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techno scope 2/08 Tecnica e arte Falsari d’arte, sale da concerto e opere artistiche mobili Il termine moderno tecnica deriva da un aggettivo greco antico connesso col sostantivo [téchne], che di solito si traduce «arte», ma che significava piuttosto «tecnica», cioè saper fare acquisito per insegnamento e arricchito innovando per tentativi. In verità il mondo antico non distingueva, come invece facciamo noi, il concetto di tecnica da quello di arte. Invece noi moderni per tecnica intendiamo l’applicazione pratica delle scienze naturali, nonché i procedimenti e le capacità acquisiti applicando il sapere scientifico alla produzione industriale, artigianale o artistica. In questo numero • KKL di Lucerna • Stadio olimpico a Pechino • Arte mecatronica • Concorso mobile artistico • Rozzobianco • Arte nelle macchine Su che cosa si intenda per arte disputano da secoli scienziati e umanisti. In questo numero del Technoscope con il termine «arte» intendiamo le cosiddette «belle arti»: arte figurativa (pittura, scultura, grafica), arte rappresentativa (teatro, cinema, ballo), musica e letteratura. interazione. La realizzazione di un’opera d’arte è sempre anche una questione tecnica. L’invenzione del tubetto di pittura è stata determinante per il lavoro dei pittori; senza il ghiaccio artificiale il pattinaggio artistico sarebbe molto meno perfezionato; con la radio Se a un party si incontrano due persone e si viene a sapere la letteratura ha trovato nuove forme espressive, come il che uno è artista e l’altro è tecnico sorgono subito dei pre- radiodramma; la fotografia artistica si basa sulla tecnica, e concetti: che il tecnico pensi in modo analitico, razionale, così pure la musica elettronica. preciso e sia poco socievole che l’artista, al contrario, sia intuitivo, emozionale, creativo e spesso disordinato e sva- Con la tecnica possono essere realizzate opere artistiche che gato. Oppure: che i tecnici si attengano a prescrizioni e a già esistono nelle teste degli artisti. Viceversa la creatività leggi, gli artisti invece siano soliti evitare le prescrizioni e artistica è una premessa necessaria per elaborare idee che oltrepassare i limiti. Invece arte e tecnica sono legate come portano a scoperte. fratelli siamesi, con un sol cuore e una sola mente. Gli architetti operano nell’interfaccia tra tecnica e arte, come pure i Il professore d’informatica ticinese Denis Baggi ha formulato designer industriali, gli ideatori di cartoni animati, gli sce- così questa interdipendenza: «Esiste un nesso tra concetti neggiatori o i tecnici del suono nei concerti. Arte e tecnica formali e matematici e l’intuizione e la bellezza, così come non sono in contrasto fra loro, stanno in una situazione di esiste un nesso tra il cacciavite e la filosofia». La rivista tecnica per giovani e per coloro che lo sono ancora Das Technikmagazin für Junge und Junggebliebene www.satw.ch/technoscope sopportare enormi carichi di neve. Perciò la scelta dei materiali è stata molto importante e anche il montaggio ha posto agli ingegneri problemi notevoli. Una parte del tetto, di peso superiore alle 200 tonnellate, è stato montato a terra davanti al KKL di Lucerna e sollevato con presse idrauliche fino all’altezza di 21 metri. In seguito è stata montata la struttura portante costituita da travi principali, trasversali e diagonali nella parte che sopravanza verso il lago. Dopo la costruzione della struttura di legno e acciaio sono state montate la copertura di rame del tetto e le lastre d’alluminio del sottotetto. L’architettura del centro di concerti e congressi di Lucerna Il centro di concerti e congressi di Lucerna (acronimo in tedesco KKL, Konzert und Kongresszentrum Luzern) è una combinazione affascinante di arte e tecnica. L’architetto francese Jean Nouvel voleva costruire la sala dei concerti direttamente sul lago. Siccome per motivi ecologici e di