formazione ospitante fà pesare il fattore campo e rie-
Il biliardo allestito all'interno della Facoltà di Lettere e Filosofia
dell'Università di Tor Vergata, a Roma.
Il Comitato Regionale del Lazio
continua nella strada già intrapresa con l'organizzazione di diverse
manifestazioni, sia di 5 birilli che
di carambola, all'interno del Centro Commerciale «Parco Leonardo» di Fiumicino e continua a portare il biliardo tra la gente, in questo caso all'interno della Facoltà
di Lettere e Filosofia dell'Università di Tor Vergata, a Roma.
sce ad imporsi con un 7 a 1 che gli
permette di incamerare i primi
punti della stagione e raggiungere
a parimerito in classifica gli avversari di giornata. Nel girone A
tre successi per le tre squadre che
giocano in casa.
Di questo girone desta particolare
interesse l'incontro tra il CSB Roma Alcam ed il Salotto di Como
grazie all'insolita sede in cui vengono disputate le partite... l'Università!
Il livello tecnico è stato soddisfacente, leggermente al di sotto di quello
del 2006 per l’assenza di tre giocatori di spicco, due dei quali già qualificati essendo giunti all’assoluto nei
primi quattro in classifica (Sciacca e
Mancini); il terzo assente, Tonino
D’Aniello, ha però spinto il suo ami-
Ottimi i tavoli ed accoglienza cordiale da parte del CSB organizzatore; i proprietari, Anna e Pino, coadiuvati da giovani soci, hanno collaborato con grande dedizione per la
riuscita della manifestazione. Ha
diretto la gara il responsabile carambola per l’Italia peninsulare, Sig.
Franco Careddu, che continua con
successo a prodigarsi per la diffusione di questo sport, sacrificando la
sua passione per il gioco a favore di
impegni organizzativi.
Il 5 e 6 Maggio si è svolta a Latina,
nel CSB Las Vegas, la prima delle
due prove previste per la qualificazione all’assoluto di S.Vincent del
prossimo Luglio. Il numero di partecipanti è stato inferiore a quella
dell’anno scorso, svoltasi a Roma;
assenti i giocatori della zona nord,
gli unici due partecipanti al di sopra
di Roma sono stati il bolognese Galli
ed il lucchese Miccoli. Nutrita invece la compagine romana (13) insieme ad un qualificato gruppo campano, due tarantini (Grande e Pellegrino), tre reatini e l’irriducibile pescarese, Ernesto Di Tizio, abilissimo
anche nelle specialità 5 birilli e goriziana.
Sebastiano Ruocco, il vincitore
A Giugno la seconda ed
ultima prova a Firenze e
sarà determinante la partecipazione alla prova (con
relativo piazzamento nei
primi sedici) per aspirare
ad uno dei 6 posti che
spettano alla zona peninsulare.
di Roberto Garofalo
0,833
0,577
0,531
0,571
0,574
0,491
0,488
0,527
0,488
0,368
0,466
0,450
0,392
0,370
0,368
0,253
0,317
0,371
0,331
0,302
0,075
0,250
0,294
0,222
0,333
16
14
12
10
8
8
8
6
6
6
4
4
4
4
4
3
4
2
2
2
2
1
0
0
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
S. Ruocco
G. De Franceschi
M. Rufini
A. Vitiello
R. Garofalo
F. Caldarella
R. Rasoli
V. Pellegrino
R. Grande
O. Miotto
E. Galli
U. Bellini
E. Mollo
E. Di Tizio
F. Carrieri
G. Frabetti
E. Ricci
S. Coticelli
D. Petroli
E. De Bonis
S. Fabrizi
R. Capobianchi
A. Pitoni
F. Miccoli
R. Basili
P. Media g.
N Giocatore
LATINA - PRIMA PROVA
De Franceschi, giocatore di 8/15 «prestato»
con ottimi risultati alla carambola
Una sola partita nel tabellone finale
è finita in parità, tra Garofalo e Vitiello, e quest’ultimo ha avuto la
meglio nel tie-break per un punto. Il
secondo arrivato, De Franceschi, ha
confermato quello che si era visto
durante la settimana della carambola
a Roma lo scorso Marzo: è un giocatore di biliardo a 360°, praticando
con successo varie specialità, dal
Pool allo Snooker e cimentandosi
anche senza troppo allenamento nella carambola, ottenendo tra l’altro
ottimi risultati. Negli ottavi di finale
la sorte ha voluto che si
scontrassero i due amici
tarantini: ha prevalso Pellegrino che però si è arreso
nella fase successiva a
Mauro Rufini che ha confermato così di valere in
pieno il posto alto in classifica di entrata.
Sebastiano Ruocco, figlio
d’arte, è stato nel recente
passato protagonista del tre
sponde; oggi è tornato, dopo
un periodo di assenza, con
una prestazione di alto livello: non ha mai perso, ha realizzato la migliore media generale ed una serie di ben 10
carambole. Solo la finale col
romano De Franceshi è stata
al di sotto delle aspettative
per il gioco molto difensivo messo
in atto da quest’ultimo e a cui ha
dovuto naturalmente rispondere
Ruocco; prima della finale Sebastiano aveva più di 0.900, media di assoluto valore nel panorama italiano.
co e paesano Ruocco a partecipare e il titolo è andato proprio a lui.
A Latina vince Sebastiano Ruocco
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Due giornate al termine, la Poule scudetto si avvicina
PAG 22
CARAMBOLA: 1° PROVA DI QUALIFICAZIONE
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CAMPIONATO DI SERIE A: LA «STRETTA» FINALE
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PAG 8
Non è facile abituarsi a questa
situazione per i debuttanti al mondiale, e quasi tutti hanno incontrato difficoltà nelle passate edizioni.
Immancabilmente, anche quest'anno le «matricole» hanno pagato dazio, e tra di loro due in
particolare meritano una segnalazione: la prima è Ding Junhui,
che certo non ha avuto fortuna nel
«pescare» Ronnie O'Sullivan al
primo incontro del suo esordio
John Higgins vince il suo secondo mondiale
mondiale, ma cedendo di schianto
per 10-2 (con percentuali di imbucate inaccettabili per le doti che tutti
avversario: tiene testa all'ex campione
gli riconoscono) non fa che confermare
del mondo fino al 6-6, poi Murphy
il periodo di crisi in cui è piombato
prende le redini del gioco e fa valere i
dopo la finale del Masters perduta daldiritti della classe e dell'esperienza,
lo stesso O'Sullivan.
portando a casa i 4 frame conclusivi.
Trump ha comunque messo in mostra
La seconda è il teenager Judd Trump,
un talento purissimo e un gioco scintildominatore tra gli juniores e da tutti
lante: ci sono tutti i presupposti affinpronosticato come una stella del futuché possa far divertire non poco gli
ro; il 17enne di Bristol trova Murphy
appassionati negli anni a venire. Per il
al primo turno, e lo sfida con la sfronmomento si deve accontentare di essetatezza tipica di un giovane della sua
re entrato tra i top 64 della classifica:
età: attacca il biliardo a tutto campo,
l'anno prossimo i tabelloni principali se
alterna serie entusiasmanti a errori
li dovrà ancora sudare!
inspiegabili, ma manda fuori giri il suo
Caso forse unico nella storia, ai nastri
di partenza erano ben nove i giocatori
ancora in lizza per il primo posto nella
classifica al termine della stagione, a
conferma dell'assenza di un dominatore assoluto e del grande equilibrio e
alternanza di vincitori cui si è assistito
nelle ultime due stagioni. Di questi
nove, il favorito n°1 era Graeme Dott,
che partiva dalla pole position della
classifica provvisoria ed era reduce da
un convincente successo al China Open. Queste considerazioni non facevaJudd Trump, da tutti pronosticato
no tuttavia i conti con la «maledizione
come un futuro campione
di Sheffield»: nessun neo-vincitore
Giunge all'epilogo la stagione
agonistica dello snooker. Un epilogo che ha luogo, come da 30
anni a questa parte, al Crucible
Theatre di Sheffield, arena di dimensioni piuttosto contenute (la
sua capienza non supera i mille
spettatori) ma perfetta per ospitare
il biliardo, e unica nel suo genere
per la partecipazione del pubblico, vicinissimo ai tavoli e quindi
più «presente» accanto ai giocatori.
