Numero 51 - Collegio Plinio Fraccaro

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Numero 51 - Collegio Plinio Fraccaro
Voci Corridoio
di
Numero 51—Anno III
settimanale fraccarotto
22 novembre 2007
E SIAMO ANDATI PIANO...
LO SPIRITO UMILE
Martedì all’allenamento della squadra di
calcio eravamo in ventidue. Ventidue collegiali, capite? Mai successo da quando i
più anziani sono qua dentro. E questo la
dice lunga.
Mercoledì alla corsa campestre il collegio Fraccaro presenta nove atleti, quasi
certamente eravamo i più numerosi. E
questo la dice ancora più lunga. Perchè
se cinque e quattro anni fa’ non partecipava nessuno, tre anni fa solo uno, l’anno
scorso tre, quest’anno abbiamo davvero
mostrato di che pasta siamo fatti. In una
manifestazione che non ci ha mai regalato gioie nè punti per l’intercollegiale siamo andati là con una massiccia rappresentanza a prenderci una medaglia di
legno più che meritata: una medaglia di
noce d’annata!
Eravamo in tanti, con poche ambizioni,
ma sicuri di portare ognuno qualcosa.
Proprio come agli allenamenti della
squadra di calcio: fuori dal collegio i
grandi nomi ecco i gregari, venuti fino al
campo dietro al cimitero per esserci, per
dare un piccolo ma significativo contributo. Tutti ricordano gli allenamenti in cui i
senatori disertavano e non si era abbastanza, nemmeno per giocare una partitella. I tempi sono cambiati. Da quando,
quattro anni or sono, quando abbiamo
perso l’intercollegiale per due miseri
punti ad oggi, di cose ne sono cambiate.
È lo spirito umile che nessuno si aspettava di trovare in un collegio che, per il suo
blasone, potrebbe starsene adagiato sugli
allori. Quello spirito che ci porta ad impegnarci proprio là dove sappiamo di
avere meno competitività; quello spirito
che Tinelli ha maledetto quando ci ha
visto così numerosi al campo; quello spirito che ha portato Montolivo a volersi
misurare, a farsi sorpassare da tutti e a
farci guadagnare quel quarto posto, proprio davanti al Cairoli, pur arrivando in
fondo con quell’andatura da paperotto. E
noi, proprio per questo, gli regaliamo la
prima pagina.
Simone Pellegrin
Ore 15 passate da un pezzo. Campo da calcio del
Cus in zona Cravino. Un freddo troia. L’aria è così
impregnata dall’umidità che si fa fatica persino a
respirare. Un’allegra combriccola di cazzoni con
la maglia bianca si accinge ad unirsi agli altri
(tristi) partecipanti alla campestre, prima prova
valida per l’Intercollegiale… Pronti? Via!!! Montoli-
vo comincia subito a
scompigliare gli schemi studiati a tavolino
scattando in prima
posizione, per poi farsi
passare poco a poco da tutti. Il Toz e Turker dopo un attimo di titubanza in fondo al gruppo si portano subito
in buona posizione. Tutti gli altri nostri
corridori seguono, ognuno col proprio
passo, come consigliato dal mister-abordo-campo Camoranesi. I borromaici
(lecca culo e immanicati) corridori esperti prendono subito il largo, seguiti
da alcuni del cardano e del ghislieri…
Correre correre correre. Solo questo il
pensiero che gira nella nostra testa… E
così corri corri si arriva al terzo e ultimo giro: Tinelli ha ormai impegnato
tutte le sue forze fisiche e mentali nella corsa e perde il conto dei giri fatti…
Un Toz in formissima lo supera informandolo che questo è oramai l’ultimo
giro, mentre un certo Edoardo Marvagli
cerca di attaccar briga con un cairolotto, sfoggiando con orgoglio la maglia
“Se ti giri ti ammazzo” e “gran bastone? No, grazie!” . Dietro un regolarissimo Brighella accompagnato da Franz
(che sta correndo così veloce solo per
“...quello spirito che ha portato Montolivo a volersi misurare, a farsi cercare di raggiungere Fabrizio, non
sorpassare da tutti e a farci guadagnare quel quarto posto, proprio accorgendosi che invece era poco diedavanti al Cairoli...”
tro di lui in compagnia del sottoscritto). Seguono poi Tony e a fondo grupQuindici Righe
po Montolivo… Ultimi 500 metri…
Dopo la scorpacciata del nale che sta vivendo una Ognuno dà il massimo per riuscinumero scorso torna impec- sorta di seconda giovinezza. re a superare i 2 o 3 avversari
cabile, come ogni giovedì Inoltre ci dobbiamo un po’ vicini… Si arriva così al traguardo:
mattina VdC. Il numero 51 scusare anche noi della reda- Toz 15°, Tinny 16°, Turker 19°,
segna un po’ un nuovo ini- zione che pur avendo lavora- Brighe 22°, Franz 23°, io fantastizio: un po’ perché la reda- to come matti (ve lo possia- co 29°, Fabrizio 30°, Tony 35° e
zione è ufficialmente allarga- mo assicurare) per realizzare Monto 39°. Per un totale di 70
ta ad almeno un paio di il cinquantesimo epocale punti, preceduti solo da un insuelementi, un po’ per il re- numero abbiamo tralasciato perabile Borromeo a 113 punti,
styling messo in atto già dal qualche particolare tecnico dal Cardanoa 104 e dal Ghislieri a
numero precedente che forse che ci ha impedito di fornire 72. I cairolotti invece si sono ferè passato inosservato, un a tutti tante calde copie mati a 66 punti. Sfigati! E così si
po’ anche per i contenuti. giovedì scorso, per lo meno delinea una prima classifica
Qualche nuova rubrica si di prima mattina. Sicuri della dell’Intercollegiale, dove siamo a
affaccia sulle nostre colonne: vostra pazienza e buon cuo- soli 3 punti dai primi! Abbiamo
speriamo con esse anche un re abbiamo rimediato in cominciato bene, andiamo avanti
nutrito gruppo di nuovi gior- giornata, per la gioia di meglio!!! Forza ragazzi!
nalisti si rendano partecipi grandi e piccini, matricole e
Somaini
di questo gazzettino settima- anziani.
http://www.collegiofraccaro.it/vdc
CAFFE’ LETTERARIO
LA METAMORFOSI - KAFKA
Uzzino a pag.13
[email protected]
GIOCHI
SALA GIOCHI
Redazione a pag.18
CUCINA PER TUTTI
IL SUGO DI POMODORO
Macchi a pag.12
Interni
LA PROSTITUZIONE SACRA NEL MONDO ANTICO
Continua dal numero 50
Mondo romano
Anche a Roma, in misura minore, c’era qualche cosa di assimilabile alla ierodoulia, ma vi
era soprattutto enorme libertà sessuale. In
tutto l’impero sono rimasti resti di bordelli
(lupanara) che dovevano essere aperti solo
di sera e collocati solo fuori città. Le prostitute dovevano essere registrate e non potevano mantenere il nome di famiglia. Le prostitute avevano una veste speciale, ma non le
bende che le donne oneste mettevano sui
capelli. Lupanare viene da "lupa", il nome
con cui venivano chiamate le meretrici. La
mitologia romana dice che Romolo e Remo,
adottati dalla moglie del pastore che li aveva
trovati, era una "lupa" cioè prostituta. Grande
sviluppo alla prostituzione fu dato dall'avvento del culto della Venere Ericina che differentemente dall'antico culto dell'antica Venere tutta castità praticato fino a quel momento era caratterizzato da una spiccato portamento verso la sessualità. Questo culto giunse a Roma dalla Sicilia per propiziarsi i suoi
favori in vista dell' attacco a Cartagine durante la seconda guerra punica. La particolarità
consisteva nel fatto che le cerimonie propiziatorie alla dea erano gestite da sacerdotesse che praticavano la prostituzione rituale,
tutto questo rappresentò una sorta di permesso ad intraprendere la "professione".
Successivamente vennero fatti vari tentativi
di reistaurare la versione casta della dea, ma
ormai la Venere siciliana aveva preso il sopravvento fino a diventare addirittura simbolo di fecondità, fertilità e successo. Alla fine
dell'epoca repubblicana la situazione a Roma
si era talmente ingigantita che il fenomeno
della prostituzione era diffuso in ogni angolo
della città. Sappiamo che, secoli dopo,
l’imperatore Domiziano, per attirarsi le grazie
del popolo, durante i festeggiamenti per la
vittoria riportata sui Germani, fece lanciare i
gettoni per una "consumazione" nei lupanari.
Venere era infatti la dea sacra a Roma, perché madre di Enea il suo mitico fondatore.
A Roma si contavano, nel IV secolo a. C.,
almeno 46 bordelli “laici”, ma c'è da dire che
a questo numero mancano tutti i lupanari
che non erano dichiarati, ma inseriti come
attività secondaria, in taverne ed
ostelli.
Pompei
fotografie dei prodotti in vendita con i relativi
prezzi, a nei lupanari di Pompei si vedevano
spesso dei dipinti raffiguranti scene erotiche
o pornografiche con la medesima funzione:
quella di dare un prezzo ad ogni servizio. I
prezzi erano bassissimi (5 volte in meno di
una coppa di vino) e le donne erano schiave
di un “lenone” ( il magnaccio).
C’erano inoltre sette nomi diversi per indicare le varie tipologie di prostituta.
…Bei tempi per i maschi, meno per le prostitute che erano schiave nel senso reale del
termine.
Fatemi sapere se vi è
piaciuto questo articolo.
Anche se per me questo è un periodo
superincasinato
ho
scritto tutto questo con
piacere
(poi
l’argomento è molto a
tema). Magari un’altra
volta scriverò qualcosa
su Bacco (l’altro dio a
cui è “consacrato” il
collegio) e sui Baccanali
(quello che ho visto di
più simile ad un baccanale è stato il summerparty).
Spero inoltre di avervi
Insegna di uno dei tantissimi bordelli
fatto capire che non è
di Pompei con su scritto: “qui abita la
così noioso lo studio
felicità"
del mondo antico e di
avervi stimolato a ricerche in proposito.
ne avesse
Anche questa sacra a Venere, era
una città del peccato (forse più di
Amsterdam o Barcellona oggi).
L’edificio più splendido e grandioso di Pompei era il santuario di
Venere in cui tempio venivano
compiuti anche rituali di iniziazione alla prostituzione sacra, con
sacrifici di piccoli animali e offerte votive: ossa di maialini, frammenti di cereali e di frutta carbonizzati, piccolissimi vasi e una
testina d'avorio di pregevole fattura con tracce di colore d'oro sui
capelli.
I bordelli (lupanari) erano assai
numerosi tanto che ne troviamo
circa venti per una cittadina che
contava circa 8000 persone, come
se Pavia città di 70.000 abitanti
quasi 200 (!!!!!)
Se oggi si va da Mc Donald’s si vedono le
Michele Paolo ( cam. 52)
PRESEPE VIVENTE: I RUOLI
Definiti i ruoli per il presepe vivente. Dopo lunghe e discusse trattative il comitato organizzatore
ha scelto per noi matricole i seguenti ruoli:
gesù bambino adolfino
maria Gesù
giuseppe bidello porno
barabba barabba
angelo krusty
pescatore cieco ostrega
falegname igor
pecore cazza e giovandomenico (l'ultima mqm arrivata)
cane pastore capone
pecora nera sascha
puttana hallowen
stella cometa splendid
bue big jim
asino moreno morello
Restano ancora da definire i ruoli di pastore e dei due centurioni, I responsabili invitano i secondi anni a offrirsi volontari per i ruoli vacanti
pena megafagiolazio!
Inoltre per quest'anno si prevedono molte novità, Tra cui vi anticipo gli
zampognari...
Noi tutte matricole ci impegneremo per rendere al meglio l'atmosfera
natalizia del presepe e per contribuire al meglio per la riuscita dell'evento.
2
Ostrega
Sfottò
LA TROTTOLA
Al fraccarotto vogliam raccontare
di una figura da non disprezzare
con tutto rispetto parlo di ella
se avete capito fate favella.
Se arriva arrabbiata lunedì
devi sapere che è fatta così
ma non si capisce che'l primo giorno
nessuno è contento del proprio ritorno.
Come ogni collegial che si rispetta
ci sta poco tempo nella sua cameretta
altrimenti perchè trottola direi
se non girasse tanto anche lei?
Ma questa ridente allora che fa?
Se un minuto è qua e l'altro è di là
io non mi spiego tutto questo girare
vuoi dire che quella nulla ha da fare?
Eppure ci dice chi lavora qua dentro
che a vederla non sempre è contento
ma s'è cortese e spesso sorridente
come può star invisa a questa gente?
Però la trottola è originale
perchè non ruota con moto normale
sarà per questo dimmi la verità
che quando passa scoppia l'ilarità?
Troppe domande mi sono già fatto
nessuna risposta m'ha soddisfatto
non ci importa a noi piace così
veder girar la trottola tutto il dì
VUOI SAPERE COME TONUCCI E’ RIUSCITO AD ARRIVARE DAVANTI
A TINELLI NELLA CORSA CAMPESTRE? E PERCHE’ MONTOLIVO E’
ARRIVATO ULTIMO? BEH PERCHE’ FANNO COLAZIONE INSIEME...MA
SOLO TONUCCI BEVE CAFFE’
Splendid...IL PURO CAFFE’ RAC-
COLTO IN BRASILE, MACINATO E CONFEZIONATO DA SPLENDID IN
PERSONA!