piano regolatore della città l’edificio non poteva invadere il lago, l’architetto, con grande raffinatezza architettonica, ha fatto entrare il lago nell’edificio. Per mezzo di canali l’acqua scorre attraverso l’edificio, così da riflettere l’ambiente circostante. Il tetto sporge parecchio sul lago e sulla gronda d’alluminio si riflette l’acqua, mentre il tetto a sua volta si riflette nell’acqua. Il tetto Diamo uno sguardo al tetto del KKL, apparentemente leggero come una piuma, ma in realtà gigantesco. Esso ha una superficie di circa 12’000 metri quadrati, doppia di quella di due campi di calcio, e pesa più di 2’400 tonnellate. L’area della superficie inferiore sporgente del tetto misura circa 7’000 metri quadrati. Il tetto è esposto a velocità del vento che possono raggiungere i 160 chilometri orari e deve poter Insetti robot e altri insetti Arte e tecnica sono conciliabili? Sì, dicono fra gli altri i promotori del grande concorso svizzero bugnplay.ch del Percento Migros e tutta una schiera di artisti che trasmettono idee ai giovani interessati. Uno di questi è Daniel Imboden di Emmenbrücke. Il suo atélier sembra il laboratorio di un inventore. Davanti c’è un compressore, dietro svariati tipi di strumenti di misura e sempre tanti robot di diversi tipi, grandi, piccoli, che possono essere attivati mediante un tasto, oppure che non hanno mai funzionato o che non funzioneranno mai. Non da ultimo egli ha realizzato un duo di robot musicali «Petrol» e «Supermax»: «Petrol» è in grado di battere ritmicamente con le dita sulla propria pancia, costituita da una tanica di benzina vuota. «Supermax» pizzica una corda tesa sopra la sua pancia, costituta da un aspirapolvere. technoscope 2/08 pagina 2 Durante le ispezioni del tetto vengono controllate le deformazioni, le fessure, le corrosioni (ruggine), l’umidità (funghi e marciume della struttura lignea) e lo stato generale. Ogni movimento del tetto viene inoltre registrato elettronicamente e quando viene superato uno dei valori limite scatta l’allarme. I movimenti del tetto vengono misurati e registrati elettronicamente da nastri bimetallici montati direttamente sui supporti d’acciaio. L’acustica L’acustica ottimale è ottenuta grazie ai rapporti (1:1:2) tra altezza, larghezza e lunghezza. La sala dei concerti misura, partendo dal livello del palco, 22 metri in altezza, 22 metri in larghezza e 46 metri in lunghezza. Il grande volume della sala, di 19’000 metri cubi, dà spazio al suono e crea un’eco morbida e armoniosa. Le superfici strutturate dei circa 24’000 rilievi di gesso a forma quadrata spezzano la riflessione dei suoni, la moltiplicano e la diffondono in tutte le direzioni. Le camere acustiche formano un volume aggiuntivo attorno alla parte anteriore della sala. 50 porte di cemento del peso di 3.5 e 8 tonnellate costituiscono i portoni delle camere. Quando questi portoni sono aperti, il volume della sala aumenta considerevolmente. A seconda della posizione dei portoni l’acustica cambia. La durata dell’eco può essere regolata e può essere prolungata fino a 3 secondi. L’americano Russell Johnson, architetto e specialista in acustica, ha ideato l’acustica della sala dei concerti, indicata dai maggiori direttori d’orchestra e solisti come una delle migliori al mondo. A proposito delle sue invenzioni scrive: «I miei robot non hanno niente a che vedere con i robot high-tech che vengono prodotti e imposti con grandi sforzi dall’industria e dalle grandi ditte. Si tratta piuttosto di bambini ostinati, giocherelloni, senza vergogna, curiosi e sfacciati». Giocare diverte. Ma tutto ciò ha anche un risvolto serio? – Sì, in ogni caso, risponde (per esempio) il ricercatore di robot Rolf Pfeiffer dell’università di Zurigo: «E’ magnifico ciò che artisti come Daniel Imboden realizzano. Ho visto idee formidabili e ritengo molto stimolante questo lavoro. Il lavoro degli scienziati non si distingue molto da quello di questi artisti: