Goletta Verde a Carini

Transcript

Goletta Verde a Carini
Sommario
Editoriale
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pag. 16
pag. 18
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pag. 22
pag. 23
pag. 24
pag. 28
pag. 29
pag. 30
pag. 31
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pag. 34
pag. 37
pag. 38
pag. 39
pag. 40
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Editoriale
Fogna Tour
I fatti sui quali...
Le vostre
segnalazioni
Sbagliare è umano...
Totuccio: un nuovo
rivoluzionario.
La girella carinese .
Le vostre
segnalazioni
Carini, 3 arresti per
furto
Non promesse ma fatti
a Carini grazie al
neo sindaco Agrsa.
Intervista al
Capitano dei CC di
Carini Ruggiu
Nino Terranova.
Pizzino della
legalità.
Villa Belvedere o la
Casina di Ruggero
La zanzara tigre
Lo sviluppo passa per
le infrastrutture.
DNA SUD
Dragontea
A Cesare quel che è
di Cesare
Cinisi-Terrasini
Continu operazioni
antidroga dei
Carabinieri
Terrasnii: il
parcheggio contestato
Isola: si può fare a
meno di un assessore?
La fiaba del mese
La Madonna di Isola
delle Femmine
Perle tra i rifiuti
Abbiamo Visto per voi
Sport
Memorial P.Borsellino
Orario Treni e Bus
La foto di copertina
Spiaggia
“Arco del
Baglio”
Carini
1
Agosto 2010
“Questa estate, non cambiare, stessa spiaggia stesso mare...”. Le
torride giornate appena trascorse ci hanno fatto correre tutti al
mare, alla ricerca di un po’ di refrigerio. Ma sappiamo in che acque
ci andiamo ad infilare? Forse non tutti sanno che la quasi totalità
della costa carinese è da anni dichiarata “permanentemente non
balneabile” a causa degli scarichi fognari a cielo aperto che
tranquillamente, e tra l’indifferenza generale, arrivano a mare. Ma
si tratta solo di scarichi fognari civili? Oppure c’è dell’altro?
Abbiamo fatto una lunga passeggiata lungo la costa, ed abbiamo
visto che non molto è cambiato rispetto a qualche anno fa. Certo
ora abbiamo il depuratore, ma lo usano principalmente Isola delle
Femmine, Capaci e Torretta. Gli scarichi di Carini sono ancora in
buona parte a cielo aperto o a dispersione nel suolo (e poi
corriamo a comprare l’acqua minerale...).
C’è poi il mistero degli scarichi fantasma, che non poco danno
arrecano non solo a Carini, ma anche alle vicine Isola e Capaci. A
complicare le cose abbiamo nuovamente l’alga rossa, che ormai
prolifera nelle nostre coste con non poca complicità di scarichi
“fantasma” di acque calde e dolci.
Come ogni estate c’è però chi non si ferma o va in ferie. E’ il caso
delle forze dell’ordine, ed in particolare dei Carabinieri, che quasi
giornalmente sequestrano piantagioni che producono quintali su
quintali di droga. A chi andrà quest’anno la “palma” di maggior
produttore? Rivincerà Partinico o i paesi del comprensorio carinese
riusciranno nell’impresa?
Per rimanere in tema legalità: qualcuno si è lamentato che
scriviamo troppo di mafia, delle cose che non funzionano nel
nostro territorio, che
critichiamo troppo.
Il sig. Vito Lo Piccolo ha smarrito circa
Qualcuno si è pure
un paio di mesi fa un anello di oro
permesso di dire
giallo con incise le iniziali L.V., a cui è
qualche parola di
legato da particolari ricordi affettivi.
troppo a qualche
Chiunque ne avesse notizia può
nostro collaboratore
contattare la Redazione.
ed ha magari disdetto
qualche contratto
pubblicitario per non
avere problemi. Così come qualcun altro ci suggerisce di non
trattare determinati argomenti se non vogliamo vedere fuggire i
nostri inserzionisti. Il Vespro è nato nel 2005 proprio per questo,
per dare le notizie che gli altri non danno, per dare voce a chi voce
non ha e se qualcuno pensa che noi, in cambio di 30 denari,
cambiamo linea editoriale si vede che non ci conosce bene.
Vedrete nei prossimi numeri...
Una errata corrige relativa allo scorso numero: un nostro
collaboratore nell’articolo “La porta di ponente” ha confuso il
nome della persona a cui è dedicata la strada che non è Francesco
Morello ma “Avv. Angelo Morello”. Ce ne scusiamo con i lettori e
con i familiari. Buon Agosto a tutti. (a.c.)
2
Agosto 2010
di Ambrogio Conigliaro
Goletta Verde a Carini:
a Ciachea il mare è… una fogna!!!
Nozze d'Argento per la Goletta Verde
di Legambiente, che per il 25° anno
consecutivo è in giro per i nostri mari
ad analizzare la qualità dell'acqua delle
coste italiane. E dopo 17 anni Goletta
torna nel golfo di Carini: era il 1993
quando organizzammo come
circolo “Gatto Bianco” di
Legambiente una cena di
raccolta fondi per Goletta
Verde, che in quei giorni si
trovava ancorata ad Isola delle
Femmine, lo stesso anno che
organizzammo un convegno sul
depuratore consortile di Carini
bloccato da anni all'Assessorato
R e g i o n a l e Te r r i t o r i o e
Ambiente, ma anche lo stesso anno
che organizzammo “Spiagge Pulite”
nella spiaggia dell'Arco del Baglio,
trasformata da anni in discarica,
restituendola ai carinesi.
Nei giorni scorsi Goletta è tornata a
Carini, per verificare
se qualcosa è
cambiato da allora. In
effetti i cambiamenti
in parte ci sono stati:
il depuratore è stato
costruito in territorio
di Carini e funziona a
pieno regime per i
consorziati (Carini,
Capaci, Torretta, Isola
delle Femmine e ASI),
tranne che per la
maggior parte degli
scarichi di Carini che
ancora vanno
Conferenza stampa di Goletta Verde a Palermo lo scorso 22 luglio
Il prelievo dei campioni di acqua
direttamente a mare o nelle falde
acquifere del sottosuolo;
sono state demolite qualche centinaio
di case abusive sul lungomare (ma ne
restano almeno 10 volte tanto da
abbattere);
è stato recuperato qualche tratto della
costa ma in compenso in una zona
gravata da 3 vincoli ambientali è stato
realizzato un mostro di cemento
armato da 30.000 metri quadri che si
vede persino da Ustica. Per la
Soprintendenza è bastato mettere
qualche alberello rinsecchito sul tetto
ed il “paesaggio” è salvo.
3
Gennaio 2010
4
A b b i a m o
accompagnato lo
Agosto 2010
scorso 25 giugno i
tecnici di Goletta
Verde a fare un campionamento delle
acque marine nello scarico delle
“acque piovane” della Zona Industriale
di Carini. Non era una giornata di
pioggia ma dal condotto arrivava a
mare una strana acqua di colore
b i a n c a st ro, p u z zo l e n te e c o n
temperatura di 25 gradi. Tutta l'area di
mare davanti allo scarico aveva un
colore biancastro (vedi foto).
A circa 500 metri di distanza si trova lo
scarico del depuratore consortile, ma li
l'acqua del mare, a guardarla, è
pulitissima; anche perché il depuratore
dovrebbe ancora utilizzare il pennello a
mare per scaricare ad alcune centinaia
di metri dalla battigia.
Lo scarico delle “acque piovane” dell’ASI
Lo scarico “fantasma” si trova
comunque a circa 1000 metri di
distanza dal primo lido della spiaggia di
Capaci – Isola delle Femmine. Li il mare
è da sempre considerato balneabile e
non è presente alcun divieto…
I dati analizzati dal laboratorio di
Goletta Verde hanno assegnato allo
scarico analizzato 2 faccine tristi,
ovvero FORTEMENTE INQUINATO. Le
analisti hanno riscontrato
Enterococchi intestinali maggiori di
400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli
maggiori di 1000 UFC/100 ml. In Italia,
in base alle nuove direttive europee, il
limite per dichiarare non balneabile un
tratto di costa è di 100 UFC/100 ml;
considerate però che in alcuni stati
degli USA (ad esempio le Hawaii) il
limite di legge per dichiarare non
balneabile un tratto di mare è di 7
UFC/100 ml.
Rimangono almeno un paio di dubbi:
passeggiata lungo la costa carinese,
o
r m a i d a a n n i “d e c re tata ”
1) cosa ci fa la cacca umana negli
dall'assessorato
Territorio e Ambiente
s c a r i c h i
dell'acqua
piovana della
z o n a
industriale?
2) perché l'acqua
ha questo
c o l o r e
biancastro ed
è calda?
Gradiremmo qualche
risposta, che
possibilmente non sia
la stessa che ci diede
qualche anno fa la Foce del torrente Ciachea, sullo sfondo la spiaggia di Capaci - Isola
dottoressa Ufficiale
della Regione Siciliana
Sanitario di Carini: “così come ci sono le “permanentemente non balneabile”,
piogge acide, a Carini abbiamo le ed abbiamo realizzato un bel
piogge calde…”; ma la spiegazione FOGNATOUR.
Si parte dal Torrente Ciachea, croce e
delizia della situazione scarichi a Carini.
Un tempo era il punto dove si
concentravano gli scarichi fognari di
Capaci, Torretta, parte di Carini ed un
paio di condotte innominabili che
qualcuno però assegnava alla
Cementeria di Isola delle Femmine ed
alla Zona Industriale di Carini. Da
quando è in servizio il depuratore
consortile in teoria non dovrebbe
scaricarvi più nessuno, ma le tracce
evidenti sul posto dicono esattamente
il contrario. Qualcuno ci scarica, anche
se non costantemente. Chi sarà mai?
A circa 500 metri in direzione Carini
troviamo lo scarico delle acque
piovane e della pulizia dei piazzali (così
ci è stato riferito…) della Zona
Industriale di Carini. Nelle giornate di
sole non dovrebbe esserci presenza di
acqua,
ma lo scarico è invece sempre in
potrebbe anche essere un'altra: vuoi
funzione,
notte e giorno. Anzi proprio
vedere che a Carini abbiamo una
di
notte
alcune
volte si vede il vapore
sorgente termale e non ne sapevamo
che
sale
dallo
scarico,
vapore che è
nulla?
Ma non ci siamo limitati allo scarico possibile seguire a ritroso addirittura
fantasma, abbiamo fatto una bella attraverso i tombini che vanno verso la
Zona Industriale di
Carini. L'acqua che
fuoriesce da
questo mausoleo
del mare cambia
spesso colore:
a l c u n e v o l te è
trasparente,
alcune volte
biancastra, altre
ro s s i c c i a m a è
capitato di vederla
pure blu. Magari
nella Zona
Industriale di Carini
ci
sono degli strani
Letto del torrente Ciachea, sotto il ponte autostradale
Acque piovane ANAS
fenomeni metereologici ed alcune
volte piove acqua calda, mentre altre si
alternano delle piogge colorate…
Proseguiamo in direzione Carini, ci
spostiamo di appena 200 metri e
troviamo un altro scarico fantasma:
questa volta è quello delle acque
piovane dell'ANAS, in prossimità dello
svincolo di
Carini. Il sole
è sempre
splendente,
anche perché
siamo a luglio
ed in piena
estate, ma
anche da qui
arriva a mare
un bel po' di
“acqua”. Fa Acque piovane ANAS
abbastanza puzza ed ha un colore tra il
blu scuro ed il nero. In passato anche
qui è capitato di trovare acqua
rossastra e molti
subacquei ci hanno
c o n fe r m a t o c h e
spesso i fondali in
questo tratto anno
un colore tra il rosso
ed il blu. Sarà un
altro fenomeno
meteorologico della
zona? Magari se
chiediamo all'ANAS
scopriamo una
n u ova att ratt i va
turistica per Carini.
A meno di 150 metri,
5
Agosto 2010
dove a primavera si
è arenato il
capodoglio, c'era
una volta… un
sottopasso
pedonale che
consentiva di
raggiungere il
mare dal lato
monte autostrada (dalla via Vespucci).
Immondizia e sabbia ormai se ne sono
impadroniti tra l'indifferenza generale.
Sottopasso pedonale per raggiungere il mare...
6
I g n o r i a m o metri prima, sotto un cumulo di
volutamente le macerie, si intravede un grosso tubo
Agosto 2010
migliaia di case che arancione dal quale escono liquami
ancora affollano il
lungomare, dove non si
capisce perché non si è mai
intervenuto per
regolamentare gli scarichi,
anche con delle semplici
fosse imhoff, e dove invece
la quasi totalità delle
costruzioni presenti scarica
direttamente a mare o
attraverso fosse a
dispersione che vanno a
mare.
In molti tratti la situazione è
migliorata: vuoi perché Uno dei due scarichi fognari di Villagrazia di Carini
molte case sono state
puzzolenti. E' uno dei due
demolite (oltre 200), vuoi perché in scarichi a cielo aperto di
estate alcuni torrenti dove sono Villagrazia di Carini. In teoria
presenti liquami vengono captati a sia questo scarico che quello
monte ed usati per scopi irrigui, successivo proprio al Lido
rimanendo asciutti in prossimità della Azzurro, non dovrebbero
battigia.
più esistere da tempo. Già lo
Arriviamo così nei pressi del Lido scorso anno l'allora Sindaco
Azzurro, fino agli anni '60 spettacolare La Fata ci disse che era stata
spiaggia con tanto di cabine e lido realizzata la condotta
attrezzato, luogo di ritrovo di tutti i fognaria (vedi Il Vespro di
giovani carinesi e non solo. Circa 150
agosto 2009 pag. 28) per convogliare
questi scarichi verso il depuratore di
Ciachea. Mancava solo l'allaccio del
contatore Enel per avviare le
pompe di sollevamento. Mi sa
che siamo sempre allo stesso
punto, confidiamo nel nuovo
Sindaco Agrusa e ad una
maggiore incisività.
Pochi metri e troviamo lo scarico
più grande di Villagrazia, per
l'occasione trasformato in
piccolo laghetto. A meno di 500
metri centinaia di persone
sguazzano felicemente
nell'acqua apparentemente
pulita, ignorando la tabella con il
Lo stesso scarico “vista mare”...
I “Fatti” sui quali avremo mai una risposta?
Illuminazione pubblica
Sono trascorsi 1513 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di maggio 2006 pag. 5.
in strade private:
Illuminazione pubblica Sono trascorsi 1190 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di aprile 2007 pag. 19.
via Papa Giov. Paolo II:
Edicola votiva
“scomparsa”:
Sono trascorsi 997 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di ottobre 2007 pag. 11.
