9 Aprile 2009 - Gruppo Espresso
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9 Aprile 2009 - Gruppo Espresso
VOLKSWAGEN Abruzzo Motori CONCESSIONARIA UNICA PER PESCARA E CHIETI SAMBUCETO /CH 085 440091 IL COMMENTO I volti della dignità Maurizio De Luca ei giorni della tragedia è meglio non affidarsi solo alle parole ma soprattutto ai volti, alla forza che ispira chi è rimasto, alla luce della gente d’Abruzzo che sa coniugare dignità e speranza, che negli occhi ha, superbi, i segni di un domani senza paura. Sono indomiti i vecchi, sono sereni i giovani, sanno guardare tutti oltre le macerie, sanno già ben parlare di domani. Sanno tenere nascosto il dolore, sanno evitare di far mostra dei loro sentimenti più fragili. Sanno sognare. Sanno impegnarsi, operare. Ai loro occhi i campanili, le cupole sono già rinate, svettano di nuovo. I paesi, le case sono già stati ricostruiti, nel totale rispetto questa volta delle norme antisismiche. Anche chi nella fosca tragedia di una notte di distruzioni ha perso gente amata ha già ben presente (continua a pagina 3) N NELL’INTERNO IL MIRACOLO SOCCORSI Gli angeli delle macerie non si arrendono mai SERVIZIO A PAGINA 12 I PRIMI FUNERALI In migliaia per l’addio al campione di Loreto SERVIZI0 A PAGINA 19 GIRO DI VITE DEL GOVERNO Pene più severe contro gli sciacalli SERVIZIO A PAGINA 26 2 GIOVEDÌ X2 IL CENTRO 9 aprile 2009 IN ABRUZZO Nuove scosse. Il bilancio è di 272 morti, ma all’appello mancano una trentina di dispersi Si scaverà fino a Pasqua Domani i funerali solenni con Napolitano di Gian Paolo Coppola L’AQUILA. La terra restituisce lentamente le vittime che ha inghiottito. L’ultimo bilancio è di 272 morti, sei non ancora identificati. Sedici sono bambini. E mentre il sisma continua a seminare terrore — l’ultima forte scossa avvertita è delle 6,25 — si scava ancora alla ricerca dei dispersi. Si andrà avanti almeno Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, anche ieri all’Aquila, ha annunciato un giro di vite, con l’introduzione di un reato specifico e pene più severe per chi approfitta del dolore altrui. «Il ministro La Russa si è già detto disponibile a mettere in campo l’esercito», ha aggiunto il premier. Delle aree terremotate si occuperà oggi il Consiglio dei ministri, che nei prossimi giorni proclamerà una giornata di lutto nazionale. Il governo discuterà anche dello stanziamento di 110 milioni per la ricostruzione e la riorganizzazione delle scuole in Abruzzo. Il ministro Gelmini ha assicurato che gli studenti abruzzesi non perderanno l’anno scolastico. E intanto il titolare del Welfare, Maurizio Sacconi, ha annunciato sempre a favore delle zone terremotate lo slittamento delle scadenze di mutui e versamenti contributivi. Corsie preferenziali nei punti di pronto soccorso per i terremotati, anche se privi di tesserino sanitario. Ieri sono giunti in Abruzzo anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il segretario del Pd Dario Franceschini, e i leader della Lega Umberto Bossi e dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro. L’esodo degli sfollati continua senza sosta. Le persone sistemate nelle 2962 tende sono 17.772. In tutto sono 31 le tendopoli allestite, con 24 cucine da campo e 14 ambulatori. Ieri, tra gli sfollati a Montesilvano, una donna di Roma ha riconosciuto in tv la nonna di 91 anni. Intanto, 140 detenuti sono stati trasferiti dal carcere dell’Aquila. L’evacuazione è avvenuta nella notte. Oltre la metà dei reclusi (81) era in regime di 41 bis. Ieri si sono celebrati i primi funerali di giovani vittime del terremoto: a Raiano quelli di Carmelina Iovine, rimasta sotto le macerie di una casa presa in affitto, e a Loreto Aprutino quelli del calciatore Giuseppe Chiavaroli. La Nazionale giocherà una partita in Abruzzo. L’Aquila è diventata una città fantasma. «E’ molto peggio di quanto si pensasse», ha detto Berlusconi, ammettendo che i tempi per la ricostruzione saranno lunghi. Il capoluogo ha perso, oltre a centinaia di abitanti, i suoi monu- fino a Pasqua, ha annunciato il ministro dell’Interno Roberto Maroni, quando comincerà la messa in sicurezza degli edifici il lavoro di ricostruzione. Un migliaio i feriti; 28mila i senza casa. Domani, alle 11, saranno celebrati i funerali solenni, alla presenza del presidente Giorgio Napolitano, che oggi visiterà le popolazioni terremotate. A celebrarli, nella caserma della Finanza dell’Aquila, sarà il segretario del Vaticano Tarcisio Bertone con l’arcivescovo Giuseppe Molinari. Ma anche il Papa intende recarsi presto nelle zone del sisma. La pagina più odiosa viene scritta sempre dagli sciacalli: 11 denunce ieri a Teramo. Un frate dà la comunione a una donna in una delle tendopoli In alto Silvio Berlusconi durante la visita al centro storico A fianco il pronto soccorso distrutto menti, i suoi punti di riferimento. Fin da martedì sera, quasi tutte le strade sono state transennate. E’ troppo grande, soprattutto dopo la forte scossa di martedì sera (alle 19.47, magnitudo 5.3), il pericolo di nuovi crolli. Un altro sisma, anche di lieve entità, potrebbe bastare a far precipitare pezzi interi di palazzi rimasti in piedi dopo le prime due scosse, ma che sono pesantemente danneggiati. Una misura dettata anche per favorire gli scavi, che vanno avanti, e per scongiurare atti di sciacallaggio. Negozi, esercizi commerciali, banche, uffici sono tutti chiusi e dentro il centro storico della città non c’è più nessuno. Le menti e i cuori sono rivolti a chi risulta disperso e non è detto che andrà a ingrossare l’interminabile lista delle vittime del terremoto. Sono 20-30, ancora, quelli da trovare tra L’Aquila e la provincia. Uomini e donne. Nessuno sa dove siano, o meglio, nessuno sa sotto quante macerie siano sepolti. L’importante è non smettere di scavare. IL CENTRO GIOVEDÌ X3 9 aprile 2009 3 IN ABRUZZO Immagini, video, messaggi e commenti all’indirizzo www.ilcentro.it Il punto da cui è partito il sisma e tante testimonianze nel forum di Laura Venuti PESCARA. Il dolore ai primi funerali delle vittime, le immagini di quel che resta del centro storico dell’Aquila, le fotografie della faglia da cui si è scatenato il terremoto che ha raso al suolo interi paesi. Il sito del Centro anche ieri ha conE ha aprofittato dello spazio dedicato ai commenti per mandare un pensiero a quelli che hanno perso tutto. C’è chi lancia appelli per trovare persone di cui non ha notizie e che vivono nelle zone colpite dal sisma. E ci sono storie come quella di Olol, che martedì ha scritto da Venezia per cercare informazioni su una ragazza della Repubblica Ceca che studiava all’Aquila. Il giorno dopo è stato lui stesso a tornare sul sito per ringraziare tutti e dare la notizia che la sua amica non ce l’ha tinuato a raccontare con una diretta multimediale cosa stava succedendo nelle zone colpite dal sisma, ma non solo. Da tutta Italia gli utenti hanno utilizzato il nostro forum per inviare testimonianze di solidarietà e richieste di aiuto. Tra questi c’è anche chi ha vissuto il terremoto del 1980 in Irpinia. De Rossi vorrebbe lo stop al campionato fatta. Le pagine del nostro sito ieri hanno raccontato con audio e foto la lotta degli sfollati per rientrare nelle loro case anche solo per qualche minuto e lo strazio dei primi funerali delle vittime. E hanno anche fatto vedere il punto esatto in cui tutto è cominciato: una crepa larga trenta centimetri e lunga più di quaranta metri che si è aperta alla periferia di Onna, a pochi metri da quelle case di cui non rimane più nulla. E la diretta continua anche oggi. Due signore in un campo allestito per l’assistenza agli sfollati Dalla Prima/ I volti della dignità che il suo compito oggi è ricostruire, restituire a queste terre gli equilibri e le bellezze che secoli e ingegni avevano portato fin qui. Lo pensano e lo dicono, senza eccezioni, tutti, con saggezza e determinazione. Tocca ora al capo del governo e ai suoi ministri essere all’altezza di un impegno civile di comunità che oggi ha le radici nei grandi e profondi sentimenti di un popolo che molto ha capito. Che il terremoto ha fatto crescere. Nessuno oggi si può permettere di deludere nessuno. Sarebbe, senza retorica, colpa imperdonabile, ancor più tragica della immane tragedia di domenica scorsa. E colpa che nessuno potrebbe mai dimenticare. Maurizio De Luca 4 GIOVEDÌ X4 IL CENTRO 9 aprile 2009 IN ABRUZZO La crepa è vicino all’Aterno: è larga trenta centimetri, da questo punto è cominciato tutto La terra si è spaccata qui Ecco le foto della faglia che ha causato il sisma di Lorenzo Colantonio ONNA. Tutto è partito da qui. Dalla periferia di Onna. Da una crepa della terra lunga 50 metri, larga 30 centimetri. I geologi la chiamano «faglia». E’ il punto di rottura della superficie terrestre che determina il terremoto. Le foto che pubblichiamo Ci si arriva attraversando il prato dove, fino a tre giorni fa, erano allineate le bare dei martiri di Onna. Giunti in fondo, si gira a destra verso il ponte che passa sull’Aterno. Un vigile del fuoco ci guida in questo sopralluogo. La prima crepa che si incontra taglia l’asfalto. LA CASA E’ INTATTA. La seconda rottura, che è più ampia tanto da contenere una mano, è un paradosso della natura perché passa sotto un’abitazione rimasta intatta. E’ un paradosso perché è come sedersi su una bomba che esplode e non farsi nulla. Ma queste non sono ancora le rotture legate alla faglia principale. Di crepe secondarie se ne incontrano altre due, sempre più ampie, fino a che il vigile del fuoco mostra la vera ferita della terra. E ci infila una gamba per farne capire la dimensione. LA TERRA SI E’ DISTESA. E’ una «faglia normale»: così la definiscono gli esperti. La terra, in parole semplici, si è distesa in quel punto fino a strapparsi, determinando la prima violenta scossa tellurica. E’ importante precisare che il solco, ampio trenta centimentri e lungo cinquanta metri, è l’effetto in superficie di una rottura principale profonda. Sul posto ora c’è una jeep della polizia. Due agenti vietano a chiunque di avvicinarsi perché il ponte sull’Aterno è lesionato e arcuato proprio a causa di questa lunga spaccatura della terra. RIPORTATA SUL SITO. La conferma che questa sia la crepa legata alla faglia principale che ha generato lutti e disperazione arriva dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) che pubblica, sul proprio sito, un’eccezionale mappa della tragedia che ha martoriato l’Abruzzo, elencando la lunga sequenza di scosse (in media dalle 10 alle 14 al giorno) che si sono susseguite dalle 3,32 della notte tra domenica e lunedì fino alle ultime. E segnando con una linea rossa le faglie che interessano l’Aquilano. Sulla mappa ne passa una accanto a Onna e all’Aterno. Ma la prova della rottura vista dal vivo, fotografata da vicino, fa restare ammutoliti. Perché è comunque difficile credere che dietro questo ampio solco, che sembra scavato da un aratro tirato da buoi, si celi il perché della tragedia di centinaia di famiglie. sono un documento eccezionale e drammatico. Da questo punto si è generato il sisma che sta martoriando l’Abruzzo. Questa crepa è il cuore del terremoto. Costeggia il fiume Aterno, a trecento metri di distanza dalla frazione rasa al suolo. Il fiume Aterno vicono Onna e a destra la crepa sulla superficie della terra legata alla faglia principale che ha causato il terremoto. In basso la 40esima bara che non serve più (foto ellecì) L’ambasciatore tedesco «Aiuteremo Onna a rinascere» ONNA. Michael Steiner, ambasciatore di Germania in Italia, ha visitato Onna. Una visita non ufficiale, ha precisato, ma volta a testimoniare, anche fisicamente, la disponibilità della Germania ad impegnarsi nella ricostruzione delle zone distrutte dal terremoto. Steiner, accompagnato dai responsabili del campo e della Protezione civile, dopo un rapido sopralluogo nel paese distrutto, ha visitato l’accampamento dove la Protezione civile sta potenziando i servizi di assistenza agli sfollati. L’affetto particolare della Germania per Onna non è dovuto solo alla grande tragedia che ha colpito il borgo alle porte dell’Aquila, ma anche all’eccidio nazista dell’11 giugno del 1944, quando i soldati tedeschi in ritirata, per rappresaglia, uccisero 16 civili del luogo. IL CENTRO GIOVEDÌ 9 aprile 2009 5 Bruno Vespa con la famiglia De Felice e in basso con Giustino Parisse La tragedia di Parisse raccontata da Vespa dopo la via Crucis Anche le telecamere di Porta a Porta riprendono la crepa che ha ferito l’Abruzzo. Ma la presenza, ieri mattina a Onna, del giornalista aquilano Bruno Vespa era legata a un saluto particolare. Vespa ha voluto incontrare il vice caporedattore del Centro, Giustino Parisse, che ha perso i figli, Domenico, di 18 anni e Maria Paola, di 16, e il padre Domenico, sotto le macerie della sua casa. VESPA E GIUSTINO. La tragedia di Giustino è diventata una storia simbolo del terremoto d’Abruzzo. Una storia che Vespa vuole raccontare con le parole di Parisse al termine dell’evento religioso che RaiUno trasmetterà domani sera. Dopo la via Crucis del Pa- Zaia e Alemanno tra i disperati ONNA. E’ una processione di politici quella che da tre giorni si consuma anche ad Onna, il borgo che in proporzione ha pagato il prezzo più alto col maggior numero di morti. Il primo a fare ingresso nella frazione, ieri mattina, è stato il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, accompagnato dal Corpo forestale dello Stato. Dopo la visita alle aziende, Zaia ha annunciato misure straordinarie di sostegno al comparto agricolo. Dopo Zaia è arrivato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Quindi è stato il turno del segretario del Pd Dario Franceschini, seguito dal quarto personaggio politico, Gianni Alemanno, sindaco di Roma. Infine non un politico ma un religioso che, peraltro, ha rischiato di morire durante la scossa più devastante di lunedì scorso, ha rilasciato la dichiarazione più significativa: «Pensate per ultimo alle chiese da salvare. Pensate prima ai vivi», così ha detto padre Quirino Salomone, rettore della basilica di San Bernardino dell’Aquila devastata dal terremoto. pa, la storia di Onna e del giornalista del Centro aiuteranno gli italiani a non dimenticare troppo presto il terremoto d’Abruzzo. E Giustino, il padre che ha perso i due figli, terminerà il suo racconto con una frase che, proprio ieri mattina, un collega gli ha detto: «Devi vivere per ricostruire Onna». VOGLIA DI RISCATTO. La speranza e la voglia di rinascere si capiscono subito appena entri a Onna. Te la trasmettono i vigili del fuoco venuti da Roma quando raccontano della gente di qui che ha partecipato in un modo incredibile alle operazioni di soccorso. «Mai viste una forza e una dignità simili», dice Alessandro, un pompiere romano. «Scavava- no insieme a noi per salvare i loro parenti. Insieme a noi ne hanno recuperati tanti ancora in vita». La voglia di riscatto la capisci anche dall’indignazione dei superstiti del piccolo borgo alle porte dell’Aquila quando, tra le tende e il dolore, si sparge la voce che stanno per rimuovere la Madonna delle Grazie dalla chiesa che ormai sta per crollare. Raggiungiamo la chiesa indossando i caschi protettivi dei vigili del fuoco, attraversando le vie devastate dalle scosse dove, da un momento all’altro, può crollare anche l’ultimo muro rimasto in piedi. Lo scenario cambia di giorno in giorno, di scossa in scossa. Prima del parco pubblico, tra le macerie, in alto, ora c’è una camera da letto quasi sospesa nel vuoto, che due giorni fa non si vedeva. Il silenzio è più irreale, sembra di camminare nel vuoto. In fondo c’è la chiesa di Onna, le mura sono rigonfie, la parte posteriore è sventrata. Da una crepa si scorge il tabernacolo intatto e lì dietro c’è la Madonna delle Grazie. Quella statua è più di una simbolo perché vive ad Onna dal 1400 ed è l’anima dei paesani. La gente del borgo non vuole che anche la Madonna li lasci soli. Sarebbe la fine. IL PAPA’ DI FABIO. Persino la disperazione di un padre che ha perso il suo Fabio ma che reagisce al lutto è un segnale positivo. Antonio De Felice è il padre di Fabio, che aveva 21 anni, era ragioniere e, soprattutto, era uno dei membri della festa della Madonna delle Grazie, che Onna celebra la seconda domenica di maggio. Papà Antonio e mamma Annarita Di Terlizzi piangono quando Vespa chiede di raccontare la loro tragedia davanti alle telecamere. «Ho scavato fino alle 7 per salvare il mio ragazzo», dice Antonio. «Fabio è morto, l’ho trovato abbracciato alla nonna...». Ma le lacrime finiscono quando questo padre afferma con tono deciso: «Ora faremo di tutto perché nessuno si dimentichi di noi. Onna deve rinascere». Nella tragedia più grande basta uno punto d’appoggio, una frase, un’immagine per riaggrapparsi alla vita. Persino una bara abbandonata nel prato del borgo, che un fotografo sta riprendendo con lo sfondo della montagna imbiancata, può far tornare a sperare. «Questa è la quarantesima bara, ma non servirà mai più», spiega un ragazzo della protezione civile. «Non servirà perché una donna, trovata sotto le macerie, è stata registrata sia con il nome da nubile che da sposata. I morti di Onna quindi non sono 40 ma 39». Per chi ha pagato il prezzo più alto anche questa è una notizia che ridà forza per andare avanti. 6 GIOVEDÌ IL CENTRO X6 9 aprile 2009 IN ABRUZZO IL TERREMOTO ALL’AQUILA Viaggio oltre gli sbarramenti Fossa, Paganica, San Demetrio: le ferite di case e vicoli di Marco Camplone L’AQUILA. Francesca Mastropietro ha 27 anni, Viviana Nicolella appena uno in meno. Da un paio di giorni, silenziose eroine aquilane, stanno contribuendo a ricomporre i cadaveri nel mega obitorio allestito a Coppito, all’interno della caserma “Vincenzo Giudice” della scuola ispettori e sovrintendenti della Finanza. Allieve da meno di VIAGGIO OLTRE GLI SBARRAMENTI I quartieri e i gruppi di case gravemente danneggiati dal terremoto del 6 aprile sono transennati e controllati dalle forze dell’ordine. Ma le vie d’accesso sono tante e qualcuna sfugge ai controlli. Di tanto in tanto, ci si infilano i proprietari della case danneggiate, che cercano di portare al sicuro qualcosa, i loro acerrimi rivali, gli sciacalli e almeno un giornalista. FOSSA “Noi rappresentiamo un principio di nuovo mondo”. Una scritta che suona come una beffa per un paese brutalizzato dal terremoto. Fossa, arroccata e antica, aveva degli angoli caratteristici. Adesso fanno pensare al set del Signore degli Anelli, film dalle immagini choc sull’eterna lotta tra il Bene e il Male. Lì, adesso sta vincendo il Male. Domani, chissà... Le case squarciate, i tetti sprofondati, gli oggetti di sempre lasciati all’abbandono sembrano prendersi gioco di una targa rimasta integra non si sa bene come: “Qui nacque il Beato Bernardino da Fossa”. Quando tra quei vicoli si festeggerà una nuova nascita, e non sarà necessaria l’etichetta di Beato, parleremo di un gran giorno. L’ultima scritta è un invito all’ottimismo: “Se avanzo, seguitemi”. Il ponte, però, è spezzato in quattro punti. VILLA SANT’ANGELO Due volontariannunciano: «Il cimitero è utilizzabile». Non bisogna pensare a una notizia di poco conto. Il dolore è già troppo: si risparmi almeno lo strazio delle bare lasciate in postazioni provvisorie. Chissà dove sarà la bimba che giocava con la bambola ora visibile tra i resti di una casa di via Romana ridotta in briciole. E chissà quando i fedeli potranno tornare a pregare nella chiesa principale, proprio vicino via Romana, che è crollata per un terzo e ha il campanile pronto a crollare. Ai bordi della piazza c’è un piccolo monumento. Sul marmo si legge “Per illuminare queste e le future generazioni”. Illuminare di cosa? Viene in mente solo la parola speranza. Quella che anima Lorenzo e Giovanni Coletti, fratelli proprietari di un’abitazione che fuori sembra poco rovinata e dentro fa scappare da piangere. ONNA Il quadretto con l’immagine un mese, il destino le ha chiamate a un compito gravoso. Nicoletta si è vista passare tra le mani anche il corpo senza vita di una zia. Quasi tutti i cadaveri sono straziati, a volte devastati dalle travi e dai massi, si sa di una decapitazione. Lo spettacolo spezza il cuore. E l’odore che appesta l’hangar-obitorio non aiuta di certo a lavorare. Anche per questo bisogna apprezzare il composto dolore dei familiari chiamati a sbrigare le pratiche del riconoscimento della salme, a volte difficilissimo. Nel pomeriggio si verifica anche un episodio che per poco non sfocia in una denuncia penale. Il racconto è breve ma tragicomico: i finanzieri notano un prete aggirarsi tra le bare, gli chiedono i documenti e sco- prono che si tratta di un giornalista travestitosi per carpire notizie e immagini. All’obitorio chiaramente hanno accesso solo gli addetti ai lavori, i familiari dei defunti e pochi altri autorizzati. Le salme da oggi vengono trasferite in una fabbrica di carni dotata di celle frigorifere. Operazione indispensabile per evitare la decomposizione dei corpi. Il ponte di Fossa spezzato in quattro punti e sotto (a sinistra) una bambola fra le macerie a Villa Sant’Angelo «Non sapevamo se restare o fuggire... ma siamo ancora vivi» A fianco e in alto a sinistra due immagini del crollo della chiesa di Villa Sant’Angelo della Madonna c’è ancora. Tetto, pareti e scalinata no. Briciole. Sono ridotti in briciole. Forse di questo parla, poco più in là, l’onorevole Antonio Di Pietro. Dentro un mezzo della Misericordia di Alanno, invece, tira un po’ il fiato Daniela Toppi, una volontaria. «Ci siamo occupati soprattutto dei bimbi. Qualcuno è molto spaventato. Altri non hanno capito bene l’accaduto. Una mi ha detto: “Sai, vado al mare”. Probabilmente si riferiva a un albergo della costa riservato agli sfollati”. La Misericordia di Alanno ha tre persone a Onna e quattro a Bazzano». Trascorre un minuto e un soffio di vento trasporta un odore nauseabondo. Qualcuno dice la sua e, forse, ci prende: “Qui sotto ci sono altri cadaveri”. PAGANICA Doveva essere l’orgoglio del proprietario la Lancia che affiora per metà sotto un cumulo di macigni in via D’Arco dei gradini. Avrà pianto per quel disastro, se il terremoto non gli avrà dato motivi più gravi per farlo. Vicino la casa dei bonsai (qualcuno è ancora in bella mostra) ci sono delle abitazioni integre all’esterno e completamente distrutte all’interno. Hanno subìto un collasso. Via del Cavaliere, via del Marchese e Largo Pitogna mostrano ferite già infette. E il corso Duca degli Abruzzi sta solo un po’ meglio. Ma è fortissimo il rischio che tutto debba essere buttato giù perché irrimediabilmente compromesso. Per il momento, se la spassano solo i cani e i gatti, che non hanno problemi di cibo. Paganica ha la sua eroina. Si chiama Antonella Pasqua, è una poliziotta nei ruoli tecnici e ha pensato di morire la notte del sisma. «Io e i miei abbiamo vissuto dei momenti di panico assoluto. Non sapevamo se uscire di casa o restare immobili. Poi, siamo fuggiti. Al buio, mentre si sentivano i botti dei crolli e le urla. In questi vicoli non c’è nulla da salvare. Siamo vivi: conta questo. Sto qui in zona: c’è tanto da fare. Voglio essere d’aiuto. Sono una poliziotta. Una poliziotta di Paganica». SAN DEMETRIO Più che da vedere, c’è da sentire. Un poliziotto parla alla radio: «Ci hanno segnalato di un esercizio che sta vendendo le sigarette a 10 euro il pacchetto». IL CENTRO Tra i vicoli ci sono case con la croce di Sant’Andrea. Significa che la forza del terremoto ha lesionato anche le colonne portanti, creando un segno tipo la noto bandiera. Ci dovrà essere un abbattimento se il crollo non avverrà prima. Meglio non farsi illusioni: nel centro storico della città c’è pochissimo da salvare. Lo si legge anche negli occhi di Antonio Milillo, architetto pescarese noto anche per essere il direttore dei lavori di ristrutturazione dello stadio Adriatico. E’ tra i professionisti che si sono offerti volontari per un lavoro duro e non remunerato: preparare le schede di valutazione agibilità. Adesso è all’Aquila, casco di sicurezza ben messo in testa, per conto del Monte dei Paschi, con Fabio Capitani. «Ci sono nuovissimi criteri antisismici: la ricostruzione andrà fatta ad opera d’arte», dice Milillo. Intanto, paradossi del terremoto, il bancomat di Montepaschi di Corso Federico II funziona. Potenza dei soldi. IL TG3 ABRUZZO Il lavoro del Tg3 Abruzzo in questi giorni sta facendo il giro del mondo. Gli inviati, tutti abruzzesi e tutti toccati nei propri sentimenti dal terremoto, vengono rilanciati in continuazione a livello internazionale. Cosa apprezzata dai tanti abruzzesi che si trovano all’estero. LA CASERMA Il quartier generale di politici, giornalisti e responsabili della protezione a ogni livello è la caserma della Finanza “Vincenzo Giudice” di Coppito. Tra una scossa e l’altra, la vita procede frenetica e produttiva. Il colonnello Francesco Gazzani, comandante della scuola, e il tenente colonnello Paolo Carretta, capo dell’ufficio addestramento, come i loro uomini, dormono poco o niente e lavorano tantissimo. La struttura è integra nelle basi portanti, ma ha subìto danni per milioni di euro. Non c’è una sola parete davvero intatta. IL CENTRO X7 GIOVEDÌ 9 aprile 2009 7 IN ABRUZZO IL TERREMOTO ALL’AQUILA Ecco l’ospedale fantasma Lo scandalo del San Salvatore, viaggio nei reparti abbandonati di Andrea Mori L’AQUILA. Quando si entra nel Pronto soccorso c’è ancora una lunga scia di sangue sul pavimento da evitare. Le flebo sono appese ai ganci, barelle e lenzuola sporche sono buttate da una parte, luci e monitor sono accesi. Ma intorno non c’è nessuno. Non c’è nessuno da 48 ore perché il “nuovo” San Salvatore, costato miliardi e atteso trent’anni dagli aquilani, è un ospedale fantasma. Nel momento dell’emergenza, la struttura che doveva servire di più, è vuota, abbandonata, lesionata da crepe, circondata da calcinacci e con i pilastri in cemento armato che si sono piegati. Progettato negli anni Settanta, inaugurato nel Duemila, il San Salvatore è il “gigante con i piedi d’argilla” che si è arreso alla scossa delle 3,32 di lunedì mattina. Ed è diventato lo “scandalo del terremoto”. Eppure qui fino a martedì, medici e infermieri hanno continuato a medicare, operare, aiutare, contribuito ad alimentare qualche speranza. E hanno visto i primi morti schiacciati dalle macerie, mentre le sale chirurgiche perdevano pezzi, dal soffitto cadevano lamiere e i mattoni si erano già spostati dalle pareti. Poi è arrivato l’ordine di sgombero, il San Salvatore è diventato troppo pericoloso per tutti, e sale e laboratori si sono trasformati in una sorta di museo della sofferenza e allo stesso tempo dello spreco. Edificio Delta. Un’idea, solo una piccola idea di quanto avvenuto, la dà la sirena dell’allarme anticendio che “strilla” il terrore e l’angoscia nei corridoi ormai vuoti. La palazzina è quella vicina al Pronto soccorso. Ospita (ospitava) reparti come medicina, geriatria, pneumologia, cardiologia. Era uno dei due padiglioni Delta (per via della loro forma) e dicono che ha (aveva) circa duecento posti letto, la metà di tutto l’ospedale. Immaginiamo la scena. Il personale Asl, i pazienti devono lasciarla in fretta, talmente in fretta per paura che crolli tutto da un momento all’altro, che lasciano gli strumenti sulle scrivanie, gli armadi aperti con dentro vestiti e camici, le chiavi degli uffici sulle sedie. Non c’è stato tempo quel giorno di prendere cerotti, bende, medicinali che pure oggi possono essere utili. Davanti agli ascensori è venuta giù una trave che sbarra l’ingresso, i vetri sono in frantumi. Pronto soccorso. “L’ospedale fantasma” continua qualche passo più in là, passando sotto i cornicioni dai quali spuntano i tondini di ferro. Nella sala accettazione il display luminoso segna la data aggiornata, come se il tempo non si fosse fermato. “Vietato l’accesso al personale non autorizzato” c’è scritto sulla porta che ridà nel corridoio del Un gigante d’argilla Apparecchiature accese coperte da calcinacci I danni della scossa di martedì Le crepe nel Pronto soccorso e in alto l’insegna crollata da una decina di metri In basso, barelle e letti lasciati in fretta nei corridoi (foto di Gianfranco Daccò) Concessa l’agibilità ma dopo alcuni lavori L’AQUILA. Il primo sopralluogo dei tecnici nel San Salvatore ha dato esito positivo: il 75 per cento dei reparti visitati è agibile solo, però, dopo alcuni lavori di risistemazione generale. Il resto, il 25 per cento, non è recuperabile in tempi relativamente brevi, comprese le otto sale operatorie che non sono più entrate in funzione. Dal sopralluogo sono rimaste escluse le due “palazzine Delta” dove si trovano reparti significativi come cardiologia, medicina, lungodegenza, geriatria. Difficilmente potranno essere recuperate. L’esito del sopralluogo effettuato dalla Protezione civile è stato subito comunicato dal direttore generale Roberto Marzetti ai dipendenti Asl. «Conto di avere un terzo dell’ospedale disponibile entro martedì», afferma il manager riferendosi ai servizi del San Salavatore come ad esempio la Radiologia. Per i ricoveri, infatti, si continuerà a fare affidamento sull’ospedale da campo e sugli ospedali delle altre città abruzzesi. Pronto soccorso. Qui, il poliziotto del posto fisso, ricorda che c’era un continuo via-vai di ambulanze. Entravano nel tunnel e scaricavano feriti e malati. Oggi le barelle sono ammucchiate da una parte con le lenzuola intrise di sangue lasciate ai piedi. Sul pavimento non si contano i guanti in lattice che sanno di interven- ti chirurgici dell’ultima ora e disseminati in tutti i locali. Sembra viverli quei minuti frenetici mentre la terra trema. Uno stetoscopio è su una brandina, fazzoletti e mascherine sono su uno sgabello. Gli infermieri contavano forse di tornare a prenderli, ma le nuove scosse sismiche, l’ordine di sgombero e la paura impediscono loro di rientrare in quei locali dove hanno lavorato fino all’ultimo momento. Uno strumento radiologico è attaccato alla barella della medicheria, addirittura uno di quei mezzi elettrici utilizzati per trainare letti e barelle, ha le chiavi inserite nel quadro. L’edificio tre. Padiglione centrale. I dipendenti Asl radunati fuori dall’ospedale, raccontano che questo padiglione, come quello della Farmacia, è stato costruito in larghezza piuttosto che in altezza proprio in considerazione di possibili scosse sismiche. Una beffa, visto che danni rilevanti sono stati riscontrati nel magazzino farmaceutico e nella costruzione in mattoncini dove sono la Radiologia, la Tac, la Risonanza magnetica, l’Ecografia di Medicina nucleare e l’ufficio vaccinazioni. Apparecchi che costano milioni e che giacciono sotto un velo di polvere. «La nostra speranza è di recuperarli prima possibile e di metterli a servizio dei terremotati», spiega il direttore generale Asl Roberto Marzetti. Ma per realizzarla ci sarà bisogno forse di aspettare almeno due settimane, il tempo necessario per organizzare una serie di lavori di puntellatura e pulizia e di ripristinare i servizi essenziali. Non si parla nemmeno, invece, dei lavori per ripristinare l’insegna azzurra che giganteggiava all’ingresso del San Salvatore. E’ venuta giù da una decina di metri, frantumandosi lettera dopo lettera sul piazzale del laboratorio analisi. «Io non ci torno lassù», afferma un’infermiera indicando quel piano sospeso. Sotto, a sorregerlo, ci sono i pilastri in cemento armato: uno si è letteralmente piegato, un altro si è “aperto” lasciando intravedere uno squarcio di polvere bianca; gli altri sembrano aver retto. Davanti c’è la portineria, la gabbia da dove venivano alzate le sbarre ad ambulanze e pazienti. La porta è aperta, il televisore spento. E un santino affisso sul vetro ricorda che “Dio ci ha chiamati a vivere in pace”. 8 GIOVEDÌ X8 IL CENTRO 9 aprile 2009 IN ABRUZZO IL TERREMOTO IN REGIONE Fuori, aspettando la scossa Lino in tenda, Cristina in auto con il fidanzato, Dina sul lungomare di Giuliano Di Tanna PESCARA. Lino che ieri sera ha dormito in tenda in un campetto. Cristina che ha passato la terza notte di seguito nella sua Toyota rossa con il fidanzato. Dina che lavora in un ufficio al dodicesimo piano ma non vorrebbe prendere più l’ascensore. Marco che ha preso la via della campagna e s’è trasferito nella casa di famiglia al pian terreno. Federica che attende l’alba in macchina sul lungomare. Antonella che dorme vestita sul divano di casa con la madre vicina. Daniela che ha acchiappato Agata, la sua gatta, e s’è trasferita nella casa al mare. Sono le storie dell’era del terremoto che stravolgono abitudini e iniettano il perverso virus della paura Lino ha 24 anni ed è teramano. Quella notte era steso a letto nella sua casa di studente universitario vicino a Porta Bazzano all’Aquila, dove frequenta la facoltà di scienze ambientali nella frazione di Coppito. «Da martedì sera, dormo in macchina, la Mini Minor dei miei genitori, nel campetto di Villa Mosca a Teramo», racconta Lino, capelli rasati da rapper anche se lui va matto per il Metal e il Punk. «Ci ritroviamo lì, una decina di amici con le nostre auto e passiamo la notte cercando di dormire». La notte della grande scossa Lino la ricorda così: «Stavo dormendo e mi sono svegliato con gli armadi che cadevano. Fortunatamente la casa non è crollata. Siamo scappati nel cortile e poi in piazza. Sono riuscito a tornare a Teramo solo martedì alle due di pomeriggio. Da allora dormo fuori casa perché il solo pensiero di sentire il rumore del terremoto mi fa impazzire. In casa non ci sto Giovani abbandonano l’Aquila dopo il terremoto quasi più. Non riesco nemmeno a stare seduto a tavola a pranzo. Vado in giro tutto il giorno pur di non restare dentro. Da stanotte (ieri notte per chi legge ndr), basta anche con la macchina: fa troppo caldo. Ho deciso di montare una tenda da cinque sempre lì, nel campetto di Villa Mosca. Fino a quando? Finché la situazione non si stabilizzerà, in casa La tendopoli in Piazza d’Armi all’Aquila non ci dormo». Il campetto di Villa Mosca ad Alba Adriatica. Io sono riEra lì alle 3,32 di lunedì nota Teramo è, da tre notti, la masta qui. Ma la notte la paste. «Quando ho avvertito la nuova camera da letto anche so, con il mio ragazzo, nella scossa», dice con il tono di di Cristina. Teramana, 27 anmia Toyota rossa nel campetchi parla della paura come di ni, bruna di capelli, un sorrito di Villa Mosca». un’inattesa scoperta su se so che invita a fidarti di lei, «Quando sono a casa, al mistessa, «ero convinta che la Cristina lavora alla Snai, il nimo rumore scatto subito. casa mi crollasse addosso. Socentro scommesse, della sua Al chiuso ci sto il minimo inno quasi morta dal terrore, città. Lei il terremoto l’ha dispensabile: il tempo che io che non avevo mai avuto vissuto nella sua casa al passo al lavoro. Continuerò paura dei terremoti. Il giorquarto piano di un palazzo ala dormire in macchina finno dopo l’ho passato in mala Gammarana, un quartiere ché non finiscono queste niera abbastanza normale. della periferia est di Teramo. scosse. Ma se ci fosse un terMa poi, verso le otto di sera, «Siamo cinque figli, ma remoto a Teramo so che non quando sono rientrata mi souna sorella abita ad Alba riuscirei ad andarmene. no accorta che mi muovevo Adriatica», racconta. «Quella Amo troppo questa città. Rein casa con circospezione: notte mi ha svegliato il boato sterei qui, nonostante la pauqualsiasi rumore mi faceva del terremoto. Ho preso mia ra». sobbalzare. Così ho preso sorella e i miei genitori che Daniela Rosati è nata in InAgata, la mia gatta, e sono erano in casa, ci siamo messi ghilterra da madre tedesca e andata a dormire da mia sosotto l’arco portante e lì abpadre italiano e lavora come rella Sara che ha una casa al biamo aspettato che la scosfunzionaria alla Provincia a primo piano in una traversa sa finisse. Poi siamo scappati Teramo, la città in cui vive. di viale Bovio. Con l’ufficio a piazzale San Francesco, Ha girato il mondo e parla chiuso, martedì sono stata quello dove si fermano gli auquattro lingue, ma il suo cofuori quasi tutto il giorno intobus. Dopo quella notte, i smopolitismo non la salva sieme con mia sorella, fino a miei geniori e gli atri fratelli dalla grande paura. Abita al sera. Alle otto meno un quarsono andati da mia sorella secondo piano di una casa to, quando c’è stata quell’aldell’Ottocento in vico del tra scossa molto forte, mi troGrillo, una traversa del corvavo in un’agenzia immobilaso di Porta romana, vicino al re in corso San Giorgio. Ho campanile di San Domenico. visto le piante muoversi e so- nelle vite delle persone. «La paura è la migliore amica dell’uomo», ammoniva, una trentina d’anni fa, John Cale, che con il lato oscuro della vita ha una discreta frequentazione coltivata negli anni dei Velvet Underground. Ma è davvero così? Aiuta davvero a sopravvivere la paura nata alle 3,32 della notte di lunedì scorso, l’ora della grande scossa di terremoto che ha distrutto L’Aquila e stravolto l’Abruzzo? Non si direbbe ad ascoltare le storie di chi non riesce ancora a riemergere dalla voragine emotiva del terrore e sopravvivere al ricordo anche se vissuto a chilometri di distanza dal cuore spietato della catastrofe. Foto fra le macerie del terremoto no scappata in strada come tutti. Ho telefonato subito a mia sorella: “Prendiamo subito le nostre gatte, Agata e Berta, e andiamocene ad Alba Adriatica”. Lì abbiamo casa di famiglia al quarto piano di un palazzo in via Duca d’Aosta. Sì, ho sentito un po’ la scossa di martedì sera alle undici e mezza, ma ora sono più tranquilla. E per un po’ non mi muovo di qui. Quando tornerò a Teramo? Prima devono smettere le scosse. Voglio almeno cinque giorni senza scosse», dice Daniela, «poi si vedrà». «Ogni rumore diventa un rombo assordante. Ogni sussulto è motivo di vertigine. Per me la terra continua a tremare». Antonella ha 27 anni ed è laureata in medicina. All’Aquila è iscritta al corso di specializzazione in chirurgia dell’università. E’ di San Salvo, Antonella, ma la notte del terremoto era all’Aquila, nell’appartamento del centro che divide con alcune compagne di corso. E’ salva perché è riuscita a scappare da una finestra. Da tre giorni è a San Salvo, dorme in casa ma con alcune precauzioni emotive. «La paura è venuta via con me», racconta. «Di giorno sento ancora la terra tremare. Quel terribile senso di vertigini non mi abbandona. La notte dormo sul divano con le scarpe ai piedi e la borsa accanto. Pronta a scappare. Per fortuna ho mia madre che mi tranquillizza e la mia sorellina che mi rallegra. Se non avessi la mia famiglia vicina a rassicurarmi sarebbe terribile. Il rumore, le urla della gente, l’odore dei calcinacci. Se chiudo gli occhi rivedo ancora quell’inferno, e mi ritorna la voglia di scappare». La notte della grande scossa, Dina era sola nella sua casa di via Gobetti a Pescara: «Ho sentito il ruggito della terra e mi sono precipitata in strada. Sono originaria di Piano d’Orta e da un paio d’anni mi sono trasferita a Pescara per lavoro. In casa ero sola, nel palazzo non conosco quasi nessuno e quando ho visto la camera muoversi mi sono alzata dal letto in un lampo. Mi sono messa i jeans sopra la maglia del pigiama e le scarpe senza calzini. Ho preso il cappotto e le chiavi di casa e sono scesa in strada dove c’era molta gente». Quella notte, Dina, 30 anni, occhi neri e capelli castani mossi, l’ha trascorsa vagando per la città, chiamando i suoi genitori a Piano D’Orta e gli amici: «Sono andata sul lungomare e da una radio proveniente da uno stabilimento ho sentito le tragiche notizie che venivano dall’Aquila». Dina non ha il coraggio di prendere l’ascensore per raggiungere la casa al quarto piano e, così, si fa tutte le sale a piedi. «Ma lavoro al dodicesimo piano del palazzo Uza in corso Vittorio Emanuele e devo inevitabilmente prendere l’ascensore. Ma, a ogni vibrazione, tremo e mi riassale la paura». Federica, 34 anni, abita a Pescara al quarto piano di un palazzo vicino al liceo aristico. Ha trascorso la notte tra lunedì e martedì scorso, chiusa in macchina sul lungomare, alla rotonda di lungomare Paolucci. «Siamo restati per due ore nella berlina di mio padre, senza scendere, perché eravamo in pigiama. C’erano tantissime macchine e verso le cinque di mattina, passata la paura, ci siamo riavviati a casa». E’ pescarese anche Marco, 31 anni, laurea in scienze della comunicazione e impiego statale. Martedì sera, era in macchina. «Tornavo dall’Aquila e non ho sentito la nuova scossa di terremoto», ricorda. «Appena arrivato sotto casa, in via Colonna, erano tutti in strada. La scossa che si è avvertita a Pescara, non era niente rispetto alla tragedia che avevo visto all’Aquila. Sono salito a casa dove avevo ancora pronto il sacco a pelo con cui avevo dormito all’Aquila e l’ho preso per andare con i miei genitori in una casa di campagna che abbiamo a San Silvestro. E’ una casa a un solo piano costruita con mattoni antisismici. Speriamo». (Hanno collaborato Paola Aurisicchio e Paola Calvano) IL CENTRO GIOVEDÌ 9 aprile 2009 9 IN ABRUZZO IL TERREMOTO ALL’AQUILA Nasce il villaggio della speranza Epifani annuncia l’iniziativa di Cgil, Cisl e Uil: ospiterà mille persone di Marina Marinucci con Maria Rosa Tomasello L’AQUILA. Il primo segnale di speranza, dopo i giorni delle lacrime, arriva sotto forma di ruspe nel primo pomeriggio, a Coppito. Davanti ai residenti sfollati, nel grande prato dove per anni i cittadini hanno sperato di veder sorgere un parco, adesso naMentre i cavalli pascolano tranquilli sull’erba, tre escavatori chiamati dal Comune abbattono il muro di cinta ed entrano nel grande appezzamento di Murata Gigotti per spianare la terra. Davanti all’offerta del sindacato - tirare su a Coppito in poche settimane una cittadella e una gigantesca cucina per mille persone - l’amministrazionecomunale messa in ginocchio da terremoto e rappresentata all’incontro di Coppito dall’assessore Ermanno Lisi, non perde tempo e ordina l’esproprio. D’improvviso, in mezzo alla distruzione, l’orizzonte cambia e si intravede un pezzo di futuro, seppure transitorio: arriveranno piccole case di legno, ciascuna di circa 50 metri quadrati, ma con i servizi, un vero letto, un tetto. Qualcosa che non sia la fragilità di una tenda, o la provvisorietà spaventosa dell’abitacolo di una macchina in cui rifugiarsi perché si è senza casa o perché si teme che quella rimasta in piedi crolli. Dopo la visita alla frazione, dove nella prima fase d’emergenza la Pro loco si è sostituita alla Protezione civile offrendo cibo e il riparo sugli autobus messi a disposizione della Sangritana, l’arrivo di Guglielmo Epifani e l’annuncio del sindacati rappresenta un insperato cambio di rotta. Grazie alla mobilitazione di tutte le segreterie regionali d’Italia, Coppito diventerà il centro operativo di Cgil, Cisl e Uil per i soccorsi. Non solo un grande magazzino di raccolta e distribuzione di viveri e beni di prima necessità, ma anche il villaggio, perché l’emergenza, spenti i riflettori e finita la grande emozione, sarà lunghissima. I primi passi saranno mossi già nei prossimi giorni quando, è stato detto, arriveranno le docce e una lavanderia per rendere meno disagevole la vita di persone che sono già state gravemente colpite. Con una firma, Lisi sottoscrive l’accordo: l’impegno che il sindacato chiede è che, conclusa la fase della grande emergenza, tra qualche mese, sia il Comune ad assumere la gestione del villaggio. A seguire il progetto sarà Antonio Iovito, responsabile organizzativo della Cgil Abruzzo. Già oggi è atteso l’arrivo di un tecnico che dovrà verificare le condizioni per l’installazione del primo nucleo della cittadella: una tecnostruttura da 300 metri quadrati che arriverà da Bologna in grado di fornire pasti caldi a circa mille perso- scerà il primo villaggio del dopo-terremoto. Per annunciare la grande iniziativa di solidarietà dei sindacati confederali, il segretario