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nomicosefioricittà
OROLO G I
l’a r c h it e tto v ol a n t e
di Carlo Ratti
Gates e la studentessa
a caccia di buone idee
Davanti a voi, in fila, c’è Bill Gates
che chiacchiera con una studentessa. Poco più in là invece trovate Bill Ford, erede della grande dinastia automobilistica, assieme ad Al
Gore e Demi Moore, che aspettano pazientemente il loro turno. Benvenuti a Ted 2011 (www.ted.com), la
conferenza che ogni anno richiama
tremila selezionati partecipanti da
tutto il mondo a Long Beach, nell'infinita periferia di Los Angeles.
Sul palco un mix molto eterogeneo: dallo stesso Bill Gates a Sarah
Kay, poetessa ventiduenne di New
York, ad Aaron Koblin, mago della
visualizzazione di grandi dataset
digitali, e poi docenti, scienziati,
cuochi (tra gli altri, Jamie Oliver) e
ricercatori universitari. Tutti accomunati da un piacevole egualitarismo americano e dalla volontà di
dibattere le ideas worth spreading,
ovvero le idee che val la pena di diffondere per cambiare il mondo. Le
stesse che, dopo essere state presentate sul palco nei canonici 18
minuti di un Ted Talk, continuano
a risuonare nelle conversazioni ai
bordi della piscina, nei party serali e
persino nelle interminabili nottate di
Californication.
Quale il tema? Il meraviglioso, richiamato nel titolo dell’edizione 2011
(The rediscovery of wonder), era
certo protagonista. Ma, a posteriori,
un altro filo conduttore sembra aver
tenuto assieme la maggior parte
delle presentazioni: quello dell’auto-organizzazione e dell’intelligenza
collettiva. Quella spinta dal basso,
che, incanalata dalla rete e dai nuovi
strumenti informatici, ci permette
di raggiungere obiettivi prima non
alla nostra portata, si tratti di dirigere un’orchestra internazionale distribuita via YouTube o della nuova
capacità di auto-organizzazione delle
masse che sta rovesciando i regimi
dittatoriali del Medio Oriente. All’insegna, anch’essa, di un nuovo egualitarismo digitale che non fa distinzione tra l'uomo più ricco del pianeta e
una studentessa, purché abbiano
buone idee da discutere. l
di Augusto Capitanucci
DiaStar, l’antigraffio
diventa hi-tech
Design e alta tecnologia viaggiano su binari paralleli in casa Rado,
stella della galassia Swatch Group, che rende omaggio alla tradizione del primo orologio antigraffio al mondo: il DiaStar. Una
contaminazione perfettamente riuscita, grazie alla fusione di due
materiali, la gomma e la ceramica hi-tech. La stessa ricerca applicata ai materiali ultramoderni si vede nella chiusura e nella cassa
dalla forma ellittica sfaccettata. Il cinturino in gomma opaca nera,
completamente integrato nella cassa, ospita un movimento automatico cronografico molto sottile e con il quadrante dotato di
tachimetro per assicurare la precisione più accurata. Il DiaStar,
realizzato in soli 1.111 esemplari, costa 3.200 euro.
w w w. rado . com
Mimose per lui
Radersi è un rito rilassante. E per assecondarlo occorrono prodotti
ad hoc. La Collezione Barbiere di Acqua di Parma ha un fascino
senza tempo, con pennelli in pelo di tasso con manico in wengé,
da usare con prodotti ricchi di principi attivi naturali alla fragranza
di Colonia. E dopo la rasatura occorre proteggere la pelle con un
idratante, come il gel dopobarba Tri-Molecolare di Eisenberg Paris,
che grazie all’acido ialuronico e agli estratti di mimosa e arnica
decongestiona e idrata la cute. (Monica Melotti)
www. acquadiparma .it
www.eisenberg.com
MOTOR I
di Mario Cianflone
Serie 6, bella scoperta
Raffinata ma non eccessiva, sportiva ma senza esagerare in un
look corsaiolo magari poco elegante. Ecco la Serie 6 Cabrio, ultima creatura scoperta di Bmw. È una "2+2" con spazio per quattro persone. Ha una doppia anima: può passeggiare en plein air
sulla Croisette, ma all'occorrenza sa tirare fuori una grinta da sportiva grazie a una cavalleria di tutto rispetto per le due versioni disponibili: la 650i (in listino a 102mila euro) con motore V8 da 4,4 litri
capace di erogare 407 cv e la 640i (a partire 87mila euro) spinta
da un sei cilindri in linea che di cavalli ne porta alle ruote 320. La
carrozzeria ha forme snelle e atletiche che dissimulano la mole di
una cabriolet da quasi cinque metri "fuori tutto". Ricca la dotazione
tecnologica, come da tradizione della casa bavarese, con il sistema di gestione digitale dell'assetto che fa leva sugli ammortizzatori a regolazione elettronica e sullo sterzo attivo.
www. bmw. it
V e n t i q u at t r o
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