Caso Helg:
Sono trascorsi 837 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di marzo 2008 pag. 2.
Mercatino
alla Zona PEEP:
Sono trascorsi 601 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di novembre 2008 pag. 4.
Palestra dedicata
a Ciro Genova:
Sono trascorsi 487 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di marzo 2009 pag. 27.
Raccolta
differenziata:
Sono trascorsi 456 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di aprile 2009 da pag. 3.
Castello usato
come ristorante:
Sono trascorsi 425 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di aprile 2009 da pag. 3.
Stazione metrò
di Piraineto:
Sono trascorsi 212 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di gennaio 2010 a pag. 16.
Capodoglio arenato:
Sono trascorsi 183 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di febbraio 2010 a pag. 2.
Presepe Vivente 2009: Sono trascorsi 153 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di Marzo 2010 a pag. 4.
Lo scarico del “Lido Azzurro”... una volta!!!
della Pro Loco
di Carini
guidata allora
da Pietro
Manicioto.
Ricordo Totò Lo
Piccolo che si
presentò
dapprima a
cavallo per poi
tornare con il
trattore e
carrello a
rimorchio per
aiutarci a
rimuovere i
rifiuti più ingombranti. Vennero pure i
responsabili della Capitaneria di Porto
di Isola delle Femmine, a controllare
divieto di balneazione, anche perché
qualcuno giustifica lo stesso con la
mancanza di addetti al salvataggio.
A p ro p o s i to d i q u e sta
spiaggia vorrei fare alcune
considerazioni. Un tempo era
la spiaggia attrezzata
dell'hotel Azzolini: ricordo da
bambino le cabine
prefabbricate, gli ombrelloni
e le sdraio; il mare
trasparente e la sabbia
finissima e compatta. Poi
costruirono di tutto,
realizzarono praticamente
dei condomini, comprese
tante casette prefabbricate
che ben presto si
trasformarono in cemento.
Poco dopo Azzolini
abbandonò l'area a causa
degli scarichi fognari diretti a
mare.
500 metri dopo lo scarico del “Lido Azzurro” ...
Che senso ha costruirsi una
cosa stessimo combinando e per
casa praticamente sulla sabbia e li ricordarci il rispetto della legge per
stesso scaricare la fogna… per poi farci quanto riguarda la rimozione delle
il bagno ?
alghe (…) che sono proprietà dello
Per anni la spiaggia divenne una specie Stato e si rischia l'arresto. Noi ci
di discarica, fin quando nel 1993 non la e r a v a m o f a t t i a u t o r i z z a r e
pulimmo con una bella giornata di preventivamente dal Contrammiraglio
v o l o n t a r i a t o o r g a n i z z a t a d a Comandante la Capitaneria di Palermo
Legambiente con la collaborazione
Spiaggia dell’Arco del Baglio: 1993
7
(ai tempi Petralia).
F u l ' o c ca s i o n e
Agosto 2010
buona per fargli
vedere che invece
delle alghe il nostro interesse era
rimuovere tutti gli scarichi abusivi, le
piazzole di cemento e tonnellate di
immondizia.
Le due foto sotto sono state scattate
nello stesso posto a distanza di 17 anni.
Oggi la spiaggia è affollatissima, ed un
paio di carinesi ne hanno preso spunto
per mantenerla pulita (a proprie spese
e con il contributo di alcuni cittadini),
per preoccuparsi che le macchine non
creino confusione e per offrire un
minimo di servizi con una rivendita di
bibite e panini.
Ci campano
onestamente un
paio di famiglie e
tutti siamo più
contenti. Magari
potrebbe essere la
buona occasione da
parte del Comune
di Carini per
affidargli la
gestione di questo
piccolo tratto di
s p i a g g i a ,
possibilmente
senza trasformarlo
in discoteca come
accaduto in altri
posti. Mentre è
i n co m p re n s i b i l e
come la Capitaneria
di Porto consenta la
sosta abusiva di decine di barche
sull’arenile, che alla prima occasione
vengono messe in acqua per partire
sfrecciando tra i bagnanti.
Anche questo merita una risposta
esauriente, noi saremo qui ad
aspettarla.
Spiaggia dell’Arco del Baglio: 2010
8
Agosto 2010
Gentile Redazione,
sono un lettore del Vostro Giornale (quando riesco a
trovarne una copia).
Desidero discutere di un gravissimo problema che, a parere
mio, è sottovalutato da molti cittadini o per meglio dire che
“forse viene evitato dai loro pensieri”. Mi riferisco al fatto
che molti bagnanti, non curanti dell'aspetto orribile
dell'acqua lungo la costa
sabbiosa del nostro
litorale, ignorando il
pericolo a cui si può
certamente essere
esposti, non trovano di
meglio che immergersi
nel mare utilizzato come
scarico di fogna. Infatti,
malgrado siano stati
apposti dei cartelli (a
parere mio in numero
insufficiente, posti in
luoghi poco visibili, che
non danno l'idea del
pericolo perché troppo
piccolo ed inadatto è il
loro pannello
descrittivo), riportanti Lo scarico segnalato dal nostro lettore
un'ordinanza del Sindaco
che vieta la balneazione in un tratto di costa di circa 6 Km, la
spiaggia è costantemente affollata. L'Ordinanza, emanata
prima dell'inizio della stagione estiva, è chiarissima e molto
puntuale. Riporta finanche le coordinate geografiche del
tratto interdetto alla balneazione, ed ulteriori indicazioni
che escludo possano essere male interpretate o che
possano indurre all' equivoco. Basterebbe solo trovare i
cartelli di divieto, riconoscerli e riuscirne a leggere il
contenuto della descrizione. Ho notato che, attraverso una
struttura interrata in cemento proveniente per dritto dalla
via Mattarella (fogna pubblica), sfocia in mare un piccolo
ruscello di melma o, per essere meno drastici, un ruscello di
liquido dal colore poco rassicurante e dalla fetida
profumazione. Ho capito subito il pericolo che ho evitato
grazie alla mia voglia di capire cosa stesse succedendo! Ho
invitato alcuni bagnanti e conoscenti a rendersi conto come
me di ciò che avevamo di fronte, ma non credo di avere
avuto una grande capacità di convincimento, perché, a
pronta risposta, mi
venne detto: “fa
caldo……. e che cosa
può capitare, è sempre
così, ……. non mi è
successo mai niente”!
( R I S P O S TA N O N
INTELLIGENTE). Ma non
mi arrendo e chiedo il
Vs . a i u t o , p e r c h é
ritengo inaccettabile la
superficialità con la
quale si consente di fare
il bagno ai bambini in
quella zona! Non
c o n o s c o
l a
certificazione rilasciata
dal Laboratorio che ha
condotto gli esami (se
mai fatti) e non conosco
il livello di inquinamento riscontrato, ma purtroppo
l'inquinamento c'è ed è pure esteso e l'inquinamento non
può essere trattato con questa superficialità!!! Vi chiedo
pertanto di aiutarmi ad illuminare il buio di chi non vuole
vedere. Non so se il Vs. Giornale ha trattato di recente
l'argomento. Eventualmente Vi prego di riproporlo ancora
una volta e magari con parole diverse da quelle mie,
risultate poco convincenti , riusciremo ad accendere la luce
su un problema riguardante la salute pubblica.
Grazie per l'attenzione
Francesco Fransè
9
Sbagliare è umano, perseverare non depone a favore
Agosto 2010
di Fabio Zerillo
Le vie antiche del centro
storico di Carini sono
c a ra t t e r i z z a t e d a l l e
tipiche pietre usate per
tracciare i borghi antichi;
è una soluzione magari
non originale però
utilizzata in tanti luoghi di
Sicilia e d'Italia in genere.
Gli anziani carinesi però
ricordano stradine a metà
tra terra battuta e pietre,
circondanti la vecchia
Carini, ovvero il
patrimonio che si
vorrebbe valorizzare in via Santa Caterina - via Don Bosco
senso turistico. Le tipiche
balate furono adottate dagli anni venti secolo scorso,
quando le automobili erano oggetti proveniente da un
mondo sconosciuto e più che le biciclette potevano le
scarpe risuolate. Il “benessere” americanizzato del
dopoguerra portò l'automobile a Carini. Oggi le strade
sono sempre quelle e le automobili sono più
grandi, comode e sopratutto non dovrebbero
circolare su queste pietre, belle e delicate, per
niente adatte. In un centro storico che non ha
perduto la sua caratteristica di luogo
d'incontro (semmai sminuita) e che viene
soffocato dall'uso indisciplinato del motore a
scoppio il quadro d'insieme è stonato. Se il
parametro decisionale è la vivibilità, l'errore è
evidente; se fosse la bellezza l'errore è più che
evidente. Però c'è perseveranza. Alcune vie
limitrofe al Corso Umberto I, in evidente stato
di decomposizione dell'asfalto che le
ricopriva, sono state di recente ricondotte alla
decenza, tutelando l'incolumità dei passanti
che tra buche e pietre qualche livido hanno
portato a casa, nel corso di qualche anno.
Gran parte dei problemi causati alle stesse
strade, circondate da palazzi e senza adeguate
distanze tra loro, sono dovuti al passaggio dei
veicoli, giacché non furono costruite che per
l'uomo. Se l'esaltazione politica verso il centro
storico e zone limitrofe, vissuta durante la
recente campagna elettorale, ha dato adito a
sogni sarebbe bene tornare con i piedi per
terra giacché non si capisce come far convivere
la circolazione quotidiana con quella
straordinaria del turismo organizzato. Ad
esempio vivente citiamo Via Santa Caterina,
ripristinata giusto un'anno fa. L'asfalto e le
pietre nere componevano un'obbrobrio a strati
sovrapposti creato in
tanti tentativi di
rattoppo e restauro
andati a male e
s i c u ra m e nte n o n
p o t e va n o e s s e r e
esempi di sicurezza
stradale per la
cittadinanza. L'attuale
copertura lascia però
perplessi dato che
non si è scelto
l'asfalto, quindi
privilegiare e
agevolare le
automobili, ma la
pietra, sicuramente
meno adatta (nei dintorni anche Via Giuseppe Mazzini e
Via Guglielmo Marconi sono aperte alla circolazione e
mantengono la pietra per la base stradale ). Il passaggio
dei veicoli, con la loro pesantezza, le accelerazioni e le
frenate ha ridotto a male le pietre posate un'anno fa.
10
Oltretutto la presenza nelle vicinanze
Febbraio
2010 di una scuola non ha ridotto il traffico.
Agosto 2010
Risultato: il colore delle pietre è già
coperto da quello nero degli pneumatici, semplicemente
rotte, spizzicate,
disallineate (questo solo
per le signore che possono
permettersi il tacco a
spillo); alcuni ciottoli ogni
ta n t o s i sta c c a n o e
scoppiettano fragorosi. A
questo punto ci vorrebbe
qualche piccolo intervento
di ripristino, ovviamente da
fare a spesa del
contribuente e del bilancio
comunale che ha già
pesanti fardelli sulle spalle.
Nell'ambito della gestione
d e l l a c o s a p u b b l i c a Piazza Duomo con le “balate”
bisognerebbe anche
preventivare, usando lungimiranza nelle scelte anche
impopolari ma utili nel lungo periodo, se fare una cosa
bella significhi anche farla utile alla cittadinanza. Lo
scopo di abbellire il centro storico e far finta che sia
predisposto fin d'ora allo sviluppo, turistico oppure no, è
lodevole; far finta che non esistano le automobili o i
cittadini che le usano senza una sola alternativa invece
non rende un servizio alla collettività, semmai qualche
spreco che non possiamo permetterci in tempi di
recessione economica. Lo spreco in questione non è
soltanto dovuto alla
gestione di una singola
strada ma deve essere
commisurato a tutto
ciò che la circonda.
Evitare di spendere per
creare un piano
traffico, inutile visto
che la massa di veicoli
non è gestibile con le
s t r u t t u r e
a
disposizione, e ,magari,
sperimentare la
chiusura al traffico
normale di alcune zone
strategiche in orari e
periodi da concordare
con chi lavora in questa zona (e necessita di suolo
pubblico per carico/scarico o quant'altro), potrebbe
essere più efficace che far degradare strutture pubbliche
e non garantire ai pedoni libera circolazione senza farsi
venire il torcicollo perchè qualcuno potrebbe non
fermarsi in tempo a causa del fondo scivoloso.
11
Aprile 2010
12
di Natale Parisi
Agosto 2010
Totuccio: “Un nuovo rivoluzionario”.
Metodo politico: La Bi-Zona all'Oronzo Canà
Come state cari amici miei? Io bene !
Vi sono mancato?
Riprendo la mia solita rubrica mensile, ringraziando
sempre Il Vespro che mi ospita, per proporVi una
riflessione!
Prendo spunto da un comunicato di Sinistra Ecologia
Libertà e pubblicato su facebook che riporto in corsivo:
“Durante l'ultimo consiglio comunale tenutosi a
Carini per approvare il bilancio di previsione i due
consiglieri comunali del Pd che dovrebbero essere
dell'opposizione ma che forse non hanno capito come
si fa, hanno votato negativamente insieme agli altri 6
astenuti dell'opposizione 150 mila euro di
finanziamenti esterni, giustificando la loro posizione
con la scusa di non essere riusciti a conoscere il
bilancio nella loro completezza, forse per inesperienze
o per non conoscenza del loro ruolo di vigilanza e
difesa dei diritti dei cittadini carinesi che li ha investiti
di un mandato che al momento non stanno svolgendo
correttamente. Tali fondi sono stati destinati ad un
capitolo di bilancio nell'ambito dei servizi a rete che
prevede la pulizia dei tombini delle fognature invece
di destinarli, come si era preventivato, a combattere
l'abusivismo edilizio della fascia costiera. Questi fondi
che, se non venivano utilizzati andavano persi, sono
andati ad una cosa che dovrebbe essere di
competenza dell'ATO1.
Forse questi due Consiglieri hanno dimenticato o non
vogliono ricordare la loro tradizione politica che da
Nino Mannino si è tramandata attraverso le lunghe
battaglie di gente che hanno lavorato per abbattere
le case abusive a mare.
Come volevasi dimostrare il Pd non riesce mai a fare
una vera e propria opposizione, l'abbiamo visto in
parlamento, all'ARS e adesso anche a Carini.
Complimenti ragazzi, continuate così.”
Sempre su facebook seguono commenti diretti o a
evidenziare che si è trattato di una ingenuità, altri a
rimarcare che non si è trattato d'ingenuità ma di
incompetenza che un partito come il PD non può
permettersi!!!
Cosa penso io?
