Casali - Sistema di ricerca di ateneo

Transcript

Casali - Sistema di ricerca di ateneo
Università di Cassino Valortur 2012 “VALENCIA NEL TASCHINO E
VALENCIA IN TOUCH: IMMAGINE
E IMMAGINARIO DI UNA
LOCALITA’ TURISTICA”
A cura di Casali Romano 1
Indice: Ô Introduzione: Le origini delle guide turistiche Ô Valencia secondo Õ Lonely Planet ” Introduzione ” Che cosa deve essere visto ” Itinerari ” Quartieri ” Itinerari a piedi ed Escursioni ” Conclusione Õ TurisValencia ” Introduzione ” Che cosa deve essere visto ” Conclusione Õ eUrbanLink ” Introduzione ” Che cosa deve essere visto ” Itinerario consigliato ” Locali ” Conclusione Ô Pro e contro le guide trattate Ô Conclusione Ô Bibliografia 2
LE ORIGINI DELLE GUIDE TURISTICHE
Le origini delle guide turistiche risalgono alla prima metà del XIX secolo, quando vennero inizialmente utilizzate come strumento di mediazione, finalizzato ad immergere il lettore all’interno di una narrazione storico, geografica e religiosa dei siti proposti. Nel corso del tempo le guide turistiche sono state protagoniste di profonde mutazioni derivate da una diversa concezione del turismo stesso. La storia del turismo ha individuato tre fasi: • Turismo d’elite (inizi 800 ‐ fine seconda guerra mondiale): frutto della rivoluzione industriale e del lento evolversi dell’economia europea che vede l’aprirsi del turismo alle fasce alto‐borghesi sino alla media borghesia. • Turismo d’elite (metà 900 – oggi): turismo aperto a tutte le classi sociali • Turismo postmoderno (anni 70‐80 del 900 – oggi): turismo che si differenzia da quello di massa per non essere standardizzato nella sua offerta, ma sfaccettato a seconda dei singoli desideri dell’utente. Tali fasi, oltre a prevedere un cambiamento di mode e di fruibilità del turismo, hanno modificato anche la letteratura per il viaggiatore. Le prime guide possono essere rinvenute nei diari scritti da aristocratici durante il fenomeno del Grand Tour: si tratta di taccuini, che una volta stampati, dovevano servire come esperienza di viaggio per le generazioni successive. Verso la metà dell’ 800 le nuove esigenze del viaggiatore hanno richiesto una inedita concezione dell’opera. Essa è il frutto di una ridefinizione dello spazio che porta il paesaggio a non essere più descritto in maniera ciceronesca o sulla base di emozioni già provate, ma viene rappresentato in modo da lasciare il lettore libero di vivere anche emotivamente la sua esperienza personale. 3
Intanto, le occasioni per scrivere una guida aumentavano grazie a diversi fattori quali: località divenute di moda, cerimonie, eventi di carattere storico, l’inaugurazione di stazioni ferroviarie locali. Nacquero così dagli anni Venti dell’Ottocento le prime guide moderne: le tedesche Baedeker, le guide francesi Joanne e le inglesi Murray. Esse erano impersonali e di facile consultazione (se paragonate a quelle prodotte in Italia, molto più complicate dal punto di vista linguistico e della struttura). Le guide Baedeker o “Red guide” (anni Trenta del 1800) sono apparse subito come opere che rispondevano alle nuove esigenze di mercato, in quanto interpretavano ciò che è di reale interesse per il turista. Il successo di questa guida è stato dettato sicuramente da una struttura imprenditoriale, grazie alla quale il personale impegnato nella redazione di questa guida era direttamente inviato nei Paesi in oggetto per fornire al turista gli aspetti più salienti dal punto di vista storico, politico ed economico. Le guide Baedeker, sono rimaste sempre legate alla cultura del passato, senza evolvere la propria struttura in base ai nuovi passaggi delle mode. Seguiranno a pochi anni di distanza le francesi Joanne che sapranno, a differenza delle Baedeker, adattarsi alle esigenze del mercato e dei nuovi viaggiatori, proponendo un’ ampia gamma di differenti collane: • Les Guides‐Itineraires: guide alle stazioni balneari, termali, guide ai Paesi d’Europa e d’Oriente, guide ferroviarie, da Parigi a Costantinopoli; • Les GuidesDiamant: guide sintetiche; • Les Guides Joanne Illustrés: che costituiscono il primo esempio di guida illustrata. Le guide Michelin, conosciute perché prime a pubblicare le guide ai campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale, utilizzavano un linguaggio più moderno, ed 4