Hendry crolla dal 1° all'8° posto in
classifica: mai così giù dal 1997
Molto scarse, invece, appaiono le
chance del numero uno attuale,
Stephen Hendry. Il supercampione scozzese, detentore del record di
vittorie a Sheffield (ben 7, tutte negli
anni '90), ha stentato per tutta la stagione e parte svantaggiato in classifica.
Per giunta, a poche settimane dal mondiale ha cambiato stecca, scelta che si è
dimostrata davvero infelice: nei momenti di difficoltà, la sua mancanza di
feeling con l'attrezzo è stata evidente.
Sopravvive soffrendo a un primo turno
che non doveva presentare alcun problema contro il carneade Gilbert
(ottimo giovane talento comunque,
tradito solo dall'inesperienza), ma nulla
può agli ottavi di finale contro un Ali
(compresi i plurititolati Davis e
Hendry) è mai riuscito a ripetersi
l'anno successivo al primo trionfo;
neppure Dott è sfuggito a questa
dura legge, perdendo addirittura al
primo incontro per mano di Ian
McCulloch.
Lo stesso Junhui, come già detto,
è uscito ben presto dalla corsa al
primato, mentre cominciano a
salire le quotazioni di Higgins,
Murphy ed Ebdon; anche Robertson e O'Sullivan, a patto di vincere il torneo, saranno matematicamente certi di ricevere in premio
anche il ruolo di n°1 per tutta la
prossima stagione. Non dovrà
passare molto tempo,comunque,
prima che uno di questi due nomi
debba essere depennato dalla lista
dei pretendenti al trono: Robertson-O'Sullivan è infatti uno degli
accoppiamenti di ottavo di finale...
Lo scozzese si aggiudica il mondiale 2007 e torna al vertice della classifica
IL SECONDO SIGILLO DI HIGGINS
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PAG 21
L’olandese Jean-Paul De Bruijn è
uno specialista della sponda, ma
anche nel 3 sponde ha raggiunto
risultati di rilievo. Nel 2005 è
giunto secondo al mondiale di 3
sponde dietro lo spagnolo Sanchez
(media di 1,566) ed anche l’anno
dopo a Hurghada, in una delle prove di coppa del mondo, è arrivato
terzo, sempre dietro Sanchez e De
Backer, con una media di 1.475.
Ha vinto nel 2001, 2002, 2003,
2005, 2006 e 2007 il titolo europeo
ad 1 sponda; nel 2006 ha realizzato
una media incredibile, 25,86 (5
Nel 2007 la Spagna si ripropone
come una delle nazioni più impegnate ad organizzare i campionati
più prestigiosi di carambola; tra
l’altro, negli ultimi due mesi, si
sono svolti lì sia l’europeo che il
mondiale ad 1 sponda.
Grandi sostenitori dei giochi di
serie, gli spagnoli vantano degli
ottimi giocatori nelle varie specialità: nel 3 sponde il nome più conosciuto è senza dubbio quello di
Daniel Sanchez. Ma anche ad 1
sponda si distinguono per media e
risultati Mata e Garcia, ad esempio, entrambi con medie molto vicine al 10, considerata la soglia
d’eccellenza in questa specialità.
Jean Paul De Bruijn, vincitore
presentati con la stessa media di
16,66, fatta nelle sei precedenti
partite vinte da entrambi. Le condizioni climatiche, a detta di tutti i
giocatori, non erano ottimali: molta umidità che favoriva i buttages
(deviazioni della biglia 1 al contatto con la 2) ed anche i tavoli che
risentivano del freddo che vi era
nei locali della manifestazione
(intorno ai 17°).
La finale è stata molto nervosa,
con errori non degni di campioni di
tal calibro; Caudron inizia sbagliando l’acchito ed anche nella
seconda ripresa è sfortunato, trovando un minimo spazio per fallire
il colpo. Anche De Bruijn ha fatto
Caudron, secondo classificato
partite ai 150 punti vinte in solo 29
riprese). Nell’europeo dello scorso
marzo ha bissato l’eccezionale performance con 21,43 di media generale.
In questo mondiale si è ripetuto il
duello con l’altro grande della
sponda, il belga Caudron, accreditato di una media di oltre 28, realizzata nel campionato belga del
2007. A Marzo, nell’europeo, si
erano incontrati in semifinale e
l’olandese aveva avuto la meglio;
lo stesso, in finale, è accaduto nel
mondiale. All’ultimo match si sono
De Bruijn, 6 titoli europei
in questa specialità
di Roberto Garofalo
degli sbagli ma ha saputo approfittare dell’ultimo sbandamento del
belga (erano sui 105 pari) per riuscire a terminare la partita con due
belle serie.
Le medie finali sono tuttavia eccellenti: poco più di 15 per Caudron e
16,406 per De Bruijn, che così batte il record dei campionati del
mondo, che apparteneva al mitico
Ludo Diesis (16,16 nel lontano
1974). Terzo, a pari merito con
l’olandese Bongers, il belga Leppens, unico giocatore, oltre ai due
finalisti, a raggiungere e superare
il 10 di media generale. E’ un peccato che in Italia si sia trascurata
da molti anni questa specialità che,
come si vede, è ancora praticata
dai più forti trespondisti del mondo: Dick Jaspers nell’europeo del
2005 è arrivato secondo con una
media di circa 15 e un mese prima
aveva vinto la prima prova della
coppa di 3 sponde battendo in finale Blomdahl.
Non sono proprio inconciliabili le
due specialità, anzi in molti le ritengono complementari ed altamente formative.
L'olandese De Bruijn bissa il titolo europeo e si conferma il Re di questa specialità
CAMPIONATO MONDIALE DI 1 SPONDA
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Siamo agli sgoccioli, le semifinali vedono Mannone contro Girardi e Campostrini contro Borroni. Due incontri
bellissimi: netta la vittoria di Campostrini su Borroni con un secco 3 a zero,
un po’ più combattuta quella di Mannone che concede 1
set al suo avversario
chiudendo
poi
l’incontro per 3 a 1.
Ed eccoci arrivati alla
finalissima: si è fatto
davvero molto tardi
ma il pubblico non
cede, vuole vedere
quest’ultimo incontro
che celebrerà il vincitore del secondo Memorial Masini, vinto
l’anno prima da Crocefisso Maggio.
I due contendenti
sono davvero molto
Ennio Campostrini e Salvatore Mannone
provati dalla lunga
prima della finale
giornata di gara ma
numerosissimi spettatori che rimangono incollati alle loro sedie, nonostante
l’ora tarda, per seguire gli ultimi avvenimenti di questa importante gara di
biliardo: Ennio Campostrini incontra
Marco Sala che non riesce a bissare la
sua bella prestazione con Belluta cedendo al 4 set al giocatore torinese.
Crocefisso Maggio termina la sua corsa
verso al vittoria nella partita con un
Fabrizio Borroni più che mai determinato; Girardi incontra Rocco Summa e
riesce a passare il turno al 5° e decisivo
set. Salvatore Mannone supera agevolmente il turno con Silvano Cicuti dando dimostrazione di essere in gran forma e di avere ottime chance di mettere
le mani sul trofeo.
Sul podio ai mondiali di Legnano nel 2003
26° Campionato goriziana di Saint Vincent nel 2001
Campione italiano a squadre 1999/2000
Campione italiano a squadre 2002/2003
Squadra Milano1 : Masini, Sala, Bellocchio,
Colombo, Di Santo, Titonel, Soresini
Campione europeo juniores 1990/1991 a Sorrento
Campione europeo juniores 1994/1995 a Padova
Campione europeo juniores 1995/1996 in Germania
Riccardo Masini
Sala, noto anche ai meno conoscitori
del biliardo come l’antagonista di Tricalà nella sit in onda a Quelli che il
Calcio la domenica pomeriggio, avanza
nel tabellone finale battendo prima
Berniga e poi un altro favorito: Riccardo Belluta.