anche noi dobbiamo essere creativi e inventivi». www.bugnplay.ch, www.kulturprozent.ch Lo stadio olimpico di Pechino Durante i giochi olimpici tutta l’attenzione sarà rivolta su Pechino e sul nuovo stadio. E’ stato progettato e realizzato dagli architetti basilesi Jacques Herzog, Pierre de Meuron e collaboratori nella forma di un gigantesco nido. Il contenitore esterno è costituito da un intreccio di tubi d’acciaio del peso di 42’000 tonnellate, costituito da singoli pezzi prefabbricati. Gli elementi di questa costruzione si sostengono vicendevolmente e si collegano in una struttura reticolare a forma di vaso che contiene elementi della facciata, le scale, il catino dello stadio e il tetto. Per rendere il tetto impermeabile alla pioggia, gli spazi dei reticoli sono stati riempiti da membrane trasparenti, come fanno gli uccelli, che riempiono con materiale soffice gli spazi tra i ramoscelli intrecciati del loro nido. Siccome tutti i servizi, come i ristoranti, i locali tecnici, i negozi e i bagni sono unità chiuse e indipendenti, non sono necessarie facciate compatte e chiuse. Questo permette un’aerazione naturale. degli atleti. La forma di catino dell’interno dello stadio dovrebbe riscaldare l’ambiente degli spettatori e stimolare gli atleti a grandi prestazioni. Le tribune sono costruite in modo tale da lasciare pochi spazi vuoti. La copertura acustica nasconde la struttura portante in modo che l’attenzione sia rivolta completamente sugli spettatori e sugli eventi che si svolgono sul campo di gara. «Dall’inizio eravamo coscienti che si trattava di una struttura molto grande, non volevamo che lo stadio comprimesse o respingesse la gente, ma al contrario che l’attirasse e l’accettasse», afferma Pierre de Meuron. Sul sito www.youtube.com/watch?v=MRp_lQwps5w è possibile seguire la costruzione di questo enorme nido. Lo stadio non costituisce solo un’armonia perfetta tra arte e tecnica, ma è anche inserito bene nell’ambiente e viene incontro in modo ottimale alle esigenze degli spettatori e Con la tecnica contro i falsari d’arte Sopra: fotografia dell’originale Sotto: riflessografia agli infrarossi. Il motivo originale quasi invisibile (donna seduta con vestito ornato) colorato e firmato a matita è stato ricoperto dall’artista con un fine strato di pittura. Solo gli strati di colore più spessi e mescolati con il nero non vengono trapassati dalla radiazione infrarossa. technoscope 2/08 pagina 3 Nell’archeometria vengono analizzati oggetti storici e artistici con metodi scientifici attuali. Gli specialisti controllano ad esempio tutti i materiali usati in un dipinto e determinano se, per le loro proprietà e per le caratteristiche acquisite con l’invecchiamento possono corrispondere a quelli usati nel presunto periodo di realizzazione dell’opera. Spesso non ci si deve limitare ad analizzare i colori usati, ma anche i leganti, la tela e il telaio di legno. L’analisi dei pigmenti è un passo molto importante per la determinazione dell’autenticità. Un bianco di piombo recente può essere riconosciuto con l’analisi delle tracce e con il metodo del piombo 210. Un falso può essere smascherato anche per l’uso del bianco di titanio, che qualche secolo fa non era ancora disponibile, per dipingere il bulbo dell’occhio. Analogamente, uno strato di pittura che non corrisponde ai pigmenti del passato, ottenuti manualmente, può fornire elementi per confermare una sospetta falsificazione. Oggi per determinare l’autenticità di un dipinto, oltre al controllo dei materiali, sono importanti le analisi ai raggi x, le videografie agli infrarossi e l’esame mediante altri tipi d’illuminazione. Nel sito www.emrath.de/index.html, (in tedesco) si trovano le descrizioni, con immagini, di tutte le tecniche di restauro e di datazione di dipinti antichi. Altre informazioni sul sito: www.swisseduc.ch/chemie/ pigmente/pigmente/pulver_alle.html Arte mecatronica Scambio di conoscenze fra arte e