essendo la Michelin una società internazionale, essa fu la prima a pubblicare guide scritte anche in più lingue. Verso la fine dell’800 inizio ‘900, anche in Italia ha preso piede la produzione delle prime guide pratiche artistiche, religiose, termali, alpine, ferroviarie, storiche. Esse sono apparse subito un po’ confuse e intrecciate dalle emozioni contrastanti espresse dagli autori a contatto con l’immenso patrimonio paesaggistico, artistico e culturale del Paese. Intorno i primi dell’900, il Touring Club italiano, una delle più importanti istituzioni turistiche del Paese, decide di pubblicare guide scritte sul modello e con i canoni delle opere nord europee. Celebre sarà, dopo il 1914 la collana delle Guide Rosse: opere che in formato “Baedeker” rivoluzioneranno la letteratura ad uso turistico. La produzione di guide in lingua straniera si avrà soltanto successivamente, con la nascita del Turismo di Massa. In questo periodo le guide, dovendosi adattare appunto ad una massa modificheranno nuovamente la loro struttura. In generale, infatti, si assiste ad una sorta di impoverimento dei contenuti, laddove in alcuni casi l’elemento iconografico sostituisce quello descrittivo. Negli ultimi decenni, adattandosi a domande sempre più esigenti del mercato le guide hanno iniziato a proporre innovazioni e percorsi del tutto innovativi. Sono presenti oggi sul mercato, guide del tutto particolari, come per esempio itinerari lungo i luoghi resi celebri da film, lungo i luoghi storici. Per averne conferma basta visionari i cataloghi delle case editrici fin qui menzionate. Prendendo spunto da queste innovazioni il seguente lavoro prenderà in considerazione tre diverse tipologie di guide prodotte negli ultimi anni nella città di Valencia. Verranno confrontati itinerari e consigli proposti dalla Lonely Planet, dal TurisValencia e dalla eUrbanLink: ultimo modello di guida social digitale 5
VALENCIA SECONDO LA LONELY PLANET
La Lonely Planet è una casa editrice che diffonde guide turistiche in tutto il mondo.
Con il tempo le guide e la filosofia Lonely Planet sono cambiate, senza tradire lo spirito originario. Oggi le opere non si rivolgono solo ai backpackers, coloro che amano viaggiare con lo zaino in spalla, ma contemplano anche passaggi aerei ed alberghi di lusso. Ricche di foto a colori e con la sezione itinerari in apertura, sono oggi tradotte in numerose lingue, tra cui il cinese. La Lonely Planet di Valencia è stata scritta da Miles Roddis. Miles e sua moglie hanno vissuto nel Barrio del Carmen di Valencia per quasi vent’anni e ciò che gli soddisfa di più è la descrizione del luogo in cui abitano e di cui amano svelare i segreti. 6
CHE COSA DEVE ESSERE VISTO
Da non perdere a Valencia sono la CIUDAD DE LAS ARTES Y LA CIENCIAS, PLAZA DE LA VIRGEN, IVAM, EM LERCADO CENTRAL, IL PORTO INTERNO, IL BIOPARC, LA LONJA, L’ANTICO LETTO DEL TURIA, EL MUSEO DE BELLA ARTES, UNA PAELLA SUL MARE e LA ESTACION DEL NORTE CIUDAD DE LAS ARTES Y LA CIENCIAS Dall’elmo di Darth Vader , passando per un gigantesco occhio e per lo scheletro di un pesce, troveremo gli attori principali di questa meravigliosa CIUDAD, nata sul letto del fiume Turia è progettata dal famoso architetto Calatrava. 7
Partendo da nord, troveremo il Palau de les Arts Reina Sofia che rappresenta la struttura più imponente del progetto. Con una conchiglia sfavillante di bianchi trencadis, ha al suo interno ben 4 auditorium e 4400 posti a sedere. Subito dopo, troveremo l’Hemisferic, un grande occhio che di notte riflette sulle vaste piscine che circondano l’intera CIUDAD. All’interno dell’Hemisferic troveremo un cinema IMAX, ovvero un sistema di proiezione della pellicola cinematografica che ha la capacità di mostrare immagini con una grandezza ed una risoluzione di gran lunga superiore rispetto ai sistemi di proiezione classici e un planetario. I filamenti del Puente L’Assut de l’Or si aprono nel cielo, delimitando lo spazio tra l’acuminato esterno del Museo de la Ciencias Principe Felipe e l’Agora (una struttura imponente, a forma di un fiore di loto). Subito dopo, continuando verso sud, troveremo l’Oceanogràfic, il pià grande acquario europeo. Al lato del Palau de les Arts Reina Sofia, dell’Hemisferic e del Museo Principe Felipe spunta l’Umbracle. L'Umbracle riprende con approccio moderno la tradizione dei giardini d'inverno ed è costituito da una serie di 55 archi fissi e 54 mobili parallele che coprono un giardino lungo 320 metri contenente più di 50 diverse specie di piante tipiche della regione di Valencia. La struttura è realizzata in trencadís bianco, secondo il tipico stile degli edifici di Calatrava. 8