Voci di Corridoio
Direttore responsabile
Simone Pellegrin
Vice Direttori
Elia Ferrari
Giovanni Ferrari
Siccome PampaNatale è permaloso come una scimmietta ha denunciato Tonucci per calunnie dopo l’articolo apparso sul numero 50: “pampanatale=
aniumale metticcio in estinzione dal 1992, vive in zona di penombra , va a
letto presto ed è predisposto ad una lunga e duratura vita di coppia, si contraddistingue per la folta chioma scura, ha la potenzialità di cambiare identità
( svariati esempi in numeri storici di V.D.C. ) ha il corpo cremito di lunghi
peli per le stagioni più fredde, istintivamente è predisposto alla gerarchizzazione della sua razza ( ma lo fà con nonchalance satirica ) ”.
Questo articolo mi ha molto offeso: ci tengo a chiarire che io non vado affatto
a letto presto!
Il direttore
Art Director
Giovanni Mason
Redattore
Andrea Violetto
Ultimo arrivato
Luca Rebecchi
3
Pagelle
CENA DELLE MATRICOLE: PAGELLE
BIG JIM voto 8
Il nostro pupazzetto è in continuo movimento: cucina per 50 persone, prepara i
tavoli , da retta ai deliri di Mason e pulisce
anche i piatti. Infine viene scelto dal Toz
per addolcire Sasha e Cazza, ma crolla e
s'addormenta mentre quei due continuano
a sputarsi in faccia. DURACEL
MASON voto 2
Voto pessimo per il
mingherlino più cattivo
di un caimano. Si trasforma radicalmente da
ubriaco per sfoderare il
suo sadismo più ripugnante: picchia violentemente le matricole,
bestemmia ogni due
minuti, sputa nell'acquasantiera, prende a
morsi Uzzino e insegue Montolivo per il
collegio. Non contento di quanto bevuto e
fingendosi sobrio urla costantemente: “Il
vino... dov'e' il vino?!! voglio il vino!!” MESCAL
TURKER voto6+
Si fa vivo solo a tarda nottata dopo aver fumato anche
l'ethernith dei tubi di riscaldamento del seminterrato.
La sua pazzia si trasforma in
lunghissimi discorsi senza
capo ne coda in cui monologa, si fa domande e si da
risposte. MARZULLO
SASHA E CAZZA voto 1
Pochi commenti per chi decide di chiudere
una bella serata con un velo così pietoso.
Insistenti nel loro stupido orgoglio non riflettono sull'importanza dell'amicizia collegiale. MATRICOLE
CAZZA (secondo Rizzi) voto 7,5
Portamento da cameriere di
gran classe e resistenza da
vero Valtellinese. La tira lunga, ma non sbocca (h. 23.43).
Al momento l’unica frase pervenuta è:”Posso fumare una
sigaretta)”.CAZZONE
to di reggersi fermo in piedi. GONGOLO
OSTREGA (secondo Rizzi) voto 6 meno meno
eroe per forza. Autoabbattuttosi dopo 1,5
minuti:
alla
sola
idea
dell’alcool
(pronostico: delirio, sbocco & scioltina,
h.05:12: gufogufo!!) sboa. Voto radice di 58
O’ STREGONE
BARABBA Voto 6.01 sulla fiducia
Pensa di salvarsi davanti a
Ponzio Pilato, ma la folla lo
vuole cadavere: “Barabba!
Barabba!” BLASFEMO
SOMAINI voto10elode
Sorprendente quanto inaspettata sbronza
paurosa per il tiepido Somaini. Vive nelle
sue allucinazioni psichedeliche quei momenti di puro delirio, scambiando Tosatti
per un vietcong e inseguendolo intonando
“La cavalcata delle Valchirie”. A fine serata,
dopo essere stato usato come un pallone
da rugby, intima vendetta prima di cadere
svenuto a terra in uno stato convulsivo.
SDERENATO
TINELLI S.V
Un voto non può essere espresso; anche un
commento risulta faticoso. Scarsa figura...
noiosa... non si ubriaca, non fa ridere nessuno. Cerca di essere intelligente e razionale solo quando gli altri sono devastati. Fa
solamente un cavallo con un bicchiere di
acqua tonica e cerca di sedurre gli altri con
sorrisi falsi e discorsi inappropriati.INSIGNIFICANTE
BIDELLO voto 7,5
Abiti firmati Pastorizia®, si distingue per
l’enorme carico alcolico ingerito (senza fare
una
piega): la mqm più sobria, nonostante i 3l e
+ ingeriti. Rimane cmq bruttino a vedersi.
BACINELLO
JESUS CAMINITI Voto 5,5
Aiuta “er pagnottaro” a spostare il divano, senza muscoli
e idee: va in confusione dopo
due birre. ANATRA WC
SASHA (secondo Rizzi) Voto 5
me lo Fa il figo, non beve niente e recita le gote
rosse. Turconci bilio bili uu nene. Schiaffi
sul culo per il futuro: primo candidato pecora per dicembre. URINA
SPLENDID Voto 1,5+
Si fa chiudere nella 7 da coglione quale è.
LECCACIOLLA
OSTREGA voto -7
Bella performance per la nostra “vecchia” matricola. Ha
più esperienza rispetto alle
altre e lo dimostra: beve tanto
e sa divertirsi, barcolla e ride
in continuazione quando Uzzino gli ordina il faticoso compi-
GATELLI voto 6
Si presenta nudo + zainetto in biblioteca col
verbo:”Cosha devo fare??” “Shaimo
qua tutti?” Bestemmia tutta la serata, perché non può bere: serata
in
retrocolonna
in
fuga
dall’ispettore
Meson:
dopo
l’ennesima “s”, va in stand-bai con
4
un lungo shshshibilo. CAPITAN FRACASSSSO
UZZINO voto 6
E’ un Terronese di merda. Cerca di ubriacarsi in tutti i modi ma la carenza di superalcolici non lo aiuta, deluso dalla serata si
aggira per il cortile con aria mesta e rassegnata. All’improvviso il bue Tosatti lo investe facendogli passare davanti agli occhi in
un secondo tutta la sua esistenza. Per fortuna Tosattone è fatto di pan di spagna e
pasta per il chewingum. Uzzaino se la cava
con un soffice tonfo e qualche imprecazione. MIRACOLATO
MONTOLIVO voto 5
Da un gentiluomo come lui ci si aspettano
performance di altro tipo, questa volta la
tazza era piena di vino e gli effetti non si
sono fatti aspettare. Dopo la cena si perde
nel delirio generale cercando di inseguire
Uzzino
per
recitargli
a
memoria
l’autobiografia di Ornella Vanoni. Il piccolo
genoano non riesce, nonostante gli
sforzi a raggiungere il corpuLento
siculo. Stremato si accascia ai
piedi di un albero canticchiando el bandolero stanco e cercando di attingere dalla tazza ormai
vuota e ricolma di terriccio e
foglie secche. BIANCOLIVO
ESPOSITO voto 6,5
Il comacchio ha ormai una resistenza
all’alcool che fa paura. Beve, Beve beve, ed
è come se non bevesse. Colpa delle cene
dei fisici e delle misteriose serate passate
da una fantomatica C. Del Nuovo. Ad un
certo punto inventa il gioco dell’anno, degno del miglior Berger: scoppola nel culo e
scappare via, scatenando inseguimenti a
ripetizione. Colpisce chiunque e ride come
un matto. Ragazzo simpatico.
MESSINA voto 2
Messina fa solo baccano, con il suo tipico
intercalare “spadde nun’avi!”in più si fa
spaccare in testa una sedia dal “buon Mason” e per tutto il resto della serata insegue la gente tirando scoppole sulle chiappe
altrui a destra e a
manca. A fine serata
sorprende tra i cespugli del cortiletto
Borserio che limona
con Polo e ci rimane
davvero male. CORNUTO e MAZZIATO
Uzzino, Rizzi e Elia
IL MESTIERE DELLO SPACCIATORE
Scherzi
anche la polizia in giro. Potrei pensare: sempre bloccata. Gli dico che ci sono dei
“Giovanni, sei un genio, se mi beccano, al- problemi. “Non ho i soldi”. Per i soldi non è
meno sono pulito, e del Nuovo nessuno so- un problema, gli avevano detto che non sa8:20. Suona la sveglia del cellulare, la spen- spetta”. Arriviamo in Cravino. “Allora non rebbe stato un problema, mi sarei sistemato
go, si accende il cellulare e faccio per riad- vieni?”. “No, vado in Auletta a studiare”. “Va in un secondo tempo coi Capi. “Mi stanno
dormentarmi: “Entro un’ora dopo”. Brrr…“No, bè, ci vediamo dopo”. “Ciao”. Vado in Aulet- seguendo. Ti fa niente tenerla ancora per un
non adesso! Lo leggo dopo”. Brrr…“Nooo, ta e accendo il computer. Manca un’ora po’ di tempo?”. Con voce ancora bloccata,
due!!!”. Prendo il cellulare e leggo i messag- all’incontro. Faccio un giro in Internet. Sono forse più di prima, dice che va bene “Ma
gi: una chiamata di Giovanni delle 3 di notte le 11. Esco e vado dal Nuovo. Lo riconosco quanto tempo?”. ”Finché non riesco a piaze un suo messaggio delle 4, sempre di notte: subito: è seduto in prima fila (“Bravo”) e sta zarla”. “Va bene dai”. Mi sorprendo riesca
parlando con i suoi amici. ancora a parlare. Chiudiamo così, scendiamo
“Bei vecchi tempi…”. Il
“Ciao, puoi venire un atti- e lui torna a lezione, in tempo credo. Esco e
messaggio diceva di
mo?”. “Ah, sì”. Parliamo incontro chi di dovere, i Capi: Giovanni, Siqualcosa di importante
mentre andiamo in un mone, Edoardo e Dario, gente esperta. Gli
da fare alle 11 in Craviluogo appartato. Ha la racconto del Nuovo: non è male, sembrava
no: “Va bè, non ci vado
voce un po’ bloccata, forse molto agitato, però è preso bene, ci può staa lezione”. E mi sono
dall’agitazione. Siamo in- re. “Ci vediamo stasera in collegio, se passi
appena
svegliato…
seguiti: i suoi amici. Con per le 18 vedi tutto”. “Ci sono dai. Ciao”. E ci
Dormo mezz’ora. Poi
ripetuti cenni degli occhi e lasciamo. Torno in Auletta e studio
ancora mezz’ora. Mi
della testa gli faccio capire mezz’oretta, forse meno… Il pomeriggio passveglio, mi preparo ed
di sbarazzarsene. Gli faccio sa senza intoppi. Alle 16 vado a lezione: alesco. Passo in collegio
fare il giro turistico della meno quella!, non ci capisco quasi nulla, ma
da Giovanni che mi dice
facoltà, bagni compresi, in quel poco è molto interessante. Finisco alle
che per la roba avrei
attesa che faccia qualcosa. 18 e volo in collegio. Ci sono i Capi e anche
dovuto incontrare uno
“C’è anche di sopra, ve- qualcun altro. Chiaramente mi fa piacere.
Nuovo in facoltà alle 11.
ro?” Intuisco che intende Stanno ancora preparando le apparecchiature
Me lo descrive. “Ah, ho
dire se c’è un piano supe- tecnologiche; in disparte attendo il momento.
capito”. Ci lasciamo.
riore. “Sì, saliamo”. Pren- Dopo mezz’ora tutto è pronto. L’incontro col
Passo da Daniele a vediamo le scale e finalmen- Nuovo avviene, ma con qualche intoppo: i
dere come sta dopo
te dice ai suoi amici Capi non sono stati molto contenti, sopratl’Operazione:
Il vero spacciatore è lui, guarda che faccia!
“Arrivo subito, devo salire tutto Dario, che lo intimidisce, lui che era già
“Cammini che è un
agitato di suo; ma c’è
piacere”. “Lascia perdere. Non vieni a lezio- un attimo, voi andate
da ammettere che ha
ne?”. “No, però ti accompagno se vuoi, così in aula”. Così, brutal“Mi stanno seguendo. Ti fa niente
comunque fatto un
mi racconti”. Usciamo e mi racconta mente. Ci lasciano
tenerla ancora per un po’ di tembuon lavoro, ha solo
dell’Operazione in poche parole; poi si zitti- soli. Lo porto di sopo?”.
peccato di inespesce, non so se per colpa mia, se perché non pra. “Ci si può perrienza. Alla fine il
trova un accendino, o per altro. “Non ce la dere qua” mi dice.
Con voce ancora bloccata, forse più
Nuovo si tranquilfaremo mai a prendere l’autobus, ormai è Sorrido. Andiamo
di prima, dice che va bene “Ma
lizza
e gli presentiaall’incrocio… A meno che non corriamo” e lo in fondo ad un piccoquanto tempo?”.
mo il clan al compleguardo sorridendo. “Ce la facciamo” dice con lo corridoio secondato.
sicurezza. Con calma andiamo in Piazza Vit- rio. Ci fermiamo e mi
”Finché non riesco a piazzarla”
Quando ci sarà bisotoria. E lo prendiamo! E ci sediamo subito! fa vedere cosa ha
gno di te, ti faremo
“Incredibile”. “Te l’avevo detto. Però ho avu- nelle mutande “No,
to fortuna, si è fermato tanto perché c’è un sei pazzo, aspetta”. Mi guardo intorno. Non sapere. Per ora, almeno tu, studia.
