Il pifferaio e le automobili

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Il pifferaio e le automobili
C’era una volta una città invasa da topi. Un giorno un giovanotto si presentò dal
sindaco dicendo di aver trovato la soluzione per scacciarli .Così prese il suo
piffero incantato e li portò tutti ad annegare nel fiume. Il sindaco non volle
ricambiare il gesto: lui riprese a suonare e portò via tutti i bambini della città.
C’era questa volta una città invasa dalle automobili; ce n’erano nelle strade, sui
marciapiedi, nelle piazze, sotto i portoni… Insomma c’erano automobili dappertutto!
Ce n’erano talmente tante che si muovevano a fatica, urtandosi, fracassandosi i
parafanghi, schiacciandosi i paraurti, strappandosi le marmitte. E finalmente ce ne
furono tante che non ebbero più spazio per muoversi e rimasero ferme. Così la gente
doveva accontentarsi di andare a piedi, ma non era facile visto che le automobili
occupavano tutto lo spazio: bisognava aggirarle, scavalcarle, passarci sopra. Così
dalla mattina alla sera si sentivano solo lamenti. Il Sindaco era disperato e, non
trovando una soluzione, borbottava anche lui .
Un giorno, un giovanotto che assomigliava ad uno zampognaro, gli propose una
soluzione; il sindaco ascoltò ed il giovane non perse neanche un minuto: prese dalla
tasca uno zufolo e cominciò a suonare una stravagante cantilena. Da quel momento le
automobili si misero in moto: correvano, correvano, correvano, fino al punto che
non ce ne fu più nemmeno una, in città,non una sola in Piazza Grande, vuoto il Corso,
libero i viali, deserte le piazzette. Dov’erano scomparse? Tendete le orecchie ed
ascoltate. Quel piffero aveva scavato delle strade sotterranee e sotto di queste vi
erano piazze dove c’era posto per tutte le macchine. Adesso c’era posto per tutti:
sotto per le automobili e sopra per i cittadini che svolgevano ognuno le proprie
attività. “Che stupido sono stato a non averci pensato prima”, gridò il Sindaco. Al
pifferaio, per ringraziarlo, fu fatto costruire un monumento.
Laboratorio linguistico IC –IE a.s. 2006-2007