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Scaffale di Parità Narrativa classica NARRATIVA CLASSICA ALERAMO Sibilla, Andando e stando, Feltrinelli, 1997, pp. 258; Rita Guerricchio propone una raccolta di prose mai più ristampate dopo l'apparizione nei tre volumi da cui sono tratte. L'antologia è divisa in tre sezioni, collegate dal motivo del "vagabondaggio" geografico e culturale. ALERAMO Sibilla, Amo dunque sono, Universale economica; pp. 160 Quarantatré lettere scritte dall’autrice all’uomo che ama, e che formano la trama della loro storia. "La mia unica opera di getto": così Sibilla Aleramo definì questo romanzo epistolare, pubblicato nel 1927. Sono quarantatré appassionate lettere al giovane amante lontano, scritte per divenire, al suo ritorno, il 'loro libro'. Protagonisti Sibilla e Luciano, il bellissimo giovane che si sottrae al suo amore per un ritiro spirituale iniziatico. Luciano fu nella realtà Giulio Parise, giovane mago del cenacolo di Julius Evola, amato dalla scrittrice fra il 1924 e il 1926. Un romanzo autobiografico che conserva tuttora la sua vivacità e sincerità e ricchezza, nel solco delle migliori prose della scrittrice, e mette a fuoco le perverse atmosfere della buona società romana del periodo fascista. Come sempre, anche in queste lettere mai spedite, l'autrice si abbandona ai ricordi, soprattutto amorosi, e alla confessione delle più impercettibili sensazioni fisiche e psicologiche. Il libro, che anticipa la scrittura degli ultimi "Diari", dà valore letterario alla quotidianità ed evoca i fantasmi della solitudine, della miseria, dell'isolamento nel mondo culturale dei tempi. Sibilla Aleramo vi rivendica il diritto all'identità di donna e scrittrice in un mondo maschile e maschilista, mostrando la contraddittorietà insita nell'essere artefice e vittima della propria immagine pubblica. ALERAMO Sibilla, Una donna; Feltrinelli, Universale economica, 1999; pp. 240 Pubblicato nel 1906 dall'Aleramo trentenne, Una donna racconta in prima persona la vicenda umana dell'autrice: l'infanzia e l'adolescenza, il matrimonio, ancora in giovane età, l'esperienza della maternità, i conflitti familiari, la lenta e faticosa conquista di una nuova identità femminile, l'abbandono del marito e del figlio per una realizzazione più autentica di se stessa. Storia di una vicenda e di un itinerario intellettuale individuali; il romanzo Una donna è anche «specchio e riflesso di una realtà sociale osservata con occhio attento. È cioè impossibile separare lo sguardo autobiografico da quello sociale in quanto attraverso la descrizione di quanto accade ai membri di un nucleo familiare l'autrice mette a fuoco buona parte dei problemi della società italiana a cavallo dei due secoli» Uno di primi libri 'femministi' che ha descritto,sulla base della diretta esperienza di vita,le scelte tragiche che una donna deve affrontare per vivere la propria vita liberamente. Il matrimonio riparatore dello stupro, la gabbia da cui Sibilla dovrà evadere con prezzi altissimi, compresa la lontananza dal figlio amato. ALERAMO Sibilla, Il passaggio; Feltrinelli, Universale economica, 2000; pp. 120 Dopo il tentativo attuato con "Una donna" di trasformare le vicende personali in un messaggio di rivolta sociale, Sibilla Aleramo ritorna sulla propria vita con questo secondo romanzo, per sviscerare stati d'animo e sentimenti, confessare la sua interiorità e testimoniare la centralità della categoria esistenziale dell'amore. AUSTEN Jane, Orgoglio e pregiudizio, Garzanti, 2004 Avvincente e moderna descrizione della vita delle cinque sorelle Bennet nella provincia inglese del Settecento e dei rapporti sociali, sentimentali e culturali predominanti nell'educazione e nel rapporto con il maschile BOURDOUXHE Madeleine, La donna di Gilles, Adelphi, pp. 148 Madeleine Bourdouxhe riesce a trasmetterci il peso e la grazia di una devozione amorosa che si