Donna morta, medico nei guai

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Donna morta, medico nei guai
G R U P P O
G R U P P O
alessandria
alessandria
1,50 e
www.ilpiccolo.net
Anno LXXXIX Nº 88
-
Il Piccolo - Alessandria
Venerdì 21 novembre 2014
Esce Martedì e Venerdì
Donna morta, medico nei guai
Alessandria
l
Segnalazione alla Procura per il caso della 34enne con la siringa nel braccio. Autopsia
Alessandria
IDEA DI FAI ALESSANDRIA E ‘IL PICCOLO’: NOVE PUNTI IN CITTÀ
Domani ‘maratona delle firme’ per il Museo
__Una ‘maratona delle firme’ per spingere il Museo del Cappello
verso la vittoria del concorso ‘I Luoghi del Cuore’, indetto dal Fai:
l’idea è della delegazione alessandrina del Fondo per l’ambiente
italiano e del nostro giornale, che danno appuntamento per domani, agli alessandrini, in ben nove punti della città per sottoscrivere la petizione. E provare a trionfare, insieme. __a pagina 11
Valenza
SOTTO ACCUSA IL CAPOGRUPPO IN CONSIGLIO E IL COMMISSARIO
La Lega si divide: ‘Faremo un’altra sezione’
__I secessionisti (ammesso che lo siano ancora) rischiano di
subire una secessione. Valenza, la Lega Nord potrebbe dividersi. Alcuni militanti, guidati da Giovanni Russo, se la prendono
col capogruppo Oddone e il commissario Lumi e annunciano di
volere aprire un’altra sezione. __a pagina 27
Novi Ligure
PAURA A CASSANO SPINOLA. E OGGI ARRIVA IL GENIO CIVILE
Frana da un costone, evacuato un palazzo
__Altra notte di paura a Cassano Spinola: mercoledì sera, infatti,
si è staccata una frana nel costone di Monteracchio, che sovrasta
il paese, mettendo in pericolo un palazzo e costringendo il sindaco Marco Traverso a emettere l’ordinanza di sgombero per sette
famiglie. Oggi arrivano gli esperti del Genio civile. __ a pagina 29
Spettacoli
Sport
l Oggi, a Palazzo Ghilini.
Poi sarà a Casale per
l’assemblea pubblica
Alessandria
L’ospedale
Santi
Antonio e
Biagio di
Alessandria,
dove è
morta la
34enne
centrale, non giustificabile
secondo le terapie in atto fino a quel momento. Dovranno far chiarezza i carabinieri
del Nas, diretti dal capitano
Renato Giraudo. Intanto, il
medico che ha constatato il
decesso della 34enne e che
non ha avvertito le forze dell’ordine, è stato segnalato all’autorità giudiziaria.
M.Ga.
Ieri a Casale lutto cittadino e protesta in centro. “Decisione pilatesca”
Eternit, sdegno per la sentenza choc
__Dopo lo sdegno per la sentenza choc della Corte di Cassazione, che ha dichiarato (su richiesta del procuratore generale Iacoviello) prescritti i reati su cui si basava l’impianto
del processo Eternit, per Casale ieri è venuta l’ora della riscossa. Il sindaco Titti Palazzetti, rientrata nella notte di
mercoledì da Roma, ha decretato il lutto cittadino, con scuo-
l
Convocata l’assemblea
con all’ordine del giorno la
proposta di scioglimento
ro: all’ordine del giorno c’è la
proposta di scioglimento a causa di pesanti problemi economici. La conferma dell’accelerazione del processo arriva dallo stesso presidente, Giuseppe
Garlando. Al telefono la voce è
roca, il tono basso, il brio che ha
sempre caratterizzato i suoi interventi è un ricordo. «È vero, il
quadro economico è pesante e
questo, per Confapi Alessandria, è un percorso sostanzialmente obbligato». E i dipendenti? «Una parte, dei quasi
quindici che hanno lavorato finora con noi, verrà ricollocata,
per altri invece si aprono procedure diverse». La parola licenziamento è solo mormorata al-
__‘Serata di Gala con Lode!’ : oggi inaugurazione dell’Anno Accademico 2014/2015 del Conservatorio ‘Vivaldi’. Stasera, saluto
del nuovo presidente e Concerto
dei migliori laureati dello scorso
anno. __a pagina 36
__Inizia domani a Busto il ‘mese
di fuoco’ dei Grigi, sette gare tra
campionato, Coppa e recupero.
Guazzo è recuperato, in dubbio
Cavalli: si attendono gli esiti dell’ecografia, oggi il verdetto per il
capitano.__a pagina 37
l
La Sovrintendenza
ha indicato una ditta
di Robassomero
Alessandria
Allagamento a San Michele: ecco cos’è successo
[+%-427..7 "
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IL
PICCOLO Anno LXXXIX. 2014 Nº 88
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Editrice SO.G.ED. srl, via Parnisetti 10, tel. 0131444156 - 0131315200 (r.a.). Pubblicità:
Medial s.r.l., via Parnisetti 12/A, tel. 013156364-5. Poste italiane - Spedizione in abb.
postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nº 46) art.1, comma 1, DCB/AL.
La sponda tagliata non c’entra
__Il canale De Ferrari non ha
responsabilità dirette sull’allagamento avvenuto sabato a San Michele. Un abitante della zona della Grat-
tarola ha tagliato l’argine,
compiendo una scellerataggine e meritandosi una denuncia, ma non è questo ad
aver provocato il ‘disastro’.
SUBARU OUTBACK
ADVENTURES
G R U P P O
alessandria
la fine della frase. Poi Garlando
saluta. Gentilmente e con una
amarezza profonda che non
nasconde: «Basta così, non le
posso dire di più». E così fra poche settimane pare destinato a
calare il sipario su una organizzazione, Confapi, che ha segnato la storia associativa alessandrina, ha formato dirigenti, ha
realizzato una sede importante
come quella di via Pisacane 33.
Anch’essa oggi pronta a essere
messa sul mercato. Già da qualche tempo aveva lasciato l’incarico Cesare Manganelli, nominato direttore nell’aprile del
2013. Confapi è arrivata ad associare oltre 500 imprese.
Enrico Sozzetti
Incarico torinese
per l’ailanto
SETTE GARE IN 30 GIORNI
Con la Pro Patria
inizia il mese di fuoco
__a pagina 4
A dicembre addio a Confapi Alessandria
_ Addio a Confapi Alessandria.
La convocazione dell’assemblea associativa per la prima
decade di dicembre parla chia-
Al ‘Vivaldi’ serata
di gala con lode
le ed edifici che hanno esposto la bandiera a mezz’asta. In
centro, manifestazione di studenti e cittadini. Solidale Valenza, campane a lutto in molti paesi. Accomunati da un concetto comune i commenti: «Sentenza pilatesca che scontenta tutti». E intanto la città continua a contare i morti.
__a pagina 6
Alessandria
INAUGURAZIONE
Chiamparino,
confronto con
le associazioni
_ Sarà l’esame autoptico a
dover chiarire le cause che
hanno portato alla morte una donna di 34 anni mentre
si trovava ricoverata nel reparto di chirurgia vascolare
dell’ospedale civile di Alessandria. L’autopsia stabilirà
cosa ha causato l’arresto cardiocircolatorio, una condizione irreversibile che neppure l’intervento congiunto
di medico rianimatore e di
guardia sarebbe bastato a
salvarle la vita. Il punto che
rende questa vicenda avvolta
dal mistero è una siringa inserita nel cateterino venoso
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Piuttosto le colpe vanno ancora cercate nella mancata
pulitura dei rii. Come il Maddalena (nella foto).
__a pagina 5
_ Potrebbe essere un passo
avanti, concreto, per attivare, finalmente, l’intervento
sull’ailanto in Cittadella. È
stata resa nota una lettera,
giunta anche a diversi organismi comunali, in cui si annuncia che la Sovrintendenza ha dato l’incarico di intervenire a una ditta torinese,
la ‘Fratelli Airaudi’ di Robassomero. Il Fai alessandrino
non commenta, si limita a
dire che nei prossimi giorni
si svolgerà un incontro.
Quello che colpisce, si sarebbe tentati di dire che “stona”
in questa decisione (fatta
salva la serietà e la competenza della ditta che non sono in discussione), è l’affidamento a una azienda non alessandrina, per un bene
tutto alessandrino e per il
quale gli alessandrini hanno
raccolto oltre 50 mila firme.
Con una città che ha grande
fame di lavoro. Finirà così?
C.R.
__a pagina 10
_ Visita in città, questo pomeriggio, per il presidente
della Regione, Sergio Chiamparino: appuntamento alle
14.30, nella sala del Consiglio
provinciale, a Palazzo Ghilini, per discutere - insieme all’assessore all’Agricoltura
Giorgio Ferrero - con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali delle
linee programmatiche della
giunta e delle problematiche
generali del territorio. Al
confronto sarà presenti anche il ministro delle Politiche
agricole, Maurizio Martina, a
sua volta ad Alessandria per
fare il punto sull’emergenza
alluvione. Alle 17.30, poi,
Chiamparino si trasferirà a
Casale per presenziare, nel
Salone Tartara, all’assemblea pubblica sulla sentenza
della Corte di Cassazione sul
processo Eternit, indetta dall’Associazione familiari e vittime dell’amianto.
Marcello Feola
La salva
poliziotto
di passaggio
l
Tenta il suicidio in
centro. San Giuliano Vecchio: 40enne si impicca
Alessandria
_ Aveva collegato il tubo
di scappamento dell’auto
all’abitacolo della vettura, con l’intenzione di
farla finita. Per fortuna
se n’è accorto un poliziotto che passava da quelle
parti e la protagonista di
questo episodio, una
donna, è stata salvata. È
accaduto ieri mattina in
corso Lamarmora, tra la
Questura e la sede della
Croce Rossa alessandrina.
Tragedia, invece, mercoledì pomeriggio, a San
Giuliano Vecchio, dove
un quarantenne si è suicidato nella cantina della
sua abitazione. È stata la
madre a trovarlo e ha subito dato l’allarme, ma
purtroppo non c’era più
nulla da fare: l’uomo si era tolto la vita impiccandosi.
Sulla vicenda sta indagando la Polizia.
venerdì 21 novembre 2014 _ 3
Online
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In Primo Piano
‘Dea’ a rischio per Casale
l Cambia
la rete ospedaliera: per Alessandria
confermato il ruolo di Hub. “Reparti più efficienti”
frammentazione eccessiva di personale e con una produzione che troppo
_ «Con la delibera di riordino della re- spesso non raggiunge i volumi neceste ospedaliera vogliamo riorganizzare sari per garantire parametri di sicurezl’offerta sanitaria. Nel passato si è scel- za agli ammalati. Con l’accorpamento
to di risparmiare riducendo la produ- arriveranno a 668, mentre nel private
zione sanitaria. che è calata del tre per le strutture complesse sono 185 e dicento, mentre è aumentata la mobilità venteranno 148. «Non ci saranno né lipassiva verso altre Regioni, il cui saldo cenziamenti, né riduzioni di personaè diventato negativo di trenta milioni le: a partire dal 2015 ci saranno invece
nel 2013». E dopo giorni di polemiche, incrementi di personale medico e inscontri con la minoranza, rinvii e slit- fermieristico». Sarà così? Per ora le
tamenti non sempre chiari, mercoledì proteste più forti arrivano dalla politila giunta regionale ha approvato la de- ca e dagli amministratori locali. Ma
libera di riordino. E Antonio Saitta, as- per la provincia di Alessandria cosa
sessore alla Sanità, esprime soddisfa- cambia? La delibera in sostanza conzione. E precisa che «per i cittadini non ferma quanto già anticipato, con qualci saranno rivoluzioni, la revisione del- che piccola novità all’interno del Quala rete ospedaliera pubblidrante Sud Est. La rimoca non comporta alcun
della rete ‘ESaitta: “Né chiusure, dulazione
disservizio per gli utenti,
mergenza-Urgenza’ vede
né licenziamenti”. l’ospedale di Alessandria
anzi: nei prossimi due anni porterà a un reale auLe osservazioni confermato come ‘hub’
mento di efficienza nei real decreto Balduzzi con il Dea (Dipartimento
parti. Oggi le strutture
emergenza e accetta“non cambiano di
complesse attive negli ozione) di secondo livello.
i parametri” Asti e Novi avranno il Dea
spedali pubblici del Piemonte sono 842, con una
di primo livello. Per Casa-
Alessandria
In alto, da sinistra: Domenico Ravetti, Vincenzo Demarte, Massimo Brina. Sopra, il pubblico (FOTO PANARELLO)
E Demarte approda
nel Pd alessandrino
l L’annuncio ieri alla
presenza di Domenico
Ravetti e Massimo Brina
Alessandria
_ Ha scelto come cornice per
l’annuncio il salone de ‘La Fermata’ di Spinetta. E lo ha fatto
circondato da familiari, amici
e collaboratori. Un clima sobrio e rilassato quello che ieri,
nel tardo pomeriggio, ha accolto Vincenzo Demarte, classe 1957, che affiancato da Domenico Ravetti e Massimo Brina, rispettivamente segretario
provinciale e cittadino del Partito Democratico, ha annunciato l’ingresso nel Pd. «Insieme a una trentina di amici e fedeli ho intenzione di dare vita
a una squadra che vuole stare
vicino ai cittadini e impegnarsi per cose concrete, a partire,
per Spinetta, dal problema del
rio Lovassina». Il Pd è pronto
ad accogliere «chi si mette a
disposizione per cambiare le
cose, guardando innanzitutto
all’interesse collettivo» commenta Ravetti prima dell’inizio del discorso ufficiale di Demarte. «Di esperienza ne ho
fatta, fin da quando Agostino
Gatti, nel 2002, mi ha coinvolto per la prima volta. Oggi ho
voglia solo di lavorare, non ci
sono campagne elettorali in
vista». E del recente percorso
all’interno dell’Italia dei valori
cosa dice? «È stata una grande
esperienza, in cui ho anche ricoperto incarichi nazionali.
C’è stato il Comune di Alessandria, poi la Provincia dove sono stato anche assessore anche se per poche settimane. Ora ricomincio». Dal Pd.
E.So.
le invece «è da valutare entro il 31 dicembre del 2015 il mantenimento del
Dea di primo livello». Acqui e Tortona
avranno un ospedale ‘di base con Pronto soccorso’, mentre a Ovada sarà operativo un Pronto soccorso all’interno di
una struttura classificata in ‘area disagiata’. In sostanza, gli ospedali non
chiudono, ma cambiano. Almeno così è
nelle intenzioni della giunta regionale.
«I cittadini - dice Saitta - non assisteranno a una riduzione di posti letto
nelle strutture bensì a una diversa distribuzione che comporterà un aumento di posti letto di continuità assistenziale sul territorio. È una prima risposta alla richiesta di tante famiglie
che dopo il ricovero ospedaliero chiedono soluzioni per gli ammalati, spesso anziani, prima del rientro in famiglia». E ora? La delibera che applica il
decreto Balduzzi («I rilievi formali del
Consiglio di Stato al regolamento attuativo del Patto della salute non inficiano l’applicazione della legge 135 del
2012 sull’adeguamento della rete ospedaliera agli standard» commenta Saitta) e il Patto della salute è stata trasmessa al Ministero dell’Economia che
la dovrà approvare nei prossimi mesi,
comunque entro marzo.
Enrico Sozzetti
BERUTTI (FORZA ITALIA) CRITICO. CHIESTO UN CONSIGLIO STRAORDINARIO
‘Riforma condizionata da scelte politiche’
__«Il bilancio della Regione per l’85 per cento si riferisce alle spese sanitarie. È il cuore
di tutto quello che gira
intorno all’ente. Il segreto, da qualche anno a questa parte, è
quello di limare dove
si può, ma tenendo
conto di un fatto evidente a tutti: un’azienda sanitaria non si può
trattare come la Fiat».
A Massimo Berutti,
consigliere regionale
di Forza Italia, ex sindaco di Tortona (foto),
non va giù la discussa
ipotesi di riforma della
rete ospedaliera. Al
punto che - è notizia di
ieri - rende pubblica la
«formale richiesta» del
suo gruppo di un Consiglio regionale straordinario sul tema: «Il
centrosinistra - dice fino ad ora ha evitato
scientificamente il
confronto: crediamo
sia giunto il momento
che venga in aula a
spiegare le ragioni e le
scelte di razionalizzazione che ha imposto,
sacrificando alcuni
territori rispetto ad altri». Ecco l’antefatto:
«La precedente amministrazione regionale
aveva già fatto una
bella cura dimagrante
nel settore della sanità e trovato un giusto
equilibrio e i 4 Dea di
1° livello erano una
buona soluzione. Mi
spiego: Casale ha il
suo bacino, Acqui una
criticità territoriale da
considerare e il complesso ospedaliero
Novi-Tortona faceva
anche da barriera alla
mobilità passiva verso
Liguria e Lombardia.
Saitta si assuma adesso la responsabilità di
demolire un sistema
che funzionava». E poi
quello che, per Berutti, è il vero problema:
«L’assessore avrebbe
dovuto commissionare un’analisi delle
strutture, che invece
ha fatto usando probabilmente un drone. Diciamolo chiaramente:
quella di puntare, ad
esempio, su Novi, è una scelta meramente
politica». (R.G.)
ANDRÈ
TAPPETI
OLTRE 1.000
FUORI TUTTO
FINO AL 31 DICEMBRE
Per Alessandria arriva la conferma del ruolo di riferimento, come hub, per la rete ospedaliera
Addio all’Agv nata dall’idea di Gino Amisano
l Dainese annuncia la chiusura della sede di Rivalta
Scrivia, all’interno del Pst
Alessandria
_ Addio definitivo all’Agv, storico marchio nato da una idea di
Gino Amisano. L’ultima eredità, la sede di Rivalta Scrivia ospitata all’interno del Parco
scientifico e tecnologico, chiude. E ai trenta dipendenti impegnati attualmente verrà chiesto
di trasferirsi in provincia di Padova. L’annuncio arriva da Dainese che, si legge su una nota, ha
deciso il trasferimento «in un’ottica di ottimizzazione» delle attività. La storica azienda di
caschi, fondata nel 1946 da Gino
Amisano, troverà spazio all’interno dell’area di Campodoro,
sono presenti gli altri servizi, in
modo tale «da potenziare il
coordinamento e ridurre i costi». Dietro alla decisione della
proprietà vi saranno motivazioni che ben poco hanno a che
spartire con la storia, la cultura
e la tradizione industriale italiana. La stessa nota diffusa da
Dainese parla di «necessità di
trasferirsi in una nuova struttura per il management e il personale di Agv Spa» che «prende le
mosse dal bisogno di dare risposte operative concrete e di convogliare le energie». Nella sede
in cui verrà trasferita l’Agv, opera Mavet che fa parte del Gruppo Dainese dal 2000 ed è già sede dell’ufficio tecnico della progettazione dei caschi. Amaro il
commento di Moreno Businaro, amministratore delegato
Gino Amisano ha fondato Agv
Agv: «È un cambiamento epocale e la provincia di Alessandria fa parte della storia del
marchio. Al tempo stesso, siamo convinti che questo cambiamento, richiesto dall’andamento del mercato e da esigenze or-
ganizzative, permetterà di razionalizzare e ottimizzare la gestione dei flussi decisionali e dei
costi, tenendo conto delle previsioni sui possibili sviluppi futuri». Sembrano lontanissimi i
tempi in cui, proprio grazie a Lino Dainese l’Agv è tornata a essere di proprietà italiana dopo
la gestione di un fondo di investimento belga. Grazie a Dainese per lo storico marchio, nel
2007, si apre una nuova stagione. Che coincide anche con la
pubblicazione di un volume che
racconta la figura di Amisano e
dell’azienda fondata a Valenza.
«Agv e Gino Amisano sono stati
per me un esempio da seguire.
Abbiamo fatto un percorso parallelo nell’ambito dell’innovazione e dei piloti più importanti, da Agostini a Valentino Ros-
si» racconta Lino Dainese in occasione della presentazione del
libro nella sede di Confindustria Alessandria. I meccanismi
dell’economia globale sono però implacabili. E anche per la
Dainese (leader nella produzione di abbigliamento e protezioni per gli sport dinamici) arriva
il momento della svolta. Che
coincide con la vendita, per 130
milioni di euro, dell’ottanta per
cento della società al fondo di
investimento del Bahrain. Nel
2013 Dainese (circa seicento dipendenti) ha realizzato ricavi
da vendite per 117,5 milioni a livello consolidato, per oltre il 50
per cento originati nel vecchio
continente. L'ultimo esercizio
si è chiuso con una perdita di
gruppo di circa 1,8 milioni.
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In Primo Piano
‘Dea’ a rischio per Casale
l Cambia
la rete ospedaliera: per Alessandria
confermato il ruolo di Hub. “Reparti più efficienti”
frammentazione eccessiva di personale e con una produzione che troppo
_ «Con la delibera di riordino della re- spesso non raggiunge i volumi neceste ospedaliera vogliamo riorganizzare sari per garantire parametri di sicurezl’offerta sanitaria. Nel passato si è scel- za agli ammalati. Con l’accorpamento
to di risparmiare riducendo la produ- arriveranno a 668, mentre nel private
zione sanitaria. che è calata del tre per le strutture complesse sono 185 e dicento, mentre è aumentata la mobilità venteranno 148. «Non ci saranno né lipassiva verso altre Regioni, il cui saldo cenziamenti, né riduzioni di personaè diventato negativo di trenta milioni le: a partire dal 2015 ci saranno invece
nel 2013». E dopo giorni di polemiche, incrementi di personale medico e inscontri con la minoranza, rinvii e slit- fermieristico». Sarà così? Per ora le
tamenti non sempre chiari, mercoledì proteste più forti arrivano dalla politila giunta regionale ha approvato la de- ca e dagli amministratori locali. Ma
libera di riordino. E Antonio Saitta, as- per la provincia di Alessandria cosa
sessore alla Sanità, esprime soddisfa- cambia? La delibera in sostanza conzione. E precisa che «per i cittadini non ferma quanto già anticipato, con qualci saranno rivoluzioni, la revisione del- che piccola novità all’interno del Quala rete ospedaliera pubblidrante Sud Est. La rimoca non comporta alcun
della rete ‘ESaitta: “Né chiusure, dulazione
disservizio per gli utenti,
mergenza-Urgenza’ vede
né licenziamenti”. l’ospedale di Alessandria
anzi: nei prossimi due anni porterà a un reale auLe osservazioni confermato come ‘hub’
mento di efficienza nei real decreto Balduzzi con il Dea (Dipartimento
parti. Oggi le strutture
emergenza e accetta“non cambiano di
complesse attive negli ozione) di secondo livello.
i parametri” Asti e Novi avranno il Dea
spedali pubblici del Piemonte sono 842, con una
di primo livello. Per Casa-
Alessandria
In alto, da sinistra: Domenico Ravetti, Vincenzo Demarte, Massimo Brina. Sopra, il pubblico (FOTO PANARELLO)
E Demarte approda
nel Pd alessandrino
l L’annuncio ieri alla
presenza di Domenico
Ravetti e Massimo Brina
Alessandria
_ Ha scelto come cornice per
l’annuncio il salone de ‘La Fermata’ di Spinetta. E lo ha fatto
circondato da familiari, amici
e collaboratori. Un clima sobrio e rilassato quello che ieri,
nel tardo pomeriggio, ha accolto Vincenzo Demarte, classe 1957, che affiancato da Domenico Ravetti e Massimo Brina, rispettivamente segretario
provinciale e cittadino del Partito Democratico, ha annunciato l’ingresso nel Pd. «Insieme a una trentina di amici e fedeli ho intenzione di dare vita
a una squadra che vuole stare
vicino ai cittadini e impegnarsi per cose concrete, a partire,
per Spinetta, dal problema del
rio Lovassina». Il Pd è pronto
ad accogliere «chi si mette a
disposizione per cambiare le
cose, guardando innanzitutto
all’interesse collettivo» commenta Ravetti prima dell’inizio del discorso ufficiale di Demarte. «Di esperienza ne ho
fatta, fin da quando Agostino
Gatti, nel 2002, mi ha coinvolto per la prima volta. Oggi ho
voglia solo di lavorare, non ci
sono campagne elettorali in
vista». E del recente percorso
all’interno dell’Italia dei valori
cosa dice? «È stata una grande
esperienza, in cui ho anche ricoperto incarichi nazionali.
C’è stato il Comune di Alessandria, poi la Provincia dove sono stato anche assessore anche se per poche settimane. Ora ricomincio». Dal Pd.
E.So.
le invece «è da valutare entro il 31 dicembre del 2015 il mantenimento del
Dea di primo livello». Acqui e Tortona
avranno un ospedale ‘di base con Pronto soccorso’, mentre a Ovada sarà operativo un Pronto soccorso all’interno di
una struttura classificata in ‘area disagiata’. In sostanza, gli ospedali non
chiudono, ma cambiano. Almeno così è
nelle intenzioni della giunta regionale.
«I cittadini - dice Saitta - non assisteranno a una riduzione di posti letto
nelle strutture bensì a una diversa distribuzione che comporterà un aumento di posti letto di continuità assistenziale sul territorio. È una prima risposta alla richiesta di tante famiglie
che dopo il ricovero ospedaliero chiedono soluzioni per gli ammalati, spesso anziani, prima del rientro in famiglia». E ora? La delibera che applica il
decreto Balduzzi («I rilievi formali del
Consiglio di Stato al regolamento attuativo del Patto della salute non inficiano l’applicazione della legge 135 del
2012 sull’adeguamento della rete ospedaliera agli standard» commenta Saitta) e il Patto della salute è stata trasmessa al Ministero dell’Economia che
la dovrà approvare nei prossimi mesi,
comunque entro marzo.
Enrico Sozzetti
BERUTTI (FORZA ITALIA) CRITICO. CHIESTO UN CONSIGLIO STRAORDINARIO
‘Riforma condizionata da scelte politiche’
__«Il bilancio della Regione per l’85 per cento si riferisce alle spese sanitarie. È il cuore
di tutto quello che gira
intorno all’ente. Il segreto, da qualche anno a questa parte, è
quello di limare dove
si può, ma tenendo
conto di un fatto evidente a tutti: un’azienda sanitaria non si può
trattare come la Fiat».
A Massimo Berutti,
consigliere regionale
di Forza Italia, ex sindaco di Tortona (foto),
non va giù la discussa
ipotesi di riforma della
rete ospedaliera. Al
punto che - è notizia di
ieri - rende pubblica la
«formale richiesta» del
suo gruppo di un Consiglio regionale straordinario sul tema: «Il
centrosinistra - dice fino ad ora ha evitato
scientificamente il
confronto: crediamo
sia giunto il momento
che venga in aula a
spiegare le ragioni e le
scelte di razionalizzazione che ha imposto,
sacrificando alcuni
territori rispetto ad altri». Ecco l’antefatto:
«La precedente amministrazione regionale
aveva già fatto una
bella cura dimagrante
nel settore della sanità e trovato un giusto
equilibrio e i 4 Dea di
1° livello erano una
buona soluzione. Mi
spiego: Casale ha il
suo bacino, Acqui una
criticità territoriale da
considerare e il complesso ospedaliero
Novi-Tortona faceva
anche da barriera alla
mobilità passiva verso
Liguria e Lombardia.