Manuel
sacco di gente in giro”. Giusto. La Goliardia c’è nessuno, bene. “Tutto a posto? Hai avuto
deve aver appena liberato le scuole. E c’è problemi?”. “No, no. Tranquillo.” Con voce
A Mason, che ha insistito, a chi capirà (va
bè, anche Uzzino) e a chi…
LA MORALE
U
na passerotta piccola piccola sta svolazzando felice nel cielo quando viene sorpresa dalla pioggia. La passerotta, non volendosi bagnare
comincia a cercare un posto dove potersi rifugiare sino alla fine del
temporale. Ad un certo punto scorge un albero le cui foglie sono ancora asciutte e decide di posarsi li. Poco dopo un merlo svolazzando in
cerca di un rifugio e scorge lo stesso albero, si posa sullo stesso ramo e
rifila uno spintone alla passerotta che si deve postare un pochino. Passano alcuni minuti e si intravede una civetta che svolazzando in cerca di riparo, decide di
rifugiarsi sullo stesso ramo, spintona il merlo che spintona la passerotta che è costretta a
spostarsi ancora un pochino e la pioggia comincia a bagnarle il becco. Infine con lo stesso
procedimento arriva un’aquila in cerca di riparo e anche lei si posa sullo stesso ramo, spintona la civetta che spintona il merlo che spintona la passerotta che a questo punto si viene a
trovare completamente sotto la pioggia incessante.
MORALE DELLA STORIA: PIÙ L’UCCELLO È GRANDE… PIÙ LA PASSEROTTA SI BAGNA.
La Redazione intende scusarsi con la collaboratrice Anna Mason per il taglio “non voluto”
ad una sua frase nello scorso numero. La frase
riguardava un certo album di famiglia di un
certo giornale fazioso e antiliberale. Sfortunatamente noi siamo un giornale del popolo delle
libertà; di conseguenza si sarà confuso l’art
director. Ciao Anna grazie e scusa ma quando
si ha a che
fare con
dei stupidi
c o m e
noi...
5
Musica
LIVE IN FRACCARO
Dicembre è un mese fitto di impegni per il Collegio Fraccaro: considerando che è un mese più corto degli altri (dura infatti solo venti giorni) tra
esami, presepe, bicchierata e concerto spesso si rischia di non riuscire a percepire tutto (in particolar modo gli esami…).
Per questo VdC, che è un giornale attento a tutte le esigenze, propone una sorta di avvicinamento a questi eventi, in particolar modo
all’evento che vede impegnati più collegiali (quindi non gli esami): il concerto di Natale. Il concorso canoro, in forte ascesa di pubblico e blasone negli ultimi anni, è in fase di definizione tanto che i cantanti sono quasi tutti certi della partecipazione, il gruppo sta ultimando i turn-over
di strumenti (pensate che a suonare saranno più di dieci persone!) e il presentatore…beh quello è agli arresti domiciliari. Tutto quasi pronto,
quindi. E noi di Voci di Corridoio, il giornale che patrocinerà l’evento, vuole fare più di TV sorrisi e canzoni col Festival di Sanremo: da questo
numero vi proporremo un percorso di interviste agli artisti che settimana dopo settimana vi accompagnerà fino all’esibizione dei vostri beniamini. Inoltre gli organizzatori (sempre alcuni di noi della redazione) ci ragguaglieranno sul proseguo della preparazione di quello che sarà il
concerto di Natale più bello di tutti i tempi…
E ricordate: le ultime due edizioni sono state vinte da chi ai tempi collaborava con VdC…sapendo che non c’è due senza tre e che quest’anno
PampaNatale è l’unico della redazione a partecipare…
Cominciamo con un’intervista ai gemelli facenti parte della Fraccaro Band:
Vi aspetterete che io dica: perchè amo la
musica, invece non lo dirò.
Ehi, ma mi hai guardato bene? Sono un capellone metallaro, con un padre che ti fa
ascoltare 33 giri dei Beatles, Pink Floyd, Toto,
Dire Straits, Queen fin dalla nascita. Ho la
casa piena di chitarre, mio padre suonava
il basso in una band, vari anni di coro alle
spalle....insomma prima o poi doveva succedere. Aggiungeteci l’uscita di Naza, Calderaro, Claudio, Colucci e Maldini ed eccomi al mioterzo concerto consecutivo alla
chitarra elettrica. A conti fatti non sono
affatto un grande chitarrista. Non utilizzo
spartiti e questo e un grosso limite tecnico, ma è una mia filosofia, faccio affidamento sul mio “orecchio” poi la musica
deve venir fuori da sola.
Come dicevi il concerto è in fase di ascesa,
abbiamo perso alcuni elementi fondamentali,
ma io credo che l’affiatamento del gruppo e
la pubblicità dell’evento musicale non farà
diminuire l’affluenza, anzi.
Quale presepe?
Sarà sicuramente una bella edizione, molti
generi musicali si alterneranno, inoltre la
band si servirà di una strumentazione quasi
nuova, ma Partiamo dal mio strumento:
la chitarra elettrica di Rizzi.
Per questa edizione mi servirò di una Epiphone “Zakk Wylde signature” Les Paul. Una
sotto marca della Gibson per i meno esperti.
Tra le novità troviamo sicuramente una band
poliedrica e interscambiabile. Con il susseguirsi dei pezzi ci alterneremo agli strumenti
dando prova di grande duttilità. Vi anticipo
che per l’intermezzo strumentale la formazione sarà la seguente: Ccionny chitarra acustica, Capone Chitarra elettrica, Tosatti basso,
Tony mandolino, Elia batteria, Giovanni xilofono, Uzzino Scacciapensieri siciliano, Valeriano Trombone.
6
Il concerto di Natale è un importante avvenimento in collegio, negli anni sempre più seguito. Da quando siete qui al Fraccaro avete
spinto molto sul concerto partecipandovi
sempre attivamente. Cosa vi spinge a farlo?
Temete che la concomitanza col presepe nella stessa settimana possa togliere interesse
per la manifestazione canora?
Questo per molti si preannuncia come il concerto più bello di tutti i tempi qui in collegio:
avete qualche sorpresa da svelare in anteprima ai lettori di Voci di Corridoio?
Siccome non fate parte della giuria, sappiamo che è ancora presto ma avete qualche
Io sono spinto da mio fratello.
Scherzi a parte, è l’occasione per ritrovarci
tutti insieme con musicisti e non prima del
Natale. Le prove, le idee, la preparazione: si
discute, si propone e soprattutto si impara.
La musica è comunicazione universale,
con questo mezzo molti collegiali si esprimono e si mettono in gioco. Per me
poi è una bella occasione per riprendere
in mano la chitarra o il basso che purtroppo non suono spesso.
Affatto, anche se quella delle m.q.m. è la
rappresentazione per antonomasia non penso che un vero concerto ROCK sarà ignorato o
preso sottoGamba dalla massa di collegiali
fricchettoni e disadattati che popola il Fraccaro, soprattutto da quelli che hanno già assistito alla gara canora negli anni passati.
Se sarà il più bello Io non lo so. Posso anticiparvi che al basso si alterneranno Tony e
CaponeMQM, quindi non avrete la mia qualità ritmica in tutti i pezzi. Io però suonerò
l’acustica quasi sempre, quindi alla fine credo che il vostro orecchio ci guadagnerà. Mettendo da parte la mie
doti da musicista eclettico e versatile posso annunciarvi che
quest’anno la scaletta sarà varia
come sempre con autori italiani e
stranieri, quindi ci sarà da divertirsi. In più la band sta preparando
una sigla/intro che sarà una vera
sorpresa.
Musica
Brigante ha buone possibilità, sempre in positivo nelle passate edizioni, questo può essere
l’anno buono. Personalmente mi piace molto
Espo, come uomo s’intende. Ho notato un
agguerrito Montolivo, ma potrebbe essere
l’edizione delle rivelazioni. Il premio alla critica va sicuramente a Italo, infatti è gia il concorrente più criticato.
Manca tutto e il fatto che in biblioteca ci siano
dei vinili di Venditti dovrebbe far riflettere
tutti, ma soprattutto Tonucci che si ostina a
propinarci i pezzi del cantautore romano, come se fossero qualcosa di ascoltabile. Per fare
le prove in modo decente ci vorrebbe:
• una saletta lontana dal collegio, fuori
Pavia diciamo, per non infastidire gli altri collegiali;
• la saletta dovrebbe essere molto fredda
per favorire il propagarsi del suono;
• la saletta dovrebbe essere cosparsa di
birre vuote o smezzate, sempre a portata di
mano dei suonatori;
la saletta dovrebbe avere una strumentazione
di basso costo (Valeriano potrebbe danneggiare la strumentazione con uno dei suoi raptus
musical-hardcore improvvisi). Meglio non andare in perdita.
Non ci sembrano delle richieste incontentabili.
Purtroppo per il momento siamo costretti a
provare nelle nostre camerette o al più all’orto
sonico. Ci farebbero comodo anche delle groupie, si sa, noi musicisti siamo gente esosa.
pronostico: secondo voi chi si piazzerà in
alto?
Chiudiamo con una domanda scomoda: nei
momenti in cui si vuole provare decentemente siete costretti a spostarvi al di fuori dal
collegio, si dice in giro in una spelonca fredda e tetra. Non è un peccato non fare le prove in collegio? Cosa manca qui al Fraccaro
per poter essere all’avanguardia anche dal
punto di vista musicale?
Mi metti in difficoltà: non conosco bene alcuni interpreti e alcuni pezzi che sono attualmente in preparazione, quindi non mi voglio
sbilanciare. Punterei su Oda o Brigante che
hanno qualità voce e gusto, poi il solito Tinelli e un outsider da scegliere tra i rimanenti.
C’è una sala musica, piccola ma c’è. C’è un
pianoforte, scordato ma c’è. Abbiamo le casse e gli strumenti, ma la voglia e tutto il resto dobbiamo mettercelo noi. In realtà per
provare basta poco, infatti ci arrangiamo
anche nelle camere. Gli amplificatori e le
appareccchiature per registrare sono costose
e delicate, quindi per iniziare basterebbe
creare uno spazio più ampio e meglio organizzato.
Qui di seguito la classifica del Concerto di Natale 2006 (fonte www.gemelli.le). 1° ­ Nazareno con “Black” ­ Pearl Jam 2° ­ Brigante con “In ogni atomo” ­ Negrita 3° ­ Cesario con “Fading like a flower” ­ Roxette Premio per la critica: Montolivo con “Mi sono inamorato di te” ­ Tenco Premio Fedeltà: Pede con “Maledetta Primavera” ­ Loretta Goggi E quest’anno? Chi vincerà il Concerto delle Libertà? AUDIOTECA a cura di Angelo Savini
Kula Shaker – K
Quando il brit pop era al suo massimo e sembrava avere un'aristocrazia impenetrabile ecco che arriva un ragazzino biondo con la
fissa per l'India: Crispian Mills e i suoi Kula Shaker non hanno inventato nulla di nuovo, ma hanno scritto gran belle canzoni.
Sempre in bilico fra i Beatles e i Kinks, citando a destra e a manca e ricoprendo il tutto con tonnellate di ottimo curry sono anche
riusciti a farci cantare in sanscrito.
Mastodon – Blood Mountain
Questi sono i dischi per i quali mi viene voglia di comprare un chiodo e farmi crescere degli improponibili barba e capelli lunghi:
in una parola diventare metallaro. Eh sì perchè quando il metal guarda in alto ed esce dal buco da cui è confinato capita che
vengano incisi dischi del genere: violentissimi ma ispirati e trascinanti, carne e sangue direi, tutt'altro che scontati. Evidenti sono
le influenze dei Tool e di certo stoner rock, ma altrettanto lo sono quelle di una psichedelia tirata agli estremi. Dopo il concept
album sulla forza del mare (l'ottimo Leviathan), ecco quello sulle foreste fredde: un po' Jack London e un po' grande spirito, ma molto incazzato.
Motorhead – Overkill
La storia vuole che questo sia il primo disco heavy metal e ne prendiamo atto. Certo oggi suona come un hard rock particolarmente brillante, ma quella doppia cassa continua e martellante che sembra un motore al massimo dei giri è più che una dichiarazione d'intenti. Più duri, sporchi e cattivi di tutti, prendono i Sabbath per andare più veloci dei Pistols, naturalmente ubriachi al
volante. Forse a Lemmy e compagnia è bastato questo, certo è che è impossibile ascoltare questo disco e rimanere tranquilli.
Liars – They Threw Us All In A Trench And Stuck A Monument On Top
Questo è il 1° lavoro dei Liars, una delle band più particolari ed interessanti della scena attuale. Come ci suggerisce nome, l'invito
è a non prenderli mai sul serio, a non fidarsi, eppure non sono molti i gruppi ad essere tanto liberi e freschi oggigiorno. Non chiamatelo indie-rock, ogni etichetta è riduttiva, piuttosto lasciatevi sorprendere a dimenarvi presi da un improvviso groove per poi
un minuto dopo fissare inebetiti il muro ipnotizzati da un mantra sballato ed ossessivo. Ve l'ho detto che non c'era da fidarsi.
Mudhoney – Superfuzz Bigmuff
In principio furono i Mudhoney, dissero grunge, e grunge fu. La band chiave per capire gli anni '90 con questo primo EP racconta
ai giovani di Seattle quello che vogliono sentirsi dire ma che a nessuno riesce. Fra loro c'era un certo Kurt Cobain. Il resto è storia, e loro è il primo inno esistenzial-paranoico che cominciò a segare le gambe di un rock oramai troppo debole per reggersi in
piedi. Una rivoluzione esplosiva, la scintilla che in pochi anni fece esplodere tutto. Una delle band più acide e corrosive che il
rock abbia mai conosciuto.
7
Politica
SE QUESTA E’ LIBERA INFORMAZIONE
Continua dal numero 50
Diversamente da quanto sarebbe dovuto
succedere nessun telegiornale ha mai aperto
dicendo: oggi Silvio ha mentito (come è successo in Inghilterra per Blair per solo 3 bugie) ed è questo il motivo per cui, questa
persona, invece di essere continuamente
spernacchiato è il massimo esponente del
centro destra in Italia
nonostante il suo unico punto di programma
è
garantirsi
l’impunità ( nascondere fatti tragicamente
esistiti facendo credere
alla gente che chi parla male di lui è un
pazzo che racconta
cose mai esistite). Per
par condicio devo sottolineare che anche i
leader del centro sinistra cercano di fare il
possibile, con la sola
differenza che Berlusconi è più potente.
