Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi
Transcript
Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi
1 INFO-COM Dpt. Dipartimento di Scienza e Tecnica dell’Informazione e della Comunicazione Università degli Studi di Roma La Sapienza Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 2 1. Architettura funzionale del trasmettitore 2. Architettura funzionale del ricevitore 3. Demodulazione analogica 4. Campionamento, aliasing e conversione AD 5. Oscillatore locale 6. Sezione digitale del ricevitore 7. Radio analogica, radio digitale e radio software Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 3 il trasmettitore (TX) ed il ricevitore (RX) condividono la stessa antenna Modem: bit di informazione segnale a radiofrequenza (RF) e viceversa Es.FSK 0 1 TX bits Trasmettitore (TX) RX bits Ricevitore (RX) Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi Antenna RF Disaccop -piatore 4 il modulatore digitale separa la Sezione digitale da quella analogica Modulazione: ⇒ singolo tono (es. PSK o QAM) ⇒ multitono (DMT, OFDM) ⇒ spread-spectrum (DS-SS, CDMA) ⇒ ultra-wide band (UWB) Info bits Sezione digitale TX bits Modulatore digitale Segnale Sezione analogica (front-end di trasmissione) Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi Segnale RF trasmesso 5 i bit di informazione possono essere compressi e criptati codifica di canale: codificatore convoluzionale , codice a blocchi, codifica concatenata Tramaura: inserimento dei bit (simboli) di sincronismo Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 6 riduce il BER (Bit Error Rate) del canale (per esempio, da 10-3 a u 10-5) tipici rapporti di codice 4:3, 3:2, 2:1, 3:1 riduzione del throughput utile u1,i u2,i u1,i-1 u2,i-1 + Decodificatore di Viterbi L’interallacciamento “sparpaglia” gli errori consecutivi La punturazione permette di adattare il rapporto di codice Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi + + x 7 Alternativa al codice convoluzionale Decodifica iterativa, ottime prestazioni in termini di BER Necessità di operare su blocchi di bit ritardo di codifica Bit sistematico I Bit di informazione I Coder # 1 Bit di protezione P1 Bit codificati I, P1, P2 MUX Interleaver Coder # 2 Bit di protezione P2 Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 8 realizza rivelazione d’errore, talvolta anche correzione (ad esempio, riduce il BER da 10-5 a 10-7) pochi bit di parità rapporto di codice poco minore di 1 esempio: codice Reed-Solomon (255,251) con simboli da 8 bit spesso scelto in base alla Applicazione (dati, voce, video) Può prevedere procedure ARQ (Automatic Repeat on reQuest) Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 9 Codice “interno”: a blocchi + codice “esterno”: convoluzionale codice concatenato Applicazione Applicazione Coder a blocchi Decoder a blocchi Coder convoluzionale Canale Decoder convoluzionale Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 10 I bit codificati ed interallacciati vengono strutturati in trame o “frames” blocchi di simboli codificati si alternano a blocchi di simboli noti (sequenze di training), utilizzati dal ricevitore per il recupero dei sincronismi di frequenza e di tempo e per la stima dei parametri del canale Caso tipico: collegamenti in ponte radio Training iniziale dati dati dati Training ripetuto Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi dati 11 In alternativa la trasmissione può essere organizzata in una successione di timeslot indipendenti, ognuno dei quali prevede la presenza di bit di training all’inizio od al centro del blocco dati Training (midambolo) Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 12 trasla il segnale dalla banda-base alla frequenza RF, eventualmente passando per una frequenza intermedia (IF) modulazione analogica di ampiezza (tipicamente la SSB – Single Side Band ) oppure di frequenza dopo filtraggio di banda ed amplificazione il segnale RF viene inviato all’antenna, eventualmente insieme ad un tono pilota Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 13 x(t) cos(2πfc t) sen(2πfc t) LO + + s(t) 90° y(t) LO = Local Oscillator Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 14 1. Architettura