Mirandola e Torino per le imprese: 100 mila euro ai Consorzi fidi

Transcript

Mirandola e Torino per le imprese: 100 mila euro ai Consorzi fidi
Periodico di informazione
del Comune di Mirandola
fondato nel 1877
Anno 18
Numero 15
Agosto 2013
MIRANDOLESE
In 114 uffici ospita i 220 dipendenti del Comune e dell'Unione Area Nord
La nuova casa dei mirandolesi
Sabato 21 settembre in via Giolitti inaugura la sede temporanea del municipio
Sabato 21 settembre sarà ufficialmente inaugurato l’edificio municipale temporaneo di Mirandola in via
Giolitti, 18. La nuova "casa comunale" ha una superficie di 3.800 metri
quadrati ed è costato circa 5 milioni di
euro. Il municipio è in cemento armato, antisismico, di classe energetica A,
dotato di fotovoltaico, estremamente
performante, con riscaldamento e
raffrescamento elettrici. E’ stato
realizzato dal Consorzio Coop Costruzioni di Modena. Ospita i 220
dipendenti del Comune di Mirandola
e dell’Unione dei Comuni e circa
114 uffici. Sorge di fianco al nuovo
edificio che ospita una parte (450
alunni) della scuola primaria “Dante
Alighieri” (la restante è in via Pietri
con altri 450 alunni) e per questo è
stato realizzato con la stessa tipologia
architettonica e cromatica per creare
un comparto omogeneo. Vicino al
nuovo municipio e alle scuole è in
costruzione una palestra, anch’essa
realizzata con criteri architettonici
analoghi agli altri edifici. Si sta inoltre riorganizzando l’intera viabilità
economia
Mirandola e Torino per le imprese:
100 mila euro ai Consorzi fidi
Il Comune di Mirandola ha erogato
100 mila euro per i consorzi fidi. Si
tratta di un contributo straordinario (lo
scorso anno lo stanziamento era stato
di 25 mila euro) che è stato possibile
utilizzando una donazione della Camera
di Commercio di Torino (nella foto, i
rappresentanti del mondo economico
del capoluogo piemontese durante un
incontro con gli amministratori mirandolesi). La decisione è stata ratificata
(con voto unanime) dal Consiglio comunale che si è svolto lo scorso 22 luglio.
Nonostante il momento molto difficile,
per l’Amministrazione comunale resta
prioritario non far mancare il proprio
contributo a soggetti che svolgono un
ruolo fondamentale a sostegno delle atti-
del comparto: saranno collegate via
Piave e via Giolitti, verranno realizzati percorsi pedonali e ciclabili e un
parcheggio ad uso pubblico di 100
posti auto, a fianco di via Giolitti, al
servizio delle strutture costruite.
vità e degli investimenti delle piccole e medie imprese. I
consorzi fidi sono infatti organismi territoriali che operano a favore delle aziende
agevolandole nell’accesso al
credito bancario. «Dopo una
forte condivisione con tutte
le associazioni di categoria
- commenta l’Assessore agli
Interventi Economici Roberto Ganzerli - si è deciso di erogare
in maniera equilibrata questi vantaggi ai
settori dell'agricoltura, del commercio,
dell'artigianato e della piccola industria. Ciò permetterà a queste attività
economiche di affrontate in modo più
efficace la fase del post terremoto che
si aggiunge ad una crisi strutturale che
colpisce moltissime fasce produttive e
di servizi».
iniziativa della giunta
Contributi
alle famiglie
La Giunta comunale
di Mirandola
ha deciso
di indire un
bando per la
concessione
di contributi
economici
straordinari
“una tantum”
per sostenere
le persone in
difficoltà, a
seguito della
crisi economica, nel pagamento del canone per l’alloggio di prima abitazione.
Il contributo da riconoscere al proprietario, sarà pari al 10 per cento dell’importo del canone annuo di locazione.
In caso di garanzia fideiussoria, per la
stipula di un nuovo contratto, l’importo
sarà pari ad una mensilità del canone.
Uguale contributo viene concesso in via
straordinaria anche per i nuclei familiari
con procedura di sfratto, incluso quello
per morosità. Il contributo è destinato
ai nuclei familiari con almeno un
componente lavoratore dipendente o
autonomo colpito dalla crisi economica
(licenziamento, mobilità, sospensione,
chiusura di impresa) a far data dal 1 gennaio 2012 e che non abbiano usufruito
di Map o di Cras. I contributi saranno
erogati nell’ordine stabilito da una
graduatoria fino ad esaurimento delle
risorse (89.778,40 euro). Può essere
erogato un solo contributo per nucleo
familiare. I cittadini interessati dovranno presentare domanda utilizzando gli
appositi moduli predisposti dal Comune
di Mirandola all’Ufficio Servizi Sociali
in via Giolitti, 18 (numero di telefono
0535/29644) a partire dal 5 agosto 2013
e non oltre le ore 13 del 30 settembre
2013. I moduli sono disponibili presso
l’Ufficio Servizi Sociali del Comune di
Mirandola dallo scorso 5 luglio.
2 · n. 15- agosto 2013
Tribuna
I lavori del Consiglio
comunale di Mirandola
nell’opinione
dei Capigruppo
montagano
«Addio Idv,
passo al Pd»
Nell'ultima seduta
del Consiglio comunale
svoltasi il 22 luglio 2013,
ho dato una svolta alla
mia posizione politica. Dopo una mia lunga
riflessione personale,
seguita da un serio confronto con il mio attuale partito politico
di appartenenza, vi comunico la mia
irrevocabile decisione di abbandonare
il gruppo politico dell'Italia dei Valori,
del quale non condivido più la linea
politica, avendo maturato la convinzione che questa forza politica abbia
ormai esaurito la sua spinta propulsiva
iniziale, che aveva dato origine alla mia
adesione a questo partito. Concluso
il mio percorso politico con l'Idv, ed
avendo condiviso questa mia decisione
con tanti elettori mirandolesi, che nel
2009 mi accordarono la loro preferenza,
ho deciso di sciogliere di conseguenza
anche il gruppo consigliare fino ad oggi
da me rappresentato. Comunico altresì
la mia intenzione di aderire al gruppo
consigliare del Partito Democratico,
partito al quale oggi più mi sento politicamente vicino, ed al quale mi iscriverò
nei prossimi giorni. Ringrazio per la
collaborazione ricevuta in questi anni
in qualità di capo gruppo, garantendo
il prosieguo del mio impegno in questo
consesso, lavorando per far crescere
la nostra città di Mirandola e dare
una maggiore forza a questa Giunta
comunale.
Antonio Montagano
Consigliere comunale
golinelli-lega nord
platis-pdl
«La nostra alternativa
a chi non vuole integrarsi»
«Acof, Fratelli Baraldi, Cispadana:
considerazioni sull'attualità»
L’integrazione degli stranieri è
un processo che dovrebbe partire
da chi arriva, dalla volontà di entrare a fare parte di una comunità,
di rispettarne gli usi, i costumi e le
tradizioni, imparandone la lingua,
insomma dovrebbe essere un atto
volontario che non prevede trattamenti discriminatori nei confronti
di chi accoglie. L’alternativa a chi
non si vuole integrare dovrebbe essere
l’allontanamento. Non abbiamo bisogno
di persone che ci spiegano come dobbiamo vivere in casa nostra. è evidente che
in Italia e in particolar modo nella nostra
regione e nei nostri Comuni non è così.
Basta infatti sfogliare il programma
attuativo per la salute e il benessere
sociale degli anni 2013/2014 dell’Area
Nord per capire che sono gli italiani a
doversi integrare agli stranieri. Questo
bilancio, che è finanziato dallo Stato,
dalla Regione e dai Comuni dell’Aerea
Nord stanzia nel 2013 ben 575 mila euro
nella voce immigrati – stranieri. In pratica, circa il 15% della popolazione ha a
disposizione una quota di bilancio solo
ed esclusivamente per sé, in più accede
a tutti gli altri servizi sociali al pari del
resto della popolazione (Italiana). Per
esempio nel caso dei trasferimenti dalla
Regione ai Comuni della Bassa la quota
destinata solo agli immigrati è del 10%.
Per fare capire il costo di questa parte
della popolazione, basterebbe guardare
altre voci di spesa sociale, come mense, scuolabus, contributi per l’affitto,
prestiti sull’onore, o semplicemente gli
occupanti dei moduli abitativi provviso-
Acof
Buco di 260mila euro e
conti poco chiari. L'Amministrazione invece di licenziare
l'Amministratore di Acof srl
assolda un superconsulente
per far quadrare i bilanci.
Riteniamo vergognoso che
il Comune debba spendere
5.000 mila euro per dare ad
un professionista contabile
esterno il compito di accertare in un
mese i conti della controllata Acof srl.
Come è possibile che i professionisti
della società e del Comune non sappiano dire con esattezza il buco delle
onoranze funebri? È evidente che i
conti non quadrano. Si parla di un
buco accertato di circa 260.000 euro.
Il tutto nasce anche dal fatto che dal
2010 la società di onoranze funebri
ha smesso di pagare al Comune di
Mirandola l'affitto del ramo d'azienda (dai 60 agli 80mila euro all'anno)
rendendo poco chiari i conti della società. Non è tra l'altro chiaro se queste
operazioni abbiano di fatto portato
il capitale sociale della società al di
sotto dei limiti di legge. È inspiegabile
inoltre come in uno dei pochi settori
in cui i privati vanno bene la società
a capitale pubblico debba avere delle
perdite così spropositate. Sotto la lente
dell'opposizione sono finiti anche i
rapporti di lavoro dei dipendenti, i
contratti con i professionisti, l'attività
di recupero credito ed il chiostro dei
fiori acquistato da Acof.
ri (Map), per comprendere la loro
incidenza sui bilanci pubblici (e
quindi sulle nostre tasche); infatti,
in talune voci di spesa oltrepassano il 50% degli esonerati o degli
aventi diritto (cioè il 15% della
popolazione incide sulla spesa per
oltre il 50%). Se guardiamo nel
dettaglio il programma attuativo,
si notano subito i 170 mila euro
destinati al “Centro interculturale quale
luogo per la promozione dell’interculturalità” che prevede corsi di italiano, di
arabo ecc. (Non capisco perché nessuno
mi abbia mai pagato un corso d’inglese),
promozione dei servizi del territorio e
orientamento, con lo scopo di riconoscere e valorizzare il crescente contesto
pluriculturale (integrazione sociale degli
immigrati).
Ovviamente chi volete che abbia in
appalto la gestione di questa cifra? Una
Cooperativa! Oppure i 24 mila euro destinati all’emergenza profughi del Nord
Africa, che nonostante siano passati due
anni dalle primavere arabe, sono ancora
profughi e magari senza un lavoro. Con
queste cifre chi glie lo fa fare? Penso che
sia ora di porre fine a questo perbenismo,
questo continuo prostrarsi ai loro piedi,
dobbiamo affrontare questi problemi
senza nasconderci dietro le parole integrazione e accoglienza. Altrimenti non
ci resta che prendere una cittadinanza
araba e godere così anche noi di tutti
i benefits.
Guglielmo Golinelli
Capogruppo Lega Nord
[email protected]
i mirandolesi
«Ricostruzione, almeno 5 anni
per dar corso ai finanziamenti»
ceretti-pd
«Buon riposo
e buone ferie»
Quest’anno le
ferie valgono il doppio perché lo scorso anno, anche chi
ha potuto ritagliarsi
qualche giorno di vacanza, non ha certo
avuto la leggerezza
di godersi il meritato
riposo di mezz’estate. Nemmeno il
più fortunato dei mirandolesi. Per
questo motivo, chi può staccare la
spina dal lavoro o dagli impegni di
ogni giorno, quest’anno sente sulle
spalle il peso di un lungo tempo di
difficoltà. Auguro quindi ai miei
concittadini, a nome di tutti i consiglieri comunali del Pd di Mirandola,
un meritato riposo per chi può.
Mentre per chi resta in città, auguriamo una lieta distrazione grazie alle
tante iniziative e serate organizzate
dall’amministrazione e dalle realtà
associative dei volontari e dei commercianti. Che questo agosto aiuti
tutti a ritrovare un po’ di serenità.
Cristina Ceretti
Capogruppo PD
F.lli Baraldi
Grande soddisfazione per la F.lli
Baraldi, 600 capifamiglia possono
tirare un sospiro di sollievo. È con
grande piacere che apprendiamo la
notizia del reintegro della F.lli Baraldi
nella white list. È un risultato importante per il territorio e soprattutto per
i 600 capifamiglia che direttamente
od indirettamente lavorano per la
ditta di Staggia. Questa battaglia è
stata sposata con forza e decisione
dal Pdl sia a livello locale, portando
il Pd su posizioni impensabili con un
odg discusso a Mirandola, sia a livello
nazionale. Va dato merito, infatti, al
senatore Giovanardi di aver avviato,
tra l'altro, un processo di revisione
sostanziale della normativa
relativa alla “white list”.
In questo percorso siamo
stati spesso soli, ma voglio ringraziare comunque
tutte le forze politiche e le
istituzioni che hanno colto
la gravità della situazione
e si sono impegnate per
risolvere la vicenda. Oggi
è una giornata di festa ma
dobbiamo essere consapevoli che altri
lavoratori, come quelli della Bianchini
di San Felice, sono appesi ad un filo.
Cispadana
Reputo gravissimo ed indecente
che la documentazione della Cispadana sia stata insabbiata così dagli
enti locali. Solo grazie ad inchieste
giornalistiche si è appreso che la
Commissione di Via ha rilevato tutte
le criticità che i cittadini, i comitati
e le opposizioni denunciano da anni.
Questa opacità nella gestione della
vicenda è degna di uno dei romanzi di
Sciascia ambientato in una provincia
“mafiosa” del Sud Italia. L'atteggiamento omertoso dimostrato è un fatto
estremamente preoccupante. Mi chiedo se la democrazia - in queste regione
- non sia stata sospesa? Lo Statuto
Regionale straborda di belle parole
sulla trasparenza e la partecipazione,
tutte quante calpestate dai suoi stessi
Assessori. In tutti questi anni abbiamo
chiesto documenti, tavoli di confronto
e commissioni speciali ma nonostante
tutto Sindaci e Giunta regionale si
sono ben guardati dal dare queste
notizie ai Consiglieri. Anzi siamo stati
convocati nei mesi scorsi dall'Assessore Peri per sentirci dire che tutto
procede e tutto va bene. Avevamo
chiesto una commissione speciale per
verificare l'iter della Cispadana ed il
Pd l'ha “concessa” senza però dare
la presidenza all'opposizione, così
da spuntarne l'azione di controllo. Il
numero di volte che è stata convocata
è imbarazzante. A questo punto, si allontana definitivamente la possibilità
di avere uno sbocco autostradale nella
Bassa. Chi ha responsabilità ne dovrà
pagare le conseguenze.
Antonio Platis
Capogruppo PDL
degiuli-spm
Il problema dei tempi di approvazione delle pratiche di ricostruzione delle abitazioni civili lesionate a
causa del terremoto è molto sentito
dai cittadini mirandolesi. In base ai
dati ufficiali riportiamo nella tabella
un riepilogo sui tempi previsti per
l’approvazione di tutte le pratiche.
I calcoli portano a ipotizzare che
occorreranno almeno 5 anni per
dar corso a tutti i finanziamenti per
la ricostruzione. Si tratta però di
calcoli ottimistici in quanto le ore
di espletamento delle pratiche sono
nette, mentre il tecnico durante
l’orario di lavoro:
a) deve rispondere al telefono
per i quesiti e spiegazioni che gli
sono rivolti dall’esterno;
b) ha le giornate di ricevimento
pubblico e quindi è logico attendere che i tempi siano ulteriormente
dilatati rispetto a quelli esposti. Si
tratta comunque di tempi che noi
riteniamo troppo elevati ed occor-
rerebbe ridurre in modo sensibile.
Non potendo assumere personale
per i noti vincoli che ci sono imposti
dal patto di stabilità, ma sapendo
che la crisi generale dell’edilizia ha
causato la diminuzione del carico
di lavoro degli uffici urbanistici nei
Comuni della provincia di Modena
fuori del “cratere”, riteniamo utile
che vengano interessati gli amministratori di quei Comuni per mettere
a punto un sistema, anche di tele
lavoro visto che le pratiche Mude
sono tutte elettroniche, di prestito
temporaneo di tecnici che essendo
già formati avrebbero bisogno di
un minor tempo per diventare operativi e potrebbero alleviare il nostro
problema.
In questo sforzo sia Provincia
sia Regione dovrebbero svolgere
un importante ruolo per coinvolgere
gli enti in grado di fornire tecnici
pubblici.
Lista Civica I Mirandolesi
«Il Comune di Mirandola
si trasferisce in via Giolitti»
Dai primi giorni di agosto il
Comune di Mirandola, ha lasciato le
scuole medie “F. Montanari”, per trasferirsi nella nuova sede di via Giolitti.
Da diverse settimane i dipendenti comunali si erano attivati per inscatolare
tutta la loro documentazione al fine
di consentire un celere trasferimento
nella nuova sede. Il presente articolo
abbiamo deciso di scriverlo, oltre
che per informare la cittadinanza del
trasferimento, per ringraziare la “Montanari” ed il suo dirigente scolastico
Paola Campagnoli per aver ospitato
nel corso dell’anno 2012/2013 l’Amministrazione comunale con i relativi
uffici. Evidenziamo che lo stabile di
via Dorando Pietri è stato sin dal 20
maggio 2012 un importante punto di
riferimento, che ha permesso di ospi-
tare il Comune diventando un centro
vitale per tutti questi mesi di emergenza. Ricordo che le ore successive
ai terremoti del 20 e 29 maggio 2012,
l’immobile risultava per tutti noi un’
importante ancora di salvataggio in
quanto ha permesso di trasferire tutti
gli uffici che in quelle drammatiche
ore risultavano indispensabili per gestire l’emergenza e pianificare le operazioni di soccorso, contestualmente
l’Istituto per un periodo di tempo ha
anche ospitato diversi cittadini che
avevano perso la casa. Rinnoviamo
pertanto un sincero ringraziamento al
dirigente scolastico, a tutto il corpo
docente, al personale Ata per la grande
disponibilità dimostrata.
Fabio Degiuli, Capogruppo
Sinistra per Mirandola
in aumento
Periodico del Comune di Mirandola fondato nel 1877 - Autoriz. del Tribunale di Modena n.
1247 del 30-08-95 - Tiratura: 20.500 copie - Distribuzione gratuita
Dir. responsabile: Fabio Montella. Capo redattore: Luca Marchesi
Grafica: Ufficio Stampa Comune di Mirandola
Fotografie:
Archivio Indicatore, P. Bellesia, A. Buoli, V. Calanca, O. Fontana, Foto Attualità Marchi, M. Secchi
Segretaria di Redazione: Raffaella Girotti
Hanno collaborato: Alberto Bergamini, Margherita Bergamaschi, Giulia Bignardi, Nunzio
Borelli, Cristina Ceretti, Fabio Degiuli, Andrea Ferramola, Giulio Ghidotti, Guglielmo Golinelli,
Sara Malavasi, Gino Mantovani, Quirino Mantovani, Giovanni Moi, Antonio Montagano, Paolo
Neri, Sergio Piccinini, Antonio Platis, Sergio Poletti, Paolo Pollastri, Remo Rinaldi, Greta Sala,
Alberto Setti, Lucia Zigiotti Maini, Giampaolo Ziroldi.
Stampa: F.D.A. Eurostampa S.r.l. -Borgosatollo (Bs) - tel. 030/2701606
Pubblicità: Gruppo RPM Media S.r.l. - v. Agnini 47 - Mirandola (Mo)
pubblicità tel. 800 047999, fax: 0535/609721, e-mail: [email protected]
Le lettere al giornale (con firma verificabile) vanno indirizzate a
L’Indicatore Mirandolese, via Giolitti, 18 Mirandola 41037 tel. 0535/29519,
fax 0535/29541 e-mail: [email protected]
Chiuso in redazione il 1 agosto 2013. Prossimo numero il 12 settembre 2013.
Con 4.000 operatori in Regione
il biologico prende il largo
Sono oltre 4.000 gli operatori biologici in Emilia-Romagna. Le aziende
agricole certificate biologiche sono
3.030, mentre 994 sono gli operatori
con attività di trasformazione e vendita
dei prodotti. Secondo l’elenco ufficiale
degli operatori biologici della regione al
31 dicembre scorso, le imprese biologiche sono aumentate rispetto al 2011 del
5,8% mentre, nel complesso, gli operatori (agricoltori e titolari di aziende di
trasformazione e commercializzazione)
arrivano a 4.024 con una crescita di quasi
il 10%. Aumento notevole anche quello
delle aziende agricole con allevamenti,
che raggiungono quota 718 (+22%). «I
dati evidenziano il dinamismo e la vitalità del biologico in regione - sottolinea
l’Assessore regionale all’Agricoltura
Tiberio Rabboni - caratterizzato da un
aumento della presenza di agricoltori
che hanno scelto il biologico. A fine
2013 saranno destinati a questo settore
ulteriori 50 milioni». Il sostegno alle
produzioni biologiche ha assorbito fino
ad oggi il 34% delle risorse disponibili
(250 milioni di euro dal 2007 al 2012).
Le risorse programmante per il 2013
porteranno il totale a oltre 300 milioni,
con un aumento del 15% rispetto alla
programmazione passata. In generale,
le produzioni di qualità bio, Dop, Igp e
Qc sono state sostenute per oltre la metà
delle risorse impegnate. I dati regionali
del bio mostrano, inoltre, un incremento
sensibile (+14,9%) per le imprese che
svolgono attività di trasformazione e vendita dei prodotti ottenuti da agricoltura
biologica, percentuale che sale a +30,6%
se si considerano le aziende che svolgono anche l’attività di trasformazione e
commercializzazione dei propri prodotti.
n. 15 - agosto 2013 ·
Il Sindaco: «Un altro importante passo verso la normalità»
mirandola
Il Comune ha traslocato in via Giolitti
Il nuovo edificio del municipio sarà inaugurato sabato 21 settembre
agli uffici
comunali
di proseguire la
loro attività. Senza questa
opportunità
sarebbe
stato tutto
molto più
complicato».
E dopo
Sabato 21 settembre sarà ufficialmente inaugurato l’edificio municipale temporaneo di Mirandola in via
Giolitti, 18. Nel frattempo è già stato
effettuato il trasloco degli uffici del
Comune di Mirandola e dell’Unione
Comuni Modenesi Area Nord che hanno ripreso la loro piena funzionalità.
Ne abbiamo parlato con il Sindaco
di Mirandola Maino Benatti (foto).
Signor Sindaco si tratta di un
altro importante tassello del
ritorno alla normalità a cui la
sua Amministrazione sta lavorando…
«Certo. In questo modo gli uffici
del Comune e dell’Unione vengono
collocati in una sede più idonea,
pensata espressamente per loro e per
le esigenze dei cittadini che hanno
necessità di rivolgersi a quei servizi. E’
senza dubbio un momento importante
che segna la conclusione di una fase
di emergenza in cui siamo stati ospiti
delle scuole medie di Mirandola. A
questo proposito desidero rivolgere un
caloroso ringraziamento alla dirigente
scolastica Paola Campagnoli e a tutta
la scuola che ci hanno messo a disposizione le aule che hanno consentito
ricostruzione
Errani soddisfatto per l'accordo
tra Abi e Cassa Depositi e Prestiti
«Un ulteriore passo per superare
equivoci e timori dei cittadini e delle
imprese che rischiavano di ostacolare
o perlomeno rallentare i lavori e la
concessione dei contributi per la ricostruzione». È questa la soddisfazione
espressa dal Commissario delegato
alla ricostruzione e Presidente della
Regione Vasco Errani in merito alla
firma di Abi e Cassa Depositi e Prestiti
che hanno modificato lo scorso 23
luglio i loro accordi e in particolare il
contratto tipo sottoposto alla firma dei
beneficiari. «Il risultato – ha precisato
Errani – è stato raggiunto anche grazie al lavoro dei parlamentari che ha
consentito alle Commissioni riunite
di approvare un emendamento che
dà ulteriori garanzie sui fondi per la
ricostruzione a favore dei soggetti
privati». Nel caso dei contratti già fir-
mati è previsto un apposito addendum,
che consente di uniformare le vecchie
posizioni alle nuove norme. «Più serenità e più garanzie sulla ricostruzione
dei privati dopo l’accordo tra Cassa
Depositi e Prestiti e Abi che chiarisce
come i mutui sono a carico dello Stato
e senza merito creditizio – ha dichiarato il Sindaco di Mirandola Maino
Benatti – è un risultato importante
voluto dalle forze politiche, anche su
sollecitazione di diversi cittadini, e
dalle istituzioni (Commissario Errani
e Sindaci) che con la caparbietà del
confronto e la consapevolezza delle
proprie ragioni hanno portato a casa
un altro importante risultato. Ricordo
che sulla vicenda, tra l’altro, erano
stati votati anche ordini del giorno,
ampiamente condivisi, in Consiglio
comunale a Mirandola».
che succederà?
«Voglio che sia chiara una cosa. La
sistemazione di via Giolitti è temporanea. L’Amministrazione comunale sta
lavorando per riportare il municipio
nel centro cittadino che è il luogo in
cui deve stare. Questa è sempre stata
una delle nostre priorità. A breve partirà il bando per la progettazione del
recupero del palazzo municipale di
piazza Costituente. Siamo consci che
servirà del tempo e che non sarà un
percorso facile, ma siamo determinati
ad andare avanti».
Quindi cosa accadrà all’edificio
di via Giolitti una volta trasferiti
gli uffici comunali?
«Diventerà la sede delle associazioni di volontariato cittadine, che
avranno così un punto di riferimento
importante per svolgere la loro attività».
brevi
NUOVE DELEGHE
IN PROVINCIA
Dopo le dimissioni dell'Assessore
Elena Malaguti (vedi articolo a pag.
12), sarà Francesco Ori (Assessore alla
Formazione Professionale e Politiche
del Lavoro) ad assumere la delega
all'Istruzione e Politiche Giovanili.
La delega alla Cultura, invece, è stata
assegnata a Daniela Sirotti Mattioli,
Assessore provinciale ad Artigianato,
Commerci e Servizi, Semplificazione
Amministrativa e Risorse Umane.