Secondo Gian Carlo
Caselli attuale procuratore generale di Torino,
baluardo della lotta alla criminalità organizzata, (che tra l’altro ha subito accuse da ignobili servi di Berlusconi sia in trasmissioni
che sui giornali) in Italia si vogliono nascondere alcune verità in modo che queste persone vengano assolte per il passato, per il presente, ma soprattutto per il futuro (pensate
che oggi Sgarbi va a dire in giro che mani
pulite è stata una strage di innocenti quando
le confessioni degli imputati hanno largamente dimostrato il contrario).
Con questa licenza di mentire si mette in
discussione l’intera democrazia, I fatti non
esistono più, tutto diventa opinabile e rimangono soltanto delle opinioni. Nei tg succede
raramente che il giornalista si prenda la re-
sponsabilità di raccontare quello che succede, ma si limita a far ascoltare i commenti
delle persone coinvolte.
Le ricadute di tale monopolio mediatico sono
diverse, la più grave è che il cittadino medio
ne esce completamente anestetizzato. In
questa confusione sceglie quello che sembra
meno peggio.
Molti si illudono di
vivere in una democrazia, ma per essere
chiamata tale, il cittadino non deve andare
a votare ogni tanto,
ma è necessario che il
cittadino vada a votare
informato.
Qualcuno ci ha provato
ad entrare nel mercato
televisivo ai più alti
livelli, è il caso di
EUROPA7. Mai sentita
eh?? eppure esistono
diverse sentenze sia
italiane che europee
che attribuirebbero a
questa rete le frequenze di rete4. Perchè
esiste ancora rete4?
Perchè grazie a leggi
governative che Berlusconi ha fatto approvare al suo governo hanno trovato un cavillo per cui, secondo loro
quelle sentenze sono nulle (tanto per loro
anche le sentenze sono opinioni). La suprema corte Europea non si lascia mica fregare
da questi trucchetti, e mette delle sanzioni
all’Italia. Ma a pagare invece di essere chi la
legge l’ha fatta o chi ci ha messo il nome
(Gasparri), siamo noi contribuenti. Poi è arrivato il centro sinistra con Gentiloni che invece di risolvere la situazione ha rinviato tutto
all’anno prossimo così da continuare a pagare 400000 euro al giorno di multa all’unione
europea (ma noi non dovremmo sapere dove
vanno i nostri soldi????). (Morale: loro vanno
li per farsi le leggi e noi paghiamo le multe.)
Stessa cosa accade per la legge 30, detta
Legge Biagi per far sentire terrorista chi non
la condivide, anche se il povero Biagi aveva
previsto ammortizzatori sociali che sono stati
accantonati dal governo Berlusconi.
Fortunatamente oggi grazie a internet
un’altra informazione è possibile, peccato
che i nostri rappresentanti già hanno avvertito il pericolo e si stanno muovendo per fermarla.
C’è una proposta di legge “da parte di un
certo Levi” che vuole bloccare i blog, ponendo condizioni che comprometterebbero la
possibilità per ogni cittadino di crearne uno.
Tranne in ex Birmania e qualche altra rara
eccezione i blog sono liberi in tutto il mondo,
infatti è stato tanto lo sgomento all’estero
che subito è stato fatto qualche passo indietro (niente di concreto non illudetevi!), e poi
chissà perchè questa notizia è arrivata
all’estero senza passare sui nostri quotidiani?? Magia!
In ogni caso la rete offre una possibilità nuova, uno strumento potentissimo che spero
venga utilizzato da tutti per far si che questi
soprusi cessino.
Ho scritto un articolo così lungo e relativamente dettagliato per cercare di fornire più
informazioni possibili su quello che stiamo
subendo. Ci sarebbero tantissime altre cose
da raccontare su questa questione, ma penso di aver reso bene l’idea.
Questo è il mio appello, rivolto a chi vuole
proteggere il proprio cervello e la propria
dignità da questa ondata di menzogna che ci
sta sommergendo e contribuisce alla formazione di un regime, in modo da avere gli
strumenti per giudicare coerentemente e
decidere se ci conviene ancora essere governati da soggetti del genere o se sia il caso di
cambiare, all’estero pensano che sia meglio
cambiare e TU?
Vincenzo Romano
AUDIOTECA a cura di Angelo Savini
Ho preparato una lista di cinquanta dischi che delineano parzialmente i miei ascolti, e che spero possano incuriosire i tanti che mi seguono da
queste pagine. Continua dal numero 50...
Jeff Buckely – Grace
Figlio d'arte dello sfortunato cantautore Tim Buckley, Jeff ci ha lasciato un solo album in studio prima di scomparire tragicamente
nel fiume Mississippi nel 1997 a soli trent'anni. C'è dunque una sorta di maledizione che lega padre e figlio, ma che li accomuna
anche nella grandezza artistica: la manciata di canzoni incise da Jeff sono di un'intensità che ha pochi pari fra i suoi contemporanei e che dimostrano un talento infinito e cristallino come la sua incredibile voce.
Johnny Cash – American IV The Man Comes Around
Il quarto disco delle American Recordings di Johnny Cash è forse il più emozionante. Siamo all'apice della ricerca della propria
essenza da parte dell'Uomo in Nero, la produzione di Rick Rubin scorteccia il suono acustico fino al midollo, i nervi sono scoperti
e alcuni duetti fantastici non fanno che aumentare la viva spiritualità di questo lavoro. Ormai vecchio e stanco, Cash ripercorre la
sua vita e si prepara a lasciarla, non sarà questo il suo testamento ma un toccante esempio di confronto con se stessi.
8
VIDEOPROIETTORE FAI DA TE parte 2
Introduzione
Sono necessarie alcune puntualizzazioni. Ho detto che mi
terrò abbastanza sul teorico,
per non appesantire troppo il
lavoro. Non ho però specificato che, dove compaiono dati
scritti, sono relativi al mio
progetto (indicherò qualche
dato riassuntivo in fondo
all'articolo). Riguardo la fonte
luminosa: è necessario che
venga posta ad una distanza
pari circa la lunghezza focale
della prima lente fresnel.
Troppo vicina, si incorrerà in
fenomeni di hotspotting; troppo lontana, l'illuminazione sarà scarsa, soprattutto verso i bordi.
Fonte di Luce
Un fonte di luce ottimale deve avere le
seguenti caratteristiche:
elevato rapporto luminosità emessa /
consumi (e quindi calore emesso)
temperatura di colore vicina a quella
solare (5-6000k)
La luminosità si misura in Lumens. Per il
nostro progetto, e' consigliato una fonte di
luce che eroghi almeno 15,000 Lumens. La
luminosità effettivamente emessa sarà però
minore: una buona percentuale della luce
non viene nemmeno emessa nella direzione
giusta (serve quindi un riflettore per recuperarla almeno una frazione); parte viene filtrata nelle lenti, nei filtri e attraverso il LCD.
La temperatura del colore determina lo spettro del colore della lampada. Per esempio, le
lampadine ad incandescenza hanno una temperatura di colore tra 2000K e 3000K (gradi
Kelvin; la luce emessa sarà rossastra). Le
lampade allo xenon usate per i fari delle
automobili sono piu fredde, tra 6500K e
100000K. Per il nostro progetto, la scelta migliore è una temperatura di colore intorno a
5000K ~ 6500K.
Le lampade si classificano fondamentalmente
in due categorie:
incandescenti e a
scarica di gas.
Le lampadine ad
incandescenza
(corpo a bulbo),
le solite usate in
casa, non sono
l'ideale per la
costruzione di un
videoproiettore
(temperatura di
colore
troppo
bassa e non producono abbastanza lumens per
Watt).
Si arriva dunque alle Lampade a scarico di
gas. Vengono distinte in flourescenti, allo
xenon, agli ioduri metallici, ai vapori di sodio
ad alta pressione, più altri tipi. Vengono solitamente impiegate nei supermercati, grandi
magazzini, e illuminazione esterna (i.e. parcheggi). Sono ideali per il progetto: temperatura di colore elevata, basso consumo energetico (quindi meno calore: l'ideale per non
bruciare il pannello TFT) e producono un'alta
quantità di lumen. Ioduri Metallici: le
più adatte
Le lampade agli ioduri metallici, a scarica di
gas, emettono la luce da una regione concentrata lunga qualche centimetro (lampade
ad arco.). Producono una quantità di lumen
incredibilmente alta per ogni Watt di energia
consumata. Questo significa avere più luminosità e meno calore. Generalmente la temperatura di colore è elevata.
I tipi più usati sono quelli a 400W con singolo
attacco e 250W HQI a doppio attacco.
Entrambe danno risultati ottimali per il nostro videoproiettore e durano fino a 10.000
ore (quasi 5 anni). Le 400W sono più economiche ma tipicamente di dimensioni maggio-
Fai da te
ri e sarà difficile aggiungere un riflettore e
una lente precondenstore (questi elementi
migliorano la luminosità totale dell'immagine
proiettata). Le 250W sono più care ma hanno
una dimensioni ridotte, consumano meno
(ovviamente) e ci permettono di installare un
riflettore e la lente precondensatore con facilità.
Le lampade a scarica di gas necessitano di
un sistema d'alimentazione dedicato: fondamentalmente accenditore (o Ballast) e condensatore. I Ballast esistono in diversi tipi
specificato per ogni tipo di lampade e devono essere al 100% compatibili con la lampada
che si intende usare. Da
evita-
re:lampade alogene e fluorescenti
Le lampade alogene sono impiegate molto
spesso nei fari delle automobili e in molti
proiettori per lucidi. Sono luminose, ma tendono ad avere una temperatura di colore
bassa ed una vita troppo breve. Riguardo le
lampade fluorescenti, in un videoproiettore
faidate è necessaria una lampada la cui sorgente luminosa sia puntiforme; al contrario
queste ultime hanno un “punto di luce” di
quasi 16cm.
Riflettori
La fonte di luce, posta semplicemente davanti al pannello LCD, spreca la maggior parte
della luce emessa. Sarà quindi utile inserire
un riflettore che ne recuperi almeno parte.
Esistono vari tipi di riflettori, impiegati per
recuperare la massima quantità possibile di
luce.
Il più utile a questo progetto probabilmente
è un riflettore sferico (un settore sferico).
Anche il riflettore va posto alla giusta distanza (variabile di alcuni mm, da caso a caso)
onde ricercare il massimo rendimento ed
evitare fenomeni di hotspotting.
Continua...
AUDIOTECA a cura di Angelo Savini
Joy Division – Unknown Pleasures
Capolavoro della new wave britannica, Unknown Pleasures è il disco che fa conoscere al mondo l'effimera avventura dei Joy Division del tormentato Ian Curtis. Archiviata l'esperienza del punk, questa musica non ne abbandona affatto la tensione ma viene
liberata da ogni orpello superfluo, e così nuda e gelida ci viene offerta. Un disco affilato come una lama di rasoio, freddo e assoluto ma dannatamente emozionante e ipnotico.
Ladytron – Witching Hour
I Depeche Mode al femminile, ma meglio. Brevemente questo sono le Ladytron, il loro elettro-synth-pop è qui raffinatissimo e a
livelli che i Depeche di oggi si sognano, dal vivo poi non c'è proprio gara. I duetti in inglese e bulgaro (!) emanano coolness a
raffica, è impossibile rimanere fermi, un disco tutto da ballare attraverso le atmosfere ora rarefatte, ora coloratissime ma sempre
notturne create dai ben quattro sintetizzatori simultaneamente utilizzati.
Leonard Cohen – Songs Of Leonard Cohen
Leonard Cohen è un cantautore canadese che fatto la storia della musica. Le sue dolci e malinconiche ballate voce e chitarra, a
volte impreziosite da archi o voci femminili, erano e sono apprezzate oltre che dal grande pubblico da moltissimi ed importanti
artisti. Questo è il suo primo disco, e già sono completamente rivelati il talento e l'ispirazione che hanno sedotto il mondo.
9
Interni
SENSAZIONI
È strano come cambiano le cose. Ieri sera ci
pensavo,fino a qualche mese fa ero alla 73 e
dividevo il bagno con Cardone,andavo a Roma con gli altri pazzi di Armirotta, Borserio e
Tosatti . Turker bestemmiava x il corridoio e
oscurava le tamarrate di Allavena o le canzoni di Bocelli che Idro metteva su.
Mi è sempre piaciuto stare qui,fin dal primo
giorno,malgrado fossi stato il primo a beccare la dislocatio (scusa Viole). Mi sono subito
trovato bene,come si dice da me”ero nel
mio”.Eravamo come una specie di famiglia,si
cenava sempre insieme la sera,tutti cercavamo di svegliare Alla perche andasse a fare gli
esami,si “studiava”,anzi si tentava di studiare insieme,e alla fine quest’estate ci siamo
più o meno tutti ritrovati per fare le vacanze ,sempre insieme. La cosa più brutta è
stata a fine anno avere la consapevolezza
che quel piccolo micromondo fraccarotto non
ci sarebbe più stato. Non avrei mai pensato
chiuse, tranne a volte quella del valterrone ,
che però ormai si trova in una dimensione
parallela.