Saitta si assuma adesso la responsabilità di
demolire un sistema
che funzionava». E poi
quello che, per Berutti, è il vero problema:
«L’assessore avrebbe
dovuto commissionare un’analisi delle
strutture, che invece
ha fatto usando probabilmente un drone. Diciamolo chiaramente:
quella di puntare, ad
esempio, su Novi, è una scelta meramente
politica». (R.G.)
ANDRÈ
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FUORI TUTTO
FINO AL 31 DICEMBRE
Per Alessandria arriva la conferma del ruolo di riferimento, come hub, per la rete ospedaliera
Addio all’Agv nata dall’idea di Gino Amisano
l Dainese annuncia la chiusura della sede di Rivalta
Scrivia, all’interno del Pst
Alessandria
_ Addio definitivo all’Agv, storico marchio nato da una idea di
Gino Amisano. L’ultima eredità, la sede di Rivalta Scrivia ospitata all’interno del Parco
scientifico e tecnologico, chiude. E ai trenta dipendenti impegnati attualmente verrà chiesto
di trasferirsi in provincia di Padova. L’annuncio arriva da Dainese che, si legge su una nota, ha
deciso il trasferimento «in un’ottica di ottimizzazione» delle attività. La storica azienda di
caschi, fondata nel 1946 da Gino
Amisano, troverà spazio all’interno dell’area di Campodoro,
sono presenti gli altri servizi, in
modo tale «da potenziare il
coordinamento e ridurre i costi». Dietro alla decisione della
proprietà vi saranno motivazioni che ben poco hanno a che
spartire con la storia, la cultura
e la tradizione industriale italiana. La stessa nota diffusa da
Dainese parla di «necessità di
trasferirsi in una nuova struttura per il management e il personale di Agv Spa» che «prende le
mosse dal bisogno di dare risposte operative concrete e di convogliare le energie». Nella sede
in cui verrà trasferita l’Agv, opera Mavet che fa parte del Gruppo Dainese dal 2000 ed è già sede dell’ufficio tecnico della progettazione dei caschi. Amaro il
commento di Moreno Businaro, amministratore delegato
Gino Amisano ha fondato Agv
Agv: «È un cambiamento epocale e la provincia di Alessandria fa parte della storia del
marchio. Al tempo stesso, siamo convinti che questo cambiamento, richiesto dall’andamento del mercato e da esigenze or-
ganizzative, permetterà di razionalizzare e ottimizzare la gestione dei flussi decisionali e dei
costi, tenendo conto delle previsioni sui possibili sviluppi futuri». Sembrano lontanissimi i
tempi in cui, proprio grazie a Lino Dainese l’Agv è tornata a essere di proprietà italiana dopo
la gestione di un fondo di investimento belga. Grazie a Dainese per lo storico marchio, nel
2007, si apre una nuova stagione. Che coincide anche con la
pubblicazione di un volume che
racconta la figura di Amisano e
dell’azienda fondata a Valenza.
«Agv e Gino Amisano sono stati
per me un esempio da seguire.
Abbiamo fatto un percorso parallelo nell’ambito dell’innovazione e dei piloti più importanti, da Agostini a Valentino Ros-
si» racconta Lino Dainese in occasione della presentazione del
libro nella sede di Confindustria Alessandria. I meccanismi
dell’economia globale sono però implacabili. E anche per la
Dainese (leader nella produzione di abbigliamento e protezioni per gli sport dinamici) arriva
il momento della svolta. Che
coincide con la vendita, per 130
milioni di euro, dell’ottanta per
cento della società al fondo di
investimento del Bahrain. Nel
2013 Dainese (circa seicento dipendenti) ha realizzato ricavi
da vendite per 117,5 milioni a livello consolidato, per oltre il 50
per cento originati nel vecchio
continente. L'ultimo esercizio
si è chiuso con una perdita di
gruppo di circa 1,8 milioni.
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In Primo Piano
Eternit, a Casale il lutto non ha fine
l La
sentenza della Cassazione indigna
la città che continua a contare i morti...
studenti, lavoratori e cittadini si è
convocata al mattino alle 10 in
piazza Mazzini per sfilare poi nel
centro della città e ritornare ai piedi di Carlo Alberto a cavallo.
Casale Monferrato
_ Il 19 novembre 2014 resterà per
sempre a Casale una data da segnare in nero. La richiesta del procuratore generale Francesco Iacoviello, prima, che ha chiesto l’an- I testimoni e la speranza
nullamento della sentenza Eterni- «Non ho parole – dice Cristina Fati della Corte d’Appello di Torino va, vice sindaco che ha atteso a Canei confronti di Stephan Schmi- sale la sentenza – ma non ci ferdheiny prima, e l’annullamento meremo di certo, un senso di forte
senza rinvio della Corte di Cassa- disagio, però, rimane, e la speranzione hanno fatto calare una cap- za del futuro sono quei bambini,
pa sulla città tra mercoledì pome- quei giovani che questa mattina eriggio e la sera.
rano in piazza». E non è la sola a
Ma ieri, giovedì, è venuta subi- pensarla in questo modo: «Cosa
to l’ora della riscossa.
vuole che le dica. Non
Il sindaco Titti Palazparole, non ci sono
Ieri una grande ho
zetti rientrata in notparole su quello che è
manifestazione successo».
tata da Roma ha dePatrizia
cretato il lutto cittadidi protesta. Guaschino, dipendenno (e scuole ed edifici
Le bandiere te comunale ha perso il
pubblici hanno posto
per il mesotea mezz’asta nei fratello
la bandiera a mezz’alioma. Anche lei si era
palazzi pubblici costituita parte civile
sta) e una manifestazione spontanea di
nel processo Eternit di
‘Con le morti
ricorderemo
l’ingiustizia’
L’intervista
L
aura Curino è un’attrice torinese con Casale nel cuore. Nel
2012 ha portato in
scena il monologo ‘Malapolvere’, tratto dall’omonimo libro che Silvana Mossano ha
dedicato al ‘caso Eternit’ e alla città «che si ribella ai signori dell’amianto.
D__ Laura Curino, che reazione ha avuto alla notizia della
sentenza?
R__ Sono molto addolorata
come tutti e con tutti. Proprio
stamani (ieri, ndr) pensavo a
quanto dolore la notizia avrebbe provocato a Casale. È
un dispiacere profondo, anche mio. Ma, nel frattempo,
essendo a Genova, riuscivo a
guardare il mare... Spero che
il mare ci insegni a levigare il
male, di continuo.
Torino per avere giustizia. Per
molti anni come segretaria della
delegazione di Casale della Lilt ha
fatto volontariato sperando di vedere dei passi avanti nella ricerca
contro il terribile mal d’amianto.
Delusione forte l’avverte anche
Vincenzo Lumello, consigliere comunale sino al giugno scorso:
«Con una sentenza del genere allora si vuol dire che tutti coloro
che si stanno curando non si vedranno più coperte le cure?».
Voglia di non mollare
Dunque nella città martire dell’amianto non c’è solo silenzio, c’è anche tanta, tanta voglia di non mol-
lare, di farlo per coloro che se ne
sono andati negli anni (non dimenticando mai che, purtroppo,
non saranno gli ultimi). Sulla città
ci sono adesso come non mai i riflettori dell’Italia, dell’Europa e
del mondo.
Ieri, alle ore 16, mentre la giunta si stava per riunire con l’avvo-
‘Una decisione pilatesca che sconcerta tutti’
l
I commenti di Cgil,
Cisl, Uil, Renato Balduzzi. Oggi un incontro
Casale
_ Oggi, venerdì, alle 17, assemblea unitaria di Cgil, Cisl, Uil e
Afeva al Salone Tartara, al
mercato coperto di Casale. È la
prima reazione pubblica delle
organizzazioni sindacali, anticipata, già nella sera di mercoledì, da una serie di reazioni e
commenti. Alla Corte di Cassazione di Roma erano presenti
anche Aldo Gregori, segretario
generale Uil Alessandria, Al-
berto Pavese, segretario territoriale Uilp e Luigi Ferrando,
referente Uil per Casale. «L’inqualificabile sentenza - sono le
parole di Ferrando - ci lascia esterrefatti. Infatti la Corte non
ha scelto tra giustizia e diritto,
come aveva chiesto il Procuratore della Repubblica, ma ha
pilatescamente optato per la
prescrizione che significa che
l’atteggiamento delittuoso c’è
stato, ma che essendo trascorso molto tempo, non ha più effetti ai fini di una condanna.
Eppure gli effetti dell’evento
doloso si verificano ancora oggi con circa cinquanta morti
all’anno solo nel Casalese e si
prevedono molti più morti per
mesotelioma negli anni prossimi. Come è possibile dichiarare estinta la colpa quando il
dolo continua ad agire nel
tempo»? La Cgil di Alessandria di Alessandria, si legge su
un comunicato, ritiene «sconcertante» la sentenza e ricorda
«che le sentenze di primo grado e di appello avevano stabilito che si trattava di “disastro
ambientale doloso permanente” e che le cause sono tutt’ora
vive e operanti. La battaglia
per noi non è finita. La sentenza non è un’assoluzione per-
ché il reato è confermato. La Cgil è dalla parte dei lavoratori e
dei cittadini che chiedono giustizia». Per la Cisl arriva la voce di Alessio Ferraris, oggi alla
guida regionale dell’organizzazione e prima al vertice della
Cisl di Alessandria: «Un grande dolore. È quello che ho provato quando ho appreso la notizia della sentenza Eternit.
Sono stato segretario Cisl di Alessandria per parecchio tempo e so quanto sia stato faticoso, soprattutto per i familiari
delle vittime, seguire in questi
anni i processi. La sentenza di
ieri». Amarezza e delusione
D__ Ha sentito qualcuno dei
suoi amici casalesi?
R__ Ho scritto a Silvana Mossano, con cui ho un rapporto
intenso da quando ho letto il
suo libro. E poi a Bruno Pesce,
che è sempre stato molto didattico con me. So che attraverso lui arrivo a Nicola Pondrano. L’abbraccio più fraterno, però, lo mando a Romana
Blasotti: lei avrebbe davvero
bisogno di giustizia.
D__ Ma esiste la giustizia?
R__ Esiste la sensazione di ingiustizia, che continueremo a
ricordarci perché ci saranno
ancora malati e morti. L’aver
perso oggi significa anche ritardare le cure contro questo
morbo.
Massimo Brusasco
sono espresse da Germano Patrucco, responsabile Cia per
Casale, mentre Renato Balduzzi, già Ministro della salute
e oggi membro del Consiglio
superiore della Magistratura,
afferma che «non c’è giustizia
senza diritto, ma neanche può
esservi davvero diritto senza
giustizia. Opporre giustizia a
diritto, o diritto a giustizia, mi
è sempre parso poco saggio e
comunque non consono a uno
Stato costituzionale di diritto
degno di questo nome. Nella
mia attuale posizione ho l’ovvio dovere di ponderare le valutazioni sulle singole decisio-
ni dei magistrati. Ma non posso tacere la straordinaria sofferenza che questa decisione
mi ha provocato. Vorrei però
dire a quanti hanno condiviso
e condividono la lunga battaglia contro l’amianto che essa
continua. L’applicazione al
particolare caso amianto delle
regole sulla prescrizione - aggiunge - configura un vero e
proprio diniego di giustizia rilevante ai sensi della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea e
della Corte europea dei diritti
dell’uomo».
Enrico Sozzetti
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procuratore Guariniello. Bisogna confortare i casalesi
perché sono molto stanchi e
dare coraggio ai ragazzi che
vogliono impiegare tempo, energia e pensieri alla causa.
D’altronde, nel tempo, si è
riuscito a superare ostacoli
che sembravano assolutamente insormontabili. So però che la perseveranza è faticosa e dolorosa.
L’assemblea dell’Afeva
Ieri in serata sono arrivate le delegazioni straniere, domani pomeriggio al Salone Tartara del Mercato Pavia c’è l’assemblea generale
dell’Afeva e delle organizzazioni
sindacali, il 26 novembre prossimo il presidente Davide Sandalo
ha convocato un consiglio comunale aperto sull’argomento che si
preannuncia alquanto forte, anche perché sono ancora in piedi il
secondo ed il terzo filone d’indagine a Torino del procuratore Raffaele Giariniello: quello su 270 lavoratori deceduti e per gli italiani
che sono morti in seguito a “mal
d’amianto” nei luoghi di lavorazio-
Ieri mattina la catena umana in centro a Casale: anche molti giovani in strada contro la sentenza
D__ È possibile?
R__ Non so. Io credo che in
questo momento sia necessario, soprattutto, stare vicino
alle persone che hanno subito
l’ingiustizia. E che, immediatamente dopo, si riparta con
la battaglia, come ha detto il
L’attrice
Laura
Curino ha
portato in
scena un
monologo
dedicato al
caso Eternit
cato Enrico Dagna che ha patrocinato sin dall’inizio le ragioni del
Comune, c’è stata la ripresa de “La
Vita in diretta” su Rai Uno, oggi arriva una troupe della tv di Stato del
Kazakistan. E gli occhi del mondo,
come più volte hanno detto Romana Blasotti Pavesi, Bruno Pesce,
Nicola Pondrano e tanti protagonisti delle battaglie di questi anni,
sono ancora puntati su Casale.
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Aperti Domeniche di NOVEMBRE pomeriggio dalle ore 15,30 alle ore 19,30
ne all’estero e in questo caso l’accusa per i vertici Eternit è di omicidio volontario, reato dalla prescrizione ben più lunga del disastro doloso e dell’inosservanza delle misure di sicurezza per le quali il
miliardario svizzero (che comunque è stato un consigliere di Bill
Clinton per l’ambiente, ironia della sorte) era stato condannato a 16
e 18 anni di reclusione dal Tribunale e dalla Corte d’Appello di Torino.
Tra le reazioni si registrano
quelle molto dure di Gianna Pentenero, assessore regionale del
Piemonte, che si chiede «come fa
ad essere prescritto un reato che
continua a produrre vittime e che
continuerà a farlo in misura ancora maggiore nel corso degli anni».
E dal Parlamento europeo il leghista Gianluca Buonanno chiede
«un Tribunale speciale che consideri questi dei veri e proprio crimini contro l’umanità, quindi imprescrittibili, è ora che l’Europa si
muova. Occorre una Norimberga
per reati del genere».
Massimo Iaretti
Le campane
e la solidarietà
dei vicini
l
L’iniziativa dei tifosi
della NoviPiù, le domande di Luca Gioanola
Casale Monferrato
_ Molte le iniziative, ieri e non
solo, dopo la sentenza della
Cassazione.
Campane a lutto
Nel pomeriggio di ieri, intanto,
oltre alla mobilitazione della
città, hanno suonato a lutto le
campane di tutte le chiese della
diocesi di Casale: un ulteriore
segnale di quanto l’intera popolazione del territorio si sia
sentita tradita, forse per l’ennesima volta, dalle istituzioni.
Valenza solidale
Anche il Comune di Valenza ieri ha proclamato il lutto cittadino in segno di solidarietà verso Casale e ai famigliari delle
vittime dell’amianto «che da
anni si battono per ottenere
giustizia».
Maglia nera sugli spalti
‘Riaccendiamola’, il comitato
nato nei giorni in cui era a rischio il futuro sportivo della
Junior, questa volta scende in
campo contro il verdetto della
Cassazione. Con un hashtag,
#rifacciamolo, e con un invito:
«Domenica, per la partita Novipiù-Napoli, insieme a Crb,
chiediamo a tutti gli sportivi
casalesi di essere sugli spalti
con una maglia nera, testimonianza del lutto morale e civile
di tutta Casale. Giochiamo un’altra partita difficile per il futuro della nostra città, una partita che non si può perdere.
Tutti al fianco di chi combatte
questa battaglia, anche trascinando i casalesi e le istituzioni
in una lotta di civiltà che va
combattuta».
Le domande di Gioanola
L’indignazione arriva anche
nei paesi monferrini, che hanno affiancato Casale nella lotta.
Dure le dichiarazioni di alcuni
sindaci. Tra i più combattivi,
l’ex primo cittadino di Mirabello, Luca Gioanola, ora assessore a Casale, che si chiede: «E il
disastro ambientale permanente? E la causa di rischio permanente per la salute umana?
Come mai allora siamo sito di
interesse nazionale per la bonifica dall'amianto? Cosa stiamo
bonificando e continuamente
progettando di bonificare se
intanto dal 1986 non c'è più pericolo?! E chi non ce l'ha fatta e
chi sta oggi lottando con la malattia? A cosa era ed è tutt'oggi
correlata, se non all'amianto
fatto e venduto consapevolmente dalla eternit? Cosa stiamo continuamente bonificando, se non i manufatti di amianto fatti e venduti consapevolmente dalla eternit? Tutte
Queste cose e molto altro ancora, non sono e non saranno mai
prescritte e cancellate».
M.C. M.B.
venerdì 21 novembre 2014 _ 7
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Cronaca
In auto col figlio di 9 anni: patente mai avuta
l
Fermato dai carabinieri di Solero: nei guai
rumeno di 34 anni
Alessandria
_ I carabinieri di Solero hanno denunciato per falsità
materiale commessa da privato e guida senza patente
un rumeno di 34 anni, residente ad Alessandria. L’uo-
mo è stato fermato lungo la
strada statale 10 su un’auto
con targa rumena di proprietà del fratello, e con a bordo
la moglie e il figlio di soli 9
anni. Al momento del controllo esibiva una patente di
guida che subito risultava
strana perché mancante delle microscritture e dell’elemento ottico raffigurante lo
stemma della Repubblica.
Da un accertamento attraverso la banca dati, la patente in questione non risultava
essere mai stata emessa.
L’uomo però sosteneva di essere in possesso di regolare
patente: l’aveva conseguita il
5 novembre, cioè soli 15 giorni fa, a Napoli, come in effetti riportava il documento.
Veniva allora contattata la
motorizzazione civile di Ro-
ma che ha confermato: la patente non esisteva perché
mai emessa, anzi veniva fatto notare che il numero seriale della stessa era troppo
alto. A quel punto, l’uomo
veniva denunciato all’autorità giudiziaria per i reati di
falsità materiale e guida senza patente. L’auto è stata sottoposta a fermo amministrativo, e il fratello proprietario
dell’auto verrà sanzionato
amministrativamente
per
incauto affidamento dell’auto a persona sprovvista di
patente di guida. L’operazione rientra nei servizi di controllo effettuati dai carabinieri della Compagnia diretta dal maggiore Massimiliano Girardi. I militari hanno
agito con professionalità: la
pattuglia ha condotto gli ac-
certamenti con determinazione in considerazione del
pericolo che l’uomo poteva
creare agli altri utenti della
strada, ma soprattutto a sé
stesso e ai suoi familiari visto che, incurante della mancanza del titolo abilitativo
alla guida, trasportava in
macchina anche il figlio di
soli 9 anni.
M.Ga.
L’odissea degli infermieri
In breve
STAMANE IN DUOMO
Commemorazione
della Virgo Fidelis
__Questa mattina, venerdì,
alle ore 10.30 presso il Duomo di Alessandria, è prevista
la commemorazione, con la
celebrazione di una messa
officiata dal Vescovo di Alessandria, della ricorrenza della patrona dell’Arma dei Carabinieri ‘Maria Virgo Fidelis’.
È’ il ‘73° anniversario della
Battaglia di Culqualber’. Alla
cerimonia è prevista la partecipazione di autorità cittadine, associazioni combattentistiche e d’Arma e di volontari
e di militari in servizio.
.................................................................
l Costretti
ad andarsene dalle due carceri
quando la loro cooperativa aveva perso l’appalto
Per tre, la posizione era stata definiti la scorsa primavera.
_ Vincono le cause di lavoro di priGli ultimi due operatori hanno
mo grado, il giudice ordina il rein- ottenuto la sentenza a ottobre: e le
tegro dei lavoratori ma, ad oggi, gli ultime sentenze hanno intimato
infermieri in servizio nelle due car- l’assunzione con atto di precetto.
ceri alessandrine (Cantiello Gaeta e Ma ad oggi il legale non ha ancora
San Michele) costretti ad andarsene avuto riscontri. In sostanza, i due inquando la cooperativa Stella aveva fermieri devono essere riassunti doperso la gara d’appalto indetta dal- ve prestavano servizio; se ciò non
l’Asl e vinta dalla Medical Service srl accadrà continueranno a maturare
di Roma, non sono ancora stati rein- gli stipendi. Il giudice ha recenteseriti nell’organico.
mente stabilito la costiMa non demordono e
del rapporto di
I ricorsi dei tuzione
continuano, insieme al
lavoro dipendente, e il
cinque: vincono risarcimento del danno
loro legale Oberdan Forlenza, la battaglia per
il primo round dal primo luglio 2013 firiottenere il posto di lama la no alla costituzione del
voro, forti anche delle
riassunzione rapporto.
decisioni dei giudici.
Ma l’odissea, ad etarda sempio per quanto riLa questione riguarda cinque infermieri.
guarda la prima causa
Alessandria
(quella della scorsa primavera), continua. La Medical Service ha cercato
di non assumere una delle infermiere come dipendente ma prestatrice
d’opera con partita iva e sotto pagata. Poi la invita a recarsi a Roma per
firmare il contratto. Quindi, su contestazione dell’avvocato che chiede
la documentazione da sottoscrivere,
invece di indicare Alessandria come
posto di lavoro, la invita a presentarsi a Busto Arsizio. L’infermiera rifiuta. L’azienda invia una lettera
contestando alla donna di non aver
preso servizio e chiede i danni. Il legale della lavoratrice dispone un altro decreto ingiuntivo per il risarcimento danni arrecati dalle mancate
retribuzioni. La Medical presenta
appello a tutte e tre le sentenze.
L’avvocato Forlenza si costituirà e
chiederà in via incidentale che la
Corte d’appello precisi che l’assunzione debba avvenire nella struttura
dove lavoravano gli infermieri.
Il carcere di San Michele
Le origini della vicenda
La Medical, che è una Srl, partecipa
all’appalto per la fornitura dei servizi infermieristici presso le carceri,
giocando al ribasso rispetto alle altre società e cooperative. E Lo vince.
Decide, come in altri casi, di non
mantenere in servizio gli infermieri
che già lavorano nelle due carceri. Al
loro posto arrivano colleghi autonomi, ovvero con partita Iva che vengono pagati a un costo bassissimo.
Quindi, Asl paga Medical che a sua
volta retribuisce (poco rispetto ai
primi) i nuovi infermieri.
Quando i dipendenti di Stella intuiscono cosa sta accadendo, e che il
posto di lavoro vacilla, iniziano i
contenziosi. I lavoratori fanno l’impossibile. Chiedono l’intervento del
Ministero, dell’Asl, ma la situazione
non cambia.
Inizia una battaglia legale con le
prime cause di lavoro vinte la scorsa
primavera, e le ultime due posizioni
chiarite (a favore dei lavoratori) a
ottobre. Gli infermieri non sono ancora rientrati al lavoro e, per i primi
tre casi si preannuncia l’appello. Ma
la battaglia continua perché gli infermieri chiedono ‘giustizia’.
Monica Gasparini
‘Polizia stradale e allievi agenti senza divise’
l
La protesta del Coisp
interessa Alessandria. Lettera al capo della Polizia
Alessandria
_ «Agli Allievi Agenti del 191°
Corso ed alla Polizia Stradale
di Alessandria non viene fornito il vestiario», la segnalazione è del Coisp. Che in un
comunicato aggiunge: «Il capo non può non saperlo ma
non interviene, ciò significa
che non gli importa». «Forse
alla maggior parte degli italiani non interesserà assolutamente nulla che i Poliziotti
vadano in servizio senza poter disporre delle necessarie
uniformi, e ne dubitiamo perché è la divisa ciò che ci identifica agli occhi della gente,
ma il Capo della Polizia non
può disinteressarsene. E per
quanto si disinteressi della
vergogna assoluta che si verifica, sfortunatamente non
può non occuparsene. Se poi
vuol far credere veramente di
non essere al corrente che
parte del suo personale deve
lavorare in abiti civili o acquistando il necessario vestiario
a spese proprie, allora noi siamo qui per raccontarglielo.
Quindi niente più scuse, si
metta fine a questo scempio
perché davvero siamo ben ol-
tre il limite della decenza».
Questo, in sintesi, il messaggio racchiuso nella missiva che Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, ha inviato al Capo della
Polizia, Alessandro Pansa,
per lamentare la gravissima
situazione che riguarda non
solo gli Allievi Agenti del 191°
Corso in atto presso la Scuola
di Alessandria, ma anche il
Personale della Polizia Stradale della stessa provincia, ai
quali non viene fornito il necessario vestiario come previsto che avvenga da parte
dell’Amministrazione. In
particolare, ai circa 400 Allievi Agenti non è stata consegnata alcuna divisa con cui
svolgere l’attività formativa iniziata già da due mesi, nulla,
nessuno dei tanti capi necessari per le diverse attività (sa-
rebbero disponibili solo le
calzature “anfibi” che però
non vengono distribuite perché non c’è vestiario cui abbinarli); e i Poliziotti della
Stradale, poi, continua il sindacato, da tempo fanno i conti con l’indisponibilità dei capi indispensabili per svolgere
il loro servizio all’esterno,
tentando di arrangiarsi reperendone alcuni qua e là, anche usati.
A CASALBAGLIANO
Guidava ubriaco:
nei guai rumeno
__I carabinieri di San Giuliano Vecchio hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza un cittadino rumeno
di 42 anni, residente ad Alessandria. La sera di domenica
9 novembre la pattuglia veniva inviata in frazione Casalbagliano perché era stata segnalata un’auto che, a seguito di fuoriuscita dalla sede
stradale, era adagiata all’interno di un canale di scolo
costeggiante la via principale.
Sul posto erano presenti i vigili del fuoco: avevano trovato l’auto in quella posizione
con un uomo all’interno che
non era cosciente (portato in
ospedale dal 118). Da un rapido controllo, l’auto risultava
però intestata a una donna e
non risultava coperta da assicurazione. Per comprendere
meglio i fatti, la pattuglia si
recava presso il pronto soccorso dove era stato trasportato il conducente del veicolo, identificandolo nel rumeno poi denunciato. Contestualmente i militari hanno
presentato alla direzione dell’ospedale una richiesta di
accertamenti sul tasso alcolemico dell’uomo in considerazione che aveva avuto un
sinistro stradale. L’accertamento effettuato presso il laboratorio analisi ha evidenziato che l’uomo guidava l’auto avuta in prestito in evidente stato di ebbrezza avendo
:
raggiunto il considerevole livello di 3,28 grammi per litro,
oltre 6 volte il limite massimo
previsto. Per questo motivo,
conclusi gli accertamenti, è
stato denunciato.
.................................................................
DENUNCIATO 52ENNE
Scatta l’allarme
in fonderia
__I carabinieri di Oviglio hanno denunciato per tentato
furto un italiano di 52 anni,
residente in provincia di Asti.
All’inizio del mese di novembre, nella tarda serata, a Carentino, presso una fonderia
scattava l’allarme a seguito
dell’intrusione di estranei all’interno dello stabilimento.
