Sbornia da liceo, ma l`industria vuole tecnici

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Sbornia da liceo, ma l`industria vuole tecnici
2
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 19 novembre 2006
TECNICO O PERITO, LA MARC
SCUOLA E LAVORO, MONDI DISTANTI
Sbornia da liceo, ma
l’industria vuole tecnici
D
i questi tempi le
scuole superiori aprono le porte a tredicenni e quattordicenni. Con i loro genitori,
sono invitati a visitare le
strutture, a fare un colloquio con preside e docenti, a confrontarsi con ragazzi che già frequentano
la scuola. Obiettivo: farsi
un’idea di quale sia il corso di studi più adatto alle
proprie capacità, inclinazioni e attitudini. Una scelta tutt’altro che facile. La
scuola superiore è in mezzo al guado: su di una riva
sta la riforma Moratti, che
proponeva il doppio canale
(licei e formazione profes-
sionale) con cancellazione
degli istituti tecnici e professionali; sull’altra c’è la
riforma Fioroni che prevede l’obbligo fino a 16 anni,
un biennio unico e poi un
triennio differenziato
tra licei e istituti tecnici e professionali.
La prima è
stata congelata subito dopo i
primi germogli, la seconda
non è ancora divenuta legge dello Stato (chissà quando e come lo diventerà).
Non bastasse questa con-
fusione normativa, le famiglie devono orientarsi tra
Pof, linee-guida, progetti
educativi, laboratori, moduli... E così succede che
diversi ragazzi scelgono di
“non scegliere”: per intanto si prova una
scuola, cammin facendo si
vedrà se la
scelta è buona.
Altri rincorrono sogni: si
buttano su corsi che preparano a mestieri affascinanti, ma non richiesti dal mondo del lavoro.
Una buona scelta si ap-
Futuro
incerto per la
formazione
professionale
CHE STUDENTI CHIEDE IL MERCATO?
Uno studio della provincia
sulle richieste delle aziende
D
a anni, all’avvicinarsi delle preiscrizioni alle scuole superiori, il nostro giornale cerca di aiutare
ragazzi e genitori nella scelta fornendo indicazioni sulla tipologia di conoscenza scolastica e culturale richiesta
dal mondo del lavoro trevigiano. Fino
ad oggi, l’aiuto che abbiamo dato alle
famiglie è stato limitato, basato più su
sensazioni che non su dati di fatto.
Quest’anno finalmente possiamo basarci su dei numeri: li ricaviamo da una elaborazione, compiuta dal Coordinamento Reti di orientamento della
Provincia di Treviso nato nel 20052006, dello studio Exclesior sulle richieste di figure professionali delle aziende trevigiane tra il 1999-2005.
poggia su due stampelle: le
potenzialità e l’abilità del
ragazzo, e le richieste del
territorio. Su questo secondo aspetto è di prezioso aiuto uno studio del
Coordinamento delle Reti
di orientamento della Provincia di Treviso. I dati rivelano che:
- oggi in provincia di
Treviso l’industria dà lavoro al 50 per cento degli occupati;
- le industrie trevigiane
della meccanica, nel solo
2005, hanno chiesto 470 periti e tecnici, a fronte di 310
diplomati in provincia con
questo indirizzo (tra l’altro
tutti mestieri ben pagati...);
- in tutti i sistemi produttivi trevigiani è generalmente in crescita la richiesta di professioni medio-alte (vedi i dati dell’articolo sotto).
Sono informazioni che
fanno pensare. Negli ultimi anni abbiamo assistito
a una “sbornia” da liceo –
complice anche la riforma
Moratti e i suoi otto licei–
mentre il sistema produtti-
LE FIGURE PROFESSIONALI
INNOVATIVE RICHIESTE
N
egli ultimi cinque
anni il mercato del
lavoro, anche a Treviso, è
cambiato. Accanto alle tradizionali figure professionali, le aziende richiedono
lavoratori in possesso di
contenuti professionali innovativi. Ecco queste richieste divise per settore.
Moda: tecnici di processo e programmazione;
tecnici di approvvigionamento e logistica; tecnici
LE FIGURE PIÙ RICHIESTE DAL MERCATO TREVIGIANO
Tecnico amministrativo – 3.170 richieste dal
1999 al 2005. Titolo di studio minimo richiesto: diploma a indirizzo amministrativo-commerciale
nell’87% dei casi.
Tecnici commerciali
e di marketing – 2.122 richieste dal 1999 al 2005.
Titolo di studio prevalentemente richiesto per il
tecnico commerciale: diploma a indirizzo amministrativo
commerciale
(41%).
Tecnico di processo
e
L’AZ iON
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
(Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg.
Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730)
Direttore responsabile
GIAMPIERO MORET
e programmazione –
2.840 richieste dal 1999 al
2005. Titolo di studio minimo richiesto: diplomi a
indirizzo meccanico (46%)
o a indirizzo tessile-abbigliamento (18%).
Tecnico di approvvigionamento e logistica –
1.115 richieste dal 1999 al
2005. Titolo di studio minimo richiesto: diploma a
indirizzo amministrativocommerciale (71%).
Addetto al trasporto,
carico e scarico di merci – 3.114 richieste dal
ABBONAMENTI 2006:
Annuale (50 numeri) 40
Semestrale 22 - Sostenitore 80
Per l’estero chiedere in amministrazione.
e-mail: [email protected]
www.lazione.it
Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437
TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V.
"L'Azione fruisce dei contributi statali diretti
di cui alla legge 7 agosto 1990, .250".
nale (17%) e diplomi a indirizzo amministrativocontabile (13%).
commerciali e di marketing; disegnatori artistici,
pubblicitari e progettisti.
Agroalimentare: tecnici di processo e controllo
qualità.
Meccanica:
tecnici
commerciali vendite.
Legno-arredo: assemblatori di prodotti in legno;
tecnici commerciali vendite e marketing.
Edilizia: tecnici processo e programmazione.
Servizi per le imprese: programmatori tecnici
informatici; disegnatori
tecnici e progettisti; tecnici approvvigionamento e
gestione magazzini; tecnici marketing e promozione.
La dispersione scolastica nelle classi prime
delle scuole superiori del Veneto - a.s 2005-2006
Interruzioni
Non ammessi
alle classi seconde
Classica
3,4%
Tecnica
3,9%
Professionale
6,7%
Artistica
3,1%
9,3%
17,2%
21,8%
16,7%
Suddivisione alunni per tipologia di istruzione - a.s. 2005-2006
Tipologia di istruzione
Valore %
Questo settimanale
è iscritto alla FISC
Federazione Italiana
Settimanali Cattolici
Socio del CONSIS
CONSORZIO NAZIONALE
SETTIMANALI
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base a quanto predisposto dal D. Lgs n.
196 del 2003.”
Redazione e amministrazione
Tel. 0438 940249
1999 al 2005. Titolo di studio minimo richiesto: istruzione professionale
(23%), qualifica professio-
vo continua a chiedere figure professionali formate
agli istituti professionali e
tecnici. Come, ad esempio,
i ragionieri.
Nel marasma attuale sarebbe anche importante
capire che fine farà la formazione professionale. In
Veneto il sistema della formazione interessa ogni anno 12 mila ragazzi, pari al
10 per cento dell’intera popolazione scolastica regionale: qual è il loro destino?
C’è ancora qualcuno che
crede nel valore della formazione professionale?
Chiuso in redazione
il 15.11.2006 alle ore 18.30
Classica
35%
Tecnica
35,2%
Professionale
27,5%
Artistica
2,3%
Ma la scuola
non è
Formazione
Unindustria
E
ro ancora lontano
dalla mia maturità
classica quando nell’autunno 1995, in un convegno,
un esponente di Unindustria
Treviso disse chiaro e tondo: “i laureati in lettere sono socialmente inutili”. I
miei compagni ed io rimanemmo attoniti. E restiamo
in disaccordo.
Perchè è giusto dire che
nella nostra zona è soprattutto di diplomati di istituto professionali e di istituti
tecnici che c’è bisogno, e giusto ribadire che queste non
sono scuole di serie B e che
non tutti i ragazzi sono tagliati per lo studio eminentemente teorico che un liceo
richiede.
Ma lasciateci sussurrare, però, un paio di concetti.
Primo: la scuola non è il
reparto formazione di Unindustria. Quello che studi ti deve preparare al lavoro, ma anche per la vita
(e le due cose, checchè se ne
dica, non coincidono). È anche in funzione delle esigenze della vita che la società,
meglio: i politici, devono stilare programmi e indirizzi,
e che gli studenti di terza media devono scegliere.
Secondo: il mondo non finisce sul Livenza. Liceo classico e laurea in filosofia possono garantirti la disoccupazione a Campodipietra,
ma magari non è così a Londra.
Terzo: una grande maggioranza della classe dirigente italiana proviene da
studi liceali e universitari.(TB)
I DATI DEI LAUREATI: 4000 nuovi dottori Ingegneria 14%,
Lettere e filosofia
in provincia di Treviso nel 2005
P
roprio in questi giorni è uscita la statistica sui laureati, provincia per provincia, nell’anno solare 2005.
Ecco i dati di Treviso:
- laureati: 4.000 (3.788 nel 2004), di cui 2.211
con laurea triennale (1.691 nel 2004);
- suddivisione per facoltà: Economia 14%,
11%, Medicina e
chirurgia 8%, Giurisprudenza 8%, Scienze della formazione 6%, Scienze Mfn 6%, Architettura 6%, Lingue e letterature straniere 6%,
Scienze politiche 6%, Psicologia 6%, altre 11%;
- suddivisione per ateneo: Padova 40%, Ca’
Foscari 20%, Udine 8%, Trieste 8%, Iuav Venezia 7%, Bologna 4%, altre 13%.
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L’AZiON
Primo Piano
RCA T I V U O L E
Domenica 19 novembre 2006
DON CIA (BRANDOLINI)
“Servono ragionieri
ma non ce ne sono”
E
TONON (MARCHESINI)
Troppi al liceo:
ci costerà caro
A
Giannamarì Tonon, vice preside
dell’istituto tecnico commerciale e professionale
aziendale e turistico Marchesini di Sacile, non serve allontanarsi dalla cronaca per evidenziare le difficoltà dell’istruzione tecnica e professionale. Venerdì 10 novembre la sua
scuola aveva organizzato
il convegno eloquentemente intitolato “Perché
scegliere l’istruzione tecnico-professionale?”; ebbene, racconta Tonon,
«abbiamo spedito 1200
pieghevoli a genitori di alunni di terza media, ma
sono venuti in dieci. E anche gli insegnanti di terza
media erano pochi».
«E questo è molto grave!», si scalda. Non pensa
alle iscrizioni alla sua
È
boom di iscrizioni al Centro di
formazione professionale “Lepido Rocco” di
Motta di Livenza. Le iscrizioni alla classe prima dell’istituto per l’anno scolastico 2006-2007
sono aumentate di ben
35 unità rispetto al 20052006. Eppure le scuole
professionali (il “Lepido
Rocco”, pur essendo un
centro professionale ad
esse va riferito) sono in
crisi e la maggior parte
degli studenti corre ad iscriversi ai licei, posticipando inevitabilmente
l’ingresso nel mondo
del lavoro ma anche una
Oggi meglio
un diploma
che
una laurea
scuola, che non erano il
tema del convegno e che
comunque non accennano
a invertire la tendenza nazionale alla carestia per
tecnici e professionali. È
molto grave, invece, la carestia di iscritti e di attenzione: «Tra qualche anno
noi tutti dovremmo pagare un elevato costo sociale per giovani usciti dai licei che non vorranno o
non riusciranno a frequentare l’università e dovranno quindi riqualificarsi (acquisire nuove com-
petenze) prima ancora di
entrare nel mercato del lavoro». Senza dimenticare
che nel frattempo questo
mercato cerca e non trova
professionalità da istituto
tecnico o professionale.
E quando li trova li assume: «I nostri ragazzi, sia
che escano dal tecnico che
dal professionale, trovano
facilmente lavoro».
A questo scopo aiuta
anche lo stage, che al Marchesini è prodotto di 15
anni di attività di interscambio scuola-lavoro.
«Viene svolto fra la quarta e la quinta per 4-6 settimane, ma c’è anche chi si
ferma a lavorare per tutta
l’estate. E magari l’anno
dopo, quando si è diplomato, le aziende lo chiedono nuovamente, per assumerlo».
Ulteriore bastione a sostegno delle argomentazioni di Tonon: «Al giorno
d’oggi una laurea non paga più. Anche in termini economici è meglio avere
un diploma e qualche specializzazione».
E allora perché i licei
pullulano e le ragionerie
si sguarniscono?
Colpa dei genitori, dice
Tonon. «Le famiglie lasciano troppo liberi i figli
nella scelta e non meditano assieme a loro. Rimandano la scelta sul futuro
dei figli. E sono sensibili
al “prestigio” del liceo». E
colpa forse anche degli insegnanti di terza media,
che però ovviamente non
possono obbligare nessuno.
Tommaso Bisagno
chi l’ha detto che si
sceglie la scuola superiore in base agli sbocchi lavorativi che offre?
«I ragazzi di terza media e i loro genitori spesso
non pensano al lavoro futuro», dice invece don Domenico Gino Cia, preside
del collegio Brandolini Rota di Oderzo.
È la spiegazione che si
dà per il paradosso che la
sua scuola vive. Da una
parte, spiega il preside, «il
nostro istituto tecnico commerciale, come tanti altri,
ha sempre meno iscrizioni. Non so cosa faremo
l’anno prossimo».
Ma dall’altra, si infervora, «le aziende mi telefonano per chiedermi ragionieri tutto il giorno. Ma io
non ne ho». Parafrasando
Gianni Morandi: il lavoro
ce l’ho, sono i giovani che
mi mancano.
Giovani che – con preparazione di ogni tipo –
preferiscono affollare i licei, compresi quelli del
don Domenico Gino Cia
Brandolini. Tanto è vero
che don Cia commenta:
«Se avessi chiamato l’itc liceo economico e avessi
previsto un orario settimanale di 30 ore, ora avrei il
pienone di iscrizioni».
Cambiar nome alla ragioneria era infatti suo intento, lo aveva annunciato anche a L’Azione lo scorso inverno; ma con la riforma
Moratti finita in congelatore, la scelta non è più stata possibile.
gnolo in una scuola che tiene corsi serali per adulti.
«Quando sono partita
dall’Argentina sapevo che
non avrei trovato fin da subito un lavoro inerente i
miei studi: per farlo sarei
dovuta arrivare qui già col
contratto di lavoro in tasca.
Lo sapevo prima, e per
questo non mi sono sentita umiliata ad andare in
fabbrica».
Fosse rimasta in Argentina avrebbe accettato
lo stesso un lavoro diverso
dal suo percorso di studi?
«Sarebbe stato diverso:
ratorio. Il nostro è un metodo induttivo che parte
dalla pratica e non dalla
teoria e i nostri diplomati,
come richiesto dal mondo
del lavoro, si pongono a
metà fra competenza tecnica e competenza ammi-
nistrativa». Di fronte ad
uno sbocco garantito e
ad una formazione professionale specifica come si spiega, allora, il
boom delle iscrizioni ai
licei? «È una questione
di ordine culturale per il
quale occorre un cambiamento mentale enorme. La cultura tecnicoprofessionale non è inferiore alla classica ma si
può integrare con essa.
Un buon tecnico non è
inferiore ad un buon professore, tanto più che
oggi i professori sono in
lista d’attesa mentre i tecnici non si trovano».
Giacinto Bevilacqua
“Bisogna studiare
ciò che piace”
isogna studiare e impegnarsi in ciò che piace, il successo e i soldi poi arriveranno di sicuro». Ha le idee chiare, Iris, argentina quasi cinquantenne,
da anni residente a Follina.
Al suo paese si è laureata in lettere ed insegnava lingua e letteratura spagnola, poi è venuta
in Italia, ed ha lavorato a
lungo come operaia, nel
settore del legno. Da
qualche tempo ha cambiato lavoro, insegna spa-
E LE AZIENDE BUSSANO...
Al Lepido Rocco
boom di iscrizioni
riflessione sul proprio futuro professionale. Qual è
il segreto del gradimento
concesso al “Lepido Rocco”? Lo abbiamo chiesto
al direttore Alberto Visentin. «Il segreto è la collaborazione con le aziende per gli stages che dura
da oltre 30 anni – ha risposto Visentin –, anche
se non so se sosterremo a
lungo l’attuale trend positivo. Al momento, infatti,
non riusciamo a soddisfare tutte le richieste di tirocinio di accompagnamento al lavoro richieste
dalle aziende e collocheremmo anche il doppio dei
diplomati, tanto che pacchi di richieste rimangono senza risposta. In particolare i diplomati dei set-
tori meccanico-legno ed elettrico-elettronico sono richiestissimi. Come centro
di formazione professionale offriamo curriculi
che partono dal basso attraverso una sperimentazione che nasce dal labo-
Ma in campo entra
un’altra variabile. Perché
le 30 ore dell’ipotetico liceo economico sono il 15%
in meno delle 36, 36, 34, 35
e 35 che, dalla prima alla
quinta, lo studente di ragioneria si sciroppa ogni
settimana. E don Cia appartiene alla corrente di
pensiero di chi spiega il calo delle iscrizioni a tecnici
e professionali anche con
il monte ore elevato che
potrebbe spaventare gli aspiranti studenti. Lo scientifico del Brandolini oscilla tra le 29 e le 30 ore alla
settimana, il linguistico tra
le 31 e 32: e si tratta per
giunta di corsi sperimentali, con più ore di quelle
curricolari (che poi non
tutte le ore siano uguali per
impegno è un altro discorso).
E il centro di formazione professionale del Brandolini, con i suoi corsi per
grafico e per parrucchiere? «Le iscrizioni sono in
aumento, qui come dappertutto. Ma non è detto
che sia un buon segnale:
c’è chi ha grandi potenzialità ma preferisce concludere con un breve percorso gli studi. E in ogni caso
la sorte dei Cfp è legata alla Finanziaria in approvazione».
fino alla laurea ho fatto
tanti lavori per pagarmi
gli studi, poi però, visto
che avevo studiato, volevo lavorare in quell’ambito. Volevo intraprendere la strada che avevo
scelto, che mi piaceva,
per la quale mi sentivo
portata».
Pensa che abbia senso indirizzare gli studi
sulla base delle esigenze
del mercato?
«No. Con mio figlio
(che ha 26 anni e vive in
Argentina) ho sempre
cercato, fin da quando era piccolo, di capire cosa
gli piaceva e in cosa era
portato, cercando di favorire quella sua vocazione e scelta. Pertanto
capisco i genitori che,
qui in Italia, si comportano allo stesso modo».
Alessandro Toffoli
IRIS,ARGENTINA LAUREATA
«B
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4
e
L’AZiON
Domenica 19 novembre 2006
SEGUE DALLA PRIMA
DOPO LA RICHIESTA DI OSTETRICI INGLESI
PER PERMESSO DI UCCIDERE I NEONATI DISABILI
La vita ha sempre valore
U
ccidiamo i neonati disabili mediante eutanasia attiva: scritta nero su
bianco (“Sunday Times”,
domenica 5 novembre
2006), è questa l’agghiacciante richiesta ufficiale avanzata da ostetrici e ginecologi del Royal College di Londra. Constatano,
questi medici, che in Gran
Bretagna sono troppi gli
aborti eseguiti anche a fine gravidanza. Bisogna limitarli. Come? L’unica via
d’uscita, per loro, non è una qualche forma di sostegno alle famiglie (o alla ricerca scientifica) per
superare o attenuare gli
handicap. Per loro serve
solo una cosa: se si dà ai
genitori la possibilità di
uccidere il figlio, avendone constatata la disabilità
dopo la nascita, può darsi
che qualche madre sia in-
coraggiata a proseguire una gravidanza “insicura” fino in
fondo.
D’altronde, osservano questi medici,
tra un feto, magari di
otto mesi, che oggi
si può eliminare con
l’aborto, e un bambino appena nato,
non c’è nessuna differenza sostanziale.
E, in questo (ma solo in questo) non gli
si può dar torto.
Naturalmente, la richiesta dei ginecologi e ostetrici londinesi ha trovato pieno appoggio in Peter Sauer, uno degli estensori del Protocollo di
Groningen, con il quale i
medici olandesi procedono, già oggi, all’uccisione
dei neonati malformati
(portatori di spina bifida,
di epidermolisi bollosa,
eccetera. Quanto ai bambini nati a venticinque settimane di gestazione, circa cinque mesi, negli ospedali olandesi già oggi
essi non vengono minimamente curati bensì lasciati “andare”).
Quando certi “esperti”
anche italiani parlano di
“eugenetica buona” (e lo
fanno tutti i giorni su libri
Politici veneti bocciati
G
li elettori veneti bocciano i loro governanti: questo emerge
dall’indagine promossa dal quotidiano “Il Sole 24 Ore” sul consenso a presidenti di regioni e di province e ai
sindaci dei capoluoghi.
Nel complesso, siano di centro, di
destra o di sinistra, i politici veneti sono all’ultimo posto in Italia, a detta dei
loro elettori, ovviamente. Tutti in calo di consenso rispetto a quando sono stati eletti, con l’eccezione di Cacciari (sindaco di Venezia), Merchiori
«Q
ui tocchiamo
un punto molto dolente: il dramma della fame che, malgrado anche di recente sia stato affrontato nelle più alte sedi istituzionali, come le
Nazioni Unite e in particolare la Fao, rimane
sempre molto grave».
Con queste parole, domenica 12 novembre, il
Santo Padre ha denunciato un punto che ha definito “molto dolente” per
le più povere nazioni del
mondo, il flagello della fame.
L’occasione è stata offerta dalla Giornata nazionale del ringraziamento, promossa in tutte le
diocesi dalla Conferenza
episcopale italiana, sul tema “La terra un dono per
l’intera famiglia umana”.
In merito Benedetto XVI ha ricordato che “nelle nostre famiglie cristia-
(di Rovigo)
e
Reolon
(presidente
della provin-
cia di Belluno).
I nostri: Galan è al sedicesimo posto (su 20 regioni); Gobbo sindaco di
Treviso è 69º (su 104 province), Muraro presidente della Provincia 58º.
Poca soddisfazione per loro, ma mea
culpa anche per chi li ha eletti.
Le statistiche lasciano sempre il
tempo che trovano. Certo è che (per
dirla con Lapalisse) piuttosto che ultimi sarebbe meglio essere primi. Ma
fossimo alla vigilia delle elezioni sarebbe peggio. Per loro.
ne si insegna ai piccoli a
ringraziare sempre il Signore, prima di prendere
il cibo, con una breve preghiera e il segno della
croce. Questa consuetudine va conser vata o riscoperta, perché educa a
non dare per scontato il
pane quotidiano, ma a riconoscere in esso un dono della Provvidenza. Dovremmo abituarci a benedire il Creatore per ogni cosa: per l’aria e per
l’acqua, preziosi elementi che sono a fondamento
della vita sul nostro pianeta; come pure per gli alimenti che attraverso la
fecondità della terra Dio
ci offre per il nostro sostentamento”.
Il Papa ha fatto poi notare che “ai suoi discepoli Gesù ha insegnato a
pregare chiedendo al Padre celeste non il mio, ma
il nostro pane quotidiano.
e giornali in circolazione)
alludono a queste ed ad altre “pratiche”.
Loro si offendono molto se le si paragona a quelle rese famose da Hitler,
ma, in pratica, qual è la differenza sostanziale? Certo, da noi, in Italia, paese
in cui è ancora vivo un
“cristianesimo popolare”
(il che non significa “cristianesimo minimo” come
bene ha detto il teologo
Franco Giulio Brambilla
nell’ultimo Convegno ecclesiale di Verona) queste
idee, queste leggi hanno
ancora vita difficile. Ma bisogna restare vigili, essere sempre preparati (e aggiornati, anche sul piano
delle ricerche scientifiche
a favore della vita umana,
non contro).
D’altra parte, anche
senza esser cristiani e/o
cattolici praticanti, le terribili conseguenze di scelte come queste le hanno
ben delineate altri ambienti scientifici londinesi. Afferma Johnn Wyatt,
neonatologo: se sono i medici che decidono “chi deve vivere, la medicina si
trasforma in una forma di
ingegneria sociale il cui
scopo è di massimizzare i
benefici per la società e di
minimizzarli per coloro la
cui vita è giudicata priva
di valore”. Basta immaginare come si deve sentire
un malato, un vecchio, nel
leggere proposte come
quelle di cui si parla, per
capire che questa è una
strada che va evitata. Con
la massima cura.
Gabriella Sartori
G
iustamente nota che c’è una specie di pudore, o
di tabù, di parlare di questo argomento negli incontri ufficiali e di prendere gli opportuni provvedimenti,
eppure è una questione non indifferente se pensiamo che
in molti paesi di scarso sviluppo “la gente prende l’acqua per bere, per cucinare e per lavare, da fiumi, laghi,
fossi e canali di scolo contaminati da escrementi umani
e animali” e che soprattutto nelle grandi baraccopoli delle città “la gente defeca in buste di plastica e poi le getta in strada perché non hanno nessuna altra scelta”. Tanto per dire le cose nella loro ributtante realtà. Ricerche
fatte in diversi paesi del mondo dimostrano che possedere un gabinetto con acqua riduce la mortalità infantile anche del 60 per cento. Al riguardo si calcola che nel
mondo 2 miliardi e 600 milioni di persone non hanno la
possibilità di usare un servizio igienico adeguato. Di
quanta acqua pulita ha bisogno una persona per le fondamentali necessità? Almeno di 20 litri al giorno e, come si diceva sopra, più di un miliardo di persone non ha
questa possibilità. Si calcola che tenendo conto dell’uso
industriale e dell’irrigazione agricola, oltre che dei bisogni personali, negli Stati Uniti c’è un consumo giornaliero d’acqua di 400 litri pro capite. Due sono le cause principali della crisi idrica: i cambiamenti climatici e
la competizione tra stati. Il clima sta diventando sempre
più bizzarro, periodi di forte siccità e improvvise e straordinarie precipitazioni che creano disastri e non ne permettono l’utilizzo. C’è una fascia di deserto in Africa che
l’attraversa in tutta la sua larghezza, che si espande sempre di più mangiando foreste e terreni coltivabili. Ma in
tante altre parti del mondo i fiumi e i laghi si prosciugano, le falde sotterranee si esauriscono e il deserto avanza. La principale causa di questo sovvertimento meteorologico sono le emissioni di gas che determinano l’effetto serra e la distruzione delle foreste.
Proprio perché l’acqua scarseggia c’è tra gli stati una
corsa al suo accaparramento e, come sempre succede,
chi ha più potere se ne prende la parte maggiore e ne
priva gli altri. Per questo il rapporto parla a proposito di
crisi idrica di “potere e povertà”. Si arriva al paradosso
che i più poveri devono pagare l’acqua molto di più dei
ricchi. Si dice che l’acqua diventerà la causa delle future guerre, più di quanto non sia attualmente il petrolio.
Il dossier dell’Undp è meno catastrofico, nel senso che
nota una maggiore capacità di collaborazione tra gli stati per regolare l’uso delle fonti idriche comuni. Tuttavia
questi accordi a mano a mano che la crisi idrica cresce
diventeranno più difficili e i conflitti saranno inevitabili
se non si renderanno più sicuri questi trattati. In proposito il rapporto nota che il termine “rivale” deriva dal latino “rivus” e indica persone che usano il medesimo corso d’acqua. Già ora sono in atto guerre o tensioni per l’uso dell’acqua, come il conflitto tra Israele e Territori Palestinesi alla cui base sta anche questo fattore. Noi che
ancora “nuotiamo” nell’abbondanza d’acqua, dobbiamo
prendere coscienza del pericolo che grava sull’umanità,
sforzandoci di farne un uso più solidale. Ma il problema
dell’acqua non può risolversi se non con una politica globale e su questo punto il rapporto nota ancora scarsa consapevolezza tra gli stati appartenenti all’Onu. (GpM)
IL FLAGELLO DELLA FAME
“Preghiamo per il
pane quotidiano”
Ha voluto così che ogni
uomo si senta corresponsabile dei suoi fratelli,
perché a nessuno manchi
il necessario per vivere. I
prodotti della terra sono
un dono destinato da Dio
per l’intera famiglia umana”.
Riferendosi poi all’ultimo rapporto annuale della Fao, il Santo Padre ha
detto: “La Chiesa sa molto bene dall’esperienza diretta delle comunità e dei
missionari: che cioè oltre
800 milioni di persone vivono in stato di sottoalimentazione e troppe persone, specialmente bambini, muoiono di fame.
Come far fronte a questa
situazione che, pur denunciata ripetutamente,
non accenna a risolversi,
anzi, per certi versi si sta
aggravando? Certamente
occorre eliminare le cause strutturali legate al sistema di governo dell’e-
conomia mondiale, che
destina la maggior parte
delle risorse del pianeta a
una minoranza della popolazione. Tale ingiustizia è stata stigmatizzata in
diverse occasioni dai venerati miei predecessori,
i Servi di Dio Paolo VI e
Giovanni Paolo II”.
Volendo poi indicare
qualche possibile soluzione, il Pontefice ha affermato che “per incidere
su larga scala è necessa-
rio convertire il modello di sviluppo globale;
lo richiedono ormai
non solo lo scandalo
della fame, ma anche le
emergenze ambientali
ed energetiche. Tuttavia, ogni persona e ogni
famiglia può e deve fare qualcosa per alleviare la fame nel mondo adottando uno stile di vita e di consumo compatibile con la salvaguardia del creato e con
criteri di giustizia verso
chi coltiva la terra in ogni
Paese”.
Concludendo la sua riflessione, prima dell’Angelus, il Papa ha invitato
tutti “da una parte, a rendere grazie a Dio per i
frutti del lavoro agricolo;
dall’altra, a impegnarci
concretamente per sconfiggere il flagello della fame”.
Carlo Caviglione
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 19 novembre 2006
5
FINANZIARIA E COMUNI
I
l rapporto tra la Legge Finanziaria e la Pubblica Amministrazione (che nella pagina sintetizzeremo in “PA”) sembra interessare “solo” sindaci e assessori, ma non è così per due ordini di motivi. Prima di tutto perché i sindaci non
sono imprenditori privati, ma persone cui è stata
temporaneamente affidata la gestione della cosa
pubblica, e che quindi devono far quadrare i conti
affidandosi, se necessario, ai loro cittadini: in pratica, se i soldi non bastano, o eliminano dei servi-
zi o agiscono sulle tasse locali. Per altro verso, l’intervento di questa Legge Finanziaria sui dipendenti
pubblici, significa intervenire sul posto di lavoro (e
sul relativo contratto) di molti. Quindi il tema interessa davvero tutti. Vale comunque anche in questo caso la premessa che abbiamo fatto nei precedenti approfondimenti sulla Finanziaria: ci soffermiamo sulla situazione attuale, consapevoli che la
discussione parlamentare potrebbe apportare delle modifiche a quanto oggi commentiamo.
LE ENTRATE PER I COMUNI
I
l problema delle entrate comunali si scarica su sindaci e giunte: gli
strumenti per ottenere
qualche denaro per le opere pubbliche ci sono (è da
dimostrare, secondo qualche primo cittadino, se comunque bastino), il problema è che si rischia di
confondere l’autonomia con
l’obbligo ai comuni di chiedere ai cittadini quello che
prima chiedeva lo Stato.
In attesa del riassetto del
sistema di finanziamento
dei comuni che attui il federalismo fiscale previsto
dal nuovo Titolo V della Costituzione, è istituita, ma dal
2008, una compartecipazione del 2% del gettito
Irpef (cui corrisponde una
riduzione di trasferimenti
ordinari, garantendo le stesse risorse). Intanto, per il
2007, i comuni potranno aumentare l’addizionale Irpef
fino allo 0,8%.
Viene
introdotta
l’imposta di scopo,
(straordinaria e temporanee, calcolata sulla base Ici): i comuni potranno introdurla per realizzare opere pubbliche tra cui trasporto pubblico, opere viarie, arredo urbano, parcheggi e giardini. L’imposta
può coprire al massimo il
30% della spesa: se i lavori
per realizzarla non partono
entro due anni, i contribuenti possono chiedere il
rimborso.
Dal novembre 2007 i capoluoghi di provincia, eventualmente in forma associata con i comuni della
provincia, esercitano direttamente le funzioni catastali (conservazione, utilizzo, aggiornamento del catasto urbano). I comuni minori potranno consultare le
banche dati catastali, controllare gli atti del territorio
e con convenzioni accettare
e pre-trattare atti di aggiornamento.
LE SPESE DEI COMUNI
N
el rispetto del Patto di Maastricht, è
stato istituito il Patto di
stabilità interno che
prevede per province e
comuni vincoli sui saldi,
in termini di risparmio.
La novità di questa Finanziaria è che i piccoli
comuni (ovvero quelli
con meno di 5000 abitanti) ne sono esonerati.
Il Patto di stabilità prevede dunque che si riduca il saldo, ossia la differenza tra entrate e spese
finali correnti e in conto
capitale. Nel complesso,
ai comuni si richiede un
miglioramento dei saldi
di 2,2 miliardi di euro.
Il calcolo si basa su
due parametri: la media
dei saldi di cassa, per il
triennio 2003-2005, se
negativa va diminuita del
5% nel 2007, poi del 4,3%
nel 2008, e del 4,1% nel
2009; la media triennale
per il periodo 2003-2005
della spesa corrente di
cassa va invece ridotta
nei prossimi tre anni rispettivamente del 3,4%,
3% e 2,8%.
Se non si rispettano
questi dati, automaticamente scatta una addizionale Irpef dello 0,3%.
Le perplessità di fondo
sono due. Vengono colpiti comuni “risparmioni” e
“spendaccioni”. Chi ha
contenuto le spese dovrà
contenerle ancora di più,
chi non lo ha fatto non
verrà trattato peggio. Inoltre la sanzione viene
applicata a prescindere
dall’eventuale “sforamento”. Quindi, se proprio si
devono superare le spese
consentite, tanto vale fare
una voragine. Ha senso?
COSTI DELLA
POLITICA
L
a Finanziaria agisce su alcune
disposizioni del Testo
Unico degli enti locali
per cercare di ridurre i
costi della politica. Diversi gli interventi in
merito. Si prevede la riduzione del numero degli amministratori di
comunità montane e unioni di comuni; si introduce una disciplina
più restrittiva per conferire incarichi e consulenze ad amministratori locali: non potranno ricoprire detti incarichi presso enti ed istituzioni dipendenti o
comunque legati ai rispettivi comuni, né potranno ricoprirli prima
di due anni dalla cessazione del loro incarico.
Ma soprattutto, l’articolo 76 contempla l’esclusione dal diritto di
aspettativa degli assessori e dei consiglieri di
comuni e province: in
pratica i consiglieri, ma
soprattutto gli assessori, dovranno lavorare
ed amministrare, ovvero scegliere tra una dimissione o l’altra. In
tanti casi può diventare
un problema.
RAZIONALIZZAZIONE E RIORGANIZZAZIONE
Q
ualche parola merita anche l’intervento della Finanziaria sulla
riorganizzazione dei ministeri. La riduzione del 10%
dei dirigenti generali, e del
5% dei ruoli dirigenziali
comporta
sicuramente
grandi risparmi; si intende
anche ridurre e riorganizzare le strutture periferiche, accorpandole magari
a livello regionale, e puntando sulla gestione unitaria di servizi e personale. In
particolare l’obiettivo è far
sì che il personale utilizzato per funzioni di supporto
(gestione risorse umane,
servizi manutentivi, affari
generali...) non superi il 15%
delle risorse umane complessivamente utilizzate da
ogni amministrazione.
Per ottenere stabilità e
crescita, riducendo costi e
migliorando servizi (!) il
Governo punta al riordino
e anche alla eventuale soppressione di alcuni enti pubblici.
I sindacati condividono i
principi, ma lamentano i
tempi stretti di attuazione
delle norme (primissimi
mesi del 2007), che impediscono relazioni sindacali.
Quanto alla soppressione
degli enti pubblici, la norma era stata già inserita in
precedenti Finanziarie: lascia perplessi i sindacati l’eliminazione del passaggio
in cui si chiedeva la verifica
che “i servizi siano più proficuamente erogabili al di
fuori del servizio pubblico”.
STABILIZZAZIONE PERSONALE
L
a Legge Finanziaria prevede la stabilizzazione contrattuale dei lavoratori pubblici con contratto a
tempo determinato da almeno tre anni, purché assunti
con concorso. Ma non bisogna ignorare i tanti assunti
con contratti di formazione lavoro (non convertibili finché perdura il blocco delle assunzioni), con co.co.co., gli
interinali, i lavoratori socialmente utili... In particolare,
il sindacato auspica che la limitazione di spesa per gli
enti locali, per il rispetto del patto di stabilità, non comprenda il capitolo della stabilizzazione dei precari, a cui
i comuni negli ultimi anni hanno dovuto fare grande ricorso per sopperire alla carenza di personale causata
dal blocco delle assunzioni.
IL SINDACO CITRON
“Vorrei certezze
e meno leggi”
«V
orrei una Finan- pavano di far partire i lavoziaria che sem- ri. Oggi no: ci sono i capiplificasse il sistema norma- servizio, i dirigenti che hantivo e desse delle certezze. no responsabilità dirette, e
C’è la mistificazione sinda- non è detto che quanto deco eletto dal popolo: la gen- ciso politicamente sia poi
te si aspetta mari e monti realizzato o realizzabile. Andal sindaco, ma è
che perché c’è una ledavvero difficile,
gislazione che camspecialmente quanbia continuamente, e
do magari lo stato
c’è sempre grande indelega ai comuni
certezza sui trasferidelle incombenze
menti dallo stato. E la
difficilmente sostegente non è più dinibili».
sposta ad aspettare».
Domenico CiCosì programmatron, oggi sindaco di
Domenico Citron re diventa difficilissiFarra di Soligo, avemo.
va già rivestito il medesimo
«Esatto: il bilancio una
incarico politico negli anni volta si faceva in ottobre, e
Ottanta e inizio anni No- quello era. Oggi puoi anche
vanta, e quindi può misura- farlo, ma tanto poi sai che lo
re quanto sia diverso am- dovrai cambiare. E proministrare la cosa pubblica grammare così è impossirispetto ad un tempo.
bile».
«Amministrare la cosa
L’imposta di scopo (fipubblica è sempre stato dif- nanziare un’opera precisa
ficile, ma oggi lo è ancor di tassando i cittadini) è crepiù. Penso alla mia espe- dibile, attuabile?
rienza più lontana: c’erano
«Forse nelle grandi città,
opere pubbliche da fare, co- dove interventi importanti
me scuole, fognature, e si magari portano dei ritorni
faceva ricorso ai mutui. Se economici. Nei piccoli paene parlava con la gente, che si, dopo Ici, addizionale Iravvertiva il bisogno di quel- pef, come si fa a chiedere alle opere, e le sapeva aspet- tri soldi ai cittadini per fare
tare. Oggi la gente è cam- piccole opere? I cittadini cabiata: non c’è pazienza, si piranno? O metteranno aspretende la realizzazione sieme un comitato “conveloce delle opere.
tro”?