generale della Cigl Guglielmo Epifani arriva alle 10.30 accompagnato dai dirigenti regionali e provinciali. La cittadella sorgerà a Coppito in un terreno espropriato ieri Le ruspe sono già entrate in azione L’interno del ricovero per gli sfollati a Coppito. In alto a sinistra Epifani Nei prossimi giorni sarà montata una gigantesca cucina Altre immagini dal campo allestito a Coppito ne. All’interno del complesso, dovrebbero trovare spazio anche la scuola, la farmacia e gli uffici comunali. Ma per Epifani, che dopo aver visitato Coppito accompagnato dalla presidente della Provincia Stefania Pezzopane e dal parlamentare del Pd Giovanni Lolli (entrambi personalmente colpiti dal terremoto) dare un tetto agli sfollati non basta. «Adesso bisogna fare ogni sforzo per portare i soccorsi e aiutare chi ha bisogno» ha detto il leader della Cgil, che era accompagnato da Gianni Rinaldini e Giorgio Cremaschi della Fiom, «poi, bisognerà ragionare su quello che dovrà essere il futuro della città e si potrà lavorare alla ricostruzione con un pochino di serenità in più». Per aiutare le persone senza più casa, né lavoro, la Cgil ha chiesto al governo di «garantire i salari e gli stipendi ai lavoratori di cui é forzatamente sospesa l’attività e assicurare il mantenimento dei rapporti di lavoro, escludendo nell’emergenza ogni forma di licenziamento». Fondamentale, inoltre, sia per le aziende che per dipendenti e pensionati l’esonero di imposte e tributi e la sospensione delle rate dei mutui. Ma guardando avanti, per la Cgil, non ha senso l’idea di new town lanciata dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi: «Non può esistere una città nuova che non abbia legami con la storia e la cultura dell’Aquila, questa è la sfida che dobbiamo vincere»: per questo sarà fatta al governo la proposta di realizzare tra la città devastata e il nuovo che sorgerà un ponte, simbolo dei legami che non possono essere spezzati con l’identità e le radi- ci. «Dobbiamo dare un segnale forte alla popolazione sfinita e sfiancata oggi dal terremoto, ieri dalla chiusura delle fabbriche e dalla perdita dei posti di lavoro» ha aggiunto Lolli. Un segnale che raggiunga anche i tanti che dopo la seconda, terribile scossa, di martedì sera, hanno deciso di lasciare L’Aquila e i paesi colpiti per dirigersi verso località più sicure. «Ma tutte queste persone voglio tornare, e bisogna dargli una speranza di vita, così come occorrerà innescare meccani- smi per salvare l’università perché dopo quello che è accaduto le iscrizioni crolleranno». Per questo, il deputato aquilano ha proposto di lavorare per la riapertura dei siti ex Finmec, nell’area industriale di Pile, una iniziativa che avrebbe già ricevuto la disponibilità di Finmeccanica: «Il capannone però è lesionato e dovrà essere riparato: vanno presi accordi con il governo per riportare le industrie in città, in modo da restituire fiducia agli aquilani». A Coppito i primi aiuti di Cgil, Cisl e Uil sono arrivati già ieri, con l’afflusso dei primi viveri: la distribuzione potrebbe cominciare già oggi. Ma in attesa che il sindacato si organizzi, la Pro loco continua a sostenere gli sfollati grazie anche ai volontari che continuano ad arrivare e consegnare cibo, vestiti, prodotti per l’igiene. Ieri l’arrivo di un gruppo di ragazzi con un furgoncino da Avezzano ha consentito di riempire il magazzino e di portare aiuti a San Giacomo, dove era segnalato un gruppo di famiglie in difficoltà, perché il rischio è che i centri più isolati siano dimenticati. Lentamente, l’organizzazione comincia a funzionare. Ieri sera, a Coppito, sono arrivate le medicine: i volontari della Pro loco, fatto l’elenco delle necessità, sono andati in ospedale per le ricette e sono tornati con i farmaci, che sono stati immediatamente consegnati ai tanti che ne avevano bisogno. Anziani, soprattutto. Con la disponibilità dei pasti forniti dalla protezione civile al campo di Centi Colella, 130 hanno pranzato e cenato attorno al centro civico di Murata Gigotti, dove si trova la sede dell’associazione. Una giornata senza scosse violente ha rassicurato gli sfollati: dopo la terza notte trascorsa in auto, 85 persone hanno deciso di accettare ospitalità nel dormitorio allestito dentro l’asilo, dove sono stati collocate 108 brandine. I letti sono stati numerati e, per coloro che si sono prenotati, il posto è stato assegnato a ciascuno con nome e cognome. Nel giorno in cui la speranza è tornata tra gli sfollati, si sta cercando di organizzare una festa di Pasqua, soprattutto per distribuire le uova ai bambini e far sentire loro che un po’ di normalità si può inventare anche in mezzo alle macerie. Ma che sia sobria, perché domani è il giorno dei funerali e dello strazio, e c’è gente che è ancora sotto le macerie, e nessuno sa ancora fornire dati precisi. Tutti sanno che non sarà facile, basta guardarsi intorno: gli elicotteri sorvolano le zone disastrate, passano le ambulanze urlando e a Pile è stato allestito un obitorio nelle celle frigorifere di un centro carni, dove ci sono sette salme da riconoscere e dove ieri la Pro loco è passata silenziosamente per lasciare bottiglie d’acqua per i parenti senza più lacrime. Per loro, l’orizzonte è rimasto buio. 10 IL CENTRO GIOVEDÌ 9 aprile 2009 IN ABRUZZO IL TERREMOTO ALL’AQUILA Le imprese sono in ginocchio Alla Dompè 15 milioni di danni. Crolli alla sede di Confindustria di Enrico Nardecchia L’AQUILA. La sede di Confindustria senza più le pareti contrasta eccome con il «Ripartire e subito» che Sergio Dompè, presidente dell’omonimo gruppo farmaceutico, pronuncia di fronte ai danni subìti dal suo impianto. All’ora di pranzo l’imFINMEK DORMITORIO. Il piazzale di Finmek, l’azienda simbolo del tracollo del polo elettronico aquilano, oggi, dopo il terremoto, è diventato un dormitorio. Uomini donne della Croce Rossa e altri volontari vanno su e giù. Ci sono tende per mille persone. Il campo è ancora in corso di allestimento. Ci sarà anche una cucina. I 600 operai dei siti gestiti dalla società in liquidazione «Aquila Sviluppo», spezzettati in una decina di imprese del comprensorio di Pile (da Technolabs a Silex a Cn System, Elital, Hi-tech e Fida), con una mensa esterna di 15 persone, sono tutti a casa. I gestori del sito (di proprietà di Sviluppo Italia) confermano che, per ora, l’attività è al palo. «Non può entrare nessuno e poi bisogna vedere se si può entrare». Si affacciano solamente pochi operai a vedere cos’è successo. «Aquila sviluppo ha messo a disposizione della protezione civile spazi esterni e interni agibili», dice Roberto Caporale, ex amministratore delegato e ora liquidatore della società. «Appena possibile verificheremo i nostri edifici e l’attività riprenderà. L’obiettivo di tutti è quello di ricominciare presto ma bisogna fare un passo alla volta. I danni sembrano lievi ma ci sono controsoffitti caduti, pareti e mobili a terra. È presto per azzardare delle previsioni». DOMPÈ CONTA I DANNI. Sergio Dompè, il presidente del gruppo farmaceutico, traccia un primo bilancio visitando il sito che ospita anche la Menarini: 300 dipendenti sotto le due insegne, oltre a 50 addetti dei servizi esterni. «Solidarietà a chi è colpito dai lutti e dai disastri e in modo speciale ai nostri dipendenti», dice il manager. «Bisogna lavorare subito con grandissima intensità perché si deve dare un segnale forte di volontà di rinascita. Dobbiamo essere sul mercato nei tempi correnti per ripartire immediatamente. Lavoreremo giorno e notte. Vogliamo essere i primi a ripartire con la produzione dei nostri farmaci. Non solo non lasciamo L’Aquila, ma aggiungo che metteremo l’acceleratore al massimo. La cosa grave sarebbe soltanto non riuscirci. Le strutture hanno tenuto, progettate dal prestigioso studio Forster. Nulla ha ceduto, ma bisogna considerare che dobbiamo assicurare piena funzionalità a un impianto di tipo farmaceutico. Basti pensare che abbiamo un silos da 800 tonnellate d’acqua. Si sono sfilati per venti centimetri i cosiddetti prigionieri, che lo tengono ancorato al terreno. Pensate quanto ha ballato quel colosso. Abbiamo circa 15 milioni di danni. Ogni giorno di fermo produzione genera perdite per circa 600mila euro. Da qui, infatti, escono 100mila pezzi al giorno». prenditore sbarca da Milano «per stare coi miei dipendenti». Il viaggio nei nuclei industriali della città martoriata comincia da Pile «dove sta lavorando solo un’impresa: quella delle pompe funebri», come dice il custode di uno degli insediamenti. Finmek, il piazzale è un dormitorio Manca una mappa delle distruzioni La proposta: agevolazioni subito La sede dell’Unione industriali crollata in parte Sotto, Sergio Dompè di fronte ai calcinacci caduti AVENTIS L’altro colosso del polo farmaceutico, con stabilimento a Scoppito, comunica che «l’80 per cento dei dipendenti potrebbe avere l’abitazione non agibile o addirittura distrutta. Siamo disponibili ad assicurare la distribuzione di pasti per i collaboratori più colpiti dal terremoto e le loro famiglie, oltre a mettere a disposizione tende, letti, coperte, servizi igienici da campo negli spazi esterni, in accordo con le autorità e le istituzioni. Il sito produttivo, costruito con criteri antisismici, non ha subìto danni strutturali significativi. È prevista la ripresa della produzione in un periodo variabile tra le due e le sei settimane. Questo ampio lasso di tempo è giustificato non solo dalla necessità di riattivare le linee produttive e dalle oggettive problematiche legate alla viabilità nell’area, ma anche dalle comprensibili esigenze e priorità dei collaboratori». LE PROPOSTE. Il dirigente Gaetano Clavenna (Dompé Pharma) che nella scossa del 6 In alto il piazzale del centro commerciale Globo a Pile chiuso e trasformato in un dormitorio con tende e cucina da campo aprile ha perso la casa, annuncia misure in favore dei dipendenti: «Abbiamo pensato di dare supporto di tipo economico e sociale ai nostri dipendenti», spiega l’ex presidente di Confindustria L’Aquila. «Parlo della disponibilità ad anticipare la liquidità e alla possibilità di aprire la mensa, una volta che sarà tornata la piena funzionalità del sito, non solo al personale ma anche ai loro familiari. Le imprese possono e devono ripartire ma sono necessari e urgenti le agevolazioni. Una di queste potrebbe essere il ritorno nell’Obiettivo 1, la seconda è una consistente defiscalizzazione. Questo per salvare almeno l’esistente. Già siamo in un territorio stretto nella morsa della crisi e se non si interviene subito con misure incisi- ve qui si rischia davvero l’emorragia delle imprese da questo comprensorio. Dico ai vigili del fuoco: non appena terminati tutti gli interventi per salvare le vite umane pensate anche alle imprese perché se muore il sistema produttivo non c’è futuro per nessuno in questo territorio». MANCA LA MAPPA. I siti più grandi dei nuclei industriali sono Dompè, Sanofi Aventis, Edimo e Vibac. Tutti sono alle prese con la conta dei danni causati dal terremoto. Ma al momento manca ancora una vera e propria mappa aggiornata della situazione delle imprese dopo il sisma. La conferma arriva dal direttore di Confindustria Abruzzo Giuseppe D’Amico, che insieme al presidente regionale Riccardo Ca- logero Marrollo risponde al telefono da Roma, dove partecipa alla consulta nazionale. La sede dell’Unione industriali di Campo di Pile è parzialmente crollata ed è inagibile. «Sono venute giù due tamponature», dice D’Amico. «Non abbiamo un quadro complessivo della situazione. Sappiamo che nei siti di Pile, Bazzano e Fossa hanno chiuso quase tutte le imprese. Ma qui siamo ancora alla primissima emergenza. È impossibile per ora attivare la task-force: siamo senza ufficio e senza mezzi e dobbiamo avere un po’ di tempo almeno per organizzarci. Come Confindustria Abruzzo, alla consulta nazionale dei presidenti di tutta Italia siamo stati accolti da un applauso di solidarietà e di commosso omaggio alle vittime. Abbiamo fatto, in quella sede, le nostre prime proposte: al ministero abbiamo chiesto la cassa integrazione in deroga. Le imprese, non lavorando, perdono soldi e comunque devono poter sopravvivere. Ho parlato col direttore generale del ministero delle attività produttive per far partire, poi, la vera e propria ricognizione delle imprese danneggiate sul territorio. Noi, per ora, non abbiamo una sede a disposizione ma siamo pronti ad affiancare il ministero, cui abbiamo chiesto di impostare e avviare il lavoro. All’Aquila bisogna fare un elenco a parte dei danni subiti dalle aziende, oltre a quelli delle infrastrutture civili. Occorrono anche le liste, per le imprese, sullo stato di agibilità e di messa in sicurezza degli impianti industriali per rimettere in piedi almeno i macchinari e far ripartire le aziende. Abbiamo chiesto aiuti alle imprese che attingono a contributi, mutui e fondi di solidarietà. Inoltre, esiste un conto corrente interno al sistema di Confindustria in base al quale la sede centrale di Roma comunica alle sedi territoriali la possibilità, da parte delle associazioni di categoria, di dare contributi che finiscono tutte in un fondo. Inoltre, a livello nazionale, Confindustria ha deciso, in accordo con i sindacati, di destinare un’ora di lavoro ai terremotati. L’intesa, già sperimentata con successo nel caso dello tsunami nel Sud-est asiatico, è in grado di assicurare apporti per milioni. Abbiamo chiesto autonomia riguardo all’apertura del fondo di Confindustria Abruzzo per progetti civili mirati e utili, ben dettagliati. È auspicabile che a gestirli, pur nel massimo controllo nazionale, sia il territorio. Tutte le iniziative vanno coordinate con un provvedimento legislativo che organicamente regoli tutto, dalla ricostruzione ai danni, dalle imprese ai cittadini. Va riconosciuta, infine, una rimodulazione degli interventi sui fondi europei alla luce di quanto è accaduto in seguito al terremoto». IL TERREMOTO / IMMAGINI Un giorno fra le macerie Nella tendopoli e fra i resti della città fantasma Dal’alto in senso orario: una donna aiutata da un vigile del fuoco Michele Placido ieri a Onna Berlusconi all’Aquila Dario Franceschini segretario del Pd con il sindaco Massimo Cialente lavori di soccorso e un vigile in un palazzo 12 GIOVEDÌ IL CENTRO XC 9 aprile 2009 IN ABRUZZO IL TERREMOTO E GLI AIUTI Gli angeli delle macerie Scavano tra le rovine, curano, assistono. E non si arrendono O ttomilacinquecento sul campo, per disputare senza risparmi di energia la partita che nessuno avrebbe voluto giocare. E per vincerla. Ottomilacinquecento soccorritori, vigilanti, operatori sanitari, tecnici. Senza tregua, senza pausa, senza riposo. Frugano tra le macerie, accarezzano gli anziani, rincuorano chi attende un disperso, nutrono gli sfollati sotto le tende, curano, accorrono, soccorrono. Il solito miracolo sottovoce della gente italiana, tra organizzazione ed emotività, tra coordinamento e sensibilità. Duemila Vigili del fuoco, millecinquecento militari, duemila forze dell’ordine e tremila inasauribili volontari, ognuno impegnato a puntellare l’anima ferita e non domata dell’Abruzzo. Angeli senza ali, con la faccia sporca di polvere e la paura che non frena il coraggio, mai. Il kit dell’angelo delle macerie è senza strumenti fissi, ognuno muove le sue pedine: le valigette con i defibrillatori, la tuta dell’associazione di volontariato, il computer portatile del geologo. Una risposta impressionante per impegno e per quantità. Alle 7 del mattino di lunedì - dato del ministero per i rapporti con il Parlamento - erano in azione in trecento, con circa 100 mezzi operativi dei vigili del Fuoco. Sono diventati quasi novemila e sono destinati a crescere, tra rotazioni e aggiunte. All’alba dello stesso giorno sono decollati 4 elicotteri dai reparti volo di Pescara, Bologna e Roma, con Vigili del Fuoco specializzati in tecniche speleo alpinistiche. Nelle ore successive, le forze in campo sono aumentate sino ad arrivare, intorno alle 18, a circa 1.200 unità operative, con circa 650 mezzi. E ancora, in azione le colonne mobili operative del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco della Toscana e dell’Emilia Romagna. Poi 50 funzionari tecnici specializzati in verifiche della stabilità delle strutAll’aperto. La sofferenza in un campo di soccorso ture, 45 mezzi speciali movimento terra, 40 unità cinofile, 13 squadre per un totale di oltre 90 unità specializzate in tecniche speleo alpino fluviali, 6 squadre specialistiche per ricerca persone sotto le macerie. Giorno dopo giorno, al lavoro senza fermarsi. Alle 18 di martedì erano 2.386, ieri sono più che triplicati. Reattività eimmediatezza anche da parte delle forze di polizia. Si sono mosse in 1724 unità, di Il pasto. Volontari distribuiscono generi alimentari cui 566 della Polizia di Stato, 460 dell’Arma dei Carabinieri, 318 della Guardia di Finanza, 380 unità del Corpo Forestale dello Stato. Tutti numeri in crescita costante, per rendersene conto basta percorrere le autostrade che scendono o salgono in Abruzzo. Per garantire l’ordine pubblico e per le esigenze di soccorso risultano impiegate anche 220 unità dei reparti mobili di Roma, Napoli, Bologna, Bari e della Scuola di Senigallia. Oltre 30 pattuglie per gli interventi di soccorso e la gestione della viabilità, mentre é stato disposto l’invio di ulteriori 26 pattuglie di rinforzo. Un aiuto che non passerà inosservato è quello che porterà all’installazione di cento casette antisismiche in legno, alte sette piani; arriveranno da Trento. È mobilitata anche la Marina Militare. Il dipartimento Strade spettrali. Si lavora tra polvere e detriti Dall’alto. Sorveglianza in elicottero sulle aree colpite Chi soccorre i soccorritori Crepe e cure. Assistenza medica in una stanza lesionata Alto Tirreno ha messo a disposizione della Protezione Civile una componente aerea di due elicotteri con relativi equipaggi e tecnici provenienti dalle basi aeree della Marina. Dal Comando Subacquei e Incursori arriva una camera iperbarica mobile con staff medico e tecnico. Il reggimento San Marco ha inviato da Brindisi un’unità logistica di 40 fanti di Marina con una cucina da campo e una tenda refettorio che può ospitare 250 persone. La scelta per questo supporto é caduta su Campo di Pile, nei pressi del centro commerciale Il Globo. Intanto il personale proveniente dal Cisam di Pisa, munito di una speciale termocamera, coadiuva l’attività della protezione civile per cercare persone sotto le macerie per individuare lesioni alle infrastrutture. Tecnologie e mani nude, l’informatica e il cuore che batte. Fabrizio Brancoli MONTESILVANO. «Stiamo scavando con le mani da tanto tempo, non ce la facciamo più, abbiamo fame: da stamani abbiamo mangiato solo mezzo piatto di pasta». Ad ascoltare queste parole, dette dagli uomini del soccorso speleologico abruzzese e del soccorso alpino umbro, sono stati i volontari della Protezione civile di Montesilvano: sono stati loro a portare pane, olio e mozzarella agli angeli del terremoto che stavando scavando a mani nude in una traversa di via XX settembre dove una palazzina di tre piani è diventata un immenso cumulo di macerie. Tra i volontari di Montesilvano, arrivati all’Aquila per portare generi di prima necessità e allestire le tendopoli, c’era anche Paolo Cilli, consigliere comunale e ingegnere che proprio all’Aquila si è laureato il 6 ottobre 2006: «Ho visto gente scalza o in pigiama che non vuole andare via dall’Aquila per non abbandonare i propri cari», racconta. Per il gruppo di Protezione civile di Montesilvano, coordinato da Andrea Gallerati, il lavoro al terremoto dell’Aquila è stato il debutto nel volontariato: la sezione in piazza Beni non è stata neanche inaugurata. I volontari di Montesilvano sono entrati anche nel centro storico dell’Aquila per portare cibo a chi stava lavorando alla ricerca dei corpi: «Speleologi e soccorritori del Cai sono degli eroi - assicura Cilli - la cosa più triste che ho visto è stata alla fine dei vicoli, al di là delle transenne: ad aspettare, c’erano i genitori dei ragazzi imprigionati e morti sotto le macerie». Pietro Lambertini IL CENTRO GIOVEDÌ 9 aprile 2009 13 IN ABRUZZO IL TERREMOTO ALL’AQUILA Fossa, dopo il sisma la frana Preoccupazione per i massi pericolanti, sgomberato l’intero paese di Roberto Raschiatore FOSSA. Lo scoppio è improvviso. Urla isteriche di donne, qualcuna fugge dalle tende. Presto ci si accorge che è solo l’ultimo generatore elettrico messo in funzione. Mani al petto, sospiri. Qui ogni rumore diventa paura. Perché si teme sempre LA PAURA. Avvicinarsi a Fossa è un’impresa. Il ponte sulla Forconese è spezzato a metà ed è un miracolo che Roberto Lazzaro e la sua auto non siano finiti nel fiume Aterno. L’auto dell’agente della Forestale è ancora qui, testimone del dramma scampato. Decidiamo di raggiungere Fossa attraverso una stretta strada di campagna. E sbuchiamo proprio davanti alla tendopoli dove i sopravvissuti vagano a centinaia. Questa è la nuova Fossa. Nell’altra, quella che ha vissuto fino a domenica notte, non c’è più anima viva. I settecento abitanti sono stati costretti a lasciare le case, crollate o lesionate. Venute giù per uccidere anche una bimba moldava di tre anni, arrivata in paese appena una ventina di giorni fa. La piccola e la madre erano a Fossa per riabbracciare il papà muratore. Nessuno sa qual era il nome della bimba, ancora non registrata all’anagrafe del Comune, ma tutti hanno pianto per lei. Così come hanno versato lacrime per i coniugi Chiarelli. Achille e Lisa, 75 e 71 anni, erano abbracciati nel loro letto quando i soccorritori li hanno trovati. Il paese li saluta per l’ultima volta nel pomeriggio, in una funzione celebrata al cimitero perché le chiese non ci sono più. La quarta vittima di Fossa si chiamava Lidia Carletto, 65 anni. Le pareti della sua casa si sono spalancate nel vuoto. L’ALTRO INCUBO. Il terremoto prima, la frana poi. Tonnellate di massi sono precipitate dal monte Circolo quando la terra ha tremato. Ora le pietre giganti restano sospese e minacciose sulle abitazioni. La più grande è rimasta in bilico sulla parete della camera da letto di Antonella Notarantonio e Franco Calvisi e ha risparmiato loro la vita. «L’ha voluto la Madonna» ripetono moglie e marito, che ora si trovano nella tendopoli allestita nel campo sportivo. Tendopoli che ospita circa 300 sfollati. Gli altri sono scappati da parenti o verso la costa. La disperazione. «Ho visto gente piangere, gente forte che è crollata quando è avvenuta l’ultima scossa di martedì» racconta il sindaco Luigi Calvisi «il paese è stato interamente sgombrato e adesso viviamo con la paura che possa venire giù la montagna. E’ caduto il campanile che possa tornare a farsi sentire il ventre della terra. Fossa. Un paese sfregiato, epicentro dell’ultimo, violento sisma di martedì. Il viaggio fra i terremotati, a tre giorni dalla catastrofe, comincia qui e prosegue fino a Monticchio. Scatta la corsa contro il tempo per salvare 100 mucche nell’allevamento di Sant’Eusanio Il sopralluogo dei vigili del fuoco tra le macerie di Fossa Al multisala Garden di Monticchio la tendopoli dei bimbi della chiesa di Santa Maria Assunta, le mura del castello sono crollate ed è stata seriamente danneggiata la chiesa di Santa Maria ad criptas, uno dei monumenti più belli d’Abruzzo e d’Italia». LA VISITA. Chiediamo alla squadra Nomentano di Roma dei vigili del fuoco di mostrarci Fossa. Ci inerpichiamo fra i vicoli, scorgiamo macerie ovunnque, il silenzio è irreale. Abitazioni squarciate, pietre su auto parcheggiate sotto il grande campanile, i massi della frana in lontananza. Il comandante dei pompieri Pietro Gonini ci fa vedere le case dove è piombata la morte. La frana dal monte e in alto l’allevamento A destra auto abbandonate Un materasso, un comò, una bambola di pezza sono in strada. La lampada di un portone è rimasta accesa, simbolo di una fuga precipitosa per sfuggire alla morte. ANIMALI DA SALVARE. Un allevatore porta via 15 mucche da una stalla. Pasquale Della Morte, ferroviere in pensione originario di Pescina, supplica i soccorritori di farlo rientrare a casa. «Devo salvare le mie 25 galline» ripete. Perché una tragedia come questa ha volti diversi, storie che si rincorrono. Come quella dell’allevatore Enzo Galano, a Sant’Eusanio. Mezza fattoria è crollata e l’uomo non può mungere un centinaio di mucche che adesso rischiano di morire. ALTRA DISTRUZIONE. Il viaggio nei luoghi del dolore prosegue. Andiamo a Villa Sant’Angelo, nella tendopoli da 360 posti letto. Vengono distribuiti i pasti. Il parroco prega. Il sindaco Pierluigi Baldi prosegue nell’incessante lavoro di coordinare i lavori. La polvere è ovunque. Torniamo in auto e proseguiamo il viaggio verso Castelnuovo. Anche qui la tendopoli è in fermento, si tenta di ricominciare una vita che non sarà più come prima. «Abbiamo paura» ripete un gruppo di anziane «con la scossa di martedì sera ci sono stati nuovi crolli di abitazioni. I nervi sono a fior di pelle». GLI ACCAMPATI. Ci rimettiamo in viaggio. Ci fermiamo davanti a una famiglia accampata nel giardino di un’azien- da, la “Selleria Rovo”. «Non sappiamo quando torneremo alla normalità» afferma il proprietario Giannettore Rovo mentre ci mostra i segni lasciati dal terremoto. Alle porte di Paganica incontriamo un’altra famiglia accampata nel giardino di casa. Maria Laura Volpe continua a ricevere telefonate dai parenti dell’Argentina, Gemma Naviganti ci mostra la sveglia sul televisore ferma alle 3,32. L’ora che ha cambiato la vita di questa gente. «Speriamo negli aiuti per la ricostruzione e speriamo che nessuno ci mangi sopra» vuole sottolineare Antonio Naviganti. Che ci mostra il colle di Paganica. «Lì c’è l’epicentro della scossa terribile» spiega «alle 23 ce n’era stata un’altra anche forte e la maggior parte degli abitanti era scesa in strada. Per questo a Paganica non ci sono state tante vittime». Le scene di distruzione le vediamo anche nella vicina frazione di Tempera. SILOS PIEGATI. A Bazzano l’immagine impressionante la offrono i silos della Vibac. Piegati, accartocciati dal violento schiaffo della natura. PROTESTE. Le incontriamo a Bagno, frazione dell’Aquila. «Siamo stati dimenticati» dichiara Aleano Stele «non abbiamo neanche l’acqua e siamo dovuti andare a Montecchio per prenderla. Passiamo le notti in auto». CINEMA-TENDOPOLI. L’ultima tappa a Monticchio. Al cinema Garden. Fuori le locandine che pubblicizzano gli ultimi film, dentro sfollati a centinaia. La multisala è chiusa, inagibile, ma il grande parcheggio è diventato il campo dei terremotati. Settanta tende sono allineate. Ognuna ospita dalle otto alle dieci persone. «Cerchiamo di tenere unite le famiglie» evidenzia Giovanni Caldiroli della Protezione civile della Lombardia, responsabile del campo «abbiamo allestito anche due cucine da campo in grado di fornire mille pasti l’ora grazie all’impegno degli alpini di Sondrio e della Provincia di Brescia. Al momento ospitiamocirca 500 sfollati, che hanno bisogno di tutto perché sono arrivati con niente». I GIOCHI. Un avviso affisso un po’ ovunque attira la nostra curiosità. «Bambini attenzione: dalle 15 alle 17 gioco con i cani». «Sono quelli delle unità cinofile» spiega Caldiroli «gli stessi che erano impegnati nelle ricerche degli scomparsi. Cerchiamo di distrarre i bambini. Qui ce ne sono molti». In effetti corrono ovunque. Ce n’è uno che indossa il casco di un pompiere, in mano un’improvvisata spada di legno. Si avvicina. «Rincorro la strega che provoca i terremoti. Riuscirò a sconfiggerla» dice serio. E scappa via. 14 GIOVEDÌ IL CENTRO XE 9 aprile 2009 IN ABRUZZO IL TERREMOTO ALL’AQUILA Berlusconi: «Qui sarà dura» La lunga giornata del premier: «Peggio di quanto pensassi» L’AQUILA. Attonito e sgomento fra le macerie di una «città fantasma». Silvio Berlusconi tocca con mano i drammi provocati dal terremoto e, al termine di un lungo sopralluogo al centro dell’Aquila, riconosce che quanto ha visto é «molto peggio» di quanto aveva immaginato. Per il terzo giorno consecutivo, il presidente del Consiglio arriva con l’elicottero dell’aviazione militare e poi, davanti ai giornalisti, snocciola il nuovo tragico bilancio del terremoto: morti, feriti, sfollati. Poi, difende l’idea di costruire una «new town» sottolineando però che il centro storico non sarà toccato. Propone di dividere la ricostruzione in 100 progetti da affidare alle province in modo che in caso di mancati risultati i responsabili siano sottoposti al pubblico ludibrio. Si scaglia contro il fenomeno dello sciacallaggio e ribadisce la sua intenzione di dispiegare anche l’esercito per blindare la città e non permettere l’accesso a nessuno al di fuori dei soccorritori. Il Cavaliere, dopo aver annunciato di aver trovato 16 milioni di euro di fondi per ricostruire la Casa dello studente, si concede una battuta: «In questa emergenza ho battuto un altro record: non dormo da 44 ore, un buon risultato per uno come me che ha 35 anni», dice sostenendo che «anche in tragedie come queste bisogna saper sorridere». Ma l’ottimismo lascia il posto allo sgomento non appena raggiunge per la prima volta il cuore della città colpita dal terremoto. La prima tappa é proprio davanti alla Casa dello studente, uno dei simboli della tragedia. Al presidente del Consiglio viene immediatamente dato un casco dei vigili del fuoco che lui indossa con disinvoltura, ascoltando con attenzione anche dettagli tecnici che gli vengono raccontati da Sergio Basti, direttore centrale per l’emergenza dei vigili del fuoco. Il funzionario lo informa che a pochi metri da li ieri sera alle 23 una ragazza é stata estratta viva e il premier si informa sul suo stato di salute. Chiede dettagli sulle crepe a forma di ‘X’ che, secondo gli esperti, indicano le lesioni più gravi ai palazzi. A pochi metri di distanza l’incontro più toccante: é un’anziana signora che gli si avvicina e urlando dal dolore, gli chiede aiuto. «Non ho più nulla, nemmeno i denti», gli dice la donna prendendo le mani del premier. Lui cerca di farle coraggio dicendole che «l’Italia sta rispondendo» e che il governo «non lascerà indietro nessuno». Prosegue il sopralluogo con accanto Alfano, il governatore Gianni Chiodi e il sottosegretario Paolo Bonaiuti. «La ricostruzione sarà lunga», osserva constatando i danni agli edifici ed in particolare a quelli storici. Si complimenta con i soccorritori che «hanno rischiato la vita» e di cui «l’Italia deve essere orgogliosa». Quando arriva a piazza Duomo l’impatto é forte: «Sono stato qui per le elezioni; dobbiamo reagire a questa immane tragedia, purtroppo questa é diventata una città fantasma». Parla della difficoltà di ricostruire i palazzi più antichi, mentre per paesini intorno sarà più facile fare «piazza pulita» e «ricostruire tutto daccapo». Si tratta comunque di un lavoro «veramente improbo» e su cui nessuno può fare previsioni circa i tempi anche perché, aggiunge, «da genitore non porterei mai più la mia famiglia dentro una casa anche se gli esperti mi dicessero che si può riparare». La preoccupazione più grande é che si evitino nuove vittime: «Dite ai ragazzi che non sono pratici di stare attenti perché se arriva un’altra scossa viene giù tutto e ci dicono che ne verranno ancora». ARRIVA IL PRESIDENTE Oggi la visita di Napolitano E il Papa: «Presto tra di voi». E’ atteso dopo Pasqua L’AQUILA. E’ una vera e propria processione quella di leader politici, ministri e istituzioni nelle zone terremotate per portare solidarietà e manifestare, anche concretamente, la vicinanza dello Stato nel momento della tragedia. Per oggi é prevista la visita del presidente della Repubblica Giorgio Napoli- A sinistra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano Sotto, papa Benedetto XIV: imminente la sua visita all’Aquila I funerali con il cardinal Bertone Il segretario di Stato vaticano celebrerà le esequie L’AQUILA. Sarà Tarcisio Bertone, il cardinale segretario di Stato, a presiedere la solenne liturgia esequiale di domani, venerdì santo, alle 11 (in diretta tv) nella piazza d’Armi della scuola della Finanza di Coppito. Per permettere la celebrazione è arrivato un indulto speciale della congregazione per il culto divino. Infatti dal giovedì, fino alla veglia del sabato santo, la liturgia vieta di celebrare l’eucare- stia. Dopo annunci e smentite la sala stampa vaticana ha confermato la presenza del numero 2 della Santa Sede. L’arcivescovo Giuseppe Molinari presiederà il rito della benedizione delle salme con un breve discorso. Il Papa, che sarà all’Aquila «appena possibile», invierà il segretario Georg Gaenswein. Presenti il vescovo Mariano Crociata (segretario Cei) e i presuli d’Abruzzo e Molise. (e.n.) tano, atteso nelle prime ore della mattina nel capoluogo abruzzese per assistere alle operazioni di soccorso e visitare le popolazioni colpite dal sisma. Il presidente sarà accolto dalle autorità alle 9,30 alla scuola delle Guardia di Finanza, sede del Centro di coordinamento della Protezione civile. Il programma della visita è stato fissato solo per sommi capi e non si sa per quanto si protrarrà. Di sicuro il presidente, dopo l’incontro iniziale, visiterà di persona i luoghi-simbolo della tragedia (la Casa dello studente, il centro storico dell’Aquila) per poi spostarsi a Onna e quindi al campo sfollati di San Demetrio. Ultimo atto sarà l’incontro con i sindaci dei paesi colpiti dal sisma. Anche papa Benedetto XVI si recherà presto all’Aquila per portare di persona il suo conforto alla popolazione colpita dal terremoto. Lo ha annunciato lui stesso ieri durante l’udienza generale in piazza San Pietro. «Appena possibile», ha precisato. E lo ha confermato in una conversazione telefonica con l’arcivoscovo dell’Aquila, monsignor Giuseppe Molinari. In Abruzzo lo aspettano presto, anzi prestissimo. La prossima settimana, forse addirittura martedì. Anche se a proposito il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, frena: «La visita non sarà sicuramente prima di Pasqua e nemmeno subito dopo». A precedere il papa nel capoluogo abruzzese sarà il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, che domani officerà, insieme a monsignor Molinari, i funerali delle vittime del sisma. La cerimonia si svolgerà nella caserma della Guardia di Finanza dell’Aquila e includerà anche la comunione: Benedetto XVI ha infatti concesso un indulto speciale per derogare alla norma canonica che vieta ai cattolici di celebrare l’eucarestia il Venerdì Santo. Anche il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsi- gnor Crociata, sarà presente alle esequie. Nel dare l’annuncio della sua imminente visita, Ratzinger ha rivolto parole commosse alle comunità abruzzesi: «Carissimi, appena possibile spero di venire a trovarvi. Sappiate che il papa prega per tutti, implorando la misericordia del Signore per i defunti, e per i familiari e i superstiti il conforto materno di Maria e il sostegno della speranza cristiana. La sollecitudine con cui autorità, forze dell’ordine, volontari e altri operatori stanno soccorrendo questi nostri fratelli dimostra quanto sia importante la solidarietà per superare insieme prove così dolorose». Subito dopo l’udienza, Benedetto XVI ha telefonato al vescovo dell’Aquila, esprimendo tutto il suo dolore per l’accaduto: «La visita del papa — ha commentato monsignor Molinari — ci dà speranza e forza per affrontare l’attuale situazione così difficile e dal futuro così incerto». Anche il presidente dei vescovi italiani, il cardinal Bagnasco, si recherà all’Aquila martedì prossimo. La Cei ha stanziato tre milioni per i primi aiuti e indetto una colletta straordinaria in tutte le parrocchie italiane domenica 26. Dopo i blitz di ieri di Franceschini, Di Pietro, Alemanno e dei ministri Bossi, Tremonti, Zaia, Alfano e La Russa, é ora atteso il presidente del Senato Renato Schifani, che sta raccogliendo a palazzo Madama una fondo per i bimbi terremotati (ha chiesto ai senatori un contributo non inferiore a mille euro), mentre il presidente della Camera Gianfranco Fini trascorrerà la domenica di Pasqua con i terremotati. IL CENTRO XF GIOVEDÌ 9 aprile 2009 15 IN ABRUZZO IL TERREMOTO ALL’AQUILA Sgomberato anche il carcere Struttura lesionata, trasferiti a Spoleto e Roma i detenuti del 41 bis L’AQUILA. «Non è stato semplice, ma l’operazione andava fatta per motivi di sicurezza». A parlare è il direttore del carcere del capoluogo abruzzese Tullio Scarsella che ieri ha completato l’opera di sgombero dei 140 detenuti ospitati nella struttura penitenziaria. Tra questi 80 nomi eccellenti sottoposti al 41 bis, tra i quali Salvatore Madonia condannato all’ergastolo per l’uccisione dell’imprenditore Libero Grassi e la brigatista Nadia Desdemona Lioce per l’assassinio di Biagi e D’Antona. Le destinazioni: Spoleto e il carcere di Rebibbia per la donna. Il sisma non ha risparmiato neppure il carcere «Le Costarelle» che ha riportato gravi lesioni. Così, il direttore, dopo aver esposto il problema al ministero della Giustizia ha provveduto a mettere in atto il piano di sicurezza per i 140 ospiti del penitenziario. Gli 81 in regime di 41 bis sono stati trasferiti al carcere di Spoleto, la Lioce a Rebibbia. I detenuti “comuni” in parte anche al carcere di Pescara. Il ministero della Giustizia sottolinea come lo sgombero del carcere dell’Aquila sia stata «la più grande operazione di traduzione di detenuti che si ricordi», che ha visto impegnati 200 uomini e 70 mezzi di cui 30 furgoni blindati e 40 autovetture della polizia penitenziaria. «Il trasferimento»,proseguono «è avvenuto regolarmente, senza alcun problema. I detenuti in 41 bis (il cosiddetto carcere duro) naturalmente, nella nuova allocazione, manterranno le stesse condizioni di ristrettezza previste da questo regime». Il ministro Angelino Alfano, oltre a ringraziare il personale della polizia penitenziaria, e in particolare gli uomini del Gruppo operativo mobile (Gom), ha annunciato che valuterà con i vertici degli uffici giudiziari «tutte le misure urgenti da adottare per decreto o per atto amministrativo del ministro affinché il servizio giustizia nella zona possa essere immediatamente riorganizzato». Nella conferenza all’Aquila Silvio Berlusconi circa l’esodo dei detenuti dalle Costarelle ha sottolineato che il trasferimento «è stato disposto perché il carcere ha subito danni e i detenuti, secondo la loro stessa definizione, si sentivano come “topi in trappola”». (y.f.) Il direttore Scarsella il carcere e una traduzione al San Donato A SULMONA Il penitenziario non sarà evacuato SULMONA. Il carcere di via Lamaccio non è stato evacuato. Il sisma, che pure ha fatto tremare, e non solo di paura, l’area peligna, non ha creato problemi strutturali al penitenziario. La notizia viene precisata a causa del diffondersi di alcune voci che si sono rincorse circa l’imminenza dello sgombero. La smentita arriva all’unisono dal direttore Sergio Romice e dal responsabile dell’area pedagogica, Frank Mastrogiuseppe. Il carcere di via Lamaccio a Sulmona Per il momento non sono previsti sgomberi La notizia è rimbalzata direttamente dall’Aquila. «Voglio assolutamente fare questa precisazione», ha spiegato Di Mastrogiuseppe, «perché ci sono pervenute notizie dall’Aquila secondo le quali staremmo per trasferire i detenuti di Sulmona un altro carcere. Ripeto che si tratta di una notizia assolutamente falsa». Il direttore Romice aggiunge che «la struttura penitenziaria è assolutamente solida, è stata controllata con accuratezza e non presenta alcun tipo di problema. I nostri detenuti sono tranquilli e non crediamo che sia alle viste un trasferimento, nè tantomemo l’accoglienza di detenuti provenienti dal penitenziario Le Costarelle dell’Aquila». Nell’area della provincia il terzo carcere è il San Nicola di Avezzano. Attualmente, però, la casa circondariale della Marsica che si trova proprio al fianco dello stadio dei Marsi è chiusa per lavori di ristrutturazione. Secondo le previsioni il carcere avezzanese dovrebbe riaprire subito dopo la stagione estiva. 