Giungeva sul posto personale
della vigilanza privata che notava la presenza di un furgone provenire da un strada
sterrata che costeggia lo stabilimento in questione e, in
quella occasione, veniva rilevata la targa del veicolo. Il
furgone risultava intestato all’indagato residente in provincia di Asti e i militari di Oviglio approfondivano quindi le
indagini in merito alla sua
presenza in Carentino. Sentito l’uomo, lo stesso dichiarava di trovarsi quella sera nel
capoluogo e precisamente in
un determinato locale pubblico, dove in realtà non era
mai stato visto fornendo
quindi una falsa giustificazione sulla sua presenza sul posto. Veniva quindi denunciato.
.................................................................
DIVIETO DI RITORNO
Era a Masio ma non
poteva esserci
__I carabinieri di Oviglio hanno denunciato per inosservanza del divieto di ritorno
nel comune di Masio un italiano di 46 anni, della provincia di Asti, perché dal controllo emergeva che non poteva
trovarsi nel paese a seguito
di una misura di prevenzione
emessa nei suoi confronti e
valida per 3 anni. L’uomo veniva controllato dai militari in
quella località incurante delle
disposizioni imposte nei suoi
confronti dal Questore. Per
lui ovviamente la conseguente denuncia.
venerdì 21 novembre 2014 _ 9
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Amiu verso Amag,
percorso tormentato
Accanto ai più fragili. E agli adolescenti
l
Presentato il corso di
formazione già illustrato
al presidente Napolitano
Alessandria
_ Il progetto della prima edizione ha avuto una platea importante, gli alunni invitati al Quirinale alla cerimonia di apertura dell’anno scolastico, scelto
dal Ministero dell’Istruzione fra
le iniziative da illustrare e consegnare al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Un percorso formativo che l’Associazione ‘Amici ed ex allievi
del liceo scientifico Galilei’ ha
deciso di riproporre, sempre rivolto a operatori del mondo scolastico, educatori, volontari, psicopedagogisti, genitori, «e
tutti coloro che sono interessati
a sviluppare queste tematiche».
La seconda edizione de ‘I più
fragili tra i più deboli’ ha preso il
via ieri, nell’aula magna del liceo ‘Galilei’, «una data voluta,
quella del 20 novembre - sottolinea Maria Vittoria Delpiano,
presidente dell’associazione perché è il 25° anniversario della Convenzione Onu sui diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza.
Il nostro ciclo di incontri, infatti, vuole promuovere istanze di
miglioramento e tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, sensibilizzando la società civile». Dopo i saluti del dirigente scolastico territoriale, Antonino Meduri, e dell’assessore Maria Teresa
Gotta, la relazione di Matteo
Cannonero, consigliere giuridi-
co delle Forze Armate, su “Diritti umani e diritto internazionale umanitario nei conflitti armati”. Tutti gli apuntamenti saranno il 20 di ogni mese, fino a
maggio, quello conclusivo con
l’intervento di Renato Balduzzi.
Il prossimo, 20 dicembre, sarà il
concerto del maestro Giorgio
Vercillo.
Mimma Caligaris
l
Il via libera del Consorzio, il malumore della
politica, le attese sindacali
Alessandria
Giorgio Napolitano
Natale, tante le proposte
l Mercatini
in piazza Garibaldi e Libertà.
Iniziative per i bambini all’ex mercato coperto
Alessandria
_ Niente iniziative faraoniche, da anni si è
perso anche il ricordo, ma tante proposte
per le famiglie, per i bambini, per invitare
a venire a fare acquisti in città. Da qualche
giorno si è messa in moto la macchina organizzativa che a Palazzo Rosso fa perno
sull’assessore al Commercio Marica Barrera. E cominciamo a dare qualche indicazione, in attesa delle presentazione ufficiale del programma, su quello che “capiterà”. Tra il 7 il 14 e il 21 dicembre sono
concentrati diversi momenti di animazione. È già sicuro che ci saranno le casette in
piazza della Libertà, strutture che in passato avevano proposto interessante oggettistica natalizia e idee regalo. Non si è trovata una sistemazione alternativa che fosse gradita agli ambulanti per cui restano
nella zona adiacente al parcheggio, sul lato delle Poste. Sull’altro lato ci saranno le
bancarelle di Campagna Amica. Da una
piazza all’altra: piazza Garibaldi dovrebbe vedere nuovamente il mercatino che
negli anni ha visto una costante svolta verso livelli qualitativi sempre migliori e una
miglior sistemazione dei banchi, promossa da Procom. Il mercatino sotto i portici
conviverà con i diversi dehor che sono or-
mai una caratteristica della zona.
In una delle vie più commerciali della
città, via San Lorenzo, la struttura dell’ex
mercato tuttora semivuota, ospiterà una
serie di iniziative per i più piccoli, dalla
Casetta di Babbo Natale a quella degli Elfi,
con l’evidente intento di offrire uno spazio
al coperto per l’animazione rivolta ai più
piccoli. Per le vie della città tornerà il trenino di Natale, mentre al Cristo, come ab-
biamo già ricordato, il 7 dicembre ci sarà
l’anticipo della Fiera dell’Immacolata con
le bancarelle su corso Acqui. Tra le proposte anche la musica con gli allievi del Conservatorio ‘Vivaldi’ che saranno protagonisti di un evento in città, tra le vie del centro, il 13 dicembre, come noto giornata dedicata alla tradizione di Santa Lucia. II
Comune come sempre si farà carico della
spesa per il pagamento del consumo di energia (previsti circa 10.000 euro) per le
luci di Natale, installate a carico dei commercianti.
C.R.
In ricordo di Alessandro Bressan
Nuova ambulanza
Quando c’era il mercatino in piazza Libertà
__Domenica, in occasione
della Giornata delle vittime della strada, l’associazione dei famigliari delle
Vittime ha donato un’ambulanza (foto) alla Croce
rossa di Alessandria in
memoria di Alessandro
Bressan, morto a causa di
un incidente. Suo padre Ezio è il presidente dell’associazione stessa.
ALESSANDRIA
_ Il percorso verso la grande
Amag che accorpa l’Amiu e in
futuro anche l’Amv igiene
ambientale (circa sessanta
dipendenti) per dare vita alla
filiera dei rifiuti è sempre tormentato. Alcuni passi in avanti sono stati compiuti, ma
la parola fine è ancora lontana. Mercoledì il Consorzio alessandrino rifiuti ha approvato l’acquisizione del venti
per cento di Amag Ambiente.
Lo ha fatto con 14 voti a favore, sette astensioni e sei contrari. I Comuni che hanno dato il via libera all’operazione
contano per 180 quote societarie sulle 227 presenti all’assemblea. I sindaci di area di
centrodestra hanno espresso
dubbi e contrarietà, mentre
Stefano De Capitani, Mauro
Bressan e Giorgio Abonante
(rispettivamente presidente
e amministratore delegato di
Amag, e assessore comunale
al Bilancio) hanno ribadito
che il piano industriale «c’è»
e che prevede quasi tre milioni di investimento. Di più
non è stato detto perché all’inizio della prossima settimana scade il termine del bando
per l’assegnazione. Nel frattempo i sindacati attendono.
«Auspichiamo - spiega Gianluca Di Blasi, segretario generale della Funzione Pubblica - che non appena esperite con esito favorevole le
procedure connesse al nuovo
bando di gara, l’amministrazione comunale e la direzione aziendale provvedano alla
convocazione delle parti so-
ciali per l’illustrazione del
piano industriale riferito ai
servizi di igiene ambientale,
nonché all’avvio delle trattive relative al passaggio dei lavoratori dell’Amiu. Ribadiamo di ritenere imprescindibile la salvaguardia di tutti i
190 posti di lavoro, unitamente al mantenimento del
contratto Federambiente e
degli scatti di anzianità. I lavoratori della fallita Amiu puntualizza Di Blasi - continuano a prestare il servizio
tra molte difficoltà organizzative e logistiche non dipendenti dalla loro volontà, anche in condizioni di particolare disagio come in occasione dei recenti, pesanti, episodi di maltempo». La Fp Cgil è
«da sempre» favore all’unificazione della filiera dei rifiuti
all’interno di un unico contenitore aziendale che comprende spazzamento, raccolta e smaltimento. Ma nello
stesso tempo l’organizzazione sindacale ritiene «che tutti gli sforzi dovrebbero essere
tesi affinché prevalgano gli
interessi collettivi connessi
alla continuità di un servizio
pubblico essenziale, piuttosto - conclude Gianluca Di
Blasi - che gli interessi di parte di chi potrebbe volere attuare una contesa politica a
discapito dei cittadini e dei
lavoratori».
Enrico Sozzetti
Obiettivo è la filiera
dei rifiuti all’interno
di un unico contenitore
che comprende
spazzamento, raccolta
e smaltimento
Via Migliara - Via S. Lorenzo
Anche questo Natale
tu fai un dono a noi
e noi
ne facciamo uno a te!
Portaci i capi che non metti più,
noi li manderemo a chi ne ha bisogno
e ti facciamo subito
sconto 20%
lo
sui capi nuovi dello stesso
genere che acquisti da noi!
Fino a domenica
30 novembre 2014
I capi ritirati saranno donati in beneficenza all’Asilo
Monserrato di Alessandria
Alessandria - Via Migliara e Via San Lorenzo
Siamo aperti domenica 30 novembre al pomeriggio
20 _ venerdì 21 novembre 2014
Online
www.ilpiccolo.net
Economia&Lavoro
Qualità vincente Fondazione Michelin premia Quando quelle che vincono
per tutto l’Ateneo impianti elettrici e àncore
sono le imprese ‘in rosa’
l
Classifica del Censis:
è ai primi posti in diversi settori di ricerca
Alessandria
_ L’Università del Piemonte
Orientale (Upo) brilla per la
qualità della ricerca dai Dipartimenti. La ‘certificazione’
arriva dal Centro studi investimenti sociali (Censis). Le
classifiche relative alla qualità dei progetti di ricerca e alla
produttività scientifica in
quattordici aree disciplinari
indicate dal Consiglio universitario nazionale ed esplorate
negli Atenei italiani, vedono
infatti l’Upo ai primissimi posti. Il dato conferma tutti i
trend positivi degli ultimi anni, compresa l’indagine Anvvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) del
2013 in cui l’Ateneo si era
piazzata al quarto posto assoluto per qualità della ricerca
nel panorama accademico
nazionale, superando in moltissimi ambiti disciplinari a-
tenei blasonati e con tradizione secolare. Per il censis l’Università del Piemonte Orientale è in assoluto la migliore per
la ricerca nell’ambito delle
scienze mediche ed è seconda
sia nelle scienze politiche e
sociali, dopo la Statale di Milano, e nelle Scienze fisiche,
dopo Perugia e a pari merito
con Roma ‘La Sapienza’. L’Upo è terza nelle scienze matematiche e informatiche, dopo
Pavia e Trento, e nelle scienze
biologiche dopo Torino e Foggia. Per le scienze giuridiche
l’Ateneo è quarto dopo Roma
‘La Sapienza’, Trento e Milano ‘Bicocca’. Inoltre, tra le oltre cinquanta università analizzati nelle scienze chimiche
è ottava. Buone valutazioni
anche per le scienze storiche e
le scienze economiche e statistiche. A giudizio del Rettore,
Cesare Emanuel, l’Upo, è «tra
gli attori protagonisti dello
sviluppo di questo territorio
grazie al lavoro qualificato
dei nostri docenti e dei nostri
ricercatori».
E.So.
l
Ise di Spinetta e Posidonia di Novi: l’impegno
per l’occupazione
L’àncora
interamente
in acciaio
realizzata dalla Posidonia Srl di Novi
Ligure. Di origine
genovese, fondata
da Enrico e Giuseppe Ardito e da Cesare Livraghi negli
anni Trenta, si è
trasferita in provincia di Alessandria
perché aveva bisogno di spazi maggiori per l’attività
Alessandria
_ Cosa hanno in comune gli
impianti elettrici e le ancore
per navi? Assumono. E per
questo sono premiate. Infatti, grazie alla collaborazione
di Confindustria Alessandria, la Fondazione Michelin
Sviluppo ha assegnato il riconoscimento alla Ise Sas di
Spinetta Marengo e alla Posidonia Srl di Novi Ligure. Il
premio della Fondazione Michelin Sviluppo, costola della
multinazionale francese dedicata allo sviluppo dell'occupazione nei territori sui
quali sono insediati gli stabilimenti del gruppo, viene
attribuito alle imprese per
gli incrementi occupazionali
"effettuati e previsti nel
triennio". Il premio alla Ise è
stato consegnato dal direttore della Fondazione Michelin Sviluppo, Corrado Alabiso, a Tiziano Maino, ammi-
nistratore e contitolare della
società che opera nel settore
degli impianti strumentali elettrici e nella progettazione
ed esecuzione di impianti elettrici, industriali e civili di
media e bassa tensione, normali, stagni ed antideflagranti, e progettazione ed esecuzione di impianti per automazione processi e cicli
produttivi. Il secondo premio è andato alla Posidonia
Srl di Novi Ligure (progettazione, costruzione e commercializzazione di àncore,
catene e dotazioni di coperta
per il settore navale e della
nautica da diporto) e consegnato a Ettore Ardito, amministratore dell'azienda che
produce àncore, catene, attrezzature e sistemi per ormeggio e rimorchio per navi
e yacht.
E.So.
Medicina e università, primo
cambio di passo per la ricerca
l Ospedale,
Piemonte Orientale e ‘Poli’ insieme
per l’innovazione. Il fissatore cranico della Ntplast
Alessandria
_ «Il paziente è al centro della ricerca,
della sperimentazione, dell’assistenza.
Esistiamo perché c’è il paziente, non per
noi stessi, per diventare primari o docenti universitari». Le parole di Nicola Giorgione arrivano alla fine dell’intervento
di apertura della ‘Terza giornata della ricerca’ ospitata, ieri, nel salone dell’ospedale e intitolata “Sinergie per l’innovazione: l’esperienza dell’azienda ospedaliera di Alessandria”. Una etichetta un
po’ asettica per un giorno intero di lavori
invece di grande sostanza, perché, come
ha sottolineato Antonio Maconi, responsabile dello ‘Sviluppo e promozione
scientifica’ dell’azienda ospedeliera e direttore e responsabile scientifico dell’evento, si è parlato «di cose concrete, tangibili, fondamentali per un vero percorso innovativo e di sviluppo». Che l’ospedale di Alessandria ha imboccato insieme all’Università: da un lato l’Ateneo del
Piemonte orientale con il Dipartimento
di scienze e innovazione tecnologica (Disit) diretto da Graziella Berta, e dall’altro
con il Politecnico di Torino (sede di Alessandria) e il Consorzio Proplast.
cubatore di Proplast e che oggi ha quattro dipendenti, presentata in modo dettagliato durante i lavori del convegno. La
giornata si è conclusa con il rinnovo dell’accordo ‘Medplast’ fra azienda ospedaliera, Politecnico di Torino, consorzio
Proplast. «È una convenzione che rappresenta una carta da giocare per attrarre capitali» ha commentato Stefano
Guala, presidente di Ntplast e Guala Dispensing, che con Mino Gazzoni (amministratore delegato di Ntplast), Alberto
Mangone (certificazione del prodotto) e
Piero Malobbia (commercializzazione)
ha presentato il fissatore cranico.
Dispositivo in plastica biocompatibile
Il dispositivo è realizzato interamente in
materiale plastico (peek optima), biocompatibile e che non interferisce con
l’esecuzione degli esami come tac o risonanza magnetica in quanto è radiotrasparente. Il polimero, certificato dal Ministero della Salute, è caratterizzato da
prestazioni biologiche-meccaniche che
si adattano alla natura di un progetto di
fissatore cranico nato sulla base delle esigenze del neurochirurgo. Il costo è mille volte superiore ai polimeri standard:
mille euro al chilo. Negli ospedali italiani per chiudere la scatola cranica al terUna storia tutta alessandrina
mine di un intervento
«L’innovazione è la vera
neurochirurgico sono
scommessa della sanità»
Ieri
la
giornata
normalmente utilizzate
dice Giorgione. E dal monè stata conclusa placche metalliche che
do delle imprese arriva la
almeno
conferma che ad Alessancon il rinnovo richiedono
dria la sinergia può davvero
dell’accordo 15/20 minuti per l’imCon il dispositivo
funzionare come dimostra
Medplast. Quando pianto.
‘made in Alessandria’
l’esperienza del fissatore
cranico progettato dalla N- le start up vincono bastano due minuti. Inoltre la saldatura del
tplast, start up nata nell’in-
sioprogetti, nello stabilimento in zona
industriale D3 ad Alessandria, dove inizia la produzione nell’ambiente asettico
e controllato di una ‘camera bianca’.
L’innovativo dispositivo della Ntplast è stato presentato durante i lavori
cranio avviene in modo più naturale perché garantisce una infinitesimale mobilità ossea che rende il processo del tutto
naturale. Il fissatore craniale è già commercializzato. I primi esemplari sono
stati venduti a ospedali spagnoli e del
Sud Africa. Ma il mercato cui punta la Ntplast è mondiale. La stima è di almeno
30.000 pezzi per l’Europa, dove ogni anno è eseguito circa mezzo milione di craniotomie, e di almeno tre volte tanto nei
venti Paesi dove la società alessandrina è
già entrata in contatto con specialisti e
ospedali. Tutto nasce nel 2009 dalla premiazione del brevetto del ‘tappo - fissatore cranico’ nato dalla start up cresciuta
all’interno dell’incubatore di Proplast
che ha sede nel Parco Scientifico e Tecnologico di Rivalta Scrivia. «Nei primi
tre anni di lavoro - racconta Stefano Guala - sono stati utilizzati fondi privati ed
europei per sviluppare il prodotto, poi
siamo intervenuti facendo salire l’investimento da 250.000 a un milione e mezzo». Grazie alla iniezione di risorse arriva la fase della industrializzazione. La Ntplast si trasferisce all’interno della Bi-
La consulenza del chirurgo
Lo sviluppo del dispositivo biomedico è
il frutto della collaborazione con Pietro
Versari, neurochirurgo, già direttore del
reparto alessandrino. Cosa serve a un
chirurgo in sala operatoria? La risposta
dello specialista è alla base del progetto
che si è sviluppato in più fasi. La prima
con uno studio di stabilità su cadaveri
per valutare il carico e la resistenza. Questa parte sperimentale è stata effettuata
in Francia «dove vi sono strutture specifiche che in Italia non esistono» rileva
Versari. Poi lo sviluppo utilizzando quattro babbuini «operati con livelli standard umani». Tutti gli animali, al termine di cinque mesi di studio, stanno bene.
Infine i primi utilizzi sull’uomo durante
interventi effettuati a Città del Capo e a
Varsavia. Altri servizi di approfondimento la prossima settimana.
Enrico Sozzetti
Nicola Giorgione, direttore generale
dell’azienda ospedaliera di Alessandria
l
I riconoscimenti finali del concorso
tutto al femminile
Alessandria
_ Le imprese in rosa vincono.
Come ha confermato, pur nel
contesto di numeri piccoli che
però hanno un valore importante per ciò che rappresentano, la premiazione del concorso ‘Creaimpresa AL femminile
– Desinenza A’, rivolto alle imprese nate dai percorsi dello
Sportello di Creazione Impresa e che ha visto la partecipazione di oltre trenta realtà. Cinque le aziende premiate, attive
da almeno due anni e con «prospettive di crescita» come affermano le titolari. Tre sono
state scelte dal Comitato tecnico composto da rappresentanti della Provincia (Simona Baraldi), Comitato per l’Imprenditoria Femminile (Manuela
Ulandi) e Fondazione Michelin (Corrado Alabiso). Nella categoria “Adozione strumenti
innovativi nell’organizzazione
aziendale e nello stile di mana-
Le titolari delle imprese premiate
gement nonché nella commercializzazione del prodotto e del
servizio” la giuria ha premiato
ex aequo “A mano Libera” di
Viviana Sgarminato con sede
ad Acqui e la Rosa D’Oro 2 di Elisa Pignaffo di Alessandria;
per la categoria “Individuazione di nuove e piu efficaci forme
e modalità di comunicazione”
il premio è andato a Labor Naturae snc di Novi Ligure. Alle
imprese una pergamena e un
assegno (500 euro) messo a disposizione dalla Fondazione
Michelin, consegnati da Barbara Paglieri, presidente del
Comitato per l’Imprenditoria
femminile e Corrado Alabiso,
direttore della Fondazione Michelin. Il premio dei lettori del
sito de La Stampa è andato a
Impariamo Doposcuola Formativo di Maria Galli di Alessandria e Silver snc di Casale.
E.So.
Timori per
la Eurofins
di Rivalta
Imt-Tacchella: Eccellenze
lunedì tavolo protagoniste
in Prefettura per Expo
l Certifica prodotti ad
alto contenuto tecnologico. Sette posti a rischio
l Sindacati e lavoratori
preoccupati per un altro
ridimensionamento
l
Rivalta Scrivia
Cassine
Alessandria
_ A rischio un’altra realtà
imprenditoriale di eccellenza. È la Eurofins Tech che appartiene al gruppo multinazionale Eurofins e che ha sede all’interno del Parco
scientifico e tecnologico di
Tortona. L’allarme arriva da
Ivan Gaetani della Fiom Cgil
di Alessandria: «Oggi su
quest’azienda ci sono degli
interrogativi per quanto riguarda la prosecuzione dell’attività o almeno per quanto riguarda la sede di Rivalta
Scrivia dove sono occupate
sette persone». Il 28 novembre è in programma a Torino
un incontro fra la società e le
organizzazioni
sindacali.
L’azienda complessivamente occupa 21 dipendenti nelle sedi di Torino e a Rivalta
Scrivia dove si occupa di certificazione di prodotti ad alto contenuto tecnologico. A
fine agosto, per esempio, la
Eurofins Tech è stata riconosciuta dalla Us Coast Guard
come laboratorio e organismo indipendente per la valutazione di conformità di
prodotti elettrici destinati a
essere installati in aree soggette a pericolo di esplosione. La struttura all’interno
del Pst ha anche una camera
anecoica che viene utilizzata
per prove di compatibilità elettromagnetica su apparecchiature elettroniche provenienti da tutto il mondo al fine della marcatura ‘Ce’.
E.So.
_ «In mancanza di un’apertura dell’azienda sui trasferimenti dei lavoratori da Cassine a Riva presso Chieri, le iniziative di sciopero e di presidio, nostro malgrado, proseguiranno». La lotta alla
Imt - RTacchella di Cassine
continua, benché un primo
risultato sia stato ottenuto:
l’apertura del tavolo di crisi
convocato in Prefettura, ad
Alessandria, per lunedì alle
11. «Pensiamo sia molto importante - affermano i rappresentanti delle segreterie
provinciali di Fim, Fiom,
Uilm, i membri della rappresentanza sindacale unitaria
(rsu) e i lavoratori della storica azienda meccanica - che
il confronto per la ricerca di
una soluzione che eviti la
chiusura programmata dello
stabilimento di Cassine possa continuare dopo tre mesi
di confronto con la dirigenza
Imt». Parti sociali e dipendenti ringraziano «le istituzioni locali, regionali e nazionali oltre che il prefetto di Alessandria, Romila Tafuri,
per essersi interessati così
celermente alla vertenza»,
mentre i timori si concentrano sulla «dichiarazione di 35
esuberi più il trasferimento
di 27 persone a Riva di Chieri
che porterà - è il giudizio sindacale - a un ridimensionamento tale che saranno a rischio le 55 persone che rimarrebbero in produzione».
E.So.
_ Le eccellenze alimentari
protagoniste guardando sia
all’Expo 2015 di Milano, sia
al territorio e ai nuovi mercati. È su questo che punta
l’attenzione Confindustria
Alessandria per la tredicesima edizione della ‘Settimana della Cultura d’Impresa’,
organizzando “Verso Expo
2015 – Orgoglio Italia: eccellenza alimentare del territorio”, convegno, aperto
al pubblico, in programma
lunedì, alle 17.30 ad Alessandria, a Palazzo Monferrato in via San Lorenzo 21.
L’incontro rappresenta anche l’evento dell’assemblea
annuale 2014 della Piccola
Industria di Confindustria
Alessandria. Ad aprire i lavori sarà Marco Giovannini, presidente di Confindustria Alessandria, successivamente si svolgerà la tavola rotonda coordinata da Edoardo Raspelli, “cronista
della gastronomia” (conduce su Canale 5 la trasmissione “Melaverde”), e Liubetta
Novari, parteciperanno Roberta Ceretto, responsabile
comunicazione e marketing Ceretto Srl; Fabio Leonardi, amministratore delegato Igor Srl; Andrea Ribaldone, cuoco del ristorante I Due Buoi di Alessandria; Piero Rondolino, presidente riso Acquerello; Simone Zerbinati, direttore
generale Zerbinati Srl.
E.So.
Lunedì a Palazzo
Monferrato con Confindustria Alessandria
30 _ venerdì 21 novembre 2014
Online
www.ilpiccolo.net
Acqui Terme
Tutti in campo per l’Ospedale
La città bollente
sbarca in Cina
l Chiesta
l
a gran voce la revisione dei
bacini d’utenza decisi dalla Regione
ha piccato senza mezzi termini l’acquese – Ci sembra assurdo che, in
_ C’è un gran fermento nelle stanze relazione alla rimodulazione delle
politiche acquesi. L’annunciata ra- reti assistenziali e delle strutture
zionalizzazione degli ospedali del complesse ospedaliere, la mancanPiemonte ha allarmato (e sconcer- za del punto nascita determini imtato) la comunità bollente che è su- mediatamente il declassamento da
bito corsa, tramite i propri rappre- Dea primo livello “Spoke” a Ospesentanti, ad organizzare concioni dale di base».
Le motivazioni albergate dal verper rimediare all’infausto declassamento dell’ospedale “Galliano”.
tice sanitario piemontese ascriveDalla Cina, dove il sindaco Enri- rebbero la scelta governativa alla
co Bertero è impegnato nella pro- mancanza di dati di sintesi, mai formozione turistica della città, il pri- niti dalla Provincia di Alessandria
mo acquese ha mobilitato i “suoi” (nonostante più volte richiesti), alla
ma, a quanto pare, senza sortire al- rimodulazione del piano su paracun effetto.
metri di sicurezza per i pazienti, alEmblematico l’incontro di lune- l’obbligo di istituire non più di due
dì scorso tra l’assessore comunale “spoke” per provincia, al forte saldo
Stefano Ghiazza ed il “collega” del negativo per le prestazioni pagate
governo regionale, Antonio Saitta: fuori regione ed infine all’eventuale
«Siamo sconcertati dalaumento dell’assistenza
le affermazioni dell’asGhiazza domiciliare.
sessore Regionale alla
L’alfiere comunale,
preannuncia saltato letteralmente
Sanità, dalla sua arroganza e dalla poca at- raccolta di firme dalla sedia, ha denuntenzione ai problemi
per Napolitano ciato pubblicamene il
del nostro territorio –
Pd regionale di svende-
Acqui Terme
re il territorio Acquese alle affiliate
e più forti politicamente città di Novi Ligure e Casale Monferrato. Uscito da Palazzo Lascaris, Ghiazza
ha preannunciato mobilitazioni generali e raccolte di firme da inviare
a Ministero della Salute, Capo dello
Stato e Governo regionale.