E invece rispondere con
Un lato positivo, in tutte
velocità è sempre più diffi- queste difficoltà, c’è: i sincile, perché sono cambiate daci dei piccoli comuni si
le modalità: una volta si par- confrontano spesso per
lava in Giunta, si votava in trovare soluzioni comuni ai
Consiglio, poi sindaco e se- problemi quotidiani».
gretario comunale si occuAlessandro Toffoli
COMUNE DI SAN FIOR
Una società
per offrire servizi
P
er garantire i servizi,
i comuni presi alle
strette, devono ingegnarsi.
Lo ha capito San Fior, dove
è nata la società “San Fior
Servizi”, inizialmente impegnata nella gestione del trasporto scolastico e delle iniziative culturali ma, nel
tempo, pronta ad occuparsi
anche degli immobili comunali. La scelta dell’amministrazione comunale è
stata infatti quella di delegare a una società, a responsabilità limitata e capitale interamente pubblico,
la gestione di determinati
settori. «È questo – spiega
il sindaco Cesare De Martin
– un anno di prova in cui è
stata affidata la delega per il
trasporto scolastico e per i
servizi culturali. Il motivo
per cui è stata creata “San
Fior Servizi” è duplice. Da
un lato tale decisione ci permette di non sforare il Patto di stabilità, dall’altro lato
l’obiettivo è quello di una
sempre maggior efficienza
nell’erogare i servizi». Il
consiglio di amministrazione della società è formato
da tecnici e non da politici,
e l’amministratore è un imprenditore. «Per il futuro –
spiega De Martin – siamo aperti a soluzioni ulteriori da
verificare con il bilancio. So-
no passi che comunque vanno fatti con gradualità. Il nostro Comune infatti è piccolo ed è necessario riuscire a gestire gli impegni e i
servizi facendo i conti con le
risorse e il personale che abbiamo e naturalmente aumentando la qualità».
La programmazione culturale continua a essere fatta dall’assessorato di reparto in collaborazione con chi
gestirà poi la fase operativa.
Ai cittadini stessi verrà
chiesto un parere sulla validità dei servizi in modo tale da avere il polso della situazione circa il grado di
soddisfazione da parte della popolazione. «La fase di
partenza – conclude il sindaco – è stata positiva. Nei
prossimi mesi potremo avere, attraverso un monitoraggio o l’istituzione di uno
sportello, una risposta concreta da parte dell’utenza».
(GDN)
6
Domenica 19 novembre 2006
e
L’AZiON
Attualità / Economia
I dati di un’indagine in provincia FLORIANO ZAMBON LASCIA
Città del vino
Diabete, pochi cambia
presidente
sanno di averlo I
C
olpisce il 3.5%
delle persone in
Italia e a essa sono correlate l’ipertensione
e l’obesità. Il diabete, dunque, si conferma come la
malattia delle popolazioni
“del benessere” e spesso
non ci si accorge di esserne affetti finché non si manifestano le prime problematiche. Non vi sfuggono
neppure i cittadini della
Provincia di Treviso, come
ha dimostrato l’indagine
realizzata il marzo scorso
- e i cui dati sono stati divulgati solo qualche giorno fa - da un centinaio di
farmacie aderenti al Consorzio Farmarca, in collaborazione con il primario
di Medicina dell’Ospedale
di Conegliano, Antonio
Maccioni, il responsabile
del Centro Diabete di Conegliano, Gianluigi Guarnieri e il dirigente medico
del Laboratorio di Analisi
del Ca’ Foncello di Treviso, Livio Caberlotto.
L’indagine, realizzata
gratuitamente su di un
campione di 980 femmine
e 774 maschi con un’età
media di 60 anni, prevedeva anche il rilevamento
del peso corporeo, della
pressione arteriosa, dell’età, del sesso dei soggetti che si sono recati nelle
farmacie.
«Abbiamo attuato questa campagna della glicemia - ha commentato Agostino Bruscagnin, presidente del Consorzio Farmarca - per informare e
monitorare chi era già malato o voleva saperne di più
per prevenire problemi futuri. Questa indagine è
un’iniziativa ulteriore che
arriva dopo quella sull’igiene orale e sui problemi
dovuti all’esposizione solare».
Un normale autocontrollo della glicemia
10 trevigiani
su 100 ne
soffrono, ma
solo 3 lo sanno
Ma quali sono stati i
dati più rilevanti?
«Sicuramente il fatto
che in Provincia di Treviso il 10% delle persone in
età lavorativa ha il diabete
ma solo il 3% lo sa - ha aggiunto il dottor Antonio
Maccioni - Magari si scoprono diabetici quando
vanno dall’oculista per
problemi alla retina oppure quando ne hanno ai reni. Se pensiamo che una
seduta di dialisi costa
quanto un mese di ricovero e un diabetico la deve
affrontare tre volte a settimana è evidente che bisogna lavorare sul fronte della prevenzione anche per
aiutare i bilanci sanitari e
statali».
Vi sono due tipi di
diabete ma il più insidioso è quello che non
da segni di sé, ma intanto incrosta le arterie
e limita il flusso del
sangue agli organi e ai
ner vi, danneggiandoli.
Che fare?
«Sarebbe bene, dai 45
anni in su, fare ogni tre anni il test di glicemia - consiglia il dottor Gialuigi
Guarnieri - Poi cambiare
stile di vita, agire sul soprappeso, mangiare nel
modo più appropriato e sano, fare movimento quotidiano. La nostra indagine
mette in rilievo per l’appunto che oltre la metà dei
pazienti con diabete noto
era in sovrappeso oppure
obeso e affetto da ipertensione, con netta prevalenza dei maschi. In tal caso
il consiglio del farmacista
può essere determinante».
Dopo la calda estate seguita al decreto Bersani,
dunque, le farmacie tornano a far parlare di sé, ma
in modo totalmente nuovo
e in linea con le disposizione europee: «Vogliamo
che la nostra sia una farmacia che dà servizi, non
che offre sconti. Questa iniziativa rappresenta per
noi un esempio tangibile
di come sarà il farmacista
del futuro - ha spiegato Lorenzo Mina, presidente
dell’Ordine Farmacisti di
Treviso - Vi sarà una stretta collaborazione tra questa professione, il medico
e le strutture pubbliche.
La farmacia è il front office della sanità, anche perché è aperta sia di sabato
che domenica. Presso le
farmacie potrebbero esserci infermieri che fanno
iniezioni, defibrillatori per
aiutare chi ha un arresto
cardiaco, la prima causa di
morte. Potremmo occuparci delle cure domiciliari e divenire così un piccolo presidio sanitario sul
territorio. Non si tratta di
utopia, perché da tempo ci
stiamo muovendo in tal
senso anche presso gli organi di competenza. Questa indagine è la conferma
della validità del nostro
progetto».
Paola Fantin
BANDO STRAORDINARIO PER IL SERVIZIO
CIVILE:ANCHE LA CARITAS TRA GLI ENTI
C
ercasi 1596 volontari per il servi- l’appartenenza a gruppi eversivi o di crizio civile. È stato infatti indetto un minalità organizzata.
bando straordinario per la selezione di
La domanda deve essere giungere alvolontari pronti a dedicare 12 mesi agli al- l’ente presso il quale si vuole svolgere il
tri, nell’ambito che ciascuno sente più servizio entro le ore 14 del 4 dicembre. Il
congeniale, in cambio di un piccolo sti- modello per la domanda e tutte le inforpendio, arricchendosi con una esperien- mazioni si trovano a www.serviziocivile.it
za formativa unica.
Fra gli enti presso cui è possibile svolPossono fare domanda di servizio ci- gere servizio civile c’è anche la Caritas
vile i giovani tra i 18 e i 27 anni che non diocesana di Vittorio Veneto, che ai vohanno già svolto servilontari propone di impezio civile, che non lavognarsi nello sportello immirano nè hanno recentegrati, nel sostegno ai bammente lavorato per l’enbini nelle scuole, nelle attite presso il quale chievità per l’integrazione degli
dono di impegnarsi, fistranieri, nella formazione
sicamente idonei, senza
alla mondialità.
condanne alle spalle per
Per informazioni contatviolenza contro persone
Stefania ed Emanuela Scandiuzzi e Roberta tare la Caritas: 0438 550702,
o per delitti riguardanti
Gianduzzo in servizio civile alla Caritas [email protected]
l sindaco di Conegliano Floriano Zambon,
dopo tre anni di mandato,
ha passato lo scettro della
presidenza delle Città del
Vino al collega dell’umbra
Montefalco, terra del Sagrantino, Valentino Valentini, 34 anni. Il passaggio di
consegne è avvenuto sabato 11, durante la convention d’autunno dell’associazione che si è tenuta
proprio a Conegliano, alla
presenza di quasi 300 sindaci da tutta Italia.
Le Città del Vino sono
oggi un circuito di 563 Comuni ed enti locali, che costituiscono idealmente un
itinerario attraverso l’Italia
dei borghi storici, delle
città d’arte, con un bagaglio di tradizione enogastronomica tutta da scoprire. Una rete di Comuni,
Province, Parchi e Comunità Montane a vocazione
vitivinicola, capaci insieme
di mettere in campo sul territorio nazionale oltre 4 mila alberghi (per circa 142
mila posti letto), mille 500
aziende agrituristiche (18
mila posti letto), 189 cam-
A
peggi, centinaia di ristoranti, enoteche e cantine di
qualità. In tutto, una superficie di oltre 200 mila ettari di vigneti tutti iscritti
alle Doc e alle Docg, pari ai
4/5 dei vigneti italiani a denominazione d’origine. E
Conegliano, con i suoi vini
pregiati e le sue cantine conosciute in tutto il mondo,
non poteva certo non avere il suo posto tra le Città
del Vino.
L’associazione nacque
nel 1987 - sulla scia dello
scandalo del vino al metanolo che aveva messo in ginocchio il settore - dalla
passione di un primo gruppo di 36 sindaci, convinti
dell’importanza strategica
di cominciare la battaglia
per la qualità, vero e proprio valore aggiunto del
made in Italy nella spietata
competizione globale.
Obiettivo delle Città del
Vino, che non ha fini di lucro, è appunto quello di sviluppare la qualità delle produzioni e dei territori delle
città del vino, tramite iniziative e servizi nel campo
della tutela, della promo-
zione e dell’informazione.
Molti i progetti e le campagne di informazione
messi in campo nei vent’anni di attività, tra cui Vintur,
uno spazio europeo per l’enoturismo; No ai trucioli
nel vino, mobilitazione dei
Comuni contro il regolamento europeo; l’Osservatorio Turismo del Vino; la
campagna OGM free rivolta a i Comuni; Vinum, uno studio approfondito sulle origini del vino; il Piano
Regolarore delle Città del
Vino; Vinum Loci, un comitato d’azione per i vitigni
autoctoni, etc.
L’associazione si finanzia con le quote associative
dei singoli comuni, ovvero
con fondi pubblici. Le spese organizzative della convention di autunno 2006 sono state sostenute dagli enti ospitanti, quindi, oltre il
Comune di Conegliano, la
Comunità Montana delle
Prealpi Trevigiane, l’Associazione Strada del Prosecco e dei Vini dei Colli
Conegliano Valdobbiadene
e i Comuni di Farra di Soligo, Miane, Refrontolo,
San Pietro di Feletto, San
Polo di Piave, Susegana,
Valdobbiadene, Vazzola e
Vittorio Veneto. Il tetto
massimo di spesa messo in
preventivo è stato di 56 mila euro, di cui 10 mila a carico del Comune di Conegliano. (FN)
FIERE DI SANTA LUCIA
APPUNTAMENTI
Enologia brinda
con il Novello
Goisis ai Cenacoli
Dopo i neo-con e i teo-dem è la
volta dei neo-per. Il ritorno in
grande stile del personalismo e
del suo “padre”, Emmanuel Mounier, sarà l’argomento del Cenacolo culturale che chiude il ciclo
dedicato dalla Fondazione “Ispirazione” ai maestri del pensiero
cattolico.
A parlare del neo personalismo e
del grande pensatore francese sarà
il professor Giuseppe Goisis, docente di Storia della Filosofia Politica e di Politica ed Etica all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
L’appuntamento è venerdì 24 novembre alle 17 nel Palazzo dell’Umanesimo Latino a Treviso. (FG)
Santa Lucia di Piave, sabato 11 e domenica 12 scorsi,
il vino Novello in
Fiera. Ventotto le
aziende presenti,
prevalentemente
dal Veneto, ma alcune anche dalle
Marche e dalla
Toscana. Gli stand sono
stati visitati nella due
giorni da oltre 2500 paganti, curiosi o appassionati da questo vino, che è
frutto per lo più della “macerazione carbonica” (uve sanissime e intere poste per almeno 20 giorni
in serbatoi ermetici saturi di anidride carbonica,
quindi pigiate. Ne scaturisce un vino, che non ha
più l’acidità del vino nuovo, ma una rotondità che
lo rende pronto al consumo già dal mese di novembre).
Quest’anno a detta di
parecchi, e pure dalla
“concorrenza” presente,
si è distinto il Novello della Scuola d’Enologia di
Conegliano, che in questo
2006 festeggia anche i 130
anni dalla sua fondazione.
Artefici della pregiata produzione (solo 2500 bottiglie al prezzo di 3 euro e
mezzo cadauna) i
professori Marco
Furlan e Ornella
Santantonio con i
loro rispettivi alunni. Il vino Novello del “130° anniversario” della
Scuola Enologica
di Conegliano è la
felice e indovinata
combinazione di uve Merlot, Marzemino, Cabernet
Sauvignon e “Manzoni
rosso” per un totale di
“macerato” del 90%, mentre il restante 10% è di uve uguali, ma fermentato
con la tecnica della vinificazione in rosso. «È di colore rosso rubino, con riflessi violacei e profumo
caratteristico di piccoli
frutti rossi- spiega il professor Furlan - tra cui spiccano la mora, il lampone,
la fragola, accompagnato
dalla nota speziata di pepe
e cannella». «Il sapore è
piacevolmente armonico,
fresco, vellutato - continua
la professoressa Santantonio- con finale morbido
e asciutto». Ottimo con
piatti di carne bianca e
rossa, formaggi di media
stagionatura, ed è ideale
con le castagne.Va servito alla temperatura di 1012°C. (MS)
Convegno a Treviso
sui fabbisogni familiari
Sabato 18, dalle 9.15 alle 13, all’Hotel Maggior Consiglio di Treviso si tiene il convegno “I fabbisogni della famiglia: il costo dei
figli nella provincia di Treviso”. Durante il convegno, organizzato dalla Provincia, verranno anche presentati i dati della ricerca dell’Swg di Trieste su “Il costo dei figli per le famiglie trevigiane”.
Convegno per medici
sull’adolescenza
Il Centro Studi Mons. Franco Costa della Fondazione Figli Maria
Antonietta Bernardi organizza il
convegno “L’adolescenza fra continuità e cambiamento” rivolto a
medici e psicologi veneti e friulani. Il convegno si terrà presso
la sala riunioni della Fondazione
stessa a Conegliano il 24 novembre alle 8.30. Conclusione alle
17.30. Info: 0438 455200.
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 19 novembre 2006
7
SPORT ANCHE A NATALE?
F
ar disputare i campionati di calcio, giovanili comprese, il giorno di Ognissanti è un ulteriore sintomo di un calcio “stritolatutto”? Si
finirà col giocare anche a Pasqua e Natale?
Ma soprattutto: quali limiti ha lo spor t, come si
può conciliare con la vita familiare e cristiana, come
possiamo fare in modo che il calcio sia occasione di
diver timento e di educazione nello spor t e non un tiranno che impone di mettere tutto in secondo piano e
finalizza tutto al successo e al business.
Molti sono gli interrogativi aper ti dalla lettera,
pubblicata sullo scorso numero de L’Azione, del dirigente della Vazzolese calcio Massimiliano Zanella che
esprimeva la sua critica di uomo di spor t per le partite di calcio giovanile e dilettantistico fissate per il
giorno di Ognissanti, quello tradizionalmente dedicato alla visita ai defunti in cimitero.
A Zanella aveva risposto il vescovo Giuseppe, invitando il calcio ad un maggior rispetto delle festività
religiose ed augurandosi un maggiore dibattito su
spor t, famiglia e valori.
Questo dibattito cerchiamo di alimentare in questo
numero. Con l’intervento di una famiglia di nostri
lettori di Mareno di Piave; con l’esperienza di Paolo
Brugnera, di Farra di Soligo, genitore e allenatore; e
con il contributo di un editorialista d’eccezione. Abbiamo infatti contattato Damiano Tommasi: veneto,
giovane, cattolico, ex obbiettore Caritas, impegnato
nel volontariato, sposato con Chiara, padre di quattro figli. E di professione calciatore. Prima nel Verona, più volte in nazionale, a lungo nella Roma, con
cui è stato anche campione d’Italia, ora a Valencia,
per giocare con il Levante nella serie A di Spagna.
Con uno scambio di email gli abbiamo raccontato
delle par tite di Ognissanti e della protesta di Zanella. E gli abbiamo chiesto, da calciatore, da padre e da
cristiano, una riflessione sullo spor t “stritolatutto”.
(TB)
Tommasi, calciatore già in nazionale
Diamo allo sport
il suo valore
C
redo che da un po’
di tempo il calcio, e
soprattutto il calcio-business, stia prendendo il sopravvento su tante cose.
Anzi, credo che il business
sia diventato il vero motore delle scelte non solo in
tema di organizzazione
sportiva ma anche politica, economica, sociale. Ormai siamo al punto che ciò
che conta è ciò che produce; ciò che vale la pena
di difendere è ciò che può
“rendere”; e quello in cui
dobbiamo impegnarci è
ciò che può far aumentare
il giro d’affari.
Personalmente non ho
mai avuto grosse difficoltà
nel conciliare ricorrenze e
festività religiose con il
mio impegno calcistico.
Quando giocavo alla Roma
eravamo organizzati in
modo da celebrare la Messa nella cappella del centro sportivo di Trigoria il
giorno prima della partita.
Per le partite in trasferta
ho avuto modo di frequentare molte parrocchie
d’Italia, la mattina della domenica, nella chiesa più vicina all’hotel dove alloggiavamo.
Detto questo, credo che
il nocciolo della questione
sia propriamente un altro.
Il dirigente della Vazzolese, che giustamente si
chiede perché, e chi, fa
queste scelte (di giocare a
Ognissanti), solleva un tema che prescinde dal calcio professionistico. Si parla delle migliaia di ragazzi
e famiglie coinvolti nello
sport di base (non solo il
calcio è “colpevole” di stabilire tali impegni) che
da ragazzi e genitori?
I genitori vogliono un figlio che sia “qualcuno” in
un campo di gara o vogliono un figlio che sia
qualcuno nella vita? Fatta
questa scelta è bene cercare dove e quando si persegue questo obbiettivo.
Quanto detto riguarda
il calcio giovanile perché
penso che nel calcio dilettantistico ed amatoriale,
dove cioè sono coinvolti adulti già in grado di scegliere e discernere, sia
meno complicato far convivere tempi di sport con
tempi di impegno sociale e
personale.
Da sportivo e amante
dello sport vorrei aprire
una piccola parentesi per
spezzare una lancia in favore dell’attività sportiva.
Sono convinto, e ne sono
testimone, che spesso lo
sport sia anche un buon
modo per stare insieme,
un motivo di condivisione
e di impegno, l’occasione
per crescere vivendo su un
campo di gara valori molto importanti come il sacrificio, l’impegno, l’umiltà, la condivisione, la
correttezza, il rispetto dei
compagni, il rispetto del
proprio corpo, il rispetto
dell’avversario, il rispetto
delle regole.
Tutto sta nel veicolare
questi impegni sportivi nel
giusto modo.
Damiano Tommasi
vogliosi di un figlio famoso, tesi
ad investire anche
economicamente
nella speranza di
trovarsi un giorno
un figlio con successo e fama. Si
può sperare sempre il meglio per i
figli, si può aspettarsi sempre il
massimo successo per loro; ma
troppo spesso ho
visto considerare
Damiano Tommasi la sconfitta come
fallimento, considerare lo sport come meznon vengono ascoltati.
Mi chiedo se forse so- zo per fare soldi, aver sucno loro a non sentire l’esi- cesso e “sfondare”.
Ho vissuto a fianco di
genza di coordinare meglio tempi di svago con ragazzi che hanno vissuto
tempi di impegno religio- lo sport come occasione
so, tempi di gioco con tem- per diventare “qualcuno”,
pi da dedicare alla fami- una sorta di Superenalotto della vita sociale... Chi e
glia.
Personalmente credo quando trasmette questi
che il rischio maggiore messaggi? Perché lo sport
non sia “dove trovare il a livello giovanile è vissutempo per”, ma invece “co- to con queste aspettative
sa è più importante?”. Si
può trovare il modo per faLA LETTERA: “E i ragazzini
re sport senza togliere
tempo alla famiglia o alla
non sono andati in cimitero”
religione: ma sappiamo comunicare ai giovani cosa è
olevo fare i com- al fastidio, di tanti, per un
più importante? La mia
plimenti al si- calcio che si appropria anpreoccupazione maggiore
gnor Massimiliano Zanel- che del giorno dedicato alè proprio questa, capire
le visite ai propri cari dela”.
che non è una battaglia di
La telefonata che arriva funti in cimitero.
orari o di giorni, non è uI complimenti a Zanelin redazione parla chiaro.
na lotta contro il calcio che
Il malcontento e il diso- la sono di Maristella Zasi prende tutto o il pallone
rientamento per la deci- nardo Foltran di Mareno
che attira più della croce,
sione della Federcalcio di di Piave. «Anche mio figlio
è invece soprattutto una
far giocare anche i cam- Fabio, che gioca nel Vittlotta affinché il calcio non
pionati giovanili di calcio Sangiacomo, è dovuto
diventi l’obbiettivo della viil 1º novembre non sono scendere in campo il 1º
ta per tanti giovani.
solo di Zanella, dirigente novembre. Mio marito
Nella mia esperienza ho
della Vazzolese. Ha dato Mario ha commentato:
incontrato troppi genitori
voce al dispiacere, se non “quanto poco valore hanvogliosi di un campione,
“V
PAOLO BRUGNERA
Lo sport di oggi
cosa produce?
L
etti gli articoli sullo
strapotere
dello
sport, desidero raccogliere l’invito del Vescovo per
un confronto.
Innanzitutto mi sembra
che le problematiche poste sul tappeto siano reali
e non solo per il calcio, ma
per tutti gli sport.
Da ex allenatore posso
confermare le sensazioni
del signor Zanella, anche
se allora non mi sono sentito preso in giro; purtroppo per come sono strutturati i campionati e le attività sportive non è possibile fare diversamente:
le gare si disputano solitamente di sabato e di domenica e se
sono infrasettimanali a volte danno ancora più problemi alle famiglie – mi riferisco in particolare agli orari –, che nei
giorni feriali devono fare i
conti con la scuola, con le
trasferte (più lunghe e caotiche), con i rientri in serata (anche tarda) e con gli
accompagnatori che, essendo lavoratori, solitamente non ci sono; senza
trascurare l’adeguatezza
degli impianti.
Mi sembra che il vescovo Giuseppe riporti l’attenzione al nocciolo della
questione con osservazioni da pastore, che come
fedele laico condivido.
Tuttavia permane la difficoltà di conciliare quanto
egli propone con le esigenze dello sport, così come attesta anche il documento della Cei. Credo
che il problema non si risolva solo con il buon senso dei singoli, siano essi allenatori, dirigenti o atleti,
Paolo Brugnera
anche perché come testimonia il presidente Angelella potrebbero “sconcertati” accettare. A mio avviso è necessario porre il
problema in
termini strutturali: lo sport
così com’è cosa produce?
non è forse il
caso di riportarlo nell’alveo del gioco,
sia pur curando tecnica, tattica...? Credo
che questo non sia impossibile, ma si tratta però di
fare delle coraggiose scelte gestionali per le società
sportive e per le federazioni.
A mio avviso è importante investire nel ruolo
degli allenatori perché siano non solo tecnici, ma educatori e, se cristiani, anche testimoni. Ho conosciuto molti allenatori che
non tolleravano le bestemmie e il turpiloquio, il
gioco scorretto e sleale, la
“cattiveria” e l’arroganza
dei giocatori.
Anche i genitori dovrebbero essere parte attiva della vita delle società,
in particolare nei consigli,
per far crescere il senso si
appartenenza e stare vicino ai propri figli, non solo
se campioni. Quanto alla
santificazione delle feste
credo che sia importante
che tutti, giocatori, allenatori, dirigenti, in quanto
cristiani pianifichino la loro partecipazione alla vita
liturgica.
Ho esposto solo brevi
considerazioni, ma ritengo importante che questo
problema sia stato sollevato e venga ripreso anche
in sede di analisi pastorale coinvolgendo tutti gli operatori per conoscere,
comprendere, collaborare
insieme per intraprendere
strade nuove, anche di evangelizzazione. Perché
non organizzare un incontro-convegno tra tutti gli
interessati?
Paolo Brugnera
Gli allenatori
devono
essere anche
educatori
no ormai i morti!”».
Maristella e Mario non
sono andati a vedere la
partita, bensì si sono recati in cimitero. «Così – dice Maristella – se qualche
giocatore aveva qualcuno
da commemorare, magari anche un parente stretto, non ha potuto farlo».
E Mario ha commentato: «Non era mai successo prima che facessero
giocare i ragazzi il giorno
di Ognissanti. Chissà che
sia la prima e l’ultima volta!».
Tommaso Bisagno
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 19 novembre 2006
I COLLEGI SI PRESENTANO
È
iniziato ormai da
due mesi l’anno
scolastico 20062007 nei Collegi vescovili
“Dante Alighieri” di Vittorio Veneto e “Balbi-Valier”
di Pieve di Soligo.
Un anno particolare,
perché il Vescovo ha voluto compiere una precisa
scelta di campo: un’unica
Direzione, per ambo i Collegi che contano un numero di allievi pari a circa 650
unità, divisi nei quattro ordini scolastici delle elementari, delle medie, dei
geometri e dei ragionieri.
Una vera e propria “re-
Dante e Balbi
accolgono
ogni giorno
650 studenti
te” quella che si sta realizzando, per un vero e proprio “campus”. Campus
che trova il suo punto di forza essenziale particolarmente in un obiettivo fondamentale: educare i ragazzi secondo lo spirito evangelico per dare un significativo impulso alla pie-
MA L’OFFERTA È SCARSA
Le aziende hanno
fame di ragionieri
F
orse il presidente
Prodi l’ha buttata
giù un po’ dura affermando che l’Italia «è un Paese
impazzito» perché non
pensa al futuro, ai figli. Ma
sicuramente c’è un fondo
di verità nelle sue parole.
Prendiamo il caso della
scelta della scuola superiore da parte dei giovani
del Quartier del Piave. Le
aziende e i professionisti
della zona hanno letteralmente fame di ragionieri
ma i ragazzi (e le famiglie)
preferiscono andare al liceo. Risultato? In giro vi è
un numero crescente di
diplomati e laureati che
non trovano lavoro. «Molti studenti scelgono l’indirizzo scolastico senza consapevolezza»
osserva
Maurizio Novak, preside
dell’istituto tecnico com-
merciale del Balbi e dei licei dell’Immacolata. Grazie a questo doppio incarico, Novak si confronta
quotidianamente con la
realtà dei licei e con quella di un istituto tecnico.
«C’è una scarsa attenzione
da parte dei genitori che
spesso consigliano i figli
senza una chiara percezione dell’impianto educativo
della scuola scelta - riflette
Novak -. Non tutti i ragazzi sono adatti per il liceo ed
io, come educatore, ho la
responsabilità di aprire gli
occhi dei genitori. È quello che cerco di fare nei colloqui».
Per le superiori del Balbi quella di quest’anno è
“l’ultima chiamata”: negli
ultimi due anni non si è
riusciti a fare la prima classe, complice anche la rifor-
ELEMENTARI E MEDIE “DANTE”
Parola d’ordine:
famiglie coinvolte
S
cuola statale o non
statale? Dibattito
politico sempre di attualità, soprattutto in tempi
di Finanziaria.
Anche il Papa, al Convegno nazionale di Verona, ha parlato della scuola cattolica: «Nei suoi
confronti sussistono ancora, in qualche misura,
antichi pregiudizi, che
generano ritardi dannosi
e ormai non più giustificabili».
Ma nonostante i pregiudizi la scuola cattolica allarga i consensi. È il
caso del Collegio Dante.
«La nostra proposta educativa è frutto di una
collaborazione costante
tra famiglie, docenti e
gestori della scuola spiega Lorenzo Gecele,
responsabile per elementari e medie -. L’istruzione non viene delegata alla scuola, ci deve essere collaborazione
con la famiglia».
Partecipazione è la parola magica per le famiglie. Non quella formale
degli organi collegiali,
ma quella sostanziale di
un progetto educativo
costr uito insieme ogni
giorno.
Mettersi dalla par te
delle famiglie significa
anche rispondere a biso-
na maturazione delle giovani generazioni.
Altra “novità”, questa
volta di carattere strutturale, è stata la ristrutturazione di alcuni ambienti del
Balbi-Valier, avvenuta in
tempi record durante il periodo estivo. Essa ha permesso alla scuola elementare, particolarmente frequentata e in notevole crescita numerica, di trovare
una più elegante e adeguata sistemazione, grazie anche al generoso contributo
di tutti coloro che hanno alacremente lavorato e a
quello offerto dalla Banca
ma Moratti, prima avviata
e poi bloccata. Se anche
quest’anno non si farà la
prima, questa storica istituzione è destinata alla
chiusura. «Per il prossimo
anno scolastico abbiamo
già un gruppo di potenziali iscritti - osserva Novak . Il Collegio non vuol rinunciare alla fascia di età
tra i 14 e 18 anni, non vuol
perdere l’opportunità di offrire un supporto educativo nella fase adolescenziale. Per questo ci stiamo
proponendo, attraverso diversi canali, ai ragazzi di
terza media del Quartier
del Piave. Offriamo un percorso scolastico che è culturalmente solido e i
nostri diplomati, se lo
vogliono, trovano subito lavoro». È sintomatico che negli ultimi anni sempre meno
neo-diplomati del Balbi continuano gli studi
all’Università: segno
che davvero il mondo
produttivo è alla ricerca di queste figure
professionali.
Federico Citron
gni nuovi.
Per esempio il tempo
pieno alle elementari e
alle medie, da lunedì a
venerdì con mensa interna. Si sta a scuola dalle 8 alle 15.20, ma è prevista l’accoglienza anche
dalle 7.30 per favorire i
genitori che lavorano.
E chi non ha nessuno
cooperativa delle Prealpi.
Le piste di impegno che
caratterizzeranno i due Collegi nel prossimo futuro e
che sono state evidenziate
nei due collegi docenti riuniti alla presenza del Vescovo lo scorso 1° settembre, sono principalmente
tre:
1. Poiché la scuola è per
definizione finalizzata all’educazione, la scuola stessa,
particolarmente i nostri
due Collegi che sono “vescovili”, non possono essere rispetto ad essa, né neutrali, né indifferenti. Dovranno perciò proporre con
Don Luigino Zago
determinazione e coraggio
un positivo modello di uomo e di società.
2. Di fronte alla crisi generale delle istituzioni, alla
mancanza di punti di riferimento sicuri e credibili, le
9
scuole presenti particolarmente nei nostri due Collegi vescovili, dovranno essere per i ragazzi e i giovani che le frequentano, insieme alle loro famiglie,
luoghi significativi e credibili di comunicazione, ascolto, accoglienza e orientamento.
3. L’espressione che dovrà essere assunta come
compito e vocazione da
qualsiasi docente-educatore, particolarmente nelle
nostre scuole, è il grande
riconoscimento che Dante
Alighieri tributa a Brunetto Latini, suo antico maestro, incontrandolo nel suo
viaggio d’oltre tomba (Inferno, canto 15): “M’insegnavate come l’uom s’eterna”.
Don Luigino Zago
direttore
dei Collegi vescovili
ELEMENTARI “BALBI”: DIECI
PREISCRIZIONI ANCHE PER IL 2012!
N
Maurizio Novak
si scende a una trentina,
per il 2012 siamo già a dieci. «Quest’anno abbiamo
sette classi elementari, grazie alle doppie sezioni in
prima e terza, il prossimo
anno scolastico saranno otto - sottolinea Pillonetto -.
E sono classi con 23-25 alunni. La retta è di 130 euro mensili per dieci mesi,
più l’iscrizione di 110 euro
e la mensa (3,90 euro al
giorno). Tenga conto che
forniamo gratuitamente
tutto il materiale didattico,
dai diari alle matite». Dietro al boom di iscrizioni ci
sta una proposta formativa
al passo con i tempi: maestra prevalente, specialisti
per l’insegnamento di musica, informatica, educazione motoria, inglese
(quasi tutti insegnanti delle medie che lavorano anche per le elementari ndr),
laboratori di informatica,
certificazione europea della lingua inglese. Ma ci sta
anche un’organizzazione
che risponde alle esigenze odierne delle famiglie: settimana corta
(dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 15.30), accoglienza alle 7.30 e assistenza fino alle 16.30,
possibilità di iscriversi a
laboratori di pittura, lettura animata, ginnastica
artistica.
Vanno molto bene anche le medie, nonostante i costi di iscrizioni siano superiori (intorno ai
2.600 euro all’anno più i
libri). «Da quest’anno abbiamo sei classi con un
numero di alunni che va
dai 20 ai 25 - spiega Pillonetto -. Anche qui c’è la
settimana corta, abbiamo lezioni al mattino con
due rientri settimanali e
una serie di proposte formative extra come il latino, la scuola di musica,
lo studio guidato il sabato mattina». (FC)
a casa può restare fino
alle 18, usufruendo dello studio guidato, alternato al gioco. Da qualche tempo è previsto anche il traspor to a casa
con il pulmino, tutto
compreso nella retta.
A completare il quadro ci sono gli ambienti
completamente ammo-
dernati, la certificazione
di qualità e proposte aggiuntive come il progetto Delfino, due ore alla
settimana in piscina durante tutta la primavera.
«Dietro alla proposta
educativa - spiega ancora Gecele - c’è il magistero della Chiesa. Questa è la forza di un Col-
legio vescovile che fa riferimento diretto alla
diocesi».
Tra elementari e medie ci sono circa 130 alunni. Per tutti c’è il buono scuola che va, per le
fasce più deboli, dai 600
euro per le elementari ai
900 delle medie.
Francesca Gallo
ella mattinata di
martedì 14 novembre 2006 un mamma
che ha partorito appena
un mese fa ha pre-iscritto il figlio alla prima elementari al Balbi per il settembre 2012. Lo veniamo
a sapere durante l’intervista con la dirigente Luciana Pillonetto. Di fronte alla nostra sorpresa la
professoressa ci presenta i prospetti delle pre-iscrizioni alle elementari:
dal 2007 al 2010 una media di cinquanta, nel 2011
SUPERIORI DEL “DANTE”:ALTERNANZA AULA E STAGE
U
na delle richieste più pressanti rivolte dalle famiglie alla scuola è di garantire ai propri figli la
continuità didattica, un coerente percorso dalla scuola
materna fino all’università. «È vero - conferma Pasquale Tonon, preside delle superiori del Collegio Dante - la
continuità didattica è un elemento fondamentale nella
scelta delle famiglie. La nostra scuola la offre dalle elementari al diploma. Ma la continuità è anche qualcosa
di più. I docenti seguono i ragazzi al di là della didattica. Il contatto con le famiglie è costante, così come con
la realtà esterna alla scuola».
Tra i progetti più significativi del Dante, infatti, c’è l’alternanza tra lezioni in aula e stage. Un mese di tirocinio
obbligatorio per tutti i 120 aspiranti geometri e i 60 iscritti
a ragioneria. Lo stage diventa il momento di contatto
con l’attività lavorativa. I ragionieri fanno stage differenziati in studi di commercialisti, aziende e banche, come Banca Prealpi con la quale c’è una speciale collaborazione. I geometri mettono alla prova le loro conoscenze
presso imprese, amministrazioni pubbliche e studi di
progettazione. Ogni stage viene seguito da un tutor che
si avvale di specifici sistemi di valutazione, una vera e
propria analisi dei risultati del tirocinio formativo.
«Continuità con il territorio - spiega ancora Tonon significa anche proporre attività integrative extrascolastiche. Come il corso di autocad, fondamentale per i futuri geometri, o il potenziamento della competenze nelle lingue straniere. Al Dante c’è la costante tensione a
soddisfare le esigenze degli studenti e delle famiglie.
Anche qui per tutti c’è il buono scuola». (FG)
e
L’AZiON
Sono arrivate a 900
le adesioni al Monastero
invisibile,iniziativa coordinata
dal Centro vocazioni.
DA MALATI, FAMIGLIE, RELIGIOSE...
Monastero invisibile:
toccanti testimonianze
I
ncessantemente da
tutta la diocesi, ma
anche da fuori diocesi, si elevano preghiere
a Dio perché mandi operai
nella sua messe. Le lingue
e i cuori di 900 persone - ragazzi, adulti, anziani, sani
e ammalati, uomini e donne, consacrati e sposati - si
alternano nella preghiera,
dando vita a un Monastero invisibile. La proposta,
promossa dai vescovi italiani, è stata fatta propria e
rilanciata dal nostro Centro diocesano vocazioni.
Ottenendo una valanga, i-
Da tutto
il mondo
alternati
in preghiera
nattesa, di adesioni. Ci sono alcuni catechisti che vivono il Monastero insieme
al gruppo dei ragazzi della cresima (anche se non
tutti sono iscritti). Ci sono
molte persone che pregano singolarmente, ma anche a gruppi.
COME CI SI ISCRIVE
L
a schedina che riportiamo in questa pagina è tratta
dal sito internet del Seminario, e fa parte del depliant
che spiega l’iniziativa. Una volta compilata, va recapitata
per posta al Centro diocesano vocazioni, largo del Seminario
2, 31029 Vittorio Veneto, oppure via email all’indirizzo
[email protected].
MONASTERO INVISIBILE.
Scheda di segnalazione della disponibilità.
Le iscrizioni
possono essere re- COGNOME______________________________
capitate anche in
Curia, alla Libreria NOME_________________________ETA’_____
del Seminario o al- VIA____________________________ n° ______
la portineria del SeCITTÀ__________________________________
minario.
La scorsa pri- PARROCCHIA___________________________
mavera il Centro CAP________TEL________________________
vocazioni ricevette
molte iscrizioni E-MAIL_________________________________
in gruppo □
tramite schedine ri- Prego: da solo □
in parrocchia □ altro_______________
tagliate dal nostro
giornale. Tra gli aGiorno del mese_______________
derenti tramite L’Adalle ore _______ alle ore _______
zione anche padre
(Es. 2° sabato del mese dalle 18,00 alle 19,00)
Toni Ostan dal Canada,
mancato
RICEVERE IL FOGLIETTO
qualche settimana DESIDERI
DEL 1° GIOVEDÌ DEL MESE?
fa.