16 GIOVEDÌ XG IL CENTRO 9 aprile 2009 IN ABRUZZO IL TERREMOTO E LA SCIENZA Prevedere il sisma, una sfida Tanti segnali da interpretare ma senza certezze su luogo, data e ora di Luigi Bignami L’AQUILA. Le polemiche sorte attorno alla prevedibilità del terremoto dell’Aquila ripropongono ancora una volta la domanda sui reali risultati raggiunti dalla comunità scientifica. Molteplici le strade percorse per capire quella che più di altre possa portare a risultati concreti. La Nasa ad esempio, sta cercando segnali precursori dei terremoti nell’atmosfera terrestre. Tutto è nato quando ne sono stati osservati poco prima che avvenisse il disastroso sisma che lo scorso anno ha colpito la regione di Sichuan, in Cina e che ha causato oltre 80.000 morti. Allora infatti, vennero osservati bagliori all’infrarosso e variazioni nel campo magnetico sopra l’area interessata, con un anticipo di una decina di giorni, quando le pressioni aumentano. «Basterebbe una rete di una ventina di satelliti — propone Friedemann Freund della Nasa — preposti a osservare tali bagliori per tenere sotto controllo tutte le regioni a rischio sismico». Un’altra strada per prevedere l’arrivo di un sisma è quella seguita dai geologi che da anni studiano la Faglia di San Andreas, la lunga frattura che interessa gran parte della California. Negli ultimi anni essi hanno perforato la faglia fino a una profondità di circa tre chilometri, in un progetto chiamato Safod, da San Andreas Fault Observatory at Depth. All’interno della perforazione i geofisici hanno posizionato strumenti in grado di rilevare le più piccole variazioni fisiche e chimiche che avvengono nelle rocce. Spiega Apul Silver, della Carniege Institution di Washington: «Un esperimento più di altri è risultato interessante. A ritmi regolari produciamo delle onde sismiche artificiali di bassa intensità che vengono raccolte da una rete di sismografi. Abbiamo notato che poche ore prima dell’arrivo di un terremoto, la velocità con la quale si propagano le onde variano rispetto alla normalità. Questo starebbe a significare una variazione dello stress cui sono sottoposte le rocce nell’imminenza di un sisma». In più di un caso la variazione si è manifestata un paio di ore prima dell’evento sismico, altre volte addirittura 10 ore in avanti. «In due ore e ancora più in dieci è possibile sgomberare un gran numero di persone e prendere tutti i provvedimenti del caso per evitare che il terremoto risulti catastrofico, come, ad esempio, bloccare l’erogazione del gas, fermare i treni e così via». Anche il radon, di cui si parla in questi giorni non è nuovo nello studio della previsione sismica. Gia negli anni Novanta e poi all’inizio del nuovo secolo ricercatori pakistani e indiani avevano scoperto una relazione tra emis- Guido Bertolaso e un summit della Protezione Civile «Giuliani è uno studioso serio» Bassi, rettore a Trento: «Il radon? Pista plausibile» TRENTO. Davide Bassi, rettore dell’ateneo trentino, è fisico di professione; in questa veste interviene sul tema che divide l’Italia: il terremoto che ha colpito l’Abruzzo si poteva prevedere? Lo studio di Giampaolo Giuliani (la possibilità di pre- Giampolo Giuliani Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha assicurato il massimo impegno per la ricerca delle persone ancora disperse «Scaveremo fino a Pasqua» vedere, dalle 6 alle 24 ore prima, un evento sismico calcolandone epicentro, intensità e ipocentro, grazie a una rete di rivelatori di concentrazione di gas radon) era attendibile? Difficile dare risposte nette, ma Bassi esprime il suo pensiero. «Per la Protezione civile dice Bassi - non era certo facile decidere di evacuare un’area così vasta, ma chi ha fatto la previsione del terremoto è uno studioso serio che non va insultato». Secondo lei, professore, l’intuizione di Giuliani non era poi così assurda. «Premetto che il mio è un ragionamento da fisico, non da geologo. Comunque, il radon è un gas naturale radioattivo che viene emesso dal terreno. Lo si trova ovunque, in quantità più o meno grandi. Viene monitorato perché, se supera una certa soglia, può provocare tumori ai polmoni». Per Giuliani la quantità di gas radon emessa in queste settimane nei dintorni de L’Aquila era il campanello d’allarme per un sisma di fortissima intensità. «Questo tecnico che lavora presso i laboratori del Gran Sasso ha spiegato che quando il rilascio di questo gas aumenta molto è in arrivo un evento sismico. Ed è plausibile che i movimenti del sotto- suolo possano aumentare la produzione di radon, che si trova appunto sottoterra». Insomma, la Protezione civile non ha preso in considerazione un’indagine seria? «Questo non si può dire. Se la Protezione civile evacuava una zona così vasta per settimane e poi non accadeva nulla, cosa avrebbero detto? A mio modo di vedere non si può né gettare la croce su Bertolaso, che aveva una grande responsabilità, né dare dell’idiota a Giuliani». Ma questo sistema potrebbe essere utile per prevenire terremoti futuri? «Un sistema per prevedere eventi sismici ancora non c’è. Vorrebbero averlo tutti se si pensa ai morti e ai danni che potrebbe evitare. Al momento, però, un sistema d’allarme empirico non esiste, anche se quello del radon può essere un indizio che va approfondito con attenzione per capire se può davvero dare risposte efficaci in futuro ed evitare situazioni drammatiche come quelle che si stanno vivendo in queste ore». Anche Pazienza tra i soccorritori L’ex faccendiere è affidato ai servizi sociali L’AQUILA. Faccendiere ed ex consulente del Sismi; laureato in medicina (centodieci e lode) e coordinatore di decine di volontari del servizio 118. È il curriculum inquieto di un soccorritore atteso tra i terremotati abruzzesi, secondo alcune indiscrezioni. Tra le tende degli sfollati potrebbe arrivare in questi giorni anche Francesco Pazienza, che ha alle spalle una condanna per calunnia, nel quadro del processo per la strage di Bologna. Oggi è affidato ai servizi sociali. L’ultima apparizione del suo nome nelle cronache risale alla fine del gennaio scorso quando, in alcune dichiarazioni, l’ex faccendiere sostenne che la strage di Bologna sarebbe stata opera del governo libico come ritorsione nei confronti dell’Italia per aver firmato un trattato con Malta. Vigili del Fuoco al lavoro in un edificio lesionato sioni anomale di radon dai suoli ed eventi sismici. Anche in Italia scienziati dell’Istituto nazionale di Oceanografia e di geofisica sperimentale di Trieste avevano già messo in evidenza, oltre una decina di anni or sono, che possibili «anomalie» di emissioni di gas radon sono da «accostare ad eventi sismici, verificatisi durante il periodo preso in esame, fino a dimostrare possibili legami tra variazione di radon e terremoti più forti», ha spiegato Anna Raggio in un suo lavoro. Ma al momento nessuno di questi metodi ha permesso di trovare una relazione certa che permetta di prevedere lo svilupparsi di un sisma in un dato luogo, a una certa ora e con una certa intensità. IL CENTRO XH GIOVEDÌ 9 aprile 2009 17 IN ABRUZZO IL TERREMOTO E LA SCIENZA «Le scosse dureranno 5 mesi» Parla il sismologo Braun: ecco perché il sisma ha distrutto l’Abruzzo di Andrea Bene PESCARA. «Mi dispiace doverlo dire, ma le scosse continueranno ancora, almeno per altri 4-5 mesi». L’avvertimento arriva da un esperto di terremoti, il sismologo Thomas Braun, dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Braun, insieme ai suoi colleghi dell’istituto, tiene Secondo il sismologo, il terremoto nel territorio aquilano non è destinato a concludersi tanto presto. Dottor Braun, che cosa sta accadendo in Abruzzo? «La faglia dell’Appennino centrale si è attivata. Le zolle della crosta terrestre si stanno muovendo e quando due enormi blocchi creano un attrito l’energia accumulata si scarica tutta insieme e genera il terremoto». Lei sostiene che è destinato a durare ancora a lungo. «Sì, perché noi sappiamo dalla nostra esperienza che ad una scossa di magnitudo 6 ne seguono solitamente altre 6 o 7 di intensità 5. Poi, ne arriveranno altre con intensità inferiore. Ma questo processo non seguirà questo ordine. In pratica, a una scossa più o meno violenta, ne seguiranno altre meno forti e così via. Tutto questo potrebbe andare avanti per altri 4-5 mesi. Ma non tutte le scosse potranno essere avvertite dalla popolazione». Ma c’è il rischio che possano essere colpite anche altre zone dell’Abruzzo? «Attualmente no. Ma nessuno può escludere che si possa attivare un’altra faglia e dare via a un secondo terremoto in una zona diversa. Speriamo che non accada. Nessuno è in grado di prevederlo». C’è, però, chi sostiene che è in grado di prevedere l’arrivo di un evento sismico con la misurazione del Radon. «La verità sta nel mezzo. Ho lavorato per anni a uno studio in Turchia sulla previsione dei sismi, tramite la misurazione del Radon. Questo sistema di previsione, però, non è ancora pronto e, attualmente, non è in grado di fare previsioni esatte, ossia di stabilire la data e il luogo esatti in cui avverrà un terremoto. In Turchia, il terremoto era stato previsto molto più ad Est, rispetto alla zona colpita dal disastroso sisma del ’99». Non si poteva prevedere nemmeno con lo sciame sismico in atto dall’inizio dell’anno e più intenso nella settimana scorsa? «Non poteva essere interpretato come indizio inequivocabile dell’arrivo di una forte scossa, come quella registrata nella notte tra domenica e lunedì scorsi. Noi segnaliamo decine di terremoti di lieve entità durante l’anno in tutta Italia e con la registrazione dei singoli eventi siamo in grado di stabilire l’entità e l’estensione di una faglia della crosta terrestre». Bisogna rassegnarsi a convivere con i terremoti? «Purtroppo sì. Ma il vero problema sono le costruzioni non adeguate agli eventi sismici. Una cosa che ho notato in questi giorni è la grande solidarietà giunta da tutto il mondo per aiutare gli abruzzesi colpiti dalla tragedia. In altri eventi sismici non era accaduto altrettanto». costantemente sotto controllo la situazione del territorio aquilano. «Questo sisma così violento in Abruzzo» dice in questa intervista al Centro «è causato dal movimento della crosta terrestre, che dall’Adriatico si allunga verso il Tirreno». «L’Appennino centrale si sta modificando», spiega. «L’Appennino centrale sta cambiando la sua struttura» «Lo studio sul Radon non ci consente di fare previsioni certe» LA SCHEDA Scala Richter, così si misura un movimento tellurico Ecco le domande e le risposte sull’evento che fa paura PESCARA. Che cos’è un terremoto? E’ una vibrazione brusca e violenta di parti più o meno estese della crosta terrestre. Trae origine da una zona del sottosuolo in cui si era andata nel tempo accumulando energia per lo spostamento di zolle (o placche) in cui è suddivisa la crosta terrestre. Che cos’è una scossa? E’ la liberazione improvvisa di energia. La zona del sottosuolo interessata è chiamata ipocentro, cui corrisponde in superficie l’epicentro. Da che dipende l’ampiezza della zona terremotata? L’ampiezza dell’area in cui il terremoto di manifesta è tanto meno estesa quanto è più superficiale l’ipocentro. Con il crescere della profondità dell’ipocentro, gli spostamenti del terreno in superficie, si fanno sempre più lievi, ma nello stesso tempo si estende l’area in cui gli effetti del sisma si fanno sentire. Da ciò si deduce che i terremoti più violenti sono quelli con ipocentro poco profondo. Perché si genera un sisma? Diverse possono essere le cause che generano il terremoto, ma le più frequenti sono gli spostamenti reciproci delle zolle di cui è formata la crosta terrestre. Le placche slittano lungo la superficie di separazione (detta piano di faglia) in direzioni opposte. Normalmente l’attrito impedisce che le zolle si muovano lungo la linea di contatto, ma questa resistenza comporta un notevole accumulo di tensione nei blocchi rocciosi che lentamente si deformano. Quando l’attrito che si genera tra due enormi blocchi di crosta terrestre raggiunge il limite di resistenza, l’energia lentamente accumulata si scarica tutta insieme e crea un terremoto. Che cos’è la scala Richter? E’ il sistema di valutazione più usato per misurare l’intensità di un terremoto. La scala messa a punto da Charles Richter nel 1935 comprende dieci valori. Quando un sisma è distruttivo? Quando supera il valore il valore di 5 della scala Richter. Ecco i valori. Intensità 1, sisma molto lieve; da 2 a 3, scossa avvertita solo nelle immediate vicinanze; 4, può causare danni localmente; 5, l’energia sprigionata è pari a quella della bomba atomica lanciata su Hiroshima nel 1945; 6, sisma distruttivo in un’area di circa 10 chilometri di raggio; 7, sisma distruttivo in un’area di oltre 30 chilometri di raggio; 7-8, grande terremoto distruttivo; da 8 a 8,4, vicino al massimo dell’energia sprigionata dalle scosse; oltre 8,4, massimo valore di magnitudo. L’energia prodotta dal sisma è tre milioni di volte superiore a quella della prima bomba atomica lanciata su Hiroshima nel 1945. Si possono prevedere i terremoti? Gli esperti sostengono che sia impossibile prevederli. Ma c’è un collaboratore dell’istituto nazionale di Astrofisica, Gioacchino Giampaolo Giuliani che sostiene che sia possibile farlo con la misurazione del Radon. Che cos’è il Radon? Il Radon è un gas radioattivo nobile. Secondo una teoria, il Radon accumulato nelle rocce comincia ad aumentare parecchi mesi o, addirittura, anni prima dell’evento sismico, sino a raggiungere valori anche 3-4 volte maggiori rispetto alla media. Questa anomalia, sempre secondo questa teoria, potrebbe essere utilizzata come segnale premonitore di eventi sismici. Ma non ci sono conferme scientifiche. Come ci si deve comportare quando c’è un sisma? Ecco i comportamenti consigliati dalla protezione civile. Non precipitarsi per le scale condominiali; non usare l’ascensore; aspettare la fine della prima scossa prima di uscire in strada; ripararsi sotto un tavolo, un letto, o strutture portanti; tenersi lontani dalle finestre, porte, vetrate, mensole e mobili pesanti; non stare sui balconi; una volta cessata la prima scossa, chiudere i rubinetti del gas, dell’acqua e staccare la corrente elettrica. Se si è fuori, tenersi lontano dagli edifici; non fermarsi vicino agli alberi o ai cornicioni. Il lavoro interminabile dei soccorritori Le ricerche tra le macerie del centro storico In basso i danni alla facoltà di Scienze a Coppito ed i professori Moretti e Ferrini (foto Daccò) L’UNIVERSITA’ A COPPITO I docenti di Scienze: non ci hanno consultato Riprende l’attività in Facoltà, a rischio vent’anni di ricerca di Andrea Mori L’AQUILA. «Questo terremoto ricorda quello dell’Ottanta in Irpinia, quando collassarono i primi piani delle abitazioni e i tetti vi caddero sopra». Antonio Moretti e Gianluca Ferrini sono docenti della facoltà di Scienze dell’Aquila: il primo è un geologo stratigrafico, il secondo sismotettonico. Due esperti, con esperienze anche nelle tragedie della Campania e delle Marche, che mentre cercano di riattivare quel che resta della Facoltà, provano un grande rammarico: quello di non essere stati chiamati, nei giorni dello sciame sismico precedenti alla scossa di lunedì mattina, per un consulto o sia pure un semplice parere su ciò che stava avvenendo: «Incredibile, c’è un’intera facoltà di Scienze all’Aquila che non è stata chiamata». Della serie, gli esperti erano sotto casa e non sono stati consultati. «Vedete», riprendono i due docenti indicando la zona di Pettino, «la faglia è ben evidente, viene da lì e si è mossa in direzione di Roio attraversando la valle dell’Aquila dieci chilometri sotto terra per un’estensione di circa quaranta. Dopo la fa- glia principale c’è stata quella antitetica che ha sprigionato l’energia. Volete sapere se il terremoto era prevedibile? Diciamo che occorre valutare una serie di indizi i quali complessivamente possono dare un’indicazione. E fra questo indizi c’è la misurazione del Radon». I due professori sono ora impegnati nella riattivazione della Facoltà. I danni non riguardano tanto la struttura in cemento armato — dove si sono verificati crolli di muri non portanti e di controsoffitature — bensì ciò che concerne l’attività di ricerca e studio. Materiale di laboratorio è caduto dagli armadi ed è andato disperso, apparecchiature sono andate in tilt, congelatori si sono temporaneamente bloccati. «C’è il rischio di veder compromesso il lavoro di vent’anni», afferma il professor Moretti, «occorre darsi subito da fare in modo che studenti e ricercatori possano riprendere il lavoro nell’università. Se l’attività resta ferma, altre facoltà di altre regioni possono soffiarci gli stessi docenti». E ieri come primo segnale della ripresa, sono stati riattivati i computer e il sito internet. 18 GIOVEDÌ XI IL CENTRO 9 aprile 2009 IN ABRUZZO IL TERREMOTO IN REGIONE Solo 187 vittime hanno un nome Estratti dalle macerie 272 corpi, si cercano altri 30 dispersi La polizia scientifica tenta il riconoscimento utilizzando tecniche modernissime Le celle frigorifere di un’azienda accoglieranno i corpi travolti dal sisma L’AQUILA. Quelle celle che prima venivano utilizzate per la carne da macello, oggi ospitano i resti delle vittime del terremoto. Anche l’esame del Dna potrebbe essere utilizzati per il riconoscimento dei propri cari sfigurati dalla violenza del sisma. È stata requisita la Cristal Carni, industria È proprio qui, dentro questo stabilimento, a pochi passi da una tendopoli, che è stato installato il punto di riferimento dei morti non identificati. Fino a ieri mattina erano otto le persone morte sotto le macerie e ancora senza un nome, poi il nuimero è pian piano sceso a sei. Una volta allestito logisticamente l’organizzazione, è stato dato il via ai riconoscimenti da parte di quei familiari che ormai stanno perdendo la speranza di ritrovare vivo il proprio caro. La polizia scientifica ha creato un grosso cordone di della zona di Pile, dotata di enormi celle frigorifere. È qui che la Polizia scientifica tenta il riconoscimento utilizzando le nuove e più moderne tecnologie. Una lunga fila di persone, per tutta la mattinata, ha affrontato il lungo, estenuante calvario dell’attesa. protezione intorno ai parenti in attesa, un isolamento doveroso per evitare la diffusione di immagini in un momento drammatico come quello di chi resta comunque appeso alla speranza di una notizia miracolosa, ma vive con reali- smo la trafila burocratica davanti alla fabbrica. Arrivano da ogni parte dell’Abruzzo e anche da fuori. Basta guardare quei volti, scrutare le espressioni per rendersi conto di quando dolorosa sia la sensazione di im- potenza di fronte alla ricerca di un particolare, di un segno di riconoscimento utile all’identificazione. IL CENTRO XL GIOVEDÌ 9 aprile 2009 19 IN ABRUZZO IL TERREMOTO - I FUNERALI L’addio al giovane campione La maglia numero 8 del Lauretum sulla bara di Chiavaroli di Rocco Coletti LORETO APRUTINO. Un paese in lutto. Il calcio dilettantistico in lacrime. Una comunità, quella dell’area Vestina, che si stringe attorno alla famiglia di Giuseppe Chiavaroli, il 24 enne centrocampista del Lauretum morto lunedì notte a seguito delle ferite riportate per il terremoto all’Aquila. Il campione di Loreto Aprutino gioca l’ultima partita davanti a oltre 2.500 Ci sono amici e parenti, semplici conoscenti ed ex compagni di squadra. Tanti. Ci sono rappresentanti delle società dilettantistiche abruzzesi. Una fiumana di gente attraversata dal carro funebre, arrivato da Teramo poco prima delle 15,30. Il silenzio irreale è spezzato dalle grida di dolore della mamma, Piera. Poi l’applauso della folla, quando esce dal carro la bara coperta dalla maglia biancazzurra del Lauretum, la numero otto. Quella che Giuseppe Chiavaroli ha indossato fino a qualche settimana fa. La gente piange una delle vittime del terremoto dell’Aquila. E’ il momento del lutto nel tempo della paura. Toccanti le parole di monsignor Valentinetti. «La partita della vita per Giuseppe è stata troppo breve», dice, «ma la nostra partita dovrà continuare proprio nel ricordo della sua voglia di vivere. Non abbiate paura, coraggio e cammino in avanti perché è questo che Giuseppe vorrebbe da noi». Un ragazzo delle giovanili del Lauretum si sente male all’interno della chiesa. Fuori il dolore è composto e ricco di dignità. Alla fine della funzione, prende la parola il padre, Tommaso. E sono parole rotte dalla commozione: «Mio figlio da picco- persone. Troppo piccola la chiesa di Santa Maria in Piano per contenerli. Tanta gente fuori, nel piazzale, dove un altoparlante amplifica le parole commosse dell’Arcivescovo della diocesi di Pescara-Penne, il monsignor Tommaso Valentinetti, che celebra l’omelia funebre. Lutto cittadino a Loreto Aprutino, il sindaco Passeri è avvolto dalla fascia tricolore in prima fila. Sopra, la bara con la maglia numero 8 del Lauretum A sinistra, il dolore e le lacrime della mamma Piera e del papà Tommaso A sinistra, i ragazzi della scuola calcio Sopra, un’immagine di Giuseppe Chiavaroli e, a fianco, altri parenti (Simeone) lo era vivace. Ne ha combinate tante. Ricordo ancora quando gli fu sequestrato il motorino, perché non portava il casco. Quando gliel’ho ridato, dopo un mese, ci si è rimesso sopra, ma di nuovo senza casco, perché gli scompligliava i capelli. I vigili l’hanno fermato nel centro storico e lui è fuggito. Sono cose che si fanno quando si è giovani. Negli ultimi anni, però, Giuseppe era diventato uomo. Cercava di trasmettere agli altri gli insegnamenti di noi genitori. Provava a educare le sorelle e il fratello. Era cresciuto. Aveva interiorizzato le lezioni della vita. Il monsignore, qui, mi dice che Gesù aveva bigno di Giuseppe e se l’è ripreso, ma noi, adesso, come facciamo? Una parte di me è dentro la bara con mio figlio. Spero di andare avanti, mi auguro di poter aiutare a crescere i figli. Ma Giuseppe ci mancherà». Applausi per Tommaso Chiavaroli, insegnante di educazione fisica e responsabile del settore giovanile del Lauretum. Applausi anche quando esce la bara, portata a spalle dai compagni di squadra. A piedi verso il cimitero. Il ricordo del padre: «Vivace da piccolo, ora era un uomo» Un corteo di un paio di chilometri per l’ultima corsa del campione sfortunato, prima sul campo e poi nella vita. Giuseppe Chiavaroli ha assaporato l’ebbrezza del grande calcio, quando, a 14 anni, è andato a Firenze dove ha giocato nelle giovanili viola (la società ieri ha espresso il cordoglio sul sito Internet). La dea bendata, poi, gli ha tarpato le ali quando era una promessa, a Celano, qualche anno fa. Un infortunio ai legamenti, l’intervento chirurgico e diversi mesi lontano dai campi di calcio, proprio nel momento in cui sembrava destinato a una carriera lumino- sa. E’ tornato in campo, ha giocato tra i dilettanti. Ha riposto i sogni di calciatore professionista nel cassetto. E ha continuato a dare calci a un pallone più per hobby e passione che per gloria. A dicembre è tornato a vestire la maglia della squadra del paese, il Lauretum. Ogni domenica, una volta terminata la partita, prendeva la macchina e andava all’Aquila dalla fidanzata, Francesca, conosciuta quando era nel Celano. Nell’ultimo fine settimana, con il campionato di Eccellenza fermo, ha anticipato il viaggio a sabato. E domenica notte i due erano a casa di amici in una traversa di via XX settembre. Non nell’abitazione di Francesca che, invece, non ha subito gravi danni. I fidanzati sono rimasti intrappolati tra le macerie. Niente da fare per Francesca, trovata morta lunedì mattina. Giuseppe, invece, ha resistito. Ferite e fratture alle gambe all’apparenza. Quando è stato estratto dai soccorritori, nel pomeriggio, era cosciente. Dall’Aquila a Teramo in elicottero, all’ospedale per un intervento chirurgico con il rischio dell’amputazione di una gamba. Un dramma per un calciatore. Ma nessuno immaginava il peggio. Nemmeno le sorelle che l’hanno visto prima di entrare in sala operatoria. Men che meno i genitori (sono andati prima all’Aquila e poi si sono diretti a Teramo), rassicurati dalle parole delle figlie. E, invece, nella notte sono sopraggiunte delle complicazioni. E Giuseppe Chiavaroli non ce l’ha fatta, travolto da una tragedia che ha sconvolto l’Abruzzo. 20 GIOVEDÌ XM IL CENTRO 9 aprile 2009 IN ABRUZZO IL TERREMOTO ALL’AQUILA In polvere i gioielli dell’arte Gli studenti di Architettura volontari per documentare i crolli di Maria Rosa Tomasello PESCARA. I custodi dell’arte non hanno più un posto: il castello cinquecentesco, sede della Soprintendenza per il Beni ambientali e architettonici dell’Aquila, è inagibile. Nella tragedia, niente è stato risparmiato. Al dramma degli uomini si unisce Per documentare le condizioni dei tesori dell’arte perduti o sfregiati dal sisma, gli studenti di Architettura si stanno mobilitando, annuncia il preside della facoltà di Architettura di Pescara Alberto Clementi: foto e riprese per certificare che lì è crollata una decorazione, là il volto dipinto in un affresco prima che le macerie vengano rimosse. L’insulto alla memoria e ai luoghi del cuore è stato violento: nella basilica di Collemaggio, il transetto e l’abside sono crollati sopra l’organo e sono rimasti lì, addossati al tabernacolo che contiene le reliquie di San Bernardino, la chiesa di Santa Maria Paganica, una delle più antiche della città, è danneggiata, così San Marciano, San Bernardino che ha perso il campanile e parte della struttura; ha lesioni Sant’Agostino, la Chiesa del Suffragio o delle Anime Sante, con la bellissima cupola distrutta, è diventata uno dei simboli dell’apocalisse in Abruzzo, mentre in piazza Duomo è non hanno retto neppure la cattedrale intitolata a San Massimo e san Giorgio. Le antiche mura medievali sono crollate, in polvere i palazzi antichi del centro storico, così come l’ex convento agostiniano, sede della Prefettura. Una conta di perdite che riprende valicando i confini della città, e spostandosi verso gli altri crateri del sisma: Onna, scomparsa, Paganica, dove la facciata della Concezione si è staccata dal corpo dell’edificio con uno squarcio, o la frazione Sant’Elia, dove la facciata della chiesa è sfondata. Una lista che non può avere fine, perché questo è solo l’inizio. «Non è ancora possibile fare una ricognizione dei danni perché le scosse sono ancora in atto» dice il direttore regionale dei Beni culturali Annamaria Reggiani, che da tre giorni osserva la devastazione della città assieme al soprintendente per i beni architettonici Maurizio Galletti, «speriamo che a partire da martedì prossimo si possa cominciare a fare una schedatura, cominciando dall’Aquilano per poi allargarsi all’intero Abruzzo, perché ovunque ci segnalano crolli e disastri, da Sulmona al Teramano. A essere colpiti sono soprattutto gli edifici religiosi. Ma emotivamente, credo che la perdita più grave sia la piazza del Duomo, che era il cuore pulsante della città: vederla così, con il transetto della cattedrale crollato, le Anime Sante rimaste solo con un quarto della cupola, è un grande dolore». La struttura della Soprintendenza è in ginocchio: «Siamo senza ufficio, abbiamo perduto tutto, molte cose sono seppellite». È inagibile an- la perdita di opere centenarie, i gioielli della storia che rappresentavano l’identità degli abitanti della città distrutta e dei piccoli centri: lì c’era una torre, dietro l’angolo una chiesa, più avanti la scenografia di una piazza, i simboli ormai perduti. La Soprintendenza resta senza sede ma il personale è già al lavoro Reggiani: Bondi sempre in contatto In alto, particolare della facciata di San Bernardino Sotto, una delle immagini simbolo del terremoto la cupola della chiesa delle Anime Sante che ha subito ulteriori danni dopo le nuove scossa In alto la facciata della chiesa di Paganica che ha subito gravissimi danni alla facciata che sta per scollarsi dal corpo dell’edificio e un’altra chiesa danneggiata che la sede dei Quattro Cantoni. «Adesso sto cercando di radunare il personale per metterlo al lavoro» prosegue Reggiani, «ma c’è chi ha perduto casa, chi ha avuto i familiari feriti, per il momento stiamo lavorando con una equipe di quattro o cinque persone. Di catastrofi ne ho viste in passato, in Friuli, in Irpinia, in Umbria, per esempio, ma questa è la peggiore». La lunghissima corsa verso la ricostruzione però è già iniziata: «Stiamo lavorando con i colleghi di Marche e Umbria, il ministero sta varando un progetto per cui verranno persone da altre regioni: il ministro Sandro Bondi ha telefonato varie volte, molto preoccupato, è riuscito già a metterci a disposizione una cifra molto cospicua, 30 milioni di euro che serviranno solo per la messa in sicurezza, cerchiature, ancoraggi, il pronto intervento per l’emergenza». «Sono danni notevolissimi» ribadisce l’architetto Augusto Ciciotti, funzionario della Soprintendenza, che assieme alla sua famiglia è sfollato in uno dei venti campi che accolgono chi è rimasto senza casa. «Queste ore le sto passando in strada per fare una prima ricognizione. E quello che provo, è un sentimento di grande preoccupazione e di impotenza: nei nostri interventi di restauro prevediamo misure di miglioramento sismico, ma di fronte a scosse così forti non si può fare nulla». Ma se la ricostruzione sarà lunga e difficile, la mobilitazione del mondo della cultura per salvare un patrimonio inestimabile di storia e di arte è già cominciato. Come dimostra l’offerta del preside Alberto Clementi, che ha fatto parte del comitato per la ricostruzione di Umbria e Marche dopo il devastante terremoto del 1997: «Come facoltà, io metto a disposizione le nostre migliori risorse, abbiamo ingegneri esperti in sismica a livello internazionale, ottimi professori di restauro: abbiamo già preso contatti con la soprintendenza per i Beni archeologici, chiedremo la collaborazione degli Ordini dei Geologi, degli Arhitetti e degli Inge- gneri. Ma sono soprattutto gli studenti a chiederci di poter fare qualcosa. Bisognerà fare grande attenzione: se le macerie vengono rimosse, poi non sapremo più ricostruire i monumernti com’erano: è importante invece capire cosa c’era e dunque abbiamo studenti e dottorandi che stanno andando lì a fotografare i cumuli, per capire quali sono gli ementi di decorazione sopravvissuti che potrebbero essere poi utilizzati». Richieste di aiuto all’università stanno arrivando anche dai Comuni più piccoli, smarriti di fronte al disastro dei loro gioielli. «I danni sono più diffusi di quanti si immagini, l’area è molto ampia, ma noi vogliamo muoverci solo con il coordinamento della protezione civile perché è necessario seguire un indirizzo omogeneo». Ma è la reazione degli studenti di Architettura che colpisce: «Vogliono assolutamente rendersi utili e per questo credo che darò come tema della didattica dei laboratori di laurea la partecipazione progettuale alle possibili ipotesi di ricostruzione: vorrei che la facoltà diventasse una specie di grande laboratorio sulla rinascita». IL CENTRO XN GIOVEDÌ 9 aprile 2009 21 IN ABRUZZO IL TERREMOTO ALL’AQUILA Collemaggio, basilica distrutta Devastato il simbolo della Perdonanza. Celestino, reliquia intrappolata di Enrico Nardecchia L’AQUILA. Celestino intrappolato. Prima rubato nel 1988 e ritrovato pochi giorni dopo nel piccolo cimitero di Roccapassa (Rieti). Ora coperto da un ammasso di detriti che stamani qualcuno tenterà di rimuovere. E di mettere al sicuro. Collemaggio, la chiesa-simbolo della PerdonanCOME IN GUERRA. Sei aprile, prima e dopo. Entrare a Collemaggio è come vedere il film La Ciociara. Non sono state le bombe, però, a devastare il monumento religioso noto al mondo per la Perdonanza celestiniana. Neppure la Porta Santa che si apre ogni anno il 28 agosto e rinnova, per chi crede, il mistero del perdono, si salva dal bombardamento del terremoto, salito dalla terra e e non sceso dal cielo. La facciata, miracolosamente illesa grazie alla massiccia impalcatura montata per lavori di restauro precedenti al sisma, pare resistere orgogliosa alla sfida lanciata dalla furia distruttrice che ha seminato morte in tutta la città e sfregiato per sempre i luoghi simbolo della fede e della devozione popolare. Varcata la soglia, ecco il tuffo al cuore. La chiesa non esiste più. Al posto del transetto c’è solo una grande voragine che apre il cielo dentro la basilica. Un buco enorme, impressionante, da dove si vede l’elicottero dell’Esercito che volteggia insistentemente su tutte le aree interessate dal catastrofico sisma. Il volteggiare delle pale rimbomba con un suono sordo attraverso le tre navate completamente ricoperte di polvere e di sassi schizzati ovunque. I blocchi caduti dalla volta, dalle colonne e dai grossi capitelli di pietra bianca non levigata hanno ridotto in pezzi anche il preziosissimo organo che era sistemato sulla sinistra della navata centrale. Ora le canne, un tempo lucide, sono ridotte a un ammasso di lamiera così contorta che solo un bombardamento avrebbe potuto renderle così. Non suoneranno più nelle solenni celebrazioni della Perdonanza e neppure nei matrimoni, per cui la chiesa aveva prenotazioni da qui a cinque anni in avanti. Tutto cancellato in pochi secondi di terremoto arrivato nella notte a spazzare le vite, la storia, i simboli, le tradizioni degli aquilani. SANTO INTRAPPOLATO. Stamani a partire dalle 9 alcune squadre specializzate dei vigili del fuoco proveranno, con tutte le cautele possibili, a varcare quell’enorme montagna di detriti che è crollata e che impedisce di poter arrivare al mau- za e del romanico abruzzese, è adesso una prigione per la sua reliquia più importante. Le spoglie del Papa del Morrone sono irraggiungibili. Il rettore della basilica più famosa d’Abruzzo, don Nunzio Spinelli, apre la porta della splendida chiesa che pare sventrata dalle bombe. Capolavoro dell’arte romanica danneggiato più volte nei secoli L’AQUILA. La basilica di Santa Maria di Collemaggio, la cui facciata costituisce il massimo capolavoro dell’arte romanica-abruzzese d’ogni tempo, è stata fondata nella seconda metà del secolo XIII, ma il grosso delle sue vicende costruttive ha seguitato a fiorire ininterrottamente nell’arco di tutto il Trecento, per proseguire poi con alterne vicende fino ai giorni nostri mediante rifacimenti, ristrutturazioni, trasformazioni e restauri derivanti da terremoti, mutamenti del gusto e quant’altro. Il risultato di un così complesso e intricato procedimento è uno straordinario intreccio di architettura e arti decorative. Quello che è andato distrutto infatti non è soltanto un capolavoro dell’architettura conventuale, ma anche il simbolo della spiritualità di una regione che ha avuto in un pontefice, Pietro da Morrone, anche la straordinaria indulgenza della Perdonanza, da lui stesso istituita quando divenne papa Celestino V. Le spoglie del Papa del Morrone sono irrangiungibili a causa dei calcinacci caduti La basilica sventrata dal sisma Il rettore Spinelli mostra i danni e a sinistra il mausoleo irraggiungibile (foto Guida) soleo di Celestino V, che si trova in fondo alla navata di destra della basilica. Della tomba del santo si scorge soltanto una parte. Tutto il resto forse ha subìto la stessa fine. Ma si saprà soltanto oggi. «Speriamo di ritrovare le reliquie intatte», si augura il rettore della basilica don Nunzio Spinelli che ha evitato per poco di essere travolto dalle macerie la notte del terremoto, nei locali attigui alla basilica. «Poi dovremo adoperarci per assicura- re a questa preziosissima reliquia, patrimonio dell’intera umanità, un’adeguata sistemazione». Con ogni probabilità sarà necessario effettuare anche una ricognizione canonica, una particolare procedura discipinata da rigorose norme dettate dalla Chiesa, per arrivare a stabilire con certezza qual è lo stato di conservazione delle spoglie del santo del Morrone. Resti mortali, quello del Papa che rinunciò al potere per tornare a fare l’eremita, che sembrano non trovare pace. Il furto prima, poi il terremoto. L’altra angustia del sacerdote custode della basilica è quella «di non aver potuto raggiungere neppure la cappella del Santissimo sacramento che custodisce il bene più caro, l’Eucarestia». Non si ha idea alcuna di come poter cominciare neppure la ripulitura del grande ammasso di materiale crollato e ridotto in polvere. Impossibile ipotizzare neppure i tempi di avvio dei lavori. Insomma, un disastro davvero incalcolabile. SFREGIO PERENNE. Parlare di restauro di fronte a una devastazione del genere sembra davvero fuori luogo. Nulla potrò più tornare come prima. La basilica, oggetto anni fa di un restauro massiccio che interessò soprattutto la volta, completamente realizzata con massicce travi di legno, e il tetto, «È un colpo mortale dal quale forse non ci riprenderemo più», commenta sconsolato il rettore della basilica mentre toglie la polvere dai libretti illustrativi in tutte le lingue del mondo. Sono rimasti tutti intatti, così come le coroncine del rosario che adesso sono oggetti culto per chi entra e vede cosa è diventata Collemaggio. E allora, l’ultima immagine di com’era la basilica dedicata alla Madonna e costruita sul Colle di Maggio, sta sulla copertina di questi volumetti. Rimasti a testimoniare un qualcosa che prima c’era e che adesso, purtroppo, non c’è più. 22 GIOVEDÌ XO IL CENTRO 9 aprile 2009 IN ABRUZZO IL TERREMOTO ALL’AQUILA In una notte è cambiato tutto Scosse, voragini e crolli hanno distrutto il cuore della città di Fabio Iuliano L’AQUILA. Sono passate solo poche ore dalla notte di lunedì, ma per chi attraversa il centro storico sembra passato un secolo. Fino a sabato sera, complici le temperature primaverili, corso Vittorio Emanuele e corso Federico II brulicavano di gente che passeggiava. Ora per le strade quasi deserte si vede solo qualche vigile, un gruppo di guardie forestali e alcuni fotografi che girano tra le rovine muniti anche loro di elmetti in testa. Lo scenario di una città fantasma. Un osservatore distratto che arriva alla Fontana Luminosa non noterebbe la differenza tra il prima e il dopo, se non fosse per le macchine parcheggiate alla buona davanti al Castello e qualche lesione superficiale. Basta però addentrarsi di qualche metro all’interno del centro storico, per avere l’impressione di camminare in un set di un film del dopoguerra. Un cordone di poliziotti, controlla l’accesso al corso. Per entrare bisogna aggirare il blocco. A questo punto le alternative sono tre: via Castello, via Camarda o via della Genca. Prima, queste due viuzze ospitavano decine di studenti. Li vedevi affacciarsi alla finestra con il libro in mano, con lo stereo puntato su Virgin Radio. Ora si sente solo il rumore di calcinacci e tegole che si muovono alla prima bava di vento. I vicoli che danno sul corso, il cui accesso non è interrotto dalle macerie si contano con le dita di una mano. Quella piccola giungla di strade e stradine che ospitava questo o quel ristorante dove trascorrere una serata alternativa. Ripiombi sul corso passando per piazza Regina Margherita, e ripensi a tutte le notti passate all’aperto sorseggiando un bicchiere di Montepulciano. E poi il corso, i negozi che non aprivano mai il lunedì mattina e quelli che intrattenevano i clienti con battute”all’aquilana”. Le vetrine di Intimissimi, il bar Eden, il negozio della Benetton che già aveva preso il posto del cinema Rex. Tutto questo non esiste più. I manichini sono a terra e finestre e cornici continuano a crollare. Fino alla scorsa settimana, a corso Umberto le auto spuntavano da ogni parte facendo lo Esperienze drammatiche. Camminare nel centro storico dell’Aquila, ferito e sfregiato dalle scosse di terremoto Lo sguardo del mondo. Le telecamere televisive nel cuore dell’Aquila dopo il disastro slalom tra i pedoni. Nessuna amministrazione comunale era mai riuscita a ridurre l’accesso dei veicoli al centro, neanche nelle zone a traffico limitato. Adesso, le uniche auto che vedi in giro sono quelle dei mezzi di soccorso, le altre sono sepolte tra i detriti. Il centro si sviluppa su una croce. Da una parte c’è la villa Comunale, in mezzo i quattro cantoni, dall’altra il Castello, ai due lati piazza San Pietro e piazza San Bernardino. La chiesa del santo avrebbe dovuto ospitare tutti i convegni della Settimana nazionale liturgica. Un evento religioso che avrebbe finalmente amplifica- to il messaggio della Perdonanza. Ma ora tutti e tre i punti di riferimento di quella manifestazione (oltre San Bernardino anche Collemaggio e il Duomo), in programma per il prossimo agosto, sono inagibili. La chiesa di Collemaggio ha perso la copertura della parte absidale e la Cattedrale che, sarebbe stata restaurata di lì a poco, presenta vari danni strutturali. Per non parlare della chiesa adiacente di Santa Maria del Suffragio, meglio conosciuta come chiesa delle Anime Sante che ha registrato numerosi crolli strutturali, specie nella cupola restaurata di recente. Proprio nel 2003, infatti, esattamente trecento anni e un giorno dopo l’altro terribile terremoto del 1703, un fulmine aveva colpito la parte alta della cupola, rendendo necessario l’intervento di restauro. Ora bisognerà ricominciare da capo. In visita ieri all’Aquila, il presidente Berlusconi si è mostrato molto preoccupato per l’entità dei danni, il cui costo complessivo supera ben oltre le stime di questi giorni. La città delle 99 chiese, ma anche la città della”movida” studentesca, con vie e piazze dove tirare fino all’alba con chitarra e bonghetti. I punti di ritrovo per i più giovani erano via Sassa, via Roio, piazza San Biagio. In questa zona apriva un locale dopo l’altro. Qualcuno sceglieva un posto fisso dove passare la serata, altri preferivano scambia- re chiacchiere e numeri di telefono per strada, o seduti sulle panchine di piazza San Pietro. Proprio in quella piazza, la chiesa principale aveva ai piedi due leoni di pietra, dalla criniera quasi consumata. E poi le sedi istituzionali, la Camera di Commercio, il palazzo Carli, palazzo Margherita e palazzo Selli, la fontana delle 99 Cannelle. Tutti nomi che rischiano di finire dimenticati. Per non parlare di piazza della Repubblica, sommersa dai detriti del palazzo della Prefettura e dai pezzi di cornicione del Sant’Agostino. E c’è il cinema Massimo, con parte della facciata danneggiata da cui spunta una locandina ormai vecchia. Le polemiche delle scorse settimane sulla locazione della sala sono sepolte con le macerie. Il terremoto ha rubato il cuore all’Aquila, mettendovi al posto una croce. La stessa croce che ora è a terra, davanti la cattedrale, appoggiata al portone che riproduce i santi aquilani. IL CENTRO XP GIOVEDÌ 9 aprile 2009 23 IN ABRUZZO IL TERREMOTO E IL CALCIO Gli azzurri di Lippi in Abruzzo Il 6 o il 10 giugno amichevole a Pescara con incasso in beneficenza di Rocco Coletti PESCARA. La Nazionale testimonierà la propria solidarietà ai terremotati, disputando una partita in Abruzzo, con l’incasso devoluto alle opere di assistenza e ricostruzione. Lo ha annunciato la Figc. Probabilmente, la sede scelta sarà il rinnovato stadio Adriatico di PeLa Figc e Lippi hanno concordato un’amichevole in Italia e una all’estero, prima di Stati Uniti-Italia in programma il 15 giugno a Pretoria. Sedi e avversari sono da definire, probabilmente nei prossimi giorni. E sull’onda emozionale del terremoto nell’Aquilano, Giancarlo Abete vorrebbe che una delle due gare si giocasse in Abruzzo per testimoniare immediatamente la vicinanza della federazione e del calcio ai familiari delle vittime e agli sfollati. Il presidente federale aveva già promesso di riportare la Nazionale in Abruzzo. Anche per inaugurare a livello internazionale il nuovo stadio Adriatico. Adesso, al progetto ha impresso un’accelerazione. Sul comunicato di ieri, ha accennato alla data del 6 giugno e ha comunque assicurato una partita degli azzurri entro fi- scara. I dirigenti stanno lavorando all’iniziativa: la prima data utile potrebbe essere quella del prossimo impegno degli azzurri, sabato 6 giugno; l’alternativa è il 10 giugno. Sono le date libere, prima della partenza per il Sudafrica per la Confederation Cup. Annuncio ufficiale di Abete L’ultima volta della Nazionale all’Adriatico nel novembre 2002 Sopra, Giovanni Trapattoni all’Adriatico nel 2002 in occasione della sfida tra Italia e Turchia A fianco, Abete e Lippi 1ªE 2ªDIVISIONE Sabato le abruzzesi ferme In campo solo la Val di Sangro PESCARA. Nel primo pomeriggio di ieri Mario Macalli, presidente della Lega Pro, ha alzato bandiera bianca. E ha risposto positivamente alle pressanti richieste arrivate dall’Abruzzo. Sabato il Pescara, la Virtus Lanciano, il Giulianova, la Valle del Giovenco e il Celano non giocheranno. Le partite sono rinviate. In mattinata anche il Pescara aveva chiesto il rinvio della gara contro l’Arezzo, in programma a Vasto. In precedenza, erano stati la Valle del Giovenco e il Celano a chiedere di non giocare. Ma Macalli non era andato oltre lo slittamento di qualche giorno. A mercoledì per l’esattezza, determinando l’ilarità delle dirigenze marsicane che hanno manifestato i disagi dei giocatori che vivono nell’Aquilano colpito dal terremoto. Alcuni hanno dormito nelle macchine o in pullman. E comunque hanno la testa altrove, non certo agli impegni di campionato. E in un momento di paura e di incertezza, la Valle del Giovenco e il Celano volevano carta bianca per rimandare a casa i calciatori. Ma Macalli in nome della contemporaneità delle partite e della conseguente regolarità dei campionati era parso riluttante a concedere il rinvio a data da destinarsi. Un atteggiamento rigido che Mario Macalli non ha tenuto conto del momento eccezionale e drammatico che sta vivendo l’Abruzzo. A smussare gli angoli ha provveduto il capo della Figc, Abete, che è intervenuto con un’opera di mediazione su Macalli. Che, ieri, è stato costretto a cedere dagli eventi. Anche perché la stessa Lega di serie A e B ha rinviato le gare del campionato cadetto in programma do- mani. Quindi, Pescara-Arezzo, Virtus Lanciano-Taranto (Prima divisione), Giulianova-Figline e Sangiustese-Celano, Isola Liri-Valle del Giovenco (Seconda divisione) sono state rinviate a data da destinarsi. Probabilmente, a mercoledì 22 aprile. L’unica squadra abruzzese a scendere in campo sabato sarà la Val di Sangro, impegnata in Sicilia sul rettangolo di Gela. Gli abruzzesi, a precisa richiesta della Lega, hanno comunque preferito giocare dal momento che avevano già organizzato la trasferta. Va detto che la gara di Gela è comunque a rischio perché, a seguito di un sopralluogo, la commissione pubblici spettacoli ha ordinato dei lavori allo stadio Presti da portare a termine in giornata, pena l’inagibilità dell’impianto. Oggi è previsto un altro sopralluogo. ne anno. L’ultima volta della nazionale a Pescara risale al 20 novembre del 2002, quando ha pareggiato 1-1 contro la Turchia. Gol dell’ex interista Emre, al 28’, e pareggio di Bobo Vieri dopo 10’. Pienone sugli spalti ed entusiasmo alle stelle. Un bagno di folla destinato a ripetersi nel rinnovato impianto da utilizzare per i Giochi del Mediterraneo, previsti tra fine giugno e gli inizi di luglio. A premere per l’Ita- lia in Abruzzo c’è stata anche la presenza del consigliere federale Gabriele Gravina, ex presidente del Castel di Sangro. E poi gli azzurri di Lippi: dal pescarese Fabio Grosso all’italo-americano Giuseppe Rossi, il cui papà è originario di Fraine, passando per il guardiese Morgan De Sanctis. Lo stesso ct campione del mondo nella giornata di martedì ha espresso il proprio dolore per il dramma che sta vivendo l’Abruzzo e annunciato la propria disponibilità a partecipare a iniziative benefiche. Lutto al braccio. Ieri sera gli ex azzurri Luca Toni e il pescarese Massimo Oddo, gli italiani in forza al Bayern Monaco, sono scesi in campo con il lutto al braccio nella sfida di Champions contro il Barcellona. Domani sera la serie B non giocherà MILANO. E’ stata rinviata al 21 aprile la 35ª giornata di campionato di serie B, inizialmente in programma domani, nel giorno in cui si svolgeranno i funerali di Stato per le vittime del terremoto in Abruzzo. In un primo momento le partite erano state fissate per martedì 14 aprile, data ufficializzata da alcune società, ma poi la Lega ha deciso di posticiparle ulteriormente di un’altra settimana, fissando quindi la 35ª giornata a martedì 21 aprile con inizio delle partite alle 20.45. Sono state soprattutto le società cadette a chiedere di non recuperare il 14 ma il 21 aprile. Lo ha spiegato il segretario generale dell’Assocalciatori Gianni Grazioli. «Le richieste di rinvio al 21»,, ha detto, «ci sono arrivate soprattutto dai dirigenti, che hanno verificato la difficoltà, di programmare le trasferte soprattutto nel caso degli spostamenti aerei. Con le partite in programma il 14, i voli aerei sarebbero dovuti avvenire il giorno di Pasquetta e questo in certi casi risultava quasi impossibile». Gli associati dell’Aic hanno annunciato l’apertura di una sottoscrizione tra tutti gli atleti delle squadre professionistiche di serie A, B e Lega Pro a favore delle popolazioni colpite dall’Abruzzo. La Uisp si ferma. L’Uisp si ferma per lutto. «Sono sospese tutte le nostre attività sportive, tornei e iniziative previsti per venerdì (domani, ndr), giorno in cui è stato proclamato il lutto nazionale e si svolgeranno i funerali solenni per le vittime in Abruzzo», ha detto Filippo Fossati, presidente nazionale. 