Domenica 23 Ottobre

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Domenica 23 Ottobre
Contenuti e dichiarazioni
selezionati della quarta giornata di MIA,
DOMENICA 23 OTTOBRE,
Mercato Internazionale dell'Audiovisivo
Film Literacy in Europa
Un panel per promuovere la Film Literacy, l’educazione al cinema, per costruire il pubblico di domani e per
favorire la circolazione del cinema in Europa.
Gianluca Giannelli, direttore artistico di Alice nella città sottolinea l’importanza delle nuove normative: “Il
DDL Cinema di Dario Franceschini ha finalmente dato l’opportunità di ipotizzare la destinazione del 3% del
budget generale all’educazione all’immagine: la pedagogia del visivo all’interno delle scuole. Bisogna però
trovare strategie condivise a livello europeo affinché il cinema di qualità entri nelle scuole, un progetto
comune, quindi, che sia in grado di generare un pubblico che oggi non c’è.
Per i film di qualità distribuiti e prodotti in Italia abbiamo bisogno di più sostegno, di più coraggio altrimenti
alcuni film non verranno più prodotti. E’ importante ricordare - ha concluso Giannelli - che l’Italia è riuscita
a mantenere i suoi rapporti fondamentali con l’Europa attraverso le relazioni instaurate con le Università e
le Accademie.”
Maryanne Redpatch, Capo della Sezione Generation del Festival Internazionale del Cinema di Berlino ha
raccontato del loro progetto “Berlinale School project” e di cosa intende quando parla di Film Literacy: “La
Film Literacy, intesa come esperienza d’apprendimento, non è rivolta solo ai ragazzi. Molti credono che la
nostra missione sia educare esclusivamente gli spettatori di domani ma in realtà noi intendiamo anche
raggiungere l’audience di oggi, riconoscendone i desideri. Ci sono molti film dai quali gli spettatori possono
trarre insegnamenti che originariamente non erano stati pensati per un target specifico e neanche per
essere didattici. Abbiamo un progetto per le scuole, chiamato “Berlinale School project”, che va avanti da
14 anni. Mostriamo agli insegnanti prima del Festival per 8 giorni i film della della selezione e loro
selezionano quali far vedere in classe agli studenti.”
Cinema, we are serial! - MIA CINEMA
Centrando il tema dell’incontro, il produttore di Cattleya Riccardo Tozzi ha sottolineato la contraddizione
tra Cinema e Serie TV: mentre il cinema sta vivendo una stagione di decrescita (con solo 20 film italiani sui
200 immessi sul mercato all’anno che superano i 2 milioni di euro di incassi) le Serie TV invece vedono un
costante aumento di spettatori: “Ma le nuove serie nascono proprio dal grande cinema italiano, dai grandi
autori: usando un’iperbole si può dire che Gomorra abbia portato in televisione ciò che ‘Roma Città Aperta’
ha portato al cinema, investendo all’improvviso lo spettatore con facce, strade, colori, sapori e dalla
povertà vera”.
Il regista Gianni Amelio dichiara: “Il mio punto di vista è quello di chi può osservare da vicino una fascia di
spettatori ventenni, ovvero i miei studenti del Centro Sperimentale. Questi ragazzi hanno come punto di
riferimento Stefano Sollima e trovo che questo sia molto positivo, perché questi ragazzi hanno una visione
che dipende da un’apertura mentale che per noi, di un’altra generazione, è stato molto faticoso
raggiungere: noi eravamo legati, ancorati al cinema. Ma il cinema è nato seriale, anche il cinema muto era
seriale.
L’attrice Maria Pia Calzone, indimenticabile Donna Imma della serie Gomorra racconta il suo percorso
professionale: “Credo che la mia carriera sia simbolica del cambiamento che si è attuato in questi ultimi
anni, perché senza la possibilità di un grande esordio in una serie televisiva non avrei avuto occasione di
emergere, non avendo mai avuto un ruolo cinematografico di rilievo.”
Il regista e produttore Matteo Rovere afferma che: “Al cinema con "Smetto quando voglio", ispirato a una
serie di successo come "Breaking bad", abbiamo ottenuto un grande successo di pubblico e critica. Nelle
serie TV é fondamentale mantenere sin dalla puntata pilota la “capacità di promessa di qualità”: questo è
l’obiettivo da tenere sempre mente quando si sviluppa una serie.”