CONCORDIA RIDUCE
LA ZONA ROSSA
Con ordinanza n. 27 del 29 luglio
2013 è stata definita una nuova perimetrazione della zona rossa di Concordia.
Estromessa dalla zona rossa piazza
della Repubblica permane nel centro
storico una zona rossa che comprende
tratti di via della Pace e via Garibaldi.
cavezzo
Cercasi area
per i magazzini
Localizzazione di aree per magazzini e per l’ampliamento di edifici
scolastici temporanei e palestre. Lo
stabilisce l’ordinanza n. 85 emanata
da Vasco Errani (foto), Commissario delegato per la ricostruzione e
presidente della Regione, che prevede la localizzazione di aree per la
realizzazione di un magazzino comunale a Cavezzo, per l’ampliamento
dell’edificio scolastico temporaneo
nel Comune di Castelfranco Emilia e
per l’ampliamento delle palestre scolastiche temporanee nel Comune di
San Giovanni in Persiceto e nel Comune di Castelfranco Emilia, nella
frazione di Manzolino. L’ordinanza
è consultabile sul sito www.regione.
emilia-romagna.it/terremoto nella
sezione “Atti per la ricostruzione”.
3
post sisma
Contributi
per associazioni
Un bando per la concessione di
contributi alle associazioni di promozione sociale dell’area di Modena, impegnate a fronteggiare le conseguenze
del sisma del maggio 2012. La Giunta
regionale, su proposta dell'Assessore
alle Politiche Sociali Teresa Marzocchi, ha approvato una delibera
per sostenere il sistema del welfare
dei Comuni modenesi con contributi
per progetti relativi a cinque ambiti
prioritari: servizi socio educativi con
orari flessibili, spazi di aggregazione
multifunzionali, servizi di sollievo
per le famiglie con disabili, attività
di mediazione sociale, sostegno psicologico. Le domande di contributo
devono essere presentate entro il 31
agosto 2013. Nel dettaglio, il bando
segue all’approvazione del “Protocollo di intesa tra il Ministero del Lavoro
e delle Politiche sociali e la Regione
Emilia-Romagna di cui alla deliberazione della Giunta regionale 1720/12.
Piano esecutivo: priorità, ambiti di
intervento e modalità di erogazione di
contributi alle associazioni di promozione sociale impegnate a fronteggiare
le problematiche dovute agli eventi
sismici verificatisi nel mese di maggio
2012”. Rispetto a quanto previsto nel
protocollo, la Regione ha ritenuto
opportuno circoscrivere le azioni alla
provincia di Modena, realtà maggiormente colpita dagli eventi sismici
del maggio 2012. Saranno sostenuti
i progetti, preferibilmente gestiti in
rete tra associazioni attraverso un
patto di sussidiarietà, che propongono
interventi all’interno dei cinque ambiti
prioritari individuati nel bando.
quarantoli
La Strada Povinciale 7 chiude
per i lavori della Provincia
La strada provinciale 7 ha chiuso
da lunedì 5 agosto, all'altezza del
sottopasso della ferrovia BolognaVerona, in località Cristo di Quarantoli. I lavori, a cura della Provincia di
Modena, competente per interventi
sulle strade provinciali, consentiranno
la messa in sicurezza del sottopasso;
le prime operazioni di allestimento
del cantiere sono iniziate il 1 agosto. I lavori e la relativa chiusura
proseguiranno fino al 14 settembre,
con l'obiettivo da parte dei tecnici
del Servizio provinciale Viabilità di
terminare in anticipo, meteo permettendo. L'intervento, infatti, può essere
effettuato solo con il bel tempo perché
occorre ricostruire la struttura della
fondazione lesionata dal sisma e rifare
il piano stradale, danneggiato dalle
infiltrazioni, posto sotto il livello della
falda. L'investimento complessivo da
parte della Provincia ammonta a 155
mila euro. Si ricordano i principali
percorsi alternativi: via Imperiale e via
Mazzone (strada provinciale 8); per le
autovetture, un percorso più breve ma
meno agevole consiste nel percorrere
via Pietole e via Diavolo. Circa il servizio di autocorriere, viene disposta, a
cura del gestore, la sospensione della
linea 490 (Mirandola, Quarantoli, San
Martino Spino e viceversa) per la
durata prevista dei lavori. Resta attivo
il Prontobus, servizio autobus a chiamata, funzionante nelle fasce orarie
10,30-13,30 e 16-19, per il quale si
ricorda che le prenotazioni possono
avvenire nei giorni feriali dalle 8 alle
18, telefonando al n. 840.001100.
4 · n. 15- agosto 2013
mirandola
«Dopo mesi difficili guardiamo al futuro con fiducia»
«Si è rotto il ghiaccio della burocrazia»
Intervista a Carlo Pellacani: «I soldi della ricostruzione stanno arrivando»
ricostruzione
E sul lavoro nero la Cisl incalza:
«Lo Stato non tolleri violazioni»
Riceve i contributi della Regione
per la sua palazzina di Mirandola ed
una ventina di condomini possono
finalmente tornare a casa. Parliamo
di Carlo Pellacani, che dopo aver
terminato l'iter del Mude e conclusi
i lavori al condominio di cui è amministratore si è visto saldare fatture
per una cifra di ben 67.660 euro.
L'edificio in questione si trova in via
Circonvallazione, conta 10 appartamenti ed attualmente una ventina di
condomini sono tornati ad abitarli.
Merito anche della Step Srl che si è
occupata del restauro, dell'ingegnere
Alberto Pellicciari che ha da poco
chiuso la contabilità e del funzionamento del meccanismo burocratico.
Proprio in merito alla burocrazia
Pellacani e la moglie e collaboratrice
Paola Dall'Oglio si sono espressi
così: «Il ghiaccio del complicato
meccanismo dei contributi e della burocrazia si è rotto. Speriamo però che
il pachiderma di questo meccanismo
si velocizzi. Dopo un anno ed un mese
dal sisma abbiamo visto il sorriso sul
volto di muratori e condomini. Non
è poco, speriamo così di fare da apripista». Paola e Carlo lavorano come
amministratori condominiali insieme
al figlio Simone, che aveva terminato
il corso di amministratore poco prima
dello sciame sismico dello scorso
anno. All'indomani della scossa del
29 maggio 2012, la più violenta per
la Bassa, i tre hanno proseguito con
la loro attività senza fermarsi mai.
«Per quattro mesi abbiamo lavorato
in strada, con sistemazioni di fortuna
- racconta Carlo Pellacani - Eravamo
attivi sette giorni su sette, anche 15
ore al giorno. Devo complimentarmi
con mio figlio Simone e con mia
moglie Paola che hanno tenuto duro.
In pochi mesi abbiamo deciso di
autofinanziarci la riparazione della
nostra sede in via Luosi, non potevo
continuare a lavorare fuori in quelle
condizioni. Appena rientrati in sede
invece di premiarci ci hanno chiesto
subito la tassa dell'Imu e della Tares,
senza lasciarci un attimo di respiro.
Molti non si rendono conto di cosa
significhi fare il mio mestiere. L'amministratore deve fare da collante tra
condomini, istituto bancario, tecnici
e Comune. Non è una cosa facile».
Pellacani gestisce una settantina di
condomini, tra Mirandola, Cavezzo
e San Felice. Proprio a San Felice
un condominio da lui amministrato
è stato abbattuto (si trattava di una
E grave). Nella Città dei Pico invece
l'amministratore conta diverse palazzine classificate in B e ben 4 sono
qualificate in E secondo le schede
Aedes. Una di queste è da demolire.
Tuttavia Pellacani oggi è soddisfatto e
fiducioso: «Mesi fa abbiamo ricevuto
le Cambiali Errani, oggi i soldi ci sono
per davvero - dice - devo ringraziare
il Comune, perché durante l'iter mi
sono sempre rivolto ai tecnici e ho
sempre ottenuto da loro delle risposte.
Oggi guardiamo al domani con più
fiducia».
Sergio Piccinini
«La scoperta di violazioni nei
cantieri della ricostruzione post
sisma conferma la sempre più preoccupante diffusione e dimensione
del lavoro nero e/o irregolare nella
nostra provincia. È importante, perciò, che gli enti preposti continuino
a controllare le imprese con severità,
affinché gli imprenditori che non
rispettano le regole sappiano che
difficilmente la faranno franca».
Lo dichiara il segretario provinciale
della Cisl William Ballotta (foto),
commentando gli esiti dell’attività
svolta nel primo trimestre 2013 dalla Direzione territoriale del lavoro in
collaborazione con Ausl, Inail, Inps
e Arma dei Carabinieri.
«Stupisce che, nonostante i
riflettori accesi sulla ricostruzio-
ne, la metà delle imprese ispezionate abbia
commesso violazioni di
varia gravità, compreso
l’utilizzo di manodopera
completamente in nero
– nota Ballotta – C’è un
mix di arroganza, spregiudicatezza e impunità
che, come un virus, si va
sempre più diffondendo
nel nostro territorio e che
non riguarda solo l’edilizia. Per questo è molto
importante far vedere alle imprese e
ai lavoratori che lo Stato non tollera
la violazione delle regole e usa i
suoi strumenti per farle rispettare,
evitando possibilmente gli eccessi
burocratici. È un messaggio molto
importante, soprattutto in questo
periodo di grave crisi economica
che, secondo alcuni, – continua il
segretario provinciale della Cisl –
giustifica coloro che prendono scorciatoie. Poiché sulla ricostruzione
post terremoto ci stiamo giocando
il nostro futuro, è necessario coinvolgere ancora di più le parti sociali
che, attraverso un forte coordinamento delle istituzioni, – conclude
Ballotta – possono contribuire al
rispetto della legalità e sicurezza
dei cantieri».
n. 15 - agosto 2013 ·
bonifica
Il vecchio impianto, costruito negli anni Venti, diventerà un museo
Si progetta la nuova idrovora di Moglia
5
mirandola
Canone luci votive
nei cimiteri
Dopo l'emergenza gestita al meglio da Consorzio Emilia Centrale e Assofertilizzanti
La Torretta lesionata dal sisma
del 2012. Sotto, da sinistra,
Francesco Caterini, Gabriele
Arlotti e Domenico Turazza. A
destra, l'interno dell'impianto
"storico".
Da sinistra,
Turazza e
Caterini
Una bella storia di solidarietà
che ha come sfondo le campagne e
il mondo agricolo. Venerdì 19 luglio
il Consorzio di Bonifica dell’Emilia
Centrale e Assofertilizzanti si sono
ritrovati nell’impianto di Mondine a
Moglia di Mantova per fare il punto
della situazione. Per capire che cosa
ci sia in comune fra di loro e perché
si siano dati appuntamento proprio
lì, occorre fare un passo indietro.
L’“idrovora” di Moglia è stata costruita in tre anni, dal 1922 al 1925, con
tanto di inaugurazione a cui avrebbe
dovuto partecipare addirittura l’allora
Presidente del Consiglio Benito Mussolini. Sono bastati pochi secondi,
alle 9 del 29 maggio 2012, per farne
crollare una parte, cioè “lo spigolo
Nord Ovest della torretta”. Il lembo
danneggiato è stato immortalato
dalle telecamere di Mixer, divenendo
famoso in tutta Italia come uno dei
simboli del terremoto. E pensare
che, in quasi novant’anni di attività,
l’edificio aveva avuto necessità di un
solo lavoro di ristrutturazione, il rifacimento del tetto avvenuto nel 1963.
La sua funzione è sempre stata quella
di “sollevare”, tramite un sistema
azionato da pompe, le acque del fiume
Secchia per immetterle in un reticolo
di canali di irrigazione che serve un
“comprensorio di 100.000 ettari fra
le province di Modena (compresa
Concordia sulla Secchia nell’Area
Nord), Reggio e Mantova”.
All’indomani della scossa del 29
maggio 2012 alle Mondine era quasi
tutto fermo: le pompe non avevano
subìto gravi danni ma c’era l’impossibilità di farle ripartire. Come fare? Il
rischio era molto alto: se non si fosse
trovata una soluzione in tempi rapidi,
a molti agricoltori modenesi, reggiani
e mantovani sarebbe venuta a mancare l’acqua per irrigare i campi. Con un
danno economico, che si aggiungeva
a quello causato dal terremoto, che
poteva essere quantificato in un 20 o
30% in meno di produzione. L’idea
è venuta a uno dei dipendenti del
Consorzio di Bonifica dell’Emilia
Centrale, l’ente che gestisce l’idrovora di Moglia. «Perché non prendere
due pompe che sono a Boretto, portarle qui e creare un impianto irriguo
provvisorio?». Detto, fatto. Nel giro
di 18 giorni, superando le difficoltà
tecniche dovute al fatto che non si era
mai creato niente di analogo, la nuova
struttura è stata portata a termine a
tempo di record. Scongiurata l’emergenza idrica, rimaneva il problema
dei costi. Mettere in funzione il nuovo
impianto ha comportato una spesa di
250 mila euro, una cifra proibitiva per
un Consorzio messo in difficoltà dal
terremoto. Fortunatamente Assofertilizzanti, una delle 17 Associazioni
aderenti a Federchimica, è venuta
in aiuto con un “significativo finanziamento” che alla fine si è rivelato
decisivo. I due protagonisti della vicenda Domenico Turazza, Direttore
del Consorzio, e Francesco Caterini,
Presidente di Assofertilizzanti, accompagnati da Gabriele Arlotti che
ha fatto da moderatore, hanno scelto
di incontrare i giornalisti venerdì 19
luglio all’interno dell’impianto stesso
di Moglia. è stato mostrato quanto è
stato fatto e illustrato il molto che è
ancora da fare. Il vecchio impianto
degli anni ’20 del secolo scorso, che
è stato messo in sicurezza con barre
d’acciaio, non è recuperabile e verrà
trasformato in un museo. A pochi
passi ne sorgerà uno nuovo del costo
di 18 milioni di euro che sostituirà
anche quello provvisorio in funzione
da più di un anno. L’inizio dei lavori
è previsto a settembre 2013, con uno
stralcio di 6 milioni, che porterà alla
realizzazione delle prime 5 pompe, a
cui ne seguiranno altre 7. Turazza e
Caterini hanno parlato delle difficoltà
del settore agricolo in cui certamente
sia l’acqua che i fertilizzanti hanno un
ruolo fondamentale e ormai insostituibile. Entrambi si sono trovati concordi
che il lavoro svolto dai Consorzi di
Bonifica e dalle Associazioni di Categoria del mondo rurale non è sufficientemente conosciuto. Ben vengano
quindi iniziative come “Il Paesaggio
della Bonifica” (voluto dal Consorzio
dell’Emilia Centrale e sponsorizzato
da Telecom), un tour ciclopedonale
che tocca i “nodi idrovori” e ha il
compito di avvicinare i cittadini a
una realtà solitamente trascurata dal
sistema dei media.
Giovanni Moi
Dal 2012 la gestione dell’illuminazione votiva nei cimiteri comunali
di Mirandola è stata affidata dall’Amministrazione alla ditta Attima Service
di Modena, che già gestisce l’Ufficio
cimiteriale e si occupa della conduzione e della pulizia dei cimiteri. Nelle
scorse settimane sono stati inviati dalla
Banca Popolare dell’Emilia Romagna,
che effettua la riscossione per conto
di Attima Service, i bollettini di pagamento (Mav: bollettino di pagamento
Mediante Avviso) per il canone annuo
2013 dell’illuminazione votiva, a tutti i
concessionari ai quali è stato attivato il
servizio. Il bollettino può essere pagato
presso tutti gli sportelli bancari senza
alcun costo aggiuntivo (il pagamento
presso gli sportelli postali potrebbe
comportare il pagamento di un costo
di commissione). E' stato constatato
che vi sono stati ritardi e inconvenienti
nella consegna della posta, e pertanto
alcuni utenti potrebbero avere ricevuto
il bollettino di pagamento in ritardo o
non averlo ricevuto affatto; pertanto
Attima Service, in accordo con l’Amministrazione comunale, ha deciso di
sospendere il termine di pagamento
previsto per il 10 luglio scorso, spostandolo al 15 settembre 2013. In tale
periodo non verrà effettuato alcun
distacco dell’illuminazione votiva e
riscossione coatta di quanto dovuto.
Qualora gli interessati, per qualsiasi
ragione, non potessero procedere al pagamento tramite il bollettino, possono
effettuare il pagamento con bonifico
bancario, contattando preventivamente
gli uffici di Attima Service ai numeri
sotto riportati. Gli uffici e gli addetti
di Attima Service o del Comune non
sono autorizzati a ricevere pagamenti
in contanti. A seguito del sisma del
maggio 2012, il servizio di illuminazione è stato sospeso nelle concessioni
della parte più antica del cimitero di
Mirandola con ingresso da via Statale
Nord (Vecchio urbano). I concessionari
che hanno attivato l’illuminazione
votiva in questa parte del cimitero non
sono tenuti al pagamento del canone per
l’anno in corso. Per ogni informazione
in merito all’illuminazione votiva,
errori di conteggio nel calcolo della
tariffa, modifiche di indirizzo o disdette
del servizio, è possibile rivolgersi agli
uffici di Attima Service ai seguenti recapiti: Ufficio cimiteriale di Mirandola,
presso il cimitero di Mirandola, via
Statale Nord, aperto tutti i giorni dalle 8
alle ore 12, telefono e fax: 0535/27092.
6 · n. 15- agosto 2013
curiosità
La Mandrioli gestisce insieme alla madre la gelateria Arcobaleno
Le Torte Spettacolari di Marzia
La cake designer mirandolese finisce su un'importante rivista di settore
area nord
«Dopo il terremoto i medici
fanno sempre più squadra»
Una mirandolese su “Torte spettacolari”, la prima rivista di decorazioni
di torte tutta italiana, di Sprea Editori.
Marzia Manderioli che, assieme
alla madre, gestisce da 18 anni la
gelateria Arcobaleno di via Firenze
8 a Mirandola è presente sul numero
11 del giornale di cake design (in
edicola fino a settembre) per una sua
torta davvero spettacolare (nella foto).
Nell’articolo, intitolato “Eleganza in
fiore”, ci sono anche tutte le indicazioni per realizzare la torta, definita
“bella e versatile”. Al magazine Marzia ha raccontato: «La prima volta che
ho visto la pasta di zucchero è stato
sei anni fa, quando mio figlio mi ha
chiesto la torta con i soggetti di Cars.
All’epoca guardavo sempre “Il boss
delle torte” e mi sono detta se ci riesce
lui ce la posso fare anch’io! Da quel
momento ho iniziato a cercare informazioni su internet, ma facevo fatica
a reperire il materiale, quindi due anni
fa ho seguito dei corsi ed è scoppiata
la passione per la pasta di zucchero.
Poi il 20 e 29 maggio i terremoti
hanno cambiato drasticamente la mia
vita. Ho visto distruggere il lavoro e
le fatiche di tanti anni in 20 secondi.
Questa drammatica esperienza mi ha
fatto capire che la vita è breve e che i
sogni vanno inseguiti. A luglio siamo
riuscite ad aprire la gelateria in una
casetta container: è stato meraviglioso
vedere la gente con il sorriso perché
riusciva a mangiare un nostro gelato
o ad avere una nostra torta. Poi ho
seguito altri corsi. Mi piace creare
cose nuove e cerco sempre di non
fare la stessa torta due volte perché
per me deve essere unica!». A partire
dal mese di ottobre 2013 Marzia Manderioli, una domenica pomeriggio al
mese, riprenderà a tenere i corsi per
la realizzazione delle torte rivolti alle
casalinghe, corsi che ha già effettuato
con grande successo lo scorso anno
da ottobre ad aprile presso l’hotel La
Cantina di Medolla. Per informazioni:
Gelateria Arcobaleno, telefono 0535/
25614.
La medicina generale nell'area
del cratere sismico ha registrato un
incremento delle medicine di gruppo, formate da 3 o più medici che
lavorano insieme. Siamo passati da
2 medicine di gruppo, per un totale di
6 medici curanti, presenti nell'epoca
precedente al sisma, ad oggi con 4
medicine di gruppo con un totale di
18 medici di famiglia che lavorano
insieme. Lavorare insieme nello stesso edificio o container rappresenta un
salto culturale straordinario con un
indubbio beneficio sia per gli assistiti
che per i medici stessi. La medicina di
gruppo si avvale della collaborazione
di figure professionali, infermiere e
segretarie, necessarie per svolgere
il lavoro in modo adeguato. Fin
dalle prime ore del 20 maggio 2012,
come riconosciuto durante la visita
nel giugno 2012, dall'allora Ministro
della Salute Renato Balduzzi (foto),
i medici di famiglia si sono attivati
per assistere la propria gente scossa
dal terremoto. Si è sperimentata
una forte coesione fra medici, che
hanno lavorato dandosi il turno con
l'apertura straordinaria di Medibase
per l'intera drammatica giornata del
20 maggio e seguendo nei Pma e
nelle tendopoli, le migliaia di sfollati
ospitati nei 33 campi allestiti dalla
Protezione civile. Piace pensare che
questa forte coesione che si è sperimentata durante il terremoto, possa
aver fatto da volano per la nascita
delle nuove medicine di gruppo e
potrà stimolare ulteriormente la nascita di nuove aggregazioni sanitarie.
Nunzio Borelli,
Medibase Area Nord
brevi
GLI SPORTELLI CUP
NELL'EX PORTINERIA
Dallo scorso 30 luglio gli sportelli
Cup del Distretto di Mirandola sono
stati trasferiti per lavori dall'attuale
sede di via Lino Smerieri 3, all'ex
portineria del Padiglione Scarlini
dell’ospedale Santa Maria Bianca. Gli
sportelli Cup di Mirandola rispettano
i seguenti orari di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì, dalle ore
7.30 alle 13; il sabato dalle 7.30 alle
12.30. Il rientro del Cup nell’attuale
sede, che verrà completamente rinnovata, è previsto per i primi giorni
di settembre. Per prenotare esami e
visite è possibile usufruire del servizio “Tele&Prenota” dell'Azienda Usl
di Modena (da telefono fisso basta
chiamare lo 848 800 640, da cellulare
lo 059 2025050), attivo dal lunedì al
venerdì, dalle ore 8 alle 18 e il sabato
dalle 8 alle 13, o tramite le farmacie
abilitate di Mirandola. Si ricorda che
anche all’interno dell’ipermercato
Coop Estense della Mirandola è attivo
uno sportello con le funzioni del Cup.
Si rammenta, infine, che venerdì 16
agosto e sabato 17 agosto lo sportello
Cup di Mirandola non effettuerà il
servizio cassa (pagamenti in contanti).
Funzionerà invece il Pos e sarà quindi
possibile pagare tramite bancomat o
carta di credito. Resteranno sempre in
funzione, inoltre, le riscuotitrici automatiche ubicate al piano rialzato della
portineria dell'ospedale di Mirandola.
UN ESERCITO
DI INSEGNANTI
Soddisfazione della Regione per
gli 822 insegnanti in più assegnati dal
Ministero all’organico della scuola
dell’Emilia-Romagna, di cui 129 per
le scuole terremotate. «E’ stato premiato - spiega l’Assessore regionale
alla Scuola Patrizio Bianchi - il lavoro
collettivo delle istituzioni e delle parti
sociali del nostro territorio e la tempestività con cui tutti insieme ci siamo
attivati nei confronti del Ministero».
n. 15 - agosto 2013 ·
Mirto Pasquale: «Nelle casse dei Comuni non rimane nulla»
area nord
La Tares copre i costi del servizio
Il dirigente dell'Unione chiarisce alcuni aspetti del nuovo tributo
Per chiarire alcuni aspetti della
Tares, il nuovo tributo sui rifiuti, abbiamo intervistato il dottor Pasquale
Mirto, dirigente del Servizio Tributi
dell’Unione Comuni Modenesi Area
Nord.
La Tares è un nuovo tributo
comunale?
«Solo di nome. La Tares sostituisce i precedenti prelievi sui rifiuti
quindi la Tia gestita da Aimag (come
nel caso dei Comuni di Mirandola,
San Prospero, Medolla, Cavezzo e
Concordia) e la Tarsu gestita dai Comuni di San Possidonio, Camposanto
e San Felice sul Panaro. Pertanto, per
i Comuni ex Tia, non arriverà più la
fattura di igiene urbana di Aimag e per
i Comuni ex Tarsu, non arriverà più
la cartella di pagamento di Equitalia.
L’entrata Tares serve unicamente a
coprire i costi di raccolta e smaltimento
dei rifiuti. Nelle casse del Comune non
rimane nulla».
I Comuni hanno inviato ai contribuenti una lettera, di cosa si
tratta?
mirandola
I 100 anni di Maria Bondioli
la veterana dei Pensionati
«Le tariffe sono state elaborate
in base alle dichiarazioni presentate
dai contribuenti nel 2013 ed in base
alle dichiarazioni degli anni scorsi.
Per i Comuni ex Tia si è tenuto conto
della banca dati trasmessa da Aimag.
I Comuni hanno inviato una lettera,
dove vengono evidenziati gli immobili
soggetti a Tares. Alla lettera è allegato
anche il modello F24 per il pagamento.
Il modello è composto da due parti, una
delle quali viene trattenuta dalla banca/
posta e l’altra rimane al contribuente
come ricevuta di pagamento. L’F24
può essere pagato presso le poste o
le banche.
Non è possibile effettuare la domiciliazione, in quanto non prevista
dalla normativa. Con questa prima
rata si paga i 7/12 dell’importo dovuto
nell’anno. A novembre verrà inviata la
seconda rata, con la quale si pagherà il
restante 5/12».
È possibile rateizzare l’importo?
«Purtroppo no. La Tares è già in
due rate e non è possibile disporre
un’ulteriore rateizzazione delle rate».
l'ex commissario togni
Rolando e Roberta sposi
con luna di miele a Zanzibar
Maria Bondioli festeggiata
per i suoi 100 anni
E la vita continua... sembra il titolo di un film, invece è quello che sta
succedendo a Mirandola, nonostante
il terribile terremoto del maggio 2012.
Lunedì 8 luglio ha compiuto 100 anni
Maria Bondioli, iscritta al Sindacato
Pensionati. Maria vive con la famiglia
in un Map, avendo la sua abitazione
inagibile. Il Sindacato Pensionati ha
voluto festeggiare, assieme ai familiari,
il secolo di vita di Maria, regalandole
un mazzo di fiori. è stato commovente
vedere la neo centenaria spegnere le
candeline. A lei vanno gli auguri più
calorosi di tutto il Sindacato, dell’Amministrazione comunale di Mirandola e
della redazione dell’Indicatore.