24 GIOVEDÌ XR IL CENTRO 9 aprile 2009 IN ABRUZZO TERREMOTO - LA SOLIDARIETA’ Decolla la raccolta del Centro Migliaia le adesioni: grandi cifre o 10 euro, tutti vogliono contribuire di Lalla D’Ignazio PESCARA. Piccoli risparmiatori, pensionati e impiegati generosi a fianco di manager e professionisti discreti, operai con gli imprenditori ai quali la tragedia della loro terra ha fatto dimenticare le difficoltà della crisi: ora dopo ora, da ogni angoE c’è anche Enzo Jannacci che vuole partecipare: annuncia che devolverà il guadagno del concerto di apertura del suo tour, il 18 aprile a Milano, alla gente d’Abruzzo colpita dal sisma. Dal palco del teatro Smeraldo inviterà anche il suo pubblico a farlo attraverso il Centro, perché, spiega senza troppi giri di parole il suo manager Dario Zigiotto, «è una iniziativa asciutta, semplice, nata in Abruzzo che gli è piaciuta». Alla platea il cantautore chiederà di appuntare le coordinate per il versamento. Che è possibile da qualsiasi banca, con bonifico esente da costo, sui conti: Carispaq spa, Vittime terremoto L’Aquila, Iban: IT 53 Z 06040 15400 000 000 155 762; Caripe spa Raccolta fondi pro terremotati d’Abruzzo, Iban IT 19 B 06245 15410 000 000 468; Tercas spa Raccolta fondi pro terremotati d’Abruzzo, Iban IT 48 L 06060 15300 CC 090 005 35 65; Carichieti c/c 83000, Ministero della Protezione civile-Pro terremotati Abruzzo, Iban IT 31 H 060 5015 500CC0010083000. Fare anche un primo bilancio di quanto affluito finora non è semplice (la Carispaq, tra l’altro, sta lavorando sul territorio aquilano in condizioni difficilissime). Quello che emerge è che la Caripe ha coinvolto anche la Banca Popolare, i dipendenti (400) e il Cda: conta di arrivare sui centomila euro già all’inizio della prossima settimana, anche perché i bonifici impiegano qualche giorno ad arrivare. Discorso che vale per tutti gli istituti di credito impegnati. Alla Tercas la cifra sfiora i 5000 euro: tante micro donazioni, segno che la gente vuole essere comunque a fianco delle popolazioni colpite. Un atteggiamento che è lo stesso di associazioni di volontariato, di categoria, sportive, religiose, amministrazioni comunali, e chiunque si è buttato nella solidarietà in queste ore. La Caritas regionale coordina il servizio ai terremotati nella parrocchia di San Francesco di Pettino. E oltre alla raccolta di beni c’è quella di fondi: causale “Terremoto Abruzzo”, conto corrente postale 347013 o tramite Unicredit Banca di Roma, Iban IT 38 K03002 05206 000401120727. La giunta comunale di Pescara con una delibera ha dato il via all’iniziativa «Pescara vicina alla gente aquilana», stanziando 50.000 euro e attivando il c/c postale 95839338 intestato a Comu- lo dell’Abruzzo, si moltiplicano le adesioni alla sottoscrizione per i terremotati aperta dal Centro e dal gruppo L’Espresso-Repubblica con centomila euro. Qualcuno stacca assegni cospicui, altri inviano 10, 15 euro: si fa quel che si può, con identica dignità. Jannacci sceglie la sottoscrizione del giornale degli abruzzesi Continua ovunque la mobilitazione Il cantautore Enzo Jannacci. A fianco la Protezione civile offre generi di conforto LE STAR SI MOBILITANO Madonna e Remigio, due voci solidali La popstar regala 500 mila dollari. Incasso della Scala ai terremotati di Paolo Di Vincenzo «V ado sul palco con la morte nel cuore. Io canto mentre il mio Abruzzo è gravemente ferito. Per quello che può essere utile, però, l’incasso dei biglietti della serata di debutto (martedì per chi legge, ndr) sarà devoluto alle vittime del terremoto». Carmela Remigio, la cantante pescarese impegnata in que- Il soprano pescarese Carmela Remigio ne di Pescara, servizio Tesoreria, Fondo pro terremotati, piazza Italia 1, Iban: IT 64 B 07601 15400 000095839338. Raccolta di beni di prima necessità nella sede del Csi Teramo: oggi partiranno quattro furgoni carichi di coperte, vestiario, generi alimentari, prodotti per l’igiene personale e disinfettanti. Gli automezzi raggiungeranno Camarda, Filetto, Pescomaggiore, Paganica, Tempera, Roio. La Diocesi di Teramo-Atri ha attivato altri tre punti di raccolta: Giulianova, via dei Pioppi 2 sti giorni al Teatro alla Scala di Milano, nel «Viaggio a Reims» di Rossini con la regia di Luca Ronconi, racconta al Centro il suo disagio a dover cantare in momenti così tremendi. Ma sono queste le regole dello spettacolo. «Posso solo piangere con i miei fratelli e sorelle abruzzesi un disastro così immane. Mi unisco al vostro dolore e canterò pensando solo alla mia terra addolorata in questa settimana di passione». Oltre alla dichiarazione del soprano pescarese l’annuncio è stato dato anche dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, la cui carica prevede anche il ruolo di presidente della fondazione Scala. Infine, ma non certo per ultimo visto il coinvolgimento anche emozionale, è stato fatto prima dell’inizio dello spettacolo dal sovrintendente Stephane Lissner, sottolineando che «gli artisti protagonisti e i lavoratori devolvono parte del loro compenso». C’è stato poi un minuto di silenzio per le vittime seguito da un caloroso applauso. Ma l’Abruzzo devastato ha commosso anche un’altra voce, in altro campo sicuramente notissima come la popstar Madonna. L’artista, il cui cognome è Ciccone, è nata negli Stati Uniti ma la famiglia ha origini a Pa- centro. ha fatto una sostanziosa donazione, la somma precisa non sarebbe stata rivelata ma secondo diversi media statunitensi si tratterebbe di mezzo milione di dollari. L’artista ha in questo modo risposto a un appello lanciato lunedì, subito dopo il disastro, dal sindaco Fernando Caparso: «Ci aiuti lei a reperire in tutto il mondo i fondi per aiutare la popolazione abruzzese». Rosenberg, portavoce di Madonna, ha fatto sapere che l’artista intendeva «rispondere generosamente» all’appello. «Sono felice di poter dare una mano alla citt da cui provengono i miei antenati. Sono vicina a coloro che hanno perduto i propri cari e le proprie case», ha detto Madonna in una dichiarazione diffusa dalla Rosenberg. La famiglia di Madonna proveniva da Pacentro (339.1760133); Silvi, via Matteotti 48 (333.6426972); Roseto, via Brasile 5 (347.5499453). Al Camposcuola di Teramo dalle 16 alle 19, CasaPound ha aperto un punto di raccolta generi alimentari nei locali della gastronomia in viale Crispi 80. Colletta alimentare a Pineto, organizzata dal Comune con l’associazione Beach paradise, nei maggiori supermercati. A Roseto attivi due punti di raccolta: le piccole donazioni si possono consegnare presso il Pattinodromo (di fronte alla piscina comunale), le grandi che arriva- no da aziende e società possono essere portate al magazzino dell’Autoporto. Il Comune ha aperto un conto corrente: intestazione Comune di Roseto-Raccolta fondi Pro Terremotati L’Aquila, Tercas filiale di Roseto 52274, Iban IT 33 B 06060 77020 CC 04600 52274 Un gruppo di studenti delle facoltà aquilane organizza a Giulianova paese, nei locali del Circolo Di Massimantonio del Prc, in corso Garibaldi, 43/45, un centro raccolta di cibo, pannolini, coperte, tende, gazebo e materiale utile alla rimozione delle macerie. Si mobilitano i commercianti ad Alba Adriatica: nei negozi, bar e tabaccherie della cittadina è possibile contribuire con offerta libera, alla raccolta coordinata dall’associazione Centro Commerciale Naturale. La Bpls ha aperto una sottoscrizione con un primo contributo di 200mila euro (Iban: IT 06 K0 5550 77751000000540159, causale “Raccolta fondi pro terremotati del 6 aprile”). Diecimila euro sono stati stanziati dalla giunta di Fossacesia, dove il Consorzio cooperative sociali Sgs si è attivato per al- leviare, con attività ludiche, le sofferenze di un gruppo di bambini aquilani ospite negli alberghi della città. I 500 addetti della Honeywell doneranno un’ora di stipendio e anche l’azienda darà un proprio contributo in denaro. A San Salvo si raccoglie materiale utile nella sede della Valtrigno, in via Olanda; alla Cri in via Pascoli e alla parrocchia di San Giuseppe. A Vasto a Palazzo Aragona e in via Buonconsiglio. Nella parrocchia di San Giovanni Bosco vengono raccolti viveri e indumenti destinati ai disabili dell’Aquila trasferiti a Sora. Le associazioni VabBò-Vasto e Nuovo Umanesimo di Casalbordino hanno aperto un conto al Montepaschi Siena intestato a VabBò: Iban IT 77 K 01030 02430 000010357122. Il Coordinamento dei docenti e studenti delle scuole d’arte di Pescara, Penne, Vasto e Chieti e dei licei artistici di Crema e Cremona raccoglie fondi e idee per il recupero del patrimonio artistico (info Maria Luisa Carmini: 347 5214723). Un ufficio mobile verrà allestito all’Aquila dalla Cooperativa artigiana di garanzia di Avezzano: la sede del capoluogo è distrutta così il il Cda ha deciso di dare una mano ai colleghi che hanno perso tutto adibendo un camper a ufficio, elargendo, con una garanzia fino al 100%, operazioni di prestito finalizzate al sostegno della ripresa dell’attività. La Confesercenti avezzanese ha fatto arrivare a Paganica tre furgoni di pane preparato dall’Associazione panificatori, e acqua minerale. La festa di Sant’Antonio a Francavilla, a Pasquetta, non si farà in segno di lutto e i soldi raccolti per fuochi d’artificio e banda andranno ai terremotati. IL CENTRO XT GIOVEDÌ 9 aprile 2009 25 IN ABRUZZO TERREMOTO - LA SOLIDARIETA’ Scende in campo anche la Fiat Due milioni e mezzo dalla vendita delle vetture nel mese di aprile di Edoardo Amato C ontinua la gara di solidarietà in tutta Italia e in tutto il mondo per aiutare l’Abruzzo devastato dal terremoto. Fra le tantissime iniziative (impossibile dare conto di tutte) spicca la decisione presa ieri dal Gruppo Fiat di de- volvere 40 euro per ogni vettura e veicolo commerciale Fiat, Alfa, Lancia e Fiat Professional venduti nel mese di aprile. Si stima di raccogliere 2,5 milioni di euro che verranno impiegata per ricostruire un asilo nido comunale all’Aquila. Inoltre, Fiat Professional fornirà ai comuni colpiti dal terremoto 15 furgoni Ducato Panorama — i mezzi costruiti nello stabilimento abruzzese Sevel — per il trasporto scolastico. Importanti iniziative verranno intraprese anche da Ferrari e Maserati. Inoltre, in collaborazione con la Protezione Civile, le diverse società del Gruppo hanno già offerto mezzi per i soccorsi: camion attrezzati, macchine di movimento terra e gruppi elettrogeni insonorizzati che potranno servire per la produzione di energia nelle tendopoli. Anche gli stabilimenti del gruppo che si trovano nelle zone limitrofe a quelle dei comuni colpiti dal sisma hanno voluto dare il loro contributo. Lo stabilimento Sevel di Val di Sangro e quello di Magneti Marelli di Sulmona hanno dato la loro disponibilità a favorire le iniziative di supporto ai soccorsi da parte degli operai, degli impiegati e dei dirigenti. Coinvolti anche gli stabilimenti di Atessa e Sulmona Aiuti dalle fondazioni bancarie Telefonini, 3,5 milioni con il numero solidale Lo stabilimento Sevel di Atessa. A fianco conforto ai teremotati e, sotto, una tendopoli Gli operatori di telefonia mobile Telecom Italia, Vodafone, Wind e 3 Italia, d’intesa con la Protezione civile, hanno attivato un “numero solidale” — il 48580 — per raccogliere fondi a favore della popolazione abruzzese: l’importo donato aveva raggiunto alle 13 di ieri i 3,5 milioni di euro, somma notevolmente aumentata in serata. Ogni sms inviato dai clienti Tim, Vodafone, Wind e 3 Italia contribuisce con 1 euro, che sarà interamente devoluto al Dipartimento della Protezione Civile per il soccorso e l’assistenza. Ma di fronte alla tragedia dell’Abruzzo tutto il mondo economico e sindacale si è mobilitato con ogni tipo di aiuto. Associazioni imprenditoriali, sigle sindacali e singole aziende si sono mosse fin dal giorno successivo al terremoto anche con iniziative congiunte. Una di queste è quella promossa insieme da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, che avviano la raccolta di contributi fra i lavoratori e gli imprenditori delle imprese associate. L’Ance (l’associazione dei costruttori edili) e l’istituo previdenziale Inpdap hanno dato la disponibilità per l’immediata ricostruzione della casa dello studente. La Confesercenti regionale, d’intesa con quella nazionale, ha aperto un conto corrente per versamenti di solidarietà. Gli albergatori di Assoturismo-Confesercenti hanno garantito la disponibilità di oltre quattromila camere da mettere a disposizione di chi ha perso la casa. Unioncamere stabilirà nei prossimi giorni un fondo di solidarietà in favore del sistema economico abruzzese. L’industria alimentare Danone Italia si è messa a disposizione del Banco alimentare fornendo pro- Il popolo di Facebook «Superenalotto per l’Abruzzo» ROMA. Contano più di un milione e 300 mila iscritti i tre gruppi sorti sul social network Facebook, dopo il terremoto, e che propongono di annullare il montepremi del Superenalotto, oltre 41 milioni di euro, e donare la somma all’Abruzzo. Il messaggio che circola su Facebook é: «Vediamo se funziona veramente Fb, e se le buone idee arrivano ai pezzi grossi. Annulliamo il montepremi del Superenalotto», prosegue il messaggio, «che é quasi di 40 milioni di euro, e doniamolo a chi ne ha bisogno in Abruzzo. Copia, incolla e diffondi». Diciassette senatori del Partito democratico, dando seguito all’appello firmato da un milione e mezzo di cittadini, hanno inviato una lettera al presidente del Senato, Renato Schifani, per sollecitare «il governo all’adozione di un apposito provvedimento di urgenza finalizzato all’acquisizione del montepremi giacente del gioco Superenalotto, destinando», prosegue la lettera dei parlamentari del Pd, «le pri proprodotti per un totale di 10 tonnellate di generi alimentari da destinare agli sfollati. Fondazioni bancarie 7 milioni di euro Le Fondazioni di origine bancaria, coordinate dall’Acri, realizzeranno iniziative di sostegno per i territori colpiti dal terremoto, mettendo a disposizione oltre 7 milioni di euro. Gli interventi verranno individuati e finalizzati in collaborazione con la Fondazione Carispaq presieduta da Roberto Marotta. La Banca Popolare di Lanciano e Sulmona ha promosso una raccolta di fondi aprendo la sottoscrizione con un primo contri- buto di 200mila euro. Dal mondo: emigranti e capi di stato Gli abruzzesi d’America si mobilitano per l’Abruzzo colpito dal sisma. Per raccogliere fondi è stato istituito «Abruzzi Disaster Relief Fund” (Fondo per il soccorso per il disastro abruzzese) sotto la guida di Mario Daniele, vice console onorario italiano a Rochester (New York) che è originario dell’Aquila Un analogo fondo di soccorso è stao istituito a Vancouver, in Canada, dall’associazione degli emigrati lucani. E continuano anche i messaggi inviati da numerosi capi di stato e di governo per esprimere solida- rietà e e inviare aiuti. Ieri a Berlusconi sono arrivate le telefonate del primo ministro australiano Kevin Rudd e del primo ministro israeliano Benjamin Nethanyahu, entrambi disponibili ad accogliere l’iniziativa lanciata dal premier italiano di «adozione per la ricostruzione» di una chiesa o di un monumento storico. Un’altro messaggio particolarmente significativo sul piano politico è quello inviato dal presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad. Sport in prima linea dall’Inter agli ultrà Sulla home page del sito ufficiale dell’Inter compare la scritta «Sos Abruzzo» che dif- fonde l’iniziativa degli Inter club che hanno aperto un conto corrente per raccogliere fondi da destinare ai terremotati. Un’iniziativa partita su sollecitazione del presidente della società nerazzurra Massimo Moratti che già lunedì mattina ha dato disposizione al dirigente nazionale degli Inter club e a quello abruzzese di coordinare tutte le iniziative. Sul conto corrente sono state già depositate le offerte di Moratti e del capitano nerazzurro Zanetti. Ma non c’è solo l’Inter: tutto il mondo dello sport, nazionale e locale, è mobilitato. I Pescara Rangers in collaborazione con l’associazione “Pescara Siamo Noi” hanno organizzato nella sede dell’associazione, in via Pepe a Pescara, una raccolta di ge- relative somme alle necessità ed urgenza scaturite dal recente sisma che ha coinvolto la provincia dell’Aquila». Tra i primi firmatari della lettera inviata al presidente di Palazzo Madama Schifani ci sono questi senatori del Partito democratico: Alberto Maritati, Silvia Della Monica, Franca Chiaromonte, Anna Maria Carloin, Roberto Della Seta e Paolo Giaretta. neri di prima necessità come alimentari a lunga conservazione, omogeneizzati per bambini, prodotti per la pulizia. Raccolta di materiale di prima necessità (indumenti e prodotti per pulizia) anche a Teramo, oggi presso il camposcuola, dalle 16 ale 19, per inizativa del Gruppo podistico amatori Teramo. Analoga iniziativa da parte degli ultrà del Giulianova calcio che hanno organizzato una raccolta di generi di prima necessità, soprattutto vestiti, che si svolge davanti allo stadio Fadini. Il materiale raccolto viene consegnato alle famiglie aquilane ospiti di Giulianova. 26 GIOVEDÌ XV IL CENTRO 9 aprile 2009 IN ABRUZZO IL TERREMOTO E I REATI «Niente sconti agli sciacalli» Governo deciso a introdurre condanne più dure. Insidie anche dal web di Roberto Torti L’AQUILA. «Il governo ha intenzione di introdurre un nuovo reato penale per punire gravemente lo sciacallaggio». Un reato che ancora non ha un nome, ma che di sicuro sarà punito molto severamente. L’annuncio lo ha dato Silvio Oltre sulla creazione di un reato ‘ad hoc’, i tecnici del ministero della Giustizia stanno lavorando anche sulla sospensione di tutti i termini processuali (inclusi quelli relativi alla presentazione della dichiarazione dei redditi) fino a quando non cesserà lo stato di calamità nella zona colpita, provvedimento già preso in occasione di altri terremoti. Il nuovo delitto da inserire nel codice penale potrebbe essere quello di «atti predatori», a metà tra i già esistenti reati di furto in appartamento (art. 624 bis) e di appropriazione indebita (art. 646). Ma sulla denominazione precisa ancora non c’é certezza, così come sulla pena: forse dieci anni, cioè il massimo previsto nei casi più gravi di furto. Quel che é sicuro é che questo nuovo reato punirà chiunque si approprierà di cose abbandonate in zone colpite da calamità. Berlusconi durante la conferenza stampa nella scuola della Gdf a L’Aquila: «Lo abbiamo deciso con il ministro Alfano — ha detto il premier — visto che è forte la preoccupazione nei riguardi delle case rimaste abbandonate». Allo studio pure la sospensione di tutti i termini processuali: di certo all’Aquila, forse a Pescara Da sinistra il ministro Alfano e il questore dell’Aquila Piritore Per quanto riguarda la sospensione dei termini processuali, è certo che sarà onnicomprensiva: riguarderà ad esempio i provvedimenti come le notifiche e tutti gli altri procedimenti che non possono svolgersi nel distretto dell’Aquila visto che le strutture giudiziarie (il tribunale, la procura ecc.) sono attualmente ina- gibili e quindi non in grado di assicurare lo svolgimento di atti e udienze. Sarebbe allo studio anche l’ipotesi di estendere la sospensione pure al vicino distretto di Pescara. Nell’attesa che le pene vengano inasprite, massima attenzione viene assicurata nelle zone terremotate da Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Corpo Forestale, tutti rinforzati da personale proveniente dalle altre province. Cinque le aree in cui é stata suddivisa la zona maggiormente interessata dal sisma: prevedono vigilanza fissa e pattugliamenti in auto o a piedi. Intanto lo sciacallaggio si fa avanti in forme meno dirette ma non meno subdole. Ieri le forze dell’ordine segnalavano nella Piana di Navelli la probabile presenza di falsi addetti alla Protezione civile. Alcuni residenti di Tussio, infatti, avrebbero visto un paio di persone rubare delle pettorine appartenenti alla Protezione civile di Battipaglia per andare in giro spacciandosi per addetti ai soccorsi. E anche la polizia postale è allertata: Internet sembra essere un ottimo mezzo per poter lucrare sulla tragedia dell’Abruzzo. Il capo della Divisione investigativa Diego Buso ha parlato di «forma di sciacallaggio virtuale. C’é purtroppo chi approfitta del sentimento della gente. Bisogna fare attenzione a raccolte fondi che non vengono da istituzioni note o da organi di informazioni conosciuti». La paura corre anche sul web, con annunci che seminano il panico, in un tam-tam elettronico che metterebbe i brividi a chiunque. Secondo alcuni messaggi sono in arrivo «scosse devastatrici» nel territorio aquilano, poi altre tre scosse di portata devastante, nel giro strettissimo di trentasei ore; lo comunica un “centro sperimentale per il rilevamento sismico”. Il sito si chiama www.csrs.it; lo leggono in tanti, nella giornata di ieri, dai singoli individui a una serie di amministrazioni pubbliche. Persino la Protezione civile. E in tanti chiedono l’intervento della polizia postale abruzzese, che compie alcuni controlli approfonditi e decide, nel pomeriggio, di oscurare il sito, in attesa di ulteriori sviluppi di indagine. IL CENTRO R1 GIOVEDÌ 9 aprile 2009 27 IN ABRUZZO IL TERREMOTO IN REGIONE Berlusconi, modello Napoli Il premier tutti i giorni all’Aquila come durante l’emergenza rifiuti di Antonio De Frenza L’AQUILA. Ieri pomeriggio il presidente Gianni Chiodi ha telefonato a Carla Sarkozy per ringraziare del dono che la prima dama di Francia, dichiarandosi «emozionata e afflitta», ha promesso per l’ospedale dell’Aquila. Il presidente sta interpretando bene sui media nazionali e internaLa soluzione voluta dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi per la Sanità abruzzese si sta imponendo surrettiziamente a tutta l’istituzione regionale: un commissariamento dolente e solidale della Regione, che Berlusconi sta già cavalcando lanciando le parole d’ordine sulla ricostruzione, prima fra tutte la “new town” aquilana, una sorta di Milano 2 alla periferia del capoluogo. Un modello urbanistico dove, con una certa malizia, il sito “il salvagente.it” vede riproporsi la copia riveduta e corretta del modello Taskent, adottato dall’Unione societica nel 1966 dopo un rovinoso terremoto che rase al suolo la cittadina omonima. Lì il soviet supremo sperimentò la fondazione della “città sovietica modello” affidando la ricostruzione di ogni quartiere a una delle repubbliche (perplesso sulla net town il sindaco Massimo Cialente. Chiodi ha invece promosso l’idea, che però, ha detto ecumenico, «deve andare di pari passo con il consolidamento del centro storico»). Al di là dell’esegesi storica della città modello, l’interventismo di Berlusconi all’Aquila è una strategia ben collaudata nel quarto governo del Cavaliere. È la strategia che ha adottato a Napoli durante la lunga crisi dei rifiuti, surrogando di fatto il sindaco Rosa Russo Jervolino, e presidente di Regione Antonio Bassolino. È la tattica che ha messo in campo in campagna elettorale, in Abruzzo e poi in Sardegna, zionali il ruolo di primo testimone del dramma abruzzese. Ma quanto alle sue prerogative di amministratore, Chiodi appare istituzionalmente sovrastato dagli interventi del premier Berlusconi e obiettivamente impedito dalla inagibilità della gran parte delle strutture della Regione. Detta l’agenda degli interventi, propone consiglia, conforta Paralizzati gli uffici regionali. Da domani sopralluoghi nelle sedi Il premier Silvio Berlsconi indossa un elmetto da pompiere Il presidente del Consiglio ha promesso di essere all’Aquila ogni volta che lo riterrà necessario Senzatetto, liberi 7000 posti negli hotel della costa L’AQUILA. Ventottomila persone senza tetto sono assistite nelle tendopoli e negli alberghi: di queste 10mila sono negli alberghi della costa (6.000 nel teramano, 2.000 nel pescarese e 2.000 nel chietino) e 18 mila nelle tendopoli. Solo queste hanno l’assistenza con il vitto e l’alloggio. Per chi è ospitato in case di amici o messe a disposizione da amici, si sta provvedendo a prevedere la forma di assistenza. Lo ha reso noto il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, nel corso di una conferenza stampa. Il presidente Gianni Chiodi L’incontro si è svolto nella scuola sottufficiali della Guardia di finanza a Coppito che in questi giorni è diventata la sede d’emergenza della Regione. Alla conferenza stampa ha partecipato il direttore generale del dipartimento di protezione civile, Agostino Miozzo. Chiodi,oltre a fornire i numeri sugli sfollati, ha anche indicato quali sono le modalità per prenotare gli alberghi, nei quali, ha detto, ci sono ancora settemila posti: «O ci si rivolge nelle stazioni dei carabinieri dei centri costieri da dove poi si viene indirizzati negli alberghi oppure ci si rivolge alla protezione civile regionale nella scuola della guardia di finanza», ha spiegato Chiodi. «Stiamo lavorando per prevedere assistenza anche a chi non ha scelto queste due soluzioni», ha aggiunto. Durante la conferenza stampa sono stati dati i numeri di telefono fissi a cui rivolgersi per prenotare gli hotel: 0862/310576 e 0862/361255. appannando fino all’inesistenza la figura dei candidati presidenti del Pdl Chiodi e Cappellacci. Berlusconi all’Aquila dal primo giorno dell’evento (ha promesso di essere in città ogni volta che sarà necessario) dà i numeri della tragedia, detta i tempi degli interventi, indica le soluzioni, offre consigli agli sfollati. Disegna insomma il modello sul quale dovranno esercitarsi gli amministratori regionali. Chiodi è un interprete credibile e pacato del pensiero del suo leader, ma al momento solo un interprete. Di suo mette la sofferenza sincera dell’abruzzese e l’orgoglio dell’italiano (dichiarato ieri alla stampa estera) per la corale risposta nazionale alla tragedia dell’Aquila e per il coraggio della sua popolazione. Ma il presidente e i suoi assessori appaiono paralizzati anche dalla stessa paralisi che ha colpito tutta la macchina amministrativa. Gli uffici aquilani sono fermi. Gran parte dei dipendenti sono nelle tendopoli o negli alberghi della costa adriatica (a parte qualcuno che sta lavorando nella sede della Guardia di Finanza di Coppito) Per assicurare la funzionalità dei servizi essenziali, a partire dalla prossima settimana arriveranno sotto Palazzo Silone, sede della giunta, sei container destinati ad ospitare il personale regiona- le che svolge funzioni a supporto delle operazioni d’emergenza. In queste strutture presteranno servizio 24 funzionari regionali, suddivisi in due turni. Domani si terrà un sopralluogo con i vigili del fuoco e tecnici della protezione civile sulle strutture regionali danneggiate. La verifica servirà a definire i tempi di riattivazione delle sedi regionali attualmente inagibili: palazzo Silone, palazzo Centi, palazzo Dragonetti de Torres, palazzo Branconi, san Bernardino, viale Aldo Moro. Nel frattempo, il presidente Chiodi emanerà un decreto con il quale verranno regolarizzare le posizioni dei 700 dipendenti regionali che operano all’Aquila che per causa di forza maggiore non possono recarsi sul posto di lavoro, garantendo loro il diritto a percepire lo stipendio. Il decreto non avrà scadenza perché per il ritorno al lavoro ci sarà prima da risolve- re il problema delle strutture della giunta regionale. Lo stesso discorso vale per il Consiglio regionale, le cui sedi, palazzo dell’Emiciclo e l’ex Palazzo Gil, appena ristrutturato, sono inagibili. Ieri i capigruppo del Consiglio si sono riuniti sul prato davanti alla sede per decidere sul da farsi. In questo caso appare funzionale il costoso raddoppio delle sedi regionali tra L’Aquila e Pescara. Nel capopluogo adriatico sono attivi gli uffici del consiglio e quelli degli assessorati che hanno lì la sede, come Agricoltura, Turismo, Sanità, Trasporti, Attività produttive. Anche se Pescara non si mostra immune dalla sindrome del terremoto: mercoledì molti dipendenti di viale Bovio hanno abbandonato gli uffici alle 14,30 dopo l’annuncio di un mitomane su una scossa imminente. 28 GIOVEDÌ R2 IL CENTRO 9 aprile 2009 IN ABRUZZO IL TERREMOTO IN REGIONE Agricoltura, 100 milioni di danni Il ministro Zaia: subito gli aiuti. Coldiretti: 400 aziende in crisi L’AQUILA. Per le organizzazioni agricole i danni per il terremoto saranno superiori ai 100 milioni di euro. Dopo la conta dei morti e la devastazione di case e strutture si annuncia la crisi profonda dell’agricoltura aquilana. Il presidente di Coldiretti, Sergio Marini, calcola «danni importanti» a circa 400 Un sostegno, spiega Zaia, articolato su vari fronti, a cominciare da sgravi alle imprese per oltre 40 milioni, per proseguire con l’aiuto che potrebbe arrivare dalle altre Regioni attraverso uno storno di quota parte dei finanziamenti comunitari Pac. Ad attendere il ministro l’allevatore di Confagricoltura Amerigo Pezzopane, titolare dell’azienda zootecnica “Campo Imperatore”, che indica prostrato dove c’era un tempo la sua casa e il suo laboratorio di trasformazione del latte. «Abbiamo convocato una riunione con le banche ed Ismea per studiare il aziende agricole sulle 1.500 presenti in regione. Ieri mattina a prendere atto delle distruzione è il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia, che appena sceso dall’elicottero del Corpo Forestale dello Stato, che atterra poco distante dalle macerie di Onna, annuncia «solidarietà concreta». Tra i benefici sgravi alle imprese per 40 milioni e piano di sostegno con i fondi comunitari del Pac blocco del pagamento dei mutui e delle cambiali agrarie», spiega Zaia. Il ministro promette che si attiverà per la sospensione dei termini di contenzioso e dei contributi dovuti dalle aziende agricole ai consorzi di bonifica. «Bisogna riportare quanto prima l’agricoltura alla normalità» auspica Zaia, «e siamo qui in Abruzzo per portare la nostra solidarietà ma, soprattutto, fatti concreti». Una iniziativa annunciata da Zaia è I vigili del fuoco che portano in salvo delle mucche rimaste intrappolate in una stalla «l’immediato ritiro dei prodotti agricoli in giacenza ma anche interventi con aiuti e blocco di mutui e tasse, oltre alla deliberazione di sostegno che verrà dal Consiglio dei ministri». Il ministro ricorda anche il numero verde 800-105-166, per comunicare con il Ministero. Dopo Onna, il Zaia fa tappa accompagnato dalla Forestale in altre due aziende pesantemente danneggiate dal sisma, nei pressi di Paganica e Sant’Eusanio Forconese. Per arrivare nell’ultima località, la colonna della Forestale deve fare una sosta e aspettare il via libera della Protezione civile e Forze armate su un strada dove una chiesa minaccia di crollare. Pesante il calcolo dei danni presentati dagli altri allevatori incontrati da Zaia. L’azienda “Moro” di Paganica lamenta la morte di alcuni animali e il crollo di una stalla, mentre l’azienda “Galano” di Sant’Eusanio Forconese presenta seri danni ai ricoveri degli animali. (m.p.) IL CENTRO R3 GIOVEDÌ 9 aprile 2009 29 IN ABRUZZO IL TERREMOTO IN REGIONE Servono farmacisti all’Aquila L’Ordine: distribuzione nei container, necessario un coordinamento di Maurizio Piccinino L’AQUILA. «Abbiamo urgente bisogno di rintracciare tutti i nostri farmacisti». E’ l’appello di Angela Pellacchy presidente dell’Ordine dei farmacisti della provincia dell’Aquila che chiede di «entrare il prima possibile in contatto con i suoi colleghi perchè la sede dell’Ordine dei farmacisti è inagibile. Abbiamo necessità di fare il punto sulle farmacie inagibili, e di quanti possono mettersi a disposizione. Molti sono al lavoro come possono, ma ora bisogna coordinarsi». Come prima esigenza pratica Angela Pellacchy ricorda i numeri di telefono e mail con i quali è possibile contattarla. «Questo è il numero del telefono fisso 0863-610287, il mio cellulare: 338-6354686 e la mia mail [email protected]», spiega la dottoressa Pellacchy. «I disagi sono pazzeschi», racconta la presidente dell’Ordine dei farmacisti, «il primo è quello di riuscire a contattare i colleghi, ne ho raggiunti solo alcuni. Le farmacie sono chiuse e stiamo attivando la distribuzione di medicine nei container che dislocheremo vicino a ospedali e tendopoli. Inutile posizionarle nel centro storico che è stato evacuto. Comunque ci atterremo a quello che dirà la protezione civile». Nessun problema per il rifornimento delle medicine nelle farmacie che possono lavorare. «Per il resto stiamo assistendo alla grande solidarietà da parte di tutti, arrivano proposte di forniture di farmaci che estendiamo in relazione alle esigenze che vengono comunicate dalla protezione civile». Anche tra i farmacisti ci sono stati lutti. «E’ morta una collega, la dottoressa Annamaria Carli dell’Aquila la sua farmacia era a Piazza del Duomo, è morta nella sua casa distrutta. La dottoressa Carli era una professionista molto conosciuta e capace, diamo il nostro cordoglio ai parenti. Molti altri colleghi hanno subito danni alle loro famacie e alle case. La maggior parte non possono rientrare in casa. Danneggiate anche molte farmacie comunali». Situazione di rischio e disagi anche nei piccoli centri. «Ci sono colleghi che lavorano per strada con un tavolinetto fuori la farmacia e così dispensano medicine andando anche prenderli nelle famacie vicine o avventurandosi nei loro laboratori. Questo avviene a Villa Sant’Angelo o come accade ad una dottoressa di San Demetrio dove è intervenuta la protezione civile che ha fatto chiudere la farmacia. Lei mi ha telefonato piangendo si tratta della dottoressa Angela Rossi. Ma ci sono anche tanti altri farmacisti che sono a disposizione dei cittadini con tale dedizione e impegno, non voglio trascurare nessuno». Anche l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) si mobilita per aiutare le persone colpite dal terremoto che ha distrutto L’Aquila e molti dei paesi della provincia. Un numero di fax (0659784214), un numero verde (800571661) ed una casella di posta elettronica (sisma|aifa.gov.it) sono stati attivati per ricevere dichiarazioni di disponibilità a fornire farmaci necessari alle popolazioni colpite da parte di aziende farmaceutiche, farmacisti e distributori. Nella comunicazione da inviare via mail, fax o Numero Verde, devono essere indicati esattamente tipologie, denominazione e quantità dei farmaci messi a disposizione. L’Aifa ha sottolineato, inoltre, che i medicinali, al momento, non devono essere né inviati né stoccati. Infine, è necessario indicare nominativo e recapiti della persona da contattare per attivare l’eventuale invio dei farmaci che avverrà su richiesta dell’Aifa dietro istanza della Protezione civile. Uffici trasferiti a Pescara Distretti sanitari al lavoro ROMA. La Filiale dell’Aquila della Banca d’Italia rimarrà chiusa per motivi di sicurezza alcune funzioni saranno assolte dalla sede di Pescara. Lo ha comunicato la sede centrale dell’istituto. La Banca, si legge nella nota, continuerà ad assicurare i propri servizi ai cittadini, alle istituzioni e agli intermediari. Per ogni richiesta di informazioni, la Banca d’Italia ha istituito un numero verde 800196969 attivo tutti i giorni, 24 ore su 24. I cittadini che all’Aquila hanno in locazione appartamenti di proprietà della Banca potranno prendere contatto con gli uffici dell’Amministrazione centrale (06 4792 3751 /2065 /3553). Per specifiche questioni: tel: Tesoreria dello Stato 06 4792 5288 Circolazione del contante 06 4792 2916 / 4866 / 3782 Vigilanza bancaria e finanziaria 06 4792 4338 / 4679 / 4686 /5518. L’AQUILA. Presso i distretti sanitari Aquila 1 e Aquila 2 sono attivi punti ambulatoriali per visite mediche e prescrizione di farmaci. I medicinali possono essere prelevati presso le farmacie comunali di Torrione, Coppito e Pettino. Nell’ambito del Distretto Aquila 2, ci si può recare presso il Poliambulatorio distrettuale di Piedicolle (frazione di Montereale); nella sede della Protezione civile del Comune di Pizzoli, situata in piazza Municipio; presso il campo sportivo della frazione di Palombaia nel comune di Tornimparte; presso il campo sportivo del comune di San Demetrio e presso il Poliambulatorio del Comune di Rocca di Mezzo. Un medico è reperibile presso i comuni di Castel del Monte, Carapelle Calvisio, Castelvecchio, Poggio Picenze, Santo Stefano di Sessanio e Calascio. Una suora conforta una donna nella foto piccola Angela Pellacchy presidente Ordine dei farmacisti della provincia dell’Aquila LE FOTO DELLA TRAGEDIA Dalla pagina a sinistra in alto il palazzo del governo all’Aquila semidistrutto dal terremoto giochi di bambini nel campo di accoglienza una messa nella tendopoli di Piazza d’armi un vigile del fuoco impegnato nel centro storico dell’Aquila una donna in una delle tendopoli un vigile del fuoco con un cane una donna impegnata a recuperare degli abiti e un cartello che annuncia la messa di Pasqua all’interno di uno dei centri di accoglienza 32 GIOVEDÌ Z2 IL CENTRO 9 aprile 2009 IN ABRUZZO IL TERREMOTO AD AVEZZANO La Marsica piange tre ragazzi Lo strazio di familiari e amici alle esequie di Luigi, Alessio e Raffaele AVEZZANO. Giovani e giovanissimi si sono raccolti ieri in tre paesi della Marsica per dare l’ultimo saluto ai loro amici, vittime del terremoto. Luigi, 16 anni di Trasacco, Alessio (21) di Antrosano e Raffaele (34) di Balsorano. A soccorrere Luigi è stato il padre che, dopo aver avvertito la scossa, si è precipitato all’AquiRaffaele Troiani si doveva laureare in Ingegneria a settembre. Era un ragazzo umile e altruista, come ha ricordato ieri don Giovanni durante l’omelia nella chiesa di San Rocco a Balsorano. Amici del paese e colleghi universitari provenienti da tutto l’Abruzzo si sono raccolti, insieme ai rappresentanti istituzionali di tutta la Valle Roveto, attorno al padre Felice e alla madre Angelina, braccianti agricoli, e alla sorella Maria studentessa. Il sindaco di Balsorano Francesca Siciliani ha rivolto un appello ai numerosi cittadini per sostenere la raccolta di materiale dai inviare ai terremotati della Croce Verde di Ci- la e ha cominciato a scavare per salvare il figlio e i suoi amici. Alessio è stato travolto dalle macerie della sua abitazione in centro all’Aquila, come anche Raffaele, sepolto sotto i detriti per oltre 48 ore. Le offerte raccolte durante le esequie di Luigi sono state devolute interamente ai terremotati dell’Aquila. Nuovi appelli per la raccolta di generi di prima necessità da inviare nei paesi terremotati vitella Roveto e della Misericordia di Balsorano-San Vincenzo. «Il tuo ricordo indelebile nei nostri cuori», è la frase che gli amici di Alessio hanno scritto su un lungo lenzuolo che faceva da sfondo alla piazza antistante la chiesa dell’Immacolata di Antrosano dove si sono svolti i funerali del giovane studente di Ingegneria elettrica. «Di scosse in queste giorni ce ne sono state tante», ha spiegato don Emidio Cipollone durante l’omelia. «Ma nessuna è stata forte come La funzione all’aperto a Trasacco per l’addio a Luigi Cellini 16 anni morto all’Aquila sotto le macerie quella delle scomparsa di Alessio». Il sindaco Antonio Floris, cittadini comuni e una folla di giovani con scarpe da tennis e occhiali scuri per coprire le lacrime hanno partecipato alle esequie di Alessio, in silenzio, dividendo con il padre Mario, la madre Maria, entrambe dipendenti Arpa, e la sorella Cristina il dolore per questo grande lutto. Sono state le tante testimonianze degli amici a rendere ancora più commovente le esequie di Luigi che all’Aquila frequentava, insieme a tre amici, la scuola alberghiera. Nel piazzale antistante la chiesa della Madonna del Perpetuo Soccorso, dove si sono svolti i funerali, padre Michele, anch’egli fortemente provato, ha invitato il padre di Luigi Cristiano, la madre Lucia, la sorella Giulia e tutti i partecipanti a pregare in questo momento difficile. Il sindaco di Trasacco Gino Fosca e il vice direttore dell’Istituto scolastico regionale Emanuele Nicolini, hanno dato una parola di conforto ai genitori del giovane e a tutti i presenti. Eleonora Berardinetti IL CENTRO Z3 GIOVEDÌ 9 aprile 2009 33 IN ABRUZZO IL TERREMOTO IN MARSICA Celano ha la sua prima vittima Rossella trovata morta all’Aquila. In paese centro chiuso per i crolli di Domenico Ranieri CELANO. La notte di paura si trasforma in una giornata di dolore. Celano si sveglia e piange la morte di Rossella Ranalletta, 24 anni, studentessa di Ingegneria chimica, trovata sotto le macerie all’Aquila, vicino alla casa dello studente. Oggi I celanesi si aggirano per i vicoli, incuranti del rischio di nuovi crolli. Incontriamo gli anziani in fila fuori dell’ufficio postale, a due passi dai nastri biancorossi che delimitano le zone inagibili; poco più in là confratelli che mettono al sicuro le statue dei santi, poi i tecnici del Comune e vigili del fuoco che verificano la stabilità delle case. Lungo i vicoli del centro qua e là intonaci staccati, pezzi di balconi crollati, detriti un po’ ovunque. Scendiamo in piazza Aia e lo spettacolo è emblematico: persone che dormono nelle macchine. «Non riusciamo a farli andare a casa», dichiara Maurizio Cornelio della Protezione civile, «sono troppo impauriti». Davanti allo stadio e vicino al palasport, le auto restano inchiodate. Dopo la notte all’addiaccio con plaid, coperte e teloni, solo in pochi rientrano in casa. Per centinaia di famiglie la settimana della Passione si è trasformata in quella della paura. Dai nonni ai nipoti la psicosi del sisma fiacca lo spirito, scuote i nervi. Ogni movimento, ogni rumore viene vissuto come un incubo. «Ho passato la notte fuori casa», racconta Gabriella Aveani, «ho dormito in macchina». Pasquale Santilli insieme a tutta la famiglia e ad amici, si è accampato nella proprietà di famiglia in via Cicivette. Luca Di Renzo: «Sono rimasto in macchina fuori casa mia, ho preferito non rientrare». «Tutti quelli del rione hanno dormito nelle auto», gli fa eco Vincenzo Pestilli, «in casa ancora non rientriamo». Celano è ferita e traballa vistosamente perché il terremoto ha colpito i suoi simboli, la sua storia, la sua devozione. Ma la città ora vuole reagire con orgoglio, coraggio e carattere. (ha collaborato Dante Cardamone) alle 11 i funerali nella chiesa Madonna della Pace di