Dai toni più pacati, invece, la
contestazione del Centrosinistra acquese. Aureliano Galeazzo e Vittorio Rapetti pur affermando la propria contrarietà alla revisione regionale, hanno auspicato un confronto con il vertice sanitario piemontese. Lo scopo sarebbe quello di
sensibilizzare l’assessore sul reale
alveo del nosocomio nostrano:
«Nella valutazione del bacino di utenza dell’ospedale di Acqui debbono essere tenuti in considerazione
anche parte dell’Ovadese, il basso astigiano e l’alta valle Bormida tra
Cairo e Sassello – hanno affermato
– L’area si allargherebbe ulteriormente laddove si considerasse il ridimensionamento o la chiusura dei
presidi di Ovada, Nizza, Cairo e Canelli. Il piano stima 42mila utenti
potenziali, mentre il bacino dell’Acquese ne comprende almeno 70mila, cui vanno aggiunti i turisti e i
cione e globali le opportunità
di confronto e, perché no, di sinergie. «Abbiamo già stipato
un numero cospicuo di contatti che tornati in patria sapremo allettare in modo efficace –
ha continuato il sindaco - In
particolare con la Cina abbiamo avviato relazioni che potrebbero portare a buoni affari
già l’anno venturo. Infatti, una
delegazione cinese verrà a farci visita nel 2015 per valutare
investimenti non solo nell’ambito turistico». Atteso il periodo storico, l’economia cinese,
oggi, risulta una delle poche aree capaci di produrre partner
dai copiosi investimenti globali, proprio quelli che sarebbero salvifici per la prima criticità produttiva acquese: le
Terme. «La cosa che ha reso
ancora più interessante l’opportunità offerta dall’evento è
stata la gratuità della “spedizione” turistica – ha concluso
il sindaco - L’ente del Turismo
cinese ha infatti sostenuto la
quasi totalità delle nostre spese».
M.P.
Arriverà dall’estremo oriente la salvezza delle Terme?
Acqui Terme
Polemiche di fuoco per il declassamento dell’Ospedale Civile
termalisti, numerosi nella nostra
zona».
Tale cambiamento di valutazione porterebbe ad interpretare diversamente le reti assistenziali: «Operata questa revisione, si potrebbero mantenere ad Acqui i reparti
esistenti e connetterli a quelli dell’ospedale di Alessandria, così da
svolgere un’ indispensabile funzione di “filtro” soprattutto, data la popolazione anziana, per i servizi di
cardiologia ed urologia».
Massimiliano Pettino
Grazie dei campi, la tradizione
adesso si incontra con l’Expo?
Al via il consueto ap- sione Episcopale ed intitolata
i frutti della terra e
puntamento tra la Dio- “Benedire
nutrire il pianeta”.
cesi e gli agricoltori
Alle porte dell’Expo 2015, il
l
Acqui Terme
_ Ultimi ritocchi per il “Grazie
dei campi”, l’evento non solo
liturgico dedicato alla mondo
agricolo.
L’appuntamento è fissato
per domenica 23 novembre,
dalle ore 10.30, presso la Cattedrale di Acqui Terme.
L’incontro tra Diocesi acquese e Coldiretti provinciale
è ormai divenuta una tradizione e si incanala nell’alveo della
festa nazionale del Ringraziamento decisa dalla Commis-
motto riecheggia di un particolare significato: «Invita a
dedicare un’attenzione speciale al tema del cibo, quale
dono di Dio per la vita della famiglia umana – hanno spiegato gli organizzatori - Così, nel
ringraziare il Padre per i frutti
della terra, ci rendiamo consapevoli di coloro che invece patiscono la fame. Papa Francesco richiama spesso “la tragica
condizione nella quale vivono
ancora milioni di affamati e
malnutriti, tra i quali moltissimi bambini. La fame è minac-
cia per molti dei poveri della
terra, ma anche tremendo interrogativo per l’indifferenza
delle nazioni più ricche».
L’appuntamento rappresenta una riflessione a tutto
tondo sull’agricoltura, sulla
custodia della terra, sul rispetto dell’ambiente e dei suoi ritmi, nonché sulla sensibilità
dei consumatori alla lotta contro lo “scarto”.
Alle celebrazioni liturgiche, seguirà la tradizionale benedizione dei mezzi agricoli e
il momento conviviale organizzato alla “Vallerana” del vicino Comune di Alice Bel Colle.
M.P.
Bistagno, strada del Rocchino
condannata alla chiusura
_ Città bollente presente all’International Mayor’s Forum on Tourism, l’evento organizzato a Zhengzho dal governo cinese. Nei giorni scorsi,
invitata ufficialmente dall’Amministrazione Nazionale
del Turismo cinese, Acqui Terme, nelle persone del sindaco
Enrico Bertero e della vice,
Franca Roso, ha partecipato a
questo summit internazionale
pubblicizzando bellezze, peculiarità enogastronomiche e
potenzialità economiche nostrane. Ovvio l’intento promozionale della spedizione. «Nella provincia che ha ospitato il
summit vivono 100 milioni di
persone. Se riuscissimo a far
innamorare della nostra città
anche solo una parte di questi,
avremmo risolto il problema
del turismo acquese» ha
scherzato Bertero. Tantissime
le località ospitate nella con-
:
In breve
PONZONE
Commemorazioni
della Bandita
__Il circolo culturale “La Società” di Ponzone, ospiterà domenica 23 novembre, dalle 9.30,
un evento culturale commemorativo del settantesimo anniversario della battaglia di
Bandita, Olbicella, Paincastagna. Il convegno è intitolato
“Quel tragico ottobre del
1944” come il libro scritto da
Giovanni Sisto, ufficiale degli
alpini nell’ultimo conflitto mondiale e comandante partigiano
che partecipò a quegli eventi.
Il relatori Adriano Icardi, Federico Fornaro, Andrea Mignone,
e Luca Borzani ripercorreranno i frangenti di quei giorni tragici, la figura eroica di Domenico Lanza detto “Mingo”, comandante della Brigata di Giustizia e Libertà “Michele Bonaria” e le violenze e devastazioni che nell’autunno 1944 accomunò combattenti e popolazioni di Acquese ed Ovadese.
Informazioni: 0144.78103.
(M.P.)
...................................................................
l
Il sindaco adesso accusa : “La Provincia si
è dimenticata di noi”
Bistagno
_ Celeste Malerba, sindaco di
Bistagno, lo aveva preannunciato dalle pagine del nostro
giornale: «O risolvono il problema della strada del Rocchino o
ci sentiranno bussare alle porte
alessandrine». Ed è stata di parola. Periodicamente la governatrice porta alla ribalta una
questione che, comprensibilmente, non può cadere nel dimenticatoio. Dal febbraio scorso, a causa di uno smottamento
dovuto alle piogge invernali, la
strada provinciale 227 "del Rocchino", che collega i comuni di
Melazzo, Bistagno e Ponti, è
chiusa al traffico. L'interruzione della circolazione sta causando non pochi disagi a automobilisti e servizi pubblici della
zona che, da allora, sono costretti a fare percorsi alternativi
più lunghi con endemici rallentamenti, sovraffollamento delle
altre strade. Le precipitazioni
copiose dei giorni scorsi hanno
ulteriormente peggiorato la situazione, ma cosa più grave, ha
inserito la “questione bistagnese” in coda alle altre, più gravi,
dei territori alluvionati della
provincia. «Siamo vittime della
lentezza burocratica – ha la-
mentato il vertice comunale –
Noi non possiamo intervenire
perché la competenza è della
Provincia e così le criticità aumentano e languono in attesa di
provvidenziali fondi che non
giungono mai. Se i tecnici fossero intervenuti nei tempi (su appena 50 metri di strada) oggi ci
sarebbe un problema in meno».
Il crollo della strada 227 ha lesionato l’impianto idrico della
città, isolando dalla fornitura un’intera zona di periferia. «L’Amag è intervenuta risolvendo la
situazione con un percorso temporaneo in attesa dell’inizio dei
lavori provinciali Ma quanto
dovremo ancora aspettare?».
M.P.
CON POLEMICHE
Fiera
di Santa Caterina
__Piovono polemiche sull’ultima edizione della fiera di Santa Caterina: traffico congestionato e viabilità disegnata in
maniera discutibile. Sono queste le accuse rivolte dai cittadini agli organizzatori dell’evento. Secondo i commercianti
del centro, molti consumatori
avrebbero desistito dagli acquisti perché stanchi di essere
imbottigliati nel traffico congestionato di via Moriondo, mentre da zona Bagni si leva il coro
dei residenti ostacolati dalla
chiusura fieristica di via Ros-
selli e costretti, per giungere a
casa, al giro ben più lungo della circonvallazione. Dal Comune si giustificano parlando di
scelte obbligate dalle intemperie che invero hanno flagellato
i cantieri ma che di fatto hanno “graziato” i giorni di festa.
In città sono in molti ad essere
stufi dei tanti lavori disseminati per la città ed ancor più dell’estrema lentezza nella esecuzione delle opere. (M.P.)
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ACQUI TERME
10 anni di Pari
opportunità
__La Consulta per le Pari Opportunità del Comune di Acqui
Terme compie 10 anni. Istituita nel 2004 come organo consultivo di Palazzo Levi, ha raggiunto il genetliaco decennale
ed il 30 novembre festeggerà
l'evento, alle ore 16, presso il
Movicentro cittadino. Per l'occasione è stata invitata l’orchestra “Mozart 2000” (composta da quaranta musicisti di
età compresa dai 10 ai 16 anni), diretta dal maestro Alessandro Buccini, che allieterà i
presenti con brani e colonne
sonore intervallati da brevi letture poetiche. «Mi farebbe piacere che all'evento intervenisse tutta la cittadinanza – ha dichiarato Andreina Pesce, la
presidente del consesso – In
un clima di festa, potrebbe essere l'occasione per far conoscere il prezioso lavoro sociale
svolto dalla Consulta». Quindi,
non solo brindisi. Una conferenza farà il punto delle iniziative intraprese nel 2014 dall'organo consultivo ed illustrerà i progetti pensati per l'anno
venturo. Si preannuncia che
molti di questi avranno come
filo conduttore “La donna nell’ambito lavorativo”. (M.P.)
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32 _ venerdì 21 novembre 2014
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Tortona - Casale - Monferrato
Ospedale: Tortona cerca
possibili vie di salvezza
l
Avanzata la richiesta
di verificare gli adempimenti contrattuali
Tortona
l Il
comitato tecnico, avviato dal sindaco
Gianluca Bardone, esamina ogni aspetto
nati nei prossimi mesi, a valutare come
attuare le indicazioni di massima con_ Il futuro dell'ospedale di Tortona è se- tenute nel piano sanitario, per cui ocgnato. Dovrà subire il declassamento e correrà ancora molto tempo e non si anil taglio di diversi reparti. E le ultime drà a una decisione certamente prima
speranze sono affidate alla ripartizione della metà dell'anno prossimo, cui sedegli ambiti e alle capacità di azioni del- guiranno i tempi che si decideranno per
la politica locale e dei cittadini, speran- la messa in atto delle decisioni. In quedo che le istanze possano venire ascol- sto lasso di tempo si valuteranno gli spitate. La giunta regionale mercoledì 19 ragli: il più significativo dei quali è la
ha approvato il nuovo piano sanitario, decisione della giunta Chiamparino di
solo cinque giorni dopo che l'assessore accorpare l'ambito territoriale dell'oalla sanità Antonio Saitta lo aveva pre- spedale di Tortona con Novi Ligure e
sentato alla competente commissione non con Alessandria, come previsto inidel consiglio regionale: esso compren- zialmente. Questa aggregazione rispetde una consistente razionalizzazione ta l'assetto attuale dell'azienda ospedadelle spese e una riorganizzazione della liera unica, il che, anche se non esisterà
rete ospedaliera. Tortona perderà il Dea più la figura attuale dell'ospedale di
di primo livello, dipartimento di emer- cardine, potrebbe consentire, se le dirigenza e accettazione, da cui deriverà la genze Asl e Aso avranno sensibilità, ai
chiusura della Rianimazione, Cardiolo- tecnici e politici del territorio di congia, Pediatria, Neurologia e
frontarsi sulle effettive doServizio trasfusionale. L'ee opportunità che
Il piano tazioni
secutività di tale piano non
possono derivare dagli assanitario setti al momento previsti.
è tuttavia immediata: saranno i vertici Asl e Aso, regionale è molto In questi mesi potranno
che peraltro devono essere
penalizzante svilupparsi numerose aziorinnovati e saranno nomini: i comitati civici sono già
Teatro, gestione
sempre nel mirino
Tortona
Scontro per l’Ospedale Sindaci iscritti al Pd restituiscono le tessere
all'azione per la raccolta delle firme:
quello promosso dal comune è a quota
3500, il comitato Uniti per Tortona ne
ha già 7000. Quest'ultimo comitato civico ha inoltre pianificato una manifestazione il prossimo 15 dicembre di
fronte all'ospedale. Il comitato tecnico
avviato dal sindaco Gianluca Bardone
ha raccolto adesioni bipartisan di vari
esponenti politici, ma in questo caso in
virtù delle competenze professionali e
delle esperienze di ciascuno. Esso opererà su tre fronti: quello legale, curato
dall'avvocato es ex sindaco di centro sinistra Marco Balossino; il piano scientifico, seguito dai medici Antonello
Santoro (Pd), Riccardo Prete (Pd), Giorgio Musiari (Fi); il piano tecnico, curato
dall'ingegner Fabrizio Dellachà (M5S),
con l'elaborazione di una relazione in
cui vengono indicate le criticità di accessibilità alla struttura, le distanze da
percorrere per raggiungere gli altri ospedali, la disponibilità degli spazi idonei ai reparti.
S.B.
_ Verificare gli adempimenti
contrattuali dei gestori del
Teatro Civico e in caso contrario provvedere alla revoca della concessione, come previsto
dal contratto: alcune forze politiche della minoranza consiliare insistono per verificare
l'effettiva rispondenza agli obblighi contrattuali da parte
della società Fama Fantasma,
cui è affidata la gestione del
teatro fino al giugno 2016. All'ultimo consiglio comunale fu
presentata un'interrogazione
in merito, sottoscritta da tutti i
consiglieri di minoranza: ora
il consigliere della lista civica
indipendente Nuova Tortona
Fabio Morreale rilancia e trasforma il documento in mozione, sottoscritta anche dal
gruppo del M5S. Si fa riferimento all'articolo secondo
cui”nel caso in cui il concessionario trascurasse ripetutamente l’adempimento delle
condizioni contrattuali in modo grave e tale da ledere la fiducia nell’adeguatezza dei
successivi adempimenti, il Co-
mune potrà, di pieno diritto,
senza formalità di sorta, risolvere ogni rapporto con diritto
al risarcimento degli eventuali
danni”. I dubbi riguardano “i
rilevanti costi a carico del Comune; gli ingenti contributi
annuali stanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di
Tortona; la perdita del contributo regionale, essendo il teatro affidato a privati; la gestione straordinaria a carico del
comune; la continua e totale
mancanza di rendicontazione
dei contributi concessi alla gestione; i costi rilevanti, in molti casi per associazioni cittadine di volontariato che intendono fruire del teatro; per la
stagione che non risulta inoltre essere di particolare eccellenza e risonanza nel panorama culturale cittadino: per la
carente sinergia con il mondo
dell’associazionismo e delle
scuole cittadine”. Accanto alla
mozione, anche un'interrogazione in merito ad alcune rettifiche rese a mezzi di informazione dalla dirigente del settore cultura Luisa Iotti, che secondo Morreale, non avrebbe
avuto il compito di prendere
l'iniziativa, essendo funzionario tecnico e non politico.
S.B.
Viabilità, è proprio Nasce l’osservatorio sull’ambiente Secondo weekend
Carmelo Ciniglio è il presidente nel segno del tartufo
una rivoluzione
l Novità per le zone
di piazza Battisti, via
Vanoni e via Postumia
Tortona
_ Modifiche viabilistiche in
diverse vie cittadine. In dettaglio, sarà percorribile a senso
unico di marcia piazza Battisti, da via Guala verso via XX
settembre; ci sarà obbligo di
andare diritto o di svoltare a
sinistra alla intersezione di
piazza Battisti con via XX settembre e via Codevilla, con obbligo di fermarsi e dare la precedenza in questa intersezione per i conducenti che, provenienti dalla immissione a senso unico di marcia della piazza, si immettono con manovra
di svolta a sinistra. Sarà inoltre
effettiva l’eliminazione del divieto di sosta permanente sul
lato della piazza adiacente ai
giardini l’istituzione del divieto di sosta per esigenze di pulizia della sede stradale, con rimozione forzata dei veicoli in
difetto, sempre dal lato giardini, dalle 9 alle 11 di ogni giovedì. Per via Vanoni, ci sarà obbligo di dare precedenza all’intersezione formata dal nuovo
tratto con via dei Fragolai, dove verranno anche posti dissuasori di velocità e istituito il
divieto di transito ai mezzi pesanti. Mezzi pesanti che non
potranno più invece circolare
in via Postumia, all'estremità
opposta della città, nei pressi
della ex statale per Genova, a
causa della strada dissestata.
È ora prevista l’istituzione del
divieto di transito per i veicoli
aventi massa complessiva a
pieno carico superiore alle 3,5
tonnellate sulla via fino al ponte sulla roggia Maghisello.
S.B.
l
Organo consultivo
istituito dell'amministrazione comunale
Tortona
_ Nasce l'osservatorio sull'ambiente, organo consultivo dell'amministrazione comunale in
materia di politiche ambientali. Il sindaco Gianluca Bardone
ne ha affidato la organizzazione
e costituzione a Carmelo Ciniglio, consigliere comunale Pd,
da sempre impegnato nell'approfondimento e nello studio
delle conseguenze dell'inquinamento sul territorio. La costituzione di tale organo è stata
presentata alla seduta di commissione consiliare ambiente
martedì scorso e verrà votata in
aula al consiglio comunale il
prossimo 27 novembre. Sarà
presidente lo stesso Ciniglio, affiancato da altri ambientalisti
di provata competenza e impegno, come Danilo Bottiroli,
Giuseppe Raggi, Giacomo Seghesio, alcuni impegnati in politica, altri no, con esponenti di
maggioranza (Ciniglio, Pd, e
Bottiroli M5S), suddivisi tra
maggioranza e opposizione, segno di come tale organo sia da
intendersi svincolato dalle logiche litiche. E' stata volutamente scelta una composizione agile, per non appesantirne la facilità di azione, anche perchè gli
stessi componenti hanno svolto
insieme molte battaglie su temi
ambientali negli anni e non devono cioè impegnarsi a ricercare documentazione o mediare
su posizioni comuni, conoscendo già i problemi e avendone
condiviso i presupposti. L'osservatorio funzionerà con riunioni indette su vari temi e invitando attivisti e istituzioni,
ma sarà anche e soprattuto un
Anche Casale ricorre a Velo Ok
l Saranno installazione
due dissuasori a Roncaglia e a Terranova
Casale Monferrato
_ I VeloOk che sono stati installati al Lavello, la parte
bassa di Ozzano Monferrato,
posta lungo l’asta della trafficatissima strada provinciale
Casale - Asti, piacciono e fanno scuola. Sin dalla loro installazione, avvenuta nel settembre del 2013, gli ozzanesi
avevano subito potuto toccare con mano i benefici derivanti da una minore velocità
dei veicoli, costretti dai dieci
dissuasori a limitare le loro
corse. Certamente c’è stata
anche qualche lamentela dei
“pontificatori di professione”
che hanno ritenuto che questi
strumenti servissero a fare
cassa all’ente proprietario
della strada, ma la maggior
parte dei residenti ha condiviso la decisione presa a suo
tempo dalla Provincia di Alessandria, dietro le sollecitazioni dell’amministrazione comunale di Davide Fabbri che,
a breve, dovrà prendere in carico in prima persona la gestione degli stessi. Intanto anche la giunta comunale di Casale ha deciso si fare un passo
in questa direzione. L’esecutivo ha approvato, all’unanimità, di provvedere all’installazione di due dissuasori attivi
nelle frazioni di Roncaglia e
Anche Casale ha deciso di ricorrere al Velo Ok
di Terranova, entrambe attraversate da una strada provinciale a forte percorrenza, la
prima in direzione di Vignale
– Altavilla, la seconda verso la
Lomellina. E, anche in questo
caso, come era stato più volte
ribadito ad Ozzano, ci sono
delle ragioni fondate. «La situazione in questi tratti di
strada è diventata insostenibile – dice il primo cittadino
casalese Titti Palazzetti – e
stanno a testimoniarlo i due
incidenti mortali che si sono
verificati a maggio a Terrvanova e a settembre a Roncaglia». Di qui la decisione di affidare alla polizia locale un’indagine conoscitiva sulle
ditte operanti del settore e di
verificare i risultati delle
campagne di controllo della
velocità di transito effettuati
in diversi comuni italiani prima e dopo l’installazione dei
dissuasori e la decisione, come spiega l’assessore alla mobilità Luca Gioanola, di installarle «in tratti urbani e
del concentrico, cinque a Terranova e quattro a Roncaglia.
Il sistema è composto da una
serie di box che, a turno, possono essere dotati del rilevatore di velocità, il guidatore
non sapendo quale box contiene il rilevatore deve ridurre l’andatura lungo tutto il
tratto coperto dai dissuasori». A volte, come nel caso di
Ozzano Monferrato, l’installazione dei dissuasori ha portato al verificarsi di scene
davvero paradossali. Il giorno
che vennero installati nel settembre 2013, testimonianza
diretta di chi scrive, al mattino e sino a mezzogiorno, la
Casale – Asti sembrava essere
un’autopista, neanche posizionati tutti il traffico si è immediatamente tranquillizzato con vetture che andavano
addirittura ai 20/30 km/h.
Poi sono iniziate le polemiche
ma per chi ci abita la vivibilità
(e la sicurezza) sono sicuramente aumentate. Come sarà
adesso per Terranova e Roncaglia, in attesa che si arrivi
anche a Casale Popolo
Massimo Iaretti
riferimento per le segnalazioni
di cittadini, effettuando anche
periodici incontri nei quartieri
o nelle scuole, con poteri quindi
diversi da quelli della commissione consiliare. Massima attenzione ai beni comuni e già
attive alcune operatività: sulla
potabilità dell'acqua, ad esempio, con la richiesta alla società
che gestisce l'acquedotto e all'Asl di valutazioni ulteriori sui
parametri con cui viene certificata la potabilità, il risanamento del torrente Scrivia, con approfondimenti circa i rischi
connessi alla presenza da diversi decenni di bidoni tossici interrati nei pressi del parco fluviale. Prossime valutazioni riguarderanno i costi della raccolta differenziata dei rifiuti e
le possibilità di risparmio energetico connesse all'installazione di impianti fotovoltaici.
S.B.
l
31ª edizione dell’apprezzata Fiera di San
Sebastiano Curone
San Sebastiano Curone
_ Secondo appuntamento
con il tartufo a San Sebastiano Curone, per il secondo
weekend consecutivo della
31ª edizione della celebre fiera, evento promosso da anni
al novero nazionale delle fiere. La scorsa settimana si temeva un ridotto afflusso di
pubblico, per via delle forti
piogge cadute fino alla sera
precedente, invece, almeno
dalla tarda mattinata in poi,
la risposta è stata come al solito nell'ordine di migliaia di
visitatori, con buoni affari
per gli oltre cento espositori
di prodotti gastronomici e
merci varie e per i ristoranti
e agriturismo della zona, che
hanno proposto menù a tema molto apprezzati sia per
il numero di prenotazioni
che nelle valutazioni. Ottima
la quantità di tartufo disponibile, a testimonianza della
fertilità del territorio, con
circa 60 kg di bianco, venduti a dai 120 ai 140 euro l'etto
per i pezzi più grandi, attorno ai 100 i più piccoli: 80 kg
di nero, venduti a circa 80
euro al chilo, cifre che dovrebbero riproporsi, nelle
quantità, nelle pezzature e
nei prezzi, anche questa domenica, per l'intera giornata, a partire dalle 9. Inedita
l'esperienza in streaming
per la trasmissione della
partecipata asta del tartufo,
con l'obiettivo quindi di permettere in futuro anche l'interazione a distanza con i
compratori via internet.
S.B.
CasalEat, quattro giornate
per il settore Food & Beverage
l
235 aziende provenienti soprattutto da
Centro e Nord Italia
Casale Monferrato
_ Inizia oggi, alle ore 15, al
Palafiere di Casale Monferrato la kermesse CasalEat.
Quattro giorni di apertura,
fino alla sera del 24 novembre destinati a pubblico e operatori del settore Food &
Beverage: 235 aziende provenienti soprattutto da Centro
e Nord Italia con un’area di
ingresso dedicata al Monferrato e poi tantissime sorprese dal meglio dell’enogastronomia di tutta Italia.
Al di là dello spazio di esposizione e vendita al pubblico, la lista delle attività in
cui potremmo vedere impegnati produttori e chef è lunghissima: un calendario con
circa 40 attività programmate.
Nel pomeriggio di sabato,
dalle 14 alle 18, Casaleat ospiterà un momento importante di Convivio in MOnferrato, il workshop con un programma di 4 tavoli tematici:
Enogastronomia, Turismo,
Sistemi territoriali e Che fare? L’incontro, un seminario
che riunisce esperti e operatori di settore locali e di Milano, Torino e altre regioni i-
taliane, è aperto alla partecipazione del pubblico e segue
il talk show che la stessa sera
dell’inaugurazione della fiera si svolge nel teatro di Casale Monferrato, primo appuntamento dell’evento promosso da Associazione Paolo
Ferraris insieme al Comune
in concomitanza e collaborazione con la manifestazione
enogastronomica.
Per l’intrattenimento è
prevista alle ore 21 di sabato
22 novembre un’edizione
speciale di Bacco e Bach. Le
degustazioni protagoniste
nell’area show del Palafiere
sono per ogni palato: vino,
birra, caffè, cioccolato. Si cucinerà tanto, ma si parlerà
anche di alimentazione con
con lo studioso di medicina
integrata Renè Andreani. E
con un guru della televisione
italiana: Carlo Freccero che
parlerà proprio di TV e cibo
atteso al Palafiere per venerdì pomeriggio. E ci sarà anche l’Istituto Artusi di Casale
con i suoi docenti ed allievi a
fornire degustazioni delle
pietanze monferrine e non.
La rassegna rimarrà aperta
venerdì dalle ore 15 alle 22,
sabato e domenica dalle 10
alle 24 e lunedì dalle 10 alle
18. Il costo dell’ingresso è di 5
euro.
M.I.
ACCADEMIA LE MUSE
Doppio
concerto
__Nel fine settimana doppio concerto dell’Accademia Le Muse di Casale.
Sabato, alle 21, ultimo appuntamento di Bacco&Bach, Festival Internazionale di Musica e Vino: con
l’occasione della fiera CasalEat si presenta un concerto dedicato al Grignolino del Monferrato Casalese Doc, alle sue diverse anime e personalità. Protagonisti saranno: l’orchestra da camera giovanile
dell’Accademia Le Muse
Insieme Vario&Divario diretta da Massimiliano Limonetti e le cantine Canato, Gaudio di Vignale e La
Casaccia di Cella Monte
in collaborazione con l’associazione Orizzonti Monferrini. Domenica, invece,
prende il via una nuova
rassegna musicale alle 17
con un concerto acustico
per presentare il nuovo
progetto musicale del musicista valenzano Andrea
Dania dal titolo ‘Via Andrea Dania’. L’evento si
tiene a Palazzo Vitta in via
Trevigi a Casale. (U. Ber.)
