Goletta Verde a Carini
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Goletta Verde a Carini
Sommario Editoriale pag. pag. pag. pag. 1 2 6 8 pag. 9 pag. 12 pag. 14 pag. 15 pag. 16 pag. 18 pag. 20 pag. 22 pag. 23 pag. 24 pag. 28 pag. 29 pag. 30 pag. 31 pag. 32 pag. 34 pag. 37 pag. 38 pag. 39 pag. 40 pag. pag. pag. pag. pag. 43 44 46 47 48 Editoriale Fogna Tour I fatti sui quali... Le vostre segnalazioni Sbagliare è umano... Totuccio: un nuovo rivoluzionario. La girella carinese . Le vostre segnalazioni Carini, 3 arresti per furto Non promesse ma fatti a Carini grazie al neo sindaco Agrsa. Intervista al Capitano dei CC di Carini Ruggiu Nino Terranova. Pizzino della legalità. Villa Belvedere o la Casina di Ruggero La zanzara tigre Lo sviluppo passa per le infrastrutture. DNA SUD Dragontea A Cesare quel che è di Cesare Cinisi-Terrasini Continu operazioni antidroga dei Carabinieri Terrasnii: il parcheggio contestato Isola: si può fare a meno di un assessore? La fiaba del mese La Madonna di Isola delle Femmine Perle tra i rifiuti Abbiamo Visto per voi Sport Memorial P.Borsellino Orario Treni e Bus La foto di copertina Spiaggia “Arco del Baglio” Carini 1 Agosto 2010 “Questa estate, non cambiare, stessa spiaggia stesso mare...”. Le torride giornate appena trascorse ci hanno fatto correre tutti al mare, alla ricerca di un po’ di refrigerio. Ma sappiamo in che acque ci andiamo ad infilare? Forse non tutti sanno che la quasi totalità della costa carinese è da anni dichiarata “permanentemente non balneabile” a causa degli scarichi fognari a cielo aperto che tranquillamente, e tra l’indifferenza generale, arrivano a mare. Ma si tratta solo di scarichi fognari civili? Oppure c’è dell’altro? Abbiamo fatto una lunga passeggiata lungo la costa, ed abbiamo visto che non molto è cambiato rispetto a qualche anno fa. Certo ora abbiamo il depuratore, ma lo usano principalmente Isola delle Femmine, Capaci e Torretta. Gli scarichi di Carini sono ancora in buona parte a cielo aperto o a dispersione nel suolo (e poi corriamo a comprare l’acqua minerale...). C’è poi il mistero degli scarichi fantasma, che non poco danno arrecano non solo a Carini, ma anche alle vicine Isola e Capaci. A complicare le cose abbiamo nuovamente l’alga rossa, che ormai prolifera nelle nostre coste con non poca complicità di scarichi “fantasma” di acque calde e dolci. Come ogni estate c’è però chi non si ferma o va in ferie. E’ il caso delle forze dell’ordine, ed in particolare dei Carabinieri, che quasi giornalmente sequestrano piantagioni che producono quintali su quintali di droga. A chi andrà quest’anno la “palma” di maggior produttore? Rivincerà Partinico o i paesi del comprensorio carinese riusciranno nell’impresa? Per rimanere in tema legalità: qualcuno si è lamentato che scriviamo troppo di mafia, delle cose che non funzionano nel nostro territorio, che critichiamo troppo. Il sig. Vito Lo Piccolo ha smarrito circa Qualcuno si è pure un paio di mesi fa un anello di oro permesso di dire giallo con incise le iniziali L.V., a cui è qualche parola di legato da particolari ricordi affettivi. troppo a qualche Chiunque ne avesse notizia può nostro collaboratore contattare la Redazione. ed ha magari disdetto qualche contratto pubblicitario per non avere problemi. Così come qualcun altro ci suggerisce di non trattare determinati argomenti se non vogliamo vedere fuggire i nostri inserzionisti. Il Vespro è nato nel 2005 proprio per questo, per dare le notizie che gli altri non danno, per dare voce a chi voce non ha e se qualcuno pensa che noi, in cambio di 30 denari, cambiamo linea editoriale si vede che non ci conosce bene. Vedrete nei prossimi numeri... Una errata corrige relativa allo scorso numero: un nostro collaboratore nell’articolo “La porta di ponente” ha confuso il nome della persona a cui è dedicata la strada che non è Francesco Morello ma “Avv. Angelo Morello”. Ce ne scusiamo con i lettori e con i familiari. Buon Agosto a tutti. (a.c.) 2 Agosto 2010 di Ambrogio Conigliaro Goletta Verde a Carini: a Ciachea il mare è… una fogna!!! Nozze d'Argento per la Goletta Verde di Legambiente, che per il 25° anno consecutivo è in giro per i nostri mari ad analizzare la qualità dell'acqua delle coste italiane. E dopo 17 anni Goletta torna nel golfo di Carini: era il 1993 quando organizzammo come circolo “Gatto Bianco” di Legambiente una cena di raccolta fondi per Goletta Verde, che in quei giorni si trovava ancorata ad Isola delle Femmine, lo stesso anno che organizzammo un convegno sul depuratore consortile di Carini bloccato da anni all'Assessorato R e g i o n a l e Te r r i t o r i o e Ambiente, ma anche lo stesso anno che organizzammo “Spiagge Pulite” nella spiaggia dell'Arco del Baglio, trasformata da anni in discarica, restituendola ai carinesi. Nei giorni scorsi Goletta è tornata a Carini, per verificare se qualcosa è cambiato da allora. In effetti i cambiamenti in parte ci sono stati: il depuratore è stato costruito in territorio di Carini e funziona a pieno regime per i consorziati (Carini, Capaci, Torretta, Isola delle Femmine e ASI), tranne che per la maggior parte degli scarichi di Carini che ancora vanno Conferenza stampa di Goletta Verde a Palermo lo scorso 22 luglio Il prelievo dei campioni di acqua direttamente a mare o nelle falde acquifere del sottosuolo; sono state demolite qualche centinaio di case abusive sul lungomare (ma ne restano almeno 10 volte tanto da abbattere); è stato recuperato qualche tratto della costa ma in compenso in una zona gravata da 3 vincoli ambientali è stato realizzato un mostro di cemento armato da 30.000 metri quadri che si vede persino da Ustica. Per la Soprintendenza è bastato mettere qualche alberello rinsecchito sul tetto ed il “paesaggio” è salvo. 3 Gennaio 2010 4 A b b i a m o accompagnato lo Agosto 2010 scorso 25 giugno i tecnici di Goletta Verde a fare un campionamento delle acque marine nello scarico delle “acque piovane” della Zona Industriale di Carini. Non era una giornata di pioggia ma dal condotto arrivava a mare una strana acqua di colore b i a n c a st ro, p u z zo l e n te e c o n temperatura di 25 gradi. Tutta l'area di mare davanti allo scarico aveva un colore biancastro (vedi foto). A circa 500 metri di distanza si trova lo scarico del depuratore consortile, ma li l'acqua del mare, a guardarla, è pulitissima; anche perché il depuratore dovrebbe ancora utilizzare il pennello a mare per scaricare ad alcune centinaia di metri dalla battigia. Lo scarico delle “acque piovane” dell’ASI Lo scarico “fantasma” si trova comunque a circa 1000 metri di distanza dal primo lido della spiaggia di Capaci – Isola delle Femmine. Li il mare è da sempre considerato balneabile e non è presente alcun divieto… I dati analizzati dal laboratorio di Goletta Verde hanno assegnato allo scarico analizzato 2 faccine tristi, ovvero FORTEMENTE INQUINATO. Le analisti hanno riscontrato Enterococchi intestinali maggiori di 400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100 ml. In Italia, in base alle nuove direttive europee, il limite per dichiarare non balneabile un tratto di costa è di 100 UFC/100 ml; considerate però che in alcuni stati degli USA (ad esempio le Hawaii) il limite di legge per dichiarare non balneabile un tratto di mare è di 7 UFC/100 ml. Rimangono almeno un paio di dubbi: passeggiata lungo la costa carinese, o r m a i d a a n n i “d e c re tata ” 1) cosa ci fa la cacca umana negli dall'assessorato Territorio e Ambiente s c a r i c h i dell'acqua piovana della z o n a industriale? 2) perché l'acqua ha questo c o l o r e biancastro ed è calda? Gradiremmo qualche risposta, che possibilmente non sia la stessa che ci diede qualche anno fa la Foce del torrente Ciachea, sullo sfondo la spiaggia di Capaci - Isola dottoressa Ufficiale della Regione Siciliana Sanitario di Carini: “così come ci sono le “permanentemente non balneabile”, piogge acide, a Carini abbiamo le ed abbiamo realizzato un bel piogge calde…”; ma la spiegazione FOGNATOUR. Si parte dal Torrente Ciachea, croce e delizia della situazione scarichi a Carini. Un tempo era il punto dove si concentravano gli scarichi fognari di Capaci, Torretta, parte di Carini ed un paio di condotte innominabili che qualcuno però assegnava alla Cementeria di Isola delle Femmine ed alla Zona Industriale di Carini. Da quando è in servizio il depuratore consortile in teoria non dovrebbe scaricarvi più nessuno, ma le tracce evidenti sul posto dicono esattamente il contrario. Qualcuno ci scarica, anche se non costantemente. Chi sarà mai? A circa 500 metri in direzione Carini troviamo lo scarico delle acque piovane e della pulizia dei piazzali (così ci è stato riferito…) della Zona Industriale di Carini. Nelle giornate di sole non dovrebbe esserci presenza di acqua, ma lo scarico è invece sempre in potrebbe anche essere un'altra: vuoi funzione, notte e giorno. Anzi proprio vedere che a Carini abbiamo una di notte alcune volte si vede il vapore sorgente termale e non ne sapevamo che sale dallo scarico, vapore che è nulla? Ma non ci siamo limitati allo scarico possibile seguire a ritroso addirittura fantasma, abbiamo fatto una bella attraverso i tombini che vanno verso la Zona Industriale di Carini. L'acqua che fuoriesce da questo mausoleo del mare cambia spesso colore: a l c u n e v o l te è trasparente, alcune volte biancastra, altre ro s s i c c i a m a è capitato di vederla pure blu. Magari nella Zona Industriale di Carini ci sono degli strani Letto del torrente Ciachea, sotto il ponte autostradale Acque piovane ANAS fenomeni metereologici ed alcune volte piove acqua calda, mentre altre si alternano delle piogge colorate… Proseguiamo in direzione Carini, ci spostiamo di appena 200 metri e troviamo un altro scarico fantasma: questa volta è quello delle acque piovane dell'ANAS, in prossimità dello svincolo di Carini. Il sole è sempre splendente, anche perché siamo a luglio ed in piena estate, ma anche da qui arriva a mare un bel po' di “acqua”. Fa Acque piovane ANAS abbastanza puzza ed ha un colore tra il blu scuro ed il nero. In passato anche qui è capitato di trovare acqua rossastra e molti subacquei ci hanno c o n fe r m a t o c h e spesso i fondali in questo tratto anno un colore tra il rosso ed il blu. Sarà un altro fenomeno meteorologico della zona? Magari se chiediamo all'ANAS scopriamo una n u ova att ratt i va turistica per Carini. A meno di 150 metri, 5 Agosto 2010 dove a primavera si è arenato il capodoglio, c'era una volta… un sottopasso pedonale che consentiva di raggiungere il mare dal lato monte autostrada (dalla via Vespucci). Immondizia e sabbia ormai se ne sono impadroniti tra l'indifferenza generale. Sottopasso pedonale per raggiungere il mare... 6 I g n o r i a m o metri prima, sotto un cumulo di volutamente le macerie, si intravede un grosso tubo Agosto 2010 migliaia di case che arancione dal quale escono liquami ancora affollano il lungomare, dove non si capisce perché non si è mai intervenuto per regolamentare gli scarichi, anche con delle semplici fosse imhoff, e dove invece la quasi totalità delle costruzioni presenti scarica direttamente a mare o attraverso fosse a dispersione che vanno a mare. In molti tratti la situazione è migliorata: vuoi perché Uno dei due scarichi fognari di Villagrazia di Carini molte case sono state puzzolenti. E' uno dei due demolite (oltre 200), vuoi perché in scarichi a cielo aperto di estate alcuni torrenti dove sono Villagrazia di Carini. In teoria presenti liquami vengono captati a sia questo scarico che quello monte ed usati per scopi irrigui, successivo proprio al Lido rimanendo asciutti in prossimità della Azzurro, non dovrebbero battigia. più esistere da tempo. Già lo Arriviamo così nei pressi del Lido scorso anno l'allora Sindaco Azzurro, fino agli anni '60 spettacolare La Fata ci disse che era stata spiaggia con tanto di cabine e lido realizzata la condotta attrezzato, luogo di ritrovo di tutti i fognaria (vedi Il Vespro di giovani carinesi e non solo. Circa 150 agosto 2009 pag. 28) per convogliare questi scarichi verso il depuratore di Ciachea. Mancava solo l'allaccio del contatore Enel per avviare le pompe di sollevamento. Mi sa che siamo sempre allo stesso punto, confidiamo nel nuovo Sindaco Agrusa e ad una maggiore incisività. Pochi metri e troviamo lo scarico più grande di Villagrazia, per l'occasione trasformato in piccolo laghetto. A meno di 500 metri centinaia di persone sguazzano felicemente nell'acqua apparentemente pulita, ignorando la tabella con il Lo stesso scarico “vista mare”... I “Fatti” sui quali avremo mai una risposta? Illuminazione pubblica Sono trascorsi 1513 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di maggio 2006 pag. 5. in strade private: Illuminazione pubblica Sono trascorsi 1190 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di aprile 2007 pag. 19. via Papa Giov. Paolo II: Edicola votiva “scomparsa”: Sono trascorsi 997 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di ottobre 2007 pag. 11. Caso Helg: Sono trascorsi 837 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di marzo 2008 pag. 2. Mercatino alla Zona PEEP: Sono trascorsi 601 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di novembre 2008 pag. 4. Palestra dedicata a Ciro