Borgo Strada 14. Il centro marsicano più colpito dal terremoto si scopre anche vulnerabile: il sisma ha colpito i simboli di Celano: il castello trecentesco, le chiese, i palazzi più antichi. A destra dentro le auto con le coperte in piazza Aia (fotoservizio Pietro Guida) A sinistra Rossella Ranalletta 24 anni Sotto l’altare distrutto della chiesa di S. Angelo Tutte le chiese sono inagibili Chiude il castello, ad Avezzano riaprono gli uffici CELANO. Le chiese di Celano sono tutte inagibili. Il terremoto ha colpito in maniera inesorabile. In due giorni numerosissime le richieste di sopralluogo. Con un superlavoro ne sono stati eseguiti oltre trecento tra abitazioni private e chiese. «Nel 90 per cento dei casi», spiega l’ingegner Vittoriano Berardicurti, responsabile dell’ufficio tecnico Ieri alle 15 si è tenuta una riunione operativa in comune con i tecnici e il parroco don Claudio Ranieri. La decisione, temuta quanto purtroppo attesa, parla di chiusura per inagibilità di tutti gli edifici sacri. Le funzioni pasquali saranno celebrate all’aperto. Il castello Piccolomini è inagibile, chiuso a oltranza per il terremoto. «Il piano nobile presenta crepe», dicono la responsabile Rita Mancini e l’addetto alla sicurezza Toni- del Comune, «abbiamo riscontrato lesioni secondarie. Due case disabitate sono crollate in via Fossaceca». L’onda d’urto da nord a sud ha fatto gonfiare le mura delle chiese. A San Giovanni e San Francesco sono visibili anomalie strutturali, il disastro è nella chiesa di Sant’Angelo: altare devastato e stabilità appesa a un filo. no Di Genova, «due stanze a sud-ovest, che ospitano il museo d’arte diocesana, sono lesionate». Il comandante dei carabinieri Pietro Finanza informa che sono stati intensificati i controlli per evitare casi di sciacallaggio. AVEZZANO. Riaprono questa mattina tutti gli uffici pubblici di Avezzano. L’ordinanza del sindaco Antonio Floris, ne disponeva la chiusura fino a martedì. Tecnici e vigili del fuoco hanno eseguito controlli ieri mattina. Resteranno chiuse, fino a nuovo ordine, soltanto le scuole. «Abbiamo controllato tutti gli edifici pubblici e le chiese», ha affermato Floris, «e attivato due numeri telefonici (0963.501408 e 0863.501217) affinché i cittadini possano segnalare crepe e danni sui loro edifici in modo da ottenere un sopralluogo». (d.r.) 34 GIOVEDÌ L2 IL CENTRO 9 aprile 2009 IN ABRUZZO TERREMOTO A SULMONA E’ Roberta la seconda vittima Riconosciuta ieri dai genitori, a Raiano il funerale di Carmelina di Yvonne Frisaldi SULMONA. Un’altra vita spezzata dal terremoto. Per tre giorni i genitori hanno sperato e pregato di trovarla viva sotto le macerie. Ma il miracolo non c’è stato e ieri l’hanno riconosciuta dopo scene strazianti: la seconda vittima è sulmonese e si chiama Roberta Zavarella, di 25 anni. Un dolore inconRoberta, originaria di una frazione di Sulmona «Le Cavate», era studentessa universitaria alla Facoltà di Ingegneria dell’Aquila. Le mancavano pochi esami per coronare il suo sogno: costruire case. Un desiderio che si è infranto quella maledetta sera contro la violenza di una scossa che ha sbriciolato la palazzina affittata in via XX Settembre. Dolore a Sulmona e dolore a Raiano. Il corteo funebre in testa, la bara candida portata a spalla dagli amici di sempre, si è mossa dalla casa di famiglia, in via della Repubblica, dove la salma di Carmelina è rimasta esposta dal pomeriggio di martedì, quando aveva fatto ritorno a Raiano. Nelle 24 ore in cui è stata allestita la camera ardente, la casa della famiglia Jovine è stata meta di un pellegrinaggio continuo di gente comune che ha voluto mostrare la sua vicinanza ai genitori di Carmelina. Moltissimi i cittadini di Pratola, paese di origine della famiglia Jovine, presenti al funerale. La cerimonia funebre si è svolta in piazzale Sant’Onofrio, davanti al Comune, a causa della inagibilità della chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore. A celebrare la funzione il vescovo di Sulmona, monsignor Angelo Spina, affiancato dal parroco di Raiano, don Egidio Berardi. In testa al corteo le corone di fiori dei ragazzi amici di Carmelina con un manifesto funebre sul quale è stato scritto «semplicemente tu». Dietro alla bara sormontata da rose rosse e solabile per i genitori. Lo stesso provato dai genitori di Carmelina Jovine, 22 anni di Raiano, anche lei uccisa dal sisma di lunedì. Ieri ai suoi funerali c’era tutta Raiano. Un paese addolorato, ma anche irato per non aver potuto fare a Carmelina il funerale nella sua parrocchia, dichiarata inagibile. Chiese inagibili, messa celebrata dal vescovo in piazza Sant’Onofrio Gli amici affranti «Ti sentiamo vicina a vegliare su noi» Un momento del funerale della giovane di Raiano vittima del sisma La cerimonia funebre è stata celebrata dal vescovo monsignor Spina nella piazza del paese perché le chiese in paese sono inagibili Ciucci, vestitini e giocattoli per i piccoli nelle tendopoli SULMONA. Stanno donando ciucci, abitini e qualche giocattolo per far sorridere i bimbi nelle tendopoli allestite all’Aquila e nei centri limitrofi. I cittadini di Sulmona rivolgono un pensiero particolare ai piccini aquilani e alle loro famiglie che non hanno più una casa organizzando una gara di solidarietà senza precedenti. La mobilitazione è scattata da subito e con il trascorrere delle ore, oltre ai beni di prima necessità come vestiario e viveri, si stanno raccogliendo anche saponette, shampoo, pannolini per bimbi e spazzolini da denti. Il sorriso di Carmelina Jovine tra i fiori E ancora tutine e scarpine. Il gruppo di Protezione civile del Comune, la Croce Rossa e la Caritas diocesana sono i punti di riferimento per associazioni e cittadini che, spontaneamente, si sono organizzati per donare aiuti alla popolazione aquilana. Don Ezio, parroco di Cristo Re, si è detto da subito disponibile a ospitare una trentina di persone, generosità anche dai propietari dei Bed&Breakfast che hanno messo a disposizione una quindicina di posti letto. In prima linea nella consegna degli aiuti Casartigiani, che in città ha la sede provinciale. La presidente Giuseppina Marinucci sta raccogliendo viveri e abiti non solo per le tendopoli dell’Aquila, ma anche per gli sfollati, un centinaio in tutto, di Goriano Sicoli. Molti i giovani volontari che, nella sede della Croce Rossa di via Gennaro Sardi, sono impegnati nello smistare e imballare i viveri. Altri ragazzi hanno organizzato una raccolta di olio, pasta, zucchero, ma anche omogenizzati. Chiara Buccini rosa i genitori. Il padre Venanzio, barbiere a Raiano, la madre Lisana, insegnante che straziata dal dolore ha cercato di consolare durante tutta la cerimonia funebre il fratello della ragazza, Nun- zio. E poi gli zii, i parenti e gli amici. A seguire i gonfaloni dei Comuni di Raiano, Pratola, Vittorito, Corfinio e Prezza, con i rispettivi sindaci. Presente anche l’onorevole Paola Pelino. Carmelina si era laureata nel novembre scorso all’Università dell’Aquila e subito dopo si era iscritta a un corso di specializzazione nella stessa città. Il giorno prima della tragedia si era incontrata con gli amici a Raiano. Una pizza insieme come era solita fare, lei così solare, con tanta voglia di vivere e di aiutare gli altri. Non a caso aveva scelto l’indirizzo di psicologia. La giovane era anche impegnata nella sua parrocchia dove cantava nel coro. In quella cena aveva riso e scherzato con tutti e parlato di quello che avrebbe voluto fare in futuro. Dopo la triennale il corso di specializzazione e poi il desiderio di trovare un lavoro per rendersi indipendente. Poi è ripartita alla volta dell’Aquila, ma raccontano gli amici, controvoglia proprio a causa delle continue scosse di terremoto che non la facevano stare tranquilla. Ma aveva un impegno con lo studio che non poteva tradire. Sogni e speranze però si sono spezzati in una manciata di secondi in quella casa presa in affitto nel centro storico dell’Aquila. Dopo la scossa di terremoto avvertita in modo molto distinto anche a Raiano i genitori della ragazza hanno cercato di mettersi subito in contatto con lei attraverso il cellulare. Telefono dal quale Carmelina non ha mai più risposto. Si è sperato fino all’ultimo che la ragazza fosse solo dispersa e che da un momento all’altro venisse trovata viva. Poi per la famiglia è stato il buio pesto della disperazione quando hanno capito che non l’avrebbero più vista sorridere, parlare, scherzare. Che la vita di Carmelina si era spenta sotto le macerie. «Questa giovane vita», ha detto il vescovo Spina nella sua omelia «è il tributo di questa terra alla tremenda catastrofe che ha colpito l’Abruzzo. Anche nel nome di Carmelina, così presente nella società e nella comunità parroc- chiale, dobbiamo ricostruire con slancio quanto è andato distrutto». Molta commozione al momento del ricordo della giovane psicologa, letto da due suoi amici, Serena e Fiorenzo. «Non so dove sei» ha detto Fiorenzo, «ma sono sicuro che ci starai guardando e ci inciti con la stessa semplicità e solarità con la quale passavi con noi le tue giornate». Il sindaco Mastrangioli ha aggiunto: «Sei il simbolo di una generazione pulita che portava nel suo cuore tante speranze e la consapevolezza di costruire la sua vita senza dimenticare i grandi sacrifici della famiglia di origine». Tra le tante corone ne spicca una. Una nuvola di rose rosse con al centro il fiore più bello, il volto sorridente di Carmelina Jovine. (ha collaborato Pasquale D’Alberto) IL CENTRO GIOVEDÌ C2 9 aprile 2009 35 IN ABRUZZO IL TERREMOTO A PESCARA «Vedevo il cielo dalle macerie» Sonia, l’sms all’amico prima del sisma: ci nascondono la verità di Saverio Occhiuto PESCARA. «Ero sotto le macerie, da un buco vedevo il cielo stellato. Sentivo mio marito che urlava “dove sei, dove sei”. Le mie ossa scricchiolavano, ma sono riuscita a fare spuntare una mano dai calcinacci. Mio marito continuava a cercaL’abbiamo incontrata in un letto dell’Unità di ortopedia dell’ospedale di Pescara con un orecchio ricucito, il bacino fratturato, un braccio pieno di echimosi. Era stata premonitrice l’insegnante di tombolo, come il geologo Giuliani: «Qualche ora prima del terremoto avevo inviato un sms a un mio amico giornalista: “ci stanno mentendo, se resto sotto le macerie dillo che ci hanno mentito”. Poi il racconto di una notte da miracolata: «La mia casa è quella che fanno vedere sempre in tv in questi giorni, sapete quel grande buco in piazzale Paoli, nel centro dell’Aquila? Quando ho sentito la scossa sono scesa dal letto per raggiungere la cameretta di mio figlio che sta alla fine di un lungo corridoio. Ha cinque anni, è illeso, solo un graffietto così. Per raggiungerlo bisognava attraversare un lungo corridoio, ma mentre correvo da lui mi franava tutto sotto i piedi, camminavo nel vuoto. Sono finita sotto una montagna di macerie. Mio marito mi è passato sopra e non si è accorto che io ero sotto i suoi piedi. Ha afferrato il bambino, urlava il mio nome. Vedevo il cielo da una fessura perché il tetto della casa ormai non c’era più. Ho tirato fuori quattro dita della mano, ho sentito quella di mio marito mentre tastava il pavimento, le nostre dita che si sfioravano». Sonia riesce a liberarsi ma non è ancora finita: «Non trovavamo l’uscita, la casa a fianco era implosa. Mentre correvo da mio figlio mi sembrava di essere in una centrifuga, ho visto un divano dell’appartamento accanto entrare nel nostro corridoio, i due appartamenti che si mescolavano. Poi un forte odore di gas. Quando sono riuscita a venire fuori dai calcinacci abbiamo tentato di fare un buco in una serranda per uscire all’aperto, abbiamo sentito delle voci, qualcuno ha liberato un ingresso della casa accanto e ci siamo trovati all’esterno. Mio marito aveva fatto appena in tempo a prendere le chiavi dell’auto ma non riusciva a guidare perché aveva una ferita alla testa. Ci hanno aiutato dei giovani. Siamo andati al pronto soccorso, avevo un orecchio a brandelli. Una infermiera mi ha messo uno straccio in bocca e mi ha detto di mordere forte. Me lo hanno ricucito senza anestesia perché non c’era tempo per fare altro. A un certo punto le barelle non bastavano più, così hanno staccato le porte dall’ospedale per trasportare i feriti». Ora il marito e il figlioletto della maestra di tombolo sono a Roma, al sicuro, in casa di due zie. «Io sono dell’Aquila» dice Simona «ma volevo andarmene da questa città. Mi piace il sole, il mare, non sopporto il freddo». Lo dice mentre guarda fuori dall’ampia vetrata della sua camera di ortopedia, con al fianco la re, al buio. Finalmente la sua mano ha incrociato le mie dita, le ha toccate, ha capito che ero lì e ha iniziato a scavare». Simona, 40 anni, insegnante di tombolo, racconta come si fa a guardare un cielo di stelle pensando alla morte. Ostetriche e analisi gratis per gli sfollati Il Collegio delle Ostetriche della Provincia di Teramo mette a disposizione delle donne colpite dal terremoto un’équipe di ostetriche che funzionerà presso i presidi ospedalieri di Atri, Giulianova, Teramo e Sant’Omero. Con l’occasione si ricorda che il Collegio ha istituito un fondo economico con uno stanziamento di 1.500 euro e rivolge un appello a sostenere l’iniziativa: contattare il numero 328 7016095. Il laboratorio di analisi cliniche Clini Lab di Roseto è a disposizione per eseguire ogni tipo di accertamento diagnostico alle persone sfollate. Le prestazioni saranno completamente gratuite e potranno, previa apposita e motivata richiesta, essere eseguiti anche a domicilio degli sfollati. I recapiti telefonici della struttura sono: 0858990282, 0858930415. «Ho sentito la mano di mio marito che sfiorava le mie dita nel buio Mio figlio è salvo, solo un graffio» volontaria di un’associazione di carità che è lì per portarle un po’ di conforto. Squilla il cellulare, dall’altra parte c’è il figlioletto: «Mamma come stai, te lo hanno cucito l’orecchio?». Al piano terra dell’ospedale, nell’atrio di Accettazione che era stato riservato all’emergenza terremoto, le volontarie del servizio civile sono impegnate nei punti di accoglienza e di informazione. Sono una sessantina in tutto quelle dislocate nei vari presidi della Asl, una ventina solo all’ospedale di Pescara. Da quarant’ottore la loro incessante presenza è un conforto e una speranza per chi cerca di aggrapparsi anche a un semplice sorriso. A lato l’insegnante aquilana ricoverata a Pescara (Straccini) Gazebo in acciaio mis. 3x4 mt 129 -20% sabato 11 aprile su tutte le piante non in promozione IL CENTRO C3 GIOVEDÌ 9 aprile 2009 37 IN ABRUZZO IL TERREMOTO A PESCARA Abbracciate sotto le macerie Ritrovate così le studentesse di Torre. Lutti anche a Tocco e Penne PENNE e TORRE. Quattro studenti, 4 giovane vite spezzate. Anche il Pescarese paga un pesante tributo al sisma. Nella Val Pescara, sono morte tre studentesse di 21 e 22 anni: Martina Di Battista, nata il 14 agosto del 1987, l’amica inseparabile Daniela Bartoletti nata il 9 gennaio del 1987, entrambe di Torre de’ Passeri, iscritte alla facoltà di Ingegneria gestionale; ed Enza Terzini di Tocco, nata il 3 febbraio del 1988, al primo anno di scienze biologiche. Martina e Daniela abitavano nel centro storico dell’Aquila. Vivevano in un appartamento al primo piano di uno stabile di cinque e condividevano tutto: sono state trovate sotto le macerie abbracciate, nonostante che dormissero in camere separate. Enza invece al momento della scossa distruttiva dormiva con Eleonora Calesini, l’ultima studentessa trovata ancora viva dopo 43 ore. Abitavano con altre due amiche in un alloggio al primo piano di uno stabile anch’esso di cinque piani nella zona di Villa Gioia, sul versante più a valle di via XX Settembre. Il crollo dello stabile non ha risparmiato Enza. Le tre ragazze erano tornate all’Aquila la sera di domenica per essere presenti al mattino seguente a seguire le lezioni, le ultime prima delle vacanze pasquali. Ieri sera i corpi di Martina e Daniela hanno fatto rientro a Torre. Il sindaco Antonello Linari ha fatto allestire la camera ardente nel palazzetto dello sport. Domani, alle 11, si svolgerà in forma solenne il rito funebre congiunto per l’inagibilità della chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria delle Grazie, in seguito a crolli dovuti al sisma. Linari ha proclamato il lutto cittadino. Per Enza, invece fino a ieri sera non ancora venivano completate le operazioni di estrazione del corpo, per la difficoltà di rimuovere le parti crollate e per un guasto alla gru usata per le operazioni di demolizione. Martina aveva frequentato il liceo scientifico di Sulmona. Figlia di Cesare, operaio alla Fiat di Sulmona, un uomo sincero e stimato dai molti interessi e attività — è nel gruppo dirigente della squadra di calcio del paese — l’Asd Torre de’ Passeri, e della signora Franca. Ha un fratello maggiore, Lorenzo. Daniela si era diplomata all’Istituto tecnico commericale di Torre. Il papà Fabrizio è conosciutissimo per essere un bidello storico delle scuole cittadine, prima delle elementari, oggi delle medie. Lascia nella disperazione la mamma e le affiatatissime sorelle maggiori: Assunta di 31 anni e Volevano assistere alle lezioni universitarie prima delle festività A fianco Enza Terzini In alto Martina Di Battista e Daniela Bartoletti I DANNI Brioni chiusa 2 giorni Perizia sulla fabbrica PENNE. Non si ferma il lavoro dei tecnici comunali per verificare l’agibilità degli edifici presenti nel centro storico di Penne. Peraltro, la scossa di terremoto delle 19,47 di martedì sera, ha spinto i dirigenti della Brioni Roman Style a chiudere (a scopo precauzionale) la fabbrica sino a oggi, per consentire ai periti di verificare lo stato della struttura aziendale situata in via Nazareno Fonticoli. Il giovane pennese Alessio Di Simone Anche l’ospedale San Massimo di Penne, che continua a ricevere feriti, è stato monitorato dai tecnici comunali. Dopo la scossa di martedì sera, si erano create piccole lesioni nel reparto di Medicina. Il pericolo, però, è rientrato. A Civitella Casanova, intanto, sono state evacuate alcune abitazioni nel centro storico; mentre a Loreto Aprutino, gli uffici comunali sono stati trasferiti nei locali della sala polivalente di piazza Garibaldi, dopo il crollo del campanile della chiesa di San Francesco attiguo al palazzo municipale. Anche a Bussi sono state evacute case del centro storico. La Vertigo 2000, comunica, infine, che a fronte del forte terremoto che ha scosso l’Abruzzo e causato la perdita di molte vite umane, ha deciso di annullare il Master internazionale di primavera che si sarebbe tenuto a Penne il 18 e 19 aprile 2009 in segno di rispetto per il dolore di tanti abruzzesi. (gi.pe.) Alessandra di 27. Enza aveva frequentato il Liceo scientifico a Popoli, figlia di Angelo medico che esercita a Popoli e di Maria. Ha una sorella maggiore Mara. Enza lascia anche Alfonso con il quale era fidanzato da oltre un anno. Anche Penne paga un contributo pesante a causa del terremoto. Alessio Di Simone, che avrebbe compiuto 24 anni il prossimo 13 settembre, è morto schiacciato nel crollo della Casa dello studen- te di via XX Settembre. Di Simone si era laureato in ingegneria informatica nel dicembre 2007, ed era rimasto a studiare all’Aquila per conseguire la laurea specialistica. Il traguardo era previsto per marzo 2010, ma non ce l’ha fatta. Il corpo senza vita del ragazzo è stato estratto dalle macerie lunedì alle 15,30; mentre il compagno di stanza, il quale è riuscito a miracolosamente a salvarsi, era stato salvato dai vigili del fuoco cinque ore prima. Il sin- A fianco un’altra immagine di Enza Terzini Sopra un’altra fotografia di Daniela Bartoletti e Martina Di Battista daco di Penne, Donato Di Marcoberardino, ha istituito il lutto cittadino e sabato alle ore 15, nella chiesa del Carmine, si celebrerà la messa per commemorare lo studente. Alessio sarebbe dovuto rientrare sabato. Ha temporeggiato, perché lunedì mattina doveva seguire le ultime lezioni prima della pausa pasquale e, quindi, tornare a casa. Domenica sera, prima di tornare nel suo alloggio, ha salutato la fidanzata Marianna, anche lei studentessa al- l’Aquila, ma di origini pugliesi. Poche ore dopo, la scossa che ha cancellato il capoluogo abruzzese. I genitori del ragazzo, il papà Roberto (promotore finanziario della Mediolanum) e la mamma Annarita Barchiesi (casalinga) hanno cercato di contattare al cellulare il figlio. Invano. Gilberto Petrucci Walter Teti IL CENTRO C4 GIOVEDÌ 9 aprile 2009 39 IN ABRUZZO IL TERREMOTO A PESCARA A Caramanico altri mille letti Posti esauriti in tutta la città, trasferite le competenze ai Comuni PESCARA. Chi cerca un posto letto in albergo deve raggiungere Chieti e Teramo. Gli alberghi di Pescara sono al completo, quelli di Montesilvano hanno pochi posti a disposizione (ieri pomeriggio erano circa 200) e le uniche disponibilità sono in provincia, lontano dalla costa. Tra Caramanico, Salle e Nel corso di un incontro con i sindaci della provincia, Orrei ha spiegato le novità sulla gestione del dopo terremoto, scritte in un’ordinanza pubblicata due giorni fa sulla Gazzetta ufficiale. E’ stata proprio questa ordinanza a creare un certo scompiglio, ieri mattina. Il provvedimento dispone infatti che siano i sindaci «dei Comuni colpiti» a individuare le strutture idonee da mettere a disposizione degli sfollati. Fino a qualche ora prima, però, era stato il centro di coordinamento soccorsi della prefettura a occuparsi di questo aspetto e a smistare i terremotati in un albergo o in un altro. Ieri mattina, il centro ha cominciato a inviare in Comune gli sfollati in arrivo in città, spiegando di non avere più competenza in materia. E il Comune di Pescara, così come tutti gli altri, si è ritrovato nel giro di pochissimo a dover gestire l’emergenza ter- Sant’Eufemia ci sono circa mille posti letto liberi. Intanto si fanno i primi bilanci: gli sfollati già arrivati in questa zona sono 2.200, e qualcuno si è perfino accontentato di dormire nell’atrio di un albergo. A fare il punto della situazione è stato ieri il prefetto di Pescara, Paolo Orrei. Si cercano alloggi disponibili Gli enti locali possono requisire spazi per chi non ha una casa remoto. E’ stato quindi allestito in pochi minuti il Centro operativo comunale (sia a Pescara, che a Montesilvano) e si è provveduto ad assicurare un buono pasto e un posto letto agli aquilani rimasti senza tetto. Questa novità ha creato anche dei momenti di forte tensione tra Palazzo di città e prefettura, e ieri pomeriggio il prefetto ha chiarito come stanno le cose. «Il Centro di coordinamento non chiude, rimarrà operativo e si occuperà del raccordo e del coordinamento dei centri operativi dei singoli Comuni, che dovranno rimanere aperti 24 ore su 24 e individuare i posti liberi per gli sfollati». Orrei ha spiegato agli amministratori che devono «segnalare le disponibilità di strutture, L’arcivescovo Valentinetti e la folla alla messa all’aperto (foto Andrea Straccini) ma solo di quelle che offrono vitto e alloggio. Se aprono le palestre, devono garantire letti e pasti. E se ci sono alberghi chiusi vanno aperti, a meno che non abbiano problemi di stabilità. Dobbiamo fare in modo di ospitare queste persone che hanno perso tutto, non hanno davvero più nulla». I Comuni, ha spiegato, possono requisire gli spazi da mettere a disposizione di chi non ha più una casa, ma questa operazione può essere fatta solo a beneficio di chi risiede nello stesso centro. Per quanto riguarda le spese, potrà essere aperto un capitolo di bilancio che poi sarà rimborsato. Proprio ieri si è pregato per i terremotati durante la messa del Crisma celebrata dal vescovo, monsignor Tommaso Valentinetti, in piazza Italo Febo, a Portanuova. La celebrazione si è svolta all’aperto, e non in Cattedrale, per evitare allarmi per le scosse di terremoto. Oggi, invece, la Provincia firmerà una convenzione con gli Ordini degli architetti e degli ingegneri per mettere a disposizione dei Comuni un gruppo di lavoro per la ricognizione delle strutture danneggiate. Il presidente della Provincia, Pino De Dominicis, ha anche annunciato che presto aprirà a Bussi, per i terremotati, l’ostello. Flavia Buccilli 40 GIOVEDÌ IL CENTRO C5 9 aprile 2009 IN ABRUZZO IL TERREMOTO A PESCARA Sfollati, aboliti i libretti sanitari Meno ostacoli burocratici, corsie preferenziali al pronto soccorso di Saverio Occhiuto PESCARA. Ora tocca ai medici di base, ai Distretti sanitari, al territorio. L’appello è partito ieri mattina dal pronto soccorso dell’ospedale di Pescara, dove il primario Alberto Albani e la sua équipe sono stati costretti a fronteggiare una nuova ondata di terremotati provenienti dall’Aquilano, dopo quella drammatica di lunedì. Sono le famiglie che hanno cercato riparo sulla costa. La Asl: «Ora tocca a distretti e ambulatori fare la loro parte» Il problema che si è posto, spiegava ieri mattina Albani, è quello di superare la «burocrazia». Gran parte dei terremotati che hanno trovato sistemazione negli alberghi della costa sono privi di documenti e tesserini sanitari. Così, in un vertice convocato ieri mattina nella sede della direzione amministrativa dell’ospedale, in accordo con la Regione, si è deciso di attivare subito le associazioni dei medici per fronteggiare «sul territorio», tra ambulatori medici e distretti Asl, quella che si annuncia come una emergenza lunga, molto più lunga del previsto. La prima indicazione fornita ai medici di base (questa mattina dovrebbe essere ufficializzata dalla Asl), è quella di firmare le ricette necessarie alle persone provenienti dalle zone terremotate, anche in assenza di documenti e tesserini sanitari, scrivendo sul ricettario la frase “Emergenza terremoto” che consentirà poi ai medici e alle farmacie di ottenere i rimborsi dalla Regione. In altre parole, spiegava ieri mattina un portavoce della Asl, i terremotati provenienti da fuori provinvcia verranno considerati a tutti gli effetti come dei «residenti» per cui i medici di base potranno trattarli come se fossero dei loro pazienti. «Io lo sto già facendo da lunedì», spiega il dottor Sandro Damiani, medico chirurgo impegnato da anni con la Caritas nell’attività di volontariato. «Chi viene nel mio ambulatorio in queste ore, dalle zone colpite dal terremoto, è semplicemente un abruzzese in cerca di aiuto e non vado certo a chiedere se ha con sè il tesserino sanitario. Posso essere solo felice se la Asl e la Regione hanno deciso di superare tutti gli ostacoli burocratici sui ticket e l’assistenza in questa fase di eccezionale emergen- importanti di chirurgia sulle persone ricoverate nella nostra unità, tranne uno diuna certa complessità. I pazienti che abbiamo trattato sono soprattutto giovani e qualche anziano. Riceviamo molte chiamate. I familiari di una ragazza di Lecce, che si trovava all’Aquila al momento delle terremoto, hanno chiesto il trasferimento della paziente in un ospedale della Puglia per poter stare vicini alla figlia». Nell’unità di Ortopedia, al secondo piano dell’ospedale, il professor Francesco Paolo Ciampa ha appena finito di visitare una giovane coppia nel suo studio. Anche qui, sarebbero molte le storie da raccontare: «Abbiamo molti traumatizzati, si lavora, non si pensa ad altro. Io ho sospeso la mia vacanza. Non c’è neanche lo spirito necessario in questo momento per pensare a certe cose. Qui abbiamo molti pazienti con fratture esposte agli arti e alla colonna vertebrale. Gente che è scesa dal letto al momento del terremoto e sotto ha trovato il vuoto. C’è anche un altro problema: molte di queste persone hanno camminato nonostante le fratture e hanno perso parte del tessuto osseo. La giornata più dura è stata quella di lunedì, ma devo dire che il lavoro di smistamento all’interno dell’ospedale è stato ottimo». Il primario di ortopedia è originario di Popoli: «Lì vive mia madre, la casa è lesionata. Ieri sono scappato un attimo a trovarla ma ora c’è tanto da fare qui. Incredibili le storie di questa tragedia che abbiamo raccolto nel reparto. Gran parte dei traumi non stati dovuti all’impatto con oggetti, ma a cadute dall’alto: gente che si è lanciata dalle finestre, altri che al momento di figgire hanno trovato solo un buco sotto i loro piedi». Il dottor Antonio Daristotele za». Damiani, come altri medici volontari, ha già battuto a tappeto gli alberghi della città. Ha incontrato i familiari dei traumatizzati dislocati nei vari reparti dell’ospedale. Tra loro c’è gente anziana che era già in cura nei centri dell’Aquilano e che ha bisogno di medicine, esami diagnostici, protesi, ginecologi. Un’anziana proveniente dall’Aquila ha perso la sua dentiera sotto le macerie. Ora è all’Hotel Holiday di Pescara a fronteggiare anche questo “inconveniente”, insieme al resto. Ma ieri mattina al pronto soccorso dell’ospedale si è presentata anche una giovane donna con addosso una tuta verde e il volto sofferente. Cinque giorni fa, prima del terrmoto, era stata colpita da infarto mentre il marito si trovava ricoverato all’ospedale dell’Aquila per essere sottoposto a intervento chirurgico. Il primario del Pronto soccorso, Alberto Albani, ha organizzato nella struttura dell’ospedale un accesso diretto e un apposito ambulatorio per i terremotati: niente codici bianco-verde e giallo-rosso. Per questi pazienti la porta è sempre aperta. Un altro ostacolo della burocrazia che cade. Il reparto dell’Unità di Chirurgia 1 dell’ospedale, con un terremotato ferito in barella (Straccini) Il personale dell’Unità di Chirurgia 1 all’ingresso del reparto Il direttore della Asl Guarino C’è bisogno di tutto tra i terremotati dislocati negli alberghi della costa e nell’accampamento di Montesilvano. Dalle fasce elastiche all’aspirina, alle cure specialistiche. Servono odontotecnici, cardiologi, esami di laboratorio. L’ospedale non è in grado di far fronte a tutto. Un ospedale che ha risposto comunque bene all’emergenza delle ultime 48 ore. I letti sistemati nell’atrio dell’Accettazione sono già stati sman- Antonio Daristotele, medico dell’unità di chirurgia 1 al terzo piano del monoblocco, spiegava ieri mattina qual è la situazione nel suo reparto: «In questo momento i ricoverati provenienti dalla zona del terremoto sono una decina. Si tratta sostanzialmente di politraumatizzati che non andavano trattati in ortopedia. La maggior parte ha riportato traumi cranici, toracici e addominali ma non ci sono stati interventi tellati. I 98 terremotati ricoverati fino a ieri a Pescara sono stati smistati nelle unità di ortopedia, medicina, psichiatria e nelle varie chirurgie specialistiche. Nel monoblocco dello Spirito Santo la situazione è tornata alla normalità. Il problema, ora, è all’esterno. «Sembra che l’appello lanciato da Berlusconi: “non state qui andate sulla costa” sia stato raccolto» dice un operatore sanitario dell’ospedale. 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Via Nazionale Nord, 2/l Tel. 085 4217796 Tel. 085 4458836 Tel. 085 4406174 Tel. 0862 313433 Tel. 0875 752111 Tel. 0861 232132 Tel. 085 8944065 SILVI (TE) Via Roma, 119 Tel. 085 9351334 IL CENTRO GIOVEDÌ M2 9 aprile 2009 41 IN ABRUZZO IL TERREMOTO ALL’AQUILA I teramani morti salgono a 15 Lutti anche a Giulianova e Isola. In migliaia ai primi funerali di Dino Venturoni TERAMO. 15 giovani morti. Salvo altre brutte sorprese nelle prossime ore, dovrebbe essere questo il tremendo bilancio finale delle vittime teramane del terremoto. Il più giovane ha 19 anni, il più anziano (si fa per dire) 35. Tutti universitari tranne Sara Bronico di Atri, che faceva l’infermiera, e Alberto Guercioni, l’impiegato di Sant’Egidio che era all’Aquila per una visita. MARCO. Era disperso fin dalla prima ora. Ma papà Giulio e mamma Emilia hanno sperato fino a martedì sera di rivedere vivo il loro Marco. Per Marco Santuososso, 20 anni, di Giulianova, studente di ingegneria gestionale all’Aquila, non c’è stato niente da fare. È morto sotto le macerie dell’appartamento che condivideva con altri ragazzi. Poco dopo la mezzanotte di ieri i volontari hanno estratto dalle macerie il suo corpo. La salma è stata riportata a Giulianova, dove è allestita la camera ardente nella sala riunioni della chiesa di San Pietro. Tanti giovani sono andati a salutare Marco. Di fronte a loro una bara chiusa. Marco Santosuosso lascia tre fratelli, Antonio, Abramo e Benedetta. I funerali oggi alle 15 a San Pietro. PAOLO. Non doveva dormire all’Aquila lunedì notte Paolo Verzilli, 27 anni, di Isola del Gran Sasso. Paolo stava per laurearsi in ingegneria. E ingegneria studiava la sua ragazza Ilaria, di Lanciano, che domenica sera, allarmata per la scossa che ha «preparato» quella più forte, gli ha chiesto di raggiungerla perché non si sentiva tranquilla. Sono morti insieme. I funerali di Paolo Verzilli si sono celebrati ieri a Forca di Valle, la frazione di Isola dove lo studente viveva con i genitori Fernando e Olga e il fratello Gianfranco. Il Comune ha proclamato il lutto cittadino e il sindaco ha partecipato alla cerimonia. I FUNERALI. «Un nuovo angelo sorvola il nostro paese». Così don Gregorio, parroco di Tortoreto lido, ha dato inizio al funerale di Matteo Vannucci, lo studente 22enne che ha perso la vita nel terremoto. Era piena la chiesa di Santa Maria Assunta per dare l’ultimo saluto ad un ragazzo, a detta di tutti, straordinario. Durante la cerimonia, presenti le autorità cittadine, è intervenuto don Aldino, storico ex parroco di Tortoreto, che ha voluto ricordare il giovane scomparso. In centinaia hanno partecipato, nella piccola chiesa di San Mauro di Bellante, al funerale di Andrea Puliti, 24 anni, che studiava ingegneria informatica. Ed erano più di mille a Bisenti per dare l’ultimo saluto a Serena Scipione. Il funerale della 24enne studentessa di medicina si è svolto in piazza, poiché la chiesa madre è lesionata dal terremoto. Sulla bara della giovane è stato deposto un camice bianco. La chiesa del Carmine di Villa Lempa di Civitella del Tronto ospiterà oggi alle 16 il funerale di Gabriele Di Silvestre, 19 anni, studente del primo anno dell’università aquilana. ATRI. La cattedrale di Atri, subito riaperta dopo l’allarme terremoto, stamattina alle 10 ospiterà il funerale di Lorenzo Della Loggia, 25 anni, e Sara Persichitti, 23, i due studenti legati sentimentalmente morti insieme nel crollo dell’alloggio di Sara. Montorio dice addio ad Arianna (Adriani) Sotto Arianna Pacini e Lorenzo Cinì e il funerale di Matteo Vannucci a Tortoreto (Pantone) La chiesa di San Gabriele, invece, ha ospitato ieri il funerale di Sara Bronico, l’infermiera di 31 anni che lavorava nell’ospedale aquilano. MONTORIO. Una piazza Orsini gremita di gente, soprattutto ragazzi, ha accolto ieri la salma di Arianna Pacini, 26 anni, studentessa di psicologia all’Aquila. Per qualche minuto il feretro di Arianna si è incontrato in un silenzio assordante con quello del fidanzato Lorenzo Cinì, 24 anni, morto con lei sotto le macerie. Poi quest’ultimo è partito verso il cimitero di Corropoli, dove in forma privata si è svolta una benedizione della salma prima della tumula- zione accanto alla sorella Cristiana, morta nel 2005 in un incidente stradale. Al termine della funzione religiosa, tenuta all’aperto per motivi di sicurezza, il feretro di Arianna si è incrociato con quello di Federica Moscardelli, 24 Giusy Antonini Genny Antonini Alberto Guercioni Marco Santosuosso Andrea Puliti Federica Moscardelli Serena Scipione Matteo Vannucci anni, la studentessa montoriese di medicina i cui funerali si svolgeranno oggi alle 15, pure in piazza. SANT’EGIDIO. E’ tornato nella sua città natale il corpo di Alberto Guercioni, 35 anni. La camera ardente è stata allestita nella chiesa del Sacro Cuore. Il giovane impiegato si trovava all’Aquila in quanto amico — e non fidanzato — di una delle due sorelle di Controguerra Giusy e Genny Antonini, 24 e 22 anni, studentesse rispettivamente di biotecnologie e scienze infermieristiche. Il funerale di Guercioni si svolgerà oggi alle 15 nella chiesa madre di Sant’Egidio. Per Giusy e Genny è prevista la cerimonia funebre sabato, dopo le esequie di Stato di domani all’Aquila. (Hanno collaborato Catia Di Luigi, Carlo Giannascoli, Azzurra Marcozzi, Beatrice Marinelli, Marco Mutoschi, Domenico Pantone) LE STORIE DI DUE SOPRAVVISSUTE Eleonora miracolata, ma è in coma A Teramo la ragazza di Rimini estratta dalle macerie dopo 42 ore TERAMO. «Ora voglio solo dormire». Quando Eleonora Calesini, la ragazza di 21 anni di Rimini estratta dalle macerie dopo 42 ore dalla prima scossa di terremoto, è arrivata all’ospedale di Teramo era cosciente. Ai medici di rianimazione ha detto solo di avere molto sonno. La ragazza è in coma farmacologico in rianimazione: è sedata e intubata per evitare ulteriori sofferenze al suo fisico già provato dalla permanenza sotto le tonnellate di detriti della sua abitazione. Eleonora Calesini e (a sin.) i genitori davanti alla rianimazione del Mazzini di Teramo I medici definiscono le sue condizioni «a rischio». La ragazza viene tenuta costantemente sotto controllo, soprattutto per la grave sindrome da schiacciamento. Nel corso della notte tra martedì e mercoledì la studentessa ha trascorso lunghe ore in sala operatoria, dove è rimasta alle 4.30: particolarmente gravi sono le condizioni della gamba destra e del braccio sini- Marta: «Ho gridato fino alla fine» Le sue tre amiche non ci sono più CHIETI. Marta Valente sta meglio. La studentessa 24enne di Bisenti, estratta miracolosamente dalle macerie dopo 23 ore di attesa, è cosciente e lucida. «Ho gridato tutto il tempo per farmi sentire dai soccorritori», ha raccontato la ragazze ai gionalisti di una troupe televisiva di “Porta a Porta”, la trasmissione di Bruno Vespa, «a volte li sentivo più vicini, in altri momenti li percepivo più lontani. E’ stato un miracolo. Come definire diversamente ciò che mi è successo?». Marta Valente è ricoverata in un letto dell’ospedale clinicizzato di Chieti. Non sappiamo se la giovane studentessa di medicina sia stata informata del fatto che lei è l’unica sopravvissu- stro. Nel reparto teramano si lotta contro l’emergenza con turni raddoppiati da lunedì mattina, sia del personale medico che infermieristico. Con il sostegno della rianimazione cardiochirurgica, che ospita almeno quattro degli undici pazienti provenienti dell’Aquila e bisognosi di una terapia intensiva, nonostante sia un reparto esclu- Marta Valente durante una festa con amici ta della casa dove viveva con le sue amiche, Serena, Federica e Ivana, che purtroppo non ce l’hanno fatta. «Voglio ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per salvarmi», ha raccontato ancora Marta Valente, «sono davvero delle persone eccezionali. Esorto la gente sivamente riservato al postchirurgico del cuore. Per tutti gli altri é una lotta contro il tempo: più ore passano, più la criticità delle loro condizioni potrebbe diminuire, come per Eleonora. E nella piccola stanza attigua a rianimazione, costantemente assistiti da una psicologa, ci sono i genitori di Eleonora ed altri familiari. Il padre ad aiutare coloro che ne hanno bisogno». Nella giornata di ieri, Marta è riuscita a riaprire un occhio. Entrambi, infatti, erano rimasti chiusi per le tumefazioni riportate. Per espressa volontà dei genitori, i giornalisti ieri non sono stati ammessi alla camera della giovane. Nel pomeriggio di ieri sia la madre che il padre di Marta sono tornati a Bisenti per essere presenti al funerale di Serena Scipione, con la quale Marta condivideva l’appartamento, oltre che una grande amicizia. Serena non è sopravvissuta alla scossa. L’hanno trovata vicino alla porta, mentre cercava di scappare. Carlo Giannascoli Luigi racconta la straziante attesa davanti alle macerie, l’angoscia e la speranza, fino a quando le urla dei soccorritori gli hanno fatto capire che forse la sua Eleonora era viva. «Non dimenticherò mai il volto di quelle persone, di quegli angeli che hanno salvato mia figlia. Quando è uscita dalle macerie l’ho vista, l’ho abbracciata, mi ha parlato. Ora speriamo». 