In breve
:
PONTECURONE
Festa del
Ringraziamento
__Come ogni anno a Pontecurone si celebra la Festa del Ringraziamento,
con la Messa celebrata da
don Paolo Caorsi nella collegiata di Santa Maria Assunta e la tradizionale sfilata e benedizione dei
mezzi da lavoro, agricoli e
industriali. Domenica dalle
10.30 l'evento si arricchisce di un ulteriore momento simbolico. Al termine
della funzione in Chiesa vi
sarà la consegna ufficiale
da parte della presidente
del Lions Club Tortona Castello Maria Luisa Ricotti
Angeleri alla Associazione
Volontari Protezione Civile
& A.I.B. Valli Curone-GrueOssona di una dandiera
tricolore italiana quale
simbolo del ringraziamento
a tutti i volontari per il prezioso lavoro svolto per la
tutela e la protezione della
comunità, con interventi
straordinari di aiuto, con
particolare riferimento ai
recenti episodi di calamità
naturali sul territorio. (S.B.)
.............................................................
TORTONA
A che gioco
giochiamo
__ Sabato alle 9.15 presso
la sala convegni della Fondazione CR Tortona si terrà il convegno "A che gioco giochiamo", durante il
quale i medici Pia Camagna e Franco Fontana e la
psicologa Barbara Ciconi
interverranno per illustrare
profili di rischio legati al
gioco d'azzardo. (S.B.)
.............................................................
CASALE MONFERRATO
Mostra mercato
sulla carta
__Domenica, nel Mercato
Pavia in piazza Castello, è
in programma la mostra
mercato “Casale Carta”.
All’interno del Salone Tartara ci sarà una particolare esposizione di libri. Nella mostra, verrà organizzato un aperitivo letterario
dalle 11,30 alle 12,30.
.............................................................
MURISENGO
A spasso nei luoghi
del tartufo
__Due ore di camminata
nei luoghi del tartufo: la
proposta di ‘Camminare il
Monferrato’ per la prossima domenica ha come base Murisengo, nella patria
della fiera del tartufo. Partenza prevista per le 10,
con due ore di cammino
in programma, fino a lambire le prime case di Cortanieto nei pressi di Montiglio. (A.S.)
.............................................................
AL LABIRINTO
L’ultima notte
dei libri viventi
__Questa sera alle 21 va
in scena il quarto e ultimo
incontro della rassegna
‘La notte dei libri viventi (e
volanti) - Letture Libere
per Lettori Liberi nelle librerie di Casale Monferrato’, organizzata da Casale
Bene Comune in collaborazione con gli Amici della
Biblioteca. La rassegna si
chiude al Labirinto con un
percorso intitolato ‘Musica
maestro!’ nel quale si spazierà da Proust a Nick Hornby. (A.S.)
.............................................................
LE COLPE DEI PADRI
Sabato con
la storia e il vino
__Un romanzo storico per
un suggestivo sabato sera
d’autore: è la proposta
della libreria Labirinto di
via Benvenuto Sangiorgio,
che ospita domani alle 18
la presentazione del volume ‘Le colpe dei padri’ di
Livio Gambarini, introdotto
da Roberta Coaloa e Monica Guglielminetti. Seguirà
una degustazione di vini
delle Cantine Vi.Ca.Ra.
(A.S.)
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34 64 67 89 28 4A 4B 47 C9 63 98 AD 3B E2 ED DC D6
LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 1 ANNO 148 N. 320 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Contro la fame nel mondo
Multe fino a 500 euro
Al posto di Alonso
Il Papa: «Il cibo c’è,
ma non per tutti»
Venezia, mai più
turisti con i trolley
La Ferrari riparte
dal 2015 c’è Vettel
Il Pontefice alla Conferenza della Fao
chiede uno sviluppo sostenibile:
la Terra se trascurata non ci perdonerà
Francesca Paci A PAGINA 17
Le valigie con le ruote fanno rumore
e danneggiano gli antichi masegni
Stop da maggio, deroga per i veneziani
Massimo Guerretta A PAGINA 19
Per il pilota tedesco tre anni
di contratto e 30 milioni di euro
a stagione. «Il sogno di una vita»
Chiavegato e Mancini ALLE PAGINE 40 E 41
Scoppia il caso prescrizione. Renzi: fare in fretta, ddl alle Camere la prossima settimana. Lutto cittadino a Casale
“Scuse per scioperare”
Eternit, attacco alla Cassazione
Renzi, accuse
ai sindacati
Social card anche
I giudici dell’Appello di Torino: sentenza errata, il reato non è estinto per gli immigrati
Guariniello chiude l’inchiesta bis: ora contesta 256 omicidi volontari
L’UMANITÀ
DELL’IMPUNITO
D’AMIANTO
MASSIMO GRAMELLINI
Renzi a Parma attacca i
sindacati, che «s’inventano
scioperi, mentre io creo lavoro», e annuncia una nuova rivoluzione fiscale, con l’eliminazione degli scontrini attraverso la
tracciabilità totale, e con
un’unica tassa comunale. Con
un emendamento alla legge di
Stabilità, inoltre, il governo
estende la social card agli immigrati. Barbera, Bertini, Chiarelli,
1
Martini, Sorgi ALLE PAG. 6, 7 E 8
L’
i m p u n i t o
d’amianto Stephan
Schmidheiny è riuscito a
perdere la faccia
dopo avere sgraffignato l’assoluzione. Il comunicato in cui il
padrone della Eternit attacca i
giudici di Torino e si rivolge con
arroganza allo Stato italiano affinché gli eviti ulteriori perdite
di tempo processuali è una radiografia del suo stato di umanità in prognosi riservata.
DESTRA E SINISTRA
NOI ITALIANI
RIFORMISTI
IMMAGINARI
LUIGI LA SPINA
A
CONTINUA A PAGINA 31
SÌ, LA CORTE
POTEVA DECIDERE
DIVERSAMENTE
CARLO FEDERICO GROSSO
ALESSANDRO ADINOLFI
La protesta di Casale Monferrato dopo la sentenza della Cassazione
L’
epilogo della vicenda giudiziaria Eternit è sicuramente una
vergogna. Condotte delittuose gravissime,
accertate giudizialmente in
modo certo, che avevano dato luogo a condanne di primo
e di secondo grado pesanti,
sono improvvisamente svanite dissolvendosi nel nulla.
Liberi tutti, dunque, o quantomeno libero l’unico soggetto condannato dal giudice di
appello.
NICCOLÒ ZANCAN
INVIATO A CASALE MONFERRATO
INTERVISTA AL GIUDICE
a una settimana aveva una tosse
stizzita, di quelle che non vanno
via. «Mia moglie insisteva: “Vai a
farti vedere, vai dal dottore, Giuseppe...”. Ma io tergiversavo, perché mi
sentivo forte. In trentacinque anni di lavoro all’Enel, ho fatto solo 45 giorni di
mutua e tutti di fila, quando mi hanno
messo il gesso. Ero un tipo sportivo.
Correvo, mai un problema, pensavo di
essere immune».
“Il mesotelioma ha decorso
molto lungo, gli effetti
non s’erano esauriti allora”
CONTINUA A PAGINA 3
Massimiliano Peggio A PAGINA 5
D
CONTINUA A PAGINA 31
Oggè: la nostra sentenza basata
sull’epidemiologia, il picco
di mortalità non c’è ancora
AVEVA 83 ANNI, VINSE L’OSCAR
PRIMA VETTURA NEL ’70, DOCUFILM AL TFF
9 771122 176003
41121
Addio a Nichols, il regista
Quando la Fiat
costruì Togliattigrad della generazione "laureato”
ALBERTO PAPUZZI
PAOLO MASTROLILLI
I
V
l più grande affare del secolo. Così venne definito
l’accordo Fiat-Russia che il 4 maggio 1966 firmarono a Torino il ministro sovietico per l’Industria
automobilistica e Vittorio Valletta, che proprio quell’anno lasciava la presidenza dell’azienda a Giovanni
Agnelli.
CONTINUA A PAGINA 32
Grignetti, Longo, Salvaggiulo DA PAG. 2 A PAG. 5
E UN COMMENTO DI Feltri A PAG. 31
oglio dirti una parola. Solo una. Plastica». Può bastare una parola a definire la carriera, e magari la
vita di una persona? Sostenerlo sembra un’eresia,
soprattutto nel caso di Mike Nichols, che di parole ne ha
pronunciate migliaia, al cinema, al teatro e in televisione.
CONTINUA A PAGINA 37
Alessandra Levantesi Kezich A PAGINA 37
TESTIMONIANZA
Ma il mio dolore
non si prescrive
SILVANA MOSSANO
O
ggi avrei voluto tanto raccontare
il capitolo finale di una storia giusta. E, invece, purtroppo sono qui
a scrivere una pagina dolorosa.
CONTINUA A PAGINA 2
ncora una volta Torino
e il Piemonte possono
rappresentare un caso
esemplare della situazione
italiana. La giunta regionale
di centrosinistra, presieduta
da Sergio Chiamparino, ha
presentato il piano di riforma
sanitaria. Un progetto, che
mira a ridurre l’impressionante deficit, accumulato negli anni, dall’assistenza sanitaria pubblica piemontese,
subito apparso sostanzialmente analogo, seppur con
qualche variante, a quello che
tentò di varare la precedente
amministrazione regionale di
centrodestra, poi naufragato
tra i dissidi interni e la fine anticipata della legislatura.
CONTINUA A PAGINA 31
Elezioni in Emilia-Romagna
Salvini duetta con Casadei
La Lega verso il voto
benedetta dal re del liscio
Alberto Mattioli A PAGINA 9
1
23
LA STAMPA
VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014
Alessandria e provincia .49
.
“Non c’è diritto senza giustizia
Traditi, ma non ci fermeremo”
Le reazioni durante il viaggio di ritorno da Roma
La città non si rassegna: “Continueremo la lotta”
Reportage
SILVANA MOSSANO
CASALE MONFERRATO
N
FOTOSERVIZIO ALBINO NERI
L’arrivo del pullman ieri sera a Casale
tadino – dice Anna -; ci ha si, che in Brasile da anni mocommosso e ci ha dato forza». bilita la lotta contro le lobby
Aggiunge Alberto Pugno: dell’amianto, anche a rischio
«Anche altre città, per solida- di incolumità personali. «E’
rietà, l’hanno fatto, tra cui stato un momento bruttissiOristano e Alba, in provincia mo, ma la nostra battaglia andi Cuneo».
drà avanti fino alla vittoria.
A uno a uno scendono e Pu- Non… », si inceppa, non trova
gno li presenta: dalla Svizze- la parola in italiano, chiede
ra, dall’Inghilterra, dal Giap- aiuto ad Alessandro Pugno,
pone, dal Brasilui capisce e
le, inclusi avvoL’ARRIVO IN PIAZZA s u g g e r i s c e :
cati e magistramolliaStanchi e avviliti «Non
ti, dalla Francia,
mo». Ecco, «sì,
«Ma commossi noi non molliadall’Olanda, dal
dalla solidarietà» mo» ripete FerBelgio, dalla
Svizzera e dalnanda.
l’Argentina. Uno di loro, traUn inglese al sindaco: «E’
mite un conoscente, ha già un privilegio stare con voi».
fatto arrivare un messaggio a
Ci si abbraccia, perché
Papa Francesco: che il Ponte- stringersi, da sempre, è un
fice parli ai casalesi? Sareb- modo di suggellare l’alleanza.
bero parole benefiche di inco- Palazzetti dice: «Non possiaraggiamento. Vedremo. E poi mo festeggiare, ma lotteremo
scende lei, Fernanda Gianna- insieme».
[S. M.]
on è mica la prima
volta. Un’altra sentenza Eternit, arrivata in Cassazione, era stata
spolverata via dalla prescrizione. Solo che, in quel caso,
colpevole era stato il mix tra
la formulazione di reati colposi (lesioni e omicidi) e i ritardi della giustizia; il processo era partito con fatica,
a Casale, nel 1993 contro i dirigenti (e non i proprietari
dell’Eternit) e, zoppicando,
era purtroppo arrivato bolso
alla meta.
Questa volta è diverso; di
tempo non se n’è sprecato. E
questa volta c’era in ballo un
significato più profondo, un
principio da sancire: il riconoscimento del torto inflitto
con deliberata consapevolezza. Era questa l’attesa di giustizia da parte di quella che è
stata definita la «multinazionale delle vittime» contrapposta alla «multinazionale
dell’amianto». Per questo,
l’epilogo della Cassazione
apre nei cuori una crepa di
delusione e di amarezza.
Sdegno, stupore, dolore, rabbia. Ma non la rabbia scomposta e violenta, la rabbia pacata e indignata, impotente,
ma non rassegnata. Dura la
reazione del sindaco Titti Palazzetti: «E’ una sentenza
gravissima; non può prevalere il diritto a scapito della
giustizia, il diritto deve essere al servizio della giustizia.
Ci siamo sentiti traditi, ma
non ci arrendiamo. Avrebbe
potuto essere una sentenza
innovativa, che avrebbe dato
un segnale preciso e cioè che
non si può inquinare e far
morire delle persone in nome
del profitto». Fa un parallelo
Bruno Marchisio: «Pasolini,
sulle stragi di Stato, diceva
‘So chi è stato ma non ho le
prove’; qui invece possiamo
dire ‘so chi è stato abbiano le
prove». Interviene il parla-
Titti
Palazzetti
Piera
Saccaggi
Alex
Sachey
mentare Fabio Lavagno, Pd:
«Le sentenze si rispettano, ma
non è detto che si comprendano»; e comunque, per Cristina
Bargero, anche lei Pd, «questa
sentenza fatta in punta di diritto non rende giustizia alla città
e alle sue vittime d’amianto».
Anche l’esponente del Csm,
Renato Balduzzi rileva: «Non
c’è giustizia senza diritto, ma
neanche può esservi davvero
diritto senza giustizia. Opporre giustizia a diritto, o diritto a
giustizia mi è sempre parso poco saggio, e comunque non
consono ad uno Stato costituzionale di diritto degno di questo nome. Vorrei però dire a
quanti hanno condiviso e condividono la lunga battaglia
contro l’amianto che essa continua». Ma dopo lo sconcerto,
riprende la forza perché la resa non è contemplata nel carattere costitutivo di questa
collettività: «Andremo avanti
con nuove azioni», assicura il
vicesindaco Cristina Fava.
«Addolorata e smarrita»
Giuliana Busto, sorella del Pica, bancario, mai niente a che
fare con l’Eternit, morto a 33
Carla
Montaldi
Anna Maria
Crosio
Shabib
Abdirahman
OLTRE LA TRISTEZZA
L’obiettivo è anche quello
della ricerca di una cura
e per un futuro pulito
Bruno
Marchisio
Gianpaolo
Minazzi
Mirella
Ruo
anni di mal d’amianto. «Una
sentenza vergognosa», la definisce Mirella Ruo: «Siamo scivolati giù». Incalza Gianni Lazzari, esponente Uil: «Uno
scandalo» perché «Casale non
è stata trattata bene» completa Rita Demichelis. Occhi lucidi s’incrociano con altri occhi
lucidi. «C’è una tristezza enorme», dice Carla Montaldi.
«Non si capisce la differenza
tra diritto e giustizia, non pensavamo si contrapponessero»,
aggiunge Gabriella Bionda. E
tuttavia, nonostante «il grande
dolore, non ci fermeremo», insiste Bruna Cavalli. Così la
pensa anche Anna Maria Crosio: «Ci troviamo di nuovo in
un momento difficile, ma ora ci
confronteremo e troveremo
nuovi modi di continuare la lotta insistendo per la ricerca di
una cura e per garantire un futuro pulito a questa città».
Gianpaolo
Cavalli
Gabriella
Bionda
Bruna
Cavalli
12
LA STAMPA
VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014
Alessandria e provincia .51
.
Reportage
VALENTINA FREZZATO
PIETRA MARAZZI
P
robabilmente non sarà
neanche un’altra alluvione, questa - l’ennesima in
provincia di Alessandria
- a fermare i contadini. È
gente tenace, questa. Uomini e
donne che si fanno prendere dallo
sconforto, come tutti, ma che immediatamente si rimboccano le
maniche. Sanno che con la natura
c’è poco da scherzare: tanto dà, ma
altrettanto toglie. Però, stavolta,
s’è esagerato un po’, complice anche un’estate di piogge intense e la
doppia alluvione che ha cancellato
mesi di lavoro.
Diranno questo al ministro dell’Agricoltura Martina, atteso a Palazzo Ghilini per due incontri: il primo con le parti sociali alle 14,30, dopo un’ora con gli amministratori di
Piemonte e Liguri.
Il ministro potrà accorgersi di
persona, se vorrà. Potrà vedere i
campi distrutti, i raccolti andati a
monte e potrà ascoltare le parole
degli agricoltori, quelli che hanno
perso tutto e vogliono risposte, subito. La direzione, la danno loro:
«La priorità è mettere a posto il
torrente: non possiamo rischiare
per la terza volta» dice Laura Sala,
moglie di Marco Romanini, titolare
dell’azienda orticola L’Airone che si
trova in uno dei territori più colpiti,
a Viguzzolo. «Abbiamo perso 33
mila piante di broccoli, l’intera produzione di quest’anno. Avremmo
dovuto raccoglierli intorno al 20 ottobre, il Grue non ci ha dato il tempo e ha rovinato tutti i fiori. Erano
Nei campi
Sopra, i danni
all’azienda
«Airone»
di Viguzzolo
A destra,
Pietra Marazzi
e (a sinistra)
Claudio
Aiachino
FEDERICA CASTELLANA
“Tanaro si è mangiato
il nostro raccolto”
La rabbia degli agricoltori. Oggi alle 17 arriva il ministro
irrecuperabili». Stessa situazione
con le zucchine: «Perse più di 27 mila
piante, rimaste a bagno per troppi
giorni. Abbiamo problemi con il frutteto: avevamo quattro ettari di albicocche, con alberi piantati da poco».
Un danno che definisce «enorme»,
come lo è quello che mostrano i fra-
telli Brezzi, percorrendo l’argine in
mezzo ai loro 350 ettari, verso la cascina Sardegna, che si trova vicino
ad Alessandria, sull’altra sponda del
Tanaro, ma sempre in località Pietra
Marazzi. È zona golenale, ma nei
giorni scorsi sembrava di vedere il
mare: «Tre metri d’acqua nei campi -
raccontano - e il fiume è arrivato “arrabbiato”, inarrestabile. Abbiamo
perso gran parte dei cereali invernali: il frumento appena seminato è da
buttare». Spiegano che è acqua sporca che rovina l’intero raccolto e non
fa crescere più nulla: «Abbiamo
campi di erba medica pieni di rifiuti
portati dal Tanaro, che ha tagliato le
sponde e bucato i terreni». Si sposta
verso Montecastello, dove c’è il riso:
«Questo è il campo più danneggiato
e solo per risanarlo ci vorrebbero più
di 250 mila euro: l’acqua ha portato
via tutta la terra buona» e creato due
canyon profondi più di tre metri. Situazione meno grave dall’altra parte,
sempre a Pietra dove Claudio Aiachino è riuscito a salvare i mezzi per
un soffio: «L’acqua è arrivata a un
metro e mezzo. Mi ha sommerso sette ettari di campi appena seminati,
ora spero che nasca qualcosa. La furia del Tanaro ha sparso la mia legna
ovunque». Ammette di aver avuto
paura: «Per noi, qui, è stato peggio
del 1994: molta più acqua e fango,
con gravi danni anche alle case. Ma
per fortuna, non siamo in primavera,
altrimenti saremmo in ginocchio».
I mezzi dell’esercito da Garbagna a Costa Vescovato
I soldati nel greto dell’Ossona
Sarà lungo, come previsto,
l'intervento dell'esercito nella galleria che collega la val
Grue alla val Borbera: la frana che ha bloccato l'unico
collegamento tra le due valli,
chiudendo il tunnel dalla
parte di Borghetto Borbera,
sta mettendo a dura prova
mezzi e uomini, che ancora
oggi saranno impegnati in
quel punto.
Nel frattempo, ieri è stata
la prima giornata che ha visto i militari italiani impegnati anche a Costa Vescovato con una seconda squadra
che ha lavorato, nel primo
pomeriggio, al centro del paese per ripulire la strada coperta completamente dal
fango.
Un mezzo dell’esercito al lavoro ieri a Costa Vescovato
Oggi, secondo giorno di lavoro: «Entreremo nel greto
dell'Ossona per ripulirlo dai
grossi tronchi», spiega il tenente Alessandro Butano del
10° Reggimento Genio Guastatori di Cremona. «Con questa
giornata, dovremmo chiudere
i lavori a Costa e poi spostarci
nelle altre zone dove sono programmati gli interventi, coordinati da prefettura, Provincia
e Regione e portati avanti in
collaborazione con la Protezione civile».
Esercito atteso poi a Gavi,
poi a San Michele e a Viguzzolo. Tre punti che hanno subìto
gravi danni dopo l'alluvione di
sabato, già colpiti (nel caso di
Gavi e Viguzzolo) anche un
mese fa, il 13 ottobre.
[V. F.]
PORTATO IN SALVO IN BARCA CON LA BADANTE
Il grazie dell’anziano ai «suoi» poliziotti
1 Si sta ristabilendo Alfredo Core, 90 anni, l’ invalido rimasto in-
trappolato nella sua abitazione invasa dall’acqua e salvato da due
poliziotti della Questura di Alessandria. Ieri ha voluto incontrare e
ringraziarle Cristian Rolandi e Massimiliano Martina. I due agenti
scesi dalla volante avevano raggiunto la casa su una barchetta.
TRIBUNALE DI ALESSANDRIA
TRIBUNALE DI ALESSANDRIA
A.M.A.G. S.p.A.
OFFERTA DI VENDITA DI BENI IMMOBILI
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Azienda Multiutility Acqua Gas
ESTRATTO DI BANDO DI GARA SETTORI SPECIALI CON PROCEDURA APERTA SUDDIVISA IN NR. 5 LOTTI
Il Fallimento Delfino Srl , dichiarato dal Tribunale di Alessandria con sentenza in data 15.07.2009, in persona del Curatore Dott.ssa Roberta Caviglia, in esecuzione del programma di liquidazione approvato dal CdC
in data 13.09.2012 , integrato in data 03.12.2013 ed approvato dal Giudice Delegato con decreto in data
04.12.2013, ai sensi dell’art. 107 Legge Fall.,
COMUNICA
di aver disposto la vendita dei seguenti beni immobili :
Lotto 1 : a Valenza, Via Cavour, Palazzo Annibaldi – Biscossi , fabbricato ubicato nel centro storico con
affaccio su Via Cavour e su Vicolo Visconti , oggetto di ristrutturazione integrale, ad oggi interrotta, allo
stato di rustico puro, priva di tramezzature interne e delle opere di completamento (dall’ impiantistica alle
pavimentazioni, ai rivestimenti, ai serramenti, agli intonaci etc). Tale fabbricato insiste sul mappale 2288 fg.
50 che ricade tra le aree residenziali dei centri storici ed è inserito come edificio in salvaguardia di tipo A. Il
progetto di ristrutturazione prevedeva al piano interrato magazzini, al piano terreno negozi, uffici e rimesse,
al primo e secondo piano appartamenti. Il prezzo base è pari ad Euro 439.600,00 oltre Iva se dovuta.
Lotto 2 : a Valenza , V.le Vicenza, fabbricato a due piani fuori terra oltre a due piani interrati destinato
a ricettività alberghiera, in corso di ristrutturazione, allo stato di rustico priva delle opere di finitura. Tale
fabbricato insiste sul mappale 98 e 99 quasi interamente che ricadono in aree residenziali dei centri storici.
Il progetto di ristrutturazione prevedeva al piano secondo interrato n. 13 posti auto, magazzini per mq.490,
al piano primo interrato n. 11 posti auto, magazzini per mq. 470, al piano terreno n.6 camere con bagno e
ristorante, bar per mq. 313, al primo piano n. 10 camere o mini appartamenti per mq. 313. Il prezzo ribassato è pari ad Euro 258.141,75 oltre iva se dovuta .
Il tutto come da relazione di stima dell’ Ing. G. Falcucci.
AVVERTE
che la vendita è a titolo originario per beni nello stato di fatto in cui si trovano, esclusa qualunque garanzia
per evizione, vizi e difetti.
INVITA
qualunque interessato far pervenire in busta chiusa, presso il domicilio del Curatore in Alessandria, corso
Crimea n. 35, entro le ore 18,00 del 13 gennaio 2015, proposte irrevocabili di acquisto al prezzo indicato o a
prezzo maggiore accompagnate da assegno circolare non trasferibile intestato al Fallimento Delfino Srl pari
al 10% del prezzo base a titolo di deposito cauzionale. Detto assegno sarà restituito ai non aggiudicatari o
imputato in conto prezzo all’aggiudicatario o trattenuto in caso di mancato pagamento del prezzo da parte
di quest’ultimo. Il prezzo dovrà essere corrisposto con le stesse modalità di cui sopra in sede di atto notarile
traslativo da stipulare a ministero di notaio scelto dall’ aggiudicatario entro il termine perentorio di trenta
giorni dall’aggiudicazione. Le spese e gli oneri anche fiscali dell’atto traslativo saranno integralmente a
carico dell’aggiudicatario.
AVVERTE
che i beni saranno aggiudicati in data 14 gennaio 2015 ore 9,30 a chi avrà proposto il prezzo maggiore e
che, in caso di parità di prezzo offerto, in data successiva, si procederà ad asta informale fra i proponenti di
tale prezzo.
COMUNICA
che gli interessati potranno prendere visione dell’immobile e/o della relazione di stima contattando il Curatore ai seguenti recapiti: Dott. ssa Roberta Caviglia, corso Crimea n. 35 – 15121 Alessandria, telefono: 02
76014792 - fax 02 798849 – e-mail :[email protected]
li Fallimento Delfino Srl, dichiarato dal Tribunale di Alessandria con sentenza in data 15.07.2009, in persona del Curatore Dott.
ssa Roberta Caviglia, in esecuzione del programma di liquidazione approvato dai CdC in data 13.09.2012 , integrato in data
03.12.2013 ed approvato dal Giudice Delegato con decreto in data 04.12.2013, ai sensi dell’art. 107 Legge Fall.,
COMUNICA
di aver disposto la vendita del seguente beni immobili a Castellazzo Bormida, iscritte al NCEU fg. 29 particella 768:
Lotto 1: sub.2, in strada Castelspina, villetta a schiera, su due livelli f.t. ed uno interratto (mq. 91), con zona giorno piano
terra (mq. 91), zona notte al primo piano (mq.91) mansardato e tavernetta, per circa mq.193 totali, oltre terreno, incompleta,
prezzo base Euro 212.300,00 oltre iva se dovuta;
Lotto 2: sub.3 in strada Castelspina, villetta a schiera , su due livelli f.t. ed uno interratto (mq. 91), con zona giorno piano terra
(mq.91), zona notte al primo piano (mq.91) mansardato e tavernetta, per circa mq.193 totali, oltre terreno, incompleta, prezzo
base Euro 202.650,00 oltre iva se dovuta;
Lotto 3: terreni edificabili ad uso residenziale con accesso da Strada per Castelspina, in parte urbanizzati, di consistenza pari a
mq. 4.756,00 al netto porzione da cedere al Comune, prezzo base Euro 142.680,00 oltre iva se dovuta.