Rolando Togni ha detto sì. Lo
scorso 27 luglio, il già vicequestore
aggiunto, dal 1996 dirigente del
Commissariato di Mirandola, ha
sposato Roberta Regattieri di Vallalta di Concordia. A unire i due in
matrimonio è stato il Sindaco Maino
Benatti. Testimone dello sposo è stato il mirandolese Ermanno Rinaldi,
mentre per la sposa Nicoletta Bonza, moglie di Giuseppe Gambuzzi.
I coniugi, felici ed emozionati, sono
poi partiti per il viaggio di nozze a
Zanzibar. La cerimonia si è svolta
presso l’ufficio delle scuole medie
Montanari che per tanti mesi ha ospitato il Coc ai tempi dell’emergenza
7
brevi
SEQUESTRATI
VENTI NEGOZI
La Guardia di Finanza di Modena, lo
scorso 29 luglio, ha disarticolato un’associazione per delinquere, arrestandone
i tre soggetti promotori e denunciandone a piede libero altri 17 partecipanti,
costituita al fine di gestire illecitamente
un’importante catena di negozi “compro
oro”, con sede a Ostiglia (Mn) e ulteriori
numerose unità locali situate in diverse
regioni del Centro Nord (Lombardia,
Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto
Adige, Liguria e Toscana). Associazione per delinquere, truffa, ricettazione,
riciclaggio, frode fiscale e commercio
abusivo d’oro sono i reati contestati. Le
Fiamme Gialle hanno eseguito complessivamente 38 perquisizioni locali, sequestrando 20 negozi “compro oro”, auto di
lusso (Hummer e Bentley), immobili di
pregio, 41 conti correnti bancari, orologi
Rolex, 3 chili di oro e tre cassette di
sicurezza. Le indagini, iniziate nel gennaio 2013, sono scaturite da un controllo
effettuato dalle Fiamme Gialle presso un
negozio compro oro di Modena da cui
sono emerse irregolarità riguardanti il
pagamento del metallo prezioso in contanti e senza registrazione. Lo sviluppo
dei successivi accertamenti ha consentito
di appurare che tale punto vendita era
riconducibile ad una ben nota catena
di compro oro, costituita complessivamente da quasi 30 unità locali collocate
nell’Italia centro settentrionale (tra cui 6
in Emilia Romagna), di cui 10 gestite in
franchising, fornita anche di un “banco
metalli”, necessario per procedere alla
fusione dei prodotti in oro acquistati e la
conseguente trasformazione in lingotti. I
tre soggetti promotori dell’associazione
arrestati (di 58, 55 e 26 anni), di cui uno
originario della provincia di Rovigo e
due di quella di Mantova, componenti
della stessa famiglia e di fatto residenti
in una lussuosa villa con piscina situata a
Peschiera del Garda (Vr), avevano elaborato un articolato quanto lucroso meccanismo, ideato per acquisire oggetti d’oro,
anche di provenienza illecita, occultando
ogni traccia della provenienza illecita.
INAUGURANO
LE SCUOLE COLLODI
terremoto, alle cui riunioni Rolando
Togni non è mai mancato. Il 27 Togni è tornato in quello stesso ufficio
ma stavolta, fortunatamente, per un
motivo molto più lieto. Agli sposi la
redazione dell’Indicatore augura una
lunga e felice vita assieme.
Domenica 8 settembre a San Martino Spino ci sarà una grande festa per
l’inaugurazione della scuola materna
“Collodi”. Alle 10,30 benedizione della
scuola da parte del Vescovo monsignor
Francesco Cavina, alle 11 Santa Messa
e alle 12 bancarella delle torte. Al pomeriggio Open Day, dalle 15,30 nella scuola
e nel suo parco, con truccabimbi, buffet
e rinfresco. Alle 16,30 spettacolo con la
Compagnia Merlino, alle 17,30 presentazione e vendita del calendario bimbi.
Ci sarà anche una pesca ricchissima con
tanti giochi offerti da Mattel. Organizza
il Comitato Genitori San Martino Spino
con la collaborazione di Radio Pico e del
Baby Club Mondo Marino.
8 · n. 15- agosto 2013
aziende/59
La scommessa vinta da Mirco Scacchetti di Staggia
Là dove c'era l'erba c'è il Casanova
Dal 1988 San Pietro in Elda è il cuore della movida
Un laghetto per la pesca su una
superficie di circa un ettaro. Nel luogo
in cui oggi sorge il locale all’aperto
“Casanova” non c’era molto altro
nel 1988. Mirco Scacchetti decide
di acquistare il terreno e di insediarvi
un punto di ristorazione con gnocco,
piadine e tigelle. Quattro anni dopo il
laghetto viene sostituito da una piscina, affiancata da un bar di servizio e
dagli spogliatoi. Nel corso degli anni il
ristorante si è specializzato nell’offerta
anche di primi piatti, pizze e carne alla
griglia. La scelta della denominazione
“Casanova” si deve forse a un particolare stile di arredamento che si voleva
introdurre nel locale. Quel che è certo
è che nella “o” dell’insegna, si ritrova
la figura stilizzata del celebre donnaiolo veneziano. Casanova dunque
anche come simbolo di seduzione. E
coloro che ne sono stati “sedotti” in
questi 25 anni sono molti. Il bacino di
utenza comprende la Bassa modenese
e mantovana, Carpi, la provincia di
Reggio e di Bologna. Naturalmente
chi viene da più lontano predilige il
weekend mentre chi abita nei paraggi
si fa vedere spesso durante la settimana. Per arrivare al Casanova non
è difficile, basta seguire le numerose
indicazioni. Ma un certo punto si ha
quasi l’impressione di aver sbagliato
strada: non ci si aspetta di trovare un
locale di queste dimensioni in aperta
campagna, a San Pietro in Elda piccola
frazione di San Prospero. E invece
proprio questa è stata la scommessa
vincente di Mirco Scacchetti. Nativo
di Staggia, ha vissuto per lunghi anni a
Maranello, prima di tornare “quasi per
caso” a riassaporare l’aria della Bassa.
Il Casanova è una sua piccola invenzione, cresciuta pian piano non secondo
un piano prestabilito e programmato
ma spesso grazie all’intuito e allo
spirito di innovazione. Il titolare non
ama la consuetudine e di ciò si avvantaggia una clientela abituata a scegliere
fra varie opzioni di intrattenimento e
svago. I corsi di nuoto e acquagyn in
piscina, il cabaret, le sfilate, i concorsi
di bellezza, i Dj che fanno animazione
eccetera. Con un cruccio particolare
per i limiti di rumorosità che una legislazione forse troppo severa impone
ai locali all’aperto.
L’intento è quello di “fidelizzare”
una clientela “affidabile”. A tale proposito quest’anno è stato introdotto il
“passaporto”, che si potrebbe anche
definire una “carta fedeltà”. Ogni frequentatore ne possiede una che viene
timbrata ogni volta che si accede alla
piscina. A ciascun ingresso corrisponde un premio, che aumenta di valore
con l’aumentare degli ingressi. Ad
esempio con 10 ingressi si ha diritto
a un determinato regalo, con 20 a un
regalo più grosso ecc… I premi sono
in tutto 44 per un valore complessivo
di 1.320 euro, e consistono in varie
possibilità: si va dal giro in Ferrari a
Maranello (il più importante) all’idromassaggio o alla cena gratis. L’iniziativa è stata resa possibile grazie a una
rete fra imprenditori ed esercenti che
offrono i loro servizi agli avventori
del Casanova.
L’anno scorso, con la chiusura
delle altre piscine causa terremoto, il
locale, per far fronte a una clientela in
aumento, ha praticato una riduzione
del prezzo di entrata che è stato dimezzato. In questo quarto di secolo
Mirco Scachetti ha visto cambiare le
abitudini dei fruitori della ristorazione. «La tendenza a cenare fuori casa
sta diminuendo, ma aumenta invece
l’abitudine a pranzare al di fuori dalle
mura domestiche. Con l’aperitivo
che diventa talvolta un sostitutivo del
pasto serale». Per l’avvenire il titolare
del Casanova professa un inguaribile
ottimismo: «Il futuro lo creiamo noi e
quindi non può che essere migliore».
L’imperativo categorico è guardare
avanti con fiducia per trasformare le
difficoltà in nuove opportunità.
Giovanni Moi
n. 15 - agosto 2013 ·
area nord
L'alimentazione garantita dai volontari dell'Isola del Vagabondo
I gatti randagi hanno trovato casa
Nella Bassa esistono una trentina di colonie feline "ufficiali"
Nel territorio della Bassa modenese si contano, ad oggi, circa 30
colonie feline censite ed ufficialmente riconosciute dall’Unione Comuni
Modenesi Area Nord.
Per colonia felina si intende un
gruppo di tre o più gatti che coabitano in libertà nel medesimo sito. La
legge 281/91 prende in esame alcuni
aspetti fondamentali relativi alla
tutela di questi animali, vietandone
il maltrattamento, obbligandone la
sterilizzazione da parte dell’autorità
sanitaria competente nel territorio
ed, autorizzando gli enti e le associazioni protezionistiche, d’intesa con
le unità sanitarie locali, a gestire le
colonie di gatti che vivono in libertà,
assicurandone la cura della salute
e le condizioni di sopravvivenza. I
volontari dell’Associazione “L’Isola
del Vagabondo”, che gestiscono dal
2004 il Canile Intercomunale di
Mirandola, si occupano con costanza
e responsabilità delle colonie feline
dell’Area Nord, per un totale di
circa 200 gatti che vengono sfamati
e accuditi ogni giorno. A tutela delle
colonie censite nel nostro territorio,
saranno collocati nei prossimi mesi,
dall’Unione Comuni Modenesi Area
Nord, appositi cartelli informativi
(vedi foto sotto) che identificheranno
le colonie e le aree a loro adibite, con
l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini
e favorire il rispetto e l’amore verso
tali vite abbandonate. Sui cartelli informativi si potrà prendere atto delle
leggi nazionali e locali che tutelano i
gatti randagi, oltre ai divieti di nutrire
i gatti che vivono nella colonia la cui
alimentazione è garantita da volontari
dell’Isola del Vagabondo, al divieto di
lasciar correre cani senza guinzaglio
nell’area della colonia ed al divieto
di asportare o danneggiare gli oggetti
utilizzati per l’alimentazione, la cura
ed il riparo dei gatti della colonia.
Come al solito la collaborazione, il
senso civico ed il rispetto di tutti potrà
favorire la convivenza di piccoli e
grandi esseri pelosi e non!
Per qualsiasi informazione: Canile intercomunale di Mirandola, via
Bruino 33, 41037 Mirandola telefono
0535/27140, Associazione “L’Isola
del Vagabondo” www.isoladelvagabondo.it
Servizio Politiche Ambientali
dell’Unione Comuni Modenesi Area
Nord [email protected]
9
area nord
Un piano
anti colombi
foto di Antonio Gelati
programma 2014-2016
La Regione investe 2 milioni
nel sostegno all'apicoltura
Oltre 2 milioni di euro dalla
Regione a sostegno dell’apicoltura,
una voce importante dell’agricoltura
regionale, con oltre 6 mila operatori,
104 mila alveari, una produzione di
miele stimata in circa 2.700 tonnellate per anno, circa il 12% di quella
nazionale. è quanto prevede il Programma triennale 2014-2016 messo
a punto dall’Assessorato regionale
all’Agricoltura e che ha ricevuto il
via libera dell’Assemblea legislativa
regionale.
«L’apicoltura è una fonte di
reddito, ma le api sono anche un
indicatore importante della qualità
ambientale di un territorio – ha detto
l’Assessore regionale all’Agricoltura
Tiberio Rabboni – ben venga dunque la decisione della Ue di vietare
l’uso di insetticidi appartenenti alla
famiglia dei neonicotinoidi, proprio
perché considerati dannosi per le api.
La Regione Emilia-Romagna è stata
tra le prime a sollevare il problema
e a chiedere un intervento in questa
direzione allo Stato italiano. Ora
con questo programma mettiamo
in campo iniziative anche per promuovere il ripopolamento di questi
preziosi insetti». Le risorse stanziate
pari a 2 milioni e 121 mila euro serviranno a promuovere lo sviluppo
dell’apicoltura, ma anche le attività di
promozione e commercializzazione di
miele, polline e pappa reale, prodotti
che per le loro qualità nutrizionali
e terapeutiche stanno incontrando
un crescente attenzione da parte dei
consumatori. Sono previste anche
iniziative di ripopolamento dell’Apis
mellifica, di assistenza tecnica agli
apicoltori, di lotta alla varroasi (una
malattia che colpisce questi insetti).
L’Unione Comuni Modenesi Area
Nord, con l’intento di tutelare la salute pubblica e migliorare la fruibilità
dei propri territori, ha avviato alcune
campagne di contenimento di animali
infestanti che si sono rivelati particolarmente numerosi nelle aree abbandonate e poco frequentate a causa
del terremoto. Oltre alla limitazione
degli insetti ematofagi e dei ratti, si
sta lavorando al contenimento dei
colombi nelle aree urbane, alla ricerca
di strategie contro la loro eccessiva
proliferazione. E’ stato previsto un
piano integrato di intervento nei nove
Comuni dell’Unione che prevede la
distribuzione settimanale di un farmaco antifecondativo per colombi
denominato ovistop, nel periodo tra
maggio e ottobre. L’ovistop è prodotto dall’azienda Acme Drugs Srl e non
comporta alcun effetto nocivo sugli
animali target, non presenta rischi
per gli animali domestici e selvatici,
per l’ambiente e per l’uomo. Sono
stati individuati nei nove Comuni
dell’Area Nord dal Servizio Politiche
Ambientali dell’Unione insieme al
Servizio Veterinario dell’Ausl, 18
punti fissi di somministrazione del
farmaco ai colombi, identificati da
apposita cartellonistica. Per questo
motivo e per garantire l’efficacia
del piano di intervento, si chiede a
tutti i cittadini, il rispetto di alcune
regole fondamentali: come il divieto
di disturbare gli animali che, spaventati, potrebbero essere costretti
a cambiare zona con il rischio di abbandonare l’area di somministrazione
del farmaco; il divieto di manipolare
il farmaco ovistop che si presenta
come granella di mais e il divieto di
distribuire alimenti alternativi ai colombi, che altrimenti non avrebbero
più la necessità di cibarsi nel punto di
somministrazione del farmaco. Si invitano pertanto i cittadini dei Comuni
dell’Area Nord al rispetto delle norme
sopracitate e alla collaborazione per
la buona riuscita del piano di controllo dei colombi, per una sinergia
di intenti che riporti l’equilibrio nel
nostro territorio così danneggiato,
considerando anche il rilevante onere
economico che questo piano integrato
comporta. Per informazioni: Unione
Comuni Modenesi Area Nord - Servizio Politiche Ambientali, telefono
0535/29724-29712.
10 · n. 15- agosto 2013
area nord
Gli sportelli Cup saranno chiusi nei giorni 16 e 17 agosto
Gli orari estivi dei Servizi sanitari
voto unanime
La Regione dice
no alle trivellazioni
Piccola guida per districarsi tra gli uffici del Distretto di Mirandola
Mirandola
Sportelli Cup chiusi i giorni 16
e 17 agosto 2013. In alternativa sarà
possibile prenotare visite specialiste
tramite il servizio di “Tele&Prenota”
dell'Azienda Usl di Modena (da
telefono fisso lo 848 800 640, da
cellulare il 059 2025050) attivo
dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle
18, il sabato dalle 8 alle 13, nelle
farmacie abilitate e presso il Cup
della Coop Estense ipermercato
della Mirandola.
Sportello Saub chiuso i giorni
16 e 17 agosto 2013. L'ufficio Assistenza di Base rimarrà chiuso il
giorno 16 agosto 2013. L'ufficio
Pda - Punto di Accoglienza, dal
12 al 16 agosto 2013, rispetterà
il seguente orario ridotto: lunedì,
martedì, mercoledì e venerdì dalle
ore 8 alle ore 15.30.
Finale Emilia
Sportelli Cup chiusi i giorni 16
e 17 agosto 2013. In alternativa sarà
possibile prenotare visite specialiste
tramite il servizio di “Tele&Prenota”
dell'Azienda Usl di Modena (da
telefono fisso lo 848 800 640, da
cellulare il 059 2025050) attivo dal
lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18, il
sabato dalle 8 alle 13, nelle farmacie abilitate e presso il Cup della
Coop Estense ipermercato della
Mirandola. Sportello Saub chiuso i
giorni 16 e 17 agosto 2013. Il Centro
Prelievi e Citopatologia chiudono i
giorni 16 e 17 agosto 2013.
San Felice
Sportelli Cup chiusi i giorni 16
e 17 agosto 2013. In alternativa sarà
possibile prenotare visite specialiste
tramite il servizio di “Tele&Prenota”
dell'Azienda Usl di Modena (da
telefono fisso lo 848 800 640, da
cellulare il 059 2025050) attivo
dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle
18, il sabato dalle 8 alle 13, nelle
farmacie abilitate e presso il Cup
della Coop Estense ipermercato della
Mirandola. Sportello Saub chiuso i
giorni 16 e 17 agosto 2013. Centro
Prelievi di San Felice chiude dal 12
al 16 agosto 2013 compreso.
Concordia
Sportello Cup chiuso il giorni 16
e 17 agosto 2013. In alternativa sarà
possibile prenotare visite specialiste
tramite il servizio di “Tele&Prenota”
dell'Azienda Usl di Modena (da
telefono fisso lo 848 800 640, da
cellulare il 059 2025050) attivo
dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle
18, il sabato dalle 8 alle 13, nelle
farmacie abilitate e presso il Cup
della Coop Estense ipermercato della
Mirandola. Sportello Saub chiuso i
giorni 16 e 17 agosto 2013. Il Centro Prelievi di Concordia chiude il
giorno 16 agosto 2013.
Cavezzo
Sportello Cup chiuso il giorno 16
e 17 agosto 2013. In alternativa sarà
possibile prenotare visite specialiste
tramite il servizio di “Tele&Prenota”
dell'Azienda Usl di Modena (da
telefono fisso lo 848 800 640, da
cellulare il 059 2025050) attivo
dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle
18, il sabato dalle 8 alle 13, nelle
farmacie abilitate e presso il Cup
della Coop Estense ipermercato della
Mirandola. Sportello Saub chiuso i
giorni 16 e 17 agosto 2013.
regione
Incendi, chi viola le norme
rischia sanzioni e reclusione
Dallo scorso 26 luglio è entrato
in vigore lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi in
Emilia-Romagna. Lo ha stabilito il
direttore dell’Agenzia di Protezione
civile della Regione Emilia-Romagna,
Maurizio Mainetti con la determina
(n. 545/2013) emanata d’intesa con
il Comando regionale del Corpo
forestale dello Stato e la Direzione
regionale dei Vigili del fuoco, sulla
base delle previsioni meteo del Centro
funzionale Arpa e delle valutazioni del
Corpo Forestale sulle condizioni della
vegetazione. Fino al 1° settembre,
per 38 giorni consecutivi, squadre
del Corpo forestale dello Stato, dei
Vigili del fuoco e del Volontariato di
Protezione civile saranno impegnate
in modo integrato in tutto il territorio
regionale in attività di avvistamento,
prevenzione e spegnimento incendi,
coordinate dall’Agenzia regionale di
Protezione civile tramite la Sala operativa unificata permanente (Soup). In
supporto opereranno anche i funzionari delle Prefetture, delle Province, dei
Comuni e delle Comunità montane.
L’Agenzia regionale di Protezione
civile ha attivato sin dall’inizio dello
stato di attenzione (lo scorso 1° luglio)
la Soup, operativa tutti i giorni dalle
ore 8 alle 20. In orario notturno sono
garantiti un servizio di reperibilità
continuativo e la risposta alle chiamate d’emergenza al numero 115. La
Soup, fino al 1° settembre, svolgerà
anche un’azione di monitoraggio, raccordando le informazioni sul territorio
e, in caso di incendi estesi, mobiliterà
uomini e mezzi spostando le squadre
da una provincia all’altra.
Durante il periodo di grave pericolosità, all’interno delle aree forestali, vige il divieto assoluto di accensione di qualsiasi fuoco o strumento
che produce fiamme, scintille o braci,
come ad esempio i barbecue o i fornelli a gas. Inoltre è vietato accendere
fuochi a meno di 200 metri da aree
forestali o pascoli. Alle medesime
distanze sono quindi vietate la pulizia
dei pascoli e dei terreni bruciando
stoppie. Chi viola le norme rischia
sanzioni fino a 10 mila euro e, sotto
il profilo penale, la reclusione da 4 a
10 anni se l’incendio è provocato in
maniera dolosa e da 1 a 5 anni se viene
causato in maniera involontaria, per
negligenza, imprudenza o imperizia.
Chi provoca un incendio può essere
condannato anche al risarcimento dei
danni provocati.
Voto unanime dell’Assemblea
legislativa dell'Emilia-Romagna sulla
risoluzione che impegna la Giunta
regionale ad esprimere – in base al
principio di precauzione e fino a che
non sarà noto l’esito dello studio
della commissione tecnico-scientifica istituita - la propria contrarietà
a progetti di ricerca idrocarburi che
prevedano nuove trivellazioni nelle
zone interessate dal sisma del 2012
e a trasmettere questa decisione ai
ministeri competenti.
Per quanto riguarda le notizie
giornalistiche circa il permesso di
ricerca di shale gas, la risoluzione
emendata esclude questa possibilità,
affermando che la Regione non ha
mai dato l’assenso a modalità di
ricerca ed estrazione di gas diverse
da quelle convenzionali, largamente
conosciute e sperimentate secondo
il principio della sicurezza e precauzione totale. La Regione ribadisce la
totale contrarietà all'estrazione di questo gas non convenzionale e rimanda
qualsiasi decisione che riguardi i
territori colpiti dal sisma alle conclusioni della citata commissione, che sta
valutando le possibili relazioni tra attività di esplorazione per gli idrocarburi e l’aumento dell’attività sismica
nell’area emiliano-romagnola.
n. 15 - agosto 2013 ·
MirandolaIN è il gruppo mirandolese nel social network di Linkedin, che promuove e
sviluppa i contatti professionali e culturali tra oltre 225 milioni di persone nel mondo
ed oltre 4 milioni in Italia
«Il mio lavoro tra libri e cultura»
Stare Bene a Mirandola
Cristina Arbizzani è responsabile della Biblioteca e dell'Archivio storico di Mirandola
quanto l’archivio storico
Cristina, qual è il tuo
risulta inagibile, anche se
lavoro e quali responi documenti sono potuti
sabilità comporta?
rimanere al loro posto.
«Sono responsabile
Ho inoltre collaborato
della Biblioteca Comunale
alle iniziative “Castel“Eugenio Garin” e dell’Arlo di libri” e “Pensare”
chivio Storico Comunale
ed alla pubblicizzazione
di Mirandola, oltre che del
a cura di
Sistema Bibliotecario TerAndrea Ferramola del servizio in funzione
ritoriale dell’Unione dei
58 anni, laureato in dell’apposito incontro che
Comuni dell’Area Nord. Giurisprudenza e Con- si è tenuto presso il Salone
A causa del terremoto la sulente del Lavoro, fon- Internazionale del Libro
Biblioteca è risultata ina- datore di MirandolaIN, di Torino.
Prima del sisma il mio
gibile, e tutto il patrimonio Ferramola ha esperienza
è stato evacuato. Il mio come dirigente d'azienda lavoro consisteva nell’aclavoro nell’ultimo anno è e oggi è coach profes- quisto libri e nel coordinamento dell’ aggiornamenstato dirottato per alcuni sionista.
to e della revisione dei
mesi, come quello di tutti i
materiali periodici e multimediali e della
miei colleghi, sulle urgenze derivanti dal
loro catalogazione on line; mi dedicavo
sisma e sull’emergenza. Mi sono potuta
poi alla programmazione delle attività
occupare della biblioteca al momento del
didattiche e di quelle di promozione del
trasloco ed in seguito nella progettazione
libro e della lettura.
della sede provvisoria, che dovrebbe
Effettuavo ricerche per studenti,
essere disponibile a breve, e di quella
studiosi e ricercatori sui fondi antichi e
definitiva, individuata nell’ex convento
di conservazione librari e documentari,
di San Francesco, all’interno di un apoccupandomi anche della valorizzazioposito gruppo di lavoro. Durante l’estate
ne di questi ultimi attraverso mostre,
e l’autunno scorsi, insieme ai colleghi
convegni e pubblicazioni.
delle altre biblioteche del territorio, ho
Per quanto riguarda il Sistema Terricontribuito ad assicurare ai cittadini
toriale, ero impegnata nel coordinamento
un servizio di prestito librario tramite
delle attività di promozione, quali “Nati
bibliobus, a pubblicizzare la situazione
per Leggere” e “Nati per la Musica”,
delle biblioteche e raccogliere fondi
delle pratiche relative alla gestione dei
durante la due giorni “Biblioteche da
servizi e della rete interbibliotecaria,
salvare”, che ha ospitato scrittori per
della gestione dei rapporti costanti col
ragazzi ed adulti. Ho riattivato il prestito
Centro Provinciale di Documentazione
interbibliotecario con richiesta di volumi
di Modena. Le mie responsabilità sono
ad altre biblioteche. Ho cercato poi di
anche quelle amministrative, simili a
mantenere alcune attività di promozione
quelle di altri colleghi Capo Servizio
per le scuole, fra le quali i laboratori
del Comune e dell’Unione, alle quali si
didattici d’archivio, in forma ridotta in
Cristina Arbizzani abita a Mirandola e lavora a Mirandola.
Studi: Liceo Classico Ludovico Antonio Muratori di Modena, Diploma di Archivistica
Paleografia e Diplomatica Archivio di Stato di Modena, Laurea in Storia indirizzo
Medioevale all’Università di Bologna.
Età: 56 anni.
Ruolo professionale attuale: Capo Servizio Biblioteca e Archivio Storico presso un Ente
Locale, Responsabile Sistema Bibliotecario Territoriale.
Ruolo professionale precedente: il medesimo, dall’età di 25 anni.