PLAZA DE LA VIRGEN Questa piazza ha questo nome per via delle festa patronale del 17 e 18 marzo. La Vergine viene portata dalla basilica alla cattedrale in un percorso di 200 m. ed impiega circa 20 di minuti, perché l’insieme dei fedeli prova a toccarla. Qui troveremo la Catedral de Santa Maria de Valencia, dove secondo leggenda c’è quello che si dice essere il Santo Graal e la Cappilla se San Francisco de Borja, che vanta un paio di Goya. IVAM: Instituto Valenciano de Arte Moderno L’IVAM è uno dei migliori musei di arte contemporanea che può vantare la Spagna e l’Europa. Al suo interno possiamo trovare opere del XX sec, principalmente opere di Julio Gonzalez e dei contemporanei. Molto successo hanno le sue mostre, dai cui sfaccettati e di alto livello. Nella sala Muralla, galleria situata sotto il museo e caratterizzata dalla presenza delle vecchie mura cittadine, si unisce il passato all’arte contemporanea. 9
MERCADO CENTRAL Considerato anche come un misto di odori, animazioni e colori, il Mercado Central è sede del commercio sin dal medioevo. Al suo interno troviamo più di 900 bancarelle che a differenza dei supermercati, vendono prodotti pregiati, quali lumache, anguille pescate nel lago di Albufera e spezie variopinte che contrastano le bancarelle ortofrutticole. IL PORTO INTERNO Grazie all’America’s Cup la zona ora pullula di ristoranti per tutte le tasche. Giunti a questo punto della descrizione di Valencia, la Lonely Planet consiglia ai suoi lettori tutta una serie di discoteche e bar che si distendono fino la Marina Real Juan Carlos. BIOPARC Un investimento di 60 milioni di euro e di diversi anni di progettazione, ha portato alla costruzione di questo parco di ultimissima generazione. Il Bioparc valenciano è conosciuto anche perché al suo interno circolano liberamente specie a rischio. 10
LA LONJA È la fantastica camera di commercio in stile gotico. Questo edificio, dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, venne costruito all’inizio del XVI sec., è meta obbligata del lettore della Lonely Planet giunto nel centro della città. All’interno della Sala de Contratacion, il soffitto ripota un messaggio di buon auspicio in latino: “nei buoni affari non si mente, non ci sono raggiri e nessun prestito di denaro senza interessi”. Visitata la Lonja, la guida ci porta all’antico letto del Turia, 9 km di verde da percorrere a cavallo, in bici, a piedi, sui pattini, … L’ANTICO LETTO DEL TURIA 11
Nessuna visita a Valencia può dirsi completa senza una bella passeggiata lungo los Jardines del Turia. All’interno di questo kilometrico polmone verde troveremo campi da gioco, sentieri, piste ciclabili, alberi, fontane, prati e parchi per bambini. Godendo di questo spettacolo è difficile credere che, quando il corso del Turia venne deviato dopo la disastrosa inondazione del 1957, una delle ipotesi per la sua utilizzazione futura fu quella di costruirvi un’autostrada. Tale proposta però fu respinta e dopo anni di lenti progressi, il letto del fiume è nuovamente attrezzato. Naturalmente nella guida sono contemplati anche i musei, primo fra tutti il Museo de Bellas Artes. MUSEO DE BELLAS ARTES Questo museo è il secondo per importanza d’opere d’arte in tutta Spagna. Al suo interno è presente una imponente collezione, ci segnalano opere di arte sacra ma anche di opere più contemporanee, ma anche opere più recenti di El Greco, Murillo, Morales e Goya, oltre ad un autoritratto di Velazquez. Non mancano artisti locali di livello internazionale quali Sorolla e Pinazo. UNA PAELLA SUL MARE Secondo la guida non si può lasciare Valencia senza aver provato ciò che a livello gastronomico internazionale, ne rappresenta la sua più profonda identità. Interessante come un elemento gastronomico diventi “un luogo da visitare”. La Lonely Planet consiglia di gustarla in uno dei ristoranti presenti sul lungomare. 12
ITINERARI
Dopo aver illustrato singolarmente percepiti i principali luoghi della città, la guida offre al lettore 3 itinerari suddivisi in base al tempo che si ritiene opportuno soggiornare a Valencia. La Lonely Planet propone tre dense giornate con qualche suggerimento per gli amanti dello shopping, dei ristoranti che valgono la pena e anche qualche consiglio per non esagerare con le spese. Gli itinerari seguenti conducono il turista, da una realtà chiusa e circoscritta, quale quella della Ciudad de las Ciencias, ad una realtà sempre più ampia, quali per esempio quella rappresentata dal Bioparc, fino ad arrivare all’immenso paesaggio marino. 1° GIORNO La prima giornata è interamente dedicata alla cultura e all’arte. La Ciudad de las Artes y las Ciencias ci terrà occupati per una intera giornata. Da vedere assolutamente è l’Oceanografic e il cinema IMAX all’Hemisferic, e se dopo questa lunga sfacchinata, ci resta ancora qualche briciolo di forza, non ci resta che vedere il Museo de Bellas Artes. 2° GIORNO La seconda giornata si divide in giri gastronomici e naturalisti Inizieremo visitando e facendo dello shopping gastronomico al Mercado Central per poi attraversare la Lonja. Visiteremo la cattedrale e la chiesa di Nuestra Señora de los Desamparados. Nel pomeriggio invece esploreremo il Bioparc, aperto fino al tramonto e con discreti ristoranti. 13