tecnologia Per incoraggiare lo scambio tra creatori d’arte e di tecnologia un gruppo d’artisti, d’ingegneri e di pedagoghi si è riunito per costituire la Società svizzera d’arte mecatronica (SGMK). Per arte mecatronica la SGMK intende la creazione di forme artistiche nell’ambito dell’elettronica, della meccanica, dell’informatica e di altri campi apparentati come espressione creativa della mente umana. Le attività della SGMK comprendono tra l’altro numerosi workshops per trattare le diverse tecnologie. Essi offrono la possibilità di perfezionamento fuori dalla scuola e dall’università per bambini, giovani e altri principianti, come pure per artisti professionisti, docenti e ingegneri. Grande successo raccoglie il festival annuale diy* (*do it together). Vengono trattati, discussi e resi fruibili per un vasto pubblico temi interdisciplinari nell’ambito della musica elettronica, della robotica e delle istallazioni interattive. www.satw.ch/technoscope La pagina interattiva Prova le tue conoscenze, il tuo talento e le tue capacità Concorso Mobilità 2030 Chi costruisce il veicolo artistico più interessante ? Provare a costruire un veicolo futuristico? Divertirsi a costruirlo e in più vincere un allettante premio? Essere creativo e partecipare come vincitore a un salone della mobilità e poter incontrare e conoscere persone come Claude Nicollier? E’ molto facile, basta partecipare al concorso di Technoscope Premi Viaggio con una persona accompagnatrice il sabato 30 agosto 2008 a Yverdon-les-Bains. Là potrai visitare il salone della mobilità, presentare il tuo veicolo artistico e parlarne con Claude Nicollier. L’Accademia svizzera delle scienze tecniche assumerà le spese per il pranzo e per il viaggio. I 10 vincitori o vincitrici saranno informati via e-mail al più tardi entro il 19 agosto 2008. Progetta e costruisci un aereo o un veicolo fantasioso. Per i materiali da utilizzare non ci sono limitazioni: materiali d’imballaggio, scarti di componenti elettroniche, Lego... Costruito l’apparecchio, devi scattare una fotografia digitale e inviarla al più tardi entro il 15 agosto 2008 a [email protected] indicando il nome della tua opera, la tua età, il tuo indirizzo postale e il tuo indirizzo e-mail. Possono partecipare giovani di età non superiore ai 18 anni. Artisti imparano a programmare Mobilità 2030 Forse avete una buona idea per una pagina web, una grafica per computer, un gioco oppure un programma in generale. Ma come bisogna fare, dove cominciare ? Sul sito www.visualcode.ch trovate almeno 100 esempi sui temi movimento, interazione, moltiplicazione, visualizzazione e disegno. Potete visualizzare e scaricare tutti gli esempi, nella forma di brevi filmati. Inoltre i codici dei programmi sono visibili sulla piattaforma con commenti brevi, ma particolareggiati e facilmente comprensibili. Gli esempi possono essere eseguiti anche con poche conoscenze di Actionscript – così si chiama il linguaggio di programmazione di Flash –. Chi vuole può modificare gli esempi proposti e costruirsi piccoli programmi e applicazioni. La raccolta proviene dall’insegnamento nella Hochschule für Gestaltung und Kunst di Basilea ed è stata elaborata da Andres Wanner e Roman Schnyder, che mettono a disposizione dei loro studenti un aiuto, affinché essi riescano a sviluppare facilmente dei propri programmi e possano concentrarsi maggiormente sul lato artistico piuttosto che su quello tecnico. Sito in tedesco www.visualcode.ch technoscope 2/08 pagina 4 Come ci sposteremo tra 20 anni ? Con due, tre o quattro ruote? O solo su binari ? Con trazione ibrida, a idrogeno o con energia solare ? La SATW (Accademia svizzera delle scienze tecniche) mostra in un eccezionale salone della mobilità veicoli particolarmente efficienti dal punto di vista energetico e invita a viaggi di prova sul terreno della scuola tecnica superiore di Yverdon. In parallelo ci sarà un’esposizione, si svolgeranno presentazioni, conferenze