Le passioni di Cristina: lettura, musica sinfonica classica e contemporanea, arte, viaggi,
gatti e comunque tutti gli animali.
aggiungono quelle derivanti dai rapporti
con il pubblico, costituito da persone di
ogni età, estrazione sociale e professione,
le quali avanzano richieste per ricerche
ed informazioni sugli argomenti più
disparati».
Quando e come è nata la tua decisione di fare questo lavoro?
«Mi è sempre interessata la storia
e le discipline ad essa collegate, conseguentemente il lavoro relativo ai Beni
Culturali, in particolare nel settore degli
Archivi e delle Biblioteche. In tal senso
ho orientato i miei studi. Partecipai ad un
concorso per la direzione della Biblioteca Comunale di Mirandola nel lontano
1982 e… sono ancora qui».
Quali sono gli aspetti del tuo
lavoro che ti procurano vera soddisfazione?
«Innanzitutto la consapevolezza
di lavorare in uno dei servizi culturali
più importanti, per quantità e qualità
dei beni posseduti, a livello regionale.
11
Direi che buona parte del mio lavoro
è soddisfacente, sia che si tratti di valorizzare i preziosi Fondi Antichi e di
conservazione (attività che spero possa
essere potenziata tramite i rapporti con il
Comune di Torino per dare loro maggiore visibilità), sia che si tratti dell’acquisto
delle novità librarie e della gestione del
patrimonio (aspetti sempre interessanti e
formativi), sia del rapporto con gli utenti,
sia delle attività di promozione che sono
apprezzate dal nostro pubblico. In questa
fase mi gratifica anche la possibilità di
lavorare per la progettazione dei servizi
della nuova sede definitiva della Biblioteca, in quanto sono consapevole che
gli utenti hanno bisogno di ritrovare,
migliorato ed arricchito, tutto ciò di cui
usufruivano in via Montanari, e cioè i
servizi di prestito, documentazione e
studio ma anche un luogo di aggregazione e di recupero della propria identità».
Invece quali aspetti sono per te più
faticosi o affronti meno volentieri?
«Indubbiamente gli aspetti di tipo
amministrativo o contabile, o i problemi conseguenti alla limitazione di
risorse finanziarie e di personale, che
non permettono di realizzare appieno le
potenzialità del servizio».
Quali consigli dai a chi vuole arrivare a fare un lavoro come il tuo?
«Sono consapevole che una laurea
umanistica oggi non assicura lavoro, e
che la disoccupazione nel settore dei
Beni Culturali è molto alta nonostante,
come sappiamo, e come regolarmente
viene sbandierato a diversi livelli, essi
costituiscano la nostra vera ricchezza.
Durante questi anni, quando è stato
possibile, ho frequentato diversi corsi di
aggiornamento organizzati dal Cedoc di
Modena, dall’Associazione Italiana Biblioteche e da centri privati di formazione quali l’Ifnia di Firenze. Credo che sia
imprescindibile tenersi aggiornati su tutti
gli aspetti che riguardano questo lavoro.
Se gli enti locali assumono sempre di
meno, è vero però che una buona formazione può favorire l’occupazione presso
Cooperative che operano nel settore.
Anche i beni ecclesiastici, di privati o di
fondazioni possono offrire opportunità
lavorative, ma, in questa fase, solo a chi
è veramente specializzato e disposto a
spostarsi sul territorio nazionale».
ricostruzione
Inaugurato a San Felice
il Centro costruito da Caritas
«Questo è per noi un momento di forza, di
fiducia e di speranza per il cammino futuro che
ci attende e per il quale ringraziamo Caritas italiana, presente qui con il direttore don Francesco
Soddu, e i delegati delle diocesi del Triveneto e di
Forlì-Bertinoro». Con queste parole il parroco di
San Felice sul Panaro don Giorgio Palmieri, ha
accolto le autorità e i numerosi parrocchiani che
hanno partecipato nei giorni scorsi all'inaugurazione del Centro di comunità costruito da Caritas
italiana negli spazi attigui all'oratorio Don Bosco,
in via Canalino 912. La struttura, un modulo del
tutto simile a quelli che Caritas italiana ha già realizzato anche nelle altre diocesi colpite dal sisma
del 20 e 29 maggio scorso, è destinata ad ospitare
le attività e le iniziative della comunità parrocchiale sanfeliciana, duramente colpita dal terremoto di
oltre un anno fa: dell'antica chiesa parrocchiale,
nel centro storico del paese, rimangono in piedi,
solamente la parte inferiore della facciata e i muri
perimetrali; tutto il resto, campanile compreso, è
crollato e l'edificio è stato classificato tra quelli per
i quali non è prevista la ricostruzione. «Per noi – ha
detto il Sindaco di San Felice Alberto Silvestri
intervenuto all'inaugurazione – è importante ricostruire case e rimettere in piedi gli edifici, ma non
dimentichiamo spazi come questo, necessari per la
socializzazione e per ricostruire fili di comunità».
Anche il direttore di Caritas italiana don
Francesco Soddu ha parlato del Centro di comunità come di un «piccolo, grande segno di
partecipazione corale di tanti che, in tutta Italia,
hanno voluto esprimere la loro vicinanza all'Emilia. Questo è un segno dell'amore per l'uomo e
diventa un polo di convergenza per la comunità
in cui si manifesta l'amore del Padre, l'incontro
con il quale dà senso a ogni nostra speranza»».
Prima della benedizione dei locali e del taglio del
nastro anche l'arcivescovo di Modena-Nonantola
monsignor Antonio Lanfranchi ha parlato della
struttura come segno di speranza collocandola su
due linee del cammino compiuto della comunità
sanfeliciana dal maggio dello scorso anno fino ad
oggi: «quella della ricostruzione materiale, che ha
fatto sorgere, dopo l'illusione di poter ricostruire in
fretta, la virtù della pazienza, con la consapevolezza che i traguardi si raggiungono insieme ai segni
di speranza. Poi - ha aggiunto mons. Lanfranchi
– la seconda linea; quella del lavoro di ricostruzione delle ferite del cuore, meno visibili ma non
meno profonde delle prime. Oggi usufruiamo qui
dell'amore di tante persone che si sono messe a
disposizione e questo Centro di comunità si mette
a sua volta a disposizione dell'intera comunità
per creare quei legami buoni che aiuteranno a
guardare avanti e a tracciare i solchi del cammino
che abbiamo davanti riempendoli di speranza».
Terminata la visita ai locali, la celebrazione
eucaristica presieduta dall'arcivescovo nell'area
dell'Oratorio don Bosco ha preceduto l'aperitivo
a conclusione dell’iniziativa. Dopo le scosse dello
maggio 2012 in Emilia, la pronta mobilitazione
della rete Caritas – e i 3 milioni di euro subito
stanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana in
fase di emergenza - hanno consentito risposte ai
bisogni immediati, attivando anche significative
esperienze di gemellaggi. A seguito poi della
raccolta in tutte le parrocchie del 10 giugno 2012,
sono state di circa 10 milioni di euro le offerte pervenute a Caritas Italiana che, d’intesa con le realtà
colpite, ha avviato la realizzazione di 17 Centri
di comunità: strutture polifunzionali per attività,
liturgiche, sociali e ricreative; spazi comuni per
incontri, catechesi e iniziative tese a riaggregare
e rafforzare il tessuto sociale. Sono 10 i Centri di
comunità finora inaugurati, 6 nell'arcidiocesi di
Modena-Nonantola: oltre a quello di San Felice,
sono stati localizzati a Stuffione, Medolla, Solara,
Cavezzo e San Prospero; una struttura analoga ai
Centri di comunità, anche se non realizzata da
Caritas italiana, è stata inaugurata di recente pure
a Massa Finalese.
12 · n. 15- agosto 2013
I lavori, iniziati a ottobre, si sono conclusi a maggio
mirandola
Una torre di cemento e acciaio
Inaugurato il manufatto di Aimag dopo i lavori di adeguamento antisismico
Da sinistra, il
Sindaco Maino Benatti e
il Presidente di Aimag
Mirco Arletti
inaugurano
la torre piezometrica
dopo i lavori di adeguamento
antisismico
e di rinforzo effettuati nei mesi
scorsi. Sotto,
un'immagine dell'imponente manufatto
eventi
In migliaia hanno apprezzato
la "nuova" Sagra di Tramuschio
Bassa, perché strategica e quindi di
difficile sostituzione per il sistema
acquedottistico complessivo.
I lavori sono iniziati a ottobre e
si sono conclusi a metà maggio. La
torre è stata rinforzata utilizzando
pilastri, travi di acciaio e cemento
armato.
provincia
Il Consiglio saluta e ringrazia
l'ex Assessore Malaguti
Lo scorso 17 luglio è stata salutata
con un applauso da tutto il Consiglio
provinciale di Modena Elena Malaguti (a destra), sanfeliciana, Assessore
all'Istruzione e alla Cultura che dall'1
agosto ha lasciato l'incarico ed era
quindi alla sua ultima seduta consiliare. Il saluto ufficiale del Consiglio
è stato espresso dal suo Presidente
Demos Malavasi che ha ringraziato
l'Assessore Malaguti «per l'impegno
profuso in questi anni a favore della
scuola e della cultura della nostra pro-
vincia, affrontando con competenza
e impegno il suo incarico e dando un
contributo importante per migliorare la
nostra scuola, in un rapporto stretto con
i Comuni e le istituzioni scolastiche».
In particolare, Malavasi ha ricordato il
«grande lavoro svolto dall'assessore per
far ripartire le scuole dopo il terremoto
del maggio 2012». Nell'ultimo anno
Elena Malaguti ha svolto sia il ruolo
di docente che quello di Assessore per
impostare tutto il lavoro post terremoto,
per quanto riguarda la scuola e l'istru-
BIBLIO SAN FELICE
è SU FACEBOOK
Per diversi anni la Biblioteca
comunale di San Felice ha comunicato settimanalmente agli iscritti alla
newsletter del proprio sito internet
(a oggi oltre 400) http://biblioteca.
comunesanfelice.net/, le iniziative
culturali proposte e le novità librarie e
documentarie acquisite.
Da alcune settimane, purtroppo,
questo servizio è stato interrotto a causa
di problemi di natura tecnica. In attesa
di riattivare il servizio di newsletter, è
stata creata la pagina Facebook della
Biblioteca attraverso la quale vengono
comunicate le iniziative. Siete tutti
invitati ad iscrivervi.
CONCORSO
LETTERARIO
Il prezioso staff di giovani della Sagra di Tramuschio
è stata inaugurata lo scorso 13
giugno la torre piezometrica Aimag di Mirandola dopo i lavori di
adeguamento realizzati negli ultimi
mesi, a seguito dei danni inflitti dai
terremoti del maggio 2012. La torre
di Mirandola non è stata abbattuta,
come accaduto in altri Comuni della
brevi
Grande successo per la 19esima edizione della Sagra d’la Fuiada, che si è svolta da sabato 20
a martedì 23 luglio nella frazione
mirandolese di Tramuschio
Sono stati infatti migliaia i
visitatori che hanno preso parte
all’iniziativa con la cucina che
ha “viaggiato” con una media
di circa 400 coperti a sera. La
manifestazione era organizzata
dal Circolo Sportivo Ricreativo
zione. «La scelta di oggi di tornare a
dedicarsi solo all'insegnamento e ai
suoi studenti - ha concluso Malavasi - è
da apprezzare non solo perché esprime
la sua passione per la scuola ma anche
perché è l'esempio di un impegno politico e istituzionale che è parte della vita
e non separato da essa». Replicando ai
saluti e agli auguri di buon lavoro (ai
quali ci associamo come Indicatore Mirandolese), Elena Malaguti ha voluto
ringraziare tutti per la collaborazione e
in particolare i tecnici dell'assessorato
«dai quali ho imparato molto. Sono
stati quattro anni molto intensi - ha
proseguito l'assessore - per le difficoltà
economiche, per i moltissimi cambiamenti nel mondo della scuola che
abbiamo dovuto governare e da ultimo
e dalla Parrocchia di Tramuschio
con il patrocinio del Comune di
Mirandola.
Molto apprezzata è stata inoltre la nuova “location” della manifestazione, ovvero il parco pubblico, una scelta forzata a causa
dei danni inflitti dal terremoto, ma
particolarmente azzeccata. Molto
soddisfatti gli organizzatori che
danno appuntamento a tutti per il
prossimo anno.
Il Comune e la Biblioteca “Mondadori” di Poggio Rusco organizzano
il concorso letterario “I quattro
elementi” che quest’anno ha come
tema l’aria.
Il concorso si divide in due
sezioni: adulti e ragazzi (fino a 16
anni). La scadenza per consegnare
i lavori è sabato 30 novembre 2013
e la premiazione è fissata per sabato
1 marzo 2014. Il regolamento completo è consultabile presso la Biblioteca comunale negli orari d'apertura
oppure sul sito del Comune (www.
comune.poggiorusco.mn.it).
«RIAPRITE LE POSTE
DI GAVELLO»
Riaprire l’ufficio postale di
Gavello è l’obiettivo della raccolta
di firme, sottoscritta da 508 dei
circa 600 abitanti della frazione di
Mirandola. Il Sindaco Maino Benatti
è tra i sostenitori della petizione e
concorda che il servizio postale a
Gavello deve essere riaperto. Della
vicenda si è occupato anche il Consiglio comunale ed è in programma
un incontro con i dirigenti regionali
delle Poste.
RECORD
DI CALDO
per il terremoto: in ognuna di queste
situazioni la Provincia ha svolto un
ruolo fondamentale a testimonianza
del fatto che anche nell'ente pubblico,
nonostante il pensiero contrario che
si è diffuso, si trovano competenze,
professionalità e capacità che devono
essere apprezzate».
Solo una volta nella storia di
Modena degli ultimi 180 anni si sono
avute temperature più alte di quelle
registrate domenica 28 luglio nelle
stazioni dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria
“Enzo Ferrari” dell’Università degli
studi di Modena e Reggio Emilia. In
città la colonnina è salita fino a 38°C,
mentre in periferia si è inerpicata fino
a raggiungere i 40.4°C. è la seconda
temperatura di sempre, superata per
la città solo dalla soglia record di
38.5°C del 1983.
n. 15 - agosto 2013 ·
mirandola
Vincenzi: «Il peggior nemico delle campagne non è più la grandine»
Il maltempo non molla la presa
L'ultimo "regalo" è stato la tempesta del 24 luglio che ha colpito Quarantoli
maltempo
Intanto per San Martino
possono partire le opere
è esecutivo dallo scorso 26 luglio
il Piano dei primi interventi urgenti
di Protezione civile per la messa in
sicurezza dei territori colpiti dall’eccezionale maltempo dei mesi di
marzo, aprile e dalla tromba d’aria
del 3 maggio 2013 che ha investito
anche San Martino Spino. La Regione
Emilia Romagna ha infatti ottenuto il
parere positivo al Piano da parte dalla
Corte dei Conti e del Dipartimento
nazionale della Protezione Civile. A
partire dal 26 luglio, gli enti attuatori
individuati nel Piano (Comuni, Province, Consorzi di Bonifica e Servizi
tecnici) possono dare avvio ai lavori
più urgenti programmati nei Comuni
che nei mesi scorsi si trovarono ad
affrontare l’emergenza maltempo
causa di numerosi e diffusi dissesti
idraulici, idrogeologici e molti danni
a persone e cose.
medolla
L'Associazione "Lagdaf"
ospita i bimbi Saharawi
L'area esterna della pizzeria "Da Papà" di Quarantoli completamente
allagata. Sopra, cassoni rovesciati dalla violenza della tempesta
La tempesta di vento, acqua e
grandine che si è abbattuta nella
serata del 24 luglio sul mirandolese,
colpendo in particolare Quarantoli,
ha lasciato il segno anche sulle coltivazioni agricole. Lo rende noto Coldiretti Modena dopo che una prima
ricognizione nelle campagne ha fatto
riscontrare danni alle coltivazioni,
alle strutture e alle attrezzature. In
particolare – informa Coldiretti – il
forte vento che si è abbattuto sulla
zona ha fatto allettare i campi di
mais, piegare a terra interi filari di
vigneti, sradicato piante da frutto
ma anche ribaltato, provocandone la
rottura, casse e cassoni utilizzati per
la raccolta della frutta. La grandine,
che è caduta per parecchi minuti, ha
causato danni a meloni e cocomeri
che in questo periodo sono in piena
maturazione e che, di conseguenza,
verranno valutati di qualità inferiore e venduti a prezzi più bassi.
Nell’azienda Ferrarini di Quarantoli
l’improvviso mix di pioggia, grandine e vento ha sorpreso gli operai che
in quel momento erano addetti alla la-
vorazione dell’aglio sotto una tensostruttura utilizzata in sostituzione dei
magazzini danneggiati dal sisma del
2012 facendo bagnare il prodotto e
provocando il rovesciamento delle attrezzature. Si registrano inoltre danni
ai tetti, agli infissi e agli intonaci degli
edifici. Per avere una quantificazione
precisa dei danni servirà qualche giorno – sottolinea Coldiretti – ma pare
non ci sia pace per la Bassa modenese
che dopo il sisma dello scorso anno,
la tromba d’aria del maggio 2013 è
stata nuovamente colpita da un evento
metereologico anomalo. «E’ evidente
– sottolinea il Presidente di Coldiretti
Modena, Francesco Vincenzi – che
non è più la grandine l’unico rischio
meteorologico per le campagne. Gli
eventi del 24 luglio sono l’ennesima
dimostrazione che, per difendere il
reddito degli agricoltori, occorre fare
un salto di qualità sui prodotti assicurativi e che i Consorzi di difesa, con la
lungimiranza che li contraddistingue,
definiscano con urgenza i criteri per
sottoscrivere polizze multirischio sul
reddito».
Dopo un’estate come quella che
tutti noi ricordiamo con dolore e amarezza, la voglia di ricominciare si misura anche dal desiderio di solidarietà,
un sentimento che niente, neppure un
terremoto, potrà mai distruggere fra la
nostra gente. E’ così che il Comune di
Medolla ha nuovamente aderito al progetto di accoglienza estiva dei bambini
saharawi, iniziato nell’estate del 2011
e sospeso l’estate successiva. Con
grande orgoglio e soddisfazione dei
volontari medollesi dell’Associazione
“Kabara Lagdaf” di Modena, dall’11 al
17 agosto sarà ospite presso la Scuola
Elementare “Iqbal Masih” un gruppo
di 11 bambini saharawi. Questo progetto, realizzato grazie al fondamentale
impegno dell’Amministrazione comunale di Medolla in collaborazione con
l’Associazione “Kabara Lagdaf”, ha lo
scopo di fare conoscere, attraverso il
suo sostegno umanitario, la realtà di un
popolo che, da molti anni, vive nei campi profughi del deserto a sud di Tindouf
(Algeria), lottando per ottenere l’indipendenza e l’autodeterminazione della sua terra, il
Sahara Occidentale, dal 1975
occupato dal Marocco. Grazie
allo straordinario impegno dei
Comuni modenesi che hanno
aderito al progetto (Medolla,
Campogalliano, Formigine,
Castelfranco, Montese, Palagano, Carpi e Nonantola),
questa estate l’Associazione
“Kabara Lagdaf” ha potuto
nuovamente offrire ai bambini saharawi controlli sanitari attraverso un
protocollo di visite concordato con
l’Assessorato alla Sanità dell’EmiliaRomagna. Scopo dei Comuni ospitanti,
non meno importante, è quello di permettere a questi bambini di trascorrere
una vera e propria vacanza in Italia,
dove possano prendere contatto con una
realtà totalmente diversa da quella del
deserto; durante il loro soggiorno a Medolla, dunque, sono previste giornate
in piscina a Mirandola, all’Oasi di San
Matteo di Medolla, al maneggio di San
Biagio, alla ludoteca di Nonantola e alla
Scuola di Musica di Mirandola. Un’ulteriore straordinaria manifestazione di
solidarietà proviene dalle Associazioni
medollesi di volontariato che, ben consapevoli delle difficoltà economiche
che i nostri Comuni stanno affrontando,
hanno dato contributi di varia natura.
Giulia Bignardi
Volontaria dell’associazione
“Kabara Lagdaf”
13
brevi
UNIMORE
PROMOSSA
Dall’ultima classifica qualitativa
Censis/Repubblica sugli atenei italiani,
l’Università degli studi di Modena e
Reggio Emilia riceve una soddisfacente
promozione col quinto posto assoluto
tra gli atenei “medi” ed un punteggio
complessivo che gli vale la medesima
posizione assoluta tra tutti i 57 atenei
e politecnici generalisti presi in esame
dall’istituto di statistica. Primo posto
assoluto per adeguatezza e capienza
delle aule, Unimore riceve un ottimo
punteggio anche sul web (nono) e per
l’internazionalizzazione (decimo),
conquistando podi per la didattica nel
gruppo linguistico (secondo), farmacia
(secondo), giurisprudenza (secondo),
ingegneria (terzo) e gruppo economicostatistico (terzo).
A CAVEZZO
FARà MENO CALDO
Presso l'Ufficio delle Assistenti
Sociali, nella Sede municipale provvisoria di via Dante 50 a Cavezzo, è
possibile fare richiesta per ricevere
ventilatori e climatizzatori, da utilizzare a domicilio per tutelare la salute
degli anziani, che vivono da soli, e
delle persone a rischio segnalate dai
medici curanti e dai familiari. Sono
disponibili 223 pezzi, tra ventilatori
e climatizzatori portatili.
PREMIATO VIDEO
sul 2 agosto
Il video “L’orologio” realizzato
dall’Associazione Culturale Sequence con la classe 5° I dell’Istituto
Superiore Statale “Galileo Galilei”
di Mirandola, ha vinto il concorso
“E tu come faresti?”, promosso
dall’Assemblea legislativa regionale
e dall’Associazione dei familiari delle
vittime della strage di Bologna del 2
Agosto 1980, quando alle 10,25 del
mattino l’esplosione di una bomba
piazzata nella sala d’attesa provocò
85 morti. Il video della durata di 18
minuti riesce, con inquadrature molto
vive, a trasmettere emozioni senza
mai scivolare nella retorica. Nel cortometraggio la dichiarata inadeguatezza
di un gruppo di ragazzi nel provare
a raccontare la tragedia del 2 agosto
1980 si trasforma in una chiave possibile per provare a mettere in fila i
fatti. Per vedere il video: http://www.
ertv.it/media/lorologio.
giovanni rana
Il ringraziamento di Mirandola
al generoso "Re del tortellino"
L’industriale Giovanni Rana è stato il grande
protagonista della Festa del Maccherone al PettineFiera di luglio, che si è svolta da sabato 20 a martedì 22 luglio a Mirandola. Ad organizzare l’evento
è stata la Società del Principato di Francia Corta,
con il patrocinio e la collaborazione del Comune.
Domenica 21 luglio Giovanni Rana (al centro della
foto insieme agli amici di Francia Corta) è arrivato
a Mirandola per testimoniare la sua vicinanza alla
popolazione terremotata, per la quale ha realizzato
diverse iniziative nell’anno trascorso. Al “re del
tortellino” la Società del Principato ha donato una
targa ricordo come segno di gratitudine da parte
di tutta la cittadinanza.
14 · n. 15- agosto 2013
san martino
è anche il decennale dell'ingresso in parrocchia di don William
Grande festa per la Madonna di Fatima
La Statua votiva di San Martino Spino compie 70 anni e il paese celebra
la storia
Nel 1943 il treno che la trasportava
subì un pesante bombardamento
Domenica 8 settembre la Parrocchia di San Martino festeggia i 70
anni della statua della Madonna di
Fatima (1943- 2013) e il decimo anniversario dell’ingresso in parrocchia
di don William Ballerini.
Le celebrazioni saranno precedute da un triduo di preparazione.
Giovedì 5 e venerdì 6 settembre, alle
19, recita del Santo Rosario e Santa
Messa con omelia mariana, sabato 7
settembre, sempre alle 19, recita del
Santo Rosario e Santa Messa prima
festiva. Domenica 8 settembre alle
ore 10,30 ci saranno l’inaugurazione
e la benedizione della Scuola dell’Infanzia “C. Collodi” ristrutturata dopo
i danni del terremoto.
Alle 11 Santa Messa celebrata
dal Vescovo monsignor Francesco
Cavina, incoronazione della statua
della Madonna di Fatima e consacrazione della parrocchia al Cuore
Immacolato di Maria.
Nel 1943
l’allora parroco, don Dante
Sala, decise di
sostituire l’antica statua della
Madonna dei
Menafoglio con
una moderna
immagine della
Madonna di Fatima. La nuova
scultura era stata
commissionata
ad un bravo artista di Ortisei
e doveva essere
pronta e consegnata per la festa della
Natività di Maria l’8 settembre ma
il treno che la trasportava subì un
pesante bombardamento aereo alla
stazione di Rovereto di Trento (nel
disegno di Sergio Poletti) e tra i carri
rovesciati e sventrati e le macerie
fumanti non si trovò più o nessuno
cercò con attenzione la statua. Alla
fine si pensò che la statua fosse
frantumata dalle bombe, bruciata
dagli incendi dei vagoni e quindi
perduta. Ma, alla vigilia del giorno
voluto e sperato, venne al parroco
di San Martino Spino, da parte
delle Ferrovie di Stato, l’avviso di
disporre per il ritiro della statua, che
era arrivata in stazione a Mirandola,
sana, salva e senza il minimo graffio,
pronta per essere portata in processione, proprio il giorno della sua
festa; che fu doppiamente solenne ed
affollata e commovente perché quel
giorno coincise con la dichiarazione
dell’Armistizio. La statua in legno
dipinto e verniciato, è opera firmata
e datata dello scultore Mansueto
Stuffer. Costò 5.000 lire, più altre
650 di trasporto ed imballo. è la
prima immagine della Madonna di
Fatima venerata in Emilia-Romagna.
Tratto da: Vilmo Cappi, “La
leggenda della madonna Menafoglio
e altre storie a S. Martino Spino”, in
“Il marchesato delle valli a 250 anni
dall’istituzione del feudo Menafoglio”, Mirandola, 2002
parole senza tempo
di Giampaolo Ziroldi
Duttor vecc'
cirusigh giovan
«Una volta chirurgo si diceva, in
dialetto, "cirusig"; ne è conferma il
detto che si sente dire talvolta ancor
oggi, anche se sempre più raramente,
"duttor vecc' cirusigh giovan" che vuol
dire che il medico deve aver visto molti
ammalati per essere bravo, il chirurgo
deve essere deciso, come di solito lo
sono i giovani e per il suo lavoro abilissimo nelle mani e senza tremori. Vedi,
i proverbi (probata verba, cioè parole
confermate, si intende dai fatti; in
latino proverbia) sono le espressione
verbali di una attenta osservazione dei
fatti, un patrimonio della esperienza
popolare e, anche se non tutti rispondono al vero, come da molti si crede,
quasi tutti contengono una gran
parte di verità».