funzionale del trasmettitore 2. Architettura funzionale del ricevitore 3. Demodulazione analogica 4. Campionamento, aliasing e conversione AD 5. Oscillatore locale 6. Sezione digitale del ricevitore 7. Radio analogica, radio digitale e radio software Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 15 Elabora il segnale a radiofrequenza (RF) ricevuto dall’antenna e ricostruisce i bit di informazione. il convertitore analogico-digitale (ADC) separa la Sezione analogica del ricevitore (front-end di ricezione) dalla Sezione digitale Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 16 La posizione dell’ADC (ovvero del campionatore) determina il modo con cui le diverse funzionalità del ricevitore vengono ripartite tra la Sezione analogica e quella digitale. Nelle radio moderne si cerca di posizionate l’ADC il più possibile vicino all’antenna, cosicché le suddette funzionalità vengono realizzate quasi integralmente nella sezione digitale, possibilmente in software piuttosto che in hardware All’altro estremo, nelle radio meno recenti le elaborazioni sono realizzate in analogico ed il campionatore si trova al termine della catena di ricezione, seguito dal decisore a soglia. Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 17 Funzioni realizzate: filtraggio di canale, amplificazione AGC (Automatic Gain Control) analogico traslazione di frequenza da RF a banda-base Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 18 1. Architettura funzionale del trasmettitore 2. Architettura funzionale del ricevitore 3. Demodulazione analogica 4. Campionamento, aliasing e conversione AD 5. Oscillatore locale 6. Sezione digitale del ricevitore 7. Radio analogica, radio digitale e radio software Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 19 La radio analogica: schema di principio per la ricezione di un segnale modulato in ampiezza (AM – Amplitude Modulation) Il diodo è elemento non lineare si richiede un segnale del tutto “pulito”, ovvero privo di interferenze ≈ ≈ Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 20 Segnale RF Filtro RF ≈ ≈ ≈ Mixer Filtro IF Amplif. a IF ≈ ≈ ≈ ADC OL sintetizzatore il segnale ricevuto a RF viene traslato ad una frequenza intermedia fissa IF mediante “battimento” con un oscillatore locale (OL): f IF = fRF – fLO Il “battimento” si ottiene con dispositivi che hanno la risposta del 2° o del 3° ordine possibile insorgere di spurie dovute alle non-linearità presenti Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 21 il filtro di IF si comporta come una “finestra” che si muove nello spettro di ricezione l’amplificatore rende il segnale idoneo alla successiva conversione A/D Dinamica del segnale: intorno a 120 dB, limitata alla zona lineare (circa 30-60 dB) tramite controllo automatico del guadagno (AGC) Dinamica istantanea: rapporto massimo tollerato tra segnale utile e disturbante, entrambi nella banda trattata dal convertitore, tale che il rapporto S/N misurato sul segnale utile si mantenga al di sopra di un limite accettabile (tipicamente 10 dB) Valori tipici per la dinamica istantanea: 30-40dB Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 22 fd fi fd Δ fi Sd Δ Si IF f f FLT OL dBc / Hz f Il segnale desiderato si sposta dalla frequenza fd alla frequenza IF I segnali interferenti (frequenza fi) traslano mantenendo la distanza in frequenza (Δ) I segnali che non passano il filtro sono riflessi e generano ulteriori interferenze Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 23 OL + Δ - fi IF Δ fi fd RUMORE OL Δ f Sd alla frequenza OL – fd = IF RUMORE dovuto al segnale interferente traslato Il rumore del sintetizzatore limita la dinamica istantanea Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 24 STADIO a RF BPF STADIO a IF LNA RF combiner BPF LO1 BPF HPA STADIO in BB LPF ADC LO2 BPF LPF DSP DAC RF: radio frequenza IF: frequenza intermedia BB: Baseband – bandabase BPF: Band Pass Filter - filtro passabanda LO1: primo oscillatore locale (LO1) LO2: secondo oscillatore locale DSP: Digital Signal Processor Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 25 Segnale a radio frequenza (RF) dall’antenna Il filtro passa-banda (BPF) elimina le frequenze indesiderate L’amplificazione gli da’ potenza sufficiente da pilotare gli stadi successivi (non troppo elevata, altrimenti problemi per la dinamica) Conversione dalla RF alla banda base (BB) in 2 stadi: LO1 converte alla frequenza intermedia (IF); dopo filtraggio, LO2 converte in BB I mixer in realtà sono tipo I/Q, con due mixer ADC converte dall’analogico al digitale, Il DSP effettua la demodulazione numerica, la decodifica di canale e quella di sorgente stadi a RF e IF analogici, realizzati con hardware dedicato il componente digitale (blocco DSP) è presente nello stadio in BB. Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 26 Figura 4.2: Front-End Figura 4.1: Selezione del canale in un ricevitore eterodina Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 27 Filtro esterno per la reiezione dell’immagine Alta corrente di polarizzazione per gli stadi che pilotano componenti esterni Necessita di una doppia conversione con ulteriori eventuali componenti esterni Elevata selettività e sensitività Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 28 Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 29 Vantaggi: Svantaggi: Buona selettività Dissipazione Buona sensitività Ingombro Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 30 Conversione diretta da RF a BB (Direct Conversion, DC) ≈ ≈ ≈ RF ≈ ≈ I LNA LO LNA 90° ≈ ≈ ≈ Q LNA Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 31 STADIO in BB STADIO a RF BPF RF combinator LPF LNA ADC LO BPF AMP DSP LPF Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi DAC 32 Vantaggi: Minore dissipazione Minore ingombro Assenza immagine Svantaggi: Emissioni DC Offset Soluzioni: oscillatore locale Schermatura Compensazione tramite DSP Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 33 Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 34 Vantaggi: Svantaggio: Minore dissipazione Bassa reiezione del canale immagine Minore ingombro I(t) Soluzione: ωRF LO 90° + + ωIF Accurata progettazione del mixer a reiezione dell’immagine Q(t) Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 35 Frequenza intermedia di poche centinaia di KHz Reiezione della frequenza immagine con filtro d’antenna + mixer a reiez. freq. imm. Filtro di canale: filtro attivo integrato (es Chebichev 5 ordine integrato) Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 36 Primo filtro IF non selettivo Primo OL a frequenza fissa Secondo OL a frequenza variabile Filtro di canale passa basso integrato Problema dell’offset in DC Figura 4.3: IF Vestigiale Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 37 Conversione diretta Interferenza in RX dovuta a OL in TX: un imperfetto isolamento del mixer produce una riga a fOL vicina alla banda di ricezione Maggiore semplicità, consumo ridotto Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 38 1. Architettura funzionale del trasmettitore 2. Architettura funzionale del ricevitore 3. Demodulazione analogica 4. Campionamento, aliasing e conversione AD 5. Oscillatore locale 6. Sezione digitale del ricevitore 7. Radio analogica, radio digitale e radio software Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 39 La frequenza di campionamento di un segnale limitato in banda, è il doppio della larghezza di banda del segnale - banda di Nyquist Per il contenuto spettrale di tale segnale occorre considerare la banda attenuata, e non quella passante La banda attenuata deve essere considerata fino ai “limiti” del processo La banda totale viene considerata nei calcoli della media frequenza del circuito numerico, oltre che nel calcolo dell’aliasing (sovrapposizione degli “spettri campionati”) Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 40 Campionando un segnale con spettro limitato si generano repliche dello stesso spettro, a distanza pari alla frequenza di campionamento Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 41 Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 42 Dinamica istantanea: massimo rapporto tra segnale utile e segnale disturbante, entrambi nella banda trattata dal convertitore, tale che il rapporto S/N misurato sul segnale utile si mantenga al di sopra di un limite accettabile (tipicamente 