SI □
NO □
A tutti gli iscritti SE SÌ:
al Monastero viene
□ per posta
□ per e-mail
inviato mensilmen□ provvedo da solo da Internet:
te un foglio con riwww.diocesi.vittorio-veneto.tv.it
flessioni e intenziowww.seminario-vittorioveneto.it
ni di preghiera.
IN DIRETTA A TELECHIARA
Il Vescovo affronta
il tema del lavoro
D
a venerdì prossimo, Telechiara
propone cinque puntate
speciali di “Match”, il programma di approfondimento settimanale del ve-
nerdì. Per tutte, un solo
tema: “Dialoghi intorno a
Gesù”. Un titolo provocatorio, come vuole essere
il Natale della fede e della tradizione cristiana.
Molte persone hanno
accompagnato la scheda
di adesione con uno scritto. Proponiamo alcune riflessioni giunte al Centro
vocazioni.
C
omplimenti per
questa iniziativa!
Da sempre io prego e offro
per le vocazioni. Ho subito 14 interventi e li ho offerti sempre con grande
serenità. Ho parlato con il
parroco, spero di formare
un gruppetto sensibile all’iniziativa. Una mamma
S
crivo a nome di un
papà di 46 anni, infermo da sette anni. Ho
accettato di scrivere a suo
nome perché lui non può
muovere alcun arto... Lo
vado a trovare settimanalmente ed ha accolto la
proposta con gioia. Anzi,
mi ha assicurato che la sua
preghiera per le vocazioni
è quotidiana. Una volontaria
È
con gioia che condivido con la mia
Chiesa vittoriese la bella iniziativa del Monastero
invisibile. Una persona amica mi ha fatto avere il
modulo di adesione... auguro che porti buoni frutti... dalla pagine de L’Azione seguo i passi dell’amato vescovo Zenti, dei sacerdoti, consacrati e laici.
Ho tutti nel cuore e nella
preghiera quotidiana. Dal
monastero Carmelitane
scalze - San Colombano
Lucca
l’Osservatore Romano del
9 agosto ho visto la magnifica e ben ispirata iniziativa del “Monastero invisibile” per ringraziare il
Signore del dono delle vocazioni e invocarne molte
altre. Le scrivo nel desiderio di associarmi ai già numerosi membri del “Monastero invisibile”... Portiamo costantemente nel
cuore l’ansia e le gioia dell’intera Chiesa e dell’umanità, assumendo nelle nostre piccole vite “invisibilmente” la storia, il palpito
di ogni uomo che sulla terra è in cammino verso Dio.
Che ce se ne renda conto,
oppure no. Dal monastero
delle Agostiniane, Locarno
S
ono una suora missionaria salesiana
che lavora nel Cile dal
1966, originaria della diocesi di Vittorio. Ho visto
nella pagina della diocesi
l’iniziativa del Monastero
invisibile per pregare per
le vocazioni. Mi unisco volentieri a questa iniziativa
e la mia preghiera sarà ogni prima domenica del
mese dalle 19 alle 20 (ora
locale del Cile). Farò partecipe di questa iniziativa
la mia comunità religiosa.
Un saluto caro alla mia diocesi di origine.
A
ono un claustrale
del monastero agostiniano di Locarno (Canton Ticino). Leggendo
bbiamo accolto con
gioia questa proposta; ne abbiamo parlato ai
nostri figli, che avevano ricevuto la proposta in parrocchia. Così è nato un
tempo di preghiera insieme in famiglia: è molto bello! Come genitori non basta lavorare per i figli, bisogna anche pregare insieme perché trovino la
Per rispondere alle tante
domande di credenti e
non credenti, in vista del
Natale la redazione di Telechiara ha invitato 5 vescovi ad incontrare altrettante diverse realtà
del territorio: il lavoro,
con il vescovo di Vittorio
Veneto mons. Giuseppe
Zenti; i giovani, con il vescovo di Vicenza mons.
Cesare Nosiglia; i ragazzi, con quello di Padova
mons. Antonio Mattiazzo;
il rapporto
territorio immigrati, con
il cardinale
Ersilio Tonini; le famiglie, con il
vescovo di
Rovigo
mons. Lucio
Soravìto De
Franceschi.
Il primo appuntamento è per venerdì 17 novembre alle 21 in diretta
S
strada giusta
della vita. Una
coppia
B
SEMINARIO VESCOVILE
CENTRO DIOCESANO VOCAZIONI
VITTORIO VENETO
TU L'UNICA SPERANZA!
O Signore,
mentre il tempo logora tutte le speranze,
Tu rimani l'unica speranza!
Mentre si consumano i secoli e anche i millenni,
Tu resti perennemente giovane
e conservi la freschezza di un fiore.
di un'aurora. di una sorgente zampillante.
Mentre le ricchezze svelano sempre di più
volto fragile e deludente,
Tu stupisci ancora e attiri
con la sola. con la pura,
con la totale povertà di Betlemme.
Tu, povero di Betlemme,
sei la risposta che noi non sentiamo;
Tu. povero di Betlemme,
sei la ricchezza che noi non capiamo;
Tu, povero di Betlemme,
sei la pace che drammaticamente ci manca.
Signore, nato a Betlemme,
a città della nostra povertà
e della nostra piccolezza.
Noi ci accostiamo a Maria
per guardarti con il suo sguardo e amarti con il suo amore
ed essere finalmente felici con te, povero di Betlemme, unico
capace di farci sorridere ancora!
ella
questa iniziativa,
sono grata a
chi l’ha proposta! Desidero
tanto pregare
in chiesa, davanti al Santissimo, ma le nostre chiese ormai sono quaG
C
AUGURANO UN BUON NATALE.
si
sempre
L
D
C
.
chiuse. Ogni
'
tanto faccio una visita al
Santuario di
Motta, con un
notevole dispendio economico e di
tempo. Prego
affinché
le
chiese tornino
ad
essere
Sopra: la tessera che viene consegnata
quelle di un tempo con più
agli aderenti al Monastero Invisibile; in
preghiera comunitaria. Ualto il foglietto informativo inviato
na laica
mensilmente a tutti gli aderenti
A COMASTRI
LI AMICI DEL
ENTRO DIOCESANO VOCAZIONI E DEL SEMINARIO
A MEMORIA DEL FIGLIO DI IO CHE SI FA UOMO RAVVIVI IN CIASCUNO
LA CERTEZZA CHE IN RISTO OGNI SOLITUDINE È VINTA
LUI E IL DIO CON NOI
A CEGGIA ANCHE IL PARROCO
A SOSTEGNO DELL’INIZIATIVA
I
n tanti, e in diversi
modi, si sono mobilitati per promuovere il
Monastero invisibile. A
Ceggia l’iniziativa è partita quasi per scherzo.
Dopo la veglia diocesana
per le vocazioni, Milena
Pavan, un’amica catechista e due suore missionarie Saveriane decidono di aderire alla proposta della diocesi. Fissano
una data e un luogo di ritrovo per pregare insieme: ogni primo giovedì
del mese dalle 17.30 alle
18 nella chiesa della casa di riposo ove operano
le suore. Le due catechiste subito provvedono a
fare alcune copie dei volantini e dopo qualche
giorno, all’incontro delle catechiste, spiegano e
distribuiscono i volantini. Quindi mettono una
scatola in chiesa per raccogliere le adesioni di
chi avesse avuto diffi-
con
mons.
Zenti. Intervengono
Franco Lorenzon, componente della
segreteria regionale veneta della Cisl;
Vendemiano
Sartor, presidente della
Confartigianato del Veneto; Paola Pagotto, della cooperativa Insieme si
coltà nella spedizione...
«Insomma ci siamo ben
mobilitate con il tamtam – sottolinea Milena
–. Sta di fatto che dopo
qualche giorno e via via
anche in seguito, mi
chiamavano chiedendomi a che ora andavamo
noi a pregare e così diverse persone si sono unite a noi». Anche il parroco è stato coinvolto:
dopo aver partecipato a
un incontro di preghiera, ricorda l’appuntamento del primo giovedì
del mese a tutta la comunità nel foglietto parrocchiale. «Seguiamo la
traccia di preghiera che
ci arriva per e-mail o per
posta. Quando viene il
parroco conclude lui la
preghiera facendo una
breve e sempre incisiva
riflessione su quello che
abbiamo ascoltato e meditato insieme» conclude Milena.
può di Treviso; Nicola
Rossi, presidente provinciale della Confesercenti
di Padova; Monica Galvanin, presidente della
Confapi veneta (Confederazione delle piccole
industrie).
Per i telespettatori che
intendono porre in anticipo le loro domande ai
vescovi sui temi via via affrontati, Telechiara ha aperto anche una mail:
[email protected].
e
L’AZiON
Chiesa
PROCESSO DI BEATIFICAZIONE
Carraro, vescovo
del Concilio
«Q
uando sono entrato
a Verona,
nel giro di qualche mese
mi sono reso conto che la
diocesi vive sull’impostazione che le ha dato monsignor Giuseppe Carraro
dopo il Concilio. Un uomo
che ha partecipato, contribuito e vissuto il Vaticano II con una cordialità,
un’intelligenza e un’operosità veramente straordinarie, impegnandosi in
particolare nella preparazione del decreto Optatam
totius sulla formazione dei
sacerdoti».
Così si è espresso il vescovo padre Flavio Roberto Carraro giovedì 5
ottobre nella sessione inaugurale del processo
diocesano per la beatificazione e la canonizzazione
di monsignor Giuseppe
Carraro, suo predecessore sulla cattedra di San Zeno dal 1958 al ’78. Con le
massime autorità cittadine erano presenti cinque
vescovi di origine veronese. Tra loro monsignor
Giuseppe Zenti, nella duplice veste di figlio della
Chiesa veronese e di successore di Carraro sulla
cattedra di San Tiziano:
dal 1956 al 1958 monsignor Carraro fu infatti nostro vescovo.
«Forse non è fuori posto ricordare che noi avviamo la causa di beatificazione e canonizzazione
di una persona che per il
Concilio ha lavorato, nel
Concilio ha creduto e il
Concilio ha voluto realizzare – ha sottolineato padre Flavio – superando incertezze e rigidità di qualcuno e vedendo nell’evento conciliare l’espressione
della volontà di Dio».
La prima sessione del
processo è stata celebrata
a pochi mesi di distanza
dall’apertura della causa
L’ANNUNCIO DI DON SARTORI
Un istituto di scienze
religiose in diocesi
L’
incontro con il vescovo Giuseppe e
la consegna dei diplomi a
chi ha concluso il triennio
di formazione hanno caratterizzato l’inizio della
lezione tenutasi alla Scuola di teologia di Vittorio
Veneto, sabato 11 novembre. È stata questa
l’occasione per annunciare, da parte del preside
don Alberto Sartori, l’istituzione nel nostro territorio dell’Istituto superiore di scienze religiose.
«Per i diplomati – ha detto don Alberto – in futuro ci potrebbero essere
delle novità perché le
diocesi di Vittorio Veneto e Treviso stanno lavorando per realizzare insieme l’Istituto superiore
di scienze religiose che
potrebbe sorgere già il
prossimo anno».
Finora, infatti, chi desiderava approfondire gli
studi in teologia era costretto a scegliere tra le
sedi di Portogruaro, Padova, Udine o Belluno.
«Ai dieci amici che
hanno concluso gli anni
di frequenza – ha poi proseguito il preside – facciamo i complimenti, specialmente a chi da molto
tempo aveva chiuso i libri. È evidente quanto sia
importante la formazione
da un lato per gustare la
bellezza dell’essere cristiani, dall’altro lato
per una testimonianza
ed un impegno ecclesiale
più
convincente
e più convinto». «Quando una persona – ha fatto eco il Vescovo – è interessata alla propria salute e al proprio benessere spirituale, sa trovare
tutte le opportunità per
poter rintracciare ciò che
gli è utile». Da qui la ricerca a dare risposte a
quei dubbi che altrimenti lascerebbero inquieti e
al tempo stesso la necessità di capire, come ha più
volte af fermato il papa
Benedetto XVI, che «due
sono le ali per volare verso la conoscenza di Dio,
la fede e la ragione».
Undici sono state complessivamente le persone
che hanno concluso gli
studi nell’anno 2005-2006:
Gisella Corinto di Campolongo, Tiziana Bernar-
Domenica 19 novembre 2006
bunale e del postulatore.
Quindi il cancelliere vescovile ha letto il verbale
della prima sessione, mentre il postulatore (nella
persona di monsignor Adriano Cantamessa) ha
consegnato al notaio i documenti acquisiti fino a
questo momento.
La biografia
di beatificazione e canonizzazione, avviata il 30 dicembre 2005 in occasione
del 25º anniversario della
morte di monsignor Carraro e condotta secondo
le norme prescritte dalla
Costituzione apostolica
Divinus perfectionis nuigister.
Data lettura del nulla osta della Santa Sede e del
decreto di nomina del Tribunale, sono seguiti i giuramenti e le firme del vescovo, dei membri del Tri-
Monsignor Carraro
nacque il 26 giugno 1899
a Mira, in provincia di Venezia e a quel tempo in
diocesi di Treviso, in una
famiglia povera. Studiò nel
seminario di Treviso e
venne ordinato il 31 marzo 1923 dal vescovo Longhin. Laureatosi in Scienze naturali a Padova, servì
la sua diocesi come insegnante, direttore spirituale e infine rettore del seminario. Nel 1952 venne
consacrato vescovo ausiliare di Treviso, nel 1956
passò nella nostra diocesi, nel 1958 papa Giovanni
XXIII lo chiamò a reggere
la diocesi di Verona. I suoi
vent’anni di ministero episcopale in terra scaligera coincisero con un tempo storico gravido di fatica, di impegni e di grazie.
Discepolo fedele del Concilio, si segnalò per gli interventi nel settore dei seminari. Lasciò il servizio
episcopale nel 1978. Morì
il 30 dicembre 1980.
di e Giuseppe Gagliano di
Pieve di Soligo, Lisanna
Cipriani di San Fior, Cristina Dal Col di Susegana, Laura Dal Molin e Maria Antonietta Dallo di Vidor, Luigi De Martin di
Refrontolo, Giordana Dorigo di Soligo e Patrizia
Bighi di Colle Umberto.
A tutti oltre all’attesta-
to è stata donata una candela, perché diffondano
nelle loro realtà la luce
che li ha irradiati in questo periodo di formazione. Da parte dei diplomati un grande grazie è stato rivolto al preside attuale e all’ex preside, don
Giacinto Padoin.
Gerda De Nardi
Mons. Giuseppe Carraro
11
VITTORIO: Due incontri sulle
“Meraviglie della vita nascente”
“M
eraviglie e misteri della vita nascente” è il titolo di un ciclo di incontri promossi da Movimento per la vita, Centro di aiuto alla vita e Centro pastorale per la famiglia. Due gli incontri previsti, entrambi
a cura di Gino Soldera, fondatore e presidente dell’Associazione nazionale di psicologia ed educazione prenatale e consulente dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Conegliano. Primo appuntamento
venerdì 1º dicembre (L’educazione prenatale come educazione alla vita), secondo venerdì 15 (La famiglia come via alla realizzazione interiore). Gli incontri si terranno nell’aula magna del collegio San Giuseppe di Vittorio Veneto.
AVVENIRE: Speciale su Verona,
prenotazioni entro il 22 novembre
C
on Avvenire di sabato 2 e domenica 3 dicembre
uscirà il libro “Il diario di Verona”. Speciale a colori di 220 pagine: discorsi, documenti e immagini del
grande convegno della Chiesa italiana.
Chi ne desidera copie in più (a 1,5 euro l’una) ne faccia richiesta a L’Azione entro lunedì 20 novembre.
RADIO PALAZZO CARLI: Trenta
puntate sulla storia della diocesi
Q
uando nel novembre 1993 apparve il volume “Storia della diocesi di Vittorio Veneto” (autori: Bechevolo, Faldon, Mies, Passolunghi) fu un vero avvenimento. Lo presentò nell’aula magna del seminario il professor Giorgio Fedalto, docente all’Università di Padova
(quello con il quale discusse la tesi di laurea su sant’Agostino il nostro vescovo Zenti).
In pochi mesi migliaia di copie vennero comperate e
molti lessero, con la matita in mano, quelle 595 pagine.
Allora fu anche chiesto che attraverso la radio di casa nostra, su iniziativa di don Giovanni Dan, quella storia venisse fedelmente trasmessa, a cura del sottoscritto.
A distanza di tempo viene replicata, con la regia di Giulia Riva, questa trasmissione che molti continuano a richiedere. Ci auguriamo che tante persone possano così
riascoltare, o ascoltare per la prima volta, quelle trenta
lezioni di storia di casa nostra.
La trasmissione ha luogo ogni lunedì alle 17.15 e, in
replica, il venerdì alle 10. La storia, diceva Cicerone, è
maestra della vita.
Tante grazie e auguri a don Giovanni, direttore di Radio Palazzo Carli che, oltretutto, ha appena concluso la
stagione escursionistica estiva della montagna con la messa alla Madonna dell’Agnelezza, con un numero record
di presenze: oltre 250 persone. La montagna ha fatto il
pieno: l’augurio è che lo faccia anche la nostra Radio.
Don Nilo Faldon
RPC: Il vescovo a Solighetto, Scola
e Cacciari sulla Papa in Turchia
T
utta da seguire anche la prossima edizione di “Rpc settimana” sulle onde di Radio Palazzo Carli sabato alle
10.30 e domenica alle 9.30, a cura di Federico Citron, Francesco Dal Mas e Antonio Rizzello. La puntata sarà aperta dall’intervento del vescovo Giuseppe Zenti a Solighetto, per l’inaugurazione del nuovo nido integrato. Ci occuperemo, poi,
dell’ormai prossimo viaggio di papa Benedetto XVI in Turchia, con interviste al patriarca di Venezia Angelo Scola e al
filosofo Massimo Cacciari. E a proposito di Venezia, fa discutere il Mose, ovvero il sistema delle dighe mobili in laguna: il
ministro Di Pietro spiega a Rpc il perché di questa scelta.
FOLLA ALL’INAUGURAZIONE DELL’ARCHIVIO
N
on poteva ottenere un benvenuto migliore la nuova
collocazione dell’Archivio diocesano: l’aula magna
del Seminario era infatti gremita di persone, sabato 11, per
la cerimonia ufficiale di apertura dopo i lavori di ristrutturazione e adeguamento dei locali e il trasloco del prezioso materiale. Nell’introduzione, il vescovo Giuseppe ha sottolineato come quello del nuovo archivio sia solo il primo passo di
un “trittico culturale” che coinvolgerà anche la biblioteca e il
museo diocesano; quindi la cerimonia è proseguita, secondo
l’attenta regia di Cristina Falsarella, tra relazioni dotte e tecniche, alternate dagli appassionati interventi di direttore e vicedirettore dell’Archivio monsignor Nilo Faldon e monsignor Rino Bechevolo. All’intervento delle due archiviste Nadia Giacomini e Francesca Girardi (nella foto) sono seguite
la benedizione dei locali e la visita guidata, aperta ai numerosi interessati alla storia diocesana, che è anche la storia
della nostra terra.
12
VISITA DEL DIRETTORE DELLA CARITAS
Sri Lanka, la vita rinasce
dopo lo tsunami
S
olo i mozziconi
delle braccia.
Solo questo è
rimasto del crocifisso di una chiesa di Matra in Sri
Lanka (nella foto). Il resto
lo ha portato via lo tsunami, quel 26 dicembre
2004. Assieme al corpo di
Gesù, l’onda ha portato via
anche quelli di alcuni suoi
fedeli: il disastro ha colpito proprio mentre si stava
celebrando la messa.
È uno dei ricordi indelebili che il direttore della
Caritas diocesana monsignor Ferruccio Sant riporta a casa dallo Sri
Lanka, dove è stato all’inizio di novembre per una
ricognizione sui progetti
di solidarietà avviati dalla
Caritas con il sostegno
della Regione Veneto.
Ha trovato un paese in
guerra. Dal 1970, infatti,
le Tigri del Tamil com-
battono – è vera guerra! –
per rendere autonomo il
nordest, a maggioranza di
etnia tamil, dal resto dell’isola.
«Ci sono tanti controlli
sulle strade – dice il direttore Caritas –, tanti poliziotti, la gente sente molto questo problema. E tutto ciò ovviamente va a discapito della ricostruzione dopo lo tsunami».
Gli effetti della guerra
stessa Caritas li ha toccato con mano. Con i bambini finora adottati a distanza, che vivono a Batticaloa, sulla costa orientale: zona sotto il controllo
delle Tigri.
Don Ferruccio ha poi
visitato la scuola materna
di Moratuwa gestita dalle
suore francescane missionarie, la cui ricostruzione è stata finanziata dalla Caritas (e quindi dalle
offerte della gente della
Sinistra Piave): qui si è impegnato per ulteriori adozioni a distanza.
«La zona – racconta – è
stata molto colpita dallo tsunami, e si vedono ancora carcasse di edifici, capanni sistemati con teloni,
barche abbandonate».
Tappa successiva è stata
Matara, all’estremo
sud.
Qui alla Caritas
è stato richiesto di contribuire alla ricostruzione della
scuola media
del
Saint
Mar y’s Convent, un istituto
cattolico con
duemila alunni
dalla materna
alle superiori.
Che aveva sede
PAPA: CONVERTIRE
IL MODELLO DI SVILUPPO
ve”. L’ultimo Rapporto annuale della Fao, ha ricordato Benedetto XVI, “ha confermato quanto la Chiesa sa
molto bene dall’esperienza
diretta delle comunità e dei
missionari: che cioè oltre
800 milioni di persone vivono in stato di sottoalimentazione e troppe persone, spe-
“C
onvertire il modello di sviluppo”.
Questo, ha sottolineato il Papa all’Angelus di domenica
scorsa, è “un punto molto
dolente”, cioè “il dramma
della fame che, malgrado anche di recente sia stato affrontato nelle più alte sedi istituzionali, come le Nazioni
Unite e in particolare la Fao,
rimane sempre molto gra-
IL VESCOVO SIMONI A S. PIETRO DI FELETTO
I cristiani seminatori
di speranza nella politica
È
stato un incontro
interessante quello
tenuto al Clan Verdurin il
20 ottobre, su un tema di
estrema attualità: l’impegno dei cristiani nella vita
politica. È stato fatto con
l’autorevole presenza di
monsignor Gastone Simoni (nella foto), vescovo di
Prato. Il presule, di ritorno
dal Convegno ecclesiale di
Verona, ha fatto sosta nell’ospitale dimora dei coniugi De Martin, dove ha
presentato il proprio punto di vista sull’importante
questione che aveva già
ampiamente illustrato nel
suo libro “Libri ma non dispersi” (Effatà Editrice).
Già il titolo racchiude il
programma, perseguito
fin dal 2001 dal vescovo di
Prato, che ha dato vita al
“Collegamento sociale cristiano”, un movimento inteso a sollecitare la presenza attiva dei cristiani
nella vita politica e sociale. «I cristiani – ha spiegato il presule – sono liberi
nelle loro scelte politiche,
ora che tutte le ideologie
hanno fatto il loro tempo,
liberi ma non privi della luce derivante dal Vangelo.
Il loro compito consisterà
nell’introdurre, all’interno
delle aggregazioni politiche, alle quali intendono
partecipare attivamente,
l’eterno e universale messaggio evangelico.
Certamente lo spirito
del cristiano che intende
dedicarsi alla politica attiva non può ignorare il fondamentale insegnamento
di Gesù. “Io sto in mezzo
a voi come colui che serve” (Luca 22, 25-26). La politica, quindi, intesa come
opera di servizio alla società e non come mezzo
per l’esercizio del mero
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 19 novembre 2006
potere, che non può, comunque, mancare a chi
compie le scelte politiche,
ma un potere che ha come scopo il perseguimento del bene comune, avendo come obiettivo finale, anche se può apparire utopico, quanto invocato nella celebre orazione
di Gesù: “Padre... venga il
tuo regno”. Utopia? Vano
idealismo? Certamente
antidoto all’inesorabile deriva verso la quale sta andando la “real politik” come ognuno può, facilmente constatare. Il messaggio evangelico, quindi,
portato dai cristiani nella
vita politica come seme di
speranza, di nuova energia spirituale e morale».
A questo punto, il vescovo ha invitato i presenti a rivedere il concetto, comunemente inteso, di “carità cristiana” esemplificando nella celebre parabola del Buon Samaritano;
concetto, beninteso, giammai superato o da ignorare, ma da inserire nel più
ampio quadro dell’attività
a cento metri dall’oceano,
ed è stata devastata. Ora la
si intende ricostruire in altra sede. Per la scuola media di Matara la Caritas ha
presentato richiesta di finanziamento alla Regione
Veneto, che ha un apposito programma di solidarietà detto “Oltre l’emergenza”.
Ultima tappa della visita della Caritas è stata Chilaw: lì sono avviati i progetti di ricostruzione e di
aiuto all’economia locale
cofinanziati da tutte le Caritas del nordest. A coordinarli il trevigiano Giuseppe Pedron. (TB)
CONSIGLIO PRESBITERALE:
Avvicendamenti
A
seguito del trasferimento di alcuni sacerdoti è cambiata la composizione del consiglio presbiterale:
- don Carlo Salvador rappresentante della forania di
Conegliano (sostituisce don Mario Casagrande);
- don Angelo Arman rappresentante della forania di
Torre di Mosto (sostituisce don Marco Zarpellon);
- don Giancarlo Tondato, rappresentante della forania Mottense (sostituisce don Pierluigi Cesca).
Inoltre
- don Mario Casagrande continua a far parte del consiglio ma non più come rappresentante di Conegliano bensì della forania della Pontebbana.
CENTRO STUDI BIBLICI: Seminario
sul vangelo di Luca
I
l Centro studi biblici di Sacile propone un seminario di studio sistematico sul Vangelo di Luca. Relatore sarà il professor Stefano Romanello, sacerdote e biblista di fama, che ha già al suo attivo numerose pubblicazioni. La proposta è rivolta a tutti, ma in particolare ai sacerdoti e a quanti sono particolarmente impegnati nei gruppi liturgici.
Romanello guiderà i partecipanti alla conoscenza più
approfondita dell’evangelista del terzo vangelo, che ci accompagnerà lungo tutto il nuovo anno liturgico (anno C).
Ecco le date dei tre incontri: martedì 21, mercoledì 22,
giovedì 23 novembre, dalle 9 alle 11. A palazzo OvioGobbi, piazza Duomo 4, 33077 Sacile. Per informazioni:
telefono/fax 0434-71158, e-mail: [email protected].
OASI DI SANTA CHIARA: Ritiro
guidato da don Roberto Battistin
cialmente bambini, muoiono di fame”. Per far fronte a
questa situazione, “certamente occorre eliminare le
cause strutturali legate al sistema di governo dell’economia mondiale, che destina
la maggior parte delle risorse del pianeta a una minoranza della popolazione”.
sociale e politica. Soccorrere i profughi vittime della guerra, offrire cibo agli
affamati, confortare i perseguitati a vario titolo, sono sempre azioni che contraddistinguono la carità
cristiana, ma, quasi ammonisce il presule, non sarebbe maggiormente degno e onorevole per i cristiani se con la loro attiva
presenza nella vita politica, facessero in modo che
decisioni come dichiarare
nuove guerre, privare interi popoli dei loro territori per scopi speculativi
riducendoli alla fame,
combattere ed emarginare chi la pensa in modo diverso, non venissero mai
più prese, ma venissero
prese quelle decisioni politiche che hanno come
scopo il bene comune, nello spirito del ser vizio al
prossimo indicato dal Vangelo? La carità cristiana intesa non solo come un fatto personale, da esercitare in privato, seppure sempre a vantaggio e a servizio del prossimo, ma la carità in grado di permeare
di sé l’intera vita sociale e
politica. È questo l’invito,
quasi una preghiera, rivolto a tutti i cristiani: farsi portatori e realizzatori
del messaggio evangelico
nella vita politica attiva.
(LT)
L’
Oasi di Santa Chiara di Conegliano promuove per
mercoledì 6 dicembre dalle 9 alle 16 una giornata di riflessione in preparazione al Natale tenuta da don
Roberto Battistin sul tema: “E il Verbo si fece carne - La
nostra fede alla luce del Natale”. Quota di partecipazione,
pranzo compreso 15 euro. Prenotazione entro il 2 dicembre, anche al telefono (0438-23687).
Si ricorda che l’Oasi è a disposizione di parrocchie e
gruppi ecclesiali per attività di tipo spirituale e formativo.
CORSO ARTE FLOREALE: Sabato
18 al Collegio San Giuseppe
S
abato 18 novembre al Collegio delle suore Giuseppine a Vittorio Veneto secondo le due possibilità
(mattino dalle 9 alle 11.30 oppure pomeriggio dalle 14.30
alle 17) si tiene il corso di arte floreale per la liturgia. Portare grembiule, cesoie e 8 euro a persona per le spese. Per
informazioni e iscrizioni rivolgersi a don Adriano Dall’Asta telefono 334-7548232 oppure in curia allo 0438-9481.
AC 1: Percorso etico con Padovese
D
omenica 26 novembre prosegue il percorso di
riflessione etica pensato per la formazione di adulti e giovani, e guidato da monsignor Luciano Padovese. “Incontrare e ospitare” il tema della riflessione.
L’incontro inizierà alle 9.30 per terminare intorno alle
12. La sede è casa Toniolo di Conegliano; i piccoli saranno animati da educatori Acr; non è prevista la celebrazione della messa.
AC 2: Esercizi per i giovani
D
alla sera di venerdì 24 al pomeriggio di domenica 26 novembre si svolgono nel Centro di spiritualità Papa Luciani, a Colcumano, gli esercizi spirituali per giovani dai 20 ai 30 anni. Guida il corso don Luigino Zago.
AC 3: Festa giovanissimi
S
abato 18 novembre i Giovanissimi di Ac si incontrano per la festa annuale che segna l’avvio delle
attività. Tre sono gli appuntamenti nella diocesi: Torre
di Mosto e Mottense si incontrano a Fossalta Maggiore; Pontebbana, Pedemontana e Sacilese si trovano a Cimetta; la Colonna, Opitergina, Vittorio Veneto e Conegliano si danno appuntamento alla Madonna delle Grazie di Conegliano. Le foranie Quartier del Piave e Vallata avranno la loro festa sabato 2 dicembre.
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 19 novembre 2006
OGGI Domenica
Agenda
del Vescovo
IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO
Domenica 19 novembre: Celebra Messa e Cresime
a Falzè di Piave (ore 9). Alla basilica di Motta di
Livenza celebra la Messa per la Festa del Ringraziamento della Coldiretti provinciale (ore 11). Al
palazzo delle Contesse a Mel guida l’incontro per
il Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15).
Martedì 21: Celebra la Messa al santuario Madonna della salute a Costa di Vittorio Veneto (ore 16).
Giovedì 23: Nel patronato parrocchiale a Motta di Livenza incontra gli amministratori pubblici (ore
20.30).
Venerdì 24: A Sernaglia della Battaglia incontra cresimati con genitori, padrini e madrine (ore 20.30).
Sabato 25: Al centro parrocchiale di San Vincenzo a Oderzo incontra i partecipanti al corso triennale
di teologia per laici (ore 15). A San Rocco in Conegliano celebra Messa e Cresime (ore 18.30).
Domenica 26: Celebra Messa e Cresime a San Fior di
Sopra (ore 9) e Duomo di Conegliano (ore 11.15).
In Cattedrale presiede la celebrazione della Messa con ordinazioni diaconale e presbiterali (ore
16).
La Parola che non passa
Domenica 19 novembre 33ª del tempo ordinario - anno
B
Dn 12, 1-3; Sal 15; Eb 10,
11-14. 18; Mc 13, 24-32
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio
Prima settimana del Salterio
L’
avvicinarsi della conclusione dell’Anno liturgico offre l’opportunità alla Chiesa di evangelizzare la fine
della storia, quella personale e
quella dell’intera umanità. Inevitabile e inesorabile. Di fronte a quella realtà, che incombe come una
spada di Damocle, anche la scienza è costretta a chinare il capo e a
dichiarare la sua sconfitta.
Proprio su quella realtà la Chiesa ha una parola da dire. Quella
stessa che le è stata affidata dal suo
Fondatore e Maestro, il Signore
Gesù.
Di conseguenza, appunto in fedeltà al Signore e in favore di tutti
gli uomini che cercano il senso ultimo delle cose e del proprio destino, apre, con l’urgenza dell’amore materno, il capitolo dell’escatologia, cioè del senso ultimo
delle realtà che stanno al termine
del vivere terreno, per ciascuno e
per l’insieme delle persone umane.
Ciò facendo, la Chiesa sa di assolvere ad un suo diritto e dovere,
quello di offrire all’uomo, che brancola nel buio del dubbio, la Bella
Notizia che Dio non lo lascia in balia del nulla o del fato, ma lo sta ad
aspettare a braccia aperte, nella sua
casa che sarà anche la nostra definitiva dimora, mentre lo segue passo passo nell’itinerario della vita
terrena, offrendogli tutte le risorse necessarie per un vita realizzata secondo il suo progetto.
Tuttavia, la destinazione di felicità come pienezza di vita o di infelicità come fallimento dipende
non solo dall’attesa di Dio, il quale
non vede l’ora di tenere nelle sue
braccia i suoi figli, ma anche dal
senso di responsabilità che gli stessi figli hanno espresso. In altre parole, nessuno si salva se non lo vuole. E il volere non si identifica con
un vago desiderio. Corrisponde
piuttosto all’impegno di realizzare
sulla terra una vita la cui qualità è
ispirata alla Parola che non passa
e che di ogni realtà e di ogni agire
umano è il criterio essenziale: “Il
cielo e la terra passeranno, ma
le mie parole non passeranno”,
ci ricorda l’evangelista Marco.
Quella è la Parola che dice quanto
il vivere quotidiano è secondo verità o è travolto dalla menzogna.
La storia stessa è dunque sotto-
posta ad un giudizio, di conformità
o meno al progetto originario di
Dio rivelato dalla Parola che non
passa, che rimane sovrana e attraversa illesa nella sua autenticità i
secoli.
Questa Parola ci ammonisce che
c’è qualche cosa che si avvicina, di
fronte alla quale molti preferiscono
chiudere gli occhi. Mancando di
senso del reale. Illudendosi di poter fissare, e come inchiodare, il
tempo dentro il sistema del consumismo. Come se il tempo non dovesse mai più scorrere oltre.
Invece proprio il senso della
transitorietà del tempo ci rende più
sapienti. Ci fa attenti ai segni del
tempo. E ci predispone a salpare
per quella vita in pienezza per la
quale siamo venuti al mondo sulla
terra. Anche se “solo il Padre” ne
conosce i tempi esatti. Ancor più,
ci fidiamo di Lui. Quella che per
noi è ancora oscurità, per Lui è già
piena luce.
Una sola indicazione per le famiglie e per le comunità cristiane:
occorre educarci reciprocamente
al senso escatologico del vivere terreno, con lo sguardo del cuore rivolto alle realtà che non passeranno, lasciandoci giudicare, nelle
scelte e nelle azioni di tutti i giorni, dalla Parola che non passa.
+ Giuseppe Zenti
Altre cresime
Domenica 19 novembre ore 11 a San Pio X in Conegliano.
NOMINE
I
l vescovo Giuseppe ha disposto le seguenti nomine:
Don Mario D’Inca, già parroco di Rua di Feletto, è
destinato in aiuto pastorale nella parrocchia di Sant’Antonio di Tortal.
Don Ermanno Crestani, arciprete di Fregona, è
nominato anche parroco di Osigo.
Mons. Giovanni Longo, già parroco di Osigo, è nominato assistente spirituale delle case di riposo “Casa
Amica” in Fregona e “Cesana Malanotti” di Vittorio Veneto.
Martedì 22 novembre
è la Giornata “Pro Orantibus”
M
i capita di partecipare a vari incontri. Sia
in centro diocesi, sia nelle
varie foranie o unità pastorali. A volte sono chiamato
solo per ascoltare il cammino delle parrocchie, unità pastorali o foranie. Altre volte per offrire un contributo, attraverso una riflessione o un chiaro indirizzo pastorale. Sto constatando che il piano pastorale 2006/2007 ha fatto centro. Il tema dell’ascolto sta
incontrando il favore di persone, gruppi e comunità.
Tutti ammettono che è un
argomento importante, che
di ascolto c’è molto bisogno, che le comunità possono rinnovarsi e ritrovare
la propria identità più
profonda solo a partire da
una costante e accurata pratica dell’ascolto.
Ma dopo l’entusiasmo iniziale, molti avvertono che
la proposta è molto impegnativa. Non è poi così facile praticare l’ascolto ecclesiale! Esso richiede il coraggio di qualche cambiamento. Di lasciar perdere
alcune attività marginali per
concentrarsi su ciò che è
più essenziale.
I vicari foranei, martedì
scorso nel loro incontro
mensile col Vescovo, hanno
fatto queste osservazioni:
c’è bisogno di un grande allenamento sia per parlare
sia per ascoltare; sta diffondendosi la pratica dell’a-
13
M
Luoghi di ascolto
scolto della Parola di Dio attraverso la Lectio divina, i
centri di ascolto della Parola, mentre è molto più difficile praticare l’ascolto di
Dio che parla dentro la storia e la vita quotidiana; anche nei centri di ascolto della Caritas si è più facilmente portati a praticare l’assistenza alle persone che ad
ascoltarne in profondità i bisogni; con il mondo giovanile non risulta sempre facile la comunicazione; gli
stessi Consigli pastorali parrocchiali assolvono con fatica il compito di ascoltare i
bisogni pastorali del territorio e della comunità.
Di fronte a queste difficoltà
non c’è da intimorirsi. Era
prevedibile che la proposta
pastorale dell’ascolto fosse
impegnativa. Ed è bene constatarne la fatica. Vuol dire
che siamo sulla buona strada. Mentre camminiamo, si
stanno delineando con maggior chiarezza i luoghi appropriati per l’ascolto di
Dio. Ne elenco alcuni precisandone le caratteristiche.
I Centri di ascolto della Pa-
rola. Sono tutte le iniziative
che aiutano i battezzati a
mettere la propria vita sotto la luce della Parola di Dio.
Non si tratta di studiare la
bibbia (cosa pur buona e da
incoraggiare), ma di avvicinarsi alla Parola di Dio lasciando che essa interroghi
e illumini il nostro sentire e
agire quotidiano.
I Centri di ascolto della Caritas. Non sono centri di distribuzione di indumenti o
di cibo ai poveri. Sono, innanzitutto, luoghi e ambienti dove ci si dà il tempo
di ascoltare in profondità i
complessi bisogni delle
persone di oggi.
I confessionali o altri ambienti adeguati. Sono il luogo dove il ministro della riconciliazione ascolta l’esperienza della debolezza e
del peccato e si fa strumento della misericordia di Dio.
I Consigli pastorali parrocchiali. Sono occasione per il
discernimento comunitario
pastorale. I consiglieri insieme, ognuno secondo la
propria sensibilità, fede ed
esperienza, cercano di rispondere alle domande:
come vedo l’azione pastorale della mia parrocchia?
Quali situazioni umane non
vengono raggiunte dalla
proposta del vangelo?
Queste righe sono soltanto
alcuni spunti di riflessione.