Vilmo Cappi
da Quaderni di letteratura medica (1974)
Nato a Mirandola nel 1918,
Vilmo Cappi è stato un medico e
un assai stimato studioso di cose
mirandolesi. Dopo aver partecipato
alla Resistenza, militando nelle Brigata “Giustizia e Libertà” del Partito
d'Azione, ha ricoperto, subito dopo la
Liberazione, la carica di Assessore alla
Sanità del Comune di Mirandola. Dal
1950 al 1985 è stato ispettore onorario ai monumenti e ai beni artistici e
ambientali del Comune di Mirandola.
Vastissimo è il campo di studio su
Mirandola e la sua storia, oggetto di
sue pubblicazioni: i reperti preistorici,
le epigrafi, la famiglia Pico, i pittori
di Corte, i monumenti e l’urbanistica
della città, il culto di San Possidonio,
i moti del ‘18- ‘31 e le guerre di Indipendenza. Cappi s'interessò anche di
folclore e medicina popolare e scrisse
inoltre racconti e poesie. Vilmo Cappi
è scomparso il 7 gennaio 2013.
n. 15 - agosto 2013 ·
mirandola
15
Sul palco la Village Big Band ma anche tanti giovani talenti
La colomba vola per Cherubino
Applausi per l'omaggio al musicista mirandolese promosso dal figlio Sandro
Sandro
Comini, al
trombone,
suona davanti
all'immagine
del padre Cherubino
Lo scorso 23 luglio in piazza
Costituente a Mirandola si è svolta la
quinta edizione del “Cherubino Music
Award”, premio per giovani musicisti,
una serata promossa e voluta dal figlio
Sandro Comini in collaborazione con
il Comune di Mirandola, il Consorzio
di Promozione del Centro Storico e la
Fondazione Scuola di Musica “Andreoli”. L'evento che, negli anni scorsi ha
visto esibirsi sul palco mirandolese
artisti come Luisa Corna, Andrea
Mingardi, Silvia Mezzanotte, Orietta
Berti, Ivana Spagna, Fiordaliso e altri
artisti come i comici Malandrino e Veronica, quest'anno è stato presentato da
Sandro Comini in una veste molto più
musicale, proponendo la sua Village
Big Band, una formazione di musicisti
forte di 20 bravissimi elementi d'orchestra che insieme a Sandro Comini ed
al suo trombone, hanno dato l'anima e
tutta la loro esperienza per rallegrare e
divertire il pubblico mirandolese. La
serata, presentata da Giacomo Borghi
di Radio Pico, è servita per sensibilizzare sul “Progetto Tutoring” e il ricavato della vendita della Compilation dei
brani di “Cherubino e i cherubini” andrà a consolidare il progetto promosso
dalla Fondazione Scuola di Musica di
Mirandola e dal Maestro Mirco Besutti. Nel corso dell’iniziativa sono stati
presentati brani di bravura e di grande
difficoltà tecnica tratti dal repertorio
di grandi jazzisti come Buddy Rich e
Count Basie ma non sono mancate le
sorprese come Alessandra Normanno
in arte Edelweiss che ha presentato due
suoi nuovi pezzi in stile “Rock Gothic”
prodotti e arrangiati da Sandro Comini
e i tre ragazzi premiati della Fondazione Scuola di Musica come le due
bravissime flautiste Sarah Roggiani,
Aurora Tartarini e Martino Greco
alla batteria che si è distinto suonando
con la Village Big Band, catalizzando
l’attenzione del pubblico mirandolese.
Una particolare menzione va alla bella
voce della brava Claudia Cieli che
con la Village Big Band di Comini ha
proposto brani del repertorio italiano
in chiave jazz come “Se stasera sono
qui”, “Nessuno” e “Vola colomba”. Ma
il vero protagonista della serata è stato
lo splendido pubblico di Mirandola
che partecipando ad eventi come
questi vuole dare un grande segnale di
ripresa, morale e civile per poter, una
volta per tutte, divertirsi, girare pagina
e dimenticare. L’Assessore Roberto
Ganzerli ha ringraziato Sandro Comini
per l’importante iniziativa «che non
solo ha arricchito qualitativamente le
serate del centro – ha detto Ganzerli ma è stata anche un doveroso tributo
a Cherubino che è uno dei più grandi
artisti che Mirandola ha espresso».
mirandola
La Festa del Volontariato ritorna
con una formula più ricca e coinvolgente
Torna a Mirandola la Festa del
Volontariato in piazza Costituente organizzata dalla Consulta del
Volontariato e dal Centro di Servizio
per il Volontariato in collaborazione
con il Comune e la Fondazione Cassa
di Risparmio di Mirandola. Per la
prima volta la festa avrà iniziative
collaterali e anteprime.
Si comincia venerdì 30 agosto
alle ore 18,30 con l’inaugurazione
dell’esposizione: “Mirandola e gli
Estensi”, mostra di ritratti e stampe
antiche presso il Foyer del Teatro
Nuovo con visita guidata.
Alle 21 in piazza Costituente
proiezione del film “Il cacciatore di
anatre” del regista Egidio Veronesi.
Sabato 31 agosto la mostra è
aperta dalle 10 alle 12 e dalle 16,30
alle 23,30, mentre alle 19 e alle 22,30
si svolgeranno le visite guidate.
Sempre sabato alle 21 in piazza
Costituente sarà rappresentato un
coinvolgente spettacolo di strada
“Il Draaago” produzione Teatro dei
Venti con F. Bocchi, O. Casolari,
F. Di Traglia, F. Figini, S. Lampis,
B. Pizzardo, A. Santangelo, I. L.
Caselgrandi – Regia di Stefano Tè.
Lo spettacolo, adatto a tutte le
età, narra che al tempo dei maghi e
delle fate, c’era una piccola città di
gente buona, semplice e tranquilla
che da quattrocento anni viveva alla
mercé di un enorme drago...
Durante lo spettacolo funzionerà
lo stand di Amo con gnocco fritto,
ciccioli da passeggio e bevande.
Domenica 1° settembre prosegue
la mostra con apertura dalle 10 alle
12 e dalle 16,30 alle 21. Le visite
guidate si terranno alle 11, alle 18 e
alle 22,30. Domenica sera, alle 21,
conferenza dal titolo: “Mirandola e
gli Estensi - ritrattistica di corte e
cartografia storica dal ‘500 all’Unità
d’Italia”, relatori saranno la dottoressa
Graziella Martinelli Braglia e il professor Zeno Davoli. La tradizionale
Festa con giochi per bambini e adulti,
animazione, cultura e volontariato
inizierà domenica 1° settembre alle
8,30 con il 6° raduno di auto storiche
“Città di Mirandola” organizzato
dal Moto Club Spidy. Alle 9 inaugurazione della Festa, alla presenza
delle autorità e apertura degli stand
informativi delle associazioni. Alle
9,30 Santa Messa del Volontario con
accompagnamento canoro dei gruppi
Agesci di Mirandola.
Dalle 10,30 alle 12,30 e dalle
15,30 alle 19 ci saranno: Mirandola
da giocare - filastrocche e giochi a
cura dell’associazione Sergio Neri e
delle lettrici volontarie del progetto
“Nati per Leggere”della Biblioteca di
Mirandola; Ri…costruiamo insieme?
- percorso di giochi presso gli stand
delle associazioni con premio finale;
Pompieropoli - prove di abilità per
piccoli pompieri e cura dei Vigili
del Fuoco Volontari. Alle 13 pranzo
del volontario. Menù: bis di primi,
bis di secondi, insalata mista, patate
al forno, bevande. Costo 12 euro,
prenotazioni entro giovedì 29 agosto
al 347/2797447 (Carla). Sempre domenica 1°settembre dalle 15,30 alle
19 Tira molla …. e salta! - attività
ludiche organizzate dall’associazio-
ne Rido Ridò di Verona. Alle 16,30
esibizione delle scuole di danza e
di ballo di Mirandola: Onda Latina,
Korovodarte, Les-Arts , Latino Selvaggio, Danza del Teatro, Artedanza.
La Festa si conclude alle 19,30
con aperitivo analcolico a cura del
Circolo Aquaragia e di Avis. Tutte
le iniziative sono a ingresso libero.
Durante la Festa saranno attivi i seguenti stand gastronomici: frittelle
con Francia Corta e Coro “Città di
Mirandola”, gnocco fritto, ciccioli da
passeggio e bevande con Amo, pop
corn con Croce Blu, zucchero filato
con Hesed, sughi d’uva con La Pica.
Con gli incassi e le donazioni raccolte in occasione della Festa verranno
finanziate le iniziative organizzate
dalla Consulta del Volontariato di
Mirandola
Elenco delle associazioni che partecipano alla Festa del Volontariato:
Asdam, Avis, Ant, Avo, Auser,
Onda Latina, Vigili del Fuoco Volontari, Croce Blu, Ass. Sergio Neri,
Amo, Francia Corta, San Vincenzo,
Korovodarte, Latino Selvaggio,
Arte Danza, Scuola Danza Teatro,
Les Arts, Atlantide, Centro Studi
Numismatici, Gel, Noi per Loro,
Una Scuola per Mirandola, Ass.
Sostegno Dsa, Giovani Artisti, Acat,
Gev, Agesci Mirandola 1 e 2, Anspi
Mirandola, S.C. Folgore, Coro Citta'
di Mirandola, Hesed, Aquaragia, Ass.
Genitori Scuole Elementari, Ava,
Avofad, Idee in Circolo, Moto Club
Spidy, Giardino Botanico La Pica,
G.S. Podisti Mirandolesi, Comitato
per la Pace.
n. 15 - agosto 2013 ·
L'intervista
Il segreto? Un sapiente mix tra film di cassetta e d'autore
Medolla, la nostra piccola Cannes
Grazie al Facchini d'essai è diventata la capitale del cinema della Bassa
Il cinema teatro Facchini.
Sotto, pieghevoli di alcune iniziative
e le foto di Gloria Ganzerli (sopra) e
dell'Assessore Rachele Paltrinieri
è Medolla la capitale del cinema
della Bassa. Lo è diventata nel corso
degli anni grazie al Facchini d’essai,
la rassegna di film che ha sempre
attirato numerosi appassionati cinefili anche dai Comuni vicini per quel
sapiente mix di pellicole “d’autore”
e di cassetta che ha caratterizzato la
manifestazione. Un successo che si
è sempre più consolidato nel tempo,
grazie alle Amministrazioni comunali
che si sono succedute, sempre attente
e sensibili e al lavoro di Gloria Ganzerli, responsabile dei Servizi culturali
del Comune di Medolla, da sempre
curatrice del “Facchini”. Le abbiamo
rivolto alcune domande.
è possibile ripercorrere le varie
fasi e i diversi “trasferimenti”
della rassegna?
«Dopo alcuni anni di gestione
da parte del Comune di Medolla in
collaborazione con il Circolo culturale “La Cooperativa” di Mirandola
e l’Arci provinciale di Modena, dal
1989 è l’Ufficio cultura comunale che
gestisce e cura la programmazione del
Cinema Facchini d’essai. La prima
rassegna che si svolge presso il Teatro
Facchini si intitola “Le ali gialle del
venerdì” e già si delinea l’intenzione
di attribuire un taglio tematico alle
diverse rassegne che si sarebbero susseguite, con particolare attenzione alla
cinematografia nazionale ed europea
d’essai, vale a dire pellicole di qualità
al di fuori del circuito prettamente
commerciale. Inoltre l’interesse è
rivolto soprattutto a pellicole a sfondo
sociale proposte in concomitanza con
le diverse ricorrenze (anniversario
della Festa della Liberazione, Festa
della donna eccetera) e alla proposta
di alcune “matinées” rivolte alle scuole
locali. L’ultima rassegna realizzata
a Medolla, prima della chiusura del
Teatro Facchini per ristrutturazione e
messa a norma degli impianti, risale a
gennaio-febbraio 1992 per poi proseguire le programmazioni a Cavezzo, in
collaborazione con il Comune, presso
il Teatro Esperia, sala parrocchiale
gentilmente concessa a noleggio dal
parroco don Giancarlo Dallari. A lui
va tuttora un sentito ringraziamento,
perché ha sempre lasciato libertà di
scelta sulla programmazione, nonostante la connotazione della sala e la
“protesta” di qualche parrocchiano
un po’ troppo moralista! Inizialmente
l’accordo era di restare solo il tempo
necessario al recupero del Facchini,
ma a seguito di alcune problematiche
sorte in corso d’opera, siamo rimasti
fino all’inaugurazione del Cinema Te-
atro Facchini di Medolla avvenuta l’8
dicembre 2006, con l’evento musicale
straordinario del concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio».
Le varie rassegne hanno sempre
registrato una notevole presenza di pubblico. Si può indicare
all’incirca il numero medio di
spettatori per proiezione?
«All’incirca si registra un numero
medio di spettatori per proiezione di 80
persone, ma si sono avuti picchi molto
più elevati e famosa è la proiezione a
Cavezzo del film “Pulp fiction” che,
trattandosi di una anteprima, ha visto
un enorme afflusso di spettatori, tanto
che si è reso necessario aggiungere
tutte le sedie disponibili presso l’adiacente canonica, superando la capienza
numerica prevista dalla sala! Anche a
Medolla si sono verificate più volte
analoghe situazioni, ma il problema si
é affrontato con più tranquillità, grazie
alla maggiore capienza del locale».
Come mai proprio a Medolla si
è radicata questa tradizione del
cinema e non in altri Comuni
della Bassa?
«Credo che il motivo principale
risieda nell’impegno di portare avanti
con tenacia e passione un progetto che
si è tradotto
nella capacità
di fidelizzare
un vasto pubblico di spettatori.
Le Amministrazioni
che si sono
succedute negli anni hanno
sempre creduto e incentivato il progetto
cinema, senza
mai mettere
in dubbio il
ritorno della
programmazione nella
sua sede storica; inoltre il pubblico ha apprezzato
la nostra scelta di privilegiare le
pellicole di qualità piuttosto che il solo
film commerciale, che comunque non
manca insieme alla programmazione
per ragazzi; infine di rilevante importanza è la creazione di un’immagine
pubblicitaria riconoscibile e di un valido canale informativo, adeguatosi alle
nuove tecnologie di comunicazione,
come i social network. Da segnalare è
anche la tradizione del cinema estivo
iniziata fin dal mese del giugno 2000
e la proposta rivolta alle scuole locali
17
di proiezioni tematiche ed incontri con
registi ed esperti, al fine di accrescere
il patrimonio culturale ed esperienziale
dei ragazzi. Occorre anche ricordare
che per un Comune gestire direttamente un cinema significa non solo perseguire il mantenimento di una attività
culturale che si consolida nel tempo,
ma si configura come mezzo in grado
di mantenere vivo e saldo il rapporto
con i cittadini, creando occasioni di
incontro e di aggregazione di valore
socio-culturale».
Episodi particolari, curiosità che
si sono verificati in tutti questi
anni di proiezioni.
«In linea di massima non si sono
verificati troppi inconvenienti, tranne
la volta in cui l’operatore cinematografico monta il secondo tempo di un
film al posto del primo, ma siccome il
film era costituito da diversi flashback
e da salti temporali, il pubblico non si
è accorto di nulla ed è uscito piuttosto
perplesso pensando di aver assistito
a un film decisamente impegnativo
e ostico!».
Chi sceglie i film che vengono
proiettati?
«Fin dalle prime rassegne, ho selezionato i film in collaborazione con
i colleghi dell’Ufficio Cultura e, nel
corso degli anni, la sempre maggiore
conoscenza dei gusti del pubblico e la
possibilità di partecipare a festival del
cinema, seminari, corsi e giornate di
formazione specifica, hanno affinato le
mie conoscenze e competenze».
Quale sarà il futuro, visto che il
Facchini al momento è inagibile?
«Innanzitutto occorre sottolineare che il Teatro Facchini, chiuso
per temporanea inagibilità a seguito
degli eventi sismici del 2012, non ha
subito gravi danni e che l’intenzione
dell’Amministrazione comunale è
quella di recuperare la struttura il
prima possibile, adeguandola alle più
recenti norme antisimiche. Ad oggi,
la ditta aggiudicataria dell’appalto dei
lavori di ristrutturazione ha effettuato
i rilievi e siamo in attesa di conoscere
i tempi precisi per il suo ripristino.
Inoltre, il Comune ha aderito al bando
indetto dalla Regione Emilia Romagna
per la digitalizzazione della sala per
ripartire con una veste rinnovata. Nel
frattempo le proiezioni cinematografiche continuano ora in piazza Fellini
per la rassegna estiva e presso l’Auditorium comunale a partire dal mese di
ottobre 2013».
Mai pensato in grande, ad un
festival vero e proprio, spingendo su questa tradizione cinematografica?
«Sono alcuni anni che si effettuano
studi di fattibilità per organizzare un
mini-festival cinematografico che si
configuri come una kermesse di proiezioni, incontri con registi, seminari
con esperti, alcuni dei quali già contattati. Oltre alla necessità di reperire
fondi, la macchina organizzativa si è
arrestata a maggio 2012, ma se le forze
economiche necessarie lo consentono,
la volontà dell’Assessorato alla Cultura è quella di recuperare il progetto».
n. 15 - agosto 2013 ·
i "classici" giovani
19
«Il Maestro ha sottolineato il valore dell'arte e della musica»
«La cultura, àncora di salvezza»
Alcune riflessioni dopo il Concerto dell'Amicizia con Riccardo Muti a Mirandola
musica e solidarietà
foto di Pietro Bellesia
Apericena e consolle
per la "Playa d'en Fossa"
“O t’ispiri il Signore un concento
che ne infonda al patire virtù!” Le parole del Nabucco, incise nel marmo del
tempo, risultano perfettamente calzanti,
se si ripensa all'evento che ha visto protagonista Riccardo Muti a Mirandola
lo scorso 4 luglio. Un concerto in piazza
Costituente che mette in netto contrasto
la musica con il paesaggio spettrale dei
luoghi vittime del terremoto, soggetti
alla potenza distruttrice della natura, ma
anche a quella creatrice e rigeneratrice.
Un po' come la musica. Il palco è come
uno scrigno che si schiude in un baule
segnato dalla crudeltà del tempo. La
musica, sempre lei, protagonista a volte
chiara, a volte silenziosa delle nostre
esistenze, ma pur sempre protagonista.
Le parole del Maestro, a Villa Tagliata,
risuonano chiare, tuonanti e infinite e
tutto il pubblico lo acclama. Parole sul
valore della cultura, su come possa
essere ancora di salvezza nei momenti
di profonda crisi.
È cosa nota che una verità certa, ma
accantonata nel fondo della coscienza,
se sbattuta e ravvivata dalla polvere
che la copriva risuona innovativa
all'orecchio di chi aveva dimenticato di
possederla. Lo stesso vale per una stella
cometa, che è tanto amata dagli spettatori della terra, i quali si dimenticano
ch'ella giace sul blu intenso del cielo.
Le associazioni culturali sono quel
cielo. Che senso avrebbe una cometa
senza la volta celeste che la illumina?
Nessuno. Il territorio necessita di una
guida sempre presente, lungimirante
nel portare avanti la priorità della
cultura, soprattutto costante. L'Associazione degli Amici della Musica non
scuote il senso dell'appartenenza alla
cultura, lo decanta. Vuole che i suoi
cari pensino ad essa e alla sua missione
continuamente, come proprio compito
e speranza. Ringraziamo con tutto il
cuore il Maestro, il quale ci ha donato
una serata speciale, ma soprattutto
spunti molto importanti che confortano
e riconfermano l'operato dell'Associazione. Rivogliamo l'alba della cultura,
e la riavremo. “O mia Patria, sì bella e
perduta! O membranza sì cara e fatal!”.
Margherita Bergamaschi
Domenica 25 agosto si svolgerà a
Fossa di Concordia la VI Edizione di
“Playa d’en Fossa”, serata di musica
e solidarietà, che da ben cinque anni,
richiama migliaia di persone nella
Bassa modenese.
“Playa d’en Fossa” è un progetto
nato nel 2008 da un gruppo di amici
che condividono la passione per la
musica, la voglia di socializzare e che,
allo stesso tempo, sentono il bisogno
di non dimenticare chi si trova in situazioni di difficoltà. L'obiettivo che
l'evento si pone è quello di coniugare
una serata di aggregazione giovanile,
con la raccolta di fondi da devolvere
ad associazioni e/o enti non profit
(nel 2012 l'iniziativa ha avuto come
destinatari la ristrutturazione e l'ampliamento della Scuola dell'infanzia
di Fossa e la messa in sicurezza
dell'Oratorio di Fossa). Domenica 25
agosto una consolle tutta al femminile
con Ema Stokholma Dj e Andrea
Delogu alla voce animeranno la serata. Come lo scorso anno si inizierà
alle 19 con l’apericena, per poi scatenarsi ai suoni di una consolle unica
nel suo genere e dare il via ad una
serata ricca di sorprese, che potrete
scoprire in anteprima seguendo Playa
d’en Fossa su Facebbok o Twitter. In
caso di maltempo la serata sarà rinviata a domenica 8 settembre.
20 · n. 15- agosto 2013
amarcord
brevi
Le avventure dei dipendenti della Fonderia Ghisa nel Paese dell'Est L'ESTATE
In gita in Bulgaria col leone del C'è
«Galavotti raccontava sempre della sua caccia grossa con tagliere e martello...»
Come ho raccontato in
precedenza, i dipendenti
della Fonderia Ghisa di
Mirandola in cui lavoravo organizzavano, negli
anni tra il 1970 e il 1980,
diverse attività nel tempo libero quali ciclismo,
calcio, pesca. Una volta
all’anno si svolgeva la
gita sociale che durava
in genere una settimana.
Questa volta decidiamo
di andare in Bulgaria per visitare la
capitale Sofia. Partiamo in pullman
in un gruppo molto numeroso di circa
100 persone, poi con un volo di linea
arriviamo all’aeroporto di Sofia, da
dove ci trasportano al nostro hotel.
Depositati i bagagli in camera, ci
dividiamo in gruppetti per visitare
la città. Al ritorno in albergo, verso
le 19, sentiamo nelle vicinanze una
grande confusione. Ci avviciniamo
incuriositi. Un numeroso capannello
di bambini sta ammirando a bocca
aperta uno del nostro gruppo, Spartaco Galavotti, detto Al C’è. L’uomo
indossa una maglietta a maniche corte,
mostrando i muscoli delle braccia
sulle quali ha tatuati due leoni. I
piccoli bulgari, che non hanno mai
visto tatuaggi analoghi, lo osservano
stupefatti. Lui addirittura comincia
a ruggire. Dopo qualche minuto gli
si avvicina un signore che lo fissa
chiedendogli chi è. «Io uomo leone»
gli risponde Al C’è, riprendendo subito a ruggire. A questo punto l’uomo
estrae dalle tasche il distintivo della
polizia bulgara e gli mostra l’orologio,
facendogli capire, mentre
l’accompagna in albergo,
che non deve uscire dalla
sua camera prima delle 10
del giorno successivo. Il
poliziotto esce dall’hotel
e noi cominciamo subito a
fare arrabbiare Al C’è che
piccato risponde: «Questo
non è un paese democratico!». Ma dimenticavo la
storia del leone! Quando si
svolgevano le cene nella
mensa della Fonderia Al C’è veniva
puntualmente invitato dal signor
Ribuoli, “il nostro ragioniere”, a raccontare le sue avventure in Africa e
la più famosa era quella dell’incontro
con il leone che riporto proprio come
la narrava lui.
Al C’è: «A sera in mez a la tribù
quand al cap lam dis (Ero in mezzo
alla tribù, quando il capo mi dice):
Buana C’è, domani caccia al leone
tu che arma volere?». E lui risponde:
«Tolero (tagliere) e martello» lasciando di stucco il capo. Il giorno seguente
gli vengono consegnati il tagliere e un
martello. La spedizione parte accompagnata dal suono dei tamburi. Dopo
un po’ di tempo si ode il ruggito del
leone che sbuca all’improvviso proprio di fronte al mirandolese e gli si
avventa addosso. Per fortuna Al C’è è
riparato dal tagliere dove si conficcano le unghie del leone. Allora Al C’è,
rapidissimo, con il martello ribatte
le unghie del felino e lo imprigiona
nel tagliere, catturandolo. Al termine
del racconto c’era sempre una lunga
risata del pubblico. Ma la storia non
finisce qui.
A Mirandola,
una volta, si
ferma un
circo importante e Al
C’è, molto
appassionato, acquista
un biglietto di prima
fila. Arriva
il momento
dello spettacolo dei
leoni e del
domatore. A
questo punto, racconta
Al C’è, il più grosso dei felini si alza
sulle zampe, ruggisce e gli fa vedere
che gli mancano le unghie. «Mi hai
riconosciuto!» gli dice Al C’è. Era lo
stesso leone a cui anni prima aveva
martellato le unghie…
Ma torniamo alla gita in Bulgaria.
Gli altri giorni visitiamo monumenti,
palazzi, chiese. Il tempo vola e arriva
purtroppo il momento di rientrare.
Durante il volo di ritorno ci offrono
una abbondante colazione in cui c’è
anche della cioccolata. Il signor Ghisi
se la mette in tasca per consumarla in
seguito. Ci avviciniamo all’aeroporto,
mettiamo le cinture di sicurezza ma il
nostro aereo non atterra. Passano 10
minuti e continuiamo a volare in alto.
Io comincio a scherzare: «Aereo in
avaria, atterraggio di fortuna…». Poi
mi accorgo del comandante che con la
giacca macchiata di olio e grasso torna
Spartaco
Galavotti,
detto Al C'è.
A sinistra,
una foto
della gita in
Bulgaria.
Piuù a sinistra, ancora
Al C'è
precipitosamente in cabina. Allora
guardo fuori dal finestrino e vedo che
la pista di atterraggio è stata ricoperta
di schiuma con i mezzi dei vigili del
fuoco schierati e pronti ad intervenire.
