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PROGRAMMA DI RICERCA DI INTERESSE NAZIONALE 2004-2006
A COFINANZIAMENTO MIUR E MIT
Pensare la città contemporanea – Pianificazione e gestione delle grandi città italiane.
Una riflessione sul Governo urbano dopo dieci anni di sperimentazione innovativa.
Le nuove prospettive
RAPPORTO LOCALE UNITA’ DI ROMA
UNITA’ DI ROMA
Prof. Maurizio Marcelloni – Coordinatore scientifico
Tiziana D’Angeli, Elena Giussani, Carmela Mariano, Francesca Rossi, Marco
Tamburini
Si ringrazia per i contributi: Elena Castellano, Stefano Giovenali, Giampaolo Messina,
Daniela Santarelli
Il lavoro è esito di una riflessione comune degli autori, tuttavia Maurizio Marcelloni è
autore del capitolo 1, Carmela Mariano del capitolo 2 e 6, Elena Giussani del capitolo 3,
Francesca Rossi del capitolo 4, Tiziana D’Angeli del capitolo 5 e Marco Tamburini del
capitolo 7.
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INDICE
1. DIMENSIONE E FORMA DELLA CITTA’ CONTEMPORANEA
Maurizio Marcelloni
Roma e la sua provincia. Equilibri insediativi ed economici tra il comune
capoluogo e la sua “area metropolitana”.
1.1 L’espansione urbana e demografica della città dal 1971 ad oggi
1.2 Riequilibrio residenziale e pendolarismo: il sistema degli spostamenti casalavoro
1.3 Le macroattività economiche: servizi, industrie, istituzioni e commercio
1.4 Conclusioni
2. NUOVE FORME DEL PIANO.
Carmela Mariano
Strumenti di pianificazione e strumenti operativi per la gestione della nuova
dimensione sovracomunale della città; l’assunzione del fattore tempo per il
superamento della concezione in linea della pianificazione e della gestione.
2.1. L’innovazione nella pianificazione
2.2. Il Piano strutturale di livello metropolitano
2.3. Pianificar facendo e cooperazione
2.4. La centralità della questione ambientale
3. STRUMENTI PROGRAMMATICI
ECONOMICO.
Elena Giussani
PER
LO
SVILUPPO
SOCIO-
La gestione delle relazioni tra comuni diversi per la soluzione dei problemi, lo
sviluppo e la promozione delle città.
3.1 Il Piano strategico
3.2 La legge per Roma Capitale
3.3 Le occasioni e gli strumenti di promozione urbana
4. I PROGRAMMI COMPLESSI.
Francesca Rossi
La definizione di nuove modalità, procedure e tempi nella costruzione del progetto
per rispondere ai concetti di complessità, qualità e sviluppo alla nuova scala
territoriale.
4.1. Programmi di riqualificazione e recupero urbano
4.2. Programmi integrati
2
4.3. L’occasione dei Prusst
4.4. Programmi dell’Amministrazione in tema di spazio pubblico
4.5. Centralità e progetti urbani
4.6. Centralità locali
4.7. La politica dei concorsi per gli interventi pubblici e privati
4.8. Dalla commissione edilizia al comitato per la qualità
5. LE POLITICHE DELLA MOBILITA’.
Tiziana D’Angeli
La pianificazione e gestione delle infrastrutture del trasporto per garantire
accessibilità e sviluppo territoriale sia a livello locale che alla nuova scala
metropolitana.
5.1. La “cura del ferro”
5.2. Verso il Piano della Mobilità: il Piano delle Certezze
5.3. L’Agenda dei Trasporti pubblici
5.4. Il Proimo
5.5. Il Piano di Armonizzazione
5.6. Il Patto per la Mobilità
5.7. Il Piano Generale per il Traffico Urbano
6. POLITICHE E STRUMENTI PER LA COSTRUZIONE DEL CONSENSO.
Carmela Mariano
Il tempo sociale del progetto: comunicazione e partecipazione come risposta alla
complessità sociale ed alla qualità urbana.