Senza dubbio, fare pratica
di ascolto ecclesiale porterà
ciascuno a maturare l’atteggiamento di ascolto e a
viverlo con ogni persona incontrata nei vari ambienti
del nostro quotidiano: a imitazione del Figlio di Dio
fatto uomo, fatto ascolto di
ogni uomo.
Don Martino Zagonel
artedì 21 novembre, festa della Presentazione
di Maria Santissima al Tempio, la Chiesa celebra la giornata “Pro Orantibus”, nella quale si ricordano le monache di clausura che hanno consacrato la
loro vita al Signore nei vari monasteri presenti in ogni
parte del mondo. Nella nostra diocesi ricordiamo in
particolare le sorelle monache dei Santi Ger vasio e
Protasio a San Giacomo di Veglia. Insieme a papa Benedetto esprimiamo «gratitudine a quanti consacrano
la loro vita alla preghiera nella clausura, offrendo un’eloquente testimonianza del primato di Dio e del suo Regno». E siamo «loro vicini con il nostro sostegno spirituale e materiale».
FESTA DEL RINGRAZIAMENTO:
Domenica 19 a Motta di Livenza
D
omenica 19 novembre a Motta di Livenza si celebra la Giornata provinciale del Ringraziamento promossa dalla Federazione provinciale Coldiretti di
Treviso. Alle 11 il vescovo Giuseppe presiede la messa
nella Basilica dei Miracoli e alle 12 benedice i mezzi e
le attrezzature agricole.
GIORNATA DEL SEMINARIO:
Ordinazioni presbiterali e diaconale
D
omenica 26 novembre, Giornata del Seminario,
alle 16 in Cattedrale il Vescovo presiede la celebrazione in cui verranno ordinati diacono Luca Martorel e sacerdoti don Alberto Dalla Cort e don Mauro Gazzelli.
MOTTA: Il Vescovo incontra gli
amministratori del Mottense
G
iovedì 23 novembre, alle 20.30, il vescovo Giuseppe incontra gli amministratori pubblici del
Mottense in patronato a Motta. Tema del confronto: le
politiche a sostegno della famiglia.
UN NUOVO CONCORSO
Segnaliamo i
luoghi di valore
L
uoghi di valore cercansi. È l’appello lanciato da Fondazione Benetton, che ha presentato un originale concorso aperto a
tutti i cittadini di buona volontà che vogliano segnalare la bellezza e l’eccellenza di
luoghi a loro noti nella Marca trevigiana. Spazi pubblici
(parchi, giardini, piazze, cinte murarie, cimiteri, lungofiumi, lungostrade, svincoli
stradali, spazi di risulta, istituti scolastici, parrocchie, ospedali, caserme, carceri,
collegi, parcheggi, cave riusate) oppure privati (grandi
e piccoli giardini, cortili, terrazze, orti urbani e spazi agricoli e coltivati) saranno
dunque il tema sul quale concentrarsi per arrivare alla fine a realizzare un catalogo
dei luoghi più belli e più originali del Trevigiano, costruito dalla stessa popolazione. «All’interno di questa
nostra realtà, per quanto intrigata, vi è un catalogo di
luoghi di valore che la gente
conosce – ha commentato il
presidente di Fondazione,
Domenico Luciani –. C’è, infatti, uno stretto legame tra
l’assetto del luogo e le persone che vi abitano. Attraverso questo concorso cer-
ODERZO: “Il
grigio oltre le siepi”
L’
associazione
il
Cerchio Aperto
organizza per venerdì 24
novembre, alle 21, una
conferenza con Francesco
Vallerani e Mauro Varotto.
I due docenti universitari
hanno curato il libro “Il grigio oltre le siepi”, edito da
Nuova Dimensione di Portogruaro. Il libro descrive
la decadenza del paesaggio veneto raccontata dal
punto di vista economico,
culturale ed emozionale ed
esaminata anche attraverso testimonianze letterarie. L’appuntamento è a palazzo Foscolo di Oderzo.
L’ingresso è libero.
SACILE
Allo Zancanaro
sabato 18
arriva il Paolo
Fresu Quintet
D
Il presidente di giuria Lionello Puppi
cheremo così di contribuire
al compito che la Convenzione europea del paesaggio
affida a tutti i cittadini europei: salvaguardare e valorizzare tutti i luoghi al fine di
migliorare la qualità di vita
delle persone e delle comunità che abitano. È un modo
anche per diffondere cultura
e capire quali siano davvero
luoghi di valore». Le segnalazioni dovranno pervenire
entro il 18 aprile del 2007, su
apposito modulo scaricabile
dal sito www.fbsr.it. Giovedì
30 novembre alle 16.30, intanto, all’auditorium di palazzo Bomben a Treviso si
terrà un incontro pubblico
con il giornalista Paolo Rumiz di Repubblica, il presidente della giuria del concorso Lionello Puppi e il
coordinatore Domenico Luciani.
Paola Fantin
opo l’enfant prodige Francesco Cafiso e la star Dee Dee Bridgewater, alla rassegna sacilese “Il volo del jazz” arriva
il Paolo Fresu Quintet. Sabato 18, alle 21 al teatro Zancanaro, Paolo Fresu si esibirà con il suo quintetto collaudato fin dal 1984. Fresu,
giunto al successo internazionale e dopo aver inciso
260 dischi ed aver tenuto
circa tremila concerti, è rimasto comunque legato alle sue radici sassaresi, operando una ricerca delle sonorità etniche. Fresu, che si
dividerà fra tromba e flicorno, sarà quindi accompagnato da Tino Tracanna
(sax tenore e soprano), Roberto Cipelli (pianoforte),
Attilio Zanchi (contrabbasso) e Ettore Fioravanti (batteria). Ingresso: intero 18
euro, ridotto 15. Prevendite: Circuito Box Office
(www.boxofficeitalia.com,
[email protected]) e
Music Box in viale Lacchin
(telefono 0434-72693). Per
informazioni rivolgersi al
Circolo culturale Controtempo (www.controtempo.org, telefono 3474421717 oppure 3484466770).
PREMIO GAMBRINUS: Sabato la
cerimonia a San Polo di Piave
S
i tiene sabato 18 la
cerimonia di consegna del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”
per la letteratura di montagna, esplorazione, ecologia e artigianato di tradizione. Alle 17.30 al parco
Gambrinus di San Polo di
Piave sfilano i vincitori Laura e Giorgio Aliprandi (sezione montagna), Christopher Hale (esplorazione), Stefano Guerzoni e Davide Tagliapietra (ecologia), Alberto Caocci (artigianato di tradizione), Beatrice Carmellini (Premio Finestra sulle Venezie), don Nilo Faldon
(Premio speciale della giuria per il libro “La pieve rurale di San Pietro di Feletto nel contesto storico di Conegliano” edito da De Bastiani). Vengono inoltre assegnati il Premio “Honoris causa” al giornalista Piero Angela e il Premio “Veneto Banca - La voce dei lettori”.
PONTE DELLA PRIULA
Ha riscosso un buon successo di pubblico la mostra d’arte sacra del pittore Antonio Sanpaolo presso l’oratorio di Ponte della Priula
Una marea di
spettatori ha
assistito alla
rievocazione
dell’Antica Fiera
di Santa Lucia
A
urelio Ceccon,
presidente del
Comitato Antica
Fiera di Santa Lucia, contento come una Pasqua! E
ne ha ben donde, giacché
alla rievocazione storica
dell’antica fiera di domenica scorsa ha visto assieparsi a Santa Lucia di
Piave quasi 15 mila spettatori, fra cui, data anche
la bella giornata di sole,
molte famigliole con bimbi piccoli e piccolissimi. I
più grandicelli sono rimasti letteralmente rapiti dalla coetanea Agnese, 6 anni, la più piccola falconiera d’Italia, accompagnata
da papà Patrizio (Merelli)
e da mamma Sabina, applauditissimi falconieri di
Macerata.
I costumi della rievocazione erano quelli del
XIV secolo in feudo di
Schinella VI, conte di Collalto, ma, com’era consuetudine in quei tempi
lontani, anche con la presenza di compagnie d’arme, nella fattispecie l’“Equitum sodalitas sub signo draconis” (III Compagnia dell’esercito mercenario prussiano) fatta
rivivere da Mauro Guidolin ed Elìa Battaglia sotto
il nome di Cavalieri del
Drago di Castelfranco Veneto. Un gruppo (sono in
otto) che ha rappresentato il Medioevo europeo
negli Emirati Arabi e a
Taiwan.
Ma alla rievocazione
dell’antica fiera non solo
armati, falchi e quant’altro di spettacolare, giacché l’immensa folla qui
convenuta è giunta anche
per uno spuntino all’antica, comprandolo con le
monete di quel tempo, dopo il doveroso cambio ottenuto dai cassieri di Schinella VI. Messi quindi in
tasca i soldi di bronzo (1
per 50 centesimi), gli scudi d’argento (1 per 2,50
euro) e i ducati d’oro (1
per 5 euro), s’è poi cominciato a spendere in vino speziato e pane onto,
con un occhio alle più disparate mercanzie di quel
tempo che fu, e cioè dalle
granaglie alle bambole di
pezza, dalle erbe miracolose ai ricami.
Esauriti nella circostanza i vini di Schinella
VI e imbottigliati in occasione dell’antica fiera dagli odierni successori del
conte, ma sempre e comunque nelle antiche
cantine dei Collalto a Susegana. Il Nobilium (vinum rubrum Grantiae fratrum) è stato ceduto a un
ducato d’oro e 4 soldi di
bronzo, mentre il Pucìnum (vinum album Grantiae fratrum) a 6 soldi di
bronzo. Assediati dai più
curiosi, in gran parte
bambini, il battimoneta
(impersonato magistralmente da Mirco Agostinis, una vecchia conoscenza dell’antica fiera) e
il Notarius Comitati Sancti Salvatoris (Innocente
Soligon, che è poi anche
l’apprezzato e puntiglioso
storico del Comitato Antica Fiera) impegnato a
trascrivere su pergamena
gli arrivi in terra dei Collalto dei nobili venuti a “visitar la Antica Fiera franca”.
«Schinella VI, conte di
Treviso e di Collalto, aveva il privilegio imperiale
di nominare dei propri notai anche in virtù d’essere
un laureato in utroque jure» ha precisato Innocente Soligon. Aurelio Ceccon, a conclusione della
grande kermesse storica,
stanco ma soddisfatto, ha
ringraziato tutti i 180 soci
figuranti del Comitato An-
tica Fiera di Santa Lucia
nonché i gruppi che si sono prodigati senza risparmio per la felicissima riuscita di questa 9ª rievocazione, nelle ex filande,
preceduta la sera del 10
dal banchetto alla corte
del nostro Schinella. Un
menù sontuoso, secondo
il quale sono stati portati
in tavola l’Orzotto al pavone (splendidamente interpretato da Mirko De
Luca del “Canon d’Oro” di
Conegliano), il Tordo su
polenta di miglio, la Coscia d’anatra in onto, il
Maialino da latte con cotenna in letto di saor, un
formaggio casereccio con
marmellata di porri e con
da bere sidro di mele,
bianchetta e marzemina
grossa. La IX rievocazione dell’Antica Fiera è stata preceduta da serate
particolari con “lezioni”,
molto apprezzate dagli intervenuti, di canti gregoriani, voci e suoni, scienze, vini e vitigni medievali. Dagli amministratori
del Comune e dalle migliaia di visitatori anche
stranieri presenti sono
stati raccolti unanimi consensi nel giudicare l’Antica Fiera di Santa Lucia
Subsilva un evento culturale, dunque un’occasione da non perdere per riscoprire la nostra storia.
Mario Sanson
Domenica 19 novembre 2006
OPERA DI MONS. RINO BECHEVOLO
15
A ODERZO E BRUGNERA
policorale
Un libro su Gianni De Progetto
Lorenzo Perosi
Polo, partigiano e cattolico per
H
S
ono passati oltre 60
anni, ma la tragica vicenda dell’uccisione da parte dei nazifascisti di quattro
giovani partigiani – Gianni
De Polo e Claudio Dal Bo di
Vittorio Veneto e i due fratelli Agosti di Mareno – è
ancora viva, oltre che nei
familiari e negli amici rimasti anche nella memoria collettiva dei vittoriesi. Per
rinforzare questa memoria,
monsignor Rino Bechevolo
ha scritto un profilo di uno
dei quattro, Gianni De Polo.
Il libro contiene per metà la
biografia del giovane e per
metà testimonianze di coloro che lo hanno conosciuto
e soprattutto le lettere che
egli scrisse a genitori e parenti durante i pochi mesi
in cui ha prestato servizio
militare, chiamato, non ancora diciottenne, nel dicembre 1943 dal comando
militare della Repubblica
sociale italiana di Salò. Egli
si presentò alla chiamata,
sia pur con grande incertezza, ma ben presto maturò
la convinzione che non era
quello il suo posto e dai
pressi di Ravenna dove era
stato mandato fuggì e ritornò dopo un viaggio av-
VITTORIO
VENETO:
Kinoradar 2
S
erata d’eccezione
martedì 21 alla biblioteca civica di Vittorio Veneto.
Per “Kinoradar 2”, rassegna
di cinema d’animazione e astratto, l’associazione Radar
propone un incontro con gli
organizzatori e i filmati finalisti di “Abstracta. Mostra internazionale del cinema astratto di Roma”. Sarà proiettata una selezione dei migliori corti presentati in concorso e interpretati alla chitarra da Marco De Biasi.
CISON: Lo
swing gitano
anni ’30
È
dedicato allo swing
gitano anni Trenta
il prossimo appuntamento
della
rassegna
“Soul&Strings”, quinto Festival internazionale di chitarra acustica organizzato
dal Comune di Cison di
Valmarino. Sabato 18, alle
21 al teatro La Loggia di Cison, si esibisce lo Joscho
Stephan Trio. Biglietti: 15
euro. Le prevendite sono
disponibili in Comune (telefono 0438-85449).
venturoso a Vittorio. Qui si
associò, insieme all’amico
Claudio, ai partigiani della
Brigata Piave, che operava
nel territorio ad occidente
della città. La preoccupazione di De Polo era di mantenere coerenza
con la sua fede
religiosa nella
quale era stato
educato, per
questo scelse la
Brigata Piave
che lo associava
a compagni che
condividevano
oltre agli ideali di libertà politica anche gli ideali religiosi e morali. Monsignor
Bechevolo insiste giustamente nel delineare la fisionomia religiosa di Gianni,
formata dalla famiglia e dall’appartenenza al gruppo
dell’Azione cattolica del patronato della parrocchia della Cattedrale di Ceneda. Qui
egli trovò anche una sicura
guida nel giovane cappellano don Giacomo Capraro,
che gli fu accanto in tutte le
decisioni. Le lettere riportate nella seconda parte del
volume confermano queste
sue salde convinzioni e in-
DA PONTE:
Suona la Form
S
abato 18 ritorna la
musica al teatro Da
Ponte di Vittorio Veneto. Alle 20.45, infatti, è in programma il concerto della
Form, l’orchestra filarmonica marchigiana diretta da
Christopher Franklin con la
pianista Leonora Armellini
(Premio Venezia 2005). Saranno eseguiti brani dal repertorio di Bizet (Carmen,
preludi), Chopin (concerto
per pianoforte n. 2 in fa minore) e Beethoven (sinfonia
n. 5 op. 67).
MOSTRE
SAN VENDEMIANO Sabato 18, alle 18 in municipio, si
inaugura la mostra di Marta Polli “Le opere, i racconti”. Intervento critico di Amalia Forcina. Orario (fino al 3 dicembre):
sabato 17-19, domenica 16-19.
CONEGLIANO
Fino al 26 novembre
a Casa Cima è aperta la mostra “Omaggio a Vittorio Schweiger”. Orario: martedì-venerdì 15-18.30,sabato e festivi 10.30-12.30 e 15-18.30.
CORDIGNANO Chiude domenica 19 al centro polifunzionale la mostra dei partecipanti al 17º Premio nazionale “Artisti in vetrina”.
PIAVON Fino al 26 novembre a Ca’ Lozzio è aperta la mostra di Giampiero Bertolini. Orario: 10-12 e 15-24, chiuso lunedì e martedì e dal 6 al 17 novembre.
VENEZIA Chiude domenica 19 a palazzo Fortuny la mostra di Ida Barbarigo “I terrestri”. Orario: venerdì-domenica 1018.
VAZZOLA Chiude domenica 19 in municipio la mostra fotostorica “Siamo passati. Luoghi della memoria a Vazzola,Visnà
e Tezze”. Orario: venerdì-sabato 18-20, domenica 10-12 e 1518.
VENEZIA Chiude martedì 21 alla Casa di Carlo Goldoni la
mostra “Ibsen e Eleonora Duse”. Orario: 10-16, chiuso la domenica.
MOTTA DI LIVENZA Fino al 26 novembre al Centro arti visive “La Castella” è aperta la mostra “Alla Motta nel Cinquecento”. Orario: martedì-venerdì 15.30-19, sabato-domenica
10-12.30 e 15.30-19. Lunedì chiuso.
PORDENONE Fino al 3 dicembre al Palazzo della Provincia è aperta la mostra “La leggenda di Primo Carnera”. Orario: martedì-venerdì 15.30-19.30, sabato-domenica 10-19. Ingresso: 5 euro, ridotto 3, scolaresche 1.
MOGLIANO VENETO Fino al 10 dicembre al Brolo è
aperta la mostra di Pablo Picasso “Il tempo della pace”. Ora-
sieme l’esuberante giovinezza, con una forte passione per lo sport e per la
natura oltre che per lo studio. Durò poco la sua avventura partigiana, dal mese di luglio del
1944 fino a quell’alba tragica del
14 ottobre quando la stalla tra le
colline di Refrontolo, in cui aveva passato la
notte con i compagni, fu circondata da circa 300
miliziani fascisti
appoggiati dai tedeschi. Resistettero finché poterono al
fuoco dei fascisti e alla fine
furono abbattuti. Toccanti
sono le testimonianze di
don Giacomo, che andò a
prelevare i corpi di nascosto per seppellirli in cimitero di Ceneda, contro l’ordine del comandante fascista
di abbandonarli nei campi.
Il giorno prima, il vescovo
Zaffonato, non si sa come, era riuscito ad andare a trovarli e aveva pregato con loro. Una vita così bella ed esemplare meritava di essere ricordata anche con uno
scritto. (GpM)
a preso il via nelle
parrocchie della
diocesi un’importante iniziativa musicale e culturale
che vede insieme cinque
corali, quattro solisti e i musicisti del conservatorio
“Tomadini” di Udine. Sotto
la direzione e il progetto di
Giuliano Goruppi, il progetto policorale “Perosi e
Respighi”, in onore del compositore Lorenzo Perosi
scomparso cinquant’anni fa,
propone un repertorio di
musica sacra per coro misto e organo, nella Missa
“Benedicamus Domino”
dello stesso Perosi e Lauda
per la natività del Signore di
Ottorino Respighi, su testo
attribuito a Jacopone da Todi per coro, soli, sei strumenti pastorali e pianoforte. Il progetto si ispira al movimento del “Cecilianesimo”, che nel XIX secolo si
diffuse in Italia con la volontà di recuperare la dignità e il senso autentico
della musica liturgica, in
contrasto con la crescente
diffusione di costumi tipicamente teatrali nella liturgia.
Lorenzo Perosi (18721956) fece propri questi ideali e divenne l’esponente
principale del movimento
ceciliano fino a raggiungere
una grande notorietà soprattutto grazie al ciclo degli Oratori dedicati alla vita
di Cristo. La Missa “Benedicamus domino”, scritta
nel 1899, trae spunto dalla liturgia gregoriana: la messa
assume un carattere di solenne festosità, grazie alla inesauribile vena melodica
del compositore. Le corali
coinvolte sono quattro: corale di Buttrio, corale “Legris Cantoris”, Voci Bianche
del Contrà, Ensemble vocale “In Contrappunto”, Voci Maschili del Contrà, dirette dai maestri preparatori Roberto Briotto, Daniela
Nicodemo, Massimo De Vitor, Venanzio Baita. Il conservatorio “Tomadini” di Udine partecipa con quattro
musicisti all’oboe, flauto,
corno inglese e fagotto; organo e pianoforte completano l’organico, insieme alle quattro voci soliste. Un
progetto importante che si
realizza grazie alla disponibilità delle parrocchie, dei
musicisti, delle istituzioni. I
prossimi concerti in territorio diocesano si tengono
domenica 19 novembre alle
15.30 al Duomo di Oderzo
e domenica 17 dicembre alle 17.30 nella chiesa di San
Giacomo a Brugnera.
Marta Raminelli
PABLO PICASSO È SBARCATO A VENEZIA
A
palazzo Grassi, a
Venezia, una mostra sontuosa di più di 200
opere (pitture, sculture, disegni, incisioni, fotografie,
oggetti in ceramica) racconta “Il periodo di Antibes” di Pablo Picasso,
quando dal 1945 al ’48 il poliedrico talento picassiano
toccò i territori della Costa Azzurra, sperimentando composizioni ispirate
alla mitologia classico-latina e, soprattutto, cimentandosi nella tecnica della
ceramica. La “Gioia di vivere - joie de vivre”, opera emblematica del ’46 nonché titolo della rassegna, eseguita su una tavola di fibrocemento di grandi dimensioni, è l’opera-chiave e totemica di tutta l’esposizione
veneziana, secondo l’allestimento voluto e curato nei
minimi dettagli da Jean
Louis Andral. Ritrovando su
carta le suggestioni grafiche e fotografiche del Mediterraneo, ivi e artigianali,
la mostra ricostruisce una
rio:tutti i giorni 1019, chiuso il lunedì.
Ingresso: 5 euro, ridotto 3.
stagione creativa densa di
freschezza e di vivacità per
il genio spagnolo, dopo gli
intimismi crepuscolari del
“periodo blu” e le figurazioni melanconiche del
“periodo rosa”. “Picasso, la
joie de vivre, 1945-1948”,
palazzo Grassi, Venezia, fino all’11 marzo 2007; orari: tutti i giorni 10-19;
informazioni telefono 0415231680; ingresso: 10 euro; sito web www.palazzograssi.it.
Elena Pilato
mostra “Venezia ’900. Da Boccioni a Vedova”. Orari: martedì,
mercoledì, giovedì e domenica 9-20, venerdì-sabato 9-21. Biglietti da 9 a 6 euro.
MUSICA E DANZA
CONEGLIANO Fino al 10 dicembre a palazzo Sarcinelli è
aperta la mostra “Renato Varese. Maestro veneto delle apparizioni, delle allegorie e racconti”. Orario: martedì-venerdì 16-19,
sabato-domenica 10-12 e 16-19.
VICENZA Fino al 10 dicembre al Museo Palladio in palazzo Barbaran da Porto è aperta la mostra “Benché non sia
professione”, su Michelangelo e il disegno di architettura. Orario: martedì-domenica 10-18. Ingresso: intero 5 euro, ridotto
3, gruppi e scuole 2.
VITTORIO VENETO Fino al 14 gennaio è aperta presso il Museo del Cenedese, la Galleria civica d’arte, la Fondazione Minucci-De Carlo, il Museo diocesano d’arte sacra, la chiesa di Santa Maria Nova e l’oratorio di San Rocco “GraviLievi”,
la mostra della scultura di piccolo formato.
TREVISO Fino all’8 aprile a Casa dei Carraresi è aperta la
CONEGLIANO Sabato 18, alle 17.30 nella sala espositiva
L’Officina dell’arte, concerto blues con “I Lunatici”.
CONEGLIANO Domenica 19, alle 11 al ridotto del teatro
Accademia,nuovo appuntamento con i “Concerti aperitivo 2006”
dedicati a Wolfgang Amadeus Mozart. Ingresso: intero 7 euro,
ridotto 5. A cura dell’Istituto musicale “A. Benvenuti”.
ALTRI APPUNTAMENTI
TREVISO Da venerdì 17 a domenica 19 a palazzo Bomben arriva il “Resfest”, festival internazionale itinerante dedicato all’avanguardia visiva.
VITTORIO VENETO Venerdì 17, alle 18.30 alla biblioteca civica, Mario Ulliana presenterà gli atti del convegno “Ceneda e Serravalle in età veneziana (1337-1797)”.
e
L’AZiON
Curiosando
IL FOTOGRAFO DI SUSEGANA SI È RITAGLIATO
UN CRESCENTE CONSENSO CON I SUOI “CLIC” ARTISTICI
Lo scatto di Ivano Zanchetta
N
el variegato e
mutevole mondo
della fotografia
spunta di rado un talento locale capace di raccontare
qualcosa di significativo con
originalità di sguardo e padronanza esecutiva. È il caso del suseganese Ivano Zanchetta, 46 anni e una passione sconfinata per il grandangolo, siglata da quasi
vent’anni di reportages, concorsi, esposizioni, con esiti
lusinghieri di riconoscimenti e pubblico. Una passione
che gravita intorno a molteplici soggetti tematici, consolidandosi negli ultimi anni
su una predilezione spiccata
per la fotografia d’ambiente
e il vigore espressivo del
bianco e nero. «Mio padre e
mia madre, da buoni veneti
con i piedi per terra, mi hanno responsabilizzato all’indipendenza economica prima
di tutto- racconta Zanchetta. Ma non si sono mai permessi di ostacolare il mio spirito d’artista, la propensione
verso la fotografia e verso la
musica, il pianoforte specialmente». Una sensibilità
per l’arte fotografica che Ivano scopre e comincia a coltivare dal lontano 1987, cogliendo a colori le sfumature delle colline trevigiane e
cimentandosi con i ritratti
delle persone care e conosciute. Legato ad una visione
classica della fotografia, prettamente analogica, che convive a fatica con le ibride manipolazioni del digitale, Zanchetta deve la sua consacrazione a livello nazionale ad
un genere di reportage ambientale, ricco di suggestioni e di evocazioni liriche, abbracciato a partire dal 2003.
«La selezione di foto di paesaggi industriali note come
le “Cattedrali del lavoro”precisa l’autore- che mi ha
permesso di conseguire il
primo premio nella finale di
“Portfolio in Villa 2005” a
Prato, nasce dall’esigenza di
ritrarre un luogo-simbolo come Porto Marghera nella
sua intima unicità, nel suo fascino particolare, che va ol-
I consigli del medico
A sinistra Ivano Zanchetta, a destra la foto premiata a “Portfolio in Villa 2005” a Prato
tre qualsiasi intento d’inchiesta documentaristica o
di denuncia critica». L’essenza di questo reportagechiave nella carriera artistica di Zanchetta, sta tutto nel
suo stile sobrio ed incisivo,
capace di cogliere l’armonia
di un luogo, sia esso anche
in stato di avanzato degrado,
con l’essenzialità e la perfezione geometrica del bianco
e nero. «Ho adottato nel mio
modo recente di far fotografia- sottolinea Zanchetta- la
celebre frase del regista e an-
L’atlante dei sapori
a cura della dottoressa Caterina Bisol
CON IL “LINGUA DI FUOCO”
È UNA MALATTIA SOCIALE
Sono tre milioni
gli affetti d’ asma
C
on il termine asma si intende un
insieme di sintomi e non
una malattia propriamente detta. L’elemento fondamentale è la mancanza
di respiro per la difficoltà
del passaggio dell’aria attraverso i bronchi, soprattutto nell’espirazione
cioè nella fuoriuscita. Altri sintomi sono la tosse
secca ed il respiro sibilante. Chiunque si può
ammalare d’asma ed in
qualsiasi momento della
vita. Ne soffre il 5% circa
della popolazione dei paesi industrializzati; in Italia sono tre milioni i casi
conclamati tra cui molti
tra i bambini e gli adolescenti. È da considerare
come una malattia socia-
le per gli alti costi derivanti
dalle assenze dal lavoro o
dalla scuola con gravi limitazioni, per chi ne è affetto,
a svolgere le normali attività.
La causa più importante è
l’allergia ad agenti esterni
come l’acaro della polvere,
le muffe, i pollini. A tale reazione dell’organismo si possono far ricondurre circa il
50% dei casi. Altri fattori non
trascurabili sono l’inquinamento ed i conservanti alimentari; ma sicuramente
molti altri agenti, per il momento sconosciuti, devono
essere individuati per comprendere appieno il fenomeno dell’asma. Di certo si
sa che alla base dei disturbi
vi è un’infiammazione cronica dei bronchi che viene
combattuta con potenti an-
tiinfiammatori come i cortisonici. Tali farmaci, seppur indispensabili nella
crisi acuta, assieme ai
broncodilatatori risolvono i sintomi ma non rimuovono la causa. Nel caso dei bambini molto
spesso l’asma scompare
spontaneamente verso l’adolescenza. A volte si ripresenta in età adulta ed
in tal caso bisogna convivere con i farmaci citati
prima. Alcuni sostengono
che nelle forme di asma
cronica ci possa essere
un’infezione batterica
subclinica persistente, dovuta perlopiù al mycoplasma od alla chlamidia. Ricercatori americani, infatti, hanno rilevato dei
miglioramenti in alcune
affezione d’asma trattate
con terapia antibiotica per
almeno sei settimane. Ma
la strada è ancora lunga e
molte ricerche dovranno
ancora essere effettuate
prima della individuazione completa delle cause e
dei relativi rimedi.
Il minestrone
di fagioli borlotti
I
l Gruppo Intrecci del
Quartier del Piave alla (ri)scoperta degli antichi
“mangiari” dell’Alto Trevigiano. Esplorato in particolare il fagiolo borlotto “lingua di fuoco”, un tempo diffuso lungo i filari di vite e
granoturco, ma oggi per lo
più confinato negli orti di
casa. «Qui da noi, dal lunedì
al venerdì il minestrone di
fagioli c’era ogni santa sera, e questo fino ai primi anni Settanta - ricorda Enrico
Donadel di Soligo (nella foto)-. E di fagioli, ogni nostra
famiglia ne faceva almeno
un paio di quintali l’anno, e
quand’era la stagione, in
special modo da novembre
a marzo inoltrato, la “solita
minestra” aveva l’alternativa più golosa dei “radici e
fasoi” conditi con il lardo».
Ora quel minestrone di fagioli amato-odiato è piatto
delle occasioni speciali dei
Filò di Perlage, come lo
scorso 6 novembre alla Festa del Novello dai Nardi di
Soligo. Il minestrone di fagioli nella tradizione del
Quartier del Piave ha, come già sappiamo, l’elemento principe nel borlotto “lingua di fuoco”, che, prima
d’essere messo in pentola,
va però lasciato “a mollo”
per almeno mezza giornata
ompaiono in diocesi nella prima metà degli
anni Cinquanta del XX secolo e si diffondono in 15 comunità religiose, tra la Pedemontana vittoriese e il Coneglianese. Attualmente le due sole
famiglie, riunite in una comunità unica, ancora vive
e presenti appartengono alle parrocchie di Zoppè e
Godega di Sant’Urbano. Sono le Figlie di Maria Vergine Immacolata di Savona, che discendono da una
congregazione fondata nel 1854 ad Albissola Mare
in Liguria da don Francesco Piccone e madre Teresa Vallerga (Ser vi di Dio in odore di prossima canonizzazione). La fedeltà alla missione sociale ed educativa, che parte dal basso, dai vissuti quotidiani
della gente, dalla lettura dei bisogni di bimbi, immigrati stranieri, anziani e famiglie in difficoltà, ha
condotto le Figlie di Maria Vergine a condividere i
cammini pastorali proposti dalla parrocchia di
Zoppè, guidata da don Francesco Gardenal, e dalla
diocesi. La collaborazione offerta è orientata so-
prattutto alla realtà della formazione e della catechesi dell’età evolutiva e alla condivisione di esperienze
di animazione giovanile, nei settori dell’educazione
cristiana e del volontariato. Stretto è il legame che intercorre con le comunità missionarie estere, presenti in Costa d’Avorio, nelle Filippine e in Indonesia. A
Zoppè la congregazione s’insedia nel 1951 con l’apertura della Casa delle consorelle e della scuola materna, dedicata a don Albino Toccane, benefattore e
Le cinque suore di Maria Vergine Immacolata di Savona presenti in diocesi
in acqua fredda e con l’aggiunta di 1 cucchiaio di bicarbonato. Di fagioli per una famiglia di 4-6 persone
ne bastano mezzo chilo di
secchi, a cui, per far buono
il nostro minestrone, si
sommano 2 cipolle rosse, 1
carota, 1 costa di sedano, un
ciuffo di rosmarino, alcune
foglioline di salvia, 1 foglia
d’alloro, olio d’oliva extravergine, sale, pepe e una “idea” di peperoncino piccante. Si comincia con il tritare cipolle, carote e sedano che vanno soffritti in olio d’oliva in una pignatta di
terra cotta, aggiungendovi
poi mezzo litro d’acqua calda e i fagioli già ammollati.
Si lascia sobbollire a fiamma bassa per 5-6 ore, aggiustando di sale e soprattutto badando che i fagioli
restino sempre coperti d’acqua. All’ultima ora, si uniscono la foglia d’alloro, il rosmarino e la salvia tritati, il
pepe e il peperoncino. Una
volta addensato, il minestrone va condito a crudo
con l’olio d’oliva e si serve
con crostini di pane e (a piacere) anche con il grana
grattugiato. (MS)
parroco per 27 anni della
locale frazione, frequentata oggi da ben 85 piccoli
allievi. Fin dai primi passi
della superiora di allora, madre Maria Carla Antoniazzi, appare chiaro e saldo l’impegno perseguito
dalle Figlie nella comunità di Zoppè: un continuare
a credere ed a scommettere sull’educazione cristiana come possibile cammino per rendere più vero e più umano il vivere insieme. «Con umiltà, con
entusiasmo ed unità d’intenti- spiega suor Maria
Faustina Saccon, da tre anni alla guida della famiglia di Zoppè e della vicina Godega- cerchiamo di
rendere sempre più vivo il carisma che i nostri fondatori hanno accolto e concretizzato nella loro coraggiosa ed esemplare esperienza apostolica».
Grande dinamismo e solido sostegno reciproco caratterizzano l’operato delle altre consorelle della famiglia di Zoppè: suor Maria Pia che si dedica ai bimbi della scuola materna e suor Maria Santina, molto attiva nella cura degli anziani e nella pastorale famigliare. Completano la famiglia diocesana delle
Figlie savonesi suor Maria Bruna e suor Amalia, attive in quel di Godega. (EP)
ZOPPE’ E GODEGA: è sensibile l’operato delle Figlie di Maria
Vergine Immacolata di Savona giunte in diocesi nel 1854
C
che esperto fotografo Wim
Wenders secondo cui la vita
è a colori, ma la realtà è sempre rigorosamente in bianco
e nero». Socio dal 2002 della
Fiaf (Federazione italiana associazioni fotografiche), dal
2004 Zanchetta s’interessa di
reportages sulle grandi stelle del jazz europeo. Attualmente alcuni suoi scatti si
possono ammirare in mostra
a Roma, a Palazzo Isa, nell’esposizione “Fotoleggendo”.
Elena Pilato
e
L’AZiON
MUSICA: Cupido Motel,
gli Afterhours di Pieve di Soligo
C
tolo del minialbum ma anche
titolo di una delle quattro
canzoni che lo compongono
(cui si aggiungono introduzione e conclusione musicali). In essa “ti penso così forte che mi sanguina la mente”
e l’obbiettivo è “come fare da
sé, come sopravvivere, riuscendo a risparmiare quel
briciolo di amore che mi
dai”. Un male di amare che
chi ha scritto i testi palesemente ha incontrato, ma che
non diventa né lirico vittimismo né rabbia ed insulti né
ghiaccio e distacco: piuttosto, si affonda continuando
a lottare.
CUPIDO MOTEL “Come
fare da sé” (2005), www.cupidomotel.it.
Tommaso Bisagno
inema &
Cineforum
ODERZO Venerdì 17,alle 21,il circolo Pietro Dal Monaco proietta nella sala del Turroni il film di Carlos
Sorin “Bombon el perro”.
PIEVE DI SOLIGO Venerdì 17
e domenica 19 alle 21 il cinema Careni proietta nell’ambito della rassegna “Altrocinema”il film di David Cronenberg “A history of violence”. Sabato 18 alle 17, 19 e 21 e domenica 19 alle 15, 17 e 19 è la volta
del film di animazione “La gang del
bosco” per la regia di Tom Jhonson.
Ingresso 5 euro, ridotto 4.
SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA Mercoledì 22, alle 20.30, il Cineforum Quartier del Piave proietta
nella sala polifunzionale comunale il
film di Lajos Koltai “Senza destino”.
Ingresso 5,50 euro.
“Mammaaa!” la Tv
S
i intitola semplicemente “Mammaaa!” il programma di Telechiara dedicato ai genitori e ai loro
bambini con consigli pratici sul come affrontare i
problemi e le incombenze quotidiane della giovane famiglia. Il programma, condotto dalla giornalista Micaela Faggiani
lemo”,pièce di Gino Rocca,allestita dalla compagnia La Goldoniana di San Stino di Livenza.
CONEGLIANO Sabato 18, alle 21,
la rassegna teatrale “Tremilioni a teatro” presenta all’auditorium Dina Orsi
lo spettacolo “La distruzione di Kreshev”,
interpretato dalla compagnia teatrale
Questa nave. Ingresso 8 euro, ridotto 5
fino ai 12 anni.
BIADENE DI MONTEBELLUNA Sabato 18,alle 21,il vittoriese Collettivo di ricerca teatrale interpreta
“Don Galera” a villa Pisani.
BARBISANO Domenica 19, alle
15.30, le ex scuole elementari di fronte al bar Alpino ospitano la pièce teatrale “Angiolina e Angiolino” interpretata dalla compagnia Collettivo di ricerca teatrale.
SACILE Venerdì 17 alle 21 “Scenario 2006”, IX rassegna di teatro amatoriale, propone al teatro Ruffo lo
spettacolo “Se no i xe mati, no li vo-
CONEGLIANO Domenica 19, alle
16, la compagnia Teatro Glug allestisce
all’auditorium Dina Orsi lo spettacolo
“La grande sfida tra il riccio e la lepre” nell’ambito della rassegna “Il teatro che non c’è”. Ingresso 5 euro, gratuito per un genitore accompagnatore.
NOTTE
RADIO
RAGAZZI
TREVISO Venerdì 17 alle 20.45 e
domenica 19 alle 16 al Teatro comunale va in scena la “Carmen”, opera di Georges Bizet, maestro concertatore e direttore Christopher
Franklin, regia di Wolfram Kremer e
scene di Nadja Sjleva.
TREVISO Domenica 19, alle 16, Pupi e Fresedde allestiscono al teatro
Sant’Anna lo spettacolo “Alì Babà e i
quaranta pedoni” nell’ambito della rassegna “Una fetta di teatro”. Ingresso 5
euro, abbonamento per 10 entrate 40.