trasforma in una sottile, lancinante perversione. Quando apparve, nel 1937, La donna di Gilles fu accolto come una rivelazione. La critica rifiutò di credere che fosse l’opera prima di una scrittrice appena trentenne, e Simone de Beauvoir elogiò pubblicamente l’autrice. pagina 1 / 6 Scaffale di Parità Narrativa classica COLETTE Gabrielle, Il grano in erba, Adelphi, Piccola biblioteca Adelphi, 1991, pp. 148 Colette pubblicò questo romanzo a puntate su "Le Matin". Ma, quando il direttore si accorse che i due protagonisti, la quindicenne Vinca "dagli occhi color pioggia di primavera" e Phil, il sedicenne suo compagno di infanzia, procedevano impavidamente, attraverso gelosie e dispetti, verso la scoperta del sesso sul corpo dell'altro, sospese le pubblicazioni. Così un'aura di scandalo circondò fin dall'inizio questo libro, forse il più popolare di Colette. Ed era proprio la stupefacente precisione di Colette a scandalizzare, la sua capacità di concatenare le sensazioni, ricostruendo momento per momento, con un'ariosità febbrile, la trasformazione di due bambini che per anni hanno giocato assieme in due giovani amanti che evocano il 'miracolo laborioso' del possesso. COLETTE Gabrielle, Romanzi e racconti, Mondadori, 2000 Il Meridiano, la prima proposta organica in traduzione italiana, privilegia la 'fiction' con una selezione di Romanzi e racconti che permette di valutare e apprezzare appieno le qualità di questa narratrice vigorosa e sottilissima. Il volume offre ai lettori i due terzi dell'opera romanzesca di Colette comprendendo, oltre ai titoli più noti (le "Claudine", "Chéri", "Gigi"), alcuni testi inediti in Italia. Ne risulta un panorama completo e autonomo del 'meglio' della sua narrativa. La curatela è affidata a Marina Giaveri, docente di Letteratura comparata all'Istituto Orientale di Napoli ed esperta di letteratura francese di Otto e Novecento: ha curato, fra l'altro, opere di Camus, Flaubert e Valéry, di cui ha pubblicato diversi inediti. INDICE: - Introduzione (di Maria Teresa Giaveri) - Cronologia (a cura di Maria Teresa Giaveri) - Nota all'edizione - Claudine a scuola (traduzione di Dario Gibelli) - Claudine a Parigi (traduzione di Dario Gibelli) - Claudine si sposa (traduzione di Dario Gibelli) - Claudine se ne va (Diario di Annie) (traduzione di Dario Gibelli) - La vagabonda (traduzione di Maria Teresa Giaveri) - Chéri (traduzione di Giulia Arborio Mella) - Il grano in erba (traduzione di Yasmina Melaouah) - La seconda (traduzione di Anna Bassan Levi) - La gatta (traduzione di Anna Bassan Levi) - Duetto (traduzione di Anna Bassan Levi) - Il cucciolaio (traduzione di Anna Bassan Levi) Racconti - Bellavista (traduzione di Anna Bassan Levi) - Camera d'albergo (traduzione di Anna Bassan Levi) - Camera d'albergo - La luna di pioggia - Il kepì (traduzione di Rosetta Signorini) - Gigi (traduzione di Yasmina Melaouah) - Il bambino malato (traduzione di Yasmina Melaouah) - Note e notizie sui testi (a cura di Maria Teresa Giaveri) - Bibliografia essenziale (a cura di Massimo Scotti) DE BEAUVOIR Simone, La lunga marcia, Mondadori, 2006, pp. 560 Nel 1955 Simone de Beauvoir viaggiò per due mesi attraverso la Cina insieme a Jean-Paul Sartre. Da quell'esperienza nacque un resoconto del grande paese e dei mutamenti che il comunismo vi stava portando. Temi ricorrenti sono le condizioni di vita dei lavoratori, la situazione femminile e lo stato delle famiglie. Il saggio costituisce un'analisi di una cultura fino allora poco conosciuta, che rimane ancora oggi un documento fondamentale dello scontro tra capitalismo e comunismo, oltre che una profonda riflessione su identità e diversità e sul significato della libertà nei diversi contesti culturali. pagina 2 / 6 Scaffale di Parità Narrativa classica DE BEAUVOIR Simone, Memorie d'una ragazza perbene, Einaudi, 1994, pp. 379 Il primo "tempo" della trilogia autobiografica di Simone: il tempo dall'infanzia alla giovinezza, sino alla scoperta dell'amore con Sartre, nella Parigi della guerra e della "primavera esistenzialista" Infanzia e giovinezza costituiscono la trama quasi romanzesca di Memorie d'una ragazza perbene, prima parte dell'autobiografia di Simone de Beauvoir. Le tappe obbligate di un'educazione sentimentale, l'inevitabile scontro con la famiglia e l'ambiente sociale dell'alta borghesia francese conservatrice e bigotta, i meschini pregiudizi d'un mondo in declino insieme con i primi dubbi, i contrasti sentimentali, le tensioni, accompagnano il lungo viaggio verso la conquista di sè, fino agli anni dell'università e l'incontro con alcune tra le più note figure della cultura francese, da Simone Weil a Raymond Aron, da Merleau-Ponty a Roger Vailland e Jean-Paul Sartre. DE BEAUVOIR Simone, Quando tutte le donne del mondo..., Einaudi, 2006, pp. 181 Famiglia, contraccezione, amore, aborto, violenza: attraverso articoli, interviste, note, Simone de Beauvoir affronta senza reticenze la condizione della donna e invita uomini e donne a considerare la vera uguaglianza dei sessi una conquista necessaria al progresso della società. Pubblicato in Italia nel 1982, le pagine militanti di questo libro conservano una straordinaria e bruciante attualità, soprattutto oggi che alcuni diritti civili, conseguiti grazie alle lotte del movimento femminista, vengono messi in discussione da certi ambienti politici e confessionali. DE BEAUVOIR Simone, Una donna spezzata, Einaudi, 1966 Una crisi coniugale o familiare costringe tre donne a mettere in discussione la propria vita e il proprio ruolo di madri e di mogli: e da questa confessione a più voci nasce una riflessione lucida e disincantata sull'universo femminile. Monique ha sempre creduto nel suo matrimonio. Soprattutto, ha sempre creduto nel suo ruolo di moglie: muoversi sicura per casa, gestire la vita familiare, provvedere agli altri con la certezza di essere necessaria. Ma è bastata una frase a far crollare ogni illusione, una frase di Maurice: "C'è una donna". E se Monique è tradita dal marito, la madre di Philippe lo è dal figlio, che al progressismo materno preferisce lo spirito pratico e conservatore della moglie. Murielle, invece, non ha mariti né figli con cui scontrarsi: due matrimoni finiti male e il suicidio della figlia la condannano a una solitudine che la rende cruda e volgare, astiosa verso il mondo e verso un Dio che forse non c'é. Tre racconti, tre donne, tre crisi. E un tema comune: la solitudine che si deve affrontare quando ogni certezza crolla ma che, anche, può essere il punto di partenza per un'analisi della propria esistenza e dei propri errori. Errori che per una donna, secondo Simone de Beauvoir, spesso consistono nel non crearsi uno spazio proprio, una personalità che non si esaurisca nella figura di madre e di moglie. E su questi temi, da sempre cari all'autrice, nasce un libro che è una critica alla donna borghese, ma anche un invito alla forza e alla speranza: "La porta si aprirà lentamente, e vedrò che cosa c'è dietro. C'è l'avvenire". DE LAFAYETTE Madame, La principessa di Cleves, 1720 (o Zaide, Laterza) Il primo libro dell'autocoscienza femminile, in cui la storia di una formazione spirituale e morale assume come soggetto consapevole una donna, capace di costruire in se stessa le ragioni della propria vita. DEFOE Daniel, Moll Flanders, Garzanti Libri, 2005 Moll, figlia di una ladra deportata poi negli Stati Uniti, è nata in un carcere inglese. Sedotta giovanissima, dopo molte disavventure, si è sposata con un proprietario terriero della Virginia. Recatasi col marito in America, Moll scopre di aver sposato un fratellastro. Tornata in Inghilterra, sposa un rapinatore irlandese e si dà al furto con lui. Abbandonata dal marito, viene arrestata e deportata in Virginia insieme al marito irlandese che ha ritrovato in carcere. Quando, ormai