3° GIORNO Il terzo giorno è di svago. Qualora il turista abbia ancora le forze, può visitare il “Museo de la Historia de Valencia”. VALENCIA GRATIS Come tutte le guide moderne al Lonely Planet non mancano consigli su come vivere e vedere la città a costo 0. Come in Italia e nel resto d’Europa, anche in Spagna la domenica la maggior parte dei musei ha l’entrata gratuita. Gratuite saranno anche le chilometriche spiagge del litorale valenciano, al solo costo di 1€ ci si potrà rilassare all’ombra nel Jardin Botanico o sorseggiare un caffè o sul lungomare o a Plaza de la Virgen. LO SHOPPING Questa tipologia di turismo, che sta sempre più invogliando il turista a muoversi, non sembra avere grande spazio nella nostra guida. Ad essere indicate sono solo alcune boutique del Centro Historico. E’ interessante come tra un acquisto e l’ altro sono consigliati i differenti aperitivi. TOUR GASTRONOMICO Cosa deve essere assaggiato secondo una guida inizieremo con uno spuntino di pesce a mezzogiorno da Tasca Angel, specializzato in sardine alla griglia o al Bar Pilar per effettuare un aperitivo di pesce. Rimanendo nel centro Historico possiamo andare all’Eixample a mangiare una paella oppure fermarci in un piccolo ristorantino per un Menu del Dia. La guida consiglia di bere l’originale horchata e per cena concederci le delizie dei gustosi ristoranti pregiati, fregiati da una stella Michelin: Riff, Vertical o La Sucursal. 14
QUARTIERI
Un’ulteriore divisione dell’opera prevede l’opportunità di visitare Valencia quartiere per quartiere. BARRIO DEL CARMEN Distingueremo due Carmen, i quali si fondono impercettibilmente nel resto del centro storico: di giorno boutique e ristoranti di ottima qualità, di notte discoteche, bar, caffè e molto altro. Un tempo però il Barrio del Carmen era il quartiere più vecchio di Valencia. Solo qualche anno dopo, grazie al turismo e alla voglia di ringiovanire, il Carmen è stato totalmente ristrutturato, riportando anche in auge gli spazi pubblici. Al Barrio del Carmen possiamo ammirare l’IVAM, la galleria d’arte moderna nota a livello mondiale, il Museo de los soldaditos de plomo, in grado di deliziare grandi e piccoli con la collezione dei 9000 soldatini della battaglia di Almansa, ecc. Oltre ai musei nel Carmen non mancano degli ottimi ristorantini o disco‐pub quale per esempio La Sucursal, ristorante dell’IVAM e quindi appropriamene contemporaneo, tutto in grigio con luci soffuse. Rimanendo sempre in tema artistico 15
un altro ristorante che ci offre un ottima cucina è La Huerta La Botella. Questo brillante locale offre dei piatti innovativi come il suo straordinario design, dove le opere d’arte alle pareti gareggiano con quelle del Centro Historico. Al Carmen troveremo anche il Music Box, creatura di Radio City, è una discoteca recentemente ri‐modernizzata con nuovi arredi, è frequentata fino all’alba. CENTRO HISTORICO NORD Nel Centro Historico Nord distingueremo: ‐ Plaza de la Virgen, che si affaccia sulla Chiesa de la Virgen; ‐ Plaza de la Reina, circoscritta da bar, ristoranti e sulla cui note barocche domina un immenso portale; ‐ Plaza del Ayuntamiento. Oltre queste 3 piazze che caratterizzano Valencia e il suo centro storico vedremo anche il Mercado Central, il più grande mercato ortofrutticolo e la Lonja, eredità d’oro di Valencia. Il Centro Historico Nord ha 2 facce: la prima è storica di giorno, perché il cuore di Valencia batte sin dai tempi romani e scatenata di notte con bar e ristoranti per tutte le tasche. Da vedere al Centro Historico è la Chiesa de la Virgen, la Lonja (splendido edificio protetto dall’UNESCO), l’Almudin (galleria d’arte del ‘400 dove si svolgono mostre importanti), ecc. Dopo aver visitato questi luoghi meravigliosi, potremmo fermarci a mangiare in una tapaceria per esempio al Bar Pilar, posto fantastico per mangiare tapas e clochinas (le cozze locali), o comunque se non abbiamo voglia di mangiare tapas potremmo andare al Caminos, ristorante tipico mediterraneo dove vengono serviti cibi da buongustai. 16