6.1. La comunicazione per la costruzione del consenso
6.2. Le modalità di pubblicizzazione del nuovo piano
6.3. Le nuove procedure partecipative
7. NUOVE FORME ORGANIZZATIVE DELLE AMMINISTRAZIONI.
Marco Tamburini
La collaborazione verticale ed orizzontale tra livelli istituzionali ed uffici diversi
per consentire la gestione della scala locale e della scala sovracomunale, la gestione
dei tempi del progetto e la qualità degli interventi.
7.1. Il Decentramento amministrativo
7.2. Dalle circoscrizioni ai municipi
7.3. Il nuovo assetto delle funzioni e dei poteri
7.4. Municipi e pianificazione urbanistica
7.5. Municipi e organi di governo locale come nuovi soggetti istituzionali
3
6. POLITICHE E STRUMENTI PER LA COSTRUZIONE DEL CONSENSO.
Il tempo sociale del progetto: comunicazione e partecipazione come strumento per
la qualità sociale ed alla qualità urbana.
6.1 La comunicazione per la costruzione del consenso
La metodologia di costruzione di uno strumento urbanistico secondo fasi successive,
secondo una costante relazione fra momenti pianificatori e momenti attuativi e che
assume le procedure dei programmi complessi implica una doverosa, prioritaria e
assoluta trasparenza di ogni decisione della amministrazione. La natura stessa della
negoziazione implica trasparenza. Si è posto quindi come momento costitutivo del
piano quello di integrare nella metodologia di redazione del nuovo piano gli obiettivi
della conoscenza, della comunicazione e della partecipazione.
Trattasi apparentemente di un tema ovvio, più volte già espresso, quasi scontato. In
realtà si tratta di un problema complesso sia in relazione a ciò che si deve e si può
comunicare (esistono infatti legittimi momenti di dibattito interno, momenti ufficiali di
riflessione, proposte e decisioni ufficiali, atti intermedi e preliminari, atti preparatori,
studi e analisi), sia in relazione alle modalità ed ai tempi della comunicazione, sia infine
in relazione all’apparato tecnico di cui occorre dotarsi per poter garantire il processo di
comunicazione (uffici specifici, apparati tecnologici costosi, personale altamente
specializzato, etc). Esiste infine un problema di innovazione comportamentale, dunque
culturale, dei quadri dell’amministrazione. Comunicare significa partecipare a incontri
esterni agli uffici, incontri di tipo misto (tecnico/politico), incontri con i residenti di un
quartiere: in sostanza una disponibilità e un interesse dei funzionari a intendere come
parte integrante delle loro funzioni il loro tempo dedicato a tali attività.
Problema similare è quello relativo ad una innovazione comportamentale della struttura
politica. Ad esempio la procedura di predisposizione della delibera per la approvazione
di un piano attuativo prevedeva la prassi della consultazione della circoscrizione già in
tale fase: in tal modo l’atto che andava in giunta aveva già avuto una verifica degli
atteggiamenti della circoscrizione che veniva informata di ciò che stava per accadere sul
proprio territorio; una informazione dunque anticipata rispetto all’atto formale e dunque
anche partecipativa nel senso che si poteva tener conto delle valutazioni che la
circoscrizione avanzava. Ma il rapporto avveniva ovviamente fra gli uffici tecnici
dell’amministrazione che stavano preparando l’atto e la circoscrizione che partecipava
con il suo presidente. Dunque un politico partecipava ad una riunione tecnica e veniva
informato di cosa si stava preparando prima dei politici della giunta e del consiglio
comunale che dovevano approvare l’atto.
D’altronde agli inizi del primo mandato non esistevano ancora uffici tecnici
circoscrizionali di una qualche solidità ed il presidente (non ancora sindaco) ancorché
politico era l’unico referente con cui dialogare. Ma al contrario anche da parte di molti
presidenti di circoscrizione venne un rifiuto a partecipare: la motivazione risiedeva nel
fatto che il presidente è figura politica e deve quindi ricevere l’atto ufficialmente da un
altro soggetto politico e non dal responsabile di un ufficio tecnico. La conseguenza fu
che si ritornò al parere ufficiale della circoscrizione dopo l’adozione dell’atto da parte
della giunta e come contributo all’atto che doveva andare in consiglio comunale ed al
tempo stesso che le circoscrizioni sapevano delle decisioni assunte dall’assessorato solo
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dopo l’approvazione in giunta, cioè a soluzioni certamente non definitive ma pur
sempre già molto definite.