Ed espongo il mio personale punto di vista. Non si può
più negare l'evidenza (sic!). A Carini, come nel resto del
Paese, La sinistra dimostra nei fatti di voler continuare
a condurre un metodo che nel fantacalcio è la bi-zona
all'Oronzo Canà, la famosa tattica del 5-5-5. Mentre i 5
difensori avanzano, i 5 attaccanti retrocedono, così gli
avversari, si confondono e pensano: ma questi stanno
giocando in 15!!
Vogliamo tutti sperare che dietro questa simpatica
formula non si nascondi invece una visione
inquietante…
L'enigmatico modo di procedere della sinistra crea
confusione non solo negli avversari politici, ed è il male
minore, ma soprattutto nell'elettorato e nei cittadini.
Quale la causa?
Mi permetto di azzardare un'ipotesi!
In una recente intervista rilasciata a "La Stampa",
Enrico Letta, in risposta a quanto dichiarato da Carlo
De Benedetti, afferma che "il PD non è una balena
arenata, ma è come il pesciolino Nemo, che con
intelligenza ha indicato ai suoi simili come fuggire
dalla rete dei pescatori che li aveva imbrigliati”.
Il paragone non è così campato in aria: Nemo ha la
parte sinistra atrofizzata, boccheggia e sta in un
acquario, mentre altri cercano di risolvere i suoi
problemi".
Per stare in tema disneyano: "se puoi sognarlo, puoi
farlo".
Il PD deve quindi cominciare a sognare. E a far
sognare.
Affettuosamente
Natale Parisi
Segretario IdV - Carini
13
Giugno 2010
14
Agosto 2010
La girella carinese
La rotonda antistante lo svincolo autostradale di Carini
è simile ad un gioco d'azzardo, con protagonista una
pallina d'avorio che sbatte impazzita sulle sue pareti,
veloce e capricciosa, fino a fermarsi mossa dal caso. Se
si è puntato sul numero vincente si vince e si è contenti,
altrimenti non tanto. Lapalissiano. Scenario del tutto
simile si può avere per strada, anche se non dovrebbe
accadere. Perché non è previsto che una rotonda possa
far salire l'adrenalina come in una sala da gioco. Eppure
accade anche per strada e l'unica cosa che si può
vincere è l'evitare incontri sgraditi contro qualche altro
malcapitato automobilista, ignaro di partecipare ad un
gioco collettivo così audace. Lo scenario è quello della
nuova rotonda piazzata innanzi il neonato centro
commerciale Poseidon. Un'opera quantomeno
necessaria. La mole di traffico che effettivamente
transita per lo svincolo di Carini è superiore di gran
lunga per effetto delle sopravviventi attività della zona
A.S.I. e dell'incremento demografico fin qui costante.
Purtroppo da sola non è sufficiente a garantire il
deflusso nel migliore dei modi ed evitare situazioni di
intasamento o difficoltà di competenza della Polizia
Locale che a causa del più che esiguo numero di unità
lavorative non può essere presente come sarebbe
di Fabio Zerillo
necessario. Sarebbe stato utile accoppiare delle
modifiche alla struttura dello svincolo che
ultimamente ha comportato per gli utenti discrete
code in ingresso dalla direzione Trapani. Le due
strutture stradali sembrano slegate tra loro e poste a
dislivello che rende difficoltoso l'usufrutto. Purtroppo
nemmeno lo svincolo in entrata direzione Palermo è
bello a vedersi: l'ingresso stretto e lungo potrebbe
creare delle grosse difficoltà nel caso di utenti che non
prendano bene la mira tra i muri o per gli
autotrasportatori. Magari si potrebbe segnalare
meglio i limiti di questi, onde evitare pericolose
correzioni in caso di maltempo o velocità eccessiva. Il
limite di velocità è quello previsto per tali situazioni
però l'errore umano è sempre in agguato e non
bisogna mai sopravvalutare l'uomo alla guida. La
rotonda in sé ha altri elementi che fanno sperare in un
miglioramento del livello di sicurezza. Per esempio,
dopo la sbornia dell'apertura del Poseidon, gli utenti
che hanno affrontato la rotonda hanno trovato
difficoltà nel comprendere le precedenze (almeno
quelli che han provato).
L'uso della segnaletica è fondamentale in area
d'incrocio e sarebbe d'uopo verificare costantemente
la posizione delle segnalazioni di precedenza. In
questo caso nemmeno le regole son chiare però si
potrebbe uniformarle concedendo il passaggio a
chi già impegna la rotonda, difficile se il cartello e la
segnaletica orizzontale sono stati aggiunti in
momenti differenti, forse dovuti alla fretta
dell'apertura. Magari sarebbe stato meglio cercare
di completare l'infrastruttura prima di aumentare il
flusso del traffico. Da notare la disinvoltura
(troppa) dei cittadini, abituati a ben altra
indifferenza alle regole. Vale la pena soffermarsi un
attimo sui volti “innocenti” di chi tira dritto come se
non ci fosse alcuna segnalazione, perché sono
degni di un palcoscenico su cui va in scena l'opera
“La prevaricazione”. Ci sarebbe bisogno di
completare il lavoro fin qui svolto sostituendo i
delineatori provvisori con qualcosa di più visibile,
sicuro ed efficace in modo da rendere omogeneo il
percorso della rotatoria stessa che oggi diventa
indistinto con Via Ciachea. Le attuali isole di traffico
sembrano troppo larghe e sopratutto basse per
avere buona riconoscibilità. Abbisognano di
segnalazioni adeguate. Questo agevolerebbe
sicuramente gli utenti del Poseidon e magari
renderebbe più gradita e comprensibile la rotonda
ai carinesi, che fin qui lamentano spesso del fondo
e dei rischi della libera interpretazione. Sarebbe il
giusto complemento per il lavoro fin qui svolto ma
necessariamente da completare al più presto per
rendere gradevole, più sicuro e accogliente lo
zerbino d'ingresso alla porta di Carini.
15
Agosto 2010
La lettera che segue è arrivata ad un nostro sponsor, che ha investito sul nostro territorio e
che crede nel nostro territorio. La pubblichiamo per stimolare quanti coinvolti nell’oggetto
della segnalazione a fare di più, anche perché, francamente, fare di meno è veramente
impossibile...
Buongiorno, mi chiamo Cristiano Cassini e sono di Verona.
Mi reco spesso in Sicilia per motivi lavorativi e precisamente nelle vostre zone.
Ho sempre guardato con attenzione le Vs. comunicazioni pubblicitarie ed è capitato che la mia azienda noleggi vetture da
voi.
La mia mail non è inerente al Vs. servizio che reputo ottimale ma in relazione al problema della pulizia delle strade (cumuli di
spazzatura e altro) che ho visto lungo la strada per recarmi presso la Vs. sede per il ritiro delle auto (itinerario che
pubblicizzate molto bene anche all'aeroporto).
Ora mi chiedo:
come potete permettere che le amministrazioni pubbliche dei comuni di Carini e Cinisi lascino le strade in questo dissesto ed
abbandono? Le aiuole sono stracolme di spazzatura (vedi incrocio Impastato), non c'è una gestione con i decespugliatori dei
bordi stradali, ci sono decine di metri a lato dei cassonetti pieni di sacchetti di spazzatura abbandonati.
Non credo che i turisti, risorsa di cui voi credo abbiate bisogno e su cui puntate, possano tornare in Sicilia dopo aver visto
scene del genere!
Ciò che mi permetto di chiedervi è se Voi, come azienda, mai avete denunciato le autorità pubbliche affinché possano
rendersi conto dello sfacelo in cui stanno abbandonando il territorio. Credo che un'azienda come la Vostra che vive sul
turismo e che ha tutto l'interesse di creare valore in queste zone NON DEVE ACCETTARE e ha il dovere di pretendere dei
servizi pubblici adeguati alle persone. Neppure gli animali vivono in tale devastazione!
Certo di aver sollevato un problema che condividete e sperando che possiate dare una mano con la Vs. attività a contribuire
al miglioramento della situazione, vi auguro un buon lavoro!
Cordiali saluti
Dott. Cristiano Cassini
16
INTERCETTATI MENTRE FUGGONO CON GIOIELLI
E DENARO FRUTTO DI UN FURTO, TRE CARINESI
ARRESTATI DAI CARABINIERI.
Agosto 2010
Avevano scelto il pomeriggio di una giorno d'agosto per
compiere il loro colpo, un furto all'interno di un
appartamento. La refurtiva avrebbe assicurato quanto
necessario a trascorrere il periodo delle vacanze. A
quell'ora all'interno dell'abitazione non ci sarebbe stato
nessuno: tutti sono al mare nel caldo pomeriggio, ed
avrebbero avuto via libera per operare in tranquillità.
Ma non avevano fatto i conti con i Carabinieri della
Compagnia di Carini, che durante il periodo estivo
intensificano l'attività preventiva di controllo del territorio
nelle fasce orarie particolarmente sensibili, così come
disposto dal Comando Provinciale di Palermo.
I tre carinesi:
BALSAMO Gaetano, carinese classe '75,
disoccupato, incensurato, ivi residente in via Speranza;
AMATO Alessia, carinese classe '87, casalinga,
incensurata, ivi residente in via A. da Messina;
PISANO Francesco, carinese classe '85,
disoccupato, pregiudicato ivi residente in via S. Anna,
avevano scelto la casa di un loro concittadino come
obiettivo della giornata.
Il colpo sembrava essere riuscito con successo quando,
alle ore 16:30 circa, i tre erano riusciti a darsi alla fuga
all'arrivo dei proprietari dell'abitazione. Le vittime del
furto li avevano colti all'interno della casa ma la loro
scaltrezza gli aveva permesso di fare rapidamente perdere
le proprie tracce.
Il bottino era costituito da denaro ed oggetti in oro, i tre si
erano anche impossessati delle fedi nuziali della
malcapitata coppia e proprio questo oggetto ha incastrato
la banda.
Immediatamente diramate dalla Centrale Operativa della
Compagnia Carabinieri di Carini le ricerche, i tre soggetti
sono stati fermati ad un posto
di controllo eseguito dalla
Stazione Carabinieri di Isola
delle Femmine al confine del
territorio con Palermo. Il fiuto
dei militari ancora una volta è
stato premiato.
Addosso ai tre soggetti sono
stati rinvenuti oggetti in oro e
Amato Alessia
fedi nuziali di provenienza
ingiustificata. Il tutto è stato
nelle ore successive
riconosciuto dalle vittime del
furto, gli stessi tre soggetti sono
stati riconosciuti dai proprietari
come quelli sorpresi all'interno
dell'abitazione. I tre sono stati
immediatamente arrestati.
Espletate le formalità di rito
sono stati custoditi presso le
camere di sicurezza della
Compagnia di Carini in attesa
del rito direttissimo, che si è
Balsamo Gaetano
celebrato stamane presso il
Tribunale di Palermo al termine
del quale BALSAMO ed il
PISANO sono stati inviati ai
domiciliari mentre la AMATO
all'obbligo della presentazione
alla P.G.
Palermo, 4 agosto 2010
Pisano Francesco
17
Luglio 2010
18
Agosto 2010
Non promesse ma fatti a Carini
grazie al neo-sindaco Agrusa
Poco più di un mese da quando è in carica il neosindaco Giuseppe Agrusa, che già si respira a piccoli
passi una nuova aria a Carini. Dopo qualche
settimana la situazione rifiuti è migliorata, maggiori
servizi per i cittadini e soprattutto strade più pulite e
meno disastrate. Già da circa un mese è stato fornito
ai cittadini un ulteriore servizio gratuito: quello del
ritiro dei rifiuti ingombranti a domicilio. Basta
chiamare ai numeri 800 942 559 (numero verde
ATO PA1), allo 091 8611354 e infine al 334 6718410
e tutti i rifiuti pesanti, per così dire ingombranti,
quali elettrodomestici, materassi, o piccoli pezzi di
arredamento, vengono smaltiti in brevissimo tempo
e da personale addetto al settore. Sicuramente un
grande passo, quello fatto dal Sindaco di Carini,
Giuseppe Agrusa, il quale sostiene che siamo solo
all'inizio: “in campagna elettorale ho preferito non
fare promesse, io amo i fatti, certo siamo all'inizio, ci
saranno ben 5 anni di duro ed intenso lavoro, mi
batterò affinché il Comune di Carini e quindi tutti i
miei cittadini possano vivere meglio! Questo paese
può crescere, migliorare e soprattutto occorre anche
la collaborazione di tutti i cittadini. La sinergia di
forze sicuramente aiuta tutti”.
Certo senza dubbio, il nuovo Sindaco di Carini, sta
svolgendo con zelo il suo lavoro, in un solo mese
miracoli non se ne possono fare. Ma senza dubbio
qualcosa ha già fatto. Inoltre a luglio l'assessorato
di Flavia Fontana
regionale territorio e ambiente, ha finanziato un
milione di euro per la messa in sicurezza del Monte
Colubrino e il rifacimento di via Don Sturzo. Quindi
entro un anno sarà riaperta la strada nell'area
industriale di Carini, in sintesi la via Don Luigi Sturzo
sarà ricollegata a quel tratto di strada della zona
industriale di Carini grazie alla realizzazione di
barriere paramassi.
Finalmente dopo tre anni, la situazione si è risolta!
Spiega il Sindaco Agrusa: “è solo questione di tempo,
massimo un anno e la strada sarà nuovamente
Comunicazione finanziamento strada Zona Ind.
Progetti PISU
percorribile”.
Ma ovviamente il Sindaco Agrusa non intende
fermarsi e vuole portare avanti altri progetti per la
cittadinanza carinese. Per quanto concerne il Piano
Integrato Sviluppo Urbano (PISU), il neo Sindaco
sostiene che molto probabilmente ci saranno diverse
opere finanziate: “ma due in particolare credo che
saranno finanziate. Mi riferisco sia al recupero dell'ex
convento San Domenico, detto del Rosario,
finalizzato alla creazione di un centro di servizi per
l'istruzione e la formazione e poi il progetto per il
risparmio energetico e la produzione di energie
rinnovabili presso la scuola media S. Calderone. E
infine al momento voglio anche spendere qualche
parola in merito al Piano Integrato Sviluppo
Territoriale (PIST), mi batterò per il finanziamento dei
lavori per l'allargamento dell'assetto stradale della
S.S.113 nel tratto abitato di Villagrazia di Carini, che
Progetti PIST
19
va dalla via Madonna delle Grazie
alla via Lipari e di due aree
Agosto 2010
adiacenti da destinare a verde di
arredo urbano, finalizzato al miglioramento della
qualità dell'aria. Ancora credo sarà possibile
ottenere il finanziamento per il restauro, la
manutenzione straordinaria e l'illuminazione
dell'Oratorio del SS. Sacramento e infine altra opera
di notevole rilevanza è quella inerente i lavori per la
realizzazione di un parcheggio al
servizio del centro storico e dell'area di
piano Agliastrelli”.
