Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
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IX LEGISLATURA - ATTI CONSILIARI - PROGETTI DI LEGGE E RELAZIONI
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CONSIGLIO REGIONALE
GM/MB
N. 180 - A
RELAZIONE DELLA VI COMMISSIONE PERMANENTE
(ricerca scientifica e tecnologica, istruzione, beni e attività culturali, identità linguistiche e culturali, spettacolo e
manifestazioni, attività ricreative e sportive, politiche giovanili, politiche della pace, della solidarietà e
dell’associazionismo, ordinamento della comunicazione)
(Relatore di maggioranza COLUSSI)
sulla
PROPOSTA DI LEGGE
<< Provvedimenti regionali per la promozione e la tutela del patrimonio e della
cultura cinematografica e per lo sviluppo delle produzioni audiovisive nel Friuli
Venezia Giulia >>
Presentata dai Consiglieri Colussi, Alzetta, Blazina, Canciani, Metz, Tonutti, Zorzini
il 3 febbraio 2006
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Presentata alla Presidenza il 25 settembre 2006
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Signor Presidente, Egregi colleghi,
l’attività di promozione della cultura cinematografica nella nostra regione in questi
ultimi 25 anni è stata sostenuta dai provvedimenti previsti dalla legge n.68, approvata
l’8 settembre 1981 e intitolata “Interventi regionali per lo sviluppo e la diffusione delle
attività culturali”. L’articolo 14 di quella legge dedicato alle “Attività cinematografiche
ed audiovisive”, riconosceva la necessità e l’utilità di sostenere e promuovere la cultura
cinematografica e prevedeva l’istituzione di un servizio di cineteca regionale integrato
con “le realtà di cineteche esistenti nella regione”.
Negli anni a seguire su questa materia, il legislatore si è limitato a disporre le risorse
necessarie per avviare il servizio di cineteca regionale - art.49 della legge n.4/1984 – e a
prevedere integrazioni di carattere estemporaneo con provvedimenti assunti in sede di
legge finanziaria.
L’evoluzione e i cambiamenti successivi avvenuti nell’ambito del sistema culturale,
degli operatori, del mercato che fa riferimento al mondo del cinema e degli audiovisivi,
ci impongono oggi la necessità di rivedere l’attuale legislazione ampliandone e
adeguandone i contenuti alla nuova realtà che via via è andata strutturandosi.
Intesa Democratica, rifacendosi al modello già in vigore a livello nazionale, secondo il
quale la legislazione sulle attività culturali prevede testi autonomi e distinti per il
cinema e lo spettacolo dal vivo (musica, teatro, danza), propone all’attenzione del
Consiglio regionale un testo di legge specifico per la promozione e la tutela del
patrimonio e della cultura cinematografica e per lo sviluppo delle produzioni
audiovisive nel Friuli Venezia Giulia. La necessità di questa scelta viene ancor più
avvalorata dal fatto che, anche nel recente Decreto Legislativo n.28 del 22 gennaio 2004
“Riforma della disciplina in materia di attività cinematografiche”, lo Stato mantiene
tutte le funzioni riguardo a tale materia – sostegno alle imprese di produzione,
distribuzione ed esercizio e promozione delle attività cinematografiche - trasferendo alle
Regioni solo le competenze relative alle autorizzazioni per l’apertura delle sale
cinematografiche. Inoltre, va ricordato che per l’acquisizione completa di tale
competenza le Regioni sono dovute ricorrere alla Corte Costituzionale che, con la
sentenza n.285 del 19 luglio 2005, ha riconosciuto alle stesse la piena titolarità della
materia in questione.
Per questi motivi si è avviato, per la prima volta nel nostro Paese, un processo ed un
dibattito che ha portato alcune Regioni (Sardegna, Liguria, Lazio) a promulgare
specifiche leggi relative alle attività cinematografiche ed audiovisive.
E’ questo senz’altro un dato politico nuovo che testimonia l’accresciuto interesse delle
istituzioni regionali per il mondo della cultura cinematografica e per le imprese che
operano nei diversi segmenti di questa realtà (esercizio, produzione, servizi culturali,
conservazione, ecc.), rivolto a integrare quanto già viene fatto, in modo oggi
insufficiente, dallo Stato.