42 GIOVEDÌ AN NECROLOGIE 9 aprile 2009 † Presso l’Ospedale Civile di Pescara, si è spenta all’età di anni 81 la cara esistenza di † † † † † Il giorno 6 Aprile, in l’Aquila, volava in cielo PARTECIPAZIONE I colleghi dell’Istituto Comprensivo di Castilenti unitamente a tutto il personale partecipa con affetto al dolore che ha colpito il professor Silvio Scipione e la sua famiglia per l’immatura perdita dell’adorata RINGRAZIAMENTO RINGRAZIAMENTO La numerosa partecipazione ci ha commosso, il pianto sommesso di tutti ci ha stretto il cuore, il vostro conforto ci ha sostenuto. GRAZIE ANNIVERSARIO 09-04-2006 09-04-2009 ANTONIETTA D’ASTOLFO ved. Pecchia Ne danno il triste annuncio le figlie Flora e Tatiana, la nipote Letizia, i pronipoti Giorgia e Andrea e i parenti tutti. SERENA Castilenti, 9 aprile 2009 I funerali si svolgeranno oggi alle ore 14,30 nella Chiesa di S. Rocco. IL PRESENTE QUALE ANNUNCIO E RINGRAZIAMENTO Manoppello, 9 aprile 2009 D’EMILIO L. Manoppello S. Tel. 085 8561065 † Serenamente, presso la Clinica “ De Cesaris “ di Spoltore, all’età di anni 87, si è spenta la cara esistenza di MAURIZIO NATALE di anni 21 Affranti dal dolore, ne danno il mesto annuncio la mamma ANTONIETTA, la fidanzata MARILISA, i nonni, gli zii, i cugini e i parenti tutti. I funerali avranno luogo Giovedì 9 Aprile, nel Santuario della Madonna delle Grazie, muovendodall’abitazione del caro estinto in via Monte le Forche n.11 alle ore 16.00. La Famiglia esprime il più sentito ringraziamento a quanti si uniranno al proprio dolore. Monteodorisio, 9 aprile 2009 On. Fun. PRETA SAN SALVO † “Ci hai donato tanta serenità col tuo bel sorriso; ci hai illuminato l’anima con la tua bontà. Ora restaci accanto con tutto il tuo amore.” GIUSEPPINA BONANNI La sera del 7 aprile, presso l’Ospedale Civile di Penne, all’età di Anni 82 concludeva il suo cammino terreno il caro ved. Di Giosaffatte Ne danno il triste annuncio i figli Luciano e Osvaldo, le nuore Rosetta e Maria, i nipoti ed i parenti tutti. Il rito funebre sarà celebrato oggi alle ore 15.30, nella Chiesa della Madonna del Fuoco. Pescara, 9 aprile 2009 Verrocchio Montesilvano Tel. 085 4682032 Ass. Federcofit Abruzzo LUIGI DAMIANI † nonno e padre esemplare Ieri, alle ore 13.00, si è spenta l’amata esistenza della cara Nella certezza della Resurrezione lo annunciano la moglie MARIA, le figlie ISA e COSTANZA, i generi NICOLA e MASSIMO, i nipoti LUIGI, ALESSANDRA e JESSICA, i fratelli, e sorelle, i cognati, i nipoti e parenti tutti. FILOMENA BUCCHIANICO di anni 85 Ne danno il triste annuncio i fratelli, le sorelle, i nipoti e i parenti tutti. I funerali avranno luogo Giovedì 9 Aprile, alle ore 15.00, nella Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, muovendo dall’abitazione in via Cappella, 103. La Famiglia ringrazia quanti vorranno rendere l’estremo saluto alla cara Filomena. San Felice Del Molise, 9 aprile 2009 On. Fun. PRETA SAN SALVO † In L’Aquila, in seguito al terremoto, sono deceduti i coniugi VINICIO D’ANDREA E ANGELA BELFATTO Lo annunciano, affranti, i figli Chiara e Peppino, la nuora Fabrizia, i nipoti Stefano, Angela, Vinicio, le sorelle, i fratelli, i cognati, i nipoti e parenti tutti. SI DISPENSA DAI FIORI Le esequie si terranno oggi, Giovedì, alle ore 15,30, presso l’Obitorio del Cimitero in via Fieramosca a Chieti dove è allestita la Camera Ardente. Chieti, 9 aprile 2009 AETERNA di Aielli & Di Rocco CHIETI - PIANELLA Ass. Federcofit Abruzzo IL CENTRO Il Rito Funebre si terrà oggi 9 c.m. alle ore 10.15,muovendo dall’abitazione dell’estinto in via S.Pietro n.35 per la Chiesa di S. Antonio. I Familiari Ringraziano Quanti Si Uniranno Al Loro Dolore Montesilvano, 9 aprile 2009 CONTINI- COLLECORVINO Ass. Federcofit Abruzzo † E’ venuto a mancare all’affetto dei suoi cari, nell’Ospedale Clinicizzato, il DOTT. FILIPPO PALOMBARO Ne danno il triste annuncio la moglie Laura, i figli Francesca, Letizia, Raffaele, Sergio e Fausto, le nuore, i generi, i nipoti ed i parenti tutti. NON FIORI ma OFFERTE daDEVOLVERE ai TERREMOTATI Le esequie si terranno oggi, giovedì 9 c.m., alle ore 17,00 nella Cripta della Cattedrale, muovendo anticipatamente dall’Obitorio. Chieti, 9 aprile 2009 AETERNA di Aielli & Di Rocco CHIETI - PIANELLA Ass. Federcofit Abruzzo On. Funebri “DI DONATO” Castiglione M.R. Tel. 0861 990230 Ass. Federcofit Abruzzo La Famiglia PIETRANGELO, sentitamente ringraziano quanti hanno preso parte al loro vivo dolore, per la perdita del caro e indimenticabile GALDINO Pescara, 9 aprile 2009 La Floreale Tel. 085/4216859 www.lafloreale.com LE FAMIGLIE COLUCCI E BLASIOLI “Nessuno muore del tutto finchè ne sia conservato il ricordo” ( Jorge Luis Borges) FRANCO NAGLIA Con immutato dolore, Anna Maria, Sandro e Valentina. Manoppello, 9 aprile 2009 D’EMILIO L. Manoppello S. Tel. 085 8561065 Pescara, 9 aprile 2009 IL CENTRO M3 GIOVEDÌ 9 aprile 2009 43 IN ABRUZZO IL TERREMOTO A TERAMO Gli hotel della costa non bastano Quasi nessuno fa da mangiare, disagi per i diecimila sfollati TERAMO. Dopo il timido afflusso del primo giorno, sono arrivati a migliaia. Si avviano ad essere quasi diecimila gli sfollati aquilani stipati in 110 alberghi, nei campeggi, nei residence e negli appartamenti della costa teramana. Tantissimi, forse troppi per una macchina organizzativa che ieri ha accusato vistosi cedimenti. La solidarietà dei teramani è tanta e non si discute, ma il coordinamento tra i soggetti coinvolti appare insufficiente. Così i posti non bastano, e molti si ritrovano senza vitto. IL PREFETTO. Secondo la viera — alcuni dei quali sono prefettura oltre 6.000 senzatetin ristrutturazione e quindi to aquilani sono stati sistemainagibili — registrano il tutto ti tra martedì e ieri mattina esaurito e molti sfollati aquinegli alberghi della costa teralani vengono dirottati negli mana. Ieri si è tenuto un verhotel dei comuni dell’interno. tice tra il prefetto, Francesco Che, però, non sono molti. Camerino, e rappresentanti I PROBLEMI. Oltre al posto del Dipartimento nazionale disponibile, i più gravi probledella Protezione civile. All’ormi derivano dal fatto che moldine del giorno la verifica dei ti alberghi hanno riaperto in posti alberghieri disponibili anticipo, all’improvviso, pronelle strutture ricettive A destra il centro di accoglienza di Pineto della costa e Sotto punti di raccolta di materiale l’istituzione destinato agli sfollati (Foto Spezialetti e Centola) di un centro di coordinamento per la sistemazione degli sfollati. Questo nelle prossime ore sarà organizzato a Giulianova, alla Croce Rossa. I NUMERI. Nel frattempo la cifra di 6.000 ospiti sembra già superata dagli eventi. Secondo dati forniti da Comuni e albergatori teramani, nella sola costa della Val Vibrata sono arrivati in 2.000, altri 1.500 sono giunti a Pineto e altrettanti a Giulianova, tra Roseto e Silvi se ne contaprio per i terremotati, e si sono oltre 4mila. La macchina no trovati impreparati. Manorganizzativa non si arresta cano coperte e, soprattutto, ma si segnala qualche rallennon tutti gli albergatori hantamento. Le richieste di ospino la possibilità di offrire un talità sono, infatti, maggiori servizio mensa non essendo rispetto alle disponibilità riancora attive le cucine e non cettive. Gli alberghi della riessendoci ancora il personale addetto. Le convenzioni con i ristoranti, a quanto pare, fino a ieri non erano state attivate dalla Protezione civile. Per La prefettura cerca altre strutture nei comuni dell’interno e crea un coordinamento a Giulianova I SOCCORSI 10 infartuati portati al Mazzini «Un’odissea per avere il posto» Il racconto di un aquilano rimbalzato da un ufficio all’altro Alla fine i carabinieri gli trovano tre letti, ma senza pasti MARTINSICURO. In tv i politici si fanno belli sui soccorsi «eccezionali». Tra gli sfollati c’è chi la pensa molto diversamente. Giorgio Paravano, avvocato aquilano e collaboratore del Centro, è indignato quando racconta il suo caso, che ritiene «comune a molti altri», e non esita a parlare di «disorganizzazione totale». «Io ho casa a Villa Rosa», dice, «e sono venuto qui con amici e parenti». Ieri, però, doveva sistemare tre anziani, tra i quali un malato oncologico, ed è stata un’odissea. «Prima vengo indirizzato a Martinsicuro. Qui mi dicono: “Tutto pieno, però vada all’ufficio turismo di Alba”. Vado ad Alba e mi dicono: “Lasci la prenotazione e torni alle tre”. Torno e trovo far mangiare i terremotati è dunque scattata la macchina della solidarietà, fatta di centinaia di volontari i quali organizzano la raccolta di materiale che i cittadini portano in continuazione nei centri di raccolta allestiti dai due Comuni. Oltre alla raccolta di vestiario, i volontari provvedono anche a immagazzinare derrate alimentari che poi TERAMO. La scossa di martedì sera ha seminato il terrore tra la gente già profondamente colpita e nelle tendopoli allestite all’Aquila ci sono stati molti malori, soprattutto collassi e infarti. Ieri mattina all’ospedale di Teramo, che da lunedì accoglie in continuazione feriti e malati provenienti dalle zone più colpite dal sisma, sono arrivate dieci persone che avevano avuto attacchi di cuore e che sono state ricoverate in cardiologia e cardiochirurgia. Da lunedì ad oggi al Mazzini sono arrivate più di 200 persone provenienti dall’Aquila: non solo feriti, ma anche i malati del San Salvatore, che è stato sgomberato. un clima di rissa con altri sfollati. Le signore dell’ufficio dicono: “Non siamo più competenti, ci hanno tolto la convenzione e ora ce l’hanno i vigili urbani”. Vado dai vigili. Risposta: “Non abbiamo posti”. Minaccio di denunciarli per omessa assistenza, allora chiamano i carabinieri (“Forse il posto lo trovano loro”). I carabinieri fanno una serie di telefonate e alla fine esce l’albergo a Martinsicuro. Con beffa finale, però. “Sì, il posto c’è, ma per pranzo e cena arrangiatevi”, dicono i titolari. Richiamo i carabinieri, che dicono: i tre signori potranno venire a mangiare alla mensa della Cri ad Alba. Insomma, qualcuno li dovrà portare avanti e indietro». (d.v.) smistano in base alle esigenze. GLI AIUTI. L’Unione di Comuni Val Vibrata è pronta ad offrire la sua collaborazione. Il presidente Dino Pepe, nella prossima seduta di giunta, proporrà ai sindaci della vallata di mettere a disposizione delle vittime del terremoto un fondo sociale. I Comuni di Pineto, Roseto e Silvi si stan- no rivelando particolarmente attivi nell’aiuto agli aquilani. Allestiti centri di prima accoglienza, sottoscrizioni per raccogliere fondi e collette alimentari. Il laboratorio di analisi cliniche Clinilab di Roseto eseguirà gratuitamente ogni tipo di accertamento diagnostico in favore delle persone sfollate. «Sicuramente l’organizzazione non sarà impec- cabile», è il commento del sindaco di Silvi, Gaetano Vallescura, «ma il cuore con cui i cittadini si stanno dando da fare è commovente». (Hanno collaborato Alex De Palo e Federico Centola) A Castelli e Fano tende in piazza Falso allarme, undici denunciati Sono accusati di procurato allarme per il panico diffuso martedì mattina TERAMO. A Castelli e Fano Adriano, due centri montani, le tendopoli sono già pronte. Molte case, abitate soprattutto da anziani, sono lesionate e inagibili. Alcuni residenti sono ospitati negli agriturismi della zona, altri a casa di parenti. Quelli che sono rimasti da martedì trascorrono la notte fuori. Per loro i sindaci hanno fatto montare dei gazebo riscaldati in cui è possibile dormire e avere pasti caldi. «Nessun allarmismo», dice il primo cittadino di Castelli Concezio Di Flavio, «ma ci siamo fatti guidare dal buon senso. Io, insieme ai tecnici del Comune, sto controllando tutte le case del centro per accertare le lesioni. Sei sono state sgomberate e gli abitanti sistemati in altri alloggi. Da noi le to, scatenando panico tra la popolazione. I falsi allarmi, iniziate con telefonate anonime ad enti pubblici, avevano provocato l’immediata evacuazione di vari edifici, tra i quali l’ospedale, mentre molte persone erano uscite dalle abitazioni e altre avevano raggiunto in auto le località sul mare. La questura aveva diffuso immediatamente, attraverso numerose pattuglie sul territorio, la smentita per rassicurare i cittadini. Le immediate indagini della squadra mobile e della Digos, hanno consentito di individuare i responsabili delle false notizie, soprattutto dipendenti di enti pubblici che hanno diffuso le notizie. Le indagini proseguono anche per identificare gli autori di allarmi con sms. (d.p.) Sopra teramani che dormono all’aperto A sinistra il tendone allestito nella piazza di Fano Adriano (Foto Adriani) scosse, vista anche la vicinanza con L’Aquila, si sentono molto forte e per questo la gente ha paura. In molti dormono in macchina. Così il Comune e i volontari del posto hanno allestito una piccola tendopoli nella zona artigianale. Chiun- que può dormire al caldo e avere un pasto». Stessa cosa a Fano Adriano, altro Comune montano, in cui le scosse di terremoto hanno provocato lesioni a numerosi edifici. «Le ordinanze di sgombero sono quattro», dice il sindaco Adol- fo Moriconi, «gli edifici lesionati sono molti. Stiamo facendo sopralluoghi continui, ma la situazione non è delle migliori. La gente ha paura e dorme in auto. Per questo ormai da qualche giorno ho fatto sistemare dei tendoni in piazza dove si può dormire e mangiare». E intanto la polizia di Teramo ha denunciato undici persone per procurato allarme per le notizie false diffuse nella giornata di martedì su un’imminente scossa di terremo- 44 GIOVEDÌ M4 IL CENTRO 9 aprile 2009 IN ABRUZZO IL TERREMOTO A TERAMO Altri danni, chiuse Asl e strade Inagibili l’osservatorio astronomico di Collurania e 200 palazzi di Diana Pompetti TERAMO. La paura non dà tregua. Le scosse si susseguono e la gente cerca di convivere alla meno peggio con il panico. Da martedì a Teramo in molti dormono in macchina e da ieri sera sono aperti tutti gli impianti sportivi delle frazioni. Cancelli spalancati anche al vecchio stadio comunale. E intanto l’elenco dei danni si allunga. In meno di due giorni i vigili del fuoco ASL CHIUSA. Da oggi a Teramo resteranno chiusi al pubblico anche gli uffici e gli ambulatori della Asl, in circonvallazione Ragusa. Gli uffici dovrebbero riaprire martedì dopo Pasquetta, verifiche tecniche permettendo. In una nota la Asl annuncia che «il distretto sanitario di base assicurerà i prelievi di sangue domiciliari e il servizio di assistenza domiciliare integrata. Chi usufruisce di questo servizio potrà recarsi nella sede della medicina legale, in via Battisti, dove è stato allestito un punto di accoglienza. Le persone che avranno bisogno di prelievi di sangue possono recarsi negli ospedali di teramo, Atri, Giulianova, Sant’Omero e nei distretti sanitari di Montorio, Atri, Nereto e Roseto». La Provincia, intanto, da ieri pomeriggio ha avviato il trasloco degli uffici della sede centrale di via Milli, chiusa per delle lesioni: gli uffici della presidenza e della direzione sono stati trasferiti in via D’Annunzio, sopra i locali del Centro per l’Impiego. La Ragioneria verra’ spostata in Via del Castello, nella ex sede dell’assessorato al Lavoro; l’urbanistica in Via Carducci, nella ex sede della Terbroker, grazie alla disponibilita’ della Banca Tercas; i settori cultura, sociale, pubblica istruzione e sport saranno sistemati nei locali della Biblioteca Delfico; il comando della polizia provinciale in via Capuani, nell’assessorato alla viabilita’. CHIESE E CAMPANILI. La scossa di martedì sera ha aggravato la situazione del campanile di San Domenico, a Teramo. Ieri i vigili del fuoco hanno fatto un sopralluogo durato tutto il giorno ed è probabile che già oggi la parte alta possa essere rimossa. Ma anche altri edifici del patrimonio culturale hanno subito aggravamenti, come spiegano i tecnici della Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggio, Gruppo di Teramo, che ieri hanno continuato a ispezionare le chiese, spostandosi in montagna. «Con il quadro che cambia a causa delle continue scosse ora può risultare inagibile ciò che lunedì era stato dichiarato agibile. Come nel caso della chiesa di Nerito», spiega Marina Cesira D’Innocenzo, architetto del Ministero per i Beni e le attività culturali, che ha rilevato danni anche alle chiese di Alvi: S. Maria Assunta (fessurazioni e scomposizione del manto di copertura) e la trecentesca S. Maria Apparens (fessurazioni agli affreschi del Cinquecento). A Pietracamela la chiesa di S. Leucio, è chiusa, mentre l’orologio di S. Giovanni, fermo da anni, dopo la prima violenta scossa si è rimesso a battere i quarti e le ore. Inagibili quasi tutte le chiese della Val Vomano, ispezionate da Paolo Sempre più a rischio il campanile di San Domenico Nessun problema per quello del duomo hanno dichiarato inagibili più di duecento case, sia in città e sia provincia, soprattutto nelle zone montane. I campanili pericolanti e le chiese chiuse non si contano più. Ieri è stato sgomberato l’osservatorio astronomico di Collurania: nell’edificio si sono aperte delle crepe e per questo tecnici e vigili del fuoco lo hanno dichiarato inagibile. A sinistra i controlli sulla torre del duomo di Teramo effettuati ieri dai vigili del fuoco. Sotto il campanile pericolante di San Domenico Sospese le gare d’appalto per alcune opere pubbliche: i tecnici sono impegnati nelle verifiche statiche Task force per chi è rimasto senza casa Un centro di coordinamento del Comune sarà allestito in piazza Martiri TERAMO. Una task force per valutare i danni, controllare gli edifici pubblici e trovare una sistemazione ai teramani con le abitazioni lesionate. E’ questa la soluzione messa a punto ieri, nel corso di un incontro in municipio, per gestire l’emergenza terremoto. Il centro di coordinamento degli interventi sarà allestito all’interno di un tendone in piazza Martiri che ospiterà tecnici del Comune, della prefettura, dei vigili del fuoco e di altri enti impegnati nelle verifiche. Si tratterà di una sorta di unità di crisi che terrà sotto controllo la situazione. Alla task force si potranno rivolgere anche i cittadini che Flemac e Orazio Trulli, geometra e fotografo del Gruppo di Teramo: il danno più grave nella chiesa di Poggio Cono, con il crollo di parte della volta; chiuse la chiesa madre di Notaresco e S. Salvatore a Canzano; preoccupano le chiese di Morro d’Oro, mentre stamattina verrà ispezio- hanno le abitazioni dichiarate inagibili e che già da ieri sono andate in municipio per sapere dove dovranno stabilirsi in attesa delle ristrutturazioni. E’ il caso, ad esempio, di Quintino Di Giorgio, che si è ritrovato con la casa lesionata e ora attende l’assegnazione di un alloggio. Il Comune, inoltre, ha deciso di sospendere le gare d’appalto in corso per alcune opere. Le procedure interessate sono la ristrutturazione del secondo lotto del cosiddetto “steccone”, l’edificio destinato ad alloggi pubblici in via Fonte Regina (indetta per il 16 aprile), la manutenzione ordinaria di pilastri e im- nata l’abbazia di Propezzano. Ha invece tenuto bene S. Clemente a Guardia Vomano, da anni chiusa per problemi di stabilità. A Teramo resta aperta la biblioteca Dèlfico, a suo tempo ristrutturata con criteri antisismici, che presenta solo lesioni non strutturali a parere dei tecnici della palcati dei ponti cittadini, con revisione del sistema di smaltimento delle acque piovane di ponte San Francesco (indetta per il 21 aprile), il consolidamento della scuola di via De Albentiis (indetta per il 28 aprile) e l’affidamento in gestione del bar del Tribunale (indetta per il 30 aprile). Le ditte interessate alle gare sospese dal Comune sono state invitate a posticipare la presa visione degli atti che compongono le varie procedure di appalto, come progetti e siti interessati dagli interventi. Il rinvio si è reso necessario perché i tecnici comunali sono impegnati nei sopralluoghi. Gennaro Della Monica Provincia. Chiuso il museo archeologico Savini: qualche crepa in più dopo la nuova forte scossa ma nulla di pericoloso secondo i tecnici del Comune. Ieri mattina i vigili del fuoco hanno ispezionato il campanile del Duomo che non sembra presentare lesioni particolari. PALAZZI INAGIBILI. I vigili del fuoco continuano a fare centinaia di verifiche al giorno, soprattutto su palazzi del centro storico a Teramo e in numerosi edifici di paesi montani. Complessivamente sono più di duecento le strutture dichiarate inagibili. In città è del tutto inagibile un palazzo Le processioni si faranno ma con percorsi modificati TERAMO. Si terranno regolarmente le tradizionali processioni previste per il Venerdì Santo. Ieri mattina il prefetto Francesco Camerino e il commissario straordinario Leopoldo Di Mattia hanno incontrato il vescovo Michele Seccia proprio per fare il punto sui due importanti cortei religiosi in programma domani. La processione delle 4 del mattino, quella dedicata alla Madonna Addolorata in cerca di Gesù, seguirà il percorso consueto e toccherà tutte le principali chiese del centro storico. Da verificare resta, invece, l’itinerario del corteo che si terrà nel pomeriggio. La processione del Cristo morto di solito richiama molti più fedeli, proprio per l’orario più comodo in cui si tiene rispetto a quella dell’alba. Per questo è possibile che, motivi precauzionali, richiedano qualche modifica al percorso. (g.d.m.) Profonde crepe su un edificio di Fano Adriano in via Dei Funari: sono state sgomberate alcune famiglie che ci abitavano e un negozio. Sgomberato un appartamento in corso De Michetti. Problemi anche per un edificio di via Forti, quello che ospita la sede di Forza Italia e la Confcommercio. Ci sono delle profonde lesioni su una volta ed è probabile che venga dichiarato inagibile. STRADE BLOCCATE. La Provincia ha chiuso al traffico la strada provinciale 49 per Valle Castellana, la cui carreggiata è stata invasa da una frana. Il sindaco di Penna Sant’Andrea Antonio Fabri ha chiuso al traffico un tratto della statale 81 a causa di gravi lesioni nella chiesa di Santa Maria del Soccorso e di alcune abitazioni che si affacciano in quel tratto di strada. Il transito in direzione Cermignano e Teramo è stato deviato rda Val Vomano sulla provinciale 365 e da Castellano lungo la Provinciale di Saputelli. Il traffico locale è stato deviato lungo le strade comunali della SS. Trinità e di Coste della Casetta. L’ACQUA. Sta tornando alla normalità l’erogazione idrica al serbatoio dell’Aca di Colle Morino, situato a Scerne di Pineto, dopo che martedì l’acquedotto teramano del Ruzzo aveva ridotto, prima di 80 litri al secondo e poi di 40, l’erogazione d’acqua. «Le verifiche fatte», si legge in una nota dell’azienda acquedottistica di Pescara, «sia da parte dei tecnici dell’Aca che del Ruzzo per accertare la presenza di eventuali danni alla condotta principale teramana, hanno dimostrato che, molto probabilmente, la momentanea riduzione è stata provocata dalla presenza di una bolla d’aria nella stessa condotta principale teramana». (Ha collaborato Anna Fusaro) IL CENTRO H2 GIOVEDÌ 9 aprile 2009 45 IN ABRUZZO IL TERREMOTO A CHIETI Evacuate 35 famiglie del colle Ordinanza di sgombero a Santa Maria. Panico in via Amiterno CHIETI. Sono da poco passate le cinque del pomeriggio quando il sindaco Francesco Ricci firma l’ordinanza di sgombero, la prima dell’emergenza terremoto a Chieti, che riguarderà un palazzo nel cuore del centro storico. Sono trentacinque le famiglie di un condominio di via Cesare De Laurentis, a La palazzina di otto piani si affaccia su via Arenazze, ospita in tutto 78 persone. «Abbiamo trovato il posto per tutti», spiega Ricci, «le 35 famiglie saranno sistemate al Grande Albergo Abruzzo. C’è bisogno di un periodo di verificatecnica. A sollecitarcela sono stati i vigili del fuoco». L’ordinanza è stata firmata dopo un consulto con la prefettura, dove ha sede il centro di protezione civile che coordina l’emergenza. Gli stessi residenti avevano chiesto sopralluoghi urgenti all’indomani del violento terremoto di domenica notte. A preoccupare sono le crepe profonde che si sono aperte sulle pareti dell’edificio. Criticità strutturali confermate da una relazione dei vigili del fuoco. «Si tratta di lesioni importanti» sottolinea l’assessore ai lavori pubblici, Luigi Febo, «è stato necessario liberare l’immobile». Ma l’emergenza terremoto e le incognite sulla solidità degli edifici cittadini non riguardano soltanto i rioni del colle. VIA AMITERNO. Crepe sulle pareti e lesioni preoccupanti ai tramezzi degli appartamenti sono comparsi nel popoloso complesso abitativo delle cinque palazzine, in via Amiterno, dove la paura del sisma è stata molto avvertita la notte scorsa. La scossa di domenica aveva già fatto danni, ma solo la notte scorsa numerosi inquilini hanno deciso di scendere in strada e passare la notte in automobile. Dai primi sopralluoghi non sembrano esserci problemi di stabilità degli edifici, che sono di proprietà dell’Ater. Ma la gente ha paura. «In casa non ci torniamo perché ormai le crepe sono ovunque. Non possiamo vivere nell’angoscia. Chi ci dice che possiamo stare tranquilli?». E’ la domanda che circola in via Amiterno ma alla quale nessuno può, per il momento, dare una risposta certa. «Abbiamo ricevuto la visita di una squadra di vigili del fuoco», raccontano gli inquilini, «che già avevano compiuto sopralluoghi alle cinque pa- Santa Maria, che si apprestano a fare le valigie per abbandonare le proprie case e andare ad alloggiare in albergo. Il dramma del sisma si avverte sempre di più in città dopo l’ultima giornata di paura, martedì, che in serata ha registrato la seconda, terribile scossa di terremoto. E’ il primo provvedimento adottato dal sindaco per gli effetti del sisma I residenti traslocheranno in albergo Edifici lesionati. Crepe sui muri di una palazzina in via Amiterno A destra, il condominio sgomberato UN VERTICE IN MUNICIPIO Aiuti agli sfollati, Ortona si mobilita Giunta e consiglieri si decurtano le indennità. Stanziato un fondo ORTONA. Ortona si mobilita in aiuto delle popolazioni colpite dal sisma. Dopo il consiglio comunale riunito martedì per discutere le prime iniziative da adottare a favore dei terremotati, ieri mattina, in municipio, si è tenuto un incontro a cui hanno partecipato il sindaco, Nicola Fratino, parte della giunta, il presidente del consiglio, Remo Di Marti- Comune. Impiegate al lavoro nella sala consiliare lazzine lunedì mattina, insieme con i tecnici dell’Ater». «Ci siamo subito mobilitati per i controlli», conferma Domenico Recchione, direttore Ater, «e ho verificato di persona lo stato delle cose. Una particolareggiata relazione tecnica è stata consegnata a palazzo d’Achille e in prefettura». Il quadro strutturale complessivo non è certo incoraggiante anche se, per il momento, non sembrano manifestarsi rischi seri per la stabilità degli edifici costruiti a ca- no, i rappresentanti di maggioranza e opposizione in consiglio comunale, il comandante dei vigili urbani, i dirigenti dei vari settori dell’ente pubblico e, per la Croce rossa, Sebastiano D’Auria. Nella stessa seduta si è deciso, all’unanimità, di accendere un capitolo di spesa per far confluire, attraverso una ricognizione, le risorse contenute nel bilancio di Nella riunione di ieri mattina, invece, è stato stabilito che il numero telefonico della segreteria del sindaco, lo 085.9057202, è stato predisposto per ricevere le telefonate dei cittadini che vogliano mettere a disposizione stanze, alloggi o appartamenti per ospitare persone dell’Aquilano. E’ questa una delle principali preoccupazioni su cui si sta lavorando anche a Ortona, per consentire un’ospitalità adeguata agli sfollati del terremoto. Le segnalazioni saranno raccolte dagli assessori alla protezione civile e al sociale che le riferiranno alla prefettura e alla protezione civile. Ortona è Comune capofila per la protezione civile per i Comuni di Tollo, Crecchio, Canosa Sannita e Giuliano Teatino, quindi le segnalazioni che arriveranno ai sindaci e ai municipi di questi paesi potranno essere riferite al numero della segreteria. Si è inoltre stabilito che l’amministrazione comunale ortonese farà riferimento alla Croce rossa per la consegna di materiale e prodotti da destinare alle popolazioni terremotate. L’assovallo degli anni Settanta. «La conformazione delle cinque palazzine è particolare» riprende Recchione «perché gli immobili si estendono in lunghezza. Sono state individuate crepe verticali sui giunti centrali di dilatazione di ciascuna palazzina, calcinacci e cornicioni sono caduti negli androni». Più colpiti sono i due edifici più vicini alla chiesa dei XII Apostoli. In condizioni lievemente migliori si presentano gli altri tre palazzi. «Abbiamo riscontrato una previsione da destinare al capitolo denominato «interventi a favore delle popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto». Il fondo sarà integrato anche con gli euro provenienti dalla decurtazione del 10 per cento degli stipendi del sindaco e degli assessori per tre mesi e dal gettone di presenza dei consiglieri presenti martedì in assemblea. ciazione ha a disposizione i locali dell’ex bocciofila nel quartiere di Fontegrande per la raccolta. Oggi, in piazza della Repubblica, dalle 9 a mezzogiorno e dalle 17 alle 20, la Croce rossa raccoglierà materiale da distribuire agli sfollati. In particolare, si richiedono pasta e prodotti alimentari a lunga conservazione, biscotti, omogeneizzati, scatolame, vestiti nuovi e incellofanati, pannolini per bambini, materiale didattico. «Ma anche saponette, dentifrici e detergenti», prosegue D’Auria dell’associazione, «le persone hanno bisogno di tutto ma per ora ci concentriamo su questi prodotti». Non verranno accettati prodotti freschi, deperibili o conservati nel vetro. Per le imminenti feste del Perdono di San Tommaso, si stanno susseguendo gli incontri per decidere quali manifestazioni programmare e sulle quali invece si potrà sorvolare, nello spirito, espresso dal consiglio comunale, di organizzare una festa sobria e con la possibilità di raccogliere fondi a favore dei terremotati. (s.f.) serie di lesioni ai tramezzi di quasi tutti gli alloggi, ma per fortuna parliamo di strutture non portanti» dichiara il responsabile tecnico dell’Ater, Ernesto Marasco, «si può dire che gli edifici sono strutturalmente integri». Eppure, negli appartamenti ai primi due piani, si sono sollevate mattonelle e in alcuni casi pavimenti interi. Tanto che i residenti hanno preferito lasciare la propria dimora pur di dormire tranquilli. «E’ stata una decisione volontaria, la gente è in preda al panico», commenta Recchione, «non c’è stato nessuno sgombero. L’Ater sta facendo il massimo». Programmati a breve anche una serie di lavori di manutenzione straordinaria negli alloggi messi peggio. Le cinque palazzine accolgono 240 famiglie per un totale di circa 800 persone. «Anticiperemo le spese necessarie per coprire gli interventi» annuncia Recchione «con lo spirito di responsabilità nei confronti degli inquilini che ci ha sempre con- traddistinto». Situazione apparentemente tranquilla, al contrario, nelle altre case Ater dello scalo. Nelle abitazioni di via Pescara e via D’Annunzio, zona Villaggio Celdit, sono state accertate soltanto lesioni di piccola entità. Non sono arrivate invece segnalazioni dagli inquilini dei palazzi, sempre di proprietà dell’Ater, dislocati al quartiere Tricalle nonostante numerose famiglie martedì abbiano trascorso anch’esse la notte nel piazzale antistante il palazzetto dello sport. SCUOLE. Resta chiuso il quarto piano del municipio. Il sindaco ha firmato una disposizione di servizio che, di fatto, interdice a impiegati e dirigenti l’accesso agli uffici economato, legale e del personale. Bisogna rimuovere i fogli di intonaco e i cornicioni che si sono staccati dalle volte. Inoltre è necessario approfondire le verifiche tecniche per crepe affiorate sulle pareti. Ieri mattina, il personale degli uffici comunali chiusi ha lavorato nella sala del consiglio comunale. Controlli di staticità sono in corso a palazzo De Pasquale, chiuso martedì, e nelle scuole cittadine di ogni ordine e grado. Un’altra ordinanza del sindaco conferma intanto la chiusura degli istituti scolastici, asili nido compresi, fino a mercoledì 15 aprile. ACQUA. I serbatoi per i quali c’era stato allarme nei giorni scorsi sono in buono stato. Le lesioni emerse sui due impianti di accumulo della Civitella non sembrano preoccupanti. Il serbatoio più grande, che ha una capienza di 25mila metri cubi di acqua, è integro e risulta perfettamente funzionante. Ma sarà necessario fare ulteriori controlli sul serbatoio più piccolo, che contiene 15mila metri cubi. La cisterna è stata svuotata. (Ha collaborato Jari Orsini 46 GIOVEDÌ Z2 IL CENTRO 9 aprile 2009 IN ABRUZZO IL TERREMOTO A CHIETI Torna Michele, la prima vittima L’ingegnere Strazzella estratto dalle macerie. Aveva solo 28 anni CHIETI. La prima vittima del terremoto è rientrata in città. La salma di Michele Strazzella, 28 anni, teatino, giace da ieri all’obitorio del cimitero di Chieti dove è stata allestita la camera ardente in attesa dei funerali, che si terranno dopo la settimana pasquale, martedì o mercoledì. Da tre giorni, il padre Antonio e la madre Antonietta vegliano il corpo del figliolo morto sotto le macerie di un’abitazione di via XX Settembre, a pochi passi da quella Casa dello studente diventata la tomba per tanti giovani universitari. Il giovane si pagava la specializzazione lavorando nei pub Michele viveva all’Aquila da diversi anni. Nella città distrutta dal sisma, si era laureato a marzo. E qui aveva deciso di rimanere. Per pagarsi la specializzazione, lavorava in un pub. Questa mattina, nella chiesa di Sant’Agostino verrà celebrata una funzione in suo nome. «Viveva con altri giovani nella casa di via XX Settembre», racconta Giangabriele Rossi, titolare di una tabaccheria, amico di Michele, «un bravissimo ragazzo, un modello per tutti. Uno di quei giovani dai quali non ti aspetteresti mai una parola sopra le righe. Sempre serio e educato. Da tempo si arrangiava con i suoi lavoretti nei ristoranti e al pub per pagarsi gli studi». Michele condivideva un appartamento con altri giovani universitari in via XX Settembre quali è morto. «Una decina di giorni fa l’ho visto l’ultima volta», prosegue Rossi, «mi aveva detto che sarebbe dovuto ripartire presto e che non avrebbe passato la Pasqua a Chieti». Una tragedia per i genitori pensionati, che sin dalla devastante scossa di domenica notte non avevano avuto più notizie del figlio. Michele lascia anche una sorella Daniela, che lavora come impiegata in un’azienda teatina. «I genitori hanno passato questi ultimi tre giorni all’Aquila», racconta l’amico, «hanno dormito in auto con gli sfollati del terremoto per assistere alle operazioni di recupero». Martedì il ritrovamento del corpo che è stato subito consegnato alla famiglia e poi trasferito a Chieti. Ma della tragedia del terremoto arrivano anche i primi racconti dei sopravvissuti. «Non riuscirò mai a dimenticare quelle sette ore sotto le macerie. Mi accompagneranno per il resto dell’esistenza». E’ Pancrazio Capoccia, ricoverato all’ospedale Santissima Immacolata di Guardiagrele a ripercorrere la sua terribi- sotto il profilo psicologico, più che strettamente clinico, e c’è da capirlo perché esperienze come queste ti segnano per sempre». Pancrazio, assistito dal padre e uno zio, potrebbe essere dimesso già oggi per fare rientro in Puglia. «L’emergenza del terremoto», osserva Ianieri, «dovrebbe aver fatto capire ai più alti livelli decisionali che un ospedale come il nostro, a norma anti-sisma e accreditato dalla Asl nella fascia di piena funzionalità tanto per gli impianti quanto per la disposizione moderna delle stanze, dovrà rientrare a pieno titolo nella rete ospedaliera abruzzese». Guardiagrele fa sentire il peso specifico della sua solidarietà anche nell’assistenza ai profughi scampati al terremoto. Il Comune ha sistemato all’hotel Granada 38 persone che hanno preferito andare verso la costa anziché trovare posto in una delle tendopoli allestite intorno al capoluogo. «Abbiamo accolto varia umanità, con storie talvolta drammatiche al seguito», spiega l’assessore ai servizi sociali Simone Dal Pozzo. «In questi giorni di tensione, viene fuori il grande cuore guardiese, com’è il caso di circa 40 giovani che si sono organizzati sotto il nostro coordinamento per raccogliere abiti e derrate alimentari da inviare sul luogo del sisma, mentre alcuni si avvicendano in turni di assistenza in ospedale. Di questi ragazzi», annota, «dovremmo essere tutti orgogliosi. Una raccomandazione che facciamo a chi vuole spendersi in iniziative e attività di volontariato in questi giorni, è rapportarsi in prima istanza con gli uffici comunali, che sono peraltro in grado di fornire informazioni attendibili e aggiornate provenienti da protezione civile e prefettura». (Ha collaborato Francesco Blasi) Vittima. Michele Strazzella le avventura alla Casa dello studente, fino alla salvezza arrivata nel cuore della mattina di lunedì, grazie ai vigili del fuoco e i loro sensibili cani da salvataggio. «Stavo dormendo e il terremoto non l’ho avvertito», ci dice, «ma subito sono stato svegliato dal boato del crollo. Non so come, ma un armadio mi ha salvato la vita, mi ha riparato dai detriti che altrimenti mi avrebbero travolto». Studente di 21 anni, iscritto al secondo anno di ingegneria e architettura, il giovane di San Pancrazio Salentino (Brindisi) era arrivato lunedì all’ospedale guardiese dopo il trasporto in elicottero a Pescara. Con appena qualche contusione patita tra la testa e una gamba, può dirsi un miracolato. «Le sue condizioni», spiega Antonio Ianieri, a capo della sezione locale del Tribunale per i diritti del malato, poteva inizialmente definirsi difficile Il terremoto. Le operazioni di recupero dei feriti davanti alla Casa dello studente dell’Aquila La Conferenza episcopale abruzzese e molisana si riunirà il 20 aprile all’Aquila Parte l’appello dei vescovi Caritas diocesane mobilitate sul fronte degli aiuti CHIETI. «Ci stringiamo con la preghiera e con il cuore alla nostra gente, così duramente provata dal terremoto che ha seminato distruzione e morte». E’ il messaggio che i vescovi della Conferenza episcopale abruzzese e molisana hanno rivolto alle persone colpite dal sisma, ai Monsignor Molinari rappresentanti delle istituzioni e ai responsabili della protezione civile. «Ci uniamo allo strazio dei sopravvissuti, ai genitori che hanno perso i figli, molti dei quali studenti universitari all’Aquila, alle persone rimaste sole, a quanti sono stati privati di affetti cari». I vescovi chiedono di affidarsi alla preghiera. «Nessuno si chiuda al grido di dolore che ci ha raggiunto e continua a interpellarci. Esprimiamo apprezzamento alle istituzioni civili per l’azione di soccorso, tempestiva e organizzata». Sul fronte degli aiuti, le Caritas coordinate a livello regionale sono in continuo contatto con le diocesi colpite e con la protezione civile. «Abbiamo potuto rispondere finora a non poche richieste», affermano i vescovi, «organizzando camion di aiuti indirizzati dove maggiore era il bisogno. Siamo vicini ai numerosi sfollati, ospitati in alberghi e strutture della costa adriatica». Un pensiero è rivolto alle numerose chiese parrocchiali dichiarate inagibili dove la liturgia della settimana santa sarà cele- brata in sistemazioni di fortuna. In tutte le chiese d’Italia si terrà una colletta, domenica 19 aprile, per andare incontro alle necessità che si profileranno una volta spenti i riflettori della grande informazione. Alcune diocesi, è il caso di Teramo, l’hanno già fissata alla domenica di Pasqua. Ogni offerta in denaro può comunque già essere versata sui conti correnti delle Caritas diocesane (dati reperibili nelle parrocchie o sui siti diocesani), che sono pronte anche a indicare di che cosa c’è bisogno e dove. In segno di speciale solidarietà con la martoriata Chiesa dell’Aquila e con monsignor Giuseppe Molinari, i vescovi si riuniranno in assemblea straordinaria all’Aquila lunedì 20 aprile per programmare ulteriori interventi. IL CENTRO N2 GIOVEDÌ 9 aprile 2009 47 IN ABRUZZO IL TERREMOTO A LANCIANO La città saluta Ilaria e Carmine Negozi chiusi un’ora. Oggi i funerali della coppia di anziani di Casoli LANCIANO. E’ il giorno delle lacrime, il saluto collettivo e commosso della città a chi nel sisma dell’Aquila non ce l’ha fatta. Nella cattedrale della Madonna del Ponte e nella chiesa di San Pietro si sono svolti i funerali di Ilaria Rambaldi e Carmine Alessandri, le vittime lancianesi del terremoto insieme a Martina Salcuni. Le esequie della studentessa ventenne, estratta senza vita dalle macerie dello stesso palazzo in cui abitava Ilaria, si svolgeranno probabilmente domani, nei funerali di Stato. Tragedie private diventate dolore collettivo nel giorno del lutto cittadino. Bandiere a mezz’asta e serrande dei negozi abbassate per un’ora, dalle 16 alle 17, su iniziativa di Confcommercio e Confesercenti. Totale l’adesione dei negozianti. Qualcuno all’Aquila risulta ancora disperso: si tratta di qualche studente. Ma si piange anche a Casoli: Angela Belfatto, 90 anni, è stata trovata morta sotto le macerie della sua abitazione in via Luigi Sturzo accanto al corpo senza vita del marito, Vinicio D’Andrea, originario di Chieti. Oggi si svolgono i funerali nel capuologo teatino. Il primo abbraccio della città è per Carmine Alessandri, 71 anni. Il terremoto lo ha colto mentre dormiva nella sua casa di Tempera. Nella chiesa di San Pietro si sono radunati per l’ultimo saluto funzionari e dipendenti dell’Agenzia delle entrate, della quale Alessandri è stato per anni il direttore, e il sindaco Filippo Paolini. E’ un dolore incredulo quello della moglie Tilde, uscita illesa dalle macerie, e dei figli Giovanni, Cesarina e Marco. «La comunità di San Pietro è provata perché ha perso tre fratelli, Carmine, Ilaria e Martina», ha detto don Valerio, «la Passione di Gesù rivive in questo tragico evento che ha colpito l’Abruzzo». A salutare Ilaria Rambaldi, 25 anni, c’era una piazza Plebiscito gremita. Davanti alla cattedrale sono arrivati i I funerali di Carmine Alessandri nella chiesa di San Pietro mezzi della protezione civile e i vigili del fuoco, colleghi del compagno della madre della ragazza, Cesare Gaspari, comandante dei vigili del fuoco di Pescara. Il destino ha voluto che fosse proprio lui ad estrarre il corpo senza vita della studentessa, da un palazzo in via Campo di Fossa, poco La folla alle esequie di Ilaria Rambaldi nella cattedrale della Madonna del Ponte distante da via XX Setre l’allarme erano stati i figli tembre. Al funerale anche gli per sopportare questo doloPeppino e Chiara che non re», ha detto il vescovo, Caravvocati del foro di Lanciano, avevano più notizie dei genilo Ghidelli. Ilaria doveva colleghi della madre di Ilatori. I funerali si svolgono oglaurearsi in ingegneria ediria, Maria Grazia Piccinini, gi, alle 15, a Chieti. le-architettura quest’estate. avvocato, il padre Giuseppe Alberto Savelli A Casoli si piange Angela e la sorella Alessandra. «Il Daria De Laurentiis Belfatto, 90 anni, il marito Signore ci dia ancora più feStefania Sorge Vinicio D’Andrea. A lanciade, non per comprendere, ma Lutto. I negozi di Lanciano chiusi un’ora nel pomeriggio di ieri (fotoservizio di Arnolfo Paolucci) IL DOLORE DI ARCHI Le macerie restituiscono il corpo di Ivana Premiata 5 anni fa perché nata lo stesso giorno del Centro Ivana Lannutti premiata dal Centro per i 18 anni ARCHI. «Sei del Centro?» Alla risposta affermativa Angelo Lannutti scoppia in lacrime: «La mia Ivana è nata il 3 luglio del 1986, il giorno che è nato anche il Centro. Nell’occasione dei 18 anni, l’ex direttore Antonio Del Giudice, volle premiare con una targa quei giovani che compivano la maggiore età lo stesso giorno del giornale. Abbiamo ancora le foto e quello è stato uno degli innumerevoli momenti felici che abbiamo passato con nostra figlia». Ivana, 22 anni, adesso è accanto alle altre vittime di questo drammatico terremoto nel centro di raccolta istituito nella Scuola ispettori della Guardia di Finanza a Coppito. La vegliano oltre al papà, Angelo, ex vicesindaco, la mamma Maria Rita e altri parenti, il fidanzato Paolo, pure lui studente all’Aquila che abitava in un altra casa. Lui ce l’ha fatta. I Lannutti risiedono da pochi anni in contrada San Luca di Atessa, anche se sono originari di Archi. A casa c’è Ilaria, la sorella. «Appena dopo la grande scossa sono partito subito per L’Aquila e tra le cinque e le sei ero già qui accanto a queste macerie» dice il papà. Di lì a poco i raggi del sole avrebbero reso ancora più drammatico e spettarle ciò che era accaduto. Ivana, studentessa d’Ingegneria, abitava in un appartamento insieme con altri studenti. Adesso i familiari aspettano il nulla osta per riportarla a casa. Nella bara le hanno messo l’abito nuziale. Matteo Del Nobile Più di 50 feriti assistiti al Renzetti e al San Pio Una giovane racconta «Sono viva grazie a un armadio» Negli alberghi di Lanciano sono arrivati un centinaio di sfollati LANCIANO. Continuano i viaggi dell’eliambulanza e dei mezzi di soccorso che trasportano in città i pazienti provenienti dall’Aquila e dalle zone terremotate. In due giorni sono oltre 40 gli assistiti dal Renzetti: una decina le persone ancora ricoverate nei reparti di ortopedia, pedia«E’ stata organizzata un’assistenza diversificata per intensità di cura», spiega Antonio Caporrella, primario del Pronto soccorso del Renzetti. «Fatta la prima valutazione clinica, tratteniamo a Lanciano i pazienti acuti, mentre quelli stabilizzati e i geriatrici sono trasferiti negli ospedali di Casoli, Atessa e Gissi». In città continuano ad arrivare pazienti con traumi alle articolazioni e alla testa; due sono stati sottoposti ad intervento chirurgico. E’ il caso di tria e chirurgia. Sei hanno riportato gravi traumi alla testa e al torace. A Vasto ieri 2 pazienti si sono aggiunti ai 13 ricoverati da martedì. Sei i malati trasferiti dalla Croce Gialla da Lanciano agli ospedali di Casoli e Atessa. Intanto negli albergi stano arrivando i primi sfollati. un bimbo di 5 anni di Tempera, operato ieri per la riduzione di una frattura all’avambraccio. «Siamo stati fortunati», racconta la madre, Giuliana Biondi, qui assieme al marito e all’altro figlio più piccolo. «La nostra casa è inagibile ma non è crollata perché nuova e costruita nella zona periferica di Tempera». In pediatria c’è anche una piccola paziente aquilana con il suo papà. Per loro l’angoscia è di essere lontani dalla madre, ricoverata in un altro ospedale. In chirurgia sono due le donne ricoverate ieri, una di Onna, l’altra dell’Aquila, entrambe con traumi da schiacciamento. Al Renzetti continuano anche le medicazioni dei pazienti dimessi e che hanno storie a lieto fine da raccontare. E’ il caso di Concetta D’Ovidio, studentessa di Lanciano che frequenta la facoltà di Scienze della formazione all’Aquila, trovata dai vigili del fuoco sotto le macerie dell’appartamento in cui viveva in L’elicottero dei carabinieri lascia i feriti all’ospedale Renzetti via XX settembre con una gamba lussata. A salvarle la vita l’armadio della sua camera che l’ha protetta dal peso delle macerie. Intanto oltre cento sfollati sono arrivati ieri in città: alloggiano negli hotel Anxanum ed Excelsior. Hanno bisogno di vestiti. A Torricella Peligna, sempre in albergo, sono arrivati in 16 di cui 5 bambini. Il Safari Park di Rocca San Giovanni offre visite gratuite a famiglie e bambini provenienti dalla zona dell’Aquila. A Sant’Eusanio, il Moto Club effettua oggi una raccolta di beni in via Santa Lucia 259: per informazioni, 320.6960272. 