CENTRO HISTORICO SUD È conosciuto come la zona dello shopping. La via principale è Calle Colon, con negozi come Mango o Massimo Dutti, ma se cerchiamo stilisti esclusivi andremo nella Calle del Poeta Querol, con D&G e altro ancora. Nel Centro Historico Sud troveremo facciate dell’800 come per esempio la Posta Centrale, dove ammireremo l’ampio soffitto in vetri a piombo e se non ci basta gli angeli e il treno disegnati sul tetto, o il Municipio, dove sono esposti documenti importanti dell’identità urbana, come la spada che Jaime I pare abbia brandito mentre sconfiggeva gli invasori, ma anche gallerie d’arte private in arte contemporanea, tutte da visitare in un mattinata. L’EIXAMPLE È la piazza di Spagna valenciana. I benestanti si recano qui per lo shopping esclusivo: Alex Vidal, Alfredo Esteve, CoronelTapiocca, ecc. 17
Recentemente l’Eixample ha goduto di una seconda ondata di popolarità, ma questa volta non per essere stata ridipinta e ringiovanita, bensì per i suoi bar e ristoranti situati a Calle del Conde de Altea. Nell’Eixample potremmo mangiare al Che, cucina basca in attività da oltre 50 anni offre un ottimo servizio e un ottimo rapporto qualità‐prezzo, o fermarci a bere un aperitivo all’ Ishaya, un lounge bar elegante ma giovane di spirito. RUSSAFA 18
Nome arabo dato ai giardini valenciani, oggi non ha neanche più una sola zona verde. Un tempo era un quartiere popolare abitato dalla classe operaia era il vicino povero del quartire snob e borghese l’Eixample, ma oggi è totalmente l’opposto: boutique d’alta classe e negozi etnici come Caroline e Miel j Regal. Attualmente questo quartiere conta numerosi nordafricani, ma la Russafa è anche la zona dove artisti e designer hanno sistemato i loro studi e laboratori. Nella Russafa oltre a negozi etnici, ristoranti tipici e drogherie, troviamo anche ristoranti e bar d’alta moda quali per esempio Backstage Russafa, bar popolare tra gli attori teatrali e i nottambuli, o la Fulop che con il suo arredo minimalista, tutti cubi e rettangoli nelle tinte oliva è un locale trendy e raffinato. LE SPIAGGE E IL PORTO Negli ultimi 2 anni questa zona è stata soggetta a cambiamenti radicali. Il litorale valenciano si estende per più di 3km accompagnando i turisti lungo le ampie spiagge di Las Arenas e La Malvarrosa. Nel 2007 l’intero porto è stato riassemblato per ospitare la famosissima America’s Cup. Il porto interno, dove ancora si trovano i padiglioni dei team velici, è ricco di bar, discoteche e ristoranti, ma per svelare la vecchia zona portuale basta andare a El Cabanyal, il vecchio quartiere dei pescatori, la cui sopravvivenza è oggi minacciata dal progetto per la costruzione di un’autostrada. Da vedere è la casa‐ museo Blasco Ibañez, edificio neoclassico, che fu la residenza estiva di questo famoso romanziere di Valencia e autore di numerose opere tra cui “i 4 cavalieri dell’apocalisse”, o il Museo del Arroz, museo rappresentato da un mulino splendidamente ristrutturato dove all’interno si può notare la produzione di riso. Dopo una visita al porto, il turista può rilassarsi in numerosi bar quali per esempio il 19
Gandhara o Vivir Sin Dormir per poi passare ad una serata in una discoteca come Las Animas o l’Akuarela. 20
ITINERARI A PIEDI E ESCURSIONI L’ultima offerta presente nella guida prevede la possibilità di passeggiare nei dintorni valenciani. La Lonely Planet è molto precisa anche per quanto riguarda i differenti itinerari da percorrere in 45 minuti. La guida riporta le attrattività del Centro Historico, una Passeggiata Modernista e la Valencia Verde, spiegando in maniera impeccabile, ciò che troveremo durante i tragitti. Per quanto riguarda le escursione la Lonely Planet consiglia: ‐ La Albufera, grandissima laguna d’acqua dolce situata a 10 km a sud di Valencia. Qui si può noleggiare un battello e visitare l’intero lago vedendo le abitazioni tipiche, las barracas, dei pescatori del luogo, flora e fauna; 21
‐ Il Sagunto visitato soprattutto per lo spettacolare panorama, dalla costa alla verde distesa di aranci, che si gode dall’alto della fortezza; ‐ Xàtiva, meta di pochi turisti, ma facile e interessante escursione di un giorno da Valencia Xativa è un piccolo quartiere storico, situato lungo la cresta della Serra Vernissa. Da vedere sarà l’imponente castello, alle cui pendici si distende il moderno centro abitato. 22
CONCLUSIONE
