Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell - EU-OSHA
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Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell - EU-OSHA
A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o 4 contesto di tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori, come previsto dal trattato e dai s u l s a l u t e l a M O N I T O R I N G Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro e della salute sul lavoro. nell’Unione europea — Studio pilota s i c u r e z z a economiche utili nel campo della sicurezza e Progetto di relazione di sintesi Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro l a informazioni tecniche, scientifiche ed p e r Stati membri e agli ambienti interessati, le e u r o p e a propone di fornire agli organi comunitari, agli A g e n z i a sicurezza sul luogo di lavoro, l'Agenzia si l a v o r o programmi d'azione relativi alla salute ed alla h t t p : / / o s h a . e u . i n t particolare dell'ambiente di lavoro, in un TE-29-00-133-IT-C Al fine di promuovere il miglioramento in Gran Vía 33. E-48009 Bilbao Tel: (34) 944 79 43 60 Fax: (34) 944 79 43 83 E-mail: [email protected] ISBN 92-95007-08-5 EUR UFFICIO DELLE PUBBLICAZIONI UFFICIALI DELLE COMUNITÀ EUROPEE L-2985 Luxembourg 9 789295 007086 > IT Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota INDIRIZZI INTERNET PER LE RELAZIONI NAZIONALI A u s t r i a : http://at.osha.eu.int/statistics/statosh_.doc B e l g i o : http://be.osha.eu.int/systems/fr/index.stm D a n i m a r c a : http://dk.osha.eu.int/statistics/index_en.stm F i n l a n d i a : http://fi.osha.eu.int/publications/indexen.stm F r a n c i a : http://fr.osha.eu.int/statistics/ G e r m a n i a : http://de.osha.eu.int/statistics/osh_.de.zip G r e c i a : http://www.osh.gr/fp/statistics/oshstat.pdf P a e s i B a s s i : http://nl.osha.eu.int/statistics/ I r l a n d a : http://ie.osha.eu.int/statistics/irereport.pdf I t a l i a : http://it.osha.eu.int/statistics/ L u s s e m b u r g o : http://www.itm.etat.lu/State_of_OSH/OSHLux.Doc P o r t o g a l l o : http://pt.osha.eu.int/statistics/inqueen.stm S p a g n a : http://es.osha.eu.int/statistics/#nacional S u e z i a : http://se.osha.eu.int/statistics/ R e g n o U n i t o : http://uk.osha.eu.int/statistics/ A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Progetto di relazione di sintesi Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro M O N I T O R I N G Numerose altre informazioni sull’Unione europea sono disponibili su Internet via il server Europa (http://europa.eu.int). Una scheda bibliografica figura alla fine del volume. Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, 2001 ISBN 92-95007-08-5 © Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, 2001 Riproduzione autorizzata con citazione della fonte. Printed in Belgium e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a M O N I T O R I N G a g e n z i a PREMESSA SOMMARIO FINAL DRAFT ISSUE VERSION: AUGUST 2000 e l a s a l u t e s u l l a v o r o A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o PREMESSA L’articolo 2 del regolamento del Consiglio che istituisce un’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro fissa l’obiettivo di promuovere il miglioramento dell’ambiente di lavoro fornendo agli organi comunitari, agli Stati membri e agli ambienti interessati le informazioni tecniche, scientifiche ed economiche utili nel campo della sicurezza e della salute sul lavoro. Per raggiungere lo scopo indicato all’articolo 2, l’Agenzia europea svolge progetti informativi al fine di raccogliere e divulgare negli Stati membri i dati esistenti in materia. Il progetto informativo dell’Agenzia «Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro (SSL) nell’Unione europea (UE) — Studio pilota» rappresenta un primo passo verso lo sviluppo di un sistema di monitoraggio della sicurezza e della salute nell’Unione europea. Esso vuole fornire ai responsabili delle decisioni politiche in ciascuno Stato membro nonché a livello europeo una panoramica sull’attuale situazione in ambito di salute e sicurezza nell’Unione europea e aiutare così a individuare le sfide comuni e le aree che richiedono azioni preventive prioritarie. La presente relazione di sintesi offre in forma sintetica i risultati principali e le informazioni contenute nella relazione principale «Lo stato della SSL nell’UE — Studio pilota». Si rivolge a un vasto pubblico, ovvero tanto a chi si occupa di stabilire/revisionare le politiche in materia di SSL a livello nazionale ed europeo quanto a chi porta avanti ricerche, studi e indagini sul campo. Il lettore potrà trovare indicazioni sulle fonti dei dati e sulla metodologia utilizzata nello studio pilota. Verranno inoltre presentati i principali risultati sullo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’UE. Nel capitolo 4 saranno illustrate le prime conclusioni tratte nel corso di suddetto studio, come ad esempio la carenza di informazioni su determinate categorie di rischi. Maggiori dettagli emergeranno con il feedback del «Progetto di valutazione» preparato dall’Agenzia. Tutti i documenti connessi (la relazione principale, gli allegati, il manuale per la raccolta dei dati e tutte le relazioni nazionali fornite dagli Stati membri) sono a disposizione sul CD-ROM fornito in allegato. L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ringrazia i punti focali, il gruppo tematico per il monitoraggio della SSL, il gruppo di esperti che ha aiutato l’Agenzia nella preparazione del manuale per la raccolta dei dati per tutto il lavoro compiuto e tutte le altre persone che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto informativo. Un particolare ringraziamento va alla Fondazione per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro e ad Eurostat per la gentile collaborazione e per i dati a livello europeo forniti per il presente progetto. Bilbao, ottobre 2000 AGENZIA EUROPEA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO 5 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o SOMMARIO RELAZIONE DI SINTESI PREMESSA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 SOMMARIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 1 INTRODUZIONE. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 2 FONTI DEI DATI E METODOLOGIA USATI NELLO STUDIO PILOTA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.1 Manuale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2 Fonti dei dati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.3 Processo di consolidamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 12 13 14 3 RISULTATI PRINCIPALI SULLO STATO DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE SUL LAVORO NELL’UNIONE EUROPEA — STUDIO PILOTA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.1 Punti fondamentali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.2 La necessità di sviluppare ulteriori azioni preventive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.3 Categorie a rischio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.4 Rischi chimici/biologici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.5 Rischi emergenti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 18 23 25 28 29 4 PRIME CONCLUSIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.1 Carenza di informazioni: situazione dati europei/nazionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.2 Mancanza di informazioni su particolari categorie a rischio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.3 Punti di forza e punti deboli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 33 36 37 5 QUADRO EUROPEO DEGLI INDICATORI DI ESPOSIZIONE/ESITI SSL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40 CD-ROM ■ Relazione principale e appendici ■ Relazione di sintesi in tutte le lingue ■ Relazioni nazionali di tutti gli Stati membri ■ Manuale utilizzato dai punti focali per la raccolta dei dati 7 e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a M O N I T O R I N G A g e n z i a 1. INTRODUZIONE e l a s a l u t e s u l l a v o r o Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota INTRODUZIONE Per contribuire alla creazione di un sistema di monitoraggio della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea, l’Agenzia ha deciso di realizzare un progetto di valutazione a largo raggio sullo stato della sicurezza e della salute sul lavoro (SSL) in tutti gli Stati membri dell’Unione. Ciò ha consentito di: ■ preparare una relazione nazionale sullo stato della SSL in ognuno degli Stati membri; ■ preparare una relazione globale sullo stato della SSL nell’UE sulla base delle quindici relazioni nazionali. È stato subito chiaro sin dall’inizio che la mole di lavoro era considerevole e che occorreva un grande sforzo per raggiungere gli obiettivi fissati. Giunto a compimento, lo studio pilota offre il quadro attuale dello stato della SSL nell’Unione europea. Quando il quadro generale dell’intera Unione verrà presentato, sarà anche possibile valutare l’eventuale necessità di aggiornamenti più o meno regolari delle informazioni in materia di SSL nell’Unione europea partendo dalle lezioni apprese. La presente relazione è strutturata nei seguenti cinque capitoli: ■ nel capitolo 1 si descrive brevemente l’intero studio pilota; ■ nel capitolo 2 si discutono le fonti dei dati e la metodologia utilizzata; ■ nel capitolo 3 si illustrano i principali risultati emersi dallo studio pilota, tra cui: punti fondamentali, bisogno di sviluppare ulteriori azioni preventive, settori, categorie professionali e generi a rischio e altre categorie di rischi, pericoli di origine chimica/biologica e rischi emergenti; ■ nel capitolo 4 si discutono le prime conclusioni dello studio pilota; ■ nel capitolo 5 si offre un quadro europeo degli indicatori di esposizione/esiti SSL. La relazione di sintesi offre una visione generale dello studio pilota completo, come è illustrato più sotto. 15 relazioni nazionali Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia Lo stato della salute e della sicurezza sul luogo di lavore nell’Unione europea — Studio pilota» Relazione principale + appendici Relazioni di sintesi 10 CD-ROM e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a M O N I T O R I N G A g e n z i a 2. F O N T I D E I D AT I E M E T O D O L O G I A U S AT I N E L L O S T U D I O P I L O TA e l a s a l u t e s u l l a v o r o Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota F O N T I D E I D AT I E M E T O D O L O G I A U S AT I N E L L O S T U D I O P I L O TA Al centro dello studio pilota è stato posto il manuale, ovvero la base da cui è partito ogni punto focale per valutare lo stato della SSL a livello nazionale. Le relazioni nazionali sono state poi raggruppate per fornire un quadro della situazione attuale nell’intera Unione. Per seguire il manuale è stato necessario combinare diverse fonti di dati, sia nazionali che europee, come la seconda Indagine europea sulle condizioni di lavoro (ESWC) condotta dalla Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro e le Statistiche europee degli infortuni sul lavoro (ESAW) dell’Eurostat, l’Istituto statistico europeo. Il manuale e le fonti di dati usati saranno analizzati nei prossimi due paragrafi. 2.1. MANUALE Gli Stati membri, assieme alla Commissione europea, a Eurostat e alla Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, hanno nominato un gruppo di esperti che affiancasse l’Agenzia europea nella creazione di un manuale per la raccolta dei dati sullo stato della sicurezza e della salute sul lavoro negli Stati membri. È stata scelta una serie di indicatori specifici considerati più idonei a descrivere la situazione dei rischi sul lavoro, il contesto lavorativo, gli esiti e la capacità di prevenzione negli Stati membri ed è stata inserita nel manuale, così da offrire un quadro completo degli ambienti di lavoro negli Stati membri. Gli indicatori di esposizione/esiti SSL inclusi nel manuale comprendevano quanto segue: ■ esposizione a rischi fisici: rumore, vibrazioni, alte temperature, basse temperature; ■ esposizione a rischi derivanti da posture e movimenti: sollevamento/spostamento di carichi pesanti, movimenti ripetitivi, posture lavorative faticose; ■ esposizione a rischi chimici: manipolazione di sostanze chimiche, sostanze cancerogene, sostanze neurotossiche, rischi sulla riproduzione; ■ esposizione a fattori biologici; ■ condizioni psicosociali di lavoro: tempi di lavoro frenetici, ritmo di lavoro imposto dalla domanda, ritmo di lavoro imposto dalle macchine, violenza fisica, angherie e soprusi, molestie sessuali, lavoro monotono; ■ esiti per la salute e la sicurezza sul lavoro (SSL): infortuni sul lavoro con assenza superiore a tre giorni, infortuni mortali, disturbi muscolo-scheletrici indotti dall’attività lavorativa, stress, assenza dal lavoro per malattia e malattie professionali. Oltre agli indicatori di esposizione specifici indicati sopra, è stato preparato anche un elenco di domande relative al contesto di lavoro: ■ telelavoro (una stima del numero di persone impegnate in forme di telelavoro e particolarità sul piano della sicurezza e della salute sul lavoro); ■ preoccupazioni per le condizioni di lavoro delle persone con contratti a tempo determinato, con contratti stipulati con agenzie di lavoro interinale, con contratto di apprendistato o qualsiasi altro programma di formazione e forma di lavoro autonomo; ■ uso di dispositivi di protezione individuale; ■ attività di informazione sui rischi esistenti sul lavoro; ■ formazione pratica fornita dal datore di lavoro. Nel manuale è stato chiesto ad ogni punto focale di descrivere la capacità di prevenzione dei rispettivi sistemi nazionali di salute e sicurezza sul lavoro, indicando a grandi linee la struttura organizzativa, il numero di ispettori del lavoro, la percentuale dei lavoratori coperti dai servizi di prevenzione per SSL e il numero di lavoratori che ricevono annualmente una formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Dopo aver ricevuto il manuale, i punti focali sono stati liberi di decidere il metodo di raccolta dei dati da utilizzare, una scelta presa dopo che i punti focali stessi si sono resi conto delle profonde differenze che esistono a livello nazionale nei metodi e nelle procedure di raccolta e di elaborazione dei dati. 12 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o In taluni casi, è stato nominato un comitato di esperti che integrasse il manuale, mentre in altri casi il singolo punto focale ha completato il manuale dopo aver individuato dati interessanti e/o aver consultato esperti nei vari settori. Il manuale è riprodotto sul CD-ROM qui allegato. 2.2. F O N T I D E I D AT I La raccolta dei dati si è basata su dati già esistenti disponibili a livello europeo e/o nazionale. Gli Stati membri hanno inoltre ricevuto allegati creati su misura contenenti i dati europei in materia, messi a disposizione dalla Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro e da Eurostat. Processo nazionale di elaborazione dei dati sulla SSL In quasi tutti i casi, i dati sono stati raccolti dalle reti nazionali, spesso coordinate da gruppi nominati dal governo, a loro volta coadiuvati da esperti di vari ambiti e da membri di altre organizzazioni. Sono state utilizzate fonti di informazioni come indagini nazionali, relazioni statistiche nazionali e pareri di esperti appartenenti a organizzazioni di reti nazionali. Laddove non erano disponibili informazioni, sono stati preparati dei questionari da rivolgere agli esperti dell’ambito della sicurezza e della salute sul lavoro in cui mancavano tali informazioni. Gli esperti scelti appartenevano ad enti operanti nel campo della salute e della sicurezza. Le informazioni sono state fornite da un ampio numero di organizzazioni, tra cui le parti sociali, le commissioni sulle indennità per infortunio sul lavoro, i fondi assicurativi dei dipendenti e le organizzazioni mediche. Oltre ai dati nazionali sono state utilizzate anche informazioni da due fonti a livello europeo, che verranno analizzate qui di seguito. Seconda indagine europea sulle condizioni di lavoro (ESWC) Tra la fine del 1995 e l’inizio del 1996 la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro ha realizzato la seconda ESWC, selezionando un campione rappresentativo della popolazione attiva complessiva, ovvero di tutte le persone che, in quel momento, erano occupate, come dipendenti o come lavoratori autonomi. Sono stati presi in esame soggetti di età pari e superiore a 15 anni. Sono stati assolutamente esclusi i pensionati, i disoccupati e le casalinghe. Per quanto riguarda i cittadini di paesi extraeuropei, sono stati inseriti solo coloro in grado di rispondere al questionario nella/e lingua/e del paese in cui lavorano. Le interviste sono state svolte in tutti gli Stati membri dell’Unione europea, presso il domicilio degli intervistati. L’obiettivo era di 1 000 casi per ogni paese (500 in Lussemburgo, 2 000 in Germania, di cui 1 000 dall’ex Germania orientale e 1 000 dall’ex Germania occidentale). Occorre chiarire che sia la metodologia sia i confronti tra i dati presentano delle limitazioni di cui il lettore deve essere al corrente. Tali limitazioni sono analizzate dettagliatamente nella relazione «Seconda indagine europea sulle condizioni di lavoro» (pubblicata dalla Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro nel 1997) e comprendono: le diverse strutture industriali tra i vari paesi, le differenze giuridiche e culturali, la diversa distribuzione della forza lavoro tra i vari settori e le varie categorie professionali e infine le dimensioni del campione selezionato. S t a t i s t i c h e e u r o p e e d e g l i i n f o r t u n i s u l l a v o r o ( E u r o p e a n S t a t i s t i c s o n A c c i d e n t s a t Wo r k — E S AW ) Il progetto ESAW eseguito da Eurostat in stretta collaborazione con gli Stati membri dell’Unione europea mira a raccogliere dati sugli infortuni sul lavoro comparabili nell’intera Unione, allo scopo di creare un database. I dati ESAW comprendono tutti i casi di infortuni sul lavoro che comportano un’assenza superiore a tre giorni di calendario. Per infortunio sul lavoro si intende un «avvenimento ben distinto verificatosi nel corso dell’attività lavorativa che comporta danni di tipo mentale o fisico». Ciò comprende anche casi di avvelenamento acuto e atti volontari compiuti da altri, mentre esclude lesioni autoinflitte deliberatamente o incidenti durante il tragitto dal proprio domicilio al luogo di lavoro (incidenti 13 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota dei pendolari). «Durante l’attività lavorativa» significa mentre si è occupati in un’attività professionale o comunque mentre si sta svolgendo il proprio lavoro. Sono quindi compresi i casi di incidenti stradali durante il lavoro. Per infortunio mortale si intende un infortunio che provoca la morte del soggetto entro un anno dal giorno dell’infortunio stesso. La maggior parte degli Stati membri inseriscono nelle rispettive statistiche nazionali i casi di infortuni mortali sul lavoro. A seconda della procedura di segnalazione negli Stati membri (sistemi basati sull’assicurazione e non) il numero di infortuni sul lavoro segnalati non sono gli stessi per tutti. In linea generale, nei sistemi basati sull’assicurazione il tasso di infortuni denunciati è molto alto (circa il 100 %). Nei sistemi non basati sull’assicurazione invece gli infortuni denunciati sono molto meno, di media il 30-50 % per tutti i vari settori dell’economia messi assieme. I dati provenienti dalle due fonti (i sistemi basati sull’assicurazione e quelli non basati sull’assicurazione), corretti a seconda del tasso di denuncia, non sono perfettamente comparabili. 2.3. PROCESSO DI CONSOLIDAMENTO In questo paragrafo verrà presentato un esempio della metodologia di consolidamento usata per le «categorie professionali considerate più a rischio» per l’esposizione al rumore sul luogo di lavoro. Le categorie professionali contenute nelle relazioni nazionali sono state inserite nel modello a foglio elettronico presentato qui sotto. Questo servirà ad avere un’idea della serie completa di categorie professionali che i punti focali hanno segnalato come più a rischio per l’esposizione al rumore sul luogo di lavoro. Ad ogni punto focale è stato chiesto di segnalare le cinque categorie professionali considerate più a rischio. Potevano essere segnalate al massimo 75 categorie professionali (5 x 15) e un numero così alto di risposte rendeva i grafici difficilmente leggibili. Per questo motivo è stato inserito un valore di esclusione per scegliere le categorie professionali da includere nel Categorie professionali (ISCO) Totale 01 1 * 61 1 * 80 1 84 1 * 85 1 * 91 1 92 2 73 5 * 74 5 * 83 5 71 6 93 9 81 10 * 72 12 * * 82 14 * * UK FI D IRL E DK B EL Punto focale A SV I L F NL P * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * grafico e quelle da includere in una tabella inserita in un’appendice. La scelta del valore di esclusione è stata lasciata alla discrezione degli esperti della SSL che hanno analizzato i dati. I dati contenuti nel foglio di lavoro di cui sopra sono stati inseriti nel grafico presentato qui sotto, dal quale emerge chiaramente uno scarto naturale a cinque risposte. In questo caso, sono state inserite nel grafico le categorie professionali con cinque o più risposte, mentre le altre sono state inserite in una tabella in appendice. 