Tanti progetti e tanta voglia di andare
avanti, ma soprattutto tanto arduo
lavoro per tutta l'amministrazione
comunale, che dovrà cercare, come già
sta dimostrando, di dare dei forti
segnali a tutti i cittadini del Comune di
Carini.
“Questi primi messaggi, speriamo che i
cittadini, in primis riescano a captarli e
poi che cerchino anche loro di dare un
vivo sostegno ed aiuto non solo morale
ma anche pragmatico per la crescita del
paese!”
20
Agosto 2010
Intervista al Capitano Giovanni Ruggiu
Comandante della Compagnia Carabinieri di Carini
Le istituzioni preposte al controllo del territorio
lavorano costantemente per garantire il più alto
grado possibile di sicurezza. Quotidianamente la
Compagnia di Carini impiega nel territorio in media
15 pattuglie con compiti di controllo, prevenzione e
repressione di reati e alcune di queste pattuglie
hanno compiti specifici di vigilanza nel centro storico.
Il recente arresto del 1° agosto di tre soggetti, che
avevano poco prima perpetrato un furto in un
appartamento, dimostra l'efficacia dei servizi
intrapresi.
In questi ultimi anni si registrano numerosi furti in
appartamento, questo costituisce una forte
preoccupazione nei cittadini, soprattutto del centro
storico di Carini in cui si concentrano i furti. Cosa si
sente di dire alla gente che chiede tranquillità a
riguardo?
Come si possono prevenire i furti negli appartamenti
e quali consigli dare alla cittadinanza?
I furti in appartamento aumentano nel periodo
estivo, è questo il periodo in cui molti cittadini,
infatti, si assentano dalle abitazioni per un periodo di
vacanza oppure lasciano finestre aperte per far
arieggiare le camere.
Per questo può risultare opportuno avvisare il vicino
di casa della propria assenza per rilevare
un'eventuale presenza di estranei all'interno
dell'abitazione.
Alcuni consigli pratici per evitare o ridurre i furti nelle
abitazioni:
chiamare i Carabinieri se ci sono persone
sospette che si aggirano nei pressi di abitazioni;
ricordare di chiudere il portone di ingresso, le
tapparelle e soprattutto le finestre in particolare ai
piani bassi;
conservare gli oggetti di valore e documenti
personali nella cassaforte o in altro luogo sicuro;
i primi posti esaminati dai ladri, in caso di
furto, sono gli armadi e i cassetti;
nel caso la serratura sia stata manomessa e la
porta sia socchiusa non entrare in casa e chiamare
immediatamente i Carabinieri;
se appena entrati in casa vi rendete conto che
sono entrati malfattori o sconosciuti, non toccate
nulla per non inquinare le prove e telefonate subito
ai Carabinieri.
Si può garantire grazie al contributo di questo
periodico di informazione e cultura a partire da
questo mese, che tra l'altro è il periodo più
preoccupante perché molti vanno in vacanza e
lasciano le proprie abitazioni, maggiore sicurezza ai
cittadini?
Credo di si, soprattutto se il cittadino mette in atto
tutti quegli accorgimenti che le ho appena elencato.
21
Quante possibilità ci sono che un
Agosto 2010
ladro venga scoperto proprio nel
momento in cui sta commettendo il reato?
Ci sono stati diversi arresti in flagranza di furto.
Sicuramente le probabilità aumentano se il cittadino
avvisa tempestivamente i Carabinieri della
consumazione del reato.
Quante denunce per furto negli ultimi due anni?
Tra il 2009 e il 2010 si sono registrate 670 denunce
per furto.
Vuole aggiungere qualche altra indicazione per i
cittadini?
Vorrei invitare i cittadini a non limitarsi a denunciare
la consumazione di un furto ma a segnalare e non
avere remore nel chiamare il numero di emergenza
112 anche quando vengono notati gruppi di persone
o singoli individui che, per il loro atteggiamento,
possono destare sospetto.
Colgo questa opportunità per ricordare ai cittadini
che hanno installato un impianto di allarme o hanno
intenzione di istallarlo, c'è la possibilità di effettuare
un collegamento con la nostra Centrale Operativa per
rendere ancora più tempestivo il nostro intervento
tenuto conto che i furti e le rapine vengono
consumati in pochi minuti. Per ogni dettaglio e
chiarimento in merito, possono rivolgersi ai
Comandanti delle Stazioni Carabinieri.
22
Agosto 2010
Molti di voi lo
conosceranno
“ d i v i s t a ”,
anche perché
non passa
inosser vato,
altri perché
magari lo
avranno visto
esibirsi in
q u a l c h e
occasione:
festa di paese,
animazione,
piano bar… ma
N i n o
Terranova, da
Montelepre, ha un legame particolare con la
“Processione dei Misteri” che ogni anno si tiene nel suo
paese di origine.
Lo abbiamo incontrato per chiedergli quando ha iniziato
a partecipare a questa lunga e partecipata processione,
che dal 1761 ininterrottamente il Venerdì Santo vede
partecipare oltre 400 personaggi nella
rappresentazione delle Sacre Scritture.
“Da bambino” – ci racconta Nino – “ sono stato
coinvolto da mia madre che, come tutte le mamme, si
'nni prianu del suo bambino. Difatti, come è visibile dalle
foto, mia madre si
deliziava con i miei
capelli pettinandoli
con dei vistosissimi
boccoli, look di
quell'epoca di fine
anni '50”.
Nino cresce e
matura in lui il senso
dell'esibizionismo:
“volevo manifestare
la mia creatività, ma
in un contesto di
bello ed evocativo.
Forse la mia
interpretazione più
riuscita è quella di
Mosè tra gli anni '70 e '80. Negli anni della mia maturità
si illumina una consapevolezza con una ed in una
identificazione culturale che ha il sapore di simbolico,
nel percorso della ricerca che l'uomo fin dalla sua
creazione ha rivolto verso Dio. Il percorso comincia dalla
Creazione e termina con la Croce”.
Nel corso degli anni Nino ha interpretato vari
personaggi delle Sacre Scritture: “un processo spirituale
esteriore ed interiore, dove la vanità man mano lascia il
posto ai valori che traspaiono dai quadri viventi da me
interpretati, insieme di valori che ho avuto modo di
sperimentare come validi ed arricchenti. Il tentativo
sincero di mostrare i sentimenti e le passioni umane e
quella sottile dimensione creativa che porta alla
trascendenza, affinché arrivi allo spettatore un misto di
emozioni fra dramma e bellezza, e una chiave di lettura
che possa aiutare a scorgere un riflesso della vicenda
umana che è anche il mistero di Dio”.
23
Agosto 2010
24
Agosto 2010
di Ciccio Randazzo
La Qarinis araba descritta da Idrisi ?
“Quando le pietre parlano”.
Contemplavo una Domenica di Luglio gli antichi
ambienti di Villa Belvedere, immersi in un
verdeggiante contesto, nel quale, i profumi delle
zagare delle melarance secolari si mescolavano con
gli odori dei fichi fiore-frutto in maturazione, e dei
rigogliosi ulivi saraceni che portano ancora i segni di
antiche e prestigiose presenze. L'antichità del luogo è
testimoniata da tanti scrittori del passato, dalle voci
del popolo, dai toponimi e dalle “pietre parlanti”.
E chi quelle pietre le conosce da una vita, sa
ascoltarle.
A sguardo e mente piena, ammiravo la magnificenza
e la bellezza del luogo,
con gioia immensa. Ci sono cresciuto in questo
ambiente di delizie che mi riporta indietro nel tempo,
alla mia fanciullezza, vissuta in assoluta serenità.
Il bisogno di scrivere queste pagine di memorie
affettive e speranze anelate, nasce dall'amore
viscerale per questa mia terra e nello specifico per
questa Villa Belvedere luogo unico, incantevole ed
apprezzato da sempre.
Le memorie personali di amorevoli ricordi si possono
ben intuire; le speranze anelate riconducono, invece,
ad una notizia che parla dell'imminente restauro di
un manufatto del sito: quello attinente alla foresteria
o San Pietro come comunemente chiamato.
Per questo restauro mi permetto un suggerimento ai
progettisti, alle autorità competenti di valutare bene
il taglio del restauro del manufatto, effettuandolo nel
senso conservativo dello stesso.
Non fate asportare, per favore, l'intonaco
rinascimentale, così come è avvenuto anni addietro
per il manufatto della Hosteria,(l'altro plesso che fu
stazione di posta fin dai tempi più remoti).
Restauro, questo ultimo, dicevo, che secondo me, ci
ha restituito con il nuovo intonaco, un “Magazzino
nuovo”con finestre rinascimentali, e non un
manufatto secolare restaurato, come si sperava.
Grazie.
L'occasione mi suggerisce, anche, di tracciare un
piccolo solco storico su Villa Belvedere ed avanzare
qualche ipotesi sulle origini della stessa e della
contrada tutta.
25
N.B. (informazione per gli addetti
ai lavori):
Agosto 2010
Il manufatto della Foresteria in
procinto d'essere restaurato, conserva ancora nel
sottotetto realizzato negli anni '40 del secolo scorso, le
merlature dello stesso che possono essere ricollocate nel
perimetro strutturale d'origine, mettendo
contestualmente in evidenza, il soffitto a botte, simile a
quello della Casina di Ruggero (il plesso più importante di
Villa Belvedere). C.R.
Ipotesi sulla localizzazione a Villa Belvedere della Qarinis araba e dei
suoi bagni termali, menzionati da Idrisi e ibn Luyul. di Ciccio Randazzo
Brevi cenni storici del sito di
Villa Belvedere:
Dalla premessa dettata dal cuore,
desidererei partire, per poter
azzardare una ipotesi storica sul
sito di Villa
Belvedere e sui suoi
manufatti,
prendendo in debita
considerazione gli
scritti antichi, la
voce del popolo, i
toponimi, le “pietre
parlanti”, come già
accennato.
Avendo approfondito con Pietro
Galati socio con me di
Archeoclub, lo studio del sito, ci
permettiamo di contestare la tesi
del Buffa-Armetta per dare credito
a quelle di Pasquale Pecoraro che
Alcuni storici locali,
tra i quali il Buffa Armetta basandosi
probabilmente su di
Il Castello di Villa Belvedere
un contratto che
nel suo Notizie d'Iccara e del Sac.
dava mandato di fabbricare a
Vincenzo Badalamenti che nel suo
Belvedere un manufatto per la
Carini nell'Arte si sono pronunciati
servitù ad un detto Angelo Davì il
a favore della ipotesi che Villa
24 Gennaio 1559, puntualmente
Belvedere fosse stata costruita per
menzionato da Giovanni Filingeri a
Ruggero II su di un preesistente
pag. 125 del suo Carini nel
insediamento arabo-normanno:
Cinquecento, hanno dato credito
quello di Regalenci
alla ipotesi che Villa Belvedere
( Rachalengi – Casale) che ha dato
fosse stata realizzata interamente
il toponimo, ancora esistente, alla
nel rinascimento.
contrada e che successivamente
fosse stata ampliata da Vincenzo II
nella metà del 1500, come
accennato.
Intanto esaminiamo cosa ci
tramandano gli scrittori antichi:
Partiamo dal
toponimo arabo
Qarinis, che in
seguito diventerà
Qarin e Carini.
Sin dai tempi più
remoti sappiamo
dell'esistenza nel
territorio della
antica città sicana di
Ikkara (non ancora
individuata) e di
quella romanobizantina di San
Nicola che porta lo
stesso nome. Nel vasto territorio
di Carini, studi archeologici di
superficie, attestano che altri
insediamenti arricchivano lo
stesso comprensorio nel periodo
arcaico, come quello di Cetaria a
Capaci con relativa necropoli di
Ciachea e Monte d'Oro con
relativa necropoli di Manico di
Quarara. Non solo: altri
insediamenti più piccoli si
26
riscontrano in
contrada
Agosto 2010
Fosse, sul
Monte
Colubrina, sul colle della Za Iana
che in seguito sarà nominato dagli
arabi Muscala.
Con l'invasione
musulmana
della fine
dell'ottocento,
i vincitori arabi
pur
insediandosi
nella
conquistata
Iccara di San
Nicola,
realizzarono
altri
insediamenti
come quello di La cappella di San Pietro
Manustalla, di Muscala ( sito
preesistente come già detto. La
preesistenza del sito si evince dal
ritrovamento di un tripode votivo
di epoca elima conservato al
Museo Archeologico della nostra
città), e quello di Raqalence o
Rachalengi.
Dalla reale esistenza dei suddetti
siti, dalla radice etimologica
araba di alcuni di essi, (Muscala,
Manustalla, Rachalengi), dalla
vicinanza che questi hanno tra
loro, avvaloriamo la tesi
dell'erudito e poliglotta Claudio
Mario Arezzo, storiografo di Carlo
V (1) nel sostenere che il nome
Qarinis, derivi dall' arabo Qarin,
duale di Qaryah cioè villaggi.
Quindi più villaggi in un unico
territorio. La Qarinis
dell'epoca,secondo noi, va intesa
nella sua globalità di territorio e
non in un singolo agglomerato
urbano.
Su queste basi nel 909 d.C. il
califfo Mulei Al Mohadi, vincitore
sugli altri arabi in lotta, autorizza la
ricostruzione dei villaggi della
Qarinis distrutti e saccheggiati
anni prima dal terribile Ibrahim
(902 d.C.)
Rivivono quindi i siti di San Nicola,
quello di Moscala, quello di
Zarcanti, e quello di
Ragalence–Belvedere, dando, così,
possibilità di convivenza a
sorgive e non ne sgorgano a
tutt'oggi. Sappiamo che l'acqua in
quel sito, veniva portata con
condutture in piombo di epoca
romana da una sorgente della
Montagna Longa chiamata acqua
del Grillo. (Pezzi di questa antica
conduttura sono ancora presenti
in contrada Sofia).
A Villa Belvedere o Regalence,
invece, alla distanza di cento metri
circa, l'una dall'altra, c'erano e ci
sono ancora le sorgive di
Giampaolo; di Acqua Nica; dei
Curuzzi (toponimo da: Coram
Omnibus = piazza); di sorgiva
grande del Tondo di Villa
Belvedere e sorgiva piccola di Villa
Belvedere (davanti all'attuale
ingresso del Santuario); di Acqua
Milza; di Acqua Canale.