Genova: Sono trascorsi 487 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di marzo 2009 pag. 27. Raccolta differenziata: Sono trascorsi 456 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di aprile 2009 da pag. 3. Castello usato come ristorante: Sono trascorsi 425 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di aprile 2009 da pag. 3. Stazione metrò di Piraineto: Sono trascorsi 212 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di gennaio 2010 a pag. 16. Capodoglio arenato: Sono trascorsi 183 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di febbraio 2010 a pag. 2. Presepe Vivente 2009: Sono trascorsi 153 giorni da quando ne abbiamo scritto sul numero di Marzo 2010 a pag. 4. Lo scarico del “Lido Azzurro”... una volta!!! della Pro Loco di Carini guidata allora da Pietro Manicioto. Ricordo Totò Lo Piccolo che si presentò dapprima a cavallo per poi tornare con il trattore e carrello a rimorchio per aiutarci a rimuovere i rifiuti più ingombranti. Vennero pure i responsabili della Capitaneria di Porto di Isola delle Femmine, a controllare divieto di balneazione, anche perché qualcuno giustifica lo stesso con la mancanza di addetti al salvataggio. A p ro p o s i to d i q u e sta spiaggia vorrei fare alcune considerazioni. Un tempo era la spiaggia attrezzata dell'hotel Azzolini: ricordo da bambino le cabine prefabbricate, gli ombrelloni e le sdraio; il mare trasparente e la sabbia finissima e compatta. Poi costruirono di tutto, realizzarono praticamente dei condomini, comprese tante casette prefabbricate che ben presto si trasformarono in cemento. Poco dopo Azzolini abbandonò l'area a causa degli scarichi fognari diretti a mare. 500 metri dopo lo scarico del “Lido Azzurro” ... Che senso ha costruirsi una cosa stessimo combinando e per casa praticamente sulla sabbia e li ricordarci il rispetto della legge per stesso scaricare la fogna… per poi farci quanto riguarda la rimozione delle il bagno ? alghe (…) che sono proprietà dello Per anni la spiaggia divenne una specie Stato e si rischia l'arresto. Noi ci di discarica, fin quando nel 1993 non la e r a v a m o f a t t i a u t o r i z z a r e pulimmo con una bella giornata di preventivamente dal Contrammiraglio v o l o n t a r i a t o o r g a n i z z a t a d a Comandante la Capitaneria di Palermo Legambiente con la collaborazione Spiaggia dell’Arco del Baglio: 1993 7 (ai tempi Petralia). F u l ' o c ca s i o n e Agosto 2010 buona per fargli vedere che invece delle alghe il nostro interesse era rimuovere tutti gli scarichi abusivi, le piazzole di cemento e tonnellate di immondizia. Le due foto sotto sono state scattate nello stesso posto a distanza di 17 anni. Oggi la spiaggia è affollatissima, ed un paio di carinesi ne hanno preso spunto per mantenerla pulita (a proprie spese e con il contributo di alcuni cittadini), per preoccuparsi che le macchine non creino confusione e per offrire un minimo di servizi con una rivendita di bibite e panini. Ci campano onestamente un paio di famiglie e tutti siamo più contenti. Magari potrebbe essere la buona occasione da parte del Comune di Carini per affidargli la gestione di questo piccolo tratto di s p i a g g i a , possibilmente senza trasformarlo in discoteca come accaduto in altri posti. Mentre è i n co m p re n s i b i l e come la Capitaneria di Porto consenta la sosta abusiva di decine di barche sull’arenile, che alla prima occasione vengono messe in acqua per partire sfrecciando tra i bagnanti. Anche questo merita una risposta esauriente, noi saremo qui ad aspettarla. Spiaggia dell’Arco del Baglio: 2010 8 Agosto 2010 Gentile Redazione, sono un lettore del Vostro Giornale (quando riesco a trovarne una copia). Desidero discutere di un gravissimo problema che, a parere mio, è sottovalutato da molti cittadini o per meglio dire che “forse viene evitato dai loro pensieri”. Mi riferisco al fatto che molti bagnanti, non curanti dell'aspetto orribile dell'acqua lungo la costa sabbiosa del nostro litorale, ignorando il pericolo a cui si può certamente essere esposti, non trovano di meglio che immergersi nel mare utilizzato come scarico di fogna. Infatti, malgrado siano stati apposti dei cartelli (a parere mio in numero insufficiente, posti in luoghi poco visibili, che non danno l'idea del pericolo perché troppo piccolo ed inadatto è il loro pannello descrittivo), riportanti Lo scarico segnalato dal nostro lettore un'ordinanza del Sindaco che vieta la balneazione in un tratto di costa di circa 6 Km, la spiaggia è costantemente affollata. L'Ordinanza, emanata prima dell'inizio della stagione estiva, è chiarissima e molto puntuale. Riporta finanche le coordinate geografiche del tratto interdetto alla balneazione, ed ulteriori indicazioni che escludo possano essere male interpretate o che possano indurre all' equivoco. Basterebbe solo trovare i cartelli di divieto, riconoscerli e riuscirne a leggere il contenuto della descrizione. Ho notato che, attraverso una struttura interrata in cemento proveniente per dritto dalla via Mattarella (fogna pubblica), sfocia in mare un piccolo ruscello di melma o, per essere meno drastici, un ruscello di liquido dal colore poco rassicurante e dalla fetida profumazione. Ho capito subito il pericolo che ho evitato grazie alla mia voglia di capire cosa stesse succedendo! Ho invitato alcuni bagnanti e conoscenti a rendersi conto come me di ciò che avevamo di fronte, ma non credo di avere avuto una grande capacità di convincimento, perché, a pronta risposta, mi venne detto: “fa caldo……. e che cosa può capitare, è sempre così, ……. non mi è successo mai niente”! ( R I S P O S TA N O N INTELLIGENTE). Ma non mi arrendo e chiedo il Vs . a i u t o , p e r c h é ritengo inaccettabile la superficialità con la quale si consente di fare il bagno ai bambini in quella zona! Non c o n o s c o l a certificazione rilasciata dal Laboratorio che ha condotto gli esami (se mai fatti) e non conosco il livello di inquinamento riscontrato, ma purtroppo l'inquinamento c'è ed è pure esteso e l'inquinamento non può essere trattato con questa superficialità!!! Vi chiedo pertanto di aiutarmi ad illuminare il buio di chi non vuole vedere. Non so se il Vs. Giornale ha trattato di recente l'argomento. Eventualmente Vi prego di riproporlo ancora una volta e magari con parole diverse da quelle mie, risultate poco convincenti , riusciremo ad accendere la luce su un problema riguardante la salute pubblica. Grazie per l'attenzione Francesco Fransè 9 Sbagliare è umano, perseverare non depone a favore Agosto 2010 di Fabio Zerillo Le vie antiche del centro storico di Carini sono c a ra t t e r i z z a t e d a l l e tipiche pietre usate per tracciare i borghi antichi; è una soluzione magari non originale però utilizzata in tanti luoghi di Sicilia e d'Italia in genere. Gli anziani carinesi però ricordano stradine a metà tra terra battuta e pietre, circondanti la vecchia Carini, ovvero il patrimonio che si vorrebbe valorizzare in via Santa Caterina - via Don Bosco senso turistico. Le tipiche balate furono adottate dagli anni venti secolo scorso, quando le automobili erano oggetti proveniente da un mondo sconosciuto e più che le biciclette potevano le scarpe risuolate. Il “benessere” americanizzato del dopoguerra portò l'automobile a Carini. Oggi le strade sono sempre quelle e le automobili sono più grandi, comode e sopratutto non dovrebbero circolare su queste pietre, belle e delicate, per niente adatte. In un centro storico che non ha perduto la sua caratteristica di luogo d'incontro (semmai sminuita) e che viene soffocato dall'uso indisciplinato del motore a scoppio il quadro d'insieme è stonato. Se il parametro decisionale è la vivibilità, l'errore è evidente; se fosse la bellezza l'errore è più che evidente. Però c'è perseveranza. Alcune vie limitrofe al Corso Umberto I, in evidente stato di decomposizione dell'asfalto che le ricopriva, sono state di recente ricondotte alla decenza, tutelando l'incolumità dei passanti che tra buche e pietre qualche livido hanno portato a casa, nel corso di qualche anno. Gran parte dei problemi causati alle stesse strade, circondate da palazzi e senza adeguate distanze tra loro, sono dovuti al passaggio dei veicoli, giacché non furono costruite che per l'uomo. Se l'esaltazione politica verso il centro storico e zone limitrofe, vissuta durante la recente campagna elettorale, ha dato adito a sogni sarebbe bene tornare con i piedi per terra giacché non si capisce come far convivere la circolazione quotidiana con quella straordinaria del turismo organizzato. Ad esempio vivente citiamo Via Santa Caterina, ripristinata giusto un'anno fa. L'asfalto e le pietre nere componevano un'obbrobrio a strati sovrapposti creato in tanti tentativi di rattoppo e restauro andati a male e s i c u ra m e nte n o n p o t e va n o e s s e r e esempi di sicurezza stradale per la cittadinanza. L'attuale copertura lascia però perplessi dato che non si è scelto l'asfalto, quindi privilegiare e agevolare le automobili, ma la pietra, sicuramente meno adatta (nei dintorni anche Via Giuseppe Mazzini e Via Guglielmo Marconi sono aperte alla circolazione e mantengono la pietra per la base stradale ). Il passaggio dei veicoli, con la loro pesantezza, le accelerazioni e le frenate ha ridotto a male le pietre posate un'anno fa. 10 Oltretutto la presenza nelle vicinanze Febbraio 2010 di una scuola non ha ridotto il traffico. Agosto 2010 Risultato: il colore delle pietre è già coperto da quello nero degli pneumatici, semplicemente rotte, spizzicate, disallineate (questo solo per le signore che possono permettersi il tacco a spillo); alcuni ciottoli ogni ta n t o s i sta c c a n o e scoppiettano fragorosi. A questo punto ci vorrebbe qualche piccolo intervento di ripristino, ovviamente da fare a spesa del contribuente e del bilancio comunale che ha già pesanti fardelli sulle spalle. Nell'ambito della gestione d e l l a c o s a p u b b l i c a Piazza Duomo con le “balate” bisognerebbe anche preventivare, usando lungimiranza nelle scelte anche impopolari ma utili nel lungo periodo, se fare una cosa bella significhi anche farla utile alla cittadinanza. Lo scopo di abbellire il centro storico e far finta che sia predisposto fin d'ora allo sviluppo, turistico oppure no, è lodevole; far finta che non esistano le automobili o i cittadini che le usano senza una sola alternativa invece non rende un servizio alla collettività, semmai qualche spreco che non possiamo permetterci in tempi di recessione economica. Lo spreco in questione non è soltanto dovuto alla gestione di una singola strada ma deve essere commisurato a tutto ciò che la circonda. Evitare di spendere per creare un piano traffico, inutile visto che la massa di veicoli non è gestibile con le s t r u t t u r e a disposizione, e ,magari, sperimentare la chiusura al traffico normale di alcune zone strategiche in orari e periodi da concordare con chi lavora in questa zona (e necessita di suolo pubblico per carico/scarico o quant'altro), potrebbe essere più efficace che far degradare strutture pubbliche e non garantire ai pedoni libera circolazione senza farsi venire il torcicollo perchè qualcuno potrebbe non fermarsi in tempo a causa del fondo scivoloso. 11 Aprile 2010 12 di Natale Parisi Agosto 2010 Totuccio: “Un nuovo rivoluzionario”. Metodo politico: La Bi-Zona all'Oronzo Canà Come state cari amici miei? Io bene ! Vi sono mancato? Riprendo la mia solita rubrica mensile, ringraziando sempre Il Vespro che mi ospita, per proporVi una riflessione! Prendo spunto da un comunicato di Sinistra Ecologia Libertà e pubblicato su facebook che riporto in corsivo: “Durante l'ultimo consiglio comunale tenutosi a Carini per approvare il bilancio di previsione i due consiglieri comunali del Pd che dovrebbero essere dell'opposizione ma che forse non hanno capito come si fa, hanno votato negativamente insieme agli altri 6 astenuti dell'opposizione 150 mila euro di finanziamenti esterni, giustificando la loro posizione con la scusa di non essere riusciti a conoscere il bilancio nella loro completezza, forse per inesperienze o per non conoscenza del loro ruolo di vigilanza e difesa dei diritti dei cittadini carinesi che li ha investiti di un mandato che al momento non stanno svolgendo correttamente. Tali fondi sono stati destinati ad un capitolo di bilancio nell'ambito dei servizi a rete che prevede la pulizia dei tombini delle fognature invece di destinarli, come si era preventivato, a combattere l'abusivismo edilizio della fascia costiera. Questi fondi che, se non venivano utilizzati andavano persi, sono andati ad una cosa che dovrebbe essere di competenza dell'ATO1. Forse questi due Consiglieri hanno dimenticato o non vogliono ricordare la loro tradizione politica che da Nino Mannino si è tramandata attraverso le lunghe battaglie di gente che hanno lavorato per abbattere le case abusive a mare. Come volevasi dimostrare il Pd non riesce mai a fare una vera e propria opposizione, l'abbiamo visto in parlamento, all'ARS e adesso anche a Carini. Complimenti ragazzi, continuate così.” Sempre su facebook seguono commenti diretti o a evidenziare che si è trattato di una ingenuità, altri a rimarcare che non si è trattato d'ingenuità ma di incompetenza che un partito come il PD non può