TELEFILM
Teatro
SACILE Sabato 18, alle 16, le compagnie Teatro dei Pazzi e Compagnie
delle Bimbe allestiscono lo spettacolo
“L’amore delle tre banane”, per la regia di Giovanni Giusto, nell’ambito della rassegna “Scenario Junior”, proposte
di spettacolo per ragazzi.
sta della Pediatria di Padova. I temi trattati sono:
come e con quali alimenti svezzare i bambini, cosa far bere ai bambini, come insegnare a mangiare
bene e sano, quali stratagemmi usare per rendere
più appetitoso un piatto oltre alle rubriche pratiche
dei consigli del pediatra
su come preparare il biberon con il latte in polvere, le lezioni di psicomotricità, la grafologia per
le mamme e la clownterapia di Dottor Clown Padova. Giovedì 23, alle 21,
il tema centrale della nuova puntata sarà l’affido. In
studio saranno presenti
l’assessore alle Politiche
sociali del Comune di Padova Claudio Sinigaglia
con l’assistente sociale
SCELTI PER VOI da GdR
Teatro per ragazzi
VITTORIO VENETO Mercoledì
22 e giovedì 23 la rassegna “Svisti
di stagione” propone al cinema Verdi il film di Kevin Smith “Clerks 2”,
interpretato da Jeff Anderson, Brian
O’Halloran, Rosario Dawson, Trevor
Fehrman e Jason Mewes. Ingresso 4
euro.
(nella foto) con il pediatra
Carlo Moretti quale ospite fisso della trasmissione, va in onda il giovedì alle 21 e la domenica in replica alle 18.30. Domenica 19 novembre è possibile rivedere la puntata dedicata allo svezzamento
del bambino, durante la
quale è intervenuta anche
Margherita Setari, dieti-
T eatro
CULTURA
inque orizzontale:
gruppo rock italiano
fortemente connotato dalla
propria voce solista, canta un
amore sporco sudato e sanguinolento e vuoto con versi
raffinati e spesso non immediati. Risposta: Afterhours?
No, Cupido Motel. Ma Fabio, il cantante del gruppo
nato nel 2004 e che ha radici a Pieve di Soligo e dintorni, è il primo a riconoscere di
avere una “smisurata devozione” per Manuel Agnelli e
soci. Chissà se la immetterà
anche nell’album a cui stanno lavorando in studio, e che
si prevede pronto per i primi
mesi del 2007. Nel frattempo
i Cupido promuovono – che
spesso significa regalano – il
loro “Come fare da sé”. Ti-
FILM
C
TUTTI I GIOVEDÌ SERA E, IN REPLICA LA
DOMENICA,TELECHIARA SI DEDICA AI BIMBI
R
itorna Gaia - Il pianeta che vive che si occupa di Venezia (Raitre, sabato, 21.30). La grande storia inaugura la serie sui pontefici del XX secolo con un documentario su Giovanni
Paolo II (Raitre, mercoledì, 21). Milena
Gabanelli chiude la serie di Report con
N
ella serata per famiglie, sabato
si confrontano il cartone Toy
Story di John Lassater (Raidue, 21) e
il supereroe Hulk di Ang Lee (Italia 1,
20.25). Domenica pomeriggio con classici western su La 7: Ombre rosse di
Ford (14), Il cavaliere della valle so-
TV
un’inchiesta sulle consulenze degli enti
pubblici (Raitre, domenica, 21.30). Lo
“Speciale guerra fredda” di Correva
l’anno è dedicato a John Fitzgerald Kennedy (Raitre, giovedì, 23.35). In Stargate (La 7, giovedì, 21.30) Valerio Massimo Manfredi parla di Gerusalemme.
litaria di Stevens (15.55) e Vera Cruz
di Aldrich (18.10). Debutta Peter Pan
con attori veri (Italia 1, lunedì, 21.05),
ci sono la commedia Una settimana
da Dio con Jim Carrey (Canale 5, mercoledì, 21) e il thriller La promessa di
Sean Penn (Retequattro, giovedì, 21).
S
0.55) da Joseph Conrad con Grassilli e
Amato. Tra i film: Confessioni di una
mente pericolosa, debutto alla regia di
George Clooney (Raiuno, sabato, 1.20)
e il film d’azione Kill Bill - Vol.1 di
Quentin Tarantino con Uma Thurman
(Retequattro, domenica, 23.45).
L
classiche e moderne e concerti dai principali teatri italiani. Il martedì alle 22 c’è
Dialoghi possibili, originali radiofonici
di scrittori italiani: due personaggi si confrontano sulle loro visioni del mondo. Venerdì alle 22 La stanza della musica
presenta gli interpreti di oggi.
A
Trebisonda di Danilo Bertazzi offre servizi ai più giovani, poi ci sono cartoni, il
GT, i telefilm di Saddle Club e La Melevisione (dalle 15.10 alle 17). Sabato
mattina invece c’è Arthea il primo programma di arte pensato per i bambini
(8.55) seguito da Screensaver.
A
Continuano le indagini della polizia militare in N.C.I.S. (Raidue, domenica e
lunedì, 21). Dalle 17 stagioni di Law &
Order, la serie più longeva della tivù americana, attingono invece Raidue (da
lunedì a venerdì, 18.50) e La 7 (sabato,
21.10) per la gioia degli estimatori.
abato notte va in onda la seconda parte di Shakespeare in
Jazz, lo spettacolo di Giorgio Albertazzi (Raidue, 1.20). “Fuori orario” di Raitre trasmette la prima puntata dello sceneggiato di Vittorio Cottafavi del 1979,
Con gli occhi dell’Occidente (lunedì,
a serata di Radiotre offre i programmi culturali che rimpiangono i nostalgici della tivù di una volta
quando chiedono che la Rai faccia servizio pubblico: arte, teatro, musica, letteratura, approfondimento. Il cartellone
(ogni sera alle 20.30) trasmette opere
nche lo Zecchino d’oro è arrivato alla 49ª edizione: quattordici canzoni in gara, metà italiane, metà
straniere; la conduttrice è Veronica
Maya, affiancata da attrici e da Cino Tortorella (Raiuno, da martedì a sabato, 17).
Dal lunedì al venerdì su Raitre l’agenzia
rriva la quinta serie di Smallville con una serie di novità, apparizioni di altri personaggi della D.C. Comic, nuovi cattivi e avvenimenti che influenzeranno la storia (Italia 1, giovedì,
21.05). Si conclude la serie del popolare
Dr House (Italia 1, mercoledì, 21.05).
Maria Cristina Trolese e
una coppia di genitori affidatari. Completeranno il
quadro delle informazioni sull’affido temporaneo
le interviste raccolte per
la strada. Lo speciale sarà
dedicato allo “Spazio incontro”, ser vizio di consulenza per genitori avviato dall’Ulss di Belluno,
mentre la rubrica di pediatria insegnerà come fare le spugnature ai bimbi
con la febbre alta.
Da segnalare anche
“Prontotelechiara - Tgn
Salute” in onda il martedì
alle 20.55 e il sabato alle
9.10. La replica di sabato
18 verterà sul cancro al
polmone (in studio Vittore Pagan, direttore del reparto di chirurgia toracica dell’ospedale di Mestre) e sulla riabilitazione
del pavimento pelvico.
Giacinto Bevilacqua
ANNOZERO
Niente censure
alla satira ma è
bene porre i limiti
del buon gusto
N
on ho visto l’ultima
puntata di “Annozero” di Michele Santoro, ne
ho solo sentito e letto gli echi sulla stampa: tutti o quasi a commento di come ha
parlato di Padova, solo qualche voce isolata si è levata a
criticare la vignetta di Vauro sullo spritz. Non lo dico
per chiedere censure e sono ben contento che in Italia si possano fare battute
sulla religione e sul papa
senza incorrere in minacce
di morte. La libertà di pensiero e di espressione sono
conquiste della nostra civiltà
alle quali non dobbiamo rinunciare, e poi la satira “politicamente corretta” non è
satira. Niente censure quindi, ma continuo a credere
che gli autori e attori in televisione nelle ore di maggior ascolto dovrebbero
chiedersi se esistono dei limiti che è bene non superare, limiti dettati dal buon gusto e dal senso di opportunità. Luciana Littizzetto, per
esempio, era in gran forma,
divertente e irriverente anche qualche
anno fa alla radio quando
non faceva
continue allusioni al sesso
e alle funzioni
corporali.
e
L’AZiON
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L’Azione
Domenica 19 novembre 2006
23
DOMENICA 12 A CONEGLIANO LA FESTA CON PROMOTORI,
COLLABORATORI, REDAZIONE, STAFF, DIRETTORE... E IL VESCOVO
IN CAMPO PROGETTI E IMPEGNO PER IL “NOSTRO GIORNALE”
La famiglia de L’Azione
Q
uesto giornale
ha tanti amici.
Ne abbiamo
avuta ulteriore conferma
domenica 12 in occasione
della prima “Festa de L’Azione” organizzata a Conegliano presso la sempre
ospitale (grazie!) parrocchia dell’Immacolata di
Lourdes.
Eravamo infatti oltre
centoventi persone tra
promotori, collaboratori,
redazione, direttore e staff
del giornale. Tutti con a
cuore L’Azione: non tanto
per il giornale in sé, ma come strumento al servizio
della nostra Chiesa.
Tantissimi, in particolare, i promotori: “ne avessimo noi così tanti!”, ha
commentato un amico che
lavora per un altro settimanale diocesano. Una
schiera di volontari che si
prende cura della raccolta
di abbonamenti e della diffusione del giornale in tante delle parrocchie della
diocesi. I promotori a Conegliano hanno ricevuto
da Laura Ceccarini Manuela De Nadai ed Elena
Botta de L’Azione la borsa
con tutto il necessario per
la campagna abbonamenti 2007, oltre ad un ombrello in omaggio per ringraziarli – ma certo un do-
Promotori, redattori, collaboratori e direttore de L’Azione
no è ancora poco – del loro impegno. Abbiamo cercato di far giungere il materiale anche alle parrocchie il cui promotore non
ha potuto partecipare alla
festa: se a qualcuno manca, o se qualcuno vuole cominciare ad impegnarsi
come promotore proprio
ora, è sufficiente telefonare al giornale allo 0438940249.
Ma prima della distribuzione del kit-abbonamenti la festa aveva vissuto altre tappe importanti.
Anzitutto la messa, celebrata dal direttore don
Giampiero Moret. Poi l’incontro di tutti nella sala
Venturin del patronato
parrocchiale. «Il Vescovo
– dice il direttore – aveva
promesso che avrebbe
cercato di venire. Ma ormai (un’occhiata all’orologio) è troppo tardi, non fa
più in tempo».
Tempo pochi minuti ed
eccolo alla festa, il vescovo Giuseppe. Con il consueto entusiasmo ci ha salutato – «state partecipando ad una giornata rigenerante!» – ed ha elogiato
il giornale. «Meritate un
dieci meno», ha detto. Il
meno è perché, da lettore
attento, vorrebbe un’impostazione diversa per la
copertina.
C’è stato poi spazio anche per l’incontro della
redazione con i 18 collaboratori presenti e la redazione, per confrontarci
come vorremmo L’Azione:
Il vescovo Giuseppe alla riunione de L’Azione
un giornale attento ai problemi quotidiani della gente, alla generosità del volontariato, ai piccoli-grandi avvenimenti dei paesi e,
soprattutto, delle parrocchie. Tutti assieme abbiamo applaudito i vincitori della prima edizione
degli Oscar de L’Azione –
li vedete qui sotto –, ma
anche, come ha evidenziato dal palco il direttore,
tutti i collaboratori, per il
loro indispensabile servizio.
E infine, un delizioso
pranzo preparato dai cuochi del circolo Enars della parrocchia di Lourdes,
su tavole impreziosite dalle piantine gentilmente donate dalla floricoltura Fratelli Bet di Vittorio Veneto.
MIGLIOR FOTO / SANSON
AMICO DE L’AZIONE/ DAL MAS
Premio assegnato a MARIO SANSON:“La fotografia si presenta con una buona inquadratura dove le persone,
partendo dalla mamma e il bambino in primo piano, si dispongono lungo una linea agile e vivace che rende in
maniera efficace la profondità del campo fotografico e il clima gioioso e familiare della vendemmia”
Premio assegnato a FRANCESCO DAL MAS: “È il più ‘longevo’ collaboratore de L’Azione. Ha iniziato a
collaborare negli anni Settanta, ed è stato tra i protagonisti del confronto, talora anche aspro, sui temi del lavoro
e dell’estensione dei diritti civili. Infaticabile cronista, eccezionale collettore di notizie e di relazioni 24 ore su
24. Collaboratore di diversi giornali locali e nazionali, continua a fornire a L’Azione pezzi originali che aiutano
il lettore a capire come sta evolvendo la nostra società”.
MIGLIOR ARTICOLO / NICASTRO E DORETTO
Premio assegnato ex aequo a FRANCESCA NICASTRO: “Alla collaboratrice che nel corso dell’anno ha
svolto il maggior numero di inchieste.
Documentandosi con precisione certosina e senza paura di criticare i politici, pur nel rispetto dell’obbiettività
giornalistica. Garantendo ogni settimana spunti e articoli per la sua zona di competenza”.
Premio assegnato ex aequo a BEATRICE DORETTO: “Ad una collaboratrice fondamentale, che ha
responsabilità su un’intera forania, e se ne prende carico dedicando a L’Azione il tempo che il suo lavoro e il
suo figlioletto Francesco le lasciano a disposizione. Proponendo approfondimenti a cui in redazione non serve
cambiare una virgola e che vanno oltre quanto scritto sullo stesso tema dai quotidiani”.
dai
Nostri Paesi
Vittorio V.
MONASTERO DI SAN GIACOMO / IL SINDACO: CHI HA
FIRMATO LA CARTOLINA PRO-BROLO È STATO PRESO IN GIRO
Dialogo zero sulla palestra
D
ialogo zero.
Come due
coniugi che si
fronteggiano nella più bellicosa delle cause di divorzio, l’amministrazione comunale, con i suoi progetti di palestra e scuola nella
zona retrostante il monastero, e la procura del monastero più il Comitato per
la salvaguardia, con la sua
opposizione strenua, si parlano solo attraverso gli avvocati e nei tribunali. Prossimo appuntamento al Tar
del Veneto a metà dicembre.
Dal divorzio dei genitori ci rimettono i figli, cioè i
vittoriesi, che restano con
una palestra di meno e con
molte spese di più. Come
quelle per la madre di tutti i progetti in questione, il
piano Snozzi con la sua
piazza tra le due barchesse.
Che pare destinato a fini-
re, lautamente pagato, nel
cestino.
Ma come in tanti divorzi, paradossalmente, potrebbe proprio essere la
sentenza a schiarire gli orizzonti.
Ma ripercorriamo le tappe
del dramma in due
atti “Dialogo zero”.
A partire dall’antefatto:
il consiglio di quartiere di
San Giacomo organizza
un’assemblea pubblica sul
tema “L’area retrostante il
monastero cistercense”.
Invita tutte le parti in causa: sindaco, sovrintendenza, procura del monastero,
Comitato.
Unica certezza:
piano Snozzi
nel cestino
Atto primo. Il giallo e
il rifiuto
Sabato 11 novembre.
Conferenza stampa. Il Co-
Circa 130 presenti all’incontro di lunedì 13
SE IL COMUNE PERDE AL TAR
Svolta di Scottà: forse
spostiamo la palestra
L’area retrostante le barchesse del monastero. La palestra non verrà più costruita qui, in
ogni caso
«P
ossiamo fare la
palestra altrove,
non c’è nessun problema», ha più volte ripetuto
il sindaco. E non era detto col tono di una provocazione. Ma era in ogni caso una sensibile novità rispetto a sue prese di posizioni precedenti, più oltranziste.
Luoghi adatti a ospitare
la palestra, lo ha riconosciuto anche Scottà, ce ne
mitato spontaneo (presenti Gigi Villanova, Tiziano
Santucci, Franco ed Alessandro De Bastiani) annuncia che non parteciperà
all’assemblea, perché i modi non sono
stati concordati, perché
mai prima il
Consiglio aveva convocato gli interessati, perché è in corso una causa:
ergo, sarebbe “inconcludente” presentarsi. Analoga scelta di assenza fa il
Monastero (presente con
il procuratore Alberico Sonego e gli avvocati Alessandra Cadalt e Umberto
Costa).
Fatto il rifiuto, il Comitato va all’attacco. Infarcendo di nuove motivazioni la propria ostilità ai progetti del Comune. Non solo perché, nella sua ricostruzione, il piano Snozzi è
già costato 139 mila euro
ai vittoriesi. Ma anche perché andando a pescare nel
sito del comune il Comitato ha trovato le mappe originali del piano Snozzi. Con
in basso, più volte, una data: settembre 2000. Il che li
sono. Uno a caso? Lo ha
suggerito Mario Bortolot:
l’area tra via Vea e via Menarè, vicino alla materna.
E allora perché incaponirsi a volere la palestra
dietro il monastero?
Ad esempio perché il
sindaco non intende rinunciare solo «perché
quattro persone dicono
no».
Ma attenzione: ormai
non stiamo più parlando
di palestra dietro il monastero. O per meglio dire,
non di fronte alle barchesse. L’ultima idea di
Scottà è infatti di stanziarla più a sud, verso il cimitero. Però non una palestra, bensì, «una cosa più
importante del palazzetto
dello sport, e quasi completamente interrata».
Andasse in altra zona,
la palestra invece ridurrebbe le sue dimensioni.
Fino a quando il muro
contro muro proseguirà?
La sentenza che il Tar
formulerà a dicembre – vi
risparmiamo i dettagli tecnici – potrebbe non essere l’ultima. Oltretutto in
parallelo corre anche la
triste vicenda del vincolo
cimiteriale.
Ma lunedì il sindaco ha
aperto uno spiraglio: «Se
la sentenza sarà a noi sfavorevole valuteremo se fare ricorso… o di fare la palestra in un’altra zona». E
il tono sembrava propendere per la seconda opzione.
servizi a cura di
Tommaso Bisagno
ha fatti sobbalzare. “Ma come 2000? Se il progetto è
stato commissionato nell’agosto fornito da Snozzi
già ad ottobre, presentato
ai vittoriesi a dicembre…
ma sempre nel 2003!”.
E allora si chiedono: o
quel 2000 è un refuso oppure… I sospetti li lasciano
nell’aria. Ma non andiamo
lontano ipotizzando che il
Comitato tema che dietro
alla piazza tra le barchesse
e alle residenze e negozi
che sarebbero sorti a due
passi si staglino appetiti, o
ingordigie, immobiliari.
Privati.
Atto secondo. Che palestra volete?
Lunedì 13, Filande. Il
sindaco Giancarlo Scottà risponde all’invito del consiglio di quartiere. E di fronte a parte di giunta e consiglio comunale, l’imprenditore immobiliare Roberto Camerin (in veste di privato cittadino) e un altro
centinaio di persone, offre
la sua versione dei fatti.
Ribadisce di aver raggiunto, a suo tempo, un accordo con la badessa: al
monastero sarebbe andata
una fascia di terreno oltre
il muro di cinta dal lato del
Sopra: il Comitato per la salvaguardia (da sinistra: Franco De Bastiani, Tiziano Santucci,
Alessandro De Bastiani, Gigi Villanova) e gli avvocati del monastero (Umberto Costa ed
Alessandra Cadalt). Sotto: Giovanni Bassetto, presidente del quartiere di San Giacomo, ed
il sindaco Giancarlo Scottà durante l’assemblea di lunedì 13.
brolo, e in cambio al Comune la “punta” di proprietà del monastero verso
via Caviglia.
Afferma inoltre il sindaco che nel 2003, quando
l’accordo già si era allontanato (perché la Soprintendenza si stava muovendo
verso l’imposizione del vincolo) tanto Alberico Sonego quanto il sovrintendente Guglielmo Monti, uno all’insaputa dell’altro, gli pro-
posero di chiedere aiuto
per risolvere la questione
sangiacomese… all’architetto Snozzi.
Attacca violentemente
la raccolta di cartoline in
difesa del brolo per “I luoghi del cuore”: «15 mila cittadini (i firmatari della cartoline, ndr) sono stati presi in giro dal Comitato»,
che avrebbe posto in maniera tendenziosa i termini
della questione.
TRASLOCO IN VISTA PER
I BAMBINI DELLA “SAURO”
P
alestra ormai chiama scuola. Si intenderebbe realizzare entrambe assieme. Perché la
scuola Sauro è un problema. Necessita di lavori,
previsti nel piano opere
pubbliche del triennio
prossimo. “Per i restauri
non basteranno i tre mesi
delle vacanze estive. Quin-
di sarebbe necessario trasferire i bambini”. Ma varrebbe la pena di sottoporli
a questi disagi per la “scuola più vecchia della città”,
posta per giunta in posizione logistica scomoda?
Non è meglio fare una nuova scuola, si domanda
Scottà?
Ma se, tramite la bretel-
Fra i due litiganti il terzo perde
N
ella contrapposizione tra Procura del
monastero e Comitato e Comune c’è un solo sconfitto.
Il consiglio di quartiere.
Sconfitta che si è inflitto
da sé, con la conduzione
dell’incontro di lunedì.
Dapprima con il presidente Giovanni Bassetto che ha
così riferito le motivazioni
che il Comitato aveva dato
della sua assenza: “Ha detto che la riunione è organizzata male” e “che è tempo perso venire qui a parlare con voi”. Parole un po-
co distorte.
Secondo e peggiore autogol, quello del vicepresidente di quartiere Antonio
Dal Bo’. In merito agli assenti, cioè al Comitato:
“Mio nonno (in realtà il
poeta Ezra Pound, ndr) diceva che quando uno non si
presenta a difendere le proprie idee, o vale poco lui o
valgono poco le sue idee.
Probabilmente in questo caso sono vere entrambe le cose”.
Successivamente nella
serata, in merito alla serie
La scuola elementare Sauro
la, piazza Fiume venisse alleggerita dal traffico, la posizione logistica ritornerebbe ad essere buona.
di contrasti legali tra Comune e Monastero, ancora
Dal Bo’: “Le monache hanno fatto voto di povertà,
ma per fare i ricorsi ci vogliono i soldi. Allora questo male si accorda con il
loro voto”. Non il massimo
del buon gusto, eh?
Tanto più che sono stati proprio Bassetto e Dal
Bo’ a fare da moderatori
della serata di lunedì. Col
senno di poi risulta allora
comprensibile, almeno da
questo punto di vista, la
scelta di Comitato e Procuratore di non presentarsi.
e
L’AZiON
Vittorio Veneto
SANTI PIETRO E PAOLO AVVIA LA RIFLESSIONE
IL VESCOVO: SPERO CHE ALTRI SI ISPIRINO A VOI
Una parrocchia di famiglie
S
anti Pietro e Paolo parrocchia di
famiglie. E sul tema della famiglia il consiglio pastorale parrocchiale, dopo aver ponderato alternative, vuole
spingere tutta la comunità ad un confronto. Lo
avvia in una forma inconsueta: l’appuntamento di “Le famiglie si incontrano” fissato per sabato 18 alle 17 al patronato La Tenda. Che partendo dal sottotitolo assegnato, “La parrocchia,
comunità di famiglie, capace di ascoltare le voci
di ogni famiglia” si propone di muovere i primi
passi verso obiettivi ampi ed ambiziosi: “cono-
scere, ascoltare le famiglie; aiutarle a incontrare altre famiglie e sentirsi parte della parrocchia,
comunità di famiglia; aiutare le famiglie ad ascoltare i propri figli e ad essere catechiste per loro;
aiutare le famiglie ad ascoltare la diversità”.
Ugualmente ad ampio
raggio è l’estensione del-
l’invito:
“a tutti
coloro
che hanno
a
cuore la
vita delle nostre
famiIl logo dell’iniziativa glie”.
Famiglie sempre più fragili ma
anche sempre tanto importanti; ed allora, come
sottolinea Piergianna
Carnelos per il consiglio
pastorale, “proprio perché la famiglia ha un ruolo centrale nella nostra vita, vogliamo scommettere su di essa e desideriamo proporre un appuntamento per iniziare insie-
LA PARROCCHIA È ONLINE
Grazie, Campo!
G
iovane, carino, aggiornato.
Non stiamo parlando
dello webmaster qui a destra ritratto, ma del sito:
www.sspietroepaoloonline.it, lo spazio ufficiale su
internet della parrocchia
di Santi Pietro e Paolo.
Frutto della competenza e
della dedizione di Federico Campodall’Orto, a tutti
noto come “Campo”.
Sito giovane perché da
poche settimane online,
tanto che ancora si vengono completando le sue sezioni. La più ricca è quella
dei giovani, cioè il gruppo
FLAMINIO
È nata
l’associazione
degli ex
animatori; ma ci sono anche la storia della parrocchia, i gruppi che la vivacizzano, le iniziative, i personaggi...
Sito carino perché la
grafica è curata e le immagini abbondano. Con il
rovescio della medaglia
che chi ha una connessione lenta fa fatica.
Sito aggiornato perché
le iniziative parrocchiali
sono aggiornate come nel
foglietto e nel giornalino
di Santi Pietro e Paolo, scaricabili, o presto scaricabili, dal sito.
Diventano così più faci-
li, ad esempio, i contatti
della parrocchia con la
“sua” suor Carmelita, che
dalla casa Mater Dei si è
trasferita ad agosto in
Kenya.
SSPP diventa così la prima parrocchia cittadina ad
avere un sito vero e proprio e autonomo. In
www.carpesica.it c’è una
sezione dedicata alla parrocchia,
mentre
http://parrocchiasandrea.supereva.it sembra
essere stato abbandonato.
(TB)
FESTA DI FEDE PER LA
MADONNA DELLA SALUTE
“I
l glorioso Flaminio
è parte di te!”. È
sotto questo slogan che sono chiamati a raccolta per
sabato 18 alle 11 nella sede del liceo classico ex alunni, professori, genitori
e personale di classico,
scientifico e itis “Flaminio”. Sabato 18 infatti muoverà i primi passi la neocostituita Associazione
Flaminio, che punta a raccogliere gli ex flaminiani
di tutte le età per attività ricreative e culturali, nel nome degli anni condivisi sui
banchi di scuola.
A centinaia sono partiti
gli inviti, rilanciati col passaparola della posta elettronica. L’incontro di sabato servirà a definire insieme i primi progetti. Per
informazioni: [email protected].
S
iamo alla settimana centrale dei festeggiamenti
della Madonna della Salute a Costa.
Il concerto di sabato sera, alle 20.30 nella chiesa di
San Giuseppe, eseguito dalle corali Ave Plavis di Ponte
della Priula e San Bartolomeo di Camino (nella foto) “esalterà Maria nelle vibranti note musicali”. Domenica
19 alle 10 sarà dato “Un tocco di colore verso il santuario” grazie all’omonima esposizione, sulle scalinate che
salgono alla Madonna della Salute, dei disegni dei bambini delle scuole elementari di Costa, mentre alle 14.30
farà tappa il Ludobus con giochi per tutti. Lunedì 20 alle 20 si terrà la processione con le fiaccole come da tradizione. Martedì 21, solennità della Madonna della Salute, il Vescovo celebrerà l’eucaristia alle 16; qualche minuto prima, però, taglierà, alla presenza delle autorità,
il nastro dell’asfaltatura di via Madonna della Salute realizzata dal Gruppo ricreativo parrocchiale per il tratto di
propria proprietà. Giovedì 23 alle 15 ci sarà la celebrazione per e con il seminario, mentre venerdì 24 sarà
“Giornata per la sofferenza” con la celebrazione alle 15
curata dal cappellano dell’ospedale don Federico De
Bianchi. Conclusione domenica 26 con la messa delle
10.30 animata dalla corale di San Zenone degli Ezzelini.
me un cammino di conoscenza e di confronto”.
Il plauso del vescovo
Giuseppe
Porre l’accento sulla
famiglia non poteva che
riscuotere il plauso del
vescovo Giuseppe, che fa
del sostegno alla famiglia
la sua bandiera. E infatti
monsignor Zenti, in una
lettera aperta inviata alla
parrocchia pubblicata sul
giornalino “Parrocchia
nuova” di fine ottobre, così scrive: “Mi piacerebbe
da morire parlare con voi
approfonditamente di
questo tema (...) Partecipando direte, che ci siete; che siete contente di
essere famiglia; che state impegnandovi al meglio di voi stessi perché i
valori intramontabili dell’essere famiglia siano
trasmessi anche nell’oggi; e che è bello soprattutto oggi essere famiglia
nel Signore. Auspico che
altre parrocchie o unità
pastorali si ispirino a questa vostra provvidenziale
iniziativa”.
Domenica 19 novembre 2006
25
CIF: Chiamulera Zucchermaglio
spiega come mangiar sano
H
a preso il via giovedì 16 il ciclo di tre incontri proposti dal Centro italiano femminile di Vittorio Veneto sul tema “Corretta igiene alimentare” e tenuti dalla dietista dell’ospedale di Conegliano Patrizia Chiamulera Zucchermaglio. Prossimi appuntamenti: martedì 21
per trattare “Le linee guida dell’alimentazione”, giovedì
7 dicembre per trattare “La corretta alimentazione per
l’osteoporosi, calcio e colesterolo”. Gli incontri si svolgono alle 15 alle ex scuole elementari di Costa.
CEIS: Formazione su disagio
psichico e tossicodipendenza
I
l Ceis di Belluno sta svolgendo nella sede all’ex convento dei Carmelitani a Vittorio Veneto un ciclo di
formazione sui temi della tossicodipendenza e del disagio psichico. Quattro gli appuntamenti ancora in programma, tutti alle 20.30: mercoledì 22 Michela Frezza
dell’Ulss 7 tratterà “La rete dei servizi”; mercoledì 29 lo
psichiatra Tiberio Monari interverrà su “La comorbilità
psichiatrica del tossicodipendente”; la dottoressa Sponga del Ceis il 6 dicembre parlerà de “Il trattamento del
tossicodipendente in comunità di recupero” e il 13 dicembre de “Il disagio psichico”. Informazioni: 0437950895, [email protected].
COLLEGIO SAN GIUSEPPE:
Concerto di Santa Cecilia
S
abato 25, alle 20.45 nella sala concerti del collegio San Giuseppe a Ceneda, si terrà il “Concerto di
Santa Cecilia” con la partecipazione della scuola di musica del San Giuseppe, dell’istituto musicale Benedetti Michelangeli di Conegliano e della scuola di musica Felet
di Cordignano. Ingresso libero.
26
I volontari in parrocchia ed il nascente Gas
Fregona equa
e solidale
F
regona è amica del
commercio equo
e solidale.
Le ultime settimane
rinforzano un’attitudine già
affermata: tanti fregonesi volentieri fanno acquisti con
coscienza, scegliendo quanto è stato prodotto nel rispetto dell’ambiente e commerciato nel rispetto dei lavoratori. Ed è pure buono.
Il caffè a fine messa
Da tre anni sui foglietti
parrocchiali di Fregona viene inserita una nota: alla fine delle messe sarà presente il banchetto del “mercato
equo e solidale”. Dietro questo nome stanno circa sette
giovani, tutti men che ventunenni. «Siamo presenti ogni primo fine settimana del
mese a Fregona, al termine
della messa prefestiva e di
quelle domenicali - spiega Ivan Maso, che dei giovanissimi è il coordinatore -. La
seconda domenica del mese
C
orsa
degli
industriali per
Villa Papadopoli.
Quattro
gruppi imprenditoriali, tra cui uno italo americano, parteciperanno
all’asta per il complesso di
Ceneda, prevista con l’anno nuovo. Ne ha discusso,
giovedì scorso, il consiglio
di quartiere. All’assemblea è inter venuto, proprio per annunciare asta e
partecipanti, il sindaco
Scottà. Ha annunciato che
l’acquirente finanzierà alcune importanti opere
pubbliche cittadine. Cin-
invece siamo
a Sonego, per
la messa delle 10».
Come è
nata l’iniziativa? «Abbiamo cominciato quasi per
gioco, tramite una compaesana, Alessandra Bottega, che lavora presso il negozio del
commercio equo “Armadillo” a Conegliano. Ancora adesso passiamo attraverso
lei: facciamo gli ordini a Conegliano e lei ci porta la merce».
Ai fregonese Maso e amici propongono caffè,
cioccolato, tè, tisane, biscotti, tutti ad “alta dignità”. Con
quali esiti?
«Rispondono bene. Ormai quasi tutti conoscono il
commercio equo, e ci sono
i clienti fissi».
que consiglieri
su sette hanno
votato a favore
dell’asta mentre la presidente Marilena Perin si è astenuta. Assente il
consigliere Adriana Paolucci. Le maggiori discussioni hanno riguardato la biblioteca. Il
Sindaco ha spiegato che
«se non la inseriamo tra
gli immobili in vendita il
prezzo calerà». Non diventerà la casa di qualcuno, ha comunque avvertito Scottà, rassicurando
quanti hanno chiesto che
l’edificio resti a uso pubblico.
Francesca Gallo
CENEDA
Quattro
pretendenti
per villa
Papadopoli
VENERDÌ 17
Alle 18.30 presso la biblioteca di Ceneda
il professor Mario Ulliana presenta
gli atti del convegno “Ceneda e Serravalle
in età veneziana (1337-1797)”. Organizza
il Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche.
Alle 21.30 al Bar Duomo serata musicale
con Alberto Negroni Trio (jazz,
bossa nova e intrattenimento).
SABATO 18
Si svolge oggi al collegio San Giuseppe il corso di arte floreale per la liturgia.
Due possibilità: dalle 9
alle 11.30, oppure dalle 14.30 alle 17. Infor-
e
L’AZiON
neto
Vittoriese / Vittorio Ve
Domenica 19 novembre 2006
prati direttamente dall’agricoltore o dal produttore anzichè attraverso le multinazionali della grande distribuzione. Associandosi in un
Gas è possibile acquistare
all’ingrosso, da chi a privati
non vende, e magari anche
di ottenere prezzi bassi, anche se non è questa la priorità numero uno. Il Gas, dicono i promotori, è un modo per provare a cambiare il
mondo - ed i suoi meccanismi economici portatori di
disuguaglianze- attraverso il
carrello della spesa.
All’incontro parteciperà
Carlo, uno dei soci del già
avviato Gas di Treviso, per
spiegare come mettersi in
moto.
Barbara,fregonese equa
e solidale
Sonego accende il gas
Venerdì 17 alle 20.45
presso il circolo di Sonego si
terrà un incontro pubblico
verso la costituzione di un
Gas, un gruppo di acquisto
solidale. Significa che più
persone che acquistano insieme alcuni prodotti, tenendo la solidarietà come
criterio guida nella scelta. E
quindi: prodotti del commercio equo, prodotti biologici, prodotti locali piuttosto che trasportati per migliaia di chilometri ed altrettante polveri sottili. Com-
S
Infine, se si parla di Fregona e di commercio equo,
non si può non citare Barbara De Luca, figlia del sindaco e madre di famiglia,
morta venerdì 15 settembre.
Barbara era stata infatti una
delle fondatrici del gruppo
del commercio equo e solidale di Vittorio Veneto, che
dieci anni fa era un embrione ed ora è una solida realtà.
È anche per questo aspetto
del suo multiforme impegno
sociale che a Barbara è stato assegnato il premio Civilitas alla memoria.
Tommaso Bisagno
CENTRO
abato 18
pomeriggio e domenica 19 i soci
del “Leo Club”
di Vittorio Veneto distribuiranno lungo il
Viale della Vittoria piccoli
pandoro per raccogliere fondi
per l’Airc (Associazione Italiana
per la Ricerca
sul Cancro). Oltre al pandorino,
è possibile offrire un contributo attraverso una donazione on-line con carta
di credito direttamente sul
sito www.leopeairc.it, oppure con versamento bancario sul conto corrente
intestato a Progetto “Leo per
Airc” Ignazio
Anglani – Banca Popolare di
Novara, sede
di Bari – C/C
20701, oppure
ancora tramite
bollettino postale sul ccp 30
72 72 intestato
ad Airc, specificando la causale
“Progetto Leo
per Airc”. Il service è un’iniziativa a livello nazionale a cui
partecipano 5 mila ragazzi dei Leo Club, l’associazione giovanile del Lions
composta da ragazzi tra i
12 ed i 30 anni.
Isabella Mariotto
I giovani del Leo
raccolgono fondi
contro il cancro
mazioni:
3347548232.
Alle 20.45 al teatro
Da Ponte per la stagione di musica e danza concerto con l’
oOrchestra filarmonica marchigiana. Con Christopher Franklin, direttore e Leonora
Armellini, pianoforte.
Alle 21 al patronato Costantini di Ceneda
va in scena "La buona novella" di Fabrizio De Andrè con Alberto Cantone e un
gruppo di musicisti e coristi (nella
foto) legati alla
parrocchia di Carpesica. Prenotazioni: 0438 402549,
[email protected]
MARTEDÌ 21
Alle 21 in biblioteca per la rassegna di cinema a-
stratto e di animazione Kinoradar, proiezione di una selezione dei migliori corti
presentati al festival Abstracta con intervento musicale del chitarrista vittoriese
Marco De Biasi.
GIOVEDÌ 23
Alle 20.30 alla biblioteca civica per il ciclo: “Alzheimer: che fare?” conferenza su: “Il
malato: i disturbi del comportamento nelle demenze e le tecniche riabilitative”. Relatrice la geriatra Luisa Cirilli.
Il bisogno di amare nell’arco della vita” è il titolo della relazione che la ginecologa e sessuologa Alessandra Graziottin
terrà alle 21 al teatro Da Ponte di Serravalle, invitata dal Comune e col sostegno
del Soroptimist di Vittorio Veneto e Conegliano. Nell’occasione verranno raccolte offerte per l’“East Bandra Community Centre” in India.
Farmacia di turno : Centro, via
Brandolini tel. 0438 -53198
COLLE UMBERTO: la vita di Gesù
ripercorsa attraverso la musica sacra
“I
l viaggio di Gesù" è il titolo del Concerto di Santa Cecilia organizzato per domenica 19 novembre
alle 16 presso la chiesa parrocchiale di Colle Umberto.
Sarà presente, all’appuntamento curato dalla Pro loco,
l’ensemble “Spazioquinto” che proporrà un itinerario inerente i momenti salienti della vita di Cristo con brani
musicali sacri. Quattordici saranno i quadri presentanti dall’Annunciazione, con il “Gabriel’s message” composto da un anonimo inglese, fino alla gloria di Maria
fatta musica dal “Rose among thorns” di Morricone. Spazio anche a brani dei “nostri” Giuliano Pavan e Giorgio
Susana. Esecutori e interpreti saranno Elvira Cadorin
(voce), Ermanno Giacomel (flauto), Giuliano Pavan (viola), Placido Sanson (violoncello), Denis Biason (chitarra) e Giorgio Susana (pianoforte). Ingresso libero.
COLLE - SAN MARTINO - MENARÈ:
trittico di incontri per genitori
“A
scoltiamoci - Ascoltiamolo” è il titolo degli incontri che l’unità pastorale di San Martino, Colle Umberto e Menarè organizza per le famiglie. Il primo
appuntamento è per domenica 19 novembre alle 9 presso la parrocchia di Colle Umberto.
Il programma prevede un incontro con genitori e figli in cui il confronto diventa motivo di crescita. Alle 11
la mattinata si concluderà con la messa.
Ai bambini e ragazzi di ogni età verrà proposta contemporaneamente dagli educatori un’attività parallela. I
successivi incontri si terranno domenica 21 gennaio e
domenica 25 marzo. In particolare sono invitate le famiglie che hanno battezzato i loro figli nel 2005.