La Lonely Planet appare un’ottima guida, grazie ai tanti spunti diversi che contiene: Introduzione Da non perdere Itinerari Quartieri Itinerari a piedi ed escursioni Essa ha il pregio di coinvolgere il lettore in una lettura appassionata dei luoghi da visitare e delle notizie da conoscere. Quello che colpisce di questa guida sono gli itinerari, ovvero come visitare Valencia in tre giorni: per ogni descrizione giornaliera vengono suggeriti i luoghi da vedere, il modo con cui raggiungerli tramite autobus, taxi o metro e dove fermarsi per bere o per mangiare. Non mancano sessioni dedicate alla Valencia Gratis e il Tour Gastronomico. Mentre infatti, le altre guide indicano nella voce “Informazioni Utili” nomi di ristoranti, ma solo la Lonely Planet offre nel dettaglio suggerimenti alla gastronomia. Quindi, dopo aver risparmiato, potremmo spendere una ragionevole somma per eseguire uno dei 10 Tour Gastronomici riportati nella guida e consigliati anche dalle guide gastronomiche Michelin. Per esempio, la Spagna è conosciuta soprattutto per le sue tapas, da accompagnare assolutamente con tinto de verano, sicuramente gradito ai turisti o con le mitiche cervezas, birre leggere che vanno giù che è una meraviglia. Da provare assolutamente anche la coda di toro, servita a mo’ di stufato e dalla consistenza tenerissima, la paella valenciana, che prevede tra gli ingredienti solo verdure e carne mista (pollo, coniglio e maiale) e i bunuelos, frittelle sofficissime 23
simili ai più noti churros. Tra le bevande si menzionano l’agua de Valencia, cocktail a base di succo d’arancia, champagne e gin, da bere al bar San Jaume e l’horchata, una bibita da merenda, simile al nostro latte di mandorla, da accompagnare con i farchones, brioches ricoperte da glassa zuccherata. E per colazione, non dimenticate le mitiche tostadas, da gustare solo con pomodoro o anche con jamon serrano. Un’altra nota positiva per la Lonely Planet, riguarda le serie di informazioni che vengono fornite sui ristoranti, sugli alberghi, sui locali di una determinata zona: trovandomi al Barrio del Carmen, per esempio, e volendo sapere quali bar ci sono, si può consultare tranquillamente la laLonely Planet e trarne tutte le informazioni del caso. Al contrario le altre guide non classificano per luogo le informazioni, concentrandole tutte in una sezione specifica, che non facilita la scelta del turista. Per quanto riguarda gli itinerari, la guida ci consiglia di muoverci per Valencia con la bicicletta, offrendo un ottimo itinerario. L’unica pecca di questa guida è il costo troppo alto, soprattutto peri giovani. 24
VALENCIA SECONDO IL www.turisvalencia.com La guida del TurisValencia è prodotto sponsorizzato e distribuito dal comune di Valencia, allo scopo di pubblicizzare al meglio le bellezze del territorio. La guida, a differenza della Lonely Planet, che è disponibile nelle librerie o nei grandi magazzini, può essere soltanto acquistata in determinati punti vendita in loco, affiliati con il comune. La guida propone tanti modi per visitare Valencia, in base alle stagioni e in modi differenti, con linguaggio diretto e sintetico, ma allo stesso tempo corredato da molte fotografie. Ci sono tanti modi per visitare Valencia e per divertirsi allo stesso tempo: tramite i bus a 2 piani, equipaggiati con il migliore sistema audio multilingua, navigando tra le risaie nel Parco Naturale dell’Albufera, tramite passeggiate in bicicletta, scooter o segway o visitando il porto o l’intero lungomare su un catamarano. All’interno della guida, trovemo oltre ai consigli per visitare Valencia, anche pubblicità e promozioni di carattere reclamistico. Il pregio di questa guida è quello di mettere in risalto le bellezze valenciane, rispettando l’ambiente e dando consigli pratici su come farlo. 25
CHE COSA DEVE ESSERE VISTO Secondo la guida di TurisValencia, i luoghi maggiormente visitati sono:
‐
Torres de Quart y Torres de Serranos, porte della città durante il Medioevo ed esempio di costruzioni militari del periodo gotico, che contribuiscono a dare alla città un aspetto più monumentale; ‐ Plaza de la Virgen, che contiene al suo interno i più importanti tesori valenciani, quali la Catedral, la Basilica de la Virgen, il Museo de la Almoina, la Cripta de San Vincente; ‐ La Lonja de la Seda, sede delle più importanti transazioni commerciali durante l’erà Medievale e gotica ed ora dichiarato Patrimonio de la Humanidad; 26
‐ Il Mercado Central, gioiello dell’architettura pre‐modernista. Attualmente è il primo mercato d’Europa. Qui si possono degustare una miriade di prodotti mediterranei e locali; ‐ IVAM, museo artistico di altro rango, con particolare riferimento allo scultore Julio Gonzalez. 27
