topdog underdog - Biblioteca teatrale
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“Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 1 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli TRE CARTE (Topdog-Underdog) di SUZAN LORI PARKS TRADUZIONE ITALIANA DI JESSICA CENCIARELLI ATTENZIONE: Quella che leggerete di seguito è una “traduzione di servizio”, realizzata in pochi giorni con il solo scopo di permettere alle compagnie di avere un'idea della trama. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 2 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli PERSONAGGI LINCOLN, il fratello maggiore BOOTH, alias 3-Carte, il minore. LUOGO Qui. TEMPO Oggi. ANNOTAZIONI DELL’AUTORE: DA “GLI ELEMENTI DI STILE” Si usano elementi teatrali leggermente non convenzionali. Segue la legenda. - (Pausa). Prendersi un po’ di tempo, un’interruzione, un respiro, fare una transizione. - Troverete delle interruzioni. Si tratta di pause prolungate e intensificate, che si designano con la ripetizione dei nomi dei personaggi senza alcuna battuta. Ha il seguente aspetto architettonico. (Lincoln) (Booth) (Lincoln ) (Booth) - Questo è un momento in cui i personaggi sperimentano il loro reale puro e semplice stato d’animo. Nel frattempo non è necessaria nessuna azione o impegno scenico, i registi dovrebbero riempire questi momenti come ritengono giusto. - [[ Le doppie parentesi quadre nel testo indicano dei tagli opzionali per la produzione.]]. - N.d.T: L’autrice proponeva delle parentesi tonde per designare i dialoghi da pronunciare sottovoce o “a parte”. Per evitare confusione queste annotazioni *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 3 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli sono state date di volta in volta tramite la rispettiva didascalia (a parte) o (sottovoce). (1) N. d. T.: “Top dog” è un’espressione idiomatica per indicare: chi ha il comando, il boss. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 4 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli In natura io sono Dio Sul muro sono l’erba infestante. - Ralph Waldo Emerson Da “Circles” Saggi: Prima pubblicazione (1841) *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 5 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli SCENA 1 (Giovedì sera. Una trasandata camera di un residence. Un letto, una poltrona reclinata, una piccola sedia di legno, qualche altra cosa, ma non molto. Booth, un uomo di colore sulla trentina, fa pratica del gioco delle tre carte con la classica disposizione di questo gioco; tre carte da gioco e un cartone che funge da tavola in cima a due casse di cartone del latte spaiate. I suoi movimenti e il gergo che li accompagna sono, per la maggior parte, studiati e strani) BOOTH - Osservami da vicino osservami da vicino adesso; chi vede la carta rossa, chi vede la carta rossa? Io vedo la carta rossa. La carta rossa vince. Scegli la carta rossa scegli la carta vincente. Scegli la carta nera scegli la carta che perde. Ecco quella che perde, sì. Ecco la carta nera, ecco l’altra carta che perde ecco la carta rossa quella vincente. (Pausa) Osservami da vicino osservami da vicino adesso; 3-Carte getta le carte velocissimo. 3-Carte sono io e io sarò l’ultimo. Guardami mentre le mischio ecco che lo faccio. Se scegli bene una volta entri nel gioco, se scegli bene due volte, vinci. Vedi la carta rossa vedi la carta rossa, chi vede la carta rossa? (Pausa) Non toccare le mie carte, amico, indica quella che vuoi. Se scegli quella carta scegli quella che perde, sì, quella carta perde. Scegli quella carta, quell’altra perde. Scegli questa carta, scegli quella vincente. Segui quella carta. Devi inseguire quella carta. Scegli il due nero quella carta perde, l’altro due nero, perde, ecco il due rosso. Il due di cuori, vince tutto. Seguite la carta rossa. (Pausa) *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 6 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli Vi mostro le carte: due carte nere ma solo una di cuori. Adesso, guardami adesso. Chi vede la carta rossa chi sa dov’è? Avanti, amico, indica la tua carta. Metti giù i soldi perché non sei un buffone. No? Ah, hai avuto la tua carta, ma non hai avuto quella di cuori. (Pausa) Vuoi scommettere? 500 dollari? Spara. Devi osservare 3-Carte molto da vicino. OK. Lasciami la grana in mano perché sono 3Carte, vecchio mio. Grazie signore. Questa carte dice? (Pausa) Sbagliato! Cretino! Stupido! Stronzo! Bastardo! Scommetto che tuo padre sapeva quanto eri stupido e si è ubriacato fino alla morte solo perché non voleva avere niente a che fare con te! Scommetto che tua madre ti ha visto quando sei nato e ha desiderato di morire, idiota! Ah ah ah! E 3-Carte, ancora una volta, vince tutti i soldi!! (Pausa) Cosa? Gli sbirri guardano dalla mia parte? Chiudi bottega e allontanati. Striscia fuori visuale. Lo metto su in un altro vicolo. (Pausa) Sì. (Pausa) (Avendo vinto un immaginario bottino ed eluso degli sbirri immaginari, Booth rimonta il suo equipaggiamento e inizia a rifare da capo la sua truffa.) (Entra Lincoln in silenzio. È un uomo di colore sulla trentina. Indossa un’antica finanziera, un cappello a cilindro e una barba finta, si è vestito così per assomigliare ad Abramo Lincoln. Entra nella stanza furtivamente e si mette proprio dietro a Booth, che totalmente preso dalle sue carte, non nota subito Lincoln.) BOOTH - Osservami da vicino osservami da vicino adesso; chi vede la carta rossa chi vede la carta rossa? Vi faccio vedere la carta *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 7 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli rossa, la carta rossa vince. Scegli la carta rossa che è quella vincente. Scegli la carta nera e scegli quella che perde. Ecco quella che perde sì ecco la carta nera, ecco l’altra carta che perde ed ecco la carta rossa, quella che vince. Non toccare le mie carte, amico, non… (Pausa) Non farlo stronzo. Non farlo stronzo. Non farlo stronzo! (Booth percepisce qualcuno dietro di sé, si gira, estrae una pistola dai pantaloni. Mentre la presenza di Lincoln non lo sorprende, lo fa il suo costume.) BOOTH - Woah! Amico, cazzo non fare quelle stronzate! Chi cazzo credi di essere per venire da me cazzo a spaventarmi cazzo. Se te lo metti un’altra volta ti sparo! LINCOLN - Mi ci è voluto solo un minuto per prendere l’autobus. BOOTH - Stronzate. LINCOLN - Non esattamente. Intendo è sia una “stro-” che una “-zata”, ma non è proprio una bugia, perciò non è neanche una stronzata, giusto? (Pausa) Metti via la pistola. (Lincoln si toglie il cappello a cilindro. Booth mette via la sua pistola.) LINCOLN - Fa freddo lì fuori. Questo mi tiene calda la testa. BOOTH - Non mi piace che ti metti quelle stronzate, quella merda, quella cazzata per mascherarti con quell’abbigliamento da figlio di puttana ovunque nelle vicinanze della mia ciucciacazzi umile dimora cazzo. (Lincoln si toglie la barba.) LINCOLN - Meglio? BOOTH - Togliti anche quel dannato cappotto. Accidenti a te. Va già abbastanza male che tu indossi quella merda tutto il giorno, perché tu venga qui vestito così. Che cosa diranno le mie donne? LINCOLN - Quali donne? BOOTH - Ho un appuntamento con Grace domani. È di nuovo innamorata di me, ma lei ancora non lo sa. Nessun uomo può amarla come *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 8 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli posso fare io. Se lei ti vede con quel travestimento quello avrà un cattivo riflesso su di me. Potrebbe vederti camminare per strada. Cazzo. Potrebbe essere di fuori proprio adesso a togliersi l’anello e a gettarlo sul marciapiede. (Booth va a sbirciare fuori della finestra) LINCOLN - È lì fuori? BOOTH - No. C’è via libera. LINCOLN - Hai rubato un anello? BOOTH - Sì. Pensavo di spenderci sopra la mia eredità ma… togliti quel dannato cappotto amico, mi rendi nervoso se stai lì in piedi come uno spettro, e togliti quel dannato trucco dal viso. Dovresti togliertelo a lavoro e lasciarlo lì. LINCOLN - No lo porto a casa, qualcuno potrebbe rubarlo. BOOTH - Allora almeno toglitelo lì. LINCOLN - Sì. (Pausa) (Lincoln si toglie la finanziera e si applica una pomata per struccarsi la faccia imbiancata.) LINCOLN - Ero sull’autobus. Davvero mi ci è voluto solo un minuto per raggiungere il mio autobus ed ero seduto nel centro commerciale a pensare, dovrei cambiarmi d’abito o andare a prendere l’autobus? Comunque lì oggi non c’era nessuno. A metà settimana a metà inverno. Non è come nei fine settimana. Durante i fine settimana quel posto è affollato. Perciò ho preso l’autobus verso casa. E questo ragazzino mi ha chiesto l’autografo. Ho finto di non averlo sentito all’inizio. Ho avuto una lunga giornata. Ma continuava a chiedermelo. Hanno appena studiato Lincoln durante le lezioni di storia in classe e lui sapeva tutto di lui, era stato nel centro commerciale ma, non so, per quale ragione saltellava solo perché c’era l’Onesto Abe seduto alla sua destra sull’autobus. Volevo dirgli di andare a farsi fottere. Ma poi gli ho dato un’occhiata. Un bambino ricco. Nato in qualche bella strada, conosci il tipo. Perciò ho aspettato finché sono riuscito a dirgli che se veramente lo voleva, l’autografo, gli ho detto che lo avrebbe potuto avere per 10 *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 9 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli dollari. Stavo per dire 5 perché sopra c’era l’immagine di Lincoln, ma qualcosa me ne ha fatti chiedere 10. BOOTH - Ma lui non ne aveva uno da 10. Tutto ciò che aveva era un penny. Perciò ti sei preso un penny. LINCOLN - Tutto ciò che aveva era un biglietto da 20. Perciò ne ho presi 20 e gli ho detto di incontrarci domani sull’autobus e l’Onesto Abe gli avrebbe dato il resto. BOOTH - Cazzo. LINCOLN - Cazzo, è esatto. (Pausa) BOOTH - Che cosa ci fai con i tuoi 20? LINCOLN - Ho comprato dei liquori da Lucky. Un giro per tutti. Si sono divertiti per il travestimento. BOOTH - Avresti dovuto chiamarmi. LINCOLN - La prossima volta, fratello. (Pausa) Fai le mensole? con i cartoni del latte, ci fai delle mensole? BOOTH - Sì, fratellone, ci faccio delle mensole. LINCOLN - Qual è lo scopo del cartone? BOOTH - Versatilità. LINCOLN - Oh. BOOTH - Pensavo che non avevamo delle mensole, non abbiamo un tavolo da camera da pranzo, perciò faccio una specie di unità modulare, ci metti i libri sotto e il piano del tavolo sopra. Possiamo mangiare e conservarci i libri. Dentro potremmo metterci gli album delle foto. (Booth prende un album di foto di famiglia lacero e lo mette nella cassa per il latte.) BOOTH - Tu ti siederesti lì, io sul bordo del letto. Riuniti intorno alla tavola da pranzo. Come ai vecchi tempi. LINCOLN - Dobbiamo solo andare a prendere dei libri ed è grandioso, Booth, è veramente grandioso. BOOTH - Non mi chiamare più Booth, va bene? *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 10 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - Cambi nome? BOOTH - Forse. (Lincoln) (Booth ) LINCOLN - Perché? BOOTH - Non sono ancora pronto a rivelartelo. LINCOLN - Hai già deciso qualche altro nome? BOOTH - Forse. LINCOLN - Ti chiamerai con qualche nome africano? Fico. Solo scegli qualcosa che sia facile da dire e da pronunciare, amico, perché lo sai, alcuni di quei nomi africani, intendo, ok, hanno un grande ascendente sulla cosa della gente, ma nessuno ti assume se non riesce a dire il tuo nome. E alcuni di quei tipi che hanno dei nomi africani, …nessuno sa pronunciare i loro nomi e neanche loro sanno pronunciare i loro nomi. Intendo. Non vuoi che il tuo nuovo titolo ostruisca le tue possibilità di impiego. (Lincoln) (Booth ) BOOTH - Hai portato la cena? LINCOLN - “Shango” sarebbe un buon nome. Il nome del dio del tuono. Se non hai già deciso, io lo metterei in lizza. Ho portato il cinese. BOOTH - Collaudiamo il tavolo. LINCOLN - Fico. (Entrambi si siedono al nuovo tavolo. Il cibo è distante accanto alla porta.) (Lincoln) (Booth ) LINCOLN - Io lo compro e tu lo servi. Quello è il patto. È quello il patto, giusto? BOOTH - Ti piace questo posto? LINCOLN - È ok. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 11 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli BOOTH - Ma è un po’ stretto a volte, vero? LINCOLN - Da me non senti lamentele. Sebbene a volte quella poltrona reclinabile, Booth, amico… no Booth, va bene… amico, sono solo troppo vecchio per dormire in quella poltrona. BOOTH - Questo posto è mio. Tu non hai un posto tuo. Cookie, ti ha sbattuto fuori. E non sembra che tu riesca a prenderti un'altra donna. La tua fortuna è che io ti permetto di restare. LINCOLN - Ogni venerdì mi dici “mi casa es su casa”. BOOTH - Ogni venerdì arrivi qui con l’assegno, oggi è giovedì e io ti dico fratello, è una lunga strada da venerdì a venerdì. Possono accadere un mucchio di cose. Possono emergere tutti i tipi di cattivi sentimenti ed esplodere mentre il tuo fratellino aspetta che gli porti la tua parte. (Pausa) Oggi mi concentro sul mio giovedì, Link. Vai a prendere il cibo. (Lincoln non si muove) LINCOLN - Non hai l’acqua corrente qui, amico. BOOTH - E allora? LINCOLN - Non hai un bagno, non hai un lavandino. BOOTH - I bagni sono giù nell’ingresso. LINCOLN - Vivi pure nel tuo Terzo Mondo, idiota! Ehi, andrò io a prendere da mangiare. (Lincoln va a prendere il cibo. Vede una carta da gioco isolata per terra e la esamina senza toccarla. Prende il cibo e lo mette con cura sul tavolo.) LINCOLN - Stavi giocando a carte? BOOTH - Sì. LINCOLN - Un solitario? BOOTH - Esatto. Divento piuttosto bravo. LINCOLN - Ecco la zuppa ed ecco la salsa. Ho preso per te la carne e per me i gamberetti. BOOTH - Io volevo i gamberetti. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 12 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - Hai detto che volevi la carne. Stamattina quando ti ho lasciato hai detto che volevi la carne. (Pausa) Ehi amico, prenditi i gamberetti. Non c’è problema. (Mangiano il cibo cinese dai contenitori di polistirolo, lattine di soda, biscotti della fortuna. Lincoln mangia lentamente e attentamente, Booth mangia come un matto.) LINCOLN - Diventi bravo nel solitario? BOOTH - Sì. Perché non giochiamo una mano dopo pranzo? LINCOLN - Un solitario? BOOTH - Poker, ramino o qualche altra cosa. LINCOLN - Lo sai, io non tocco le tue carte, amico. BOOTH - Solo per gioco. LINCOLN - Non tocco le tue carte. BOOTH - Che ne dici, per soldi? LINCOLN - Tu non hai dei soldi. Tutti i soldi che hai sono quelli che ti porto io. BOOTH - Almeno ho ancora i miei. Tu hai sperperato i tuoi. (Lincoln) (Booth ) LINCOLN - Ti piacciono i gamberetti? BOOTH - Sono ok. LINCOLN - Che dice il tuo dolce della fortuna? BOOTH - “Non sprecare non volere”. E il tuo? LINCOLN - “La tua fortuna cambierà!” (Entrambi finiscono di mangiare. Booth volta le spalle a Lincoln e si gingilla con le carte, le tiene sul letto, proprio fuori dalla visuale di Lincoln. Borbotta il gergo di 3-Carte sottovoce. I suoi movimenti sono ancora maldestri. Una volta ogni tanto da un’occhiata verso Lincoln che fa del suo meglio per ignorare Booth) *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 13 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli BOOTH - (Sottovoce) Guardami da vicino guardami da vicino adesso; chi vede la carta rossa, chi vede la carta rossa? Io vedo la carta rossa. La carta rossa è quella vincente. Scegli la carta rossa e scegli quella vincente. Scegli la carta nera e scegli quella che perde. Ecco quella che perde, si ecco la carta nera, ecco l’altra carta che perde ed ecco la carta rossa, la carta vincente! Sbirro in arrivo, Socio1, Sbirro in arrivo! Avanti!.. LINCOLN - (sottovoce) Merda! BOOTH - (sottovoce) Con una buona scelta entri nel gioco, con due buone scelte vinci. Non toccare le mie carte amico, indica solo quella che vuoi. Scegli quella carta, scegli quella che perde, sì, quella carta perde. Scegli quella carta e quella carta perde. Scegli quella carta quella vincente. Segui quella carta. Insegui quella carta! LINCOLN - Vuoi fregare con il gioco delle tre carte, lo farai veramente e perderai. Devi fare pratica sui dettagli. Tu cerchi di fare tutto e subito ed è per quello che continui a fare casini. BOOTH - Fammi vedere. LINCOLN - No. Dico solo che se vuoi farlo dovrai farlo sul serio, e se vorrai fare sul serio dovrai lavorare sui dettagli, ecco tutto. BOOTH - Tu ed io potremmo fare una squadra e farlo insieme. Faremo piazza pulita, Link. LINCOLN - Io farò piazza pulita… fratello. (Lincoln rimette a posto. Mentre ripulisce dal cibo, Booth ritorna ad usare il “tavolo” per il suo scopo originario.) BOOTH - Il mio nuovo nome è 3-Carte. 