Poi pian piano, come i cuccioli che cominciano a voler scoprire il mondo, tutte le matricoline han cominciato a mettere il muso fuori
dalla porta, han cominciato a venire in stanza a cazzeggiare, alcuni si sono addirittura
Il Piano è un mondo a parte, e se lo aveva capito Tinelli è un concetto accessibile a tutti. Lo “scanna cristiani” qui ce lo ricorda e un po’ ci consola… l’ignoranza che regna nella Republica Indipendente del Fraccaro è sempre di un livel­
lo un po’ sfasata e un po’ de­
menziale, in ogni caso pre­
ponderante. Il messinese prova a farci scendere una lacrima ma “manco i ciechi piangono”, e quindi direi IL RIF E’ VIVO, GLORIA AL RIF! AV che mi sarebbe mancato cosi tanto non vedere più Marce rientrare alle 2 di notte per
poi restare in camera mia a parlare della
matricola o di quante tipe mi fossi bombato
in Fraccaro,o stare da Alla quando non avevo
un cazzo da fare o tutte quelle piccole cose a
cui non fai caso quando ci stai dentro,perfino
quello scemo di Armirotta che ripete ininterrottamente x tutto il corridoio le uniche parole che sa di ”voyage, voyage”.
Quando a Ottobre sono rientrati un pò tutti i
reduci della decimazione del pagnotta, la
prima cosa che ho pensato è stata: “che
merda il Piano quest’anno”, eravamo rimasti
solo io Bors, Trame e Tosatti. Tutte le stanze
vuote, quella di Arminetor addirittura occupata dall’infimo pandistelle biscotti della
nonna. Non poteva esserci rientro peggiore.
Man mano che le matricole andavano a riempire le stanze vuote,la sensazione non cambiava, Capone da Turker, Splendid da Cardone, Cazza da me, Big Jim da Napo…
Rientrando da lezione tutte le porte erano
10
arrischiati in battute, han cominciato a organizzare le tavolate serali che hanno sempre
contraddistinto il piano .E allora la sensazione è cominciata a cambiare, ho cominciato a
vedere le potenzialità dei membri di questo
nuovo piano, e non, di tutte le m.q.m. che
venivano su a mangiare, o solo a fare una
visita di “svago”.Sono cominciati a farsi vedere i caratteri di ognuno di loro, i pregi e i
difetti, si sono viste anche le incomprensioni,
normale, in fondo ci sta anche quello, del
resto come disse qualcuno: “negare le nostre
pulsioni è come negare di essere umani”.
Poche sere fa mi sono ritrovato in camera
fino a tarda notte, e fin qui tutto normale,
con il nostro palestrato biellese, caffè Spendid, Ostrega e cazza a guardare un film demenziale e a parlare di puttanate,a mostrarci
tutte le cazzate particolari che ognuno sa fare,
del tipo chi si tocca la
lingua col naso, chi i
capelli con le orecchie,
chi le orecchie col naso,
insomma...avete capito,
e l’atmosfera era esattamente
la
stessa
dell’anno scorso, ovviamente non c’era ancora
la stessa confidenza, ma
quella verrà col tempo.
Comunque per concludere,mi scuso con tutti i
lettori dei miei sporadici
articoli sul nostro glorioso VdC,per non aver
scritto il solito articolo
puttanata di Messi,pieno
di bestemmie parolacce
e cazzate a profusione che si aspettavano,solo che quella sera la sensazione che ho
avuto all’inizio dell’anno si è completamente
capovolta,e mi andava di dirlo,perché più
resto qui e più mi sento veramente a casa..insomma ,diciamo che”sono nel mio”…..
Il solito padrone dello stretto
(quello vero..capito RC???siamo noi i
padroni!!!!)
SEQUESTRATO
Salve,
Sono una matricola di Geologia dell’Anno Accademico 89/90 (l’Italia ha vinto i Mondiali??).
Il mio nome è Mattia Celestino Quinto Quarto Oggiaro, sono un Eramus da Berlino Ovest. I
miei cari amici collegiali, in una bella serata di Ottobre, mi hanno rinchiuso all’interno della
mia camera (numero 48 bis) per un rito goliardico chiamato Ovilatio: secondo voi, dopo 17
anni, ci sono gli estremi per il Sequestro di Persona?
Dei miei sette compagni nessuno è sopravvisutto, siamo senza acqua ne cibo, in accapatoio.
I cellulari non li hanno ancora inventati e il Risiko è ancora fuori legge. In ogni caso ho addestrato un piccione che però, non so bene perchè, vola solo da un certo Ciccionnu e
l’unica cosa che riesce a portarmi indietro è un foglietto con scritto in uno stentato italiano:
“Checcujune!!!!!”.
Sapete, vorrei tanto tornare al mio bel Muro dove ho conosciuto una rossa tutto pepe di
nome Cesaria, e so che il mio destino è con lei: abbiamo addirittura scritto i nostri nomi
avvolti in un cuore sui mattoni del muro, un simbolo che durerà per sempre!
Se non avete troppo da fare, vi chiederei di venirmi a liberare, ma non portate le solite FRUSTE E CATENE che ho ancora i segni, e tranquilli che quando esco li riconosco tutti quei crudeli che mi hanno messo qui: di nomi non ne so uno, ma se non buttate gli annuari, qualche naso me lo ricordo!
IBIDEM VOLEO
(scusate, il motto l’ho scritto solo 12750 volte)
FAMIGLIE E PROVA DI REALTA’
Una volta c’era l’angolo della cultura, in cui ognu- che ovviamente non è detto che siano reali). Per
no proponeva un qualcosa della propria materia. far ciò, la famiglia mette a disposizione tutte le
Non so se verrà reinstaurato o meno, in ogni caso sue possibilità per gratificare il bisogno del figlio
voglio parlarvi di una cosa che ci interessa da vici- (banalmente detto “viziare”). Si delinea una
no. Nel corso di PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE ho gerarchia basata su una Super-Mamma iperprotettiva, a discaaffrontato il tema
pito della figura
della
“Famiglia
del padre, semalle spalle dei
pre più debole
Bulli e delle vittie latitante. In
me di Bullismo”, e
mente a questi
vorrei in questo
genitori non vi è
articolo spiegarvi
la trasmissione
due cose sul tema
di norme ma la
“Famiglia
alle
pura felicità del
spalle”.
figlio attraverso
Negli ultimi 15
la gratificazione
anni troviamo un
di bisogni reali
cambiamento epoo presunti tali.
cale nella metodoIl metodo edulogia
educativa
cativo si basa
delle famiglie.
sul farsi obbediFino a 15-20 anni
re non per la
fa, le famiglie
punizione ma
impostavano un
per amore, pertipo di EDUCAZIOchè “io sono
NE detta NORMATI- Ecco la Famiglia ideale: poche regole implicite, molta televisione, un po’ di
tuo padre/madre
VA. Questa consi- sano alcolismo, molta Violenza e un grosso cugino che gioca a rugby.
e so qual’è il bene
steva nella centralità della trasmissione generazionale di regole, per te” e si riscontra una strenue difesa infatinorme, doveri, codici di possibilità e non possibili- cabile dal “mondo esterno”, come una barriera
tà (questo puoi, questo non puoi). Un lavoro pre- che impedisca che le difficioltà della realtà arricoce e intenso, in cui il padre aveva il ruolo princi- vino fino al pargolo, visto come un’estensione
pale. Una famiglia questa con ruoli definiti e con del proprio “Io” da parte dei genitori,
terminici dialogici limitati, la confidenza c’era ma un’appendice in cui riversare felicità e serenità
aveva dei limiti ben precisi, da ambo i lati. Questo per averne altrettanta (“perchè tu possa avere
genere di Famiglia basava l’educazione su un si- quel che non ho avuto io” è una frase ricorrente
stema punitivo molto forte. Una metodologia che e tipica di questo tipo di famiglia).
reggeva nell’economia affettiva di una casa fino La prima tipologia famigliare si centra sulla creaall’adolescenza, portando allo scontro generazio- zione del Super-Io, cioè su quella parte dell’ego
nale col conseguente distacco dei figli dai genitori. che tende a controllarsi e controllare, percepenDa 15 anni a questa parte, si rileva un crescente do la propria unicità e distacco dal resto.
numero di famiglie che applicano un’ EDUCAZIONE La seconda si centra sull’ideale dell’io, cioè
AFFETTIVA. Questa consiste nel tirar fuori e far e- sull’innalzare il livello di prestazione attesa dal
mergere dal figlio le potenzialità e doti che la fa- soggetto che pensa di esser ciò che desidera
miglia è convinta stiano nella mente del figlio (ma essere, e non ciò che è realmente (ammetto che
Anomalie
questo passaggio è complesso, consiglio di rileggerla un paio di volte) .
Ora c’è da capire bene il concetto di
prova di realtà. Questa parola di riferisce al momento in cui il soggetto si
trova solo ad affrontare un dolore, un
dolore forte e profondo, una vera crisi
esistenziale. Esempi tipici di prova di
realtà sono una bocciatura o il primo
amore che fallisce miseramente o (nel
passato) il distacco dalla famiglia per
il Servizio Militare. Sono situazioni
queste in cui nessuno può esser vicino all’emozione del soggetto, nessuno
lo può realmente “difendere” dal suo
dolore,
poichè
arriva
dritto
dall’interno. In questo momento il
soggetto si trova solo, viene sbalzato
in un buco fatto di nulla, in cui lui e il
suo dolore sono l’unica cosa esistente.
Quindi quando la prova di realtà comprare, i due soggetti che abbiamo
presentato hanno reazioni molto diverse. Mentre i primi, tendenzialmente, hanno una reazione forte, di crescita, quasi un “colpo di reni” che li
fa rialzare (rendendoli così “adulti”),
nella seconda tipologia troviamo una
grande incidenza di “crolli psicologici” (prova ne è l’aumento dei tentati
suicidi negli adolescenti, spesso con
la fine degli anni scolastici).
Io non voglio dire che una sia meglio
e una sia peggio, anche se così sembra dalla presentazione che vi ho dato. Quel che voglio dire, che anche la
nostra MATRICOLA può essere una
prova di realtà, forse una delle più
fortunose che possono accadere, visto
che è fatto “col sorriso” e “tra pari”.
E’ un opinione.
Sempre vostro
Violenza #45 (cazzo)
AREA 81
Un evento soprannaturale sta avendo luogo in
collegio: gli inquilini della
stanza 81 hanno tutti lo stesso aspetto fisico. Sembra
incredibile, ma la somiglianza
tra loro è impressionante:
stessa altezza, stessi capelli,
stessi occhiali!
Ma come è possibile una
cosa del genere?
Sembra che la stanza sia
dotata di una forza misteriosa e implacabile che trasforma tutti coloro che vivono lì;
si entra ognuno con il proprio
aspetto fisico e appena poche ore dopo avviene la mu-
tazione: si esce tutti uguali!
Le cause di questo fenomeno
sono tuttora sconosciute, ma
corrono voci che il motivo delle
trasformazioni sia un terribile
incantesimo: chi l'ha scagliato
ha intenzione di costituire un
enorme esercito di
cloni al suo servizio
per poi conquistare l'intera città.
Secondo alcuni è stato il rettore stesso
l'autore del sortilegio, in modo tale da
creare un collegio fatto interamente di
persone soggette a lui ed averne il pieno
controllo.
Qualunque siano le cause, bisogna fare
molta attenzione perché
il fenomeno potrebbe
espandersi a tutte le
stanze del collegio.
E tu, che or ora stai
leggendo questo articolo, sei sicuro di avere lo
stesso aspetto di quando sei entrato?
Capone M.Q.M.
11
Alimentazione
GLI STRANI CASI DELLA MEDICINA
Nell’ambito della realizzazione del numero 50
è arrivato in redazione un articolo che preludeva l’inizio di una nuova rubrica tenuta da
tre splendidi dottori (nel senso di medici).
Siccome non è arrivata nessuna continuazione abbiamo inserito una mail inviataci dal
nostro Fraccarotto ad honorem, Enzo de Barbieri...
Buona giornata a tutti.
Dicono che tutti i giorni dobbiamo mangiare una mela per il
ferro e una banana per il potassio. Anche un'arancia per la
vitamina C e una tazza di thè
verde senza zucchero, per prevenire il diabete e poi la prostata ne trae benefizio. Tutti i
giorni dobbiamo bere due litri
d'acqua (sì, e poi pisciarli,
che richiede il doppio del tempo che hai perso per berteli).
Tutti i giorni bisogna mangiare
un Actimel o uno yogurt per
avere i "L. Cassei Defensis", che
nessuno sa bene che cosa cavolo sono, però sembra che se non ti ingoi
per lo meno un milione e mezzo di questi
bacilli (?) tutti i giorni, inizi a vedere sfocato.
Ogni giorno un'aspirina, per prevenire l'infarto, e un bicchiere di vino rosso, sempre contro l'infarto. E un altro di bianco, per il sistema nervoso. E uno di birra, che già non mi
ricordo per che cosa era. Se li bevi tutti insie-
me, ti può dare un'emorragia cerebrale, però
non ti preoccupare perché non te ne renderai
n e a n c h e
c o n t o .
Tutti i giorni bisogna mangiare fibra. Molta,
moltissima fibra, finché riesci a cagare un
maglione. Si devono fare tra i 4 e 6 pasti
quotidiani, leggeri, senza dimenticare di masticare 100 volte ogni boccone. Facendo i
calcoli, solo in mangiare se ne vanno 5 ore.
Ah, e dopo ogni pranzo bisogna lavarsi i denti, ossia dopo l'Actimel e la fibra lavati i denti, dopo la mela i denti, dopo il banano i denti... e così via finché ti
rimangono dei denti in bocca, senza
dimenticarti di usare il filo interdentale, massaggiare le gengive, il risciacquo con Listerine...
Bisogna dormire otto ore e lavorare
altre otto, più le 5 necessarie per
mangiare, 21. Te ne rimangono 3,
sempre che non ci sia traffico. Secondo le statistiche, vediamo la tele
per tre ore al giorno. Già non si può,
perché tutti i giorni bisogna camminare almeno mezz'ora (per esperienza: dopo 15 minuti torna indietro, se
no la mezz'ora diventa una). Bisogna mantenere le amicizie perché sono come
le piante, bisogna innaffiarle tutti i giorni. E
anche quando vai in vacanza, suppongo.