permettersi!!! Cosa penso io? Ed espongo il mio personale punto di vista. Non si può più negare l'evidenza (sic!). A Carini, come nel resto del Paese, La sinistra dimostra nei fatti di voler continuare a condurre un metodo che nel fantacalcio è la bi-zona all'Oronzo Canà, la famosa tattica del 5-5-5. Mentre i 5 difensori avanzano, i 5 attaccanti retrocedono, così gli avversari, si confondono e pensano: ma questi stanno giocando in 15!! Vogliamo tutti sperare che dietro questa simpatica formula non si nascondi invece una visione inquietante… L'enigmatico modo di procedere della sinistra crea confusione non solo negli avversari politici, ed è il male minore, ma soprattutto nell'elettorato e nei cittadini. Quale la causa? Mi permetto di azzardare un'ipotesi! In una recente intervista rilasciata a "La Stampa", Enrico Letta, in risposta a quanto dichiarato da Carlo De Benedetti, afferma che "il PD non è una balena arenata, ma è come il pesciolino Nemo, che con intelligenza ha indicato ai suoi simili come fuggire dalla rete dei pescatori che li aveva imbrigliati”. Il paragone non è così campato in aria: Nemo ha la parte sinistra atrofizzata, boccheggia e sta in un acquario, mentre altri cercano di risolvere i suoi problemi". Per stare in tema disneyano: "se puoi sognarlo, puoi farlo". Il PD deve quindi cominciare a sognare. E a far sognare. Affettuosamente Natale Parisi Segretario IdV - Carini 13 Giugno 2010 14 Agosto 2010 La girella carinese La rotonda antistante lo svincolo autostradale di Carini è simile ad un gioco d'azzardo, con protagonista una pallina d'avorio che sbatte impazzita sulle sue pareti, veloce e capricciosa, fino a fermarsi mossa dal caso. Se si è puntato sul numero vincente si vince e si è contenti, altrimenti non tanto. Lapalissiano. Scenario del tutto simile si può avere per strada, anche se non dovrebbe accadere. Perché non è previsto che una rotonda possa far salire l'adrenalina come in una sala da gioco. Eppure accade anche per strada e l'unica cosa che si può vincere è l'evitare incontri sgraditi contro qualche altro malcapitato automobilista, ignaro di partecipare ad un gioco collettivo così audace. Lo scenario è quello della nuova rotonda piazzata innanzi il neonato centro commerciale Poseidon. Un'opera quantomeno necessaria. La mole di traffico che effettivamente transita per lo svincolo di Carini è superiore di gran lunga per effetto delle sopravviventi attività della zona A.S.I. e dell'incremento demografico fin qui costante. Purtroppo da sola non è sufficiente a garantire il deflusso nel migliore dei modi ed evitare situazioni di intasamento o difficoltà di competenza della Polizia Locale che a causa del più che esiguo numero di unità lavorative non può essere presente come sarebbe di Fabio Zerillo necessario. Sarebbe stato utile accoppiare delle modifiche alla struttura dello svincolo che ultimamente ha comportato per gli utenti discrete code in ingresso dalla direzione Trapani. Le due strutture stradali sembrano slegate tra loro e poste a dislivello che rende difficoltoso l'usufrutto. Purtroppo nemmeno lo svincolo in entrata direzione Palermo è bello a vedersi: l'ingresso stretto e lungo potrebbe creare delle grosse difficoltà nel caso di utenti che non prendano bene la mira tra i muri o per gli autotrasportatori. Magari si potrebbe segnalare meglio i limiti di questi, onde evitare pericolose correzioni in caso di maltempo o velocità eccessiva. Il limite di velocità è quello previsto per tali situazioni però l'errore umano è sempre in agguato e non bisogna mai sopravvalutare l'uomo alla guida. La rotonda in sé ha altri elementi che fanno sperare in un miglioramento del livello di sicurezza. Per esempio, dopo la sbornia dell'apertura del Poseidon, gli utenti che hanno affrontato la rotonda hanno trovato difficoltà nel comprendere le precedenze (almeno quelli che han provato). L'uso della segnaletica è fondamentale in area d'incrocio e sarebbe d'uopo verificare costantemente la posizione delle segnalazioni di precedenza. In questo caso nemmeno le regole son chiare però si potrebbe uniformarle concedendo il passaggio a chi già impegna la rotonda, difficile se il cartello e la segnaletica orizzontale sono stati aggiunti in momenti differenti, forse dovuti alla fretta dell'apertura. Magari sarebbe stato meglio cercare di completare l'infrastruttura prima di aumentare il flusso del traffico. Da notare la disinvoltura (troppa) dei cittadini, abituati a ben altra indifferenza alle regole. Vale la pena soffermarsi un attimo sui volti “innocenti” di chi tira dritto come se non ci fosse alcuna segnalazione, perché sono degni di un palcoscenico su cui va in scena l'opera “La prevaricazione”. Ci sarebbe bisogno di completare il lavoro fin qui svolto sostituendo i delineatori provvisori con qualcosa di più visibile, sicuro ed efficace in modo da rendere omogeneo il percorso della rotatoria stessa che oggi diventa indistinto con Via Ciachea. Le attuali isole di traffico sembrano troppo larghe e sopratutto basse per avere buona riconoscibilità. Abbisognano di segnalazioni adeguate. Questo agevolerebbe sicuramente gli utenti del Poseidon e magari renderebbe più gradita e comprensibile la rotonda ai carinesi, che fin qui lamentano spesso del fondo e dei rischi della libera interpretazione. Sarebbe il giusto complemento per il lavoro fin qui svolto ma necessariamente da completare al più presto per rendere gradevole, più sicuro e accogliente lo zerbino d'ingresso alla porta di Carini. 15 Agosto 2010 La lettera che segue è arrivata ad un nostro sponsor, che ha investito sul nostro territorio e che crede nel nostro territorio. La pubblichiamo per stimolare quanti coinvolti nell’oggetto della segnalazione a fare di più, anche perché, francamente, fare di meno è veramente impossibile... Buongiorno, mi chiamo Cristiano Cassini e sono di Verona. Mi reco spesso in Sicilia per motivi lavorativi e precisamente nelle vostre zone. Ho sempre guardato con attenzione le Vs. comunicazioni pubblicitarie ed è capitato che la mia azienda noleggi vetture da voi. La mia mail non è inerente al Vs. servizio che reputo ottimale ma in relazione al problema della pulizia delle strade (cumuli di spazzatura e altro) che ho visto lungo la strada per recarmi presso la Vs. sede per il ritiro delle auto (itinerario che pubblicizzate molto bene anche all'aeroporto). Ora mi chiedo: come potete permettere che le amministrazioni pubbliche dei comuni di Carini e Cinisi lascino le strade in questo dissesto ed abbandono? Le aiuole sono stracolme di spazzatura (vedi incrocio Impastato), non c'è una gestione con i decespugliatori dei bordi stradali, ci sono decine di metri a lato dei cassonetti pieni di sacchetti di spazzatura abbandonati. Non credo che i turisti, risorsa di cui voi credo abbiate bisogno e su cui puntate, possano tornare in Sicilia dopo aver visto scene del genere! Ciò che mi permetto di chiedervi è se Voi, come azienda, mai avete denunciato le autorità pubbliche affinché possano rendersi conto dello sfacelo in cui stanno abbandonando il territorio. Credo che un'azienda come la Vostra che vive sul turismo e che ha tutto l'interesse di creare valore in queste zone NON DEVE ACCETTARE e ha il dovere di pretendere dei servizi pubblici adeguati alle persone. Neppure gli animali vivono in tale devastazione! Certo di aver sollevato un problema che condividete e sperando che possiate dare una mano con la Vs. attività a contribuire al miglioramento della situazione, vi auguro un buon lavoro! Cordiali saluti Dott. Cristiano Cassini 16 INTERCETTATI MENTRE FUGGONO CON GIOIELLI E DENARO FRUTTO DI UN FURTO, TRE CARINESI ARRESTATI DAI CARABINIERI. Agosto 2010 Avevano scelto il pomeriggio di una giorno d'agosto per compiere il loro colpo, un furto all'interno di un appartamento. La refurtiva avrebbe assicurato quanto necessario a trascorrere il periodo delle vacanze. A quell'ora all'interno dell'abitazione non ci sarebbe stato nessuno: tutti sono al mare nel caldo pomeriggio, ed avrebbero avuto via libera per operare in tranquillità. Ma non avevano fatto i conti con i Carabinieri della Compagnia di Carini, che durante il periodo estivo intensificano l'attività preventiva di controllo del territorio nelle fasce orarie particolarmente sensibili, così come disposto dal Comando Provinciale di Palermo. I tre carinesi: BALSAMO Gaetano, carinese classe '75, disoccupato, incensurato, ivi residente in via Speranza; AMATO Alessia, carinese classe '87, casalinga, incensurata, ivi residente in via A. da Messina; PISANO Francesco, carinese classe '85, disoccupato, pregiudicato ivi residente in via S. Anna, avevano scelto la casa di un loro concittadino come obiettivo della giornata. Il colpo sembrava essere riuscito con successo quando, alle ore 16:30 circa, i tre erano riusciti a darsi alla fuga all'arrivo dei proprietari dell'abitazione. Le vittime del furto li avevano colti all'interno della casa ma la loro scaltrezza gli aveva permesso di fare rapidamente perdere le proprie tracce. Il bottino era costituito da denaro ed oggetti in oro, i tre si erano anche impossessati delle fedi nuziali della malcapitata coppia e proprio questo oggetto ha incastrato la banda. Immediatamente diramate dalla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Carini le ricerche, i tre soggetti sono stati fermati ad un posto di controllo eseguito dalla Stazione Carabinieri di Isola delle Femmine al confine del territorio con Palermo. Il fiuto dei militari ancora una volta è stato premiato. Addosso ai tre soggetti sono stati rinvenuti oggetti in oro e Amato Alessia fedi nuziali di provenienza ingiustificata. Il tutto è stato nelle ore successive riconosciuto dalle vittime del furto, gli stessi tre soggetti sono stati riconosciuti dai proprietari come quelli sorpresi all'interno dell'abitazione. I tre sono stati immediatamente arrestati. Espletate le formalità di rito sono stati custoditi presso le camere di sicurezza della Compagnia di Carini in attesa del rito direttissimo, che si è Balsamo Gaetano celebrato stamane presso il Tribunale di Palermo al termine del quale BALSAMO ed il PISANO sono stati inviati ai domiciliari mentre la AMATO all'obbligo della presentazione alla P.G. Palermo, 4 agosto 2010 Pisano Francesco 17 Luglio 2010 18 Agosto 2010 Non promesse ma fatti a Carini grazie al neo-sindaco Agrusa Poco più di un mese da quando è in carica il neosindaco Giuseppe Agrusa, che già si respira a piccoli passi una nuova aria a Carini. Dopo qualche settimana la situazione rifiuti è migliorata, maggiori servizi per i cittadini e soprattutto strade più pulite e meno disastrate. Già da circa un mese è stato fornito ai cittadini un ulteriore servizio gratuito: quello del ritiro dei rifiuti ingombranti a domicilio. Basta chiamare ai numeri 800 942 559 (numero verde ATO PA1), allo 091 8611354 e infine al 334 6718410 e tutti i rifiuti pesanti, per così dire ingombranti, quali elettrodomestici, materassi, o piccoli pezzi di arredamento, vengono smaltiti in brevissimo tempo e da personale addetto al settore. Sicuramente un grande passo, quello fatto dal Sindaco di Carini, Giuseppe Agrusa, il quale sostiene che siamo solo all'inizio: “in campagna elettorale ho preferito non fare promesse, io amo i fatti, certo siamo all'inizio, ci saranno ben 5 anni di duro ed intenso lavoro, mi batterò affinché il Comune di Carini e quindi tutti i miei cittadini possano vivere meglio! Questo paese può crescere, migliorare e soprattutto occorre anche la collaborazione di tutti i cittadini. La sinergia di forze sicuramente aiuta tutti”. Certo senza dubbio, il nuovo Sindaco di Carini, sta svolgendo con zelo il suo lavoro, in un solo mese miracoli non se ne possono fare. Ma senza dubbio qualcosa ha già fatto. Inoltre a luglio l'assessorato di Flavia Fontana regionale territorio e ambiente, ha finanziato un milione di euro per la messa in sicurezza del Monte Colubrino e il rifacimento di via Don Sturzo. Quindi entro un anno sarà riaperta la strada nell'area industriale di Carini, in sintesi la via Don Luigi Sturzo sarà ricollegata a quel tratto di strada della zona industriale di Carini grazie alla realizzazione di barriere paramassi. Finalmente dopo tre anni, la situazione si è risolta! Spiega il Sindaco Agrusa: “è solo questione di tempo, massimo un anno e la strada sarà nuovamente Comunicazione finanziamento strada Zona Ind. Progetti PISU percorribile”. Ma ovviamente il Sindaco Agrusa non intende fermarsi e vuole portare avanti altri progetti per la cittadinanza carinese. Per quanto concerne il Piano Integrato Sviluppo Urbano (PISU), il neo Sindaco sostiene che molto probabilmente ci saranno diverse opere finanziate: “ma due in particolare credo che saranno finanziate. Mi riferisco sia al recupero dell'ex convento San Domenico, detto del Rosario, finalizzato alla creazione di un centro di servizi per l'istruzione e la formazione e poi il progetto per il risparmio energetico e la produzione di energie rinnovabili presso la scuola media S. Calderone. E infine al momento voglio anche spendere qualche parola in merito al Piano Integrato Sviluppo Territoriale (PIST), mi batterò per il finanziamento dei lavori per l'allargamento dell'assetto stradale della S.S.113 nel tratto abitato di Villagrazia di Carini, che Progetti PIST 19 va dalla via Madonna delle Grazie alla via Lipari e di due aree Agosto 2010 adiacenti da destinare a verde di arredo urbano, finalizzato al miglioramento della qualità dell'aria. Ancora credo sarà possibile ottenere il finanziamento per il restauro, la manutenzione straordinaria e l'illuminazione dell'Oratorio del SS. Sacramento e infine altra opera di notevole rilevanza è quella inerente i lavori per la realizzazione di un parcheggio al servizio del centro storico e dell'area di piano Agliastrelli”. Tanti progetti e tanta voglia di andare avanti, ma soprattutto tanto arduo lavoro per tutta l'amministrazione comunale, che dovrà cercare, come già sta dimostrando, di dare dei forti segnali a tutti i cittadini del Comune di Carini. “Questi primi messaggi, speriamo che i cittadini, in primis riescano a captarli e poi che cerchino anche loro di dare un vivo sostegno ed aiuto non solo morale ma anche pragmatico per la crescita del paese!” 