LA CIUDAD DE LAS ARTES Y LAS CIENCIAS È il più grande complesso culturale e tecnologico d’Europa. L’intera città porta la firma di Santiago Calatrava e Felix Candela. JARDIN DEL TURIA Immensa distesa verde, allestita con ponti di differenti epoche e stili architettonici. PALAU DE LA MUSICA In questo edificio d’arte contemporanea possiamo incontrare “direttori e interpreti” del panorama musicale internazionale. 28
CASA‐MUSEO DE LA SEMANA SANTA MARINERA Valencia, essendo una città di tradizioni religiose, è rinomata anche per la Semana Santa . Ricordiamo che essa è stata celebrata per la prima volta dai pescatori e dai marinai del luogo. In questo museo si possono trovare tutte le peculiarità e le informazioni sulla festa. PALACIO DE LA EXPOSICION Maestoso palazzo costruito in soli 70 giorni, per ospitare l’Exposiciòn Regional del 1909. PARQUE DE CABECERA Una giornata all’aria aperta in un giardino unico nel mondo, di 1 milione di metri quadrati dove poter passeggiare e ammirare le bellezze naturali BIOPARC VALENCIA Un’estesa savana, un bosco equatoriale, un’esotica isola del Madagascar, un 29
territorio africano, qui incontreremo più di 1300 specie di animali differenti in 100000 metri quadri. MUSEO DE HISTORIA Un viaggio nel tempo ci porterà alla scoperta della Valencia romana e del periodo rinascimentale. PALACIO DE CONGRESOS I più prestigiosi architetti mondiali hanno deciso di contribuire alla costruzione di Valencia. Un esempio è il Palacio de Congresos de Sir Norman Foster. La bellezza, l’originalità e le funzioni di questo edificio lo fanno uno dei più importanti scenari a livello mondiale. 30
MARINA REAL JUAN CARLOS I Opera architettonica firmata David Chipperfield e FerminVazquez destinata per la celebrazione della 32° America’s Cup e scenario eccezionale del Gran Premio d’Europa di F1. CASA‐MUSEO BLASCO IBANEZ Qui si possono incontrare piccoli dettagli, ispirati a grandi scrittori valenciani. 31
CASA‐MUSEO DE LA SEMANA SANTA MARINERA A Valencia la Settimana Santa ha un sapore speciale. Ricordiamo che essa è stata celebrata per la prima volta dai pescatori e dai marinai del luogo. In questo museo si possono trovare tutte le peculiarità e le informazioni sulla festa. PASEO MARITIMO Y PLAYAS Per sentire l’essenza mediterranea, bisogna “dar un paseo” sul lungomare, conosciuto come la Malvarrosa e Las Arenas Cabanyal di quasi 7 km. PARQUE NATURAL DE LA ALBUFERA A una ventina di kilometri dalla città, incontriamo uno dei più grandi spazi naturali e ecologici d’Europa. Stiamo parlando del Parque Natural de la Albufera, conosciuto come il lago più grande di Spagna e come paradiso naturale per numerose specie di animali. 32
CONCLUSIONE
La guida del turisvalencia non ha la stessa varietà di informazioni della Lonely Planet, per esempio non essendo al suo interno presente alcuna mappa concettuale per sapere come muoversi, cosa vedere e cosa sapere, né la si può considerare una guida sintetica, in quanto rimanda il turista alla ricerca di altre fonti di informazione, per esempio su internet. A differenza della Lonely Planet ,la guida non presenta Itinerari, ma singole descrizioni di luoghi considerati più importanti. In Informazioni Utili invece la guida presenta un insieme di ristoranti, alberghi, bar di varie zone differenti. Ciò rendendo complicata la scelta di un buon bar al turista. 33
VALENCIA SECONDO LA eUrbanLink Questa guida, a differenza delle due analizzate finora, non è un prodotto cartaceo ma totalmente digitale. Si scarica direttamente sul proprio iDevice, rendendola un’ottima guida per i giovani. La guida, come la Lonely Planet, si suddivide in diverse strutture quali: ‐ introduzione; ‐ escursioni; ‐ informazioni utili; ‐ itinerari; ‐ locali; ‐ ristoranti; ‐ trasporti. L’introduzione narra una Valencia di questo tipo. La città si trova sulla costa mediterranea della parte sud‐est della Spagna. Con le sue bellissime spiagge, la sua affascinante architettura, una squadra di calcio famosa in 34