Inoltre, bisogna tenersi informati, e leggere
per lo meno due giornali e un paio di articoli
di rivista, per una lettura critica.
Ah! Si deve fare sesso tutti i giorni, però senza cadere nella routine: bisogna essere inno-
vatori, reativi, e rinnovare la seduzione. Bisogna anche avere il tempo di spazzare per
terra, lavare i piatti, i panni, e non parliamo
se hai un cane o ... dei FIGLI??? Insomma, per
farla breve, i conti mi danno 29 ore al giorno.
L'unica possibilità che mi viene in mente è
fare varie cose contemporaneamente: per
esempio: fare la doccia con acqua fredda e
con la bocca aperta così ti bevi i due litri
d'acqua. Mentre esci dal bagno con lo spazzolino in bocca fai l'amore (tantrico) con il/la
compagno/a, che nel frattempo guarda la
tele e ti racconta, mentre tu lavi per terra. Ti
è rimasta una mano libera?? Chiama i tuoi
amici! E i suoi! Bevi il vino (dopo aver chiamato i suoi ne avrai bisogno).
Il BioPuritas con la mela te lo può dare il tuo
compagno/a, mentre si mangia la banana
con 'Actimel, e domani si fa cambio. Però se
ti rimangono due minuti liberi, invia questo
messaggio ai tuoi amici (che bisogna innaffiare come una pianta).
Adesso, cari figliuoli, vi lascio, perché tra lo
yogurt, la mela, la birra, il primo litro d'acqua
e il terzo pasto con fibra della giornata, già
non so più cosa sto facendo però devo andare urgentemente al cesso. E ne approfitto per
lavarmi i denti…
SE VI HO GIÁ MANDATO QUESTO MESSAGGIO,
PERDONATEMI, PERÓ É L' ALZHEIMER, CHE NONOSTANTE TUTTE LE CURE NON SONO RIUSCITO
A COMBATTERE.
DeBarbieri Enzo
LA CUCINA PER TUTTI
Riscoprendo le mille e più rubriche apparse
in questi anni sul nostro giornalino ne ho
notate alcune che mi sono parse ancora decisamente attuali sebbene siano state abbandonate dagli autori originali. Tra queste vorrei rilanciare la rubrica della cucina: avevamo provato a lanciare su
queste colonne utilissime
ricette per fare bella figura
nelle occasioni importanti…
ma ahimè, vuoi la scarsa
dotazione delle nostre camere, vuoi il poco tempo, vuoi
gli odori assieme ai quali
saremmo costretti a dormire
ecco che preferiamo talvolta
la mensa, il mc donald’s o la
pizza piuttosto che qualcosa
di genuino preparato con le nostre mani. Per
questo la nostra intenzione è di riproporre la
rubrica, ma con un taglio diverso: una cucina
aperta a tutti, che parta dalle istruzioni per
realizzare un semplice soffritto o un sugo di
pomodoro; ricette semplici e veloci che non
hanno bisogno di ventordici tipi di pentole o
di arnesi, né di forno ma soprattutto ricette
che può realizzare chi mai nella vita ha nemmeno fatto bollire un uovo, con conoscenze
pari a zero.
12
Questa sorta di abc della cucina in collegio
potrebbe aiutare chi è sempre costretto a
mangiare fuori per non avere la noia di prepararsi una cena, o peggio, chi compra i
sughi pronti (vero cancro della cucina italiana, a mio parere) perché nemmeno sa affettare una cipolla. Per
tenervi questo “corso di
cucina” abbiamo inoltre
pensato di offrirvi qualche indicatore che illustri nel modo migliore le
caratteristiche di ciò
che andate a fare: costo, durata, utensili
necessari ed una variabile importante per
tutti: l’odore che la
preparazione produrrà nella vostra camera
(da 1 a 3 simbolini). Il “corso” è tenuto da
chi per primo aveva puntato sulla cucina sul
nostro giornale, da una delle menti culinarie
più creative, da uno dei pochi fortunati ad
avere un forno in camera: avrete già capito
che sto parlando di… Giuliano.
Darò per scontato che almeno tutti voi sappiate almeno far bollire l’acqua e quindi almeno cuocere la pasta, anche perché se non
fosse così, meritate davvero di spendere
milioni
di
euro in pranzi e
cene!
Quindi per iniziare presento la ricetta base
del sugo al pomodoro, molto veloce e facile
da preparare almeno così dovreste riuscire a
mangiare una pasta senza dover rinunciare
al gusto.
Ingredienti (sugo per 4 persone):
1 cucchiaio di olio
1 cipolla piccola
Sale qb (ossia quanto basta)
300 ml passata di pomodoro
Basilico qualche foglia
preparazione:
mettere in un pentolino un po’d’olio, quindi
subito a freddo la cipolla tritata finemente , e
aspettare quindi che questa soffrigga.
Quando la cipolla avrà preso un colore dorato, mettere la passata e le foglie di basilico
intero e continuare a mescolare.
Quindi coprire con un coperchio e lasciar
cuocere per almeno 20 minuti.
Tre segreti: dato che la cipolla fa bruciare gli
occhi, bagnate il coltello prima di iniziare a
tagliarla, così eviterete di piangere.
Le foglie di basilico le ho lasciate intere così
sarà più semplice individuarle e toglierle a
fine cottura.
Gugu
Cultura
Valerianodocet
Wolfgang Amadeus Mozart
(Salisburgo, 1756 – Vienna, 1791)
Vita:
Alla nascita di Mozart, Salisburgo era
sede di un piccolo principato ecclesiastico indipendente. Il padre di Wolfgang,
Leopold, era membro apprezzato della
cappella musicale del principearcivescovo, in qualità di violinista,compositore e didatta. Egli si accorse
presto del precoce talento del figlio, che
a 6 anni scriveva minuetti e a 9 le prime
sinfonie, e si preoccupò con cura della
sua formazione musicale. Tra il 1762 e il
1772, il piccolo Mozart divenne protagonista dei viaggi musicali in giro per
l’Europa organizzatigli dal genitore. Essi
avevano il duplice scopo di far conoscere
l’enfant prodige nelle corti più importanti
e di metterlo in contatto con le diverse
personalità, ambienti e stili della musica
europea. Diede molti concerti, spesso in
duo con la sorella Annamaria, conobbe
compositori autorevoli e ascoltò molta
musica. A Londra conobbe Johann Christian Bach, figlio di Johann Sebastian,
che ebbe il merito di iniziarlo alla musica
strumentale e teatrale di matrice italiana.
Tra un viaggio e l’altro occupava il posto
di Konzertmeister nell’orchestra arcivescovile della sua città natale, anche se
Salisburgo cominciava ad andargli un po’
stretta, tant’è che spesso chiedeva congedi per rappresentare nuove opere. Alla
nomina del nuovo arcivescovo, molto severo e
intransigente, la sua insofferenza crebbe. A 25
anni, Mozart lasciò Salisburgo e la famiglia per
prendere alloggio a Vienna, tentando di affrontare
la libera professione,
dove sposò Costanza
Weber. I primi anni ottenne successi, soprattutto
come solista nelle esecuzioni dei suoi concerti
per pianoforte e orchestra; la rappresentazione
de “Il ratto dal serraglio”
fu accolta con grande favore. Ironia della
sorte, proprio quando Wolfgang scrisse i
suoi capolavori più memorabili, il consenso del pubblico andò scemando: la sua
condizione economica cominciò a peg-
giorare inesorabilmente, costringendolo
più volte a ricorrere ai prestiti della loggia
massonica cui apparteneva. Precocemente logorato nel fisico, morì di febbre
reumatica nel dicembre del 1791, a soli
35 anni. Seppellito in una fossa comune,
si perse subito la memoria del luogo della
tomba del più geniale
compositore di tutti i tempi.
Opere (ridotte al solo
genere lirico):
Opere serie: “Idomeneo,
re di Creta”, 1781; “La
clemenza di Tito”, 1791.
Opere buffe: “Le nozze di
Figaro”, 1786; “Don Giovanni”, 1787; “Così fan
tutte”, 1790.
Singspiele: “Il ratto dal
serraglio”, 1782; “Il flauto
magico”, 1791.
Dizionario:
Singspiele: genere di spettacolo misto di
recitazione e musica, rigorosamente in
lingua tedesca
CAFFE’ LETTERARIO di Dario Maragliano
LA METAMORFOSI: aspetti dell'orrore
“Quando Gregor Samsa si svegliò una mattina da sogni inquieti, si trovò trasformato nel
suo letto in un immenso insetto.” Comincia
così uno dei racconti più deliranti e straordinari di Franz Kafka. Un racconto
di poche pagine, dallo stile asciutto, assolutamente gelido. E'
la storia di un impiegato che ha
trascorso una vita immerso nel
suo lavoro, di un buon figlio rispettato e amato, di un individuo
più che normale che si trova ora
mutato in un nuovo essere. Una
metamorfosi inattesa, anzi impensabile, che viene però vissuta
nello sforzo di una razionalità
nell'irrazionalità, nel disperato
tentativo di mantenere un comportamento umano in uno stato
mostruoso. La presenza delle emozioni e
della vita mentale del protagonista vengono
gestite con ascendente tempismo: da una
totale sterilità iniziale, che lascia spiazzato il
lettore, ad un massiccio cocktail di inquietudini ed esasperanti pensieri. La metamorfosi
è l'esempio di una totale alienazione in cui
può sprofondare la persona comune, che
cerca di mantenere la sua umanità ma che è
abbandonato e rinchiuso nel cerchio delle
sue voragini interne, in quei cambiamenti
che lo mutano anche nel corpo, in quell'insetto gigantesco e mostruoso che è la proiezione delle sue immagini interiori. Lo stesso
Kafka in una lettera alla sua donna scriveva a
proposito:
“Sto mettendo per iscritto una
piccola storia che mi è venuta
in mente a letto in mezzo a
quello strazio, e che ora mi
opprime nel punto più interno
di me... Oppresso da tante
cose, anche non importanti
ma che tuttavia mi turbano e
mi agitano.” Sono dunque
chiari anche i riferimenti autobiografici, della personalità
complessa e irrequieta come
quella kafkiana. Gregor è si
l'autore, ma è anche, come
detto, la persona della porta
accanto con una vita
“esterna” assolutamente normale e con una
vita propria, a volte disordinata e incontrollabile. Nella sua “metamorfosi” il personaggio
cerca di ancorarsi all'amore e agli affetti familiari, in quella famiglia che non lo rifiuta
ma riesce ben poco a tollerarlo, confinandolo
nella stanza in cui non deve uscire, nella sua
individualità/diversità che non deve essere
manifestata. Racconto geniale che narra in
toto il malessere espressivo, disturbante e
agghiacciante di un Franz Kafka al culmine
della sua letteratura.
“Aveva davvero voglia di lasciare trasformare
quella stanza calda, confortevolmente arredata con vecchi mobili di famiglia, in una
spelonca nella quale avrebbe sì potuto strisciare indisturbato in tutte le direzioni, ma
con l'effetto di dimenticare, rapidamente e
interamente, il suo passato da uomo?”
Uzzino
N.B.
“In riferimento alla bellissima opinione sulla
mia rubrica,
espressa lo scorso numero da un improbabile Violetto-redattore,
vorrei precisare tre punti essenziali:
1.Quell'articolo si configurava come sesto del
mio percorso letterario,
sicuramente non costante e prolifero
(peraltro ammesso nell'ultimo numero)
ma certamente non come secondo di una
rubrica vantata come vasta e ricchissima
(troverai conferme nei num.9, 18, 22, 25, 27)
2.Riguardo alla pseudo-serietà del mio onesto lavoro pulpito direi
nei confronti di chi cercò di abbozzare una
PSEUDO-recensione
su uno PSEUDO-film come “Santa Maradona”.
3.Penso proprio di non essere io a dire una
marea di stronzate,
ma colui che a volte scrive tanto ma legge
poco.
“E 'nnu c'e' minchia ca teni!!”
13
Problemi
POLO E LA DROGA
Ora, noi della redazione abbiamo messo
l’articolo che Polo ci ha fatto avere per il
numero 50 nella pagina culturale. Adesso
continua a parlare di droghe e noi non sappiamo più come uscirne.
L'LSD (dietilamide-25 dell'acido lisergico) è
una delle più potenti sostanze stupefacenti
allucinogene conosciute.
Una tipica dose di appena 100 microgrammi
può causare alterazione dei sensi e della
memoria per un periodo dalle 6 alle 14 ore.
Inoltre può produrre illusioni ottiche molto
pronunciate e fantasie oniriche.
Fu scoperto nel 1938 dal chimico svizzero
Albert Hofmann ed è basato
sull'acido lisergico, che si
trova nell'ergot, un fungo
parassita della segale.
L'ingestione dell'ergot causa
la cosiddetta "febbre del
pellegrino", o ergotismo, i
cui sintomi sono deliri allucinatori e forti dolori alle
gambe. Introdotto dalla Sandoz (ora Novartis) come
farmaco psichiatrico venne
successivamente bandito a
causa dei suoi usi extraclinici.
L'LSD venne sintetizzato per
la prima volta nel 1938 nei
Laboratori Sandoz di Basilea
da Albert Hofmann. Hofmann stava effettuando ricerche sugli alcaloidi presenti nella scilla
marina e nella segale cornuta nel tentativo di
ricavare sostanze utilizzabili come farmaci.
Le sue proprietà allucinogene, non vennero
però riconosciute fino al 1943 quando Hofmann ingerì casualmente pochi microgrammi della sostanza rimasti sulle sue dita. Questa esperienza lo condusse a testare personalmente gli effetti psicoattivi dell'LSD (da lui
chiamato LSD-25 perché proveniente dal campione numero 25).