3-Carte, capisci? Volevi saperlo perciò adesso lo sai. Il gioco delle tre carte da 3-Carte. Chiamami 3-Carte da ora in avanti. LINCOLN - 3-Carte. Merda. BOOTH - Farò in modo che tutti mi chiamino 3-Carte. A Grace piace 3Carte più di Booth. Lei dice che 3-Carte si fa sentire. Chiunque non mi chiamerà 3-Carte si prenderà una pallottola. 1 N.d.T: Stickman, è precisamente colui che raccoglie le scommesse, in particolare nel gioco dei dadi. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 14 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - Sei eccessivo, amico. BOOTH - Ho deciso. LINCOLN - Deciso, 3-Carte. Deciso. (Lincoln solleva la sua chitarra e la suona) BOOTH - Oh andiamo amico, potremmo fare i soldi tu ed io. Diamo le carte. 3-Carte e Link: attenzione! Potremmo ripulirci tu ed io. Potremmo dare le carte e io sarei il tuo socio. Quello che nella folla appare solo come un passante innocente, quello che sembra solo un altro giocatore, proprio come un altro cliente, ma che ha un’intima connessione con te, colui che dà le carte, l’uomo principale. Sarei quello che porta la folla, sarei quello che li farebbe puntare, tu faresti le tue mosse ed io le mie. Tu giri al testa e io giro la carta…. LINCOLN - Non è così semplice. C’è… BOOTH - Potremmo essere una squadra, amico. Racimolare quattrini! Sono certo che ci saranno lì fuori gatti con gli occhi veloci, alcuni fratelli e sorelle che guarderebbero veramente da vicino e solleverebbero la carta giusta e perciò ci sarebbero dei giorni in cui perderemmo dei soldi ma la maggior parte dei giorni vinceremmo! Le tasche gonfie, piene di soldi! E le signore sarebbero elettrizzate! Potresti permetterti il lusso di essere sbronzo! Grace sarebbe di nuovo tutta mia. LINCOLN - Pensavo che mi avessi detto che era tutta tua. BOOTH - Lo è lo è. La vedrò domani ma oggi dobbiamo solidificare la cazzata tra te e me. Tra il fratellone Link e il fratellino Booth… LINCOLN - 3-Carte. BOOTH - Sì. Complottiamo e sogniamo. Nessuno getta le carte come te, Link. E con i tuoi movimenti e la mia magia, otterremo Grace e una ragazza per te per completare la banda. Saremo ricoperti d’oro, fratello! Ho ragione? (Lincoln) (Lincoln) BOOTH - Ho ragione? *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 15 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - Non tocco le tue carte, 3-Carte. Non tocco più le tue carte. (Lincoln) (Booth) (Lincoln) (Booth) BOOTH - Sai che cosa mi ha detto mamma quando faceva i bagagli per partire? Tu eri in quella scuola di figli di puttana, eri a scuola. Ti sei alzato quella mattina e ti sei seduto al tuo solito posto e hai letto la scatola di cerali mentre papà leggeva la pagina sportiva e la mamma portava il tuo cazzo di toast e poi te ne sei andato nel tuo dannato autobus della scuola perché non eri capace di fare nient’altro, eri così dentro la tua stessa merda che non eri capace di sentire nient’altro di ciò che succedeva. Io ebbi la coscienza di ritornare perché sentivo che stava succedendo qualcosa, amico, sentivo che qualcosa cambiava. Perciò io… LINCOLN - Hai fatto sega a scuola come facevi quasi ogni giorno. BOOTH - Lei metteva la sua roba nelle buste. Aveva tutte quelle belle valigie, ma metteva tutte le sue cose nelle buste. (Pausa) Ha preparato la sua merda. Mi ha detto di prendermi cura di te. Gli ho detto che io ero il fratello piccolo e il fratello grande avrebbe dovuto badare al fratellino. Lei lo ha semplicemente ripetuto. Che mi sarei dovuto prendere cura di te. Sì, allora chi si prenderà cura di me? A te non piace preoccuparti. Io qui mi interesso di opportunità economiche, ho la volontà di lavorare sodo, la volontà di correre dei rischi e tutto ciò che riesci a dire, merdoso patetico impotente zio tom figlio di puttana, tutto ciò che riesci a dirmi è che non farai più ciò che io vorrò fare. Io cerco di guadagnarmi da vivere e tu mi stai in mezzo. TU MI STAI IN MEZZO, LINK! LINCOLN - Mi dispiace. BOOTH - Sì, ti dispiace, davvero. LINCOLN - Non riesco a fregare, fratello. BOOTH - Che cosa fai tutto il giorno, quello non è fregare? LINCOLN - È un lavoro onesto. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 16 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli BOOTH - Vestirti come un bianco spaccaculi, un presidente morto e lasciare che la gente ti spari, a me sembra come imbrogliare. LINCOLN - La gente conosce il trucco. Quando la gente conosce il trucco non c’è inganno. BOOTH - Faremo il gioco delle carte a gente che conoscerà il trucco. A volte vinceremo a volte vinceranno loro. Se loro vincono in fretta, noi vinceremo più in fretta. LINCOLN - Non ritornerò indietro, fratello. Non ho intenzione di tornare indietro. BOOTH - Tu ti fingi l’onesto Abe2. Non hai intenzione di tornare indietro ma fai il percorso a ritroso. Ritorni a quando la gente era schiava e stronzate simili. LINCOLN - Non mettermi sotto pressione. (Booth) (Lincoln) BOOTH - Dovrai andartene. LINCOLN - Me ne andrò domani. BOOTH - Bene. Perché si presupponeva che questa fosse solo una sistemazione temporanea. LINCOLN - Me ne andrò domani. BOOTH - Bene. (Booth si siede sul letto. Lincoln nella sua poltrona con la sua chitarra, suona e canta.) LINCOLN - La mia cara madre mi ha lasciato, il mio caro padre se n’è andato/ La mia cara madre mi ha lasciato, il mio caro padre se n’è andato/ non ho soldi, non ho un posto dove andare. La mia fidanzata mi ha lasciato, mi ha gettato in mezzo alla strada/ il mio cavallo preferito/ lo hanno trasformato in carne/ sento freddo dalla testa ai piedi. 2 N.d.T: Onesto Abe, era un nomignolo con cui gli americani si riferiscono ad Abramo Lincoln. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 17 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli La mia stella è stata cattiva ma adesso è peggiorata/ La mia stella è stata cattiva ma adesso è peggiorata/ non chiamate per me un dottore, chiamate solo una bara. BOOTH - L’hai appena scritta. LINCOLN - Ce l’ho in testa da giorni. BOOTH - Sembra buona. LINCOLN - Grazie. (Pausa) Papà una volta mi ha detto perché abbiamo questi nomi. BOOTH - Sì? LINCOLN - Sì. (Pausa) Aveva bevuto quando me l’ha detto, o forse ero ubriaco io quando me l’ha detto. Comunque mi disse, può non essere vero, ma me lo disse. Perché ci diede il nome a entrambi. Lincoln e Booth. BOOTH - Come gli è venuto in mente? Come, amico? LINCOLN - Aveva in mente di fare uno scherzo. (I due si rilassano mentre le luci calano.) *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 18 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli SCENA 2 (Venerdì sera.) (Proprio il giorno dopo. Booth entra con l’aspetto di chi è infagottato contro il freddo. Si assicura che suo fratello non sia in casa, poi resta in piedi al centro della stanza. Dalla manica del suo grosso cappotto estrae una scarpa nuova e poi un’altra, dall’altra manica escono altre due scarpe. Poi fa strisciare fuori da ogni manica una cinta. Si toglie il cappotto. Sotto indossa un bellissimo abito nuovo. Si toglie la giacca e i pantaloni, mostrando sotto un altro abito nuovo. Gli abiti hanno ancora attaccati i cartoncini. Prende due cravatte dalle tasche e due camicie piegate dal retro dei pantaloni. Dalla parte anteriore dei pantaloni estrae una rivista. Evidentemente ha avuto una giornata impegnativa nel taccheggio. Posa uno degli abiti sulla poltrona di Lincoln. L’altro lo posa sul suo letto. Esce nell’ingresso per ritornare con un paravento pieghevole che sistema tra il letto e la poltrona reclinabile creando due spazi separati. Estrae una bottiglia di whisky e due bicchieri, li sistema sui due cartoni di latte impilati. Sente dei passi e si siede nella seggiolina di legno mentre legge la rivista. Entra Lincoln, vestito con abiti di strada.) LINCOLN - Taaaaadaaaa! BOOTH - Dio Onnipotente, Pa’, sento odore di soldi! LINCOLN - Certo, Ma. Papà ha portato a casa la pagnotta3. BOOTH - PortalaquiPortalaquiPortalaqui. (Con una serie di mosse molto elaborate Lincoln porta i soldi a Booth.) BOOTH - Mettimeli in mano Pa’! LINCOLN - Prima voglio che li annusi, Ma’! BOOTH - Allora mettimeli sotto il naso, Pa’! 3 N.d.T: Nel testo “bring home the bacon”, corrisponde all’espressione nostrana “portare a casa la pagnotta” *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 19 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - Prenditi una gran bella zaffata di banconote. BOOTH - Dio Onnipotente io sverrò, Pa’! Portami la mia “medi-cina”! (Lincoln velocemente versa due bicchieri abbondanti di whisky) LINCOLN - Non morire per me, Ma’! BOOTH - Me ne vado in fretta, Pa’! LINCOLN - Pensa ai tuoi bambini Ma’! Pensa alla tua fattoria! BOOTH - 1-2-3. (Tutti e due ingurgitano contemporaneamente) i loro liquori LINCOLN&BOOTH- Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah! (Tutti e due ridono e si battono una pacca sulla spalla) LINCOLN - Spartiamoceli, amico, spartiamoceli. BOOTH - Vai di fretta? LINCOLN - Sì. Voglio vedere quanto racimoliamo per la settimana. BOOTH - Sei corso dentro e non ti sei neanche guardato in giro. Potrebbe esserci un’atomica nel centro della stanza e tu non la noteresti. Tua moglie, Cookie… LINCOLN - Ex-moglie… BOOTH - … Potrebbe essere nel mio letto e tu non ci faresti caso… LINCOLN - Una volta c’è stata… BOOTH - Cazzo ti vuoi guardare in giro per favore. (Lincoln si guarda in giro e vede l’abito nuovo sulla sua poltrona.) LINCOLN - Wow BOOTH - È tuo. LINCOLN - Cazzo. BOOTH - Ce ne ho uno anch’io. LINCOLN - Rubato? *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 20 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli BOOTH - Sì, li ho rubati. Sono stati rubati da un cazzo di grande magazzino. Quel negozio incassa più soldi in un giorno di quelli che noi faremo in tutta la nostra vita. Rubo e rubo con generosità. Ne ho preso uno per me e uno per te. Scarpe, cinte, camicie, cravatte calzini nelle scarpe eccetera. Ho preso anche quel paravento. LINCOLN - Sei grande, amico. BOOTH - Solo perché io non sono bravo quanto te a carte non significa che non sappia fare niente. LINCOLN - Proviamoceli. (Stanno rispettivamente nella propria zona notte, Booth vicino al suo letto, Lincoln accanto alla sua poltrona reclinabile e si provano i vestiti nuovi.) BOOTH - Indosserò il mio stasera. Grace mi vedrà così e sarà lei a chiedermi di sposarla. (Pausa) Ho preso per te quello blu e per me quello marrone. Sono entrato e sono uscito così in fretta che non hanno neanche fatto in tempo a battere le palpebre. Fratello, deve andare liscia così fratellino, Link. LINCOLN - Hai fatto bene. Hai fatto veramente bene, 3-Carte. BOOTH - Tutto in un giorno di lavoro. LINCOLN - Dicono che l’abito fa l’uomo. Io indosso tutti i giorni quel travestimento. Ma non rende chi sono. Un vecchio cappotto nero non rivela neanche il vero vecchio truffatore. Ha dei punti logori sui gomiti, delle parti consumate che si squarceranno in buchi prima che sia passato l’inverno. I polsini e il colletto sono consumati. Ci sono residui della polvere delle pistole sulla spalla sinistra dove gli avventori gli sparano, dove mi sparano direi, ma non mi sento come se mi sparassero. Il tizio che ebbe il lavoro prima di me, indossava lo stesso cappotto. Quando ottenni il lavoro avevano il travestimento lì appeso in attesa del mio. Dissero che il tizio prima di me un giorno se l’era semplicemente tolto e non era più tornato. (Pausa) Ricordi come di solito erano appesi i vestiti di papà nell’armadio? BOOTH - Finché non li hai portati fuori e li hai bruciati. (Pausa) Aveva delle cose carine. Ciò che non spendeva sull’alcol, lo spendeva *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 21 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli sulle donne. E quello che non spendeva su nessuno dei due, lo spendeva in vestiti. Aveva delle cose carine. Guardavo la sua roba e calcolavo quanto ci volesse finché fossi cresciuto abbastanza per mettermeli. Poi tu sei uscito ed hai bruciato tutto. LINCOLN - Ero stanco di vederli senza lui dentro. (Pausa) Hanno detto che il tizio prima di me… si è tolto il travestimento un giorno, lo ha appeso per bene, e non è più tornato. E mentre mi offrirono il suo lavoro, mi dicevano che certo avrei dovuto indossare un po’ di trucco e accettare meno di quanto avevano offerto a… a quell’altro ragazzo… BOOTH - Vai avanti, dillo. “Bianco”. Ti hanno pagato meno di quanto pagavano un bianco. LINCOLN - Ho detto a me stesso che è esattamente ciò che avrei fatto: me lo sarei tolto e lo avrei appeso lì e non sarei tornato indietro. Ma fino ad allora, mi avrebbe dato da vivere. Ma non è così. Una finanziera logora, neanche logorata da quel presidente idiota che si presuppone che io interpreti, ma prende in giro tutte quelle persone che accorrono in frotte per la loro occasione di giocare a qualcosa di grandioso. Barba finta, cilindro. Non mi rende Lincoln. Io ero Lincoln da solo prima di mettermi quel vestito. (Gli uomini finiscono di vestirsi. Hanno stile e un bel profilo.) BOOTH - Fico, eh? LINCOLN - Molto fico. BOOTH - Sembri fico anche tu, amico. Sembri il vero Te. La maggior parte delle volte te ne vai in giro inzaccherato cazzo. Hai un bell’aspetto. Come di solito apparivi ai tuoi tempi quando Cookie era innamorata di te e tutte le donne del mondo si struggevano per te. LINCOLN - Questo è veramente carino, amico. Non so dove lo indosserò ma è veramente carino. BOOTH - Indossalo semplicemente quando vai in giro. Ti farà sentire meglio e quando ti senti meglio, incontrerai qualche donna *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 22 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli carina. Io non sono interessato ad incontrare qualche donna carina, intendo, ho occhi solo per Grace. Credi che mi sosterrà per questo? LINCOLN - Credo che la cravatta che mi hai dato vada meglio con quello che indossi tu. BOOTH - Sì? LINCOLN - A Grace piacciono i colori brillanti, non è vero? La mia cravatta è luminosa, la tua è troppo mitigata. BOOTH - Sì. Dammi la tua. LINCOLN - Hai intenzione di cambiare un regalo? BOOTH - Ho rubato tutta questa dannata roba, no? Dammi la tua! Io ti darò la mia. (Si scambiano le cravatte. Booth è felice. Lincoln è più felice.) LINCOLN - Spartiamoci i soldi. BOOTH - Giusto. Ok, vediamo: abbiamo 314 dollari. Ne mettiamo da parte 100 per l’affitto. 