Ciò premesso e soprattutto ciò assunto, l’amministrazione ha da subito messo in atto
alcuni strumenti per avviare il processo comunicativo.
Nella prima fase, mentre veniva avviata la predisposizione di una cartografia
informatizzata di cui Roma era sfornita e senza la quale una parte rilevante della
informazione non può avvenire, furono prodotte una serie di brochure costruite con il
contributo di specialisti della pubblicità e della comunicazione e dunque con modalità
grafiche particolarmente innovative. L’uso della grafica nella comunicazione dei
processi urbani viene dalla esperienza di Barcellona ed è stata largamente utilizzata.
Oltre alle brochure l’individuazione di titoli, slogan, messaggi, è stato un ulteriore
sforzo per comunicare: pianificar facendo, il manifesto del piano, il piano delle certezze
sono definizioni che tendono a superare il linguaggio tecnico professionale e
burocratico. Infine la realizzazione di mostre e convegni sia di natura generale che
finalizzati a settori specialistici: in particolare alcune mostre al Vittoriano hanno visto
una elevatissima affluenza di pubblico e riscontro sulla stampa.
La seconda fase è invece quella relativa alla redazione della parte più generale e finale
del nuovo piano. La comunicazione riguarda quindi l’intera gamma delle scelte del
piano sia di carattere generale che locale nonché il complesso dei molti progetti attutivi
ormai venuti a maturazione.
6.2 Le modalità di pubblicizzazione del nuovo piano
Una volta adottato dalla giunta comunale, il nuovo piano è stato immediatamente e
completamente inserito nel sito dell’assessorato. Si tratta di un atto forse senza
precedenti.
Nel senso che il nuovo strumento urbanistico viene tradizionalmente pubblicato dopo la
sua adozione da parte del consiglio comunale: fino a quel momento il dibattito è interno
alle forze politiche. Un atto dunque che supera la tradizionale pubblicazione degli atti
nell’albo pretorio per le eventuali osservazioni (la cosiddetta fase pubblicistica) sia per
il momento della pubblicazione sia per la modalità (il sito internet) che garantisce a
chiunque di conoscere e studiare a casa o in ufficio tutti gli atti del piano (relazioni,
cartografie, nome tecniche, allegati) e riprodurli. L’obiettivo reale era in realtà quello di
rendere il piano interrogabile, cioè a dire che il piano avrebbe dovuto essere un Sit
(sistema informativo territoriale) attraverso l’utilizzo di varie tecnologie come il Cad, i
database per le informazioni di supporto, la grafica aster e vettoriale per gli strumenti di
comunicazione e la tecnologia GIS. In tal modo la pubblicazione assume davvero il
senso di una base conoscitiva pubblica permanente per fare informazione e
comunicazione, base di un processo democratico di assunzione delle decisioni.
Nei fatti così non è stato: il piano è stato informatizzato e pubblicato sul sito internet
senza essere riusciti a utilizzare la tecnologia GIS. Questo procedimento è partito
successivamente e solo ora il piano si avvia forse a diventare un sistema informativo
territoriale. Ciò nulla toglie evidentemente all’importanza dell’inserimento del nuovo
piano appena varato dalla giunta nel sito del comune. Ciò ne consentito comunque una
larga diffusione e conoscenza.
Al di là della pubblicazione in internet il nuovo piano urbanistico varato dalla giunta è
stato oggetto di esposizioni e mostre itineranti, incontri specialistici sui suoi vari aspetti
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(il centro storico, la periferia, il verde e il sistema ambientale, la mobilità, le norme
tecniche, etc) nonché di un vero e proprio tour attraverso le circoscrizioni: non si è
trattato di incontri tecnico-politici chiusi ma di veri e propri “consigli circoscrizionali”
aperti ad un pubblico attento e partecipativo (dai singoli cittadini ai comitati dei
quartieri). Ciò ha consentito di raccogliere consenti e punti di criticità, umori e
sensibilità ben al di là delle valutazioni ufficiali delle singole forze politiche e di
preparare una ampia conoscenza e perfezionamento del piano prima di portarlo
all’esame del consiglio comunale.
6.3 Le nuove procedure partecipative
L’importanza della informazione e della comunicazione come atto decisivo e interno
alla procedura di costruzione del piano appare evidente da alcune scelte operative.
