dynamic geometry for the roman mosaic floors in pompeii
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DYNAMIC GEOMETRY FOR THE ROMAN MOSAIC FLOORS IN POMPEII 1 Ornella ZERLENGA1 and Letteria SPURIA1, Aniello SCHIAVONE2 Second University of Naples, Faculty of Architecture, Italy 2 Studio GraphyCad, Italy ABSTRACT: The aim of this paper is to study the ornamental geometrical drawings of the Roman mosaic floors in Pompeii. The research develops the following topics: cataloguing of the geometrical mosaic floors in Pompeii; analysis of the geometrical shape of the catalogued ornamental drawings; digital modeling animation of the ornamental geometrical drawings; development of a digital game; implementation of a GIS database. The mosaic floors were catalogued according to the ornamental types; the ornamental patterns; the geometrical trend. On the mosaic floors that were catalogued, some pilot-models were graphically analyzed in order to individuate the geometrical shape roots of the ornamental drawing and to recognize the geometrical symmetries and the chromatic ones. The analysis of the theoretical facets allowed us to build a digital modeling animation. The data collected on the geometrical drawings of the roman mosaic floors and the results of the geometrical analysis were organized in a GIS database. Through the digital interface it is possible to access an application that allows the user to design new geometrical patterns based on the symmetries and the colours of the roman mosaic floors analyzed. This application includes a digital game which could be used to improve the knowledge on the archeological area of Pompeii too. Keywords: Pompeii, Mosaic, Geometrical genesis, Digital animation, GIS. ……………………………………………………………………………………………………….... 1. INTRODUCTION (O. Zerlenga) I mosaici pavimentali a matrice geometrica della Domus pompeiana presentano un vasto repertorio di applicazioni che interessano tanto episodi decorativi puntuali e spesso isolati (tappeto), quanto elementi di maggiore estensione areale (soglie, bordi, fasce, cornici), fino a coinvolgere l’intera superficie del pavimento di un ambiente domestico. Al contempo, l’apparato decorativo dei mosaici pompeiani esibisce un vasto repertorio di motivi ornamentali, che spesso si propongono come declinazione di modelli originari. Analogamente, anche la tecnologia di messa in opera del mosaico e i materiali utilizzati variano, distinguendosi nei due tipi prevalenti di opus tessellatum (mosaico con tessere bianco-nere o policrome, di dimensioni piuttosto grandi, di forma quadrata, raramente rettangolare) e di opus signinum (tessere bianche o bianco-nere distanziate fra loro e inserite nel pavimento in cocciopesto). Questo studio sui disegni ornamentali a matrice geometrica dei mosaici pavimentali rinvenuti nelle case pompeiane nasce dall’idea di costruire una mappa concettuale, interattiva e informatizzata, in grado di consentire all’utente di orientarsi rispetto alla vastità del tema e di conoscere non soltanto i singoli tipi esistenti, ma di poterli visionare per comparazione attraverso categorie che li raggruppano per tema, nonché di associare a questa consultazione una animazione del disegno stesso in grado di spiegare e restituire visivamente le ragioni geometriche delle molteplici configurazioni formali dei tipi catalogati attraverso l’analisi delle simmetrie geometriche ivi presenti. Il ricorso a innovativi strumenti infografici per l’analisi, la catalogazione, la comunicazione e sviluppo (nonché una dimensione) puntuale, lineare e areale del disegno stesso. A queste tre categorie sono stati associati i molteplici e diversi motivi ornamentali rinvenuti nelle case pompeiane, i quali in generale si riferiscono a tipi decorativi classici (meandro, treccia, ecc.) o a tipi generati dalla composizione di una o più figure geometriche elementari. A ogni tipo catalogato corrispondono ulteriori informazioni, quali la Regio, la casa e l’ambiente in cui è stato rinvenuto, nonché la tecnica di messa in opera del mosaico stesso e le tessere utilizzate, con particolare riguardo all’uso di tessere policrome o nere