20 Agosto 2010 Intervista al Capitano Giovanni Ruggiu Comandante della Compagnia Carabinieri di Carini Le istituzioni preposte al controllo del territorio lavorano costantemente per garantire il più alto grado possibile di sicurezza. Quotidianamente la Compagnia di Carini impiega nel territorio in media 15 pattuglie con compiti di controllo, prevenzione e repressione di reati e alcune di queste pattuglie hanno compiti specifici di vigilanza nel centro storico. Il recente arresto del 1° agosto di tre soggetti, che avevano poco prima perpetrato un furto in un appartamento, dimostra l'efficacia dei servizi intrapresi. In questi ultimi anni si registrano numerosi furti in appartamento, questo costituisce una forte preoccupazione nei cittadini, soprattutto del centro storico di Carini in cui si concentrano i furti. Cosa si sente di dire alla gente che chiede tranquillità a riguardo? Come si possono prevenire i furti negli appartamenti e quali consigli dare alla cittadinanza? I furti in appartamento aumentano nel periodo estivo, è questo il periodo in cui molti cittadini, infatti, si assentano dalle abitazioni per un periodo di vacanza oppure lasciano finestre aperte per far arieggiare le camere. Per questo può risultare opportuno avvisare il vicino di casa della propria assenza per rilevare un'eventuale presenza di estranei all'interno dell'abitazione. Alcuni consigli pratici per evitare o ridurre i furti nelle abitazioni: chiamare i Carabinieri se ci sono persone sospette che si aggirano nei pressi di abitazioni; ricordare di chiudere il portone di ingresso, le tapparelle e soprattutto le finestre in particolare ai piani bassi; conservare gli oggetti di valore e documenti personali nella cassaforte o in altro luogo sicuro; i primi posti esaminati dai ladri, in caso di furto, sono gli armadi e i cassetti; nel caso la serratura sia stata manomessa e la porta sia socchiusa non entrare in casa e chiamare immediatamente i Carabinieri; se appena entrati in casa vi rendete conto che sono entrati malfattori o sconosciuti, non toccate nulla per non inquinare le prove e telefonate subito ai Carabinieri. Si può garantire grazie al contributo di questo periodico di informazione e cultura a partire da questo mese, che tra l'altro è il periodo più preoccupante perché molti vanno in vacanza e lasciano le proprie abitazioni, maggiore sicurezza ai cittadini? Credo di si, soprattutto se il cittadino mette in atto tutti quegli accorgimenti che le ho appena elencato. 21 Quante possibilità ci sono che un Agosto 2010 ladro venga scoperto proprio nel momento in cui sta commettendo il reato? Ci sono stati diversi arresti in flagranza di furto. Sicuramente le probabilità aumentano se il cittadino avvisa tempestivamente i Carabinieri della consumazione del reato. Quante denunce per furto negli ultimi due anni? Tra il 2009 e il 2010 si sono registrate 670 denunce per furto. Vuole aggiungere qualche altra indicazione per i cittadini? Vorrei invitare i cittadini a non limitarsi a denunciare la consumazione di un furto ma a segnalare e non avere remore nel chiamare il numero di emergenza 112 anche quando vengono notati gruppi di persone o singoli individui che, per il loro atteggiamento, possono destare sospetto. Colgo questa opportunità per ricordare ai cittadini che hanno installato un impianto di allarme o hanno intenzione di istallarlo, c'è la possibilità di effettuare un collegamento con la nostra Centrale Operativa per rendere ancora più tempestivo il nostro intervento tenuto conto che i furti e le rapine vengono consumati in pochi minuti. Per ogni dettaglio e chiarimento in merito, possono rivolgersi ai Comandanti delle Stazioni Carabinieri. 22 Agosto 2010 Molti di voi lo conosceranno “ d i v i s t a ”, anche perché non passa inosser vato, altri perché magari lo avranno visto esibirsi in q u a l c h e occasione: festa di paese, animazione, piano bar… ma N i n o Terranova, da Montelepre, ha un legame particolare con la “Processione dei Misteri” che ogni anno si tiene nel suo paese di origine. Lo abbiamo incontrato per chiedergli quando ha iniziato a partecipare a questa lunga e partecipata processione, che dal 1761 ininterrottamente il Venerdì Santo vede partecipare oltre 400 personaggi nella rappresentazione delle Sacre Scritture. “Da bambino” – ci racconta Nino – “ sono stato coinvolto da mia madre che, come tutte le mamme, si 'nni prianu del suo bambino. Difatti, come è visibile dalle foto, mia madre si deliziava con i miei capelli pettinandoli con dei vistosissimi boccoli, look di quell'epoca di fine anni '50”. Nino cresce e matura in lui il senso dell'esibizionismo: “volevo manifestare la mia creatività, ma in un contesto di bello ed evocativo. Forse la mia interpretazione più riuscita è quella di Mosè tra gli anni '70 e '80. Negli anni della mia maturità si illumina una consapevolezza con una ed in una identificazione culturale che ha il sapore di simbolico, nel percorso della ricerca che l'uomo fin dalla sua creazione ha rivolto verso Dio. Il percorso comincia dalla Creazione e termina con la Croce”. Nel corso degli anni Nino ha interpretato vari personaggi delle Sacre Scritture: “un processo spirituale esteriore ed interiore, dove la vanità man mano lascia il posto ai valori che traspaiono dai quadri viventi da me interpretati, insieme di valori che ho avuto modo di sperimentare come validi ed arricchenti. Il tentativo sincero di mostrare i sentimenti e le passioni umane e quella sottile dimensione creativa che porta alla trascendenza, affinché arrivi allo spettatore un misto di emozioni fra dramma e bellezza, e una chiave di lettura che possa aiutare a scorgere un riflesso della vicenda umana che è anche il mistero di Dio”. 23 Agosto 2010 24 Agosto 2010 di Ciccio Randazzo La Qarinis araba descritta da Idrisi ? “Quando le pietre parlano”. Contemplavo una Domenica di Luglio gli antichi ambienti di Villa Belvedere, immersi in un verdeggiante contesto, nel quale, i profumi delle zagare delle melarance secolari si mescolavano con gli odori dei fichi fiore-frutto in maturazione, e dei rigogliosi ulivi saraceni che portano ancora i segni di antiche e prestigiose presenze. L'antichità del luogo è testimoniata da tanti scrittori del passato, dalle voci del popolo, dai toponimi e dalle “pietre parlanti”. E chi quelle pietre le conosce da una vita, sa ascoltarle. A sguardo e mente piena, ammiravo la magnificenza e la bellezza del luogo, con gioia immensa. Ci sono cresciuto in questo ambiente di delizie che mi riporta indietro nel tempo, alla mia fanciullezza, vissuta in assoluta serenità. Il bisogno di scrivere queste pagine di memorie affettive e speranze anelate, nasce dall'amore viscerale per questa mia terra e nello specifico per questa Villa Belvedere luogo unico, incantevole ed apprezzato da sempre. Le memorie personali di amorevoli ricordi si possono ben intuire; le speranze anelate riconducono, invece, ad una notizia che parla dell'imminente restauro di un manufatto del sito: quello attinente alla foresteria o San Pietro come comunemente chiamato. Per questo restauro mi permetto un suggerimento ai progettisti, alle autorità competenti di valutare bene il taglio del restauro del manufatto, effettuandolo nel senso conservativo dello stesso. Non fate asportare, per favore, l'intonaco rinascimentale, così come è avvenuto anni addietro per il manufatto della Hosteria,(l'altro plesso che fu stazione di posta fin dai tempi più remoti). Restauro, questo ultimo, dicevo, che secondo me, ci ha restituito con il nuovo intonaco, un “Magazzino nuovo”con finestre rinascimentali, e non un manufatto secolare restaurato, come si sperava. Grazie. L'occasione mi suggerisce, anche, di tracciare un piccolo solco storico su Villa Belvedere ed avanzare qualche ipotesi sulle origini della stessa e della contrada tutta. 25 N.B. (informazione per gli addetti ai lavori): Agosto 2010 Il manufatto della Foresteria in procinto d'essere restaurato, conserva ancora nel sottotetto realizzato negli anni '40 del secolo scorso, le merlature dello stesso che possono essere ricollocate nel perimetro strutturale d'origine, mettendo contestualmente in evidenza, il soffitto a botte, simile a quello della Casina di Ruggero (il plesso più importante di Villa Belvedere). C.R. Ipotesi sulla localizzazione a Villa Belvedere della Qarinis araba e dei suoi bagni termali, menzionati da Idrisi e ibn Luyul. di Ciccio Randazzo Brevi cenni storici del sito di Villa Belvedere: Dalla premessa dettata dal cuore, desidererei partire, per poter azzardare una ipotesi storica sul sito di Villa Belvedere e sui suoi manufatti, prendendo in debita considerazione gli scritti antichi, la voce del popolo, i toponimi, le “pietre parlanti”, come già accennato. Avendo approfondito con Pietro Galati socio con me di Archeoclub, lo studio del sito, ci permettiamo di contestare la tesi del Buffa-Armetta per dare credito a quelle di Pasquale Pecoraro che Alcuni storici locali, tra i quali il Buffa Armetta basandosi probabilmente su di Il Castello di Villa Belvedere un contratto che nel suo Notizie d'Iccara e del Sac. dava mandato di fabbricare a Vincenzo Badalamenti che nel suo Belvedere un manufatto per la Carini nell'Arte si sono pronunciati servitù ad un detto Angelo Davì il a favore della ipotesi che Villa 24 Gennaio 1559, puntualmente Belvedere fosse stata costruita per menzionato da Giovanni Filingeri a Ruggero II su di un preesistente pag. 125 del suo Carini nel insediamento arabo-normanno: Cinquecento, hanno dato credito quello di Regalenci alla ipotesi che Villa Belvedere ( Rachalengi – Casale) che ha dato fosse stata realizzata interamente il toponimo, ancora esistente, alla nel rinascimento. contrada e che successivamente fosse stata ampliata da Vincenzo II nella metà del 1500, come accennato. Intanto esaminiamo cosa ci tramandano gli scrittori antichi: Partiamo dal toponimo arabo Qarinis, che in seguito diventerà Qarin e Carini. Sin dai tempi più remoti sappiamo dell'esistenza nel territorio della antica città sicana di Ikkara (non ancora individuata) e di quella romanobizantina di San Nicola che porta lo stesso nome. Nel vasto territorio di Carini, studi archeologici di superficie, attestano che altri insediamenti arricchivano lo stesso comprensorio nel periodo arcaico, come quello di Cetaria a Capaci con relativa necropoli di Ciachea e Monte d'Oro con relativa necropoli di Manico di Quarara. Non solo: altri insediamenti più piccoli si 26 riscontrano in contrada Agosto 2010 Fosse, sul Monte Colubrina, sul colle della Za Iana che in seguito sarà nominato dagli arabi Muscala. Con l'invasione musulmana della fine dell'ottocento, i vincitori arabi pur insediandosi nella conquistata Iccara di San Nicola, realizzarono altri insediamenti come quello di La cappella di San Pietro Manustalla, di Muscala ( sito preesistente come già detto. La preesistenza del sito si evince dal ritrovamento di un tripode votivo di epoca elima conservato al Museo Archeologico della nostra città), e quello di Raqalence o Rachalengi. Dalla reale esistenza dei suddetti siti, dalla radice etimologica araba di alcuni di essi, (Muscala, Manustalla, Rachalengi), dalla vicinanza che questi hanno tra loro, avvaloriamo la tesi dell'erudito e poliglotta Claudio Mario Arezzo, storiografo di Carlo V (1) nel sostenere che il nome Qarinis, derivi dall' arabo Qarin, duale di Qaryah cioè villaggi. Quindi più villaggi in un unico territorio. La Qarinis dell'epoca,secondo noi, va intesa nella sua globalità di territorio e non in un singolo agglomerato urbano. Su queste basi nel 909 d.C. il califfo Mulei Al Mohadi, vincitore sugli altri arabi in lotta, autorizza la ricostruzione dei villaggi della Qarinis distrutti e saccheggiati anni prima dal terribile Ibrahim (902 d.C.) Rivivono quindi i siti di San Nicola, quello di Moscala, quello di Zarcanti, e quello di Ragalence–Belvedere, dando, così, possibilità di convivenza a sorgive e non ne sgorgano a tutt'oggi. Sappiamo che l'acqua in quel sito, veniva portata con condutture in piombo di epoca romana da una sorgente della Montagna Longa chiamata acqua del Grillo. (Pezzi di questa antica conduttura sono ancora presenti in contrada Sofia). A Villa Belvedere o Regalence, invece, alla distanza di cento