vecchia, tornerà in patria, si metterà a scrivere le sue memorie. DE CÉSPEDES Alba, Quaderno Proibito, Editore Net, 2006, pp. 237 Valeria Cossati acquista, in un impulso irragionevole, un lucente quaderno nero per scrivervi il proprio diario. Superato il turbamento per questo gesto irrazionale e apparentemente immotivato, la donna pagina 3 / 6 Scaffale di Parità Narrativa classica riporta minuziosamente sulle sue pagine la routine quotidiana (i figli alle prese con i primi amori che vogliono rendersi indipendenti, il denaro che non basta mai, le difficoltà con il marito, il lavoro in ufficio e l'amicizia speciale con il proprio direttore) dando sfogo alla pacata tristezza che prova vedendo crollare le impalcature tradizionali della famiglia. Tutti i problemi da lei affrontati trascendono i limiti della vicenda personale: Valeria diventa il simbolo di una società in via di trasformazione. DE CÉSPEDES Alba, Nessuno torna indietro DE CÉSPEDES Alba, Dalla parte di lei DURAS Margherite, Il dolore, Feltrinelli, Universale economica, 1999, pp. 160 La scrittrice racconta la sua vita tra il 1944 e il 1945, quando militava a Parigi nei ranghi della Resistenza aspettando disperatamente il ritorno del marito deportato. Sullo sfondo della guerra mondiale e della guerra civile, due racconti immaginari e quattro racconti in due vecchi quaderni. DURAS Margherite, L’amante, Feltrinelli, Vintage, 2005, pp. 123 La storia d'amore di una francese quindicenne con un giovane miliardario cinese, sullo sfondo di un ritratto di famiglia, nell'Indocina degli anni trenta. Racconto di lucidità struggente, di terribile e dolce bellezza, "L'amante" trasfigura e risolve integralmente in una scrittura spoglia e intensa, il complice gioco che la memoria e l'oblio ricalcano sulla trama della vita. DURAS Margherite, L’amante della Cina del Nord, Feltrinelli, Universale Economica, 2000, pp. 184 I protagonisti sono gli stessi dell'"Amante": l'uomo cinese e la quindicenne bianca. Uguale lo sfondo: l'Indocina degli anni Trenta, con i suoi personaggi estenuanti, l'odore di pioggia e gelsomino, le strade brulicanti di cani, mendicanti, pazzi, le note del jazz. Ma la storia viene rivissuta, scavata, sviluppata, ingrandita, poiché in fondo essa costituisce la matrice di tutta l'opera della Duras. L'infanzia in Cocincina è riguardata con l'accanimento di chi vuole dire tutto: l'orgoglio, la povertà, l'avarizia, la crudeltà della vita coloniale per i degradati. DURAS Margherite, La vita tranquilla, Feltrinelli, Universale economica, 1998, pp. 160 "La vita tranquilla": una promessa, un'attesa, che Francou, la protagonista, invoca come una benedizione. La sua famiglia, chiusa tra i muri di una sperduta proprietà agricola, non ha fatto altro che lasciarsi vivere, trascinandosi inerte per anni in una nebbia di noia. Tocca a lei far esplodere quell'immobilità rassegnata e soffocante: per liberare i genitori dallo zio, segno e causa della loro rovina, istiga Nicolas, il fratello troppo amato, a ucciderlo, ma perde anche lui. Le due morti paiono necessarie per la nascita di una nuova vita, quella del figlio che scopre di aspettare da Tiène, un estraneo capitato tra loro per caso e ora deciso a restare e sposarla. Tutto è cambiato, niente è cambiato: l'ordine silenzioso e inaccessibile del mondo è forse ristabilito, ma la noia resta, più fonda, più compatta di prima. Sarà questa, la vita tranquilla? DURAS Margherite, Occhi blu, capelli neri, Feltrinelli, 2001, pp. 136 Si tratta di un amore che non ha nome nei romanzi e non ha nome neppure per quelli che lo vivono. Di un sentimento che in qualche modo non sembra avere ancora vocabolario, costumi, riti. Si tratta di un amore perduto. Perduto, da perdizione. DURAS Margherite, La vita materiale, Feltrinelli Margherite Duras parla a Jérôme Beaujour. Istruzione per l’uso del « caos materiale ». Liste della spesa, lavori