14 e u r o p e a p e r Applicati i criteri di esclusione ai dati contenuti nel foglio elettronico, nelle relazioni nazionali sono state presentate soltanto le categorie professionali con cinque o più risposte, come mostrato qui sotto. l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Categorie professionali segnalate come più a rischio per l’esposizione al rumore Line di esclusione Categorie professionali A g e n z i a 82 72 81 93 71 83 74 73 92 91 85 84 80 61 01 Grafico nella relazione Line di esclusione Dati in appendice 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Numero di risposte Categorie professionali segnalate como più a rischio per l’espesizione al rumore 82 72 Categorie professionali In una situazione ideale, sarebbe stato possibile utilizzare il grafico sviluppato per presentare i risultati di tutte le categorie a rischio (settore, categoria professionale, genere, età, dimensioni dell’azienda e posizione lavorativa). Però, dato che per molte domande non erano disponibili dati nazionali, è sembrato inutile presentare tutti i risultati sotto forma di grafici. Si è scelto di utilizzare i grafici per le categorie segnalate da otto o più punti focali. Un esempio viene presentato più sotto per la categoria «età». Le categorie inserite nei grafici sono state quindi «dimensioni dell’azienda», «genere», «età» e «posizione lavorativa», poiché i dati forniti dai punti focali non permettevano di presentare un quadro europeo esaustivo. 81 93 71 83 74 73 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Numero di risposte Numero di risposte Linea di esclusione 8 4 4 Non sono stati inclusi i grafici nei casi in cui 8 del 15 punti focali non hanno risposto 1 <25 25-54 >55 Altra risposta Spettro delle età 15 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Per ogni indicatore di esposizione/esito SSL è stato presentato nella relazione principale il seguente livello di informazioni: ■ sintesi dei risultati principali; ■ un quadro europeo: si tratta di un quadro europeo basato sui dati emersi dalla seconda indagine della Fondazione europea di Dublino (dati ESWC) o dai dati provenienti dalle statistiche europee degli infortuni sul lavoro di Eurostat; ■ raffronto tra dati europei e dati nazionali: nei casi in cui i punti focali erano in grado di fornire dati nazionali sugli indicatori di esposizione, è stato loro chiesto di raffrontare tali dati con i dati ESWC per poter evidenziare e commentare eventuali differenze; ■ settori e categorie professionali a rischio: vengono forniti e discussi i settori e le categorie professionali segnalati più spesso dai punti focali perché più a rischio per un determinato indicatore di esposizione; ■ dati su altre categorie a rischio (dimensioni dell’azienda, genere, età e posizione lavorativa): sono presentati i risultati ogni volta che i dati forniti dai punti focali consentono di ottenere un quadro europeo per queste categorie a rischio; ■ tendenza: i punti focali hanno specificato se negli ultimi 3-5 anni il numero di lavoratori esposti a un particolare indicatore o vittime di un esito SSL è diminuito, è rimasto stabile o è aumentato, con commenti sulle tendenze osservate; ■ valutazione: qui sono contenute le informazioni consolidate contenute nelle relazioni nazionali riguardo alla necessità di sviluppare ulteriori azioni preventive e sono forniti particolari su tali azioni. 16 e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a M O N I T O R I N G A g e n z i a 3. R I S U LTAT I P R I N C I PA L I S U L L O S TAT O DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA S U L L U O G O D I L AV O R O N E L L’ U N I O N E E U R O P E A — S T U D I O P I L O TA e l a s a l u t e s u l l a v o r o Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota R I S U LTAT I P R I N C I PA L I S U L L O S TAT O D E L L A S A L U T E E D E L L A S I C U R E Z Z A S U L L U O G O D I L AV O R O N E L L’ U N I O N E E U R O P E A — S T U D I O P I L O TA Il presente capitolo contiene la sintesi dei principali risultati sullo stato della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro nell’Unione europea. Il paragrafo 3.1 offre un’analisi dei «punti fondamentali» emersi dallo studio pilota e rappresenta in sostanza un quadro generale delle informazioni acquisite. La sintesi dei risultati analitici per ognuno degli indicatori di esposizione/esiti SSL presi in esame nello studio pilota verrà inoltre illustrata nel capitolo 5 intitolato «Indicatori di esposizione/esiti SSL: la situazione europea». Nel paragrafo 3.2 verranno discussi i casi per cui le relazioni nazionali hanno indicato la necessità di sviluppare ulteriori azioni preventive per combattere particolari indicatori di esposizione/esiti SSL. Nel paragrafo 3.3 verrà presentato il quadro generale dell’Unione europea, in particolare rispetto ai settori e alle categorie professionali esposti a rischi sul luogo di lavoro. I risultati relativi ai rischi chimici e biologici sono presentati nel paragrafo 3.4. Nel paragrafo 3.5 si affronterà il tema dei rischi emergenti e delle possibili conseguenze sull’ambiente di lavoro. 3.1. P U N T I F O N D A M E N TA L I Esposizioni nell’ambiente di lavoro Esposizioni ai rischi fisici/chimici Indicatori di esposizione fisica/chimica Quadro europeo lavoratori esposti (1) Numero di punti focali che segnalano la necessità di sviluppare ulteriori azioni preventive Rumore 28% 7 Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in Operatori di macchinari e operai addetti al montaggio metallo, escluse macchine e impianti; Preparazione e concia del cuoio; fabbricazione di articoli da viaggio, borse, articoli da correggiaio, selleria e calzature Vibrazioni 24% 9 Costruzioni Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti; artigiani e operai metalmeccanicied assimilati; conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento Alte temperature 20% 6 Produzione di metalli e loro leghe Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti Basse temperature 23% 7 Industrie alimentari e delle bevande; costruzioni Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti; artigiani e operai metalmeccanicied assimilati 14% 8 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti; operatori idi mpianti fissi Manipolazione di sostanze chimiche Settori maggiormente segnalati (2) Categorie professionali maggiormente segnalate (3) (1) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. (2) È indicato soltanto il settore con il maggior numero di risposte. Nei casi in cui due o più settori presentano lo stesso numero di segnalazioni, vengono tutti menzionati. (3) È indicata soltanto la categoria professionale con il maggior numero di risposte. Nei casi in cui due o più categorie professionali presentano lo stesso numero di segnalazioni, vengono tutte menzionate. 18 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o L’esposizione alle vibrazioni, con i conseguenti effetti nocivi sulla salute, è stata la categoria di rischio fisico più spesso indicata e per la quale nove punti focali hanno sollecitato lo sviluppo di ulteriori azioni preventive al fine di minimizzare il pericolo. Con uno scarto minimo seguiva la «manipolazione di sostanze chimiche», settore per il quale nella relazione nazionale otto punti focali hanno dichiarato la necessità di intraprendere ulteriori azioni preventive. Poiché gli indicatori di esposizione (rumore, vibrazioni, alte temperature, basse temperature e manipolazione di sostanze chimiche) sono i rischi più frequenti nei vari ambienti di lavoro, nessun settore particolare è risultato più pericoloso degli altri. Tuttavia, per quanto riguarda le categorie professionali, gli «personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti» si sono rivelati essere esposti più spesso ai rischi derivanti dalle vibrazioni, dalle alte temperature, dalle basse temperature e dalla manipolazione di sostanze chimiche. «Operatori di macchinari e operai addetti al montaggio» sono invece risultati essere quelli più esposti al rumore. Esposizione ai rischi derivanti da posture e movimenti Quadro europeo lavoratori esposti (4) Numero di punti focali che segnalano la necessità di sviluppare ulteriori azioni preventive Movimenti ripetitivi 57% 7 Industrie alimentari e delle bevande Operatori di macchinari e operai addetti al montaggio Posture lavorative faticose 45% 6 Costruzioni Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti Sollevamento/spostamento carichi pesanti Costruzioni 34% 9 Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti Esposizione a rischi derivanti da posture e movimenti Settori maggiormente segnalati (5) Categorie professionali maggiormente segnalate (6) I rischi connessi alle attività di sollevamento/spostamento di carichi pesanti sono stati i più segnalati tra i rischi derivanti da posture e movimenti e nove punti focali hanno segnalato la necessità di sviluppare ulteriori azioni preventive per minimizzare il pericolo. Al secondo posto sono stati registrati i «movimenti ripetitivi», con sette punti focali che nelle rispettive relazioni nazionali hanno raccomandato il ricorso ad ulteriori azioni preventive. Il settore «costruzioni» è risultato quello più a rischio per le «posture lavorative faticose» e per «sollevamento/spostamento di carichi pesanti» ed entrambi possono essere influenzati da fattori ergonomici all’interno del luogo di lavoro. «Industrie alimentari e delle bevande» è il settore più a rischio per i «movimenti ripetitivi». La categoria professionale «personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti» è risultata essere quella maggiormente a rischio per «posture lavorative faticose» e per «sollevamento/spostamento di carichi pesanti», mentre i «movimenti ripetitivi» sembrano essere il rischio principale della categoria «operatori di macchinari e operai addetti al montaggio». (4) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. (5) È indicato soltanto il settore con il maggior numero di risposte. Nei casi in cui due o più settori presentano lo stesso numero di segnalazioni, vengono tutti menzionati. (6) È indicata soltanto la categoria professionale con il maggior numero di risposte. Nei casi in cui due o più categorie professionali presentano lo stesso numero di segnalazioni, vengono tutte menzionate. 19 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Condizioni psicosociali di lavoro Quadro europeo lavoratori esposti (7) Numero di punti focali che segnalano la necessità di sviluppare ulteriori azioni preventive Ritmo di lavoro imposto dalla domanda 67% 3 Tempi frenetici di lavoro 54% Lavoro monotono Condizioni psicosociali di lavoro Settori maggiormente segnalati (8) Categorie professionali maggiormente segnalate (9) Alberghi e ristoranti Impiegati in contatto diretto con il pubblico 6 Alberghi e ristoranti Amministratori, dirigenti e direttori di società controllanti; impiegati in contatto diretto con il pubblico 45% 6 Preparazione e concia del cuoio; fabbri- Operatori di macchinari e operai addetti cazione di articoli da viaggio, borse, arti- al montaggio; personale non qualificato relativo alle vendite ed ai servizi coli da correggiaio, selleria e calzature; industrie tessili; industrie alimentari e delle bevande Ritmo di lavoro imposto dalle macchine 22% 4 Angherie e soprusi 8% Violenza fisica Molestie sessuali Industrie tessili Operatori di macchinari e operai addetti al montaggio 7 Sanità e altri servizi sociali Personale non qualificato relativo alle vendite ed ai servizi; operatori nei servizi personali e nella protezione e sicurezza; impiegati in contatto diretto con il pubblico 4% 7 Sanità e altri servizi sociali Operatori nei servizi personali e nella protezione e sicurezza; professioni intermedie nellescienze della vita e della salute 2% 2 Alberghi e ristoranti; sanità e altri servizi sociali Operatori nei servizi personali e nella protezione e sicurezza Come dimostra la tabella sopra riportata, per nessuna delle condizioni psicosociali indicate è stata segnalata dalla maggior parte dei punti focali la necessità di sviluppare ulteriori azioni preventive, anche se «angherie e soprusi « e «violenza fisica» sono state indicate in sette relazioni nazionali come questioni che richiedono un intervento. Tuttavia, dal quadro europeo (dati emersi dalla seconda indagine della Fondazione europea di Dublino) risulta che in entrambi i casi il numero di lavoratori esposti è limitato. Per quanto riguarda i sette indicatori di esposizione relativi alle condizioni psicosociali di lavoro, nessuna categoria è risultata più a rischio delle altre. Il settore «alberghi e ristoranti» è stato indicato più spesso per la particolare incidenza di «ritmo di lavoro imposto dalla domanda», «tempi frenetici di lavoro» e «molestie sessuali». Il settore «sanità e altri servizi sociali» si è rivelato quello più con il più alto rischio di «angherie e soprusi», «violenza fisica» e «molestie sessuali». Poiché le condizioni di lavoro psicosociali riguardano tutti gli ambienti di lavoro, nessuna categoria professionale è risultata più esposta delle altre. In realtà, due categorie sono state indicate più di tre volte, gli «impiegati in contatto diretto con il pubblico », esposti ai rischi derivanti dal ritmo di lavoro imposto dalla domanda, dai tempi frenetici di lavoro e da angherie e soprusi, e gli «operatori nei servizi personali e nella protezione e sicurezza», più esposti ad angherie e soprusi, violenza fisica e molestie sessuali. (7) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. (8) È indicato soltanto il settore con il maggior numero di risposte. Nei casi in cui due o più settori presentano lo stesso numero di segnalazioni, vengono tutti menzionati. (9) È indicato soltanto il settore con il maggior numero di risposte. Nei casi in cui due o più settori presentano lo stesso numero di segnalazioni, vengono tutti menzionati. 20 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Esiti SSL Esiti SSL Infortuni sul lavoro con assenza superiore a tre giorni Numero di infortuni Quadro europeo lavoratori esposti (10) Numero di punti focali che segnalano la necessità di sviluppare ulteriori azioni preventive Operatori di macchinari e operai addetti al montaggio Costruzioni Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti; conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento; artigiani e operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia Costruzioni Artigiani ed operai metalmeccanici ed assimilati; Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti Costruzioni Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti 10 Sanità e altri servizi sociali; istruzione Specialisti nelle scienze della vita e della salute 5 Sanità e altri servizi sociali; pubblica amministrazione e difesa, assicurazione sociale obbligatoria Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti 7 5 549 nel 1996 (dati Eurostat) 6 Mancano dati europei 7 Disturbi muscolo-scheletrici 30% 8 Stress 28% Assenza dal lavoro per malattia 25% Malattie professionali Categorie professionali maggiormente segnalate (12) Costruzioni 4 757 611 nel 1996 (dati Eurostat) Infortuni mortali Settori maggiormente segnalati (11) Gli esiti SSL sono il risultato finale dell’esposizione a particolari rischi professionali. Dalla tabella sopra riportata risulta che i dieci punti focali sono tutti concordi sulla necessità di sviluppare ulteriori azioni preventive per combattere lo «stress». Lo stress è infatti stato segnalato più spesso come la categoria che richiede ulteriori azioni di prevenzione. Va tenuto presente che lo stress non è che una conseguenza (un effetto) e che quindi qualsiasi azione preventiva deve essere rivolta alla causa scatenante. La causa scatenante può essere costituita da uno, o da una combinazione, degli indicatori di esposizione discussi più sopra o di altri rischi professionali. I disturbi muscolo-scheletrici si sono rivelati il secondo esito SSL in ordine di frequenza, con otto punti focali che hanno indicato la necessità di sviluppare ulteriori azioni preventive. Per quanto attiene i settori più colpiti, quello delle «costruzioni» è stato segnalato nelle relazioni nazionali per il maggior numero di «infortuni sul lavoro con assenza superiore a tre giorni», «infortuni mortali», «malattie professionali» e «disturbi muscolo-scheletrici». Il settore «sanità e altri servizi sociali» si è rivelato particolarmente esposto a rischi quali «stress» e «assenza dal lavoro per malattia». Gli « Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti » sono risultati quelli più esposti agli esiti SSL. Nelle relazioni presentate dei punti focali, tale categoria è risultata particolarmente a rischio per «infortuni mortali», «malattie professionali», «disturbi muscolo-scheletrici» e «assenza dal lavoro per malattia». Te n d e n z e n e l n u m e r o d i l a v o r a t o r i e s p o s t i Dallo studio condotto è emersa la tendenza all’aumento del numero di lavoratori esposti per quanto riguarda gli indicatori di esposizione «tempi frenetici di lavoro» e «stress». Necessità di ulteriori azioni preventive I principali indicatori di esposizione/esiti SSL per i quali i punti focali hanno indicato la necessità di sviluppare ulteriori azioni preventive per combattere il rischio sono riassunti nella tabella qui sotto. La tabella completa è riprodotta nel paragrafo 3.2. (10) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. (11) È indicato soltanto il settore con il maggior numero di risposte. Nei casi in cui due o più settori presentano lo stesso numero di segnalazioni, vengono tutti menzionati. (12) È indicato soltanto il settore con il maggior numero di risposte. Nei casi in cui due o più settori presentano lo stesso numero di segnalazioni, vengono tutti menzionati. 21 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Indicatore di esposizione/esito SSL Numero di punti focali che segnalano la necessità di sviluppare ulteriori azioni preventive Stress 10 Vibrazioni 9 Sollevamento/spostamento di carichi pesanti 9 Manipolazione sostanze chimiche 8 Disturbi muscolo-scheletrici 8 Lo stress è risultato l’indicatore citato più spesso dagli Stati membri per l’esigenza di ulteriori azioni preventive (10 Stati membri). Esso rappresenta il rischio più grave nei seguenti settori: «sanità e altri servizi sociali», «istruzione», «trasporti terrestri; trasporti mediante condotte», «pubblica amministrazione e difesa, assicurazione sociale obbligatoria» e «agricoltura, caccia e relativi servizi». Settori a rischio più spesso segnalati Nella tabella qui sotto viene fornita una sintesi dei settori a rischio più spesso segnalati per ognuno degli indicatori di esposizione/esiti SSL presi in esame nello studio pilota. La tabella completa è riprodotta al paragrafo 3.3. Descrizione settore Costruzioni Numero complessivo di segnalazioni 112 Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti di macchinari ed attrezzature 63 Agricoltura, caccia e relativi servizi 62 Sanità e altri servizi sociali 57 Industrie alimentari e delle bevande 52 Dal punto di vista dei rischi chimici/biologici, il settore «sanità e altri servizi sociali» è stato indicato da quattordici punti focali come particolarmente esposto al rischio di infezione da epatite B/C. Categorie professionali a rischio più spesso segnalate Nella tabella qui sotto viene fornita una sintesi delle categorie indicate più spesso a rischio per ognuno degli indicatori di esposizione/esiti SSL presi in esame nello studio pilota. La tabella completa è riprodotta al paragrafo 3.3. Descrizione categoria professionale Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti Numero complessivo di segnalazioni 123 Artigiani e operai metalmeccanici ed assimilati 80 Artigiani e operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia 76 Operatori di macchinari e operai addetti al montaggio 73 Operatori di impianti fissi 40 Fattori di genere I lavoratori maschi sono risultati quelli più esposti al rumore, alle vibrazioni, alle alte e alle basse temperature. Sempre il genere maschile è quello più a rischio di infortuni sul lavoro con assenza superiore a tre giorni, di infortuni mortali e di malattie professionali. 