L'LSD è chimicamente un derivato
dell'ergotina. È un derivato dietilammidico
semisintetico, ottenuto casualmente nell'ambito delle numerose modifiche strutturali
effettuate sull'acido lisergico, a sua volta
ottenuto dal sale tartrato dell'ergotamina.
L'ergotamina è un alcaloide dell'ergot ed è
una sostanza derivata dal fungo "Claviceps
purpurea", parassita della segale e del frumento. Una piccola quantità di ergotamina è
sufficiente a produrre LSD in grandi quantità.
In condizioni ideali, da 25 chilogrammi di
tartrato di ergotamina si possono ricavare 5-6
chilogrammi di LSD puro, che può essere
trasformato in circa 100 milioni di dosi (una
dose circa 50 microgrammi), sufficiente a
coprire la domanda stimata di LSD di tutti gli
Stati Uniti per un anno.
La sintesi dell'LSD è un processo lungo e pericoloso che richiede un laboratorio relativamente sofisticato e costoso. Ci vogliono da 2
14
a 3 giorni per produrre 30-100 grammi di
composto puro. Alcune reazioni necessarie
alla sintesi possono causare esplosioni se
non sono condotte con attenzione da un
chimico addestrato. Per questo motivo normalmente l'LSD non è prodotto in grandi
quantità, ma poco per volta.
L'LSD è prodotto sotto forma di cristalli e
mischiato con eccipienti o diluito. Spesso è
venduto in piccole tavolette, su cubetti di
zucchero, in cubetti di gelatina o, più comunemente, in pezzi di cartoncino (di solito
coperti da disegni colorati e spesso perforati
in quadratini per indicare le singole dosi) sui
quali è stata vaporizzata dell'LSD (i fogli di
carta non vengono più immersi nella sostanza, poiché
spesso il punto dove veniva
fatta cadere la goccia, se
ingerito poteva provocare
bad trips o comunque un
viaggio molto lungo). Si stima
che più di 200 tipi di tavolette di LSD di diverso tipo siano state commercializzate
dagli anni '60 in poi. È noto
in gergo come acido, trip,
cartone. Questo stupefacente
è, in rapporto al peso, uno
dei più potenti tra quelli conosciuti. Le dosi sono quindi
misurate in microgrammi
(milionesimi di grammo). La maggior parte
delle altre droghe sono normalmente misurate in milligrammi. La dose minima capace di
produrre un effetto allucinogeno negli esseri
umani è stimata in circa 25 microgrammi. Per
quanto riguarda le modalità d’assunzione
esso viene assunto di norma per via orale, o
più raramente per traspirazione attraverso la
pelle. La sostanza agisce sul sistema nervoso
centrale e periferico.. Di norma, i primi effetti
della droga si notano entro 30-90
minuti dall'assunzione. Le esperienze con quseta droga vengono definite in gergo trip; in particolare, quelle che causano forti
reazioni avverse sono chiamate
bad trip. La durata media di un
trip si aggira intorno alle 8-12
ore.
L'LSD ha effetto su un gran numero di recettori, inclusi tutti i
sottotipi di recettori della dopamina e tutti i sottotipi di adrenorecettori.
Gli effetti a livello psicologico
possono essere altrettanto netti:
alterazione della coscienza, perdita di consapevolezza e lucidità, riduzione dei riflessi psicofisici, alterazioni nella memoria a breve e
lungo termine, impossibilità di concentrazione, grande difficoltà di eloquio, cambio di
stato d'animo con estrema facilità, depressione, euforia, a dosi medio-elevate (o in caso
di "prima volta") panico, ansia, allucinazioni
visive e sensoriali, distorsione della consape-
volezza del tempo, dello spazio e del sé). In
certi casi si verificano delle sinestesie, queste sensazioni possono causare ansia nell'intossicato. Alcune persone, anche molto tempo dopo l'assunzione della droga, sperimentano i cosiddetti flashback (detti volgarmente
ritorni d'acido): il riprovare improvvisamente
la stessa sensazione dell'intossicazione, incluse le allucinazioni, pur senza aver assunto
la droga da tempo (talvolta anni). Non è ancora chiaro cosa provochi questi flashback: si
presume che siano analoghi a quelli che causa una qualunque esperienza emotivamente
intensa; pare tuttavia che situazioni di stress
fisico e psicologico aumentino le probabilità
di manifestazione.
L'LSD fu negli anni '60 una delle bandiere del
movimento hippie. Molti artisti e intellettuali
sono noti per aver sperimentato l'LSD. Ecco
qui di seguito i nomi di alcune persone note
per aver fatto uso di questa sostanza stupefacente:
scrittori: Philip Dick, James Graham Ballard,
William Seward Burroughs, William Gibson,
Allen Ginsberg, Aldous Huxley, Hunter S.
Thompson
cantanti e musicisti: i Beatles, Red Hot Chili
Peppers, Syd Barrett, Kurt Cobain, Eric Clapton, John Coltrane, Jimi Hendrix, The Doors,
Julian Cope, Fish, The Grateful Dead, The Jefferson Airplane, Neil Young, David Crosby,
James Keenan Maynard (cantante nei Tool e
nella formazione degli A Perfect Circle)
attori: Cary Grant, Roger Corman, Jack Nicholson
scienziati: Richard Feynman, Kary Mullis
registi: Stanley Kubrick, Federico Fellini.
Gli effetti dell'LSD sono in
effetti visibili in molte opere
di questi personaggi. Ad
esempio nei film di Federico
Fellini, Stanley Kubrick e
altri, ci sono delle scene
che ricordano molto da vicino le visioni indotte dall'uso
di questa droga. La canzone
dei Beatles Lucy in the Sky
with Diamonds venne accusata di voler trasmettere,
con le iniziali del suo titolo,
un messaggio di incitamento all'uso dell'LSD.
Un episodio particolare legato all'LSD compare in The
Amazing Spider-Man, storica
testata del famoso Uomo Ragno. Nel numero
121 (probabilmente il più famoso numero di
sempre), Harry Osborn, un amico di Peter
Parker (l'alter-ego dell'Uomo Ragno si sente
male per effetto di LSD: un esempio lampante dell'influenza che questa droga aveva nel
1973, tale da arrivare addirittura nei fumetti.
LA VALUTAZIONE DEL MERITO NELLA SCUOLA
La valorizzazione del merito (il meccanismo
che consente di selezionare i migliori, i più
competenti, i più capaci sulla base di regole
chiare, oggettive, comprensibili e trasparenti)
è un fattore importante ai fini di un uso efficiente ed equo
delle risorse.
Il merito è valorizzato quando la
q u a l i t à
dell’istruzione
è
elevata. Come si è
detto più sopra, le
indagini Pisa condotte
dall’Ocse
hanno denunciato
uno scarso livello
di apprendimento
degli studenti italiani rispetto alla
maggioranza
dei
loro coetanei europei, e dunque la
carente efficacia del nostro sistema scolastico, soprattutto al centro sud.
La conseguenza di un sistema scolastico
scarsamente efficace – come è quello italiano
– è lo svilimento del titolo di studio come
attestato delle conoscenze acquisite e come
strumento allocativo nel mercato del lavoro.
Su questo versante la scuola italiana è deficitaria anche a causa del livellamento che l’ha
progressivamente investita negli ultimi decenni, in seguito ai cambiamenti apportati ai
criteri e alle procedure per la valutazione del
merito. Per rendersene conto, basta guardare
in una prospettiva storica le statistiche disponibili sugli esiti agli esami di maturità e
quelle sul rapporto tra ripetenti e iscritti nei
diversi ordini di scuola. Quanto ai primi, dal
secondo dopoguerra in poi si è assistito a un
notevole aumento dei tassi di riuscita, che
sono passati dal 71,3 % del 1950-51
(Gasperoni 1997) al 96,5 % nella maturità del
2006 e il divario è più ampio di quanto suggerisce il raffronto tra le percentuali sopra
riportate perché, con la riforma dell’esame di
maturità attuata nel 1999, sono stati aboliti i
non ammessi. Anche la distribuzione dei
voti alla maturità è una prova che ormai la
sufficienza per essere dichiarati “maturi” non
la si nega quasi più a nessuno: le frequenze
maggiori si riscontrano in corrispondenza
dei voti più bassi, con le uniche eccezioni dei
licei dove le votazioni si distribuiscono in
modo più uniforme e dove si registra la maggior percentuale di studenti promossi con il
massimo dei voti (nel 2006 essi sono stati il
13% contro il 7% degli istituti tecnici). Ne
segue un effetto perequativo tra giovani che
presentano livelli diversi di preparazione.
La situazione che si è creata nei decenni
scorsi con il progressivo scadimento della
valutazione agli esami di maturità ha avuto
notevoli ripercussioni sia nell’accesso al
mondo del lavoro, sia in quello agli studi
universitari. Lo dimostra il fatto che alcune
Facoltà effettuano delle verifiche sulle conoscenze di base di alcune materie specifiche,
proponendo talora anche brevi corsi di recupero. Ad esempio: il Politecnico di Milano
effettua delle prove d’ingresso per valutare
la preparazione degli studenti che intendono
iscriversi al primo anno di corso; di norma
risulta “una forte
correlazione
tra
l’esito
del
test
d’accesso e la carriera universitaria delle
matricole [ma] questa
è molto minore quando si tiene conto del
voto di maturità” (M.
Santomauro, Delegato
del Rettore per la
didattica, intervista
rilascia a M. Papasso,
“La Repubblica”, aprile 2006). La Facoltà di
E c o n o m i a
dell’Università di Pavia propone un breve
pre-corso di matematica (consigliato, non
obbligatorio) per un ripasso guidato di alcuni
strumenti di base utili per la comprensione
delle lezioni di Matematica generale.
Un’ulteriore prova di come le università tengano poco in conto il voto di maturità sono
le modalità con cui a partire dal 2001 viene
valutato il merito ai fini della concessione di
sussidi e benefici agli iscritti al primo anno
di corso. Le graduatorie vengono stilate esclusivamente sulla base dei requisiti di reddito, e la verifica del merito è posticipata
fondandosi sui
risultati
conseg u i t i
durante
il primo
anno di
studi.
La scarsa
at-
tendibilità del voto di maturità – ad esclusione in parte dei voti molto alti – non agevola
neppure i giovani che, a conclusione del loro
ciclo di studi nella scuola secondaria superiore, si affacciano al mondo del lavoro. Le imprese infatti difficilmente riescono a valutare
le capacità delle persone sulla base delle
valutazioni fornite dalle scuole e allora tendono “ad abbassare la remunerazione per
ogni dato livello di istruzione, scontando il
rischio della bassa qualità, un classico risultato dell’asimmetria informativa” (Cipollone,
Visco, 2007, p.8).
Istruzione
Inoltre, in queste circostanze, la selezione
tende ad avvenire sulla base di meccanismi
che si rifanno alla tradizione e alla rete di
relazioni sociali della famiglia. Il titolo di studio perde allora anche la sua capacità di
promozione sociale e pertanto l’incentivo ad
investire in istruzione per i propri figli risulta
attenuato soprattutto nelle famiglie di più
modeste condizioni sociali ed economiche.
Un minor rigore nella selezione rispetto al
passato si verifica anche negli anni precedenti quello di maturità, come è almeno in
parte dimostrato dall’andamento negli ultimi
decenni della quota dei ripetenti rispetto agli
iscritti. Essa “ ha subito un calo […] in tutti
gli ordini di scuola […] Nella scuola
dell’obbligo è oggi circa un terzo di quella di
vent’anni fa, di due terzi nella secondaria di
secondo grado, con un contributo determinante nella minore selettività nell’ultimo
anno di corso, dove la quota si è dimezzata
in tutti gli ordini di scuola” (Gasperoni, 1997,
p. 97). Quali sono state le ragioni di questo
passaggio? Esse vanno ricercate nei cambiamenti introdotti con le riforme che da una
trentina d’anni hanno investito la scuola
italiana. Partendo da premesse pedagogiche
e da aspirazioni di modernizzazione condivisibili, si sarebbe poi però arrivati a degli eccessi. Si può essere d’accordo con Mario
Pirani secondo cui si è passati dal “diritto
allo studio garantito a tutti i giovani,
all’odierno diritto al successo formativo, dove
non c’è spazio per l’insuccesso […] I voti
d’insufficienza vengono ‘modificati’ o dallo
stesso
insegnante
[…]
oppure,
in
sede di scrutinio, dal consiglio di classe
[…] Il voto di
consiglio, che
aveva in origine una sua
r a g i o n
d’essere
in
quanto riequilibrava alcuni
eccessi della
vecchia scuola
dove poteva
accadere
di
ripetere l’anno
p
e
r
l’insufficienza
in una materia non fondamentale, ha perso
questa ratio originaria per trasformarsi nel
luogo deputato alla sanatoria generalizzata.
Un simile stravolgimento ne ha comportati
con una caduta a catena anche altri. […] Gli
insegnanti, per premiare gli allievi più diligenti e preparati e distinguerli dai promossi
con voto ‘corretto’, sono indotti a inflazionare le pagelle dei primi con otto e nove, punteggio un tempo riservato alla eccezionalità.” (Pirani 2005)
Giorgio Panella
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Rubriche
FINANZA € MERCATI A CURA DI EMANUELE DIANA
Minchia, a forza di studiare diritto degli intermediari finanziari avevo quasi dimenticato a
far pervenire in tempo il mio articolo per la
consueta rubrica finanziaria. Non sarei qui a
romprevi i coglioni se un fido scagnozzo del
boss PampaNatalino di Montelepre non avrebbe compiuto la sua intimidazione
telefonica. Oggi parliamo di FUTURES. I
futures sono contratti standard e quindi negoziabili che vengono scambiati
nei mercati regolamentati. Nella prassi
finanziaria esistono delle regole nella
negoziazione e nella creazione di questi strumenti finanziari. Ad esempio, la
Borsa crea dei futures e solo quelli
vengono negoziati, cioè non si possono creare futures aggiuntivi (cosa che
invece è possibile per i forwards di cui
avremo tempo di parlare nel prossimo
numero). Sono strumenti molto standardizzati: ogni elemento del contratto
è definito in un contratto standard e le
controparti non possono modificarlo.