In primo luogo la costituzione di un apposito ufficio per la comunicazione che ha curato
in maniera organica la pubblicazione di brochure, di comunicati, ha garantito la
continuità dell’inserimento delle informazioni in una apposita pagina del sito
dell’assessorato, la predisposizione di mostre, convegni e presentazioni.
In secondo luogo la costituzione di un apposito gruppo per la qualità della
rappresentazione del nuovo piano (gruppo “il disegno del piano”) che ha lavorato alla
definizione delle dimensioni e delle caratteristiche della cartografia di piano, delle scelte
cromatiche, della simbologia e della grafica.
In terzo luogo l’idea di introdurre nella cartografia del nuovo piano una apposita sezione
denominata “scenari circoscrizionali”. Si tratta di specifici elaborati dedicati ad ogni
singola circoscrizione e con apposita struttura grafica. Il loro scopo era quello di isolare
la singola circoscrizione e dare il senso della sua struttura interna delle connessioni con
le altre città (il sottotitolo del nuovo piano era Le città di Roma), i suoi punti di
particolare interesse, i parchi, i monumenti, i progetti previsti e che avrebbero
trasformato l’assetto della circoscrizione.
In quarto luogo la complessità delle trasformazioni previste dal NPRG e il tentativo di
semplificare le procedure di attuazione, necessitano di una costante verifica della loro
fattibilità in relazione ai riflessi sul tessuto sociale e la qualità della vita nelle parti
consolidate della città, in quelle da riqualificare e in quelle da trasformare.
A questo scopo sono state indicate nelle Norme Tecniche di Attuazione procedure e
prescrizioni che favoriscono la comunicazione e la partecipazione dei cittadini, in
particolare per gli interventi indiretti come le nuove centralità e i programmi integrati,
ma anche per gli interventi diretti più rilevanti.
Le norme pertanto prescrivono, per gli strumenti di attuazione e per gli interventi diretti
di particolare rilevanza urbanistica, l’utilizzo di una procedura d’informazione e
consultazione della cittadinanza che deve essere stabilita da un regolamento comunale.
Per questo il nuovo PRG prevede l’utilizzo del Regolamento della partecipazione
elaborato e approvato dal consiglio comunale durante la fase di approvazione del PRG,
con l’obiettivo di garantire ai cittadini, attraverso un’informazione tempestiva e
preventiva, la massima partecipazione nella gestione degli strumenti del Piano
regolatore generale e nell’attuazione dei singoli piani e progetti ed un effettivo dialogo
nell’interesse pubblico anche al fine dell’uso più appropriato delle risorse.
Infine, nel 1998 per iniziativa dell’assessorato alle Politiche del Territorio, viene
istituito il Piano regolatore per le bambine e i bambini, creato per rendere autorevole il
punto di vista dei bambini nella fase decisionale più delicata di definizione del piano. Il
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confronto tra gli uffici competenti e la comunità delle scuole coinvolte nel progetto
degli osservatori delle trasformazioni urbane lette dai bambini (attivati in particolari
contesti interessati da processi di trasformazione), consente di avviare una lettura e una
comprensione del territorio con l’impegno diretto dei ragazzi nell’azione di ricerca e
documentazione. I risultati di questo confronto vengono elaborati nella Carta delle
risorse e delle opportunità per la città, un elaborato che individua le necessità dei più
piccoli nella città attraverso la definizione dei luoghi della “formazione”, dell’ ”identità
e immaginario collettivo”, del “divertimento e gioco”, delle “centralità dell’infanzia”.