e discussioni pubbliche, che dovrebbero dare un’idea come ci sposteremo nell’anno 2030. La partecipazione alla parte pubblica sarà gratuita. Il venerdì si svolgeranno conferenze scientifiche per un pubblico di cultori della materia. Salone della mobilità 29/30 agosto 2008: venerdì dalle 17.00 alle 20.00 e sabato dalle 10.00 alle 16.00 Scuola Tecnica superiore HEIG-VD, Yverdon-les-Bains Il programma si trova sul sito www.satw.ch Risultati e vincitori del concorso del Technoscope 1/08 Il quadrato magico di ordine 9, riempito secondo le regole dell’algoritmo di Simon de La Loubère, ha come numero magico 369. Il numero che figura al centro è 41 e i numeri che si trovano negli angoli sono 35, 37, 45 e 47. Delle 572 risposte ricevute 380 erano giuste (66.4%) I quattro vincitori sono stati estratti a sorte. 1. premio: Caroline Ghazzaoui, Pregassona. 2. premio: Philippe Allenbach, Frutigen. 3. e 4. premio: Jacqueline Hermann, Lichtensteig e Linda Bernasconi, Pregassona Il PixelstormAward Il Pixelstorm-Award è un concorso digitale internazionale nel quale tutti i contributi sono immediatamente visibili on-line. Artiste e artisti da molti paesi partecipano ogni anno con immagini, video, animazioni e giochi per computer alla conquista dell’ambito «Pixel d’oro», che questo anno è fatto di oro puro. Il tema del concorso di quest’anno era «Heart Beat» (battito di cuore). Sul sito www.pixelstormaward.ch si possono vedere i contributi dei vincitori. Chi volesse partecipare la prossima volta, basterà che si iscriva nella mailinglist. www.satw.ch/technoscope Ah, ecco! Una giornata nella vita di Lisette Wyss e Roberto Grob Perché i dipinti ingialliscono ? Lisette Wyss è musicista professionista. Renato Grob si è formato e perfezionato nel campo tecnico-scientifico. I due vivono e lavorano assieme. Sotto il nome RozzaBianca, Lisette e Roberto continuano a sviluppare un loro freakshow (spettacolo dei mostri). I freaks (mostri) sono costruiti con rottami industriali, motori usati e grandi magneti appositamente modulati. Sono equipaggiati con tecnologie moderne, guidati da computer e suonano con veri strumenti musicali composizioni musicali, ora poetiche, ora brachiali. Sono affascinanti, ma nello stesso tempo disgustosi, destano simpatia e compassione. Gli spettatori restano affascinati sia da momenti sorprendenti e spiritosi sia dalla drammaturgia della scena nel suo complesso. La giornata di Lisette e Renato è determinata dai loro progetti e dalle loro entrate in scena. «Noi viviamo in modo molto sregolato e lavoriamo spesso anche durante il weekend», ci sono però anche delle «giornate tipiche». Durante queste ultime ci alziamo verso le nove. Renato parte per Olten e va in officina. Là disegna piani, costruisce modelli, si procura materiali, costruisce scenari, salda componenti, sperimenta con latex (un'emulsione di aspetto lattiginoso e consistenza collosa, generalmente di colore bianco) o elabora nuovi oggetti o robot per la «Musicanical Robot Fraekshow». Nel frattempo Lisette si dedica a compiti amministrativi e organizzativi: risponde alla posta elettronica e alle chiamate telefoniche, scrive richieste e domande, organizza entrate in scena, tournée e lavora per ampliare la rete. Al pomeriggio anche Lisette arriva in officina, per programmare nuove musiche per i robot o lavorare all’allestimento del nuovo spettacolo. Progetta modelli e schizzi di nuovi oggetti o di pupazzi. Aiuta Renato nella costruzione del nuovo palcoscenico rimorchio. Alla sera Lisette si esercita con il sassofono, cerca nuove idee musicali e schizza delle composizioni. Alle ore 23 entrambi tornano a casa, cucinano assieme e verso le 2 vanno a letto. Ogni tanto quando sono assillati da un progetto trascorrono tutta la notte nella loro officina. Curriculum vitae di Lisette Wyss 1989–1994 Scuola magistrale di Muristalden (Berna) 1994–1997 Maestra di sassofono alla scuola di musica di Laupen Artigiana