Un’altra bella realtà approda tra i nomi
dei papabili vincitori: Antonio Girardi,
nazionale di Como che ha la meglio su
Della Torre (Varese) e Gallotta
(Milano), e nelle partita successiva
incontrerà Rocco Summa, forte nazionale di Brescia, anche lui nei quarti
dopo aver eliminato Pannella (MI) e
Nuovo (BG). Anche Silvano Cicuti
avanza nel tabellone dopo aver sconfitto Colombo di Como e Placido (TO);
l’ultimo posto disponibile negli 8 finalisti se lo aggiudica Salvatore Mannone
eliminando la forte prima categoria di
Varese Della Peruta e, nella partita
successiva, Ambrella di Milano.
La manifestazione prosegue con i quarti di finale, fase attesa e seguita dai
BW Magazine
di Luzzi Paola
che lo hanno sempre contraddistinto.
La manifestazione si conclude qui in
un tripudio di emozioni e stati d’animo:
gli applausi del pubblico, la stanchezza,
la gioia dei vincitori e qualche momento di commozione durante le premiazioni alla presenza della mamma di
Riccardo, e del cuginetto che, emozionato, consegna la coppa al vincitore
della gara.
Un sentito ringraziamento a chi ha voluto con tenacia questa manifestazione,
il Sig. Gerli e il Sig. Monno, al sig.
Giovinazzo che ha aggiornato con costanza e dedizione il nostro sito con i
risultati delle batterie, agli arbitri instancabili, ai giocatori, tutti, che hanno
voluto essere testimoni di questo grande avvenimento e… a Riccardo, per il
ricordo di un biliardo sportivo e pulito
che ha lasciato in tutti noi.
Il sig. Gerli, titolare della sala, premia
Fabrizio Borroni, terzo classificato
sanno di non poter deludere un pubblico così tenace e mettono tutte le loro
energie in un incontro appassionante e
giocato ai massimi livelli: Campostrini
si aggiudica il primo set dell’incontro, i
due successivi invece vanno a favore di
Mannone. Nel quarto e decisivo set i
due giocatori lottano in un susseguirsi
di tiri spettacolari con Campostrini che,
oltre a giocare bene, dà dimostrazione
di grande sportività e correttezza agonistica tra gli applausi del pubblico per
un episodio incerto auto-chiamandosi
un fallo che nessuno aveva visto. Ma
non c’è nulla da fare: Salvatore Mannone sfodera tutte le sue qualità di professionista concedendo molto poco al
suo avversario e va a vincere questa
seconda edizione del Memorial Masini.
Grande entusiasmo tra il pubblico che
segue il biliardo e riconosce a Mannone le qualità, il carattere e la correttezza
PAG 20
Si è già anticipato dell'ottavo di finale
più atteso, che vede di fronte due dei
giocatori più in forma, spettacolari e
amati dal pubblico (anche femminile!)
del momento: O'Sullivan e Robertson. «The Rocket» parte fortissimo, e
sembra intenzionato a ripetere la prestazione che l'ha visto dominare Junhui: la prima sessione si chiude per 62 in suo favore, con l'australiano che
sembra non esserci. Ma la pausa deve
avergli fatto bene (che ricorra anche
lui al «Piano B» congegnato da Paul
Hunter?), poiché alla ripresa del gioco lo si vede trasformato, pieno di
grinta: trova il suo ritmo migliore e
mette alle corde O'Sullivan: stavolta è
l'inglese a tirare un sospiro di sollievo
Carter in grande spolvero, che lo seppellisce per 13-6.
L'Hendry che si è visto a Sheffield è
un giocatore rapidamente incamminato sul viale del tramonto; i frangenti in
cui riaffiora lo schiacciasassi degli
anni '90 sono sempre più rari e brevi,
intervallati da sequenze negative in
cui è fin troppo chiaro che la fiducia
nei suoi mezzi non è più quella di un
tempo, e sul suo volto si legge un
qualcosa di sconosciuto fino a pochi
anni fa: l'ineluttabilità della sconfitta.
I suoi tifosi possono tranquillizzarsi:
ci vorranno ancora parecchi anni prima che lo scozzese si trasferisca, magari, in uno studio televisivo a tenere
compagnia a Davis e Parrot; tuttavia
sarà bene che si accontentino di qualche sprazzo di classe qua e là durante
la stagione agonistica, poiché l'Hendry
dei tempi d'oro, penso si possa dire
con assoluta certezza, non lo rivedremo più.
Mark Selby, rivelazione del torneo
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Un altro nome, che puntualmente ritorna in auge al mondiale (favorito
dalle lunghe distanze a lui predilette),
è quello di Matthew Stevens. Al gallese, due volte finalista sconfitto a
Sheffield, nessuno ha mai negato il
riconoscimento di un grande talento e
una classe da campione; quello che gli
è sempre mancato sinora è il cosiddetto «killer instinct», quella cattiveria
agonistica che ti fa tagliare il traguardo un istante prima del tuo avversario.
Dopo due convincenti vittorie su Delaney e Allen (altro giovane da tener
d'occhio) si trova a dover affrontare
Shaun Murphy nei quarti: occasione
maro: a partita ormai compromessa,
gioca sciolto e si trova 80-0 con 10
rosse e 10 nere imbucate, le 5 rosse
rimanenti ottimamente distribuite e i
colori sui loro spot. La tensione diventa sempre più evidente (ricordiamo
che un 147 al Crucible vale ben 147.000 sterline, più le 10.000 per la
miglior serie del torneo!!!) e la sua
corsa si ferma a 97. Peccato!
Ronnie O’Sullivan, sconfitto da
Higgins nei quarti di finale
Nulla di fatto anche per Peter Ebdon,
il quale si fa travolgere dal giovane
Mark Selby che sembra trovarsi molto a suo agio a Sheffield, dopo la
splendida prestazione dell'anno scorso
quando eliminò il favorito Higgins al
primo turno e l'esordio di quest'anno,
in cui supera uno Stephen Lee che non
sbagliava mai e si era portato avanti
per 5-0. Ebdon, oltre ad abbandonare
le speranze di primato in classifica,
torna a casa con un altro boccone a-
per il «gong» di fine sessione: siamo
8-8! La sessione conclusiva sembra
iniziare ancora sotto il segno di Robertson, ma Ronnie tiene duro fino al
10-10 e poi lancia lo sprint finale:
l'australiano non è in grado di reagire,
e deve cedere il passo al più esperto
rivale per 13-10... delusione per lui,
ma dalla sua ha sia il tempo che i
«numeri» per rifarsi nei prossimi anni.
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Lo scozzese Maguire rimpiangerà a
lungo l'occasione persa con Higgins
Dall'altra parte del tabellone, continua
il cammino «da incubo» per O'Sullivan: dopo Junhui e Robertson ora gli
tocca Higgins, che sembra aver trovato la forma migliore proprio al mon-
perfetta di prendersi una rivincita dopo la drammatica finale del mondiale
2005!
Stevens è in condizioni eccezionali,
gioca il suo miglior biliardo e per una
volta lascia da parte la leziosità che
tante partite gli è costata nella sua
carriera. Chiude la seconda sessione
addirittura 11-5, sembra finita. Alla
ripresa, dopo due frame si va sul 12-6,
e già si dipingono i nuovi possibili
scenari di classifica dopo la sconfitta
di Murphy, ma qui le cose iniziano a
complicarsi: l'inglese gioca ormai rilassato senza nulla da perdere, mentre
Stevens va sempre più in sofferenza e
comincia a sbagliare biglie decisive,
spesso tutt'altro che impossibili. 12-8,
12-10, 12-12... il gallese non esiste
più, ormai schiacciato dal peso di tutte
le occasioni mancate, e Murphy non si
lascia scappare l'occasione di siglare
la più clamorosa rimonta nella storia di Sheffield: mai un giocatore era
riuscito a risalire da 5-11 per vincere
un match al meglio dei 25 frame.
Sconfitta devastante per Stevens, che
per di più deve incassare il duro colpo
dell'uscita dai top 16, che lo costringerà a giocare le qualificazioni l'anno
prossimo. Un'occasione d'oro perduta,
speriamo che non sia l'ultima per il
più forte giocatore (forse dopo Jimmy
White) a non aver mai vinto un titolo
mondiale.