nel caso del pavimento in cocciopesto. l’interrogazione ha consentito sia di organizzare i dati raccolti e poterli variamente investigare, che di rappresentare il processo dinamico della configurazione geometrica dei motivi ornamentali catalogati, nonché di progettare giochi digitali manipolando questi disegni ornamentali. Il risultato finale è racchiuso in un sistema informativo interattivo che associa a una serie di banche-dati, opportunamente e preventivamente organizzate e sempre implementabili, la tecnologia informatica e geo-refenziale del GIS per una gestione e un’interrogazione personalizzata dei dati, che fonda su più nodi principali: catalogazione tematica dei mosaici pavimentali a matrice geometrica; rappresentazione geometrica dinamica della configurazione formale dei motivi ornamentali; progettazione di giochi digitali. Fine ultimo di questo progetto è costruire una mappa concettuale, cognitiva e ludica di un patrimonio mondiale dell’umanità, quale quello della Pompei romana nella specie del disegno ornamentale a matrice geometrica dei mosaici pavimentali, in grado di conciliare le esigenze di specialisti del settore con quelle di un pubblico più vasto, nonché di preparare un’architettura della conoscenza pronta ad accogliere ulteriori banche dati su temi specifici, come per esempio quello della sicurezza e conservazione dei mosaici pavimentali. 2.1 Carpet Il tappeto costituisce un esempio ornamentale a motivo geometrico di dimensione puntuale e compiuta, in posizione isolata o collocato in un contesto decorativo più ampio che tende a valorizzarne ancor più la qualità di esemplare unico. La forma prevalente del tappeto è quadrata rispetto a tipi più rari come rettangolare o circolare. Identificandosi come un episodio concluso in sé, il tappeto a decorazione geometrica presenta una molteplicità di motivi ornamentali, che va dalla semplice aggregazione scalare di forme geometriche elementari variamente combinate (quadrato, circonferenza, quadrato per angolo, ecc.), a composizioni dal motivo singolo (fiore a 6 petali; stella a 4, 6 o 8 punte; meandro; squame bipartite, pale di mulino; rosone di rombi; ecc.) o di maggiore complessità formale e che assemblano fra loro figure geometriche diverse. In prevalenza, il tappeto è realizzato con una mosaicatura a tessere bianco-nere rispetto all’utilizzo di tessere bianche nel pavimento in cocciopesto e, mentre alcuni motivi ornamentali più complessi o simbolici (quadrati e rettangoli, quadrato a lati concavi, stella ottagonale, meandro, squame bipartite, nodo di Salomone) presentano l’uso di tessere policrome e sono in genere collocati in ambienti di rappresentanza (oecus). 2. CATALOGUING OF THE GEOMETRICAL MOSAIC FLOORS (O. Zerlenga) L’apparato decorativo dei mosaici pavimentali di Pompei a matrice geometrica presenta un vasto repertorio di motivi ornamentali, che fa uso sia di linee geometriche (variamente composte a formare un tema grafico), che di figure geometriche elementari (che si ripetono come modulo o si aggregano tra loro in composizione-base più complesse), così come è possibile osservare nella tavola comparativa redatta da O. Jones in The Grammar of Ornament [1]. Nello studio che qui si descrive, i mosaici pavimentali sono stati suddivisi in tre categorie: tappeto, fregi, tassellatura, che connotano uno 2 (composto di triangoli equilateri appoggiati sui lati di un esagono) e ‘a otto punte’ (composto di otto rombi). In generale, questi motivi ornamentali di tipo lineare sono stati realizzati prevalentemente con mosaico a tessere bianco-nere (raramente con tessere policrome: treccia a calice; treccia a due capi; quadrato disposto per angolo), mentre pochi sono i casi di uso di pavimento in cocciopesto ornato con tessere bianche e raramente con tessere bianche e nere. Gli ambienti della domus pompeiana in cui sono stati rinvenuti questi motivi ornamentali sono diversi come l’atrio, il cubicolo, l’esedra, l’oecus, il tablino, il triclinio, il vestibolo. In particolare, il motivo della treccia a calice realizzata in mosaico a tessere policrome è stato rinvenuto nelle principali sale di rappresentanza della casa (oecus). 