La reale esistenza di queste sorgive
cristiani, musulmani ed a una
ben si sposa con lo scritto
piccola comunità di ebrei
dell'Idrisi il quale ci fa sapere:
insediatasi poi, nella contrada
Copiose acque sgorgano d'ogni
Abramo.
canto nel territorio (erano ben
Tutti i siti sopraccitati sono
sedici le sorgive che affioravano un
interessati, in superficie, da vasta
tempo a Carini, tutte emergenti a
frammentazione di ceramica del
monte del territorio) la più parte,
periodo arabo-normanno, così
dentro i giardini (stessi) del paese.
detto.
Altra indicazione di Idrisi, da
Questa premessa sul toponimo
tenere in debita considerazione è
Qarinis era indispensabile per
quella attinente alla distanza tra
potere chiarire
Carini e Palermo. Egli
qualche
indica in miglia
fraintendimento,
dodici tale distanza,
anche tra storici,
secondo noi
sul fatto che
giustamente, in
Qarinis sia da
quanto egli avrà
attribuire al sito
misurato l'unica via
di San Nicola ex
esistente in quel
Iccara. Noi
tempo per Palermo:
cercheremo di
quella montana che
sottolineare,
passava da Villa
invece, che gli
Belvedere, ( ne
antichi scrittori
esiste ancora un
come Idrisi, Abu
tratto), per
Said, Ibn Luyul, si
raggiungere la città
riferiscono al sito Stemma La Grua Filingeri
attraverso il passo di
di Raqalenci-Belvedere. Ecco il
Cozzo Lupo e Bellolampo.
perché:
L' unica notizia poco
Conoscendo a menadito il
comprensibile del geografo, è
territorio, sappiamo con certezza
quella attinente alla distanza di
che a San Nicola, non esistevano
Vista dall’alto
Qarinis dal mare misurabile in un
miglio circa. Distanza non
compatibile con nessun
insediamento preso in esame.
Leggiamo ancora da:
Idrisi, il famoso geografo di
Ruggero, scrive a pag 47 della
pubblicazione curata da Carlo Ruta
per la Edi.bi.si: <Carini, terra
graziosa, bella e abbondante,
produce gran copia di frutte di
ogni maniera ed ha un vasto
mercato e la più parte dei comodi
che si trovano nelle grandi città,
(come sarebbero) dei mercati
(minori) dei bagni e dei grandi
palagi. Si esporta da Carini gran
copia di mandorle, fichi secchi,
carrube; che se ne carica delle navi
e delle barche per varii paesi.
Copiose acque sgorgano d'ogni
canto nel territorio, la più parte
dentro i giardini (stessi) del paese.
Avvi una fortezza nuova,
fabbricata sopra un colle che
domina la terra. Il mare si apre a
tramontana alla distanza d'un
miglio all'incirca. A dodici miglia da
Carini è Palermo, la capitale> . (E' il
domina la terra, la frase che ha
indotto qualcuno ad individuare la
Qarinis a San Nicola, perché hanno
scambiato per terra
l'insediamento, mentre Idrisi
secondo noi, per terra descrive il
territorio in generale )
In un passo della Geniza
(citato da Goitein) il cronista arabo
ABU SA'ID,
definisce Qarinis
cittadina
mobilissima,
operosa di traffici,
frequentata molto
da stranieri che
vanno e vengono,
e che nel territorio
vi sono miniere di
ferro.(2) (Nella
zona, in contrada
Cirina, che si trova
a monte di Villa
Belvedere esistono giacimenti di
materiale ferroso).
27
Il
Malaterra,
Agosto 2010
scrive di
produzione di mattonelle smaltate
di ceramica a Qarinis, secondo lo
stile fatimita.(3) ( In contrada
Stazzone, sempre vicino Villa
Belvedere, tra contrada Acqua
Canale e Frana, residui di una
antica fornace, si trovano
accostati ad una casa rurale).
continua il prossimo numero...
28
Agosto 2010
Natura intorno a noi
Zanzara Tigre
(Aedes albopictus) - Skuse 1894
a cura di
Pino Maranzano
Come la zanzara comune (Culex
pipiens) la zanzara tigre fa parte
dell'ordine dei Ditteri e della
famiglia dei Culicidae. Un'altra
zanzara, quasi uguale alla zanzara
tigre, è la zanzara africana (Aedes
aegypti) per fortuna ancora forse
non diffusa in Italia.
La zanzara tigre è di origine asiatica
e nel giro di pochi anni, tramite i
diversi mezzi di trasporto, oggi è
diffusa in quasi tutto il mondo; in
Europa si è diffusa prima nel sud
della Francia e poi in Italia, dove le
prime zanzare sono state
individuate nel 1990 in Liguria e
p o i , s o p ra t t u t t o t ra m i t e i
collegamenti navali con il sud
America, in altre
r e g i o n i c e n t ro
settentrionali. In
seguito nelle
r e g i o n i
meridionali e già
nel 1998 era diffusa quasi in tutta
Italia ma assente in Val D'aosta.
La zanzara tigre, a differenza della
zanzara comune, generalmente
agisce dal suolo fino a circa a 1,50 di
altezza, misura circa 1 centimetro
ed è di colore nero con delle bande
bianche, sia sul corpo che sulle
zampe, da qui il nome tigre. Come
la zanzara comune, sono soltanto le
femmine che pungono perché sono
ematofaghe cioè si nutrono di
sangue; ogni femmina in circa 50
giorni di vita può deporre da 300 a
400 uova, mentre i maschi, che
sono più piccoli delle femmine, si
nutrono di nettare e di linfa
vegetale, hanno antenne piumate
mentre nelle femmine sono
semplici.
Al contrario della zanzara comune
la zanzara tigre emette un
debolissimo ronzio, infatti la sua
presenza si avverte quasi sempre
dopo la puntura. Purtroppo questa
zanzara può trasmettere diverse
m a l att i e i n fett i ve co m e l a
Chikungunya e la Dengue ed altri
virus, ma per fortuna queste
malattie non sono molto diffuse in
Italia e quindi risulta difficile la loro
trasmissione. Le punture che sono
effettuate soprattutto sulle gambe
sono dolorose e provocano spesso
soprattutto nei bambini gonfiore e
prurito, irritazioni e infezioni locali.
Questa zanzara si riproduce dalla
primavera fino a tutta l'estate, la
femmina quando è piena di sangue
dopo qualche giorno va a deporre
da 40 a 80 uova per volta che sono
lunghe circa 1 mm, di color nero e si
schiudono in media dopo circa 15
giorni; le uova sono deposte in
zone umide, ai bordi dei
contenitori, ai margini dell'acqua e
non direttamente su l'acqua.
Mentre le uova schiudono in
presenza d'acqua, la zanzara tigre,
che può vivere per un massimo di
circa due mesi, ha abitudini
crepuscolari, infatti è attiva
soprattutto nelle ore mattutine e
pomeridiane, mentre di notte non
è attiva, ama i luoghi poco luminosi
e infatti rifugge le zone molto
luminose.
Per evitare la diffusione e la
riproduzione di questa specie non
lasciare contenitori, vasi, latte,
bottiglie che con le piogge si
riempiono d'acqua, evitare i
sottovasi delle piante, svuotare i
contenitori pieni di acqua, nelle
vasche immettere pesci rossi o
gambusie che si nutrono delle larve
delle zanzare. Nei trattamenti per
combattere le zanzare usare solo
prodotti specifici a base di piretro
sia per le uova che per gli adulti, o
usare trappole.
Nella sequenza fotografica di
questo articolo, da me effettuata,
potrete osservare il ciclo vitale
della zanzara: dalle uova, alle larve
(da me allevate) fino alla schiusa
degli adulti.
29
Agosto 2010
Uova di zanzara
Particolare della larva
Larve appena schiuse dalle uova
Zanzara maschio appena uscito dalla pupa
Pupa appena chiusa
Pupa poco prima della schiusa
Zanzara femmina appena uscita dalla pupa
30
Agosto 2010
di Flavia Fontana
Rosario Amato, tu sei la voce dei DNA SUD. Il tuo
amore per la musica, possiamo definirlo una
passione innata?
Si possiamo dire di si. Anche se non è la mia
professione ma al momento purtroppo è solo un
hobby. Dedico alla musica e quindi alle mie canzoni
tutto il mio tempo libero. Ho iniziato all'età di 8 anni
con i canti popolari.
Quale genere di musica preferisci ascoltare e
soprattutto cantare?
Rock. Ed ho iniziato a cantare questo genere di
canzoni, quando avevo 18 anni.
Cosa ci puoi dire del tuo gruppo musicale?
Colgo l'occasione per ringraziarti per avere chiamato
il nostro gruppo per fare una serata anche a
Castellammare del Golfo, grazie ancora a te e allo
staff della tua agenzia. Abbiamo voluto dare questo
nome al nostro gruppo, i DNA SUD, sia perché ci
dilettiamo a comporre e a fare diversi generi musicali
sia del nord che del sud e poi dato il nome del nostro
gruppo abbiamo voluto evidenziare che siamo
siciliani.
Quando è nato il vostro gruppo?
E' un gruppo giovane, che si è formato tre anni fa. E'
formato da 4 elementi; Alessandro Albino che è il
fondatore del gruppo, Vito Biondo il chitarrista,
Cristiano Bottino il bassista e infine io alla voce.
Quali progetti volete portare avanti?
Stiamo preparando dei brani inediti. E spero tanto
che la gente possa apprezzarli!
Tu sei carinese, vorresti fare qualcosa per la tua
gente e soprattutto vorresti farti ascoltare da
loro?
Si mi piacerebbe tanto. Chissà che non possa essere
tu Flavia, insieme allo staff della tua agenzia a poter
rendere possibile questo. Magari per questa estate!!!
Grazie anticipatamente!!!
31
Dragontea
Agosto 2010
(Dracunculus vulgaris) - Schott 1832
La Dragontea, il cui nome scientifico è
Dracunculus vulgaris che vuol dire
“piccolo drago comune” in effetti non e
molto comune ma al contrario è una
specie rarissima. E' una pianta
appartenente alla famiglia delle
Araceae, genere Dracunculus, specie
vulgaris; pianta spontanea, perenne, e
rarissima in tutta Italia, mentre è un po'
più frequente in Sardegna e Corsica. La
dragontea, stranamente è presente
anche negli Stati Uniti, ma in soli tre stati
e più precisamente California, Oregon e
Tennessee.
Questa strana pianta è molto bella,
munita di rizoma tuberoso, è alta fino a
mt 1,50; cresce in zone rocciose con
fusto verde maculato di bruno in modo
variegato, ha foglie con picciolo, divise,
lobate di color verde con venature
bianche. Ha il fiore che misura circa 60
centimetri di lunghezza, a forma di calla,
con spata che all'interno è vellutata e di
color viola intenso; esternamente
verdastro, spadice di forma conica
allungata viola scuro che esce fuori dalla
spata.
Il fiore, per essendo molto bello, ha un
odore nauseabondo, infatti ricorda
l ' o d o re d e l l a ca r n e i n
putrefazione; questo per
attirare le mosche della carne
sugli organi riproduttivi
maschili e femminili per
l'impollinazione, che si trovano
all'interno dell'ampolla alla
base del fiore (spata), attorno e
alla base della spadice.
Quando questo fiore
appassisce rimane il fusto, con
alla base i frutti maturi di color
rosso arancio (non
commestibili perche velenosi
come tutta la pianta).
La pianta inizia la crescita
all'inizio della primavera e
fiorisce alla fine di maggio. Non
ha un nome dialettale perché
rarissima e poco conosciuta; è
simile e della stessa famiglia
del Gigaro, in dialetto chiamato
“asaro”, questo molto comune
nei nostri giardini.
E' la prima volta che vedo la
Dragontea di presenza, perché
molto difficile da trovare allo
di Pino Maranzano
stato spontaneo. La pianta con il fiore
che ho visto e fotografato mi e stata
segnalata dal signor Badalamenti
Salvatore, che ha un villino in contrada
“Pirato” ed all'interno del giardino, in
una aiuola, è cresciuta questa pianta, già
al secondo anno consecutivo.
32
Agosto 2010
A Cesare quel che è di Cesare...
AGOSTO 2010
Lo avevamo scritto e lo
confermiamo con questo servizio.
Da anni ci battiamo per il rispetto
delle regole al mercatino
settimanale di Carini, in particolare
per il rispetto della norma relativa
alla pulizia del quartiere alla fine
del mercato. Ogni volta abbiamo
ricevuto promesse e scuse varie,
con il medesimo risultato: nulla.
Uno dei primi interventi del neo
Sindaco Agrusa è stato quello di
notificare ai venditori del
mercatino il rispetto delle regole,
pena la semplice applicazione della
legge. I risultati li potete vedere
dalle foto a lato: l’area del mercato
alle ore 15 del 3 agosto 2010 e
quelle relative allo stesso orario di
una giornata di agosto dello scorso
anno. Ogni commento è
superfluo...
AGOSTO 2009
33
Giugno 2010
34
Agosto 2010
Terrasini
TERRASINI (PA): COPPIA DI 50ENNI COLTIVAVA CANAPA
INDIANA NEL GIARDINO DI CASA, ARRESTATI DAI CARABINIERI
Avevano tutto l'occorrente: palette, rastrelli, zappe e
concimi e quant'altro vi fosse bisogno per la loro
coltivazione di canapa indiana, la coppia aveva
trasformato un aiuola in una piantagione di canapa
indiana finché non sono stati scoperti dai Carabinieri
della Compagnia di Carini che
hanno sequestrato le 200 piante
ed arrestato i due.
Sono: SCAGLIONE Salvatore,
muratore incensurato classe 1961
e la sua convivente MANIACI
Maria, casalinga incensurata
classe 1957, residenti a Terrasini
(PA) in località Femmina Morta.
La coppia, arrestata dai
Maria Maniaci
Carabinieri di Terrasini, da tempo
ormai coltivava questa passione, infatti è stata
sorpresa, munita di tutta l'attrezzatura necessaria,
mentre curava una discreta quantità di piante di
canapa indiana, (duecento circa) rigogliose ed alte
circa un metro, coltivate con cura all'interno di una
aiuola retrostante la propria abitazione.
Anche l'insospettabile coppia non è sfuggita alla
morsa dei controlli a tappeto disposti dal Comando
Compagnia Provinciale dei Carabinieri di Palermo al
fine di contrastare e reprimere la produzione di
canapa indiana, fenomeno molto diffuso in un
territorio come quello della provincia e del carinese,
che climaticamente è perfetto per la coltura della
pianta.
Per i conviventi incensurati è scattato l'immediato
arresto e la successiva traduzione presso le Case
Circondariali “Ucciardone” e “Pagliarelli” di Palermo.
I militari hanno potuto constatare la produttività di
quella zona. La superficie era coltivata in maniera
intensiva attraverso una ordinata distribuzione delle
piante, disposte su filari paralleli, ed un fitto impianto
di irrigazione.