Lotto 4: altre aree non edificate a destinazione residenziale e produttiva in Strada Castelspina, non urbanizzate, indice edificabilità 0,72 mc/mq, con superficie pavimento realizzabile di circa mq.2100 (fg.29 particelle nn.743,745,746, 748,114 e 115)
prezzo base Euro 222.500,00 oltre iva se dovuta;
Lotto 5: aree edificabili, libere da fabbricati in prossimità Strada Castelspina, non urbanizzate, di circa mq,6.250, (fg.29 particelle nn.136,723,743,745,746,748 e 749) prezzo base Euro 375.000,00 oltre iva se dovuta.
Lotto 6: area agricola, aree intercluse e marginali (fg. 45 particella n.70) prezzo base Euro 3.165,00 oltre Iva se dovuta. Il
tutto come da relazione di stima dell’ Ing. G. Falcucci.
AVVERTE
che la vendita è a titolo originario per beni nello stato di fatto in cui si trovano, esclusa qualunque garanzia per evizione, vizi
e difetti.
INVITA
qualunque interessato far pervenire in busta chiusa, presso il domicilio del Curatore in Alessandria, corso Crimea n. 35, entro
le ore 18,00 del 13 gennaio 2015, proposte irrevocabili di acquisto al prezzo indicato o a prezzo maggiore accompagnate da
assegno circolare non trasferibile intestato al Fallimento Delfino Srl pari al 10% del prezzo base a titolo di deposito cauzionale.
Detto assegno sarà restituito ai non aggiudicatari o imputato in conto prezzo all’aggiudicatario o trattenuto in caso di mancato pagamento dei prezzo da parte di quest’ultimo. Il prezzo dovrà essere corrisposto con le stesse modalità di cui sopra in sede
di atto notarile traslativo da stipulare a ministero di notaio scelto dall’ aggiudicatario entro il termine perentorio di trenta giorni dall’aggiudicazione. Le spese e gli oneri anche fiscali dell’atto traslativo saranno integralmente a carico dell’aggiudicatario.
AVVERTE
che ì beni saranno aggiudicati in data 14 gennaio 2015 ore 9,30 a chi avrà proposto il prezzo maggiore e che, in caso di parità
di prezzo offerto, in data successiva, si procederà ad asta informale fra i proponenti di tale prezzo.
COMUNICA
che gli interessati potranno prendere visione dell’immobile e/o della relazione di stima contattando si Curatore ai seguenti
recapiti: Dott.ssa Roberta Caviglia, corso Crimea n. 35 »15121 Alessandria, telefono: 02 76014792 - fax 02 798849
e- mail :[email protected]
AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE
AMAG SPA - Via Damiano Chiesa 18 – 15121 Alessandria-CF/PI.IVA: 01830160063. Indirizzo internet:
www.gruppoamag.it. Informazioni: tel. 0131283635. Email: [email protected]. Responsabile del procedimento: Chiappino Gian Piero
OGGETTO DELL’APPALTO Lavori di manutenzione periodica delle reti di distribuzione e degli impianti acqua e
fognatura (e per la Zona di Alessandria Lotto 1 anche della rete gas), comprensivi delle opere di fornitura e posa
di condotte e di scavo, riempimento e ripristino delle pavimentazioni stradali. La rete acquedottistica è in parte
costituita da condotte in cemento-amianto; per la zona di Alessandria le opere sono solo di tipo edile, con scavo e
ripristino, per il periodo 16/01/15-15/01/17. Sopralluogo obbligatorio.
a) Lotto I. Zona Alessandria € 1.200.000,00 di cui € 8.623,60 per costi per la sicurezza, non soggetti a ribasso –
CATEGORIA OG3 – CLASS. III- CUP 83G14000400005 - CIG 5957800417
b) Lotto II. Zona Acquese € 584.000,00 di cui € 6.362,00 per costi per la sicurezza, non soggetti a ribasso - CATEGORIA OG6 - CLASS. II – CUP E23G14000410005 - CIG 5958609FAF
c) Lotto III. Zona Valle Bormida+Cavatore e Ponzone € 442.000,00 di cui € 6.662,00 per costi per la sicurezza,
non soggetti a ribasso CATEGORIA OG6 - CLASS. II – CUP E23G14000420005 - CIG 5958624C11
d) Lotto IV. Zona Alta Langa € 340.000,00 di cui € 6.362,00 per costi per la sicurezza, non soggetti a ribasso –
CATEGORIA OG6 - CLASS. II - CUP E83G14000410005 - CIG 5958635527
e) Lotto V. Zona Val Badone+Comune di Molare € 530.000,00 di cui € 6.362,00 per costi per la sicurezza, non
soggetti a ribasso - CATEGORIA OG6- CLASS. II – CUP E48C14000080005 - CIG 5958643BBF
PROCEDURA DI AGGIUDICAZIONE Aperta, ai sensi dell’art. 122 del D. Lgs. 163/2006. L’aggiudicazione avverrà
con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art. 83 del D. Lgs. 163/06. Criteri enunciati
nel Disciplinare di gara. Termine ultimo per il ricevimento delle offerte 16/12/14 ore 12:00. Le offerte devono essere recapitate presso la sede della Stazione Appaltante, A.M.A.G. SPA – Via Damiano Chiesa 18 – 15121 Alessandria
CAUZIONI E GARANZIE Cauzione provvisoria per un importo pari al 2% del prezzo a base d’asta del/i Lotti di partecipazione, da costituire secondo le forme e le modalità di cui all’art. 75 del D.Lgs. 163/2006. Nel caso di partecipazione a più Lotti deve essere presentata una cauzione distinta per ciascun Lotto. Versamento a favore dell’Autorità
LLPP con riferimento al CIG di ciascun lotto.
ALTRE INFORMAZIONI Il presente bando è integrato dal Disciplinare di gara recante in particolare le norme relative
alle modalità di partecipazione, di compilazione e presentazione dell’offerta, ai documenti da presentare a corredo
della stessa, nonché ulteriori informazioni e disposizioni sulla procedura di gara. Tutta la documentazione è scaricabile dal sito www.gruppoamag.it. Il bando è pubblicato in versione integrale sulla GURI del 07 Novembre 2014
12
LA STAMPA
VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014
Tortona e Valle Scrivia .55
.
In breve
SANITÀ. LA MAGGIORANZA DELLE SCUOLE HA GIÀ ADERITO AL CORTEO DEL 15 DICEMBRE
Ospedale, Tortona si mobilita
Raccolta firme e pagina Facebook. Un conto corrente per finanziare le attività
MARIA TERESA MARCHESE
TORTONA
Un conto corrente per finanziare le spese legali e tecniche dell’«unità di crisi» che si
occuperà di valutare tutte le
azioni possibili per opporsi al
declassamento dell’ospedale
di Tortona, ricorso al Tar
compreso. E’ in fase di costituzione insieme a un’associazione di promozione sociale
in ambito sanitario che avrà
cinque soci, organizzerà convegni per raccogliere i fondi e
potrà anche rilasciare le ricevute di versamento.
Se ne sta occupando il
consigliere comunale Giuseppe Bottazzi (lista civica di
centrodestra), che spiega:
«Lions, Rotary e Round Table garantiranno la prima copertura legale con gli studi
che contatteremo a Torino dice Bottazzi -. Domani si costituirà l’associazione di promozione sociale nello studio
del notaio Cola di Tortona, il
conto corrente sarà aperto
alla Bre». Per l'aspetto giuridico è stato incaricato l’avvo-
Un piano «bipartisan»
Dai Lions, Rotary
e Round Table
i primi fondi alla causa
cato Marco Balossino (Pd),
già sindaco di Tortona: a lui il
compito di valutare la legittimità di tutti gli atti inerenti
all'ospedale di Tortona, dal
trasferimento della Punto
nascite a Novi Ligure fino al
piano approvato mercoledì
in Regione.
L'obiettivo è impugnare
ogni atto illegittimo e valutare anche un ricorso per danno erariale, nel caso in cui i
costi dell'allestimento a Novi
dei reparti mancanti superassero i risparmi di spesa.
Della parte tecnica relativa
agli impianti e alla sicurezza
delle strutture, si occupa Fabrizio Dellachà, M5S. A completamento di questi ambiti
operativi, c’è il comitato
«Uniti per Tortona» che in
difesa dell’ospedale sta raccogliendo firme (sono già
circa 7 mila) e organizzando
la manifestazione del 15 dicembre. Elena Piccinini e
Antonio Lace sono i coordinatori. «Attualmente il no-
«Numeri migliori di Novi»
Imediciesaminanoildossier
1 Ai medici Giorgio Musiari (lista civica di
centrodestra, già assessore) e Antonello Santoro (segretario cittadino del Pd) è stato affidato il compito di vagliare i fondamenti delle
relazioni tecniche su cui la Regione basa il declassamento della sede tortonese, sia dal punto di vista dei parametri da rispettare che delle dotazioni mediche richieste. E già si sono
manifestate parecchie incongruenze. «Ci sono alcuni parametri che Novi Ligure e Alessandria non rispettano - spiega Santoro - ma Tortona sì. Eppure viene declassato il nostro
ospedale. Ad esempio si prevede una soglia
minima del 60% di interventi in ortopedia, e
l’ospedale di Tortona ha il 64% mente Novi solo il 21,7%. Come numero di accessi al Pronto
soccorso e Rianimazione c’è pochissima differenza». A Musiari e Santoro si aggiunge Riccardo Prete (Pd), ex primario di Chirurgia, incaricato di portare avanti le istanze della Fondazione Cassa di Risparmio, che ha investito
negli anni 6 milioni 758 mila euro.
[M. T. M.]
I due
coordinatori
Elena
Piccinini
e Antonio
Lace
di «Uniti
per Tortona»
stro primo obiettivo è di scendere in campo con ogni mezzo
per difendere l'ospedale e il
nostro diritto alla salute - dicono -. E' stata aperta una pagina su Facebook dove i citta-
il caso
GIAN LUCA FERRISE
ACQUI TERME
A
vanti tutta con il ricorso. Dopo l’approvazione della delibera
della giunta regionale che di
fatto ridisegna la geografia
della rete ospedaliera piemontese, l’amministrazione
comunale di Acqui Terme, si
appresta a presentare ricorso al Tribunale amministrativo regionale. «Nei giorni
scorsi - ha spiegato ieri mattina il sindaco Enrico Bertero -, mentre mi trovavo in Cina in visita ufficiale, la giunta
comunale ha scritto la delibera di diffida e messa in mora nei confronti della giunta
regionale in merito alla revisione della rete ospedaliera,
che di fatto ha riclassificato
l’ospedale da ospedale cardine in ospedale di territorio».
dini possono seguire passo dopo passo l'evolversi delle nostre iniziative e mettersi in
contatto con noi».
Lunedì 15 dicembre i cortei
partiranno dalle scuole citta-
dine e si ritroveranno alle 8,30
in piazza Duomo per percorrere via Emilia con arrivo in
piazza Cavallotti e presidio
dall'ospedale. L’invito è a portarsi un cerotto da indossare,
simbolo di protesta. Alla manifestazione ha aderito la maggior parte delle scuole e si prevede una grande partecipazione della popolazione di Tortona e dei paesi vicini.
E Acqui dichiara
guerra alla Regione
“Saitta ci ripensi”
una serie di rilievi anche sotto
l’aspetto tecnico e non solamente politico: «Riteniamo la
decisione di declassare l’ospedale civile completamente errata, tenuto conto che l’Acquese è effettivamente
un’area disagiata per quanto
riguarda la viabilità ed è da
tempo dichiarata ad alto rischio ambientale per la ben
nota vicenda dell’Acna di Cengio», spiega il capo gruppo in
Consiglio comunale della lista
civica Acquisieme.
«Un cardiopatico che debba
raggiungere da Pareto in ambulanza l’ospedale di Novi Ligure impiega un ora e 22 minuti. Chissà se l’assessore Saitta
metterà a disposizione un elicottero per tutti», sottolinea
l’assessore comunale Guido
Ghiazza che chiede a Saitta e
Chiamparino, in caso di soppressione del servizio di cardiologia, la presenza costante
di un elicottero all’eliporto dell’ospedale di Acqui Terme, anche se tale via non potrà essere
sicuramente percorsa a causa
degli costi troppo elevati.
L’ospedale di Acqui Terme
Per il primo cittadino la
strada è segnata: «Ora è il momento di conferire un incarico
specifico a un legale, affinché
la presenti per conto del Co-
mune di Acqui il ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Incontrerò assieme all’assessore Guido Ghiazza il
presidente Sergio Chiamparino, per esprimere personalmente e anche a nome dei cittadini il dissenso per la decisione che è stata assunta. Ringrazio i sindaci del Partito democratico che nel Tortonese
hanno restituito le tessere del
partito, mentre, purtroppo, ad
Acqui Terme e nell’Acquese,
ciò non è avvenuto».
Naturalmente, la scelta di
declassare l’ospedale di Acqui
Terme il Dipartimento emergenza accettazione in Pronto
soccorso semplice ha destato
Brignano Frascata
Piena dello Scrivia
scalza tubi oleodotto
1 La piena dello Scrivia ha
scalzato dall’alveo due tubi
dell'oleodotto che attraversano il torrente in località
Pontetto di Brignano Frascata. Il sindaco Roberto Mandirola ha inviato una segnalazione alla Protezione civile
per la messa in sicurezza delle tubazioni che rischiano di
rompersi. E’ stato eseguito
un sopralluogo . «Ci è stato
comunicato - dice il sindaco
Mandirola - che i due tubi collegano Genova con Cremona
ma non sonoin funzione.
Considerato che è urgente
proseguire i lavori di sistemazione idraulica del torrente Curone, riteniamo necessario intervenire rapidamente per poter mettere in sicurezza tutta la tubazione all’interno dell’alveo e andare
avanti con i lavori». Continua
intanto l’emergenza idrica
nei comuni della Val Curone:
l’acqua infatti è vietata per
scopi alimentari.
[M. T. M.]
Novi Ligure
Inaugurata la mostra
dei presepi dal mondo
1È
stata inaugurata ieri
pomeriggio a Novi, nell’ex salone Mariposa di via Girardengo, la mostra «Presepi nel
mondo».La settantina di presepi dal mondo è visitabile sino all’8 dicembre.
[G. FO.]
Ovada
Anziani truffati
e derubati dell’oro
1 Ancora truffe ai danni di
anziani, a Ovada, nonostante
l’opera di prevenzione e sensibilizzazione messa in atto
dai carabinieri. L’altra mattina un finto funzionario Enel è
entrato nella casa di una donna in piazza XX Settembre,
ad Ovada chiedendo alla vittima di azionare alcuni elettrodomestici per verificare la
«tenuta» della linea elettrica
e suggerendole di togliersi gli
oggetti d’oro per evitare interferenze. L’anziana s’è così
sfilata l’orologio d’oro e il ladro, approfittando di una distrazione, l’ha afferrato ed è
fuggito. In via Vecchia Costa
altri due anziani vittime di
truffa. In una villetta sono entrati due individui che hanno
convinto i coniugi a svuotare
la cassaforte e a depositare
gli ori e il denaro sul letto, con
la scusa di doverlo «decontaminare».Rimasti soli i malviventi sono sgattaiolati dalla
finestra con i preziosi. [D. P.]
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014
U
AMIANTO
DOPO LA SENTENZA
Guariniello rilancia e punta sull’omicidio
La Procura di Torino chiude la seconda inchiesta e contesta a Schmidheiny le morti dal 1989 al 2014
MASSIMILIANO PEGGIO
TORINO
Mai arrendersi se si crede
nella giustizia. Lo dice chiaramente il pm Raffaele Guariniello, il giorno dopo la sentenza dei giudici della Cassazione. Sebbene abbiano «sancito l’esistenza del disastro
ambientale provocato negli
anni dagli stabilimenti Eternit» hanno ritenuto prescritto
il reato, gettando nello sconforto i familiari di tutte le vittime delle polveri di amianto.
Di nuovo dolore, senza pace,
né giustizia.
Ma il lavoro di Guariniello,
come quello del collega Gianfranco Colace, non è stato vano in questi anni. Lo dicono le
migliaia di carte dell’inchiesta, prima ancora delle decisioni dei giudici della Suprema Corte. E lo si comprende
anche dalle reazioni dei politici e dei giuristi, come l’intervento del professor Zagrebelsky sulle pagine de La Stampa, così apprezzato negli uffici della procura torinese. «Il
fatto che il reato sia caduto in
prescrizione - osserva Guariniello - non cambia nulla dal
punto di vista della responsabilità dell’imputato». Nel costruire l’accusa di disastro
ambientale, i pm avevano fatto affidamento sull’orientamento indicato dalla Cassazione in occasione di un’altra
catastrofe industriale. «Noi spiega il magistrato - ci eravamo attenuti alla linea che la
Cassazione aveva tracciato
nel 2007 con un provvedimento su Porto Marghera. Quella
linea è stata cambiata in corso
d’opera. Io rispetto la Corte,
ne sono un sostenitore e ne seguo sempre le indicazioni, ma
c’è bisogno di regole chiare».
E la prescrizione dei reati,
baluardo del diritto, risuona
oggi come sinonimo di impunità, di ingiustizia. E così, nel
giorno dopo la sentenza, dagli
uffici della procura di Torino,
parte il contrattacco giudiziario con la chiusura dell’inchiesta Eternit bis. Questa volta
viene contestato all’imprenditore svizzero Stephan Schmi-
Ai familiari delle vittime
va detto che non bisogna
mai demordere, la delusione
deve diventare la base
per agire e non per arrendersi
L’idea che alla fine arriva
la prescrizione, che si possono
violare le regole impunemente,
è devastante perché finisce
per impedire di fare prevenzione
La Cassazione ha modificato
la linea tracciata con una sentenza
sullo stabilimento di Porto
Marghera che noi avevamo
seguito per il caso Eternit
Raffaele Guariniello
Sostituto procuratore della Repubblica
di Torino, pubblica accusa nel caso Eternit
ALESSANDRO DI MARCO/ANSA
Un momento della giornata di lutto cittadino proclamato a Casale Monferrato dopo la sentenza Eternit
dheiny l’omicidio volontario di
256 persone, tra operai delle
fabbriche di amianto, operanti
e familiari uccisi dal mesotelioma pleurico a partire dal 1989.
Non è una rivincita legale, ma
un’inchiesta parallela costruita
esaminando le cartelle cliniche
di tutte le vittime, alla luce di un
reato mai contestato prima ad
un industriale. E questo è stato
possibile grazie alle certezze
consolidate nella sentenza di
secondo grado del 2013, dove è
stato scritto che Schmidheiny
agì con dolo, conoscendo i ri-
schi dell’amianto, anteponendo
i profitti alla salute delle persone. Non solo: mise in atto addirittura una strategia di disinformazione, «tranquillizzando
lavoratori e utilizzatori» dei
prodotti Eternit e le popolazioni residenti attorno agli stabilimenti. E fece in modo che le colpe, se mai fossero saltate fuori,
ricadessero sui dirigenti locali
e non sul vertice. «Dobbiamo
far capire ai familiari delle vittime - dice Guariniello - che non
basta disperarsi, ma occorre
andare avanti. Non bisogna mai
demordere. La delusione deve
diventare la base per agire e
non una resa».
Ecco qui le nuove accuse che
investono Schmidheiny come
responsabile, dal 1976 al 1986,
degli stabilimenti per la «lavorazione dell’amianto» di Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato, Napoli-Bagnoli, Rubiera
(Reggio Emilia). Negli atti spediti ieri al legale dell’imprenditore svizzero, compaiono i nomi di tutte le vittime: dalla prima, risalente al 1989, alle ultime, di pochi mesi fa. A dimo-
256
Vittime
La nuova inchiesta
Eternit contesta
l’omicidio all’ex numero
uno Schmidheiny
Trent’anni di fiori, lutti e battaglie
Il reato è prescritto, il mio dolore no
SILVANA MOSSANO
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
E
sono ormai troppe le
pagine di dolore che
ho scritto da oltre
trent’anni parlando dei molti
che ho conosciuto sani e ho
salutato con
un fiore e una
firma sul registro delle onoranze funebri,
e ricordando
chi ho amato
pieno di vita e,
pur tenace e caparbia, non
sono riuscita a difendere dal
mal d’amianto, rivale per me
cruento e imbattibile.
Sono qui a documentare, oggi, una giornata triste, che ha
levato l’alba trovandomi sveglia, svuotata e stanca. Non la
stanchezza del sonno che manca da molte ore, ma la stanchezza dell’anima di fronte a
un dilemma che ancora non
riesco a capire. Ah, il significato tecnico tutti noi che eravamo là in Cassazione, l’abbiamo
compreso, ben spiegato dal pm
Francesco Iacoviello; anzi, si è
impegnato a essere chiaro “per
farmi capire anche dai signori
del pubblico”. L’avevamo preso
come un esordio di buon auspicio. Invece, la conclusione, che
la Corte ha fatto propria trasformandola in sentenza definitiva e irremovibile, è stata un
sasso in testa. Mi sono sentita
stordita da una prescrizione
del disastro da amianto che
non è colpa di una magistratura lenta o degli artifici degli avvocati per tirare in lungo i processi; no, è colpa del male stesso che il disastro ha prodotto e
continua a produrre chissà fino
a quando. Il fatto è che il mesotelioma, il cancro canaglia che
dell’amianto è figliastro, si manifesta dopo una lunghissima
latenza e, quando compare, chi
ti ha infettato (in questo caso
Stephan Schmidheiny) non è
più punibile (di disastro doloso) perché nel frattempo la sua
azione criminosa (che il pm
non ha negato, anzi) è prescritta. Sapete qual è stata la prima
associazione di parole? Marco
è “prescritto”. Mauro, Maria
Rosa, Renzo, Paolo, Ornella,
Piero, Luciana, Gabriella, Giuseppe, Giovanni, Gigi… sono
“prescritti”? Spazzati via?
La Romana, dopo la sentenza, è stata trascinata dal figlio
lontano da lì, era troppo anche
per lei, pur così coraggiosa e
indomita. Ha solo mormorato:
“A questo sono servite tutte le
nostre lotte?”. E io sono qui a
domandarmi: “A questo è servito tutto quello che ho scritto,
scevra, lo giuro, da ogni rancore, a implorare solo una via di
uscita da tanto dolore? Pagine
e pagine scritte di sofferenze
per aggiungerne oggi una in
più, che è anche di più, è non
senso. Non ho la presunzione
di dire che la sentenza è sbagliata: abbiamo sentito dire
che il diritto deve prevalere
sulla giustizia. Ma dove? Dentro la maestosa aula magna di
Cassazione trova ragione la
vittoria del diritto astratto, ma
è lontanissimo dalla giustizia
concreta attesa come riscatto
e riconoscimento di un torto
subìto che è reale, e ci brucia
addosso, e ci fa paura. Il diritto
di chi ha fatto del male vale di
più dell’anelito di giustizia di
chi l’ha subito e lo subisce? E
allora si parta subito con una
battaglia legislativa.
So, poi, che qualcuno ha la
tentazione di evocare quell’offerta di Schmidheiny al Comu-
strazione che la polvere di
amianto uccide ancora, nonostante la prescrizione. Nonostante le sentenze.
Non è la prima volta che
Guariniello si misura con questa scure. «Ormai ci sono abituato» dice. «Il guaio è che così
si vanificano gli sforzi della giustizia di fare prevenzione negli
ambienti di lavoro». E aggiunge: «Ho molto apprezzato le parole di Renzi. Anzi, ne sono rimasto entusiasta. Ma serve
certezza nel diritto. Lo dobbiamo alle vittime».
ne di Casale, respinta con sdegno. “Se l’avessimo presi quei
soldi… ora, invece, ci si trova con
un pugno di mosche…”. Beh, se
l’avessimo presi quei soldi maldati, non offerti ma imposti a
condizioni umilianti, oggi ci troveremmo a incassare questo
nuovo dolore sotto il peso della
vergogna. Invece, almeno, la collettività unita è qui sì a piangere
insieme, ma non piegata. Ha la
schiena dritta.
Silvana Mossano, giornalista de
La Stampa, casalese da
generazioni, è stata la prima in
Italia, con il marito Marco
Giorcelli , direttore del
“Monferrato”, a sollevare il
problema dell’amianto
e della sua pericolosità.
Silvana ha seguito il caso
Eternit fin dagli Anni 80.
La vicenda ha sconvolto la sua
vita familiare quando Marco
Giorcelli si è ammalato ed
è morto di mesotelioma
nel 2012, a soli 51 anni.
LA STAMPA
VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .3
.
La bonifica
che non c’è
L’Eternit ha chiuso nel
1986, ma l’amianto
c’è ancora. Le fibre
sono nei cortili, nei
tetti, nei giardini.
Dice il sindaco Titti
Palazzetti:
«Servirebbero 60
milioni: in questi
giorni grazie allo
“Sblocca Italia”
abbiamo saputo di
poter utilizzare 1
milione e 700 mila
euro. Ci hanno dato
anche il via libera per
sbloccare il Patto di
stabilità: avremo a
disposizione altri 15
milioni di euro».
GIULIO LAPONE/FOTOGRAMMA
“Non so quando, ma io sarò
il prossimo morto di Eternit”
Personaggio
NICCOLÒ ZANCAN
INVIATO A CASALE MONFERRATO
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Giuseppe Manfredi: “Non lavoravo in fabbrica, ma qui è uguale”
G
iuseppe Manfredi
si presenta all’appuntamento con
un sorriso stanco:
«Buongiorno, io
sono il testimonial vivente, per
ora, della malattia...». Il nome è
diventato impronunciabile.
Non si può dire. Come una maledizione. Perché contiene al
suo interno la negazione di
qualsiasi speranza. «È stata la
prima cosa che mi ha colpito racconta Giuseppe Manfredi la delicatezza di tutti. Quando
hanno trovato l’acqua nel mio
polmone destro, ancora non dicevano niente. E l’infermiere,
mentre lo svuotavano con la
cannula cercava di tranquillizzarmi. “Il liquido non è scuro”,
diceva. “Bene, il liquido non è
ancora nero...”. E io non capivo.
O forse, non volevo capire. Dopo tre settimane di ricovero,
quando sono arrivati i risultati
delle analisi, il primario ha pronunciato questa frase: “Abbiamo trovato delle microcellule
neoplastiche”. Anche la sua è
stata una delicatezza. Ora lo so.
Era semplicemente un altro
modo per dire la stessa cosa:
mesotelioma pleurico». Era il
cancro dell’amianto. Quello
che porta il polverino, quando
si attacca ai polmoni. Il destino
di questa città: 1800 morti, 49
nuovi casi nei primi dieci mesi
del 2014. La colpa che nessuno
sta pagando.