indipendente (trasformazioni, copertura tetti) Assistente in una comunità abitativa femminile 1997–1999 Studio nella scuola di jazz di Lucerna (sassofono) 2000–2003 Studio nella scuola superiore di musica di Lucerna (composizione) 2003–2004 Approfondimento degli studi di composizione con il prof Dieter Ammann (nuova musica) Seit 2004 Libera musicista e compositrice Lavoro con Renato Grob (RozzoBianca) sui Robot e altri oggetti musicali Direttrice artistica del festival Buskers di Berna technoscope 2/08 pagina 5 Per Lisette la tecnica è conoscenza combinata con empiria artigianale, che unite permettono di realizzare le idee. «L’arte è espressione e enunciazione, ha la funzione di far pensare la gente, ma anche di toccarla emotivamente. A me interessa soprattutto la combinazione delle due cose, che collega la testa con il cuore». Anche per Renato la tecnica è lo strumento per essere creativi e per realizzare le idee nel modo più diretto possibile. L’arte invece rappresenta il contrario: impegnarsi, porsi delle domande, osservare, essere elastici. «La ricerca di soluzioni tecniche può essere altrettanto inventiva che il processo creativo di un’opera d’arte». Chi come Lisette e Roberto vuol avere successo professionale sia nel campo tecnico che in quello artistico non necessita solo di talento, di creatività e di idee. Sono indispensabili un grande impegno, un duro lavoro, serietà, costanza e gusto del rischio. Arte e tecnica come stile di vita e di lavoro di una coppia Curriculum vitae di Renato Grob 1984–1988 1988–1989 1989–1990 1990–1995 1995–1999 1999 1999–2002 2002–2006 2003 2004–2008 2004–2008 seit 1992 Apprendistato di disegnatore edile Costruttore di sovrastrutture Diversi viaggi in Asia sudorientale, Australia Nuova Zelanda e Stati Uniti Direzione tecnica del teatro Tuchlaube di Aarau Tecnico in tournée con diversi gruppi teatrali Formazione di pirotecnico di scena a Colonia Libero scenografo Sviluppo e costruzione di scenografie e effetti speciali per il teatro di strada Karl’s Kühne Gassenschau Fondazione della società RozzoBianca. Primo pezzo scenico per macchine, oggetti e musicisti Disegni per scene, requisiti per teatri e pubblicità Sviluppo di robot musicali, realizzazione di oggetti per il «musicanical robot freakshow» Officina in proprio. Studi autodidattici in mecatronica, robotica, lavorazione del legno e del metallo Da sempre i dipinti ad olio venivano ricoperti con uno strato trasparente di lacca. Il quadro dopo essere stato trattato è pronto per la presentazione (vernissage). Dammar e Mastix sono due resine naturali molto diffuse come lacche protettive di dipinti. Con il passare degli anni però si ossidano e ingialliscono. Laccature troppo ingiallite devono essere tolte e sostituite, ma il dipinto ne risente. Nell’ambito di un lavoro di dottorato alla scuola politecnica federale di Zurigo è stato studiata la reazione della resina alla luce e all’oscurità. Alla luce si formano più prodotti d’ingiallimento che all’oscuro, ma in parte scompaiono entro breve. Si accumulano invece soprattutto all’oscuro. L’ingiallimento non è quindi una reazione che avviene all’oscuro, anche se pare così. Mastix, raccolto in ambiente protetto dalla luce, tende molto meno a ingiallire. Le caratteristiche di deterioramento di una resina possono essere influenzate molto dalla sua composizione. www.satw.ch/technoscope Arte delle macchine e macchine artistiche Jean Tinguely (1925-1991) è cresciuto a Basilea e tra gli anni 1950 e 1960 ha stimolato e rivoluzionato il mondo «statico» dell’arte con le sue opere in movimento. Il museo Tinguely presenta una selezione delle sue macchine-sculture come pure molti progetti e disegni di tutti i periodi della sua carriera. Dal 5 marzo al 28 giugno il museo Tinguely diventa un capannone di produzione. Tecnica e arte al Technorama Nel Technorama ci sono postazioni di sperimentazione interattiva di fenomeni naturali con mezzi