Nella tarda serata di ieri un agronomo ha constatato
la qualità della coltivazione, che è stata
successivamente sottoposta a campionatura dai
militari del L.A.S.S. del Comando Provinciale di
Palermo. In queste ore i Carabinieri del laboratorio
stanno procedendo alle analisi dei campioni repertati
al fine di individuare il quantitativo di principio attivo
presente nelle foglie.
Dopo il prelievo di alcune piante per gli accertamenti,
i militari su disposizione della magistratura hanno
35
proceduto all'immediata
distruzione delle piante rinvenute,
Agosto 2010
arbusti che in alcuni casi
raggiungono anche l'altezza di 2 metri con tronchi del
diametro di quasi 10 centimetri.
Tutta l'attrezzatura sequestrata verrà portata dinanzi
al giudice in processo.
TERRASINI (PA): PUSHER SORPRESI A SPACCIARE, ARRESTATI DAI
CARABINIERI.
Si allunga l'elenco degli arresti per spaccio di droga
tra Cinisi e Terrasini, si tratta ancora una volta di
giovanissimi ed ancora una volta i loro “clienti” sono
ragazzi a volte ancora in età scolare.
Ieri sera il dispositivo operativo messo in atto dai
Carabinieri della Stazione di Terrasini ha funzionato
alla perfezione, infatti, appostati in abiti civili in
alcuni punti strategici della cittadina costiera, hanno
osservato i movimenti di alcuni gruppi di ragazzi. In
particolare in un paio di
occasioni soggetti
conosciuti dai militari
come assuntori di hashish
e marijuana transitavano
nel piccolo comune della
provincia di Palermo per
incontrare i pregiudicati
tenuti “sotto
osservazione” dai
Carabinieri.
Gli uomini dell'Arma
hanno capito quindi che
quella era la “pista” giusta
Cucchiara Di Leo Donald
da seguire, divisi in due aliquote per non perdere
nessuna occasione, i militari hanno seguito i probabili
acquirenti nelle strade del centro, assistendo in
flagranza a due cessioni: le perquisizioni personali e
veicolari, operate quasi contemporaneamente nei
due diversi luoghi, davano entrambe esito positivo.
In dosso a CUCCHIARA DI LEO Donald originario di
carini classe 1985, pregiudicato e CASTRONOVO
Gaetano nato a Palermo classe 1987, pregiudicato,
tutti residenti a Terrasini, venivano rinvenute e
sequestrate complessivamente 2 dosi di marijuana
pronte ad essere vendute per un totale di circa 10
grammi, oltre ad un totale di 30 euro in banconote
da piccolo taglio, verosimile frutto di precedente
attività di spaccio.
I soggetti venivano ristretti presso casa circondariale
“Ucciardone” di Palermo, in attesa del giudizio
davanti l'autorità giudiziaria.
Un fenomeno quello della droga tra i giovani, che è
ormai una vera e propria piaga sociale, a cui i
Carabinieri della Compagnia di Carini cercano di
porre freno e rimedio.
L'operazione si inquadra nella articolatala campagna
36
di prevenzione e repressione, nel
Agosto 2010 settore del traffico di sostanze
stupefacenti, condotta dal
Comando Provinciale Carabinieri di Palermo
comandato dal Colonnello Teo
LUZI.
Obiettivo del Comando
Provinciale di Palermo è
tutelare i più giovani e le
indifese fasce d'età dalle
fattispecie di reato che ne
costituiscono una costante
minaccia. In tal senso l'attività
repressiva nel settore degli
stupefacenti non si limita ai
Castronovo Gaetano
servizi finalizzati a contrastare il
fenomeno dello spaccio, ma va oltre fino a puntare
dritto contro produttori e trafficanti delle sostanze
psicotrope.
Oltre alle condotte per spaccio, colpite con gli
innumerevoli arresti effettuati dai Carabinieri di
Carini, oggetto di attenzione da parte dell'Arma è
anche la coltivazione, sia all'ingrosso, basta pensare
alle immense piantagioni scoperte e sequestrate nei
giorni scorsi, ma anche “casalinghe”.
I risultati finora raggiunti non sono irrilevanti; basta
pensare che dal solo inizio del 2010 gli arresti per
droga sono stati 27, con il sequestro complessivo di:
circa 200 grammi di hashish; 350 grammi di
marijuana; 70 grammi di cocaina e 600 piante di
canapa indiana.
Spaccio di droga tra Cinisi e Terrasini: altro arresto dei Carabinieri
Aveva organizzato una piccola piazza di spaccio, DI GIORGIO Angela, 38enne di Terrasini,
e gestiva una rilevante attività di spaccio sui Comuni di Cinisi e Terrasini.
I Carabinieri della Stazione di Terrasini da giorni controllavano quella via, da quando era
stato segnalato un traffico sospetto che preoccupava gli abitanti del vicinato. Da un
punto di osservazione constatavano che durante tutto l'arco della giornata giovani, a
bordo di ciclomotori, arrivavano nei pressi dell'abitazione del soggetto, vi entravano ed
uscivano dopo pochi minuti.
Di Giorgio Angela
TERRASINI ED IL CONTESTATO PARCHEGGIO PER I PORTATORI DI HANDICAP
Il 20 giugno la signora Rosalia Cavalieri, titolare del
locale “Al Buon Gusto”, ristorante- pizzeria di
Terrasini, ha ottenuto l'autorizzazione per utilizzare
il suolo pubblico adiacente la sua attività, ma il
tutto ha preso una brutta svolta.
Esattamente dopo 5 giorni da quella data, proprio
davanti il suo locale, la signora Cavalieri ha trovato
delle strisce gialle adibite a parcheggio per invalidi.
Un ingente problema per la titolare del locale “Al
Buon Gusto”, in quanto non riesce a svolgere la sua
attività nel migliore dei modi e soprattutto in modo
ottimale, anzi al contrario con ingenti difficoltà.
Il commissario della Polizia Municipale di Terrasini,
Matteo Maniaci, asserisce che il Sindaco Girolamo
Consiglio ha ritenuto opportuno garantire questo
spazio adibito a parcheggio per i disabili, in quanto
è il più vicino alla Piazza Duomo. Si è ritenuta
preminente la situazione riguardante il parcheggio
dell'handicap piuttosto che quella inerente il suolo
pubblico. Ma secondo il Commissario Maniaci è
una questione risolvibile, in
quanto la titolare potrebbe
spostare più avanti i tavoli per uso
esterno. Dal punto di vista della
signora Cavalieri questo non è
possibile ma soprattutto crea
parecchie difficoltà perché
chiunque posteggia, non potrà
andare via, finché la gente è
seduta e per di più creerebbe
37
Agosto 2010
parecchio fastidio ai clienti, che dovranno stare in
compagnia di una vettura parcheggiata proprio vicino
ai tavoli dove stanno cenando.
Inoltre la titolare sostiene che non è in torto chi
parcheggia nelle strisce gialle davanti la sua attività ma
chi ha consentito questo e dunque l'amministrazione
comunale.
Purtroppo non c'è un cartello che vieta di parcheggiare
davanti al suo locale. “Mi sento
molto amareggiata”, spiega la
titolare, “ e soprattutto non
aiutata a svolgere con zelo il mio
lavoro”.
Una questione un po' delicata da
ambo le parti, sia per i portatori
di handicap che per Rosalia
Cavalieri. (f.f.)
Isola delle Femmine
38
Agosto 2010
di Pino Ciampolillo
Si può fare a meno di un "ASSESSORE"?
In paese nessuno si era reso conto della SUA assenza
se non per la munnezza che aumentava a dismisura,
invadendo le strade. L'unica è stata la Italcementi che
resasi conto della SUA assenza ha pensato bene di
approfittarne, per cercare di diminuire le emissioni in
atmosfera di sostanze Inquinanti tipo il Cromo
esavalenteVI.
Questo SUO passare inosservato da parte dei
Cittadini a volte lo costringe a dei gesti inconsulti, per
esempio quando in contrasto con il PROFESSORE
decise di DIMETTERSI dal gruppo di Isola per Tutti e
conseguentemente dalla funzione di Capo Gruppo,
per dichiararsi poi INDIPENDENTE. Non sappiamo
cosa abbia fatto da Consigliere del gruppo
Indipendente.
Solo la PROFESSORESSA nella seduta della
Commisione Ambiente 11 Giugno 2010 si era resa
conto della sua assenza. Ciò nonostante Lei con altri
2 componenti della commissione riuscì a redigere un
programma operativo che attirò positivamente le
attenzioni dell'Assessore regionale Pier Carmelo
Russo.
Della SUA assenza si resero conto soltanto gli ZII in
occasione delle elezioni amministrative del 2010 e
non volendo fargli mancare comunque il loro
appoggio si organizzarono in modo da farlo eleggere
anche se assente.
Qualche dubbio, sulla sua affidabilità, si era insinuato
nei ragionamenti e quindi nei programmi degli ZII e
fu per questo che puntarono anche su altri cavalli di
razza.
Non si sa mai!
Le persone sono strumenti e quindi sono
intercambiabili, il fine per noi ZII sono gli affari.
Gli affari sono affari! (fatto oggi due conti possiamo
convenirne: avevano proprio ragione gli ZII)
Contatti erano stati presi anche con la trasmissione
Chi l'ha visto?
La Sciarrelli che aveva studiato il caso ne dedusse che
la SUA era una fuga dalla realtà che LUI non voleva
accettare (LUI era diverso certamente da LEONCINO)
era deluso di tutti, nessuna gli prestava attenzione. Si
era reso conto che anche gli ZII lo stavano usando.
"Sta cercando di attirare le attenzioni su di lui" fu la
conclusione della Sciarelli e quindi conveniva non
parlarne per il suo bene ma soprattutto per il bene
dei Cittadini di Isola delle Femmine.
E fu così che un bel giorno i pescatori, di Isola, videro
una barca che a fatica tentava di farsi strada per
entrare nel porto invaso dalle tante imbarcazioni e
"transatlantici" di proprietà di Vip dello spettacolo,
della politica e dell'informazione.
Fu facile, per i pescatori riconoscere il navigante
solitario dalla sua chioma rossa.
SI! E' LUI!
Ma era partito?
Si chiesero i pescatori!
Ma Possibile? Nessuna ne sapeva parlare.
Mistero!
Appena sbarcato chiese immediatamente se lo scavo
della ex ITAS (Cantiere in cui uno degli affidatari è la
ditta Almeida S.p.a. Costruzioni) fosse stato riempito
del materiale di risulta ricavato dai cantieri del
raddoppio ferroviario. L'impressione che se ne
ricavava di una sua confusione mentale inoltre vi era
in LUI la paura che la ditta affidataria dei lavori fosse
la stessa impresa che aveva eseguito lo scavo per la
costruzione della sua nuova casa di Isola.
Come in genere succede in Sicilia, in paese si
"chiacchierava" molto della ditta che gli aveva
eseguito lo scavo.
E' proprio stranito, pensavo ad alta voce.
Sento un cittadino che mi dice : "è normale è proprio
lui".
39
Agosto 2010
a cura di Antonio Oliveri
La storia di Aretusa
Nell'undicesimo secolo dopo Cristo un terremoto
distrusse il villaggio, provocando l'esodo dei
sopravvissuti che fondarono altri centri. In
ricordo della loro città d'origine, i profughi vollero
chiamare i nuovi centri col nome di Aci al quale fu
aggiunto un appellativo per distinguere un villaggio
dall'altro. Si spiega così, ad esempio, l'esistenza di
Aci Castello (appellativo dovuto alla presenza di un
castello costruito su di un faraglione che poi fu
distrutto da una colata lavica nell'XI secolo) ed
Acitrezza (la cittadina dei tre faraglioni).
Aretusa, figlia di Nereo e di Doride, amica della
dea Diana, fu trasformata da quest'ultima in una
fonte di acqua dolce che sgorga lungo la riva
bagnata dalle acque del porto grande di Siracusa.
La metamorfosi fu attuata per sottrarre la timida
ninfa alla corte del dio Alfeo. Costui, però, è la
divinità fluviale, quindi scorrendo sotto le acque
del mare Egeo, arriva in prossimità della fonte
nella quale era stata trasformata la sua amata per
consentire alle sue acque di raggiungere quelle
della fonte stessa e quindi mescolarsi con loro.
In realtà, Alfeo era un piccolo fiume della
Grecia che effettua un breve tragitto in
superficie per poi scomparire sotto terra.
Quando i Greci trovarono la piccola sorgente
Piccoli viaggi tra cultura e ironia nella nostra shakerata lingua in questo travagliato vivere!!!
nei pressi della fonte di Aretusa, trovarono
la spiegazione fantasiosa alla scomparsa del
fiume Alfeo in Grecia, che sarebbe riapparso
Ci sono persone che si soffermano sui difetti dei loro amici.
in superficie in Sicilia.
La leggenda di Aci e Galatea
Tale leggenda ha un'origine greca e spiega la
ricchezza di sorgenti d'acqua dolce nella zona
etnea.
Aci era un pastorello che viveva lungo i pendii
dell'Etna.
Galatea, che aveva respinto le proposte
amorose di Poliremo, lo amava. Poliremo,
offeso per il rifiuto della ragazza, uccide il
suo rivale nella speranza di conquistare la sua
amata.
Ma Galatea continua ad amare Aci.
Nereide, grazie all'aiuto degli dèi, trasforma
il corpo morto di Aci in sorgenti d'acqua dolce
che scivolano lungo i pendii dell'Etna.
Non lontano dalla costa, vicino l'attuale Capo
Molini, esiste una piccola sorgente chiamata
dagli abitanti del luogo "il sangue di Aci" per il
suo colore rossastro.
Sempre nei pressi di Capo Molini esisteva un
modesto villaggio chiamato, in memoria del
pastorello, Aci.
Io ho sempre rivolto la mia attenzione ai meriti dei miei
avversari e ne ho tratto profitto.
(ANONIMO)
VOLETE AVERE MOLTI IN AIUTO? CERCATE DI NON AVERNE BISOGNO.
(A.MANZONI)
I tacchini non sono intelligenti come gli altri animali da cortile:
sembrano sempre fare le cose che non dovrebbero. Il
tacchino becca dal terreno e inghiotte qualsiasi cosa, anche
sporca e così si ammala. Per questo l'allevatore gli taglia
l'estremità del becco e ciò impedisce all'animale di chiuderlo
completamente : il tacchino allora non può beccare da terra e
deve andare a prendere il cibo da appositi recipienti puliti.
Chewing-gum inglese- to chew “masticare” e gum “gomma”Gomma da Masticare (deriva dal lattice dell'albero tropicale
messicano chicozapote e opportunamente zuccherata e
aromatizzata).