metri circa, l'una dall'altra, c'erano e ci sono ancora le sorgive di Giampaolo; di Acqua Nica; dei Curuzzi (toponimo da: Coram Omnibus = piazza); di sorgiva grande del Tondo di Villa Belvedere e sorgiva piccola di Villa Belvedere (davanti all'attuale ingresso del Santuario); di Acqua Milza; di Acqua Canale. La reale esistenza di queste sorgive cristiani, musulmani ed a una ben si sposa con lo scritto piccola comunità di ebrei dell'Idrisi il quale ci fa sapere: insediatasi poi, nella contrada Copiose acque sgorgano d'ogni Abramo. canto nel territorio (erano ben Tutti i siti sopraccitati sono sedici le sorgive che affioravano un interessati, in superficie, da vasta tempo a Carini, tutte emergenti a frammentazione di ceramica del monte del territorio) la più parte, periodo arabo-normanno, così dentro i giardini (stessi) del paese. detto. Altra indicazione di Idrisi, da Questa premessa sul toponimo tenere in debita considerazione è Qarinis era indispensabile per quella attinente alla distanza tra potere chiarire Carini e Palermo. Egli qualche indica in miglia fraintendimento, dodici tale distanza, anche tra storici, secondo noi sul fatto che giustamente, in Qarinis sia da quanto egli avrà attribuire al sito misurato l'unica via di San Nicola ex esistente in quel Iccara. Noi tempo per Palermo: cercheremo di quella montana che sottolineare, passava da Villa invece, che gli Belvedere, ( ne antichi scrittori esiste ancora un come Idrisi, Abu tratto), per Said, Ibn Luyul, si raggiungere la città riferiscono al sito Stemma La Grua Filingeri attraverso il passo di di Raqalenci-Belvedere. Ecco il Cozzo Lupo e Bellolampo. perché: L' unica notizia poco Conoscendo a menadito il comprensibile del geografo, è territorio, sappiamo con certezza quella attinente alla distanza di che a San Nicola, non esistevano Vista dall’alto Qarinis dal mare misurabile in un miglio circa. Distanza non compatibile con nessun insediamento preso in esame. Leggiamo ancora da: Idrisi, il famoso geografo di Ruggero, scrive a pag 47 della pubblicazione curata da Carlo Ruta per la Edi.bi.si: <Carini, terra graziosa, bella e abbondante, produce gran copia di frutte di ogni maniera ed ha un vasto mercato e la più parte dei comodi che si trovano nelle grandi città, (come sarebbero) dei mercati (minori) dei bagni e dei grandi palagi. Si esporta da Carini gran copia di mandorle, fichi secchi, carrube; che se ne carica delle navi e delle barche per varii paesi. Copiose acque sgorgano d'ogni canto nel territorio, la più parte dentro i giardini (stessi) del paese. Avvi una fortezza nuova, fabbricata sopra un colle che domina la terra. Il mare si apre a tramontana alla distanza d'un miglio all'incirca. A dodici miglia da Carini è Palermo, la capitale> . (E' il domina la terra, la frase che ha indotto qualcuno ad individuare la Qarinis a San Nicola, perché hanno scambiato per terra l'insediamento, mentre Idrisi secondo noi, per terra descrive il territorio in generale ) In un passo della Geniza (citato da Goitein) il cronista arabo ABU SA'ID, definisce Qarinis cittadina mobilissima, operosa di traffici, frequentata molto da stranieri che vanno e vengono, e che nel territorio vi sono miniere di ferro.(2) (Nella zona, in contrada Cirina, che si trova a monte di Villa Belvedere esistono giacimenti di materiale ferroso). 27 Il Malaterra, Agosto 2010 scrive di produzione di mattonelle smaltate di ceramica a Qarinis, secondo lo stile fatimita.(3) ( In contrada Stazzone, sempre vicino Villa Belvedere, tra contrada Acqua Canale e Frana, residui di una antica fornace, si trovano accostati ad una casa rurale). continua il prossimo numero... 28 Agosto 2010 Natura intorno a noi Zanzara Tigre (Aedes albopictus) - Skuse 1894 a cura di Pino Maranzano Come la zanzara comune (Culex pipiens) la zanzara tigre fa parte dell'ordine dei Ditteri e della famiglia dei Culicidae. Un'altra zanzara, quasi uguale alla zanzara tigre, è la zanzara africana (Aedes aegypti) per fortuna ancora forse non diffusa in Italia. La zanzara tigre è di origine asiatica e nel giro di pochi anni, tramite i diversi mezzi di trasporto, oggi è diffusa in quasi tutto il mondo; in Europa si è diffusa prima nel sud della Francia e poi in Italia, dove le prime zanzare sono state individuate nel 1990 in Liguria e p o i , s o p ra t t u t t o t ra m i t e i collegamenti navali con il sud America, in altre r e g i o n i c e n t ro settentrionali. In seguito nelle r e g i o n i meridionali e già nel 1998 era diffusa quasi in tutta Italia ma assente in Val D'aosta. La zanzara tigre, a differenza della zanzara comune, generalmente agisce dal suolo fino a circa a 1,50 di altezza, misura circa 1 centimetro ed è di colore nero con delle bande bianche, sia sul corpo che sulle zampe, da qui il nome tigre. Come la zanzara comune, sono soltanto le femmine che pungono perché sono ematofaghe cioè si nutrono di sangue; ogni femmina in circa 50 giorni di vita può deporre da 300 a 400 uova, mentre i maschi, che sono più piccoli delle femmine, si nutrono di nettare e di linfa vegetale, hanno antenne piumate mentre nelle femmine sono semplici. Al contrario della zanzara comune la zanzara tigre emette un debolissimo ronzio, infatti la sua presenza si avverte quasi sempre dopo la puntura. Purtroppo questa zanzara può trasmettere diverse m a l att i e i n fett i ve co m e l a Chikungunya e la Dengue ed altri virus, ma per fortuna queste malattie non sono molto diffuse in Italia e quindi risulta difficile la loro trasmissione. Le punture che sono effettuate soprattutto sulle gambe sono dolorose e provocano spesso soprattutto nei bambini gonfiore e prurito, irritazioni e infezioni locali. Questa zanzara si riproduce dalla primavera fino a tutta l'estate, la femmina quando è piena di sangue dopo qualche giorno va a deporre da 40 a 80 uova per volta che sono lunghe circa 1 mm, di color nero e si schiudono in media dopo circa 15 giorni; le uova sono deposte in zone umide, ai bordi dei contenitori, ai margini dell'acqua e non direttamente su l'acqua. Mentre le uova schiudono in presenza d'acqua, la zanzara tigre, che può vivere per un massimo di circa due mesi, ha abitudini crepuscolari, infatti è attiva soprattutto nelle ore mattutine e pomeridiane, mentre di notte non è attiva, ama i luoghi poco luminosi e infatti rifugge le zone molto luminose. Per evitare la diffusione e la riproduzione di questa specie non lasciare contenitori, vasi, latte, bottiglie che con le piogge si riempiono d'acqua, evitare i sottovasi delle piante, svuotare i contenitori pieni di acqua, nelle vasche immettere pesci rossi o gambusie che si nutrono delle larve delle zanzare. Nei trattamenti per combattere le zanzare usare solo prodotti specifici a base di piretro sia per le uova che per gli adulti, o usare trappole. Nella sequenza fotografica di questo articolo, da me effettuata, potrete osservare il ciclo vitale della zanzara: dalle uova, alle larve (da me allevate) fino alla schiusa degli adulti. 29 Agosto 2010 Uova di zanzara Particolare della larva Larve appena schiuse dalle uova Zanzara maschio appena uscito dalla pupa Pupa appena chiusa Pupa poco prima della schiusa Zanzara femmina appena uscita dalla pupa 30 Agosto 2010 di Flavia Fontana Rosario Amato, tu sei la voce dei DNA SUD. Il tuo amore per la musica, possiamo definirlo una passione innata? Si possiamo dire di si. Anche se non è la mia professione ma al momento purtroppo è solo un hobby. Dedico alla musica e quindi alle mie canzoni tutto il mio tempo libero. Ho iniziato all'età di 8 anni con i canti popolari. Quale genere di musica preferisci ascoltare e soprattutto cantare? Rock. Ed ho iniziato a cantare questo genere di canzoni, quando avevo 18 anni. Cosa ci puoi dire del tuo gruppo musicale? Colgo l'occasione per ringraziarti per avere chiamato il nostro gruppo per fare una serata anche a Castellammare del Golfo, grazie ancora a te e allo staff della tua agenzia. Abbiamo voluto dare questo nome al nostro gruppo, i DNA SUD, sia perché ci dilettiamo a comporre e a fare diversi generi musicali sia del nord che del sud e poi dato il nome del nostro gruppo abbiamo voluto evidenziare che siamo siciliani. Quando è nato il vostro gruppo? E' un gruppo giovane, che si è formato tre anni fa. E' formato da 4 elementi; Alessandro Albino che è il fondatore del gruppo, Vito Biondo il chitarrista, Cristiano Bottino il bassista e infine io alla voce. Quali progetti volete portare avanti? Stiamo preparando dei brani inediti. E spero tanto che la gente possa apprezzarli! Tu sei carinese, vorresti fare qualcosa per la tua gente e soprattutto vorresti farti ascoltare da loro? Si mi piacerebbe tanto. Chissà che non possa essere tu Flavia, insieme allo staff della tua agenzia a poter rendere possibile questo. Magari per questa estate!!! Grazie anticipatamente!!! 31 Dragontea Agosto 2010 (Dracunculus vulgaris) - Schott 1832 La Dragontea, il cui nome scientifico è Dracunculus vulgaris che vuol dire “piccolo drago comune” in effetti non e molto comune ma al contrario è una specie rarissima. E' una pianta appartenente alla famiglia delle Araceae, genere Dracunculus, specie vulgaris; pianta spontanea, perenne, e rarissima in tutta Italia, mentre è un po' più frequente in Sardegna e Corsica. La dragontea, stranamente è presente anche negli Stati Uniti, ma in soli tre stati e più precisamente California, Oregon e Tennessee. Questa strana pianta è molto bella, munita di rizoma tuberoso, è alta fino a mt 1,50; cresce in zone rocciose con fusto verde maculato di bruno in modo variegato, ha foglie con picciolo, divise, lobate di color verde con venature bianche. Ha il fiore che misura circa 60 centimetri di lunghezza, a forma di calla, con spata che all'interno è vellutata e di color viola intenso; esternamente verdastro, spadice di forma conica allungata viola scuro che esce fuori dalla spata. Il fiore, per essendo molto bello, ha un odore nauseabondo, infatti ricorda l ' o d o re d e l l a ca r n e i n putrefazione; questo per attirare le mosche della carne sugli organi riproduttivi maschili e femminili per l'impollinazione, che si trovano all'interno dell'ampolla alla base del fiore (spata), attorno e alla base della spadice. Quando questo fiore appassisce rimane il fusto, con alla base i frutti maturi di color rosso arancio (non commestibili perche velenosi come tutta la pianta). La pianta inizia la crescita all'inizio della primavera e fiorisce alla fine di maggio. Non ha un nome dialettale perché rarissima e poco conosciuta; è simile e della stessa famiglia del Gigaro, in dialetto chiamato “asaro”, questo molto comune nei nostri giardini. E' la prima volta che vedo la Dragontea di presenza, perché molto difficile da trovare allo di Pino Maranzano stato spontaneo. La pianta con il fiore che ho visto e fotografato mi e stata segnalata dal signor Badalamenti Salvatore, che ha un villino in contrada “Pirato” ed all'interno del giardino, in una aiuola, è cresciuta questa pianta, già al secondo anno consecutivo. 32 Agosto 2010 A Cesare quel che è di Cesare... AGOSTO 2010 Lo avevamo scritto e lo confermiamo con questo servizio. Da anni ci battiamo per il rispetto delle regole al mercatino settimanale di Carini, in particolare per il rispetto della norma relativa alla pulizia del quartiere alla fine del mercato. Ogni volta abbiamo ricevuto promesse e scuse varie, con il medesimo risultato: nulla. Uno dei primi interventi del neo Sindaco Agrusa è stato quello di notificare ai venditori del mercatino il rispetto delle regole, pena la semplice applicazione della legge. I risultati li potete vedere dalle foto a lato: l’area del mercato alle ore 15 del 3 agosto 2010 e quelle relative allo stesso orario di una giornata di agosto dello scorso anno. Ogni commento è superfluo... AGOSTO 2009 33 Giugno 2010 34 Agosto 2010 Terrasini TERRASINI (PA): COPPIA DI 50ENNI COLTIVAVA CANAPA INDIANA NEL GIARDINO DI CASA, ARRESTATI DAI CARABINIERI Avevano tutto l'occorrente: palette, rastrelli, zappe e concimi e quant'altro vi fosse bisogno per la loro coltivazione di canapa indiana, la coppia aveva trasformato un aiuola in una piantagione di canapa indiana finché non sono stati scoperti dai Carabinieri della Compagnia di Carini che hanno sequestrato le 200 piante ed arrestato i due. Sono: SCAGLIONE Salvatore, muratore incensurato classe 1961 e la sua convivente MANIACI Maria, casalinga incensurata classe 1957, residenti a Terrasini (PA) in località Femmina Morta. La coppia, arrestata dai Maria Maniaci Carabinieri di Terrasini, da tempo ormai coltivava questa passione, infatti è stata sorpresa, munita di tutta l'attrezzatura necessaria, mentre curava una discreta quantità di piante di canapa indiana, (duecento circa) rigogliose ed alte circa un metro, coltivate con cura all'interno di una aiuola retrostante la propria abitazione. Anche l'insospettabile coppia non è sfuggita alla morsa dei controlli a tappeto disposti dal Comando Compagnia Provinciale dei Carabinieri di Palermo al fine di contrastare e reprimere la produzione di canapa indiana, fenomeno molto diffuso in un territorio come quello della provincia e del carinese, che climaticamente è perfetto per la coltura della pianta. Per i conviventi incensurati è scattato l'immediato