2.2 Frieze Lo sviluppo lineare individua il tipo ornamentale della cornice, geometricamente denominato ‘fregio’. Questo tipo decorativo ha origine da linee (continue o spezzate) o da figure geometriche elementari, il cui modulo si ripete lungo una direttrice rettilinea o curvilinea, aperta o chiusa, presentando, laddove di forma chiusa, una differenziata casistica di soluzioni d’angolo. I motivi lineari rinvenuti a Pompei e originati dalla linea sono principalmente il meandro e la treccia. Nella maggior parte dei casi presenti, il tipo del meandro ‘a svastica’ è alternato al quadrato e può essere semplice o doppio, aperto o chiuso, mentre la treccia (generata da linee che si intrecciano attorno a cerchi sovrapposti o a quadrati sovrapposti con angoli arrotondati) presenta molteplici andamenti (rettilineo o circolare; aperto o chiuso) con tipi ricorrenti ‘a due capi’, ‘a tre capi’ e ‘a calice’. Cerchio, quadrato, triangolo ed esagono sono le figure geometriche elementari che danno origine a fregi più articolati. A Pompei i motivi lineari derivati dal cerchio si distinguono nel tipo ‘allacciato’ (cerchi accostati) oppure ‘a pelte’ (affrontate o sovrapposte). Quelli derivanti dal quadrato si distinguono nel tipo ‘per angolo’ o ‘a rombo’ (cioè, ruotato di 45°); ‘accostato’ (successione di quadrati); ‘a lati concavi’ (quarti di cerchio inscritti); ‘scalare’ (quadrati inscritti e disposti in modo alternato per angolo e a 90°). I motivi ornamentali che derivano dal triangolo si distinguono innanzitutto per la specie del triangolo (isoscele retto, equilatero), declinandosi nei motivi ‘a denti di sega’ (isoscele retto con base l’ipotenusa) e ‘a denti di lupo’ (se l’altezza è notevole rispetto alla base), ‘sovrapposti’ (isoscele retto con altezza l’ipotenusa) e ‘a lati concavi’; ‘a pale di mulino’ e ‘a fasce spezzate’ (isoscele retto con base un cateto). Più semplici i motivi ricavati dall’esagono, che si differenziano principalmente nel tipo accostato ‘per lato’ o ‘per punta’. Altro tipo lineare presente a Pompei è il motivo della stella, declinato prevalentemente nel tipo ‘a quattro punte’ (composto di quadrati disposti per angolo e triangoli equilateri), ‘a sei punte 2.3 Tessellation Lo sviluppo areale del mosaico esteso all’intera superficie del pavimento di un ambiente definisce una tassellatura. A Pompei accanto alle tassellature composte di una o più figure geometriche elementari, che si ripetono con continuità senza lacune e per lo più realizzate con mosaico a tessere bianco-nere, raramente policrome, sono presenti anche tassellature sotto forma di punteggiata e rete, realizzate in prevalenza con tessere bianche e nere, che ornano pavimenti in cocciopesto. La punteggiata è formata da singole tessere quadrate (disposte a squadro o per angolo) oppure da un gruppo di più tessere disposte a formare il motivo ‘a crocetta’ o ‘a rosetta’ collocate nei nodi di ideali reticoli a maglia quadrata o a 45°. La rete, invece, è costituita da linee punteggiate di tessere ed è presente con più tipi: quadrata, quadrata per angolo, a rombo (a 60°), esagonale. Disegni più complessi che generano i tipi del meandro, della stella a quattro, a sei e a otto punte, dell’ottagono allacciato, del dodecagono allacciato, del rombo e quadrato, ecc., sono realizzati come mosaico a tessere bianche e nere, a cui si aggiungono i tipi dei cerchi allacciati (disposti su reticoli a 90° o a 45°), delle clessidre, 3 degli esagoni, del triangolo ‘a denti di sega’ e ‘a pale di mulino’, del triangolo equilatero. In generale, i motivi ornamentali a punteggiata e a rete ornano in prevalenza ambienti come triclinio, tablino e cubicolo. tassellatura. Questa analisi di tipo configurativo è stata poi animata digitalmente in modo da consentire sia all’utenza di settore, che a un pubblico più vasto, di cogliere con maggiore immediatezza il compiersi del disegno ornamentale e, dunque, di favorire nell’utente la cognizione di un processo in divenire della forma evidenziando le geometrie nascoste. 