22 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Le donne sono risultate quelle più spesso vittime di molestie sessuali. Inoltre, dalla relazioni nazionali dei punti focali è emerso che le donne sono spesso costrette ad affrontare lavori monotoni, violenza fisica e movimenti ripetitivi. Altre categorie a rischio I lavoratori autonomi, quelli interinali e quelli con contratti a tempo determinato sono stati spesso indicati dagli Stati membri come categorie più a rischio, perché godono di minori vantaggi rispetto agli altri, in particolare per quanto riguarda il ricorso a formazione e informazioni in materia di salute e sicurezza. Te l e l a v o r o Il numero di «telelavoratori» negli Stati membri oscilla tra lo 0,6 e il 9 % della popolazione attiva. I problemi relativi a salute e sicurezza sul luogo di lavoro indicati sono l’isolamento sociale, l’orario di lavoro eccessivo, l’ergonomia del posto di lavoro e la difficoltà di fornire prove e di attribuire le responsabilità in caso di infortunio a casa. È stata dimostrata l’esistenza di un rischio potenziale di lesioni indotte da stress fisici ripetuti (RSI, repetitive strain injuries). Rischi emergenti Di seguito sono presentati i temi associati ai rischi emergenti indicati da ogni punto focale. Nel paragrafo 3.5 questi temi verranno poi approfonditi e si discuteranno le possibili conseguenze. Temi Trasformazione dell’organizzazione del lavoro Lavoratori giovani Stress Movimentazione manuale Uso di nuove sostanze chimiche Necessità di ricerca per il settore «sanità e altri servizi sociali» Lavoratori anziani Violenza Stress fisici ripetuti È stato espresso un notevole interesse attorno ai temi connessi alla trasformazione della vita lavorativa, associati ad una costante preoccupazione per i fattori di rischio psicosociali, ergonomici e chimici. 3.2. L A N E C E S S I T À D I S V I L U P PA R E U LT E R I O R I A Z I O N I PREVENTIVE Per ognuno degli indicatori di esposizione e degli esiti SSL elencati nel manuale è stato chiesto ai punti focali di valutare lo stato attuale in rapporto agli effetti su salute e sicurezza e l’adeguatezza delle misure attuali. Nella tabella di seguito riportata sono presentati uno per uno gli indicatori di esposizione e gli esiti SSL, con il numero di punti focali che hanno segnalato la necessità di sviluppare ulteriori azioni preventive. 23 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Indicatore di esposizione/esito SSL Numero di punti focali che segnalano la necessità di sviluppare ulteriori azioni preventive Esposizioni fisiche Vibrazioni 9 Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna e Regno Unito Rumore 7 Belgio, Finlandia, Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna e Regno Unito Basse temperature 7 Austria, Belgio, Finlandia, Italia, Portogallo, Spagna e Svezia Alte temperature 6 Belgio, Finlandia, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna 9 Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito Rischi da posture e movimenti Sollevamento/spostamento di carichi pesanti Movimenti ripetitivi 7 Austria, Belgio, Finlandia, Italia, Portogallo, Spagna e Svezia Posture lavorative faticose 6 Austria, Belgio, Finlandia, Italia, Spagna e Svezia Manipolazione sostanze chimiche Regno Unito 8 Belgio, Finlandia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna e Sostanze cancerogene 6 Belgio, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo, Spagna e Svezia Fattori biologici infettivi 6 Finlandia, Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna e Regno Unito Rischi sulla riproduzione 5 Belgio, Finlandia, Irlanda, Portogallo e Spagna Fattori biologici non infettivi 5 Finlandia, Francia, Irlanda, Portogallo e Spagna Sostanze neurotossiche 4 Finlandia, Irlanda, Portogallo e Spagna Violenza fisica 7 Belgio, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Irlanda, Spagna e Svezia Angherie e soprusi 7 Belgio, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Irlanda, Spagna e Svezia Tempi di lavoro frenetici 6 Belgio, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Italia e Spagna Lavoro monotono 6 Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Spagna e Svezia Ritmo di lavoro imposto dalle macchine 4 Belgio, Danimarca, Italia e Spagna Ritmo di lavoro imposto dalla domanda 3 Danimarca, Spagna e Svezia Molestie sessuali 2 Danimarca e Spagna 6 Belgio, Finlandia, Italia, Lussemburgo, Portogallo e Spagna Stress Spagna, Svezia e Regno Unito 10 Belgio, Danimarca, Finlandia, Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo, Disturbi muscolo-scheletrici Spagna e Svezia 8 Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Lussemburgo, Portogallo, Infortuni sul lavoro con assenza superiore a tre giorni 7 Belgio, Finlandia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Portogallo e Spagna Malattie professionali 7 Belgio, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna Infortuni mortali 6 Belgio, Finlandia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna Assenza dal lavoro per malattia 5 Belgio, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo e Spagna Esposizioni chimiche Condizioni psicosociali di lavoro Contesto di lavoro Dispositivi di protezione individuale Esiti SSL La tabella appena presentata mostra una distribuzione piuttosto equa della necessità di ulteriori azioni preventive tra i vari indicatori di esposizione/esiti SSL. È stata segnalata la necessità di intervenire anche per i rischi professionali tradizionali, rappresentati nel gruppo delle esposizioni fisiche, in particolare per l’esposizione alle vibrazioni. Tuttavia, all’interno dei vari gruppi di rischio/esiti SSL, l’urgenza di misure preventive varia da Stato membro a Stato membro. Nel gruppo di rischi derivanti da esposizione a posture/movimenti, il fattore sollevamento/spostamento carichi pesanti, spesso in combinazione con la movimentazione manuale, è stato segnalato da nove Stati membri come fattore che richiede lo sviluppo di ulteriori azioni preventive. 24 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Nel gruppo relativo alle condizioni psicosociali di lavoro, i rischi più diffusi e per i quali è stato sollecitato un intervento sono «violenza fisica» e «angherie e soprusi», seguiti a ruota da «tempi di lavoro frenetici» e «lavoro monotono». Tra tutti gli indicatori di esposizione/esiti SSL lo «stress» è stato segnalato da dieci Stati membri, che hanno sottolineato la necessità di un maggiore controllo dell’ambiente di lavoro. 3.3. C AT E G O R I E A R I S C H I O Settori e categorie professionali Nelle due tabelle riportate qui di seguito sono presentati i settori e le categorie professionali registrate più di frequente per ogni indicatore di esposizione e ogni esito SSL. Codice settore Descrizione del settore Numero totale di segnalazioni 45 Costruzioni 112 28 Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti 63 01 Agricoltura, caccia e ralativi servizi 62 85 Sanità e altri servizi sociali 57 15 Industrie alimentari e delle bevande 52 27 Produzione di metalli e loro leghe 34 60 Trasporti terrestri; trasporti mediante condotte 33 55 Alberghi e ristoranti 27 17 Industrie tessili 25 20 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi I mobili; fabbricazione di articoli di paglia e materiali da intreccio 23 75 Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 20 93 Altre attività dei servizi 15 80 Istruzione 15 24 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 14 14 Altre industrie estrattive 13 02 Silvicoltura e utilizzazione di aree forestali e servizi connessi 12 05 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 11 18 Confezione di articoli di vestiario; prepazione e tintura di pellicce 11 52 Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e di motocicli); riparazione di beni personali e per la casa 11 26 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 8 21 Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta 7 25 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Numero totale di segnalazioni Codice settore Descrizione del settore 19 Preparazione e concia del cuoio; fabbricazione di articoli da viaggio, borse, articoli da correggiaio, selleria e calzature 7 64 Poste e telecomunicazioni 6 65 Intermediazione monetaria e finanziaria (escluse le assicurazioni e fondi pensione) 5 50 Commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli; vendita al dettagliodi carburante per autotrazione 4 90 Smaltimento dei rifiuti solidi, delle acque di scarico e simili 3 40 Produzione di energia elettrica, di gas, di vapore e di acqua calda 3 34 Fabbricazione autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 3 30 Fabbricazione di macchine per ufficio, di elaboratiori e sistemi informatici 3 22 Editoria, stampa e riproduzione di supporti registrati 3 25 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 3 16 Industria del tabacco 3 51 Commercio all’ingrosso e intermediari del commercio, autoveicoli e motocicli esclusi 2 «Costruzioni» è risultato il settore segnalato più spesso (112 volte) come il più a rischio in relazione ai seguenti nove indicatori di esposizione/esiti SSL: ■ vibrazioni, basse temperature, sollevamento/spostamento di carichi pesanti, posture lavorative faticose, uso di dispositivi di protezione individuale; ■ infortuni con assenza superiore a tre giorni, infortuni mortali, malattie professionali, disturbi muscolo-scheletrici. Il gruppo successivo dei settori maggiormente segnalati (63-52 volte) comprende «fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti», «agricoltura, caccia e relativi servizi», «sanità e altri servizi sociali» e «industrie alimentari e delle bevande». Codice categoria professionale 26 Descrizione categoria professionale Numero complementare di segnalazioni 93 Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle actività 123 72 Artigiani e operai metalmeccanici e assimilati 80 71 Artigiani ed operai dell'industria estrattiva e dell'edilizia 76 82 Operatori di macchinari e operai addetti al montaggio 73 81 Operatori di impianti fissi 40 83 Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento 39 91 Personale non qualificato relativo alle vendite ed ai servizi 36 42 Impiegati in contatto diretto con il pubblico 35 92 Personale non qualificato dell'agricolture, della pesca ed assimilati 33 74 Altri artigiani e operai specializzati 29 51 Operatori nei servizi personali e nella protezione e sicurezza 25 22 Specialisti nelle scienze della vita e della salute 20 32 Professioni intermedie nelle scienze della vita e della salute 19 61 Agricoltori e lavoratori specializzati nel settore della agricoltura e della pesca 17 52 Commercianti, dimostratori e indossatori 13 12 Amministratori, dirigenti e direttori di società controllanti d'azienda 10 23 Docenti 10 73 Artigiani ed operai della meccanica di precisione, dell'artigianato artistico, dell'arte grafica ed assimilati 7 13 Amministratori, dirigenti e direttori di società controllate 4 41 Impiegati di ufficio 3 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Il «personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti» è risultato la categoria professionale più spesso citata (123 volte) come più a rischio per i seguenti dieci dei venti indicatori di esposizione/esiti SSL: ■ vibrazioni, basse temperature, alte temperature, sollevamento/spostamento di carichi pesanti, manipolazione di sostanze chimiche, posture lavorative faticose; ■ infortuni mortali, assenza dal lavoro per malattia, malattie professionali, disturbi muscolo-scheletrici. Le tre successive categorie professionali sono: «artigiani ed operai metalmeccanici ed assimilati», «artigiani ed operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia» e «operai di macchinari e operai addetti al montaggio» (segnalati rispettivamente 80, 76 e 73 volte). Tra le varie professioni dei servizi pubblici e privati segnalate dalle 19 alle 36 volte si trovano le professioni collegate alla vendita, al servizio clienti e a sanità e servizi sociali. Altre categorie a rischio — Dimensioni delle aziende, genere, età e posizione lavorativa Data la mancanza di informazioni a livello nazionale, si sono registrate poche risposte relative alle categorie a rischio dimensioni dell’azienda, genere, età e posizione lavorativa ed è stato pertanto impossibile individuare quali tra queste categorie sono considerate più a rischio (cfr. paragrafo 4.2). Per questa ragione, ad eccezione della categoria di rischio «genere», sono qui riportati soltanto commenti frequenti espressi dai punti focali nelle rispettive relazioni nazionali. Genere I dati raccolti dalle relazioni nazionali indicano chiaramente che i lavoratori di genere maschile sono considerati più esposti a rumore, vibrazioni, alte e basse temperature. Sempre gli uomini sono più a rischio di infortuni sul lavoro con un’assenza superiore a tre giorni, di infortuni mortali e di malattie professionali. In linea generale, le donne sono più spesso esposte a movimenti ripetitivi e a molestie sessuali. Nella tabella seguente sono indicati i punti focali che hanno specificato il genere più esposto per ognuno degli indicatori di esposizione/degli esiti SSL. Indicatore di esposizione/esito SSL Numero di punti focali che specificano il genere a rischio Uomini Donne Rumore 11 0 Vibrazioni 11 0 Alte temperature 10 0 Basse temperature 8 0 Sollevamento/spostamento di carichi pesanti 5 3 Movimenti ripetitivi 1 7 Molestie sessuali 0 8 Infortuni con assenza superiore a tre giorni 13 0 Infortuni mortali 12 0 Malattie professionali 9 1 Risultati relativi alle altre categorie a rischio sulla base dei commenti frequenti espressi dai punti focali Dimensioni dell’azienda Secondo i punti focali, le aziende più piccole sono più spesso esposte ai vari rischi data la mancanza di risorse (tempo, competenze e risorse finanziarie) per comprendere i rischi specifici del luogo di lavoro e le migliori pratiche attuali per ridurre il rischio. Età I lavoratori giovani sono stati descritti come i più esposti a situazioni pericolose sul luogo di lavoro per una serie di ragioni. I giovani, infatti, sono più disposti a correre dei rischi e, per via dell’età, sono potenzialmente più a rischio per la scarsa esperienza e conoscenza dell’ambiente di lavoro. C’è poi a volte la voglia di fare colpo sui colleghi, fattore che può contribuire a scatenare un incidente. I lavoratori giovani possono inoltre avere una scarsa percezione del rischio poiché molte lesioni legate all’attività lavorativa si manifestano molto tempo dopo l’inizio dell’esposizione (si pensi al rumore, alla movimentazione manuale o all’esposizione a sostanze pericolose). Il rischio può essere quindi sottovalutato con una conseguente scarsa attenzione alle misure di controllo. Può essere questa la spiegazione del perché alcuni lavoratori giovani si rifiutano di utilizzare dispositivi di protezione individuale. 27 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Posizione lavorativa I lavoratori autonomi, quelli interinali e quelli con contratti a tempo determinato sono stati spesso segnalati dai punti focali come più a rischio perché hanno a disposizione risorse limitate, in particolare per quanto riguarda l’accesso a informazioni e formazione in materia di salute e sicurezza. Non è però chiaro come questi gruppi siano organizzati sul piano della salute e sicurezza e quali siano le responsabilità di gestione. Al momento è impossibile stabilire in che modo tali gruppi ricevono adeguate informazioni in materia di salute e sicurezza o con quali meccanismi si può garantire loro l’accesso. Resta pertanto un importante aspetto da chiarire in che modo tali gruppi ricevono informazioni e formazione in materia di salute e sicurezza. 3.4. RISCHI CHIMICI/BIOLOGICI La tabella seguente riassume il numero complessivo di risposte fornite dai punti focali alla richiesta di indicare per ogni categoria di esposizione fino a cinque sostanze/fattori chimici e biologici altamente pericolosi per la popolazione attiva degli Stati membri. Come mostra la tabella sopra riportata, l’asbesto è stato segnalato più spesso dai punti focali come fonte principale di sostanze cancerogene nell’ambiente di lavoro. Tra le sostanze neurotossiche, non c’è stata una sostanza segnalata più spesso: quelle risultate più pericolose sono i solventi organici, i fosfati organici/pesticidi e il piombo e composti. Il piombo e i relativi composti sono stati segnalati come i rischi più gravi per la riproduzione. Tra i rischi chimici e biologici indicati, il virus dell’epatite B/C è stato il più frequentemente segnalato (in ben 14 delle 15 relazioni nazionali). Non è stato segnalato nessun pericolo biologico non infettivo in particolare (quelli segnalati, come ad esempio le endotossine, sono stati citati in soltanto quattro relazioni nazionali). Categoria di esposizione I più segnalati Numeri di risposte Sostanze cancerogene • • • • Asbesto Composti del cromo (VI) Silice cristallina Benzene 13 9 8 8 Sostanze neurotossiche • • • • Solventi organici Fosfati organici/pesticidi Piombo e composti Toluene/xilene, solventi aromatici/clorurati 8 7 7 4 Rischi sulla riproduzione • Piombo e composti • Mercurio e composti • Acrilammide, metossietanolo, etossietanolo, ossido di etilene, solventi organici, alotano 11 3 2 Fattori biologici infettivi • • • • • Virus dell’epatite B/C Tubercolosi HIV Leptospirosi Borrelia burgdorferi 14 11 6 5 4 Fattori biologici non infettivi • • • • • Endotossine Muffe Actinomiceti termofili Polvere organica Epitelio animale 4 4 3 2 2 28 A g e n z i a e u r o p e a 3.5. p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o RISCHI EMERGENTI Trattando dei rischi emergenti, i punti focali hanno indicato i seguenti temi connessi: Numero di segnalazioni Temi da parte dei punti focali Trasformazione dell’organizzazione del lavoro 8 Gruppi a rischio particolarmente esposti: lavoratori giovani 8 Stress 8 Movimentazione manuale 8 Uso di nuove sostanze chimiche con scarsa conoscenza dei rischi associati 7 Necessità di ricerca nel settore «sanità e servizi sociali» 6 Gruppi a rischio particolarmente esposti: lavoratori anziani 6 Violenza 6 Stress fisici ripetuti 6 La tabella sopra riportata mostra che esiste un forte interesse per l’impatto dei cambiamenti nella vita lavorativa e una costante preoccupazione per i rischi psicosociali, ergonomici e chimici. Tema Implicazioni Trasformazione Organizzazione del lavoro La trasformazione dell’organizzazione del lavoro si è dimostrata essere fonte di forte preoccupazione: l’organizzazione e la struttura del lavoro sono cambiate in modo significativo. Ciò comprende cambiamenti per adattarsi ai sistemi o all’ordine con cui determinate attività vengono svolte, oppure cambiamenti per l’organizzazione della struttura direttiva/aziendale, tutte trasformazioni queste che possono comportare un aumento dei rischi per i lavoratori. Gruppi a rischio particolarmente esposti Vengono definite lavoratori giovani le persone al di sotto dei diciotto anni di età Sono considerati un gruppo «a rischio» per la scarsa familiarità che inevitabilmente hanno con i pericoli presenti sul luogo di lavoro. Spesso non hanno l’esperienza (che invece molti adulti hanno) per affrontare i rischi presenti nel luogo di lavoro. E anche la percezione dei rischi può talvolta essere diversa da quella degli adulti. Aspetti psicosociali Lo stress si è rivelato essere fonte di forte preoccupazione. Lo stress nasce spesso dal timore che sia impossibile portare a termine il compito assegnato nel tempo a disposizione o dall’impressione che esso sia al di là delle proprie capacità. Lo stress può essere anche scatenato da condizioni ambientali come rumore, temperatura, umidità e luce eccessivi o insufficienti o dalla mancanza di tempo da dedicare al relax. Un’altra causa può essere l’ansia di non riuscire a rispettare impegni presi al di fuori dell’ambito lavorativo. Lo stress può quindi comportare risultati scarsi sul lavoro e un aumento degli errori commessi, che a loro volta comportano un aumento della probabilità di infortuni. Ergonomia La movimentazione manuale si è rivelata essere fonte di forte preoccupazione. Lo spostamento di carichi pesanti o di oggetti di difficile presa rappresenta un grave rischio per i lavoratori e ovunque possibile dovrebbe essere automatizzato. In alternativa è necessario modificare le prassi di lavoro in modo da ridurre la necessità di spostare o maneggiare pesi, ad esempio con un migliore assetto dell’ambiente di lavoro. Spostare e maneggiare pesi rappresenta spesso un rischio in primo luogo per la schiena (ad esempio, scaricare un camion a mano quando è possibile utilizzare un carrello elevatore a forca). 