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Documenti amministrazione comunale
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e la riduzione delle emissioni inquinanti. Incentivazione all’acquisto di cicolomotori e
motocicli a basso impatto ambientale (Dipartimento VII)
Delibera della Giunta Comunale n. 2461 del 30 Dicembre 1999 - Decreti del Ministero
dell’Ambiente del 27 marzo 1998 e n.163 del 21 aprile 1999. Misure per la prevenzione
e la riduzione delle emissioni inquinanti. Contributi per l’installazione di impianti di
alimentazione a gas metano o GPL su autovetture a benzina (Dipartimento VII)
Delibera della Giunta Comunale n. 64 del 4 Febbraio 2000 - Provvedimenti per il
contenimento dell’inquinamento atmosferico. Rapporto annuale sulla qualità dell’aria
ed altri adempimenti di cui al decreto del Ministero dell’Ambiente n. 163 del 21 aprile
1999 (Dipartimento X);
Delibera della Giunta Comunale n. 172 del 03 Marzo 2000 - Provvedimenti per il
contenimento dell’inquinamento atmosferico. Domeniche ecologiche (Dipartimento X)
Delibera della Giunta Comunale n. 176 del 26 Gennaio 2001 - Rapporto annuale sulla
qualità dell’aria ed altri adempimenti di cui al Decreto del Ministero dell’Ambiente n.
163 del 21 aprile 1999. Anno 2000. Provvedimenti per il contenimento
dell’inquinamento atmosferico (Dipartimento X)
Delibera della Giunta Comunale n. 276 del 19 Giugno 2001 - Decreti del Ministero
dell’Ambiente del 27 marzo 1998 e n.163 del 21 aprile 1999. Misure per la prevenzione
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e la riduzione delle emissioni inquinanti. Incentivazione al rinnovo del parco circolante
dei veicoli adibiti al tresporto merci (Dipartimento VII)
Delibera della Giunta Comunale n. 418 del 30 Giugno 2004 - Adesione del Comune di
Roma al Kyoto Club, organizzazione di Imprese e Enti Locali per lo Sviluppo
Sostenibile, impegnati per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni
di gas serra
Delibera della Giunta Comunale n. 86 del 23 Febbraio 2005 - Decreti del Ministero
dell’Ambiente del 27 marzo 1998, n.163 del 21 aprile 1999, D.Lgs. n.351 del 4 agosto
1999. Misure per la prevenzione e la riduzione delle emissioni inquinanti.
Incentivazione alla sostituzione delle autovetture utilizzate nell’ambito
Delibera del Consiglio Comunale n. 48 del 20 Febbraio 2006 – “Variazioni ed
integrazioni al vigente testo del Regolamento Edilizio Comunale. Norme per il
risparmio energetico, l’utilizzazione di fonti rinnovabili di energia e risparmio delle
risorse idriche”
Delibera del Consiglio Comunale n.121 del 23 Settembre 2006 - Approvazione del
documento "Piano d'Azione Ambientale" quale strumento di indirizzo strategico per lo
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Atti del convegno Roma Cambia. 10 anni della legge 396/90 per “Roma Capitale”:
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Roma per Roma, la città del 2000, Periodico di informazione. Anno V 3/2000,
Gruppoimmagine editore
Delibera del Consiglio Comunale n. 139 del 19 Ottobre 2000 – Progetto di sistema –
Sintesi del Piano Struttura, supporto per la redazione del nuovo PRG
Comune di Roma, Il nuovo piano regolatore. Relazione generale, Roma, 2002
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Delibera del Consiglio Comunale n. 33 del 20-21 Marzo 2003 - Nuovo Piano
Regolatore della città di Roma
Comune di Roma, Nuovo Piano Regolatore Generale, elaborato prescrittivo P1, Norme
Tecniche di Attuazione, Roma, 2003
Comune di Roma, Assessorato alle politiche della programmazione e pianificazione del
territorio e Roma Capitale, Ufficio progetti metropolitani, Roma Pietralata. Centralità
direzionale, ed. Gangemi, Roma, 2003
Comune di Roma, Assessorato alle politiche della programmazione e pianificazione del
territorio e Roma Capitale, Centralità urbane e metropolitane. Materiali per un
programma di attuazione, Roma, 2004
Delibera del Consiglio comunale n. 64 del 20/21 Marzo 2006, Controdeduzioni alle
osservazioni presentate avverso la proposta di PRG
Deliberazione di Consiglio Comunale n. 64 del 21-22 marzo 2006 - Controdeduzioni
alle osservazioni presentate avverso il Nuovo Piano Regolatore Generale del Comune
di Roma adottato con deliberazione del C.C. n. 33 del 19-20 marzo 2003
Comune di Roma, Ufficio nuovo piano regolatore, Linee strategiche della politica
urbana alla scala locale e metropolitana. Rapporto finale.