3. ANALYSIS OF THE GEOMETRICAL SHAPE AND DIGITAL MODELING ANIMATION OF THE ORNAMENTAL GEOMETRICAL DRAWINGS (O. Zerlenga) Dal punto di vista geometrico, ogni motivo ornamentale qui catalogato è stato ridisegnato per indagarne e rappresentarne le logiche generative che, come è noto, per i fregi e le tassellature trovano fondamento teorico nella mutevole composizione di moduli organizzati tramite simmetrie geometriche (bilaterale, glissoriflessione, traslazione, rotazione) che, nell’insieme, restituiscono ciò che H. Weyl ha chiamato “simmetria ornamentale” e le cui leggi ordinatrici sono riposte nella Teoria dei Gruppi. Secondo questa teoria, l’insieme delle trasformazioni del piano che lasciano invariate le distanze e mutano la figura in se stessa individua gruppi di simmetria pari a 7 per un fregio e a 17 per le tassellature [2]. Pertanto, la banca-dati prevede l’implementazione con una sezione specifica dedicata al riconoscimento della Teoria dei Gruppi, fondamento teorico che ordina le logiche di aggregazione del disegno ornamentale a matrice geometrica di fregi e tassellature. Il tappeto, invece, essendo un modulo unico, raramente presenta tassellature come motivo ornamentale e, pertanto, è stato sottoposto a un’analisi geometrico-configurativa tesa a individuarne le logiche generative del disegno ornamentale in termini di esistenza di assi di simmetria e ordini di rotazione. Questa indagine è stata condotta scomponendo il disegno compiuto dell’ornamento in più fasi, che vanno dall’individuazione del modulo (per tassellature e fregi), a quelle di riconoscimento di assi simmetria, di direzioni di traslazione, di ordini di rotazione, di figure geometriche elementari generative della forma finale (tappeto), al fine di rendere evidente il processo configurativo sotteso alla forma finale del motivo ornamentale, sia esso un tappeto, un fregio o una 4. DIGITAL GAME (O. Zerlenga) Lo studio dei motivi ornamentali dei mosaici pavimentali pompeiani ha costituito occasione per sviluppare anche una dimensione ludica della conoscenza di questo patrimonio. Infatti, sia attraverso interfacce che interloquiscono con il sistema informativo GIS, sia come eventuali gadget, il turista può divertirsi giocando con il disegno dei mosaici pavimentali di Pompei attraverso tipologie di giochi digitali che prevedono la soluzione di un puzzle (con motivo decorativo e numero delle tessere a scelta) o di un labirinto. Un terzo gioco digitale fonda sul concetto di simmetrie cromatiche associate alle simmetrie geometriche. Pertanto, sulla base delle possibili variazioni cromatiche ammesse dai gruppi di simmetria planare, l’utente può divertirsi a ‘colorare’ in maniera diversa un mosaico pompeiano [3]. Il software utilizzato è Adobe Flash Player. 5. GIS DATABASE (O. Zerlenga) Per l’integrazione e l’interrogazione delle informazioni acquisite nel corso della campagna di catalogazione dei mosaici pavimentali della Pompei romana e delle analisi grafiche condotte per l’individuazione della genesi configurativa dei motivi ornamentali rilevati, è stata progettata e implementata una banca dati georeferenziata mediante l’utilizzo della tecnologia GIS, ricorrendo al software ArcMap della Esri. La banca dati georeferenziata è stata concepita, in linea generale, come un sistema dinamico orientato alla valorizzazione della conoscenza integrata e interattiva del patrimonio artistico della Pompei romana. Attualmente specializzata soltanto nell’integrazione delle conoscenze rela4 destinazione d’uso di ogni ambiente e dell’ubicazione dello stesso (piano interrato, piano terra, piano primo). Il layer “mosaici pavimentali”, dalla geometria puntuale, invece, contiene l’ubicazione geografica e le informazioni disponibili relative a tutti i pavimenti musivi catalogati e analizzati nel corso dello studio condotto. A ogni punto, ubicato in cartografia e contenuto topologicamente nell’ambiente di una casa o di una bottega, corrisponde uno specifico mosaico pavimentale interrogabile, singolarmente o in maniera integrata, in funzione della tipologia decorativa, del motivo ornamentale, della tecnologia costruttiva, ecc., e di cui è possibile visualizzare in maniera animata la genesi geometrico-configurativa del