Un ulteriore motivo che giustifica l’opportunità e la necessità di un intervento
legislativo in questo particolare ambito dello spettacolo è rappresentato dal grado di
eccellenza raggiunto dal mondo della cultura cinematografica nella nostra regione. Una
realtà capace di promuovere un notevole cartellone di manifestazioni – festival,
I
rassegne, concorsi, premi, convegni di studio – che fanno del Friuli Venezia Giulia un
vero e proprio polo cinematografico apprezzato e riconosciuto a livello internazionale.
Una realtà che ha espresso inoltre una originale sensibilità nei confronti della tutela e
conservazione del patrimonio culturale cinematografico ed audiovisivo promuovendo
manifestazioni, convegni di studio, corsi universitari specialistici su questo.
Realizzando al contempo attività cinetecarie sia in ambito pubblico che privato e,
avviando esperienze innovative come le mediateche/videoteche di pubblico servizio.
Allo stesso modo va ricordato l’ impegno delle Università di Udine e Trieste
nell’attivare corsi di studio legati al mondo dell’immagine e della comunicazione visiva
e la felice intuizione di avviare a partire dal 2000, fra le prime in Italia, una strategia di
marketing territoriale attraverso l’attività della Friuli Venezia Giulia Film Commission.
Da ultimo, non va trascurata l’importanza – sociale, culturale ed economica dell’offerta cinematografica di qualità nelle sale cinematografiche in un momento di
particolare difficoltà di questo settore. Difficoltà legate in parte alla proliferazione nel
territorio dei nuovi complessi multiplex che hanno messo in crisi molte sale
cinematografiche attive soprattutto nei centri storici e/o urbani e nelle cittadine della
provincia, in parte connesse alle nuove modalità di fruizione dei film introdotte con
l’arrivo delle tecnologie digitali (dvd, pay per view, tv satellitare, internet, ecc.). Stiamo
parlando di un circuito regionale di sale d’essai che oggi dispone di una quindicina di
schermi sugli 87 complessivi, e che ogni anno totalizza circa 350 mila spettatori su un
totale di 2.333.508 presenze dell’intera regione (dati Cinetel 2004).
Il progetto di legge che presentiamo in questa sede è il frutto di un lavoro di analisi
dell’offerta culturale nel settore della produzione e della diffusione della settima arte nel
Friuli Venezia Giulia che ha visto coinvolti gran parte degli operatori e degli esperti del
mondo cinematografico regionale.
Un lavoro che si è svolto in seno alla “Commissione regionale per il cinema” istituita
con delibera della Giunta Regionale n.1292 del 21 maggio 2004 su proposta
dell’Assessore alle identità linguistiche, i migranti, l’istruzione, la cultura, lo sport , le
politiche della pace e della solidarietà.
La Commissione – composta da sedici esperti rappresentanti le diverse realtà
istituzionali e territoriali della regione – ha operato nell’arco di nove mesi concludendo i
propri lavori l’8 aprile del 2005 con la presentazione di un documento, approvato
all’unanimità, in cui vengono individuate le “Linee guida per una proposta di legge a
sostegno dell’attività e della cultura cinematografica ed audiovisiva del Friuli Venezia
Giulia”.
Tale documento dopo una puntuale ricostruzione storica delle vicende culturali legate
all’attività cinematografica, un’attenta ricognizione sullo stato attuale delle cose e
l’individuazione delle possibili linee di sviluppo futuro nel settore dell’audiovisivo,
propone un originale modello d’intervento che, in estrema sintesi, individua quattro
ambiti tematici omogenei su cui focalizzare l’attenzione del legislatore:
-
Valorizzazione e promozione del cinema di qualità: festival, rassegne,
circuito del buon cinema;
Film e audiovisivo: bene culturale da conservare, tutelare e valorizzare;
Didattica del linguaggio audiovisivo e della cultura cinematografica;
Produzione audiovisiva e formazione professionale.
II
Il progetto di legge che viene proposto all’attenzione del Consiglio ricalca in maniera
fedele quanto emerso dal lavoro della “Commissione Regionale per il cinema del Friuli
Venezia Giulia”.