Comune di Roma, Assessorato alla Cultura, Archivio storico capitolino, Università
degli studi di Roma “Tor Vergata”, Università deli studi Roma Tre, Roma. Ricerca e
Formazione, anno III, 1998, n. 9-10, Settembre-Ottobre
Comune di Roma, Rapporto 2003/2004 sull’economia romana
Programmi complessi
Comune di Roma, Dipartimento VI-Ufficio Progetti Urbani, Programmi di Recupero
Urbano ex art. 11 L .493/93, Allegato C, Schema di convenzione, Roma 2000
Comune di Roma, Ufficio Progetti Urbani, Programmi di Recupero Urbano ex art. 11 L.
493/93, Nota di Sintesi, Roma 2001
Comune di Roma, Assessorato all’Urbanistica, Programmi di Recupero Urbano,
Protocollo di intesa per il finanziamento e l’approvazione dei Programmi, Roma 2000
Comune di Roma, VII Dipartimento politiche della mobilità, Programma Urbano
Parcheggi, GRAF 3, Roma, 2003
Delibera del Commissario Straordinario n. 2671/89, Programma Urbano Parcheggi
Delibera del Consiglio Comunale n. 235 del 2004, “Approvazione di modifiche ed
integrazioni degli schemi tipo di Convenzione per la concessione della costruzione e
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gestione di parcheggi da realizzare su aree di proprietà privata, e per la concessione
del diritto di superficie per la realizzazione di parcheggi su area comunale o nel
sottosuolo della stessa, approvati con deliberazione C.C. n. 226 del 23 settembre 1997”
Comune di Roma, X Dipartimento Politiche ambientali ed agricole, II U.O. 4° ServizioPunti Verdi Qualità, Categorie e tipi di verde e relativi oneri manutentivi (All. C)
Comune di Roma, X Dipartimento Politiche ambientali ed agricole, II U.O. 4° ServizioPunti Verdi Qualità, Disciplinare delle manutenzioni
Comune di Roma, X Dipartimento Politiche ambientali ed agricole, Area Attuazione e
Gestione Punti Verdi Qualità, Disciplinare e regolamento commissioni di vigilanza per
Punti Verdi Qualità (All. A)
Delibera del Consiglio Comunale n.169 del 1995, “Bando per la realizzazione e la
gestione delle aree di proprietà Comunale abbandonate e delle aree verdi non
attrezzate o insufficientemente attrezzate (creazione dei Punti Verdi Qualità”
Delibera della Giunta Comunale n. 4480 del 1996, “Bando per la realizzazione e la
gestione delle aree di proprietà comunale abbandonate e delle aree verdi non attrezzate
o insufficientemente attrezzate (creazione dei Punti Verde Qualità). Approvazione
risultanze Commissione Esaminatrice progetti e graduatoria”
Delibera del Consiglio Comunale n. 84 del 1998, “Integrazioni ed interpretazione
autentica della deliberazione C.C. n. 169/95. Definizione procedure, criteri e caratteri
di intervento sulle aree per i Punti Verdi Qualità”
Delibera della Giunta Comunale n. 1282 del 1999, “Approvazione della Convenzione
tra il Comune di Roma, l’Istituto per il Credito Sportivo e la Banca di Credito
Cooperativo di Roma Soc. Coop. a.r.l. per la concessione di finanziamenti per la
realizzazione dei “Punti Verdi Qualità” ed Impianti Sportivi”
Delibera della Giunta Comunale n. 763 del 2001, “Modifica ed integrazione al testo di
Convenzione stipulato tra il Comune di Roma, l’Istituto per il Credito Sportivo e la
Banca di Credito Cooperativo di Roma Soc. Coop. a.r.l. per la concessione di
finanziamenti per la realizzazione dei Punti Verdi Qualità”
Delibera della Giunta Comunale n. 312 del 2002, “Modifica ed integrazione alla
deliberazione della G.C. n. 763/2001 relativa alla concessione di finanziamenti
dell’Istituto per il Credito Sportivo e la Banca di Credito Cooperativo di Roma Soc.