Capisco che il comandante sta girando intorno per svuotare i serbatoi di
benzina. Quindi l’aereo dà un paio di
strappi e scende in fretta. L’atterraggio riesce alla perfezione, ma a metà
dell’equipaggio è venuto il vomito,
mentre qualche passeggero è svenuto
(anche “Tugnet al Sucon”, uno del
nostro gruppo). A Ghisi, invece, si è
sciolta la cioccolata in tasca e quando
è sceso dall’aereo, sembrava che se la
fosse fatta addosso, con la macchia
“esaltata” dai pantaloni bianchi che
indossava. Alla prossima gita!
Quirino Mantovani
CAVEZZESE
Proseguono a Cavezzo gli appuntamenti organizzati per i mesi di
agosto e settembre. Domenica 18 e
25 agosto, ore 21, nell’ Area Spettacoli di Villa Giardino: serata di ballo
liscio. Venerdì 30 e sabato 31 agosto
dalle 20 presso il campo Scout di via
Volturno: Sagra della tagliatella . Le
iniziative proseguono anche in settembre. Domenica 1 settembre, presso
l’Area Spettacoli di Villa Giardino,
alle 21, consueto appuntamento con il
ballo liscio, mentre, sempre dalle 20
presso il campo scout di via Volturno
continua la Sagra della Tagliatella
che si svolgerà anche lunedì 2 settembre a partire dalle 20,30. Venerdì
6, sabato 7, domenica 8, martedì 10,
venerdì 13, sabato 14 e domenica 15
settembre si svolgerà presso l’Area
Spettacoli di Villa Giardino la Festa
del Volontariato con tante iniziative.
Per saperne di più: www.comune.
cavezzo.mo.it.
POESIA FESTIVAL
IN SETTEMBRE
La poesia che racconta i grandi
momenti della storia, i poeti che si fanno testimoni delle svolte e dei drammi
che cambiano il mondo. E’ in arrivo la
nona edizione di Poesia Festival, che si
svolgerà nell’Unione Terre di Castelli
e nei Comuni di Castelfranco Emilia
e Maranello dal 19 al 22 settembre.
Grandi autori declameranno i versi
che hanno fatto la storia della poesia,
persino nomi internazionali come
Durs Grünbein, tra i maggiori autori
europei della sua generazione, nato
nell'ex Ddr e testimone della riunificazione, poeta “pensante” e dotato di
uno stile elegante e vertiginoso, e il
famoso poeta inglese Tony Harrison,
da sempre esponente di una letteratura
attenta ai disagi della società moderna.
n. 15 - agosto 2013 ·
Un saggio di Paolo Arfini svela aspetti poco noti
in libreria
Quel Ponte gettato a Don Zeno
Il sacerdote di Nomadelfia fu appoggiato dalla rivista fondata da Calamandrei
Paolo
Arfini.
A sinistra,
Don
Zeno
È uscito nei giorni scorsi il volume «Tempi difficili e tristi». «Ritrovo» 1949-1961: l'impegno de
“Il ponte” per la modernizzazione
dell'Italia (Aracne, Roma 2013, p.
316, 18 euro). A scriverlo è Paolo Arfini, giovane studioso dell’azionismo,
ed in particolare del pensiero di alcuni
dei suoi principali esponenti nell’età
repubblicana. Si tratta di un’originale
ricostruzione della storia e dell’opera
de “Il Ponte”, rivista fondata a Firenze
nel 1945 da Piero Calamandrei,
come luogo di discussione per la
rifondazione della nazione dopo gli
anni del fascismo. Nel volume c’è
anche un inedito passaggio su Don
Zeno e Nomadelfia.
Arfini, quale legame c’era tra
don Zeno e la rivista?
«La relazione tra “Il Ponte” e
don Zeno non è immediata; la rivista
fiorentina, infatti, inizia ad occuparsi
del sacerdote e soprattutto di Nomadelfia solo verso la conclusione della
sua esperienza, quando l’avversione
delle alte gerarchie ecclesiastiche
e governative, oltre che gli ingenti
debiti, si faceva sentire più forte. Ciò
è vero soprattutto in occasione degli
eventi del 1952, che hanno portato
all’allontanamento dalla comunità del
suo fondatore per ordine del Santo Uffizio, e successivamente all’intervento
delle forze di polizia, allo scioglimento della comunità ed all’inserimento
dei bambini negli orfanotrofi.
“Il Ponte” faceva sentire la sua
voce contro questi fatti ed ospitava
volentieri gli scritti di quanti volevano
restituire alla pubblica conoscenza
l’andamento degli avvenimenti. Così,
per esempio, pubblicava un articolo in
cui Bruna Talluri, a partire da stralci
di una lettera scritta a don Zeno dalla
contessa Giovanna Maria Albertoni
Pirelli (una delle principali finanziatrici e sostenitrici di Nomadelfia),
sottolineava le responsabilità del
governo, ed in particolare del Ministro
degli Interni, Mario Scelba, il quale
«si era subito dichiarato contrario a
Nomadelfia» dal momento che non
l’approvava «né assistenzialmente, né
socialmente, né politicamente» e sosteneva di «aver avuto mano libera da
parte del Vaticano, per agire nei confronti di Nomadelfia». Proprio qui sta
la chiave per comprendere l’interesse
che gli uomini de “Il Ponte” riversavano in un’esperienza come quella di
don Zeno (e, successivamente, nelle
iniziative di Danilo Dolci a Trappeto
e Partinico); essi interpretavano questi
avvenimenti come l’ennesimo caso di
prevaricazione di norme morali e di
leggi scritte da parte di un governo e
di un apparato amministrativo autoritario ed autoreferenziale, chiuso in
sé stesso e succube di una gerarchia
ecclesiastica sempre più invadente.
Di fronte a questi casi, la risposta
degli uomini de “Il Ponte” non era
univoca: da un lato essi offrivano
il proprio appoggio a queste realtà,
contribuendo a diffonderne la conoscenza e sostenendole nei momenti
più critici (nel caso di Danilo Dolci,
Calamandrei addirittura ne sosteneva
la difesa nel processo intentatogli a
Palermo); dall’altro essi sottolineavano, come faceva Riccardo Bauer,
che seppur con molta probabilità le
loro azioni non avrebbero portato a
risultati concreti, uomini come don
Zeno, La Pira, Danilo Dolci costituivano un «esempio di valore positivo»,
un «ammaestramento» e che se non ci
fossero proteste «anche balzane» di
questo tipo «vorrebbe dire che non
solo la nostra società è marcia ma
priva di fermenti capaci di rigenerarla
e di purificarla».
Chi erano gli uomini de “Il
Ponte”? Che ruolo hanno avuto nella costruzione dell’Italia
repubblicana?
«Al momento della fondazione,
“Il Ponte” aspirava a fungere da
punto di incontro e di discussione
tra i vari filoni politici e culturali che
avevano alimentato l’opposizione al
fascismo, ma ben presto (soprattutto
in seguito alla crisi del Partito d’Azione) la rivista si è trovata ad assumere
connotati tipicamente azionisti, e
più precisamente delle componenti
liberalsocialiste e socialiste liberali
del partito. I ben miseri risultati elettorali (1,43% dei voti al referendum
del 2 giugno) lasciavano agli uomini
del Pd’A, come a quelli di quasi tutti
gli altri partiti minori, uno spazio
politico d’azione minimo, se non
praticamente nullo, schiacciati tra
i due blocchi principali (Dc da un
lato e Pci-Psi dall’altro). “Il Ponte”
è stato, quindi, lo strumento che ha
permesso di spostare la battaglia dal
piano più direttamente politico ad
uno più chiaramente culturale. Con il
direttore, Piero Calamandrei, c’erano
i redattori originari Enzo Enriques
Agnoletti, Corrado Tumiati, Vittore Branca ed Alberto Bertolino
(questi ultimi due hanno però presto
lasciato la rivista), i nuovi ingressi di
Umberto Olobardi e poi Giuseppe
Favati, l’editore Tristano Codignola
(de La Nuova Italia, che ha sostituito
la Le Monnier). Tra i collaboratori
più assidui si possono citare (non
tutti presenti contemporaneamente,
ma a fasi alterne ed in periodi diversi)
Gaetano Salvemini, Arturo Carlo
Jemolo, Carlo Galante Garrone,
Riccardo Bauer, Ugo Facco de Lagarda, Giorgio Moscon, Ferruccio
Parri, Ernesto Rossi, Giorgio Spini,
Umberto Segre.
Una volta liberati dal fascismo,
essi si sono immediatamente resi
conto che, per assicurare all’Italia un
corretto funzionamento, era condizio-
i libri di greta
Il corpo, questo sconosciuto
Pennac ne ricava un romanzo
Si parla da sempre di
anima e corpo come di due
mondi separati tra loro,
sebbene entrambi costituiscano noi come persone.
Da sempre diciamo che
amiamo con tutta l’anima,
che ci mettiamo l’anima
nelle cose che facciamo,
parliamo dell’animo buono
e gentile di qualcuno, le abbiamo perfino dato un peso
asserendo che perdiamo
21 grammi nel momento
in cui moriamo. Non ci soffermiamo,
invece, a parlare del nostro corpo e dei
suoi cambiamenti. Lo vediamo in televisione come un oggetto, come qualcosa da esibire in una mostra. Qualcuno
più di altri cura il suo aspetto ma il libro
di Daniel Pennac, “Storia di un corpo”, mi ha fatto ricordare quanta poca
importanza diamo alle sensazioni del
nostro corpo. All’inizio devo ammettere che non ero riuscita ad “ingranare”
e ho letto altre cose nel frattempo, poi
ad un certo punto è scattato qualcosa
e ho iniziato a ritrovarmi in quelle
righe. Ho iniziato ad essere curiosa
di sapere come sarebbe cambiato il
protagonista, di sapere come avrebbe
descritto certi momenti. Ho sorriso sul
modo di affrontare alcune situazioni,
ho riso in alcuni passaggi divertenti e
mi sono ritrovata a rimproverarmi per
non aver mai fatto particolare atten-
zione a quello che succede
al mio corpo quando provo determinate sensazioni
che ho ritrovato nel libro.
Osserviamo dall’esterno
la vita del protagonista
attraverso il diario del suo
corpo che inizia a scrivere
all’età di dodici anni e che
aggiornerà costantemente
per il resto della sua vita.
Condividiamo il modo selvaggio di giocare nella prima parte, le prime scoperte
in amore, per poi arrivare a quando
si diventa genitori fino ai primi “acciacchi” con l’età che avanza. Sempre
con sincerità, con umorismo, allegria
e commozione, si arriva a capire che
tutto di noi è degno di essere ricordato
in quanto è stato vissuto. Si capisce
quanto la vita di tutti noi si possa
riconoscere, come un enorme grande
tatuaggio, sul nostro corpo e su quanto
questo venga segnato e ci appartenga,
mentre durante tutta la nostra vita, ci
accompagna e ci accudisce.
Greta Sala
(greta-allaboutgreta.blogspot.com)
•Titolo: Storia di un corpo
•Autore: Daniel Pennac
•Editore: Feltrinelli
•Anno: 2012
•Pagine: 341
•Prezzo: 18,00 €
21
ne necessaria ma non sufficiente (re)
istituire organismi, procedure e norme
democratiche; occorreva operare molto più in profondità, sulla mentalità,
gli atteggiamenti ed i comportamenti
degli italiani, nel tentativo di «ricostruire l’unità morale» dopo la «crisi
di disgregazione delle coscienze» rappresentata dal ventennio fascista. Gli
uomini de “Il Ponte” hanno, quindi,
lavorato per la costruzione di un pantheon di valori di riferimento comuni
e condivisi, nel tentativo di costruire
una sorta di religione civile che potesse fungere da fondamento su cui
edificare il nuovo stato e che potesse
permettere di contrastare le tendenze
più conservatrici e reazionarie della
società e della politica italiane».
E la rubrica “Ritrovo”? Che
importanza ha avuto?
«“Ritrovo” è stata la rubrica che
più di tutte ha permesso di allargare il
raggio d’azione della rivista e lo spettro dei suoi ragionamenti. Attraverso
questa rubrica redattori, collaboratori
o semplici lettori avevano la possibilità di riportare fatti, episodi, notiziole,
relativi anche ad avvenimenti minori,
ma che davano il polso della situazione realmente esistente all’interno del
Paese, al di là delle rappresentazioni
ufficiali fornite dal governo e dalla
stampa. Così gli autori della rivista
fiorentina intraprendevano un’operazione complessa e meticolosa, estesa
ad un campo originale ed inesplorato,
che intendeva partire dall’analisi e
dall’osservazione della quotidianità
per fornire un quadro della vita italiana tra la Ricostruzione ed il boom economico, denunciando la situazione di
illibertà in cui era sprofondato il Paese
già pochi anni dopo la Liberazione.
È attraverso le pagine di questa
rubrica che “Il Ponte” ha condotto
alcune delle battaglie più importanti
per l’affermazione di uno Stato laico
e pienamente democratico e per la
modernizzazione del Paese, nei suoi
aspetti sociali e di costume oltre che
istituzionali: così venivano trattati
anche temi come la limitazione delle
nascite, il divorzio, la morale sessuale
e quella familiare, la libertà di culto, le
discriminazioni e le persecuzioni a cui
erano sottoposti valdesi, protestanti ed
ex sacerdoti, l’arbitrarietà degli interventi delle forze dell’ordine, le censure e le limitazioni poste all’espressione artistica, il cambiamento delle
musiche e dei balli, il persistere di
un forte spirito militaresco anche
ben dentro la Repubblica. Al tempo
stesso, queste pagine testimoniano
dell’appoggio offerto ad iniziative di
individui e gruppi quali, oltre a quelli
di cui si è già trattato, l’Aied (Associazione Italiana per l’Educazione
Demografica), l’Alri (Associazione
per la Libertà Religiosa in Italia),
l’Ailc (Associazione Italiana per la
Libertà della Cultura) ecc.
Solo tenendo ben presenti questi
aspetti è possibile cogliere – è questa
la scommessa a cui si è prestato il mio
studio – il senso e la portata di quanto
immaginato e progettato da Calamandrei e dagli altri autori della rivista».
il volume
L'Isola del Vagabondo si dà alla scrittura
per salvare altri amici a quattro zampe
Dieci anni fa un piccolo gruppo di persone
desiderose di dedicare il proprio impegno alla salvaguardia degli animali ha costituito l'associazione
“Isola del Vagabondo” Onlus, che oggi vanta un
numero decisamente maggiore di soci e ha ottenuto
ottimi risultati nella gestione del Canile Intercomunale di Mirandola. Per celebrare l'attività svolta
in questi anni e permettere a tutti di conoscere e
capire il mondo dell'Isola del Vagabondo è nato un
piccolo volume di racconti per grandi e bambini
in cui i narratori delle proprie storie e di quelle
dei volontari sono protagonisti d'eccezione: i cani
e i gatti che vivono - o che vivevano - all'Isola
del Vagabondo. Proprio così: raccontando di sé
e di un volontario al quale sono particolarmente affezionati, cani e gatti spiegano con parole
semplici quali sono le attività svolte da questa
associazione che con donazioni, risparmi, raccolte
fondi, stretta collaborazione con l’Unione Comuni
Modenesi Area Nord e il grande e prezioso aiuto
del Servizio Veterinario della Ausl di Mirandola,
è riuscita in questi dieci anni a difendere, salvare
e curare tantissimi animali. Il volume, dal titolo
Racconti dall'Isola del Vagabondo. Voci e ricordi
dei nostri amici a quattro zampe, è stato curato nei
vari aspetti da Chiara
Bianchi, che ha cercato di legare le varie
sezioni con un leitmotiv rappresentato
dal codice dell'Isola:
“Rispetta il fratello.
Non abbandonare mai
un compagno. Difendi
il tuo compagno debole. Ama i cuccioli.”
Il lessico del volume
utilizza vocaboli semplici e coniati dai cani
e dai gatti: in questo modo, l'essere umano viene
chiamato “duezampe”, la “scatola con le ruote” è
l'automobile, “il bastone che fa rumore” è il fucile
e così via. Ognuno dei protagonisti racconta del
proprio arrivo all'Isola e di come sia stato accolto
dalla Signora buona (la responsabile del Canile
di Mirandola Anna Pivetti), di come sia entrato
a far parte della piccola comunità dell'Isola del
Vagabondo. Il libro si potrà acquistare presso Il
Cartolaio in via Fermi a Mirandola o telefonando
al Canile allo 0535/27140.
22 · n. 15- agosto 2013
mirandola
In Olanda quinto posto in classifica e grandi apprezzamenti
Una Filarmonica che vale oro
La banda di Mirandola eccelle anche al prestigioso concorso di Kerkrade
mirandola
Sofia vola dal Khorovodarte
al Balletto di Toscana
Se ripensiamo a qualche anno
fa, quando si programmava l'attività
musicale della nostra Filarmonica,
ricordiamo benissimo gli occhi sbarrati alla proposta “Concorso a Kerkrade”, considerandolo praticamente
irraggiungibile. E che poi le semplici
parole “concorso più importante al
mondo” o “olimpiadi della musica”
non rendevano neanche tanto l'idea.
Bene, aver partecipato al concorso, crediamo resterà un momento
indelebile nella storia della nostra
Associazione.
Lo avevamo annunciato allo scorso Concerto di Natale, poi a quello
di Primavera e in tutte le occasioni
possibili, per dire a tutti che la musica mirandolese avrebbe suonato
nel mondo! Kerkrade, infatti, non è
altro che una piccola città olandese
che ogni quattro anni ospita bande
provenienti da ogni continente, nella
nostra categoria infatti vi erano croati,
inglesi, italiani, spagnoli, israeliani,
belgi, austriaci, irlandesi, tailandesi e
colombiani. Livelli musicali altissimi
e giurie di grandi professionisti hanno
caratterizzato le giornate di questa
kermesse internazionale, durata dal 4
al 28 luglio e che ci ha visto partecipi
sabato 27 alla mattina.
Per noi sono stati mesi molto duri,
fatti di prove e organizzazioni varie,
ma il tutto è stato ripagato nel ritornare a casa con la prestigiosa Medaglia
d'Oro, data alle bande che raggiungono i punteggi più alti. 85,33 il nostro,
quinto posto in classifica! Grandissima la soddisfazione del Maestro
Gianni Malavasi, che ci ha guidati,
preparati e magistralmente diretti. A
lui vanno tutti i nostri complimenti
e la nostra gratitudine per il grande
lavoro svolto. Senza parole anche la
Presidente Maria Chiara Ferraresi,
che coadiuvata dal consiglio direttivo
ha egregiamente organizzato il tutto
nei minimi dettagli. Sua la capacità
di tenere unito il gruppo anche nei
momenti difficili, non lasciando nulla
al caso.
Concludendo ringraziamo la
Fondazione Scuola di Musica e il direttore Mirco Besutti per il supporto
e la collaborazione che da anni si è
instaurata con la nostra associazione.
Ringraziamo di gran cuore anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, la Consulta
del Volontariato e il Comune di
Mirandola per averci aiutato anche
finanziariamente. Ma il grazie più
grande va a tutti i musicisti che con
tanto cuore e tanta passione hanno
lavorato duramente per arrivare a
questo importante traguardo! Siamo
cresciuti tanto e facendo tesoro di
tutte le emozioni e tutti gli errori
cresceremo ancora di più!
Il consiglio direttivo
della Filarmonica "Andreoli"
E’ un’ estate intensa per la scuola
di danza Khorovodarte di Mirandola
che il 9 settembre riaprirà le iscrizioni per l’anno scolastico 2013/2014
nella rinnovata sede di via Bernardi
3/a zona Famila. Tante novità attendono gli allievi vecchi e nuovi che
nelle tre sale studio potranno praticare danza classica e contemporanea,
musical, hip hop e break dance con
qualificati insegnanti coordinati naturalmente dalla direzione artistica
delle tre docenti Sonia Greco, Cristiana Cappi e Licia Baraldi. Anche gli adulti avranno la possibilità di
frequentare corsi di ginnastica dolce,
pilates, difesa personale e yoga e a
tutti verranno offerte lezioni di prova
gratuita (info: www.khorovodarte.it
392 8828908). Nonostante un anno
trascorso fuori sede e apparentemente in sordina, Khorovodarte non ha
abbassato la guardia e tenacemente
ha continuato a proporre agli allievi
programmi di studio adeguati a tutti
e produrre importanti risultati anche
sul piano tecnico. Un’allieva del corso
avanzato classico, Sofia Maddalena
Bocchi 16 anni, in settembre proseguirà
i suoi studi di danza presso la scuola il
Balletto di Toscana a Firenze, dopo aver
brillantemente superato nel gennaio
scorso l’audizione. Questa bellissima
notizia si aggiunge alla soddisfazione di
sapere che Emiliè Tassinari, ex allieva
di Khorovodarte e Tersicore, ora allieva
all’ottavo anno Accademia La Scala di
Milano, in questi giorni danzerà nel
corpo di ballo del Teatro nella famosa
produzione “Il lago dei cigni “ accanto
a stelle internazionali come Roberto
Bolle e Svetlana Zacharova. Sono
importanti e lusinghieri risultati per gli
insegnanti che credono nelle potenzialità degli allievi e per i ragazzi e le loro
famiglie che affidano a Khorovodarte il
compito di collaborare nella formazione
artistica e umana dei propri figli.
n. 15 - agosto 2013 ·
4^ puntata
Prosegue il romanzo storico a puntate sulla famiglia Pico realizzato da Remo Rinaldi, già nostro collaboratore e studioso di storia contemporanea. Nato a Mirandola, Rinaldi ha operato nei settori della
formazione professionale e dell'amministrazione del personale. Come autore di saggi ha indagato su
importanti e trascurati avvenimenti socio-religiosi accaduti nel Modenese nel dopoguerra.
I Duchi della Mirandola e il frate
(segue)
I soldati si
ammutinarono in
alto mare,
dopo aver
"ben menate le
mani"...
Su una delle navi
cariche di viveri, stava
un centinaio di soldati
tra modenesi, parmigiani
e mantovani, che si ammutinarono in alto mare,
dopo aver “ben menate
le mani” sui loro capi,
facendosi porre a terra
presso Ancona.
Il padre Marco non
riuscì a dissimulare qualche piccolo segno di impazienza, non avvertito
dal serenissimo della
Mirandola tutto preso
com’era dal fervore del suo racconto,
ma notato dal serenissimo di Bozzolo
cui non dispiaceva vedere il frate
indisposto verso il duca mirandolese.
Approdato per una sosta all’isola di
Zante, il generale delle tre isole mandò
al duca un omaggio di squisite vivande:
confetture, conserve, paste, pollami,
castrati, moscati e frutta. Poiché di lì
in avanti le acque erano percorse da
vascelli tripolini e galere turchesche,
il duca prudentemente chiese e attese
dall’isola di Creta una scorta “per
non azzardare gente e contante”. Il
10 agosto giunse una squadra navale,
comandata dal cavalier Almirante,
composta da dodici vascelli da guerra
e otto da carico. All’arrivo, in segno
di saluto, il comandante fece sparare a
salve tutti i cannoni, al suono di trombe e pifferi. Le notizie che portava da
Creta non erano buone. François de
Vendôme duca di Beaufort era morto
per una sventura accaduta in battaglia.
Polveri, bombe e granate di una batteria
turca, già conquistata, presero fuoco
all’improvviso gettando lo scompiglio
fra le truppe convinte di una trama
avversaria. Le perdite furono tali da
indurre i francesi al ritorno in patria,
imitati poco dopo dai piemontesi, dai
pontifici e da altri volontari.. Per l’isola
di Creta si temeva ormai il peggio.
Perciò, Alessandro II decise di
partire al più presto in soccorso dei
difensori dell’isola in gran parte ormai
conquistata dagli infedeli. Salpò il 19
agosto alla testa di trentasei vascelli. La
nave dell’Almirante, passando a fianco
di quella del duca, gli rese ubbidienza
con sette tiri di cannone e suono di
trombe. Il duca rese il saluto con tre
tiri. Le regole del cerimoniale erano
minuziose anche in quelle circostanze.
La flotta gettò l’ancora il 23 agosto nel
porto di San Nicolò, dove sostavano
ventitré navigli pontifici, francesi e
maltesi. La flotta veneziana, composta da quarantaquattro
galere e cinque galeazze,
stava all’ancora nel porto
di San Giorgio, mentre
nel vicino porto di Santa
Maria erano agli ormeggi
una trentina di vascelli,
tartane e legni francesi.
Il duca salutò la flotta
con tre scariche di cinque
cannoni e di tutta la moschetteria. Don Vincenzo
Rospigliosi rispose con la
scarica di tutti i cannoni
della sua galera. Subito
il duca inviò con barca
il maggiordomo per comunicargli il suo arrivo,
dopodiché sua eccellenza mandò una
feluca tutta coperta di damasco rosso
a prelevare il duca, che fu accolto “con
eccessi di cortesia”. Terminati i lunghi
discorsi e i complimenti, il duca fu
trattenuto a pranzo con i gentiluomini
del suo seguito. L’annalista Papotti
mette in risalto il contrasto: “Mentre tra
le squisitezze delle vivande ispiegava
le sue pompe il lusso, udivasi dolorosa tragedia al suono di lacrimevole
batteria di Candia, che, attaccata da tre
parti dal Turco, veniva bersagliata e
da tanto strepito di bombe, cannonate
e moschetteria, s’accennava il cattivo stato di
quella misera piazza”.
Un attacco durato un paio
d’ore, che sarà ripetuto a
sera, con relative stragi
di uomini.
Ritornato a bordo del
suo legno, Alessandro II
ricambiò con un omaggio
di quattro botti di vino di
Sassuolo e cinque casse
di lagrima di Fiorano.
Poi mandò ad avvisare il
capitano generale della
piazza Francesco Morosini del suo arrivo, con
la dichiarazione di essere
disponibile a recare sollievo alla città
di Candia anche a prezzo del sangue
proprio. Nella notte successiva fece
sbarcare i suoi armati, benché affaticati
dal viaggio e dal caldo, nonché decimati dai patimenti. Una guerra combattuta
a questo modo, con battaglie di terra e
di mare, scaramucce e tregue, spiega la
durata di venticinque anni, ma si deve
tener presente che la guerra lampo non
era ancora stata inventata. Le perdite
nemiche erano sempre di mille e passa
turchi, quelle cristiane si aggiravano
sempre sui cento o duecento, però le
forze cristiane perdevano l’isola poco
a poco.