10 dB) Esempio - Requisito: 100 dB di dinamica istantanea (Din.Ist). Soluzione: ADC con un numero di bit effettivo pari a: Regola generale: aggiungendo un bit si aumenta la dinamica di un fattore 2 ed il rapporto S/N aumenta di 6.02 dB Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 43 Livello di saturazione Dinamica istantanea Livello di sensibilità Rumore di quantizzazione LSB SNR minimo richiesto sul segnale Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi SNR del convertitore 44 I livelli di ampiezza che caratterizzano il convertitore AD si riflettono sui suoi parametri prestazionali livello minimo: corrisponde al bit meno significativo (LSB, Least Significant Bit) livello massimo: porta alla saturazione dell’ingresso dell’ADC livello di sensibilità: ampiezza minima dell’ingresso tale che il rapporto segnale/rumore di quantizzazione permetta di realizzare la prefissata qualità di servizio (solitamente, il BER) Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 45 Sovracampionando si aumenta la dinamica dell’ADC come conseguenza della riduzione della banda del canale a livelli notevolmente minori rispetto alla banda di Nyquist (guadagno di processo) Il fattore fs e’ detto fattore di sovracampionamento (o oversampling) Rumore di conversione di tipo bianco: elevata velocità di campionamento, basso tetto di rumore in banda in quanto la stessa potenza di rumore viene distribuita su di un range di frequenze maggiore Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 46 La quantizzazione genera dei segnali spuri nel dominio della frequenza. SFDR, Spurious-Free Dinamic Ratio: rapporto in decibel tra l’ampiezza della frequenza fondamentale e l’ampiezza del segnale spurio più alto SFDR è un parametro di qualità che cresce all’aumentare della risoluzione e che non può essere migliorato con il sovracampionamento è difficile avanzare ipotesi sulla collocazione di tale spurie che spesso coincidono con le armoniche del segnale soggette ad aliasing. Le spurie si traducono in un effetto analogo al reciprocal mixing, per cui i requisiti di SFDR derivano integralmente dai requisiti di reiezione dei canali disturbanti. Un convertitore con SFDR di 70÷85 dB è allo stato dell’arte Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 47 Il convertitore A/D viene scelto in modo da bilanciare opportunamente frequenza di campionamento numero di bit rumore di conversione si possono raggiungere caratteristiche migliori per il front end Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 48 Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 49 Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 50 Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 51 1. Architettura funzionale del trasmettitore 2. Architettura funzionale del ricevitore 3. Demodulazione analogica 4. Campionamento, aliasing e conversione AD 5. Oscillatore locale 6. Sezione digitale del ricevitore 7. Radio analogica, radio digitale e radio software Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 52 Campionando un segnale con spettro limitato si generano repliche dello stesso spettro, a distanza pari alla frequenza di campionamento SEGNALE ANALOGICO SAMPLE HOLD ...... t FC fRF f FC 2FC 3FC . . . . hFc BANDA PASSANTE FC SPETTRO TOTALE ST 2FC f Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi f 53 fi IF fd Sd IF f f OL RUMORE f FLT dBc/Hz f OL IF Segnali dopo il mixer: fi Sd fd Δ Δ f OL - fd [ RUMORE (OL + Δ) ] - fi Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 54 L’instabilità del clock di campionamento (jitter) provoca incertezza sugli istanti di acquisizione dei campioni Il “Rumore di Fase” può essere equiparato ad una fluttuazione random della fase (o frequenza) dell’oscillatore e degrada il parametro SNR sui canali vicini Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 55 La riduzione del valore di SNR dovuta al jitter può essere calcolata mediante la seguente equazione: dove: e’ la frequenza di ingresso e’ il valore efficace del jitter Dati la frequenza del segnale ed il requisito di SNR, l’equazione fornisce il valore del jitter tollerato sul clock ESEMPIO: segnale a 70MHz, SNR desiderato di 75dB il