Il successivo lavoro svolto dalla neo costituita Commissione VI e le consultazioni
informali susseguitesi negli ultimi mesi, hanno permesso di migliorare ulteriormente il
testo integrandolo con proposte volte a garantire un maggiore sostegno all’esercizio
cinematografico di qualità attivo nei centri urbani e nelle zone urbane o svantaggiate
della regione oggi in seria difficoltà; a recepire l’indicazione di una maggiore presenza
nelle commissioni tecnico - consultive di rappresentanti delle lingue minoritarie storiche
e del mondo universitario regionale.
Vediamo ora in sintesi com’è strutturato il disegno di legge.
Nel capo I vengono individuate ed illustrate quelle che sono le finalità e gli obiettivi
della proposta di legge: diffusione e sostegno dell’attività cinematografica; raccolta,
tutela e conservazione del patrimonio cinematografico ed audiovisivo; promozione delle
attività di produzione nel territorio della regione.
Il capo II raccoglie in tre articoli le azioni previste per la promozione del cinema di
qualità. Nel primo – art.2 – viene dato mandato alla Giunta regionale di individuare le
manifestazioni cinematografiche di interesse nazionale ed internazionale che si
intendono riconoscere e sostenere con l’ausilio di un Comitato regionale di
coordinamento delle attività cinematografiche che dovrà elaborare indicatori oggettivi
di qualità tramite “Linee guida e criteri di riferimento generale”.
Nel secondo – art.3 – dedicato alla promozione di un circuito del cinema di qualità, si
propongono il sostegno e l’incentivazione di quei progetti culturali che, anche
mettendosi in rete, garantiscono un’offerta di proposte qualificate, con particolare
riferimento alle iniziative finalizzate ad avvicinare il mondo della scuola allo spettacolo
cinematografico. Per la migliore valutazione di questi progetti viene istituito – art.4 - un
“Comitato regionale di coordinamento per le attività cinematografiche del Friuli
Venezia Giulia” rappresentativo di tutte le più qualificate realtà – associative,
universitarie, istituzionali – operanti in regione. Sono inoltre previsti incentivi
economici mirati al rinnovamento tecnologico delle sale cinematografiche riconosciute
d’essai ed al sostegno delle iniziative di promozione e valorizzazione delle sale situate
nei centri urbani , nelle aree montane e svantaggiate.
Il capo III° rivolge l’attenzione al tema della “ Valorizzazione e conservazione del
patrimonio cinematografico di interesse regionale”, proponendosi con l’art.5 l’obiettivo
di superare l’attuale situazione di dualismo esistente in regione, razionalizzando il
sistema attraverso l’individuazione nella Cineteca del Friuli dell’unico polo cinetecario
regionale, capace di rispondere alla necessità di garantire la conservazione e la
valorizzazione del patrimonio cinematografico ed audiovisivo presente nel territorio.
L’articolo 6 propone invece lo sviluppo di un sistema di mediateche, in rete fra loro, un
sistema di cui farà parte anche il polo cinetecario regionale, capaci di garantire un
pubblico servizio perlomeno di ambito provinciale. Premesso che l’orizzonte
universalmente accettato dei compiti e dei servizi di una mediateca si configura in
termini di accesso digitale e multimediale all’informazione e ai patrimoni conservati sul
territorio – assumendo così un ruolo assimilabile a quello della “public library” – per
mediateca pubblica intendiamo riferirci a una struttura che:
III
-
-
svolga anche attività di conservazione e catalogazione standardizzata di
patrimoni audiovisivi e multimediali correlata alla documentazione del territorio
di riferimento;
abbia le caratteristiche di un servizio pubblico, con orario regolare di apertura,
cataloghi e repertori disponibili per la consultazione ed il prestito gratuito da
parte dell’utenza, personale qualificato, servizio di reference, postazioni
audiovisive e multimediali on-line, anche per attività laboratoriali;
favorisca la diffusione della cultura cinematografica e del linguaggio
audiovisivo e multimediale, in particolare nel mondo della scuola, attraverso
attività di progettazione di percorsi, laboratori e testi didattici di riferimento.
L’articolo 7 affronta la necessità di sostenere con convinzione l’alfabetizzazione
audiovisiva, in un più ampio progetto di educazione all’immagine e in una prospettiva
di presa di coscienza collettiva e diffusa dei linguaggi mediatici. L’interlocutore
privilegiato di questa prospettiva è il mondo della scuola, oggi nell’ambito dei
programmi di sviluppo dell’offerta formativa e, in futuro, ci auguriamo, con
l’inserimento di questa disciplina fra quelle curricolari e obbligatorie.