L’impazienza del padre Marco
prese il sopravvento con un lieve tamburellare delle dita sul bracciolo destro
dello scranno. Notato dal giovane duca
di Bozzolo che non gli staccava gli
occhi di dosso. Il duca mirandolese
proseguiva imperterrito, convinto di
narrare gesta gloriose.
Francesco Morosini, allarmato,
avvertì don Vincenzo Rospigliosi delle
intenzioni precipitose di Alessandro II,
che avrebbero intralciato le trattative di
resa in corso con i turchi. Il generalissimo faticò non poco a convincere il duca
che la guerra era da considerare ormai
persa: i difensori erano insufficienti, i
capi cristiani delle forze di mare e di
terra consideravano inevitabile la resa,
non erano disposti a farsi svenare tutti
perdendo la guerra e la vita. Meglio
perdere solo la guerra. E così, tra uno
scambio di convenevoli, di trattative,
di lettere di gradimento, alla fine il
Rospigliosi lodò la decisione del serenissimo della Mirandola di non voler
trattenersi oltre “in quel paese e porto
di aria perniciosa che gli aveva causate
alcune febbri”.
I medici, desiderosi di squagliarsela al più presto, approvarono
senz’altro la saggia decisione del duca.
La resa onorevole ai turchi venne firmata dopo dieci giorni
di trattative serrate con
il gran visir, assistito
dal suo dragomanno, il 6
settembre. Il 7 partirono
tutte le forze della coalizione che utilizzarono i
giorni della trattativa per
imbarcare in una gran
baraonda armi, beni,
viveri e persone che
non volevano restare
sotto il dominio degli
infedeli. I quali si erano
impegnati a concedere
l’onore delle armi ai
veneziani, a rispettare
i civili e a lasciare ai
veneziani alcune basi navali, per non
compromettere i traffici commerciali
vantaggiosi per le due parti. L’inizio
del viaggio fu accidentato, la nave del
principe Rospigliosi si arenò in una
secca e dovettero disincagliarla.
Ogni tanto il duca di Bozzolo se
ne usciva con un “oh!” di meraviglia,
oppure accennava a un breve commento, ma con un tono di voce alterato,
diverso dal suo solito, come se fosse
qualcosa messo tra virgolette. Erano
commenti intenzionati a stimolare il
duca mirandolese a proseguire il suo
Don Vincenzo rispose con
la scarica
di tutti i
cannoni
della sua
galera
primo, assicurando genericamente della sua lealtà e delle sue corrette intenzioni, avvisando di voler inviare quanto
prima al castello della Mirandola un
suo messo con notizie più dettagliate.
Il collega mirandolese non insisté per
metterlo alle strette, e ottenere impegni
precisi e immediati, per non sembrare
diffidente. Non fece caso al guizzo beffardo negli occhi del Gonzaga. Quando
fu di nuovo a Mirandola, Alessandro II
fu molto urtato dalla stizza acida della
duchessa che, ascoltato il resoconto
ducale, gli disse con
un misto di alterigia e
sdegno: “Vostra altezza
è ritornata a casa con
un pugno di mosche
in mano!”. Poteva permetterselo, diamine!,
era prozia della regina
d’Inghilterra Maria Beatrice d’Este, moglie di
re Giacomo II Stuart.
Il duca andò in bestia. I
cortigiani allibirono. Ci
furono parecchi giorni
di tensione fra la coppia ducale, tanto che
l’uditore generale e il
maggiordomo evitarono
di sottoporre questioni
irritanti all’esame del duca. Poi, con
scaltra delicatezza attirarono l’attenzione del loro signore sulla fama di
abile diplomatico del padre Marco,
sicché il duca pensò bene di ricorrere
per diverse vie al cappuccino, deciso
a non lasciare nulla di intentato pur di
arrivare al matrimonio di sua figlia.
Temporeggiò qualche settimana, per
non dare alla moglie l’impressione di
agire sotto la sferza delle sue scenate,
e gli scrisse direttamente il 17 marzo
1682, invitandolo a sostare a Mirandola
e concludendo:
Tutti di questa casa attendono
con particolare desiderio il passaggio
di Vostra Paternità per di qua in caso
che facesse il viaggio di Roma o di
Spagna, ed io ne prego Dio benedetto
ben di cuore.
In effetti, il cardinale Cibo comunicava al padre Marco, il 18 marzo 1682,
il desiderio del re di Spagna di averlo
presso di sé e il papa acconsentiva al
desiderio del re cattolico, dispensando
il frate dall’obbligo francescano di
viaggiare a piedi, a motivo “della sua
fiacca complessione”, autorizzandolo
all’uso “delle carrozze e de’ cavalli e di
calessi a suo arbitrio”. Concedendogli
pure, giunto a Madrid, d’impartire la
benedizione papale con indulgenza plenaria, in conformità alle disposizioni
contenute nel relativo breve pontificio
inviato a corte. Il cappuccino comunicava al cardinale di aver ricevuto l’ordine di andare in Spagna, con lettera
del 18 aprile 1682, ossia un mese dopo.
Ora, come abbia fatto Alessandro
II Pico a essere informato tanto tempestivamente - la sua lettera al padre
Marco è del 17 marzo! - del viaggio in
Spagna, è abbastanza intrigante. Gli
scambi di informazioni e di pettegolezzi fra le corti europee, per mezzo di
at-tentissimi diplomatici e di ben pagati
confidenti, era una cosa normale e il
duca della Mirandola era ben immanicato nel giro. I fatti però presero una
direzione diversa e il duca non poté
incontrare una seconda volta il frate,
che non fu quindi ospitato nel convento
dei Cappuccini presso il baluardo S.
Caterina, all’estremità sud dell’attuale
via Montanari. Infatti il padre ricevette
a Padova un contrordine dal cardinale
Cibo, datato 25 aprile 1682, notificante
il desiderio del papa Innocenzo XI “che
vostra paternità possa per consolazione
della maestà sua trasferirsi a Vienna
prima che s’incammini alla corte del
re cattolico”.
Prontamente il cappuccino rispose
di eseguire l’ordine ricevuto di recarsi a
Vienna, con lettera del 7 maggio. Con
una del 23 successivo, il cardinale gli
fece fretta. Per i tempi postali di allora,
il succedersi delle lettere era abbastanza frenetico. Segno che nella capitale
dell’impero i problemi da affrontare
erano urgenti e importanti. Tanto
importanti che il 14 luglio, da Vienna
dove si trovava, il cappuccino scriveva al cardinale di non poter recarsi in
Spagna perché il re di Francia gli aveva
negato il lasciapassare e, andando per
altra via, avrebbe sofferto troppo del
mal di mare.
Remo Rinaldi
(continua)
Durante la
spedizione
a Candia
morirono
molti mirandolesi
per malattie
e incidenti
Luigi XIV
racconto.
La sera del 15 arrivarono tutti a
Zante, salutati per due ore dallo sparo
dei cannoni dell’isola, cui le galere
resero il saluto con molti tiri di colubrine. Il giorno dopo, il generale delle
tre isole inviò alle loro altezze il principe e il duca
un abbondante regalo
di pollame, selvaggina,
formaggi, pesci, agrumi
e frutta, ricambiato da
generosa mancia a chi
l’aveva portato. Il Rospigliosi fece preparare
lautissimo pranzo sulla
sua “Reale”, cui invitò il
duca e i più alti comandanti. Il duca fece altrettanto il giorno seguente
sulla sua “Capitana”.
Spediti dispacci a Venezia, la flotta partì il 19
con il vento favorevole
verso Messina, costeggiando le isole
di Cefalonia e Corfù. Giunti a Messina, veleggiarono verso Napoli, dove il
duca ammirò le bellezze della città e
assisté al miracolo di San Gennaro.
Imbarcati di nuovo, giunsero a Nettuno il 18 ottobre sbarcando incolumi,
acclamati dalle ciurme con lo sparo a
festa dei cannoni e delle colubrine. Il
Rospigliosi e il Pico, prelevati da più
carrozze, dopo sosta a Castelgandolfo
per mettersi in pompa magna, furono
portati a Roma, “accolti col sommo
degli eccessi dalla clemenza di sua
santità”, che donò al duca le spoglie di
Sant’Abbondio martire, oggi venerate
nella cappella della beata Vergine della
Ghiara in San Francesco. Il duca giunse
finalmente a Concordia il 30 ottobre accolto con gioia grande della duchessa,
dei figli e dei sudditi.
Un particolare interessante. Dopo
la notizia della resa dell’isola, la
duchessa, inquieta per la mancanza
di informazioni sul duca suo marito,
decise di confidare la sua angoscia alla
zia Maria Pico, - figlia di Alessandro
I e Laura d’Este -, donna nota in
tutta Mirandola per la vita austera
e per la sua inesauribile carità per i
poveri, i malati, i bisognosi. La pia
donna, che “per le continue orazioni e
opere di carità era giunta ad altissime
illuminazioni”, si ritirò in preghiera
prolungata. Poi si rianimò, andò piena
di gioia dalla duchessa nipote dicendole: “Figlia mia, non temete per il duca,
prima di notte riceverete felice avviso
del suo ritorno”. Così fu. A sera giunse
lettera del cardinale d’Este che il duca
era partito per l’Italia. Fatti poi i debiti
confronti con i tempi, la predizione
risultò veritiera. Qui il duca s’arrestò,
guardando in volto il padre Marco,
che non si dimostrò particolarmente
impressionato.
Durante la spedizione a Candia morirono
parecchi mirandolesi,
per malori durante la navigazione, per le fatiche
snervanti, per incidenti,
per malattie, tra i quali il cappuccino Felice
da Quarantoli. Il duca,
però, era rattristato più
dai costi dell’impresa,
che si diceva ammontassero a venticinquemila fiorini: una spesa
enorme e inutile. Il santo
frate intuiva quel che
passava per l’animo del
duca. La sua pazienza stava quasi
agli sgoccioli, dribblava la noia con
alcune considerazioni tra sé e sé. Si
stupiva della limitatezza di sguardo del
duca, incapace di percepire il pericolo
dell’espansionismo turco per la fede
e l’unità cristiana dell’Europa. Il Pico
era accorso in aiuto ai veneziani intenti
a difendere anzitutto i loro interessi
commerciali in Oriente. Il cappuccino,
invece, proprio per il suo ufficio di
consigliere e confidente dell’imperatore Leopoldo I, era al corrente della
complessità e confusione della politica
europea. I principi e i regnanti dell’Europa cristiana miravano solo al loro
interesse particolare: non erano molto
più lungimiranti del duca
mirandolese. La Repubblica veneta era sfuggente, non voleva irritare
troppo il sultano per non
compromettere i propri
traffici commerciali con
il Levante. L’imperatore,
pur convinto a scendere in campo contro gli
Ottomani, era debole
e sempre indeciso. La
Francia di Luigi XIV,
per rallentare l’anello
asburgico che la stringeva, sobillava la ribellione
dell’Ungheria e spingeva in tal senso pure la
Polonia. Istigava anche segretamente
i Turchi a scendere in guerra contro
l’impero. Praticamente solo il papa
Innocenzo XI era convinto della
necessaria unione dei principi cristiani
contro gli infedeli.
Il padre Marco si sentiva demoralizzato. Immerso in questi gravissimi
problemi, doveva pure occuparsi del
matrimonio di un piccolo duca, forse
vizioso, con la figlia di un altro piccolo
duca vanitoso. La spossatezza lo vinse
ancora una volta. Fu mandato a chiamare il compagno dei suoi viaggi, padre Cosmo da Castelfranco. Nell’attesa che giungesse dal convento, il padre
Marco tentò di far capire ai duchi il
pericolo turco per l’Europa cristiana,
la necessità dell’unione dei regnanti e
dei principi cattolici per contrastare il
pericolo, l’utilità del contributo anche
dei molti piccoli principati dell’impero
alla causa comune.
Parlava con un fervore tale che
suggestionò il Pico e il Gonzaga,
lasciandoli però fermi nella considerazione del loro interesse particolare.
Da ultimo, e con un certo disagio,
rammentò la ragione del suo viaggio
a Bozzolo, esortò, promise le benedizioni del papa e sue. Gian Francesco
Gonzaga ascoltò senza impegnarsi, si
profuse in premure e raccomandazioni
al padre Cosmo per la salute del cappuccino, promise di inviare immediatamente al convento il suo speziale con i
rimedi del caso, chiese la benedizione,
ricevuta dai due piegando devotamente
il ginocchio, poi lo accompagnarono
sino alla porta.
Appena il cappuccino scomparve
dalla loro vista, il Gonzaga non attese
che il Pico affrontasse l’argomento, si
avvantaggiò della posizione favorevole
dell’attacco di sorpresa, iniziando per
La flotta
partì il 19
settembre
da Zante
per Messina con il
vento favorevole
23
n. 15 - agosto 2013 ·
Medolla, Cavezzo e Concordia retrocesse, Rivara promossa
sport
Il calcio del "cratere" soffre ancora
Mentre Sassuolo, Modena e Carpi volano, la Bassa vive le difficoltà del post sisma
Per un Sassuolo che conquista la
Serie A, un Modena che quasi la sfiora,
un Carpi che vola in serie B e un Castelfranco che poteva essere ripescato
in C, iI calcio nella Bassa del… cratere
segna un bilancio in chiaroscuro. Più
scuro, fosco che chiaro, viste le enormi
difficoltà che hanno dovuto soffrire le
tante associazioni dilettantistiche che
provano a seguire in tempi difficili lo
sport più amato nel mondo. Provando
a fare un bilancio della stagione che
si è conclusa e di quella che si profila
all'orizzonte, infatti, non c'è da stare
allegri. Cominciamo da Medolla,
dove il ritorno a stagione avviata di un
grande Razzaboni non ha impedito ad
una associazione di nobili tradizioni di
retrocedere nuovamente, questa volta
in Seconda categoria. Sarà proprio il
mitico ex bomber a dover tentare la
risalita.
Poco più in là, il Cavezzo che
pochi giorni prima del terremoto era
stato promosso in Prima categoria se
ne ritorna con una dolorosa retrocessione in quella inferiore. Che dire poi
del Concordia, la associazione che
gioca a due passi dalla sede della Cpl
che guida il Modena? Un'altra amara
retrocessione, anche qui, dalla Promozione alla Prima Categoria. Toccherà
al nuovo allenatore Zironi guidare il
riscatto, che potrebbe essere innescato
da un sospirato ripescaggio, così come
la società del presidente Marchesi ha
chiesto. L'anno del terremoto, poi,
come noto ha letteralmente cancellato
alcune delle altre associazioni dai
campi della domenica: la Roveretana
ha rinunciato alla Seconda categoria.
Il posto le spetterebbe per la prossima
stagione, perchè la federazione così ha
deciso, ma la decisione non è ancora
stata ufficializzata. La mitica Possidie-
La Folgore
se non c’è più.
Anche la Quarantolese nella passata stagione ha chiuso i battenti. Ma
questa estate, dopo lunghe riflessioni,
un gruppo si è ricompattato e - sempre
in virtù della deroga concessa dalla
federazione - la squadra ricomparirà
ai nastri di partenza della Prima categoria, con mister Claudio Benatti. E
Mirandola? Per un anno la Folgore ha
provato a rilanciare il calcio in città,
con un ottimo campionato in Seconda,
ma all’orizzonte c’è chi vede ora tanto
legittimo spazio per i giovani, che vorrebbe dire ambizioni assai meno alte.
Già, perché nella storia di Mirandola
sembra che per il calcio importante di
qualche decennio fa si dovrà aspetta-
re, ancora a lungo. Poco più in là, in
Eccellenza, resiste solo il San Felice,
che tuttavia un anno fa, prima di una
salvezza inattesa e un po’ miracolosa,
di cui è artefice un gruppo di ragazzi
di Mirandola e dintorni, incluso mister
Pellacani, sembrava destinato ad una
mesta iscrizione alla Terza categoria.
San Felice riparte da quel gruppo,
nella speranza di soffrire un po’ meno.
Da quelle parti fa eccezione Rivara.
Forte dell’alleanza con il gruppo ex
Possidiese, la squadra di Pecorari ha
fatto il salto, raggiungendo l’agognata
Seconda. Detto di un Camposanto che
ha a sua volta rischiato, di una Massese
che ha meritato di restare in Seconda e
di uno Junior Finale che è un esempio
area nord
Una rappresentativa della Bassa
si consola giocando con il Modena
Lo scorso 24 luglio a Fanano
una rappresentativa dei giovani
calciatori della Bassa modenese ha
disputato una partita amichevole
contro il Modena. Ad accollarsi
la gestione organizzativa – e i costi – della trasferta dalla Bassa a
Fanano è stato l’Us San Felice, con
il ds Stefano Turcato e l’allenatore
Gianni Pellacani in prima fila. Immancabili poi i due mitici gemelli
Loris ed Elvino Gennari nella ve-
ste di magazzinieri-massaggiatori.
La partita è terminata 10 a 0 per
il Modena, i cui calciatori hanno
giocato con particolare agonismo
per meritarsi un posto da titolare
agli occhi di Novellino. Così, per
il gioco duro dei Canarini, diversi
ragazzi della Bassa hanno dovuto
abbandonare prematuramente il
campo. Per loro comunque una
bella esperienza “formativa” contro
calciatori professionisti.
La rappresentativa
della Bassa con il Modena
per il settore giovanile e per intraprendenza, a distanza di un anno le nubi
non sono dissipiate. Già, perché nella
tempesta della crisi economica che ha
allontanato gli imprenditori e sponsor
dallo sport, si profila un’altra tempesta: quella dei controlli dell’Agenzia
delle Entrate, che nelle aree limitrofe
ha significato controlli pressanti,
contestazioni e presunzioni pesanti e
sanzioni che stanno inducendo tanti
a rinunciare allo sport, specie quanti
lavorano pensando ai giovani, a volte
in ingenua ma imprescindibile onestà.
Per il cratere sarebbe troppo, troppo
per pensare di competere con gli altri
colossi del calcio modenese.
Alberto Setti
25
visti per voi
di Sergio Piccinini
Pacific Rim
Con un incasso di oltre 180 milioni
di dollari nel mondo, dopo due sole settimane dalla sua uscita nelle sale, Pacific
Rim si presenta come il kolossal da grande incasso per eccellenza di questa estate
2013. La trama non è delle migliori per
chi è in cerca di contenuti cosiddetti maturi. Nel futuro enormi discendenti dei
dinosauri escono dalle profondità marine
seminando la morte, ma la razza umana
contrattacca costruendo giganteschi robot chiamati jaeger in grado di uccidere
i mostri. Seguiamo le vicende di Raleigh
(Charlie Hunnam), uno degli ultimi
piloti di jaeger rimasti. Com'è intuibile
Pacific Rim è un blockbuster adatto al
popolo dei consumatori di pop-corn, uno
spettacolo hollywoodiano godibilissimo.
I riferimenti si sprecano: si va da Transformers ad Evangelion passando per
Matrix ed Independence Day. Ma sarebbe errato liquidare questo campione
d'incassi etichettandolo come semplice
“commercialata”. Pacific Rim in parte
riesce a sorprendere per la presenza di
alcuni elementi distintivi. L'umorismo
yankee fracassone non manca, eppure
il tono del racconto è per lo più drammatico. Fin dal prologo vediamo il
protagonista subire un terribile trauma e
nel proseguo della storia, tolti i siparietti
comici, si respira un'atmosfera tragica,
da imminente fine del mondo. Degna
di nota anche una lunga digressione
presente circa a metà del film, in cui
l'azione viene momentaneamente messa
da parte in favore di un'ampia parentesi
sul rapporto tra rangers, i piloti dei robot.
Ogni automa è governato da almeno due
rangers mentalmente interconnessi ed è
quindi essenziale che a priori ci sia una
forte armonia tra loro. Il regista Guillermo Del Toro insiste su questo punto,
lasciando emergere un tema portante del
film: la concordia.
Pacific Rim
Regia: Gulliermo Del Toro.
Con: Charlie Hunnam, Rinko Kikuchi,
Idris Elba, Charlie Day, Ron Perlman.
Usa, 2013, fantascienza, col., 131 min.
26 · n. 15- agosto 2013
quarantolese/1
Il gruppo ama giocare e ritrovarsi a fine gara dallo sponsor
La rimonta? è iniziata in pizzeria
La squadra Amatori di mister Pignatti ha compiuto una splendida risalita
Quella scorsa sembrava la fine
di una stagione calcistica come tutte
le altre, invece non è stato così per
la Quarantolese Categoria Amatori
Uisp. è passato poco più di un anno
dal tragico evento che ha colpito tutte
le zone della Bassa, il medesimo campionato veniva sospeso ad una partita
dalla fine e quello stesso campo, dove i
ragazzi della Quarantolese si allenano e
giocano il lunedì sera, diviene il luogo
ideale dove sistemare la tendopoli per
chi in quel momento non aveva l'abitazione agibile.
Nonostante tutto i ragazzi ci hanno
creduto, un ulteriore stimolo per comporre la squadra è dato dal fatto che
molte società limitrofe non se la sono
sentita di iscriversi ai vari campionati,
mossi da questa ulteriore motivazione e
dalla voglia di dare due calci al pallone
e andare dopo la partita tutti insieme
nella pizzeria del paese ("Da Papà"),
importante sponsor della squadra, si
è riusciti a costituire la squadra per la
nuova stagione. Il campionato prende
La Quarantolese Amatori
il via ma inizialmente i ragazzi guidati
da mister Pignatti fanno pochi punti,
questo crea qualche malumore, la maggior parte dei ragazzi però non molla
e nella seconda parte della stagione la
squadra compie una splendida rimonta
portandosi dall'ultimo al sesto posto,
la cosa però più importante e sorpren-
dente è stata quella di trovarsi l'ultima
partita con tutti i giocatori partiti a settembre, e questa senz'altro è la vittoria
più importante.
quarantolese/2
Riparte anche
la Prima categoria
La Quarantolese riparte, dopo
un anno sabbatico dovuto ai tragici
eventi del maggio scorso, dalla
Prima Categoria. Tutto ciò è possibile grazie alla collaborazione della
Federazione che come promesso ha
mantenuto la categoria e a un gruppo
di ragazzi che ha accettato di giocare
senza alcun compenso economico,
in quanto la Polisportiva non ha
ancora superato il momento di crisi
post-terremoto.
La stagione dei ragazzi ripartirà
lunedì 19 agosto sul campo di Tramuschio, visto che il campo della
Quarantolese sta subendo trattamenti
per tornare a essere operativo dopo
aver ospitato il campo tenda, anche
in questo la società ringrazia il Crer
(Comitato Regionale Emilia Romagna) che si sta accollando le spese
della rimessa a nuovo del manto
erboso.
Ai primi di settembre la Qurantolese tornerà fra le mura amiche.
Per ora la rosa messa insieme dal
ds Costa è composta da 22 giocatori guidati dal mister Benatti e dai
collaboratori Corradi e Manicardi.
quarantolese/3
La partita più importante?
Quella vinta col terremoto
Nonostante le enormi difficoltà
iniziali dello scorso anno, grazie
all'aiuto di sponsor, società amiche e
Federazione, la Quarantolese ha vinto la partita più importante: svolgere
attività giovanile per i propri ragazzi.
Inoltre la società ha quasi raddoppiato gli iscritti, ai nastri di partenza si
presentarono 35 ragazzi, il 9 giugno
alla festa finale erano presenti ben
57 piccoli atleti. Oltre agli ottimi
riscontri a livello numerico la società
ha ottenuto buoni risultati anche a
livello sportivo, gli esordienti dopo
un buon campionato hanno partecipato a due tornei classificandosi
in entrambi al terzo posto, ottimo
risultato considerando il blasone
delle squadre partecipanti. I pulcini
2003-2004 dopo una prima parte di
stagione travagliata hanno finito in
crescendo infilando 3-4 risultati utili
consecutivi e classificandosi sesti al
torneo di casa. Infine i più piccoli
2005-2006-2007-2008 hanno fatto
vedere ottime cose nelle numerose
partite disputate. Dopo gli ottimi risultati dello scorso anno, quest'anno
la Quarantolese riparte con l'ambizioso obiettivo di fare meglio dell'ultima stagione riproponendo infatti 5
squadre, accogliendo bambini nati
dal 1999 al 2008 guidati da allenatori
e istruttori qualificati e laureati in
scienze motorie. Come ogni anno
verrà garantito il servizio pulmino
gratuito. La quota di iscrizione annua sarà di 150 euro comprensiva
dell'abbigliamento sportivo, questo
è possibile grazie agli sforzi della
Polisportiva e di preziosi sponsor.
Con questi presupposti si spera di
vedere numerosi piccoli e grandi
atleti correre e divertirsi sul campo
della Quarantolese. Per informazioni
e iscrizioni: Riccardo Manicardi
338/861701.
n. 15 - agosto 2013 ·
Ingaggiati Prato, Serafini, Bertarello, torna anche Borghi
pallavolo
La Stadium ha completato la rosa
La formazione di coach Pinca si è rinforzata con alcuni importanti innesti
La Stadium Pallavolo Mirandola
comunica ufficialmente di aver completato la rosa che affronterà la
stagione 2013-2014 nel campionato
Nazionale di B1 maschile. Dopo gli
ingaggi di Prato (a sinistra, nella
foto qui accanto, insieme al direttore
tecnico Zucchi) e Serafini (a destra,
nella foto in alto, insieme al presidente Silvestri), arrivano infatti alla corte
di coach Pinca il centrale Michele
Bertarello, classe 1983 e 192 cm di
altezza, proveniente da Isola della
Scala, e l’opposto Andrea Borghi
(1991, 190 cm) che torna a vestire
la maglia gialloblù dopo due anni in
Villa D’Oro. Questa dunque la nuova Stadium: palleggiatori: Serafini
e Ghelfi G. Schiacciatori: Garusi,
Dombrovski, Prato. Centrali: Bozzoli, Maggi, Bertarello. Opposti: Ghelfi
F., Borghi. Liberi: Bottecchi, Zucchi.
A questo nucleo di atleti verranno poi
integrati i giovani più promettenti della serie D, che già l’anno scorso hanno
frequentato spesso lo spogliatoio della
prima squadra: Diegoli, Rustichelli,
Zapparoli, Bertoli e Cadore.