jitter sul clock non deve essere maggiore di 0.4 picosecondi Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 56 Gli oscillatori di piccole dimensioni più “stabili” contengono quarzi: Xtal osc compensati: un quarzo opportunamente “tagliato” e’ l’elemento risonante del circuito - stabilita’ ~ 10 ppm/ °C TCXO (Thermal Compensated Xtal Oscillator): al precedente circuito si aggiunge una rete di compensazione nell’ intervallo di temperatura di funzionamento, stabilita’ ~ 1 ppm/ °C CCXO (Computer Controlled Xtal Oscillator): la curva di compensazione viene immagazzinata in forma numerica, con una stabilità risultante di circa 0.1 ppm/ °C Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 57 OVEN: tutto l’oscillatore e’ tenuto a temperatura di almeno 10-20°C superiore alla massima di funzionamento, con una stabilità risultante di circa 0.1- 0,001 ppm/ °C Δf ppm +70 Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 58 1. Architettura funzionale del trasmettitore 2. Architettura funzionale del ricevitore 3. Demodulazione analogica 4. Campionamento, aliasing e conversione AD 5. Oscillatore locale 6. Sezione digitale del ricevitore 7. Radio analogica, radio digitale e radio software Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 59 Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 60 I Filtraggi digitali (filtri FIR) a valle dell’ADC isolano il segnale utile per ridurre rumore e interferenze. Ci può essere una decimazione dei campioni, che sposta in basso la frequenza centrale. Un AGC digitale opera nei diversi passi della catena di elaborazione digitale, garantendo che la dinamica della sequenza si mantenga nei limiti di rappresentazione consentiti dal numero di bit a disposizione AGC digitale Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 61 Il Recupero di frequenza digitale può essere realizzato in vari modi, ad esempio elaborando blocchi di campioni ricevuti e rilevando la presenza di picchi nel dominio della frequenza Stima spettrale: algoritmi basati sulla FFT o su tecniche ancora più avanzate (Algoritmi AR, metodi di Prony o di Pisarenko Può seguire una fase di aggancio, basata sull’impiego di circuiti ad aggancio di fase (PLL, Phase Lock Loop) numerici. Filtraggio digitale AGC digitale Recupero di frequenza digitale Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 62 L’ADC lavora ad una frequenza di campionamento N volte maggiore rispetto alla frequenza di simbolo, ad esempio N=4 Strategia di largo impiego per recuperare il clock di simbolo: ⇒ considerare le N sotto-sequenze ottenute per sottocampionamento di un fattore N ⇒ misurare l’energia di ciascuna di esse tramite semplice accumulazione dei campioni al quadrato ⇒ scegliere infine quella con energia massima Filtraggio digitale AGC digitale Recupero di frequenza digitale Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi Recupero sync di simbolo 63 Può essere presente un equalizzatore, tipicamente un Decision -Feedback Equaliser (DFE) oppure un Equalizzatore di Viterbi (VE). Il demodulatore provvede a ricostruire i bit all’uscita dell’equalizzatore e li invia all’ingresso del decodificatore di canale, del tipo Viterbi Equalizzazione di canale Demodulazione Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi Decodifica di canale 64 1. Architettura funzionale del trasmettitore 2. Architettura funzionale del ricevitore 3. Demodulazione analogica 4. Campionamento, aliasing e conversione AD 5. Oscillatore locale 6. Sezione digitale del ricevitore 7. Radio analogica, radio digitale e radio software Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 65 Limitata gestione SW della radio Front End (analogico) Media Frequenza (analogico) Mo/Demodulatore (analogico) Negli anni ’80, il SW entra nelle radio: ⇒ Il display diventa “flessibile” ⇒ Programma filtri ed OL ⇒ Gestisce il AGC La componentistica comportava: ⇒ caratteristiche tipiche della radio analogica ⇒ una limitata modificabilità dei processi di mo/demodulazione Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 66 SW di gestione + Sistema Operativo Real Time Front- End Media Frequenza Mo/Demodulatore (digitale) DSP Il front-end rimane analogico, ma con