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Le mani della madre
Recalcati Massimo, 2015, Feltrinelli
Attraverso esempi letterari, cinematografici, biblici e clinici, questo libro racconta
i volti diversi della maternità mettendo l’accento sulle sue luci e le sue ombre.
Non esiste istinto materno; la madre non è la genitrice del figlio; il padre non è il
suo salvatore. La generazione non esclude fantasmi di morte e di appropriazione,
cannibalismo e narcisismo; l’amore materno non è senza ambivalenza. L’assenza
della madre è importante quanto la sua presenza; il suo desiderio non può mai
esaurire quello della donna; la sua cura resiste all’incuria assoluta del nostro tempo; la sua eredità
non è quella della Legge, ma quella del sentimento della vita; il suo dono è quello del respiro; il suo
volto è il primo volto del mondo.
Mamma
piccola bibliografia dedicata
Le dee dentro la donna. Una nuova psicologia al femminile
Bolen Jean S., 1991, Astrolabio Ubaldini
ne consiglio la lettura a chiunque ma soprattutto alle donne perchè può essere
uno strumento per capirsi e rispettarsi di più e quindi accedere a una più
profonda felicità. ( Cristiana )
La grande madre. Fenomenologia delle configurazioni femminili
dell'inconscio
Neumann Erich, 1981, Astrolabio Ubaldini
L'immagine primordiale, archetipica, della Grande Madre, è sempre presente
nella psiche dell'uomo; la sua espressione si incontra nel rituale, nella
mitologia e nell'arte dell'antichità, come pure nei sogni, nelle fantasie e nelle
creazioni dell'uomo contemporaneo. Su questo archetipo Neumann fonda
un'analisi strutturale di amplissimo respiro, documentandola con un vasto
materiale tratto da molte culture e diversi periodi storici, e corredandola infine
di un imponente apparato iconografico (186 tavole fuori testo e 74 figure).
Biblioteche di
Busto Garolfo
Canegrate
Puntopero
Pero Cerchiate
Vanzago
immagine tratta del film di Moretti Mia madre
Supplica a Mia Madre
È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
…..
Pier Paolo Pasolini
...
Mamma, solo per te la mia canzone vola,
mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!
Quanto ti voglio bene!
Queste parole d'amore che ti sospira il mio cuore
forse non s'usano più,
mamma!,
ma la canzone mia più bella sei tu!
Sei tu la vita
e per la vita non ti lascio mai più!
…
Beniamino Gigli
In nome della madre
De Luca Erri, 2006, Feltrinelli
L'adolescenza di Miriam/Maria smette da un'ora all'altra. Un annuncio le mette
il figlio in grembo. Qui c'è la storia di una ragazza, operaia della divinità,
narrata da lei stessa. L'amore smisurato di Giuseppe per la sposa promessa e
consegnata a tutt'altro. Miriam/Maria, ebrea di Galilea, travolge ogni costume e
legge. Esaurirà il suo compito partorendo da sola in una stalla. Ha taciuto. Qui
narra la gravidanza avventurosa, la fede del suo uomo, il viaggio e la perfetta
schiusa del suo grembo. La storia resta misteriosa e sacra, ma con le corde vocali di una madre
incudine, fabbrica di scintille
I peccati di una madre
Steel Danielle, 2014, Sperling & Kupfer
alla vigilia del suo settantesimo compleanno, Olivia riunisce la famiglia per
una splendida e lussuosa crociera nel Mediterraneo. Un gesto generoso con il
quale vuole dimostrare l'amore per i suoi cari e farsi perdonare le infinite
volte in cui ha trascurato gli affetti a causa del lavoro. Sembra l'occasione
perfetta per ricominciare, ma i figli non hanno mai smesso di rinfacciarle le
numerose assenze. Ora la famiglia è divisa tra profondi rancori e vecchi
segreti, e una vacanza, seppure da sogno, potrebbe non bastare per rimettere
insieme i cocci. Riuscirà Olivia in una sola estate a farsi perdonare le colpe di una vita? Danielle
Steel firma ancora una volta un intenso romanzo sulla famiglia, sulla forza dei sentimenti e
sull'amore incondizionato di una madre verso i figli.
Una madre lo sa. Tutte le ombre dell'amore perfetto
De Gregorio Concita, 2008, Mondadori
Storie di madri e di maternità, storie di amore e di paura, storie di gioia e di
terribili depressioni. Concita De Gregorio compie un viaggio, attraverso venti
racconti di maternità, in una realtà circondata da moltissimi luoghi comuni, per
cercare di dare voce a una realtà silenziosa: la fatica di essere madri in un
mondo in cui per le madri non c'è posto.
Lasciami andare, madre
Schneider Helga, 2004, Adelphi
"Dopo ventisette anni oggi ti rivedo, madre, e mi domando se nel frattempo tu
abbia capito quanto male hai fatto ai tuoi figli". In una stanza d'albergo di
Vienna, alle sei di un piovoso mattino, Helga Schneider ricorda quella madre
che nel 1943 ha abbandonato due bambini per seguire la sua vocazione e
adempiere quella che considerava la sua missione: essere a tempo pieno una SS
e lavorare nei campi di concentramento del Führer.
Lettere alla madre
Milani Lorenzo, cur. Battelli G., 1997, Marietti
Cara mamma, spero che m'avrai perdonata la cattiveria che ti feci l'altra sera.
Fai conto ch'io sia ancora un ragazzo e un ragazzo convalescente. Ma non ti
preoccupare eccessivamente di tutto quello che t'ho detto. Vedi che come uomo
pian piano ho messo giudizio, bisogna darmi il tempo di invecchiare anche
come prete. E' una vita troppo complessa per imparare a viverla in pochi anni.
Lettera a mia madre
Simenon Georges, 1985, Adelphi
Duro e commovonte. Una resa dei conti con la persona che, dopotutto, è stata
la più importante della vita dell'autore. La toccante analisi di
un'incomprensione dolorosa. Di due persone che si sarebbero amate, che
avrebbero dovuto amarsi, ma non ci sono riuscite e forse non ci hanno mai
provato a fondo. L'essenzialità della scrittura, la laconicità di quanto è
raccontato ne fanno qualcosa di altissimo e classico. ( Franco )
Quanto lontano siamo giunti. Lettere alla madre
Plath Sylvia, cur. Fabiani M., 2015, Guanda
La corrispondenza che Sylvia Plath tenne con la madre dall'inizio del
college (1950) al suicidio (1963), offre il raro interesse di un epistolario
famigliare che rifiuta lo sfogo intimistico per diventare un intransigente
diario quotidiano. Passo per passo, seguiamo l'iter artistico ed esistenziale
della poetessa: la giovinezza americana secondo il ciché medio-borghese
degli anni '50, gli anni del "pragmatismo" e del maccartismo, la
maturazione e l'improvviso erompere della crisi psicologca che porta al primo tentativo di suicidio; e
poi l'impatto con l'austerità di Cambridge, l'estasi dell'incontro e del matrimonio con l'altrettanto
giovane e promettente poeta Ted Hughes, gli anni duri della verifica e del consolidamento della
carriera artistica, fino al rapido sgretolarsi della felicità coniugale e del sogno mistico del
"matrimonio letterario", e il riemergere delle problematiche di distruzione e di morte.