338.8157374. Teresa Di Rocco 48 GIOVEDÌ IL CENTRO V2 9 aprile 2009 IN ABRUZZO IL TERREMOTO A VASTO Centofanti, poche speranze Lo studente disperso da tre giorni. A Monteodorisio l’addio a Natale VASTO. Un invisibile tragico destino ha unito le vite di Maurizio Natale, 21 anni, di Monteodorisio, e Davide Centofanti, 22, di Vasto. Il terremoto ha portato via per sempre i sogni e le speranze di due giovani in credito col destino. Tutti e due orfani di padre, studiavano con profitto sognando un futuro migliore. Maurizio non c’è più. Di Davide non si hanno notizie da tre giorni. La madre e la sorella da 72 ore aspettano davanti alle macerie della casa dello studente. «Non vado via senza Davide», piange mamma Grazia. Davide Centofanti ha perduto il papà un anno fa: Gianni era dipendente della Elettrocenter di Punta Penna. Fu solo grazie al figlio e alla sorella Lilli che mamma Grazia trovò la forza per scuotersi dal grave lutto. Ora Davide non si trova. «Ho parlato con lui domenica sera dopo la scossa delle 23. L’ho invitato a lasciare la casa, ma mi ha detto di essere stanco», racconta la madre. «Dopo la scossa delle 3,30, ho provato a richiamarlo ma è stato inutile. Non ha più risposto». Da tre giorni madre e figlia assistono all’opera dei soccorritori. Hanno sperato, lanciato appelli, pianto per le vittime e tirato un sospiro di sollievo per ogni volto sconosciuto riaffiorato dal cumulo di macerie. Hanno pregato che fra i gli studenti rimasti intrappolati sotto le macerie della casa La zona del crollo in cui lo studente di Monteodorisio Maurizio Natale è deceduto dello studente non ci fosse Davide o che il ragazzo fosse miracolosamente vivo. Ma con il passare delle ore le speranze si affievoliscono. Intanto Monteodorisio si prepara a salutare per l’ultima volta Maurizio Natale. Bandiere a mezz’asta e saracinesche abbassate: oggi per il piccolo centro del Vastese è il giorno del dolore. Per tutta la notte amici e parenti hanno VASTO. Sono duecento, ma TERMOLI. Si è svolto ievegliato la salma del giovane, il loro numero è destinato a ri pomeriggio a Carovilli studente della facoltà di Ingeraddoppiare nelle prossime (Isernia) il funerale di Dagneria. ore. Ieri mattina a Vasto marinilo Ciolli, 25 anni, morto Il sindaco, Ernesto Sciana sono arrivati i primi gruptra le macerie della casa scia, ha proclamato il lutto pi di terremotati. Anziani, giodello studente all’Aquila. cittadino. Il feretro del giovavani coppie e anche bambini. Alla cerimonia, celebrata ne è arrivato in paese ieri poAd accoglierli il sindaco Ludal vescovo della diocesi meriggio, alle 15,30, accolto ciano Lapenna, il vice sindadi Trivento, Domenico dal suono mesto delle campaco, Nicola Del Prete, e il preScotti, hanno partecipato ne. Mamma Antonietta ha risidente del consiglio comunain migliaia. La madre del fiutato la celebrazione del fule Giuseppe Forte. «Gli algiovane ha accusato un nerale solenne di domani a berghi che hanno dato la dimalore durante la messa L’Aquila per le vittime del tersponibilità sono 22. I primi ed è stata soccorsa dal 11. remoto. La donna ha voluto 200 ospiti sono stati divisi in Sono tre in tutto i morti salutare per l’ultima volta il cinque alberghi: Vittoria, Pamolisani: Ernesto Sferra, suo adorato figlio nella chielace, Acquario, Excelsior e 80 anni, di Forlì del Sansa che aveva visto crescere Perrozzi», dice il presidente nio, e Luana Paglione, 40 Maurizio, il santuario della Forte. Oggi è previsto l’arrianni, originaria di CapraMadonna delle Grazie. Seduvo di altri gruppi all’Holiday cotta. Il numero dei disperta accanto alla bara, Antoe negli altri hotel della Marisi è sceso a tre, si tratta di nietta cerca ora conforto nelna. «I vastesi in questi giorni studenti universitari: Ella preghiera. Un suggerimenhanno dimostrato un cuore vio Romano di Bojano to che spesso Maurizio le fagrande. Chiediamo loro un al(Campobasso), Michele ceva. tro sforzo: biancheria intima Iavagnilio e Vittorio TaIn lacrime gli ex compagni e generi di prima necessità gliente, entrambi di Iserdi scuola, gli amici del quarda distribuire negli alberghi nia. tiere e quelli dell’Azione cato da spedire all’Aquila», è Intanto ieri altre squatolica. l’appello dell’assessore Paolo dre di soccorsi della Prote«Un ragazzo unico con una D’Adamo. zione civile del Molise soforza d’animo incredibile. Il sindaco ieri ha convocato no partite per L’Aquila Lassù in cielo conosceranno una riunione per organizzare con viveri e beni di prima un vero angelo»: così gli amil’accoglienza e l’assistenza denecessità. Al lavoro per la ci salutano lo sfortunato comgli sfollati. All’incontro hanraccolta di indumenti anpagno di giochi. I funerali delno partecipato anche medici, che i responsabili dell’Aslo studente cominciano alle psichiatri e psicologi pronti a sociazione Famiglie Nume16. Il celebrante della funziodare aiuto agli ospiti. Mirose del Molise. Gli “Ulne religiosa, don Nicola Angliaia i volontari del Vastese tras Termoli 1987”, gemeltonini, non potrà celebrare mobilitati per raccogliere inlati con i tifosi dell’Aquila per intero la santa messa. La dumenti e generi di prima nehanno organizzato una Chiesa lo vieta in concomitancessità: latte, biscotti, omogegiornata per raccogliere za con i riti della Passione di neizzati, biancheria intima, coperte ed alimenti a TerCristo. Il parroco pronuncerà tute e coperte. moli che consegneranno l’omelia e la benedizione delNumerosi i punti di raccolall’associazione “Miserila salma. Alle esequie partecita. A San Salvo nella sede delcordia” della città che pa anche il sindaco Sciascia la protezione civile Valtrigno provvederà a consegnarli con l’intera amministrazione in via Olanda, dalle 8 alle 20, all’Aquila agli sfollati. comunale. nella sede della Croce Rossa Paola Calvano Entrambi i giovani hanno perduto il papà da poco tempo Nel centro vastese lutto cittadino e bandiere a mezz’asta I resti di una palazzina rasa al suolo nel centro dell’Aquila e nel riquadro il disperso Davide Centofanti MOLISE LA MACCHINA DEI SOCCORSI E DELLA SOLIDARIETA’ Carovilli Folla e lacrime per Ciolli Duecento sfollati accolti negli alberghi Prime sistemazioni di anziani, coppie e bambini in cinque strutture I volontari della Val Trigno caricano i viveri (foto Daccò) in via Pascoli (ex poliambulatorio) dalle 9 alle 21 o alla parrocchia di San Giuseppe. A Vasto, Comune e Croce Rossa hanno organizzato un punto di raccolta a Palazzo Aragona, alle spalle dello stadio Aragona. I volontari della Ca- ritas sono al lavoro in via Buonconsiglio, dietro la cattedrale di San Giuseppe. Nella parrocchia di San Giovanni Bosco vengono raccolti viveri e indumenti destinati ai disabili dell’Aquila trasferiti a Sora. La Comunità il Cireneo sta ospitando famiglie con figli autistici. «Abbiamo bisogno di contributi per l’acquisto di farmaci, alimenti e vestiti», è l’appello della responsabile del Centro, Germana Sorge. Il punto di raccolta è in via Marco Polo, 61, al telefono: 0873.58448. Raccolte di solidarietà vengono fatte in tutti i Comuni della Val Trigno. I lavoratori del Vastese offrendo un’ora di lavoro: il corrispettivo sarà trattenuto sulla prossima busta paga. Confindustria rinnova l’invito a versare offerte sul conto corrente: Confindustria Abruzzo, località Campo di Pile 67100 Aquila, Iban: IT 12 F 06040 40730 000000155768 Cassa di Risparmio della provincia de L’Aquila filiale di Rivisondoli, causale: solidarietà ai terremotati. L’associazione VabBò-Vasto e dintorni di Bologna a l’associazione culturale Nuovo Umanesimo di Casalbordino hanno avviato la raccolta di fondi da destinare ai terremotati col conto corrente del Monte dei Paschi di Siena, intestato ad associzione VabBò: Iban: IT 77 K 01030 02430 000010357122. E’ possibile fare versamenti di solidarietà nelle filiali della Bls e Monte dei Paschi di Siena. Il Coordinamento dei docenti raccoglie fondi per il recupero del patrimonio artistico. Per informazioni è a disposizione la coordinatrice, Maria Luisa Carmini: 347.5214723. A coordinare le operazioni, il dirigente comunale Enzo Marcello: 348.2489236. (p.c.) IL CENTRO RA GIOVEDÌ 9 aprile 2009 49 INCHIESTA SUI SERVIZI SOCIALI Tentata concussione, Cordoma non risponde Azienda sociale, il sindaco in procura per le presunte assunzioni pilotate MONTESILVANO. Il sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma, è stato interrogato ieri in procura nell’ambito dell’inchiesta su presunte assunzioni pilotate nell’azienda speciale per i servizi sociali ex «Debora Ferrigno», che lo vede indagato con l’accusa di tentativo di concussione. Oltre a Cordoma, che si è professato innocente, sono stati convocati dal pubblico ministero Gennaro Varone altri tre indagati nella vicenda, tra cui l’ex direttore dell’azienda, Nicola Grimaldi. L’ex direttore dell’azienda deve rispondere di tentativo di concussione e abuso d’ufficio. Ieri mattina davanti al pm, Grimaldi e le altre due persone indagate si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Altri interrogatori delle persone coinvolte nell’inchiesta sono state effettuate dalla Squadra Mobile. Ma non sono trapelate indiscrezioni. In totale gli indagati nell’inchiesta svolta dalla procura della Repubblica di Pescara sono 15, per lo più dipendenti della ex Ferrigno. Secondo l’accusa del pm Varone, Grimaldi avrebbe cercato di indurre una psicologa assunta nell’azienda speciale per i servizi sociali ex «Debora Ferrigno», a tempo determinato a lasciare il proprio incarico o ad accettare un cambio di mansione per fare posto ad uno psicologo, vicino ai vertici del Comune. L’inchiesta ha poi portato anche al coinvolgimento del sindaco Cordoma. PROVINCIA DI CHIETI Chieti: Menna, corso Marrucino, tel. 0871.330061. Scalo. Pierantoni, piazzale Marconi, 0871.560791. Ortona: San Tommaso, corso Vittorio Emanuele, 085.9063352. Guardiagrele: Moderna, via Tripio, 0871.82328. Orsogna: Massi, via Trento e Trieste, 0871.86335 Lanciano: Marciani, via Veneto 40 (0872.712905) Atessa: Falcocchio, largo Municipio 9 (0872.866574) Casoli: Tilli, via San Rocco 6 (0872.981192) San Vito: Verna, via Frentana 102 (0872.61444) Rocca S.G.: De Mia, corso Garibaldi 24 (0872.60127) Vasto: Savelli, via Giulia 12 (0873.367249) San Salvo: Grifone, via Dello Stadio 40(0873.343285) Casalbordino: D’Aurizio, corso Garibaldi (0873.900234) Carpineto Sinello: Russi, Strada rotabile (0872.869246) Termoli: Cappella, via Maratona 1 (0875.703233) Il sindaco Pasquale Cordonoma mostra un atto del Comune IL FATTO Pestato per un sms a una ragazza Spedizione punitiva del fidanzato geloso per un contatto su Facebook PESCARA. E’ stato aggredito e picchiato solo perché ha inviato un sms a una ragazza conosciuta su Facebook. Il fidanzato della giovane se l’è presa e lo ha voluto incontrare. Poi, sotto gli occhi di suo padre che lo incitava, lo ha malmenato. La vittima è Emanuele, ventenne, mentre gli aggressori sono padre e figlio, Franco Marsilii, di 47 anni, e Egeo, di 19 anni. Il primo è stato sottoposto all’obbligo di dimora, il secondo è agli arresti domiciliari e devono rispondere di lesioni gravi in concorso, con l’aggravante della commissione del reato per futili motivi. L’episodio risale al 7 marzo. Emanuele era in compagnia di alcuni amici quando è stato contattato al telefono da uno sconosciuto per un incontro. Si trattava del ragazzo di Nadia, una giovane conosciuta da Ema- nuele tramite Facebook e al quale lui aveva spedito un sms, senza sapere che fosse fidanzata. Volendo spiegare come stavano le cose, Emanuele ha accettato l’appuntamento e ha raggiunto il luogo stabilito, una tabaccheria di Montesilvano. Lì ha trovato Egeo Marsilii e il padre Franco, con degli amici. Appena arrivato è stato colpito al volto con due pugni dal fidanzato geloso che subito dopo ha continuato a tirare pugni e sferrare calci. Il padre di Egeo, dal canto suo, ha incitato il figlio e ha perfino fermato uno degli amici della vittima, che era pronto a intervenire per bloccare l’aggressione. Il malcapitato è stato quindi scagliato sul cofano di un’auto in sosta e quando è riuscito a scampare al pestaggio è stato trasportato in ospedale e sottoposto a due interventi chirurgici Pescara Calcio, il giudice reintegra i giocatori licenziati PESCARA. Giuliano, Di Vicino e Cardinale hanno vinto la partita contro la curatela fallimentare del Pescara Calcio. I tre giocatori avevano depositato il 9 febbraio il ricorso contro il licenziamento deciso dal curatore fallimentare Saverio Mancinelli. Il 12 marzo c’è stata l’udienza e ieri il giudice Anna Fortieri ha reso noto la sua decisione: il licenziamento era illegittimo. Di conseguenza, i tre calciatori andranno subito reintegrati. In tal senso si sono già mossi gli avvocati che hanno seguito il caso: Lucio De Benedictis, Carlo Naso e Franco Sabatini. In pratica, la curatela fallimentare ha sbagliato a interrompere unilateralmente il rapporto con i giocatori dopo averli impiegati. Insomma, la scelta dei tempi è stata disastrosa. Come mai Mancinelli ha commesso un errore così grossolano? Solo lui può rispondere. C’è da chiedersi se la vicenda si sia chiusa qui o se avrà una coda. Di certo, non mancheranno le polemiche. Il Delfino 1936, società che ha rilevato il Pescara dal fallimento, dovrà inserire nella rosa i tre giocatori e stipendiarli regolarmente (senza dimenticare gli arretrati...). Il difensore Nando Giuliano, il fantasista Giorgio Di Vicino e il regista Antonino Cardinale avevano dei contratti pluriennali con il Pescara che sono da ritenere validi a tutti gli effetti. (m.c.) per una frattura alla mandibola. Al giovane è stata anche applicata in modo permanente una protesi al titanio e la prognosi dei medici è stata di 60 giorni. Nel frattempo sono partite le indagini della polizia che è riuscita a identificare l’aggressore, scoprendo che si tratta di un appassionato di boxe. Il gip della Procura di Pescara, Maria Michela Di Fine, ha quindi emesso le misure cautelari nei confronti dei due Marsilii, padre e figlio, eseguite ieri mattina. Proprio il gip ha messo in evidenza il ruolo negativo svolto dal capofamiglia perché ha contribuito alla «scellerata azione del figlio, lasciando che si misurasse nell’azione offensiva, evidentemente condividendone le motivazioni». Il pm titolare dell’indagine è Giuseppe Bellelli. Flavia Buccilli BASKET LEGA DUE L’AQUILA Questa sera Roseto in campo a Frosinone UniCredit, agibili bancomat Aquilone ROSETO. Ultime tre gare del campionato di LegaDue di basket per la Seven 2007 Roseto che questa sera è di scena al palasport di Frosinone per affrontare la Prima Veroli (palla a due ore 20,30) in un match nel quale gli atleti biancazzurri scenderanno in campo con uno stato d’animo particolare per il terribile terremoto che ha devastato l’Abruzzo, colpendo la Provincia dell’Aquila. I tragici accadimenti hanno spinto il mondo del basket ad unirsi per sostenere le popolazioni colpite e anche la Prima Basket Veroli devolverà una parte dell’incasso e allestirà nel palasport dei punti raccolta per le donazioni. La partita sarà diretta da Caroti, Vicino e Beneduce. PESCARA. UniCredit Banca di Roma, comunica che è stata data l’agibilità per i bancomat di Via Madonna del Pettino e del Centro Commerciale “L’Aquilone” e pertanto sono di nuovo disponibili per tutti i cittadini dell’Aquila e provincia. A tutti i clienti UniCredit che preleverano dai bancomat di tutte le banche presenti sul territorio non verrà applicata commissione. A tutti i clienti delle altre banche, non appena ricevuto l’assenso dall’ABI (Associazione Bancaria Italiana), non verranno applicate commissioni sul prelievo dai bancomat di UniCredit Banca di Roma L’OROSCOPO DEL GIORNO a ARIETE 21 marzo 20 aprile Sappiate valorizzare bene questa giornata. Avete idee da mettere in atto subito. Molta tenacia. Sono favorevoli anche gli spostamenti. b TORO 21 aprile 20 maggio La via migliore da seguire oggi è quella suggerita dall’intuito, anche se suona un po’ insolita al vostro buon senso. Sospetti e gelosie in amore. c GEMELLI 21 maggio 20 giugno L’intuito vi guiderà nella scelta fra due proposte di lavoro, entrambe allettanti. In serata una persona rimarrà affascinata dalla vostra dolce personalità. d CANCRO 21 giugno 22 luglio Un ritardo nella realizzazione di un progetto a cui pensate da tempo, vi metterà in agitazione. L’amore sarà la vostra ancora di salvezza. e LEONE 23 luglio 22 agosto In famiglia vi sentirete poco apprezzati e avvertirete scarsa partecipazione ai vostri progetti. Prima di prendere una decisione, rifletteteci a lungo. f VERGINE 23 agosto 22 settembre Un breve viaggio in compagnia di chi amate vi potrebbe rilassare, ma non dovete dimenticare per questo i vostri impegni verso la famiglia. Un po’ di svago. g BILANCIA 23 settembre 22 ottobre Avete delle buone motivazioni e anche se vi saranno degli ostacoli da superare, riuscirete meglio del previsto. Saprete organizzare un programma serale. h SCORPIONE 23 ottobre 22 novembre Date una prova concreta del coraggio che sbandierate in ogni occasione ed assumetevi di fronte ad un problema serio tutte le responsabilità. Riposo. i SAGITTARIO 23 novembre 21 dicembre Un nuovo interesse vi coinvolgerà molto e vi aiuterà a superare questo momento di difficoltà sentimentale. Un amico vi presenterà gente nuova e simpatica. j CAPRICORNO 22 dicembre 19 gennaio Un improvviso desiderio di libertà dai vincoli quotidiani vi renderà difficile accettare con serenità i soliti impegni di tutti i giorni. Un nuovo amore in arrivo. k ACQUARIO 20 gennaio 19 febbraio Vi sentirete un po’ tesi. Superare questa sensazione dedicandovi a quegli impegni, che più vi piacciono. Non avviate nuovi programmi. Comprensione. l PESCI 20 febbraio 20 marzo La giornata avrà un avvio piuttosto movimentato e questo sarà in contrasto con la sensazione di stanchezza con la quale vi sveglierete. Riposo. PROVINCIA DI PESCARA Pescara: Adriatica, viale Bovio 362, tel. 085.47.12.729. Signorini, p. Garibaldi 24, tel. 085.69.08.29. Montesilvano: Costa, via Verrotti, Espansione 2, tel. 085.44.58.979. Francavilla: Amoroso, viale Monte Corno 3, tel. 085.49.10.061. Rosciano: Berionni, v. Roma 22, tel. 085.85.05.426. Città Sant’Angelo: D’Addario Francesco, p. Garibaldi 3, tel. 085.96.604 (turno di notte al 085.95.05.64). Penne: Filipponi, viale Ringa 6, telefono 085.82.79.627. Carpineto: Ruggieri, v. R. Margherita 4, tel. 085.84.93.33. Collecorvino: Petronio, via Pantalone 18, tel. 085.82.07.118. San Valentino: Chiacchia, tel. 085.85.74.145. Cugnoli: Pompei, via Italia 22, tel. 085.85.76.101. Serramonacesca: Cocco, via Roma 30, telefono 085.85.98.53. PROVINCIA DI TERAMO Teramo: Di Pierro, via De Gasperi, tel. 0861-411960. Mosciano-Bellante: Moretti, via Marconi, Mosciano, tel. 085-8061018. Campli: Del Corso, corso Umberto, tel. 0861-56180. Atri: Pepe, corso Adriano, Atri, tel. 085-87221. Pineto-Silvi: Comunale, via Leonardo da Vinci, tel. 085-9353375. Giulianova: Ielo, via Orsini, tel. 085-8007240. Roseto: Eredi Di Bonaventura, via Nazionale, tel. 085-8990237. Val Vibrata: Brunelli, via XX Settembre, Torano; Parere, via Roma, Alba Adriatica, 0861-712352. Val Fino: Rosini, via Roma, Bisenti, tel. 0861-997354. Isola: Guati, Castel Castagna, tel. 0861-697009. Montorio: Merlini, via Urbani, tel. 0861-592245. Castelli-Isola: Corinti, via Nuova, Colledara, tel. 0861.698869. Val Vomano: Di Febbo, piazza Vittorio Emanuele, tel.0861-650172 50 GIOVEDÌ Tg1 13.30/17.00/20.00/23.05/0.45 Tg1 Flash 6.30/7/7.30/8/9/9.30/11.30 21.10 FICTION Tg2 13.00/18.30/20.30/23.20 Tg2 Flash 10.05/10.55/18.05 23.35 Eleonora Brigliadori (foto) introduce cinque famosi attori in una insolita recita 6.20 6.25 6.55 7.00 9.15 9.45 10.00 11.00 13.30 13.55 14.00 16.15 17.20 18.10 19.00 19.35 20.25 21.05 23.35 NOTTE 1.20 Estrazioni del lotto 1.30 Sottovoce Di Gigi Marzullo 2.00 Rai Educational: FuoriClasse Canale Scuola-Lavoro 2.30 SuperStar 3.10 Il Maresciallo Rocca 5 Film Tv con Gigi Proietti 4.50 Don Fumino Telefilm 5.20 Homo Ridens / Euronews PROSA I fioretti di San Francesco Sospeso dal servizio Luca chiede a Sandra spiegazioni sui 15 mila euro rinvenuti in casa loro 6.05 Anima Good News 6.10 Incantesimo 10 Fiction 6.45 Unomattina Con Michele Cucuzza ed Eleonora Daniele 7.35 Tg Parlamento Rubrica 8.20 Tg1 Le idee Rubrica 10.00 Verdetto finale Con V. Maya 11.00 Occhio alla spesa Il programma è ideato e condotto da Alessandro Di Pietro 12.00 La prova del cuoco Varietà condotto da Elisa Isoardi con la partecipazione di Beppe Bigazzi e A. Moroni 14.00 Tg1 Economia 14.10 Festa italiana Con C. Balivo 16.15 La vita in diretta Attualità 16.50 Tg Parlamento Rubrica 18.50 L’eredità Con Carlo Conti 20.30 Affari Tuoi Con Max Giusti 21.10 Butta la luna 2 Fiction con Fiona May, Chiara Conti,Andrea Tidona, Giampaolo Morelli, A. Zagaria, R. Farnesi 23.10 Porta a porta Attualità OGGI IN TELEVISIONE Il giornale non è responsabile dei cambiamenti apportati ai programmi senza preavviso Butta la luna 2 Tg2 Medicina 33 Rubrica (r) X Factor Con F. Facchinetti Quasi le sette Rubrica Cartoon Flakes Cartoni Il Cercasapori Attualità Tracy & Polpetta Tg2punto.it Insieme sul Due Tg2 Costume e società Tg2 Medicina 33 Rubrica Italia allo specchio Conduce Francesca Senette Ricomincio da qui Law & Order Telefilm Rai Tg Sport X Factor Con F. Facchinetti Squadra Speciale Cobra 11 Tf Estrazioni del lotto Annozero Attualità “Palco e Retropalco” presenta: I fioretti di San Francesco Con Giancarlo Dettori, Valeria Moriconi, Pamela Villoresi, Flavio Bucci, F. Nuti. Conduce E. Brigliadori NOTTE 0.30 0.40 2.05 2.20 2.40 Tg Parlamento Rubrica Giochi rischiosi Film Tv (’04) Almanacco Con A. Canale Tg2 Costume e Società Repl. Le ragazze di Piazza di Spagna Tf /Inconscio e Magia / Cercando cercando / Effetto ieri / Italia mooch more / I nostri problemi MTV La 7 Tg3 12.00/14.20/15.10/19/21.05/0.00 Tg3 regionali 14.00/19.30/0.10 1.40 CONCERTO Tg5 8.00/13.00/20.00/1.30/5.30 Tg5 Flash 10.00 Tg5 minuti 18.00 13.45 SOAP La musica di Raitre Beautiful Orchestra e Coro di Santa Cecilia diretti da Fabio Luisi eseguono la “Messa in do magg. op. 86” di Beethoven Dopo che i figli di Eric sono stati licenziati, Donna (foto) si dice pronta a guidare la Forrester con Marcus 6.00 Rai News 24 Attualità 6.30 Il caffè Di C. Mineo. All’interno: Italia, istruzioni per l’uso Di Emanuela Falcetti 7.30 Tgr Buongiorno Regione 8.00 Rai News 24 Il caffè 8.15 La Storia siamo noi 9.15 Verba volant 9.20 Cominciamo bene Prima 10.00 Cominciamo bene Con Fabrizio Frizzi ed Elsa Di Gati 12.15 Tg3 - Rai Sport Notizie 12.25 Tg3 Chièdiscena 12.45 Le storie - Diario italiano 13.05 Terra nostra Telenovela 14.50 Tgr Leonardo /Tgr Neapolis 15.15 Trebisonda La Tv dei ragazzi 17.00 Cose dell’altro Geo 17.50 Geo & geo Rubrica 20.00 Blob / Agrodolce Serie 20.35 Un posto al sole Serie 21.10 Air Force One Film (1997) di W. Petersen con Harrison Ford, G. Oldman, G. Close 23.10 Kate & Emma Tf 6.00 Tg5 Prima pagina / Traffico / Meteo 5 /Borsa e monete 8.40 Mattino Cinque Con Barbara D’Urso e Claudio Brachino 11.00 Forum Con R. Dalla Chiesa 13.45 Beautiful Soap (5365) con Jennifer Gareis, Texas Battle, J. McCook e Leslie Kay 14.10 CentoVetrine Soap (1886) 14.45 Uomini e donne Talkshow. Conduce Maria De Filippi 16.15 Pomeriggio Cinque Attualità. Conduce Barbara D’Urso 18.50 Chi vuol essere milionario Quiz. Conduce Gerry Scotti 20.30 Striscia la notizia - La voce della supplenza Ficarra e Picone alla conduzione del Tg satirico di Antonio Ricci 21.10 Filmissimi:Una notte al museo Film (’06, 1ª Tv) di S. Levy con B. Stiller, C. Gugino 23.30 Terra! Programma di approfondimento a cura di Toni Capuozzo, S. Provvisionato NOTTE Tg La7 6.00/12.30/20.00/0.50 Punto Tg 10.10 / Sport 7 12.55 13.00 14.00 16.05 17.05 19.00 20.30 23.00 23.35 1.15 2.15 2.20 Meteo - Oroscopo - Traffico Omnibus Attualità Omnibus Life Attualità 2 minuti un libro Rubrica F/X Telefilm Matlock Telefilm con Andy Griffith, Linda Purl, Kene Holliday, Nancy Stafford, Kari Lizzer, C. Gilyard Jr. L’ispettore Tibbs Telefilm: “Un cuore tutto d’oro” Controspionaggio Film (’54) di Gottfried Reinhardt con O.E. Hasse, Clark Gable, Lana Turner, Victor Mature Relic Hunter Telefilm Atlantide - Storie di uomini e di mondi Con F. Mazzalai Jag-Avvocati in divisa Telefilm con David J. Elliott, Catherine Bell, P. Labyorteaux Calcio Coppa Uefa: SportVerein Werder Brema-Udinese (quarti di finale - andata) Calcio Postpartita Victor Victoria Di V. Cabello Alla corte di Alice Telefilm 2 minuti un libro Rubrica (r) CNN News Collegamento con la rete televisiva americana MTV Flash 16/17/18/19/20/22.30/5.40 13.00 14.00 15.00 16.05 18.05 19.30 20.05 21.00 22.35 23.30 0.30 1.30 Mtv the Most Show Mtv Confidential / Next TRL Total Request Live Into the Music Chart Blast/Mtv Confidential Best Driver Show Greek Fiction Britney For the Record Central Station Show South Park Animazione Brand New Videos Into the Music / Insomnia All Music ALL NEWS 13.00/16.00/19.00 10.00 Deejay chiama Italia 12.00 Inbox / The Club 14.00 Community Conducono Valeria Bilello ed Ivan Olita 15.00 All Music Loves Rock 16.05 Rotazione musicale 19.05 The Club / Inbox 21.00 Mono 22.00 Deejay chiama Italia 23.30 Code Monkeys Cartoni 0.00 Sons of Butcher Cartoni 0.30 The Club / All Night Studio Aperto 12.25/18.30/2.10/5.55 21.10 1.10 Cult Book 1.40 La musica di Raitre L’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia diretti da F. Luisi eseguono la Messa in do maggiore per soli, coro e orchestra op. 86 Di Ludwig van Beethoven 2.20 “Fuori orario. Cose (mai) viste” presenta: Fuoriorario 0.30 1.30 2.15 3.40 4.15 Nonsolomoda Globish News Striscia la notizia Show (r) The Guardian Telefilm Grande Fratello Reality (r) Squadra Emergenza Telefilm con Coby Bell, Molly Price, Skipp Sudduth, Anthony Ruivivar, Jason Wiles, D. Kelly, Chris Bauer, Michael Beach CINEVIDEO / AIR FORCE ONE Regia di Wolfgang Petersen con Harrison Ford, G. Oldman, G. Close, W. Crewson. Azione-Usa 1997 (123 min.) James Marshall, Presidente degli Stati Uniti, sta rientrando da una visita ufficiale a Mosca a bordo dell’Air Force One. Ma un gruppo di terroristi russi, guidato da un ex combattente in Afghanistan, dirotta l’aereo e, minacciando di uccidere tutti i passeggeri, chiede la liberazione del generale Radek, ex dittatore di uno Stato ex sovietico. Raitre, ore 21.10 / UNA NOTTE AL MUSEO Regia di Shawn Levy con Ben Stiller, Carla Gugino, Robin Williams, D. Van Dyke. Commedia-Usa 2006 (108 min.) Larry Daley, guardia notturna al museo di storia naturale di New York, sta facendo il suo giro di ricognizione quando gli animali impagliati e le statue dei personaggi ospitati nelle diverse sale cominciano ad animarsi: Roosevelt, Colombo, Attila, oltre a dinosauri e ad altri animali estinti, gli daranno parecchio filo da torcere. Prima Tv Canale 5, ore 21.10 / L’ERBA DI GRACE Regia di N. Cole con Brenda Blethyn, Craig Ferguson, Martin Clunes. Commedia - Gran Bretagna 2000 (90 min.) Nella ridente Cornovaglia, una dolce signora, da poco vedova, si trova a dover affrontare debiti e misfatti del defunto marito. Senza farsi prendere dallo sconforto, trova il modo di far fruttare il suo pollice verde. Decide così di trasformare la propria serra di orchidee in una coltivazione di marjuana, e gli affari prosperano. Rete, 4 ore 23.40 / ...E VENNE UN UOMO Regia di Ermanno Olmi con Rod Steiger, Adolfo Celi, Giorgio Fortunato, P. Gelmi. Biografico-Italia 1965 (86 min.) Angelo Roncalli viene mandato a seguire i corsi di latino tenuti da don Pietro. Qui matura la sua vocazione religiosa, che lo porta a Roma dove è ordinato sacerdote. Dopo la prima guerra mondiale inizia il suo percorso come Nunzio Apostolico. Nel 1958 diventerà Papa con il nome di Giovanni XXIII, senza mai dimenticare le sue umili origini. Rete 4, ore 2.20 Sky Cinema 1 Sky Cinema Family Sky Cinema Max 6.20 Torbide relazioni Film (’06) 7.55 Ben Stiller Speciale 8.15 L’ultima missione Film (’08) con D. Auteuil, O. Bonamy 10.20 Mamma ho perso il lavoro Film (2008) con D. Keaton 11.55 Il mio ragazzo è un bastardo Film (’06) con J. Metcalfe 13.30 Il Padrino Speciale 13.50 Next Film (’07) con N. Cage 15.30 Il depresso innamorato Film 17.10 Il mattino ha l’oro in bocca Film (2007) con E. Germano 19.00 Bernard & Doris - Complici amici Film con S. Sarandon 20.45 Sky Cine News Rubrica 21.00 Amore, bugie e calcetto Film (’07) con C. Bisio, C. Pandolfi 23.05 Il mio ragazzo è un bastardo Film (’06) con J. Metcalfe 0.45 Scrivilo sui muri Film (’07) 2.20 Amore, bugie e calcetto Film (’07) con C. Bisio, C. Pandolfi 4.20 Torbide relazioni Film (’06) 6.15 Princess-Alla ricerca del vero amore Film con K. Pardue 7.45 Chewingum Film (1984) 9.25 Il Padrino Speciale 9.45 Prova a volare Film (2004) 11.25 Stepping - Dalla strada al palcoscenico Film (2007) 13.25 Il Re del supermarket Film 15.05 Chocolat Film (2000) 17.15 Il Padrino Speciale 17.35 Princess-Alla ricerca del vero amore Film con K. Pardue 19.10 Uibù-Fantasmino fifone Film 21.00 I marciapiedi di New York Film (’01) di Edward Burns 22.55 Mio cugino Vincenzo Film con J. Pesci e R. Macchio 1.10 Stepping - Dalla strada al palcoscenico Film (2007) 3.10 I marciapiedi di New York Film (’01) di Edward Burns 5.00 Il Padrino Speciale 5.20 Un papà sotto l’albero Film (’01) con Hannes Jaenicke 7.15 La pretora Film (1976) 9.00 Ceneri alle ceneri-Pumpkinhead 3 Film (’06) di J. West 10.40 The Contract - Patto di sangue Film (1999) di S.R. Monroe con C. Overbye Ross 12.15 Foolproof Film (2003) con Ryan Reynolds e K. Booth 13.55 The Delphi Effect Film con Shannen Doherty e R. Gant 15.30 Impatto criminale Film (’02) 17.10 Sotto corte marziale Film (’02) con Bruce Willis e C. Farrell 19.20 Fuga pericolosa Film (2007) con J.P. Assböck, D. Buder 21.00 The Butterfly Effect 2 Film con E. Lively e E. Durance 22.40 Rec-La paura in diretta Film con M. Velasco, F. Terraza 0.05 Sexual Predator Film (2001) 1.35 Cattive compagnie Film (’90) 3.15 Giovani assassini nati Film 4.50 La strana voglia-Scent of passion Film (’90) con G. Teodori Sky Cinema Mania 7.25 7.45 9.35 11.30 13.55 15.35 15.55 17.30 19.15 21.00 23.15 1.10 2.40 4.05 4.20 5.55 Il Padrino Speciale Metronotte Film (2000) Still Life Film (2006) La duchessa di Langeais Film con J. Balibar, G. Depardieu La ragazza del lago Film (’07) con T. Servillo e V. Golino Il Padrino Speciale Sleuth-Gli insospettabili Film (2007) con J. Law, M. Caine Skin Deep-Il piacere è tutto mio Film (’89) con J. Ritter Haven-Inseguendo il Paradiso Film (’04) con O. Bloom Un’altra giovinezza Film (’07) con Tim Roth e A.M. Lara Lo scafandro e la farfalla Film (2007) con M. Amalric Havoc - Fuori controllo Film Elephant Film (2003) Sky Cine News Rubrica Sleuth-Gli insospettabili Film (2007) con J. Law, M. Caine Io non sono qui Film (2007) TELEFILM Tg4 5.10/11.30/13.30/18.55/1.50 16.00 FILM C.S.I. - Scena del crimine L’avventura del Poseidon Sara, in preda a un tormento interiore, decide di lasciare l’unità scientifica Il transatlantico si capovolge: i dieci passeggeri sopravvissuti cercano una via d’uscita 6.35 Cartoni animati 8.30 Slappy - Occhio alla pinna! Film Tv (’98) di B. Kellman 10.10 Magia nel lago Film (1995) 12.15 Secondo voi Attualità 13.00 Studio Sport / MotoGp-Quiz 13.40 Cartoni animati 14.30 I Simpson Sitcom 15.00 Smallville Telefilm 15.50 Kyle XY Telefilm 16.40 Malcolm Telefilm 17.30 Spongebob /Spiders Riders / Gormiti - Il ritorno dei signori della natura! Cartoni 19.00 Studio Sport 19.30 I Simpson Sitcom 19.50 Camera Cafè ristretto Sitcom 20.05 Camera Cafè Sitcom 20.30 La ruota della fortuna Quiz 21.10 C.S.I. - Scena del crimine Tf: “Addio e buona fortuna” 22.05 C.S.I. New York Telefilm: “La torcia umana” 23.00 Real C.S.I. A sangue freddo 23.55 Chiambretti Night Varietà NOTTE LE TRAME DEI FILM IN PROGRAMMA 6.00 7.00 9.15 10.15 10.25 11.30 IL CENTRO T4 9 aprile 2009 NOTTE 1.45 2.25 3.05 4.10 Studio Sport Talent1 - Player Reality I Soprano Telefilm Il migliore amico dell’uomo Film (’93) di John Lafia con Ally Sheedy, Lance Henriksen, R. Costanzo, J. Cassini 5.30 Studio Sport Replica 6.05 Still Standing Telefilm 5.40 8.10 10.10 11.00 11.40 12.25 14.05 15.10 16.00 18.40 19.35 20.30 21.10 23.40 Kojak Telefilm / Quincy Tf Hunter Tf / Nash Bridges Tf Febbre d’amore Soap My Life Soap Detective in corsia Telefilm Renegade Telefilm Il Tribunale di Forum Sessione pomeridiana. Conduce il programma Rita Dalla Chiesa. Regia di G. Sciacca Wolff un poliziotto a Berlino Tf L’avventura del Poseidon Film (1972) di Ronald Neame con Gene Hackman, Ernest Borgnine, Red Buttons Tempesta d’amore Soap Tempesta d’amore Soap Walker, Texas Ranger Tf Stranamore Varietà condotto da Emanuela Folliero I bellissimi di Rete 4: L’erba di Grace Film (2000) di Nigel Cole con Brenda Blethyn, Craig Ferguson, Martin Clunes NOTTE 2.15 Stasera a teatro Show 2.20 ...e venne un uomo Film (’65) di E. Olmi con R. Steiger, Adolfo Celi, Giorgio Fortunato, Pietro Gelmi e Alberto Rossi 3.55 Peste e corna e gocce di storia A cura di R. Gervaso (r) 4.00 Blue Murder Telefilm 4.50 Febbre d’amore Soap Radiouno Radio Deejay Gr: 6/7/8/9/(10-12.30 ogni ½h)/ 13/(14-18.00 ogni ½h)/ 19.00/21.00/23/24/ 1/2/3/4/5/5.30 9.06 Radio anch’io 10.10 Questione di Borsa 10.35 Nudo e Crudo 11.40 Pronto, salute 12.35 La Radio ne parla 13.25 Pianeta dimenticato 13.35 Uno Musica Village 14.08 A tutto campo 14.17 Con parole mie 14.47 Ho perso il trend 15.40 Radio City 17.40 Tornando a casa 19.30 La Medicina 19.40 Zapping 21.10 Zona Cesarini. Di R. Cucchi 23.12 Demo 23.30 Campus 23.35 Radio Europa 23.45 Uomini e camion 0.25 La notte di Radiouno News: 6.00/7/8/9/10/12/17/18/19/20. A cura di Andrea Sessa, Paolo Menegatti, Stefania Salardi, M. Brambilla, Alessandro Prisco 6.00 Due a zero 7 Platinissima 9 Il Volo del mattino 10 Deejay chiama Italia 12.00 Due a Zero. Con Andrea e Michele 13.30 Ciao Belli. Con Digei Angelo e Roberto Ferrari 15.00 Federico 16.30 50 Songs (everyday) 18 Pinocchio 20.00 Laura Antonini 22.00 B Side 24.00 DeeNotte con i Vitiellos 2.00 Ciao Belli (r) 3.00 Il Volo del mattino (r) 4.00 Pinocchio (replica) 5.00 Deejay chiama Italia (r) Radiodue Radio Capital Gr: 6.30/7.30/ 8.30/10.30/ 12.30/13.30/ 15.30/ 17.30/ 19.30/ 20.30/ 21.30 6.00 Tiffany 8.00 Il ruggito del coniglio 10.00 Grazie per averci scelto 11.30 Fabio e Fiamma 12.10 Amnèsia 13.00 28 minuti 13.40 Gli spostati 16.00 Condor 17.00 610 (sei uno zero). Di Lillo e Greg con Alex Braga 18.00 Caterpillar 20 Alle 8 della sera 20.32 Dispenser. Con Federico Bernocchi 21.35 Decanter. Con Federico Quaranta e L’Inutile Tinto 23 Nel frattempo... 24.00 La Mezzanotte di Radio2. Con L. Bianchetti 2 Radio2 Remix Dalle 9 alle 17 Capital Tribute: otto appuntamenti 9 - 17 Your Song: otto appuntamenti 6.00 Il Caffè della mattina. Con M. Cacciola e A. Lucatello 7.50 Risponde Zucconi 8.20 Lateral. Con L. Bottura 9 Nine to Five. Con B. Senatore 10.30 Daily Bag. Con G. Bagatta 12.00 Nine to Five. Con G. Cattaneo 12.30 Daily Bag. Con G. Bagatta 14.00 Nine to Five. Con Mixo 17.00 Il Caffè della sera. Con Gigi Ariemma 17.30 Daily Bag 18.50 Risponde Zucconi 20 Vibe. Con M. Oldani 21 Whatever. Con L. De Gennaro 22 Capital Gold Radiotre m2o Gr: 6.45/8.45/10.45/13.45/ 16.45/18.45/22.45 7.15 Prima Pagina 9.00 Ad alta voce 9.30 Tabloid 10.15 Faccia a faccia 10.50 Radiotre Scienza 11.30 Radio3 Mondo 12 I concerti del mattino 13 Il dottor Djembè 14 Ad alta voce 14.30 Musica 15 Fahrenheit 16 Storyville 18 Il Terzo Anello 19.00 Hollywood Party 19.50 Radio3 Suite. All’interno: 20 Velluto rosso 20.30 Concerto dell’Orchestra Sinfon. Nazion. della Rai 23.30 Fantasmi 24 La fabbrica di polli 0.10 Battiti 1.30 Ad alta voce 7.00 M to Go. Risveglio muscolare 9.00 My Day 11.00 Dual Core 2.O. Con Alberto Remondini 13.00 The Bomb 14.00 Il cammino di Gigi D’Agostino 15.00 Prezioso in Action 16.00 Provenzano Dj Show 18.00 Gabry2o 19.00 Real Trust. Di Roberto Molinaro 20.00 TribeSpecial Guest 21.00 Trance Evolution con Andrea Mazza 22.00 StardustMusica & Mixa Paolo Bolognesi 24.00 Sturdust in Love con Massimiliano Troiani 1.00 La noche escabrosa 5 SoUNdzRISE: i suoni dell’alba Raisat Cinema Sky Cinema Hits 6.00 Porte aperte Film (1990) 8.00 La stella del Nord Film (’81) con S. Signoret e P. Noiret 10.00 Dimmi che mi ami, Junie Moon Film con L. Minnelli 12.00 Nessuno mi può giudicare Film (1966) con C. Caselli 14.05 StracultSat Magazine 14.55 Trappola d’amore Film (’94) con Richard Gere, S. Stone 16.40 Banditi a Milano Film (1968) con G.M. Volonté, T. Milian 18.20 Porca vacca Film (1980) con Renato Pozzetto, L. Antonelli 20.10 StracultSat Magazine 21.00 La finestra della camera da letto Film con S. Guttenberg 22.55 Jolly Killer (Pesce d’aprile) Film (1986) con D. Foreman 0.25 Rombo di tuono Film con C. Norris, M. Emmet Walsh 2.10 La notte del giorno dopo Film con M. Brando e R. Moreno 3.45 Bus 174 Film (2002) 6.00 Dear Frankie Film (2004) 7.45 La tela di Carlotta Film (’06) con D. Fanning e E. Davis 9.30 Viva la Fenech Speciale 9.50 L’uomo dell’anno Film (’06) con R. Williams, C. Walken 11.50 The Mask 2 Film (2004) 13.30 Hotel cinque stelle Film (’06) con José Garcia e I. Carré 15.15 L’uomo dell’anno Film (’06) con R. Williams, C. Walken 17.15 Maradona- La mano de Dios Film (2006) con P. Taricone 19.15 Il Padrino Speciale 19.35 Nero bifamiliare Film (2007) con Claudia Gerini, M. Giusti 21.15 Femme fatale Film (’02) di B. De Palma con Rebecca Romijn-Stamos e A. Banderas 23.15 L’eletto Film (2006) 1.05 Living & Dying Film (2007) 2.40 Maradona- La mano de Dios Film (2006) con P. Taricone 4.45 Buffalo Soldiers Film (2001) Per il punto vendita più vicino: numero verde 800.85.25.85 www.cafenoir.it La collezione Spring/Summer 2009 la trovi nei FASHIONinSTORE PESCARA (PE) - Bama 1956 - Via Piave, 36 - Tel. 085373169 FACTORY OUTLET CAFèNOIR SOVIGLIANA-VINCI (FI) - Pellerossa Outlet - Via L. Da Vinci, 230 - Tel. 0571509190 BORETTO (RE) - Outlet CafèNoir di Stefano Menegardo - Via Goleto - Tel. 0522839094 TERMINI IMERESE (PA) - Planet Outlet - Via Giustino Ferrara, 18/20 - Tel. 0918113631 IL CENTRO A3 ATTUALITA’ GIOVEDÌ 9 aprile 2009 53 LEGGE SULLA SICUREZZA, E’ SCONTRO Governo battuto su immigrati e banche Maroni «furioso» ed è rissa tra Lega e Pdl. Bossi tenta di ricucire con Berlusconi Il decreto sicurezza passa con il sì dell’opposizione. 17 franchi tiratori nella maggioranza di Renato Venditti ROMA. Il decreto sulla sicurezza del governo è stato approvato dalla Camera con una votazione a sorpresa: ha avuto 397 consensi, ma la maggioranza di essi, 205, sono dell’opposizione mentre i voti del centrodestra sono solo 192. La Lega non ha infatti partecipato allo scrutinio, per proteIl governo è battuto, su uno dei cavalli di battaglia della Lega. Si apre la polemica fra Pdl e Carroccio. «Sono furioso», protesta subito dopo Maroni, «si tratta di un vero e proprio indulto». Il ministro dell’Interno chiede un «impegno diretto» a Berlusconi e arriva a minacciare le sue dimissioni: senza garanzie, «mi regolerò di conseguenza». Umberto Bossi invita alla calma: oggi andranno insieme da Berlusconi per sanare la faccenda. Lo scivolone del centrodestra sui Centri per l’espulsione si ricava dalle cifre: la maggioranza partiva infatti con 242 voti, l’opposizione con 225. A questi ultimi si sono aggiunti però 17 voti venuti dal centrodestra, quelli che hanno messo in minoranza la maggioranza potenziale. Il voto ha più significato politico se si considera che 10 deputati dell’Italia dei valori di Di Pietro si sono astenuti. Giulietti e Pisicchio, eletti con l’Idv, si sono dissociati e hanno votato con l’opposizione. E Giulietti ha anche messo in forse il suo futuro con il gruppo di Di Pietro. Il governo è andato di nuovo sotto alla Camera poco do- sta, dopo che l’aula, grazie a 17 franchi tiratori della maggioranza, ha approvato a scrutinio segreto emendamenti del Pd e dell’Udc che cancellano la norma che avrebbe permesso di prolungare la permanenza degli immigrati nei Centri di identificazione ed espulsione fino a 6 mesi. po, quando la Lega si è assentata dall’aula per protesta contro i franchi tiratori. E’ stata così approvata una mozione del Pd sulle fondazioni bancarie e sulle banche popolari quotate: 165 voti a favore, 157 contrari. Tra un voto e l’altro dell’aula, la polemica Pdl-Lega si è trasferita nel Transatlantico, dove gli attori principali sono stati il ministro Ignazio La Russa, ex An, e il capogruppo della Lega, Roberto Cota. Uno, Giacomo Chiappori, dice che è un cretino, anche se ministro, chi sostiene che la Lega si è votata contro per fare buriana. La Russa strilla: «Se Maroni è arrabbiato, io sono incazzatissimo», e aggiunge che andrà da Berlusconi perché la norma cambiata sui centri di espulsione deve essere ripristinata. Il coordinatore del Pdl vuole allontanare il sospetto che i voti contro il decreto Maroni siano di fonte ex An. Il capogruppo leghista Roberto Cota chiarisce che gli assenti leghisti erano solo tre. Maroni è comunque deciso a ripresentare la norma bocciata in Parlamento, perché la scadenza del decreto è il 26 di aprile. Dice che i tempi ci sono, basta chiedere ai presidenti di Camera e Senato di non chiudere l’aula nella prossima settimana. Accanto a lui, c’era il capo della polizia, Manganelli, che mette un carico da undici sulle preoccupazioni di Maroni, definendo un «tutti fuori» le modifiche della Camera. L’esecutivo fa dietro front sulle ronde Ritirate le norme dal decreto legge. Calderoli: «Scelta di responsabilità» ROMA. Il governo ha accettato di eliminare dal dl sicurezza le norme sulle ronde duramente contestate dall’opposizione. L’accordo è stato raggiunto nella conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Esulta l’opposizione la quale ha interrotto il suo ostruzionismo, consentendo di dare il via libera al resto del testo. La norma sulle ronde verrà molto probabilmente inserita in un disegno di legge. «Quando prevalgono la saggezza e la ragionevolezza non vince nessuno ma sono tutti a vincere», spiega il capogruppo del Pd Antonello Soro. «Siamo molto soddisfatti - sostiene Michele Vietti (Udc) - che il governo ab- bia cambiato parere su una nostra proposta molto ragionevole». Per il ministro Roberto Maroni si è trattato di una «decisione di cui mi assumo la responsabilità - ha detto - una scelta di responsabilità che andava fatta anche considerato l’ostruzionismo, dal mio punto di vista immotivato, dell’opposizione». «Ho incontrato il presidente del Consiglio. Le strade erano soltanto due: mettere la fiducia, forzando la mano all’opposizione, oppure togliere dal decreto le norme contestate e inserirle nel disegno di legge sulla sicurezza, chiedendo alla conferenza dei capigruppo della Camera di garantire la calendarizzazione immediata della discussione del ddl». «E’ una cosa che abbiamo fatto senza gioia, ma per senso di responsabilità. In ogni caso c’è l’impegno di Berlusconi a farle in un secondo momento». Così il leghista Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione normativa. Soddisfazione anche a destra: «L’eliminazione delle ronde è stata una cosa buona e giusta - afferma Alessandra Mussolini - al sud sarebbero state molto nocive. Là già la gente deve distinguere tra la criminalità organizzata e i delinquenti comuni, quindi ci si sarebbe potuti confondere sulle ronde». 