caratteristiche migliorate L’elaborazione digitale (DSP) comporta: ⇒ AD converter, banda, sottocampionamenti, ⇒ funzioni di trasferimento SW definite ⇒ processi di mo/demodulazione SW modificabili ⇒ SW orientato al particolare HW, ovvero Firmware ⇒ SW di gestione: ampia interfaccia utente Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 67 Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 68 SW di gestione + Sistema Operativo Real Time + Interfaccie standard + Middleware standard Front End (analogico/ digitale) Media Frequenza (digitale) Mo/Demodulatore (digitale) utenza Funzioni MAC DSP Bus comune ‘OPEN STANDARD’ ADC il più possibile vicino all’antenna, elaborazione via software Architettura HW modulare basata su ‘OPEN STANDARDS’ Servizi aggiuntivi: interoperabilità di rete (Medium Access Control) Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 69 CHANNEL Application MANAGEMENT Application INTERNETWORK Application MMI Application Processi DSP e di gestione realizzati nelle risorse HW LOGICAL SW BUS Attivazione delle appli -cazioni DSP e di gestione Flusso logico delle informazioni di interfaccia ai processi DSP e di gestione supportato dallo standard HW ‘OPEN’ MIDDLEWARE Real Time OPERATING SYSTEM Driver SW per servizi di interfaccia fisica verso l’utente (BSP = Board Support Package) BUS SERVICES Parte del SW di gestione che gestisce le interfacce ai processi Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 70 Hardware Radio (Livello 0): sistemi tradizionali, tutti realizzati in hardware. Nessuna flessibilità. Software Controlled Radio, SCR (Livello 1): sistemi realizzati in hardware ad eccezione della sola parte di controllo, implementato via software. La flessibilità è molto limitata. Software Defined Radio, SDR (Livello 2): supportano diverse tecniche di modulazione, operazioni su bande sia larghe sia strette, funzionalità di sicurezza, ecc.; una amplificazione e una traslazione di frequenza sono analogiche; discreta flessibilità. Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 71 Ideal Software Radio, ISR (Livello 3): flessibilità piuttosto elevata, le uniche parti analogiche sono gli estremi delle catene di rice -trasmissione, l’antenna e gli eventuali trasduttori per gli utenti finali; la riprogrammabilità è estesa all’intero sistema. Ultimate Software Radio, USR (Livello 4): nessuna limitazione circa le frequenze operative, tempi e capacità di calcolo; livello difficilmente realizzabile, è considerato solo come un punto di riferimento da raggiungere. Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 72 J. G. Proakis, Digital Communications, 4th Edition, McGraw Hill, 2001. G. C. Clark, J.B.Cain, Error-Correction Coding for Digital Communications, Perseus Publishing, 1981. P. Burns: “Software Defined Radio for 3G”, Artech House, 2003. E. Baracchini: “The Software Radio Concept”; IEEE Communications Magazine, vol. 38, pp.138-143, Sept. 2000. www.sdrforum.org Basics of Designing a Digital Radio Receiver (Radio 101), Brad Brannon, Analog Devices, Inc. Greensboro, NC, 1995. Digital Radio - Block Diagrams, Reference Designs and Recommended Design Considerations, in http://focus.ti.com/docs/solution/folders/print/8.html. Joseph Mitola, Zoran Zvonar, Software Radio Technologies Selected Readings, John Wiley & Sons Inc, 2001. Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 73 Nel progetto del Ricetrasmettitore (R/T) la parte ricevente è la più critica Nei trasmettitori si hanno requisiti di rumore meno gravosi, in rapporto ai livelli dei segnali Ricevere un segnale a radiofrequenza (RF) vuol dire estrarne l’informazione associata Il livello minimo di detta RF può essere dell’ordine del decimo di microvolt e raramente supera 1 µV La figura di rumore è sempre migliore di 10 Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi 74 Requisiti che condizionano il progetto del Front-End (FE): Gamma di frequenza Fattore di rumore/sensibilità Tipo di collegamento/servizio (dinamica) Resistenza a forti segnali interferenti Requisiti che vengono attribuiti alla sezione di MEDIA FREQUENZA (IF): Modalità di trasmissione (modulazione) Canalizzazione Proff. Roberto Cusani e Mauro Biagi