PAG 9
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Il suo avversario in semifinale è un
altro campione ritrovato: Stephen
Maguire. Lo scozzese, che tre anni fa
era sembrato il nuovo «messia» dello
snooker, si era poi perso per strada,
smarrendo le doti che ne avevano contraddistinto l'inizio di carriera, specie
nel gioco a distanza. Nei primi turni di
questo mondiale, approfittando anche
di un varco nel tabellone lasciato da
Dott, mette in mostra un ottimo gioco
e sigla serie di grande qualità tra cui
un bellissimo 143 (contro Hamilton,
nei quarti), e si presenta decisamente
«in fiducia» all'appuntamento con il
connazionale.
Ne esce la miglior partita di tutto il
torneo, condotta per due sessioni sul
filo dell'equilibrio più assoluto con un
Maguire che costringe Higgins a sfo-
diale, al termine di una stagione incolore.
La prima sessione annuncia scintille,
con serie fantastiche da ambo le parti
a determinare una perfetta parità: 4-4.
Ma nella seconda sessione c'è un solo
giocatore in campo, ed è proprio lo
scozzese: Ronnie gioca male, non riesce ad arginare il suo decisissimo avversario e si va al riposo sull'11-5
Higgins... col traguardo fissato a 13,
era per lui solo una questione di mantenere i nervi saldi di fronte a un probabile colpo di coda di Ronnie, che in
effetti c'è stato: l'inglese riesce a portarsi fino al 9-12, ma un ultima rossa
mancata spiana la strada delle semifinali a Higgins.
Higgins primo finalista quindi, con la
prospettiva di uno scenario particolare
e suggestivo: se sarà Murphy a raggiungerlo, i due non solo si disputeranno il titolo (sarebbe il secondo per
entrambi), ma anche il primo posto in
classifica mondiale. Tutto questo, ovviamente, se l'avversario di Murphy è
d'accordo! E Selby (che dopo Lee ed
Ebdon aveva siglato un'altra bella vittoria al «photo-finish» su Carter) non
lo è stato affatto, d'accordo... match
nervoso, altalenante: 7 centoni alla
fine, ma anche tanti errori. Quello di
derare il meglio del suo repertorio per
restare in scia: nonostante ciò, con un
guizzo eccezionale Maguire riesce a
portarsi 14-10 dopo la terza sessione,
e sembra davvero poter sferrare il colpo del K.O. Ma il «Mago di Wishaw»
non si arrende, vuole fortissimamente
il secondo titolo mondiale che lo consacrerebbe definitivamente tra i
«grandi» della specialità, e combatte
come un leone. La svolta al 30° frame: avanti 15-14, Maguire è in serie,
ma fallisce la rosa decisiva al centro.
Higgins sale al tavolo e ripulisce, lanciandosi per la volata finale. La sconfitta lascia stordito il povero Maguire,
che commenta amaramente: «sono
devastato, forse non mi capiterà mai
più un'occasione simile di vincere il
mondiale». Da parte nostra non possiamo che augurargli il contrario, e
sperare che il suo ritorno ai massimi
livelli possa essere confermato nelle
prossime stagioni.
John Higgins al tiro.
La semifinale con Stephen Maguire è stata il miglior incontro di tutto il torneo
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Ali Carter, grande talento ma poca
«cattiveria», perde alla bella nei quarti
Ma quando gioca a biliardo fa decisamente sul serio... stavolta parte male
Di fronte dunque l'esperto Higgins,
che vuole a tutti i costi il secondo titolo mondiale che lo porterebbe alla pari
con i suoi due «gemelli» O'Sullivan e
Williams (sono tutti e tre del 1975), e
il giovane qualificato Selby, la cui
«favola» a Sheffield assomiglia molto
a quella che solo due anni fa portò
l'allora semisconosciuto Murphy a
sollevare il trofeo più ambito di questo
sport.
Davvero un bel tipo questo Selby, e
più di tutto ha stupito la sua simpatia e
la sua spontaneità anche nella spasmodica tensione di una finale mondiale:
quando un buontempone tra il pubblico tossisce apposta durante il suo
brandeggio, si volta, gli fa un bonario
sorriso e alza amichevolmente il pollice... Poi si rimette sul tiro e inchioda
una delle tante imbucate spettacolari
che ha messo a segno nel torneo; lo si
è visto persino firmare autografi mentre l'arbitro sistemava le bilie tra un
frame e l'altro!
Selby sulla blu al 30° frame, che regala a Murphy un vantaggio di 16-14,
sembra mettere la parola fine all'incontro. Ma il ragazzo di Leicester resta calmo, non demorde e mette a segno una serie da 68 per ridurre il gap,
pareggia con un frame nervosissimo e
chiude in bellezza con un 64 sotto
pressione degno di un veterano. E' 1716 per lui, e adesso... adesso c'è una
finale di Campionato del Mondo da
giocare!
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Antonio Girardi, di Como, terzo
classficiato a parimerito con Borroni
Le selezioni hanno visto batterie durissime degne di una prova del campiona-
Per il secondo anno consecutivo si è
tenuto presso il CSB 4 GIUGNO di
Magenta (MI) il Memorial Riccardo
Masini. Come l’anno precedente numerosi giocatori di tutta Italia, bravi e
meno bravi, sono giunti in quel di Magenta per partecipare ad una bellissima
gara nazionale magistralmente organizzata dal Sig. Gerli Angelo, titolare del
csb che ospita la manifestazione e
Monno Bruno in collaborazione con il
direttore di gara Sig Maragni, per onorare, con la loro presenza, la memoria
di un ragazzo che al biliardo ha dato
tanto.
Per chi non lo avesse conosciuto Riccardo Masini è stato una delle più grandi promesse del biliardo, scomparso
prematuramente a 27 anni, aveva ottenuto ottimi riscontri nell’ambito del
biliardo nazionale e non solo, sia per le
sue grandi doti di giocatore, sia come
persona con quella sua timidezza impacciata e quel sorriso dolce dipinto sul
viso.
Il Sig. Gerli ha quindi pensato di organizzare questa manifestazione per poter
tenere sempre vivo il ricordo di questo
piccolo-grande campione negli anni e
molti giocatori e appassionati del biliardo hanno accolto questa iniziativa,
ben 584 giocatori quest’anno hanno
partecipato alla gara che si è svolta al
csb 4 GIUGNO dal 24 Aprile al 1
Maggio.
Vince Salvatore Mannone
Negli incontri successivi il pubblico
può assistere a uno spettacolo biliardistico di tutto rispetto con Fabrizio Borroni che elimina prima Betti e poi, con
to italiano, ben 73 finalisti a questa
gara tra i quali grossi nomi del biliardo
attuale: R. Belluta, S. Mannone,
F.Borroni, J.Fillia, A.Bellocchio, M.
Aniello, C. Maggio, e tanti tanti altri.
Il giorno delle finali arbitri, organizzatori e giocatori sono stati impegnati in
un tour de force iniziato alle 9 del mattino e terminato oltre la mezzanotte.
Già le prime partite hanno visto
l’eliminazione di molti nomi importanti, incontri per altro seguiti da un affollatissimo pubblico che ha riempito la
sala per tutte le ore della giornata: Martinelli perde con Betti di Torino, Porati
vince su Lopez e perde poi con Mannone per entrare nei 32 finalisti, Arduini
di Modena ha la meglio sul campione
argentino Torregiani, Bellocchio elimina uno dei favoriti, Albrito, il campione del Mondo Aniello perde per mano
di Lupini di Milano. Proseguono invece la corsa per entrare nella rosa dei 32
giocatori, tra gli altri: Quarta, Sala,
Belluta, Campostrini, Summa, Della
Torre, Placido, Maggio, Di Santo, Borroni, Mannone.
«Marco Sala»
Con il suo impegno e la sua serietà, era la persona che avrebbe potuto dare quell’immagine nuova e
pulita di cui il biliardo ha ancora
bisogno»
Aveva tutte le carte in regola per
diventare il numero uno, cosa che
non sono riuscito a vedere in nessun altro suo coetaneo che si avvicinava a questo sport.