54 GIOVEDÌ IL CENTRO AC ECONOMIA 9 aprile 2009 Il Senato approva Auto e banche risollevano le Borse europee le quote latte Milano la migliore, effetto Chrysler su Fiat. Unicredit: la Libia entrerà nel cda Il Pd: «È una beffa» Dopo tre giorni di perdite, i listini chiudono in terreno positivo. La Campari ha acquistato la Wild Turkey, produttrice di bourbon MILANO. La decisione della Germania di rafforzare gli incentivi per l’acquisto di modelli ecologici, il supporto finanziario negli Stati Uniti all’indotto dello stesso settore e la discreta intonazione di Wall Street hanno sostenuto la pri- ma seduta leggermente in rialzo per le Borse europee dopo tre giornate negative. L’indice Dj Stoxx 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli sui listini del Vecchio continente, ha chiuso in aumento dello 0,31%. Enel-Endesa, ok dalla Ue La Commissione europea, autorità competente in materia di Antitrust, ha concesso a Enel il via libera all’acquisizione del controllo esclusivo di Endesa. Ne dà l’annuncio la Commissione, la quale ricorda tra l’altro che Enel è attiva nella generazione, distribuzione e fornitura di energia elettrica in Italia, Spagna, Bulgaria, Romania, Grecia, Slovacchia, Russia, Francia e Nord-Sud America. Ma è anche attiva nel commercio di energia elettrica in tutta l’Europa e per l’acquisto e la vendita di gas naturale. Endesa è attiva nella generazione, distribuzione e fornitura di energia elettrica in Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, America del Sud e del Nord Africa. Milano è cresciuta di oltre due punti percentuali nell’indice S&P/Mib, con Francoforte e Stoccolma vicine alla crescita di un punto. Piazza Affari. Giornata di solidi acquisti con una seduta di gran lunga migliore tra le piazze azionarie europee: il Mibtel ha chiuso in crescita dell’1,77%, lo S&P/Mib del 2,28%. A sostenere il listino milanese sono stati i titoli dell’automobile e i bancari, oltre a un forte rialzo nel pomeriggio registrato da Atlantia. Dopo le ultime trimestrali il clima in Borsa per Banco Popolare e Unicredit è decisamente cambiato: i due titoli hanno ottenuto un altro aumento - rispettivamente del 4,39% e del 3,77% - aiutando tutto il settore bancario. Farhat Omar Bengdara, Governatore della Banca centrale della Libia, intanto, è candidato per il consiglio di amministrazione di Unicredit in rappresentanza degli azionisti libici. E’ quanto risulta dalla lista presentata in vista del rinnovo del Cda in scadenza. Grazie ai forti aumenti registrati in tutta Europa dai marchi dell’automobile dopo la decisione della Germania di rafforzare gli incentivi per l’acquisto di mezzi ecologici, i titoli Fiat e Pirelli a Milano hanno corso per tutta la giornata: Fiat, in particolare, ha beneficiato anche del primo trimestre di Chrysler migliore del previsto, con la società statunitense che, secondo il presidente Jim Press, sta lavorando all’accordo con la casa torinese. Per quanto riguarda Pirelli, Carlo Puri Negri lascia la carica di vicepresidente esecutivo e il gruppo Pirelli Re. Giulio Malfatto è stato nominato amministratore delegato «con responsabilità sul business». Campari. Campari mette il whisky, o meglio il bourbon americano Wild Turkey, nella vetrinetta dei super alcolici, con un’operazione da 575 milioni di dollari cioè 433 milioni di euro: la più grande mai realizzata dallo storico marchio italiano e grazie alla quale il fatturato della società supererà il miliardo di euro. «E’ un’acquisizione che si adatta molto bene al nostro gruppo - ha detto l’ad della Campari Bob Kunze-Concewitz - Wild Turkey è il primo marchio premium di Kentucky bourbon al mondo, una categoria che sta crescendo bene sia in America che altrove». La società regina dell’aperitivo ha acquistato Wild Turkey dalla francese Pernod Ricard, insieme ad American Honey. Grazie a Wild Turkey Campari, che ha chiuso il 2008 con ricavi a 942 milioni e un utile netto di 126,5 milioni, «aumenterà di 100 milioni all’anno il suo fatturato, circa il 10,5%», portando i ricavi oltre il miliardo. ROMA. Sì del Senato alla fiducia posta dal Governo sul decreto legge sugli incentivi per l’auto e altri settori in crisi. Il decreto è stato approvato definitivamente dall’Aula di Palazzo Madama con 164 sì, 119 no e 2 astenuti, nella versione approvata dal Camera con la fiducia. Nel testo del maxiemendamento alla Camera era confluito il decreto legge sulle quote latte. «Con il voto di fiducia espresso dal Senato sul Dl incentivi, il settore agroalimentare del nostro Paese ha rimesso in gioco forze che da troppo tempo erano imbrigliate». Lo afferma il ministro Luca Zaia. «Abbiamo chiuso la questione delle quote latte — aggiunge — che da più di venti anni costituiva una vera e propria tara per tutto il settore primario in Italia e per l’Italia all’estero». «Lo Stato incasserà 1 miliardo e 671 milioni di euro dalle aziende produttrici di latte che hanno splafonato. E questo avverrà senza ricorrere a sanatorie e riuscendo ad impedire che chiudano aziende e stalle, che torneranno a far parte a pieno titolo del tessuto produttivo del nostro Paese, nel pieno della legalità». «Questo decreto non prevede nessuna reale misura di sostegno al comparto agricolo e della pesca, se non un regalo ai pochi che hanno sistematicamente violato la legge in questi anni a scapito dei tanti allevatori onesti che si sono visti beffati nonostante le proteste di queste settimane». Lo afferma la senatrice Colomba Mongiello, responsabile del Dipartimento Agricoltura del Pd. BORSA v TITOLO Quot. uff. in euro Quot. rif. in euro Var. Rif. Min. anno Mass. anno in % in euro in euro 0,557 1,157 8,678 4,803 53,593 1,251 0,799 3,100 15,990 0,657 0,623 0,385 0,380 4,220 1,570 10,884 1,482 0,042 1,499 3,553 11,649 4,833 4,836 4,684 0,560 1,166 8,790 4,600 53,810 1,293 0,799 3,100 15,990 0,657 0,630 0,393 0,379 4,297 1,595 11,020 1,480 0,042 1,509 3,520 11,950 4,852 4,862 4,762 -0,533 +1,040 +2,747 +0,656 -1,230 +2,619 +3,028 -0,641 2,434 6,936 1,485 4,107 1,377 2,474 41,524 2,564 2,794 0,482 2,481 3,963 3,773 4,954 0,468 6,590 4,223 4,101 0,072 5,941 9,774 0,592 5,309 0,475 0,280 3,971 21,900 1,700 32,297 3,374 0,184 3,246 0,675 7,189 5,235 9,362 2,480 7,000 1,484 4,220 1,380 2,450 41,530 2,605 2,810 0,485 2,500 4,000 3,812 5,060 0,471 6,590 4,180 4,110 0,075 5,990 9,725 0,584 5,325 0,473 0,275 4,045 21,900 1,710 32,200 3,410 0,183 3,310 0,673 7,160 5,280 9,325 +2,163 +1,302 -0,067 +4,391 +1,322 -4,110 -1,119 +0,579 -3,103 -0,818 +0,402 +0,756 +2,694 -0,589 +0,213 -4,906 -2,165 -3,747 +3,740 -0,167 +0,051 +2,456 +0,948 -0,630 +1,103 +3,718 1,805 5,113 2,070 1,641 2,475 0,235 4,922 0,401 2,415 19,181 1,097 0,279 3,015 2,432 0,155 0,782 0,853 0,639 1,243 0,390 2,030 26,435 0,922 6,356 3,384 0,244 0,670 1,810 5,150 2,100 1,649 2,480 0,233 4,842 0,400 2,420 19,660 1,120 0,278 3,020 2,440 0,161 0,793 0,866 0,645 1,260 0,397 2,050 26,890 0,939 6,375 3,465 0,240 0,682 A 9028 9621 9512 9357 9094 9080 9566 9124 9060 9005 9836 9105 9434 9012 9049 9212 9163 9528 9035 9146 9338 9020 9574 9398 A.s. Roma A2a Acea Acegas-aps Acotel Group Acq Potabili Acsm-agam Actelios Adf Aedes Aeffe Aicon Alerion Alleanza Amplifon Ansaldo Sts Antichi Pell Arena Ascopiave Astaldi Atlantia Auto To Mi Autogrill Azimut 9197 9268 9050 9143 9582 9033 9325 9506 9280 9292 9397 9474 9472 9548 9533 9542 9514 9349 9616 9537 9029 9610 9037 9569 9874 9048 9040 9092 9041 9516 9045 9518 9102 9068 9557 9556 Banca Generali Banca Ifis Banca Italease Banco Popolare Basicnet Bastogi Bb Biotech Bca Carige Bca Carige R Bca Finnat Bca Intermobiliare Bca Pop.etruria E Bca Pop.milano Bca Pop.spoleto Bca Profilo Bco Bilbao Vizcaya Bco Desio-brianza Bco Desio-brianza Bco Popolare W10 Bco Santander Bco Sardegna Rnc Beghelli Benetton Beni Stabili Bialetti Industrie Biesse Boero Bolzoni Bon Ferraresi Brembo Brioschi Bulgari Buongiorno Burani F.g Buzzi Unic R Buzzi Unicem 9329 9327 9066 9058 9306 9056 9061 9617 9527 9333 9053 9312 9580 9067 9042 9087 9070 9317 9027 9073 9508 9452 9835 9454 9100 9522 9570 C Latte To Cad It Cairo Communicat Caltag Edit Caltagirone Camfin Campari Cape Live Carraro Cattolica As Cdc Cell Therap Cembre Cementir Hold Chl Ciccolella Cir Class Editori Cobra Cofide Cr Artigiano Cr Bergamasco Cr Valtel W09 Cr Valtellinese Credem Crespi Csp 9355 9047 9676 9089 9090 9103 D’amico Dada Damiani Danieli Danieli Rnc Data Service 0,549 0,966 7,850 3,572 36,408 0,679 0,624 2,559 13,709 0,302 0,441 0,163 0,268 3,213 0,764 8,936 1,482 0,015 1,441 2,608 9,564 3,839 3,196 3,114 0,678 1,476 10,415 5,083 54,328 1,345 0,996 3,267 17,300 0,688 0,731 0,416 0,423 6,120 1,570 12,142 2,954 0,049 1,539 4,329 13,786 5,671 5,966 4,874 -0,233 +3,804 +2,788 -0,489 -0,075 -0,444 -1,513 +0,095 -1,635 2,018 5,161 1,099 1,917 1,047 1,411 38,083 1,585 1,960 0,357 2,128 2,805 2,783 4,007 0,380 4,332 3,604 3,796 0,062 4,065 7,866 0,342 4,561 0,372 0,172 2,888 21,000 1,244 22,616 2,168 0,159 2,835 0,495 7,189 3,848 6,869 3,059 6,979 2,519 5,951 1,426 3,622 48,909 2,574 2,966 0,525 2,912 4,272 4,477 5,191 0,536 9,300 4,923 4,506 0,152 7,173 9,855 0,641 6,224 0,630 0,351 5,290 24,100 1,873 32,297 4,259 0,277 4,478 0,711 10,125 7,096 11,922 +1,117 +1,779 +3,448 +0,182 -1,195 +2,870 +1,894 -1,720 +1,255 +0,821 -1,147 -1,767 -0,984 +3,390 +5,490 +1,601 +1,941 +2,138 +1,449 +6,577 +0,490 +0,373 -0,106 -1,316 +5,239 +2,084 +0,664 1,513 3,738 1,428 1,399 1,920 0,158 3,928 0,363 2,308 13,120 0,666 0,039 2,594 1,728 0,075 0,582 0,661 0,574 0,887 0,315 1,846 18,685 0,201 4,803 1,727 0,168 0,555 2,184 5,185 2,175 2,300 2,699 0,340 4,935 0,500 2,738 26,553 1,312 0,372 3,541 2,701 0,204 0,918 0,893 0,747 2,743 0,411 2,060 27,658 1,065 7,370 4,249 0,395 1,023 1,045 -0,476 4,297 +0,821 1,030 -0,290 6,925 -2,943 4,070 -2,398 0,972 +2,316 0,991 4,186 0,716 5,700 3,688 0,562 1,388 7,358 1,035 9,246 5,316 1,164 +6,048 +2,439 +4,521 -1,429 +2,078 +6,760 +2,799 -0,337 +0,716 +0,600 +0,285 +7,949 +1,783 +2,693 +3,140 B C D 1,044 4,186 1,035 7,015 4,193 0,941 Gli indici S&p/mib Mib 30 Mibtel Midex All Star Mibtes Mib30s +2,28 +1,93 +1,76 +1,03 +0,02 +0,05 +0,04 16939,00 17723,00 13574,00 17737,00 8458,00 25888 34319 v TITOLO Quot. uff. in euro Quot. rif. in euro 9018 9072 9003 9598 9326 9351 9359 Datalogic De’longhi Dea Capital Diasorin Digital Bros Dmail Group Dmt 4,016 1,503 1,137 16,781 1,974 3,884 5,615 4,050 1,560 1,150 16,700 1,990 4,002 5,540 +0,872 +6,996 +4,736 -1,417 +0,505 +0,629 +2,593 3,722 1,062 0,833 13,197 1,683 3,353 2,072 5,070 1,625 1,404 17,252 2,890 4,313 13,585 9274 9275 9138 9346 9188 9613 9575 9347 9525 9128 9576 9057 9619 9154 9157 9099 9104 9084 9088 9011 9530 9627 9139 9628 9081 Edison Edison R Eems El.en Elica Emak Enel Engineering Eni Enia Erg Erg Renew Ergo Previde Ergy Capital Ergy Capital W11 Espresso Esprinet Eurofly Eurotech Eutelia Everel Group Exor Exor Priv Exor Risp Exprivia 0,925 1,341 1,191 10,699 0,798 3,350 3,756 17,620 14,622 3,942 10,372 0,882 4,475 0,388 0,085 0,825 5,123 0,100 2,638 0,368 0,087 9,062 5,750 6,437 0,931 0,931 1,377 1,166 10,940 0,785 3,350 3,820 17,550 14,700 3,975 10,410 0,899 4,485 0,395 0,086 0,844 5,315 0,100 2,657 0,351 0,087 9,240 5,855 6,540 0,931 +1,804 +4,318 -3,557 +2,723 -1,875 -0,741 +4,586 -1,404 -0,068 +0,633 -0,763 +3,452 0,685 1,080 0,490 9,422 0,512 2,963 3,337 12,450 12,310 2,457 8,601 0,651 4,356 0,298 0,055 0,579 3,213 0,053 1,533 0,270 0,087 5,407 3,197 3,770 0,741 0,984 1,353 1,315 15,849 0,934 4,043 4,802 17,620 17,902 4,020 10,453 0,950 4,850 0,427 0,103 1,209 5,213 0,125 2,745 0,433 0,156 9,738 5,867 6,437 1,030 E INDICI Dow Jones (h.12) Nasdaq Comp. (h.12) Franc.xetra Dax Lnd Ft 100 Parigi Cac 40 Tokyo Nikkei VAR +0,93 +1,85 -0,48 -0,13 +0,65 -2,69 +2,597 +1,657 +4,975 +4,936 +0,602 -1,116 -3,039 -8,482 +2,610 +2,360 +3,481 +0,108 F v TITOLO Quot. uff. in euro Quot. rif. in euro 9187 9706 9852 9361 9017 9555 9339 9301 9578 9054 9149 9148 9152 9153 1,411 0,680 0,013 0,080 1,312 1,409 0,973 2,785 0,184 3,604 4,098 8,210 23,813 16,800 1,445 0,680 0,013 0,082 1,319 1,461 0,980 2,812 0,184 3,652 4,130 8,320 24,010 16,980 +2,120 +4,000 +0,244 +0,152 +4,957 +0,874 +1,902 +4,713 +0,620 +0,061 +0,910 -0,415 +1,373 0,928 0,623 0,006 0,047 1,148 1,302 0,632 2,423 0,166 3,361 3,488 6,538 19,137 12,727 2,018 0,980 0,013 0,097 2,005 1,835 0,997 3,547 0,252 5,220 5,985 9,711 33,880 23,379 0,693 0,691 -1,144 0,648 0,873 Intesa Sanpaolo Rn Inv E Sviluppo Med Invest E Svil W09 Invest E Sviluppo Ipi Irce Iride Isagro It Holding It Way Italcement R Italcementi Italmobil Italmobil R Var. Rif. Min. anno Mass. anno in % in euro in euro J 9116 Juventus Fc K 9358 9253 9269 9270 9334 K.r.energy Kinexia Kme Group Kme Group Risp Kme Group W09 9524 9430 9594 9207 9344 La Doria Landi Renzo Lazio Lottomatica Luxottica 9821 9245 9513 9019 9052 Maire Tecnimont Management E C Marcolin Marr Mediacontech 0,182 2,102 0,688 1,003 0,028 0,182 2,135 0,695 1,010 0,031 +1,562 +1,185 +0,725 +1,610 +1,667 0,167 1,399 0,453 0,695 0,019 0,296 2,209 0,688 1,003 0,052 1,711 2,837 0,322 13,255 12,093 1,651 2,880 0,327 13,300 12,340 -0,841 +5,980 +2,188 +0,758 +1,314 0,914 2,196 0,274 12,071 9,571 1,711 3,497 0,348 18,009 13,469 1,380 -1,849 0,574 1,229 -0,081 5,050 -0,688 2,370 +4,405 0,996 0,334 1,017 4,562 1,736 1,637 0,569 1,404 5,555 2,416 L M 1,386 0,569 1,209 5,058 2,273 Quot. uff. in euro v TITOLO 9558 Prima Industrie 9353 Prysmian 8,178 8,319 Quot. rif. in euro Var. Rif. Min. anno Mass. anno in % in euro in euro 8,300 +0,181 8,595 +5,073 6,005 6,074 10,758 10,801 0,123 0,165 0,444 0,499 1,955 3,741 12,439 0,203 0,082 0,613 0,143 0,113 0,173 0,288 0,758 1,026 2,356 4,359 16,685 0,382 0,174 1,089 0,400 0,475 7,463 0,394 3,598 4,442 0,290 10,782 15,000 1,899 7,514 2,810 0,133 0,293 3,229 1,710 3,678 0,106 0,006 0,673 0,681 2,688 1,529 0,094 0,366 0,235 2,300 3,028 16,522 0,609 6,756 7,190 0,769 14,228 16,920 2,860 10,737 4,066 1,131 1,400 4,468 2,298 4,115 0,214 0,014 1,932 1,471 3,081 2,466 0,215 0,577 0,425 2,800 5,178 15,030 1,192 0,859 0,095 0,098 8,821 2,539 0,771 35,455 7,974 1,064 7,584 R 9238 9342 9565 9564 9461 9221 9345 9085 9065 9549 9447 9228 R Demedici Ratti Rcs Medgr R Rcs Mediagr Rdb Recordati Reply Retelit Retelit W 08-11 Ricchetti Rich Ginori Risanamento 9590 9579 9505 9481 9091 9247 9248 9222 9837 9008 9256 9257 9123 9297 9115 9271 9272 9190 9276 9618 9032 9278 9315 9283 9550 9596 Sabaf Sadi Servizi Indus Saes Gett Rnc Saes Getters Safilo Group Saipem Saipem Ris Saras Sat Save Seat Pg Seat Pg R Sias Snai Snam Gas Snia Snia W10 Socotherm Sogefi Sol Sole 24 Ore Sopaf Sorin Stefanel Stefanel Rnc Stmicroel 0,171 0,202 0,585 0,748 2,042 4,338 15,524 0,345 0,116 0,953 0,151 0,245 0,172 0,210 0,587 0,759 2,082 4,370 15,350 0,348 0,120 0,957 0,148 0,242 9,003 0,549 6,638 7,190 0,459 13,677 15,000 2,114 9,707 3,740 0,740 0,920 3,699 2,193 3,803 0,163 0,011 1,627 0,937 2,899 1,906 0,162 0,550 0,332 2,300 4,201 9,210 0,560 6,490 7,180 0,450 13,730 15,000 2,140 9,800 3,745 0,778 0,920 3,800 2,180 3,810 0,165 0,012 1,641 0,927 2,900 1,900 0,160 0,544 0,332 2,300 4,267 10,012 1,006 0,766 0,081 0,089 8,037 2,324 0,387 33,549 5,746 0,745 6,032 10,000 1,033 0,783 0,081 0,089 8,070 2,327 0,390 34,200 5,810 0,782 6,115 +1,484 +5,636 +16,542 +0,493 7,900 0,780 0,610 0,040 0,056 6,167 2,254 0,156 25,992 4,374 0,438 5,137 9,030 0,619 1,561 2,402 0,716 0,459 9,020 0,615 1,596 2,430 0,723 0,467 +0,613 -0,806 +3,771 +1,461 +1,189 +1,190 5,965 0,420 0,714 1,068 0,572 0,392 11,532 0,790 1,962 2,566 1,217 0,893 0,147 1,450 3,987 3,840 0,146 +8,519 1,450 +3,720 4,000 3,860 -0,771 0,109 1,409 3,435 3,039 0,343 1,630 4,375 4,243 0,025 0,058 0,025 0,059 +18,600 0,023 0,030 0,040 0,058 3,445 0,421 1,360 3,450 +0,877 0,420 +1,942 1,410 +3,297 3,212 0,400 1,342 4,201 0,660 2,000 -0,578 +1,207 +2,221 +1,834 +1,628 -2,848 +4,655 +0,737 -1,331 +5,444 S +2,905 +0,810 -1,667 +2,571 +0,219 +0,117 -0,333 +2,639 +3,371 +4,110 -0,115 +0,263 +1,975 +9,091 -0,243 -1,383 -1,145 -2,555 -2,857 +0,759 +4,660 T 9031 9193 9260 9647 9648 9194 9360 9553 9331 9511 9302 9063 Tas Telecom It Telecom It R Telecom Me Telecom Me R Tenaris Terna Tiscali Tod’s Trevi Finanz Trevisan Com Txt 9287 9201 9082 9083 9352 9303 Ubi Banca Uni Land Unicredit Unicredit Risp Unipol Unipol P 9024 9308 9309 9310 V Ventaglio Vianini Indus Vianini Lavori Vittoria Ass +2,480 +1,556 +0,738 +1,136 -0,124 +0,649 U 9004 9112 9113 9114 9335 9211 9503 9377 9259 9038 9243 9244 9077 Fastweb Fiat Fiat Priv Fiat Rnc Fidia Fiera Milano Fil Pollone Finarte Aste Finmeccanica Fmr Art’e’ Fond-sai Fond-sai R Fullsix 15,561 6,525 3,555 4,213 4,033 4,118 0,356 0,166 9,612 4,911 9,052 7,314 1,783 15,620 6,700 3,700 4,292 4,080 4,150 0,360 0,160 9,625 4,937 9,100 7,315 1,825 +1,297 +4,280 +6,859 +2,446 -0,955 -4,000 +3,143 -0,722 -0,152 +0,552 -0,476 +1,558 14,856 3,437 1,917 2,472 2,939 3,432 0,271 0,128 8,579 3,511 8,181 5,054 1,484 22,067 7,022 3,777 4,338 6,072 4,616 0,479 0,185 12,249 4,992 14,022 8,717 1,963 G 9369 9332 9607 9129 9130 9131 9006 9330 9622 9025 9510 9126 Gabetti Gas Plus Gefran Gemina Gemina Rnc Generali Geox Gewiss Grandi Viaggi Granitifiandre Gruppo Coin Gruppo Minerali M 0,674 6,571 2,159 0,338 0,569 12,883 5,207 2,651 0,867 2,085 1,720 3,761 0,676 6,550 2,150 0,344 0,579 13,090 5,265 2,620 0,855 2,090 1,730 3,777 1,382 1,381 0,920 12,671 0,595 2,139 7,778 2,695 3,980 0,366 0,882 2,755 2,041 0,940 12,820 0,594 2,172 8,230 2,730 3,947 0,385 0,910 2,840 2,087 0,673 5,943 2,108 0,211 0,300 9,947 4,041 2,075 0,763 1,935 1,493 3,597 1,027 7,647 3,231 0,485 0,631 19,635 5,207 2,888 0,967 3,936 2,222 7,600 -0,072 1,124 1,613 +1,952 +2,151 +0,678 +1,995 +0,122 +5,405 -1,065 +3,079 +7,118 +4,029 +2,833 0,813 11,940 0,498 1,711 5,360 1,630 1,950 0,237 0,522 2,015 1,379 1,368 13,519 0,759 2,236 8,114 4,417 4,500 0,366 0,882 4,406 2,720 -0,588 -1,489 +1,324 -0,086 +1,630 +2,632 -0,758 +0,647 +2,703 +1,765 H 9251 Hera I 9036 9515 9001 9075 9076 9174 9336 9290 9122 9554 9186 Igd Ima Immsi Impregilo Impregilo R Indesit Com Indesit Com Rnc Intek Intek R Interpump Intesa Sanpaolo Euribor / Oro monete Borse estere 6038 6041 6047 6037 6035 6042 Var. Rif. Min. anno Mass. anno in % in euro in euro SCADENZA 1 Mese 6 Mesi 12 Mesi Tasso 360 Tasso 365 1,021 1,624 1,785 1,035 1,647 1,810 Oro monete TITOLO Oro Fino (per Gr.) Denaro 20,710 Lettera 22,520 Argento (per Kg.) Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese 237,570 147,960 147,960 147,960 116,200 113,620 113,620 9543 9173 9539 9458 9429 9039 9175 9176 9494 9178 9010 9014 9046 9095 9500 9184 9185 9451 Mediaset Mediobanca Mediolanum Mediterranea A Mid Ind Cap W10 Mid Industry Cap Milano Ass Milano Ass R Mirato Mittel Molmed Mondadori Mondo Tv Monrif Monte Paschi Montefibre Montefibre R Mutuionline 3,568 6,557 2,596 1,953 0,109 14,900 1,822 1,961 4,382 2,725 1,174 2,452 3,295 0,402 1,061 0,158 0,196 3,617 3,605 6,580 2,665 2,015 0,109 14,900 1,826 1,997 4,380 2,700 1,140 2,457 3,295 0,413 1,075 0,153 0,196 3,710 +1,193 +1,075 +2,402 +6,053 -0,219 -1,139 -2,878 -4,202 -0,102 -1,935 +1,975 +3,365 -7,887 -3,922 3,101 4,852 2,059 1,283 0,065 13,400 1,120 1,233 3,463 2,429 0,778 2,297 2,740 0,402 0,791 0,124 0,134 2,750 4,520 7,959 3,172 2,308 0,278 15,500 2,320 2,426 4,934 3,247 1,236 3,739 4,616 0,495 1,578 0,223 0,249 3,769 V W 9707 W Inv E Svil Med 1 9133 Warr Intek 11 Z 9239 Zignago Vetro 9314 Zucchi 9340 Zucchi Rnc N 9111 Negri Bossi 9316 Negri Bossi W10 9236 Nice 0,599 0,022 2,045 0,600 +0,167 0,022 2,070 +0,976 0,593 0,016 1,575 0,621 0,039 2,220 0,423 0,266 0,429 +4,121 0,270 +1,504 0,213 0,115 0,460 0,422 1,194 1,184 0,469 6,598 0,913 1,930 1,952 0,148 0,182 0,289 9,010 0,389 0,966 0,838 2,314 1,568 0,688 9,910 1,324 3,947 5,745 0,309 0,302 0,403 10,957 0,827 1,406 1,077 O 9529 Olidata 9147 Omnia Network P 9013 9110 9109 9534 9180 9206 9151 9208 9209 9213 9567 9183 9350 9465 309,870 172,500 172,500 172,500 140,990 134,280 134,280 Panariagroup Parmalat Parmalat W15 Permasteelisa Piaggio Pininfarina Pirelli Real Pirelli&co Pirelli&co R Pol Editoriale Poligraf S F Poltrona Frau Premafin Premuda 1,352 1,568 0,666 8,085 1,071 3,376 4,059 0,223 0,258 0,343 10,735 0,760 0,994 0,937 1,315 1,587 0,668 8,160 1,085 3,325 4,105 0,229 0,269 0,343 10,770 0,760 0,995 0,940 +5,200 +3,725 +5,529 +0,865 +5,136 +3,906 +3,270 +5,896 +12,930 +3,003 -0,185 -0,783 -0,500 +5,028 Pronto Borsa • 166.828.828 • 166.848.848 • 166.868.868 Nuovi numeri diretti Quotazione singolo titolo (il codice è pubblicato a sinistra del titolo stesso) Gestione lista personalizzata Tassi d'interesse • 166.858.858 • 166.878.878 • 166.818.818 • 166.838.838 Cambi in diretta Blue Chips di Milano Panoramica mercati mondiali Cambi Bankitalia Help line: 051-6174500 • Realizzato da Somedia in collaborazione con DJT-Italia a 1.524 lire al minuto + Iva IL CENTRO A4 ATTUALITA’ PALERMO. Nel Canale di Sicilia si è consumata l’ennesima tragedia dell’immigrazione con il suo corollario di morte. Un barcone carico di disperati si é rovesciato durante le fasi concitate dei soccorsi prestati da un motopesca di Mazara del Vallo, il Cesare Rustico. Alcune persone finite in mare sono subito scomparse fra i flutti. Almeno tre immigrati, due uomini e una donna, risultano ufficialmente «dispersi». Ma alcuni naufraghi sostengono che il bilancio della sciagura sarebbe ancora più pesante: all’appello mancherebbero in- Immigrati, nuova tragedia Barcone affonda nel Canale di Sicilia, morti e dispersi fatti sette persone, anche se le versioni dei superstiti sono apparse contradditorie. Il naufragio é avvenuto a 35 miglia a.Sud di Lampedusa, in acque di competenza maltese. Ma ancora una volta, sottolineano fonti del Viminale, sono stati gli italiani a intervenire. Non a caso il ministro dell’Interno Maroni la prossima settimana dovrebbe recarsi a Malta per incontrare le autorità dell’isola e puntualizzare meglio i rispettivi compiti, peraltro regolati da accordi internazionali sulle operazioni Sar (Search and Rescue) relative cioé alla ricerca e al salvataggio in mare. La dinamica della sciagura é stata ricostruita dal comandante del Cesare Rustico, Paolo Paliotti, 52 anni, impegnato in una battuta di pesca nel Canale di Sicilia con i GIOVEDÌ 9 aprile 2009 suoi otto uomini d’equipaggio. «Erano disperati, urlavano, chiedevano aiuto. Non appena hanno visto il nostro peschereccio la loro carretta in legno ci ha affiancati di poppa. Alcuni di loro hanno tentato di aggrapparsi alle cime ed é stato il caos. La barca si é rovesciata. Tutto si é consumato in pochi secondi...». I marinai del peschereccio, dopo avere lanciato in mare le 55 ciambelle di salvataggio, hanno issato a bordo 70 naufraghi, tra cui 17 donne alcune delle quali in avanzato stato di gravidanza. Gli extracomunitari, tutti nigeriani tranne tre somali, hanno fatto capire a gesti che alcuni loro compagni erano scomparsi tra le onde. Immediatamente sono scattate le ricerche dei dispersi. Alle operazioni hanno partecipato due motovedette della Guardia Costiera e un velivolo della Guardia di Finanza. Ma le perlustrazioni, che si sono estese per un raggio di sette miglia, non hanno però dato alcun esito. Pirati contro nave Usa Moldova anti-Romania Assalto respinto allo Stretto di Hormuz NAIROBI. È fallito ieri l’assalto dei pirati somali ai danni di una nave container danese con equipaggio statunitense nello stretto di Hormuz, 400 chilometri al largo della capitale Mogadiscio. I marinai, 21 americani, hanno avuto la meglio sugli assalitori facendone prigioniero uno mente altri tre sarebbero saltati in acqua per sottrarsi alla cattura. Tutto ciò mentre navi da guerra Usa convergevano sul posto. La possibilità che cittadini americani cadessero nelle mani dei sequestratori in una zona esposta all’influenza di Al Qaida ha ieri mobilitato il dipartimento di Stato Usa in una lotta contro il tempo il cui esito, a quanto pare, è stato anticipato dalla reazione dell’equipaggio della «Maersk Alabama». Fonti del Pentagono hanno successivamente confermato che l’equipaggio aveva ripreso il controllo della nave. Se- Digitale, assegnate 5 reti tv L’Autorità chiude il contenzioso con l’Ue La sala regia televisiva di un network nazionale ROMA. Con il passaggio definitivo dalla tv analogica al digitale terrestre, a fine 2012, si libereranno cinque reti nazionali, che saranno messe a gara. Rai, Mediaset e Telecom Italia Media dovranno rinunciare a un multiplex ciascuno, ma potranno partecipare alla gara per le due reti, fermo restando il tetto di cinque multiplex per ogni operatore. Sono le principali novità della delibera approvata dal Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni «Una svolta per l’assetto del sistema televisivo», la definisce il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò, annunciando che «la Commissione Ue ha sospeso la procedura di infrazione» aperta nel 2006 contro l’Italia per le norme della legge Gasparri che configurano il rischio di un trasferimento delle strozzature del mercato della tv analogica a quella digitale. Obiettivo, dunque, è «la definitiva chiusura del procedimento», conferma il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani. Il panorama della tv digitale sarà quindi composto da 21 reti nazionali: 4 per la Rai, 4 per Mediaset, tre per Ti Media, una per Rete A, Retecapri, Europa Tv e Europa 7 più le cinque che saranno messe a gara. Alla gara per le altre due potranno partecipare anche Rai e Mediaset per aggiudicarsene al massimo una; Telecom, potrà aggiudicarsele entrambe ma dovrà cedere il 40% di una. condo quanto riferito dal proprietario della compagnia, John Reinhart, l’equipaggio sta bene. La rete televisiva americana Cnn, citando fonti militari del Pentagono, ha spiegato che uno dei pirati è stato «preso in custodia» dall’equipaggio della nave, mentre altri tre sarebbero riusciti a scappare e «si troverebbero ora in acqua» lasciando intendere che i tre si sarebbero gettati in mare. Rottura con Bucarest dopo il voto CHISINAU. La magistratura moldava ha aperto un’inchiesta per «tentato colpo di stato» dopo i violenti scontri di martedì nella capitale dove una folla di giovani ha assaltato il Parlamento per protestare contro il risultato elettorale che conferma al potere i comunisti. Gli arrestati rischiano una pena fino a 25 anni. Il presidente moldavo Voronin ha accusato la Romania di fomentare i disordini minacciando l’uso della for- za. Un’accusa sostanzialmente condivisa da Mosca, che si appella alla Ue nel timore di perdere l’influenza su un’altra delle sue ex repubbliche. Ieri nella capitale moldava la situazione era di relativa calma, dopo il violento assalto al parlamento e al palazzo presidenziale di martedì conclusosi con un morto, oltre 270 feriti (170 poliziotti) e 193 arresti. Ma la situazione resta tesa per lo stallo nelle trattative con l’opposizione, che chiede di rivedere il voto e per le accuse alla Romania un Paese membro dell’Unione europea con cui Chisinau ha quasi rotto le relazioni diplomatiche. «Noi sappiamo che dietro a questi disordini vi sono determinate forze della Romania. Lo testimoniano anche le bandiere romene che sono state issate sugli edifici governativi a Chisinau», ha tuonato Voronin. Bucarest ha respinto l’accusa come una «provocazione». IL CENTRO ATTUALITA’ ROMA. Un italiano dipendente di una società edile è stato rapito lunedì scorso nel sud-est della Nigeria ma la notizia del sequestro è stata diffusa soltanto ieri. La Farnesina ha confermato il rapimento del connazionale ed ha attivato tutti i canali utili per arrivare in tempi rapidi alla soluzione del sequestro che, dalle primissime informazioni locali, sembra essere non politico ma a scopo di estorsione. Il Ministro Frattini, analogamente ad altri casi di sequestro di cittadini italiani, ha rivolto agli organi di in- 9 aprile 2009 Nigeria, italiano rapito. Chiesto il riscatto Si tratta di un ingegnere lombardo di una società edile formazione un appello a mantenere il necessario riserbo e ad astenersi dal fornire notizie non verificate, per non intralciare le azioni avviate per la soluzione della vicenda. L’italiano - rapito Ad Abakakili, capitale dello stato nigeriano di Ebonyi - è un ingegnere lombardo che, secondo fonti della stampa locale, lavora per la “Marlun Construction Company”. Sarebbe già stato chiesto, sempre secondo la stampa locale, un riscatto di circa un milione di dollari. L’unità di crisi è attivata ed è in contatto con i familiari del rapito, così come le autorità consolari e l’ambasciata italiana ad Abuja che ha già avuto contatti con le autorità nigeriane. Il quotidiano nigeriano Vanguard ricostruisce sommariamente la dinamica del rapimento: la macchina che portava l’italiano sul luogo di lavoro sarebbe stata intercettata e il rapito costretto ad entrare nel bagagliaio del veicolo dei sequestratori. Subito dopo è giunto sul posto un gruppo armato della società ma la macchina dei rapitori è riuscita a scappare verso una località sconosciuta. La società di costruzioni Marlum, per la quale lavora l’ingegnere sequestrato nel sudest della Nigeria, sta sviluppando alcuni progetti nella capitale Aba- Garlasco, rito abbreviato oggi per Alberto Vigevano, via al processo. Il pubblico ministero potrebbe chiedere l’ergastolo GARLASCO. Dirà che non ha ucciso la fidanzata Chiara. Non avevano litigato la sera prima, e i video hard sul computer non erano un problema di coppia. Oggi inizia il processo con rito abbreviato, a Vigevano, contro Alberto Stasi, 25 anni. E’ accusato dell’omicidio volontario di Chiara Poggi, 26 anni, morta il 13 agosto 2007. Stasi potrebbe chiedere la parola in aula, per dichiarazioni spontanee. Alberto Stasi, oggi a processo a Vigevano «Sarebbe una sua libera scelta, che non possiamo escludere», diceva ieri l’avvocato Giulio Colli, uno dei suoi legali. La scaletta per l’udienza di oggi, che inizia alle 9.30, prevede prima le conclusioni dei pubblici ministeri Rosa Muscio e Claudio Michelucci. Appare scontata la richiesta di condanna per Stasi, da subito unico presunto responsabile del delitto. Il pm potrebbe arrivare all’ergastolo (anche con isolamento diurno in carcere). Ma la casistica dell’abbreviato vede più frequente la richiesta di 30 anni di carcere. In caso di condanna diventerebbero venti, con lo sconto garantito dal rito chiesto dalla difesa. I due pm dovrebbero parlare per circa un ’ora e mezza. «Nessun video hard». Dopo, di Anna Mangiarotti «La marijuana è innocua» Preside di Barletta a giudizio per l’elogio agli spinelli BARLETTA. «Non è opinione unanime che la marijuana crei assuefazione», nè tanto meno che i suoi effetti siano soltanto nocivi e per questo «la legge non dovrebbe perseguire chi la assume facendone uso personale»: per aver espresso questa opinione in una assemblea della sua scuola il preside dello scientifico di Barletta Carlo Cafiero, Ruggiero Dicuonzo, è stato rinviato a giudizio dal gup di Trani. Il suo pensiero sulle droghe leggere Dicuonzo lo aveva espresso nel gennaio del 2007 mentre un ufficiale dei carabinieri, Michele Zampelli, allora comandante della locale compagnia, parlava di droghe e dei loro effetti agli studenti. Durante l’assemblea Zampelli disse in sostanza che sui rischi di dipendenza dalla marijuana la comunità scientifica non si è ancora espressa con voce unanime. GIOVEDÌ A5 Dopo più di due anni dal fatto contestato, il preside è stato rinviato a giudizio per istigazione all’uso di sostanze stupefacenti. La notizia del rinvio a giudizio, Dicuonzo, che è tutt’ora preside del Cafiero, l’ha appresa ieri dai suoi difensori Alvisi e Cafiero. La richiesta del rinvio a giudizio era stata formulata dal pm della medesima procura. La notizia è stata comunicata secondo prassi al ministero dell’istruzione per eventuali provvedimenti disciplinari. L’Aduc (Associazione diritti utenti e consumatori), definisce «follia censoria, antiscientifica e contro la libertà di insegnamento, espressione e informazione» la denuncia e il rinvio a giudizio. «Se questa follia censoria fosse applicata alla lettera anche siti Internet come il nostro dovrebbero essere denunciati per istigazione al consumo». l’accusa parlerà l’avvocato Gianluigi Tizzoni, legale dei genitori e del fratello di Chiara, costituiti parte civile. L’avvocato chiederà danni per circa 10 milioni di euro. Dovrebbe dedicare parte del suo intervento - e forse anche un atto scritto - a smontare l’ipotesi che Chiara abbia consultato, nei giorni e mesi prim del delitto, migliaia di siti hard dal computer fisso di villa Poggi. Secondo l’accusa, il movente sta invece nel rifiuti di Chiara di assecondare la passione per l’hard di Alberto, che aveva migliaia di foto e video catalogato sul suo pc portatile. L’avvocato Tizzoni si unirà alla richiesta di condanna, motivandola con le relazioni dei consulenti di parte. Per ultima la difesa. Gli ultimi a prendere la parola saranno i difensori di Stasi Angelo Guarda e Giuseppe Colli, per chiedere l’assoluzione senza nessuna richiesta subordinata. Un’altra udienza è già fissata il 18 aprile, per le repliche e la camera di consiglio del giudice Vitelli, che potrebbe uscirne con il verdetto. Ma anche con un rinvio ad altra data, se nominerà dei periti sui punti chiave dell’indagine. Come il pc di Alberto, fondamentale anche per il suo alibi: Stasi dice di aver lavorato alla tesi tutta la mattina del 13 agosto a casa sua, mentre Chiara veniva uccisa a villa Poggi. Le foto pedoporno. Si procede invece con rito ordinario per l’altro procedimento che vede Stasi imputato per detenzione e divulgazione di materiale pedoporno contenuto nel computer. Salvo colpi di scena all’udienza di oggi - è previsto un intervento dell’avvocato Giulio Colli - la difesa per questa accusa non chiederà il rito abbreviato: punta al proscioglimento in udienza preliminare. Quindi il 18 aprile, per l’omicidio il giudice dovrà assolvere o condannare (salvo nomine di periti), mentre per il pedoporno deciderà solo se prosciogliere o mandare Stasi a processo. kaliki. I sequestri di stranieri sono frequenti in Nigeria, in particolare nella zona del Delta del Niger, ricchissima di petrolio. Questa volta il Movimento per l’Emancipazione del Delta del Niger (Mend) sembra estraneo al sequestro. Il Mend è attivo nel Delta del Niger da alcuni anni con sequestri di lavoratori occidentali di grandi gruppi petroliferi occidentali. Ancora una volta dunque un lavoratore italiano viene rapito in Nigeria. La speranza è che tutto finisca bene. «Aveva in mano un coltellino» Barbone ucciso I poliziotti replicano MILANO. Sostengono di non averlo picchiato ma di avere cercato soltanto di bloccarlo perchè l’uomo aveva estratto un taglierino, e di essere poi caduti sopra di lui. Si difendono così i due giovani agenti della Polfer di Milano in carcere da una settimana con l’accusa di omicidio volontario, perchè ritenuti responsabili di aver picchiato un clochard che viveva alla Stazione Centrale fino ad ucciderlo. Proprio quella caduta e il peso del corpo dei due agenti sull’uomo, secondo il legale di uno degli arrestati, l’avvocato Paolo Orsenigo, potrebbero aver «determinato conseguenze gravi sul fisico debilitato di un alcolizzato». Potrebbe, sempre secondo il legale, aver subito prima delle lesioni, durante una lite con altre persone, aggravate poi dalla colluttazione. Per la Procura di Milano Giuseppe Turrisi, 58 anni, originario di Agrigento, che viveva tra la stazione e il dormitorio di viale Ortles, è morto la sera del 6 settembre scorso dopo aver subito un pestaggio negli uffici della Polfer. L’autopsia, disposta dal pm Isidoro Palma, ha accertato che il corpo e il volto erano coperti da ecchimosi, che alcune costole erano fratturate e, in particolare, che una frattura scomposta aveva perforato la milza causando un’emorragia interna e poi la morte. Su i due agenti pesano anche le accuse di calunnia e falso. A Pasqua, un pieno di sorprese. VENERDÌ10 e SABATO11 APRILE L'INCIOCCOLATATA Oltre 25.000 cioccolatini da mangiare. PASQUA DALLE UOVA D’ORO Cosenza, il piccolo Michael introvabile da ieri pomeriggio Compra il tuo regalo al Centro e noi lo confezioniamo nelle uova. Scompare un bimbo di 5 anni scattano le ricerche ad oltranza LABORATORIO PER BAMBINI COSENZA. Stanno andando avanti senza sosta, ma al momento senza esito, le ricerche del bambino di cinque anni, Michael, scomparso dal pomeriggio di ieri a San Marco Argentano. Le ricerche andranno avanti ad oltranza e sono concentrate nei campi posti dietro all’abitazione dove il bimbo vive con la famiglia, un casolare posto in aperta campagna, in contrada Ghiandaro, con poche strade. Nelle vicinanze della casa c’è anche un piccolo torrente ed un bosco di querce. I genitori sono contadini ed il piccolo ha un fratello di poco più grande. Il bambino si era spostato pensando che nei campi ci fosse a lavorare il padre. Ma l’uomo si era spostato in un’altra zona. Quando la nonna se ne è accorta, il bambino non c’era più. L’allarme è scattato subito e sono iniziate le battute delle forze dell’ordine. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco. «Vi prego, ridatemi mio figlio. Io non ho mai fatto del male a nessuno. Sono disposto a pagare un riscatto; sono pronto a vendere la casa ed il terreno». Aldo Cipolla, il padre di Michael, é disperato. Insieme con la moglie attende con ansia. Non sa spiegare cosa possa essere successo al bambino. «Temo che possa essere stato rapito. Non é una certezza - dice - ma é quello che temo. Sono disposto a vendere tutto pur di riavere mio figlio». 57 Laboratorio di creazioni a tema pasquale. Domenica12 e Lunedì13-CHIUSO www.centauroweb.it IL CENTRO A7 ATTUALITA’ GIOVEDÌ 9 aprile 2009 59 Commessa si uccise, indagati 2 colleghi Cosenza, sotto accusa la direttrice del supermercato per mobbing COSENZA. Hanno 20 giorni di tempo per chiedere di essere interrogati e preparare la loro difesa dall’accusa di avere fatto pressioni e false accuse sul luogo di lavoro che erano divenute insopportabili per Barbara De Luca, una trentaduenne di San Lucido, che lo scorso anno decise di porre fine alle cattiverie nei suoi confronti nel modo più estremo: uccidendosi. Adesso la Procura di Paola ha emesso due avvisi di conclusione delle indagini nei confronti della direttrice del supermercato di Rende dove Barbara lavorava e di un altro dipendente. Nei confronti della direttrice, la Procura ipotizza il reato di morte in conseguenza di un altro delitto, il mobbing. A fare luce sulla vicenda sono stati gli investigatori del commissariato di Paola della polizia. Il 7 Esercito di parti civili Caso Eternit, sono 736 più 29 enti locali di Milena Vercellino TORINO. Si colora dei toni della polemica la seconda udienza preliminare del processo Eternit. Ieri, nelle aule del Tribunale di Torino, è stato completato l’elenco delle richieste di costituzione di parte civile, una lunga lista di 736 nomi ai quali vanno aggiunti 29 enti locali. Ma è a margine della conta delle parti civili che si è innescata la querelle: una piccola bufera si è infatti alzata intorno all’offerta di risarcimento presentata alle vittime dell’Eternit dal miliardario svizzero Stephan Schmideiny, titolare dell’azienda dal 1973 all’86 e imputato nel processo torinese insieme all’88enne belga Jean Louis De Cartier. I due ex vertici della multinazionale dell’amianto sono accusati di essere responsabili della morte per mesotelioma pleurico di oltre 2000 lavoratori, la maggior parte dei quali dello stabilimento di Casale Monferrato (Torino), anche se non sono mancate vittime anche nelle al- tre sedi italiane a Cavagnolo (Torino), Rubiera (Regio Emilia) e Bagnoli (Napoli). L’offerta di risarcimento di Schmideiny, però - la somma di 60mila euro per gli ex lavoratori e 30mila euro per i cittadini casalesi escluderebbe molte delle vittime dell’amianto: si rivolge infatti soltanto agli ex dipendenti in servizio nel periodo che va dal primo gennaio 1973 al 4 giugno 1986 ed ai cittadini di Casale Monferrato che abbiano contratto un’invalidità permanente superiore al 30 per cento causata da asbestosi. Rimarrebbero in questo modo fuori dall’indennizzo le vittime di broncopneumopatia da silicati, una malattia professionale endemica negli stabilimenti Eternit. Il risarcimento riguarderebbe soltanto 1500 delle quasi 3000 parti offese, praticamente la metà. A gettare luce sull’inghippo è stato ieri mattina il segretario della Camera del Lavoro di Casale Monferrato Nicola Ponderano, ex operaio Eternit, la cui richiesta di risarcimento era inciampata nei giorni scorsi nel rifiuto da parte dei legali di Schmideiny. Motivo: mancanza dei requisiti previsti. L’offerta, sottolinea Ponderano, sottenderebbe una trappola diabolica: «Per accettare la somma offerta non bisogna costituirsi parte civile, ma i tempi di risposta, anche negativa, rischiano di essere molto lunghi. E se il no arriva tardi le vittime non avranno più la possibilità di costituirsi parte civile. Il termine scade con la prima udienza del dibattimento». aprile dello scorso anno intervennero nei pressi di un viadotto per un’auto contro la barriera di protezione e scoprirono, in fondo alla scarpata, il corpo di Barbara. La giovane si era gettata nel vuoto. Nella sua borsetta, gli agenti trovarono un bigliettino in cui si faceva riferimento a problemi sul luogo di lavoro. Gli investigatori hanno così scoperto che nel negozio dove la donna Milano, sei anni di carcere Perseguitata uccide il suo ex Condannata MILANO. Per mesi aveva subito gli atteggiamenti persecutori e ossessivi del suo ex che non accettava la fine della relazione e poi al termine di una lite, esasperata lo aveva ucciso a coltellate. Ieri la donna, una marocchina di 29 anni, è stata condannata a 6 anni e mezzo di reclusione per omicidio, processo con rito abbreviato, dal gup di Milano Paolo Ielo. I due si erano conosciuti circa un anno prima dell’omicidio, avvenuto il 5 febbraio dello scorso anno a Rozzano (Milano). Dopo pochi mesi la donna aveva deciso di lasciare il suo compagno, anche lui marocchino, di 30 anni, ma l’uomo non aveva accettato la fine del rapporto e aveva cominciato a perseguitarla chiamandola continuamente. Poi è arrivata la tragedia. lavorava c’erano stati dei piccoli furti. Barbara li aveva scoperti e li aveva segnalati alla direttrice, avanzando sospetti su un collega. La direttrice, però, secondo l’accusa, invece di procedere contro il collega, avrebbe cominciato a fare pressioni su Barbara, accusando lei. Le pressioni e le false accuse, é la ricostruzione della polizia, per Barbara diventarono insopportabili. A fare luce sul giallo fu la polizia Truffa al servizio sanitario non pagano ticket sulle visite denunciati in 720 nel barese BARI. Beneficiavano di prestazioni mediche di vario tipo nelle strutture sanitarie pubbliche, dagli esami di laboratorio alle visite specialistiche, ma non pagavano il ticket perchè avevano autocertificato falsamente di avere redditi bassissimi. Così 720 persone, sulla base di oltre 10.000 prestazioni mediche esaminate in tre mesi di accertamenti, sono state denunciate in stato di libertà dalla Guardia di finanza di Bari con le accuse di truffa aggravata e falsa autocertificazione. Tra i denunciati ci sono soprattutto imprenditori, liberi professionisti, dirigenti pubblici, ma anche lavoratori dipendenti. Sotto gli occhi dei finanzieri sono capitati anche casi limite. Il più eclatante è quello del rappresentante legale di alcune società finanziarie di Bari: al fisco aveva dichiarato un reddito di 1.170.000 euro, ma aveva autocertificato al Servizio sanitario naziona- le di essere esente da ticket per prestazioni mediche. Per essere esenti dal ticket, hanno spiegato i finanzieri, non bisogna superare singolarmente gli 8.000 euro di reddito, elevabile sino ad un massimo di 16.000 euro circa se si hanno coniuge o figli a carico. Nella zona di Gioia del Colle (in provincia di Bari) e della Murgia barese il 30 per cento circa degli utenti esaminati aveva dichiarato il falso per non pagare il ticket. Non tutti forse con l’intenzione di truffare, non sapendo che se l’autocertificazione non corrisponde al vero si incorre in un reato. In quel 30% rientra ad esempio un ingegnere di Gioia del Colle che aveva autocertificato l’esenzione pur avendo dichiarato 113.000 euro di reddito. Le persone denunciate saranno anche segnalate alla Corte dei Conti per l’eventuale restituzione allo Stato del denaro non versato sotto forma di ticket.