29 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Tema Implicazioni Fattori di rischio chimici Le nuove sostanze chimiche, come pesticidi o disinfettanti freddi per uso medico, presentano talvolta dati ancora insufficienti sugli effetti fisiologici per garantirne un utilizzo sicuro. Il datore di lavoro molto probabilmente non ha familiarità con il prodotto e questo fa aumentare il rischio di usare la sostanza chimica senza le adeguate misure di sicurezza o la consapevolezza dei rischi connessi. Ricerca di settore Sanità e servizi sociali sono stati segnalati come un settore in cui occorre approfondire la ricerca. Le preoccupazioni principali in quest’ambito di lavoro sono il lavoro solitario, i lavoratori interinali e la movimentazione manuale. Gruppi a rischio particolarmente esposti I lavoratori anziani sono stati anch’essi segnalati come un gruppo a rischio particolarmente esposto. Spesso soffrono di problemi muscolari dovuti all’età e questo riduce la loro capacità di sollevare o spostare oggetti. Inoltre, possono essere estremamente sensibili a temperature estreme e avere riflessi più lenti. Aspetti psicosociali Per violenza si intendono sia le angherie sul luogo di lavoro che la minaccia di violenza per chi lavora in zone ad alto rischio, ad esempio la violenza sulle squadre di pronto soccorso in un ospedale pubblico da parte delle vittime di incidenti, o sugli insegnanti da parte degli studenti, oppure la violenza da parte di sconosciuti sul personale di un cantiere in una zona ad alta criminalità. Ergonomia Gli stress fisici ripetuti rappresentano una forte preoccupazione. Si verificano lesioni da stress fisici ripetuti quando si ripete troppo spesso e per lunghi periodi di tempo un determinato movimento con certe parti del corpo. Tra le attività a rischio, la dattilografia, tutte le attività connesse all’uso del computer e il passaggio degli articoli allo scanner per gli operatori delle casse nei punti vendita. Dalle relazioni nazionali emerge un interesse particolare per quattro ambiti fondamentali: la «trasformazione dell’organizzazione del lavoro», «aspetti psicosociali», «ergonomia» e «fattori di rischio chimici». Dal numero di punti focali che hanno segnalato per tali ambiti la necessità di ulteriori azioni preventive si può capire la serietà di tali questioni. Lo stress è stato segnalato molto spesso tra i temi di carattere psicosociale, come conferma il fatto che dieci punti focali hanno sollecitato ulteriori azioni preventive in quest’ambito. Anche l’ergonomia, che comprende movimentazione manuale, sollevamento/spostamento, stress fisici ripetuti ecc., è stata tra gli ambiti più segnalati per la necessità di intraprendere azioni preventive. Anche nell’ambito della manipolazione e dell’uso di nuove sostanze chimiche otto punti focali hanno indicato la necessità di introdurre ulteriori azioni preventive per controllare il rischio sul luogo di lavoro. A proposito dei rischi emergenti per gruppi a rischio particolarmente esposti, i più vulnerabili ai rischi professionali si sono rivelati i lavoratori giovani e quelli più anziani, ovvero quelli ai due estremi della vita attiva. 30 e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a M O N I T O R I N G A g e n z i a 4. PRIME CONCLUSIONI e l a s a l u t e s u l l a v o r o Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota PRIME CONCLUSIONI Già durante l’elaborazione de «Lo stato della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro nell’Unione europea — Studio pilota» è stato possibile trarre delle prime conclusioni, che verranno analizzate in questo capitolo. Al paragrafo 4.1 si analizzeranno le difficoltà incontrate al momento di confrontare i dati nazionali e quelli europei e si evidenzieranno le lacune che tali dati presentano. Nel paragrafo 4.2 si approfondirà il tema della carenza di dati per particolari categorie a rischio (dimensioni dell’azienda, genere, età e posizione lavorativa). Infine, nel paragrafo 4.3 si discuteranno alcuni dei principali punti di forza e di debolezza dello studio pilota. È indubbio che lo studio pilota ha permesso di individuare diverse aree fondamentali da cui partire in futuro per decidere i miglioramenti da apportare nell’intero processo. Già in questa fase di relazione dello studio pilota sono state tratte alcune prime conclusioni. Maggiori dettagli emergeranno dal feedback contenuto nel progetto «valutazione» dell’Agenzia. Durante lo svolgimento dello studio pilota sono emerse profonde differenze nei sistemi di SSL tra i quindici Stati membri. Questo fa capire ancora meglio quanto sia stato difficile confrontare i dati raccolti dai vari sistemi e usarli per trarre un quadro europeo esaustivo sullo stato della SSL. Il tentativo di consolidamento ha dimostrato che occorre preparare domande con definizioni più precise, che siano più facilmente comprensibili e evitino qualsiasi ambiguità, così da rendere il processo di consolidamento più facile e più preciso. Per la realizzazione del manuale e il successivo uso e per l’analisi dello stesso, le conclusioni a cui si è giunti sinora sono state raggruppate su tre livelli: livello europeo, livello nazionale e livello dell’Agenzia europea. Per quanto riguarda il livello europeo, è stato spesso dichiarato che nella seconda indagine europea sulle condizioni di lavoro sono state usate domande leggermente diverse da quelle usate nelle indagini nazionali. Se le domande sono diverse, non soltanto è più difficile poi confrontare le risposte, ma risulta compromessa la validità stessa del confronto. La possibilità di realizzare per le future indagini europee sulle condizioni di lavoro questionari con domande standard/uniformate utilizzabili anche a livello nazionale potrebbe essere un aspetto da discutere per un’eventuale futura strategia di programmazione. Per quanto riguarda il livello nazionale, per categorie a rischio, settori e categorie professionali i punti focali hanno fornito una risposta basata su una serie di fonti di dati (dati nazionali, indagini statistiche, dati pubblicati) o sul parere di esperti. Tuttavia, esclusi i settori e le categorie professionali, i dati disponibili per le altre categorie a rischio erano limitati, soprattutto per quanto riguarda la posizione lavorativa, l’età e le dimensioni dell’azienda. Senza questi dati, non era possibile fornire un quadro europeo o dimostrare la fondatezza di alcuni dei punti di discussione proposti. Per realizzare una relazione consolidata statisticamente valida occorre che tutti gli Stati membri utilizzino un programma di raccolta dei dati identico o quasi, con questionari analoghi a livello nazionale, al fine di garantire una migliore comprensione delle domande. Per alcune delle questioni storiche legate alla salute e sicurezza sul luogo di lavoro, come il rumore e l’amianto, le informazioni a disposizione erano molte. In linea generale in queste aree è stato riscontrato un buon livello di protezione, raggiunto attraverso l’attuazione di misure di controllo quali legislazione e campagne di monitoraggio/indagine e di sensibilizzazione/informazione. Per le altre categorie di esposizione, come stress, ritmo di lavoro imposto dalla domanda e ritmo di lavoro imposto dalle macchine, i dati disponibili erano scarsi. Al livello di Agenzia europea, si è riconosciuta la necessità di realizzare un manuale con domande chiare e non aperte a varie interpretazioni. Per gli studi futuri, alle domande inserite nel manuale potrebbe essere aggiunto un testo integrativo o scale graduate per guidare gli intervistati ed evitare eventuali ambiguità. Ad esempio, nel manuale usato in questo studio, come è stato interpretato il concetto di «rischio» da parte degli Stati membri? È stato valutato come tale sulla base di effettivi dati storici (lesioni/decessi/malattie) o perché un ampio numero di soggetti è esposto a un pericolo particolare? Occorre inoltre stabilire se, pur avendo tutti i dati a disposizione, i risultati ottenuti per ogni singola categoria sarebbero utili ed interessanti (ad esempio, le dimensioni dell’azienda). Se si decide di includere tale categoria in future indagini di monitoraggio della SSL sarà allora necessario stabilire il significato di dimensioni. Ad esempio, una grande impresa con 500 dipendenti potrebbe in realtà essere formata da 10 segmenti più piccoli con 50 dipendenti che lavorano separatamente. In questo caso si tratta di una piccola o di una grande azienda? Potrebbe essere utile quindi approfondire la correlazione tra le varie categorie a rischio per arrivare a una definizione più chiara delle categorie stesse, soprattutto per distinguere tra esito e causa scatenante. Le informazioni raccolte nelle relazioni nazionali permettono di comprendere quanto è accaduto: si tratta cioè di una misura reattiva. Attualmente non sono descritte le questioni proattive, come il grado in cui è stata attuata la legislazione europea in materia e fino a che punto è stata efficace. In un sistema completo di gestione della salute e sicurezza, sia gli elementi reattivi che quelli proattivi sono indicatori essenziali per valutare l’efficacia degli interventi. Qualora lo studio pilota venisse ripetuto, occorrerà chiarire alcuni aspetti di parte delle questioni discusse, in particolare per quanto riguarda le risposte alla domanda sulla valutazione utilizzata nello studio pilota. Nei casi in cui un punto focale ha segnalato la necessità di sviluppare ulteriori azioni preventive non era comunque chiaro fino a che punto. Le azioni preventive vanno dall’introduzione di nuova legislazione a campagne di sensibilizzazione, indagini, ispezioni sul campo, pubblicazione di informazioni come orientamenti o codici di condotta o ancora opuscoli informativi. Inoltre, tali azioni preventive possono essere concentrate su un solo settore industriale e sui processi ad esso associati oppure possono essere rivolte ad un pubblico più ampio, che comprenda diversi settori e processi. In qualunque caso, il manuale dovrebbe riflettere la necessità di ottenere tali informazioni. 32 A g e n z i a e u r o p e a 4.1. p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o C A R E N Z A D I I N F O R M A Z I O N I : S I T U A Z I O N E D AT I EUROPEI/NAZIONALI La mancanza di dati disponibili e i problemi che i punti focali hanno incontrato nel confrontare dati nazionali e dati UE appaiono evidenti guardando la tabella qui sotto, dove per ogni indicatore di esposizione e ogni esito SSL viene indicato il numero di punti focali in grado di effettuare un confronto e di quelli impossibilitati a farlo per la mancanza di dati nazionali o per divergenza tra le serie dei dati. Si Domanda 1 Domanda 2 «Esistono differenze tra i dati nazionali e i dati forniti dalle fonti europee?» «Dai dati nazionali aggiuntivi emergono settori o categorie professionali non individuati dai dati UE No Nessun confronto Macanza di dati nazionali Difficoltà nel confrontare i dati Si No Nessun confronto Macanza di dati nazionali Difficoltà nel confrontare i dati Esposizioni fisiche Rumore 4 4 2 5 4 4 3 4 Vibrazioni 3 4 4 4 3 2 6 4 Alte temperature 0 2 9 4 1 2 9 3 Basse temperature 1 2 8 4 0 3 9 3 Sollevamento/spostamento carichi pesanti 5 2 4 4 4 2 5 4 Movimenti ripetitivi 5 2 4 4 3 2 6 4 Rischi da posture e movimenti Posture lavorative faticose 5 2 4 4 3 3 6 3 Manipolazione sostanze chimiche 3 2 6 4 3 2 7 3 Tempi di lavoro frenetici 6 1 5 3 1 1 9 4 Ritmo di lavoro imposto dalla domanda 3 1 8 3 2 0 9 4 Ritmo di lavoro imposto dalle macchine 3 1 9 2 1 0 11 3 Violenza fisica 2 2 7 4 4 0 9 2 Condizioni psicosociali di lavoro Angherie e soprusi 2 2 6 5 1 0 9 5 Molestie sessuali 3 3 7 2 2 2 10 1 Lavoro monotono 4 2 6 3 2 1 9 3 1 2 7 5 1 0 10 4 Disturbi muscolo-scheletrici 2 1 5 7 2 1 8 4 Stress 3 2 6 4 1 1 8 5 Assenza dal lavoro per malattia 5 1 8 1 5 0 10 0 Informazione sui rischi 1 2 8 4 0 0 10 5 Formazione fornita dal datore di lavoro 1 2 11 1 1 2 10 2 Contesto di lavoro Dispositivi di protezione individuale Esiti SSL 33 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Come mostra la tabella, per la maggior parte degli indicatori di esposizione/esiti SSL è stato impossibile stabilire se esistevano differenze tra i dati nazionali e quelli europei e se dai dati nazionali aggiuntivi potevano emergere settori e/o categorie professionali a rischio. Per quanto riguarda la domanda 1, «Esistono differenze tra i dati nazionali e i dati forniti dalle fonti europee?», la risposta più frequente ha rivelato la mancanza di dati nazionali, che ha messo i punti focali nell’impossibilità di rispondere alla domanda. Anche alla domanda 2 la maggior parte dei punti focali non è stata in grado di rispondere per la mancanza di dati nazionali. Informazioni più dettagliate su tali lacune saranno fornite nel progetto dell’Agenzia europea «valutazione». Qualora il progetto venisse ripetuto, sarà indispensabile valutare bene l’importanza di tali domande e l’eventualità di introdurre un sistema che consenta di fornire le risposte necessarie. La tabella seguente riassume lo stato della disponibilità di dati sugli indicatori di esposizione a livello nazionale (13). (13) I dati provengono da fonti diverse (ad esempio, indagini nazionali). 34 A: Austria, E: Spagna, DK: Danimarca, FIN: Finlandia, UK: Regno Unito. 4 3 F: Francia, * * * 7 D: Germania, 5 * EL: Grecia, * * * 8 NL: Paesi Bassi, * * * 5 * * Stress L: Lussemburgo, * * * 9 * * * * * * Assenza dal lavoro per malattia P: Portogallo, 3 * * * Informazioni sui rischi 5 * * * * * Formazione * 5 * 4 * s u l * * * * * * Disturbi muscoloscheletrici * 7 * * * * Ritmo di lavoro imposto dalle macchine s a l u t e * * * * * DPI * 7 * * * * Ritmo di lavoro imposto dalla domanda l a * * * 5 * * * * * * * Lavoro monotono * * * 9 * * * * * Tempi di lavoro frenetici e * * Molestie sessuali Indicatore di esposizione/esito SSL * * * 9 * * * * * Manipolazione sostanze chimiche s i c u r e z z a * * Angherie e soprusi * * * 9 * * * * * * Posture lavorative stancanti l a B: Belgio, S: Svezia, Violenza fisica Stato membro * * 6 * * * * * * * Movimenti ripetitivi p e r A B DK FIN F D EL NL IRL I L P E S UK TOTALE * * 7 * * * * * * * Sollevamento/ spostamento pesi Indicatore di esposizione/esito SSL e u r o p e a * * * 9 * * * Basse temperature * * * * * * 10 Alte temperature * * * * * * * Vibrazioni * * * * * * * Rumore A B DK FIN F D EL NL IRL I L P E S UK TOTALE Stato membro A g e n z i a l a v o r o 35 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota 4.2. M A N C A N Z A D I I N F O R M A Z I O N I S U PA RT I C O L A R I C AT E G O R I E A RISCHIO La tabella qui sotto mostra quali dati nazionali erano disponibili nelle relazioni e quali invece mancavano relativamente alle seguenti categorie: dimensioni dell’azienda, genere, età e posizione lavorativa. Dimensioni dell’azienda Genere Età Posizione lavorativa Rumore ● ● ❍ ❍ Vibrazioni ❍ ● ❍ ❍ Alte temperature ❍ ● ❍ ❍ Basse temperature ❍ ● ❍ ❍ Sollevamento/spostamento carichi pesanti ❍ ● ❍ ❍ Movimenti ripetitivi ❍ ● ❍ ❍ Posture lavorative faticose ❍ ❍ ❍ ❍ Manipolazione di sostanze chimiche ❍ ❍ ❍ ❍ Tempi di lavoro frenetici ❍ ❍ ❍ ❍ Ritmo di lavoro imposto dalla domanda ❍ ❍ ❍ ❍ Ritmo di lavoro imposto dalle macchine ❍ ❍ ❍ ❍ Violenza fisica ❍ ❍ ❍ ❍ Angherie e soprusi ❍ ❍ ❍ ❍ Molestie sessuali ❍ ● ❍ ❍ Lavoro monotono ❍ ❍ ❍ ❍ Infortuni con assenza superiore a tre giorni ● ● ● ❍ Infortuni mortali ❍ ● ● ❍ Malattie professionali ❍ ● ● ❍ Disturbi muscolo-scheletrici ❍ ❍ ❍ ❍ Stress ❍ ❍ ❍ ❍ Assenza dal lavoro per malattia ❍ ❍ ❍ ❍ Esposizioni/esiti SSL Legenda ● I dati forniti nelle relazioni nazionali erano sufficienti per presentare un quadro europeo. ❍ I dati non erano disponibili nelle relazioni nazionali ed è stato quindi impossibile presentare un quadro europeo. Come mostra chiaramente la tabella, mancano assolutamente dati nazionali relativi alla posizione lavorativa. La situazione dei dati era pressoché la stessa anche per le categorie «dimensioni dell’azienda» ed «età», visto che esistevano dati riferiti soltanto a due e tre indicatori di esposizione/esiti SSL rispettivamente. Per quanto riguarda il genere, erano disponibili dati nazionali per dieci indicatori di esposizione/esiti SSL. Per alcuni indicatori di esposizione può essere stato difficile raccogliere i dati sulle correlazioni esistenti: stress, angherie e soprusi e molestie sessuali sono infatti legati l’uno all’altro. Occorre portare avanti la ricerca per stabilire l’importanza di tali 36 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o indicatori dal punto di vista del rischio e decidere se vale la pena di impegnare risorse per raccogliere, mettere assieme e analizzare tali dati. Se in eventuali iniziative di monitoraggio future le categorie a rischio andranno considerate il meccanismo per individuare i gruppi più vulnerabili, sarà allora necessario stabilire il valore di tali indicatori e il metodo più adatto per raccogliere dati sicuri. La diversità tra i vari sistemi SSL esistenti negli Stati membri è emersa chiaramente dalle risposte alle domande volte a raccogliere informazioni su tali sistemi. Le informazioni sulla percentuale di lavoratori coperti da servizi preventivi SSL e il numero di lavoratori che ricevevano formazione in materia di SSL ogni anno erano insufficienti per fornire un quadro europeo. Per future raccolte di dati sullo stato della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro nell’Unione europea sarà necessario comprendere meglio i sistemi SSL negli Stati membri. 4.3. STPUNTI DI FORZA E PUNTI DEBOLI La relazione «Stato della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro nell’Unione europea — Studio pilota» è il prodotto finale dello strenuo lavoro di molti soggetti dei quindici Stati membri, tra cui le reti nazionali e le associazioni affiliate che hanno contribuito alla raccolta dei dati, alla preparazione delle risposte al manuale e alla redazione delle relazioni nazionali per rappresentare lo stato della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro nell’Unione europea. La fase di raccolta dei dati costituisce uno dei punti di forza dell’intero studio. Lo studio pilota è stato il primo passo verso la realizzazione di un sistema metodologico di monitoraggio della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro nell’Unione europea. È servito a capire quanto sia difficile mettere assieme dati provenienti da fonti cosi variegate dell’intera Unione europea. Va detto comunque che il presente lavoro ha fornito molte informazioni utili e che la relazione rappresenta un quadro valido ed esaustivo della situazione attuale. La relazione presenta una serie di punti di forza e di punti deboli, elencati qui sotto: Punti di forza ■ Fornisce un quadro valido, fattuale ed esaustivo dello stato della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro nell’Unione europea ■ Contiene informazioni utili sui settori segnalati e commentati come più a rischio. Punti deboli ■ Ottenere dati quantitativi si è rivelato un compito troppo difficile per questo studio. ■ Data la carenza di dati qualitativi per alcune aree per alcuni Stati membri, alcune risposte si basano soltanto sulle opinioni di diversi esperti messe assieme. Oltre alle utili informazioni emerse dall’analisi dei dati consolidati, condurre il presente lavoro è servito a ottenere un feedback importante, che ha portato alla luce i limiti derivanti dall’effettuare uno studio del genere a livello sovranazionale. Tali limiti sono discussi più dettagliatamente nella relazione principale e comprendono elementi quali: definizioni e interpretazioni, deviazioni dai modelli delle risposte, mancanza di dati e di risposte. L’Agenzia europea ha già lanciato un progetto per valutare i risultati dello studio pilota e per valutare e migliorare il procedimento e la metodologia da adottare negli studi futuri. Verranno consultati tutti i partecipanti allo studio pilota affinché forniscano le proprie esperienze e opinioni sul procedimento di raccolta e di consolidamento dei dati (ad esempio, la partecipazione dei partner delle reti nazionali, il lavoro compiuto per realizzare le relazioni nazionali, gli ambiti risultati più complessi e la metodologia utilizzata in suddetto studio). Altri argomenti, come l’attendibilità degli indicatori e il valore aggiunto delle relazioni nazionali, vengono affrontati anche nel progetto di «valutazione». 