Acquistare futures significa impegnarsi ad
acquistare alla scadenza ed al prezzo prefissati l’attività sottostante. Questa può essere
sia un'attività reale, ad esempio una commodity (grano, oro, metalli, caffè, ecc.) sia
un'attività finanziaria. In quest'ultimo caso si
parla di financial futures i cui sottostanti
possono essere ad esempio una valuta
(currency futures), un indice borsistico. La
standardizzazione consiste nel taglio unitario, la scadenza contrattuale e la modalità di
negoziazione attraverso la Clearing House
(stanza di compensazione). La peculiarità di
essere standardizzati, rende questi contratti
interscambiabili tra loro. Ciò rende possibile
annullare impegni di acquisto o di vendita
tramite compensazione, stipulando un contratto di segno opposto all'originale. In questo modo, verrà evitata la consegna dall'attività sottostante il contratto. L'acquisto di
futures corrisponde ad una aspettativa di
rialzo dell'attività sottostante, la vendita,
invece, sottende una aspettativa al ribasso.
Se le intenzioni fossero speculative la vendi-
ta del futures dovrà essere effettuata prima
della scadenza contrattuale; se, invece le
intenzioni sono di coprire un futuro acquisto
della commodity sottostante, il future permette una copertura senza rischi di oscillazioni del prezzo e si aspetterà la scadenza
prevista per provvedere all’acquisto
della commodity stessa. Il mercato
dei futures è controllato dalla Clearing
House, che funge da controparte per
l'acquirente e per il venditore. A secondo dell’oscillazione dell’attività
sottostante, il prezzo del futures varierà in proporzione, tale prezzo è la
differenza tra il valore nominale e
quello attuale del sottostante. affinché si possa aderire bisogna soddisfare alcuni requisiti: il singolo non può
accedere ma può farlo tramite una
banca o una SIM; la CCG (Cassa Compensazione e Garanzia) chiede i margini: viene aperto un conto margini
presso la CH e in questo conto vengono iscritti dei margini, dei saldi al momento
dell'acquisto o della vendita del future. Così
si assicura che i due soggetti facciano fronte
agli utili e alle perdite potenziali, si protegge
il mercato dall'inadempimento dei partecipanti al sistema. Vengono iscritti nel conto
sia i margini iniziali che quelli di variazione.
Alla settimana prossima, buon investimento
a tutti!
E
DA GRAND
Torna la felice rubrica vincitrice del premio
Pulitzer per miglior rubrica dell’universo.
Come promesso, continuiamo nel viaggio
intrapreso la scorsa settimana.
Settimana scorsa ci siamo lasciati con il
Cheps sacerdote e proprio da lì riprenderemo.
Risalendo, appunto, troviamo
il valtellinese Trinca, che, se
non riuscisse nel suo gioco
con le rocce, potrebbe essere
un suonatore di piano in un
bordello, probabilmente alla
ricerca qui, come non mai, di
un limone.
Appena più in su c’è il pallavolista verbano, che sicuramente metterà a frutto la sua
laurea in quanto diventerà
un tuttologo da bar, conosciuto e stimato a livello internazionale.
Proprio di fianco a lui abita
Pietro, un futuro astrologo,
d’altronde chi più di lui dovrebbe vedere le stelle con
tutto il fumo che esce da
sotto la porta?!?
Risalendo il numero delle
camere c’è il j-i Giozzi, che al
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posto di filosofeggiare in giro, dovrebbe non
perdere tempo
e iniziare la
sua
carriera
come romanziere erotico,
ovviamente
con protagonista un ragazzo aitante palestrato proprio come lui.
Quasi davanti a Giozzi, si trova il caro
turker, che al posto di svolgere la sua
normale attività di moglie del Toz o di
Don Marvaldi, dovrebbe abbandonare
tutto e via sulle strade come mimo, e sai
che ridere già solo guardandolo?
Appena dopo c’è Guida, che se resuscitasse sarebbe anche lui un tessitore di
parrucche, e chi mai può dirlo che prima
non lo fosse?!
Alla 25 troviamo Yoghi, che con il suo
essere bonaccione diventerà un perfetto
zerbino del padrone, secondo me
più un tappeto che zerbino, comunque il suo capo deve essere veramente grosso perché se io fossi il
suo capo ci penserei due volte a
prendermelo come zerbino.
E per concludere finiamo con il primo erasmus che incontriamo sul
nostro cammino. Direttamente dalla
tettonica a placche africana troviamo Ema che altro non sarebbe che
un addetto al traffico (speriamo non
un ausiliario) e comunque si sa che
a Palermo di traffico ce n’è sempre
poco…
Giuliano
PRESENTATI!
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mqm
Rosario
Massaro
Moreno Morello
Stanza 14
Nato a Licata (AG) il 21/12/1986
Diplomato presso il liceo scientifico Fermi di Luino
Hobby: calcetto e dibattere con Halloween sul mito della caverna di Platone
Mah…… la mia voce è così simile a quella di Moreno Morello di Striscia la notizia???
Eventualmente sì!.......................oserei dire ovvio anche se tutto sommato non è così tanto simile!
Adoro intrattenere donzelle dal dolce parlar e bere un grappino alle 6 del mattino.
Bella raga
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Daniele Cicola...
sono nato a Fabriano, in provincia di Ancona...per chi non lo sapesse nelle mitiche Marche!
Mi son trasferito a Broni...un triste paesino dell oltrepo pavese a 10 anni!!
Mi son diplomato al liceo scientifico Ugo Foscolo con 100/100!
• !il mio soprannome??Igor...per una certa somiglianza con un personaggio dei Ghost Buster...anche se
il suo nome mi risulta Eagon!! tento di studiare ingegneria civile!!
• il mio hobby preferito...lo sport...qualsiasi attività sportiva...ma per ora non posso nemmeno correre...dopo 10 anni di calcio mi son dedicato al rugby..dopo aver raggiunto
ottimi livelli(tour in sud africa)ho smesso di giocare per un problema alla
schiena...spero di ricominciare il più presto possibile nel grandissimo Cus
Pavia!!!
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Matteo
Gaetelli
Halloween
Stanza 35
Nato a Crema (RC) il 20/04/1988
Diplomato presso l’ I.T.I.S Galileo Galilei di Crema
Hobby: cinema, guardare il cartone “mignolo e prof”oppure stiwy dei griffin(Conquisterò il mondo!!) nel tempo libero amo discutere vivacemente
con Moreno sul mito della caverna di Platone
Ora vi riassumerò in poche righe la mia vita…
A 2 anni dopo molto lavoro pronunciai le mie prime parole, mamma papà
(conquisterò il mondo!!!) e PATATA… purtroppo mia madre invece di portarmi
dalle bimbe mi ingozzò di purè!!
Donna levati!!.. devo conquistare il mondo!!!
In breve tempo mi ritrovai con un grembiulino azzurro a colorare stupide schede di orsacchiotti asessuati.. Stupida maestra!!!
All’età di 10 anni presi parte ad opere teatrali.. tra le maggiori:”gioca con me
coniglietto rosa”e la favola di pinocchio, fortunatamente in pinocchio interpretai il protagonista..
Perché fortunatamente? La fata ad ogni bugia non mi allungava il naso… ma…
Ho tentato di praticare i principali sport ma ho capito che sono una sega ..praticamente in tutti!
Conquisterò il mondo!!!
A tutti gli abbonati: avvisiamo che sono in preparazione le tessere per gli abbonamenti di vdC che saranno distribuite quanto prima a tutti voi.
Ricordiamo inoltre a chi non avesse ancora sottoscritto il proprio abbonamento, di affrettarsi e recarsi alla camera numero 41 per versare la
quota e diventare puri abbonati.
La tessera da diritto a sconti presso l’eurospin, è commestibile e non va gettata nell’immondizia fino a nuovo ordine…
La Redazione
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Svago
SALA GIOCHI
Loro hanno risposto, partecipato magari non vinto. Ma tu cos’hai fatto? Te ne sei stato solo soletto nella tua cameretta a guardare giornaletti porno, fumare e bere birra…ma cosa ti costa pensare e giocare con vdc? Cos’è ti fanno
schifo i cani per caso? Ti stanno antipatici i gemelli? Non lo so, paghi le telefonate? Ti han mangiato la lingua? E
allora, smettila di fare l’uomo che non perde tempo con i giochini, beccati sta mezza pagina e facci sta cortesia,
gioca un po’ anche tu…
La Rinoplastica non c’è più, quindi i
nostri virtuosi grafici hanno creato il
nuovo gioco che sembra la rinoplastica ma non è la rinoplastica. La mente
malata di Krastu, deformata ancor più
dagli insegnamenti di Mason, ha deformato tutto quello che poteva deformare per offrirvi questo gioco interattivo sulla deformazione dei fraccarotti. Dovete indovinare chi sono i
due collegiali che formano l’orribile
personaggio. Premio: la solita piramide di cani pulciosi.
Non lo sapete? Sapevatelo con il nuovo super quiz di VdC!
Questo nuovo quiz è uguale a quelli vecchi, gli indizi però sono tre foto che vi aiuteranno ad
identificare il solito fraccarotto ignoto di turno. Affrettatevi a spedire le risposte in redazione,
questa settimana in palio per voi la maglietta sudata della corsa campestre di Tinelli.
SOLUZIONI DELLA SCORSA SETTIMANA
RinoPlastica:
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Fronte: Italo
Occhi: Geusa
Naso: Longobucco
Bocca e mento: Erario
Il solito Ignoto:
•
Era Borserio
SOMIGLIANZE
Poche parole, non vuole esser una brutta copia di “Very Important Fraccarotto”, ma certe cose devo farle notare, per il bene comune!!!
Non notate una certa somiglia tra...
E pensare che son due anni che l’ho come vicino di camera…
Allafrocio
vs
Alien
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E come dimenticarsi di Theodore, il fratello ciccione di Alvin
Rock’n Roll... incredibilmente identico a Ugo “Non ho molto
chiaro il concetto di Biblioteca” Carrozzo...
SOTTO LE TORRI 2008
Volete entrare nella storia? Volete potervi
bullare con i parenti al Cenone di Natale di
esser colleghi della Cucinotta e di Raul Bova
invece di parlar come sempre di gente morta? Volete mettere a nudo la vostra vera natura (astenersi nani coi capelli rossi)?
E allora non lasciatevi scappare l’opportunità
di esser PER UN MESE INTERO il volto che
ogni Fraccarotto vede la mattina quando si
alza! E’ iniziata la ricerca dei 12 scatti per IL
CALENDARIO “SOTTO LE TORRI 2008”.
State calmi e non lanciatevi con le macchine
fotografiche nel cesso di Toz per rubare immagini che nessuno scienziato terrestre riuscirebbe a spiegare. Ci sono un paio di cose
che DOVETE sapere, e io sono qui per dirvele:
Da oggi Giovedì 22 Novembre ogni singolo
collegiale immatricolato ha la libertà di fotografare un soggetto a tema libero
(possibilmente riguardante Il Collegio e le
sue mille forme), inserendo il TITOLO della
foto e i nomi del/dei soggetto/i presente/i.
Partorita la foto, va spedita all’indirizzo [email protected] allegando ovviamente il
proprio nome e cognome.
La partecipazione al concorso richiede
l’irrisorio contributo di 0,50 € a foto da consegnarsi al Tesoriere Tony alla camera 41,
per sostenere le spese di esposizione. La suddetta verrà effettuata nei giorni 6 e 7 dicembre.
In questa occasione le foto verranno votate da
tutti, e democraticamente elette le foto vincitrici che parteciperanno alla creazione del
Calendario Fraccar8 duemila8, comparendo
così per un anno intero nelle nostre camere
(che culo!) ((‘inchia du culu!)).
Tra l’altro il calendario verrà presentato e
venduto durante il presepe vivente, regalando
già a chiunque partecipasse una notevole
notorietà tra le pulzelle pavesi (si ricorda che
è invitata al Presepe anche l’Associazione
GTMACFAPLSO cioè “Giovani Top-Model Arrapate in Cerca di un Fotografo Amatoriale Per le
Loro Serate Osé”).
La spedizione delle foto scade DOMENICA 9
DICEMEBRE alle ore 22.00!!!!! Affrettatevi!!!!!
Non perdete questa occasione, l’occasione di
diventare davvero qualcuno! Si proprio tu che
stai leggendo, che ti senti inutile e non compreso. Si tu, Dantuono, proprio tu… scatta una
foto! Così tra dieci anni, quando ognuno di
noi guarderà i vecchi Calendari dei bellissimi
anni in Collegio, vedrà la tua faccia e dirà: “E
questo chi cazzo era???”.
Concorso
E per tutti gli altri, se non volete fare la
fine di Dantuono, SCATTATE una bella foto
e mandatela a [email protected].... E
sarete anche nel Calendario più letto dagli
analfabeti!
CURIOSITA’ Non tutti sanno che la Copertina del calendario dell’anno scorso è frutto di un complicatissimo montaggio: pensavate davvero che Como avesse quel pacco, che Uzzino fosse così grasso o che BradPizza andasse in giro senza giarrettiera? Vi sbagliavate… e non avete idea di quanto! AV 19