domestici, programmi televisivi. Casi di cronaca, deliri d’amore, incubi etilici. JAMES Henry, Ritratto di Signora, Newton & Compton, 2006, pp. 480 James dipinge il ritratto di una "nuova ragazza americana", ricca di speranze e desiderosa di indipendenza, imprigionata nelle reti di un'Europa seducente e pericolosa. Dall'apparente dolcezza dei giardini inglesi agli intrighi dei salotti fiorentini e allo splendore non più consolatorio di una Roma pagina 4 / 6 Scaffale di Parità Narrativa classica ostile, Isabel, figlia dei puritani, compie la sua parabola verso il sacrificio e la rinuncia, mentre intorno e dentro di lei si disgrega il romanzo tradizionale. E’ narrativa classica VIGANÒ Renata, L’Agnese va a morire, 1949, Einaudi, pp. 248 Una donna tra i partigiani delle valli di Comacchio, diventa esempio della volontà di ribellione e della sete di giustizia. WOLF Christa, Cassandra, Edizioni E/O, Tascabili, 1996, pp. 192 Cassandra, la veggente figlia di Ecuba e Priamo, racconta il tramonto e la rovina della sua città e si affollano alla memoria la traversata dell'Egeo in tempesta, l'arrivo a Troia delle Amazzoni, i delitti di Achille la bestia, la rottura con il padre Priamo accecato dal meccanismo inarrestabile della guerra, la vita delle comunità femminili sulle rive del fiume Scamandro, l'amore con Enea. WOLF Christa, Medea. Voci, Edizioni E/O, Dal Mondo, 1996, pp. 256 Strutturato come un affresco polifonico, con vari personaggi che raccontano ciascuno il proprio punto di vista, il romanzo riscopre fonti antecedenti ad Euripide e ribalta la visione tramandataci dalla tradizione, rivelando così una nuova figura di donna. Medea non è più l'infanticida vittima dell'ossessione d'amore, ma una donna forte e generosa, depositaria di un remoto sapere del corpo e della terra, che le fa scoprire il segreto nascosto nel sottosuolo di Corinto: i resti della figlia primogenita di Creonte, che questi ha fatto uccidere per timore di perdere il trono. Per questo segreto svelato Medea dovrà pagare. WOOLF Virginia, Adorata creatura. Le lettere di Vita Sackville-West a Virginia Woolf, La Tartaruga, 2002, pp. 452 Vita Sackville West e Virginia Woolf si incontrano per la prima volta nel 1922 a una cena da amici e da quel momento cominciano a frequentarsi e a scriversi con un'assiduità che non verrà mai meno fino alla morte di Virginia nel 1941. Le lettere qui raccolte documentano quest'avventura, quasi vent'anni di un rapporto fatto d'amore e di amicizia tra due donne molto diverse tra loro ma legate da un'unica, grande passione: la scrittura. WOOLF Virginia, Al faro, Feltrinelli, Universale Economica I Classici, 2003, pp. 224 In una sera del settembre del 1914, la famiglia Ramsay, in vacanza in una delle isole Ebridi, decide di fare l'indomani una gita al faro con alcuni amici. Per James, il figlio più piccolo, quel luogo è una meta di sogno, piena di significati e di misteri. La gita viene però rimandata per il maltempo. Passano dieci anni, la casa va in rovina, molti membri della famiglia sono morti. I Ramsey sopravvissuti riescono a fare la gita al faro, mentre una delle antiche ospiti finisce un quadro iniziato dieci anni prima. Passato e presente si intrecciano, il tempo assume un diverso significato. WOOLF Virginia, Gli anni, Mondadori, Oscar scrittori del Novecento, 2005, pp. 446 Pubblicato nel 1937 verso la fine della carriera di Virginia Woolf, "Gli anni" segue, attraverso tre generazioni, le vicende di una numerosa famiglia della borghesia londinese, i Pargiters. Nel rievocare gli eventi piccoli e grandi che si sono susseguiti nell'arco di mezzo secolo, Woolf tocca argomenti a lei molto cari e di perenne attualità: da un lato lo scorrere del tempo, la tensione tra il nostro desiderio di immutabilità e l'inevitabilità del cambiamento, dall'altro la polemica sociale su questioni come il sesso, la famiglia, l'educazione e la politica. In