Giuseppe Manfredi cammi-
Mi hanno fatto tutto:
dal cortisone che ti fa
ingrassare fino a 92 Kg
alla decorticazione
della pleura
Mia moglie e mia figlia
piangono quando
non ci sono e
sorridono appena
rientro in casa
Al Pg ho detto: «Spero
che soffra come me»
Lo Stato difende
questi delinquenti
mentre noi moriamo
Giuseppe Manfredi
Casalese, ex addetto Enel
malato di mesotelioma
na piano davanti al Comune, imbocca via Roma, ci tiene ad arrivare fino in via Trevigi. «Guardi,
laggiù, al fondo della strada», dice. «Lì c’era l’Eternit. Quando tirava vento, la polvere bianca si
incanalava dentro questa via
stretta e sbucava proprio qui, fra
le case del centro storico. Qui
hanno iniziato ad ammalarsi e a
morire i primi che non avevano
lavorato in fabbrica. Quelli come
me». Tutti, identicamente, passati da un calvario inutile. «Chemioterapia. Analisi. Liquido di
contrasto. Mi hanno fatto in tutto 46 iniezioni di cortisone. Sono
arrivato a pesare 92 chili. Con il
medico, alla visita, alla fine
scherzavo: sottragga almeno il
peso delle mutande...». Ti mettono davanti a un bivio terapeutico
che suona in modo terribile: talcaggio pleurico o decorticazione.
«A me hanno fatto la decorticazione», dice Giuseppe Manfredi.
«Ti tirano via la pleura, letteralmente, attraverso un taglio qui
sul fianco. Il tentativo è stabilizzare o almeno rallentare il decorso. Ma sai che presto incomincerai a respirare sempre peggio.
Sempre meno...».
Questa città è un cortocircuito di tragedie. Il cognato di Manfredi era un vigile urbano morto
due anni fa. Il marito della fioraia
del cimitero è morto l’anno scorso. L’amica di infanzia dell’onco-
loga Elisabetta Gattoni ha bussato alla porta del suo reparto.
Giocavano insieme all’oratorio,
ma non si incontravano da vent’anni. «“Ti ricordi?”, le ho detto
quando l’ho vista entrare. “Io sono Betti...”. E ci siamo abbracciate». L’amica di infanzia di Betti
non c’è più. Come non c’è più il
geometra Luigino Bozzo, 58 anni, sepolto tre giorni fa. L’ultimo
morto. «La cosa più dura è la disperazione in cui cadono i malati
- dice la dottoressa Gattoni - tutti
la conoscono, tutti sanno come
finisce. È una cappa nerissima. È
una malattia mostruosa».
Ora tocca a Giuseppe Manfredi e ad altri 48. «Di giorno cerco
di fare il testimonial vivente, di
notte non riesco a dormire», dice. «Quando ho capito che era il
mesotelioma pleurico, sono andato da un mio amico medico e
gli ho detto: “Dammi qualcosa
per dormire, oppure mi ammazzo”. E lui: “Non scherzare!”. Però
ha capito. Di notte è dura, per
fortuna i tranquillanti funzionano». Ogni mattina, Giuseppe
Manfredi fa una lunga passeggiata al suo passo: «Vado al santuario della madonnina di Lourdes. Quella in memoria di un miracolo di cui aveva beneficiato un
casalese...». E sua moglie? «Lei e
mia figlia piangono quando non
ci sono e sorridono appena rientro in casa».
Mercoledì mattina Giuseppe
Manfredi era a Roma, ad attendere assieme ad altri la sentenza
della Cassazione. «Mi sono avvicinato al procuratore generale e
gli ho detto queste parole: “Non
so quanto mi rimarrà da vivere,
ma le auguro di soffrire quello
che sto patendo io. Mi vergogno
di essere un italiano. Perché difendete un personaggio squallido come Schmidheiny, venuto in
Italia per fare soldi sulla pelle
della gente?”». E il procuratore,
cosa ha risposto? «È rimasto immobile, la faccia contratta. I carabinieri mi hanno allontanato,
ma uno di loro ha sussurrato:
“Ha ragione. Anche io la penso
come lei...”. Mi ha fatto piacere».
Il sindaco di Casale è un’ex insegnante di Lettere, si chiama
Titti Palazzetti. Dice: «Non ci arrendiamo, anzi… Combatteremo
contro questa mentalità da rapina medievale che ci circonda…».
Ieri l’hanno chiamata anche dalla Cina e dal Kazakistan. Tutti
vogliono capire. E lei, a tutti,
spiega che era appena riuscita a
sbloccare i fondi per le bonifiche.
Perché questa è la storia più spaventosa e, forse, più importante.
Essere dentro una città impastata di polverino. Gli scarti di lavorazione dell’Eternit, invece che
essere smaltiti, venivano regalati. A sacchi. A pezzi. A tegole.
L’amianto è dappertutto. L’han-
no trovato sul sagrato di una
chiesa, al cimitero, nel cortile di
un castello, nei campi da bocce e
nei giardini condominiali. Dei 2
milioni di metri quadrati di tetti
da bonificare a Casale Monferrato, ne sono stati rimossi solo 600
mila. Servono soldi. E serve una
nuova discarica, perché la prima
è quasi colma. La maledizione
del polverino non è una vecchia
storia finita male. Affolla oggi il
reparto di oncologia. Il picco è atteso dal 2015 al 2020.
«Psicologicamente non sono
mai stato così male», dice Manfredi. «Non è facile accettare che
lo Stato italiano difenda i delinquenti, mentre noi stiamo morendo».
Jena
Giustizia
Ma si può prescrivere una
strage come fosse un
Berlusconi qualunque?
[email protected]
1
4 .Primo Piano
STAMPA
.LA
VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014
U
AMIANTO
LE REAZIONI
O una vicenda come
Eternit non è un reato
o, se è un reato ma
prescritto, bisogna
cambiare le regole
Il Cdm ha già definito
la nuova disciplina
della prescrizione che
andrà in Parlamento
la prossima settimana
Da 15 anni auspico
un cambiamento
della prescrizione
Questa è una legge
sbagliata e va cambiata
Matteo Renzi
Andrea Orlando
Pietro Grasso
presidente
del Consiglio
ministro
della Giustizia
presidente del Senato
ed ex magistrato
Renzi accelera
“Nuove regole
sulla prescrizione”
IlministroOrlando:trapochigiorniilddlinParlamento
FRANCESCO GRIGNETTI
ROMA
Dice Matteo Renzi: «O una vicenda come Eternit non è un
reato o se è un reato ma prescritto, vuol dire che bisogna
cambiare le regole». Stavolta
il presidente del Consiglio
sembra davvero deciso: «Da
premier dico: processi più veloci, senza l’incubo della prescrizione. Ecco perché cambieremo il sistema del processo e il modo di concepire
la prescrizione».
D’un colpo, insomma,
cambiano le prospettive per
una riforma delle dodici sulla
giustizia annunciate dal governo il 29 agosto, e che finora era finita sempre in fondo
al mucchio. Ora è in cima all’agenda. Renzi insiste via
Twitter: «La giustizia deve
essere tempestiva. Non pos-
Retroscena
GIUSEPPE SALVAGGIULO
TORINO
O
ggi si celebrano le
udienze dei due principali processi italiani
in campo ambientale: a Chieti per la maxidiscarica di rifiuti tossici Montedison di
Bussi (19 imputati, 180 anni
di carcere chiesti dai pm, richieste di risarcimenti per
2,5 miliardi di euro, prima
sentenza a fine anno) e a Taranto per l’Ilva (danni stimati in 30 miliardi, il gup deve
decidere se rinviare a giudizio 50 persone). In entrambi
viene contestato il reato di
disastro doloso, come nel
processo Eternit. Magistrati
e avvocati si chiedono se ci
sarà un effetto a cascata della sentenza della Cassazione.
A Chieti è verosimile che
gli avvocati dei manager imputati invochino un’analoga
prescrizione anticipata (la
Montedison vendette la fabbrica dei veleni nel 2002).
Difficile farlo a Taranto, dove
i fatti sono più recenti. Analoghe considerazioni si fanno
in altri uffici giudiziari impegnati in inchieste su queste
materie. Il timore è che, come interpretato dalla Cassa-
siamo cedere davanti alla prescrizione. I processi devono
essere veloci e giusti».
E in effetti le cose di colpo
prendono a marciare. Il ministro della Giustizia, Andrea
Orlando, può annunciare: «La
settimana prossima presente-
Sabelli (Anm): «Il caso
Eternit offre uno spunto
di riflessione, la riforma
è una priorità urgente»
remo in Parlamento il ddl che
modifica la prescrizione».
Lo choc emotivo che è seguito alla sentenza della Cassazione sulla vicenda Eternit,
il composto dolore delle parti
civili, le polemiche, hanno dunque prodotto un’accelerazione
della politica. Il primo a coglie-
re il vento nuovo è il pm di Torino, Raffaele Guariniello:
«Sono entusiasta per le dichiarazioni di Renzi - dice - perché
c’è davvero la necessità di riflettere sulla prescrizione. Vedo troppi processi su fatti che
hanno profondamente colpito
l’opinione pubblica, con grandi
drammi, magari a seguito di
processi molto complessi, che
arrivano in Cassazione e lì si
dice che il reato è prescritto. A
questo punto la delusione delle
vittime è enorme. Anche perché se passa l’idea che alla fine
si arriva alla prescrizione, allora tu puoi stabilire tutte le
regole del mondo, ma se si sa
che poi non si incorre in responsabilità puoi violare le regole impunemente».
Interviene anche il presidente del Senato, Pietro Grasso: «Non ho letto la sentenza
RICCARDO ANTIMIANI/ANSA
I parenti delle vittime davanti alla Cassazione in attesa del verdetto
sul caso Eternit - afferma da ex
magistrato prestato alla politica - e non posso commentare,
ma c’è una legge sulla prescrizione che è sbagliata e che va
cambiata al più presto. Sono 15
anni che lo dico».
A questo punto, la strada di
questa riforma sembra in discesa. Alla Camera c’è una
proposta di legge, firmata dalla presidente della commissione Giustizia, Donatella Ferranti, Pd, in avanzata gestazione. Ferranti spiega: «Abbiamo
appena ultimato le audizioni;
ora i relatori si apprestano a
mettere a punto un testo unificato per la discussione, ma intendiamo procedere con rapidità in sinergia con il governo,
e in tal senso accolgo come incentivo ad andare avanti le dichiarazioni del presidente del
Consiglio». Anche i grillini,
che non mancano di polemizzare con Renzi per il tempo
perso nell’ultimo anno («Il
patto del Nazareno incombe e
la gente muore senza nessuna
giustizia»), spingono per modificare le norme.
«Non entriamo nel merito
di questo processo - intervie-
L’Unione dei penalisti
frena: «Non bisogna
farsi trascinare
dall’emozione collettiva»
ne infine il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli - ma la
sentenza Eternit offre uno
spunto di riflessione sul tema
della prescrizione, la cui riforma è una priorità davvero urgente. La magistratura associata lo sta ripetendo da anni:
Veleni e discariche tossiche
L’effetto Eternit e i timori
su altri processi ambientali
CRISTIANO LARUFFA/AGF
ROBERTO SALOMONE/CONTROLUCE
La maxidiscarica tossica di Bussi sul Tirino, in Abruzzo
Lo stabilimento dell’Ilva a Taranto
zione, il reato di disastro doloso diventi inservibile. L’Osservatorio Legalità di Legambiente si è messo al lavoro su una
ventina di processi a rischio.
In Italia i reati ambientali
non hanno mai goduto di fortuna legislativa. Sono contravvenzioni fuori dal codice penale, si prescrivono in cinque an-
sioni ministeriali e non se n’è
mai fatto nulla, ora speriamo
che sia la volta buona».
Nell’attesa, le Procure si sono arrangiate forzando altre
fattispecie. L’attuale procuratore di Taranto, Franco Sebastio, negli Anni ’80 aprì i primi
fascicoli sull’Ilva per getto di
cose pericolose. Poi si è esteso
ni, si cancellano pagando due
soldi. «Figli di un dio minore»,
scherza Gianfranco Amendola, procuratore di Civitavecchia e storico pretore d’assalto, con un’esperienza politica
nei Verdi. «Sono quindici anni
che si parla di un salto di qualità introducendo reati specifici,
ho partecipato a tre commis-
al campo ambientale il «disastro innominato» previsto dal
codice del 1930. Resta la via di
contestare gli omicidi procurati con avvelenamenti ed
esposizione ad agenti tossici:
diretta, ma incerta dal punto
di vista probatorio.
L’effetto è un’odissea a cui
raramente i processi ambien-
la legge ex-Cirielli è assolutamente inadeguata».
Tutti d’accordo, allora? Non
proprio. Gli avvocati dell’Unione delle camere penali continuano a frenare. «Se davvero
si vuole che i processi non siano eterni, che le vittime dei reati siano risarcite in tempi ragionevoli, e che gli imputati
stessi siano giudicati e scontino le relative pene in epoca
possibilmente prossima ai fatti, occorre che l’istituto della
prescrizione non venga stravolto. Compito della politica è
di resistere alle sollecitazioni
della cronaca e non di trasformare in improvvide riforme
l’onda d’urto dell’emozione collettiva. Per non fare di un disastro (ambientale) motivo d’innesco d’ulteriori disastri (processuali) conviene mantenere i
nervi saldi».
tali sfuggono. Alla complessità
dell’accertamento dei fatti si
aggiungono le guerre sulle perizie e le dispute sulla qualificazione del reato. Così per la
maxidiscarica di Bussi che avvelenava l’acqua di 500 mila
persone, scoperta dalla Guardia Forestale nel 2007, il processo è partito nel 2009, si è
fermato nel 2012 ed è ricominciato nel 2013 davanti a un diverso giudice per un contrasto
interpretativo tra gup e tribunale. Inoltre, dato che i danni
ambientali sono generalmente
diffusi su molte vittime e si
manifestano a distanza di tempo, la prescrizione incombe
inesorabile.
Reati depotenziati, meccanismi processuali dilatori, incertezza probatoria, interpretazioni ballerine dei giudici
creano un inefficace mix dissuasivo. Come spiega Laura Di
Filippo, già titolare del primo
corso universitario di criminologia ambientale, «questi reati
fanno parte della criminalità
economica: avvengono su base
razionale, secondo un’analisi
costi-benefici». E in Italia le
condanne definitive sono poche, ancor meno quelle che
portano in prigione. «Inquinatori in carcere ne ho visto solo
uno - dice Rosario Ferrara, docente dell’università di Torino
- ed era un poveretto che sversava liquami nel Tanaro. Se lo
fa una multinazionale, non
succede niente».
LA STAMPA
VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014
La Cassazione: la sentenza
non è riferita alle vittime
Nota della Corte: solo il disastro ambientale era oggetto del giudizio
GRAZIA LONGO
ROMA
Un conto sono le dichiarazioni ufficiali con cui la Cassazione ribadisce che il disastro
ambientale per l’amianto dell’Eternit «è realmente avvenuto, ma non è stato possibile
procedere con una condanna
perché il reato è da tempo
prescritto». E che le vittime,
«non erano oggetto del processo che, riguardava infatti
esclusivamente il disastro».
Un altro, ben più caustico e
allarmante, le dichiarazioni
off records degli Ermellini che
bollano la causa intrapresa a
Torino come «un processo nato
morto», «impostato male» e
che potrebbe «addirittura vanificare l’inchiesta bis per omicidio volontario poiché i fatti oggetto di indagine sembrerebbero proprio essere gli stessi del
maxiprocesso, ossia le morti da
amianto e patologie correlate».
All’indomani del verdetto
che ha annullato la condanna a
18 anni del magnate svizzero
Stephan Schmidheiny, la Suprema Corte interviene per i ri-
badire la bontà della sua scelta.
Certo, solo le motivazioni chiariranno definitivamente il quadro. Ma la posizione della prima sezione penale, presieduta
da Arturo Cortese, già s’intravede da come ha accolto le osservazioni del sostituto procuratore Francesco Iacoviello
sulla mancata contestazione
dell’omicidio da parte di Guariniello in relazione al disastro
ambientale.
In sostanza, viene fatto notare, già nel 1998 era tutto prescritto e i magistrati di Torino
avrebbero potuto, e forse dovuto, percorrere un’altra strada.
Per non parlare poi del «divieto di processare due volte la
stessa persona per una stessa
condotta anche se in un processo per disastro ambientale e
nell’altro per omicidio volontario». Dalla Cassazione filtra
inoltre la convinzione che «se ci
sono delle parti lese è meglio
mandarle subito davanti al giudice civile per la causa risarcitoria che almeno in parte potrà
indennizzare il danno subito
anche in mancanza di accerta-
mento della responsabilità penale». Come è accaduto per i familiari delle vittime di Ustica:
«Non si è trovato nessun colpevole dopo anni e anni di indagini e processi, ma alla fine un po’
di giustizia le cause civili l’hanno ristabilita e lo Stato ora paga
i risarcimenti».
Un po’ di sfiducia deve essere comunque serpeggiata anche tra i parenti delle vittime
Eternit, considerato che due
terzi delle parti civili hanno
preferito raggiungere transazioni extragiudiziarie.
E comunque, in un comunicato ufficiale - scelta decisamente inusuale per la Cassazione - ribadisce fermamente
che «oggetto del giudizio dell’udienza del 19 novembre
2013 era esclusivamente l’esistenza o meno del disastro
ambientale».
Non le vittime, dunque. Infatti «non erano oggetto del
giudizio i singoli episodi di morti e patologie sopravvenute, dei
quali la Corte non si è occupa-
Primo Piano .5
.
ta». Il documento degli Ermellini è importante anche perché
contribuisce a sgomberare il
campo dagli equivoci sulla natura del loro verdetto. Non siamo infatti di fronte a un’assoluzione, ma a una cancellazione
della condanna a causa della
prescrizione del reato. Si legge
nel testo firmato dal consigliere Raffaele Botta, responsabile
dell’ufficio stampa: «La sussistenza del disastro è stata affermata dalla Corte».
Fuori dall’ufficialità
i giudici dicono
che «questo era un
processo nato morto»
Ma c’è un ma, che riguarda
appunto «l’avvenuta prescrizione del reato». L’evento, viene
rilevato, «si è consumato con la
chiusura degli stabilimenti
Eternit, avvenuta nel 1986, data
dalla quale è iniziato a decorrere il termine di prescrizione».
Intervista
MASSIMILIANO PEGGIO
TORINO
«L
a sentenza
Eternit?
Non polemizzo con
la Cassazione. Ma sommessamente ritengo che la sentenza da noi
emessa in appello, tra qualche
anno non solo sarà ritenuta
giusta, ma anche giuridicamente corretta. Forse abbiamo solo precorso i tempi».
Alberto Oggè, un anno fa,
prima di andare in pensione, ha
pronunciato la sua ultima sentenza infliggendo 18 anni di carcere a Stephan Schmidheiny,
scrivendo con le colleghe Elisabetta Barbero e Flavia Nasi le
800 pagine di motivazione su
sui è piombata la scure della
prescrizione. Oggi è l’unico giudice di quel collegio libero di poter esprimere il suo pensiero,
senza condizionamenti.
Che cosa è rimasto di quel
processo?
«Abbiamo ritenuto che il
reato di disastro ambientale
non fosse prescritto per il solo
fatto che le fabbriche in cui si
lavorava il cemento-amianto
avessero chiuso nel 1986, alcune anche poco prima. Gli effetti mortali non si sono conclusi allora: le malattie come
l’asbesto e il mesotelioma
hanno un decorso molto lungo, non si può pensare che gli
effetti si siano esauriti in allora. Al contrario, il picco di
mortalità non è ancora stato
raggiunto, o siamo prossimi a
raggiungerlo. Non ha senso
parlare di un evento esaurito,
perché si tratta di un reato a
consumazione prolungata».
Su quali basi avete ancorato
la vostra decisione?
«Sull’epidemiologia, scienza
medica che studia le cause di
una patologia e la sua incidenza. Si fonda su regole che definiscono la portata di un fenomeno e le sue cause. Se in un territorio come Casale Monferrato e
dintorni si continua a morire a
causa di certe malattie, in percentuali superiori rispetto ad
altri territori in relazione alle
stesse patologie, dunque non
ha senso parlare di cessazione
del pericolo e quindi di prescrizione del reato. Nel momento in
cui sono state chiuse le fabbri-
Alberto Oggè
Le malattie come
il mesotelioma hanno
un decorso molto
lungo, non si può
pensare che gli effetti si
siano esauriti allora
La nostra sentenza si
era basata sulla
epidemiologia.
Il picco di mortalità
ancora non è stato
raggiunto
Il giudice non deve fare
prendere il sopravvento
all’elemento emotivo
su quello razionale
ma nemmeno
metterlo da parte
Nei casi più difficili
i giudici devono
applicare alcuni
princìpi: il primo
è quello della dignità
dell’uomo
Mentre pronunciavo
i nomi dei deceduti, mi
resi conto che stavo
leggendo un’antologia
di Spoon River
Alberto Oggè
Ex presidente della Corte
d’Appello oggi in pensione
MARCO ALPOZZI/LAPRESSE
La lettura della sentenza di condanna in appello per il processo Eternit, pronunciata nel Tribunale di Torino, il 3 giugno 2013
“I supremi giudici hanno sbagliato
La nostra condanna verrà rivalutata”
Oggè, il presidente della Corte che ha emesso il verdetto d’appello:
“Il reato non è estinto: gli effetti mortali sono continuati dopo il 1986”
che, si è interrotta la causa principale del pericolo quindi del disastro, ma non è meno vero che
l’evento è ancora in atto perché il
pericolo non è venuto meno».
La Cassazione, dunque, non
ha fatto giustizia?
«Per capire a fondo la decisione bisognerà leggere le motivazioni, ma presumibilmente la
Corte ha ritenuto che l’evento si
fosse materializzato ed esaurito quando ha cessato di operare
la causa dell’inquinamento. È
uno degli aspetti che abbiamo a
lungo vagliato nella nostra motivazione. Non siamo riusciti a
convincere la Cassazione. La
verità è che le regole sono fatte
per i casi facili, non per quelli
difficili. In questi bisogna applicare i principi, tra i quali il primo è quello della dignità dell’uomo. È un riconoscimento di
tale dignità dire alle persone offese dal reato: guardate, è trascorso troppo tempo perché
l’autorità giudiziaria debba ancora occuparsi della vostra richiesta di giustizia».
Che cosa intende dire?
«Non lo dico io. Lo sosteneva
il filosofo Ronald Dworkin. Nei
casi facili i giudici devono applicare le regole precise, identificabili nelle norme e nelle massime della giurisprudenza. Nei
casi dubbi e difficili i giudici,
prima di applicare le regole, devono applicare i principi, intesi
come canoni di valutazione delle regole».
Quindi giustizia e diritto non
sono sempre in sintonia?
«Bisogno sfatare il mito del
fatto che la legge sia sempre applicabile con certezza, il mito
del giudice bocca della legge.
Nei casi nuovi, difficili, con problemi che mai si erano presentati prima in questo modo e con
questa drammaticità, bisogna
applicare le regole alla luce dei
principi, consentendo al giudice di dare una valutazione più
confacente ai criteri di giustizia
consacrati nella Costituzione».
Che cosa ha rappresentato per
lei quella vicenda?
«Ecco un’altra tesi da sfata-
re. Il giudice non deve permettere all’elemento emotivo di
prendere il sopravvento su
quello razionale, ma non può
pensare di metterlo in disparte.
In appello, la lettura della sentenza durò un poco meno di
un’ora. Mentre pronunciavo i
nomi dei deceduti, mi resi conto
che stavo leggendo un’antologia
di Spoon River. Stavo rievocando vicende umane, sofferenze,
che non era giusto, in quel contesto, valutare con freddezza.
Stavo comunicando alle persone decedute ed ai loro congiunti
che le istituzioni e la società si
ritenevano moralmente obbligate a rievocare il loro sacrificio
ed a dichiararne la causa e che
erano consapevoli della solennità del momento».
Nonostante la legge?
«Non vorrei essere frainteso:
il giudice non deve applicare la
legge nel modo più rigoroso. Ma
nell’applicarla deve sempre tenere conto del fattore umano.
Perché le leggi sono fatte per gli
uomini».
Amianto
Oltre30milasiti
dabonificare
1 Sono 33.610 i siti di
amianto in Italia. O meglio sono quelli censiti perché da Calabria e Sicilia (salvo scarsissimi dati) persiste da anni un
black out di informazioni. E di
queste migliaia di puntini del
cosiddetto Piano nazionale
amianto, aggiornato al luglio
2014, la maggiore concentrazione è soprattutto nelle Marche e nell’Abruzzo (50% dei
dati), e un po’ su tutto il versante adriatico. La mappa sullo Stato delle bonifiche indica
che solo 832 sono i siti bonificati, 339 quelli parzialmente
bonificati (con prime misure
di messa in sicurezza con le risorse economiche disponibili)
e 30.309 quelli ancora da bonificare.
6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014
U
GOVERNO
Con gli operai
Matteo Renzi
ieri in visita
a Parma
LO SCONTRO SUL LAVORO
Cambiare racconto
Noi siamo abituati al cliché
che racconta l’Italia come
un insieme di sfighe. Basta
La Cgil come la Lega
Salvini e Camusso sono
due facce della stessa medaglia
Due leader della protesta
FLICKR/PALAZZO CHIGI
Renzi ai sindacati: inventate
scioperi, io creo lavoro
Poi annuncia: elimineremo gli scontrini fiscali attraverso la tracciabilità totale
TEODORO CHIARELLI
INVIATO A PARMA
Attacca i sindacati («Si inventano scioperi, io creo lavoro»),
punzecchia Susanna Camusso («Lei e Salvini sono due facce della stessa medaglia»), rilancia l’orgoglio nazionale
(«Basta col cliché dell’Italia
insieme di sfighe»), annuncia
la nuova rivoluzione fiscale
(«Elimineremo gli scontrini
attraverso la tracciabilità totale e faremo un’unica tassa
comunale»), blandisce il Pd
(«Nel partito c’è chi cerca di
bloccare, ma io vado avanti»),
avverte il Parlamento («Forse
non serve, ma sul Jobs act siamo pronti alla fiducia, se salta
una riforma, saltano tutte»).
Matteo Renzi a tutto campo,
da un capo all’altro dell’Italia,
fra un’intervista a Rtl, una premiazione a Roma (i Digital
champions), una visita alla Pizzarotti costruzioni, un incontro
a Parma con i sindaci colpiti
dall’alluvione, la firma del Protocollo di Milano (a favore della
lotta alla fame e all’obesità) promosso dalla Fondazione Barilla
Center for Food and Nutrition e
un comizio a Bologna per la
chiusura della campagna elettorale di Stefano Bonaccini (minitest regionale di domenica
prossima al quale Renzi nega
un valore nazionale).
Jobs Act e sindacati sono al
centro dei pensieri del presidente del Consiglio, che non esita ad accomunare il segretario
della Lega al leader della Cgil.
«Salvini e Camusso sono due
facce della stessa medaglia: ho
grandissimo rispetto per loro
perché fanno il loro lavoro. Sono
dei leader della protesta: chapeau. Ma io non posso permettermi la protesta, sono quello che ci
prova». Concetto che il premier
ribadisce ai microfoni di Rtl
commentando lo sciopero generale promosso da Cgil e Uil.
«Non mi preoccupo di far scioperare le persone, ma di farle lavorare. Anziché passare il tempo a inventare ragioni per fare
scioperi, mi preoccupo di creare posti di lavoro, c’è ancora
tantissimo da fare. Ci sono stati
più scioperi in queste settimane
che contro tutti gli altri governi». E ancora: «Il Paese è diviso
in due, tra chi si rassegna e chi
va avanti. Ma piazza o non piazza, le cose le cambiamo».
