Quella ragazza non deve cantare, ordine dei
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Quella ragazza non deve cantare, ordine dei
100 Esteri Quella ragazza non deve cantare, ordine dei talebani AFGHANISTAN Lima, che abita a Kandahar, aveva un sogno: prendere parte alla Sanremo di Kabul. Apriti cielo: i fondamentalisti l’hanno minacciata di morte. Ma lei non s’è arresa. E ora va in studio con la scorta. di FAUSTO BILOSLAVO overa, poco istruita, neanche una gran bellezza, ma con un sogno proibito: cantare ad Afghan Star, la Sanremo di Kabul. Lima Sahar ce l’ha fatta ed è all’ottavo posto della manifestazione canora trasmessa ogni venerdì sera da Tolo tv, l’emittente privata più amata dai giovani afghani. Ma i talebani e i bigotti, ancora ben annidati nel nuovo Afghanistan, non ci stanno. I più estremisti hanno minacciato la giovane Lima di morte, convinti che le donne debbano stare a casa e non cantare in tv. «Afghan Star incoraggia l’immoralità ed è contro la legge del Corano» ha ammonito il consiglio degli ulema, i preti islamici. L’aggravante è che l’aspirante star è una pashtun, l’etnia che ha fatto da serbatoio dei talebani. Non bastasse, arriva dalla zona di Kandahar, culla del mullah Omar. A 6 anni dal crollo del regime talebano, che aveva proibito la musica, non si era mai vista una pashtun esibirsi in tv. Lima canta con un leggero velo azzurro, ma a volto scoperto. Un oltraggio all’Islam radicale e al pashtunwali, il rigido codice tribale che proibisce alle donne di mettersi in mostra. Lima, che vuol dire giaggiolo, è nata in un misero villaggio vicino a Kandahar, l’ex capitale spirituale dei talebani. La sua casa è in fango e paglia, come la maggior parte delle abi- P PANORAMA 24/1/2008 NEL MIRINO DEGLI ULEMA La cantante Lima, che vuole dire giaggiolo: ha poco più di 18 anni, lavorava come domestica. tazioni rurali in Afghanistan. Sul sito di Afghan Star le danno 18 anni, ma in realtà ne ha qualcuno di più. Parla solo pashtun e a malapena sa leggere. Lavorava come domestica, per non dire serva, presso un ex comandante dei mujaheddin che ha combattuto contro i sovietici. «Il mio unico desiderio è diventare una cantante. Adesso Allah mi ha dato la possibilità di realizzare questo sogno» spiega Lima in uno spot. Monisa Hassan Zadah, una dei membri della giuria che seleziona i candidati, ha denun- ciato le minacce alla giovane cantante. «Inizialmente ne aveva ricevute tante che era stata costretta a tornare a casa» spiega Monisa. «Ma ora, grazie al governatore di Kandahar che le ha assegnato alcune guardie del corpo, Lima è tornata in gara». La ragazza di Kandahar canta sonetti rigorosamente pashtun. Veste gli abiti tradizionali della sua etnia, dai vivaci colori rosso, blu e verde, che le coprono l’intero corpo. Tolo tv, che sta mandando in onda la terza edizione del programma di successo, è nel mirino dei conservatori islamici. Il 4 gennaio i membri del consiglio degli ulema hanno incontrato il presidente Hamid Karzai. Motivo: ottenere la chiusura dei programmi che «corrompono il popolo e prendono in giro i valori religiosi». Sotto tiro c’è pure il concerto della cantante colombiana Shakira, trasmesso da Tolo tv alla fine del Ramadan. Per non parlare dei film indiani, dove al massimo ci scappa un casto bacio. Invece, secondo gli islamici duri e puri, promuoverebbero «la corruzione morale, le violenze sessuali, l’adulterio e il politeismo». Ma, si legge sul sito della Sanremo di Kabul, «Afghan Star ha conquistato il cuore e le menti degli afghani unificando il paese attraverso la musica e riempiendo il vuoto di talenti provocato da anni di guerra e devastazione». ● (ha collaborato Bahram Rahman)