Coop. a.r.l. assistiti da garanzia fideiussoria del Comune di Roma per la realizzazione
dei progetti rientranti nel programma Punti Verdi Qualità ed Impianti Sportivi”
Decentramento
Comune di Roma, Provincia di Roma, Il decentramento del Comune di Roma e la
costruzione del governo metropolitano, Rapporto conclusivo, Roma, 1995
15
ISTAT, I grandi Comuni, Roma, 13° censimento generale della popolazione e delle
abitazioni, Roma, 1991
Comune di Roma, Dipartimento I Politiche delle risorse umane e decentramento,
Relazione conclusiva ed atti dei lavori della Commissione per il decentramento
municipale, Roma, 2002
Delibera del Consiglio Comunale n. 1113 del 31 Marzo 1966, Suddivisione del
territorio comunale in 12 Circoscrizioni
Delibera del Consiglio Comunale n. 1158 del 13 Aprile 1966, Regolamento degli organi
del decentramento
Delibera del Consiglio Comunale n. 1159 del 13 Aprile 1966, Attribuzione agli uffici
circoscrizionali di una serie di competenze
Delibera del Consiglio Comunale n. 693 dell'11 Febbraio 1972, Nuova suddivisione del
territorio comunale, ridefinizione dei confini e del numero delle Circoscrizioni, portate
da 12 a 20
Delibera del Consiglio Comunale n. 694 dell'11 Febbraio 1972, Riordino della struttura
degli Uffici circoscrizionali e rideterminazione delle competenze dei Consigli di
Circoscrizione
Delibera del Consiglio Comunale n. 695 dell'11 Febbraio 1972, Regolamento per la
composizione ed elezione dei Consigli di Circoscrizione
1976/77
Delibera del Consiglio Comunale n. 2200 del 3 Maggio 1976, Ristrutturazione degli
Uffici e Servizi del Comune di Roma
Delibera del Consiglio Comunale n. 1484 del 3 Maggio 1977, Regolamento per
l'esecuzione del decentramento amministrativo
Delibera del Consiglio Comunale n. 884 del 30 Aprile 1981, Piano di riorganizzazione
degli uffici e servizi comunali: struttura della Circoscrizione tipo e dell'Ufficio
Decentramento
Delibera del Consiglio Comunale n.885 del 30 Aprile 1981, Modifica ed integrazione
deliberazione consiliare n.1484/77 avente ad oggetto "Regolamento per l'esecuzione del
Decentramento Amministrativo"
Delibera del Consiglio Comunale n.886 del 30 Aprile 1981, Regolamentazione
dell'attività deliberativa del Consigli Circoscrizionali in materia di appalti di LL:PP:
Attribuzione delle relative funzioni alle Circoscrizioni
Delibera del Consiglio Comunale n.887 del 30 Aprile 1981, Regolamentazione
dell'attività deliberativa del Consigli Circoscrizionali in materia di realizzazione e
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manutenzione di aree verdi e parchi pubblici. Attribuzione delle relative funzioni alle
Circoscrizioni
Delibera del Consiglio Comunale n.888 del 30 Aprile 1981, Regolamentazione
dell'attività deliberativa del Consigli Circoscrizionali in materia di locazioni passive d
immobili e di gestione del patrimonio comunale. Attribuzione delle relative funzioni alle
Circoscrizioni
Delibera del Consiglio Comunale n.889 del 30 Aprile 1981, Regolamentazione
dell'attività deliberativa del Consigli Circoscrizionali in materia di Servizi sociali.
Attribuzione delle relative funzioni alle Circoscrizioni
Delibera del Consiglio Comunale n.890 del 30 Aprile 1981, Regolamentazione
dell'attività deliberativa del Consigli Circoscrizionali in materia di appalti di Asili
Nido, Scuole Materne Comunali e attività parascolastiche. Attribuzione delle relative
funzioni alle Circoscrizioni
Deliberadel Consiglio Comunale n.891 del 30 Aprile 1981, Regolamentazione
dell'attività deliberativa del Consigli Circoscrizionali in materia di Cultura, Sport e
Tempo Libero. Attribuzione delle relative funzioni alle Circoscrizioni
Delibera del Consiglio Comunale n.892 del 30 Aprile 1981, Attribuzione alle
Circoscrizioni di competenze relative a concessione di suolo pubblico. Disciplina
dell'attività deliberativa dei Consigli circoscrizionali prevista dall'art.16, punto I) della
deliberazione n.1484/77
Delibera del Consiglio Comunale n. 2664 del 20 Settembre 1984, Istituzione dell'Ufficio
Decentramento
Delibera del Consiglio Comunale n. 316 del 26 Settembre 1991, Statuto del Comune di
Roma
Delibera del Consiglio Comunale n. 38 del 15 Febbraio 1995, Nuovo Regolamento del
decentramento amministrativo
Delibera del Consiglio Comunale n. 10 dell'8 Febbraio 1999, Regolamento del
decentramento
Deliberazione del Consiglio comunale n.122 del 17 Luglio 2000, Nuovo Statuto del
Comune di Roma
Delibera della Giunta Comunale n. 26 del 12 Gennaio 2001, Nuovo Regolamento
sull'ordinamento degli Uffici circoscrizionali
Delibera del Consiglio comunale n. 22 del 19 Gennaio 2001, Istituzione dei Municipi.