SAN MARTINO : in preghiera
per Luca Martorel, futuro diacono
V
enerdì 17 novembre alle
20.30 nella chiesa parrocchiale di San Martino di Colle Umberto si terrà un incontro di preghiera in preparazione all’ordinazione diaconale di Luca Martorel.
Ragazzi, giovani e l’intera comunità
nella quale il futuro diacono è nato
e cresciuto sono invitati all’appuntamento.
SARMEDE: letture animate
con sciacalli, falchi e leopardi
A
ppuntamento a Sarmede anche questo fine settimana per i laboratori legati alla Mostra dell’Illustrazione per l’infanzia. Presso la sede della mostra
continuano le letture animate: sabato 18 con “Lo sciacallo
e il falco del deserto e altre storie” alle ore 14.30 (per
bambini dai 4 ai 6 anni) e alle 16 (dai 7 ai 10 anni), domenica 19 con “Le noci del Leopardo e altre storie” alle
ore 10 (dai 4 ai 6 anni) e alle 11.30 (dai 7 ai 10 anni). Ricordiamo inoltre il laboratorio di illustrazione “Nero su
Bianco…e un solo colore” , condotto dalla illustratrice
Roberta Angeletti, per insegnanti, educatori ed aspiranti
disegnatori. Il costo è di euro 95, per le due giornate di
sabato 18 e domenica 19 novembre.
CAPPELLA / NOZZE D’ORO
Angelo Zanette e Teresa Da Ros di Cappella Maggiore
l 17 novembre 2006, Angelo e Teresa festeggiano il loro 50º anno di matrimonio circondati
dai figli Renata, Antonia, Marisa e Gianantonio, da
nuora, generi e nipoti che augurano loro ancora tanti anni di vita serena insieme.
I
e
L’AZiON
Vallata
FOLLINA / ALL’EX SAN GIUSEPPE
Prima gli anziani
poi il museo!
I
l “no” ad un museo
della Grande Guerra
in una parte dell’ala
sud dell’ex Collegio San
Giuseppe è riuscito a mettere d’accordo praticamente tutto l’arco costituzionale. Da destra a sinistra, i rappresentanti di quasi tutti i
gruppi politici attivi a Follina hanno sottoscritto un documento in cui si chiede al
sindaco Marcello Tomasi di
non proseguire nell’intento
di realizzare un museo nell’ex Collegio (che è di proprietà comunale) e di accogliere la richiesta del consiglio di amministrazione
della casa di riposo di destinare quegli spazi a un
ampliamento della struttura per anziani. Firmato: Alleanza nazionale (coordinamento di collegio), Lega
nord (sezione Follina), Forza Italia (sezione locale), Civica per Follina, Marca Civica (responsabile provinciale), Progetto Insieme,
Margherita e Rifondazione.
Tra i partiti maggiori mancano i Ds, capitanati dall’ex
sindaco Renzo Tonin. I maligni ci hanno visto una conferma del sostegno di Tonin a Tomasi. Hanno invece sottoscritto l’appello le
forze politiche di centrodestra verso cui è orientata la
maggioranza.
Il clima del dibattito comunque non è dei più sereni. Nei mesi scorsi le minoranze hanno raccolto firme per richiedere l’indizione di un referendum popolare. In breve tempo ne
hanno raccolte 700 presentandone in Comune solo
491 (il minimo richiesto è di
320). Su questa iniziativa
sono intervenuti i carabinieri, al fine di verificare la
conformità di una ventina
delle 491 firme. Sta di fatto
che il referndum, qualsiasi
sarà l’esito delle indagini,
non si farà perché manca
un regolamento che ne nor-
mi l’effettuazione. Questa
decisione è stata presa dalla giunta in seguito a un parere espresso da una commissione composta da segretari comunali.
Oltre al museo, Tomasi
intende realizzare anche
spazi per associazioni. L’area interessata da questo
primo stralcio di restauro è
di 780 metriquadrati (su un
totale di 1.800). Per l’intervento il Comune ha ottenuto un contributo di 800.000
mila euro dalla Regione. Il
resto della spesa, circa
200.000 euro, dovrà metterli il Comune stesso.
Domenica 19 novembre 2006
LE RAGIONI DEL SINDACO
I
motivi che lo inducono a non muoversi
dalla propria decisione Tomasi li ha illustrati in una
lettera inviati ai cittadini a
inizio settembre:
- il contributo di 800.000
euro, vincolato alla realizzazione di spazi museali-espositivi e per associazioni, offre un’occasione unica per recuperare almeno
una parte dell’edificio oggi inagibile;
- oltre un piccolo museo
della Grande Guerra e/o
della lana, gli spazi serviranno per uffici di promozione turistica, scuola di
musica, fiere promozionali di prodotti locali, associazioni;
- non è giusto che sia il
Comune di Follina a sobbarcarsi le spese di ampliamento della casa di riposo che ospita solo 16 anziani follinesi su 60 ospiti.
LE RAGIONI DEI CONTRARI
Q
uali sono le motivazioni del vasto comitato per il “no” al museo?
Vediamole:
- le vere urgenti necessità
del territorio sono i servizi
alla persona, come poliambulatori e centro diurno;
- il consiglio della casa di
riposo, struttura che reinveste tutti gli utili in miglioramento dei servizi alla per-
sona, chiede da tempo spazi per avviare questi servizi;
- la casa di riposo è una
preziosa risorsa per Follina
e pratica uno sconto del 10
per cento sulla retta per i cittadini follinesi;
- Follina già dispone di uno spazio destinato a museo: si tratta del maglio Bottarel che giace inutilizzato;
- non regge neppure l’idea di portare nell’ala sud
l’Ufficio turistico e di realizzare stanze per le associazioni: il primo sta benessimo nello stabile della Società di Mutuo Soccorso,
mentre tutte le associazioni
hanno già una loro sede;
- il museo non era nel
programma elettorale di Tomasi.
27
CISON:
A Castelbrando
“Note
per Cernobyl”
D
omenica 19 novembre alle 17.30 il
Comitato Cernobyl organizza a Castelbrando il concerto “Note per Cernobyl”.
Si esibiscono insegnanti e
allievi della scuola di musica dell’istituto musicale
“Corelli” di Vittorio Veneto:
Massimo Zemolin (chitarra), Enrica Bacchia (canto), Luca Carrara (percossioni) e con la partecipazione di Mariano Saccol (fisarmonica). Biglietto unico di ingresso: 7 euro.
CISON: Serata...
sulle nuvole
V
enerdì 17 novembre
alle 20.45 al teatro La
Loggia di Cison di Valmarino
Damiano Zanocco presenta
il volume “Sulle nuvole” (Antiga Edizioni) con proiezione
di immagini e video. Il libro
è un atlante fotografico completo di 500 immagini a colori, in cui sono descritte tutte
le nuvole classificate, con
un’ampia sezione dedicata allo studio delle nubi in previsione dei fenomeni atmosferici e una sezione dedicata al
volo con mezzi privi di motore. Entrata libera.
28
MORIAGO / PERGENTINO BREDA
Il sindaco
degli alberi
D’
estate, passando
per
Moriago, capita di vedere il sindaco
Pergentino Breda annaffiare i roseti delle aiuole.
«È una passione che nasce
da bambino, poi mantenuta e accresciuta da adulto:
nel mio lavoro di dirigente mi sono sempre occupato di piante» racconta
Breda. E da sindaco, il più
anziano oggi della provincia di Treviso, questa passione non è venuta meno.
Qualche anno fa Breda ha
fatto approvare dal consiglio comunale un regolamento per la tutela dei gelsi: quelli presenti nel territorio comunale sono tutti inventariati e sottoposti
a vincolo. «La gente ha ripreso a interessarsi a questa pianta, che è anche ornamentale. L’altro giorno
un signore mi ha fermato
S
ono passati 25 anni
da quando don Dino Milanese, fresco di nomina a Barbisano, si mise
in testa di fondare una corale per animare la liturgia. Quella scelta si è rivelata una bella intuizione
anche dal punto di vista
culturale se ora la Corale
Barbisano si appresta a
celebrare il suo 25º di fondazione con un concerto e
con la presentazione del
suo primo cd.
Domenica 26 novembre, alle 17 nella chiesa
del paese, la Corale presenta uno spettacolo vero
e proprio, con voce recitante e musica corale e
strumentale. Intervengono Monica Stella voce recitante, Tullia Larese Roia
all’arpa, Francesco Zampieri al violino, Alberto
Cenedese al violoncello,
Il sindaco Pergentino Breda all’Isola dei Morti. Sotto: uno dei gelsi avvelenati lo scorso
agosto.
dotto un articolo che vieta
la messa a dimora di nuovi vigneti e di nuove coltivazioni arboree da frutto
nei Palù. È contro il buon
senso mettere viti nei campi chiusi bonificati dai benedettini. Pensi solo alle
conseguenze nefaste dei fitofarmaci su flora e fauna!».
Breda è anche consapevole che di gente disponibile a fare manutenzione
ambientale ce n’è poca.
Per questo ha chiesto un
aiuto alla Regione e al Corpo forestale per opere di
pulizia dei boschi cedui costituiti da alberature autoctone ai bordi dei campi, e per il ripristino degli
scoli perimetrali.
Bagolari all’Isola dei Morti
Una delle ultime intemerate “ambientali” di
Breda è contro un produttore vitivinicolo che ha
piantato viti nei Palù. «Nel
nostro regolamento di Polizia rurale abbiamo intro-
Insieme ai Palù, l’Isola
dei Morti è l’altra eccellenza ambientale di Moriago. Da anni il sindaco
sta bussando a tutte le porte per ottenere i fondi necessari a contrastare l’erosione operata dal Piave.
Ma si è anche dato da fare
per la salvaguardia del bosco. «Il Corpo forestale
realizza gli interventi di
manutenzione. Comune,
Alpini e Pro loco mettono
a dimora ogni anno piante
di celtis australis – volgarmente dette spaccasassi o
bagolari – le cui radici vanno sotto i sassi fino a trovare l’acqua e il limo per
l’alimentazione».
Breda vorrebbe continuare nel “viaggio d’istruzione”. Ma lo chiamano
dal Comune: qualcuno ha
spanto liquami in un campo. La battaglia per l’ambiente continua.
Federico Citron
di
Lorenzo VillaBARBISANO certo
Santa Catenova alla fisarrina, giunto
monica, Rinalalla XVI edido Padoin al
zione. Un
flauto traverso
disco che
e Simone Lucoglie
il
cangeli
alle
sentimento
percussioni.
del sacro,
Dirige il maecon brani
stro della Corale Barbisano Fabrizio Pe- che echeggiano a luoghi,
tempi e culture differenti.
rone.
La Corale Barbisano è
“Sulle ali del sacro” è il
titolo del lavoro prepara- nata nel 1981 e, oltre ad ato per il tradizionale con- nimare le celebrazioni li-
turgiche, svolge un’intensa attività concertistica
collaborando anche con
alcuni complessi strumentali, proponendo un
repertorio che spazia dalla musica sacra alla tradizione popolare italiana ed
estera. Da diversi anni la
corale organizza anche
corsi di canto per bambini delle elementari con lo
scopo di diffondere la passione per il canto corale
tra i più piccoli.
per strada e mi ha chiesto
se era il momento di potare il gelso. Gli ho detto di
no, i gelsi si potano a maggio!».
Lungo i viali che portano all’Isola dei Morti Breda ha fatto piantumare 220
piante ad alto fusto, una ogni bambino nato tra il
2002 e il 2005. «In questi
giorni i dipendenti comunali stanno collocando su
ogni albero una targa con
il nome di un bambino». In
via Montello è stata anche
realizzata un’area verde
con alberi e panchina, a ricordo di Claudio Lava, 25
anni, e la fidanzata Alessandra Menegon, 20 anni,
tragicamente scomparsi a
Calais nell’ottobre 2004.
Non poteva mancare la
“Festa degli alberi” per gli
scolari: da anni viene celebrata insieme a Sernaglia
su iniziativa del circolo lo-
cale di Legambiente.
«Pian piano la gente sta
riscoprendo l’importanza
dell’ambiente – afferma
Breda – ma c’è ancora
molto da fare. Continuano
a verificarsi atti di vandalismo come l’abbattimento
di piante ad alto fusto all’interno dei Palù». O come l’avvelenamento di
piante di gelso avvenuto lo
scorso agosto in via Croce. Il sindaco ha deciso di
trasformare quei due gelsi in un “monumento alla
memoria” e ha fatto apporre una targa che ricorda l’atto vandalico.
Via i vigneti dai Palù!
Concerto
e cd
per i 25 anni
del coro
BARBISANO: Per Santa Caterina dolci, teatro e marcia
I
e
L’AZiON
Quartier del Piave
Domenica 19 novembre 2006
niziano domenica 19 i festeggiamenti di Santa Caterina a Barbisano promossi dal Gruppo giovani.
Alle 14.30 tradizionale gara dolci, alle 16 il Collettivo di ricerca teatrale di
Vittorio Veneto propone lo spettacolo “Angiolina e Angiolino”; alle 17.30
giochi e intrattenimento per grandi e
piccini. Sarà attivo il mercatino della
solidarietà. Tutte le iniziative si tengono alle ex scuole elementari.
Domenica 26 novembre si terrà
l’attesa marcia non competitiva di
Santa Caterina promossa dal gruppo
marciatori “Allegria”. Tre le possibilità: 6,12 e 19 chilometri. Partenza alle 9 dagli impianti sportivi di Barbisano.
PIEVE: Adolescenti, disagio
psicologico, disturbi alimentari
M
ercoledì 22 novembre, alle 20.30 nell’aula magna della scuola media Toniolo di Pieve di Soligo, Paola Miotto e Antonella Restaneo sono le relatrici di un convegno su “Saper leggere il disagio psicologico attraverso comportamenti alimentari disturbati”.
Organizzano il Comune e l’Istituto comprensivo.
COL S. MARTINO: La comunicazione
nelle relazioni familiari
C
on l’incontro di giovedì 23 novembre si conclude
il ciclo di approfondimento per genitori sul tema
“La comunicazione nelle relazioni familiari” promosso
dal Comune di Farra. Alle 20.30, nella sala parrocchiale di Col San Martino, Franco Santamaria (docente Università di Trieste) propone una riflessione su “Educare oggi”.
COL S. MARTINO: Un testimone
racconta la situazione in Libano
I
l Comune di Farra di Soligo, per la rassegna “Dentro la storia”, propone una serata su “Libano: effetti di una guerra sulla popolazione”. Appuntamento mercoledì 22 novembre nell’aula magna della scuola media
di Col San Martino. Testimonianza di Carlo Poma, volontario in una missione umanitaria.
COL S. MARTINO: Follador
confermato presidente della Pro loco
A
lberto Follador è stato confermato presidente della
Pro loco di Col San Martino, dopo il primo mandato 2003-2006.
Vicepresidente è Domenico Balliana e tesoriere Emanuel Pederiva.
FALZÈ: Concerto in chiesa
S
abato 18 novembre, alle 20 nella chiesa parrocchiale di Falzè di Piave, si tiene un concerto a conclusione dei festeggiamenti del patrono san Martino. Intervengono la Corale Zumellese di Mel, la Corale Santa Maria Assunta di Pieve e il Coro interparrocchiale di
Falzè.
MORIAGO: Attraverso le foto la
Moriago del tempo passato
“C
’era una
volta...
Moriago” è il titolo
della mostra fotografica che viene inaugurata il 25 novembre, alle 17, nel
municipio di Moriago della Battaglia.
L’esposizione, che
rimane aperta fino
al 10 dicembre, propone foto di avvenimenti, persone, abitudini e tradizioni del passato. Organizza l’Amministrazione comunale.
SERNAGLIA: Sante Rossetto
presenta il suo ultimo libro
V
enerdì 24 novembre, alle 20.45, lo scrittore e giornalista Sante Rossetto presenta al pubblico il suo
libro “Le stagioni perdute” (Piazza Editore) nella sala comunale di Sernaglia della Battaglia. Organizzano l’assessorato alla Cultura e la Biblioteca di Sernaglia.
e
L’AZiON
Conegliano
Quartier del Piave /
INAUGURAZIONE COL VESCOVO
Don Francesco commosso
per il nuovo asilo nido
C
on un nodo alla
gola don Francesco Casagrande
ha aperto, la sera di martedì 14 novembre, la cerimonia di inaugurazione dell’asilo nido integrato parrocchiale “Il mio nido” di
Solighetto. Travolto più volte dalla commozione, don
Francesco ha ripercorso la
strada che ha portato alla
realizzazione della struttura, che oggi vede occupati
tutti e 29 i posti disponibili.
Ha ricordato il brutto 2002,
anno di partenza delle suore Giuseppine dalla materna. Seguirono forti tenten-
namenti, anche
l’idea di mollare tutto e cedere la gestione
al Comune. Poi
venne «il colpo
di pazzia», la
decisione non
solo di mantenere la materna ma di realizzare il nido, per
rispondere alle richieste educative di tanti giovani genitori. «Quando arrivò il vescovo Zenti gli dissi se dovevo continuare o fermarmi – ha ricordato don Francesco –. Lui mi chiese quan-
L’ADDIO A CARLO DAL ZOTTO
“Lascialo andare
per le tue montagne”
P
urtroppo, ancora una volta, “Signore
delle cime, un nostro amico hai chiesto alla montagna...”: Carletto caffè, impiegato, alpino, fondatore,
cantore per alcuni anni e,
in seguito, segretario organizzativo del CoroCastel, ragioniere, amante
della montagna, fino a perdesi in essa, non c’è più.
Proprio alcuni giorni prima della sua morte, passando di fronte a casa mia,
mentre la sua cagnetta si
intratteneva rumorosamente con le mie, mi raccontava della sua gioia di
poter andare su in alto, tra
le rocce. Ho conosciuto
Carlo diversi anni fa, quando il suo ufficio era un por-
to di mare per
clienti, amici,
cantori e per
tutta l’attività
legata al CoroCastel, tanto
che io ci andavo tanto volentieri proprio per gli incontri, sempre gioiosi e interessanti, che si potevano
realizzare sotto la sua regia.
Di grande aiuto nell’organizzazione quale segretario, non è mai mancato
alle riunioni dell’Asac provinciale, dove a fine incontro allietava con barzellette e racconti ameni i
convenuti che attorno a lui
facevano combriccola.
Don Francesco Casagrande con il vescovo.
Sotto: i genitori con i bimbi del nido.
ti anni avevo e come stavo
di salute. Ascoltata la risposta mi disse: “Continua
con entusiasmo e fede”». Ci
sono voluti due anni di lavori, una spesa ingente –
coperta in parte da un contributo regionale ottenuto
grazie all’interessamento
dell’ex assessore Antonio
Padoin – e tante notti insonni per le preoccupazioni, ma alla fine il nido è stato concluso e aperto, con
successo, lo scorso settembre.
Oltre ad autorità civili e
La morte, ogni morte,
specie se improvvisa, interroga parenti, amici, conoscenti sul perché, sul
vuoto lasciato che ognuno
cerca di riempire con un
fatto, un ricordo – come
nel mio caso – di condivisione di amicizia e di passione
per il canto e
per i cori.
Penso che il
suo animo buono, la sua generosità, la sua fede – più di qualche volta ci siamo incontrati alla messa serale in Duomo
– abbiano un valore anche
di fronte al Signore, al cui
indirizzo gli amici coristi
con animo commosso
hanno dedicato durante la
messa la preghiera di Bepi De Marzi, che sembra
scritta apposta per lui: “ma
ti preghiamo, su nel paradiso, lascialo andare per le
tue montagne!”.
Camillo De Biasi
al presidente provinciale Fism Lino Armellin, alla cerimonia ha preso parte anche
il vescovo Giuseppe. Lo abbiamo visto particolarmente a proprio agio tra i bambini. Ha fatto sorridere le
centinaia di genitori intervenuti, ricordando le sue esperienze di asilo: «Mia
mamma portava me e mia
sorella all’asilo in bicicletta,
uno davanti e l’altra dietro.
Sapeste quanto ho pianto,
per questo capisco quelli di
voi che ora hanno le lacrime
agli occhi: piangevo perché
la suora mi separava dalle
bambine e io conoscevo solo mia sorella Anna. Vedete,
però, il piangere all’asilo è
una condizione per diventare vescovi, per i maschietti, e madri badesse,
per le bambine». Dopo queste vivaci battute iniziali, il
Vescovo ha ribadito l’importanza della nuova struttura educativa e ha sottolineato il coraggio di don
Francesco: «Se non l’avessi già fatto, lo nominerei
monsignore!».
La festa si è conclusa sulle note dell’Inno di Mameli
eseguito da grandi e piccoli. Una nuova pagina di storia di Solighetto si è così felicemente aperta. (FC)
VENERDÌ 17
Alle 10, all’oratorio dell’Assunta, inizia oggi, per terminare
domenica 26 novembre, Fantasie natalizie, mostra di
addobbi natalizi, decoupage e
oggettistica di Anna Rosa Basile. La mostra seguirà i seguenti orari: dalle 10 alle 12
e dalle 15 alle 19 nei feriali,
dalle 10.30 alle 12.30 e dalle
14.30 alle 19.30 il sabato e la
domenica. Ingresso libero.
DOMENICA 19
Alle 11, al ridotto del teatro
Accademia, Concerto aperitivo con musiche di Mozart. Ingresso 7 euro interi, 5
ridotti.
Alle 14.30, all’oratorio di Parè,
grande castagnata per
tutti. Ingresso libero.
Alle 16, all’auditorium Dina Orsi, rassegna di spettacoli
per famiglie Il teatro che
Domenica 19 novembre 2006
29
CONSORZIO PRO LOCO:
“A ciamàr panevìn”, nuovo libro
I
l professor Enrico
Dall’Anese si schernisce dicendo che non di
un libro, ma di un opuscoletto si trattava. Al di là delle questioni nominalistiche, “A ciamàr panevìn”, edito dal Consorzio delle
Pro loco del Quartier del
Piave, una sessantina di
pagine patinate e illustrate,
ricco di storia e di testimonianze sull’antico rito del
fuoco, è un testo divulgativo completo e ben strutturato, su una delle tradizioni più sentite in Sinistra Piave, fondamentale anche
per successivi approfondimenti.
E questo era l’obiettivo
che il presidente delle Pro
loco del Quartier del Piave
Roberto Franceschet si era dato quando ha chiamato Dall’Anese per redigere
il volumetto.
Da una quindicina d’anni le Pro loco della Pedemontana trevigiana hanno
dato vita ad un movimento
di rilancio del rito del panevìn ed ora sono almeno
una quarantina gli appuntamenti che fanno parte del
progetto.
non c’è, la compagnia teatrale Il Teatro Glug porta in scena “La grande sfida tra il riccio e la lepre”: la tradizione
della favola popolare ritorna a
parlare di opposti, con diverse tecniche raffigurative dai
burattini all’animazione visiva.
Ingresso 5 euro, gratuito per
un genitore accompagnatore.
MERCOLEDÌ 22
Alle 21, nella chiesa Santi Martino e Rosa, Oratorio di
Natale di Camille Saint
Saens per orchestra e coro Concerto per Santa Cecilia, concerto realizzato dalla collaborazione fra l’istituto musicale
Arturo Benedetti Michelangeli,
l’istituto musicale Armaldo Benvenuti e Insieme Vocale Città
di Conegliano. Ingresso libero.
GIOVEDÌ 14
Alle 18, al teatro Accademia,
«Stiamo sempre più perdendo il senso di appartenenza al territorio, alla famiglia, alla comunità paesana – spiega Roberto
Franceschet –. Recuperare il rito del panevìn vuol
dire recuperare alcuni valori del passato più che mai
attuali, quali la solidarietà,
il senso del divino, il rispetto della natura e perché no il gusto di stare in
compagnia».
L’appuntamento centrale dell’edizione 2007 del panevìn è a Soligo, dove verrà
benedetto il fuoco che, portato con le fiaccole dai podisti, andrà ad incendiare
le oltre 40 cataste di legna
sparse nel Quartier del
Piave e nella Vallata. (AM)
conferenza di Mario Capanna
dal titolo “Coscienza globale”. Il filosofo si interroga
sullo sfondo etico dei temi più
attuali, soprattutto in campo
economico, per ragionare sulla
disparità di benessere e qualità della vita fra mondo ricco e povero e sullo sviluppo
futuro dell’umanità. Per informazioni: [email protected].
Ingresso libero.
Alle 20.30, all’auditorium Dina
Orsi, convegno sul tema
“Costruzione e sviluppo dell’autostima
dall’età evolutiva all’età adulta” tappe, difficoltà e
distorsioni nella costruzione
dell’immagine di sé. Fra i relatori ci saranno: Patrizia Furlan (psicologa e psicoterapeuta), Ettore D’Antonio (medico
psichiatra), Paola Miotto (medico psichiatra), Franca Da Re
(psicologa e dirigente scolastico), moderatrice la giornalista
Marina Grasso. Durante la serata verrà presentata la pubblicazione omonima. Ingresso
libero.
30
PAURA DA MOSCHEA
T
hiam Massamba,
senegalese, da
16 anni in Italia,
operaio e mediatore culturale, è uno degli esponenti locali di quell’Islam moderato che Forza Nuova,
movimento di estrema destra, e i vertici cittadini di
Alleanza Nazionale sono
convinti non esista (lo hanno spiegato in perfetta sintonia in una conferenza
stampa congiunta, a cui il
sindaco Floriano Zambon
ha dato forfait all’ultimo
minuto, lasciando all’assessore di An Paola Mirto
l’onere di tirare la volata a
Fn).
È un fiume in piena
Massamba, due figli nati a
Conegliano che lui tenta di
far sentire anche un po’ senegalesi, quando parla del
suo Islam di «pace e convivenza». Le polemiche
sulla “moschea sì-moschea no” di questi giorni
non gli hanno fatto perdere la testa. E ribadisce con
serenità il suo pensiero.
«Io ritengo che un luogo
ufficiale dove i musulmani
residenti a Conegliano
possano pregare sarebbe
un vantaggio per noi e per
i cristiani – spiega –. Noi avremmo la possibilità di educare al Corano i musulmani perché tanti di noi
non lo conoscono, come
avviene del resto per i cristiani con la Bibbia. Il Corano infatti è scritto in arabo e la maggioranza dei
musulmani non sono arabi. Sarebbe un vantaggio
anche per i cristiani perché avrebbero la possibilità di conoscere la nostra
religione, entrare e ascoltare alla luce del sole le nostre preghiere e quello che
predichiamo. Ma qui non
siamo in Senegal, «dove le
chiese sorgono vicine alle
moschee, dove ai ragazzi
musulmani capita di fare
dottrina a fianco dei cristiani e dove cristiani e
musulmani festeggiano insieme il Natale». Qui la popolazione associa all’Islam
le gole sgozzate dei prigionieri occidentali in Iraq,
lo schianto delle torri gemelle, le stragi di Madrid
e di Londra, gli autobus insanguinati d’Israele. E vede le moschee come avamposti del terrorismo
internazionale nelle nostre
comunità. Troppo rischioso.
«Finora non abbiamo
mai fatto richiesta di una
moschea perché sentivamo che non era il momento giusto con quello che
succedeva nel mondo – dice Massamba –. E non la
chiederemo fino a quando
non saremo sicuri che la
popolazione conoscerà e
accetterà l’Islam. Sappiamo anche che un’amministrazione comunale non
può prendere iniziative in
dissonanza con il sentire
dei suoi cittadini. Ma non
posso negare che noi musulmani sentiamo il bisogno di avere un luogo comune dove incontrarci,
pregare insieme, condividere gioie e dolori».
Secondo Thiam Massamba dare spazio all’I-
titolate a farlo. In una moschea ufficiale si è obbligati a parlare la lingua del
posto, perché tutti possano capire, e a rispettare le
regole del posto».
I musulmani oggi a Conegliano pregano nelle loro case, cinque volte al
giorno, come prescritto
dal Profeta. Feste e ricorrenze vengono ospitate in
sale messe a disposizione
dalle parrocchie o dal Comune. La fine del Ramadam la festeggiano al Palafallai, chiamando dall’estero un imam. Quest’anno erano più di mille, e
nessuno se n’è accorto.
Francesca Nicastro
OPINIONI: MONS. SANT
E POLITICI CATTOLICI
ti, il sindaco Floriano Zambon ha già fatto sapere che
a Conegliano non ci sono le
condizioni per fare la moschea, evitando così la manifestazione di piazza di
Forza Nuova. «E se c’è
qualcuno che vuole mettere la moschea nel suo programma elettorale, faccia
pure» ha chiosato l’assessore Paola Mirto. La maggioranza dei cattolici impegnati in politica che abbiamo intervistato sono
sulla frequenza d’onda del
sindaco, eccezion fatta per
Paolo Giandon (Margherita): «La libertà religiosa è
la prima delle libertà, è
quindi doveroso che una
società dia la possibilità a
chiunque di praticare il
proprio credo». Gianfranco Coletti (Udc) mette in
guardia contro «i rischi di
ordine pubblico che una
grande concentrazione di
persone in un luogo solo
comporterebbe» e ritiene
che «le priorità in questo
momento per i musulmani
sono altre, come avere un
lavoro e una casa dignitosi». Alberta Zandonadi,
simpatizzante del Carroccio, afferma di capire in
pieno l’esigenza di pregare Dio, qualunque Dio, Allah compreso, ma ritiene
che «condizione irrinunciabile per autorizzare una
moschea sia accertarsi che
vi venga predicato il Corano storico e non traduzioni fatte ad hoc per surriscaldare gli animi contro di
noi». (FN)
onoscere l’Islam, conoscere gli Islam”. È l’invito ai
cristiani del patriarca Angelo Scola dalle colonne
dell’ultimo numero di Oasis, rivista del dialogo fra
cristiani e musulmani.
«Ho sempre affermato
il diritto di queste persone
ad avere un luogo dove esprimere la loro fede. La
prima cosa da fare è non
prendere di petto il problema ma cominciare a
discuterne con calma e serenità, senza prese di po-
CENTRO HUMANITAS: Serata
con lo scienziato Benvenuti
P
iero Benvenuti sarà il 24 novembre all’Humanitas.
Benvenuti, coneglianese doc, scienziato, presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica, nell’ambito
del tema “Il Veneto da modello di sviluppo a modello di
civiltà” parlerà del ruolo della scienza. Ad interrogarlo
per scoprire le possibili realizzazioni nell’ambito del territorio nazionale e Veneto, sotto la guida del moderatore Giovanni Cargnello, interverranno Floriano Zambon,
sindaco di Conegliano e vicepresidente della provincia
di Treviso, i professori Vasco Boatto dell’Università di
Padova e preside della sede di Conegliano, monsignor
Giacomo Gava dell’Itis e il professor Francesco Sorge
del Liceo scientifico di Conegliano. Il preludio musicale è affidato alla chitarra di Gloria Zanchetta dell’Istituto musicale “Michelangeli”.
CONVEGNO PSICHE 2000: Come
costruire l’autostima
slam moderato è la strategia per evitare le derive radicali, quelle che strumentalizzano la religione
per predicare la guerra
santa. «I terroristi non dovete combatterli voi, dobbiamo combatterli noi – afferma –. Ed avere un piccolo spazio dove formare
coscienze rette, che conoscano il vero Islam e lo
spieghino ai nostri fedeli,
può essere d’aiuto. Certo
che se noi moderati non
abbiamo spazio diventa
tutto più difficile. Faccio
presente che le moschee
che in Occidente forgiano
i terroristi sono clandestine, gestite da persone non
“C
e
L’AZiON
Conegliano
Domenica 19 novembre 2006
sizioni e pregiudizi, che possono mettere in crisi il dialogo – ammonisce don Ferruccio Sant, della Caritas
diocesana –. Si potrà quindi avviare un percorso di conoscenza reciproca, con il
coinvolgimento della popolazione, in cui vengono messe sul piatto diffidenze e
paure per trovare insieme
la soluzione ad un’esigenza
che non può essere negata». Difficile, tuttavia, affrontare serenamente dibattiti del genere in pre
campagna elettorale. Infat-
C
apire e costruire l’autostima dall’età evolutiva a
quella adulta passando attraverso tappe, difficoltà
e distorsioni nel cammino di costruzione della propria
immagine. È questo il tema del convegno promosso dall’associazione Psiche 2000, in programma per giovedì 23
novembre, alle 20.30, al teatro Dina Orsi a Parè di Conegliano.
Ai saluti delle autorità seguiranno l’introduzione del
dottor Pier Paolo Urbani, direttore del dipartimento di
psichiatria dell’Ulss 7 e l’incontro con due degli autori
del libro “Costruzione e sviluppo dell’autostima dall’età
evolutiva all’età adulta” il dottor Ettore d’Antonio, la dottoressa Franca Da Re e la dottoressa Patrizia Furlan che
ha collaborato e coordinato la pubblicazione. Nel corso
della serata verrà distribuita a tutti i presenti una copia
del libro.
SAN MARTINO: Sposarsi, perché
M
ercoledì 29 novembre, alle 20.30, alla palestra
della parrocchia di San Martino di Conegliano
si svolge un incontro sul tema “Sposarsi, perché”. L’iniziativa, promossa dall’unità pastorale del centro storico
(parrocchie del Duomo, Costa, San Rocco e San Martino), è soprattutto un momento di ascolto e riflessione
sulla famiglia e si propone di suscitare comportamenti
di maggiore consapevolezza e fiducia, avendo presenti
i tempi in cui le critiche distruttive sono più frequenti e
diffuse.
SCOMIGO: Domenica 19
l’inaugurazione della nuova piazza
D
omenica 19 novembre viene inaugurata la nuova piazza di Scomigo che sarà intitolata a don Alessandro Rosso, per tanti anni parroco del paese. Alla
sua opera si devono il salone parrocchiale, l’asilo, la canonica e diversi restauri di chiesa e organo.
Programma: alle 9.30 messa, alle 10.30 interventi del
sindaco di Conegliano e del parroco monsignor Guerrino Pagotto, scoprimento e benedizione della targa commemorativa e intrattenimento musicale.
COMUNE: Trasferito l’ufficio
scuola
D
al 20 novembre l’Ufficio scuola del Comune di
Conegliano si trasferisce nella sede centrale di
piazza Cima. Mantiene gli stessi orari: la mattina, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13; il pomeriggio, lunedì e giovedì dalle 16 alle 17.30.
CAI: Ginnastica presciistica
L
o Sci Cai di Conegliano organizza lezioni di ginnastica presciistica di mantenimento e stretching.
I corsi hanno durata trimestrale e si tengono nelle palestre del Turistico e del Liceo in via Kennedy. Per informazioni rivolgersi alla sede Cai di via Rossini 2 (043824041).
PARÈ: Spettacolo teatrale
S
abato 18 novembre, alle 21 al Dina Orsi, la compagnia “Questa nave” mette in scena “La distruzione
di Kreshev”, opera tratta da un racconto del Nobel Isaac
Singer. Nell’ambito della rassegna “Tremilioni a teatro”.
e
L’AZiON
Coneglianese
SANTA LUCIA DI PIAVE / INDAGINE
Traffico fuori
controllo
C
ontenere la pressione del traffico
che attanaglia le
strade centrali (via Martiri, via Garibaldi e piazza
del Municipio); potenziare la rete ciclabile lungo
via Distrettuale, da e per il
quartiere Bolda; decongestionare la zona industriale a sud, nei pressi di Sarano, dal traffico pesante
di passaggio. Ecco il trinomio d’interventi da attuarsi, a partire dal 2007,
nel Comune di Santa Lucia di Piave, come correttivi prioritari nell’annosa e
scottante questione del
traffico viario. Per giungere a tali conclusioni progettuali l’amministrazione
ha commissionato una rac-
colta capillare di dati sul sistema della mobilità locale, allo Studio Tepco di Vittorio Veneto, che per l’intero 2006 ha monitorato i
maggiori flussi veicolari su
cinque aree centrali e semicentrali di Santa Lucia.
Lo studio ha messo in risalto l’incontestabile fisionomia di Santa Lucia come cittadina residenziale,
che va preservata e tutelata dall’alta frequenza viaria di carattere commerciale e industriale. Le criticità, documentate dalle
indagini effettuate e attorno alle quali gravita l’attenzione più urgente degli
assessorati alla viabilità e
ai lavori pubblici, sono riconducibili:
L’OPPOSIZIONE: SIAMO
IN RITARDO DI 15 ANNI!
R
enzo De Faveri, capogruppo de L’Ulivo
in consiglio a Santa Lucia, rivendica la paternità dell’idea
dello studio sul traffico: «La
ricerca è stata più volte chiesta e sollecitata dal nostro
gruppo - spiega De Faveri per due ordini di motivi: la
quantità e la direzione dei
flussi di traffico sono ovun-
que in costante aumento e devono essere monitorati al meglio; negli ultimi anni a Santa
Lucia è cresciuta in maniera
esagerata l’edificazione». Secondo De Faveri «lo studio
ha evidenziato impietosamente l’inerzia ed i ritardi accumulati su questo problema
in 15 anni di amministrazioni
comunali di centro-destra. In
Fiorenzo Fantinel
Sindaco di Santa Lucia
- ai picchi di traffico verso il centro cittadino riscontrati in due fasce orarie, tra le 7.30 e le 8, e nell’ora di pranzo, tra le 12.30
e le 13.30;
- allo spostamento di un
massimo di 600 mezzi pe-
particolare la ricerca ha evidenziato l’estrema carenza di
marciapiedi e di piste ciclabili». Inoltre De Faveri mette
in risalto come «i tecnici e
l’amministrazione si sono limitati a presentare i dati sullo stato di fatto senza indicare scelte concrete di interventi da eseguire. Sono state
presentate numerose ipotesi
di interventi senza indicare
capacità di finanziamento e
grado di priorità. Per andare
sul concreto come Ulivo sia-
santi al giorno (pari al 20%
del traffico veicolare totale) lungo la direttrice Sarano-Bocca di Strada-Bolda;
- alla carenza di visibilità in alcune intersezioni
viarie (su tutte, ad esempio, i casi di via Torquato
Tasso e di via Casselon)
con rischio piuttosto elevato per l’incolumità delle
persone.
Tra le soluzioni caldeggiate, presentate al vaglio
dell’intera comunità nella
serata di martedì 24 ottobre, l’istituzione di un senso unico lungo l’anello di
via Garibaldi e via dei Martiri che, unendosi agli interventi di rotatoria e di
deviazione già avviati, consentirebbe una maggiore
fruibilità e valorizzazione
del nucleo storico cittadino e la creazione di “zone
protette” per la circolazione esclusiva dei mezzi pesanti al di fuori del centro,
circolazione favorita anche
dall’auspicabile apertura
di un secondo casello autostradale dell’A27 nella
Sinistra Piave.
Elena Pilato
mo contrari alla costruzione
di una nuova strada come indicato dal piano, per risolvere il problema del traffico pesante generato dalla zona industriale e che attraversa via
Vanizza a Sarano, e proponiamo la riqualificazione di
questa zona così come è stato fatto con le attività industriali presenti in via Volta e
Broch che prossimamente
verranno trasferite nella nuova zona industriale distante
dalle residenze».