37 e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a M O N I T O R I N G A g e n z i a 5. Q U A D R O E U R O P E O D E G L I I N D I C AT O R I DI ESPOSIZIONE/ESITI SSL e l a s a l u t e s u l l a v o r o Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Q U A D R O E U R O P E O D E G L I I N D I C AT O R I D I E S P O S I Z I O N E / E S I T I S S L Per presentare rapidamente un quadro europeo di ogni indicatore di esposizione/esito SSL sono state preparate pagine riassuntive, contenenti i risultati delle informazioni consolidate delle quindici relazioni nazionali. Per questo motivo si è preferito non inserire i commenti dei singoli punti focali. La sintesi delle informazioni comprende: ■ la descrizione dei possibili effetti sulla salute dell’indicatore di esposizione in questione; ■ il quadro europeo emerso dai dati ESWC; ■ i settori segnalati come più a rischio nelle relazioni nazionali e il numero di segnalazioni da parte dei punti focali; ■ le categorie professionali segnalate come più a rischio nelle relazioni nazionali e il numero di segnalazioni da parte dei punti focali; ■ informazioni sulle altre categorie a rischio (dimensioni dell’azienda, genere, età, posizione lavorativa); ■ tendenze; ■ i punti focali che segnalano la necessità di ulteriori azioni preventive; ■ descrizione dell’azione suggerita; ■ sintesi dei commenti pervenuti. Gli indicatori di esposizione/esiti SSL presi in esame sono: Indicatore di esposizione/esito SSL 40 Pagina di riferimento Rumore 34 Vibrazioni 35 Alte temperature 36 Basse temperature 37 Sollevamento/spostamento carichi pesanti 38 Movimenti ripetitivi 39 Posture lavorative faticose 40 Manipolazione di sostanze chimiche 41 Tempi frenetici di lavoro 42 Ritmo di lavoro imposto dalla domanda 43 Ritmo di lavoro imposto dalle macchine 44 Violenza fisica 45 Angherie e soprusi 46 Molestie sessuali 47 Lavoro monotono 48 Dispositivi di protezione individuale 49 Infortuni con assenza superiore a tre giorni 50 Infortuni mortali 52 Malattie professionali 54 Disturbi muscolo-scheletrici 55 Stress 56 Assenza dal lavoro per malattia 57 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Indicatore di esposizione: rumore Possibili effetti sulla salute Quadro europeo (14) Il rumore comporta: perdita dell’udito, tinnito auricolare (un ronzio permanente nelle orecchie), slittamento della soglia dell’udito (all’inizio solo in maniera temporanea ma con un’esposizione prolungata diventa permanente), perdita dei suoni ad alta frequenza con conseguenti problemi di comunicazione, perdita dell’interazione nelle funzioni sociali. L’esposizione al rumore può anche avere effetti secondari come stress e interferenze nella comunicazione sul luogo di lavoro con il conseguente aumento del rischio di infortuni. Il 28 % di tutti i lavoratori intervistati era esposto al rumore. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (15) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 28 Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (10) 20 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi i mobili; Fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio (10) 27 Produzione di metalli e loro leghe (9) 21 Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta (7) 45 Costruzioni (7) 17 Industrie tessili (6) Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (16) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 82 72 81 93 Altre categorie a rischio 71 83 74 73 Operatori di macchinari e operai addetti al montaggio (14) Artigiani ed operai metalmeccanici ed assimilati (12) Operatori di impianti fissi (10) Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti (9) Artigiani e operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia (6) Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento (5) Altri artigiani e operai specializzati (5) Artigiani ed operai della meccanica di precisione, dell’artigianato artistico, dell’arte grafica ed assimilati (5) Dimensioni dell’azienda: dai commenti dei punti focali è emerso che le imprese più piccole sono più esposte al rischio del rumore per tutta una serie di ragioni, tra cui l’uso di macchinari obsoleti, le minori risorse a disposizione, una minore conoscenza e familiarità con i rischi e infine minori misure di controllo a disposizione per risolvere il problema del rumore nell’ambiente di lavoro. Genere: undici punti focali hanno segnalato che gli uomini, e in modo particolare gli operai, sono i più esposti al rumore. Età: secondo i punti focali, i lavoratori giovani sono più a rischio per l’esposizione al rumore e alla possibile perdita dell’udito, rischio ulteriormente aggravato da fattori sociali. Posizione lavorativa: secondo i punti focali, i lavoratori interinali, quelli autonomi, quelli con contratto a tempo determinato, quelli con contratto di apprendistato e i lavoratori occasionali sono a rischio per l’esposizione al rumore sul luogo di lavoro. Questi gruppi sono spesso meno informati sui problemi legati a salute e sicurezza, ricevono meno formazione e meno controllo e supervisione formale sul luogo di lavoro. Tendenze Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Per quanto riguarda la tendenza osservata per l’esposizione al rumore sul lavoro negli ultimi 35 anni, i punti focali sono divisi pressoché equamente tra chi indica una tendenza all’aumento e chi segnala una situazione di stabilità: secondo sei punti focali, il tasso di esposizione è diminuito, mentre secondo altri sei è rimasto invariato. Soltanto due hanno segnalato un aumento dell’esposizione mentre un ultimo non è stato in grado di stabilire la tendenza in atto. Belgio, Finlandia, Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna e Regno Unito. Descrizione dell’azione suggerita (17) Due Stati membri hanno lanciato programmi a livello nazionale per combattere l’esposizione al rumore sul lavoro, ad esempio riducendo l’esposizione a livelli di rumore nocivi per settori segnalati di circa il 50 % nell’arco di cinque anni. Altre informazioni in materia In alcuni casi il rumore è diminuito grazie a una serie di misure (introduzione di macchinari a bassa rumorosità, automazione dei processi di lavoro e controllo a distanza delle attrezzature per isolare il lavoratore dalla fonte del rumore). Tali metodi hanno sortito risultati nei settori minerario, dell’acciaio, della carta e dell’industria chimica. Anche l’aumento di lavoratori occasionali può contribuire a ridurre il rischio dell’esposizione individuale poiché il rischio complessivo si distribuisce su un numero più ampio di lavoratori. Ciononostante, categorie come quella dei lavoratori occasionali possono essere più vulnerabili al rumore per la mancanza di informazione, supervisione e controllo sul posto di lavoro. (14) (15) (16) (17) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 41 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Indicatore di esposizione: vibrazioni Possibili effetti sulla salute Quadro europeo (18) Le vibrazioni simpatiche a frequenze basse degli organi generano nausea. Le vibrazioni dell’intero corpo provocano disturbi alla parte inferiore della schiena e disturbi alla colonna vertebrale. La sindrome da vibrazioni coinvolge circolazione sanguigna, nervi, muscoli e ossa delle mani e della braccia e provoca la perdita della sensibilità, l’impossibilità di stringere gli oggetti e dolori acuti alle mani. Una delle conseguenze può essere il fenomeno del dito morto. Sul piano psicologico si produce spesso una perdita della concentrazione, con un conseguente aumento del rischio di infortuni. Il 24 % di tutti i lavoratori intervistati era esposto alle vibrazioni. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (19) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 45 28 14 60 1 2 Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (20) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 93 Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti (10) 71 Artigiani e operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia (10) 83 Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di (10) 72 Artigiani ed operai metalmeccanici ed assimilati(9) 92 Personale non qualificato dell’agricoltura, della pesca ed assimilati (6) 82 Operatori di macchinari e operai addetti al montaggio(6) Altre categorie a rischio Costruzioni (11) Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (9) Altre industrie estrattive (6) Trasporti terrestri; trasporti mediante condotte (6) Agricoltura, caccia e relativi servizi (6) Silvicoltura e utilizzazione di aree forestali e servizi connessi (5) Genere: nei settori e tra le categorie professionali segnalati, undici punti focali hanno indicato che gli uomini sono maggiormente a rischio per gli effetti sulla salute delle vibrazioni cui sono esposti durante l’attività lavorativa. Posizione lavorativa: i lavoratori autonomi e quelli a contratto sono considerati a rischio, come dimostrano anche i risultati dell’indagine europea sulle condizioni di lavoro, che segnala i lavoratori autonomi come la categoria più a rischio. Tendenze Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Le segnalazioni contenute nelle relazioni nazionali indicano una serie di osservazioni sulla tendenza dell’esposizione alle vibrazioni sul luogo di lavoro. Sei punti focali hanno segnalato una tendenza stabile, quattro hanno parlato di aumento, tre di diminuzione, mentre gli ultimi due non sono stati in grado di determinare una tendenza in particolare. Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna e Regno Unito. Descrizione dell’azione suggerita (21) Diversi punti focali hanno segnalato la necessità di ridurre le vibrazioni alla fonte riducendo l’emissione di vibrazioni dagli strumenti controllati manualmente attraverso migliorie tecniche nella fase di progettazione. Altre informazioni in materia Le vibrazioni rientrano, insieme al rumore, nella categoria dei rischi tradizionali esistenti nell’ambiente di lavoro. Un aspetto segnalato da tutti i punti focali è stata la generale mancanza di consapevolezza sia rispetto ai problemi di salute che le vibrazioni di attrezzature e macchinari comportano, in particolare quelle che provocano la vibrazione di tutto il corpo, sia rispetto alle misure di controllo esistenti per eliminare o ridurre l’esposizione già alla fonte. L’esposizione a un clima freddo, poi, può aggravare i disturbi indotti dalle vibrazioni. (18) (19) (20) (21) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate più spesso dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 42 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Indicatore di esposizione: alte temperature Possibili effetti sulla salute Quadro europeo (22) Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (23) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (24) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali Altre categorie a rischio L’organismo reagisce ad una temperatura eccessiva con un aumento del battito cardiaco, crampi muscolari dovuti alla perdita dei sali seguiti da collasso, disidratazione e perdita della lucidità mentale, svenimenti e vertigini e, nei casi più gravi, termoplegia. Il 20 % di tutti i lavoratori intervistati era esposto alle alte temperature. 27 15 26 28 Produzione di metalli e loro leghe (10) Industrie alimentari e delle bevande (9) Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (8) Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (5) 93 Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti (10) 72 Artigiani ed operai metalmeccanici ed assimilati (8) 81 Operatori impianti fissi (6) 82 Operatori di macchinari e operai addetti al montaggio (5) 74 Altri artigiani e operai specializzati (5) 71 Artigiani e operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia (4) Genere: secondo dieci punti focali, i più esposti sono gli uomini. Età: secondo molti punti focali, i più esposti alle alte temperature sono i lavoratori giovani (sotto i 25 anni). Tendenze Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Descrizione dell’azione suggerita (25) Altre informazioni in materia (22) (23) (24) (25) Nove punti focali parlano di stabilità dell’esposizione alle alte temperature sul luogo di lavoro, mentre due segnalano una diminuzione. Soltanto un punto focale parla di aumento. Altri tre non sono stati in grado di determinare una tendenza in particolare. Belgio, Finlandia, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna. Non è stato possibile fornire una descrizione comune. Nell’individuare le ulteriori azioni preventive i punti focali hanno indicato i seguenti provvedimenti come misure da adottare e sviluppare ancora per limitare l’esposizione alle alte temperature sul luogo di lavoro: • sistemi di ventilazione adeguati; • isolamento delle fonti di calore; • migliorie nella progettazione dei dispositivi di protezione individuale (maggiore comfort); • attività di informazione e formazione per i lavoratori; • introduzione di procedure di organizzazione del lavoro (rotazione delle mansioni, pause programmate). Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 43 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Indicatore di esposizione: basse temperature Possibili effetti sulla salute Quadro europeo (26) L’esposizione ad una temperatura rigida può determinare congelamento e ipotermia. Il congelamento si manifesta sotto forma di formicolio seguito da un totale intorpidimento delle zone interessate. Se vengono coinvolti i vasi sanguigni, insorge il rischio di cancrena. L’ipotermia provoca invece sonnolenza, un rallentamento del respiro e della frequenza cardiaca e in taluni casi svenimenti. Il 23 % di tutti i lavoratori intervistati era esposto alle basse temperature. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (27) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 15 45 05 01 02 90 40 Industrie alimentari e delle bevande (9) Costruzioni (9) Pesca, piscicoltura e servizi connessi (6) Agricoltura, caccia e relativi servizi (5) Silvicoltura e utilizzazione di aree forestali e servizi connessi (4) Smaltimento dei rifiuti solidi, delle acque di scarico e simili (3) Produzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua calda (3) Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (28) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 93 Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti (8) 71 Artigiani e operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia (8) 92 Personale non qualificato dell’agricoltura, della pesca ed assimilati (7) 61 Agricoltori e lavoratori specializzati nel settore dell’agricoltura e della pesca (6) 74 Altri artigiani e operai specializzati (6) Altre categorie a rischio Genere: nelle relazioni nazionali, otto punti focali hanno indicato gli uomini come il genere più esposto alle basse temperature sul luogo di lavoro. Età: i lavoratori anziani sono più vulnerabili agli effetti negativi della permanenza in un ambiente freddo e sono quindi i più esposti a questo tipo di rischio. Tendenze Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Nonostante non siano giunte segnalazioni da tutti i punti focali, sette hanno registrato una situazione di stabilità nell’esposizione alle basse temperature, tre hanno segnalato una diminuzione ed uno soltanto ha indicato un aumento. Austria, Belgio, Finlandia, Italia, Portogallo, Spagna e Svezia. Descrizione dell’azione suggerita (29) Per quanto riguarda le azioni preventive necessarie, è stato proposto di promuovere future campagne di sensibilizzazione sulle conseguenze dell’esposizione alle basse temperature sul lavoro rivolte ai gruppi ad alto rischio (lavoratori autonomi e con contratto a tempo determinato). Altre informazioni in materia L’esposizione alle basse temperature può dipendere principalmente da due ragioni: le basse temperature possono essere legate ad un particolare processo di lavoro oppure possono essere determinate dal clima locale. In alcuni Stati membri dell’Unione nei mesi invernali le temperature sono rigidissime. Pertanto, sono esposti più spesso alle basse temperature soprattutto i lavoratori di questi paesi che svolgono attività all’aperto (settore del legno, agricoltura, pesca, allevamento delle renne, edilizia, trasporti marittimi, scaricatori di porto, settore della sicurezza ecc.). Sono invece esposti alle basse temperature lungo tutto l’arco dell’anno gli addetti a determinati processi industriali come refrigerazione e congelamento nell’industria alimentare (macellazione, conservazione a freddo ecc.). Per alcune categorie l’esposizione al freddo è limitata alla durata di un turno (ad esempio, gli addetti alla lavorazione di prodotti alimentari e alla conservazione a freddo). (26) (27) (28) (29) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 44 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Indicatore di esposizione: sollevamento/spostamento di carichi pesanti Possibili effetti sulla salute Le attività di sollevamento/spostamento di carichi pesanti possono comportare disturbi muscoloscheletrici, in particolare lesioni ai muscoli e ai legamenti di schiena, mani e braccia. Quadro europeo (30) Il 34 % di tutti i lavoratori intervistati era esposto ai rischi derivanti da attività di sollevamento/spostamento di carichi pesanti. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (31) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 45 01 85 28 20 Costruzioni (14) Agricoltura, caccia e relativi servizi (9) Sanità e altri servizi sociali (8) Fabbricazione di prodotti metallici, esclusi macchinari e attrezzature (6) Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi i mobili; Fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio (4) 14 Altre industrie estrattive (3) Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (32) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 93 Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti(11) 72 Artigiani ed operai metalmeccanici ed assimilati (7) 32 Professioni intermedie nelle scienze della vita e della salute (6) 71 Artigiani e operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia (5) 91 Personale non qualificato relativo alle vendite ed ai servizi (5) 82 Operatori di macchinari e operai addetti al montaggio (5) Altre categorie a rischio Genere: nelle relazioni nazionali, diversi punti focali hanno segnalato una forte esposizione alle attività di sollevamento/spostamento di carichi pesanti nel settore della «sanità e servizi sociali», in modo particolare per le donne. Età: dalle relazioni nazionali è emerso che i lavoratori più giovani svolgono più spesso attività di sollevamento di carichi pesanti. Tuttavia, i lavoratori anziani sono più esposti al rischio di lesioni data l’interazione tra la frequenza dell’esposizione e le condizioni degenerative a carico del sistema muscolo-scheletrico. Tendenze Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Descrizione dell’azione suggerita (33) Altre informazioni in materia Nonostante non siano giunte segnalazioni da tutti i punti focali, quattro hanno registrato una tendenza alla stabilità nell’esposizione alle attività di sollevamento/spostamento di carichi pesanti durante il lavoro, sei hanno indicato una diminuzione e due un aumento. Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito. Non è stato possibile fornire una descrizione comune. L’esposizione alle attività di sollevamento/spostamento di carichi pesanti continua ad essere un grave problema sul piano della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro. Il numero di lavoratori esposti è notevole e il sollevamento di carichi pesanti è tra le cause più frequenti di disturbi muscolo-scheletrici. Gli aumenti della domanda di produzione possono comportare tempi di lavoro più stretti. In caso vi sia domanda di varietà e flessibilità nella manipolazione di prodotti (ad esempio nella fase di confezionamento) il lavoro rimane principalmente manuale. In linea generale, è stata segnalata una diminuzione nella manipolazione di carichi pesanti con la diffusione dell’automazione grazie all’uso di attrezzature automatiche. Con l’automazione delle varie attività lavorative molte categorie professionali saranno chiamate a sollevare carichi pesanti più raramente. Tuttavia, in molti occupazioni tipicamente femminili questa tendenza è meno probabile, visto che nella sanità e nei servizi sociali alcune attività di sollevamento e spostamento non sono facilmente meccanizzabili. (30) (31) (32) (33) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 45 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Indicatore di esposizione: movimenti ripetitivi Possibili effetti sulla salute Quadro europeo (34) I movimenti ripetitivi delle braccia possono causare disturbi agli arti superiori legati all’attività lavorativa come tenosinovite e la sindrome del tunnel carpale. La tenisinovite è un’infiammazione della sottile membrana sinoviale della guaina tendinea, provocata di solito da un’irritazione di origine meccanica. La sindrome del tunnel carpale si manifesta sotto forma di intorpidimento e formicolio nell’area di distribuzione del nervo mediano della mano. Il 58 % di tutti i lavoratori intervistati era esposto ai rischi derivanti dai movimenti ripetitivi. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (35) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 15 18 17 60 28 19 Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (36) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 82 Operatori di macchinari e operai addetti al montaggio (11) 93 Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti (8) 42 Impiegati in contatto diretto con il pubblico (7) 91 Personale non qualificato relativo alle vendite ed ai servizi (7) 74 Altri artigiani ed operai specializzati (5) Altre categorie a rischio Industrie alimentari e delle bevande (9) Confezione di articoli di vestiario; preparazione e tintura di pellicce (5) Industrie tessili (5) Trasporti terrestri; trasporti mediante condotte (5) Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (3) Preparazione e concia del cuoio; fabbricazione di articoli da viaggio, borse, articoli da correggiaio, sellerie e calzature (3) Genere: nelle relazioni nazionali, sette punti focali hanno indicato le donne come più esposte ai movimenti ripetitivi sul lavoro e uno ha indicato gli uomini. Figure professionali tradizionalmente femminili e particolarmente esposte a questo rischio sono le addette all’assemblaggio di dispositivi elettronici, le operatrici di cassa nei supermercati, le operaie dell’industria tessile, le sarte e le dattilografe/operatrici di computer. Età: in diverse relazioni nazionali si segnala che spesso sono più esposti ad attività ripetitive i giovani (sotto i 30 anni), in particolare le lavoratrici dipendenti. Tendenze Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Descrizione dell’azione suggerita (37) Altre informazioni in materia Non è emersa una tendenza chiara riguardo all’esposizione ai movimenti ripetitivi sul lavoro negli ultimi 3-5 anni. Tre punti focali parlano di una tendenza alla stabilità, due di diminuzione e altri cinque di aumento. Cinque punti focali non sono stati in grado di determinare una tendenza in particolare. Austria, Belgio, Finlandia, Italia, Portogallo, Spagna e Svezia. Non è stato possibile fornire una descrizione comune. I movimenti ripetitivi sono frequenti in molti settori (agricoltura, attività industriali che comportano l’uso di macchinari, settore dei servizi e settore finanziario). I mezzi di informazione hanno mostrato notevole interesse per il problema delle lesioni da stress fisici ripetuti. I movimenti ripetitivi, associati ad un ritmo veloce di lavoro, sono considerati fattori di rischio importanti in questo tipo di lesioni. Diversi punti focali si sono soffermati sulla necessità di prestare maggiore attenzione al rischio crescente delle attività associate all’uso del computer (tastiera/mouse). (34) (35) (36) (37) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 46 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Indicatore di esposizione: posture lavorative faticose Possibili effetti sulla salute Le posture lavorative faticose possono provocare molti disturbi a carico di ossa, muscoli e legamenti, anche se la zona più vulnerabile è la schiena. Le posture faticose rischiano inoltre di incrementare lo stress durante l’attività lavorativa. Quadro europeo (38) Il 45 % di tutti i lavoratori intervistati era esposto ai rischi derivanti da posture lavorative faticose. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (39) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 45 01 85 93 17 15 Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (40) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 93 Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti (9) 71 Artigiani e operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia (6) 72 Artigiani ed operai metalmeccanici ed assimilati (6) 92 Personale non qualificato dell’agricoltura, della pasca ed assimilati (4) 74 Altri artigiani ed operai specializzati (4) 61 Agricoltori e lavoratori specializzati nel settore della agricoltura e della pesca (4) Altre categorie a rischio Tendenze Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Descrizione dell’azione suggerita (41) Altre informazioni in materia Costruzioni (12) Agricoltura, caccia e relativi servizi (7) Sanità e altri servizi sociali (5) Altre attività dei servizi (4) Industrie tessili (4) Industrie alimentari e delle bevande (4) Non è stato possibile fornire una descrizione comune. Nonostante non siano giunte segnalazioni da tutti i punti focali, cinque hanno registrato una diminuzione dell’esposizione a posture lavorative faticose, due hanno invece descritto una situazione di stabilità ed altri due un aumento. Sei punti focali non sono stati in grado di determinare una tendenza in particolare. Austria, Belgio, Finlandia, Italia, Spagna e Svezia. Non è stato possibile fornire una descrizione comune. Le posture lavorative faticose rappresentano un rischio serio, soprattutto se associate ad attività di sollevamento/spostamento di carichi pesanti e ad attività ripetitive. Una postura scorretta durante il lavoro è una delle concause più note dei disturbi a carico della parte inferiore della colonna vertebrale. Posizioni lavorative scomode aggravano il rischio di disturbi muscoloscheletrici legati all’attività lavorativa, che sono tra le cause più frequenti del pensionamento anticipato. La prevenzione delle posture faticose nell’ambiente di lavoro dipende da un’adeguata concezione ergonomica del posto di lavoro, della postazione di lavoro, delle macchine e dell’organizzazione stessa del lavoro. Per ridurre l’esposizione al rischio è innanzitutto necessario analizzare le varie mansioni e introdurre la rotazione delle attività. L’attuazione di nuove disposizioni in materia di ergonomia per la prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici richiede attività di controllo meglio definite. Occorre migliorare le misure tecniche e organizzative e le attività di informazione e formazione a favore dei lavoratori. (38) (39) (40) (41) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 47 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Indicatore di esposizione: manipolazione di sostanze chimiche Possibili effetti sulla salute Bruciature e lesioni cutanee provocate dal contatto con sostanze chimiche corrosive. Un’esposizione prolungata a determinate sostanze può provocare danni ai polmoni, al fegato e ad altri organi. Possono inoltre insorgere, anche a bassi livelli di esposizione, irritazioni seguite da una reazione allergica (ad esempio, asma o dermatite). Quadro europeo (42) Il 14 % di tutti i lavoratori intervistati era esposto ai rischi derivanti dalla manipolazione di sostanze chimiche. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (43) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 24 01 45 93 50 Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (44) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 93 Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti (7) 81 Operatori impianti fissi (7) 92 Personale non qualificato dell’agricoltura, della pasca ed assimilati (6) 72 Artigiani ed operai metalmeccanici ed assimilati (5) 71 Artigiani e operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia (5) Altre categorie a rischio Tendenze Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche ed artificiali (8) Agricoltura, caccia e relativi servizi (7) Costruzioni (5) Altre attività dei servizi (4) Commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli; vendita al dettaglio di carburante per autotrazione (4) Non è stato possibile fornire una descrizione comune. Sette punti focali hanno registrato una tendenza alla stabilità nella manipolazione di sostanze chimiche durante il lavoro, uno ha rilevato un aumento e altri tre un calo. Quattro punti focali non sono stati in grado di determinare una tendenza in particolare. Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Irlanda, Italia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna e Regno Unito. Belgio, Finlandia, Descrizione dell’azione suggerita (45) Occorre incrementare la divulgazione delle informazioni sui possibili sostituti degli agenti chimici pericolosi. Altre informazioni in materia Nello svolgimento delle proprie attività, molte categorie professionali sono a contatto con tutta una serie di sostanze chimiche (si pensi all’uso dei pesticidi in agricoltura, all’uso di detergenti e polveri microbiologiche o ancora all’uso di solventi e vernici in edilizia). Un punto focale ha segnalato che le misure legislative introdotte, associate ad attività a favore della sicurezza sul lavoro, hanno prodotto un calo consistente delle esposizioni ad alcune sostanze chimiche. Sono diminuiti notevolmente sia l’uso del tabacco sul lavoro che l’esposizione all’asbesto. Va anche detto però che nel corso degli anni Novanta gran parte delle esposizioni alle sostanze chimiche sono sostanzialmente rimaste invariate. Occorre intensificare le attività di divulgazione di informazioni sui sostituti degli agenti chimici pericolosi e quelle di formazione e informazione dei lavoratori. Dalle relazioni nazionali è inoltre emerso che si attendono ancora molte risposte riguardo ai composti organici volatili. È stata segnalata l’esigenza di individuare le esposizioni professionali più diffuse attraverso metodi di controllo sanitario e misurazioni del livello di igiene industriale. Tra le nuove sostanze chimiche vi sono gli enzimi usati nella produzione di alimenti per animali e gli acrilati usati in odontoiatria. Occorrono efficaci misure preventive per diminuire l’esposizione, ad esempio, agli agenti allergici e cancerogeni. Occorre infine verificare il rispetto della legislazione vigente in materia. (42) (43) (44) (45) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 48 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Indicatore di esposizione: tempi di lavoro frenetici Possibili effetti sulla salute Lavorare sempre ad alti ritmi può provocare malattie legate allo stress e, nei casi più gravi, un esaurimento. Fa inoltre salire di molto il margine di errore umano, con un conseguente aumento del rischio di incidenti sul lavoro. Quadro europeo (46) Il 54 % di tutti i lavoratori intervistati era esposto ai rischi derivanti da tempi di lavoro frenetici. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (47) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 55 64 60 45 65 18 15 34 30 22 Alberghi e ristoranti (4) Poste e telecomunicazioni (3) Trasporti terrestri; trasporti mediante condotte (3) Costruzioni (3) Intermediazione monetaria e finanziaria (escluse le assicurazioni e fondi pensione) (3) Confezione di articoli di vestiario; preparazione e tintura di pellicce (3) Industrie alimentari e delle bevande (3) Fabbricazione motoveicoli, rimorchi e semirimorchi (3) Fabbricazione macchine per ufficio, di elaboratori e sistemi informatici (3) Editoria, stampa e riproduzione di supporti registrati (3) Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (48) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 12 42 83 72 Amministratori, dirigenti e direttori di società controllanti (5) Impiegati in contatto diretto con il pubblico (5) Conduttori diveicoli, di macchinari mobili e di sollevamento (4) Artigiani ed operai metalmeccanici ed assimilati (4) Altre categorie a rischio Tendenze Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Descrizione dell’azione suggerita (49) Non è stato possibile fornire una descrizione comune. Otto punti focali hanno registrato un aumento dell’esposizione a tempi di lavoro frenetici negli ultimi 3-5 anni, nessuno ha registrato un calo e uno soltanto ha indicato una situazione di stabilità. Sei punti focali non sono stati in grado di determinare una tendenza in particolare. Belgio, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Italia e Spagna. Gli addetti all’assemblaggio, gli operai non qualificati del settore metallurgico, chi svolge attività che comportano un intenso lavoro manuale (addetti alla lavorazione della carne e del pesce) svolgono spesso attività ripetitive e monotone a ritmi elevati. Negli studi nazionali si segnala la necessità di un programma volto a ridurre I rischi per la salute derivanti da tali attività. Si consiglia inoltre di approfondire la ricerca per capire da dove nascono le pressioni sul lavoro, così da poter attuare efficaci misure preventive. Altre informazioni in materia Nel contesto lavorativo esistono molte situazioni che possono comportare tempi di lavoro frenetici, sia per il tipo di attività (caricare e scaricare materiali con tempi molto stretti), sia per i tempi limitati imposti dalle scadenze per le produzioni (sistema di gestione just in time). Lavorare con tempi frenetici è tipico delle attività ripetitive monotone e «pagate al pezzo». In diverse relazioni nazionali si sottolinea che la pressione dovuta all’urgenza dei tempi di lavoro e gli esiti che ne derivano non vanno trattati come un problema isolato, ma come il risultato dell’organizzazione del lavoro. La carenza di personale, la domanda di maggiori efficienza, produttività e flessibilità vanno considerati elementi che contribuiscono all’aumento del livello di rischio. (46) (47) (48) (49) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 49 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Indicatore di esposizione: ritmo di lavoro imposto dalla domanda Possibili effetti sulla salute Quadro europeo ( ) 50 Il 67 % di tutti i lavoratori intervistati era esposto ai rischi derivanti dal ritmo di lavoro imposto dalla domanda. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (51) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 55 Alberghi e ristoranti (6) 85 Sanità e altri servizi sociali (5) 52 Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e di motocicli); riparazione di beni personali e per la casa (4) 75 Pubblica amministrazione e difesa, assicurazione sociale obbligatoria (3) 93 Altre attività dei servizi (3) Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (52) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 42 51 32 22 52 Altre categorie a rischio Tendenze Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Descrizione dell’azione suggerita (53) Altre informazioni in materia (50) (51) (52) (53) Lavorare al ritmo dettato dalla domanda può generare malattie legate allo stress. Impiegati in contatto diretto con il pubblico (5) Operatori nei servizi personali e nella protezione e sicurezza (4) Professioni intermedie nelle scienze della vita e della salute (4) Specialisti nelle scienze della vita e della salute (4) Commercianti, dimostratori e indossatori (3) Non è stato possibile fornire una descrizione comune. Non è stato possibile stabilire una tendenza chiara per gli ultimi 3-5 anni. Tre punti focali hanno segnalato una tendenza alla stabilità e tre hanno parlato di aumento. Data la mancanza di dati nazionali nove punti focali non sono stati in grado di determinare una tendenza in particolare. Danimarca, Spagna e Svezia. Non è stato possibile fornire una descrizione comune. In molte relazioni nazionali, sono state suggerite diverse misure da adottare o da sviluppare ulteriormente per ridurre i rischi derivanti da un ritmo di lavoro imposto dalla domanda, tra cui: • migliore pianificazione e organizzazione del lavoro; • realizzazione di una migliore organizzazione del lavoro, che comprenda rotazione delle attività/mansioni e pause programmate regolari; • attività di informazione e formazione a favore dei lavoratori. Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 50 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Indicatore di esposizione: ritmo di lavoro imposto dalle macchine Possibili effetti sulla salute Lavorare al ritmo imposto dalle macchine può generare malattie legate allo stress, noia e lesioni provocate dalla mancanza di concentrazione. Quadro europeo (54) Il 22 % di tutti i lavoratori intervistati era esposto ai rischi derivanti dal ritmo di lavoro imposto dalle macchine. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (55) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (56) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali Altre categorie a rischio Tendenze Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Descrizione dell’azione suggerita (57) Altre informazioni in materia 17 15 28 27 25 18 Industrie tessili (6) Industrie alimentari e delle bevande (4) Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (3) Produzione di metalli e loro leghe (3) Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (3) Confezione di articoli di vestiario; preparazione e tintura di pellicce (3) 82 Operatori di macchinari e operai addetti al montaggio (7) 93 Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti (6) 83 Conduttori diveicoli, di macchinari mobili e di sollevamento (5) 81 Operatori impianti fissi (4) Non è stato possibile fornire una descrizione comune. Per l’esposizione al ritmo di lavoro imposto dalle macchine negli ultimi 3-5 anni, quattro punti focali hanno segnalato una tendenza all’aumento, uno alla stabilità e due alla diminuzione. Otto punti focali non sono stati in grado di determinare una tendenza in particolare. Belgio, Danimarca, Italia e Spagna. Non è stato possibile fornire una descrizione comune. Esistono molte categorie professionali chiamate a svolgere attività ripetitive e monotone, che devono adeguarsi al rapporto tra le esigenze della macchina/produzione e il lavoratore: i più tipici sono gli operai non qualificati, come quelli dell’industria metallurgica, assemblatori/confezionatori e addetti dell’industria alimentare. Nelle relazioni nazionali vengono suggerite diverse misure da attuare o da migliorare per ridurre il rischio derivante da un ritmo di lavoro imposto dalle macchine, tra cui: • miglioramento delle misure attuate sul piano tecnico e su quello organizzativo; • controlli regolari dell’ambiente di lavoro; • introduzione di pause regolari; • rotazione delle attività/mansioni di routine; • attività di informazione e formazione a favore dei lavoratori. (54) (55) (56) (57) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 51 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Indicatore di esposizione: violenza fisica Possibili effetti sulla salute Quadro europeo (58) Per violenza fisica si intende un’ampia gamma di lesioni fisiche, da quelle più superficiali sino alle minacce di morte. L’ansia, generata da una minaccia di violenza o conseguenza diretta di un atto concreto di violenza, può provocare malattie legate allo stress. Il 4 % di tutti i lavoratori intervistati era esposto a violenza fisica sul lavoro. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (59) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 85 Sanità e altri servizi sociali (11) 75 Pubblica amministrazione e difesa, assicurazione sociale obbligatoria (7) 60 Trasporti terrestri; trasporti mediante condotte (6) 55 Alberghi e ristoranti (6) 52 Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e di motocicli); riparazione di beni personali e per la casa (5) 93 Altre attività dei servizi (4) Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (60) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 51 32 91 22 42 52 Operatori nei servizi personali e nella protezione e sicurezza (7) Professioni intermedie nelle scienze della vita e della salute (7) Personale non qualificato relativo alle vendite ed ai servizi (6) Specialisti nelle scienze della vita e della salute (5) Impiegati in contatto diretto con il pubblico (5) Commercianti, dimostratori e indossatori (4) Altre categorie a rischio Genere: in diverse relazioni nazionali si è segnalato che le donne sono più esposte sia alla violenza fisica che a minacce di violenza sul posto di lavoro. Tendenze Nonostante non siano giunte segnalazioni da tutti i punti focali, due hanno segnalato una situazione di stabilità, uno un calo e altri quattro un aumento della violenza fisica. Otto punti focali non sono stati in grado di determinare una tendenza in particolare. Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Descrizione dell’azione suggerita (61) Altre informazioni in materia Belgio, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Irlanda, Spagna e Svezia. Non è stato possibile fornire una descrizione comune. I settori e le categorie professionali più esposte al rischio di violenza fisica sul luogo di lavoro sembrano essere quelli a contatto diretto con il pubblico: settore bancario, trasporti pubblici, sanità e servizi sociali. Chi lavora nei reparti psichiatrici, nelle amministrazioni locali dei servizi sociali, nei trasporti pubblici (incluso quello aereo), nei centri commerciali, presso i distributori di carburante, nei ristoranti, nelle edicole, nelle discoteche e nel primo soccorso è particolarmente esposto alla violenza fisica. La violenza è in aumento in molti ambienti di lavoro e tra molte categorie professionali non preparate ad affrontare tali situazioni. È importante fornire dati sull’autentica situazione della violenza sul luogo di lavoro, sia per sviluppare strategie di prevenzione nei settori a più alto rischio sia per portare avanti valutazioni volte a determinare l’efficacia di tali strategie. È indispensabile che vi sia collaborazione tra le diverse organizzazioni. Occorre inoltre introdurre nei luoghi di lavoro strumenti pratici per sviluppare e migliorare il programma di prevenzione della violenza. In molti contratti collettivi, le organizzazioni dei lavoratori e quelle dei datori di lavoro hanno concordato una serie di sistemi e mezzi per prevenire la violenza sul lavoro. Esistono tuttavia poche informazioni sull’attuazione e sul successo di tali misure. Si riteneva che non venissero denunciati tutti gli incidenti sul lavoro di questo tipo, soprattutto se si trattava soltanto di minacce. Negli ultimi anni i mezzi di informazione e l’opinione pubblica hanno invece prestato maggiore attenzione al problema della violenza sul lavoro e ciò ha favorito un aumento dell’attenzione su questo rischio emergente. L’impressione generale è che vi sia stato un aumento dei casi. (58) (59) (60) (61) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 52 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Indicatore di esposizione: angherie e soprusi Possibili effetti sulla salute Quadro europeo ( ) 62 Situazioni di angherie e soprusi generano spesso malattie legate allo stress. L’8 % di tutti i lavoratori intervistati era esposto ad angherie e soprusi sul lavoro. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (63) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 85 55 80 75 65 24 Sanità e altri servizi sociali (5) Alberghi e ristoranti (3) Istruzione (3) Pubblica amministrazione e difesa, assicurazione sociale obbligatoria (2) Intermediazione monetaria e finanziaria (escluse le assicurazioni e fondi pensione) (2) Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche ed artificiali (2) Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (64) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 91 51 42 93 Personale non qualificato relativo alle vendite ed ai servizi (4) Operatori nei servizi personali e nella protezione e sicurezza (4) Impiegati in contatto diretto con il pubblico (4) Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti (2) Altri artigiani ed operai specializzati (2) Commercianti, dimostratori e indossatori (2) Docenti (2) Specialisti nelle scienze della vita e della salute (2) Altre categorie a rischio Tendenze Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Descrizione dell’azione suggerita (65) Altre informazioni in materia 74 52 23 22 Non è stato possibile fornire una descrizione comune. Nonostante non siano giunte segnalazioni da tutti i punti focali, uno ha registrato un calo, sei un aumento mentre nessuno ha riportato una situazione di stabilità. Otto punti focali non sono stati in grado di determinare una tendenza in particolare. Belgio, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Irlanda, Spagna e Svezia. Non è stato possibile fornire una descrizione comune. In una relazione si segnalava che angherie e soprusi sono un fenomeno crescente soprattutto nelle scuole con studenti molto giovani: il personale docente subisce molestie di diversa gravità che in taluni casi arrivano alla violenza vera e propria. Diverse relazioni nazionali hanno evidenziato la carenza di informazioni su questo fattore di rischio potenziale, in particolare su come garantire una formazione e una preparazione adeguata e aiutare ad affrontare una situazione di questo tipo. Nelle relazioni nazionali sono state suggerite diverse misure da adottare o da sviluppare ulteriormente per ridurre il rischio di angherie e soprusi sul luogo di lavoro, tra cui: • attività di formazione e preparazione per aiutare ad affrontare le conseguenze di tali situazioni; • il bisogno di insegnare agli operatori della medicina del lavoro, agli ispettori del lavoro, alle parti sociali e al personale presente sul luogo di lavoro come individuare i fenomeni di angherie e le vittime che le subiscono; • l’esigenza di sviluppare una base di conoscenze sul rapporto tra fattori dell’ambiente lavorativo e la necessità di trovare capri espiatori; • pianificare e progettare i rapporti sociali sul luogo di lavoro; • incrementare le azioni di controllo e di protezione da parte delle autorità competenti; • sviluppare attività di informazione e formazione per i lavoratori. (62) (63) (64) (65) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 53 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Indicatore di esposizione: molestie sessuali Possibili effetti sulla salute Quadro europeo ( ) 66 Il 2 % di tutti i lavoratori intervistati era esposto a molestie sessuali. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (67) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 55 Alberghi e ristoranti (4) 85 Sanità e altri servizi sociali (4) 52 Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e di motocicli); riparazione di beni personali e per la casa (2) 80 Istruzione (2) 51 Commercio all’ingrosso e intermediari del commercio, autoveicoli e motocicli esclusi (2) Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (68) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 51 52 42 41 91 32 Operatori nei servizi personali e nella protezione e sicurezza (6) Commercianti, dimostratori e indossatori (3) Impiegati in contatto diretto con il pubblico (3) Impiegati d’ufficio (3) Personale non qualificato relativo alle vendite ed ai servizi (2) Professioni intermedie nelle scienze della vita e della salute (2) Altre categorie a rischio Genere: otto punti focali hanno indicato il genere femminile come quello più esposto al rischio di molestie sessuali sul luogo di lavoro. Tendenze Per quanto riguarda le molestie sessuali sul luogo di lavoro, non è possibile trarre delle conclusioni certe sulla tendenza in atto negli ultimi 3-5 anni: quattro punti focali hanno indicato una tendenza alla stabilità, due hanno segnalato un aumento ed uno ha segnalato una diminuzione. Otto punti focali non sono stati in grado di determinare una tendenza in particolare. Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Descrizione dell’azione suggerita (69) Altre informazioni in materia (66) (67) (68) (69) Le molestie sessuali sono un altro fattore scatenante delle malattie legate allo stress. Danimarca e Spagna. Non è stato possibile fornire una descrizione comune. Le relazioni nazionali contenevano proposte di misure da adottare per ridurre il rischio di molestie sessuali sul luogo di lavoro, tra cui: • la necessità di attività di informazione e formazione a favore dei lavoratori; • la necessità di migliorare la tutela sociale e di incoraggiare le denunce; • attività di controllo per valutare una politica aziendale atta ad impedire l’aumento di molestie sessuali o, se possibile, favorirne la riduzione. Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 54 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Indicatore di esposizione: lavoro monotono Possibili effetti sulla salute Quadro europeo (70) Il 45 % di tutti i lavoratori intervistati era esposto ai rischi derivanti dal lavoro monotono. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (71) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 19 Preparazione e concia del cuoio; fabbricazione di articoli da viaggio, borse, articoli da correggiaio, selleria e calzature (4) 17 Industrie tessili (4) 15 Industrie alimentari e delle bevande (4) 28 Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (3) 16 Industria del tabacco (3) 20 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi i mobili; Fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio (3) Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (72) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 82 91 42 81 83 93 Operatori di macchinari e operai addetti al montaggio (7) Personale non qualificato relativo alle vendite ed ai servizi (7) Impiegati in contatto diretto con il pubblico (6) Operatori impianti fissi e collegati (6) Conduttori diveicoli, di macchinari mobili e di sollevamento (4) Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti (4) Altre categorie a rischio Genere: in generale, le donne sono state spesso indicate come il genere più esposto al lavoro monotono. Tendenze Per quanto riguarda la tendenza manifestatasi negli ultimi 3-5 anni, non è stato possibile trarre conclusioni certe. Tre punti focali hanno osservato una situazione di stabilità, due una diminuzione e due un aumento. Otto punti focali non sono stati in grado di determinare una tendenza in particolare. Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Descrizione dell’azione suggerita (73) Altre informazioni in materia (70) (71) (72) (73) Il lavoro monotono può essere uno degli elementi scatenanti delle malattie legate allo stress. Può inoltre provocare momenti di disattenzione con un conseguente rischio di infortuni. Può infine spingere un soggetto a correre rischi per sconfiggere la noia. Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Spagna e Svezia. Non è stato possibile fornire una descrizione comune. Diverse relazioni nazionali contenevano una serie di misure da adottare o da sviluppare per ridurre i rischi derivanti dal lavoro monotono sul luogo di lavoro, tra cui: • il bisogno di arricchire le varie mansioni e di attuare una rotazione delle attività all’interno del luogo di lavoro; • introduzione di nuove forme di organizzazione del lavoro che prevedano la partecipazione dei lavoratori; • attività di informazione e formazione a favore dei lavoratori. Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 55 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Indicatore di esposizione: dispositivi di protezione individuale (DPI) Possibili effetti sulla salute Quadro europeo (74) Settori segnalati più a rischio Una stima sbagliata dell’utilità dei DPI e del loro utilizzo può essere alla base di qualsiasi infortunio e malattia professionale. Dipende dalle ragioni che portano all’introduzione di tali dispositivi (ad esempio, se I DPI per la protezione dell’udito sono scelti o indossati erroneamente, si incorre nel rischio di sordità da esposizione al rumore). Il 25 % di tutti i lavoratori intervistati utilizzava dispositivi di protezione individuale. 45 Costruzioni (11) 28 Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (5) nelle relazioni nazionali (codice NACE) (75) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 24 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche ed artificiali (4) 01 Agricoltura, caccia e relativi servizi (4) 27 Produzione di metalli e loro leghe (4) Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (76) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 71 Artigiani e operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia (7) 72 Artigiani ed operai metalmeccanici ed assimilati (5) 93 Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti (4) 61 Agricoltori e lavoratori specializzati nel settore della agricoltura e della pesca (3) 82 Operatori di macchinari e operai addetti al montaggio (3) 81 Operatori impianti fissi (3) Altre categorie a rischio Tendenze Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Descrizione dell’azione suggerita (77) Altre informazioni in materia Non è stato possibile fornire una descrizione comune. Per quanto riguarda la tendenza nell’utilizzo di DPI sul luogo di lavoro negli ultimi 3-5 anni, cinque punti focali hanno segnalato una situazione di stabilità, uno ha segnalato un aumento e due una diminuzione. Sette punti focali non sono stati in grado di determinare una tendenza in particolare. Belgio, Finlandia, Italia, Lussemburgo, Portogallo e Spagna. Non è stato possibile fornire una descrizione comune. L’uso di DPI deve essere l’ultima forma di protezione ad essere presa in considerazione dopo che le misure tecniche e organizzative non sono più ritenute sufficienti. In diverse relazioni nazionali si è sottolineato il fatto che la fornitura di dispositivi di protezione individuale è all’ultimo posto nella gerarchia delle misure a favore della salute e della prevenzione attuate per ridurre i rischi sul luogo di lavoro. Tali gerarchie favoriscono una riduzione dei rischi attraverso eliminazione, sostituzione, separazione e protezione. Ciò significa che solo dopo aver introdotto tutte le misure tecniche e organizzative esistenti si può considerare l’aspetto delle attrezzature di protezione individuale. In diverse relazioni nazionali ci si sofferma sulla necessità di formazione continua e di attività di informazione rivolte ai lavoratori sull’uso dei dispositivi di protezione individuale. Si affermava ,ti erano oltre il doppio della media. Inoltre, può essere più problematico l’uso di DPI multipli (ad esempio, nel settore della sanità e dei servizi sociali, i guanti in lattice possono porre problemi seri di salute a chi li indossa). (74) (75) (76) (77) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 56 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Esito SSL: infortuni sul lavoro con assenza superiore a tre giorni Quadro europeo (78) Nel 1996 sono stati registrati complessivamente 4 757 611 infortuni con un’assenza dal lavoro superiore a tre giorni. Nel biennio 1994-1996, nell’UE il rischio di infortuni con un’assenza dal lavoro superiore a tre giorni è diminuito del 3,3 %. Settori: 1 357 022 infortuni registrati nel settore manifatturiero e 831 000 nell’edilizia. Dimensioni dell’azienda: la maggior parte degli infortuni si è verificata in aziende con meno di 49 dipendenti. Genere: 3 668 266 uomini e 920 000 donne hanno subito almeno un infortunio con un’assenza superiore a tre giorni. Età: il tasso di infortuni sul lavoro è risultato più alto per la fascia di età «18-24 anni». Durata dell’assenza dal lavoro: per il 47 % di tutti gli infortuni registrati l’assenza dal lavoro è stata inferiore alle due settimane e per il 48 % è durata da due settimane a tre mesi. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (79) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 45 Costruzioni (11) 28 Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (8) 20 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi i mobili; Fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio (6) 15 Industrie alimentari e delle bevande (5) 01 Agricoltura, caccia e relativi servizi (4) Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (80) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 82 72 71 93 Altre categorie a rischio Operatori di macchinari e operai addetti al montaggio (9) Artigiani ed operai metalmeccanici ed assimilati (8) Artigiani e operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia (6) Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti (6) 81 Operatori impianti fissi (4) Dimensioni dell’azienda: sono considerate più a rischio le imprese con meno di 49 dipendenti, anche se non in tutti i settori. Genere: tredici punti focali hanno indicato il genere maschile come il più a rischio di infortuni con un’assenza dal lavoro superiore a tre giorni. Età: sei punti focali hanno indicato la fascia di età «meno di 25 anni» come la più a rischio per infortuni con un’assenza dal lavoro di almeno tre giorni. Posizione lavorativa: si è osservato che il reperimento di manodopera esterna fa crescere il rischio di infortuni per due ragioni. In primo luogo, i subappaltatori non sono sempre sotto la supervisione diretta del datore di lavoro. In secondo luogo, accettano contemporaneamente diversi contratti e, trattandosi spesso di lavori di breve durata, non hanno il tempo di conoscere l’ambiente circostante, cosa che fa aumentare il rischio di errori e il livello di stress mentale. Tendenze Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Nove punti focali hanno segnalato una tendenza alla diminuzione degli infortuni sul lavoro con un’assenza superiore a tre giorni. Belgio, Finlandia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Portogallo e Spagna. Descrizione dell’azione suggerita (81) La prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro era uno degli aspetti più importanti per alcuni Stati membri. Altre informazioni in materia Scivolate, inciampate e cadute sono state segnalate dalle relazioni nazionali come le prime cause di infortuni con assenza dal lavoro di tre o più giorni. L’elenco completo delle cause individuate è presentato più sotto. Alcuni punti focali hanno fatto riferimento al problema generale di mancata denuncia degli infortuni. Tuttavia, sono soprattutto gli infortuni con conseguenze non serie a non essere denunciati. (78) (79) (80) (81) Tratto dalla pubblicazione Eurostat «Infortuni sul lavoro nell’UE nel 1996», tema 3-4/2000. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 57 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Elenco completo delle cause di infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di tre o più giorni Cause degli infortuni 58 Numero di segnalazioni • Scivolate, inciampate e cadute 7 • Movimentazione manuale 5 • Colpo subito durante lo spostamento di un oggetto 5 • Oggetti e prodotti solidi 4 • Strumenti 4 • Trasporto all’interno dell’impresa 4 • Colpo subito da un oggetto in caduta 4 • Ambiente di lavoro e struttura 3 • Macchine 3 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Esito SSL: infortuni mortali Quadro europeo (82) Nel 1996 si sono verificati 5 549 infortuni mortali. Nel biennio 1994-1996, nell’UE il rischio di infortuni mortali sul luogo di lavoro è diminuito di oltre il 13 %. Settori: 1 349 infortuni mortali sono stati registrati nell’edilizia e 1 128 nel settore manifatturiero. Dimensioni dell’azienda: la maggior parte degli infortuni mortali si è verificato in imprese con meno di 49 dipendenti. Genere: 5 124 uomini e 315 donne sono stati vittime di infortuni mortali. Età: l’incidenza di infortuni mortali nell’UE ha mostrato una tendenza all’aumento parallela all’aumento dell’età. Oltre il 50 % degli infortuni mortali sono legati al trasporto. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (83) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 45 01 60 05 14 28 02 Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (84) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 93 Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti (6) 83 Conduttori diveicoli, di macchinari mobili e di sollevamento (6) 71 Artigiani e operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia (6) 92 Personale non qualificato dell’agricoltura, della pasca ed assimilati (4) 72 Artigiani ed operai metalmeccanici ed assimilati (4) Altre categorie a rischio Genere: dodici punti focali hanno indicato gli uomini come il genere più a rischio di infortuni mortali sul lavoro. Tendenze Sei punti focali hanno indicato una tendenza alla stabilità nel numero di infortuni mortali sul lavoro, sette hanno registrato un calo e due un aumento. Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Belgio, Finlandia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna. Descrizione dell’azione suggerita (85) Non è stato possibile fornire una descrizione comune Altre informazioni in materia (82) (83) (84) (85) Costruzioni (11) Agricoltura, caccia e relativi servizi (5) Trasporti terrestri; trasporti mediante condotte (5) Pesca, piscicoltura e servizi connessi (5) Altre industrie estrattive (4) Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (3) Silvicoltura e utilizzazione di aree forestali e servizi connessi (3) La caduta dall’alto è da qualche tempo uno dei pericoli più gravi in determinati settori e per determinate categorie professionali, come indicato nella tabella più sotto. Questa causa di infortunio mortale è stata segnalata con la stessa frequenza degli incidenti con veicoli. Tratto dalla pubblicazione Eurostat «Infortuni sul lavoro nell’UE nel 1996», tema 3-4/2000. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 59 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Elenco completo delle cause di infortuni mortali Cause di infortuni mortali sul lavoro 60 Numero di segnalazioni • Incidenti con veicoli 5 • Caduta/salto da una impalcatura 5 • Caduta/crollo di oggetti 4 • Scivolate, inciampate e cadute 3 • Percorsi a traffico intenso 3 • Macchine pericolose 2 • Situazioni di impigliamento/intrappolamento 2 • Contatto con l’elettricità 2 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Esito SSL: malattie professionali Quadro europeo Non sono disponibili dati europei. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (86) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 45 85 28 27 15 01 Costruzioni (11) Sanità e altri servizi sociali (5) Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (5) Produzione di metalli e loro leghe (5) Industrie alimentari e delle bevande (5) Agricoltura, caccia e servizi collegati(5) Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (87) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 72 Artigiani ed operai metalmeccanici ed assimilati (7) 93 Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti (7) 82 Operatori di macchinari e operai addetti al montaggio (6) 71 Artigiani e operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia (5) 83 Conduttori diveicoli, di macchinari mobili e di sollevamento (3) 51 Operatori nei servizi personali e nella protezione e sicurezza (2) 74 Altri artigiani ed operai specializzati (2) Altre categorie a rischio Dimensioni dell’azienda: le piccole imprese sono considerate più a rischio per la disponibilità di minori risorse da dedicare al monitoraggio e all’introduzione di misure di controllo adeguate per combattere le malattie professionali. Genere: nove punti focali hanno indicato gli uomini come il genere più spesso vittima di malattie professionali. Età: nonostante non siano giunte segnalazioni da tutti i punti focali, cinque hanno indicato che la fascia di età più a rischio di malattie professionali è quella superiore ai 55 anni. Tendenze Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Descrizione dell’azione suggerita (88) Altre informazioni in materia Per quanto riguarda la tendenza nel numero di lavoratori affetti da malattie professionali, due punti focali hanno registrato una situazione di stabilità, sette un calo e tre un aumento. Soltanto due punti focali non sono stati in grado di determinare una tendenza in particolare. Belgio, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna. Non è stato possibile fornire una descrizione comune. In diverse relazioni nazionali sono state suggerite misure da adottare o da migliorare per ridurre il rischio di malattie professionali, tra cui: • attività di formazione e informazione degli operatori sanitari sulle malattie professionali; • la necessità di introdurre protocolli sanitari specifici; • l’importanza di intensificare le attività di informazione su tale rischio e sui prodotti tossici; • la necessità di inserire nuove malattie professionali nei registri nazionali; • la necessità di fornire al settore dei servizi sanitari orientamenti sulla diagnosi e sul trattamento di una serie di disturbi legati all’attività lavorativa, nonché informazioni in materia di prevenzione, conservazione del posto e rientro al lavoro. (86) I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. (87) Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. (88) La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 61 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Esito SSL: disturbi muscolo-scheletrici Possibili effetti sulla salute Quadro europeo (89) I disturbi muscolo-scheletrici possono generare lesioni a carico dei sistemi muscolare e scheletrico. Interessate più spesso dai disturbi muscolo-scheletrici legati all’attività lavorativa sono la regione lombare e le mani (tenosinovite). Il 30 % di tutti i lavoratori intervistati era esposto al rischio di disturbi muscolo-scheletrici. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (90) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 45 01 55 85 28 27 Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (91) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 93 Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti (9) 71 Artigiani e operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia (6) 91 Personale non qualificato relativo alle vendite ed ai servizi (5) 72 Artigiani ed operai metalmeccanici ed assimilati (5) 92 Personale non qualificato dell’agricoltura, della pasca ed assimilati (4) 61 Agricoltori e lavoratori specializzati nel settore della agricoltura e della pesca (4) Altre categorie a rischio Tendenze Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Costruzioni (7) Agricoltura, caccia e relativi servizi (6) Alberghi e ristoranti (4) Sanità e altri servizi sociali (3) Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (3) Produzione di metalli e loro leghe (3) Non è stato possibile fornire una descrizione comune. Sei punti focali hanno segnalato una situazione di stabilità nell’esposizione ai disturbi muscoloscheletrici, cinque un aumento ed uno un calo. Soltanto tre punti focali non sono stati in grado di determinare una tendenza in particolare. Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna e Svezia. Descrizione dell’azione suggerita (92) Due punti focali hanno registrato la carenza di dati nazionali e l’esigenza di intraprendere indagini per raccogliere tali informazioni. Altre informazioni in materia I disturbi muscolo-scheletrici sono una causa frequente di lesioni professionali nell’ambiente di lavoro. L’esposizione professionale ai disturbi muscolo-scheletrici è una possibile causa di lesione. Anche lo stile di vita attuale, improntato ad una vita sana, con attività ricreative e sportive, incide in maniera significativa, rendendo ancora più difficile stabilire quali disturbi sono attribuibili unicamente alle condizioni esistenti sul posto di lavoro. Ripetitività e monotonia, associati a condizioni di lavoro quali scarso controllo personale del lavoro e ritmi elevati, possono incrementare il rischio di disturbi muscolo-scheletrici. Ci si attende per il prossimo futuro lo sviluppo di sistemi di sollevamento meccanico più vari ed efficaci. La prevalenza di disturbi muscolo-scheletrici tra i lavoratori più giovani e più attivi non riflette l’impatto dei sintomi legati all’attività lavorativa tra i lavoratori più anziani. (89) (90) (91) (92) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 62 A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o Esito SSL: stress Possibili effetti sulla salute Quadro europeo (93) Uno stress eccessivo provoca stanchezza, ansia, attacchi di panico con sudorazione intensa e tremito. Può provocare difficoltà a rilassarsi, perdita della concentrazione, inappetenza e disturbi del sonno. Alcuni soggetti diventano depressi o aggressivi. Lo stress fa aumentare il rischio di ulcera, disturbi mentali, malattie cardiache e disturbi cutanei. Il 28 % di tutti i lavoratori intervistati era esposto allo stress. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (94) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 85 80 60 75 01 Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (95) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 22 23 12 93 Altre categorie a rischio Sanità e altri servizi sociali (7) Istruzione (7) Trasporti terrestri; trasporti mediante condotte (5) Pubblica amministrazione e difesa, assicurazione sociale obbligatoria (4) Agricoltura, caccia e relativi servizi (4) Specialisti nelle scienze della vita e della salute (7) Docenti (6) Amministratori, dirigenti e direttori di società controllanti (5) Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti (4) 13 Amministratori, dirigenti e direttori di società controllate (4) Non è stato possibile fornire una descrizione comune. Tendenze Nove punti focali hanno indicato che negli ultimi 3-5 anni l’esposizione allo stress sul luogo di lavoro è diminuita, uno ha segnalato una situazione di stabilità mentre cinque non sono stati in grado di determinare una tendenza in particolare. Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Belgio, Danimarca, Finlandia, Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito. Descrizione dell’azione suggerita (96) Altre informazioni in materia Non è stato possibile fornire una descrizione comune. Lo stress sul lavoro è spesso considerato un problema tipico del settore terziario. Invece, cause di stress possono emergere anche in situazioni di lavoro puramente fisico, generate da condizioni ambientali quali rumore, vapori tossici, calore o persino posture lavorative scomode. È ormai risaputo che nelle professioni con turni di lavoro lo stress insorge di frequente. Un’altra fonte di stress è infine la precarietà del posto di lavoro. In diverse relazioni nazionali si è discusso di varie misure da adottare o da migliorare per ridurre il rischio di stress sul lavoro, tra cui: • introdurre procedure di organizzazione del lavoro; • favorire la partecipazione dei lavoratori; • introdurre la rotazione delle attività e pause regolari; • introdurre attività di informazione e formazione per i lavoratori sulle tecniche di rilassamento per combattere lo stress. (93) (94) (95) (96) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 63 Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea – Studio pilota Esito SSL: assenza dal lavoro per malattia Quadro europeo (97) Circa il 23 % di tutti i lavoratori intervistati hanno dichiarato di assentarsi dal lavoro per un numero variabile di giorni. Settori segnalati più a rischio nelle relazioni nazionali (codice NACE) (98) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 85 75 80 64 60 Categorie professionali segnalate più a rischio nelle relazioni nazionali (codice ISCO) (99) Le cifre tra parentesi indicano il numero di segnalazioni da parte dei punti focali 93 Personale non qualificato delle miniere, delle costruzioni, delle attività industriali e dei trasporti (3) 92 Personale non qualificato dell’agricoltura, della pasca ed assimilati (2) 83 Conduttori diveicoli, di macchinari mobili e di sollevamento (2) 73 Artigiani e operai della meccanica di precisione, dell’artigianato artistico, dell’arte grafica ed assimilati (2) 71 Artigiani e operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia (2) 51 Operatori nei servizi personali e nella protezione e sicurezza (2) 23 Docenti (2) 22 Specialisti nelle scienze della vita e della salute (2) Altre categorie a rischio Tendenze Punti focali che segnalano la necessità di un’ulteriore azione preventiva Descrizione dell’azione suggerita (100) Altre informazioni in materia Sanità e altri servizi sociali (4) Pubblica amministrazione e difesa, assicurazione sociale obbligatoria (4) Istruzione (3) Poste e telecomunicazioni (3) Trasporti terrestri; trasporti mediante condotte (3) Non è stato possibile fornire una descrizione comune Nonostante non siano giunte segnalazioni da tutti i punti focali, due hanno registrato una situazione di stabilità nel numero di assenze dal lavoro per malattia, due hanno segnalato un calo e tre un aumento. Gli altri otto punti focali non sono stati in grado di determinare una tendenza in particolare. Belgio, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo e Spagna. Non è stato possibile fornire una descrizione comune. L’assenza dal lavoro è un fenomeno complesso che dipende da tutta una serie di cause. Può essere determinato da diversi fattori: la variazione delle mansioni, le condizioni fisiche di lavoro, la gestione, la retribuzione, la flessibilità, gli orari, le misure di controllo e infine le variazioni demografiche e individuali (condizioni di impiego). In diverse relazioni nazionali si è discusso di una serie di misure da adottare e sviluppare per ridurre l’incidenza delle assenze dal lavoro: • approfondire la ricerca sulle caratteristiche della società; • sviluppare attività di formazione e informazione degli operatori sanitari sull’assenza dal lavoro per malattia; • favorire forme di partecipazione dei lavoratori; • favorire forme di controllo dell’attività lavorativa; • introdurre piani di prevenzione basati su un protocollo sanitario specifico; • portare avanti l’informazione su tale rischio, in particolare sui nuovi prodotti tossici; • inserire nuove malattie professionali nei registri nazionali. (97) (98) (99) (100) Dati ESWC, seconda indagine della Fondazione europea di Dublino, 1996. I settori segnalati con maggior frequenza dai punti focali perché considerati più a rischio. Le categorie professionali segnalate con maggior frequenza dai punti focali perché considerate più a rischio. La descrizione delle azioni ulteriori si trova nei capitoli della relazione principale che trattano nello specifico l’esposizione o l’esito SSL. 64 Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro Lo stato della sicurezza e della salute sul lavoro nell’Unione europea — Studio pilota - Progetto di relazione di sintesi Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee 2001 — 64 pagg. — 21 x 29.7 cm ISBN 92-95007-08-5 Venta • Salg • Verkauf • Pvlèseiw • Sales • Vente • Vendita • Verkoop • Venda • Myynti • Försäljning http://eur-op.eu.int/general/en/s-ad.htm BELGIQUE/BELGIË Jean De Lannoy Avenue du Roi 202/Koningslaan 202 B-1190 Bruxelles/Brussel Tél. (32-2) 538 43 08 Fax (32-2) 538 08 41 E-mail: [email protected] URL: http://www.jean-de-lannoy.be La librairie européenne/ De Europese Boekhandel Rue de la Loi 244/Wetstraat 244 B-1040 Bruxelles/Brussel Tél. (32-2) 295 26 39 Fax (32-2) 735 08 60 E-mail: [email protected] URL: http://www.libeurop.be Moniteur belge/Belgisch Staatsblad Rue de Louvain 40-42/Leuvenseweg 40-42 B-1000 Bruxelles/Brussel Tél. (32-2) 552 22 11 Fax (32-2) 511 01 84 E-mail: [email protected] DANMARK J. H. Schultz Information A/S Herstedvang 12 DK-2620 Albertslund Tlf. (45) 43 63 23 00 Fax (45) 43 63 19 69 E-mail: [email protected] URL: http://www.schultz.dk DEUTSCHLAND Bundesanzeiger Verlag GmbH Vertriebsabteilung Amsterdamer Straße 192 D-50735 Köln Tel. (49-221) 97 66 80 Fax (49-221) 97 66 82 78 E-Mail: [email protected] URL: http://www.bundesanzeiger.de ELLADA/GREECE G. C. Eleftheroudakis SA International Bookstore Panepistimiou 17 GR-10564 Athina Tel. (30-1) 331 41 80/1/2/3/4/5 Fax (30-1) 323 98 21 E-mail: [email protected] URL: [email protected] ESPAÑA Boletín Oficial del Estado Trafalgar, 27 E-28071 Madrid Tel. (34) 915 38 21 11 (libros) Tel. (34) 913 84 17 15 (suscripción) Fax (34) 915 38 21 21 (libros), Fax (34) 913 84 17 14 (suscripción) E-mail: [email protected] URL: http://www.boe.es Mundi Prensa Libros, SA Castelló, 37 E-28001 Madrid Tel. (34) 914 36 37 00 Fax (34) 915 75 39 98 E-mail: [email protected] URL: http://www.mundiprensa.com FRANCE Journal officiel Service des publications des CE 26, rue Desaix F-75727 Paris Cedex 15 Tél. (33) 140 58 77 31 Fax (33) 140 58 77 00 E-mail: [email protected] URL: http://www.journal-officiel.gouv.fr IRELAND Alan Hanna’s Bookshop 270 Lower Rathmines Road Dublin 6 Tel. (353-1) 496 73 98 Fax (353-1) 496 02 28 E-mail: [email protected] ITALIA Licosa SpA Via Duca di Calabria, 1/1 Casella postale 552 I-50125 Firenze Tel. (39) 055 64 83 1 Fax (39) 055 64 12 57 E-mail: [email protected] URL: http://www.licosa.com ÖSTERREICH EESTI Manz’sche Verlags- und Universitätsbuchhandlung GmbH Kohlmarkt 16 A-1014 Wien Tel. (43-1) 53 16 11 00 Fax (43-1) 53 16 11 67 E-Mail: [email protected] URL: http://www.manz.at Eesti Kaubandus-Tööstuskoda (Estonian Chamber of Commerce and Industry) Toom-Kooli 17 EE-10130 Tallinn Tel. (372) 646 02 44 Fax (372) 646 02 45 E-mail: [email protected] URL: http://www.koda.ee PORTUGAL HRVATSKA Distribuidora de Livros Bertrand Ld.ª Grupo Bertrand, SA Rua das Terras dos Vales, 4-A Apartado 60037 P-2700 Amadora Tel. (351) 214 95 87 87 Fax (351) 214 96 02 55 E-mail: [email protected] Imprensa Nacional-Casa da Moeda, SA Sector de Publicações Oficiais Rua da Escola Politécnica, 135 P-1250-100 Lisboa Codex Tel. (351) 213 94 57 00 Fax (351) 213 94 57 50 E-mail: [email protected] URL: http://www.incm.pt SUOMI/FINLAND Akateeminen Kirjakauppa/ Akademiska Bokhandeln Keskuskatu 1/Centralgatan 1 PL/PB 128 FIN-00101 Helsinki/Helsingfors P./tfn (358-9) 121 44 18 F./fax (358-9) 121 44 35 Sähköposti: [email protected] URL: http://www.akateeminen.com SVERIGE BTJ AB Traktorvägen 11-13 S-221 82 Lund Tlf. (46-46) 18 00 00 Fax (46-46) 30 79 47 E-post: [email protected] URL: http://www.btj.se UNITED KINGDOM The Stationery Office Ltd Customer Services PO Box 29 Norwich NR3 1GN Tel. (44) 870 60 05-522 Fax (44) 870 60 05-533 E-mail: [email protected] URL: http://www.itsofficial.net ÍSLAND Bokabud Larusar Blöndal Skólavördustig, 2 IS-101 Reykjavik Tel. (354) 552 55 40 Fax (354) 552 55 60 E-mail: [email protected] NORGE Swets Blackwell AS Østenjoveien 18 Boks 6512 Etterstad N-0606 Oslo Tel. (47) 22 97 45 00 Fax (47) 22 97 45 45 E-mail: [email protected] SCHWEIZ/SUISSE/SVIZZERA Euro Info Center Schweiz c/o OSEC Stampfenbachstraße 85 PF 492 CH-8035 Zürich Tel. (41-1) 365 53 15 Fax (41-1) 365 54 11 E-mail: [email protected] URL: http://www.osec.ch/eics NEDERLAND SDU Servicecentrum Uitgevers Christoffel Plantijnstraat 2 Postbus 20014 2500 EA Den Haag Tel. (31-70) 378 98 80 Fax (31-70) 378 97 83 E-mail: [email protected] URL: http://www.sdu.nl MAGYARORSZÁG Euro Info Service Szt. István krt.12 II emelet 1/A PO Box 1039 H-1137 Budapest Tel. (36-1) 329 21 70 Fax (36-1) 349 20 53 E-mail: [email protected] URL: http://www.euroinfo.hu MALTA Miller Distributors Ltd Malta International Airport PO Box 25 Luqa LQA 05 Tel. (356) 66 44 88 Fax (356) 67 67 99 E-mail: [email protected] POLSKA Ars Polona Krakowskie Przedmiescie 7 Skr. pocztowa 1001 PL-00-950 Warszawa Tel. (48-22) 826 12 01 Fax (48-22) 826 62 40 E-mail: [email protected] EGYPT The Middle East Observer 41 Sherif Street Cairo Tel. (20-2) 392 69 19 Fax (20-2) 393 97 32 E-mail: [email protected] URL: http://www.meobserver.com.eg INDIA EBIC India 3rd Floor, Y. B. Chavan Centre Gen. J. Bhosale Marg. Mumbai 400 021 Tel. (91-22) 282 60 64 Fax (91-22) 285 45 64 E-mail: [email protected] URL: http://www.ebicindia.com JAPAN PSI-Japan Asahi Sanbancho Plaza #206 7-1 Sanbancho, Chiyoda-ku Tokyo 102 Tel. (81-3) 32 34 69 21 Fax (81-3) 32 34 69 15 E-mail: [email protected] URL: http://www.psi-japan.co.jp MALAYSIA EBIC Malaysia Suite 45.02, Level 45 Plaza MBf (Letter Box 45) 8 Jalan Yap Kwan Seng 50450 Kuala Lumpur Tel. (60-3) 21 62 92 98 Fax (60-3) 21 62 61 98 E-mail: [email protected] MÉXICO ROMÂNIA Euromedia Str.Dionisie Lupu nr. 65, sector 1 RO-70184 Bucuresti Tel. (40-1) 315 44 03 Fax (40-1) 312 96 46 E-mail: [email protected] Mundi Prensa México, SA de CV Río Pánuco, 141 Colonia Cuauhtémoc MX-06500 México, DF Tel. (52-5) 533 56 58 Fax (52-5) 514 67 99 E-mail: [email protected] SLOVAKIA PHILIPPINES Centrum VTI SR Nám. Slobody, 19 SK-81223 Bratislava Tel. (421-7) 54 41 83 64 Fax (421-7) 54 41 83 64 E-mail: [email protected] URL: http://www.sltk.stuba.sk EBIC Philippines 19th Floor, PS Bank Tower Sen. Gil J. Puyat Ave. cor. Tindalo St. Makati City Metro Manilla Tel. (63-2) 759 66 80 Fax (63-2) 759 66 90 E-mail: [email protected] URL: http://www.eccp.com SLOVENIJA Gospodarski Vestnik Dunajska cesta 5 SLO-1000 Ljubljana Tel. (386) 613 09 16 40 Fax (386) 613 09 16 45 E-mail: [email protected] URL: http://www.gvestnik.si SOUTH AFRICA TÜRKIYE SOUTH KOREA Dünya Infotel AS 100, Yil Mahallessi 34440 TR-80050 Bagcilar-Istanbul Tel. (90-212) 629 46 89 Fax (90-212) 629 46 27 E-mail: [email protected] The European Union Chamber of Commerce in Korea 5th FI, The Shilla Hotel 202, Jangchung-dong 2 Ga, Chung-ku Seoul 100-392 Tel. (82-2) 22 53-5631/4 Fax (82-2) 22 53-5635/6 E-mail: [email protected] URL: http://www.eucck.org ARGENTINA World Publications SA Av. Cordoba 1877 C1120 AAA Buenos Aires Tel. (54-11) 48 15 81 56 Fax (54-11) 48 15 81 56 E-mail: [email protected] URL: http://www.wpbooks.com.ar B@LGARIJA Europress Euromedia Ltd 59, blvd Vitosha BG-1000 Sofia Tel. (359-2) 980 37 66 Fax (359-2) 980 42 30 E-mail: [email protected] URL: http://www.europress.bg LUXEMBOURG Messageries du livre SARL 5, rue Raiffeisen L-2411 Luxembourg Tél. (352) 40 10 20 Fax (352) 49 06 61 E-mail: [email protected] URL: http://www.mdl.lu Mediatrade Ltd Pavla Hatza 1 HR-10000 Zagreb Tel. (385-1) 481 94 11 Fax (385-1) 481 94 11 Renouf Publishing Co. Ltd 5369 Chemin Canotek Road, Unit 1 Ottawa, Ontario K1J 9J3 Tel. (1-613) 745 26 65 Fax (1-613) 745 76 60 E-mail: [email protected] URL: http://www.renoufbooks.com AUSTRALIA Hunter Publications PO Box 404 Abbotsford, Victoria 3067 Tel. (61-3) 94 17 53 61 Fax (61-3) 94 19 71 54 E-mail: [email protected] |ESKÁ REPUBLIKA BRESIL ÚVIS odd. Publikaci Havelkova 22 CZ-130 00 Praha 3 Tel. (420-2) 22 72 07 34 Fax (420-2) 22 71 57 38 URL: http://www.uvis.cz Livraria Camões Rua Bittencourt da Silva, 12 C CEP 20043-900 Rio de Janeiro Tel. (55-21) 262 47 76 Fax (55-21) 262 47 76 E-mail: [email protected] URL: http://www.incm.com.br CYPRUS CANADA Cyprus Chamber of Commerce and Industry PO Box 21455 CY-1509 Nicosia Tel. (357-2) 88 97 52 Fax (357-2) 66 10 44 E-mail: [email protected] Les éditions La Liberté Inc. 3020, chemin Sainte-Foy Sainte-Foy, Québec G1X 3V6 Tel. (1-418) 658 37 63 Fax (1-800) 567 54 49 E-mail: [email protected] Eurochamber of Commerce in South Africa PO Box 781738 2146 Sandton Tel. 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