Modifica ed integrazioni dello Statuto del Comune di Roma
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Delibera del Consiglio comunale n. 33 del 19/20 Marzo 2003, Adozione del Nuovo
Piano Regolatore Generale
Delibera del Consiglio Comunale n.10 del 26 Gennaio 2004, Modifiche ed integrazioni
agli artt. 27 e 29 dello Statuto del Comune di Roma relativi all'ordinamento dei
Municipi ed ai rapporti dei Consigli municipali con il Consiglio comunale
Riferimenti normativi
L. 277/1991 - Attuazione delle direttive 80/1107/CEE, 83/477/CEE, 86/188/CEE,
88/462/CEE) in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da
esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell’art 7.
Legge 30 Giugno 1990, n. 212
L. 447/1995 - Legge quadro sull’inquinamento acustico
L. 278/1976 - Norme sul decentramento e sulla partecipazione dei cittadini
nell’amministrazione del Comune
L. 142/1990 - Ordinamento delle Autonomie locali
D.P.C.M. 215/1999 - Regolamento recante norme per la determinazione dei requisiti
acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico
spettacolo e nei pubblici esercizi
D.P.C.M. 31 marzo 1998 - Atto di indirizzo e coordinamento recante criteri generali
per l'esercizio dell'attività del tecnico competente in acustica, ai sensi dell'articolo 3,
comma 1, lettera b), e dell'articolo 2, commi 6, 7 e 8, della legge 26 ottobre 1995, n.
447 "Legge quadro sull'inquinamento acustico"
D.P.C.M. 5 dicembre 1997 - Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici
D.P.C.M. 14 novembre 1997 - Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore
D.P.C.M. 1 marzo 1991 - Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti
abitativi e nell'ambiente esterno
D.M. Ambiente 29 novembre 2000 - Criteri per la predisposizione, da parte delle
società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative
infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore
D.M. Ambiente 20 maggio 1999 - Criteri per la progettazione dei sistemi di
monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimita' degli
aeroporti nonche' criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di
inquinamento acustico
D.M. Ambiente 16 marzo 1998 - Tecniche di rilevamento e di misurazione
dell'inquinamento acustico
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D.M. Ambiente 31 ottobre 1997 - Metodologia di misura del rumore aeroportuale
D.M. Ambiente 11 dicembre 1996 - Applicazione del criterio differenziale per gli
impianti a ciclo produttivo continuo
D.P.R. 459/1998 - Regolamento recante norme di esecuzione dell'articolo 11 della
legge 26 ottobre 1995, n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico
ferroviario
D.P.R n. 616 del 24 luglio 1977 - Attuazione della delega di cui all'art. 1 della L. 22
luglio 1975, n. 382
L.R. Lazio, n. 25 del 6 marzo 1992 - Istituzione del Comune di Fiumicino
L.R. Lazio n.18/2001 - Disposizioni in materia di inquinamento acustico per la
pianificazione ed il risanamento del territorio
D.G.R. Lazio n. 1450 del 14 marzo 1996
D.G.R. Lazio n. 2694 del 11 aprile 1995
D.G.R. Lazio n. 151 del 31 gennaio 1995
D.G.R. Lazio n. 7804 del 13 ottobre 1993
R.D. n. 148 del 4 febbraio 1915, Legge comunale e provinciale
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