arresto e la successiva traduzione presso le Case Circondariali “Ucciardone” e “Pagliarelli” di Palermo. I militari hanno potuto constatare la produttività di quella zona. La superficie era coltivata in maniera intensiva attraverso una ordinata distribuzione delle piante, disposte su filari paralleli, ed un fitto impianto di irrigazione. Nella tarda serata di ieri un agronomo ha constatato la qualità della coltivazione, che è stata successivamente sottoposta a campionatura dai militari del L.A.S.S. del Comando Provinciale di Palermo. In queste ore i Carabinieri del laboratorio stanno procedendo alle analisi dei campioni repertati al fine di individuare il quantitativo di principio attivo presente nelle foglie. Dopo il prelievo di alcune piante per gli accertamenti, i militari su disposizione della magistratura hanno 35 proceduto all'immediata distruzione delle piante rinvenute, Agosto 2010 arbusti che in alcuni casi raggiungono anche l'altezza di 2 metri con tronchi del diametro di quasi 10 centimetri. Tutta l'attrezzatura sequestrata verrà portata dinanzi al giudice in processo. TERRASINI (PA): PUSHER SORPRESI A SPACCIARE, ARRESTATI DAI CARABINIERI. Si allunga l'elenco degli arresti per spaccio di droga tra Cinisi e Terrasini, si tratta ancora una volta di giovanissimi ed ancora una volta i loro “clienti” sono ragazzi a volte ancora in età scolare. Ieri sera il dispositivo operativo messo in atto dai Carabinieri della Stazione di Terrasini ha funzionato alla perfezione, infatti, appostati in abiti civili in alcuni punti strategici della cittadina costiera, hanno osservato i movimenti di alcuni gruppi di ragazzi. In particolare in un paio di occasioni soggetti conosciuti dai militari come assuntori di hashish e marijuana transitavano nel piccolo comune della provincia di Palermo per incontrare i pregiudicati tenuti “sotto osservazione” dai Carabinieri. Gli uomini dell'Arma hanno capito quindi che quella era la “pista” giusta Cucchiara Di Leo Donald da seguire, divisi in due aliquote per non perdere nessuna occasione, i militari hanno seguito i probabili acquirenti nelle strade del centro, assistendo in flagranza a due cessioni: le perquisizioni personali e veicolari, operate quasi contemporaneamente nei due diversi luoghi, davano entrambe esito positivo. In dosso a CUCCHIARA DI LEO Donald originario di carini classe 1985, pregiudicato e CASTRONOVO Gaetano nato a Palermo classe 1987, pregiudicato, tutti residenti a Terrasini, venivano rinvenute e sequestrate complessivamente 2 dosi di marijuana pronte ad essere vendute per un totale di circa 10 grammi, oltre ad un totale di 30 euro in banconote da piccolo taglio, verosimile frutto di precedente attività di spaccio. I soggetti venivano ristretti presso casa circondariale “Ucciardone” di Palermo, in attesa del giudizio davanti l'autorità giudiziaria. Un fenomeno quello della droga tra i giovani, che è ormai una vera e propria piaga sociale, a cui i Carabinieri della Compagnia di Carini cercano di porre freno e rimedio. L'operazione si inquadra nella articolatala campagna 36 di prevenzione e repressione, nel Agosto 2010 settore del traffico di sostanze stupefacenti, condotta dal Comando Provinciale Carabinieri di Palermo comandato dal Colonnello Teo LUZI. Obiettivo del Comando Provinciale di Palermo è tutelare i più giovani e le indifese fasce d'età dalle fattispecie di reato che ne costituiscono una costante minaccia. In tal senso l'attività repressiva nel settore degli stupefacenti non si limita ai Castronovo Gaetano servizi finalizzati a contrastare il fenomeno dello spaccio, ma va oltre fino a puntare dritto contro produttori e trafficanti delle sostanze psicotrope. Oltre alle condotte per spaccio, colpite con gli innumerevoli arresti effettuati dai Carabinieri di Carini, oggetto di attenzione da parte dell'Arma è anche la coltivazione, sia all'ingrosso, basta pensare alle immense piantagioni scoperte e sequestrate nei giorni scorsi, ma anche “casalinghe”. I risultati finora raggiunti non sono irrilevanti; basta pensare che dal solo inizio del 2010 gli arresti per droga sono stati 27, con il sequestro complessivo di: circa 200 grammi di hashish; 350 grammi di marijuana; 70 grammi di cocaina e 600 piante di canapa indiana. Spaccio di droga tra Cinisi e Terrasini: altro arresto dei Carabinieri Aveva organizzato una piccola piazza di spaccio, DI GIORGIO Angela, 38enne di Terrasini, e gestiva una rilevante attività di spaccio sui Comuni di Cinisi e Terrasini. I Carabinieri della Stazione di Terrasini da giorni controllavano quella via, da quando era stato segnalato un traffico sospetto che preoccupava gli abitanti del vicinato. Da un punto di osservazione constatavano che durante tutto l'arco della giornata giovani, a bordo di ciclomotori, arrivavano nei pressi dell'abitazione del soggetto, vi entravano ed uscivano dopo pochi minuti. Di Giorgio Angela TERRASINI ED IL CONTESTATO PARCHEGGIO PER I PORTATORI DI HANDICAP Il 20 giugno la signora Rosalia Cavalieri, titolare del locale “Al Buon Gusto”, ristorante- pizzeria di Terrasini, ha ottenuto l'autorizzazione per utilizzare il suolo pubblico adiacente la sua attività, ma il tutto ha preso una brutta svolta. Esattamente dopo 5 giorni da quella data, proprio davanti il suo locale, la signora Cavalieri ha trovato delle strisce gialle adibite a parcheggio per invalidi. Un ingente problema per la titolare del locale “Al Buon Gusto”, in quanto non riesce a svolgere la sua attività nel migliore dei modi e soprattutto in modo ottimale, anzi al contrario con ingenti difficoltà. Il commissario della Polizia Municipale di Terrasini, Matteo Maniaci, asserisce che il Sindaco Girolamo Consiglio ha ritenuto opportuno garantire questo spazio adibito a parcheggio per i disabili, in quanto è il più vicino alla Piazza Duomo. Si è ritenuta preminente la situazione riguardante il parcheggio dell'handicap piuttosto che quella inerente il suolo pubblico. Ma secondo il Commissario Maniaci è una questione risolvibile, in quanto la titolare potrebbe spostare più avanti i tavoli per uso esterno. Dal punto di vista della signora Cavalieri questo non è possibile ma soprattutto crea parecchie difficoltà perché chiunque posteggia, non potrà andare via, finché la gente è seduta e per di più creerebbe 37 Agosto 2010 parecchio fastidio ai clienti, che dovranno stare in compagnia di una vettura parcheggiata proprio vicino ai tavoli dove stanno cenando. Inoltre la titolare sostiene che non è in torto chi parcheggia nelle strisce gialle davanti la sua attività ma chi ha consentito questo e dunque l'amministrazione comunale. Purtroppo non c'è un cartello che vieta di parcheggiare davanti al suo locale. “Mi sento molto amareggiata”, spiega la titolare, “ e soprattutto non aiutata a svolgere con zelo il mio lavoro”. Una questione un po' delicata da ambo le parti, sia per i portatori di handicap che per Rosalia Cavalieri. (f.f.) Isola delle Femmine 38 Agosto 2010 di Pino Ciampolillo Si può fare a meno di un "ASSESSORE"? In paese nessuno si era reso conto della SUA assenza se non per la munnezza che aumentava a dismisura, invadendo le strade. L'unica è stata la Italcementi che resasi conto della SUA assenza ha pensato bene di approfittarne, per cercare di diminuire le emissioni in atmosfera di sostanze Inquinanti tipo il Cromo esavalenteVI. Questo SUO passare inosservato da parte dei Cittadini a volte lo costringe a dei gesti inconsulti, per esempio quando in contrasto con il PROFESSORE decise di DIMETTERSI dal gruppo di Isola per Tutti e conseguentemente dalla funzione di Capo Gruppo, per dichiararsi poi INDIPENDENTE. Non sappiamo cosa abbia fatto da Consigliere del gruppo Indipendente. Solo la PROFESSORESSA nella seduta della Commisione Ambiente 11 Giugno 2010 si era resa conto della sua assenza. Ciò nonostante Lei con altri 2 componenti della commissione riuscì a redigere un programma operativo che attirò positivamente le attenzioni dell'Assessore regionale Pier Carmelo Russo. Della SUA assenza si resero conto soltanto gli ZII in occasione delle elezioni amministrative del 2010 e non volendo fargli mancare comunque il loro appoggio si organizzarono in modo da farlo eleggere anche se assente. Qualche dubbio, sulla sua affidabilità, si era insinuato nei ragionamenti e quindi nei programmi degli ZII e fu per questo che puntarono anche su altri cavalli di razza. Non si sa mai! Le persone sono strumenti e quindi sono intercambiabili, il fine per noi ZII sono gli affari. Gli affari sono affari! (fatto oggi due conti possiamo convenirne: avevano proprio ragione gli ZII) Contatti erano stati presi anche con la trasmissione Chi l'ha visto? La Sciarrelli che aveva studiato il caso ne dedusse che la SUA era una fuga dalla realtà che LUI non voleva accettare (LUI era diverso certamente da LEONCINO) era deluso di tutti, nessuna gli prestava attenzione. Si era reso conto che anche gli ZII lo stavano usando. "Sta cercando di attirare le attenzioni su di lui" fu la conclusione della Sciarelli e quindi conveniva non parlarne per il suo bene ma soprattutto per il bene dei Cittadini di Isola delle Femmine. E fu così che un bel giorno i pescatori, di Isola, videro una barca che a fatica tentava di farsi strada per entrare nel porto invaso dalle tante imbarcazioni e "transatlantici" di proprietà di Vip dello spettacolo, della politica e dell'informazione. Fu facile, per i pescatori riconoscere il navigante solitario dalla sua chioma rossa. SI! E' LUI! Ma era partito? Si chiesero i pescatori! Ma Possibile? Nessuna ne sapeva parlare. Mistero! Appena sbarcato chiese immediatamente se lo scavo della ex ITAS (Cantiere in cui uno degli affidatari è la ditta Almeida S.p.a. Costruzioni) fosse stato riempito del materiale di risulta ricavato dai cantieri del raddoppio ferroviario. L'impressione che se ne ricavava di una sua confusione mentale inoltre vi era in LUI la paura che la ditta affidataria dei lavori fosse la stessa impresa che aveva eseguito lo scavo per la costruzione della sua nuova casa di Isola. Come in genere succede in Sicilia, in paese si "chiacchierava" molto della ditta che gli aveva eseguito lo scavo. E' proprio stranito, pensavo ad alta voce. Sento un cittadino che mi dice : "è normale è proprio lui". 39 Agosto 2010 a cura di Antonio Oliveri La storia di Aretusa Nell'undicesimo secolo dopo Cristo un terremoto distrusse il villaggio, provocando l'esodo dei sopravvissuti che fondarono altri centri. In ricordo della loro città d'origine, i profughi vollero chiamare i nuovi centri col nome di Aci al quale fu aggiunto un appellativo per distinguere un villaggio dall'altro. Si spiega così, ad esempio, l'esistenza di Aci Castello (appellativo dovuto alla presenza di un castello costruito su di un faraglione che poi fu distrutto da una colata lavica nell'XI secolo) ed Acitrezza (la cittadina dei tre faraglioni). Aretusa, figlia di Nereo e di Doride, amica della dea Diana, fu trasformata da quest'ultima in una fonte di acqua dolce che sgorga lungo la riva bagnata dalle acque del porto grande di Siracusa. La metamorfosi fu attuata per sottrarre la timida ninfa alla corte del dio Alfeo. Costui, però, è la divinità fluviale, quindi scorrendo sotto le acque del mare Egeo, arriva in prossimità della fonte nella quale era stata trasformata la sua amata per consentire alle sue acque di raggiungere quelle della fonte stessa e quindi mescolarsi con loro. In realtà, Alfeo era un piccolo fiume della Grecia che effettua un breve tragitto in superficie per poi scomparire sotto terra. Quando i Greci trovarono la piccola sorgente Piccoli viaggi tra cultura e ironia nella nostra shakerata lingua in questo travagliato vivere!!! nei pressi della fonte di Aretusa, trovarono la spiegazione fantasiosa alla scomparsa del fiume Alfeo in Grecia, che sarebbe riapparso Ci sono persone che si soffermano sui difetti dei loro amici. in superficie in Sicilia. La leggenda di Aci e Galatea Tale leggenda ha un'origine greca e spiega la ricchezza di sorgenti d'acqua dolce nella zona etnea. Aci era un pastorello che viveva lungo i pendii dell'Etna. Galatea, che aveva respinto le proposte amorose di Poliremo, lo amava. Poliremo, offeso per il rifiuto della ragazza, uccide il suo rivale nella speranza di conquistare la sua amata. Ma Galatea continua ad amare Aci. Nereide, grazie all'aiuto degli dèi, trasforma il corpo morto di Aci in sorgenti d'acqua dolce che scivolano lungo i pendii dell'Etna. Non lontano dalla costa, vicino l'attuale Capo Molini, esiste una piccola sorgente chiamata dagli abitanti del luogo "il sangue di Aci" per il suo colore rossastro. Sempre nei pressi di Capo Molini esisteva un modesto villaggio chiamato, in memoria del pastorello, Aci. Io ho sempre rivolto la mia attenzione ai meriti dei miei avversari e ne ho tratto profitto. (ANONIMO) VOLETE AVERE MOLTI IN AIUTO? CERCATE DI NON AVERNE BISOGNO. (A.MANZONI) I tacchini non sono intelligenti come gli altri animali da cortile: sembrano sempre fare le cose che non dovrebbero. Il tacchino becca dal terreno e inghiotte qualsiasi cosa, anche sporca e così si ammala. Per questo l'allevatore gli taglia l'estremità del becco e ciò impedisce all'animale di chiuderlo completamente : il tacchino allora non può beccare da terra