Bilancio della Stagione televisiva 2015/2016: i dati dell’Offerta RAI, Mediaset, Sky e della produzione
televisiva italiana 2015/2016 presentati al MIA, Mercato Internazionale dell’Audiovisivo - MIA TV
Sono stati presentati questa mattina, all’interno del MIA – Mercato Internazionale dell’Audiovisivo, i dati
della produzione televisiva italiana 2015/2016. Marco Follini, Presidente APT: “La fiction italiana sta
attraversando una fase di crescita testimoniata dagli ascolti sul piano nazionale ma ancor più dalla
dimensione globale che passo dopo passo sta assumendo.
Alcune produzioni più di punta stanno confermando proprio in queste settimane tale tendenza. Ma i
risultati di eccellenza di cui si parla in queste non sono altro che la punta di un iceberg più vasto e massiccio
formato da una grande quantità di imprese produttive e di progetti creativi che stanno prendendo forma.
Le ricerche di Buonanno e Zambardino aiutano a definire meglio il nostro percorso fornendo preziosi punti
di riferimento alle imprese che operano in questo campo."
“La fiction resta un pilastro della programmazione televisiva italiana. L’Italia supera la Francia, la Gran
Bretagna e la Spagna come ore trasmesse sul totale delle trasmissioni, dietro soltanto alla Germania. Alcuni
prodotti italiani iniziano a distinguersi per qualità e riconoscibilità internazionale ma per rendere
sistematico tale cambiamento è necessario risolvere alcuni annosi problemi”. Questo è quanto dichiara
Bruno Zambardino, docente di Economia e Organizzazione del Cinema e della TV alla Sapienza Università di
Roma, che insieme con Monica Sardelli, ha condotto lo studio della produzione televisiva per APT.
Questo studio infatti, indica la serialità come il campo su cui si gioca la sfida della competitività del prodotto
audiovisivo, ma il mondo della produzione resta in difficoltà nonostante la moltiplicazione delle piattaforme
di distribuzione e fruizione dei contenuti. Il mercato italiano della fiction è concentrato in una trentina di
società che fatturano circa 470 milioni di euro di cui oltre il 50% è generato della prime 5 società.
Lo studio di Milly Buonanno, direttrice dell’Osservatorio sulla fiction italiana, afferma che i tre principali
operatori del sistema televisivo nazionale - Rai, Mediaset, Sky – contribuiscono in maniera assai diseguale
ad alimentare la produzione. Di fatto, in presenza della drastica riduzione dell’offerta di fiction sulle reti
Mediaset e dell’apporto quantitativamente marginale della (pur ‘risonante’ internazionalmente e critically
acclaimed) produzione Sky, i dati mettono in luce la situazione di squilibrio di un’industria televisiva e di un
sistema di storytelling che, per i tre quarti dell’output (76%), poggia sulle politiche produttive ed editoriali
della sola televisione pubblica. Infatti le reti pubbliche, soprattutto Rai1 sulla quale si concentra circa la
metà (201 ore) dell’intera offerta stagionale, realizzano - pur in una fase di crescente frammentazione del
consumo - soddisfacenti performances di ascolto, che per una buona metà dei titoli in programmazione
superano in varia misura il 20% di share media.
Lo studio di Zambardino segnala dati positivi da Rai Fiction il cui budget 2015 è in crescita (circa 200
milioni).
Lo studio di Milly Buonanno mette in luce quali sono i generi di fiction italiana più acclamati: i generi crime,
in specie nella variante ‘solare’ tipicamente italiana (Montalbano, Don Matteo ecc.), e identità (biografie,
storia nazionale ecc.) costituiscono i principali vettori dei successi della fiction Rai e ancora crime, accanto
al melodramma, per la fiction Mediaset le cui performance d’ascolto nella stagione si distribuiscono in un
range tra l’11 e il 16% di share media.
Al di là delle numerose differenze, il trait d’union fra fiction Rai, Mediaset e Sky è la diffusa presenza – come
elemento centrale della narrativa o come storyline aggiuntiva – della ‘mafia story’.
Lo studio di Zambardino suggerisce le ricette per incrementare il successo delle serie tv originali: occorre
ripensare il prodotto, renderlo attuale e adatto al pubblico internazionale, curare maggiormente la fase di
sviluppo, sperimentare, come si fa in rete ormai da anni, incentivare le coproduzioni e inserire l’audiovisivo
a pieno titolo nelle politiche di promozione del made in Italy.
Un ruolo strategico sarà svolto dalla nuova legge cinema che rafforza i benefici fiscali a favore della
produzione televisiva che già nel 2015 ha beneficiato di circa 50 milioni di euro (credito richiesto) per un
valore complessivo di investimenti sul territorio di circa 360 milioni di euro. Le sfide più importanti saranno
da un lato il rilancio del servizio pubblico a sostegno della produzione indipendente e dall’altro
all’introduzione di un nuovo quadro normativo in grado di rendere più efficace valorizzazione economica
dei diritti su tutte le piattaforme.