«Il mio ricordo è di un piccolo
Peter Pan nella vita e di un giocatore maturo e determinato nel biliardo, nonostante la giovane età.
una chiusura spettacolare, il giovane
Juan Fillia; Crocefisso Maggio, tornato
a vincere a Modena dopo la squalifica
che lo ha visto assente per un lungo
periodo, dà dimostrazione del suo grande talento vincendo su Ortolani di Firenze e Nicolas Fillia con delle esecuzioni davvero impeccabili accolte da
grandi applausi del pubblico attento e
partecipe. Ennio Campostrini raggiunge i quarti di finale con un ottima prestazione su Quarta e Donati; Marco
Salvatore Mannone riceve il premio in ricordo di Riccardo Masini dal cuginetto
(a destra), a sinistra il figlio Davide, sullo sfondo la mamma di Riccardo
II EDIZIONE DEL MEMORIAL MASINI
BW Magazine
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Come avviene il processo costruttivo?
Come dicevamo, la tecnologia di costruzione è mutuata dal settore delle
canne da pesca.
Una delle tecnologie utilizzate è chiamata filament winding, che consiste
nell’ avvolgimento di un filo, oppure
un nastro di fibra di carbonio, attorno
ad un mandrino, nel nostro caso troncoconico, che viene fatto passare attraverso un contenitore di resina per
l’impregnazione.
Oggi il processo produttivo avviene
in maniera differente soprattutto per
quanto riguarda l’impregnazione del
No, non avete sbagliato rivista, è
sempre BW Magazine, ed il soggetto
è il puntale della «vostra» stecca, e a
meno che non giochiate con una stecca completamente in legno, è sicuramente di materiale «composito».
Vogliamo infatti parlare di quell’oggetto conico che, insieme al cuoietto,
è forse la parte più importante dell’
attrezzo usato dai giocatori di biliardo.
I primi puntali in materiale composito giunsero sul mercato agli inizi degli anni ‘90 soppiantando abbastanza
velocemente tutti gli altri tipi di puntali per le stecche, sia metallici che
non, ed erano in fibra di vetro
(vetroresina) dopodiché comparve il
carbonio ed infine il Kevlar®.
La tecnologia costruttiva derivava da
quella delle canne da pesca, che adottava tali materiali già da qualche anno.
Ma di quali materiali è fatto, e come
vi e ne c o s tr ui t o u n p u nt al e ?
Alla base di tutto c’è sempre la fibra
di vetro e la resina epossidica, poi la
fibra di carbonio (carbon fiber o
anche meno propriamente
«graphite») e la fibra aramidica
chiamata Kevlar®.
In pratica alla resina viene aggregata
una fibra di rinforzo, che può essere
una di quelle sopra citate, o , come
avviene più generalmente , tutte e tre.
Ultimamente vengono utilizzati anche altri elementi come la fibra di
alluminio e di rame, ed altri se ne
aggiungeranno prevedibilmente in un
prossimo futuro.
La presenza della fibra di carbonio è
praticamente costante in tutti i tipi di
puntale, perché dà al puntale stesso la
giusta rigidezza torsionale.
Dopo questa fase il puntale viene
«rullato» con un macchinario apposito per eliminare le eventuali bolle
d’aria che si possono formare durante
la fase di stratificazione stessa, dopodiché si avvolge in un foglio di polietilene forato per la degassificazione e
messo a «cuocere» in «autoclave»,
ovvero in forno a pressione, ad una
temperatura di 120 ÷130° per 90 minuti.
Ultimamente sul mercato sono apparsi dei puntali che hanno l’ apparenza
materiale.
Infatti si è passati all’ utilizzo di un
materiale già impregnato di resina
chiamato «prepreg», che consente un
controllo più approfondito della
quantità di resina utilizzata, ed un
miglior controllo del processo produttivo.
In pratica attorno al mandrino viene
avvolto ora non più un filamento o un
nastro, ma un intero foglio di tessuto,
già impregnato con la resina, e che
può essere di fibra di vetro, di carbonio, di Kevlar® o di altro materiale.
In generale l’ ordine di stratificazione, questo è il nome con cui viene
chiamato l’ intero procedimento, avviene avvolgendo un primo strato di
fibra di vetro, poi uno di fibra di carbonio e poi eventualmente uno strato
di Kevlar®, ma non necessariamente
in questo ordine, anche se fino ad
oggi è stato il processo più utilizzato.
Processo costruttivo di un puntale in fibra composita
di Andrea Rondini
Finita la «cottura» il puntale è pronto
per essere finito, ovvero per essere
tagliato a dimensione riempito con
del leggerissimo materiale fonoassorbente e per l’ incollaggio della ghiera, generalmente in PVC, e dell’ attacco al calcio della stecca, operazioni che però vengono svolte dal costruttore delle stecche, e non dal costruttore del puntale.
Quello qui illustrato vuol essere solo
l’ esemplificazione del sistema di
costruzione di un puntale in materiale
composito.
Si è scelto volutamente di non entrare
nello specifico con dati e tabelle sui
materiali utilizzati, ne sulla differenze che intercorrono fra un puntale ed
un altro dal punto di vista del comportamento durante il gioco, perché
nulla avrebbe aggiunto alla comprensione del processo costruttivo.
In fondo è solo... una canna da pesca!
esteriore del legno, ma che con il
legno non sono neanche parenti: infatti si tratta solo di un foglio
«decorativo» (sublimato) avente l’
apparenza del legno o di altri materiali, ma che non contribuisce in alcun modo alle caratteristiche fisicomeccaniche del puntale stesso
(Potrebbero pure mettere un foglio
con disegnata una casetta ed un alberello!!). E non bisogna farsi ingannare dai nomi che le aziende danno a
questi prodotti: lo scopo è prettamente commerciale.
IN PRINCIPIO FU… LA CANNA DA PESCA!
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però: forse ha dormito poco per l'eccitazione, forse patisce la stanchezza dei
96 frame giocati fino alla semifinale;
fatto sta che nelle prime due sessioni
dapprima arranca, poi gradualmente
sparisce dal campo; si va al riposo sul
12-4 Higgins e già si discute se avremo una sessione serale conclusiva, o
se allo scozzese basterà quella pomeridiana per chiudere il conto…
Non ha dubbi in proposito Selby, che
vuole dimostrare di non essere lì per
caso: inizia la sessione pomeridiana di
lunedì con ritrovata freschezza, e la
tranquillità di chi non ha nulla da perdere: tra lo stupore generale, inanella
sei frame consecutivi mentre Higgins
non può che stare a guardare! Ne man-
Shaun Murphy ha ceduto in
semifinale all’amico Selby
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Non ci resta che una parola conclusi-
cherebbero ancora due prima dell'intervallo, ma il ritmo piuttosto lento
imposto dai giocatori convince l'organizzazione a una chiusura anticipata,
per dare ai giocatori un giusto riposo
prima della sessione conclusiva. Buon
per lo scozzese, che quasi certamente
in quelle condizioni avrebbe perso
anche quei due frame, vanificando
tutto il vantaggio costruito la domenica.
Al rientro in campo, si vede già un
altro Higgins: più preciso e determinato, riporta il match su un piano di parità e non si fa irretire dall'evidente tentativo di Selby di rallentare il ritmo.
Quasi incredibile la nonchalance con
cui il giovanotto resta anche 2 minuti
a riflettere sul tiro, senza apparentemente avvertire alcun disagio nei confronti di un pubblico che inizia a spazientirsi un po'. La tattica comunque
dà qualche buon frutto, e Selby riesce
a ridurre a 1 solo frame il suo distacco: 13-14. Higgins si aggiudica l'importantissimo 28° parziale, e l'ancor
più decisivo 29°, dopo che Selby ha
gettato via un'ottima occasione di riportarsi sotto, fallendo una comoda
imbucata al centro. Higgins non si
volta più indietro, e piega definitivamente la resistenza del tenace avversario con uno splendido 129 e un 78
conclusivo che suggellano il 18-13
finale.
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va, andando a ripescare i pronostici
fatti in agosto, in fase di presentazione
della nuova stagione. Direi che possiamo essere più che soddisfatti: il nostro
favorito Higgins non ci ha delusi, riscattando una stagione tutto sommato
deludente con un trionfo mondiale che
lo riporta al vertice della classifica; tra
i giovani, Junhui, Murphy e Robertson
hanno certamente mantenuto le promesse, vincendo tutti almeno un torneo e guadagnando moltissime posizioni in classifica; e persino la puntata
«azzardata» su Mark Selby si è rivelata vincente: una finale mondiale e un
undicesimo posto in classifica, davvero niente male!