e deve andare a prendere il cibo da appositi recipienti puliti. Chewing-gum inglese- to chew “masticare” e gum “gomma”Gomma da Masticare (deriva dal lattice dell'albero tropicale messicano chicozapote e opportunamente zuccherata e aromatizzata). Nome che si legge nei due sensi è detto “PALINDROMO” ad esempio ELISABASILE. Quando diamo un bacio muoviamo 37muscoli, alcuni dei quali tanto piccoli che spesso non vengono utilizzati in altro modo .In bocca le sei ghiandole salivari secernono fino a un litro e mezzo di saliva al giorno. Sembra moltissimo, ma alcuni animali ne producono di più. Il bue, che deve ruminare il cibo, può anche secernere 65 litri di saliva al giorno. NI LA POVIRA LA BIDDIZZA E’ DIFETTU. Antonio Oliveri 40 Isola delle Femmine Agosto 2010 di Giuseppe Bruno L'immagine della Santissima Vergine che si venera a Isola delle Femmine, è una statua in radice di cipresso, alta m.1,75, ricoperta di biacca e dipinta ad olio. In passato, un'opinione abbastanza infondata attribuiva la fattura delle statua allo scalpello di Girolamo Bagnasco. Non vi sono dubbi, invece, su datazione e arrivo nella comunità isolana: 1859. La Vergine indossa una lunga veste rossa, dal bel panneggio che lascia vedere i sandali ai piedi. Su questa ne scende un'altra (dalmatica o grembiule) di colore grigio-verde, con ricami dorati nell'orlo, con le maniche tirate sulle braccia e corta fin sulle ginocchia. Un manto blu dalle ampie e composte piegature ne attraversa la persona, incorniciandone il movimento spinto verso destra. Il Bambino Gesù, in un vestito azzurro, listato sottilmente d'oro, tiene con la mano sinistra, un globo blu, sormontato da una croce dorata, alza la mano destra in benedizione. Il 31 maggio 1979, dai giardini vaticani, nel suo discorso di chiusura del mese di maggio, Giovanni Paolo II affermava: “”Piena di Grazia (Luca 1,28) è un titolo eccezionale, tanto più se lo consideriamo nell'originale greco kekaritomène: “la privilegiata” o “la contemplata” o “la ricolmata di grazia di Dio”, ma anche “Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte (Luca 11,27)”: le parole della donna sconosciuta del Vangelo, eco di quelle di Elisabetta, rivolte alla Madonna, si possono considerare la prima icona di Maria col Bambino in grembo””. Il simulacro venerato a Isola delle Femmine, immagine spiccatamente cristologica, reca un messaggio teologico molto ricco, specie in riferimento alla famiglia, in quanto la Madre mostra il Figlio benedicente, col globo simbolo del Salvator Mundi - per cui l'attenzione cade anzitutto sul Cristo e poi su Maria che offre all'adorazione dei fedeli il Salvatore del Mondo. La statua dlla Madonna delle Grazie rispetta, nella sua linea e nella sua colorazione, tutti i canoni propri della Maestà. Nella simbologia cromatica delle immagini sacre, il blu vuole indicare l'umanità. Il blu del manto della Vergine vuole sottolineare proprio il fatto che sebbene Maria sia stata rivestita dei privilegi quale Madre di Dio, Ella resta comunque una donna: Ella, come tutte le donne, appartiene al genere umano. Il rosso-bordeau della veste indica, invece, la divinità: sottolinea che Maria è stata associata alla divinità, fatto unico e di privilegio, proprio perché Maria è Madre di Dio. Il grigio-verde del grembiule con le maniche rigirate vuole simboleggiare visivamente, oltre all'umiltà della Vergine, il fatto che Maria indossando sulla veste il grembiule, si mostra come una mamma al servizio dei suoi figli (anche nell'apparizione di La Salette, il 19 settembre 1846, la Vergine indossava un grembiule). Dio si serve di Maria, si serve del suo corpo ed entra salvifico nella storia dell'uomo. Cristo, incarnandosi in Maria, trasforma il seno verginale di Lei in tabernacolo dove la natura umana si unifica alla natura divina. Per cui, in sintesi, l'abbinamento del blu col rosso vogliono visivamente tradurre il grande mistero della grazia di Dio che è in Maria che, anche se donna, è stata resa piena di grazia. Il grembiule o grambiale, è un elemento comune sia nelle sculture che nelle raffigurazioni sacre pittoriche in voga tra il '600 e il '700 (vedi Sant'Agnese tra le fiamme, di Ercole Ferrata, in Sant'Agnese in Agone, a Roma o la Santa Rosalia, di anonimo scultore siciliano del 1657 sulla facciata del santuario di Monte Pe l l e g r i n o ) . I l M a e st ro Gaetano Correnti, durante il restauro eseguito nel 2009, ha avanzato l'ipotesi che localizza la provenienza e la fattura della statua a maestranze trapanesi. Ma, come vedremo più avanti, non è così. Una statua mariana molto simile, soprattutto nella postura della mano che si schiude verso i piedi del Gesù Bambino, la troviamo a Coimbra (Portogallo), nella Cappella san Michele nell'ex Palazzo Reale, ora Biblioteca Universitaria. Una statua lignea di fine ottocento, raffigurante Santa Febbronia Vergine e Martire, vestita come la Madonna di Isola, è venerata, quale patrona, nella Cattedrale di Patti (ME). Nella Madrice di Alcamo (TP) è venerata una statua di Santa Lucia che indossa anch'essa un grembiule dello stesso colore della Madonna isolana. Non solo, nella targa posta a lato della cappella ove è custodita, anche se non è indicato l'autore, c'è l'indicazione che conferma che anche questo simulacro è scolpito in radice di cipresso, materiale difficile da intagliare e raramente scelto dagli scultori. Una mia personale ricerca sui simulacri ottocenteschi venerati in Sicilia, mi ha portato, per caso, a Cianciana (AG) e grande è stato il mio stupore nel trovarmi dinanzi ad una bellissima statua (anche in questo caso, una Santa Lucia) 39 Gennaio 2010 42 i d e n t i c a nell'abbigliamento Agosto 2010 e nei colori alla statua di Isola; soprattutto il volto mi ha lasciato interdetto: una somiglianza incredibile, la stessa espressione, gli stessi lineamenti, gli stessi capelli ondulati che troviamo nella Madonna delle Grazie. La statua è del 1840 ed è scolpita, anch'essa, in radice di cipresso. Di questa statua se ne conosce l'autore, un nome che mi ha riportato il ricordo di don Giuseppe Maniscalco, carinese, parroco di Isola dal 1949 al 1970, che questo nome me lo aveva comunicato quale autore della Madonna di Isola: si tratta di Vincenzo Genovese, palermitano, morto nel 1890 ed è autore, tra l'altro, della Sant'Anna nella Madrice di Balestrate. Una stranezza che si evidenzia nella statua di Isola è che la Vergine appog- gia il Bambino Gesù sul braccio destro, mentre è un canone iconografico definito posizionare il Bambino sul braccio sinistro della Madre. La devozione alla Madonna delle Grazie, nei fedeli di isola delle Femmine e dei paesi vicini, è stata sempre viva e profonda anche per due prodigi che si tramandano. Ciò nonostante, i racconti e qualche leggenda di cui è stato fatto oggetto il S i m u l a c ro, s o n o stati numerosi. Uno dei fatti prodigiosi che gli anziani tramandano, databile durante la guerra del 1940/1945, riguarda il volto della Madonna che si è rigato di lacrime e che ad intervalli le espressioni assunte da esso si alternassero, passando dalla gioia alla tristezza. Ma c'è un prodigio strepitoso che si tramanda, che risulta essere ancora sconvolgente per chi l'ha vissuto e ha potuto tramandarlo, e che fu sconvolgente per l'intero paese. Il prodigio, il miracolo (testimoniato dall'unico exvoto in pittura sopravvissuto, datato 26 aprile 1940), riguarda lo scampato naufragio di una barca isolana (si trattava del motopeschereccio Giuseppe) sorpresa nella notte, nel Canale di Pantelleria, da un'improvvisa tempe- sta. Le onde altissime facevano temere il peggio. Bedda Matri di Grazia, salvaci! gridarono i pescatori. Ed ecco che, in lontananza, si mostrò loro una donna splendente, con un bambino in braccio. La visione accompagnò la barca, durante tutta l'attraversata, fino al suo rientro nel porto di Isola: i pescatori furono salvi. Sistemata la barca, i pescatori e tutti gli isolani che nel contempo si erano radunati negli scari in attesa trepidante, costrinsero il parroco ad aprire le porte della chiesa per poter ringraziare la Vergine. Ma grande fu lo stupore quando furono trovate delle impronte di piedi con della sabbia che portavano diritte all'altare della Madonna e che gli stessi piedi della statua erano sporchi di sabbia e di alghe. Il Simulacro della Madonna delle Grazie è stato solennemente incoronato da Monsignor Francesco Carpino il 1° luglio 1959. Grandissima ed in continuo aumento è la presenza dei pellegrini che a piedi scalzi arrivano ogni anno, all'alba del 2 luglio, dai paesi vicinori, per ringraziare la Vergine. l’angolo di Jack Clemente 43 Agosto 2010 Nota: Segnalo agli amici Lettori,in riferimento ad una domanda che mi è stata rivolta recentemente, che l'articolo di cui non sono autore è quello intitolato più o meno "La qualità della vita durante la campagna elettorale", del mese di maggio. Mio è invece quello di giugno, dal titolo "Ipocrisia? In che senso?". A questo segue poi normalmente quello di luglio e così via. In mezzo alla spazzatura elettorale di cui parlavamo la volta scorsa, vogliamo anche mettere in evidenza questa volta alcune perle trovate. Perle che possono servire come esempi edificanti di vita, per certa gente che non sa andare al di sopra di una mediocrità fatta di arrivismi, sete di potere, ruffianerie e altri atteggiamenti di squallore umano. Cito innanzitutto il nostro Direttore, l'amico Ambrogio Conigliaro, che nell'intervista concessa il mese scorso al neo sindaco ha mostrato una capacità di dialogo che nella politica di oggi, a livello nazionale o locale,è diventata una virtù assai difficile da trovare. Premettiamo intanto che su Il Vespro hanno tutti diritto di parola: destra, sinistra, centro, cattolici, laici, etc. Sempre nel numero di luglio, Luca Tarantino, del partito della Destra, ha ringraziato il nostro Direttore per l'ospitalità concessa da tanti mesi al suo partito di appartenenza. Durante la campagna elettorale hanno avuto equo spazio tutti e tre i candidati sindaco, e in generale con tutti i suoi interlocutori Ambrogio Conigliaro è stato imparziale e aperto al dialogo, rispettando l'interlocutore in quanto persona. Quando Ambrogio sferza è perché ritiene che ci sia un male da combattere, non una persona da oltraggiare. Nel tempo in cui il nostro Sindaco è stato Assessore alla cultura, questi ha ricevuto - e giustamente - diverse sferzate dal nostro Direttore: ma solo per un senso di giustizia e del servizio, non per un attacco personale o per odio di partito. Ed ecco l'intervento conclusivo di Ambrogio Conigliaro durante l'intervista ad Agrusa: “Noi come sempre saremo a vigilare sull'operato. Saremo critici quando ci sarà da criticare, sempre con una critica costruttiva, ma daremo a Cesare quel che è di Cesare quando l'amministrazione compierà il suo dovere…” Un bell'esempio di giornalismo professionale, fatto di dignità e di senso della democrazia: un esempio che ci auguriamo possa servire allo stesso Agrusa, che di imparzialità ha dimostrato finora di essere tutt'altro che campione. E spero che allo stesso Sindaco serva anche l'esempio delle parole di un altro Conigliaro, Pietro, Presidente del Circolo Italia dei valori di Carini, che nel suo ultimo articolo così scrive: “Onore al vincitore sindaco Agrusa, sperando che fra cinque anni possa dargli anche il mio consenso”. Ebbene, che Pietro Conigliaro non sia un agrusiano lo sanno tutti; ma nonostante questo, ha mostrato anche lui un atteggiamento esemplare di democrazia. Per citare altre “perle tra i rifiuti”, voglio menzionare il mio caro amico Vito Giambanco, uno dei titolari della Sala Kennedy, dove da anni lavoro come intrattenitore e cantante. Durante la campagna elettorale, Vito, come tanti altri, ha chiesto la mia disponibilità di voto. Quando con sincero rammarico gli ho risposto che elettoralmente ero impegnato, mi ha così risposto: “Non ha importanza. Tu per me sei sempre un caro amico. E' giusto che tu rispetta l'impegno già preso”. E successivamente ha aggiunto che per lui “il lavoro e il voto sono due cose distinte”. Caro Vito, da varie conversazioni intercorse tra me e te, ho capito che intendi portare avanti un tuo impegno politico a favore della nostra cittadina. Ti auguro con tutto il cuore di poter andare avanti in questa strada, perché il mondo politico, a qualsiasi livello, ha bisogno di gente come te: trasparente, altruista e con un alto senso del servizio. Un caso analogo mi è capitato con un altro amico, più volte mio collaboratore di spettacolo: Ivan Tarallo. L'aver detto anche a lui che non potevo dare il mio voto non ha minimamente intaccato la nostra amicizia. Riporto infine l'esempio di Vincenzo Montalbano, intervenuto anche lui con un suo articolo ne Il Vespro di luglio. A proposito di Matteo Finazzo, suo avversario politico, usa espressioni come “una persona seria” e “un ragazzo che stimo”, e lo ringrazia “pubblicamente” per la capacità politica di quest'ultimo di riconoscere la vittoria dell'avversario. Considera l'applauso a lui tributato dagli “amici di Agrusa” come “un gesto doveroso”, e dice di riportare l'episodio di Finazzo non solo per esprimere la stima nei confronti di quest'ultimo, ma anche per trasmettere ai lettori “cos'è per me la politica e come, da anni, tento di portarla avanti”. In conclusione di articolo, Montalbano ringrazia umilmente i lettori che gli hanno “concesso qualche minuto” del loro tempo, e aggiunge: “A tutti coloro che mi criticheranno, più o meno pubblicamente, chiedo scusa. Vi chiedo di perdonare lo sfogo/riflessione di un ragazzo che con passione e impegno vuole mettersi al servizio della causa carinese”. Di cosa chiedi scusa, Vincenzo, della tua nobile e rara umiltà? Di una virtù che ogni persona dovrebbe considerare come premessa di ogni attività umana, non solo politica? Penso in questo momento non solo all'arroganza così di moda nel mondo politico di oggi, ma anche a certe arie che si danno certi miei colleghi dello spettacolo, che da una parte si sentono delle divinità del palco, e dall'altra strisciano vergognosamente ai piedi all'Autorità politica di turno, in un atteggiamento di servilismo che fa prima di tutto ridere e poi schifo. No, Vincenzo, non devi chiedere scusa a nessuno, soprattutto a priori a “coloro che ti criticheranno”, perché ammesso che in queste critiche qualcuno possa avere anche ragione delle stesse, l'importante è sbagliare in buona fede, per poi ammettere dignitosamente il proprio errore: con quell'umiltà di cui sai essere esempio e di cui ti ringraziamo. Grazie a Dio, cari amici, in mezzo ai rifiuti umani esistono le perle. Non sono persone che non hanno difetti, ma che comunque ci insegnano qualcosa, come può fare ognuno di noi, se lo vuole. Personalmente ne ho citato alcune, ma ovviamente ce ne saranno tante altre. A loro il nostro grazie, per le lezioni di vita che ci danno. 