Nome che si legge nei due sensi è detto “PALINDROMO”
ad esempio ELISABASILE.
Quando diamo un bacio muoviamo 37muscoli, alcuni dei quali
tanto piccoli che spesso non vengono utilizzati in altro modo
.In bocca le sei ghiandole salivari secernono fino a un litro e
mezzo di saliva al giorno. Sembra moltissimo, ma alcuni
animali ne producono di più.
Il bue, che deve ruminare il cibo, può anche secernere 65 litri
di saliva al giorno.
NI LA POVIRA LA BIDDIZZA E’ DIFETTU.
Antonio Oliveri
40
Isola delle Femmine
Agosto 2010
di Giuseppe Bruno
L'immagine della Santissima Vergine
che si venera a Isola delle Femmine, è
una statua in radice di cipresso, alta
m.1,75, ricoperta di biacca e dipinta ad
olio. In passato, un'opinione abbastanza infondata attribuiva la fattura delle
statua allo scalpello di Girolamo
Bagnasco. Non vi sono dubbi, invece,
su datazione e arrivo nella comunità
isolana: 1859.
La Vergine indossa una lunga
veste rossa, dal bel panneggio
che lascia vedere i sandali ai
piedi. Su questa ne scende
un'altra (dalmatica o grembiule) di colore grigio-verde,
con ricami dorati nell'orlo,
con le maniche tirate sulle
braccia e corta fin sulle ginocchia. Un manto blu dalle
ampie e composte piegature
ne attraversa la persona,
incorniciandone il movimento spinto verso destra.
Il Bambino Gesù, in un vestito
azzurro, listato sottilmente
d'oro, tiene con la mano sinistra, un globo blu, sormontato da una croce dorata, alza la
mano destra in benedizione.
Il 31 maggio 1979, dai giardini
vaticani, nel suo discorso di
chiusura del mese di maggio,
Giovanni Paolo II affermava:
“”Piena di Grazia (Luca 1,28) è
un titolo eccezionale, tanto
più se lo consideriamo
nell'originale greco kekaritomène: “la privilegiata” o “la
contemplata” o “la ricolmata
di grazia di Dio”, ma anche
“Beato il ventre che ti ha portato e il
seno da cui hai preso il latte (Luca
11,27)”: le parole della donna sconosciuta del Vangelo, eco di quelle di
Elisabetta, rivolte alla Madonna, si
possono considerare la prima icona di
Maria col Bambino in grembo””.
Il simulacro venerato a Isola delle
Femmine, immagine spiccatamente
cristologica, reca un messaggio teologico molto ricco, specie in riferimento
alla famiglia, in quanto la Madre
mostra il Figlio benedicente, col globo simbolo del Salvator Mundi - per cui
l'attenzione cade anzitutto sul Cristo e
poi su Maria che offre all'adorazione
dei fedeli il Salvatore del Mondo.
La statua dlla Madonna delle Grazie
rispetta, nella sua linea e nella sua colorazione, tutti i canoni propri della
Maestà. Nella simbologia cromatica
delle immagini sacre, il blu vuole indicare l'umanità. Il blu del manto della
Vergine vuole sottolineare proprio il
fatto che sebbene Maria sia stata rivestita dei privilegi quale Madre di Dio,
Ella resta comunque una donna: Ella,
come tutte le donne, appartiene al
genere umano. Il rosso-bordeau della
veste indica, invece, la divinità: sottolinea che Maria è stata associata alla
divinità, fatto unico e di privilegio, proprio perché Maria è Madre di Dio. Il
grigio-verde del grembiule con le maniche rigirate vuole simboleggiare visivamente, oltre all'umiltà della Vergine, il
fatto che Maria indossando sulla veste
il grembiule, si mostra come una
mamma al servizio dei suoi figli (anche
nell'apparizione di La Salette, il 19 settembre 1846, la Vergine indossava un
grembiule).
Dio si serve di Maria, si serve del suo
corpo ed entra salvifico nella storia
dell'uomo. Cristo, incarnandosi in
Maria, trasforma il seno verginale di Lei
in tabernacolo dove la natura umana si
unifica alla natura divina. Per cui, in
sintesi, l'abbinamento del blu col rosso
vogliono visivamente tradurre il grande mistero della grazia di Dio che è in
Maria che, anche se donna, è stata resa
piena di grazia.
Il grembiule o grambiale, è un elemento comune sia nelle sculture che nelle
raffigurazioni sacre pittoriche
in voga tra il '600 e il '700 (vedi
Sant'Agnese tra le fiamme, di
Ercole Ferrata, in Sant'Agnese
in Agone, a Roma o la Santa
Rosalia, di anonimo scultore
siciliano del 1657 sulla facciata del santuario di Monte
Pe l l e g r i n o ) . I l M a e st ro
Gaetano Correnti, durante il
restauro eseguito nel 2009,
ha avanzato l'ipotesi che localizza la provenienza e la fattura della statua a maestranze
trapanesi. Ma, come vedremo
più avanti, non è così.
Una statua mariana molto
simile, soprattutto nella
postura della mano che si
schiude verso i piedi del Gesù
Bambino, la troviamo a
Coimbra (Portogallo), nella
Cappella san Michele nell'ex
Palazzo Reale, ora Biblioteca
Universitaria.
Una statua lignea di fine ottocento, raffigurante Santa
Febbronia Vergine e Martire,
vestita come la Madonna di
Isola, è venerata, quale patrona, nella Cattedrale di Patti
(ME). Nella Madrice di Alcamo (TP) è
venerata una statua di Santa Lucia che
indossa anch'essa un grembiule dello
stesso colore della Madonna isolana.
Non solo, nella targa posta a lato della
cappella ove è custodita, anche se non
è indicato l'autore, c'è l'indicazione che
conferma che anche questo simulacro
è scolpito in radice di cipresso, materiale difficile da intagliare e raramente
scelto dagli scultori.
Una mia personale ricerca sui simulacri
ottocenteschi venerati in Sicilia, mi ha
portato, per caso, a Cianciana (AG) e
grande è stato il mio stupore nel trovarmi dinanzi ad una bellissima statua
(anche in questo caso, una Santa Lucia)
39
Gennaio 2010
42
i d e n t i c a
nell'abbigliamento
Agosto 2010 e nei colori alla statua di Isola; soprattutto il volto mi ha lasciato interdetto:
una somiglianza incredibile, la stessa
espressione, gli stessi lineamenti, gli
stessi capelli ondulati che troviamo
nella Madonna delle Grazie. La statua è
del 1840 ed è scolpita, anch'essa, in
radice di cipresso. Di questa statua se
ne conosce l'autore, un nome che mi
ha riportato il ricordo di don Giuseppe
Maniscalco, carinese, parroco di Isola
dal 1949 al 1970, che questo nome me
lo aveva comunicato quale autore della
Madonna di Isola: si tratta di Vincenzo
Genovese, palermitano, morto nel
1890 ed è autore, tra l'altro, della
Sant'Anna nella Madrice di Balestrate.
Una stranezza che si evidenzia nella
statua di Isola è che la Vergine appog-
gia il Bambino Gesù sul braccio destro,
mentre è un canone iconografico definito posizionare il Bambino sul braccio
sinistro della Madre.
La devozione alla Madonna delle
Grazie, nei fedeli di isola delle
Femmine e dei paesi vicini, è stata sempre viva e profonda anche per due prodigi che si tramandano. Ciò nonostante, i racconti e qualche leggenda di cui è
stato fatto oggetto il
S i m u l a c ro, s o n o
stati numerosi.
Uno dei fatti prodigiosi che gli anziani
tramandano, databile durante la guerra del 1940/1945,
riguarda il volto
della Madonna che
si è rigato di lacrime
e che ad intervalli le
espressioni assunte
da esso si alternassero, passando dalla
gioia alla tristezza.
Ma c'è un prodigio strepitoso che si
tramanda, che risulta essere ancora
sconvolgente per chi l'ha vissuto e ha
potuto tramandarlo, e che fu sconvolgente per l'intero paese. Il prodigio, il
miracolo (testimoniato dall'unico exvoto in pittura sopravvissuto, datato 26
aprile 1940), riguarda lo scampato naufragio di una barca isolana (si trattava
del motopeschereccio Giuseppe) sorpresa nella notte, nel Canale di
Pantelleria, da un'improvvisa tempe-
sta. Le onde altissime facevano temere
il peggio.
Bedda Matri di Grazia, salvaci! gridarono i pescatori. Ed ecco che, in lontananza, si mostrò loro una donna splendente, con un bambino in braccio. La visione accompagnò la barca, durante tutta
l'attraversata, fino al suo rientro nel
porto di Isola: i pescatori furono salvi.
Sistemata la barca, i pescatori e tutti gli
isolani che nel contempo si erano radunati negli scari in attesa trepidante,
costrinsero il parroco ad aprire le porte
della chiesa per poter ringraziare la
Vergine. Ma grande fu lo stupore quando furono trovate delle impronte di
piedi con della sabbia che portavano
diritte all'altare della Madonna e che
gli stessi piedi della statua erano sporchi di sabbia e di alghe.
Il Simulacro della Madonna delle
Grazie è stato solennemente incoronato da Monsignor Francesco Carpino il
1° luglio 1959. Grandissima ed in continuo aumento è la presenza dei pellegrini che a piedi scalzi arrivano ogni
anno, all'alba del 2 luglio, dai paesi
vicinori, per ringraziare la Vergine.
l’angolo di
Jack Clemente
43
Agosto 2010
Nota:
Segnalo agli amici Lettori,in riferimento ad una domanda che mi è stata rivolta recentemente,
che l'articolo di cui non sono autore è quello intitolato più o meno "La qualità della vita durante
la campagna elettorale", del mese di maggio. Mio è invece quello di giugno, dal titolo
"Ipocrisia? In che senso?". A questo segue poi normalmente quello di luglio e così via.
In mezzo alla spazzatura elettorale di cui parlavamo la volta
scorsa, vogliamo anche mettere in evidenza questa volta alcune perle trovate. Perle che possono servire come esempi edificanti di vita, per certa gente che non sa andare al di sopra di
una mediocrità fatta di arrivismi, sete di potere, ruffianerie e
altri atteggiamenti di squallore umano.
Cito innanzitutto il nostro Direttore, l'amico Ambrogio
Conigliaro, che nell'intervista concessa il mese scorso al neo
sindaco ha mostrato una capacità di dialogo che nella politica
di oggi, a livello nazionale o locale,è diventata una virtù assai
difficile da trovare.
Premettiamo intanto che su Il Vespro hanno tutti diritto di
parola: destra, sinistra, centro, cattolici, laici, etc. Sempre nel
numero di luglio, Luca Tarantino, del partito della Destra, ha
ringraziato il nostro Direttore per l'ospitalità concessa da tanti
mesi al suo partito di appartenenza. Durante la campagna
elettorale hanno avuto equo spazio tutti e tre i candidati sindaco, e in generale con tutti i suoi interlocutori Ambrogio
Conigliaro è stato imparziale e aperto al dialogo, rispettando
l'interlocutore in quanto persona.
Quando Ambrogio sferza è perché ritiene che ci sia un male
da combattere, non una persona da oltraggiare. Nel tempo in
cui il nostro Sindaco è stato Assessore alla cultura, questi ha
ricevuto - e giustamente - diverse sferzate dal nostro
Direttore: ma solo per un senso di giustizia e del servizio, non
per un attacco personale o per odio di partito.
Ed ecco l'intervento conclusivo di Ambrogio Conigliaro durante l'intervista ad Agrusa: “Noi come sempre saremo a vigilare
sull'operato. Saremo critici quando ci sarà da criticare, sempre con una critica costruttiva, ma daremo a Cesare quel che è
di Cesare quando l'amministrazione compierà il suo dovere…”
Un bell'esempio di giornalismo professionale, fatto di dignità
e di senso della democrazia: un esempio che ci auguriamo
possa servire allo stesso Agrusa, che di imparzialità ha dimostrato finora di essere tutt'altro che campione.
E spero che allo stesso Sindaco serva anche l'esempio delle
parole di un altro Conigliaro, Pietro, Presidente del Circolo
Italia dei valori di Carini, che nel suo ultimo articolo così scrive: “Onore al vincitore sindaco Agrusa, sperando che fra cinque anni possa dargli anche il mio consenso”.
Ebbene, che Pietro Conigliaro non sia un agrusiano lo sanno
tutti; ma nonostante questo, ha mostrato anche lui un atteggiamento esemplare di democrazia.
Per citare altre “perle tra i rifiuti”, voglio menzionare il mio
caro amico Vito Giambanco, uno dei titolari della Sala
Kennedy, dove da anni lavoro come intrattenitore e cantante.
Durante la campagna elettorale, Vito, come tanti altri, ha chiesto la mia disponibilità di voto. Quando con sincero rammarico gli ho risposto che elettoralmente ero impegnato, mi ha
così risposto: “Non ha importanza. Tu per me sei sempre un
caro amico. E' giusto che tu rispetta l'impegno già preso”. E
successivamente ha aggiunto che per lui “il lavoro e il voto
sono due cose distinte”.
Caro Vito, da varie conversazioni intercorse tra me e te, ho
capito che intendi portare avanti un tuo impegno politico a
favore della nostra cittadina. Ti auguro con tutto il cuore di
poter andare avanti in questa strada, perché il mondo politico,
a qualsiasi livello, ha bisogno di gente come te: trasparente,
altruista e con un alto senso del servizio.
Un caso analogo mi è capitato con un altro amico, più volte
mio collaboratore di spettacolo: Ivan Tarallo. L'aver detto
anche a lui che non potevo dare il mio voto non ha minimamente intaccato la nostra amicizia.
Riporto infine l'esempio di Vincenzo Montalbano, intervenuto
anche lui con un suo articolo ne Il Vespro di luglio.
A proposito di Matteo Finazzo, suo avversario politico, usa
espressioni come “una persona seria” e “un ragazzo che stimo”, e lo ringrazia “pubblicamente” per la capacità politica di
quest'ultimo di riconoscere la vittoria dell'avversario.
Considera l'applauso a lui tributato dagli “amici di Agrusa”
come “un gesto doveroso”, e dice di riportare l'episodio di
Finazzo non solo per esprimere la stima nei confronti di
quest'ultimo, ma anche per trasmettere ai lettori “cos'è per
me la politica e come, da anni, tento di portarla avanti”.
In conclusione di articolo, Montalbano ringrazia umilmente i
lettori che gli hanno “concesso qualche minuto” del loro tempo, e aggiunge: “A tutti coloro che mi criticheranno, più o
meno pubblicamente, chiedo scusa. Vi chiedo di perdonare lo
sfogo/riflessione di un ragazzo che con passione e impegno
vuole mettersi al servizio della causa carinese”.