Sul Job Act («Che tolga i diritti ai lavoratori è la più grande opera di fantasy che abbia
mai sentito») il presidente del
Consiglio ha fretta di concludere, è deciso, se necessario, a
chiedere la fiducia. Non solo:
«Siamo pronti con i decreti attuativi della delega lavoro. Arriveranno nei primi 30 giorni
dall’entrata in vigore, saremo
rapidissimi». Basta, poi, con la
sindrome della «sfiga». «Dobbiamo smettere di raccontare
che tutto va male ed esaltare i
nostri punti di forza. Serve un
cambio di paradigma nel rac-
conto del Paese. Tipico dei format tv, oggi è un racconto che
non parla mai dei successi.
Deve emergere un’idea di futuro: il mio compito è dimostrare che l’Italia si può rimettere in moto».
Futuro migliore è anche
cambiare il rapporto degli italiani con il Fisco. «Dobbiamo
eliminare gli scontrini attraverso la tracciabilità totale, così
che l’Agenzia delle Entrate non
venga più avvertita come l’avvoltoio sulle spalle, ma come un
advisor per le aziende. La delega fiscale sta cambiando radicalmente l’approccio dell’Agenzia delle Entrate». Quindi, ai
sindaci del parmense, un nuovo
annuncio: «Presto avremo
un’unica tassa comunale, di cui
voi sindaci siete i responsabili,
che i cittadini potranno verificare in relazione ai sevizi. Un
cambiamento radicale del sistema». Secondo Renzi una vera rivoluzione.
Sindaci che lottano contro ristrettezze economiche e calamità naturali, aziende che innovano, investono ed assumono
(come Pizzarotti, Dallara e Barilla visitate a passo di carica).
Sono i due pezzi di Italia che
Renzi mette in vetrina nel suo
blitz a Parma, per contrapporli
alla macrocategoria dei “gufi”.
La lunga giornata del premier
si conclude a Bologna, dove ha
deciso di sostenere personalmente la campagna elettorale
del Pd. Con l’evidente obiettivo,
quando accusa i sindacati di inventarsi gli scioperi, di strappare consensi all’elettorato moderato presentandosi come l’uomo che cambierà i vecchi rituali
della sinistra.
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LA STAMPA
VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014
Reportage
FABIO MARTINI
INVIATO A FIRENZE
I
resti di quel che fu il
più potente partito comunista d’Occidente
accolgono Matteo Renzi con un applauso rispettoso: appena il premier
si affaccia nel catino dello
storico PalaDozza di Bologna, dai duemilia sugli spalti
si alza un battimani che dura venti secondi. Metà sala
scatta in piedi a lanciare una
standing ovation, che parte
a metà. Mezza sala resta seduta senza applaudire, chi
per farsi un selfie, chi per
curiosare e basta. Qualcuno
isolato dal loggione urla
«Matteoooo», ma neppure il
coretto decolla. Calore, simpatia, ammirazione per Renzi, ma a volume basso, senza
grande pathos. Almeno nella accoglienza iniziale.
Per non parlare dell’applauso di cortesia, freddino
GRANDE SFORZO
La macchina si è mossa,
ma senza l’entusiasmo
dei tempi del vecchio Pci
Ma per il premier
solo un Paladozza
tiepido e dimezzato
Arrivano 2300 persone ma sugli spalti spazi vuoti
Solo verso la fine Renzi riesce a scaldare il pubblico
Nel giorno in cui Matteo
Renzi ha sferrato il più sferzante attacco mai indirizzato
verso i sindacati - si inventano
gli scioperi mentre io creo posti di lavoro - era davvero interessante misurare l’impatto
emotivo tra il premier-segretario del Pd e la sua base più
“rossa”, quella più vicina alle
grandi organizzazioni della sinistra, la Cgil, ma anche Lega
delle cooperative e Cna. Certo,
per l’arrivo di Renzi, i quadri
del partito hanno stressato la
macchina organizzativa, tutti i
circoli della Regione, da Piacenza a Rimini, sono stati invitati a dare il massimo. Sugli
spalti sono arrivate duemilatrecento persone, con spazi
vuoti anche rispetto ad una capienza che è stata dimezzata,
da seimila a tremila posti.
Domenica in Emilia la posta
in gioco non è la vittoria, che il
Pd è sicuro di portare a casa.
Tengono banco domande che
sembrano da “anime belle” ma
potrebbero preludere a risposte preoccupanti per il futuro
prossimo: quanti emiliani di si-
nistra decideranno che non vale la pena andare a votare per
“questi” politici? Il candidato
governatore della sinistra riuscirà anche stavolta a superare il milione di voti o per la prima volta resterà sotto questa
soglia politicamente critica?
Gara minore alle elezioni di domenica in Emilia-Romagna, è
quella per il secondo posto con
la Lega, con Matteo Salvini si è
quasi trasferito da queste parti, con la scritta “Emilia” sulla
felpa a sostegno del suo candidato, il sindaco di Bondeno, il
trentacinquenne Alan Fabbri.
In una campagna elettorale
a volume bassissimo, con pochi
manifesti, poche manifestazioni, la sinistra si è affidata al
quarantasettenne Stefano Bonaccini, per anni campione del
Pd bersaniano, il “Bruce Willis
di Campogalliano” (come lo
chiama Renzi in persona), che
dopo aver tanto esitato a candidarsi, ha dovuto fare fronte
al disastro dell’inchiesta sulle
“spese pazze” dei consiglieri
regionali, circa due milioni di
euro pubblici da giustificare.
La “fortuna” per i candidati
governatori è che nello scandalo sono finiti dentro quasi tutti,
compresi grillini e leghisti e
perciò sulla questione morale è
calata una cortina di silenzio
che ha vieppiù allontanato da
tutta la politica una opinione
pubblica disgustata. In una
campagna elettorale segnata
da clamorosi abbandoni, con
Francesco Guccini che ha annunciato che voterà un candidato di Sel («Scelgo la persona») con Romano Prodi (la nipote candidata a Reggio Emilia), che ha fatto sapere: «Andrò a votare senz’altro», ma
con una chiosa manzoniana: «Il
buon senso restava nascosto
per paura del senso comune».
lA CONTESTAZIONE
Tafferugli
in piazza a Parma,
la polizia carica
IL LEADER PD
«Vinceremo, ma ci diranno
che comunque ci sono
stati troppi astenuti...»
che accoglie il candidato governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, mentre l’uscente Vasco Errani è
accolto come un eroe, per lui
un lunghissimo battimani.
Sono le 21,50 e il premier-segretario, appena entrato nel
parterre del Palasport di Bologna, per partecipare alla
chiusura della campagna
elettorale di Bonaccini, riscalda l’atmosfera: «Ho la
sensazione strana di tornare
a casa, quella che ti accompagna anche quando sei lontano». Ma c’è subito la battutina: «Non saranno mai contenti, loro, diranno che c’è
stata troppo astensione...
L’importante sarà essere
contenti noi...». E più tardi,
quando fa il suo discorso,
Renzi da affabulatore, riscalda il Palasport
Grande tensione e qualche tafferuglio hanno
accompagnato la giornata emiliana di Renzi.
Nel centro di Parma, dove il presidente del
Consiglio è arrivato in visita al sindaco
Pizzarotti e a i sindaci dei Paesi alluvionati,
un gruppo di giovani dei collettivi ha cercato
di sfondare il cordone di polizia per
avvicinarsi al vicino municipio dal portico di
strada Mazzini: gli agenti antisommossa
hanno risposto con una carica. Non ci sono. A
protestare c’erano una sessantina di persone
fra militanti dei centri sociali, anarchici,
sindacalisti e alcuni rappresentanti della lista
l’Altra Emilia Romagna. Le vie e le piazze a
ridosso del palazzo del comune erano
presidiate in forza da polizia e carabinieri. Lo
stesso scenario che si è presentato in serata a
Bologna, nei dintorni del Paladozza, teatro
della manifestazione di chiusura del
candidato Pd Bonaccini, dov’è intervenuto lo
stesso Renzi: schieramento imponente di
forze dell’ordine, a contrastare l’annunciata
contestazione dei centri sociali.
[F.GIU.]
PIERPAOLO FERRERI/ANSA
Retroscena
CARLO BERTINI
ROMA
C’
Cgil e Uil compatte in difesa
ma tanti veleni sulla strategia
Camusso dura col premier. Gelo per l’intervento della Furlan
è lo scontro con Renzi, pubblico e ripetitivo, «abbiamo chiesto di modificare la manovra tire cosa dicono in privato le
e il jobs act, se non sono moti- due guarnigioni. Anche se i gevazioni queste...», si difende nerali si mantengono sempre
Barbagallo della Uil. E Ca- sul filo della diplomazia. C’è la
musso: «Renzi dialoga solo Camusso che di prima mattina
con chi gli dà ragione, porti ad Agorà definisce «rassegnarispetto ai lavoratori». «Do- ta» la risposta della Cisl sullo
v’era il sindacato in questi sciopero, senza dire altro che
anni? A difendere l’occupa- possa offendere la sensibilità
zione», reagidella sua omolosce la Furlan.
MATRIMONIO FINITO ga Annamaria
E c’è lo scon«Mai laLa leader Cisl: tante Furlan.
tro anche denvorerò per spactro il sindacato, battaglie fatte con Uil care il sindacato,
sotto il pelo del- «in totale solitudine» ma per riannol’acqua, come
dare i fili», assinei match di pallanuoto dove i cura la leader della Cisl. Senza
colpi più contundenti vengo- neanche citare per nome e cono inferti senza che il pubbli- gnome la Camusso quando si
co se ne accorga. Le poche smarca dallo sciopero generale
centinaia di metri che separa- parlando dal palco dei cugini
no le sedi di via Po e Corso Ita- della Uil. Una platea che del relia di Cisl e Cgil, si trasforma- sto la accoglie con una coltre di
no in un rivolo di veleni a sen- gelo quando fa il suo ingresso in
sala al Palazzo dei Congressi. E
il tiepidissimo applauso con cui
viene salutata al termine del
suo intervento è solo un segnale di rispetto, visto che molti si
aspettavano venisse accolta da
una selva di fischi. «Non è detto
che uno si sposa per sempre, ci
sono divisioni, ma per noi non
ci sono avversari nei sindacati», garantisce Barbagallo. Il
quale, con quell’uscita «sono
pronto a revocare lo sciopero
se il governo apre un confronto
nel merito», fa capire l’imbarazzo che percorre le sue truppe per l’adesione alla forma più
estrema di protesta.
Furlan lancia siluri alla Cgil
quando ringrazia la Uil «per le
tante battaglie fatte insieme in
splendida solitudine»; quando
cita la Fiat, «un’azienda forte e
presente in tutto il territorio
nazionale grazie al nostro co- Tutti alla Cisl ricordano i casi
raggio e al referendum che ci che si contano sulle dita di una
ha dato ragione sugli accordi di mano, in cui la confederazione
Pomigliano e Mirafiori: è stata ha fatto «uno sciopero generale
dura, i nostri delegati sbeffeg- che paralizza un paese: sui ticgiati e insultati, ma abbiamo ket, con Marini segretario consalvato posti di lavoro», dice al- tro il governo De Mita a fine anzando il tono della voce. Tra- ni ’80; o nel ’94, sulle pensioni,
dotto: noi salviamo le imprese, contro il primo governo Berlualtri cavalcano la
sconi, che poco
protesta. Dà un
LA LEADER CGIL dopo cadde». E il
altro colpo alla
velenoso
«Renzi dialoga solo quesito
Camusso quanche quelli della
con chi gli dà ragione. Cisl si pongono
do difende la manifestazione per E la Cisl è rassegnata» scortando la
il pubblico impieFurlan nei corrigo, «che ha uno scopo preciso doi del Palazzo dei congressi, è:
che chiunque coglie, il rinnovo «Ma come fanno questi della
del contratto dopo sei anni». Uil ad andare in piazza con la
Tradotto dai suoi uomini: lo Fiom, che ci ha preso a pesci in
sciopero generale si fa solo faccia quando abbiamo firmato
quando si vuole far cadere un i contratti dei metalmeccanici?
governo, altrimenti è un assist Che ci ha sparato a pallettoni
a Renzi e quindi un boomerang. dandoci dei venduti?»
Primo Piano .7
.
Taccuino
MARCELLO
SORGI
Matteo
a caccia di voti
ha trovato i suoi
nuovi “nemici”
N
on s’è svolto in un clima sereno il viaggio
di Renzi in Emilia, alla vigilia delle elezioni regionali di domenica. A Parma,
dove ha incontrato il sindaco 5 stelle Pizzarotti prima
di andare alla Barilla, e successivamente a Bologna, il
premier è stato contestato
da gruppetti di antagonisti
dei collettivi e dei centri sociali, che lo hanno accolto
con fischi e cori di «buffone» e «vergogna». Nulla di
particolarmente drammatico. E per Renzi un occasione in più per alzare il tono.
In ogni campagna elettorale infatti Renzi s’è scelto
un avversario diretto da sfidare sul campo. Nelle primarie in cui conquistò la segreteria del Pd furono Bersani e il vecchio gruppo dirigente da rottamare del partito. Alle europee di maggio
sono stati Beppe Grillo e il
Movimento 5 stelle, che non
si aspettavano di essere
battuti con un distacco così
grande. In questa piccola
tornata di regionali, che
giorno dopo giorno sta assumendo il valore di una
prova d’appello rispetto al
clamoroso risultato del 40,8
per cento delle urne di primavera, il premier s’è posizionato contro la Cgil, e segnatamente contro la segretaria del maggior sindacato Susanna Camusso, e
contro Salvini, che in Emilia
corre per arrivare primo
nella classifica del centrodestra, davanti a Berlusconi
e Forza Italia, e se possibile
anche davanti a Grillo, che
proprio in questa regione in
passato aveva mietuto i suoi
primi successi elettorali.
Camusso e Salvini, tra
l’altro, sono alleati nella raccolta delle firme per il referendum abrogativo della riforma Fornero: ed è anche
per questo che Renzi li ha
attaccati in tweet in cui,
senza demonizzarli, accomunandoli in una sorta di
partito della protesta, che
con la Cgil cerca «pretesti»
per scioperare, da contrapporre, appunto, al governo
impegnato a cambiare le cose. Una descrizione che non
è piaciuta affatto alla Camusso, che gli ha risposto
per le rime.
La drammatizzazione
dello scontro, in una regione in cui il Pd si sente già la
vittoria in tasca, nei piani di
Renzi serve a mobilitare un
elettorato stanco, ancora disorientato per gli effetti dello scandalo delle «spese
pazze» in regione e pertanto portato all’astensionismo, ancora molto alto in
tutte le previsioni della vigilia. Il premier non vuole un
risultato dimezzato dalla
scarsa partecipazione, e
per questo ha scelto di
spendersi in prima persona
e sfidare le contestazioni organizzate. Renzi scommette così su una conferma del
consenso incassato la volta
scorsa, e si prepara a spenderla nel difficile confronto
parlamentare che di qui a fine anno dovrebbe portare
all’approvazione del Jobs
Act e della legge di stabilità.
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IL METEO
Sole
Poco
Nuvoloso
nuvoloso
Il tempo: nebbie e nubi basse sul Basso Piemonte e in Liguria. Prevale il sole altrove.
Temperature ˚C
DOMANI Temperature ˚C
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ALESSANDRIA
VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014
REDAZIONE PIAZZA LIBERTÀ 15
TELEFONO 0131 511711 FAX 0131 232508
E-MAIL [email protected]
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CUNEO, CORSO GIOLITTI 21 BIS
TELEFONO 0171 609122 FAX 0171 488249
All’interno
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A cura di www.nimbus.it
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Temporale
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TORINO
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ALESSANDRIA
CUNEO
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SAVONA
IMPERIA
Prosegue la fase di tempo stabile
grazie all’influenza dell’alta
pressione con condizioni soleggiate
e temperature decisamente miti
in montagna. Nubi basse in Liguria,
più compatte tra Genova e il
Ponente, e a tratti grigio anche
sulle pianure piemontesi per
nebbie in diradamento in giornata
sul Piemonte settentrionale e
occidentale, in sollevamento su
Astigiano, Alessandrino, basso
Vercellese con formazione di strati
di nubi basse, in serata anche
su Cuneese e Basso Torinese.
E PROVINCIA
ETERNIT. MERCOLEDÌ PROSSIMO È STATO CONVOCATO UN CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO
SANITÀ
Tortona e Acqui
vanno allo scontro
con la Regione
Marchese e Ferrise
I casalesi provano a reagire
Oggi la fiaccolata dopo l’assemblea Afeva: “Andremo a Strasburgo”
A PAGINA 55
SILVANA MOSSANO
CASALE MONFERRATO
CASTELLANA
PIETRA MARAZZI
Nei campi distrutti
dal maltempo
Arriva il ministro
Valentina Frezzato
A PAGINA 51
NOVI LIGURE
Scandalo in farmacia
Tre anni dopo
l’inchiesta è al palo
Una notte sola per piangere
e, da ieri mattina, i casalesi
hanno reagito. Si cercano
nuove strade da battere e, se
non sono già tracciate, si inventano. Una cosa si è compresa: che c’è un vuoto legislativo che, forse, rende difficile sanzionare i disastri
quando gli effetti si manifestano a distanza di tempo. E,
dunque, il sindaco Titti Palazzetti sta studiando con la
giunta le modalità per arrivare a Strasburgo e chiedere
che venga fatta una direttiva
in questo senso che valga però per tutti i Paesi d’Europa.
Inoltre, la giunta, ieri, ha
deciso di convocare un Consiglio comunale straordinario per la sera del 26 novembre per deliberare, con l’au-
spicio che sia all’unanimità, un
documento condiviso.
Si è anche concordato di dare avvio a una fiaccolata stasera subito dopo l’assemblea al
Tartara, che sarà stasera verso le 19. Sfilerà da piazza Castello, via Saffi, piazza Mazzini,
via Roma fino in piazza Dante.
Inoltre, il sindaco ha incontrato il legale del Comune, Enrico Dagna, chiedendogli una
memoria riassuntiva di quanto
è avvenuto in Cassazione insieme alle valutazioni su possibili
ulteriori azioni legali (tra cui la
costituzione di parte civile nel
cosiddetto Eternit bis, a Torino) e iniziative per perseguire i
risarcimenti. Si sono già presi
contatti, inoltre, per un incontro con il premier Renzi, mentre l’Afeva sta concordando
l’audizione alla Commissione
Giustizia del Senato.
Al corteo
di ieri mattina
a Casale
tanti sindaci,
studenti
e cittadini
Nelle parole
e negli slogan
la rabbia
di chi si sente
vittima
di una
enorme
ingiustizia
In prima fila
il sindaco
Titti Palazzetti
Altri servizi
PAGINE 48, 49
E IN NAZIONALE
ALBINO NERI
Piero Bottino
EVENTI
Casale e Murisengo
con i prelibati tartufi
sfidano i «Sapori»
Servizio
A PAGINA 56
Iniziative
A PAGINA 53
Nastri e maglie nere
Atteso Chiamparino
FRANCA NEBBIA
Una città a lutto, fregiata di bandiere
nere e striscioni portati in corteo, ma
che trova comunque la forza di reagire. Il tam tam è partito ieri all’alba: tutti in piazza Mazzini per un presidio e
un corteo di mille persone. È sfilata la
rabbia: «Quante volte ci devono ancora uccidere?», fra le campane a morto
delle parrocchie. Oggi in mattinata sarà ricevuta in municipio una rappre-
sentanza di associazioni straniere «sorelle» di Afeva: svizzeri, belgi, francesi,
inglesi, brasiliani. Alle 17 al salone Tartara l’assemblea generale alla quale
parteciperà anche il presidente della
Regione Sergio Chiamparino, che per
essere vicino alla popolazione, rinuncerà ad incontrare i sindaci della provincia ad Alessandria.
Sugli striscioni neri sotto la statua
di Carlo Alberto in piazza Mazzini si
adagiano fiori bianchi, simbolo delle
vittime d’amianto, come quelli appuntati più volte alla rete metallica della
spianata dell’Eternit a ricordo delle
vittime. E s’invita chiunque lo voglia, a
portare altri fiori bianchi nella piazza
«del cavallo», mentre viene dichiarato
il lutto con bandiere a mezz’asta anche
nei Comuni vicini (aderisce pure la
vercellese Trino). Domenica, i tifosi
della squadra di basket Novi Più sono
invitati a presentarsi al Palaferraris
(alle 18 incontro con il Napoli), indossando una maglia nera.
Il corteo di ieri è partito da piazza
Mazzini in una moltitudine di cartelli e
striscioni neri. Davanti, il sindaco Titti
Palazzetti con colleghi da Ponzano,
Terruggia, Sala, Ozzano, Coniolo e il
parlamentare Fabio Lavagno. Paola,
dell’istituto Balbo: «Non potevamo
non essere a chi ha perso un familiare
per l’amianto». Gian Paolo Minazzi,
fratello di Luisa, ex assessore morta di
mesotelioma vede nella «rabbia suscitata dalla prescrizione» il «sintomo di
risveglio di tutta la città». «Buon segno
- secondo Margherita Demartini, ex
insegnante – che i giovani partecipino
numerosi e siano consci di come vanno
le cose in Italia». Commovente perché
proviene da chi l’assenza di giustizia
l’ha provata nel suo paese, la testimonianza di Shahib Abdirahman, profugo a Casale. Ha sfilato con i compagni
con un drappo nero in mano: «Mi addolora che a persone che hanno perso i
propri cari non venga riconosciuto il
diritto di vedere puniti i colpevoli». Oggi è un altro giorno e i fiori in piazza
Mazzini sono già una montagna.
12
48 .Alessandria e provincia
.
U
ETERNIT
CASALE INDIGNATA RESISTE
Nei cortili e sui tetti
l’amianto c’è ancora
Il sindaco: “Servono 60 milioni per terminare la bonifica”
MIRIAM MASSONE
CASALE MONFERRATO
Fabio fa il barista in piazza
Mazzini e abita al Ronzone, in
via Oggero, a pochi metri dall’ex fabbrica dell’Eternit. Non
ha paura: «Ormai non c’è più
nulla qui». Vero, la zona (e la
città intera) è la più bonificata
d’Italia. Forse del mondo. Eppure c’è chi non ci abiterebbe
mai, né vorrebbe portarci i
bambini a giocare. «Ho segnalato più volte al Comune la presenza di amianto sull’argine
del fiume: qui, sotto questi
massi, ci sono sepolte almeno
cinquemila lastre d’amianto,
tante quasi quanto i morti di
Casale, per almeno tre chilometri. Li ho visti con i miei occhi e so che diverse ditte, persino australiane, sono state interpellate per la rimozione ma
nessuna alla fine se n’è fatto carico»: Giulio Anselmo, presidente dell’associazione Patria
Nostra, lo dice davanti alla sua bagnato colore inchiostro:
baracca sulle rive del parco «Quando si asciuga diventa
che sta proprio dietro l’Eter- bianco e allora respirarlo fa manit. Psicosi? Di certo paura e le» spiega. Ha già contattato
disinformazione ancora nutro- l’Asl. E in cortile ha un sentiero
no una parte di casalesi. Sul di polverino compattato. «Ai
«caso» specifico, il sintempi dell’Eternit era la
daco Palazzetti
norma. Oggi si trovasmentisce: «Se
no pezzi di amianto
ci fosse davvein moltissimi luoro un pericolo
ghi ancora, anin cinque miche nelle baracnuti le ditte
che sull’argine
Ora disponibili grazie
specializzate
Malpensata è
allo sblocco del Patto
a cui ci rivolpieno». Ci sono
giamo, tutte di stabilità: serviranno per ancora resti, imiscritte in uno la discarica del polverino pacchettati e cospecifico albo,
perti da teli verdi,
eliminerebbero
nell’area dell’ex fabquell’amianto in pochi
brica (94 mila metri quaminuti: comunque verifichere- drati che diventeranno un parco,
mo». Diverso il caso di Mauri- con museo sull’amianto): «Li abzio Capuzzo: le fibre, nella sua biamo momentaneamente tenubaracca, vicino al campo spor- ti li perché la discarica di polvetivo Arseniato, ci sono. Un rino era satura, ma ora ne comucchio di materiale lanoso e struiremo una nuova e allora sa-
15
milioni
Tutta la città in piazza e listata a lutto
Tanti ragazzi in corteo lungo le vie del centro di Casale ieri mattina
Dagli immigrati ai commercianti tutti hanno voluto testimoniare
la rabbia di una comunità per una sentenza considerata ingiusta
rà smaltito anche quel materiale». Il sindaco Palazzetti conferma che c’è ancora da fare. «L’Arpa sta ultimando il censimento
del polverino e dell’amianto: ci
sono ancora, soprattutto nei cortili, nei sottotetti. Servirebbero
almeno 60 milioni di euro per ultimare la bonifica: in questi giorni grazie al decreto “sblocca Italia” abbiamo saputo di poter utilizzare 1 milione e 700 mila euro
proprio per questo fine. Ci hanno dato anche il via libera per
sbloccare il Patto di stabilità: così avremo a disposizione altri 15
milioni di euro: serviranno a potenziare la bonifica e fare la nuova discarica per il polverino».
Nel frattempo Casale lavora per
eliminare l’amianto dagli incubi
dei casalesi. La psicosi a volte ha
un effetto ventosa sugli animi,
proprio come le fibre killer sui
polmoni: «Ma non siamo più, e
solo, la città dell’Eternit».
La proposta della delegazione argentina
“Chiederemo un messaggio
anche a Papa Francesco”
La temperatura è calata di
colpo. In piazza Castello, a
partire dalle 18,30, alcune
decine di persone incappottate, a sfregarsi le mani e a
battere i piedi per terra, attendono oltre un’ora l’arrivo
del secondo pullman, quello
che ha a bordo i componenti
delle delegazioni straniere
di dieci Paesi del mondo.
L’altro pullman, partito da
Roma subito dopo la lettura
del verdetto, era rientrato
ieri mattina alle 6, dopo aver
viaggiato tutta la notte, tra
mormorii di sdegno e di amarezza, a salutarsi nel giorno
ancora scuro di tenebre, in
sintonia come il buio che gravava sul cuore, ammaccato
dal pronunciamento fresco
della Cassazione.
Ieri sera, invece, si respirava un’altra aria. Intanto, appunto, il sindaco Titti Palazzetti e gli assessori Cristina
Fava, Daria Carmi e Luca
Gioanola, insieme a consiglieri e cittadini, hanno voluto ac-
APPROFITTA DELLE DETRAZIONI FISCALI - SOSTITUISCI I TUOI SERRAMENTI
Serramenti di qualità
certificati, compreso:
rilievo, consulenza,
trasporto e posa
65
Riqualificazione energetica:
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serranenti in PVC
%
50
Ristrutturazioni:
porte interne, porte
blindate e basculanti
%
cogliere e dare il benvenuto
soprattutto agli stranieri arrivati apposta da ogni dove
per questo evento. I primi a
scendere, tirati e pallidi di
stanchezza, Anna, e Bruno
Pesce e Alessandro Pugno
che traduce per tutti in più
lingue. Pesce, uno scalino dopo l’altro: «Dobbiamo reagire, la prossima volta andrà
bene».
«Eravamo ancora a Roma
quando abbiamo saputo che
Casale proclamava il lutto cit-
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DICEMBRE
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