Domenica 19 novembre 2006
31
SOFFRATTA-PONTE PRIULA:
È mancato Luigi Antoniazzi
T
enacia ed indubbie
doti organizzative.
Ecco le qualità che meglio
raccontavano il carattere di
Luigi Antoniazzi, “Gino” per
gli amici, imprenditore di
Ponte della Priula, mancato
improvvisamente, sabato 11
novembre, ad appena 58 anni. Ricoverato d’urgenza lo
scorso giugno per una serie
di complicazioni cardiache
ed edemo-polmonari, mesi
fa Antoniazzi sembrava dar
timidi segni di ripresa; purtroppo negli ultimi giorni un
blocco renale ne aveva compromesso irrimediabilmente le funzioni vitali primarie.
Antoniazzi andava fiero della Gemi, la Fiera tecnologica delle macchine per il movimento terra, che dirigeva
e coordinava da 18 anni. Lusinghieri anche gli esiti in
ambito sportivo come presidente della Polisportiva
“La Favorita”. Lo sport as-
sorbiva totalmente le sue energie e il tempo libero: dopo aver lavorato come dipendente presso la ditta Grigolin, da 7 anni gestiva con
la moglie 4 palestre nel Coneglianese.
Una folla numerosa di amici ha gremito martedì
scorso la parrocchiale di
Soffratta, paese d’origine
della famiglia, per la celebrazione delle esequie. Luigi Antoniazzi lascia la moglie Daniela, il figlio Christian, la nuora e la nipotina
Nicole. (EP)
MARENO: Si ricorda la tragedia
di Marcinelle
areno rende omaggio, con una tre giorni di iniziative, alla memoria del concittadino Mario Piccin, perito tragicamente
nell’incidente avvenuto nella miniera di Marcinelle in Belgio nell’agosto 1956.
Venerdì 24 novembre ci sarà una serata che farà rivivere i momenti della tragedia. Oltre ai rappresentanti delle istituzioni interverranno il presidente dei Trevisani nel Mondo Giuseppe Zanini e il dirigente del Servizio Sicurezza sul Lavoro dell’Ulss 7 Giovanni Moro. Nell’occasione sarà
ufficialmente commemorato Mario
Piccin.
M
Alle 16 di sabato 25 benedizione della lapide a ricordo del Piccin. Alla sera proiezione del film
“Marcinelle”.
Domenica 26 alle 11.30 l’assessore Regionale alla Politiche dei
Flussi Migratori Oscar De Bona
presenterà il catalogo delle opere e il dvd della mostra realizzata a Marcinelle con le opere di
Augusto Murer.
Per tutti e tre i giorni rimane aperta una mostra fotografica con
materiali originali forniti gentilmente dalla famiglia del defunto
e con il il supporto dei Maestri
del Lavoro di Mareno tramite il
Consolato Provinciale.
32
VAZZOLA / INIZIATIVA DEL COMUNE
Le foto dicono
come eravamo
R
iempire un vuoto
storico con immagini, ricordi
dal passato degli abitanti di
Vazzola, Visnà e Tezze. È
stato questo l’obiettivo della prima mostra storico-fotografica, dal titolo “Siamo
passati”, sul periodo storico dal 1917 al 1923, realizzata a Vazzola. La raccolta
rientra all’interno del progetto “Vuoto da riempire”
nato all’inizio del 2006 per
ricostruire la storia della
zona. Una caratteristica di
questa ricerca è stato proprio la modalità di reperimento del materiale: in parte dall’archivio comunale,
in parte dall’archivio della
Curia di Vittorio Veneto, in
parte da quotidiani del tempo e da archivi di collezionisti, ma una fonte insolita
sono state le foto portate
dalle famiglie di Vazzola,
Visnà e Tezze. «Abbiamo
ricevuto talmente tanto
materiale da non riuscire
ad esporlo tutto; ora abbia-
Vazzola: foto di gruppo della fam. Candiani
mo a disposizione un archivio dal quale attingeremo per altre mostre - commenta l’assessore alla cultura e pubblica istruzione
Andrea De Vido -. Molte famiglie si sono sentite coinvolte ed hanno contribuito.
Vista la buona risposta sia
all’inaugurazione, alla quale erano presenti più di 120
persone, che allo spettacolo teatrale ambientato nel
primo dopo guerra, “Mato
de Guera” con Gigi Mardegan, con oltre cento presenze, stiamo progettando
di far diventare questa mo-
stra un appuntamento annuale che tratterà di volta
in volta temi diversi. Stiamo anche pensando alla
realizzazione di una piccola pubblicazione sul tema
della mostra».
L’esposizione si compone di 48 grandi pannelli, più
uno extra sul milite ignoto,
con foto, articoli di giornali e i ricordi degli abitanti
del luogo, realizzati con la
collaborazione dell’associazione di fotografi amatoriali “Bianconero” e con
l’aiuto della Commissione
attività culturali di Vazzola.
S. FIOR / SORELLA DEL PARROCO
Commosso addio
a Maria Veronese
S
i è spenta, dopo una
vita dedicata a Dio,
alla famiglia e al fratello
sacerdote, Maria Veronese, sorella di don Francesco, parroco di San Fior.
Durante la sua giovinezza, trascorsa a Ceggia,
Maria è stata impegnata
in parrocchia, in particolare con l’Azione Cattolica. È seguito il trasferimento a San Donà di Piave dove lavorava presso
l’Usl e dove è vissuta fino
alla morte della madre. A
quest’ultima aveva promesso di prendersi cura
del fratello e così nel 1988
si era trasferita nella canonica di San Fior diventando un punto di riferi-
mento per la comunità.
«La porta della canonica
- afferma Paolo Mazzer era sempre aperta. Maria
era disponibile e sapeva
dire la parola giusta a tutti. La sua morte ha colpito l’intero paese».
A San Fior, Maria era
stata negli anni catechista, membro del consiglio
parrocchiale e della Caritas, ministro straordinario della Comunione. Apparteneva inoltre all’istituto secolare Missionarie
della regalità di Nostro Signore Gesù Cristo.
Ha voluto offrire a Dio
la sua esistenza affinché
il fratello diventasse sacerdote. All’età di 16 an-
e
L’AZiON
Coneglianese
Domenica 19 novembre 2006
Maria Veronese
ni da Ceggia andava a trovare il fratello Francesco
in Seminario a Vittorio
Veneto ogni quindici giorni. Accadde una volta che
per la pioggia dovette trascorrere la notte con i vestiti inzuppati prima di
rientrare il giorno successivo a casa. Questo gli
costò due anni di sanatorio. «Ha sempre avuto spiega don Alberto Basso, cappellano festivo di
San Fior - un affetto materno nei miei confronti.
Don Francesco scherzosamente esprimeva a lei
la sua gelosia e diventava
«Abbiamo trovato dei
documenti eccezionali commenta Vinicio Cesana,
che ha curato la parte storica della mostra - in particolare una serie molto
drammatica sul funerale di
un tenente-pilota austriaco.
Durante la ricerca abbiamo
anche scoperto che la scultura della vittoria alata realizzata da Umberto Bassignani a Vazzola, è uguale a
quella che si trova ancor
oggi a Fivizzano, un paese
vicino a Massa Carrara,
realizzata dallo stesso scultore. Su questo monumento abbiamo ritrovato un fascicolo consistente dal quale sono emersi anche i 16
bozzetti presentati dall’autore, delle lettere, i preventivi e alcuni manifesti originali. E proprio in questi giorni abbiamo incontrato un anziano del paese
che ricordava dei carri
mandati alla stazione di Conegliano per trasportare la
statua».
Un’occasione per non
dimenticare la storia delle
nostre zone e, per i più giovani, un’opportunità per apprenderla in modo diverso.
La mostra, realizzata con il
patrocinio della Provincia
di Treviso, rimarrà aperta
fino al 19 novembre presso
la sala consiliare del Municipio di Vazzola (info:
0438-440854).
Erica Bet
motivo per ridere quando
ci trovavamo in cucina. Era puntuale nel partecipare a ritiri ed esercizi,
nella preghiera e alla
messa. Era una persone
umile e dolce e al tempo
stesso ferma e autorevole». «Le è costato molto afferma Carla Pastre - trasferirsi a San Fior, ma qui
si è prodigata tanto e tutti le hanno voluto bene. A
settembre sono andata
con lei dagli ammalati, ai
quali il primo venerdì del
mese portava la comunione, per il “passaggio di
consegne”. Per lei era diventato troppo dif ficile
continuare questo ser vizio. Si vedeva che i malati erano molto affezionati
a lei e l’attendevano a
braccia aperte».
I funerali di Maria si
sono tenuti martedì 14
novembre a San Fior. La
salma è stata sepolta a
Ceggia.
Gerda De Nardi
VAZZOLA-SAN POLO: Catechesi
sull’enciclica “Deus Caritas est”
D
on Chino Biscontin (nella foto) è il secondo relatore al ciclo di catechesi per gli adulti promossa
dall’Unità pastorale di Vazzola e San Polo per l’Avvento
2006. La catechesi è dedicata all’approfondimento dell’enciclica di papa Benedetto “Deus Caritas est”. Lunedì
20 novembre don Biscontin interverrà su “Amore-Eros: quale
concezione di queste due
realtà?”. Il 27 novembre sarà la
volta di don Giorgio Scatto mentre l’11 dicembre mons. Luciano Padovese chiuderà la catechesi. Gli incontri si tengono alle 20.30 nel salone parrocchiale
di Tezze.
SAN VENDEMIANO: Anziano
muore annegato
D
omenico Bozzetto, 84
anni, di San Vendemiano, è morto per annegamento lo scorso 11 novembre.
Bozzetto, che soffriva di problemi di orientamento, si era
allontanato da casa il mattino.
Nel pomeriggio è stato ritrovato riverso nell’acqua del
Monticano a Mareno, poco lontano dal ponte di Ramera.
SUSEGANA: Si parla di salute
con il dottor Carlo Gargiulo
M
ercoledì 22 novembre, alle 20.30, nella sala
consiliare del municipio di Susegana si terrà
un convegno sul tema “Ambiente è salute”. Inter vengono: Stefano Nardini, primario di Pneumofisiologia,
Paolo Ducolin, pediatra e direttore sanitario de “La
Nostra Famiglia”, Evangelista Bassi, primario di Nefrologia, Gerardo Favaretto,
primario del Dipartimento
Salute mentale. Modera il
dottor Carlo Gargiulo (nella
foto), consulente medico
della trasmissione “Elisir”.
Organizza il Comune di Susegana.
SUSEGANA: Libro di Maurizio
Casagrande con foto di Piai
I
l libro “In un gorgo di fedeltà”, dialoghi con venti poeti italiani di Maurizio Casagrande, illustrato con le fotografie di Arcangelo Piai ed edito da “Il Ponte del sale”
di Rovigo, viene presentato venerdì 17 novembre alle 20.45
nella sala consiliare del nuovo municipio di Susegana.
All’iniziativa promossa saranno presenti oltre all’autore, il fotografo Arcangelo Piai, i poeti Luciano Caniato, Luciano Cecchinel e Pasquale Di Palmo. Verranno proiettate immagini inedite scattate da Arcangelo Piai e non inserite nel libro.
GODEGA: Salone del vivere sano
D
omenica 19 novembre al Palaingresso della Fiera di Godega di Sant’Urbano si tiene “Bio Natura - Salone del vivere sano e consapevole”. Negli stand
prodotti alimentari, di salute e bellezza, artigianali e per
la casa. Dalle 9.30 alle 18.30. Ingresso libero.
COSNIGA: Madonna della Salute
GODEGA: CICLO DI FILM
CHE PARLANO DELL’ALTRO
C
inema a colori è
quello che si vede a
Godega. E tale resterebbe
pure su uno schermo in
bianco e nero: perché i colori che porta non sono
quelli dati dalla chimica
bensì dallo “Scontro e incontro tra culture”. Che è
anche il titolo del cineforum
in questione, organizzato
dai giovani universitari della parrocchia di Pianzano.
Dove si vedono film che
parlano dell’Altro... e quindi anche un po’ di noi. Erano in cinquanta, all’esordio
di venerdì 10, per “Cose di
questo mondo” di Michael
Winterbottom e per la successiva discussione guidata
dall’animatore Ac di Fonta-
nellette Manuel Faccin. Almeno altrettanti se ne attendono venerdì 17 per
“Quando sei nato non puoi
più nasconderti” di Marco
Tullio Giordana; venerdì 24
per “Private” di Saverio Costanzo; venerdì 1 dicembre
per “Vai e vivrai” di Radu
Mihaileanu; e venerdì 8 dicembre per la serata conclusiva, una sorpresa di cui
sono a conoscenza solo gli
organizzatori e pochi altri adepti.
È
festa a Cosniga per la Madonna della Salute. Il
Gruppo giovani Cosniga e la Pro San Vendemiano propongono, dal 18 al 26 novembre, serate con specialità enogastronomiche e musica dal vivo. La messa solenne verrà celebrata martedì 21 alle 19 (seguirà castagnata) mentre domenica 26, dopo la messa festiva delle
11.30, è in programma il pranzo comunitario.
Tutti gli appuntamenti
sono per le 20.30 presso il
salone parrocchiale di Godega, e sono ad ingresso
gratuito.
SAN FIOR: Spettacolo teatrale
S
abato 18 novembre alle 21 a compagnia Teatro Armathan propone lo spettacolo “La fiacca” nella sala polifunzionale del municipio di San Fior. Ingresso 5
euro. Nell’ambito della rassegna “San Fior a teatro”.
e
L’AZiON
L
a ricerca di un
parcheggio a Sacile non costituisce normalmente un
grosso problema; mediamente anche un automobilista non particolarmente abile o fortunato
riesce a trovare uno "stallo" (è questo il termine
tecnico) per la propria automobile nella zona del
centro con una ricerca di
pochi minuti, sia che si
tratti di zone a pagamento che a disco orario.
Più complicata sembra
essere la ricerca quando
la Piazza e le zone vicine,
in particolare viale Zancanaro e via
Cavour, sono
chiuse al traffico per lo
svolgimento
di manifestazioni. Abbiamo fatto una
prova pratica,
andando in
cerca di parcheggio alle
10.30 di giovedì mattina,
durante il mercato. Parto
da San Giovanni del Tempio alle ore 10.32, percor-
Friuli
IL 23 SI PRESENTA IL NUOVO PIANO PARCHEGGI
ABBIAMO FATTO UNA PROVA SU STRADA: 24 MINUTI
PER TROVARE UN POSTO IN CENTRO IL GIOVEDÌ
Sacile cerca parcheggio
rendo la strada che fiancheggia lo Stadio XXV Aprile e via Cartiera Vecchia, arrivo in via Carducci alle ore 10.36. In
questa zona c’è un parcheggio di
solito assai
poco frequentato
nei giorni
"normali"
che generalmente si
riempie
nelle occasioni speciali visto
che il parcheggio dell’Ortazza, in pieno centro e a
disco orario, non è accessibile durante la chiusura
Ma nei giorni
senza eventi
in calendario
è tutto
più facile
della Piazza. La fila di auto comincia ben prima del
parcheggio il quale risulta immancabilmente pieno, con tanto di macchine non autorizzate parcheggiate negli stalli per
disabili, alcune davanti ai
cancelli e altre ancora in
attesa accanto ai parcheggi già occupati. Giro
tre volte il parcheggio nella speranza che qualcuno
se ne vada ma esco, sconfitta, alle 10.42, 6 minuti
dopo il mio arrivo.
Riprendo via Cartiera
Vecchia per raggiungere
il parcheggio a pagamento di Foro Boario, arrivo
alle ore 10.45, le macchine sono parcheggiate an-
che fuori dagli spazi blu,
impossibile sperare in uno spazio libero. Così, dopo aver atteso un paio di
minuti, esco dal parcheg-
La giunta punta a nuovi posti auto in
viale Zancanaro e nelle vie Trieste e Sfriso
L
L’assessore ai lavori pubblici Federico
Cazorzi
cheggi disponibili; e, infine, c’è la proposta di potenziare i parcheggi nella zona del
centro».
Che cosa si
pensa di fare,
dunque, per potenziare i parcheggi, visto anche che la proposta del multipiano nella zona Tallon
non è stata approvata?
Al primo esame della
Commissione competente il progetto (l’unico, n-
dr) di parcheggio multipiano che era stato proposto è risultato troppo impattante sul territorio per
essere accettato. A questo
punto appare chiaro che,
per il momento, si dovrà
rinunciare a una soluzione di tipo concentrato ed
optare invece per soluzioni diffuse; tra queste, la
realizzazione di stalli a spina pesce in viale Trieste,
che diventerebbe a senso
unico, e in viale Zancana-
Bloccato il progetto
del Multipiano, per
adesso si punta al
“parcheggio diffuso”
ro. Così come la realizzazione di una settantina di
stalli nella zona dell’ex
consorzio, in via Sfriso. I-
Auto parcheggiate in piazza del Popolo: spariranno presto?
gio per dirigermi verso il
parcheggio Tallon; sono
già le 10.50 ed al primo giro non ci sono parcheggi
liberi, se non trovo par-
33
cheggio neanche qui potrò provare in Campo
Marzio, dove ci sono alcuni spazi a pagamento o
dovrò fermarmi lontano
dal centro. Dopo 4 minuti di attesa sono quasi decisa a demordere ma la
mia costanza viene premiata, una signora si avvicina ad una macchina
grigia e io posso finalmente parcheggiare la
mia.
Sono le 10.56, tempo
totale impiegato per parcheggiare: 24 minuti.
Missione compiuta.
Letizia Miotto
Auto parcheggiate anche fuori dalle linee blu: il giovedì a Sacile per un posto auto si lotta
PIAZZA DEL POPOLO SENZA PARK. E PIÙ ZONE PEDONALI
a nostra prova su
strada ha messo in
luce una questione, quella della scarsità dei parcheggi, che non è certamente allarmante ma che
rischia di diventare un
problema in certi momenti dell’anno quando, a
causa della chiusura del
centro per le manifestazioni, la disponibilità di
parcheggi diminuisce, a
fronte di un’affluenza di
pubblico, e quindi di automobilisti, che aumenta.
Il 23 novembre, durante l’assemblea pubblica
che si terrà alle 20.30 al
teatro Ruffo, verrà presentato il nuovo piano del
traffico all’interno del quale è presente un accurato
studio sulla disponibilità
di parcheggi.
L’assessore ai lavori
pubblici Federico Cazorzi
ha accettato di parlare con
L’Azione in anteprima del
piano, illustrandoci come
si potrebbe prospettare il
futuro dei parcheggi a Sacile.
Quali sono i punti
principali dello studio
sui parcheggi?
«Lo studio ha messo in
luce alcune problematiche
principali, in primo luogo
la distribuzione di stalli di
sosta, che risulta disomogenea (ad esempio presso la stazione dei treni ve
ne sono pochi); in secondo luogo emerge che i cittadini non hanno ben chiara qual è la mappa dei par-
Domenica 19 novembre 2006
noltre vorremmo rendere
accessibile il parcheggio
dell’Ortazza anche da via
Carducci, di modo che
quei parcheggi siano disponibili anche quando la
Piazza e viale Zancanaro
sono chiusi.
Mi sembra chiaro, comunque, che si debba
pian piano perdere la speranza di “parcheggiare
fuori dal negozio”…»
Che cosa intende dire?
L’idea è quella di sperimentare l’eliminazione degli stalli di sosta in Piazza,
creando un senso unico
ed una corsia “autopulente” in modo da impedire a
chi transita di fermarsi.
Vorrei restituire almeno a
parte della città una maggiore viabilità pedonale.
Ad esempio anche nelle
contrade, chiudendole in
determinati orari. Queste
soluzioni, così come il potenziamento del parcheggio in via Carducci, sono
comunque ancora allo studio, ciò su cui invece già
pensiamo di muoverci è la
realizzazione del senso unico e dei parcheggi in viale Trieste e l’eliminazione
degli stalli in piazza del
Popolo.
In che tempi?
Prima di tutto sottoporremo il piano ai cittadini e vedremo come
verrà accolto.Ma spero
che si possa già cominciare a sperimentare alcune
soluzioni dopo Natale,
quando verranno tolte (dal
centro) le casette del mercatino. D’altra
parte credo
che il problema del traffico
non può essere
separato
da
quello della
viabilità: l’obiettivo da raggiungere
è
quello di fluidificare il traffico
Lavori e rallentamenti in Pontebbana: per Sacile traffico e
e rendere i parparcheggi sono problemi paralleli
cheggi disponibili in modo
diffuso».
Non sembra un problema semplice da risolvere…
«Lo ha rilevato anche lo
studio di Perugia che ab- barriere alle quali si agbiamo consultato. Ci han- giunge un centro storico
no confermato che Sacile irregolare. Comunque
presenta diverse proble- niente è impossibile, la somatiche essendo incastra- luzione a mio avviso conta tra la Statale 13, il Li- siste nel tentare per gradi
venza e la ferrovia: tre e sperimentare». (LM)
Probabilmente già
dopo Natale il via
a sperimentazioni
sui parcheggi
PRATA: i volontari della Croce
Rossa festeggiano gli anziani
È
giunta alla ventesima edizione la tradizionale
Festa dell’anziano organizzata dal Gruppo Volontari del soccorso della Croce rossa italiana di Prata. La festa, in programma domenica 19 novembre, è
aperta a tutti i residenti nel Comune di Prata che hanno compiuto il 65° anno di età. Il programma prevede alle 12 il pranzo gratuito servito presso i locali della Pro loco di Villanova, la gara di dolci e tanta allegria. Per tutti coloro che hanno problemi a raggiungere Villanova con mezzi propri sono stati istituiti dei
punti di ritrovo per il trasporto con il seguente orario:
11.40 bar Al Bivio a Prata di Sopra, 11.45 scuole elementari di Prata di Sopra, 11.50 municipio, 11.55 pizzeria La Lobia di Prata; 11.40 bar Le Monde, 11.45 ristorante Lo Storione di Ghirano, 11.55 piazzale della
chiesa di Puja, 12 piazzetta di Peressine.
34
SUOR ALESSANDRA E SUOR CARMELA DALLA MISSIONE
SCRIVONO ALLA LORO UNITÀ PASTORALE
Tanzania chiama Fossà
U
na lunga lettera, ricca di impressioni, emozioni, immagini forti dalla
terra d’Africa: l’hanno
scritta suor Alessandra e
suor Carmela ai parrocchiani di Fossà, Ceggia e
Grassaga per raccontare i
loro primi mesi nel piccolo villaggio della Tanzania,
dove rimarranno un periodo in missione. In molti ricordano ancora nitidamente il giorno della
partenza e dei saluti commossi alla comunità di
Fossà. Eppure le due suore sembrano già essersi
ben inserite nella
nuova
realtà, pur
non senza
difficoltà.
L’ostacolo
principale
è rappresentato dalla lingua, il Kiswahili, molto più
parlata dell’inglese, che
pure è lingua nazionale.
Per questo stanno ancora
frequentando la scuola
per impararla. Non mancano informazioni sul clima: “Ora inizia la stagione
delle piogge e così, se piove di giorno subito è afoso, ma noi qui per ora siamo vicino al lago Vittoria
e la temperatura è mite”.
La casa al villaggio Ifunde, dove vivranno, è quasi finita: “è semplice ma sicura, per ora non avremo
elettricità, poi prenderemo un generatore per farlo funzionare qualche ora
alla sera. Useremo l’acqua
della cisterna, che le piogge di questi periodi speriamo riempiano, poi faremo
un pozzo anche
per la
gente”.
Le
preoccupazioni più grandi sono
proprio legate al bisogno
di acqua: “le donne - raccontano - prendono l’acqua con i secchi sulla testa a 2 km dal villaggio.
i tiene a dire la sua
Massimo Beraldo,
sindaco di Ceggia, sul caso
Roveco. I ripetuti inviti da
parte del comitato di cittadini a prendere una posizione chiara contro l’ipotesi di insediamento della
fabbrica per la lavorazione
del vetro hanno convinto il
primo cittadino a precisare alcuni aspetti della questione. Vuole ricordare innanzitutto che si sta ragionando attorno ad una Via
(Valutazione d’impatto ambientale ndr) depositata
dall’azienda in Provincia,
mentre non è ancora stata
presentato alcun permesso di costruire. La domanda ovviamente non c’è, perché l’azienda deve attendere il parere della commissione provinciale Via.
E questo, secondo il sindaco, spiegherebbe la sostanziale differenza tra il
caso di Ceggia e il modo in
cui venne affrontato a suo
Suor Alessandra e suor Carmela ritratte, quando ancora erano a Fossà,
assieme a suor Emanuela
In questa stagione aspettavano anche per ore
che l’acqua, biancastra,
trasudasse da due rocce e
poi con un bicchiere la
raccoglievano per metterla nel secchio e portarla a
casa, bere, cucinare e lavare”. Le ha colpite molto
la facilità con cui i bambini si divertono (“con un
fazzoletto, con dei segni
sulla sabbia”) e la loro abitudine al silenzio: “alla
scuola materna trovavamo spesso i bambini, seduti per terra, da soli a co-
piare quello che la maestra aveva scritto alla lavagna perchè lei era impegnata a cucinare per gli
operai che stavano lavorando in parrocchia”. Gli
abitanti di Ifunde le hanno
accolte con calore: “Non
sappiamo bene come inizieremo la nostra missione, ma come dice un proverbio qui: ’Pole pole ndjo
mwendo, haraka haraka
haina baraka’, cioè “Piano
piano si cammina, veloce
veloce non c’è benedizione”.(BD)
LA RISPOSTA DI BERALDO
sieme”».
Insomma, sembra voler
dire il sindaco, non si può
dire no alla Roveco solo
perchè si chiama Roveco.
Nel frattempo anche l’amministrazione ha incaricato
dei tecnici (lo Studio Terra
di San Donà di Piave) di
svolgere l’analisi critica
della Via della Roveco, che
in parte arriva alle stesse
conclusioni del professor
Bettini, incaricato dal comitato di cittadini.
«Quando avremo un
quadro completo e sentito
anche il parere della Commissione Via - conclude
Beraldo - l’Amministrazione si esprimerà in sede di
conferenza di servizi o anche prima, ma solo a queste condizioni, per essere
coerente ad una concezione della politica che non
può essere quella della
piazza e della demagogia,
ma della responsabilità».
Beatrice Doretto
È la disponibilità
di acqua la grande
preoccupazione
C
“Roveco, decideremo
senza demagogia”
tempo a Pramaggiore, dove l’amministrazione fin da
subito si oppose all’insediamento nel territorio comunale della Roveco. «Pramaggiore ha detto no
ad una richiesta di
permesso di costruire, a Ceggia
in questo momento noi non
dobbiamo dire no
a nulla perchè
non c’è nessuna
richiesta formale». Ma perché non anticipare la domanda - che nelle intenzioni c’è, anche se non formalmente - e dire di no già
adesso? «Non si fa politica
- risponde Beraldo - se si
governa in base ai sondaggi di opinione. Diceva
don Milani, quando gli
“Aspettiamo
il parere dei nostri
tecnici e della
Commissione Via”
chiedevano cosa fosse la
politica, che “Egoismo vuol
dire uscire dai problemi da
soli, cioè ognuno cerca di
risolvere il suo problema;
politica è uscirne tutti in-
A MOTTA, CESSALTO E SAN GIOVANNI
IL CIMIC INSEGNA I DIRITTI DEI BAMBINI
L
unedì 20 novembre
i bambini delle
scuole elementari di Motta, San Giovanni, Meduna
e Cessalto celebreranno
l’anniversario della Convenzione internazionale
sui diritti dell’infanzia, che
fu approvata dall’assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre
1989. Incentrandosi in particolare sull’articolo 28, in
cui tra l’altro si legge: “gli
e
L’AZiON
Veneziano / Mottense
Domenica 19 novembre 2006
è una certezza, e
magari a volte un
peso, ma che altrove nel mondo è
una conquista, oppure un sogno.
Come racconteranno lunedì ai
delle
Bambini delle elementari di Motta bambini
scuole i soldati del
stati parti riconoscono il Cimic di Motta, che per ladiritto del fanciullo ad a- voro hanno operato nelle
vere
un’educazione”. zone di crisi del mondo,
Quella scuola che per loro dall’Afghanistan al Koso-
vo al Libano, ed hanno
contribuito a ricostruire
scuole o assistito alla rinascita di paesi che passa anzitutto per l’istruzione.
Gli uomini del Cimic
mostreranno ai bambini
un video sul loro operato;
i bambini, per parte loro,
porteranno un piccolo omaggio per i coetanei che
a scuola vorrebbero, ma
non sempre possono, andare.
L’iniziativa è realizzata
in collaborazione con le tre
amministrazioni comunali. (TB)
TORRE : qualcuno vuole andare
in Messico come Lucia Cigana?
V
enerdì 24 novembre
alle ore 20,45 presso
il Centro Civico di Torre di
Mosto due coniugi romani,
Francesca Benincasa e Massimiliano Sorrentino dell’associazione “Mi hogar” onlus
terranno un incontro dal titolo “Mettiamoci in gioco”.
Questo incontro, organizzato dal Comune di Torre di Mosto, ha lo scopo di sensibilizzare sui temi della missione e della mondialità secondo lo spirito dell’associazione che opera in Messico
e in Colombia in missioni di religiosi. Tale associazione,
il cui nome significa “mio rifugio”, vuole operare nella
salvaguardia delle radici culturali di tutte le minoranze
autoctone presenti nei due Paesi.
L’incontro intende presentare esperienze di servizio
che potrebbero far maturare scelte come quella che ha
portato nel 2004 la giovane Lucia Cigana, capo scout di
Torre di Mosto, a vivere un anno di servizio civile internazionale in Messico. A diretto contatto con i bambini del posto, come si vede nella foto. (GdB)
CEGGIA - FOSSÀ - GRASSAGA:
Un pullman per Mauro Gazzelli
I
n occasione dell’ordinazione sacerdotale del
giovane ciliense Mauro Gazzelli (nella foto), domenica
26 novembre, in Cattedrale a
Vittorio Veneto, l’unità pastorale di Ceggia, Fossà a
Grassaga organizza un pullman per recarsi alal celebrazione. Iscrizioni presso il Bar Noi della Casa della Dottrina di Ceggia.
CEGGIA: Con Bartoloni alla
scoperta delle foreste della Florida
U
ltimo appuntamento della rassegna “Le foreste
tropico-equatoriali” promossa da Casa Aperta.
Giovedì 23 novembre alle 20.45, presso la biblioteca di
Ceggia, il naturalista e fotografo Roberto Bartoloni illustrerà la straordinaria natura della Florida meridionale.
GORGO: cena di solidarietà
per la “Casa del sorriso”
S
abato 25 alle 20 a Gorgo presso gli impianti sportivi si terrà una cena per raccogliere fondi a favore del centro per gli anziani “Casa del sorriso” di Navolè.
Quota di partecipazione: 18 euro per gli adulti, 10 per i
bambini; è gradita la prenotazione. Ci si può iscrivere
presso l’edicola Narder di Lutrano (0422 741565), il salone Buttignol di Portobuffolè (0422 850026), la macelleria Brugnera di Lutrano (0422 757321) oppure chiamando Carmen Paulon al 338 2479191 o Monica Franzin al 347 9336937.
MOTTA: con don Rino a Firenze
sulle orme di Giorgio La Pira
I
l centro studi La Pira organizza
per il 9 e 10 dicembre una gita
a Firenze “sulle orme di Giorgio La
Pira” (nella foto). Fra le mete di sabato 9, oltre ai maggiori capolavori
fiorentini, anche il convento convento di San Marco, dove La Pira visse, e il cimitero in
cui è sepolto. Domenica 10 invece si celebrerà la messa alla Badia Fiorentina, dove avevano luogo le “messe
dei poveri”, ed è previsto l’incontro con la fondazione
Giorgio La Pira di Firenze. Partenza e arrivo da Motta,
costo totale 110 euro a persona. Accompagneranno la comitiva una guida locale ed il parroco di Motta mons. Rino Bruseghin. Per informazioni: [email protected]
MOTTA: scopri se casa tua
è vittima dell’elettrosmog
L’
ufficio ecologia del comune di Motta rende nota la possibilità di far posizionare per l’anno 2007
una centralina per i controlli dei campi elettromagnetici preso la propria abitazione. Per informazioni tel. 0422761530. Il progetto bissa la ricerca realizzata a Motta nel
2005. In quell’occasione si registrarono dati molto al di
sotto della media.
e
L’AZiON
Opitergino / Mottense
Domenica 19 novembre 2006
35
GIOVANI DISIMPEGNATI? FALSO!
R
iflettori sui giovani!
Vi raccontiamo in questa pagina le storie di
tanti giovani dell’Opitergino-Mottense che scelgono di impegnarsi nella e per la comunità civile. Lasciamo cioè momentaneamente da parte, per una volta,
l’impegno nelle parrocchie e per la chiesa, a cui di solito
prestiamo attenzione.
Tra i giovani attivi di cui parliamo, variano le età, dai
minorenni ai trentacinquenni (oggigiorno anche a 35 anni si è giovani!) e variano gli ambiti: dai mottensi che promuovono, con l’arte e col web, la cultura in città, ai gorghensi che organizzano un festival (non solo) musicale,
fino ai tanti opitergini che in occasione delle elezioni comunali si sono avvicinati alla politica... e si spera, per il
bene della politica opitergina, che non se ne allontanino.
Diamo spazio sulla carta, a questi giovani, nella spe-
SONO I SOSTENITORI DI ULIVO E LEGA
Giovani opitergini in politica
rimasti attivi 2 gruppi su 3
ranza che sempre più ne abbiamo anche nella società. Ce
n’è bisogno: perché l’Italia non è solo un paese anagraficamente anziano ma anche, molti analisti ce lo segnalano, un paese in cui i giovani faticano a farsi spazio in base ai meriti e trovare chi, giovane non più, accetti il rischio di valorizzare i loro talenti.
PER MOSTRE,WEB, MUSICA,
LETTERATURA E FESTE...
Conta su di noi!
Sergio Momesso
S
ono passati ormai
cinque mesi dalle elezioni comunali a Oderzo,
le quali furono caratterizzate da una presenza di
giovani senza precedenti
in città. Vediamo chi, tra
questi giovani, è rimasto,
chi non c’è più, cosa c’è di
nuovo.
I primi a farsi avanti furono i “Giovani per OderAlcuni rappresentanti dei “Giovani per Oderzo”
zo”, gruppo nato già alcuni mesi prima su iniziativa badito la priorità di attiva- ponenti del gruppo assidi alcuni giovani opitergi- re in città un centro giova- stono ai consigli comunani vicini al centrosinistra. ni adeguato. Il gruppo ha li.
A differenza dei due grup- inoltre intenzione di lanSi sono invece perse le
pi di cui si parla in seguito ciare un progetto sulla si- tracce della Lega Giovani,
non si costituirono lista ci- curezza stradale.
lista civica che invece apvica, ma ebbero quattro
La lista che invece ap- poggiò Montagner.
rappresentanti canpoggiò
Covre,
Per quanto riguarda
didati nella lista “U“Giovani noi ci sia- l’effettiva presenza di gioniti per Oderzo”. Il
mo”, sin dall’indo- vani in consiglio comunagruppo continua
mani del ballottag- le, i meno stagionati sono
ad incontrarsi pegio lascio scritto i trentunenni consiglieri di
riodicamente, ha asul suo sito inter- maggioranza Marco Renalizzato il pronet la volontà di becca e Stefano Battistella,
gramma di gover“vigilare sull’ope- che battono di poco l’asno della nuova am- Il giovane assessore alla rato della nuova sessore alla cultura Meri
ministrazione e ha
Zorz.
cultura Meri Zorz amministrazione”,
recentemente ried ora alcuni comAndrea Pizzinat
ALESSANDRO MARCHETTI
Datemi un blog e
vi solleverò Oderzo
N
on avrebbe pensato di giungere alla
ribalta così rapidamente Alessandro Marchetti, 23 anni, opitergino, che dal 17
settembre scorso gestisce
il blog “La gioventù che
partecipa”. Per chi ancora
non lo sapesse il blog è una sorta di diario personale in Internet, strumento
ormai molto diffuso anche
tra centinaia di migliaia di
italiani che si sono così improvvisati scrittori, giornalisti e/o opinionisti senza
spendere una lira. «Lo spettacolo di Beppe Grillo a febbraio scorso a Villorba è
stato per me come una folgorazione sulla via di Damasco» spiega Marchetti.
Da lì cioè è nata l’idea di
lanciare uno spazio su Internet che ricalchi, nel suo
piccolo, l’ormai celebre
www.beppegrillo.it, il blog
più visitato d’Europa. Nei
suoi primi 50 giorni il sito,
raggiungibile all’indirizzo
www.oderzopartecipa.it, è
stato visitato 1740 volte.
La prima denuncia di
Marchetti e dei suoi amici
è stata la mancanza dei recapiti degli assessori nel sito internet del Comune; e
questi sono comparsi circa
dieci giorni dopo. In seguito ha pubblicato una documentazione fotografica
sui lavori di riverniciatura
della segnaletica orizzontale nelle strade del centro.
La potenza di Internet ha
fatto in modo che il blog finisse presto sotto l’occhio
dei giornalisti che ne hanno dato notizia sui giornali locali. Tutto questo senza che Marchetti muovesse un dito.
La critica che viene fatta più spesso a quest’ulti-
mo è che si tratta del figlio
di Gianfranco, assessore
della precedente amministrazione leghista, quindi…
«Quindi niente – ribatte
lui –. Intanto mio padre era un tecnico e non un politico, e si era reso disponibile a collaborare anche
con la nuova giunta; poi tutto quello che scrivo sul
blog porta la mia firma e la
responsabilità di quanto
scritto è solo mia. Mio padre legge quello che scrivo, mi sostiene e mi pubblicizza, ma io non sono né
il prestanome né il portavoce di nessuno».
Questa affermazione vale anche come risposta ad
una e-mail, inviata a Scottà,
del 31 ottobre firmata “Oderzo Sicura - Cittadini Attivi”, nella quale il gruppo
dell’attuale maggioranza
ha sottolineato la “strana
coincidenza” temporale tra
l’apertura del blog e la
sconfitta della Lega Nord
alle elezioni amministrative. Marchetti ha pubblicato sul suo blog il messaggio creando un piccolo caso in città. (AP)
T
anti sono i giovani calderone di iniziative culmottensi che met- turali (www.lacastella.it).
tono le loro capacità al ser- Merita un applauso il trenvizio della parrocchia o tenne Enrico Flora, che
della comunità.
sta mettendo in rete una
Uno fra questi è l’as- serie di notizie sulla storia
sessore comunale alle po- di Motta sul suo sito
litiche sociali e giovanili www.mottadilivenza.biz.
Altro gruppo da segnaRomano Astolfo, 31 anni,
lare è quello dei giovani
eletto tre anni fa.