100 a settimana per quattro settimane fa l’affitto e… LINCOLN - …Non vogliamo spendere i soldi dell’affitto. BOOTH - Restano 214. Ne mettiamo da parte 20 per l’elettricità, ne restano 184. Ne mettiamo da parte 50 per il telefono, ne restano 134. LINCOLN - Noi non abbiamo il telefono. BOOTH - Paghiamo la bolletta e ce lo riattaccheranno. LINCOLN - Non abbiamo bisogno del telefono. BOOTH - Come fai ad avere una donna se non hai il telefono? Le donne di questi tempi sono più attente, più come-si-dice, più circospette. Entri in un club che sembri un papà gaudente, ottieni una puledra che ti dà il suo numero di telefono ed è fatta, sono passati i giorni in cui lei ti dava il suo numero di telefono e non ti chiedeva il tuo. LINCOLN - Mi piace una donna che abbia intenzione di chiamarmi. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 23 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli BOOTH - Lei non vuole chiamarti, fa solo un’indagine sul tuo patrimonio. Cazzo Link non sai più niente. (Pausa) Lei ti dà il suo numero e ti chiede il tuo. Tu lei dai il tuo numero. Il numero di telefono di casa tua. Con ciò le dici 3 cose; Primo, hai una casa, cioè, non sei un barbone qualunque che parla in maniera insignificante e che si veste in maniera insignificante; secondo, che tu sei in possesso di un telefono ed hai un numero di telefono che funziona ciò sta a dire che hai denaro e l’occorrente per acquistare per te stesso gli apparecchi di telecomunicazione più rivoluzionari al mondo e hai messo insieme abbastanza per pagare il conto! LINCOLN - Qual è la terza? BOOTH - Lei dai il tuo numero per dirle che sarebbe fico se ti chiamasse, se le facesse piacere, cioè, che non hai moglie né una approssimazione di moglie tanto per cominciare. (Pausa) 50 per il telefono ne restano 134. Ne metteremo da parte 40 per le “medi-cine”. LINCOLN - Il prezzo è salito. Due dollari in più una bottiglia. BOOTH - Allora ne metteremo da parte 50. Così copriamo le spese. Ci sono rimasti 84 dollari. 40 per mangiare insieme durante la settimana, ne restano 44. 30 per me e 14 per te. Io ho una donna, devo fare colpo stasera. LINCOLN - Non hai tirato fuori il telefono la scorsa settimana. BOOTH - La scorsa settimana ero depresso. Questa settimana le cose vanno meglio. Per tutti e due. LINCOLN - Parlano di tagli al centro commerciale. Io sono stato lì solo otto mesi, perciò… BOOTH - Non stare in ansia, amico, troveremo qualche altra cosa. LINCOLN - Non c’è niente come questo. Mi piace il lavoro. È comodo, lo sai, è un lavoro facile. Devo solo starmene seduto lì tutto il giorno. La gente entra, uccide il falso Onesto Abe con una pistola falsa. Posso restare lì seduto e lasciare che la mente vaghi lontano. BOOTH - Pensi alle donne. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 24 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - A volte. (Pausa) Tutt’intorno il centro commerciale è rumoroso e scoppiettante, mentre spari alla tua esca, le palle da baseball che colpiscono il muro sul retro quando qualcuno sbaglia la pila di lattine, qualche donna si sente felice perché il suo ragazzo ha appena vinto impilato tutti gli anelli. Il capo che recita come uno strillone mentre urla delle notizie false. L’odore dell’oceano e dello zucchero filato e merda di topo. E tu al centro di tutto quello, posso solo starmene seduto e lasciare che la mia mente vada tranquilla. Invento canzoni, faccio progetti. Dimentico. (Pausa) Dovresti venire giù di nuovo. BOOTH - Una volta era pieno, ma grazie. (Pausa) È entrato oggi, il tuo Miglior Cliente? LINCOLN - Oh sì, c’era. BOOTH - Ti ha sparato? LINCOLN - Ha sparato all’onesto Abe, sì. BOOTH - Ti ha parlato? LINCOLN - Con un sussurro. Spara a sinistra e sussurra a destra. BOOTH - Che cosa ha detto stavolta? LINCOLN - “Fermi lo spettacolo quando nessuno ti guarda o vai comunque avanti?”. BOOTH - Diventa profondo. LINCOLN - Sì. BOOTH - Che cosa ha detto quella volta? “Tu sei solo te stesso…” LINCOLN - “… quando nessuno ti guarda”, sì. BOOTH - Quella merda è profonda. (Pausa) Lui è uno dei nostri, vero? LINCOLN - Credo di sì. BOOTH - E sa che tu sei uno dei nostri? LINCOLN - Non lo so. BOOTH - Lui è un fratello nero, profondo. LINCOLN - Sì. Rende la giornata interessante. BOOTH - (pausa) È un fottuto lavoro, quello che fai. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 25 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - È un mezzo per vivere. BOOTH - Ma tu non vivi. LINCOLN - Sono vivo, no? (Pausa) Un giorno davo le carte. Il giorno dopo Lonny morì. Qualcuno gli sparò. Sapevo di essere il prossimo, perciò ho lasciato perdere. Mi sono salvato la vita. (Pausa) Il lavoro del centro commerciale è il primo colpo di fortuna che abbia avuto. E a dir la verità ho cominciato ad apprezzare questo lavoro. E adesso parlano di licenziarmi. BOOTH - Eri fortunato con le carte. LINCOLN - Fortunato? Non c’è niente di fortunato nelle carte. Le carte non sono fortunate. Le carte sono un lavoro. Le carte sono la pelle. Non c’è mai niente di fortunato con le carte. (Pausa) Non voglio perdere il lavoro. BOOTH - Allora devi animare la tua recita. Elabora i tuoi movimenti, lo sai. Sei sempre stato troppo rigido. Non puoi solo startene lì seduto! Forse quando ti sparano, lo sai, sobbalza, agita le braccia poi cadi all’indietro e dimenati e cazzo così ti devono sparare più di una volta. Bam bam bam! Bam! LINCOLN - Aiutami a fare pratica. Mi sederò qui come faccio a lavoro e tu sarai uno di quei turisti. BOOTH - No grazie. LINCOLN - C’è in gioco il mio assegno paga. BOOTH - Ho un appuntamento. Fai pratica da solo. (Pausa) Ho un rendezvous con Grace. Cazzo lei è così dolce che mi fa venire male ai denti. (Pausa) Link, tu, che ne diresti di passarmi un extra di cinque dollari. È la notte più importante della mia vita. (Lincoln) (Booth) (Lincoln dà a Booth 5 dollari) BOOTH - Grazie. LINCOLN - Non ti agitare. BOOTH - Che ne dici se provo con te quando ritorno. Fino ad allora mettiti il travestimento e fai un po’ di pratica. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 26 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - Certo. (Booth se ne va. Lincoln resta lì da solo. Si toglie le scarpe, gli dà una lucidata. Si toglie i calzini e il suo abito di lusso, lo appende con ordine sulla seggiolina di legno. Prende il suo travestimento dalla sua busta della spesa. Se lo infila lentamente, come un attore che si prepari ad un grande ruolo: la finanziera, i pantaloni, la barba, il cilindro, la cravatta. Tiene i piedi scalzi. Il cilindro ha una banda elastica che lui assicura sotto il mento. Solleva il panetto di trucco bianco ma decide di non usarlo. Si siede. Finge che gli sparino, si da sul pavimento e si agita. Si alza, considera di fare dei nuovi movimenti e tentare di nuovo ma invece si versa un abbondante bicchiere di whisky e si siede lì a bere.) *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 27 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli SCENA 3 (Molto più tardi lo stesso venerdì sera.) (La poltrona reclinabile è reclinata alla sua massima posizione orizzontale. E Lincoln vi è sdraiato sopra addormentato. Si sveglia all’improvviso. È terrorizzato, la vista annebbiata ed i postumi della sbornia, indossa gli abiti distintivi del presidente Lincoln. Fa un respiro profondo, capisce dove si trova e si sdraia di nuovo, ritorna a dormire. Booth rientra pieno di spavalderia. Sbatte la porta per cercare di svegliare suo fratello che se la dorme della grossa. Apre la porta e la sbatte di nuovo. Stavolta Lincoln si sveglia, con la sbornia e l’orrore di prima. Booth cammina pavoneggiandosi, i suoi movimenti sono esagerati, come quelli di un gallo. Cammina intorno a Lincoln, assicurandosi che il fratello lo veda.) LINCOLN - Ti sei fatto male? BOOTH - Ho dato a me stesso “una serata indimenticabile” LINCOLN - Sembri come se ti fossi fatto male. BOOTH - Grace, Grace, Grace. Grace. Vuole che ritorni da lei. Vuole che ritorni tanto che metterà una pietra sul passato dove non eravamo insieme in modo da poter dire che non siamo mai stati separati. Metterà una pietra sulla nostra rottura. Metterà una pietra sulla sua infanzia, sui suoi anni dell’adolescenza, il suo primo ragazzo, in modo che possa dire che è stata mia fin dalla notte dei tempi. LINCOLN - È grandioso, amico. BOOTH - E su tutte le cazzate in cui l’ho infilata: ci ha messo una pietra sopra. E le donne che ho visto mentre la guardavo. LINCOLN - Darà un colpo di spugna anche a quello? BOOTH - Signor Pulizia, signore, signor Pulizia! LINCOLN - Dove l’hai portata? BOOTH - Siamo stati su da lei. Ti ho portato da mangiare. Mi sono fermato nel posto migliore che sono riuscito a trovare e mi sono *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 28 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli riempito il cappotto con le cose migliori. Avevamo la musica, avevamo le candele, avevamo… LINCOLN - Te l’ha lasciato fare? BOOTH - Certo che me l’ha lasciato fare. LINCOLN - Te l’ha lasciato fare senza il guanto? BOOTH - …Sì. LINCOLN - Stronzate. BOOTH - Ho messo giù la gamba… e lei si è sciolta. Era… uh… era qualcos’altro. Comunque non voglio che tu diventi geloso. LINCOLN - Vai avanti. Non mi importa. BOOTH - (Pausa) Beh, sai a che cosa somiglia. LINCOLN - Le basta camminare e il pronto soccorso si riempie di ragazzi con il colpo di frusta solo per averla guardata. BOOTH - Esatto esatto. Beh… è venuta alla porta senza niente addosso a parte la sua vestaglietta, ha mangiato il cibo che le ho portato come se non ci fosse un domani e poi è venuta a mangiare me. (Pausa) LINCOLN - Vai avanti… BOOTH - Amico non voglio farti stare male. LINCOLN - È tutto apposto. Vai avanti. BOOTH - (Pausa) Beh, uh, sai che cosa sembra. Selvaggia. Bell’aspetto. Così dolce che mi fanno male i denti. LINCOLN - Una macchina del sesso. BOOTH - Sì. LINCOLN - Una arrapante. BOOTH - Sì. LINCOLN - Grace è straordinaria. BOOTH - Grace è straordinaria! Sì. Esatto. Mi ha lasciato fare quello che volevo. E niente guanto. (Pausa) LINCOLN - Vai avanti. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 29 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli BOOTH - Non vuoi sentire quelle cazzate sdolcinate. LINCOLN - Certo che sì. BOOTH - Odii le cazzate romantiche. Hai sempre odiato le cazzate romantiche. LINCOLN - Sono cambiato. Vai avanti. Hai avuto “una serata indimenticabile”, ricordi? Io sono soltanto rimasto qui da solo. A bere. Avanti. Racconta a Link, il tuo casino. (Pausa) Come lo hai fatto? BOOTH - Come il cane. LINCOLN - Straordinaria Grace. BOOTH - Di fronte allo specchio. LINCOLN - Così potevi vedere lei. Il suo viso, il suo seno, la schiena, il culo. Grace ha un gran culo. BOOTH - È vero. LINCOLN - Straordinaria Grace! (Booth entra nella zona letto e si toglie il vestito, getta gli abiti a terra.) BOOTH - Ha detto che la prossima volta dovrò usare un guanto. Me l’ha lasciato fare a modo mio stravolta, ma ha detto che la prossima volta dovrò mettermi lo stivale. LINCOLN - Sono sicuro che potrai dissuaderla. BOOTH - Sì. (Pausa) Che tipo di guanto usavi, intendo, quando eri con Cookie. LINCOLN - Non usavamo i profilattici. Eravamo sposati, amico. BOOTH - Giusto. Ma hai avuto altre donne accanto. Che tipo hai usato quando sei stato con loro? LINCOLN - Magnums. BOOTH - Sono la marca che ho preso io. Per la prossima volta. Grace è stata molto rigida a riguardo. Magnums. (Mentre Booth si siede sul letto gingillandosi con la sua scatola di preservativi, Lincoln si siede nella sua poltrona e riprende a bere.) *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 30 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - Sono per “l’uomo più grande”. BOOTH - Giusto. Giusto. (Lincoln continua a bere mentre Booth, seduto nella tranquillità della sua camera da letto, si gingilla con i preservativi, forse cercando di mettersene uno.) LINCOLN - Esatto. BOOTH - Grace è veramente diversa da tutte le ragazze poco raccomandabili con cui l’ho fatto. Lei va a scuola. Farà qualcosa di se stessa. Studia cosmetologia. Dovresti vedere che cosa riesce a fare con i capelli e le unghie delle donne. LINCOLN - Che peccato che tu non sia una donna. BOOTH - Cosa? LINCOLN - Intendo potresti ottenerle gratis. BOOTH - Sì. Ha questo modo di sedersi. Di parlare. Ecco. Tutto ciò che fa. Solo perché lo fa lei è così caldo. (Pausa) Siamo stati insieme due anni. Poi ci siamo lasciati. Avevo una piccola difficoltà di impiego e lei aveva bisogno di tempo per pensare. LINCOLN - E adesso ci ha pensato bene. BOOTH - Esatto. (Lincoln) (Booth) LINCOLN - Che cosa fai lì dietro? BOOTH - Mi riposo. Quella ragazza mi ha logorato. LINCOLN - Vuoi un po’ di “medi-cina”? BOOTH - No grazie. LINCOLN - Allora vieni a fare pratica con i miei movimenti. BOOTH - Facciamo domani, ok? LINCOLN - Sono stato ad aspettare. Mi sono tutto vestito e tu hai detto che se aspettavo… avanti, amico, mi rimpiazzeranno con una sagoma di cera. BOOTH - No cazzo. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 31 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - È di quello che parlano. Probabilmente ne parlano solo ma… avanti amico, ti ho prestato anche 5 dollari. BOOTH - Sono stanco. LINCOLN - Non hai avuto una serata di merda. BOOTH - Tu sei geloso, amico. Tu ci farai solo incarcerare tutti e due. LINCOLN - Tu te ne stai sdraiato lì con le tue palle blu come il mio abito rubato. Rimani sdraiato aspettando che io mi addormenti o che svenga in modo che non senta il frusciare delle pagine dei tuoi fottuti giornaletti. BOOTH - Fottiti, amico. LINCOLN - Ero lì sopra la scorsa settimana per cercare qualcosa e c’erano come 100 fottuti giornaletti sotto il tuo letto e tutti appiccicati da fare schifo, fratello, perché hai spruzzato sperma sulle pagine e non li hai asciugati. BOOTH - Sono un tipo bollente. Ho bisogno di un costante sollievo sessuale. Se non mi prendo cura di me stesso da solo, sarei lì fuori a correre per la tua città che costa contanti che non ho, perciò sarei peggiore: sarei là fuori a fare chissà che cosa, a sparare alla gente, cazzo. Per il bisogno di un incostante sollievo sessuale. Sono un uomo bollente. Non chiedo scusa per quello. Quando non ho una donna faccio da solo. Non come te, Link. Quando tu non hai una donna, te ne stai solo seduto lì. Lasci che la tua merda ti avveleni. Il tuo cazzo, se non è ancora caduto, è perché è attaccato tra le gambe, piccola larva bianca di un verme da caccia dalla faccia bianca accartocciato. Come un uomo vive così vive il suo cazzo. Questo è quello che dico io. Almeno il mio cazzo è intatto. (Pausa) Cazzo floscio, geloso faccia-bianca figlio di puttana, la cui moglie lo ha mollato perché non riusciva a farselo alzare. Me lo ha detto lei. È venuta strisciando da me perché aveva bisogno di un uomo. (Pausa) Io l’ho dato a Grace, stanotte mi è andata bene. Perciò buonanotte. LINCOLN - (Pausa) Buonanotte. (Lincoln) (Booth) *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 32 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli (Lincoln) (Booth) (Lincoln) (Booth) (Lincoln si siede nella sua poltrona. Booth si sdraia a letto. Il tempo passa. Booth sbircia per vedere se Lincoln si è addormentato. Lincoln se lo aspetta.) LINCOLN - Puoi fregare con il gioco delle tre carte senza di me, lo sai. BOOTH - Ho intenzione di farlo. LINCOLN - Potrei contattare la mia vecchia banda. Potresti lavorare con loro. Lonny non è più in giro ma ci sono gli altri. Sono in gamba. BOOTH - Posso prendermi una banda mia. Non ho bisogno della tua banda. Un mucchio di vecchie glorie. Posso prendermi una banda tutta mia. LINCOLN - La mia banda ha esperienza. Di solito facevamo un centinaio al giorno. Che sono 7 mila dollari alla settimana. Così era anni fa. Adesso probabilmente fanno due, tre volte tanto. BOOTH - Ho preso i miei contatti, grazie. LINCOLN - Ti prenderanno a bordo in un attimo. Con una mia parola. La mia parola conta ancora con loro. Sanno di te fin dall’inizio, quando hai cercato di unirti a noi ma… non eri ancora pronto. Ti conoscono da allora, ma gli parlerei di te. Gli direi che sei mio fratello, cosa che loro sanno e io gli dirai che sei stato a lavorare sulla costa occidentale. Nelle piccole città. Al confine con il Messico. Abbindolando i turisti. Gli direi che tu hai i movimenti che io mi sognavo di avere. Nel frattempo potresti esercitarti proprio qui, cazzo, proprio in questa stanza e diventare bravo e migliorare ogni giorno così quando ti avrò reintrodotto avrai delle qualità notevoli. Saresti discreto. BOOTH - Sarei più che discreto, sarei la cosa più importante. LINCOLN - Saresti la cosa più importante. E avresti la mia parola se tu fossi interessato. BOOTH - Potrei. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 33 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - Dovresti ottenere un ferro. Tutti loro sono dotato di pistole, fratello. BOOTH - Io ce l’ho un ferro. LINCOLN - Dovresti essere dotato di qualcosa di più ragguardevole di quella pistola giocattolo, 3-Carte. Questi sono un grado superiore di giocatori, sono dotati di pistole di un grado superiore, ora, non si tratta di una pistoletta del cazzo. BOOTH - Che cosa ne sai di pistole? Non sei in contatto con quei tizi da sei sette anni. Hai giurato di smettere. Hai gettato la tua pistola nel fiume e tu “Non tocchi le carte”. So più cose io sulle pistole di quante ne sappia tu. LINCOLN - Sono in mezzo alle pistole tutti i giorni. Al centro commerciale. Sono state tutte modificate, perciò sparano solo a salve ma vedo le pistole tutti i giorni. Un mucchio di pistole. BOOTH - Di che tipo? LINCOLN - Ci sei stato, le avrai viste. Metalli micidialmente lucidi ognuno con una sua micidiale personalità. BOOTH - Forse potrei venirti a trovare. Potrei rubare una di quelle pistole e riadattarla per farla di nuovo sparare veramente. Che tipo pensi che si adatterebbe meglio alla mia personalità? LINCOLN - Tu non ruberai niente dal centro commerciale. BOOTH - Ci entro e rubo se voglio entrarci e rubare, entro e rubo. LINCOLN - Non ne vale la pena. Non sparano niente a parte le cartucce a salve. BOOTH - Sì, come te. Spari a salve. (Pausa. Pausa) Ti domandi mai se qualcuno entrasse lì dentro con una pistola vera? Una vera pistola con proiettili veri? Qualcuno che avesse un interesse personale o che altro? LINCOLN - No. BOOTH - Qualcuno che ti odia, entra lì dentro e ti spara ed è lontano prima che qualcuno lo scopra. LINCOLN - Non ho nemici. BOOTH - La tua ex. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 34 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - Cookie non mi odia. BOOTH - Il tuo Miglior Cliente? Qualche estraneo eclettico? LINCOLN - Non posso preoccuparmi delle azioni degli estranei eclettici. BOOTH - Ma vengono lì di giorno in giorno con la scusa di sparare all’Onesto Abe. (Pausa) Chi sono per la maggior parte? LINCOLN - Non lo so davvero. BOOTH - Devi vedere qualcosa. LINCOLN - Si presuppone che io fissi direttamente davanti a me. A guardare una commedia come faceva Abe. BOOTH - Passano tutti i giorni e tu non trovi il modo di sbirciare chi prema il biglietto. (Tirato nella discussione dalla sua stessa curiosità, Booth è uscito dalla sua zona notte per stare sulla linea divisoria tra i due spazi.) LINCOLN - È davvero buio. Per rendere l’illusione di tutta la cosa. (Pausa) Ma sul muro opposto a dove mi siedo c’è una piccola scatola elettrica, come un portafusibili. Argentata. Ha dentro delle ammaccature come se qualcuno l'avesse colpita con il pugno. Delle ammaccature vecchie e grosse così che ogni cosa vi si riflette dentro è riflessa alla rovescia. Come se guardassi in un cucchiaio. Ed è lì che li posso vedere. Gli assassini. (Pausa) Non c’è ancora nessuno dietro di me ma io posso sentirlo arrivare. Arriva con la pistola in mano, la pistola che egli ha già estratto quando ha pagato il biglietto. Si avvicina. Ma non è ancora dietro di me, i tappeti sono troppo sottili, il capo dovrebbe comprarne di nuovi ma è tirchio. Non è ancora dietro di me. Non è ancora dietro di me. Ci sono delle lampadine economiche proprio sopra la mia testa. (Pausa) E lui è lì. Sta in piedi dietro di me. Sta in posizione. Sta in piedi alla rovescia. Ci sono delle impronte di piedi sul pavimento, perciò egli sa esattamente dove dovrebbe stare. Perciò non sbaglierà. Quella pistola è sempre fredda. D’inverno *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 35 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli o d’estate quella pistola è sempre fredda. E quando la pistola mi tocca egli può sentire che io sono caldo. Lui sa che sono vivo. E se io sono vivo allora può spararmi e uccidermi. E per un minuto, con lui che resta alle mie spalle, è reale. Io lo guardo alla rovescia e lui guarda me che sembro Lincoln. Poi spara. (Pausa) Scivolo a terra e chiudo gli occhi. E lui esce dall’altra parte. Ne entrano diversi. Una giornata ne è completamente piena. Mucchi di ragazzini. Piccoli buoni a niente, nelle loro uniformi da uomini di affari che puzzano come due Martini in uno. I turisti entrano, con le loro magliette del parco di divertimenti a tema, cercando di riprenderlo con la videocamera. Casalinghe con le labbra serrate che sparano più di una volta. (Pausa) Tutti entrano. Io faccio del mio meglio per loro. E adesso parlano di licenziarmi, di rimpiazzarmi con un pupazzo di gomma. BOOTH - Devi solo dimostrare al tuo capo che tu puoi fare cose che un pupazzo di gomma non sa fare. Sei troppo freddo. Devi aggiungerci del pepe, cazzo. LINCOLN - Come cosa. BOOTH - Come quando loro ti sparano, non so, urla o fa qualcosa. LINCOLN - Urlare? (Booth imita l’assassino senza usare la pistola) BOOTH - Provaci. Io farei l’assassino. Bang! LINCOLN - Aaaahh! BOOTH - Così va bene. LINCOLN - Un pupazzo di cera può gridare. Possono mettergli un registrare e fare in modo che gridi. BOOTH - Tu puoi imprecare. Provaci. Bang! LINCOLN - Figlio di puttana succhiacazzi! BOOTH - Va bene amico. LINCOLN - Però non gli piacerà. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 36 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli BOOTH - Hai fatto pratica a rotolare per terra e a dimenarti? LINCOLN - Un po’. BOOTH - Fammi vedere. Bang! (Lincoln cade pesantemente a terra, cade sul pavimento e silenziosamente si agita.) BOOTH - Sembri più un verme sul marciapiede. Muovi le braccia. Bene. Adesso grida eccetera. LINCOLN - Aaaaah! Aaaaah! Aaaaah! BOOTH - Un po’ più violento di così, sembra come se fotti qualcuno. LINCOLN - Aaaaah! BOOTH - Tieniti la testa o da qualche parte, dove ti ho sparato. Bene. E guardami! Io sono l’assassino! Io sono Booth!! Avanti amico questa è la vita e la morte! Metticela tutta! (Lincoln ce la mette tutta.) BOOTH - Fico, amico, questo è fico. Così è abbastanza. LINCOLN - A che pensi? BOOTH - Non lo so, amico. A qualcosa. Non lo so. Sembrava troppo reale. LINCOLN - Dannazione! Non vogliono che sembri troppo reale. Spaventerei i clienti. Certamente se ne andrebbero. Cerchi di farmi licenziare. BOOTH - Cerco di aiutarti. Mi venga un colpo. LINCOLN - La gente si diverte con quella merda su Lincoln. È un fatto storico. Alla gente piace la merda storica in un certo modo. A loro piace descrivere il modo in cui lo hanno fatto crollare. Preciso come un libro. Niente disordine, sangue e urla. Cerchi di farmi licenziare. (Pausa) Io sono tuo fratello che recita Lincoln. Sforza l’immaginazione della gente. E non è facile neanche per me. Ogni giorno mi metto quella merda. Lascio la mia merda alla porta e mi metto quella merda ed esco e faccio il lavoro. E lo faccio sembrare *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 37 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli semplice me è duro. Quella merda è difficile. Ma funziona. Perché io funziono. E tu cerchi di farmi licenziare. (Pausa) Ho giurato di smettere con le carte. Ho preso lavori ovunque. Ho bevuto. Poi Cookie mi ha lasciato. Che cazzo avrei dovuto fare? Ho visto il cartello “Cercasi Aiutante” e sono entrato, avevo un bell’aspetto con quel travestimento e ero d’accordo a dipingermi la faccia e loro hanno apprezzato che io e l’Onesto Abe avessimo lo stesso nome. (Pausa) È un lavoro seduto. Con un assegno. Non voglio essere licenziato. Non mi darebbero delle buone referenze se venissi licenziato. BOOTH - Se tu stessi per essere licenziato, allora beh… allora tu ed io potremmo… fregare insieme con le carte. In qualche modo dovremmo sostenerci l’un l’altro. (Pausa) Mostrami solo come fare la trappola per fregare con le carte, amico. Quella parte in cui quello che dà le carte guarda lontano ma in qualche modo vede… LINCOLN - Non riuscirei a ricordarmelo anche se volessi. BOOTH - Certo che ci riusciresti. LINCOLN - No. (Pausa) ‘Notte, amico. BOOTH - Sì. (Lincoln si stiracchia sulla sua poltrona reclinabile. Booth resta in piedi accanto a lui in attesa che quello si alzi, per cambiare idea. Ma Lincoln si addormenta velocemente. Booth lo copre con un lenzuolo, poi va al suo letto, mentre lo fa spegne la luce. Fruga con calma sotto il letto per una rivista con donnine nude che, mentre si abbassano le luci, egli legge con grande interesse.) *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 38 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli SCENA 4 (Sabato.) (Poco prima dell’alba. Lincoln si alza. Si guarda in giro. Booth è profondamente addormentato, e se la dorme della grossa) LINCOLN - Niente fottuta acqua corrente. (Avanza barcollando per la stanza, in cerca di qualcosa, che alla fine trova: una tazza di plastica che usa per orinare. Finisce di orinare e trova il modo di sbarazzarsene e per rimettere a posto la tazza. Afferra il suo travestimento da Lincoln, se lo toglie e contemporaneamente lo fa a pezzi. Si spoglia della maglietta e dei pantaloncini. LINCOLN - Odio addormentarmi con questa merda. Cazzo. Ho scucito la barba. Posso già sentirli domani. Il giorno più importante della giornata. Mi esamineranno attentamente per assicurarsi che io sia presentabile. Hanno un mucchio di ragazzi che lavorano ma io sono il solo che loro esaminano ogni giorno. “La tua barba è scucita, amico. Certo, ne compreremo una nuova ma la sottrarremo dal tuo stipendio”. Merda. Dovrei smettere subito. Strappare la barba, gettarla per terra e calpestarla, poi andare a strangolare quello stronzo del capo. Sarebbe bello. Le mie mani intorno al suo collo e i suoi occhi da formica che escono dalle orbite. Sei stato a criticarmi da quando ho ottenuto questo lavoro e adesso devo estorcerti la tua paga, figlio di puttana. Cazzo. (Pausa) Un lavoro seduto. Con uno stipendio. (Pausa) I traffici loschi. Cazzo, ero bravo. Ero grande, diamine ero la cosa più importante. Davo le carte come se dare le carte fosse stato fatto apposta per me. Fatto per me e per me soltanto. Ero il migliore che chiunque avesse mai visto. Da costa a costa. Tutti lo dicevano. E io non ho mai perso. Neanche una. Neanche una *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 39 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli volta. Mai. Ecco quanto le carte fossero mie. Io ero la cosa più importante. Io ero così bravo. (Pausa) Poi ti sei svegliato una mattina e non ti va più. Come se qualcosa dentro di te sapesse… Come se qualcosa dentro di te sapesse che fosse ora di smettere. Smettere mentre tu eri ancora in testa. Qualcosa dentro di te ti diceva… Ma diamine no. No Link, tu fai schifo. Perciò sono uscito e ho dato le carte una volta ancora. Quello ti ha fottuto. E Lonny è morto. (Pausa) Hai ottenuto un buon lavoro. E quando il centro commerciale ti ha permesso di entrare, hai ottenuto un altro buon lavoro. Non ho intenzione di passare tutta la mia vita a imbrogliare. C’è più di quello, Link. C’è qualcosa in più per me che fare delle piccole truffe. C’è qualcosa di più nella vita che fregare degli idioti del salario e dei risparmi di una vita. (Pausa) Come quel buffone e sua moglie che venivano da fuori città. Che volevano vedere da sempre la città. Io dissi che potevano vedere la cosa più fantastica della grande città con un piccolo extra. E se fossero stati abbastanza veloci, più veloci di me, e io rallentai i gesti, li rallentai e il mio Lonny, il mio braccio destro, il mio complice, Lonny poteva attirare un cliente come nessun altro, Lonny poteva attirare una mosca come merda fresca, poteva trascinare Adamo via da Eva, solo con lo sguardo che aveva, Lonny portava sempre gente a giocare. (Pausa) Qualcuno gli ha sparato. Non sanno. Nessuno sa, a nessuno importa. (Pausa) Togliemmo a quell’uomo e a sua moglie centinaia di dollari. No, migliaia. Gli togliemmo tutto ciò che avevano e tutto ciò che mai avrebbero voluto avere. Togliemmo al padre i soldi con cui aveva intenzione di comprare una bicicletta nuova ai suoi figli e lui pianse in mezzo alla strada mentre noi scomparivamo. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 40 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli Prendemmo alla madre l’assegno di sussistenza, lei ci tirò un coltello e noi scappammo. Lo lanciò e non aveva una mira di merda. La gente faceva compere. Avida. Pensare che avrebbero potuto prendermi e invece erano loro ad essere presi. (Pausa) Giurai di smettere con le carte. Qualcosa dentro di me, me lo disse… Ma io ero bravo. (Lincoln) (Lincoln) (Vede un pacchetto di carte. Le studia come un alcolista studia una bottiglia. Poi le raggiunge, le solleva con delicatezza e sceglie tre carte.) LINCOLN - Ho ancora i miei gesti. Ho ancora il mio tocco. Ho ancora le mie battute. Le senti. E non ferisco nessuno, Dio. Link è qui solo a fregare se stesso. (Pausa) Vediamo che cosa abbiamo. (Si mette a sistemare il gioco delle tre carte. Poi le rivolta, posa le carte e le sposta. Prima lentamente, senza scopo, come se facesse delle piccole increspature sul pelo dell’acqua. Ma poi il gioco lo trascina. Diversamente da Booth, il gergo ed i movimenti di Lincoln sono abili, pericolosi, elettrici.) LINCOLN - (Sottovoce) Piegati vicino e osservami adesso: chi vede la carta nera, chi vede la carta nera, io vedo la carta nera le carte nere vince scegli la carta nera quella che vince, scegli la carta rossa quella perde, scegli l’altra carta rossa anche quella perde, scegli la carta nera scegli quella che vince. Guardami come do le carte. Andiamo. (Pausa) (Sottovoce) Chi vede la carta nera chi vede la carta nera? Se scegli la carta rossa scegli quella che perde, se scegli la carta rossa, scegli quella che perde, scegli la carta nera, il due di picche, trova la carta che vince, chi vede il due di picche, quello *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 41 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli che lo vede non smetta mai di guadarmi, adesso mentre do le carte. Le rosse perdono, la nera vince, segui il due di picche, segui il due nero. Il due nero ti farà vincere. (Anche se Lincoln parla sottovoce, Booth si sveglia e all’insaputa di Lincoln, ascolta intensamente) (Pausa) LINCOLN - (Sottovoce) Con 10 ne vinci 20, con 20 ne vinci 40. (Pausa) (Sottovoce) Vi farò vedere le carte: due carte rosse ma solo una di picche. Il nero che vince è al centro e le rosse che perdono sono di lato. Se scegli la carta rossa perdi, se scegli l’altra carta rossa perdi, se scegli la carta nera e vinci. Con una buona scelta inizi a giocare, con due buone scelte vinci. Guardami, avanti, adesso guardami. (Pausa) (sottovoce) Chi vede quella vincente, chi sa dov’è? Tu lo sai? Sei sicuro? Avanti allora, metti i soldi dove dice la tua bocca. Mettici i soldi, non sei un buffone. No? Ah, hai avuto la tua carta ma non hai avuto coraggio. (Pausa) (Sottovoce) Guardami adesso mentre do le carte, guardami proprio da vicino. Ok, amico, sai qual è il due di picche? Hai guardato la velocità di Link il treno espresso? Guardavi Link perché è il migliore? Allora sei sicuro? Eh? Prima punta, poi metti la tua scommessa e Link ti mostrerà la carta vincente. (Pausa) (Sottovoce) 500 dollari? Ecco amico la tua ora, ecco amico il tuo potere. Deve guardare Link veramente da vicino. Devi essere l’uomo che sa di più. Ok. Lascia i soldi nella mia mano perché Link è la persona giusta. Grazie, signore. Questa carta, dice? (Pausa) (Sottovoce) Sbagliato! Ah! (Pausa) *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 42 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli (Sottovoce) Questo è lo spettacolo. Dobbiamo andare. (Lincoln posa le carte. Si allontana dal piano di gioco. Si siede sul bordo della poltrona ma non riesce a togliere gli occhi dalle carte.) Intervallo *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 43 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli SCENA 5 (Sono passati diversi giorni. Adesso è mercoledì notte. Booth è seduto con addosso il suo abito nuovo di zecca. Il piano da gioco adesso non si vede. Nella stanza ci sono un tavolo con due belle sedie. Il tavolo è coperto da una bella tovaglia e ci sono dei bei piatti, argenteria, bicchieri di champagne e candele. Tutto l’apparato di una cena molto romantica per due. L’intero appartamento infatti segue l’esempio del tavolo. È stato ripulito considerevolmente. Ci sono delle tende alle finestre. Un oggetto tipo centrino sulla poltrona reclinabile. Booth si siede a tavola e da lo sguardo in giro per assicurarsi che tutto abbia un bell’aspetto) BOOTH - Merda! (Nota che alcune riviste di donnine nude sono visibili da sotto il letto. Va verso il letto e le spinge fuori vista. Torna a sedersi. Si accorge che si vedono ancora. Va al letto e le spinge un po' di più, alla fine gli dà un calcio. Poi prende la coperta del letto e la tira verso il basso per nasconderle. Si risiede. Si alza. Controlla lo champagne in molto ghiaccio fuso. Controlla il cibo.) BOOTH - Il cibo si raffredda, Grace!! Non ti preoccupare amico, verrà, verrà. (Si risiede. Va al letto. Controlla l’elasticità. Spiana la coperta. Controlla due volte le due vestaglie appaiate in seta, molto costose, con su scritto “Lui” “Lei”. Stende di nuovo le vestaglie sul letto. Si risiede. Non riesce a fare a meno di notare che le riviste si vedono ancora. Va al letto. Le prende a calci con fierezza, poi si mette carponi e le spinge. Poi inizia a strisciare sotto il letto per spingerle, ma si ricorda del suo bel vestito e si toglie la giacca. Dopo un attimo si toglie i pantaloni, e semi-vestito striscia sotto il letto per dare alle riviste pettegole una buona spinta finale. Entra Lincoln. All’inizio Booth, ancora spogliato e in mutande, pensa che si tratti del suo *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 44 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli appuntamento. Quando capisce che è suo fratello fa del suo meglio per evitare che Lincoln entri nell’appartamento. Lincoln indossa la sua finanziera e porta il resto del suo travestimento in una busta di plastica.) LINCOLN - Sei nel mezzo di qualcosa? BOOTH - Che diamine ci fai qui? LINCOLN - Se sei nel mezzo di qualcosa, posso andarmene. Oppure posso solo stare tranquillo e solo… cantare una canzone a mente o fare qualche altra cosa. BOOTH - Stanotte la casa ti è interdetta. LINCOLN - Sai che quando vivevamo in quell’appartamento di due stanze con il cortile di cemento sul retro e davanti a casa nient’altro se non immondizia, mamma e papà, lo facevano nel cuore della notte io li ho sempre sentiti ma cantavo nella testa, perché, non so, non potevo sopportare di ascoltare. BOOTH - Devi andartene di qui. LINCOLN - Avrei inventato tutti i tipi di canzone. Oh mi dispiace, sei proprio nel mezzo. Non ti agitare, fratello. Non ti agitare. Ehi Grace, come stai?! BOOTH - Non è ancora qui, amico. È in ritardo. Inoltre è una cosa buona perché non mi sono ancora del tutto vestito. Non avevi intenzione di passare la serata con degli amici? LINCOLN - Sì. (Booth aspetta che Lincoln se ne vada. Lincoln resta in piedi nella sua zona.) LINCOLN - Ho perso il lavoro. BOOTH - Uuuuh. LINCOLN - Vado in quel posto in orario come faccio ogni giorno e quel figlio di puttana mi rifila la balla sui tagli e sulle lamentele di troppe persone. BOOTH - Uuuuh. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 45 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - Mi ha mostrato quel pupazzo di cera… l’ha comprato da un catalogo. (Pausa) Me ne sono andato con addosso ancora il mio travestimento. (Pausa) Potrei ritornarci domani. Potrei dirgli che accetterò un altro taglio sulla busta paga. Questo lo costringerà a riprendermi. BOOTH - Link. Sei libero. Non tornare indietro strisciando. Alla fine sei libero! Adesso puoi fare quello che vuoi. Non sei più vincolato a quel lavoro. Puoi… puoi fare qualche altra cosa. Qualcosa che ti paghi meglio forse. LINCOLN - Intendi la truffa. BOOTH - Forse. Ehi. Grace è in arrivo. Devi andartene. (Lincoln cade nella sua poltrona. Booth aspetta che lui si muova. Ma Lincoln non si sposta.) LINCOLN - Resterò finché non arriverà. Reciterò per bene. Non ti metterò in imbarazzo. BOOTH - Devi andartene. LINCOLN - A che ora arriva? BOOTH - È in ritardo. Potrebbe essere qui da un momento all’altro. LINCOLN - La incontrerò. L’ho incontrata anni fa. La incontrerò di nuovo. (Pausa) Quanto è in ritardo. BOOTH - Si presupponeva che fosse qui alle 8. LINCOLN - Sono le 2 del mattino passate. Lei è… è in ritardo. (Pausa) LINCOLN - Forse quando arriva potresti mettermi addosso il lenzuolo ed io fingerò di non essere qui. (Pausa) Aspetterò. Quando arriva me ne andrò. Ho bisogno di sedermi. Sono stato in giro a camminare tutto il giorno. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 46 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli (Booth) (Lincoln) (Booth va al letto e si veste di corsa.) BOOTH - Molto carino, vero? La porcellana, l’argento, il cristallo. LINCOLN - Grandioso. (Pausa) Lo hai rubato? BOOTH - Sì. LINCOLN - Pensavo che fossi uscito e avessi speso la tua eredità in un minuto, mi hai fatto pensare, cazzo, Booth… 3-Carte… quel 3Carte è andato ed ha speso la sua eredità e la ragazza è… in ritardo. BOOTH - È roba rubata. Ogni pezzo. (Pausa) ‘Fanculo a questa attesa di merda. LINCOLN - Sarà qui tra un minuto. Non ti agitare. BOOTH - Giusto. (Booth va alla tavola. Si siede. Si rilassa meglio che può) BOOTH - Come faccio ad avere una mano per il furto e non avere mano per dare le carte? In un certo senso è la stessa cosa… devi essere veloce… e abile. Forse qualche volta mi mostrerai i tuoi movimenti. (Lincoln) (Booth) (Lincoln) (Booth) LINCOLN - Guarda fuori dalla finestra. Quando vedi Grace arrivare, me ne andrò. BOOTH - Bene. Perché porteresti sfiga, porteresti veramente sfiga. Forse il fatto che sei qui ha già portato sfiga. Nooo. È solo un po’ in ritardo. Non porti affatto sfiga. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 47 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli (Booth si siede accanto alla finestra, mentre da delle occhiate fuori, cerca la donna del suo appuntamento. Lincoln si siede nella sua poltrona. Trova la bottiglia di whisky, ne prende un sorso. Poi rovista in giro, trova l’album di foto consunto. Lo sfoglia.) LINCOLN - Qui siamo in quella casa. Ricordi quando ci siamo trasferiti? BOOTH - No. LINCOLN - Tu avevi 2 o 3 anni. BOOTH - Ne avevo 4. LINCOLN - Io ne avevo 9. Noi tutti pensavamo che fosse la migliore fottuta casa del mondo. BOOTH - Cemento sul retro e spazzatura davanti, sì, non scendere nella valle dei ricordi, amico, porterai sfiga alle fama che mi sono fatto qui dentro. Grace entrerà e arriccerà il naso perché tu hai avrei gettato il malocchio in questo posto con il tuo lacero album dei ricordi. LINCOLN - Abbiamo avuto dei bei momenti in quella casa, fratello. A vendere limonata all’angolo, quella casa sull’albero fuori, sul retro, le estati passate sdraiati per terra a guardare le stelle. BOOTH - Cazzo non abbiamo mai fatto niente di tutto ciò. LINCOLN - Ma abbiamo avuto dei bei momenti. Quella fila di chiodi che ti feci allineare dietro la macchina di papà così quando fece marcia indietro sul vialetto per andare a lavorare… BOOTH - Tornò indietro quella notte, fu la sola volta che gli vidi il viso diventare rosso, quattro copertoni a terra e gridava su come qui bianchi lo avevano sabotato di nuovo… LINCOLN - E nessuno di noi si è fatto avanti. Nessuno di noi gli ha fatto sapere che eravamo stati noi. BOOTH - Era a cena, giusto? Che cosa mangiammo? LINCOLN - Cibo. BOOTH - Mangiammo costolette di maiale, purè di patate e piselli. Me lo ricordo perché dovevo guardare quei piselli davvero con attenzione per non farmi scoprire. E ti davo delle occhiate, ma *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 48 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli non delle vere occhiate, non avrei davvero girato la testa, ma ti avrei guardato con la coda dell’occhio. Ero certo che ci avrebbe scoperto e poi ci avrebbe frustato per bene. Ma continuavo a guardarti e tu eri ghiacciato. Come se non fosse successo niente. Eri Freeeeeeeeeeeeeeeeeddo. (Pausa) Che ore sono? LINCOLN - Le tre passate. (Pausa) Dovresti chiamarla. Potrebbe esserle successo qualcosa. BOOTH - No amico, io sono fico. Sarà qui tra un minuto. La pazienza è una virtù. Sarà qui. LINCOLN - Sembri triste. BOOTH - No. Io sono solo, lo sai, sono solo… LINCOLN - Fico. BOOTH - Sì. Fico. (Booth viene avanti, prende la bottiglia di whisky e si versa un bicchiere pieno. Ritorna alla finestra mentre guarda fuori e beve.) BOOTH - Ti danno una liquidazione, al tuo lavoro? LINCOLN - La paga di una settimana. BOOTH - Grandioso. LINCOLN - Li ho scialacquati. Ho speso tutto. BOOTH - In cosa? LINCOLN - … Li ho solo spesi. (Pausa) Sembrava una cosa buona, spenderli. Sembrava veramente buona. Come ritornare in quei giorni in cui facevo veramente i soldi. Davo le carte tutto il giorno e camminavo impettito e andavo in calore tutta la notte. Non dovevo accettare stronzate da nessun idiota, non dovevo preoccuparmi di venire licenziato *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 49 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli in favore di un dannato pupazzo di cera. Io ero la merda e loro erano gli idioti. (Pausa) Sono ritornato a quei giorni. (Pausa) (Pausa) Perché credi che ci abbiano abbandonato, amico? BOOTH - Mamma e Papà? Non ci penso troppo. LINCOLN - Non credo che gli piacessimo. BOOTH - No. Non era quello. LINCOLN - Credo che ci fosse qualcosa là fuori che a loro piaceva più di quanto gli piacessimo noi e per anni hanno lottato contro ciò che li spingeva verso quello che apprezzavano di più. Ciascuno di loro aveva qualcosa di speciale contro cui lottare. Mamma aveva le sue. Papà i suoi. E loro lottavano, ci trasferimmo da quell’orrendo appartamento in una casa. Una vera e propria casa. Non era perfetta ma era una casa e loro l’avevano comprata e avevano portato noi dentro e tutto quello che c’era era nostro, pensando che saremmo potuti essere una famiglia in quella casa, pensarono che non si sarebbero occupati delle rispettive cose verso cui ognuno di loro lottava. Le loro cose avrebbero visto la casa e si sarebbero impresse in quella costruzione e li avrebbero solo lasciati stare. Avrebbero visto che papà aveva un lavoro e come lucidava le sue scarpe ogni notte prima di andare a letto, lucidava le scarpe sia che ne avessero bisogno oppure no, il fatto era che lui lottava contro qualcosa, se questo qualcosa avesse visto tutto ciò, lo avrebbe lasciato in pace; e quella cosa verso cui lottava mamma, se quella cosa avesse visto il cibo sulla tavola ogni notte e avesse ascoltato la sua voce quando a volte ci leggeva qualcosa, i vestiti puliti, i bottoni cuciti sopra per bene, l’avrebbe lasciata in pace. Lasciateci solo in pace, siamo solo persone comuni che vivono in una casa. Ma quello era troppo da chiedere. BOOTH - Almeno eravamo grandi quando si sono divisi. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 50 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - 16 e 11 anni. BOOTH - 16 anni. Quasi. Ed io ero apposto perché c’eri tu. (Pausa) Cazzo, amico, non è come se se ne fossero andati tutti e due, lo stesso giorno, se avessero messo insieme in valigia tutte le loro cazzate e ci avessero lasciato, così avrebbero potuto divertirsi nel sole di qualche isola tropicale e tu ed io non avremmo dovuto lavorare nella melma per sempre. Ma non se ne andarono insieme. È questa la differenza. Se ne andò lei. Passarono due anni. Poi se ne andò lui. Come se nessuno di loro riuscisse più ad occuparsi di noi. Se l’è filata lei poi se l’è filata lui. La faccenda era troppo costosa, come risolvere l’intero conto del mutuo familiare. Non li biasimo. Non mi vedi tenere un lavoro fisso. Perché è una stronzata e io lo so. Ho visto come sono andati in pezzi ed io non finirò così. (Pausa) Per me non è giusto cercare di rendermi l’uomo di una donna, solo perché lei mi vuole così. Una donna figlia di puttana che indossa indumenti di gomma. Cazzo. Non io. Entrerà qui e guarderà tutto con attenzione e cazzo cercherà di vedere quanto può farmi sgobbare, quanto possa ottenere che io le dia prima di darmi le mie cose. Cazzo. (Lincoln) (Booth) LINCOLN - Mamma mi disse che non avrei mai dovuto sposarmi. BOOTH - Mi disse la stessa cosa. LINCOLN - Hanno dato a ciascuno di noi 500 dollari e poi se la sono filata. BOOTH - Ed è quello che intendo fare. Dare ai miei figli 500 dollari e poi filarmela. Ecco il modo di fare. LINCOLN - Non hai figli. BOOTH - Avrò dei figli e poi me la filerò. LINCOLN - Lasciando a ciascuno dei tuoi rampolli 500 dollari mentre tu te la dai a gambe. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 51 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli BOOTH - Sì. (Pausa) Solo per mostrare che mamma e papà avevano un certo accorto tra di loro. LINCOLN - Spiegati meglio. BOOTH - Hanno smesso di parlarsi l’un l’altro. Hanno smesso di gridare l’uno contro l’altra. Ma avevano un accordo. Da qualche parte quando sembrò che tutto ciò che avevano era odio, si sono seduti e hanno pianificato una “fuga”. (Pausa) Quando mamma se l’è filata mi diede 500 dollari in banconote arrotolate e legate strette in una delle sue calze nere di nylon. Mi disse di metterla in un luogo sicuro, e di spenderli solo in caso di emergenza, e di non dire a nessuno che ce li avevo, neanche a te. Due anni dopo se l’è filata papà e prima che se ne andasse… LINCOLN - Mi ha passato dieci biglietti da 50 in un fazzoletto pulito: “Nascondili in un buon posto, non li scialacquare, non dire a nessuno che ce li hai, specialmente a Booth.” BOOTH - Avevano programmato insieme tutto quanto. Ce li hanno dati separatamente, ma erano d’accordo. Forse sono arrivati nello stesso posto nello stesso momento, forse hanno rinnovato i loro voti matrimoniali, forse hanno un'altra famiglia. LINCOLN - Forse hanno due nuovi figli. Due maschi. Comunque diversi da noi. Migliori. BOOTH - Forse. (I loro bicchieri sono vuoti. Anche la bottiglia di whisky è vuota. Booth prende la bottiglia di champagne dal secchiello del ghiaccio. Fa saltare il tappo e versa da bere per suo fratello e per sé.) BOOTH - Non mi importava che se ne andassero perché tu eri lì. Ecco perché sono agganciato sul fatto che noi due lavoriamo insieme. Se potessimo lavorare insieme sarebbe come ai vecchi tempi. Loro se l’erano filata e noi avevamo quella stanza nei sobborghi. Tu avevi finito la scuola ed io avevo smesso di andarci. E *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 52 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli dovemmo correre in giro per fare lavori strani solo per tenere le luci accese e il riscaldamento in funzione e con la strega della protezione minorile alle spalle. Eravamo tu ed io contro il mondo, Link. Potrebbe essere ancora così. (Lincoln) (Booth) (Lincoln) (Booth) LINCOLN - Dare le carte non è così facile come sembra. BOOTH - Non sono stupido. LINCOLN - Quando ci paravi le spalle eri solo in panchina. La prospettiva dalla panchina è la prospettiva del consumatore. C’erano un mucchio di cose che non sapevi. BOOTH - Lonny adescava le persone al gioco proprio mentre passeggiavano. Sembrava che ci fossero due persone di fronte a te che giocavano, ma facevano solo finta di giocare. Era solo per creare eccitazione. Tu muovevi le carte così velocemente da poter sperare che le tue mani fossero più veloci degli occhi dei tuoi clienti. A volte vincevi a volte perdevi, che cos’altro c’è da sapere. LINCOLN - Quel cliente di solito è chiamato “prescelto”. Lo sai perché? BOOTH - Perché tu gli hai messo gli occhi addosso. Lo hai scelto con lo sguardo. (Lincoln) (Lincoln) BOOTH - Ho ragione, no? LINCOLN - Lascia che ti faccia vedere un po’ di movimenti. Se tu li cogli avrai una possibilità. BOOTH - Il tuo gioco. LINCOLN - Prendi queste carte e sistemale. BOOTH - Niente scherzi. LINCOLN - Sistemale sistemale. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 53 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli (In un attimo, Booth sparecchia la tavola romantica, raccogliendo tutto nella tovaglia e gettandolo da una parte. Mentre lo fa rivela “il tavolo” che c’è sotto; due casse spaiate del latte e un cartone che fa da ripiano. Lincoln posa le carte. Il fratello è pronto. Lincoln inizia a istruire Booth seriamente.) LINCOLN - Il due di picche è la carta che guardi. BOOTH - Io lavoro con il due di cuori. Ma picche è fico. LINCOLN - C’è quello che dà le carte, c’è il complice, c’è la spalla, c’è il palo e c’è il Pollo. Io sarò quello che dà le carte. BOOTH - Io sarò il Palo. Fammi fare il palo, va bene? Terrò d’occhio i poliziotti. Ho la mia pistola nei pantaloni. LINCOLN - Ce l’hai con te anche adesso? BOOTH - La porto sempre. LINCOLN - Anche ad un appuntamento? Nella tua stessa casa? BOOTH - Non si sa mai, amico. (Pausa) Allora, io sono il Palo. LINCOLN - Dammi la pistola. (Booth dà a Lincoln la sua pistola. Lincoln si sposta verso la seggiolina di legno per spostarla proprio di fronte alla tavola. Poi mette la pistola sulla sedia.) LINCOLN - Non abbiamo bisogno di nessuno che stia all’angolo per tenere d’occhio i poliziotti perché non ce ne sono. Quello sarà il palo. BOOTH - Allora io sarò il Complice. LINCOLN - Il complice conosce il gioco alla rovescia. Non sei ancora a quel punto. Ma ci arriverai. Tu vuoi imparare per bene, sarai la mia Spalla. Giochi con quello che dà le carte, spingi il Pollo a puntare i suoi soldi. Vuoi imparare, giusto? BOOTH - Sarò la tua Spalla. LINCOLN - Bene. (Pausa) *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 54 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli La prima cosa che impari è qual è. Poi impari quale non è. Non sai qual è, non sai quale non è, quindi non sai un cazzo. BOOTH - Giusto. (Lincoln) (Booth) BOOTH - Che cosa guardi? LINCOLN - Mi faccio un’idea di te. BOOTH - Ah sì?! LINCOLN - Quello che dà le carte squadra sempre la folla. BOOTH - Io sono la tua Spalla, io sono della tua squadra, non devi squadrare uno della tua banda. Risparmia le occhiate per il tuo Pollo. LINCOLN - Quello che dà le carte squadra sempre la folla. Ciascuno lì fuori fa parte della folla. La sua squadra fa parte della folla, lui stesso fa parte della folla. Quello che dà le carte si fa sempre un’idea della folla. (Lincoln esamina attentamente Booth un altro po’ e poi si volta verso una folla immaginaria.) BOOTH - Allora che c’è? Allora che c’è? LINCOLN - Quello che dà le carte non vuole giocare. BOOTH - Stronzo! Avanti me l’hai promesso. LINCOLN - Ecco l’atteggiamento di quello che dà le carte. Lui recita come se non volesse giocare. Si tira indietro e la folla, con la sua impazienza di vedere il suo talento e la sua volontà di avere un’occasione, e la loro bramosia di vincere i suoi soldi, con il cuore in gola, lo sprona e lo spinge a dare le carte, sebbene quello che dà le carte ovviamente desiderava darle fin dall’inizio. Solo che non lo dimostra mai. BOOTH - Cazzo, è spregevole. LINCOLN - Prepara l’umore. Vuoi averli in pugno prima di smazzare una mano, ok? BOOTH - Fico… Ok. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 55 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - Bene. (Lincoln) (Booth) BOOTH - Mi squadri di nuovo? LINCOLN - Il lancio delle carte si divide in due parti. Entrambe le parti sono evidentemente complicate. I movimenti e l’abitudine, la parola e il passo, il gergo e il l’attimo, l’eccitazione e il colpo: quello che fai con la bocca e quello che fai con le mani. BOOTH - Sparo parole molto bene. LINCOLN - Hai bisogno di lavorare su entrambi. BOOTH - Ok. LINCOLN - Una camminata elegante e una parlata eccezionale cattura interamente la loro attenzione. Il Pollo si focalizza con 2 organi primari: i suoi occhi e le sue orecchie. Lasciane fuori uno e hai perso la maglietta. Cattura entrambi, è la tua occasione d’oro. BOOTH - Allora le volte che ti ho visto perdere, quelle volte ho visto il Pollo che era migliore di te, era la volta in cui le tue mani non erano abbastanza veloci o il gergo non andava bene. LINCOLN - Potremmo dire così. BOOTH - Allora ci sono state un mucchio di volte… (Lincoln sposta le carte in tondo) LINCOLN - Vedi quello che faccio? Non guardare le mie mani, amico, guarda i miei occhi. Sai quella che è e sai quella che non è. BOOTH - Qual è? LINCOLN - I miei occhi. BOOTH - Quale non è? LINCOLN - Le mie mani. Guardami gli occhi e non le mani. E tu stai lì a pensare come cazzo imparerò a dare quelle carte se lo guarderò negli occhi? Guardami negli occhi e metti a fuoco. Non pensare a come imparare a come dare le carte. Non pensare a niente. Guarda solo i miei occhi. Metti a fuoco. BOOTH - Sono rossi. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 56 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - Guardami negli occhi. BOOTH - Stavi piangendo? LINCOLN - Guardami solo negli occhi, stupido. Adesso, guarda in basso verso le carte. Le sto girando e girando e girando. Pronto? BOOTH - Sì. LINCOLN - Ok, Spalla, il Pollo ha gli occhi su di te. Devi dimostrargli che è facile. BOOTH - Ok. LINCOLN - Prendi il due di picche. Non scegliere tanto per puntare. BOOTH - È questa giusto? LINCOLN - Non chiedere a quello che dà le carte se è giusto, amico, indica la carta con sicurezza. (Booth la indica.) BOOTH - Quella. (Pausa) Girala. (Lincoln gira la carta. Infatti è il due di picche, Booth cammina per la stanza impettito come un gallo. Lincoln è un po’ depresso.) BOOTH - Ho ragione oppure ho ragione?! Fate spazio a 3-Carte! Ecco a voi il campione! LINCOLN - Calmo. Resta a concentrato. Adesso aggiungiamo il secondo elemento. Ascolta. (Lincoln muove le carte e parla con una voce bassa e ipnotica.) LINCOLN - Piegati vicino e guardami adesso: chi vede la carta nera chi vede la carta nera, io vedo la carta nera, la carta vincente, scegli la carta nera quella vincente, scegli la carta rossa quella perde, scegli l’altra carta rossa anche quella perde, scegli la carta nera e scegli la carta vincente. Guardami, do le carte. Andiamo. (Pausa) *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 57 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli Chi vede la carta nera chi vede la carta nera? Scegli la carta rossa e tu scegli quella perdente, scegli la carta rossa, scegli un carta perdente, se scegli la carta nera, il due di picche scegli la carta vincente chi vede il due di picche chi la vede, non smettere mai di guardami adesso, do le carte. Rossa perde nera vince, segui il due di picche segui il due nero. Il due nero ti farà vincere. Con una buona scelta entri nel gioco, con due buone scelte hai vinto. Con 10 ne vinci 20, con 20 ne vinci 40. (Pausa) Ti mostrerò le carte: due carte rosse ma solo una di picche. Il nero che vince è al centro e quelle rosse che perdono di lato. Scegli la carta rossa, hai una carta perdente, l’altra rossa perde, la carta nera vince. Adesso guardami guardami guardami. (Pausa) Ok, 3-Carte, lo sai quale carta è il due di picche? BOOTH - Sì. LINCOLN - Sei sicuro? Sì? Sei sicuro sicuro o credi solo di essere sicuro? Sei sicuro, sei sicuro, eh? Guardavi la velocità di Link il treno espresso? Guardavi Link perché è il migliore? Allora sei sicuro, eh? Indica. Adesso metti la tua scommessa e Link girerà la tua carta. BOOTH - Che cosa dovrei scommettere? LINCOLN - Non scommettere niente amico, giochiamo soltanto. Dammi il cinque e indica il due di picche. (Booth batte il palmo contro quello di Lincoln; poi indica una carta che Lincoln gira. Infatti è di nuovo il due di picche) BOOTH - Sì, baby! 3-Carte ha il tocco! Tu non lo sapevi fratellino, che avevi quella roba, eh? Ripensaci, Link, ripensaci. LINCOLN - Vuoi imparare o vuoi blaterare? BOOTH - Pensavo che avessi delle mani veloci. Che c’è? Che è successo alla “velocità di Link, il treno espresso”? Si è trasformato in un treno regione, sembri essere me. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 58 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - Quello è tutto il fottuto problema. Sei così impegnato a blaterare che non hai mai imparato niente! Tu pensi di essere qualcosa ma non sei un cazzo. BOOTH - Io non sono un cazzo. Io sono Il Cazzo. Cazzo. Dov’è il due nero? Proprio qui! Sì baby! LINCOLN - Ok 3-carte. Calmo. Scambiamoci. Prendi le carte e mostrami che cosa sai fare. Avanti. Solo non toccare le carte troppo pesantemente… è un tocco leggero. Come tocchi la pelle di Grace. Oh qualunque sia, amico, solo un tocco leggero. Come un sussurro. BOOTH - Come un sussurro. (Booth mescola le carte in una maldestra imitazione del fratello) LINCOLN - Bene. BOOTH - Sì. Va bene. Guardami negli occhi. (Il discorso di Booth è gridato e i suoi movimenti sono goffi. Fa peggio di quando mescolava le carte all’inizio della commedia.) BOOTH - Guardami da vicino guardami da vicino adesso: chi vede la carta nera chi vede la carta nera? Io vedo la carta nera eccola. La carta nera vince. Scegli la carta nera e sceglie quella che vince. Scegli la carta rossa e scegli quella che perde. Qui c’è quella che perde qui c’è la carta rossa, qui c’è l’altra carta che perde e qui c’è la carta nera, quella che vince. Guardami da vicino adesso guardami da vicino: 3-Carte da le carte veloce come la luce. 3-Carte sono io e sarò l’ultimo. Guardami dare le carte perché eccoci. Vedi la carta nera? Sì chi vede la carta nera io la vedo, tu la vedi la carta nera? LINCOLN - Ahahahahahahahahahahahahaha! (Lincoln si piega in due dalle risate. Booth si infila la giacca e rimette in tasca la pistola.) BOOTH - Che c’è? LINCOLN - Niente, amico, niente. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 59 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli BOOTH - Cosa?! LINCOLN - Sei solo, sei solo un po’ selvaggio con le carte. Parli così forte che carte o non carte ti rinchiuderanno, amico. Cazzo. Mi ricordi quella volta quando ti sei unito a noi e ti abbiamo lasciato provare a fare il complice perché lo volevi così tanto. La truffa era così semplice. Ricordi? Ti dissi che quando mettevo la mano sulla tasca sinistra dovevi prendere il pollo e puntare la carta su quel lato. Devi aver pensato a qualcosa come la sinistra di Link significa la mia sinistra, o cazzo qualcosa di dislessico e hai girato la carta sbagliata. C’erano 800 dollari sul piatto e tu hai fatto una cazzata. (Pausa) Ma è stato fico. Fratellino, perché ci siamo rifatti dei soldi. Ha funzionato bene. (Pausa) Allora, sì, ti ho detto un tocco leggero, fratellino. Da le carte in modo leggero. Come un sussurro. BOOTH - Come la pelle di Grace. LINCOLN - Come la pelle di Grace. BOOTH - Che ore sono? (Lincoln tira fuori l’orologio. Booth dà un’occhiata.) BOOTH - Puttana. Puttana! Ha detto che si sarebbe fatta vedere intorno alle 8. Alle fottute 8 in punto. LINCOLN - Forse intendeva alle 8 del mattino. BOOTH - Sì. Verrà qui da me parlando di quanto mi ama. Come non può smettere di pensare a me. Il cazzo di nessun altro in lei, il coso di nessun altro in lei, di nessuno, lo giura sulla sua vita. LINCOLN - Forse le è successo qualcosa. BOOTH - Certo che le è successo qualcosa. Ha cercato di imbrogliarmi. Io non l’ho imbrogliata. Io non imbroglio nessuno. LINCOLN - Siediti. Andrò alla cabina del telefono all’angolo. E … *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 60 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli BOOTH - Il mondo ti mette i piedi in faccia e tu non ti muovi. Dici al mondo di continuare a calpestarti. Ma io sono proprio un uomo, Link. Non sono come te. (Booth esce, sbattendo la porta dietro di sé) LINCOLN - Hai ragione. (Dopo un momento, Lincoln alza le carte. E le mischia veloce, più veloce, più veloce.) *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 61 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli SCENA 6 (Giovedì notte. La stanza sembra vuota, come se nessuno dei fratelli fosse in casa. Entra Lincoln. È sbronzo. Entra a grandi passi, ma lascia la porta leggermente aperta.) LINCOLN - Taaaaaadaaaaa! (Pausa) (Pausa) Taaaaaaaaaaaaadaaaaaaaaaa! Taaaaaaadaaaaaaaa! Figlio di puttana. (Pausa) Booth… ehm 3-Carte… ci sei? No. Bene. Tanto meglio. Ah ah ah ah ah! (Estrae un enorme rotolo di banconote dalla tasca. Le conta, lentamente e con sfarzo, sistema e liscia le banconote e sussurra la cifra sottovoce. Per bene arrotola i soldi, li assicura con un elastico e li rimette in tasca. Si rilassa nella sua poltrona. Poi estrae di nuovo i soldi, li conta di nuovo, ma