Vogliamo comunque tranquillizzare i
tanti appassionati di questo splendido
gioco, che non rimarranno a bocca
asciutta nei prossimi mesi: abbiamo
tutta un'annata alle spalle da riassumere, e per i mesi estivi sono in programma alcuni interessanti articoli di approfondimento, aspettando la ripresa
delle ostilità in agosto col Northern
Ireland Trophy!
E' stata una grande stagione per lo
snooker, ma siamo certi che la prossima lo sarà ancora di più: il fascino di
questa specialità sta definitivamente
conquistando anche l'Italia, e i nuovi
tavoli che vengono installati mese
dopo mese non fanno che confermarlo... A risentirci presto dunque, buon
snooker a tutti!
di Enrico Galli
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«Sì, è vero. Mio padre, che è un grande
appassionato di questo sport, mi portò
nel bar del paese per la prima volta
all’età di 9 anni. E lì chiaramente la
specialità più in voga era la bazzica.
BW: Una volta mi raccontasti che le
prime volte hai cominciato giocando
alla specialità della bazzica. Ma in
che modo ti sei avvicinato al biliardo
e soprattutto a quale età?
«Crocefisso è un nome molto diffuso
nel mio paese. Nella nostra famiglia è
anche una tradizione, difatti è anche il
nome di mio nonno.»
BW: Perché ti hanno chiamato Crocefisso, un nome molto particolare?
Piacere, Maggio.
Nome: Crocefisso.
Luogo di Nascita: Torchiarolo
(Brindisi)
Data di Nascita: 02-05-1962, Età 45
anni.
Figli: Alessandra (8), Roselenia (12).
Compagna: Marzena.
Chi è il più forte?! Chi sta fuori per
quasi tutta una stagione, torna e vince,
vince… e vince fino a quando di partite
non ce ne sono più? Uno solo! Ce n’è
solo uno che non molla mai. E al di là
del nome mariano, primaverile, solare,
è un giocatore che lo puoi solo amare o
odiare. D’accordo il campione è così,
ma l’uomo?
Europei a squadre nel 2005
Intervista al numero 1!
PAG 12
«Cose spiacevoli da raccontare non ne
ho. Di divertente... sicuramente il 7
sponde di calcio che tirai durante la
fase eliminatoria di un europeo, contro
un Danese. Con quel tiro realizzai 8
punti di castello più 3 di pallino, e lasciai le biglie diagonalizzate in bucabuca. Lui che non sapeva come replicare mi guardò incredulo e disorientato…
Ed io gli feci segno di pagare 2 e biglia
BW: Un aneddoto divertente nel biliardo ed uno che invece preferisci
non ricordare?
«Nel 1985, quando nella sfida con Carlo Cifalà uscii vincitore. Da lì poi cominciò il nostro eterno confronto, sempre nel rispetto della persona, con stima
ed amicizia.»
BW: Quando hai capito di essere
forte? …ed imbattibile?
«Una finale di batteria nel torneo nazionale di Ortona (Ch). Eravamo andati
alla bella ed il mio avversario, Gianluca Berdini, conduceva la goriziana (al
400) per 398 a 120. Chiaramente la
ricordo perché alla fine riuscii a vincerla io.»
particolarmente, e perchè?
All’ultima prova BTP di Modena, che lo ha visto vincitore
BW: Qual è la partita che ricordi
«A 17 anni. Era una gara regionale
all’italiana. Ricordo che giocai la finale
contro Antonio Crisci.»
BW: Quando hai vinto il tuo primo
torneo?
«Non un giocatore di biliardo, ma un insegnante
di educazione fisica. Lui
pur non giocando a biliardo mi trasmise delle nozioni che molto spesso
vengono sottovalutate
anche dai giocatori più bravi. Erano
trucchi ed esercizi sulla coordinazione,
sull’allineamento, e sull’impostazione
del corpo, essenziali per poter giocare
bene.»
BW: Ci sono persone a
cui sei particolarmente
legato che hanno segnato
il tuo percorso?
Quindi il mio è stato un
approccio di biliardo a
360°, imparando da subito
il controllo e la distribuzione delle forze su entrambe le biglie.»
MAGGIO VS… 1 FISSO!
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L’apprezzamento nei nostri riguardi
sta crescendo esponenzialmente an-
A fine mese si svolgerà il campionato
del Mondo di Palla 10, sempre negli
Stati Uniti, e ben tre azzurri
(l’onnipresente Fabio, Alessandro
Torrenti e Moreno Kraljevic) sono
stati inseriti nel tabellone principale.
Gli eccellenti risultati agonistici degli
ultimi tempi sono solo una parte dei
successi ottenuti dal nostro Paese in
termini di riconoscimento ed immagine a livello internazionale.
Il momento magico degli azzurri
all’estero, inoltre, non si limita alla
sola Europa. Nel circuito professionistico americano, l’UPA, i nostri portacolori si stanno facendo valere e
conoscere sempre di più. Abbiamo
già illustrato i buoni risultati della
tappa di Valley Forge, e nel torneo
successivo in California, vinto da
Bustamante, altri ottimi piazzamenti
(Petroni 9°, Torrenti 13°) ci regalano un sempre maggiore ottimismo.
svoltisi il mese scorso in Repubblica
Ceca da parte del napoletano Vittorio de Falco (peccato per lo sfortunato quarto di finale col polacco Babica, che avrebbe consegnato al nostro
Totò una meritata medaglia), consentirà all’Italia di piazzare nel tabellone
principale del prossimo Campionato
del Mondo di Palla 9 ben tre rappresentanti: Petroni, Muratore e il “quasi
medagliato” partenopeo.
Alessandro Torrenti, a fine mese sarà
negli USA per i Mondiali di palla 10
BW Magazine
Per una volta, il naturale (e un po’
italiano) pessimismo nei riguardi del
prossimo futuro abbandona il campo
per lasciare spazio alla speranza, suffragata dalle recenti soddisfazioni, di
Questa è senza dubbio la strada giusta per offrire all’Europa del pool,
negli anni passati non molto ben disposta verso i nostri rappresentanti,
l’immagine che l’Italia merita.
Se la Federbiliardo ha dato bella mostra di sé e delle sue potenzialità in
occasione dell’Eurotour campano,
l’IPF non vuole essere da meno (a
volte un po’ di sana concorrenza può
anche essere positiva) e per i primi
tre giorni di giugno è in programma a
Parma un torneo internazionale che si
annuncia ricco di grandi nomi e di
aspettative interessanti.
Se poi dovessero essere vere le voci,
sempre più insistenti, di un imminente ritorno del pool sugli schermi della
Rai, con queste premesse non potremo che aspettarci una crescita esponenziale della specialità, sul territorio
nazionale, anche dal punto di vista
delle numeriche oltre che dal già soddisfacente bilancio dei risultati agonistici.
che grazie agli sforzi degli organi
dirigenziali delle nostre federazioni,
che, anche se la situazione “politicobiliardistica” interna non è delle più
rosee, si stanno prodigando per far
crescere il nostro pool anche agli occhi degli altri.
Un esempio lampante di questo è
l’eccellente organizzazione della tappa italiana dell’Eurotour, da parte
dello staff della Federbiliardo, svoltasi il mese scorso a Castelvolturno
(CE).
La lussuosa cornice dell’hotel Holiday Inn ha ospitato i 256 giocatori
provenienti da tutta Europa nel migliore dei modi, raccogliendo consensi da parte di tutti e complimenti dalla Federazione Europea, che, affidando una delle sette tappe annuali
all’Italia, ha avuto conferma di aver
fatto la cosa giusta. Il torneo, che
avrà visibilità sul canale satellitare
Eurosport, è stato vinto dal tedesco
Christian Reimering in finale col russo Stepanov (alla seconda finale persa consecutivamente), ed è stato arricchito dalla presenza dei giocatori
del Napoli Calcio, molto simpatici ed
interessati al gioco (hanno addirittura
acquistato due tavoli per il loro ritiro), che hanno premiato i vincitori.
