I condomini che spendono e risparmiano insieme

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I condomini che spendono e risparmiano insieme
IDEA VINCENTE DA UNA PIATTAFORMA WEB STUDIATA A TRENTO
I condòmini che spendono
(erisparmiano)insieme
di Antonella Carlin
È partito
da Trento "Abito",
l'esperimento
di innovazione
sociale applicato
alla dimensione
condominiale: servizi
condivisi, risparmio
comune
Già 300 unità
abitative in Trentino
sperimentano
la formula che punta
su buone relazioni
sociali
a cattiva notizia è che
siamo un popolo di
condòmini litigiosi, quella
buona è che esiste un
modo per trasformare i conflitti in
risorsa. Si chiama "Abito", i l
risparmio su misura.
L'intuizione è della start up trentina
Community Building Solutions
(CBS) .fondatene! 2QMda Tania
uìòvanmrìvTrancesco Gabbi e
Francesco Minora, tra i vincitori del
Bando Seed Money di Trentino
Sviluppo Spa finalizzato a
promuovere l'innovazione sociale.
"Siamo partiti dai nostri studi
accademici e dal dato che in Italia
circa 14 milioni di famiglie vivono in
un condominio, oltre i l 50 per cento
del totale pari a 27 milióni di unità
immobiliari - racconta Francesco
Gabbi, presidente di CBS - e che le
L
controversie condominiali
producono 200mila cause che
paralizzano i l sistema giudiziario.
Ne consegue uno spreco di
potenzialità legate al capitale di
relazioni e socialità, ma anche di
constimi e di tempo. Di qui l'idea di
fornire strumenti per un nuovo
modo di abitare sostenibile e
collaborativo".
I l progetto si appoggia su una
piattaforma informatica
(www.abito.rne), messa a
disposizione gratis insieme a una
app, e su un sistema integrato e
flessibile di servizi per l'abitare.
L'obiettivo è duplice: "Da una parte
creare comunità abitative coese precisa Gabbi- dall'altra
opportunità di
risparmio,mantenimento e
riqualificazione dell'immobile".
L'idea di baserichiamaai valori del
vivere civile: avere buoni rapporti con i l
vicino della porta accanto fa vivere
meglio e genera anche un vantaggio
economico. I l concetto è molto
semplice. "Si parte, attraverso
questionari e incontri, dall'analisi
nnantitativa dei rosti. dei hisnani e
delle abitudini dei singoli nuclei
familiari e del condominio nel suo
complesso - spiega ancora i l presidente
di CBS - per individuare le competenze
e i tipi di consumo più comuni che
possono essere aggregati".
I l passo successivo è creare un "abito"
su misura. "Siriescea confezionarlo
attraverso la scelta di fornitori adatti
alle esigenze dei singoli - prosegue - la
condivisione dei servizi con gli altri
vicini, la creazione di un fondo con i l
denaro risparmiato che consenta altri
progetti condivisi".
Le parole chiave del meccanismo sono
tre, in un inglese ormai "parlato":
pooling, la creazione di gruppi di
acquisto di beni e servizi residenziali;
sharing, la condivisione di beni e servizi
di uso quotidiano tra i membri della
comunità; cojnmoning, la promozione
e la gestione di fondi condominiali per
scopi condivisi, utili, ad esempio, per
coprire spese di manutenzione
ordinaria e straordinaria o per
l'acquisto di servizi di carattere sociale.
Nel concreto, le possibilità sono
molteplici: "Per esempio, nel
condominio collaborativo, i vicini di
casa condividono servizi come la
badante o la baby-sitter, pulizie, ma
anche scambio di oggetti, come i l
tagliaerba, iltrapano, attrezzature
sportive o il wi-fi, il car e bike sharing.
Se si acquista contemporaneamente e
in tanti lo stesso bene - assicura
Francesco Gabbi - ilrisparmioè
garantito". I l tutto ovviamente senza
obbligare nessuno: soltanto chi è
interessato collabora, a costo zero.
Anche l'iscrizione è gratis sul sito
www.abito.me che fornisce le modalità
per aderire alla piattaforma e presenta
alcuni video che esemplificano in
maniera divertente le possibili
applicazioni alla vita quotidiana.
Cliccare per credere.
Ad oggi in Italia sono una trentina i
condomìni aderenti al progetto digitale
Abito, circa 700 unità abitative, di cui
300 trentine. Ma i tre soci stanno
raccogliendo adesioni anchein altre
regioni d'Italia come Veneto, Friuli,
Lombardia e Puglia. "La piattaforma si
sta popolando - conferma Gabbi - a
Verona, Pordenone, Varese, gli ultimi
due aggregati a Como. In questa fase
sperimentale già funziona peri primi
acquisti collettivi".
"Abito" sirivolgenon solo ai condòmini
e agli amministratori di condominio, ma
anche alle cooperative di abitazioni e
istituzioni per promuovere politiche di
coesioneterritoriale."Trai partnera
Trento c'è la Cooperativa sociale
Kaleidoscopio ein via sperimentaleil
progetto si sta testando in alcuni
complessi di edilizia pubblica
selezionati da Itea spa - ci aggiorna
Gabbi - in via Gramsci a Trento,
prossimamente saranno coinvolti edifici
a Meano e a Rovereto. A settembre
siamo pronti ad entrare e a 'prendere le
misure' anche nello studentato dtSaji
Bartolomeo, terreno fertile dove
promuovere lo spirito di comunità tra
gli oltre 800 ragazzi che vi risiedono".
Un progetto ambizioso che già dal
nomerichiamaiconcetti dell'abitare
un luogo in prima persona e di abito
inteso come vestito. "Un abitare cucito
su misura, studiato e modellato sul
territorio e sulle diverse realtà che
incontriamo - conclude Francesco
MA PRIMA VENGONO
I CONDOMINI
SOLIDALI
II progetto "Abito.Me"
non è da confondere con
il "Condominio solidale"
avviato da quattro famiglie a Trento in via Giusti
che convivono nello
stesso stabile secondo
l'esperienza di Villapizzone, comunità fondata
nel 1978 nell'omonimo
quartiere milanese dai
coniugi Volpi e Nicolai.
L'esperienza si è strutturata con la costituzione
dell'Associazione Mondo
Comunità e Famiglia,
che conta oggi una trentina di realtà in tutta
Italia.
Gabbi - dove l'innovazioneinveste
nelle relazioni perii benessere
comune".