44 Agosto 2010 di Giampiero Finocchiaro Lo dico subito: è un film bellissimo. Bellissimo perché denso, lucido, romantico, feroce, delicato e molto altro ancora. Certo, trae ispirazione dal bel romanzo (La pregunta de sus ojos) di Eduardo Saccheri paradossalmente ancora non pubblicato in Italia ma di cui si è detto un gran bene in Argentina dove vive e lavora come docente universitario. Juan Josè Campanella è invece un regista di origini italiane ai più noto come regista di molti episodi della serie “Law & Order”. I detrattori dei premi non potranno lamentare nulla per questo Oscar 2010 al miglior film straniero. E veniamo alla storia ambientata nell'Argentina tra i Settanta e gli Ottanta quando, morto il generale Perón, nel luglio 1974, la seconda moglie, Isabelita, si trovò addosso, senza saperlo usare, il potere di dirigere la nazione. Un'epoca in cui, non me ne vorranno gli amici argentini, era diffuso il senso di oppressione e d'impotenza tipico delle dittature per l'arroganza impunita di un potere pronto a qualsiasi nefandezza per di preservare la propria supremazia. La storia racconta di un assistente procuratore capace di intuire le ragioni e il reale colpevole di un efferato omicidio. Un leitmotiv a noi tristemente noto inserisce presto la sottrazione del colpevole alle sue responsabilità e al pagamento delle conseguenze del suo crimine. Complici le invidie personali, i giochi di potere, quello meschino e basso dei piccoli funzionari, la viltà e la rassegnazione dei più. Paradossalmente il protagonista non si rivela altrettanto capace di cogliere i segnali di risposta che il suo capo, la bella Irene, rimanda al suo nascosto sentimento. Restano così aperte tante strade di un solo percorso che tardivamente il protagonista saprà ricondurre all'unità della propria vita, scoprendo ciò che in fondo aveva sempre saputo e temuto. Tutto prenderà un posto definitivo. Da segnalare alcune mirabili sequenze e tecniche di ripresa ravvicinata capaci di rendere il racconto intenso e struggente. È successo che ad un certo punto dello sviluppo dei paesi industrializzati, in epoca contemporanea – diciamo grosso modo negli anni Ottanta –l'idea più invasiva della nostra cultura è diventata quella dei soldi. Non un'idea precisa dunque, perché i soldi non sono idee e neanche nuova perché al denaro sempre si è pensato con intensità, ingordigia e avidità. Ma la novità portata dal rampantismo e dall'illusione del guadagno facile – rivelatosi poi una truffa per tanti oltre che un'illusione per tutti – è avere diffuso il convincimento che tutti si debba fare soldi. Come se questo fosse il solo scopo della vita. E pressoché l'unico, infatti, è rimasto. Da ciò la caduta di quei valori che la gente ormai disconosce, sola restando l'invocazione ai valori perduti che però molti non sanno riempire di contenuti, non ricordando più quali concretamente fossero questi benedetti valori. Soldi, soldi, soldi: un'ossessione. Per fare che? Come se non ci fossero altre e più interessanti cose da fare nella vita. E dire che invece ce ne sono tante altre di maggiore piacere e valore. Di questa ridicola situazione parla il film che vi segnalo. Una pellicola che propone una forma di realismo che rifiuta le ambientazioni magiche ed edulcorate del cinema e propone invece scene di vita quotidiana in presa diretta. Seguiamo così le vicende di una famiglia qualunque, con i disturbi e i disagi di ogni famiglia che debba tenersi unita pur dandosi da fare tra le difficoltà di un mondo ormai cieco e sordo. Una tragedia familiare, spinge Claudio, il protagonista (Elio Germano), a cercare con ogni mezzo una via più rapida per il benessere economico. Trovandosi nel giro dell'edilizia popolare è costretto ad agire con modalità che riflettono la diffusione gravissima che nel nostro Paese ha assunto la mentalità illegale. La sua vita è circondata da amicizie e collaborazioni che con disinvoltura si muovono tutte al di fuori della legge, ma come se fosse una cosa del tutto normale. E infatti lo è, come tristemente dimostra la cronaca del nostro Paese. Per fortuna un barlume si presenta alla coscienza di Claudio ma per sapere come, andate al cinema… 46 Agosto 2010 En plein della Fitness Club Carini alla fase di qualificazione per i Campionati Italiani di Panca. La Fitness Carini, oltre a qualificare tutte e sette gli atleti presentati per le donne 1° Randazzo Rossella, 1° Purpura Antonia, 2° Mannino Romina, 3° Balido Assunta; per i maschi 2° Daniele Salvaggio, 4° Ferruggia Carmelo e 5° Camarda Giuseppe, ha conquistato altresì il 1° posto come società nel settore femminile. Con questa gara, a parte i due primi posti ottenuti a Caltanissetta nella fase interregionale di Coppa Italia Senior con Romina Mannino e Purpura Antonia, ha ribadito ancora il primo posto come Società confermandosi come nuova realtà della pesistica e cultura fisica carinese, che con i suoi nuovi atleti e con l'eredità della Vigor Carini che in atto si occupa di altri settori, può ritenersi soddisfatta dei risultati ottenuti in questo primo semestre del suo primo anno di attività. Risultati ottenuti dalla Fitness Club Carini nel primo semestre 2010: Qualificazione Campionati Italiani Senior Caltanissetta 1° Romina Mannino, 2° Purpura Antonia, Società 1° Classificata; Campionato Italiano Seniores Roma 4° posto di Mannino Romina; Criterium Nazionale Sviluppo Muscolare Terrasini 1° Classificata Balido Assunta; Coppa Italia Fase Interregionale Caltanissetta, 1° Mannino Romina, 1° Purpura Antonia, Società 1° classificata; Qualificazione Campionati nazionali distensione su panca; 1° class. Randazzo Rossella, 1° class. Purpura Antonia, 2° class. Mannino Romina, 3° class. Balido Assunta, 4° class. Ferruggia Carmelo, 5° class. Camarda Giuseppe, 2° class. Salvaggio Daniele. SOCIETA' 1° CLASSIFICATA Lo scorso 18 luglio la Fitness Carini ha organizzato XI Memorial “Fabio Ravanusa”, che ancora una volta ha visto trionfare il nostro atleta Daniele Salvaggio che ha conquistato il trofeo con una alzata record di KG.190. Il prossimo appuntamento Nazionale si terrà Lignano Sabbiedoro, a cui la Fitness Carini prenderà parte con i sette atleti/e classificate. 47 Agosto 2010 componenti: Volo Dario, La Fata Francesco, Badalamenti Giovanni, Mannino Marco, Gallina Giovanni, Chiummento Vincenzo e Virga Viuseppe. Seconda classificata “La Fuente United”, terza la squadra di “Addio Pizzo”. Il titolo di miglior portiere a Vincenzo Chiummento (Furie Rosse), mentre Uno sguardo sul campo capocannoniere del torneo è stato Salvo Pistone (Addio Si è svolto nei giorni 18 e 19 luglio scorsi, presso l'impianto Pizzo). sportivo della Zona PEEP, il “Memorial Paolo Borsellino” di La premiazione è stata presenziata dal neo Assessore allo calcetto, organizzato dai Giovani Democratici Carinesi il cui Sport Enzo Marcianò, che ha voluto circolo si chiama “Peppino Impastato”, ricordare Paolo Borsellino, che per ricordare la memoria del giudice durante l'estate villeggiava a Paolo Borsellino ucciso insieme alla Villagrazia di Carini, nella sua veste di sua scorta dalla mafia, e non solo, nel Giudice Sportivo della Federazione di 1992. Ciclismo, sempre disponibile con tutti Una due giorni all'insegna del sano ed obiettivo. agonismo sportivo, che ha visto la Prima della premiazione è stato partecipazione di ben 16 squadre di proiettato un video su Paolo calcetto dai nomi più svariati. Un modo Borsellino e la sua scorta realizzato dai diverso per ricordare la figura di Paolo ragazzi del circolo, al termine del Borsellino, non la solita fiaccolata o quale Vincenzo Mignano ha letto una catena umana, con oltre 100 atleti Il tabellone degli incontri poesia da lui composta. giovani e meno giovani che per due caldi giorni hanno dato fondo alle proprie energie per ben figurare. Organizzatori della manifestazione, che ha avuto il patrocinio del Comune di Carini, come detto prima i Giovani Democratici Carinesi, questi i loro nomi: Gaetano Volo (segretario), Andrea Ferrara (vicesegretario), Vita Tranchina, La squadra vincitrice Un momento della proiezione del video Vitalba Tranchina, Francesco Armetta, Marco Tranchina, Gianvito Mistretta, Marialaura Rosso e Natale Di Maggio. Le squadre partecipanti, alcune con nomi pittoreschi: Vecchi Selvaggi, Piraineto F.C., Krasten, Sicilia Libera, Le tre note, Santiago's, Furie Rosse, La celeste, Redbull United, La Fuente United, Euro Metal, Addio Pizzo, Atletico Fashion, Atletico Palermo, Spagna, Dinosauri. Alcune partite sono state combattute fino all'ultimo gol, altre hanno visto la netta superiorità di compagini affiatate contro squadre assemblate per l'occasione del torneo. Alla fine ha vinto la squadra delle “Furie Rosse”, questi i Gli organizzatori con l’assessore Marcianò 48 Orario Treni Agosto 2010 DA CARINI A PALERMO CENTRALE 5:43 6:04 6:32 7:11 7:35 7:52 8:36 8:45 9:35 10:34 11:34 11:43 11:55 12:12 12:34 13:34 14:30 14:42 15:14 15:34 16:37 17:16 17:32 18:10 18:33 18:42 19:12 19:34 20:34 21:16 21:30 21:55 DA PALERMO CENTRALE A CARINI 5:00 5:20 6:38 7:39 8:39 9:29 9:39 10:39 11:09 11:29 11:39 12:39 13:29 13:39 14:29 14:39 15:39 16:09 16:39 17:09 17:39 18:29 18:39 19:29 19:39 20:09 21:00 DA CARINI PIRAINETO A PALERMO CENTRALE 5:59 6:25 7:06 7:26 7:46 8:08 8:29 9:07 9:30 10:05 10:27 11:05 11:27 11:37 11:44 12:05 12:25 13:05 13:25 14:05 14:25 14:34 15:05 15:27 16:07 16:27 17:06 17:11 17:27 18:05 18:27 18:34 19:05 19:25 20:05 21:06 21:11 21:25 22:10 DA PALERMO CENTRALE A CARINI PIRAINETO 5:20 6:07 6:38 7:09 7:39 7:40 8:09 8:39 9:09 9:29 9:39 10:09 10:39 11:09 11:29 11:39 12:09 12:39 13:09 13:29 13:39 14:09 14:29 14:39 15:09 15:39 16:09 16:39 17:09 17:39 18:09 18:29 18:39 19:09 19:29 19:39 20:09 DA CARINI CIACHEA A PALERMO CENTRALE 7:31 DA 8:03 8:28 9:28 16:15 16:43 17:14 17:36 18:37 DA ISOLA DELLE PALERMO CENTRALE A CARINI CIACHEA 6:38 7:09 7:39 8:39 11:39 15:09 15:39 16:09 17:09 FEMMINE A PALERMO CENTRALE 5:53 6:19 6:49 7:22 7:45 8:52 9:02 9:50 10:18 10:50 11:50 12:05 12:50 13:23 13:50 14:47 15:05 15:50 16:53 17:50 18:51 19:04 19:50 20:50 21:49 22:06 DA PALERMO CENTRALE A ISOLA DELLE FEMMINE 5:00 5:20 6:38 7:39 8:39 9:39 10:09 10:39 11:39 12:09 12:39 13:39 14:29 14:39 15:39 16:09 16:39 17:09 17:39 18:39 19:29 19:39 20:09 21:00 DA CINISI - TERRASINI A PALERMO CENTRALE 6:19 7:00 7:39 8:34 8:49 10:02 11:28 11:38 12:53 14:28 15:50 17:44 18:27 21:01 DA Tutti i giorni Solo Festivi Dal Lunedì al Sabato PALERMO CENTRALE A CINISI - TERRASINI 5:20 6:38 7:40 9:29 9:38 9:54 11:29 13:29 14:29 15:39 18:29 19:29 Orario Autobus da Palermo a Carini 6:15 6:50 7:15 8:00 8:30 9:30 10:30 11:30 12:15 12:30 12:45 13:30 14:00 14:30 15:30 16:30 17:30 18:30 20:00 20:45 via Torretta da Carini a Palermo 5:00 6:00 6:40 7:00 7:45 8:45 9:00 9:30 10:15 11:00 12:30 13:00 13:45 14:00 14:30 15:00 15:45 16:30 18:00 19:15 20:15 21:30 22:00 Da Terrasini e Cinisi per Palermo TERRASINI 5:50 6:45 7:20 9:10 10:15 11:30 13:15 14:15 15:55 16:45 18:25 19:30 CINISI 6:00 6:50 6:55 7:30 9:20 10:25 11:40 13:25 14:25 16:55 19:40 Da Palermo per Cinisi e Terrasini PALERMO 6:00 7:20 8:30 9:45 11:30 12:45 13:15 13:30 15:00 16:00 17:30 18:45 20:05 REDAZIONE Direttore Responsabile Michele Santoro Filippo Mannino [email protected] [email protected] Silvia Prestigiacomo [email protected] Direttore Editoriale Ambrogio Conigliaro Claudia Lauro [email protected] [email protected] cell. 338 9763840 Fabio Zerillo [email protected] Responsabile Marketing e Pubblicità [email protected] Flavia Fontana 328 1181929 - 091 2739596 Editore: ICARO scarl - Carini (PA) via Salvo D’Acquisto, 23 tel/fax 091 8660056 Stampa: Tipografia Priulla - Palermo Questo numero è stato chiuso in Redazione il 4 Agosto 2010