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Gabriele Cimmino,
ottime prestazioni per lui nel 2007
di Francesco Tomati
una dignità finalmente equiparabile a
quella che il pool ottiene già da anni
negli altri Paesi del Mondo.
E se mai dovesse arrivare il tanto
agognato inserimento del biliardo tra
gli sport olimpici, mai come oggi
possiamo permetterci di pensare che
siamo sulla buona strada per presentarci preparati all’appuntamento.
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PAG 16
Fabio Petroni, attualmente in testa alla
Come se non bastasse, a riclassifica EPBF, affiancato dall’olandese Feijen
dosso
dei
«top
ten» (tredicesima piazza) c’è
un Bruno Muratore sempre più cotale: ben nove nostri atleti, quasi tutti
stante nel rendimento, anche grazie
in ascesa, fanno parte dei primi cento
alla ritrovata forma fisica, che nella
(Torrenti 34°, Cimmino 49°, Kraljeprossima tappa potrà mettersi alle
vic 57°, De Falco 63°, Tomati 67°,
spalle il peggior piazzamento degli
Margola 73°, Pascasi 90° oltre a Peultimi dodici mesi, sessantacinquesitroni e Muratore), con almeno un
mo, provando a portare all’Italia un
altro paio, Michelotto e Monaco, in
altro risultato senza precedenti: due
procinto di unirsi alla compagnia in
azzurri nei primi dieci.
virtù della loro assenza alla prova
dello scorso anno.
Ma non sono solo loro, Fabio e Bruno, che danno lustro all’immagine
Un altro risultato eccezionale, il
dello Stivale nel panorama continenquinto posto ai Campionati Europei
chi è l’attuale numero uno
d’Europa, seppure in coabitazione con il fortissimo olandese Niels Fejien? Ebbene
si, ce l’abbiamo fatta: Fabio
Petroni. Il nostro miglior
portacolori ha raggiunto la
vetta del ranking EPBF in
occasione dell’Eurotour di
Sindelfingen, in Germania
(vinto dall’inglese Daryl Peach in finale contro lo svizzero Dimitri Jungo), con un
nono posto che gli ha consentito finalmente di risalire
quel paio di posizioni che lo
separavano dal fatidico numero uno. La prospettiva
diventa ancora più rosea se si
pensa che Fejien, il mese
prossimo in Austria, dovrà
difendere il terzo posto
dell’anno passato, contro una
migliorabilissima nona posizione del giocatore romano.
Bruno Muratore, 13° posto nella classifica dell’EPBF
Maggio 2007, dicevamo. È una data
storica, senza dubbio. Volete sapere
Il Pool italiano è ancora piccolo, ma
sta bene, è in salute, e sta vivendo
uno stato di grazia assolutamente
inedito e beneaugurante in prospettiva futura.
Grazie alla passione e all’impegno di
pochi, giocatori e dirigenti, finalmente l’Italia può essere annoverata di
diritto tra coloro che a questa specialità stanno dando tanto, e ricevono le
giuste soddisfazioni.
Più volte, sulle pagine di BiliardoWeb Magazine, ci è toccato evidenziare come l’Italia del Pool sia nettamente indietro rispetto agli altri Paesi
europei e mondiali. Abbiamo constatato che il nostro migliaio, su per giù,
di tesserati, per di più tristemente
divisi in due Federazioni, è un granello di sabbia rispetto ai milioni di
praticanti ed agonisti sparsi per tutto
il globo.
La carenza di Centri Sportivi adeguati e di una cultura del gioco con le
buche, dovuta anche alla maggiore
diffusione della specialità nazionale, i
birilli, ha fatto sì che un Paese come
il nostro, che in quasi tutti gli sport
appartiene all’elite mondiale, fino ad
oggi sia stato considerato ben poco
competitivo e assolutamente lontano
dal “giro” delle Nazioni che contano
nel panorama del pool internazionale.
Ma oggi, maggio 2007, siamo lieti,
anzi estasiati, nel constatare che, parafrasando la celebre massima di
Brandon Lee ne «Il Corvo», «Non
può piovere per sempre».
Tra le mille difficoltà dell'attività nazionale, i nostri giocatori riescono ad emergere in Europa
IL MOMENTO D’ORO DEL POOL AZZURRO
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a) Abilità, precisione e misura:
Io: 9. Cavazzana: 10.
b) Professionalità (inteso come impegno, allenamento):
Io: 1. Tutti: media dell’8.
c) Forza mentale:
Io: 10. Nessuno.
d) Tattica di gioco (Ita/TuttiDoppi/
Goriziana):
Io: 10/10/6 = media 8 e mezzo.
All’Italiana nessuno; a TuttiDoppi e
Gorizia Albrito: 9.
e) Gioco di prima:
Io: 10. Nessuno, perché sono tutti degli
spingi-biglia.
f) Gioco di sponda:
Io: 6. Albrito: 9.
g) Positività (nel gioco):
Io: 0. Nessuno perché hanno tutti un
BW: Per ognuna di queste caratteristiche che voto (da 1 a 10) ti dai tu, e
quale tuo collega apprezzi maggiormente?
«Difetti tanti. Pregio uno solo: essere il
più forte di tutti.»
BW: Un tuo pregio ed un tuo difetto…
«Carlo Cifalà. Perché nonostante i suoi
problemi si è sempre distinto dagli altri,
comportandosi da numero 1.»
BW: Quale Professionista stimi maggiormente, e perchè?
libera.»
Saint Vincent 2005,Campionati
Italiani di categoria
BW Magazine
«No, non uso
nessuna tecnica
particolare. Bisogna saper accettare le situazioni e
soprattutto imparare a soffrire. Se
vuoi essere un
vincente non devi
mai lasciarti andare e credere in
te stesso. Francamente non mi
capita spesso di
trovarmi in questa condizione di
disagio, perché
ho piena fiducia
nei miei mezzi.
Quindi
gioco
senza paura, e mi
carico soprattutto
«Sì, è vero. Sono un istintivo puro. Per
quanto riguarda l’approccio, sono automatismi di anni di gioco che sono difficili anche da descrivere. Vado sul tiro e
sento che io ed il biliardo siamo un
tutt’uno. E’ un feeling inscindibile.
Quando eseguo il tiro non guardo mai la
direzione della stecca, perché già so con
BW: Nel gioco tutti dicono che sei un
istintivo. E’ vero? Ci racconti il tuo
approccio al tiro?
«Niente moto, a parte la mia Kawasaki
Ninja da 150 cavalli.»
BW: Fai attività fisica: bicicletta, corsa, palestra?
con le biglie decisive.»
La sua Kawasaki Ninja da 150 cavalli
PAG 13
Primo classificato ai Campionati Italiani di Saint Vincent
nel 2005, categoria Professionisti
BW: Quando arriva il momentaccio
come ne esci? Usi tecniche mentali, di
concentrazione?
BW: Fai scuola di biliardo? In passato hai mai preso lezioni?
«No, non faccio scuola di biliardo e non
ho neppure mai preso lezioni. Sono un
autodidatta.»
«Non ho fiducia nei giovani di oggi.
Andando in giro per l’Italia, prendo
sempre più coscienza che manca in loro
il dovuto rispetto e l’umiltà per vincere
e diventare dei campioni. Oltretutto ci
sono molte cose che anche a livello gestionale, amministrativo ed organizzativo andrebbero cambiate. Se si pensa di
voler vivere di biliardo oggi è difficilissimo. Sinceramente se dovessi dare un
valido consiglio ad un giovane questo
sarebbe di aprire gli occhi e cambiare
sport.»
BW: Credi nei giovani per il futuro
del biliardo? Cosa consiglieresti ad un
ragazzo per un buon approccio? Quale caratteristica non deve mai mancare?
«Nessuna rinuncia, semmai tanti sacrifici. Sono stato ripagato per più di quello
che avrei meritato.»
BW: Qual è la rinuncia più grande
che hai fatto per il biliardo? Ti ha
ripagato?
50% di mala e 50% di buona sorte.
h) Correttezza e lealtà:
Io: 10. Cifalà: 9.
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BW: Hai praticamente vinto tutto
quello che c’era da vincere: Campio-
«Il mio occhio dominante è quello interno.
Solitamente uso un ponticello aperto,
tranne in alcuni particolari tiri smorzati,
in gergo di mezzo colpo, dove mi trovo
meglio con l’occhiello.