Il capo IV°, è senz’altro quello più innovativo perchè viene riservato all’attività di
sostegno e impulso della produzione audiovisiva nel Friuli Venezia Giulia: a tal fine
viene individuato nell’Associazione FVG Film Commission lo strumento operativo più
idoneo per favorire lo sviluppo di progetti imprenditoriali capaci di confrontarsi con il
più ampio mercato internazionale dell’audiovisivo. Accanto ai tradizionali compiti che
già oggi vengono svolti dalla Film Commission – valorizzazione del territorio regionale
attraverso la realizzazione di opere audiovisive – e già previsti nell’art.8, si propone con
quello successivo – art.9 - l’istituzione di un apposito “Fondo Regionale per
l’Audiovisivo” strutturato sul modello degli oltre 130 Fondi già esistenti in Europa e
sostenuti dai programmi MEDIA della Comunità Europea. Questi fondi finanziano lo
sviluppo, la preproduzione, la distribuzione e valorizzazione di prodotti audiovisivi –
nei formati a maggiore vocazione regionale quali cortometraggi, documentari e film di
animazione - pensati e realizzati da imprese, soggetti pubblici e privati residenti nel
territorio. Per la scelta dei progetti e delle iniziative da ammettere ai contributi e ai
finanziamenti viene istituito con l’art.10 un Comitato tecnico composto da esperti
qualificati per la loro attività nei diversi settori della regia, produzione, sceneggiatura,
ecc. di opere cinematografiche e audiovisive e da esperti e docenti universitari.
Infine con gli articoli del capo V° si individuano le norme finanziarie, art.11, e le
disposizioni finali art.12.
Nel dibattito avvenuto in sede di Commissione VI è stato evidenziata, inoltre,
l’opportunità e la necessità di ricomprendere all’interno di questo progetto di legge, in
un apposito capo, quanto stabilito dall’articolo 22 del decreto legislativo 22 gennaio
2004, n.28 (Riforma della disciplina in materia di attività cinematografica, a norma
dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n.137)
e alla luce della sentenza 7 e 19 luglio 2005 n.285 della Corte Costituzionale, che
individua nelle Regioni la competenza legislativa per la disciplina della localizzazione e
apertura delle sale cinematografiche e dei relativi interventi edilizi. La Commissione ha
ritenuto di poter integrare nel corso del dibattito
in aula questo importante aspetto – riguardante l’esercizio cinematografico - con la
presentazione di un puntuale e specifico emendamento.
IV
In conclusione siamo convinti di aver dato con questo provvedimento legislativo
risposte concrete alle legittime attese dei tanti soggetti attivi in questo specifico settore
della cultura e dello spettacolo della nostra regione. Accanto alla conferma e al
riconoscimento di quanto di eccellente già da tempo si è andato sviluppando nel settore
della valorizzazione, della conservazione, della didattica e della promozione della
cultura cinematografica, questa legge getta le basi per un processo d’ innovazione e
crescita in quel settore, oggi strategico, della produzione di contenuti audiovisivi e
multimediali.
Assieme a poche altre regioni italiane (Emilia Romagna, Sardegna, Lazio, Piemonte,
ecc.) il Friuli Venezia Giulia si conferma regione leader in questo particolare ambito
dello spettacolo: l’auspicio è che il nuovo Ministro ai Beni e alle Attività culturali dia
un impulso all’attuazione di quanto previsto dalla riforma del Titolo V della
Costituzione e vengano assegnati a queste almeno una parte di quei fondi oggi di
esclusiva gestione da parte dello Stato attraverso il Fus (Fondo unico per lo spettacolo).
Un ringraziamento particolare, infine, per il lavoro svolto nella stesura e nella migliore
definizione di questo testo di legge ai dirigenti della Direzione regionale della cultura,
alla segreteria della VI Commissione Consiliare e ai componenti della Commissione
regionale per il cinema del Friuli Venezia Giulia. Senza il loro contributo ben
difficilmente questa legge avrebbe mai visto la luce.
COLUSSI
V