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Antenna primaria G33/G33I (Integrata) Il primo tipo di antenna G33 fu sviluppata per essere abbinata ai primi sistemi radar di avvicinamento allora in fase di sviluppo. Queste antenne furono vendute, ad esempio, assieme ai sistemi radar ACR5S e avevano già prestazioni di elevato pregio per il periodo. Il riflettore era tagliato per assicurare un buon guadagno anche agli altri angoli di inclinazione, seguendo l’algoritmo di cosecante quadra nello sviluppo del campo elettrico. Dall’esperienza acquisita dalla Selenia con le grandi antenne G7 e G14, fu quindi sviluppata una antenna compatta ed adatta per le operazioni aeroportuali. Questa fu anche modificata ed utilizzata per applicazioni campali mobili per le forze armate e fu venduta anche ai Marines americani nell’ambito del programma MATCALS. Di solito la G33 1a serie era abbinata ad una antenna secondaria di tipo tubolare ibrida, abbastanza leggera, detta anche “pinna di squalo”. In seguito, con l’avvento dei nuovi sistemi secondari monopulse, che richiedevano l’installazione della nuova antenna ALE-9 sviluppata dalla Australiana Interscan per Selenia, fu necessario ridisegnare l’antenna primaria, sostituendo la struttura a traliccio tubolare porta un illuminatore con una struttura a longheroni molto più resistente. Anche l’area del riflettore fu leggermente aumentata e arrotondata negli spigoli, per aumentare ulteriormente, anche se di poco, il guadagno in fase di ricezione nella banda di funzionamento. Per aumentare l’affidabilità, in seguito fu deciso di raddoppiare il sistema di trascinamento montando un doppio motore di azimuth, inseribile manualmente al posto del principale in caso di avaria. Infine venne sviluppata un’ ulteriore versione della G33 (detta integrata) che, al posto della sovrastante antenna ALE-9, è dotata di dipoli secondari (solo 4 unità) montati direttamente ai lati del feederpolarizzatore ed utilizza lo stesso riflettore primario per irradiare e ricevere anche i segnali secondari. Questa può sostituire agevolmente la coppia G33/ALE-9 per le operazioni di sorveglianza in aeroporto ed avvicinamento, dimostrando delle limitazioni sul canale secondario solo sulle lunghe portate (superiori a 160 NM). Attualmente l’ENAV utilizza un cospicuo numero di antenna G33 (9 unità) e G33/I (7 unità). Da notare che l’ENAV ha recentemente donato al nuovo Museo storico Selex S.I. di Fusaro una vecchia antenna G33 costruita nei primi anni “70 ed in uso a Palermo fino al 1991, quale contributo alla ricostruzione storica del settore ATC nazionale.