questa volta velocemente, con il tocco di un esperto truffatore) LINCOLN - Non sei tornato indietro, Link, ti sei rimesso in sella, cazzo, sì in sella, amico, ti sei rimesso in affari. Sei entrato da Lucky e hai visto come ti guardavano? Lucky ha iniziato a versarti da bere quando sei entrato. E le donne. Hai visto come ti guardavano. Ho pagato da bere a tutti. Ho pagato da bere a Lucky. Ho pagato da bere a quel dannato carne di Lucky. Cazzo. E quelle donne mi stavano attaccate a fare le fusa. Sentivo il vecchio grido di quel pazzo mestiere. Ho ottenuto più numeri di telefono in tasca tra il tempo che sono uscito da quella porta e sono rientrato di quanti ne abbia mai avuti in tutta la mia vita. Perché la mia fortuna è tornata. Ed è tornato meglio di quand’era quando l’ho lasciata. Spara. Chi è quell’uomo? Link. Esatto. Tutte a farmi le fusa addosso e lasciavano che le toccassi e gli ho promesso fortuna. Tre di loro dolcezze, nel cesso sul mio cazzo tutte insieme. Io ero lì e la mia fortuna era lì. E Cookie se *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 62 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli n’era appena andata dalla mia testa che è indifferente che è molto indifferente. In tre. A lottarci sopra. Cazzo. Perché sapevano che sono stato a dare le carte. Mi avranno visto all’angolo con la vecchia banda o se non mi hanno visto con i loro occhi, hanno sentito parlare di me. Link il casinaro! Ne hanno sentito parlare e avranno visto la faccia triste di qualche piccolo coglione o una lacrima nell’occhio per qualche stupido fottuto turista e hanno immaginato che ero stato io quello che aveva preso al coglione gli ultimi mille dollari, ero stato io quello che aveva tutto il bottino del coglione. Lo sapevano. Lo sapevano. (Booth appare nella stanza. Stava dietro il paravento. Non visto per tutto il tempo. Va alla porta, senza fare rumore, sta lì semplicemente.) LINCOLN - Erano tutti da Lucky. Cazzo. E aspettavano me che entrassi dopo la mia ultima mano. Non si possono trovare così tanti stupidi in un giorno solo, è un peccato, Link, perciò mi aspettavano tutti che entrassi lì dentro e lasciassi scorrere il liquore e facessi andare la musica e lasciassi che i ragazzi che non hanno le palle non ottenessero niente se non un regolare impiego e un assegno settimanale, lasciare la folla intorno e portare dentro in qualche modo l’eccitazione, e trovare la strada per le signore, così da far sì che le loro mani scorressero sui miei vestiti e sentissero la magia e immaginassero che uomo sono, con il coraggio di andare in giro e vivere e respirare profondamente. (Pausa) Tutti pensavano che fossi finito e fuori dal giro! Tutti pensavano che fossi un qualche figlio di puttana, uno che non conta, uno che Fu, una causa persa. Ma ho di nuovo la mia fortuna. Esatto. Mi hanno calpestato e hanno continuato a farlo. Non più. Chi è quell’uomo?! Numi del cielo, chi è quel…. (Booth chiude la porta) (Lincoln) (Booth) *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 63 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli (Pausa) LINCOLN - Un’altra serata da ricordare, eh? (Pausa) BOOTH - Eh… sì, amico, sì. Esatto. Esatto. LINCOLN - Anch’io ho avuto una serata memorabile. BOOTH - Ho anch’io delle novità. (Pausa) Che è successo? LINCOLN - Prima le tue notizie. BOOTH - È una cosa buona. LINCOLN - Sì? BOOTH - Sì. LINCOLN - Vai avanti allora. BOOTH - (Pausa) Grace si è messa in ginocchio. In ginocchio, amico. E ha chiesto a me di sposare lei. LINCOLN - Cazzo. BOOTH - Straordinaria Grace! LINCOLN - Sei un uomo fortunato, amico. BOOTH - E indovina dov’era, intendo mentre io ero qui che l’aspettavo. Era a casa a guardare la TV. Le avevo detto di venire giovedì ed io ho sbagliato tutto e pensavo di averle detto mercoledì ed io ero qui seduto ad aspettare un cazzo e tutto ciò che lei stava facendo era guardare la TV. LINCOLN - Ma dai. BOOTH - Vuole sposarmi subito. Era stanca di aspettare. Sente che il suo orologio ticchetta e cazzo. Vuole avere mio figlio, ma non sembra così triste amico, avremo un bambino e gli daremo il tuo nome. LINCOLN - È grandioso amico. È veramente grandioso. (Lincoln) (Booth) BOOTH - Quali sono le tue novità? *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 64 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - (Pausa) Niente. BOOTH - Le mie sono buone notizie, eh? LINCOLN - Sì, veramente buone, fratello. BOOTH - La cattiva notizia è… beh, lei ha messo su veramente di vivere insieme. E le è sempre piaciuto questo posto. (Pausa) Dovrai andartene. Mi dispiace. LINCOLN - Non ti preoccupare. Il tempo solo di fare le valigie. (Lincoln fruga in giro alla ricerca della valigia e inizia ad impacchettare le sue cose.) BOOTH - Solo così, eh? “Non ti preoccupare”?! Ieri hai perso quel dannato lavoro. Non hai soldi. Non hai amici, non hai niente, ma te ne vai proprio così e dici “non ti preoccupare”?! LINCOLN - Sei stato molto generoso e tu e Grace avete bisogno che me ne vada. È ora che mi trovi un posto tutto mio. BOOTH - Non ti preoccupare. LINCOLN - Non ti preoccupare. (Pausa) Ok. Spiffero tutto. Ho un altro lavoro, perciò mi prenderò un posto tutto mio e non sarà così male. BOOTH - Hai un nuovo lavoro? Per fare che? LINCOLN - Guardia giurata. BOOTH - (Pausa) Guardia giurata. Ma dai! (Lincoln continua a mettere in valigia le poche cose che ha. Prende una bottiglia di whisky.) BOOTH - Avanti, prendi la tua “medi-cina” fratello. Ne hai bisogno più di me. Io ho, lo sai, io ho il mio amore che mi riscalda, cazzo. LINCOLN - Otterrai qualche tipo di lavoro, o lascerai che sia Grace a mantenerti? BOOTH - Ho dei piani. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 65 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - Potrebbe volerti adesso, ma non ti vorrà per molto se non ottieni qualche tipo di lavoro. È una pollastra astuta. E si preoccupa di te. Ma non ti permetterà di trattarla come un mulo mentre lei va fuori a farsi un mazzo a lavoro e tu stai qui sdraiato a fare progetti e a sognare per nascondere il fatto che tu non hai alcun talento. BOOTH - A Grace davvero non importa niente chi io sia e dove sia, grazie. LINCOLN - Era solo un consiglio. Ma, ehi, ma farai qualcosa di grandioso proprio come sai fare tu. (Lincoln) (Booth) (Lincoln) (Booth) BOOTH - Quando papà se n’è andato non ha portato niente con sé. Ho sempre pensato che fosse una cazzata. LINCOLN - Era ubriaco. Tutto ciò che fece era sempre metà normale e metà incasinato. BOOTH - Comunque perché ha lasciato i vestiti? Anche gli ubriachi indossano dei vestiti. LINCOLN - Perché ha lasciato i suoi vestiti, perché ha lasciato noi? Era ubriaco, fratello. Lui… che diamine, no? Intendo, non hai intenzione di risolverlo pensandoci? Chiamiamolo solo uno dei grandi misteri irrisolti dell’esistenza. BOOTH - Mamma aveva un uomo accanto. LINCOLN - Sì? Papà aveva anche la fortuna accanto. Più di una. Mi avrebbe preso con lui quando venne a trovarci. Sì. (Pausa) A volte mi faceva incontrare le signore. Erano tutte molto carine. Molto gentili. La maggior parte di loro erano veramente carine. A volte mi lasciava guardare. La maggior parte delle volte restavo solo di fuori in un portico o nell’ingresso o in una macchina ad aspettarlo ma a volte mi lasciava guardare. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 66 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli BOOTH - Com’era? LINCOLN - Niente. Non era niente. Lo faceva sembrare come se fosse un grande trattamento questa cosa grandiosa che mi permetteva di fargli da testimone, ma non era niente. (Pausa) Una di quelle signore mi piaceva, perciò l’avrei fatto con lei dopo di lui. Anche se di nascosto. Lui sarebbe restato lì sdraiato, esausto, addormentato a russare, e lei ed io ci saremmo mossi di nascosto. BOOTH - Cazzo. LINCOLN - Era bello. (Lincoln) (Booth) (Lincoln prende il suo travestimento sgualcito da Abe Lincoln dall’armadio. Incerto sul da farsi.) BOOTH - Mi mancherà… il tuo tornare a casa con quel travestimento. Non ho neanche una tua foto in quell’album. LINCOLN - (Pausa) Diamine, ce la metterò. Prendi la macchina fotografica, prendi la macchina fotografica. BOOTH - Sì? LINCOLN - E che cazzo, no? BOOTH - Sì, che cazzo. (Booth si agita per l’appartamento e trova la macchina. Lincoln velocemente si mette il travestimento incluse due sottili strisce di trucco bianco più simili al camuffamento dei soldati in guerra che come un viso bianco.) LINCOLN - Non mi hanno licenziato perché non ero bravo. Mi hanno licenziato perché ridimensionavano il personale. Mandarmi via non era in nessun modo condizionato dal mio modo di lavorare. E io ero considerato un Onesto Abe dannatamente bravo. BOOTH - Sì. Sembri un grand’uomo, davvero grande. Mettiti il cappello. Vai alla luce. Sorridi. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 67 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - Lincoln non sorrise mai. BOOTH - Certo che sorrise. LINCOLN - No, invece, amico, hai visto le sue foto. In tutti i ritratti era sempre veramente serio. BOOTH - Hai ottenuto un nuovo lavoro, hai avuto una buona giornata, giusto? LINCOLN - Sì. BOOTH - Allora sorridi. LINCOLN - L’istantanea mi farà sembrare veramente stupido… (Booth prende una foto) BOOTH - Farà una gran figura nell’album. LINCOLN - Facciamocene una insieme, tu ed io. BOOTH - No grazie. Risparmio il rullino per il matrimonio. LINCOLN - Non era un cattivo lavoro. Sono solo diventato più grande. Potrei mettere una parola per te laggiù, forse quando gli affari riprenderanno, ti assumeranno. BOOTH - No grazie. Quella merda non fa per me. Non mi interessa fingere di essere qualcun altro tutto il giorno. LINCOLN - Io me ne stavo solo seduto lì tutto il giorno con quel travestimento. Non fingevo nulla. BOOTH - Che cosa avevi in mente? LINCOLN - Cazzo, avrei inventato canzoni. BOOTH - E pensavi alle donne. LINCOLN - A volte. BOOTH - A Cookie. LINCOLN - A volte. BOOTH - E a come venne qui una notte per cercarti. LINCOLN - Io ero da Lucky. BOOTH - Lei non lo sapeva. LINCOLN - Ero ubriaco. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 68 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli BOOTH - Tutto ciò che sapeva era che tu non riuscivi a fartelo alzare. Non riuscivi a fartelo alzare con lei, perciò nella sua testa tu ti eri stancato di lei ed eri uscito a scoparti qualcuna nuova e questa volta forse non saresti ritornato mai più. (Pausa) Mi fece versarle uno o due bicchieri di liquore. Io non ne volevo. Lei voleva ritornare da te dopo essersi divertita e quando le ho detto di uscire a divertirsi, lei ha detto che voleva divertirsi proprio qui. Con me. (Pausa) E poi, proprio così, cambiò idea. (Pausa) Ma mi ha incastrato. La parte peggiore di me con cui lottavo ogni giorno. Tu domi il tuo e quello se ne sta lì morto, ma il mio continua ad alzarsi per un altro giro. E la parte peggiore di me le ha tolto i vestiti e l’ha portata a letto e se l’è presa, Link, la tua Cookie. Non era solo la parte cattiva di me, era tutto me stesso, amico, l’ho avuta io. La tua dannata moglie. Proprio in quel letto. LINCOLN - Di solito pensavo a lei per tutto il tempo, ma adesso non ci penso più. BOOTH - Le ho detto che se ti avesse mollato l’avrei sposata io, ma ho cambiato idea. LINCOLN - Non penso più a lei. BOOTH - Non tornare indietro. LINCOLN - No. BOOTH - Perché non puoi. Non importa quello che fai, non puoi tornare indietro per essere quello che eri. La cosa migliore che puoi fare è solo fingere di essere il tuo vecchio Io. LINCOLN - Sei fuori di testa. BOOTH - Almeno io sono ancora me stesso! *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 69 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - Almeno io lavoro. A te non è mai piaciuto lavorare. Faresti meglio a escogitare un qualche modo per portare a casa la pagnotta o Grace ti scaricherà come una pietra rovente. BOOTH - Avevo dei piani! LINCOLN - Sì, hai intenzione di dare le carte, giusto? BOOTH - Giusto! LINCOLN - Tu hai due mani sinistre figlio di puttana e non hai una possibilità di riuscire a tirare fuori il gioco delle carte. BOOTH - Sei spaventato. Sei spaventato. Io ho la tua fortuna. LINCOLN - Non hai mai avuto intenzione di fare niente. BOOTH - Hai paura che darò le carte e ti prenderò a calci nel culo… poi uscirò e farò il gioco delle carte come te e io sarò un uomo e tu sarai uno stronzo. (Pausa) Io sistemo. E tu lanci le carte. O hai paura? LINCOLN - Io me ne vado. (Lincoln fa per andarsene) BOOTH - ‘Fanculo! (Lincoln) (Booth) LINCOLN - Cazzo. Non sapevo che ti prendesse così tanto fratellino. Prepara il gioco. BOOTH - Pensavo che te ne andassi. LINCOLN - Preparalo. BOOTH - Ti prenderò a calci nel culo. LINCOLN - Preparalo! (Booth in fretta mette su i cartoni del latte e il cartone come piano. Lincoln mescola le carte.) LINCOLN - Avvicinati e guardami adesso: chi vede la carta nera chi vede la carta nera, io vedo la carta nera la carta nera vince, scegli la carta nera quella vince, scegli la carta rossa quella che perde, *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 70 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli scegli l’altra carta rossa che perde, scegli la carta nera, scegli quella vincente. Chi vede la carta nera chi vede la carta nera? Scegli la carta rossa scegli quella che perde, scegli la carta rossa scegli quella che perde, scegli la carta nera, il due di picche scegli quella vincente, chi vede il due di picche chi lo vede non smettere mai di guardarmi adesso mentre mischio le carte. Le rosse perdono, la nera vince, segui il due di picche, segui il due nero. Il due nero ti farà vincere. Punta 10 ne vinci 20, punta 20 ne vinci 40. Con una buona scelta entri con due buone scelte vinci. (Pausa) Ok, amico, dov’è il due nero? (Booth indica una carte. Lincoln la gira. È il due di picche.) BOOTH - Chi è l’uomo?! (Lincoln gira le altre due carte, le guarda confuso) LINCOLN - Uuuuuh BOOTH - Chi è l’uomo, Link?! Eh? Chi è l’uomo, Link?!?! LINCOLN - Tu sei l’uomo, amico. BOOTH - Ti ho fatto ingoiare le tue stronzate. LINCOLN - Giusto. BOOTH - “Giusto”? Tutto quello che dici è “giusto”? (Pausa) Eri per strada a dare le carte. Proprio oggi. Non è vero? Non avevi intenzione di dirmelo. LINCOLN - Dirti che cosa? BOOTH - Che eri uscito per dare le carte. LINCOLN - Certo che avevo intenzione di dirtelo. Non posso andarmene e lasciare il mio fratellino fuori dell’affare, vero? Non ho detto niente perché pensavo che tu lo sapessi. È andato tutto bene oggi ma sono ancora arrugginito, credo. Ma ehi… tu farai affari. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 71 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli BOOTH - Io andrò lì fuori per strada eppure farò ancora delle cazzate, non è vero? LINCOLN - Sembri piuttosto bravo, fratello. BOOTH - Dovrai farlo sul serio, amico. LINCOLN - Lo farò sul serio. E tu farai affari. BOOTH - Non lo so. Non mi sembra vero. Mi sembra come…. Beh, non mi sembra reale. LINCOLN - Perdiamo gli elementi essenziali. La folla, la strada, il rumore del traffico, e tutto il resto. BOOTH - Perdiamo anche qualcos’altro, la cosa che veramente lo rende reale. LINCOLN - Che, fratello? BOOTH - I soldi. Sono solo stronzate senza i soldi. Mettere dei soldi sul tavolo allora, sarebbe reale, allora faresti sul serio, allora io vincerei sul serio. (Pausa) E non sembrerà tutto così squallido. Lo so che hai i soldi. Una tasca piena. Mettili giù. (Lincoln) (Booth) BOOTH - Hai paura di perderli, pollo? Mettili giù, a meno che non pensi che il ragazzino che ha due mani sinistre, ti darà un gancio col sinistro. Mettili giù, fratello, mettili giù. (Lincoln prende il rotolo di banconote dalla tasca e li posa sul tavolo.) BOOTH - Quanto hai lì? LINCOLN - 500 bigliettoni. BOOTH - Fico. (Pausa) Pronto? LINCOLN - Ti sembra reale? *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 72 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli BOOTH - Sì. Partiamo da zero. Riprendi da capo. “Una buona scelta ti farà entrare, con due buone scelte vinci.” (Pausa) Avanti. LINCOLN - Guardami adesso: BOOTH - Wow, amico, wow (Pausa) Tu credi che io sia un pollo? LINCOLN - No. BOOTH - Non hai intenzione di andare a tutta velocità. LINCOLN - Avevo appena iniziato. BOOTH - Ma quando iniziavi a farlo per bene, non avevi intenzione andare a tutta velocità. Non andavi a tutta velocità. Avevi intenzione di fare cazzate, ma farlo seriamente. LINCOLN - Ho messo giù i miei soldi. I soldi lo rendono reale. BOOTH - Ma non se io non metto i soldi nella partita. LINCOLN - Tu non hai dei soldi. BOOTH - Ho dei soldi! LINCOLN - Non hai lavorato per anni. Non hai un cazzo. BOOTH - Ho dei soldi. LINCOLN - Che cosa sei stato a fare, scremare il mio assegno settimanale e a metterli da parte. BOOTH - Ho dei soldi. (Pausa) (Restano lì in piedi a squadrarsi l’un l’altro. Booth si allontana, va verso il suo nascondiglio da cui prende una vecchia calza di nylon con i soldi in punta, un nodo tiene stretti i soldi.) (Lincoln) (Booth) *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 73 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli BOOTH - Lo sai che metteva la sua roba nelle buste di plastica? Metteva le sue cose proprio nelle buste di plastica, non le metteva ma le gettava. Gettava le sue cose nelle buste di plastica e io restavo lì sull’uscio a guardarla e lei era così impegnata a ficcare quelle cazzate che non mi vide. “Non sono fatto di soldi” questo è quello che diceva lui. Il ragazzo che aveva accanto. Li ho beccati insieme qualche volta. La prima volta feci sega a scuola ed ero stanco di andare in giro, perciò tornai a casa… mi immaginavo che avrei potuto dire a mamma che stavo male e pararmi il culo. Sono entrato in casa molto lentamente perché stavo male e mi muovevo lentamente e in silenzio. Lui era piegato in avanti. Avevano i vestiti addosso come se fossero sul punto di fare qualcosa come uscire a ballare perché erano vestiti da sera ma il minuto dopo gli caddero i pantaloni e a lei volò via il vestito e finirono per fare qualcos’altro. (Pausa) Non mi videro entrare, non mi videro guardarli, non mi videro uscire. Era un giovedì. Qualcosa mi disse di marinare la scuola il giovedì seguente ed ero abbastanza sicuro… Lui era l’uomo del giovedì. Ogni giovedì. Sì. E il giovedì notte lei era sempre tutta pulita e fresca e profumata. Serviva la cena. E papà l’avrebbe afferrata perché era tutta luminosa e lei mi avrebbe guardato come se non sapesse che io sapevo ma mi chiedesse di non dire niente. Mi chiedeva di… oh chissà. (Pausa) Parlava con lui un giorno, con il suo compare, il suo damerino del giovedì, il suo uomo nell’armadio, aveva bisogno di soldi, per qualcosa, c’era stato qualche tipo di problema, qualche tipo di errore… era stato fatto qualche errore che aveva bisogno di farsi sistemare e lei chiedeva al signor Giovedì dei soldi per occuparsene. “Non sono fatto di soldi” diceva lui. E puntava i piedi. E poi al secondo mese lei ancora non lo dimostrava, forse se ne sarebbe sbarazzata, forse no, forse si sarebbe infagottata con tutte le sue altre cose nelle buste di plastica mentre lui aspettava di fuori in macchina con il motore acceso. Doveva sapere che io sarei entrato e andato da lei stavolta perché lei *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 74 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli aveva il mio pagamento… la mia eredità… aveva preparato tutto per me. 500 dollari in una calza di nylon. Sì. (Posa la calza di nylon imbottita sul tavolo accanto il rotolo di soldi di Lincoln) BOOTH - Adesso è reale. LINCOLN - Non mettere quelli. BOOTH - Da le carte. LINCOLN - Non voglio giocare. BOOTH - Da quelle cazzo di carte, amico!!! LINCOLN - (Pausa) Due carte rosse ma solo una nera. Scegli la carta nera scegli quella vincente. Tutte le carte sono coperte indica le carte e poi spostale, adesso guardami, adesso guardami da vicino. Metto il due vincente al centro, metto il rosso che perde sui lati, poi sposto solo le carte. Le muovo lentamente le muovo velocemente, Link il re alla fine è tornato. (Pausa) Dov’è il due di picche? (Booth scegli una carta e sceglie bene) BOOTH - AH! LINCOLN - Una buona presa ti fa entrare nel gioco, con due buone prese vinci. BOOTH - Lo so amico, lo so. LINCOLN - Faccio solo un po’ di conversazione. BOOTH - Da quelle fottute carte! (Lincoln da le carte) LINCOLN - Piegati in avanti e guardami adesso: chi vede la carta nera chi vede la carta nera io vedo la carta nera la carta nera che vince scegli la carta nera che vince scegli la carta rossa che perde scegli l’altra carta rossa che è l’altra carta perdente, scegli la carta nera e scegli quella che vince. Guardami mentre do le carte. Ecco andiamo. (Pausa) *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 75 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli Vi mostro le carte: 2 carte ma solo una di spade. La nera vincente è al centro e le due rosse sono ai lati. Scegli la carta rossa e quella perde scegli l’altra carta rossa quella perde, scegli la carta nera e hai una vincente. Guardami guardami guardami adesso. (Pausa) Chi vede la carta nera chi vede la carta nera? Scegli la carta rossa scegli una che perde, scegli la carta rossa scegli una che perde scegli la carta nera il due di picche scegli una carta vincente chi vede il due di picche chi è che vede? Non smettere mai di guardarmi mentre do le carte. Le rosse perdono la nera vince segui il due di picche segui il due nero. Il due nero ti farà vincere. (Pausa) Ok 3-carte, lo sai quale carta è il due di picche? Adesso questo è per davvero, amico. Scegli la carta sbagliata e io avrò il tuo gruzzolo e mi terrò il mio. BOOTH - Io scelgo bene e mi prendo le tue cazzate. LINCOLN - Sì. BOOTH - Inoltre ti batto sul serio. LINCOLN - Sì. (Pausa) Tu credi che noi siamo veramente fratelli? BOOTH - Eh? LINCOLN - Io so che noi siamo fratelli, ma noi siamo veramente fratelli, sai, fratelli di sangue o no, tu ed io, che ne pensi? BOOTH - Credo che siamo fratelli. (Booth) (Lincoln) (Booth) (Lincoln) (Booth) *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 76 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli (Lincoln) LINCOLN - Avanti amico, dov’è il due? (In un lampo Booth indica una carta.) LINCOLN - Sei sicuro? BOOTH - Sono sicuro! LINCOLN - Sì? Non toccare le carte, adesso. BOOTH - Sono sicuro. (I due fratelli chiudono gli occhi. Lincoln volta la carta che Booth ha scelto e Booth, con una disperata interruzione di concentrazione, abbassa lo sguardo per vedere che ha scelto la carta sbagliata.) LINCOLN - Due di cuori, fratello. Mi dispiace. Il due di picche era questo. (Pausa) Credo che tutto questo sia mio. (Fa scivolare i soldi verso di sé) LINCOLN - Avevi quasi ragione. Sarai più fortunato la prossima volta. (Pausa) Non è colpa tua se i tuoi occhi non sono veloci. E non puoi farci niente se hai due mani sinistre, giusto? Dare le carte non è tutto il mondo. Avrai altre cazzate da andare a fare. Hai Grace. BOOTH - Giusto. LINCOLN - Che succede? BOOTH - Mmm? LINCOLN - Che c’è? BOOTH - Niente. LINCOLN - (Pausa) Si capisce che c’è un certo tipo di intelligenza per giocare a questo gioco. (Pausa) Ho ancora il tocco, giusto? BOOTH - Sì hai ancora il tocco. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 77 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli (Lincoln non può farne a meno. Ridacchia.) LINCOLN - Non rido di te, fratello. Rido soltanto. Cazzo, è troppo questo gioco. Questo gioco… questo gioco è solo troppo. (Lincoln mentre ridacchia ancora, si lascia cadere nella poltrona. Solleva la calza di nylon e si gingilla con il nodo.) LINCOLN - Certo che l’ha legato stretto, vero? BOOTH - Sì. Non l’ho aperto da quando me l’ha dato. LINCOLN - Non dirai sul serio. 500 dollari e tu non li hai mai aperti? Cazzo. Certo sono legati stretti. Ha detto che qui ci sono 500 bigliettoni e tu non hai disfatto il nodo per dare un’occhiata ai soldi? Non hai avuto bisogno di sbirciare in tutti questi anni? Cazzo. Io li avrei aperti subito. Solo per darci una sbirciata. BOOTH - Li stavo mettendo da parte. (Pausa) Oh, non aprirli amico. LINCOLN - Come? BOOTH - Li hai vinti amico, non devi aprirli. LINCOLN - Vedremo che cosa c’è dentro. BOOTH - Sappiamo che cosa c’è dentro. Non aprirla. LINCOLN - Sei un pollo, fratello. Potrebbero esserci milioni qui dentro! Potrebbe non esserci niente! L’aprirò io. BOOTH - No. (Lincoln) (Booth) (Pausa) LINCOLN - Cazzo questo nodo non si apre. Potrei tagliarlo ma rovinerebbe tutto l’effetto, non è vero? Cazzo. Mi dispiace. Non rido di te, rido e basta. Ci sono così tante cose sulle carte. Credi di poter impararle solo guardando e solo giocando ma ci sono più cose di così sulle carte. E…. dimmi una cosa, signor 3-Carte, ti ha dato questa calza e ti ha detto che dentro c’erano i soldi e poi se n’è *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 78 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli andata e tu dici di non averla mai aperta. Come sai che lei faceva sul serio? BOOTH - Faceva sul serio. LINCOLN - Come lo sai? Avrebbe potuto raggirarti, fratello. Raggirati che lì c’erano i soldi in questa cosa. Raggirarti di gran classe. È come con le carte. E oooooooooooh certamente c’è voluta perseveranza. Ma tu avevi una tale fretta di imparare l’ultima mossa che non ti preoccupavi di imparare la prima. Ecco qual è stato il tuo errore. Perché è la prima mossa che separa il giocatore da quello che viene giocato. E la prima mossa è sapere che non c’è alcuna vittoria. Taaaadaaa! Ti deve sembrare che tu abbia una possibilità ma l’unica volta in cui tu scegli la carta giusta è quando l’uomo te lo lascia fare. Ma quando il piatto è reale, quando quel cazzo di pitto è reale, fratello, e i soldi sono sul piatto, ecco quando quell’uomo non vorrà farti scegliere giusto. Vorrà che tu sbagli perciò lui ti farà sbagliare. Sbagliare sbagliare sbagliare. Oooooooh, pensavi che alla fine sarebbe successo, non è vero? Pensavi che la tua barca fosse arrivata o che altro, eh? Pensavi di essere il Giocatore. Ma io ti ho giocato, fratello. BOOTH - Vaffanculo. Vaffanculo. VAFFANCULO VAFFANCULO!!! LINCOLN - Comunque, amico. Maledizione, questo nodo è stretto. Lo taglio. (Lincoln raggiunge il suo stivale, estrae un coltello. Ridacchia nel frattempo.) LINCOLN - Non rido di te fratello. Rido e basta. (Booth ridacchia con lui. Lincoln tiene in alto il coltello pronto a tagliare la calza.) LINCOLN - Gira la testa. Non devi voler guardare. (Booth si gira leggermente. Entrambi continuano a ridacchiare. Lincoln abbassa il coltello per tagliare la calza.) BOOTH - Le ho sparato. LINCOLN - Eh? *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 79 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli BOOTH - A Grace. Le ho sparato. A Grace. (Pausa) Chi cazzo pensava di essere per farmi quello che mi ha fatto. Dirmi che non avrei combinato niente. Le ho dimostrato che avrei combinato qualcosa. Le ho sparato per bene. Due volte. Tre volte. Assolutamente. (Pausa) Non è morta. (Pausa) Non indossava l’anello che le avevo regalato. Ha detto che era troppo piccolo. Fanculo. Diceva che le faceva male. Ha detto di essere in delle cose troppo grandi. Fanculo. Lei vive per non preoccuparsi, ci va tranquilla, lei è viva è viva… LINCOLN - Morta. Lei è… BOOTH - Morta. LINCOLN - Ti restituirò la tua calza, amico. Ecco fratello… BOOTH - È solo che non riesco a sopportare più quella cazzata del fratellino. Non riesco proprio a sopportarlo. Te lo dico… LINCOLN - Riprenditela, amico… BOOTH - Quella cazzata del fratellino che doveva andare… LINCOLN - Calmo… BOOTH - Come andava Booth… LINCOLN - Ecco, 3-Carte… BOOTH - Quel cazzo di Booth è finito. 3-Carte, lui adesso è un uomo… LINCOLN - Ti ridò la tua calza, 3-Carte… BOOTH - Chi è l’uomo adesso, eh? Chi è l’uomo adesso?! Pensi di potermi fottere, figlio di puttana ripensaci figlio di puttana ripensaci! Pensi di potermi prendere come se fossi un pollo qualunque uno con due mani sinistre un frocio succhiacazzi, un pollo che puoi prendere e poi deridere. Non ridere di me, tu ridi solo dei soldi, stronzate, e lo sai. *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 80 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli LINCOLN - Ecco. Prendili. BOOTH - Non ne avrò bisogno. Avanti. Li hai vinti aprili. LINCOLN - No grazie. BOOTH - Aprili aprili aprili aprili. APRILI!!! (Pausa) Aprili fratello. (Booth) (Lincoln) (Lincoln abbassa il coltello per tagliare la calza. In un attimo Booth afferra Lincoln dalle spalle. Estrae la pistola e la spinge nel lato sinistro del collo di Lincoln. Si interrompono a mezz’aria.) LINCOLN - No. (Booth spara a Lincoln. Lincoln scivola in avanti, cade dalla poltrona sul pavimento. Giace a terra morto. Booth cammina avanti e indietro come una pantera in gabbia, tenendo la sua pistola.) BOOTH - Credi di potermi prendere la mia merda? La mia merda. Quella merda è mia. L’ho presa io. L’ho messa da parte. In tutto questo tempo. In ogni circostanza. Attraverso ogni cazzo di circostanza, figlio di puttana. E tu te ne vieni solo qui su e prendi in giro la mia merda e mi chiami “uno con due mani sinistre” mi parli di come lei mi avrebbe raggirato e poi me la rubi? La mia eredità. Mi rubi la mia eredità, amico. Non è giusto. Non è giusto e tu lo sai. Avevi la tua. E l’hai scialacquata. L’hai scialacquata figlio di puttana! Io ho messo da parte la mia e tu hai scialacquato la tua. Penso che tutta la tua l’hai scialacquata. E io ho messo da parte la mia. (Pausa) Non ne avrai più bisogno del tuo fottuto rotolo di soldi, figlio di puttana, perciò li prenderò io. (Pausa) *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. *** “Topdog Underdog” di Suzan Lor-Parks p. 81 Traduzione italiana di Jessica Cenciarelli Adesso guardami da vicino guardami da vicino: io me vado lì fuori e mi faccio un nome e non avrò niente a che fare con te. E 3-Carte sarà nelle menti di tutti e sulla bocca di tutti com’era Link. (Pausa) E mi riprendo anche la mia eredità. Era mia comunque. Anche quando me l’hai rubata era ancora mia perché lei l’aveva data a me. Non l’aveva data a te. E l’ho messa da parte in tutto questo tempo. (Si piega a raccogliere la calza piena di soldi. Poi si accascia appena. Mentre si siede accanto al cadavere di Lincoln, la calza con i soldi cade. Booth afferra il corpo di Lincoln, lo abbraccia stretto. Singhiozza.) BOOTH - AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! FINE *** ATTENZIONE: Quest’opera è sottoposta al diritto d’autore. Non è autorizzata alcuna modifica al testo o riproduzione anche parziale in qualunque forma o modo. Non è consentita alcuna messa in scena senza il consenso scritto (autorizzazione) da parte degli aventi diritto. ***