L’impugnatura avanti, sempre a mano
chiusa, incollata sulla stecca, anche nei
tiri di esibizione, di massè. Cambio velocità e penetrazione di steccata in base
al tiro che voglio eseguire.»
BW: Occhio dominante, ponticello
preferito, impugnatura?
«Peso: 630 gr. Bilanciamento: a 41cm.
Materiale manico: Acero. Materiale
puntale: Kevlar (da 114gr e 72cm)»
BW: Ci parli della tua stecca? quali
caratteristiche deve avere?
«Come detto in precedenza sono istintivo e gioco sul colpo d’occhio, la mia
esperienza e la mia sensibilità.»
BW: …e di prima?
BW: Hai voglia di parlare della tua
«Non li ho mai provati, ma se come
dicono favorissero i giocatori più tecnici
io mi troverei ulteriormente avvantaggiato. Comunque non sono per il cambio dei biliardi; sono altre le cose che
dovrebbero cambiare.»
BW: Cosa pensi dei futuri biliardi
con le buche? Dicono che arginino il
fenomeno degli sparatori, favorendo
un gioco più tecnico.
«Perché Saint Vincent è una gara per
gorizianisti, quindi non per le mie caratteristiche.»
BW: Di sponda usi sistemi particolari?
«Non uso conteggi. Preferisco sfruttare
delle semplici diagonali di riferimento.
Di sistemi numerici ne conosco tanti ma
evito di usarli perché mi portano a deconcentrarmi e ad essere meno preciso.»
nato Italiano, Europeo e Mondiale,
sia individuali che a squadre. Come
mai non hai ancora vinto il Gran Prix
di Saint-Vincent?
la posizione del corpo dove mira e che
va dritta. Quindi mi concentro essenzialmente sulla direttrice che congiunge
battente e punto di palla.»
Con la squadra Italiana agli Europei di Sotteville (Francia) nel 2005
BW Magazine
di Fabio Margutti
Qui termina l'intervista con un grande
del nostro tempo. Un giocatore che ha
vinto e continuerà a vincere tutto. Un
uomo che ancora una volta ha dato prova di essere il protagonista. Personalmente, vorrei aggiungere che sotto il
profilo umano ricorderò a lungo la sua
stretta di mano sincera.
In bocca al lupo, Tigre!
«Tutti mi chiamano: la tigre. E mi piace
molto.»
BW: Che soprannome ti daresti?
«La forza me l’ha data il nome che porto, e sono fiero di portare. Sicuramente
ha contribuito anche la fragilità del circuito professionistico. Al di là di questo
tutte le partite che ho affrontato, dalla
prima nelle selezioni fino alla finale
perché ero stato servito ai giocatori su
un piatto d’argento. Ma nonostante tutte
le difficoltà ed avversità penso di aver
dimostrato ancora una volta di essere
sempre il numero 1.»
BW: Cosa ti ha dato la forza dopo il
periodo di stop per riuscire a vincere
il BTP di Modena? E’ stata una tua
impresa o è fragilità del circuito professionistico? Ci racconti la fase dove
hai sofferto maggiormente?
«Siviglia 2006 – Mondiale 5 birilli. Lì
ho ricevuto le scorrettezze più grandi
della mia carriera da professionista.
Preferirei evitare di parlarne.»
squalifica? Ti è dispiaciuto?
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www.biliardoweb.com
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Non è finita qui: ad Aprile in Grecia
si è anche svolto un incontro amichevole tra due squadre greche (A e
B), una egiziana ed una italiana,
formata da Marco Zanetti, Antonio
Oddo, Salvo Papa e Mimmo Mingiardi.
Danimarca e Francia.
L’altro team è il Jonia Amatori
Biliardo di Giarre (CT), composto
da Brillante, Cimino, Bitetti e Smajlovic; hanno giocato in Turchia, ad
Istanbul, contro Germania, Grecia,
Turchia e Francia. Purtroppo entrambe le squadre non sono riuscite
a qualificarsi per le finalissime, ma
naturalmente avevano di fronte avversari di alto rango: in uno dei due
team olandesi che partecipavano
c’erano Blomdahl e Sanchez insieme: pensate anche al livello delle
altre squadre, quindi niente di strano
che le nazioni più deboli abbiano
almeno un certo timore reverenziale
nei confronti dei blasonati colleghi.
Quindi solo parole di stima ed incoraggiamento per le nostre due compagini e speriamo che si possa continuare su questa strada anche con il
sostegno morale ed economico della
nostra federazione.
La squadra italiana che ha vinto il quadrangolare in Grecia, da sinistra a destra:
Salvatore Papa, Pietro Croci, Domenico Mingiardi,
Antonio Oddo e Marco Zanetti
Oltre alla prova suddetta, l’Italia è
stata presente dal 27 al 29 Aprile
nelle qualificazioni per le finali del
campionato europeo 3 sponde per
squadre; un team, Palestra Hartes,
impegnato in Spagna (Alicante) e
formato da Notarrigo, Cortese, Picciano e La Rosa; ha combattuto con
le squadre di Spagna, Portogallo,
Questa prova si svolgerà dall’11 al
17 Giugno ed auguriamo a tutti i
nostri amici una buona prestazione.
Ormai eravamo abituati a vedere
nelle classifiche estere di carambola
i soliti nomi: Zanetti e, sporadicamente, qualche altro italiano messosi in luce ai vertici dei campionati
italiani; naturalmente Antonio Oddo, Sciacca, Mancini, solo per citarne qualcuno. Ma quest’anno la presenza è notevolmente più consistente: nella prova open della Coppa del
mondo a tre sponde si sono iscritti
Zanetti, Niceforo, Mancini, De Biasi, Grande, Mingiardi, Sciacca e
Pellegrino, quindi ben otto italiani
in terra ellenica, a Corfù, per fare
esperienza e consentire quella crescita che tutti auspichiamo da anni.
Nutrita partecipazione dei nostri atleti nelle competizioni internazionali
di Roberto Garofalo
Insomma, qualcosa si muove nel
panorama internazionale: il piacere
di misurarsi fuori casa con giocatori
stranieri, la voglia di imitare e quindi crescere, sono tutti elementi che
ci lasciano ben sperare, al di là dei
risultati che i singoli possono ottenere in questo momento. Forse sarebbe ora che la federazione iniziasse degli stage addestrativi in giro
per l'Italia, approfittando del momento favorevole; le idee non mancano, la voglia c’è, basta solo iniziare, coraggio!
Ebbene, la squadra italiana ha vinto con grande soddisfazione generale. Tutti hanno dato il loro valido
contributo vincendo almeno un set e
quindi accumulando preziosi punti
per la nostra squadra. Nel primo
incontro l’Italia vinceva 3-1 con la
Grecia B; stesso risultato con
l’Egitto, perdeva poi con la Grecia
A e quindi si arrivava alla finale tra
le due squadre con più punti: Italia e
Grecia A; Zanetti e Oddo vincevano
sui greci (2-0 e 2-1 rispettivamente);
Papa perdeva con Papakonstantinou
e la partita tra Mingiardi e Kasidokostas veniva interrotta mentre era
in vantaggio il catanese perché ormai ininfluente per il risultato ormai
acquisito dall’Italia. Le medie non
sono state altissime per problemi di
materiali di gioco, sicuramente
l’umidità del sito ha reso i tavoli
non perfetti per la corretta risposta
alle traiettorie; anche alcuni problemi all’impianto elettrico hanno costretto gli atleti a giocare quasi con
luce ambientale. Zanetti ha però
vinto con l’egiziano El Araby i suoi
2 set in 10 riprese, quindi con media
di 3.000. La migliore partita di Oddo è stata con il greco Sakkas, 2-0 in
27 riprese (1.111 di media), quella
di Mingiardi con l’egiziano Yacoub,
2 set vinti in 32 riprese (0.938 di
media); Papa non è riuscito a vincere con nessuno dei suoi avversari ma
ha comunque raccolto a suo favore
un paio set che, come detto in precedenza, sono stati determinanti per
l’economia dei risultati finali.
LA CARAMBOLA «MADE IN ITALY»VA DI MODA IN EUROPA
BW Magazine