disegno ornamentale. Le relazioni topologiche create tra le entità poligonali e puntuali, consente l’integrazione critica dei dati attraverso l’analisi geografica e la creazione di statistiche e mappe tematiche relative, ad esempio, alla percentuale di incidenza di un dato motivo decorativo in una determinata tipologia di ambiente della casa, implementando in tal modo la conoscenza e aprendo anche a nuovi possibili orizzonti di ricerca. tive all’analisi geometrica, configurativa, cromatica e materica condotta sui pavimenti musivi, la banca dati potrà nel tempo sia essere arricchita di altri layer tematici sviluppati a seguito di ulteriori campagne di catalogazione digitale del patrimonio artistico di Pompei antica, i cui esiti sono rappresentabili su base cartografica, sia integrarsi essa stessa ad altre piattaforme informative messe a punto dalla Soprintendenza archeologica di Pompei, sia accogliere ulteriori banche dati su temi specifici come, per esempio, quello già citato in apertura della sicurezza e conservazione dei mosaici pavimentali. La banca dati georeferenziata è stata strutturata ricorrendo all’insieme di metodologie e strumenti riferibili al concetto di Data Warehouse, ossia un insieme di informazioni consistenti e congruenti strutturate in modo da consentirne una facile interrogabilità delle stesse. Il Data Warehouse è stato strutturato in maniera incrementale per collezione di data mart settoriali. L’analisi multidimensionale dei data mart avviene attraverso l’utilizzo di strumenti di analisi geografica che, in funzione di specifiche interrogazioni spaziali, consentono di estrarre, generalizzare, intersecare, unire, ecc. (per attributo, selezione, valore, ecc.), gli strati informativi per produrre nuova conoscenza. I principali strati informativi presenti all’interno del GIS realizzato hanno natura vettoriale e geometria di tipo poligonale e puntuale. Nel dettaglio, i layer dalla geometria poligonale sono organizzati in strati progressivamente più piccoli, inclusi topologicamente nello strato informativo che precede, articolati come segue: “area archeologica”, contenente il perimetro dell’area archeologica e le informazioni relative alla Pompei romana; “regio”, contenente i perimetri e le informazioni relative alle numerazioni delle regio in cui è articolata l’area archeologica di Pompei; “insulae”, contenente i perimetri e le informazioni relative alle insulae in cui è articolata ogni regio; “case e botteghe”, contenente i perimetri e le informazioni relative alle case e alle botteghe presenti in ogni insula; “ambienti”, contenente i singoli ambienti in cui sono articolate le case e le botteghe con l’indicazione della REFERENCES [1] Jones, O. The Grammar of Ornament. London (1910). [2] Weyl, H. La simmetria. Milano (1962). [3] Wieting, T. W. The Mathematical Theory of Plane Chromatic Ornament. Marcel Dekker (1981). ABOUT THE AUTHORS 1. Ornella ZERLENGA, Dr. (Architect), is a professor at the Second University of Neaples. Her e-mail and postal address is as follows: [email protected], Design Knowledge Department, Faculty of Architecture, Second University of Neaples, Monastero di San Lorenzo ad Septimum, Via San Lorenzo, 81031 Aversa (CE), Italy. 2. Letteria SPURIA, Dr.(Architect), is Ph.D. at the Second University of Neaples. In questo studio 5 ha curato il GIS (capitolo 5). Her e-mail and postal address is as follows: [email protected] segno ornamentale dei mosaici pavimentali. His e-mail and postal address is as follows: [email protected] 3. Aniello SCHIAVONE, Dr.(Architect). In questo studio ha curato la redazione grafica del di- Figure 1: Types of mosaic. Figure 2: Cataloguing of the geometric mosaic floors. 6 Figure 3: Cataloguing of the geometric mosaic floors_carpet. Figure 4: Cataloguing of the geometric mosaic floors_frieze. 7 Figure 5: Cataloguing of the geometric mosaic floors_tessellation. Figure 6: Analysis of the geometric shape. 8 Figure 7: Analysis of the geometric shape. Figure 8: Development of a digital game. 9 Figure 9: Implementation of a GIS database on a basic LIDAR system. Figure 10: Implementation of a GIS database. 10