queste pagine infatti l'autrice traccia soprattutto un lucido quadro della condizione della donna inglese dal 1880 fino agli anni '30 del secolo scorso. WOOLF Virginia, La Signora Dalloway, Universale Economica I Classici, pp. 184 Un mercoledì di metà giugno del 1923, Clarissa Dalloway, moglie di un deputato conservatore alla Camera dei Lords, esce per comprare dei fiori per la festa, che la sera riunirà nella sua casa una variopinta galleria di personaggi. Tra gli altri: Peter Walsh, l'amante respinto, appena tornato dall'India, e l'amica tanto amata, più di ogni uomo, Sally Seton. Per le strade di Londra passeggia anche Septimus Warren Smith, il deuteragonista del romanzo. Nulla sembra legare i due, se non la città di Londra. Clarissa ha cinquant'anni, è ricca. Septimus ne ha appena trenta, è povero e traumatizzato dall'esperienza feroce e violenta della guerra, in cui ha perduto non solo l'amico Evans, ma ogni pace. pagina 5 / 6 Scaffale di Parità Narrativa classica Eppure i due, senza mai incontrarsi, semplicemente sfiorando gli stessi luoghi, comunicano. Con sapienza straordinaria Virginia Woolf, giunta con questo al suo quarto romanzo, tesse il filo sottile di corrispondenze, echi, emozioni che creano un'opera di grande intensità. Dove un uomo e una donna sconosciuti l'uno all'altra sono accomunati dallo stesso amore e terrore della vita, che li porterà, nell'accettazione (femminile) o nel rifiuto (maschile), ad affermarne comunque l'inestimabile valore. WOOLF Virginia, Le donne e la scrittura, La Tartaruga, 2003, pp. 210 Virginia Woolf ebbe una grande reputazione come critica: le sue recensioni e le sue riflessioni apparivano regolarmente sulle più prestigiose riviste letterarie. Con estremo rigore ma anche con la leggerezza di chi non vuole incappare in rivendicazioni e ideologie, Virginia Woolf inventò a ogni passo un nuovo modo di fare critica letteraria, accostando la qualità della scrittura a dettagli biografici reali o immaginari suggeriti dalla sua personale esperienza. I saggi di Virginia Woolf qui radunati compongono dunque un resoconto dell'evoluzione della letteratura femminile, un'analisi acuta delle scrittrici che l'avevano preceduta e di quelle sue contemporanee. WOOLF Virginia, Le onde, Einaudi, Einaudi tascabili, 2006, pp. 224 Sei amici si alternano in un monologo. Nei loro soliloqui "dicono" fatti e vite, e "pensano" riflessioni e sogni: la scuola e i giochi, i segreti e gli abbandoni, le rispettive famiglie e i desideri. Le voci si confondono in un unico fiato, come un'onda che racconta l'esistenza di ciascuno dei sei, e non solo la loro. Le onde sono la forma di questo romanzo: le onde del mare, della luce, del tempo, dell'emozione, dei gesti e dei dolori. WOOLF Virginia, Le tre ghinee, Universale Economica I Classici, pp. 256 In Le tre ghinee, scritto nell'inverno 1937-38 mentre la guerra stava per diventare una dolorosa realtà, Virginia Woolf immagina di ricevere tre lettere che contengono una richiesta in denaro per tre cause, la prevenzione della guerra, una università femminile e un'assistenza alle donne che vogliono esercitare una professione. Nelle immaginarie risposte l'autrice dimostra come le tre cause siano identiche e inseparabili; come alla radice di tutto ci sia il potere garantito dalla violenza, uno stesso meccanismo che produce il patriarcato e il fascismo, che fa l'uomo protagonista di un contesto sociale e isola la donna nella sfera privata, alienando entrambi. WOOLF Virginia, Una stanza tutta per sé, Editore SE, 2005, pp. 153 Come poteva una donna, si chiede la scrittrice inglese, dedicarsi alla letteratura se non possedeva "denaro e una stanza tutta per sé"? Si snoda così un percorso attraverso la letteratura degli ultimi secoli che, seguendo la simbolica giornata di una scrittrice del nostro tempo, si fa lucida e asciutta riflessione sulla condizione femminile. pagina 6 / 6