Di cosa chiedi scusa, Vincenzo, della tua nobile e rara umiltà?
Di una virtù che ogni persona dovrebbe considerare come
premessa di ogni attività umana, non solo politica? Penso in
questo momento non solo all'arroganza così di moda nel
mondo politico di oggi, ma anche a certe arie che si danno
certi miei colleghi dello spettacolo, che da una parte si sentono delle divinità del palco, e dall'altra strisciano vergognosamente ai piedi all'Autorità politica di turno, in un atteggiamento di servilismo che fa prima di tutto ridere e poi schifo.
No, Vincenzo, non devi chiedere scusa a nessuno, soprattutto
a priori a “coloro che ti criticheranno”, perché ammesso che in
queste critiche qualcuno possa avere anche ragione delle
stesse, l'importante è sbagliare in buona fede, per poi ammettere dignitosamente il proprio errore: con quell'umiltà di cui
sai essere esempio e di cui ti ringraziamo.
Grazie a Dio, cari amici, in mezzo ai rifiuti umani esistono le
perle. Non sono persone che non hanno difetti, ma che
comunque ci insegnano qualcosa, come può fare ognuno di
noi, se lo vuole.
Personalmente ne ho citato alcune, ma ovviamente ce ne
saranno tante altre. A loro il nostro grazie, per le lezioni di vita
che ci danno.
44
Agosto 2010
di Giampiero Finocchiaro
Lo dico subito: è un film bellissimo. Bellissimo perché denso,
lucido, romantico, feroce, delicato e molto altro ancora. Certo,
trae ispirazione dal bel romanzo (La pregunta de sus ojos) di Eduardo Saccheri
paradossalmente ancora non pubblicato in Italia ma di cui si è detto un gran bene
in Argentina dove vive e lavora come docente universitario. Juan Josè Campanella
è invece un regista di origini italiane ai più noto come regista di molti episodi della
serie “Law & Order”. I detrattori dei premi non potranno lamentare nulla per
questo Oscar 2010 al miglior film straniero.
E veniamo alla storia ambientata nell'Argentina tra i Settanta e gli Ottanta
quando, morto il generale Perón, nel luglio 1974, la seconda moglie, Isabelita, si
trovò addosso, senza saperlo usare, il potere di dirigere la nazione. Un'epoca in
cui, non me ne vorranno gli amici argentini, era diffuso il senso di oppressione e
d'impotenza tipico delle dittature per l'arroganza impunita di un potere pronto a
qualsiasi nefandezza per di preservare la propria supremazia.
La storia racconta di un assistente procuratore capace di intuire le ragioni e il reale
colpevole di un efferato omicidio. Un leitmotiv a noi tristemente noto inserisce
presto la sottrazione del colpevole alle sue responsabilità e al pagamento delle
conseguenze del suo crimine. Complici le invidie personali, i giochi di potere,
quello meschino e basso dei piccoli funzionari, la viltà e la rassegnazione dei più. Paradossalmente il protagonista non si
rivela altrettanto capace di cogliere i segnali di risposta che il suo capo, la bella Irene, rimanda al suo nascosto sentimento.
Restano così aperte tante strade di un solo percorso che tardivamente il protagonista saprà ricondurre all'unità della propria
vita, scoprendo ciò che in fondo aveva sempre saputo e temuto. Tutto prenderà un posto definitivo.
Da segnalare alcune mirabili sequenze e tecniche di ripresa ravvicinata capaci di rendere il racconto intenso e struggente.
È successo che ad un certo punto dello sviluppo dei paesi industrializzati, in epoca
contemporanea – diciamo grosso modo negli anni Ottanta –l'idea più invasiva della
nostra cultura è diventata quella dei soldi. Non un'idea precisa dunque, perché i soldi
non sono idee e neanche nuova perché al denaro sempre si è pensato con intensità,
ingordigia e avidità. Ma la novità portata dal rampantismo e dall'illusione del guadagno
facile – rivelatosi poi una truffa per tanti oltre che un'illusione per tutti – è avere diffuso il
convincimento che tutti si debba fare soldi. Come se questo fosse il solo scopo della vita.
E pressoché l'unico, infatti, è rimasto. Da ciò la caduta di quei valori che la gente ormai
disconosce, sola restando l'invocazione ai valori perduti che però molti non sanno
riempire di contenuti, non ricordando più quali concretamente fossero questi benedetti
valori. Soldi, soldi, soldi: un'ossessione. Per fare che? Come se non ci fossero altre e più interessanti cose da fare nella vita. E
dire che invece ce ne sono tante altre di maggiore piacere e valore.
Di questa ridicola situazione parla il film che vi segnalo. Una pellicola che propone una forma di realismo che rifiuta le
ambientazioni magiche ed edulcorate del cinema e propone invece scene di vita quotidiana in presa diretta. Seguiamo così le
vicende di una famiglia qualunque, con i disturbi e i disagi di ogni famiglia che debba tenersi unita pur dandosi da fare tra le
difficoltà di un mondo ormai cieco e sordo. Una tragedia familiare, spinge Claudio, il protagonista (Elio Germano), a cercare
con ogni mezzo una via più rapida per il benessere economico. Trovandosi nel giro dell'edilizia popolare è costretto ad agire
con modalità che riflettono la diffusione gravissima che nel nostro Paese ha assunto la mentalità illegale. La sua vita è
circondata da amicizie e collaborazioni che con disinvoltura si muovono tutte al di fuori della legge, ma come se fosse una
cosa del tutto normale. E infatti lo è, come tristemente dimostra la cronaca del nostro Paese. Per fortuna un barlume si
presenta alla coscienza di Claudio ma per sapere come, andate al cinema…
46
Agosto 2010
En plein della Fitness Club Carini alla fase di
qualificazione per i Campionati Italiani di Panca.
La Fitness Carini, oltre a qualificare tutte e sette gli atleti
presentati per le donne 1° Randazzo Rossella, 1° Purpura
Antonia, 2° Mannino Romina, 3° Balido Assunta; per i maschi
2° Daniele Salvaggio, 4° Ferruggia Carmelo e 5° Camarda
Giuseppe, ha conquistato altresì il 1° posto come società nel
settore femminile.
Con questa gara, a parte i due primi posti
ottenuti a Caltanissetta nella fase
interregionale di Coppa Italia Senior con
Romina Mannino e Purpura Antonia, ha
ribadito ancora il primo posto come Società
confermandosi come nuova realtà della
pesistica e cultura fisica carinese, che con i
suoi nuovi atleti e con l'eredità della Vigor
Carini che in atto si occupa di altri settori,
può ritenersi soddisfatta dei risultati
ottenuti in questo primo semestre del suo
primo anno di attività.
Risultati ottenuti dalla Fitness Club Carini
nel primo semestre 2010:
Qualificazione Campionati Italiani Senior
Caltanissetta
1° Romina Mannino, 2° Purpura Antonia,
Società 1° Classificata;
Campionato Italiano Seniores Roma
4° posto di Mannino Romina;
Criterium Nazionale Sviluppo Muscolare Terrasini
1° Classificata Balido Assunta;
Coppa Italia Fase Interregionale Caltanissetta,
1° Mannino Romina, 1° Purpura Antonia,
Società 1° classificata;
Qualificazione Campionati nazionali
distensione su panca;
1° class. Randazzo Rossella, 1° class. Purpura
Antonia, 2° class. Mannino Romina,
3° class. Balido Assunta, 4° class. Ferruggia
Carmelo, 5° class. Camarda Giuseppe, 2°
class. Salvaggio Daniele. SOCIETA' 1°
CLASSIFICATA
Lo scorso 18 luglio la Fitness Carini ha
organizzato XI Memorial “Fabio Ravanusa”,
che ancora una volta ha visto trionfare il
nostro atleta Daniele Salvaggio che ha
conquistato il trofeo con una alzata record di
KG.190.
Il prossimo appuntamento Nazionale si terrà
Lignano Sabbiedoro, a cui la Fitness Carini
prenderà parte con i sette atleti/e classificate.
47
Agosto 2010
componenti: Volo Dario, La Fata
Francesco, Badalamenti Giovanni,
Mannino Marco, Gallina Giovanni,
Chiummento Vincenzo e Virga
Viuseppe. Seconda classificata “La Fuente
United”, terza la squadra di “Addio Pizzo”. Il titolo di miglior
portiere a Vincenzo Chiummento (Furie Rosse), mentre
Uno sguardo sul campo
capocannoniere del torneo è stato Salvo Pistone (Addio
Si è svolto nei giorni 18 e 19 luglio scorsi, presso l'impianto
Pizzo).
sportivo della Zona PEEP, il “Memorial Paolo Borsellino” di
La premiazione è stata presenziata dal neo Assessore allo
calcetto, organizzato dai Giovani Democratici Carinesi il cui
Sport Enzo Marcianò, che ha voluto
circolo si chiama “Peppino Impastato”,
ricordare Paolo Borsellino, che
per ricordare la memoria del giudice
durante l'estate villeggiava a
Paolo Borsellino ucciso insieme alla
Villagrazia di Carini, nella sua veste di
sua scorta dalla mafia, e non solo, nel
Giudice Sportivo della Federazione di
1992.
Ciclismo,
sempre disponibile con tutti
Una due giorni all'insegna del sano
ed
obiettivo.
agonismo sportivo, che ha visto la
Prima della premiazione è stato
partecipazione di ben 16 squadre di
proiettato
un video su Paolo
calcetto dai nomi più svariati. Un modo
Borsellino
e
la
sua scorta realizzato dai
diverso per ricordare la figura di Paolo
ragazzi
del
circolo,
al termine del
Borsellino, non la solita fiaccolata o
quale
Vincenzo
Mignano
ha letto una
catena umana, con oltre 100 atleti
Il tabellone degli incontri
poesia
da
lui
composta.
giovani e meno giovani che per due
caldi giorni hanno dato fondo alle proprie energie per ben
figurare.
Organizzatori della manifestazione, che ha avuto il patrocinio
del Comune di Carini, come detto prima i Giovani
Democratici Carinesi, questi i loro nomi: Gaetano Volo
(segretario), Andrea Ferrara (vicesegretario), Vita Tranchina,
La squadra vincitrice
Un momento della proiezione del video
Vitalba Tranchina, Francesco Armetta, Marco Tranchina,
Gianvito Mistretta, Marialaura Rosso e Natale Di Maggio.
Le squadre partecipanti, alcune con nomi pittoreschi: Vecchi
Selvaggi, Piraineto F.C., Krasten, Sicilia Libera, Le tre note,
Santiago's, Furie Rosse, La celeste, Redbull United, La Fuente
United, Euro Metal, Addio Pizzo, Atletico Fashion, Atletico
Palermo, Spagna, Dinosauri.
Alcune partite sono state combattute fino all'ultimo gol, altre
hanno visto la netta superiorità di compagini affiatate contro
squadre assemblate per l'occasione del torneo.
Alla fine ha vinto la squadra delle “Furie Rosse”, questi i
Gli organizzatori con l’assessore Marcianò
48
Orario Treni
Agosto 2010
DA
CARINI A PALERMO CENTRALE
5:43 6:04 6:32 7:11 7:35 7:52 8:36 8:45 9:35 10:34 11:34 11:43 11:55 12:12 12:34 13:34 14:30 14:42 15:14
15:34 16:37 17:16 17:32 18:10 18:33 18:42 19:12 19:34 20:34 21:16 21:30 21:55
DA
PALERMO CENTRALE A CARINI
5:00 5:20 6:38 7:39 8:39 9:29 9:39 10:39 11:09 11:29 11:39 12:39 13:29 13:39 14:29 14:39 15:39 16:09 16:39
17:09 17:39 18:29 18:39 19:29 19:39 20:09 21:00
DA
CARINI PIRAINETO A PALERMO CENTRALE
5:59 6:25 7:06 7:26 7:46 8:08 8:29 9:07 9:30 10:05 10:27 11:05 11:27 11:37 11:44 12:05 12:25 13:05 13:25
14:05 14:25 14:34 15:05 15:27 16:07 16:27 17:06 17:11 17:27 18:05 18:27 18:34 19:05 19:25 20:05 21:06 21:11 21:25
22:10
DA
PALERMO CENTRALE A CARINI PIRAINETO
5:20 6:07 6:38 7:09 7:39 7:40 8:09 8:39 9:09 9:29 9:39 10:09 10:39 11:09 11:29 11:39 12:09 12:39 13:09
13:29 13:39 14:09 14:29 14:39 15:09 15:39 16:09 16:39 17:09 17:39 18:09 18:29 18:39 19:09 19:29 19:39 20:09
DA
CARINI CIACHEA A PALERMO CENTRALE
7:31
DA
8:03 8:28 9:28 16:15 16:43 17:14 17:36 18:37
DA ISOLA DELLE
PALERMO CENTRALE A CARINI CIACHEA
6:38 7:09 7:39 8:39 11:39 15:09 15:39 16:09 17:09
FEMMINE A PALERMO CENTRALE
5:53 6:19 6:49 7:22 7:45 8:52 9:02 9:50 10:18 10:50 11:50 12:05 12:50 13:23 13:50 14:47 15:05 15:50 16:53
17:50 18:51 19:04 19:50 20:50 21:49 22:06
DA
PALERMO CENTRALE A ISOLA DELLE FEMMINE
5:00 5:20 6:38 7:39 8:39 9:39 10:09 10:39 11:39 12:09 12:39 13:39 14:29 14:39 15:39 16:09 16:39 17:09 17:39
18:39 19:29 19:39 20:09 21:00
DA
CINISI - TERRASINI A PALERMO CENTRALE
6:19 7:00 7:39 8:34 8:49 10:02 11:28 11:38 12:53 14:28 15:50 17:44 18:27 21:01
DA
Tutti i giorni
Solo Festivi
Dal Lunedì al Sabato
PALERMO CENTRALE A CINISI - TERRASINI
5:20 6:38 7:40 9:29 9:38 9:54 11:29 13:29 14:29 15:39 18:29 19:29
Orario Autobus
da Palermo a Carini
6:15 6:50 7:15 8:00 8:30 9:30 10:30 11:30 12:15 12:30 12:45 13:30 14:00 14:30 15:30
16:30 17:30 18:30 20:00 20:45 via Torretta
da Carini a Palermo
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Da Terrasini e Cinisi per Palermo
TERRASINI 5:50
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CINISI 6:00 6:50 6:55 7:30 9:20 10:25 11:40 13:25 14:25
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Da Palermo per Cinisi e Terrasini
PALERMO 6:00 7:20 8:30 9:45 11:30 12:45 13:15 13:30 15:00 16:00 17:30 18:45 20:05
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Redazione il 4 Agosto 2010