L’Italia aderisce a Ibermedia: il rafforzamento dei legami con i paesi latino-americani e iberici - MIA
CINEMA
Da oggi L’Italia diventa un membro del Programma pan-regionale Ibermedia, finanziato da 18 membri e
osservatori del CACI e nato con l’intento di promuovere lo sviluppo e la coproduzione di film originari dei
territori membri all’interno dei propri mercati e a livello internazionale. Nicola Borrelli, Direttore Generale
Cinema del Mibact: “Questo è il coronamento di un percorso iniziato anni fa che ci consente di lavorare
ancora più a stretto contatto con i nostri amici sudamericani, con un dialogo semplice e proficuo. Oggi
quello che firmiamo è un avvio, un inizio. Speriamo di poter celebrare tra pochi mesi i primi successi
produttivi.” L’incontro è stato un’occasione per esplorare cinematografie e fondi di sostegno dei paesi
latino-americani e iberici affiliati. Monserrat Sanchez Soler, Direttore degli Affari Internazionali di IMCINE,
così descrive la situazione messicana: “Nonostante i tagli di bilancio i fondi per l’audiovisivo in Messico non
si sono ridotti e sono stati importantissimi come motore della produzione cinematografica. Con 743
cinema, di cui 99 indipendenti, l’anno si chiude con 24 milioni di spettatori di film messicani.” Diversa
invece la situazione in Cile, come ha affermato il Direttore Esecutivo di CinemaChile Constanza Arena: Nel
2014 in Chile sono usciti in sala ben 45 film nazionali: un numero enorme per un paese così piccolo. È quindi
molto importante che i film cileni possano lavorare in regime di coproduzione internazionale in modo che
possano circuitare in altri mercati esteri.
L’argentino Alejandro Cacetta, Presidente dell’INCAA, ha sottolineato come questo accordo sia un modo
per poter realizzare una grande quantità di progetti: “Bisogna sempre tener conto del mercato
internazionale. L’influenza della cultura italiana in Argentina è molto grande ma avevamo bisogno di
promuoverla ancora di più perché si riflettesse nei progetti congiunti e nelle coproduzioni
cinematografiche. Ibermedia è uno strumento fondamentale per rafforzare questi vincoli”.Parlando degli
accordi di coproduzione del Brasile, che nel corso degli anni sono diventati sempre più numerosi, Manoel
Rangel (Presidente di ANCINE e Segretario Esecutivo del CAACI) ha sottolineato che nonostante la
situazione economica difficile l’audiovisivo resta un settore in costante crescita: “Il mercato dell’audiovisivo
in Brasile è cresciuto più di ogni altro settore: più del farmaceutico e più del tessile.” Ha poi concluso:
“L’Italia e il Brasile hanno un rapporto cinematografico che risale a più di 60 anni fa, il cinema italiano ha
sempre influenzato la cinematografia brasiliana e i molti dei nostri talenti si formano nel Bel Paese.”
Ibermedia è stata anche l’occasione in cui si è annunciato che True Colors è il distributore internazionale del
progetto messicano “CASI PARAISO” del regista campione di incassi Gary Alazraki, presentato al MIA
Cinema Co-production Market. La società italiana di vendite internazionali TRUE COLORS chiude il suo
primo contratto al MIA di acquisizione e si assicura le vendite internazionali della commedia messicana CASI
PARAISO (Almost Paradise) di Gary Alazraki.
Il producer del film Edgar San Juan ha ottenuto un ottimo risultato partecipando con questo progetto al
New Cinema Network, il segmento del MIA dedicato al mercato di coproduzione, firmando anche un
accordo di coproduzione con la prestigiosa società di produzione italiana Indigo Film (produttori de La
Grande Bellezza di Paolo Sorrentino).
Il regista Gary Alazraki è sceneggiatore e regista della commedia campione di incassi Nosotros los Nobles,
(The Noble Family) che ha avuto la più grande diffusione nelle sale cinematografiche messicane con 650
copie e con 7,2 MLN di spettatori al cinema per un incasso al box office di 340 MLN di dollari. Alazraki ha
anche diretto Club de Cuervos, la prima serie originale in lingua spagnola di Netflix.
Il film, ancora in fase di pre-produzione, sarà girato in parte in Italia e il direttore della fotografia sarà il
pluripremiato Luca Bigazzi de La Grande Bellezza.