tecnici per provare a creare opere artistiche. Vien mostrata non la distinzione tra scienze naturali,tecnica e arte, bensì la loro unione. Si possono per esempio costruire ponti seguendo i modelli di Leonardo. Con metodi semplici possono essere costruiti ponti senza chiodi, senza corda e senza colla, ma solo con piccole travi di legno. Da Vinci era pittore, scultore, architetto, anatomista, meccanico, ingegnere, filosofo della natura e noto esempio di cosa è capace un uomo che padroneggi l’arte e la tecnica. Il 4 giugno 2008 è stata aperta un’esposizione speciale «Licht, Kunst, Werke» (luce, arte e opere) Informazioni: Technorama Winterthur telefono 052 244 08 44, www.technorama.ch Di solito partiamo dal principio che sono gli artisti che fanno dell’arte. Ma cosa capita quando sono macchine che fanno dell’arte ? Gli artisti diventano allora ingegneri ? Cosa significa l’apparente ritiro dell’artista dall’atto creativo e quali conseguenze ne risultano per l’originalità e l’unicità dell’opera d’arte ? Cosa è allora per finire l’opera d’arte: la macchina, il prodotto o l’atto della creazione ? Che ruolo ha lo spettatore durante la produzione: interazione o esclusione ? Come punto di partenza viene presa la macchina disegnatrice che Tinguely realizzò negli anni ’50. «La fiducia dell’uomo nell’attività meccanica, base della rivoluzione industriale e del nostro benessere è fondamentalmente estranea all’immagine artistica. L’arte si è servita solo con esitazione della macchina per creare a sua volta arte. La macchina come opera d’arte, che crea a sua volta arte concerne la questione dell’autonomia dell’artista e della trasmissione della creatività a un apparecchio. Con ciò, si pone un problema molto attuale, di fronte ai frequenti spostamenti dei confini tra individuo e tecnologia». Guido Magnaguagno, direttore del museo Tinguely di Basilea e Max Hollein direttore della galleria d’arte Shirn di Francoforte. Informazioni: Museo Tinguely, Paul Sacher-Anlage 2, 4002 Basilea. Telefono 061 681 93 20 www.jeantinguely.com Orari d’apertura: da martedì a domenica dalle 11 alle 19 Il ponte di Leonardo Assaggio di studio dell’informatica al politecnico federale di Zurigo per studentesse liceali Dal 1. al 5 settembre 2008 Info: www.Frauen.Inf.ETHZ.ch (in tedesco e inglese) Impressum www.satw.ch/technoscope Indirizzo di contatto [email protected] Links www.mechatronicart.ch sito della Società svizzera d’arte mecatronica (tedesco) www.pitturaedintorni/tecniche.htm descrizione delle diverse tecniche artistiche www.einaudi/einaudi/ita/news/can4/87.188.jsp matematica e arte www.drawball.com tutti possono collaborare a un disegno su una superficie circolare (in inglese) http://guide.dada.net/arte_moderna/interventi/2005/ 08/222587.shtml è nata prima l’arte o la tecnica? www.homemade-labor.ch sito che propone idee, workshops e settimane di lavoro per la costruzione di oggetti musicali technoscope 2/08 pagina 6 Diy* 08, festival dell’arte e della tecnologia Da venerdì 5 a domenica 7 dicembre 2008 a Zurigo : esposizione, concerti live, conferenze e workshops. Diy* (e il suo slogan provocatorio «do it together») ha luogo per il quarto anno e si presenta con un programma molto attraente, quale piattaforma espositiva, con oggetti fatti in casa, nel campo molto dinamico dell’arte elettronica. www.diyfestival.ch Concetto e redazione Regula Zellweger, Senarclens, Leu + Partner AG Collaborazione redazionale Elisabeth McGarrity, Kollegium Brig Giovanni Zamboni, SATW, Lugano Responsabile scientifico di questo numero Andres Wanner, Fachhochschule Nordwestschweiz, Hochschule für Gestaltung und Kunst, Institut Medienkunst Composizione VISUM visuelle umrisse gmbh, Bern, www.visum-design.ch Stampa Egger AG, Frutigen Abbonamenti gratuiti e ordinazione di copie (ted,fra,ita) [email protected] Accademia Svizzera delle Scienze Tecniche Seidengasse 16 8001 Zürich telefono 044 226 50 11 fax 044 226 50 19