Nel frattempo la Federazione ha
pubblicato i gironi ed il calendario del
Campionato nazionale di B1 che inizierà il prossimo 19 ottobre, preceduto
dalla Coppa Italia di categoria che
partirà il 21 settembre. La Stadium è
stata inserita nel girone A: se dal punto di vista logistico ed economico è
andata bene alla formazione gialloblù
che evita le trasferte in Sardegna, dal
punto di vista tecnico il girone appare
al contempo delicato e complicato.
Oltre alla Cec Carpi, dall'urna della
Federazione sono uscite formazioni
del calibro di Asti, Trento, Torino,
Segrate e Trebaseleghe. I ragazzi di
Pinca debutteranno tra le mura amiche contro l'Itas Trentino, seconda
formazione dei plurititolati Campioni
d'Italia e del Mondo in carica; per
il derby a Carpi bisognerà invece
aspettare il periodo natalizio, mentre
il ritorno a Mirandola è in programma
a metà aprile.
LA LETTERA
«Dopo il terremoto è importante
fare acquisti a "chilometri zero"»
Cari lettori, sono Lucia Zigiotti
Maini e ho tante cose da raccontarvi.
Quando andai in pensione, sembrava
che mi mancasse qualcosa: poi capii
che per colmare il vuoto dell’insegnamento dovevo nuovamente rimboccarmi le maniche e tirai fuori dal cassetto
la mia laurea in Dietologia; grazie ai
dirigenti di Radio Pico Mirandola, per
cinque anni, coadiuvata da Vittorio
Cavallini, ebbi la possibilità di presentare gratuitamente varie rubriche
dedicate al settore alimentare. Il tempo trascorre e il ricordo che ho della
scuola e della radio è sempre vivo
così come la passione per tutto ciò
che riguarda la buona alimentazione.
La partecipazione, oramai diventata
una consuetudine, agli incontri del
Filò, associazione fondata da Bianca
Veronesi, mi ha permesso di ritornare
sull’argomento con un intervento intitolato “Cosa compro, cosa mangio”. A
più di un anno dal terremoto, i nostri
negozi del centro, della periferia, i
mercati rionali, i centri commerciali
ci mettono a disposizione ogni cosa e
noi da bravi cittadini dobbiamo sentire
il bisogno di far rivivere anche con
gli acquisti la nostra Mirandola. Fare
piccole o medie spese quotidiane fa
bene alla salute: uscire di casa tutti i
giorni ha un effetto calmante, riduce
la tensione nervosa e lo stress, fattori
che minano il sistema circolatorio.
Se fare la spesa previene ansia e
solitudine, un promemoria di ciò che
occorre può essere utile alla brava
rasdora che, sempre più qualificata
e attenta all’atto dell’acquisto degli
alimenti, ne osserverà la freschezza,
la qualità, la provenienza, il prezzo,
la scadenza, la tabella nutrizionale.
Purtroppo, quest’anno, il tepore delle
giornate primaverili è compromesso
dalle troppe piogge ma il
nostro organismo richiede
ugualmente un cambiamento
nella scelta e nella preparazione degli alimenti per eliminare
qualche chilo di troppo e le
tossine accumulate nel periodo
invernale; quindi, ora ci aspetta un’alimentazione “snellita”,
più varia e meno calorica.
La natura stessa ci offre alimenti più colorati, freschi, da
consumarsi nel giro di pochi
giorni. Fatta la spesa, è gradevole trascorrere alcune ore in
cucina per preparare diversi
manicaretti estivi con la frutta che la
fa da regina dagli antipasti ai gelati.
è evidente che, mentre ci si appresta
all’arte culinaria, occorre far roteare
nei menù estivi l’alimento benefico
per la memoria e la concentrazione,
quello che stimoli la digestione, che
potenzi le difese immunitarie, che
migliori l’aspetto della pelle, che
prevenga la pressione alta, che limiti il
colesterolo e i trigliceridi nel sangue,
che regolarizzi le funzioni intestinali,
che non faccia ingrassare, che non
contenga troppi zuccheri aggiunti né
sale, nemico della pressione, che non
sazi per le calorie stupide, che non abbia troppi conservanti e additivi, che
non abbia grassi idrogenati e saturi.
Ma adesso basta con questa carrellata
da nutrizionista! Si va ai fornelli e si
preparano delle vivande semplici ma
cucinate con tanto impegno: avranno
il profumo di una cucina familiare, di
una cucina di mamma… di mamma
Antonietta! Si annusa di nuovo tutto
ciò che si è cucinato: sì, sono proprio
quei sapori che ci rimandano ai dolci
ricordi dell’infanzia, profumi che, se
di casa nostra, sollecitano nel cervello
la produzione di endorfine, capaci di
offrire una sensazione di benessere e
di rilassatezza, proprio quello che ci
vuole nei momenti tristi e di sconforto. Con il mio articolo “Riflessioni
sul terremoto” pubblicato su questo
giornale nel numero 15 dell’ottobre
2012, ho voluto manifestare tutta la
mia solidarietà; oggi, a un anno da
quell’evento, questo articolo vuole
essere testimone della nostra ripresa
e dell’operosità dei cittadini.
La pensate così anche voi?
Grazie per avermi letto,
Lucia Zigiotti Maini
27
n. 15 - agosto 2013 ·
mirandola
600 partecipanti alla 35esima edizione con tante novità
Il Trofeo Umbertina tra le macerie
29
brevi
SUL RAID
IN TANDEM
La tradizionale gara si è snodata tra capannoni e casolari danneggiati
Lo staff dei podisti. Sotto, un momento
delle premiazioni
bici
I Cicloamatori preparano
il Gran Premio Sagra di Cividale
L’articolo “Pippo e Bruno padroni di
casa al raid ciclistico in tandem” apparso
sul numero 13 dell’Indicatore Mirandolese è stato scritto da Bruno Carpigiani
(primo da sinistra nella foto) e non da
Sergio Piccinini, come erroneamente
riportato. Ce ne scusiamo con l’autore.
Erano le 6 di domenica 30 giugno
quando si sono aperti i cancelli del centro sportivo parrocchiale di via Posta di
Mirandola. Erano in corso di allestimento tutte le strutture che sarebbero servite
per questa 35esima edizione del Trofeo
Umbertina Smerieri, come sempre
organizzata dal G. S. Podisti Mirandolesi: i tavoli per ristoro e premiazioni,
l’impianto microfonico e l’angolo delle
iscrizioni. Intanto giungevano i primi
partecipanti per le iscrizioni. Questa
edizione ha visto varie novità: la prima
è che non siamo più nel centro commerciale Della Mirandola, la seconda sono i
percorsi che da tre si sono ridotti a due,
a causa della viabilità. Ora il percorso
corto è di 2,5 km, mentre il percorso
lungo è di 8,3 km. Anche se la zona
toccata dai percorsi è più o meno la
stessa degli anni precedenti, purtroppo
il paesaggio è notevolmente cambiato
sia nell’area industriale di San Giacomo
Roncole che nel paesaggio rurale delle
campagne circostanti Mirandola, tanto
per ricordare a tutti che qui c’è stato
il terremoto. Si passa da vuoti dove
prima c’era un insediamento industriale
a cumuli di macerie che ancora non
sappiamo per quanti anni continueremo
a vedere.
Ecco allora che le varie società
arrivano ad iscriversi assieme a persone indipendenti e a gruppi con ragazzi
diversamente abili che, come da nostra
tradizione, ospitiamo gratuitamente
grazie alla grande collaborazione di sostegno da parte della Fondazione Cassa
di Risparmio di Mirandola.
Sono ormai le 7, i tavoli sono allestiti, sono pronti per il ristoro che le
signore del gruppo stanno alacremente
preparando. Si spazia da tartine dolci
alla marmellata sino a pizze, gnocco,
strie, frutta, che come sempre pizzerie,
forni e “Frutta Galavotti” ci offrono,
senza dimenticare gli agricoltori che,
nonostante una sfavorevole stagione,
non ci hanno fatto mancare i meloni.
In un’altra zona è stato montato
l’impianto microfonico, curando che
questo non fosse rivolto verso la chiesa, per evitare di disturbare le funzioni
religiose che si sarebbero svolte nella
mattinata. Le coppe, i trofei, le targhe,
le ceramiche e le borse di prodotti in
natura, facevano bella mostra nell’angolo delle premiazioni, scintillando
sotto il sole. Come sempre la medaglia
del Presidente della Repubblica Italiana
Giorgio Napolitano spiccava su tutte.
Lungo tutto il percorso della manifestazione si notavano le divise della
Polizia Municipale, delle Guardie Ecologiche Volontarie e dei nostri volontari,
che hanno impegnato tutti gli incroci.
Si susseguono le iscrizioni delle
società e dei liberi, ma quest’anno mancano i competitivi: infatti questa volta la
manifestazione ha solamente una finalità ludico-motoria. Non verranno perciò
stilate classifiche agonistiche ufficiali,
nonstante ciò qualche valido atleta è
comunque venuto amichevolmente a
trovarci. Al termine delle iscrizioni, i
partecipanti saranno seicento e partiranno da via Napoli.
Sono le ore 8,30 quando si dà il via
alla gara con il percorso mini, a seguire,
dopo pochi minuti, partiranno gli adulti
con il percorso lungo. Dopo qualche
attimo dalla partenza degli adulti, ecco
arrivare il primo ragazzo, Davide Esposti, seguito da Alex Reggiani, nostro
L'edizione 2012
del Gran Premio
portacolori. Tra le ragazze la prima è
Jessica Bergianti. Dopo il loro arrivo
taglia il traguardo il primo uomo del
percorso lungo, Gianluca Mazzi, della
società La Patria di Carpi e la prima
donna, Linda Rinaldi del gruppo Sintofarm. Ringraziamo tutti gli agonisti
per aver partecipato alla manifestazione
tenutasi a Mirandola, nonostante l’assenza di premi individuali.
Alle ore 10 consegniamo qualche
piccolo riconoscimento ai ragazzi e
alle ragazze, poi alla prima donna e al
primo uomo, per poi continuare con le
premiazioni previste. A tutti è stato donato un pacco di biscotti dell’industria
“Alimentari Pico”, figurine Panini a
tutti i ragazzi e alle ragazze, nonchè
braccialetti “Monster” Panini. Si prosegue con la premiazione delle Onlus.
La prima società classificata è “La
Zerla” di Mirandola che, oltre alla coppa
offerta dalla Provincia di Modena, si
aggiudica anche la medaglia del Presidente della Repubblica Italiana, seguita
da “Noi per loro”, premiata con coppe
e prodotti in natura offerti dalle ditte
locali e nazionali. Nelle premiazioni di
società hanno visto trionfare il gruppo
podistico di Finale Emilia che, oltre ai
premi in natura, ha scelto il bellissimo
quadro offerto dall’autrice Nadia Possidoni di Mirandola, che ricorda come
era la nostra bella Madonnina prima
del sisma.
A seguire, citiamo il secondo posto
dei Pico Runners ed il terzo dell’Atletica Cibeno, Carpi. Come sempre, i
modenesi aderenti al coordinamento
provinciale di Modena non hanno
partecipato, andando al mare o ai sassi
di Roccamalatina, dove era in corso
un’altra manifestazione.
Ringraziamo comunque tutte le
società che si sono presentate ed hanno
reso possibile la manifestazione. Un ringraziamento particolare va alla Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola,
al Comune di Mirandola, alla Polizia
Municipale, ai Gev, alle volontarie
e ai volontari, alla parrocchia ed alla
Folgore calcio, che ci hanno concesso
l’uso del terreno parrocchiale ed a tutte
quelle ditte che, nonostante la crisi ed il
terremoto, non hano voluto farci mancare il loro sostegno e contributo. Un
grazie va anhe a tutti quei volontari che
hanno riempito una domenica mattina
di amore, accompagnando chi dalla vita
ha avuto più dolori che gioie. Infine un
arrivederci alle nostre gite, alla nostra
camminata di Franciacorta di novembre
ed alle prossime manifestazioni, per chi
volesse aggregarsi al nostro gruppo.
Concludendo, l’importante non è solamente vincere, ma anche impegnarsi
nel sociale.
Paolo Pollastri
Presidente G.S Podisti Mirandolesi
Sabato 7 settembre si svolgerà la
37esima edizione del Gran Premio
Sagra di Cividale, gara ciclistica
amatoriale aperta a tutti gli Enti,
organizzata dal Gs. Cicloamatori
Mirandola in collaborazione con il
Comitato Sagra di Cividale. La prova
è valida per il campionato provinciale
agonismo. Ritrovo dalle 12,30 presso
il Circolo Anspi, in viale Gramsci a
Cividale. Partenze: ore 13,30: Super
Gentleman A+B+Donne, circuito
locale da ripetere varie volte per
circa 40 Km; ore 14,45: Gentleman
e Veterani, circuito locale da ripetere
varie volte per circa 45 Km; ore 16:
Cadetti, Junior e Senior, circuito locale da ripetere varie volte per circa
50 Km. Per informazioni: Pippo,
cellulare: 334/1492100. Si può anche
visitare il sito: www.gscicloamatorimirandola.it.
trofeo "la sportiva"
Il Nordic Walking di Mirandola
fa man bassa di premi a Predazzo
Lo scorso 14 luglio a Predazzo si è
svolta la seconda edizione del Nordic
Walking Tour Trofeo “La Sportiva” nel
suggestivo scenario della Val di Fiemme, casa del Nordic Walking. Impecca-
bile è stata l’organizzazione del Master
Trainer Claudia Boschetto dell’Asd
Val di Fiemme. L’impegnativo percorso
(circa 18 chilometri) da Predazzo a Bellamonte e ritorno, attraversava boschi,
LA SFOGLINA è
DISPONIBILE IN DVD
Presso la Tabaccheria “Daniela”
di San Martino Spino è disponibile il
dvd della festa “La Sfoglina” che si è
svolta lo scorso 16 luglio.
fiancheggiava il torrente Travignolo,
si snodava tra prati fioriti e pareti di
roccia, quanto di meglio insomma un
camminatore potesse desiderare. Inoltre
l’aspetto della “competizione” rendeva
più stimolante la partecipazione. La
gara era di regolarità cioè bisognava
avvicinarsi il più possibile ad un tempo ideale (diverso per le donne e gli
uomini) comunicato solo alla fine della
camminata. Sono stati inoltre premiati
i migliori camminatori (come tecnica
e stile) sempre donne e uomini. Per
l’associazione mirandolese del Nordic
Walking c’è stata la soddisfazione di
aver ricevuto ben tre premi su sei come
migliori camminatori, due nella categoria femminile con Monica Malavasi e
Giulia Calderara di Carpi e Modena e
uno nel maschile con Alessandro Mascherini di Mirandola. Inoltre il podio
nella classifica generale è stato sfiorato
per appena 12 secondi da Roberta
Luppi di Mirandola. Oltre a questi
inaspettati risultati, c’è stata la gioia per
avere vissuto una bella giornata di sport
all’aria aperta, in ottima compagnia.
Per informazioni sul Nordic Walking:
[email protected], Raffaele Forapani, telefono 335/ 7067206.
nordic WALKING
Ci sono anche Mirandola e Carpi
sul lungo cammino del Cristo Pensante
Sono circa quaranta le scuole o
associazioni di Nordic Walking che si
succederanno nel cammino dal Cristo
Pensante delle Dolomiti al Cristo degli
Abissi. L’iniziativa è partita da Passo
Rolle a metà giugno e terminerà alla
fine di settembre in Liguria a Camogli.
La tappa modenese ha visto coinvolti
una trentina di Nordic Walkers di
Mirandola e Carpi sul percorso da
Correggio a Carpi per circa 14 chilometri. Il percorso suggestivo nelle
campagne intensamente coltivate tra
vigneti, risaie e campi di mais ha permesso di soffermare l’attenzione dei
partecipanti su particolari che sfuggono nel nostro correre quotidiano. L’arrivo è stato alla Sagra di Quartirolo
dove i Nordic Walkers hanno cenato
assieme ai familiari che nel frattempo
li avevano raggiunti. Nell’occasione
sono stati raccolti fondi per sostenere
l’iniziativa dell’istruttore Aldo Di Michele impegnato nello scavo o ripristino di pozzi d’acqua in Malawi. Un
piccolo gesto di sostegno e solidarietà.
30 · n. 15- agosto 2013
calcio
Da Cariati e Gricignano di Aversa al "Derby del Cuoricino" di Pisa
Vola la solidarietà tra gli sportivi
L'Associazione "Una Scuola per Mirandola" ha già raccolto 150 mila euro
L'Associazione “Una Scuola per
Mirandola” continua a volare alto. Il
contatore ha superato i 150.000 euro
ed il gruppo ha già in cantiere altre
iniziative per il futuro. Da giugno l'associazione ha ottenuto importanti aiuti
da Toscana e Campania, attraverso
iniziative realizzate in ambito sportivo.
“Cariati per Mirandola” era il titolo
del quadrangolare di calcio femminile
(fortemente voluto da Pino Greco)
che ha riunito oltre 60 giocatrici di
Cariati (provincia di Cosenza) e che ha
permesso di raccogliere 1.100 euro. Il
difensore calabrese dell’Hellas Verona
Domenico Maietta ha battuto il calcio
d'inizio. Entusiasta il coordinatore di
“Una Scuola per Mirandola” Rocco
Imperatore: «Gli amici di Cariati si
sono rivelati fin dall’inizio persone eccezionali, sostenendoci costantemente
e donando il loro prezioso contributo
in più riprese. Un grazie a Cariati, a
Pino Greco ed a chi collabora con noi».
Domenica 30 giugno poi il referente associativo Gennaro Imperatore
ed il socio Vincenzo Perotta hanno
organizzato a Gricignano di Aversa
(Caserta) il quadrangolare di calcio
“Uniti per Mirandola”. Sponsorizzato
da Stefano Dello Margio - titolare del
negozio Punto Luce “Gli Elettrici” - e
da Biagio Russo della redazione di
Voce Nuova Tv, il quadrangolare è stato disputato grazie alla collaborazione
del presidente del Centro di Gricignano Giancarlo Bassolillo e di Massimo Carnevali. A pochi chilometri
di distanza, nella stessa giornata, si è
concluso il torneo di calcio giovanile
“1° Trofeo Città di Cesa”, organizzato
dal gestore del Centro Sporting Village
Cesa Lello Bencivenga e dalla Aversa
Academy. Questa giornata ha consentito la raccolta di oltre 1.000 euro per
“Una Scuola per Mirandola”.
Altri 2.300 euro sono arrivati nelle
casse con il “Derby del Cuoricino”, tenutosi a Pisa il 18 luglio. Si è trattato di
un triangolare di calcio che ha coinvolto le squadre della Nazionale Italiana
Calcio DJ, di Pisa Vip e di Una Scuola
Per Mirandola. «Questa iniziativa la
dobbiamo ad Assofly Onlus che ci ha
dedicato la terza edizione del derby
- ha detto Imperatore - è stata anche
un'occasione per rinforzare i nostri
legami con altri enti toscani e modenesi tra cui Atlantide Onlus, Juventus
Club di Carpi ed il Circolo Aquaragia,
i cui rappresentanti erano presenti al
derby». Al triangolare c'era anche il
presidente Pietro Proietti con i referenti di Cecchini Cuore, del Consorzio
Sabato 8 giugno a Mirandola,
presso la se
solidarietà
E anche i "pota-giornalisti"
danno una mano a San Martino
Tre momenti del "Derby del Cuoricino". In alto a destra,
l'Assessore Cavicchioli con l'attore Paolo Conticini
Gruppo Greco e di Confcommercio
Pisa, anch'essi preziosi collaboratori
dell'evento. Il Vicesindaco di Pisa
Paolo Ghezzi, dopo la partita, ha
dato il benvenuto all'Assessore Lara
Cavicchioli di Mirandola che ha conosciuto anche i prestigiosi testimonial
del triangolare: gli attori Ludovico
Fremont e Paolo Conticini e l'ex
calciatore Vittorio Tosto che con il suo
centro sportivo continua a racimolare
aiuti per Mirandola. E proprio Tosto
era presente al “6° Memorial Sara Con
Noi”, evento sportivo organizzato il
20 luglio a Lucca da Daniele e Roberta Di Piazza. Qui Una Scuola per
Mirandola ha ottenuto altri 1.000 euro.
Sergio Piccinini
Riuscire a condensare, in un unico
evento, tre delle passioni coltivate fin
da piccolo deve essere per chiunque una
gioia immensa. Soprattutto se la spinta
è quella della solidarietà. Un sogno, per
me, realizzato. Domenica 7 luglio, sul
campo della Polisportiva Saliceta San
Giuliano (Modena), si è tenuta un'amichevole di calcio tra giornalisti sportivi
(ed ecco svelate le prime due passioni:
giornalismo e sport, “fubàl” in primis)
bergamaschi e modenesi con l'obiettivo
di raccogliere fondi per l'Emilia (voilà
la terza passione) terremotata. Evento
patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Modena, dalla Provincia di
Bergamo e dal Comune di Mirandola.
Il pensiero, quando a fine maggio si
era fatta avanti l'idea dell'amichevole, è
andato subito alla località dell'Emilia a
cui sono maggiormente legato: la vostra
Mirandola. E in particolare alla frazione
di San Martino Spino, colpita qualche
settimana prima da una fortissima
tromba d'aria, più crudele e portatrice di
danni di quanti, almeno a San Martino,
ne avesse fatti il sisma dell'anno scorso.
Definita l'idea, ho coinvolto la collega
modenese di Antenna 1, Gaia Ferri: la
risposta entusiasta della “sua” squadra,
quella della stampa sportiva geminiana,
e dei miei colleghi conterranei, ha dato
il via ufficiale all'organizzazione della
partita e della raccolta dei premi da
mettere in palio per la lotteria. Maglie
e gadgets di Modena, Sassuolo, Carpi,
Atalanta, AlbinoLeffe, CasaModena
Volley e della Nazionale di Calcio: tutto
per raccogliere un aiuto da destinare alla
società sportiva Sanmartinese, che ben
lavora per i ragazzini della zona con le
realtà giovanili di calcio e pallavolo, e
in difficoltà per i danni avuti al campo
sportivo e alle attrezzature. Il ricavato nel post amichevole, tra lotteria e
“gnocco fritto ripieno” offerto dalla
Polisportiva ospitante, è stato di 1.200
euro: un piccolo contributo, ma fatto
col cuore. Graditissima la visita del
Sindaco di Mirandola, Maino Benatti,
insieme al presidente della Consulta
del volontariato ed ex assessore, Gino
Mantovani, oltre alla presenza del
“pres” della Sanmartinese, Riccardo
Martinelli. Per inciso, l'amichevole è
terminata 2-1 per il team bergamasco
che, fra i 19 giocatori in distinta, contava
però nell'importante apporto di quattro
“oriundi”: a dar man forte alla manovra
di noi “pota-giornalisti”, c'erano infatti
alcuni allenatori delle giovanili della
Folgore Mirandola.... Francesco Luppi,
Gabriele Siciliano, Marco Campagnoli, e Riccardo Meschieri. Sfrutto l'occasione di poter scrivere (con emozione)
sullo storico Indicatore Mirandolese
per mandare un grosso abbraccio a tutta
la popolazione di Mirandola e dintorni,
che con grande orgoglio e rimboccandosi
subito le maniche, dopo la tragedia del
terremoto si era prontamente messa
all'opera per rialzarsi. E non è “frase
fatta”: quando ero sceso a poca distanza
dalle scosse, per gran parte del tempo
avevo la pelle d'oca. Un po' per il contesto surreale fra distruzione e tendopoli,
ma soprattutto per la determinazione
concreta e laboriosa della vostra gente
spinta dall'orgoglio di ripartire subito.
Una mentalità che, in questo, mi ha ricordato molto quella di noi bergamaschi.
Amo l'Emilia (soprattutto la fascia tra
bassa mantovana e pianura modenesereggiana), come scrivevo all'inizio, fin
da quando ero piccolo: a quattro- cinque
anni se mi veniva chiesto cosa volevo
fare da grande, rispondevo “il giornalista
sportivo”: e fin qui, a parte il sentore
precoce, nulla di strano... Più singolare,
magari, che già allora desiderassi di
avere un'altra casa... in Emilia. Sarà che
impazzisco da sempre, anche tutt'ora,
per le località rustiche di campagna;
associando al fatto che, da piccolo, andavo al mare in Riviera con il treno (la
“Freccia Orobica” estiva, Bergamo - Pesaro) che attraversa il cuore dell'Emilia
passando ancora oggi da Poggio Rusco
(nella Bassa mantovana) e da Bondeno.
Inoltre, e forse sono le “fortune” del
predestinato, lo scorso anno nel periodo
successivo al terremoto ho conosciuto
due persone “speciali” di Mirandola (già,
della vostra terra, conoscevo l'attaccante
di calcio Leonardo Luppi, che era stato
a giocare nelle mie zone....). Due persone fra le più azzeccate per “invasarsi”
ulteriormente di Emilia e di Mirandola:
due mirandolesi doc, Tiziano Aleotti e
il sopracitato Gino Mantovani. Tiziano, alla bontà d'animo, unisce tutte le
migliori qualità dell'emiliano, in primis
quella di darsi un gran da fare. La prima
volta che l'avevo conosciuto, a inizio
luglio 2012, mi regalò il libro “Un secolo di Sport a Mirandola”. “Biblioteca
mirandolese”, in casa mia, alimentata
dai tanti libri regalati da Gino che, oltre
ad essere un'ottima persona come tutta
la famiglia, ama Mirandola quasi come
una figlia. Il volume che custodisco più
gelosamente è il “Nuovo vocabolario
mirandolese – italiano”. Concludo con
un grosso saluto alla vostra bella terra.
Emilia e Mirandola sempre nel cuore.
Giulio Ghidotti
(giornalista de “L'Eco di Bergamo”)

Documenti analoghi

Indicatore 2014-19 bassa

Indicatore 2014-19 bassa Periodico del Comune di Mirandola fondato nel 1877 - Autoriz. del Tribunale di Modena n. 1247 del 30-08-95 - Tiratura: 20.500 copie - Distribuzione gratuita Dir. responsabile: Fabio Montella. Capo ...

Dettagli

Cerca - Comune di Mirandola

Cerca - Comune di Mirandola Nando e Susi Costa Zaccarelli, Fabio Degiuli, Gianluca Dotti, Andrea Ferramola, Giovanna Ganzerli, Corrado Gatto, Guglielmo Golinelli, Roberta Guerzoni, Gino Mantovani, Quirino Mantovani, Giovanni ...

Dettagli