MINISTERO DELLE ATTIVITA` PRODUTTIVE Direzione generale
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MINISTERO DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE Direzione generale per il commercio, le assicurazioni e i servizi Ufficio D4 – Ricerche e Studi CENTRI COMMERCIALI AL DETTAGLIO BREVI NOTE DI SINTESI L’indagine sui Centri Commerciali al dettaglio è un’indagine diretta, realizzata ogni due anni dalla Direzione Generale del Commercio, delle Assicurazioni e dei Servizi attraverso le Camere di Commercio, con il contributo economico per la rilevazione sul campo fornito dall’Istituto Nazionale della Distribuzione e dei Servizi (INDIS/Unioncamere). L’indagine, alla sua quinta edizione, intende fotografare le caratteristiche principali di una formula di grande successo, ormai sufficientemente consolidata nel panorama distributivo italiano, che presenta una propria specificità legata a più ridotte dimensioni rispetto alle realizzazioni d’oltralpe, funzionali alle diverse localizzazioni, spesso urbane, e che attualmente sta raggiungendo anche una migliore diffusione sul territorio. Sulla base della definizione di Centro Commerciale al Dettaglio, fornita dal D. Lgs. 114/1998, l’indagine prende in esame anche i centri di minori dimensioni, procedendo ad una analisi differenziata per centri con superficie di vendita, rispettivamente, superiore e inferiore ai 2.500 mq. L'indagine nel suo complesso sarà pubblicata nel "Rapporto sugli aspetti strutturali del sistema distributivo italiano", che annualmente registra i risultati dell'attività di monitoraggio svolta dalla Direzione. Nell'anticipare le tavole statistiche più significative, si sintetizzano le principali caratteristiche emerse. • Il numero di Centri Commerciali al dettaglio operanti in Italia al 1° gennaio 2003 è pari a 603, di cui 503 con superficie di vendita superiore ai 2.500 mq., e 100 centri di piccole dimensioni (fino a 2.500 mq di superficie di vendita). Rispetto alla precedente indagine (al 1° gennaio 2001) si registra un incremento complessivo di 66 unità, 60 delle quali appartenenti ai centri commerciali di maggiori dimensioni e 6 ai piccoli centri; mentre la GLA complessiva, che ammonta a 7.543.761 mq, registra un incremento del 15%; (tav. 1; 1a; 1b) • la distribuzione territoriale, in termini di numero di centri, è concentrata per il 65% al nord, per il 21% al centro e per il restante 14% al sud. Le regioni più dotate risultano essere la Lombardia, con il 22% in termini di numerosità e il 25% di GLA, l’Emilia Romagna con il 14% e l’11% rispettivamente, ed il Veneto con un incremento del 12% sia in termini numerici che di GLA; (tav. 2) • sotto il profilo dimensionale prevalgono le medie strutture, anche se rispetto al passato la distribuzione si suddivide fra le diverse classi di GLA con maggiore uniformità. A livello nazionale infatti il 32% dei centri si colloca nella classe 5.000 – 10.000 mq. di GLA; cui segue la classe 10.000-20.000 con il 27% di centri; nelle due classi estreme “fino a 5.000 mq.” e “oltre 20.000 mq.” si trovano il 23% e il 18% rispettivamente; (tav. 4) • si registra, nei centri di maggiori dimensioni (superiori a 2.500 mq. di superficie di vendita), una media di 23 esercizi a centro, media rimasta costante rispetto alla precedente edizione dell’indagine; (tav. 12a; 13a) • il rapporto esistente fra gli esercizi tradizionali e la grande distribuzione organizzata (oltre 400 mq.) evidenzia l’affermarsi delle grandi superfici sia nel settore alimentare che in quello non alimentare. Nel primo tale affermazione è da sempre molto elevata, essendo il rapporto percentuale fra la superficie di vendita degli esercizi tradizionali e quella dei grandi stabilizzato intorno al 3 - 4%; nel settore non alimentare, invece, lo stesso rapporto risulta più alto (pari al 54%) ed è rimasto invariato rispetto alla precedente indagine, nonostante il diffondersi delle grandi superfici specializzate; (tav. 5) • l’analisi condotta suddividendo la superficie complessiva di vendita degli esercizi presenti all’interno dei centri commerciali secondo la ripartizione “amministrativa” prevista dal decreto legislativo 114/1998 (esercizi di vicinato, medie, grandi strutture) dà le seguenti percentuali a livello nazionale: il 21% è assorbito dagli esercizi fino a 250 mq.; il 32% dalle medie strutture (da 251 a 2.500 mq.) e il 47% dalle grandi strutture superiori ai 2.500 mq. Si ricorda peraltro che i piccoli esercizi all’interno dei centri commerciali hanno una fisionomia che li distingue dagli “esercizi di vicinato” tradizionalmente intesi, proprio per la tipologia dell’offerta spesso specializzata e mirata sul prodotto di marca o di lusso con insegne riconoscibili per l’affidabilità e l’appartenenza a catene commerciali; (tav. 7; 7bis) • si consolida la formula che vede, affiancata all’offerta commerciale, la presenza di attività terziarie ed artigianali, di pubblici esercizi e di spazi di intrattenimento; (tav. 16) • l’occupazione nel suo complesso ha raggiunto le 132.965 unità in tutti i centri censiti, contro le 112.928 unità, calcolate nel 2001, registrando un incremento del 18%. Distinguendo fra i diversi settori si registrano per il commercio 115.090 unità; nel settore della somministrazione 8.394; nei servizi artigianali 4.114; per i servizi extracommerciali 3.890 unità. Infine gli addetti esclusivamente alla gestione dei centri hanno raggiunto le 1.477 unità. (tav. 3).