L’assessore snocciola seguito dalle varie amministrazioni comudiversi nomi di gionali, che ha orgavani che si adopenizzato vari eventi
rano per la comutra cui il No Fenità. Un esempio è
stival a Gorgo al
il collaboratore de
Monticano: conL’Azione Carlo Sacerti
musicali,
la, giovane critico
bancarelle, mostre
d’arte, prezioso
d’arte...
aiuto di Sergio
Tornando
a
Momesso (che da
Chiara Zanchetta
Motta, da ricordaanni cura molte atre anche Chiara
tività culturali loZanchetta, sedicali), nell’organizcenne scrittrice in
zazione della granerba che ha vinto il
de mostra “ Alla
concorso “La fanMotta nel Cinquetasia vola da un
cento”. Assieme
cuore gioioso di
sono i promotori
vita” per la categodel Centro arti visive La Castella,
Romano Astolfo ria prosa, nel con-
SCUOLA MEDIA DI MOTTA
Scout (e non solo)
vicini ai ragazzi
H
o incontrato Federica Marcon, Stefania Viotto e Federica Villalta, tre studentesse del liceo scientifico di Motta e
scolte del gruppo scout locale, che si sono impegnate assieme ai colleghi Roberto, Angela e Laura nello scorso anno scolastico
in un servizio di doposcuola, che si è svolto presso i locali della scuola media “Girardini” di Motta.
Un’iniziativa che è partita
nell’anno 2003-2004 per iniziativa della scuola media col suo dirigente scolastico Mario Sala, con i volontari soprattutto scout
che gestivano l’intero servizio, mentre gli insegnanti si limitavano ad un coordinamento del servizio; in
seguito c’è stato il sostegno
del Comune di Motta, attraverso l’assessore ai ser-
vizi sociali, Romano Astolfo, e un maggior coinvolgimento degli insegnanti anche nel doposcuola, sempre preziosamente affiancati da volontari e scout. Lo stesso servizio verrà ripetuto quest’anno. Ci facciamo raccontare quello che hanno
fatto per capire quel che faranno.
A chi era rivolto il vostro servizio?
«Era rivolto a circa 30
ragazzi di prima, seconda e
terza media, selezionati dai
professori in base a difficoltà didattiche e di apprendimento della lingua italiana e a disagi comportamentali».
Che tipo di impegno
vi è stato richiesto?
«Il progetto di doposcuola consisteva nell’aiuto nei compiti a casa, ma
Enrico Flora
testo di un progetto dell’associazione Amico Do.
Selezionato tra più di 250
partecipanti, il toccante
brano di Chiara è stato
premiato e letto al palazzo
municipale di Motta.
Da ricordare infine l’iniziativa di Carlo Morettin, diciassettenne intraprendente che qualche
settimana fa ha portato in
centro un migliaio di giovani per l’organizzazione
di una festa studentesca.
«Vorremmo organizzare –
ha detto – altri appuntamenti simili per portare in
centro i giovani».
Gianandrea Rorato
anche in attività ludiche di
animazione e in momenti
di dialogo e di ascolto con
i ragazzi».
Che cosa vi ha spinto
a vivere questa esperienza?
«L’appartenenza al clan
implica il servizio non solo
all’interno dell’associazione ma anche nella società».
Quali erano le vostre
perplessità iniziali?
«Quando i nostri capi ci
hanno fatto questa proposta temevamo di non riuscire ad essere accettate
dai ragazzi a causa della nostra età, molto vicina alla
loro: questo si è invece rivelato una risorsa che ha
facilitato un clima più familiare e amichevole».
Quale messaggio sentite di trasmettere ai
vostri coetanei?
«L’esperienza ha significato per noi sentirci utili
per la formazione dei ragazzi, scoprire e sfruttare
le nostre stesse competenze e renderci consapevoli della gioia che si prova nel dare più che nel ricevere».
Gaetano de Biase
36
Domenica 19 novembre 2006
Dal 21 al 26, con la Comunità di Villaregia
Camino e Fratta
terre di missione
N
ell’unità pastorale CaminoFratta arriva la
“Settimana di animazione
comunitaria e missionaria”, in breve la “Missione”, animata dai missionari della Comunità di Villaregia.
La Comunità missionaria di Villaregia nacque
nel 1980 nel paese omonimo in diocesi di Chioggia,
e dopo ventisei anni mantiene progetti di solidarietà in tutto il mondo, sei
comunità sparse per l’Italia e sei tra Africa e America meridionale: la più vicina a noi si trova a Pordenone, e vi si recano quotidianamente persone di
ogni età a donare parte del
proprio tempo libero per
aiutare a distanza i meno
fortunati. Vi si recarono
qualche volta anche i cresimandi e il gruppo giova-
trovando il
parroco
nuovo.
La missione
si
terrà
da
martedì 21
a domenica
26 adattandosi al calendario
pastorale
normale
delle due
comunità: i
missionari
Una ragazza di Camino impegnata nell’“Operazione scatoletta” a pordenoPordenone nel 2003 nesi parteciperanno
ni di Camino, l’ultima vol- agli incontri dei vari grupta a fine 2003: a queste vi- pi parrocchiali e dei bamsite seguì la proposta di bini di catechismo, aniorganizzare una “Missio- meranno il rosario e conne”, accolta dall’allora par- celebreranno le funzioni
roco don Vittore, ma che religiose. La mattina visisi è concretizzata solo que- teranno alcune famiglie,
st’estate, quando i missio- pranzeranno e ceneranno
nari sono giunti a Camino ospitati dai parrocchiani e
OLEIFICIO COLFRANCUI
1988: la parrocchia
aveva già capito
C
ercasi soluzione
per l’Oleificio di
Colfrancui. È un problema irrisolto da almeno
trent’anni, che l’attuale
amministrazione guidata
dal sindaco Pietro Dalla
Libera ha preso in mano,
consapevole comunque
che le cose non sono né
facili né brevi.
«Per prima cosa abbiamo intensificato i controlli – spiega il vicesindaco
Bruno De Luca – soprattutto per quel che riguarda gli scarichi. In seconda battuta andremo a verificare ciò che accade,
sempre per quel che riguarda gli scarichi, in un
fossato utilizzato dall’azienda. Un terzo momento prevede il coinvolgimento dell’azienda per riprendere in ano la questione dello spostamento,
da portare avanti insieme
al comune di Fontanelle».
A sollecitare il Comune
sulla questione è stato,
tempo fa, anche il gruppo
dell’Ulivo. «Proponiamo al
Comune – hanno scritto i
consiglieri Martin, Freschi e Luzzu – di dare un
forte segnale prendendo
in considerazione il problema dell’Oleificio Medio Piave di Colfrancui
dando il via ad un tavolo di
e
L’AZiON
Opitergino / Memorie
confronto con la proprietà
e il Comune di Fontanelle. L’Ulivo ha evidenziato
come, dopo oltre trent’anni, l’area interessata possa
assumere altre destinazioni. Ed ha avanzato la
proposta di un concorso
di idee. Il 4 novembre del
1988 anche il consiglio pastorale parrocchiale di
Colfrancui affrontò il problema. “Di fronte al deteriorarsi delle condizioni di
vita – recita il verbale – e
alla compromissione dello sviluppo del paese, questo Consiglio individua
un’unica soluzione: il trasferimento, in tempi medi, dell’Oleificio in sede
più idonea, dotata di opportune infrastrutture e
misure anti-inquinamento. Sente anche il dovere
di stimolare le autorità
competenti ad una più
puntuale azione di controllo”. Sono trascorsi da
allora 18 anni, ma la situazione non è cambiata.
La speranza ora è che,
intensificando i controlli, e
soprattutto riprendendo le
trattative per lo spostamento, si arrivi ad una soluzione.
Annalisa Fregonese
STEVENÀ /
UDREMO ANCORA
LA SUA VOCE
la sera terranno vari incontri con gli operatori pastorali, il comitato festeggiamenti e le associazioni
sportive, i genitori dei ragazzi del catechismo. È
prevista anche una veglia
missionaria a Fratta giovedì 23 alle 20.30.
Sabato 25 nel pomeriggio i ragazzi dei due oratori verranno coinvolti
nell’“Operazione scatoletta”, ovvero lo smistamento di alimentari a lunga
scadenza che verranno
raccolti tra gli abitanti del
paese: a Camino i ragazzi
del patronato andranno
personalmente a raccogliere il cibo per le vie del
centro con le carriole. La
Missione terminerà domenica 26 con le messe e
il pranzo con i consigli pastorali.
L’ultima Missione, a
Camino, si svolse nel
1957: erano altri tempi, i
“missionari” passavano
casa per casa, e ancora
molti anziani conservano
la pergamena regalata alle famiglie nell’occasione.
Andrea Pizzinat
VENERDÌ 17
Alle 20.30, a Rustignè, primo incontro di preghiera foraniale, organizzato dalla Commissione foraniale giovanile di Oderzo.
DOMENICA 19
Festa della Fanteria, organizzata dalla sezione opitergina dell’Associazione nazionale fanti. Alle
10.35 nella chiesetta del Beato Bernardino (nella foto) inaugurazione
della mostra fotografica sul terremoto in Friuli nel 30º anniversario
e deposizione di una corona di fiori in ricordo delle vittime; alle 11
messa in Duomo per i caduti di
tutte le guerre; alle 12.30 pranzo
sociale al ristorante Eu al Quartier
Marconi, aperto a tutti previa prenotazione. Segue estrazione lotteria. Informazioni al telefono 0422710067.
Alle 15, al cinema Turroni, al via il
mini-ciclo di proiezioni di film
per ragazzi con “Wallace e
Gromit - la maledizione del coni-
ODERZO:
Festa della Madonna della Salute
T
orna anche quest’anno una delle
più antiche e sentite sagre
di quartiere di Oderzo: la
festa della Madonna della
Salute, che si terrà dal 17
al 21 novembre, come
sempre presso la chiesetta omonima (nella foto) in
via Gorgazzo.
Si parte venerdì 17, alle 18, con l’apertura della
pesca di beneficenza presso la sede sociale dell’organizzazione. Segue alle
20 la serata gastronomica.
Sabato 18 e domenica 19
la pesca apre alle 10, mentre alle 15 ci saranno i giochi per bambini. Questi
saranno seguiti sabato alle 19 dalla degustazione
piatto “Il borgo” (gnocchi,
funghi, formaggio cotto)
e domenica alla stessa ora dalla messa celebrata
da monsignor Piersante
Dametto.
Si termina martedì 21
con la messa alle 9 seguita mezz’ora dopo dall’apertura della pesca. Alle
15 benedizione dei bambini, e un’altra messa alle
19. (AP)
PIAVON E COLFRANCUI: La giunta
Dalla Libera incontra i cittadini
L
a giunta comunale del sindaco Pietro Dalla Libera incontra i cittadini. Programmati i primi due incontri: venerdì 17 alle 20.30 al centro sociale di Piavon,
venerdì 24 stesso orario al patronato di Colfrancui.
glio mannaro”, lungometraggio a
cartoni animati.
to appuntamento della rassegna
film d’autore con The road to
Guantanamo di Michael Winterbottom e Matt Whitecross. Ingresso intero 5 euro, ridotto 4 euro. Si ripete mercoledì 22.
GIOVEDÌ 23
Alle 21, nella sala parrocchiale del
Duomo, incontro con i responsabili del soccorso alpino della stazione Val Biois (BL) sul tema Sicurezza, prevenzione, soccorso. Organizza la sezione opitergina del Cai.
LUNEDÌ 20
Alle 20.30, al centro parrocchiale
del Duomo, settimo incontro della
scuola di formazione all’impegno
caritativo e sociale. Questa sera approfondimento su “Etica e politica”
con i professori Bianchin, Perosin e Moro.
MARTEDÌ 21
Alle 19.45, al cinema Cristallo, quin-
VENERDÌ 24
Alle 17, nella sala concerti di palazzo Moro, “Medicinale generico: vero farmaco o brutta copia?”, incontro culturale organizzato dal Centro italiano femminile. Relatore il dottor Renato Favero.
Alle 21, continua la programmazione
del cinema Turroni con il film
Nuovomondo di Emanuele
Crialese.
Farmacia di turno: Trevisan, piazza Grande 18,
telefono 0422-717644.
BOCCA DI STRADA
S. LUCIA DI PIAVE
S. VENDEMIANO
ENZO GANDIN
n. 9.5.1918 - m. 24.11.2001
Il tempo passa ma il ricordo di
te è sempre presente nei nostri
cuori. Nel quinto anniversario,
i tuoi cari con affetto.
DINO SPINAZZÈ
n. 19.11.1923 - m. 19.11.1993
Il tempo passa, tredici anni sono ormai trascorsi, ma in noi
resta vivo più che mai il ricordo di te e dell’amore che ci ha
legati. Moglie e figli.
Una messa sarà celebrata domenica 19 novembre alle 18
nella chiesa di Santa Lucia di
Piave.
LINO SCOTTON
n. 4.9.1926 - m. 13.11.1996
A dieci anni dalla tua scomparsa rimani sempre vivo nei
nostri cuori.
I tuoi cari.
L
CARLO ARPIONI
n. 20.6.1975 - m. 17.11.1995
a voce di Carlo riempiva la
nostra casa.
La sua parola la
nostra vita.
Ora che abita nella casa di Dio, vogliamo ascoltare la
parola di Dio che ci
assicura che udremo ancora la sua
voce.
Mamma, Papà,
Maria Pia e
Francesco
PUNTA AI PLAY OFF LA SPES ZOPPAS CONEGLIANO
CHE DOMENICA 26 FARÀ IL DEBUTTO STAGIONALE IN SERIE A/2
Il ruggito delle pantere
È
pronta all’esordio nel secondo
anno consecutivo
di serie A/2 la Spes Zoppas
Conegliano. Le prime avversarie, domenica 26, saranno le pugliesi della Mancini Iveco Florens Castellana Grotte. La preparazione
delle coneglianesi è iniziata molto in anticipo rispetto all’inizio del campionato,
slittato a fine novembre per
lo svolgimento dei Mondiali in Giappone, cui hanno partecipato anche un’ex
(la messicana Cortinez) e,
soprattutto, il nuovo acquisto, la perla domenicana
Nuris Arias Donez, pilastro
della propria squadra nazionale e autentico colpo estivo del presidente Giovanni Lucchetta. Il massimo dirigente nell’occasione ha chiuso a prorpio favore una vicenda che ha
messo in luce le contraddizioni del sistema dei procuratori nel mercato italiano. La Donez potrà compensare parzialmente le
partenze di Marika Serafin
e di Giulia Momoli, la prima
finita a giocare in una compagine russa (con un consistente aumento dell’ingaggio rispetto a quanto incamerava da Conegliano),
la seconda in odore di maglia azzurra di beach volley
per le Olimpiadi di Pechino, il massimo sogno per uno sportivo.
Dopo l’eliminazione in
Coppa Italia, dove però la
Spes non ha sfigurato conquistando il secondo posto
del proprio girone, Lucchetta ha rinnovato la fiducia alla squadra: «La passata stagione è stata divisa in
due periodi, uno in cui c’era l’entusiasmo giusto all’interno del gruppo, e un
altro in cui si sono create
alcune tensioni che hanno
reso difficile conservare i
risultati costruiti. La squadra era in ogni modo tarata per metà classifica. Quest’anno, invece, la squadra
è stata cambiata poco nell’organico, ma il sestetto
base, nonostante le partenze di Momoli e Serafin, credo sia più solido. L’obiettivo minimo sono i play off,
se poi saranno di alto livello o per il quinto posto non
importa, comunque nei primi sei dobbiamo arrivare».
Per concretizzare questi
obiettivi, oltre che sull’apporto di alcuni elementi del
vivaio, maturati anche grazie all’esperienza in quel di
Cuba la scorsa estate, la prima squadra potrà contare
anche sul recente inserimento in rosa di Carla Rossetto, nel ruolo di libero, posizione coperta la scorsa
stagione da Francesca “Cisky” Marcon, che quest’anno giocherà da opposto. Rossetto, classe ’84, ha
militato in B/2 e B/1 con il
San Donà (la squadra della
sua città natale) per poi fare il salto in A/1 nel campionato 2004/2005 con l’Icot Tec di Forlì. L’anno
scorso ha giocato in B/1 a
Reggio Emilia, conquistando la promozione in A/2. La
Spes Zoppas si fa anche più
vicina ai tifosi. Oltre al sito
internet (ww.spesvolley.it),
è attivo il nuovo servizio
gratuito via sms, attraverso
cui si possono ricevere notizie su risultati, partite e
curiosità sulle pantere della Spes.
Alberto Rosa
A
ncora interessanti iniziative con le sezioni locali del Cai e le associazioni affini.
Si inizia con la serata organizzata dalla sezione di
Pieve di Soligo in collaborazione con il Comune di
Cison di Valmarino. L’appuntamento è per venerdì
17 alle 20.45 al teatro La
Loggia, in piazza a Cison,
quando Damiano Zanocco,
esperto di meteorologia, oltre che istruttore di alpinismo e di parapendio, presenterà il suo libro “Sulle
nuvole” con spettacolari immagini e video accelerati di
nuvole e paesaggi alpini. La
serata intitolata “Nubi e
Montagne” è ad ingresso li-
Alessandro Rui
sul podio iridato
l mottense Alessandro Rui (in foto) a
Benindorm in Spagna ha
conquistato la medaglia di
bronzo ai mondiali di tae
kwon do. Rui, 36 anni, ha
perso in semifinale ma ha
gareggiato sempre ad altissimo livello. Da segnalare che il fratello Stefano,
nella categoria oltre i 37
anni over 78 kg, ha conquistato il quinto posto assoluto della categoria. La
rassegna ha visto la partecipazione di 3000 atleti
provenienti da 50 Paesi.
«È stata una grossa soddisfazione e un’esperienza unica- hanno commentano i due atleti che si allenano nella palestra di
Motta di Livenza -. Abbiamo conosciuto atleti da
tutto il mondo, perfino
dalla Giamaica. Molto forti ci sono sembrati anche
gli atleti dell’Est Europa.
I
l Basket Pieve 94 ha rinnovato le cariche sociali, confermando la presidenza a Giuliano Grassi. Vice presidente è stato nominato Rino Cesca, dirigente responsabile Luca Hosp, segretario Glauco Zuan, consiglieri
Maurizio Bernardi e Antonio Fina, rappresentanti delle
varie squadre e dei genitori, Rino Cesca, Mauro Reggla,
Oscar Colonego, Narciso Verlato, Paolo Boscarato, Luca Mura, Angelo Minardo e Michele Andreola. Allenatori Paolo Boscarato e Michele Tomei. Buoni i risultati
della maggior parte delle formazioni del Basket Pieve
in questo avvio di campionato a conferma dell’impegno
profuso dagli atleti e del sostegno della società.
A sinistra il presidente della Spes Zoppas Giovanni Lucchetta e, a destra,“Cisky” Marcon
TERZO NEL TAE KWON DO
I
BASKET PIEVE 94: conferma alla
presidenza per Giuliano Grassi
Gareggiare a questi livelli è una soddisfazione che
ci ripaga di tutti gli sforzi
che abbiamo profuso in
questi anni».
Gianandrea Rorato
S P O R T
&
Da sinistra il presidente Giuliano Grassi, il vice Rino Cesca e il dirigente Angelo Minardo
MARENO DI PIAVE: domenica c’è
una riunione internazionale di boxe
B
oxe internazionale domenica 19 a Mareno di Piave.
Alle 18, con ingresso libero, al Palasport la Mareno Ring propone la sfida dilettantistica Italia - Croazia. In
cartellone ci sono le sfide Michele Novarin - Fabrizio Buoro (Terza serie, 75 kg), Ese Anes - Luca Maccaroni (Cadetto, 57 kg), Edi Lazaric - Massimo Antoniazzi (Terza serie, 75 kg), Vedran Kuzmanovic - Giacomo Avanzini (Cadetti, 69 kg), Mihaita Donea - Davor Mohoric (Terza serie,
69 kg), Alessandro Buriola - Eugen Jugo (Prima serie, 81
kg), Daniel Donea - Davor Volaric (Seconda serie, 91 kg).
CAI E DINTORNI
bero.
In fatto di intrattenimento non scherza neppure la sezione di Sacile che
giovedì 23 alle 20.45 organizza un incontro sul parco
naturale delle Dolomiti
Friulane alla sala Capitanio
di Palazzo Carli. Ospite della serata il direttore del Parco che presenterà al pubblico le attività del Parco.
Ingresso libero. La rubrica
si fa calda con l’uscita domenicale organizzata dal
Gruppo amici della
montagna Nino Lot di
Cordignano. Le mete sono Cornigian, casera Copada Bassa, le miniere del-
la val d’Inferna e Arsiera.
Partenza alle 8 da Cordignano. Dislivello di 400 metri. Informazioni: tel. 0438995336. Dulcis in fundo la
sezione di Conegliano parte alla conquista di monte
Rodolino (1700 metri). Domenica 19 si parte dalla
piazza di Poffabro, il paese
dei presepi, per raggiungere località Villa Santa Maria (594 metri). Lungo il ripido sentiero 968 si giunge
a forcella Racli (1590) ed in
breve alla vetta dove si
terrà la sosta pranzo. Si
scende poi per cresta alla
Forcella Salincheit (1459)
e per il ripido e tortuoso
sentiero 973/A a Poffabro.
Angela Deganis
B A N C A
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Janna
38
Domenica 19 novembre 2006
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Livenza, Annone Veneto e dintorni.
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giorni in Italia e all’estero. Tel. 3400637659.
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e banconiera cerca lavoro nel settore ristorazione. Disponibile anche
come operaia, apprendista commessa o altro. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 328-0484011.
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anziani cerca lavoro. Disponibile anche a turni notturni. Zona Oderzo
e dintorni. Tel. 338-2008618.
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di panificio cerca lavoro nel settore, anche in pasticcerie. Disponibile anche come addetta alle pulizie
in uffici e condomini. Zona Oderzo,
Mansuè, Motta di Livenza e limitrofi.
Tel. 329-3822820.
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venza. Tel. 349-6433216.
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custode in condomini o fabbriche
dislocate sul territorio provinciale,
con possibilità di vitto e alloggio
per sé e la sua famiglia (marito
guardia giurata e bambino). Disponibile da febbraio. Tel. 347-0046184.
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(tutor pedagogico, orientatore), della consulenza ad adolescenti oppure in uffici gestione risorse umane
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studenti delle scuole medie. Anche
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Signora italiana automunita
cerca lavoro come badante anche
24 ore su 24, preferibilmente in zona Oderzo. Tel. 349-6433211.
Signora polacca 43enne con
esperienza cerca lavoro come badante e assistenza anziani e ammalati. Disponibile 24 ore su 24 oppure a giornata. Zona Oderzo. Tel.
346-3111508.
Signore con esperienza di
assistenza e compagnia a persone
con disabilità grave offre la propria
disponibilità per assistenza domiciliare e ospedaliera. Tel. 3491943513.
Ragazza si rende disponibile per seguire studenti di scuole elementari e medie anche a domicilio nei compiti a casa, nell’apprendimento delle lingue straniere
e nell’apprendimento dell’italiano
per ragazzi stranieri. Tel. 3382191112.
Ragazzo 29enne automunito patente B con esperienza, cerca
lavoro come commesso in supermercati o come operaio in aziende metalmeccaniche. Zona Vittorio
Veneto, Conegliano e limitrofi. Tel.
348-4066519.
Ragazzo 18enne cerca lavoro come baby-sitter solo al mattino fino alle 12. Disponibile anche
come pulizie uffici o collaboratrice
domestica. Zona Vittorio Veneto. Tel.
348-1391149, 347-9909597.
Ragazzo 26enne si rende disponibile per l’intera giornata del
sabato oppure per qualche ora serale per lavori di montaggio mobili e lavori di fatica. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 347-0037720.
Signore con esperienza pluriennale come operaio settore metalmeccanico, legno, plastica e alimentare cerca lavoro anche in altri settori. Disponibile anche a turni notturni e a lavoro come guardiano. Tel. 328-7096848.
Ragazza 26enne, rumena
laureata il lingue francese e italiano, ottima conoscenza lingua italiana si rende disponibile come
baby-sitter. Zona Vittorio Veneto, Conegliano, San Fior e limitrofi. Tel.
346-7748283.
Ragazza 26enne, rumena
laureata il lingue francese e italiano, ottima conoscenza lingua italiana esperienza come assistente di
direzione in albergo in Romania
cerca lavoro come interprete/traduttrice in aziende a Vittorio Veneto, Conegliano, San Fior limitrofi. Tel.
346-7748283.
Ragazza 22enne cerca lavoro come pulizie uffici/scale. Zona Vittorio Veneto. Tel. 329-8007668, 3881841520.
Ragazzo con esperienza come aiuto pizzaiolo e aiuto cucina
cerca lavoro solo per i fine settimana dal venerdì alla domenica. Zona Vittorio Veneto, Conegliano. Tel.
380-7969971.
Ragazza con esperienza cerca lavoro come cameriera in ristoranti, pizzerie e pub oppure come
pulizie, lavapiatti aiuto cucina. Zona Vittorio Veneto e Conegliano. Tel.
347-0315940.
Ragazza con esperienza per
pulizie uffici, collaboratrice domestica, cerca lavoro. Disponibile anche come operaia in qualsiasi settore. Tel. 389-4373341, 0438-
561180.
Ragazza rumena 22enne
cerca lavoro come lavapiatti, babysitter o badante. Vittorio Veneto e
limitrofi. Tel. 338-1861103.
Ragazzo 22enne con esperienza di carrelli elevatori e gru cerca lavoro disponibile anche come
apprendista operaio in qualsiasi settore. Zona Vittorio Veneto e Conegliano. Tel. 333-8450513.
Sarta con esperienza cerca
lavoro anche per piccole riparazioni o produzione vestiti. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 3462119333.
Signore 50enne cerca lavoro come custode e tutto fare in abitazioni private. Zona Vittorio Veneto, Conegliano, San Pietro di Feletto e limitrofi. Tel. 338-4856343.
26enne automunito, con esperienza come operaio edile cerca urgentemente lavoro anche in altri settori. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e dintorni. Disponibile anche per lavoro a turni. Tel. 3356545503.
Neodiplomata cerca lavoro full time in zona Vittorio Veneto e dintorni come commessa, cameriera, barista, impiegata. Disponibilità immediata. Tel. 340-8462338.
Studente universitario di ingegneria biomedica, 22enne, con esperienza di cameriere, barista, banconiere, cerca impiego per il weekend. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Disponibile anche per collaborazioni con aziende. Tel. 348-7455949.
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vendita, cerca lavoro anche in agenzie immobiliari come impiegata
part-time o max 6 ore. Zona Vittorio Veneto e Conegliano, referenze
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L’AZiON
Lettere
& interventi
DIEGO BOTTACIN DIFENDE LA LEGGE
La prima Finanziaria
che si occupa di famiglia
C
aro direttore,
mi complimento con
L’Azione per il servizio su
“Finanziaria e la famiglia”, apparso
il 5 novembre, che illustra in modo
sintetico ma puntuale le novità contenute nella manovra del governo in
merito alle politiche familiari. Dagli
articoli si evince chiaramente che,
con questa Finanziaria, per la prima volta in Italia, viene avviata una
vera e propria politica per la famiglia, con maggiori vantaggi per chi
ha più figli. Di fronte a ciò, mi ha sorpreso il commento affidato esclusivamente a Sergio Dugone, esperto
sì di politiche sociali ma allo stesso
tempo esponente locale dell’opposizione al governo.
Il Fondo per le politiche per la famiglia passa da 3 milioni di euro a
645 milioni per il triennio 2007-2009
e servirà per: conciliare il tempo dedicato al lavoro con quello dedicato alla famiglia, abbattere le spese
per bollette e consumi delle famiglie numerose, qualificare e potenziare il lavoro di cura a domicilio a
bambini, anziani e disabili. Grazie alla Finanziaria 2007 vengono inoltre
aumentati gli assegni familiari e le
detrazioni fiscali per le famiglie con
figli, come la detrazione del 19% per
le rette degli asili nido (tetto massimo 632 euro a figlio), la detrazione per le spese per lo sport dei ragazzi fino ai 18 anni (tetto massimo
210 euro) e per gli affitti degli studenti fuori sede (tetto massimo 219
euro). La manovra del governo
Prodi investe 300 milioni di euro
(triennio 2007-2009) per triplicare,
nel giro di 4 anni, i posti disponibili negli asili nido (dall’attuale 10% al
33% entro il 2010). Ulteriori 450 milioni di euro servono invece per
creare un fondo per la non autosufficienza grazie al quale sperimentare nuovi modelli di cura domiciliare presso strutture protette delle
persone non autosufficienti.
Le famiglie che con questa Finanziaria pagheranno meno tasse
sono dunque ben 16 milioni, ovvero il 73% dei cittadini (mentre l’aliquota del 43% si applica soltanto
all’1,6% dei contribuenti).
Si tratta pertanto di una vera e
propria inversione di tendenza, come chiesto a Prodi dal vescovo Giuseppe dalle colonne de L’Azione
qualche mese fa. Dugone lamenta
che non c’è il quoziente familiare.
Rilevo innanzitutto che il quoziente
familiare (ovvero il meccanismo
che permette di rapportare l’impo-
IL VESCOVO PIACE
La catechesi
alla nostra radio
L
a nostra redazione
continua a ricevere
testimonianze che dicono
tutto l’apprezzamento per
la trasmissione del Vescovo
che ogni settimana a Radio
Palazzo Carli presenta a
puntate “Il Catechismo della Chiesa cattolica”. Il martedì alle 10 e in replica il
giovedì alle 18.30.
Pubblichiamo qualche
stralcio delle ultime tre testimonianze giunte alla Radio.
«Sono una ascoltatrice
di Radio Palazzo Carli e
con molto interesse seguo
le trasmissioni del nostro
Vescovo sulla catechesi.
Nel silenzio delle mura domestiche riesco ad ascoltare con concentrazione.
Anche per il suo esporre
semplice, la parola di Dio
ti entra più facile e t’invita
a confrontarti con la tua vita cristiana. È un aiuto che
ho giorno dopo giorno ad
andare avanti nell’impegno familiare e parrocchiale. Grazie Eccellenza,
la sua disponibilità ci rende più ricchi e ci dà la sicurezza di avere un buon
papà che ci guida e cammina con noi con fraterno
amore cristiano». (Pierina
da Vallonto)
«Seguo con grande in-
teresse e passione la nostra Radio Palazzo Carli.
Un grazie particolare anche da parte di mio marito a Giulia, a Luciano e don
Piero per le sue omelie del
mattino, e a tanti altri amici ed amiche. Veramente una gran bella famiglia.
Sopra ogni altra tramissione apprezzo la catechesi che il nostro Vescovo fa
ogni settimana seguendo
“Il Catechismo della Chiesa cattolica”. Mi piace molto per le cose che vengono dette e che non conosciamo mai abbastanza, e
per il modo molto semplice e chiaro con cui vengono presentate. Non manco inoltre, quando posso,
di farne propaganda presso le amiche». (Ameriga
da Pianzano)
Dopo la piacevole notizia che Radio Palazzo Carli raggiunge finalmente anche la Vallata e dà la possibilità di partecipare più
intensamente alla vita del-
nibile al carico familiare e non al singolo membro) non l’ha introdotto
Berlusconi in cinque anni di governo. Criticare Prodi perché non l’ha
fatto in sei mesi di governo mi sembra strumentale. Oltretutto, la battaglia per il quoziente familiare io
la condivido, ma sono anche consapevole che essa vada portata avanti nell’ambito di una riforma
complessiva del sistema fiscale e
non certo a colpi di Finanziaria.
Stesso discorso vale per le critiche
che il centrodestra ha riversato contro questa Finanziaria perché “non
contiene le riforme”. Critiche strumentali e confuse perché si sa che
le riforme non si fanno in Finanziaria. Le importanti riforme che il governo Prodi ha in agenda verranno
messe in campo appena chiusa la
partita della manovra, attualmente
al vaglio del Parlamento. In particolare, c’è un piano per le liberalizzazioni presentato dal vicepremier
Francesco Rutelli, che vuole dare
competitività al Paese mettendo al
centro il cittadino-consumatore. Infatti oggi, a causa dei monopoli e
delle lobbies, gli italiani pagano più
dei colleghi europei l’energia elettrica, il gas, in genere i servizi essenziali, che alle volte non sono
nemmeno di qualità, basti pensare
al trasporto pubblico, i treni in particolare. Il piano di Rutelli per smantellare i monopoli e le rendite di posizione renderà le tasche degli italiani finalmente più pesanti e le nostre aziende più competitive per dare futuro ai nostri figli e serenità ai
nostri anziani.
Diego Bottacin
Coordinatore reg.le Margherita
la diocesi, un giorno ascoltando sento che sta
parlando il nostro Vescovo; sta commentando “Il
Catechismo della Chiesa
cattolica”.
Si tratta veramente di una bella notizia che entra
settimanalmente nelle nostre case, che rende attuale l’insegnamento di
Gesù. Ecco la Chiesa, madre e maestra, che nutre i
suoi figli, che li istruisce e
li illumina perché possano
rendere ragione della speranza che è in loro.
Una così buona notizia
non la si può trattenere
dentro e allora, dopo aver
detto grazie al nostro amatissimo Vescovo, sto
dandomi da fare perché altri si uniscano nell’ascolto.
“Il Catechismo della
Chiesa cattolica” e il Compendio che è fatto di domande e risposte è un tesoro che se riscoperto ci
farà crescere nell’amore di
Dio e del prossimo. Accogliamo la voce del Vescovo e aggiungiamo la preghiera perché questa parola sia accolta e vissuta.
Non perdiamo questo
grande dono che la nostra
Chiesa ci offre. (Giuseppina da Gai di Cison)
Potete inviare le vostre lettere al direttore
per posta elettronica all’indirizzo:
[email protected]
per posta all’indirizzo:
L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto
oppure per fax allo 0438. 555437
Domenica 19 novembre 2006
A COLLE UMBERTO
Cancellato
un pezzo di storia
C
olle Umberto, giovedì 2 novembre
2006: la giornata splendida
mostrava un cielo azzurro
e un sole fulgente, preludio all’estate di San Martino e omaggio alla festività
dei nostri cari defunti.
Uscendo dal cimitero
attorno alle 12, fui colta dal
desiderio di appoggiare i
gomiti sul muretto-balaustra della nostra piazza per
gustarmi la vista dell’orizzonte, lungo il quale ad ovest si scorge Venezia
mentre ad est si spazia sino al Friuli e si arriva “comodamente” a Trieste. Appena posai lo sguardo “inciampai” spudoratamente
sul “mostro” edilizio: un
fabbricato in cemento, ad
uso commerciale-abitativo, che prepotentemente
si erge offendendo la vista
e defraudando il panorama, patrimonio naturale di
tutti, della sua innata bellezza.
Il “mostro” è sorto sulle ceneri della, non proprio
vetusta, scuola elementare (eretta negli anni Sessanta) per motivi di sicurezza: riscontrate in essa
TRA VENETO E FRIULI
Più collaborazione
attorno al Livenza
E
gregio Direttore,
le scrivo due
considerazioni. È noto che
il corso del fiume Livenza
divide le due regioni non
solo dal punto di vista geografico ma anche politico:
il Veneto dalla regione autonoma del Friuli Venezia
Giulia.
Se non si va d’accordo e
non si crea un clima di collaborazione tra le due sponde... sul tema dell’alluvione
e dell’altro... non si andrà
da nessuna parte.
La città di Motta è per
sua storicità posto di frontiera con il Friuli, che qui aveva la sua porta d’accesso
e di Dogana.
Come tutti i posti di frontiera noi dobbiamo considerarci “fortunati” perché
da che mondo è mondo sono molteplici i vantaggi economici e culturali delle
città di confine. Il suo giornale, L’Azione che leggo
sempre volentieri, può fare
molto per invitare al dialogo e alla collaborazione i
politici locali sia veneti che
friulani sull’argomento dell’emergenza Livenza e
Monticano.
La seconda considerazione riguarda l’aspetto tecnico del problema.
39
Mi limito solo a citare
quanto scrisse Leonardo
da Vinci – nella sua veste di
idraulico e di consigliere
militare segreto della Serenissima Repubblica di
Venezia – nel marzo del
1500.
Ispezionando i fiumi
Piave, Livenza, Monticano,
Tagliamento e Isonzo lasciò scritto nel Codice atlantico: “Le cateratte (...)
sieno molte, acciò che s’apra e facci maggiore impeto...
E facciasi il serraglio
mobile, che io ordinai nel
Frigoli (Friuli), del quale,
aperto una cateratta, l’acqua che di quello usciva cavava il fondo”.
Questa è la soluzione
del problema! Non lo dico
io ma... Leonardo da Vinci.
Riflettiamo su queste
parole. Forse racchiudono
la soluzione al problema idraulico.
Giovanni Bortolin
Ps: I volontari che sono
andati a salvare i libri di Firenze li hanno chiamati “Gli
Angeli di Firenze”. Noi emigrati che siamo ritornati
a Motta per dare il nostro
aiuto ai parenti? Niente.
Ma non importa... conta la
sostanza.
delle piccole crepe, subito
si è pensato alla demolizione. Le classi furono così trasferite nella nuova
struttura della scuola media e di lì a poco l’ex elementare venne “ruspata”
e abbattuta al suolo. Un cumulo di macerie stava a testimoniare che là per anni
si è fatta didattica, che in
quel luogo i nostri figli
hanno affrontato le prime
socializzazioni, le prime emozioni, hanno pianto,
hanno riso, ma soprattutto
hanno sperimentato la capacità di stare insieme, il
tutto entro la cornice idilliaca del verde e del dolce
profilo delle colline, in uno
spazio che consentiva l’allargarsi sia della vista sia
del cuore. Ed ora, dopo le
macerie, ecco il “mostro”.
Io non sono un tecnico,
e quindi potrei dire delle inesattezze, ma è la ragione (...) che sollecita in me
le seguenti riflessioni: forse monitorare il complesso per accertare effettivamente l’entità del pericolo
e attivarsi poi per un idoneo restauro non sarebbe
stato più “ragionevole” e
sensato? Mantenere la
scuola dov’era tenendo vivo il ricordo di chi l’ha frequentata, onorando per
giunta la memoria umana,
non sarebbe stato più opportuno? Avremmo così
salvaguardato l’ambiente
dalle attuali strutture e anche il centro storico “Borgo Venezia” ne avrebbe
sofferto meno.
Noi collumbertesi siamo addolorati per questa
“leggerezza” edilizia e sentiamo oltraggiati i nostri
valori che si ergono sul
“credo” ambientale. Violentare la vista è grave, direbbe il nostro grande
poeta Zanzotto, che dedicò
intere pagine alla salvaguardia e alla identità del
nostro paesaggio. È triste
pensare che, per rimpinguare le casse comunali,
si debba ricorrere a tali
scempi... È solo una supposizione, ma non riesco
a vedere altre plausibili
motivazioni. Se penso che
questo è accaduto prima
della “tirata di cinghia” di
questa finanziaria, chissà
cosa potranno fare in seguito...
Eppure abbiamo degli
amministratori attenti all’inquinamento, tant’è vero che la campagna per il
riciclaggio dei rifiuti è stata ottima e Colle Umberto
è tra i primi comuni su
questo fronte. Mi chiedo
se l’inquinamento visivo
dato da colate di cemento
non sia da annoverare insieme agli altri tipi di inquinamento. (...)
Maria J. Feletti