tutto il mondo e una vita notturna attivissima, la città offre tutto ciò che desideri. Valencia è anche la città della "paella" e vanta un'eccellente cucina mediterranea con frutti di mare e altre leccornie. Tuttavia, a renderla persino più interessante, ci sono le fiestas tenute ogni anno e visitate da gente da tutto il mondo. "Las Fallas", una delle feste più famose di Spagna, ne è un esempio perfetto. Durante "Las Fallas" si possono ammirare caricature e figure costruite di legno, cartone e carta pesta. Vengono valutate da una giuria, premiate con un premio e poi incendiate! Una vista davvero spettacolare. Romani, Visigoti, Arabi e Cristiani hanno lasciato le loro tracce a Valencia. Negli ultimi anni la costruzione della futuristica Città delle Arti e delle Scienze, opera di Santiago Calatrava, ha contribuito a dare uno slancio rivitalizzante alla città. Questo interessante mix di moderni edifici è uno dei progetti più impressionanti di questo millennio in Europa e attrae folle di visitatori. L'edificio di Calatrava e altri progetti hanno convertito Valencia in un nuovo "hot spot" tra i più popolari in Spagna. 35
CIO’ CHE DEVE ESSERE VISTO
Anche se la guida, è di origine digitale, riporta alcuni itinerari. Accanto ai luoghi già descritti affiancheremo: MUSEO DE BELLAS ARTES Galleria d’arte situata acconto ai Jardin del Real. Nel museo possiamo vedere le opere di imponenti autori quali: Goya, El Greco, Ribera, Velazquez…. PLAZA DE TOROS Scenario dove, durante l’anno, viene rappresentata la famosa corrida spagnola, spunto del turismo valenciano. MUSEO NAZIONALE DELLA CERAMICA Si trova all’interno del Palacio del Marqués de Dos Aguas. Questo museo espone ceramiche provenienti da scultori di fama mondiale arricchendo Valencia con un’ulteriore attrazione. MUSEO DE HISTORIA DI VALENCIA Museo importantissimo situato davanti al Parco de Cabecera e contiene al suo interno quasi 2000 anni di storia della città. 36
ITINERARIO L’itinerario proposto da eUrbanLink, ci permetterà di visitare Valencia in una sola giornata, riuscendo a vedere i principali luoghi d’attrazione turistica. Si inizierà dalla città della Scienza, per poi visitare l’insieme delle costruzione che la costeggiano, quale per esempio l’acquario più grande d’Europa, l’Oceanografic. Dopo aver visitato l’intero complesso, disegnato da Calatrava, tramite un taxi, una bici, un bus o un segway, si visiterà la Plaza de Toros, attrazione turistica ed icona della Spagna. Oltre la Plaza de Toros, procedendo in direzione Plaza de La Reina, si potrà visitare la torre del Miguelete, la Cattedrale e la Plaza Virgen. Quest’ultima è situata al cento del Barrio del Carmen, principale quartiere della movida valenciana. Dal Barrio del Carmen, il turista, proseguendo per Calle Caballeros, arriverà alla Torres de Quart, uno dei pochi resti delle antiche mura della città. 37
LOCALI
Il turismo di Valencia è principalmente giovane, e questa guida, proprio perché destinata ai giovani, non manca l’enunciazione di famigerate discoteche che diventano luogo turistico per eccellenza della città. La percezione che ci offre la eUrbanLink della movida valenciana è frenetica, inizia sul tardi protraendosi fino alle prime luci del mattino. Tutto inizia nel Barrio del Carmen. Qui, tra bar come il Black Note Club, dove poter ascoltare musica jazz, R&B e soul, Carmen Sui Generis, bar d’altro livello dove bere vino mentre ci si lascia accompagnare da musica Deep House, tapacerie e locali per divertirsi, come il Johnny Maracas o il Fox Congo, si può trascorrere l’intera notte. Oltre al Carmen, un’altra zona che va per la maggiore è Plaza Honduras, nel quartiere universitario, frequentata solo da giovani. D’estate, al contrario, la spiaggia Malvarrosa pullula di gente. È una zona molto vivace e rimodernizzata da qualche anno, dove ci si può fermare per bere una coppa di Rioja o mangiare la vera Paella oppure scatenarsi all’AkuarelaPlaya situato in un magnifico giardino tropicale, specializzato nelle incredibili notti estive, musica House e Pop o ancora affacciarsi mentre si balla sul terrazzo del locale Vivir Sin Dormir. 38
CONCLUSIONE
La guida eUrbanLink è una guida online e in‐app, cioè è una guida informatica facilmente scaricabile per qualsiasi smartphone e ciò la rende sicuramente diversa della guida del turisvalencia o alla Lonely Planet, grazie alla possibilità di scaricarla direttamente da casa e proponendosi ad un prezzo più accessibile, anche rispetto alla Lonely Planet. Le informazioni fornite dalla eUrbanLink non sono sintetiche ne tantomeno ti re‐
indirizzano ad un’altra fonte di lettura, è una guida semplice, scritta soprattutto per ragazzi. Essa distingue come la Lonely Planet cosa c’è da sapere e ciò che è da vedere classificando sia gli itinerari, sia i ristoranti, sia i locali, sia le escursioni, ecc . La eUrbanLink è riuscita a sintetizzare e a toccare i punti salienti della città e dei giovani, che affiorano a migliaia in questa località balneare. 39
CONCLUSIONE Nel corso degli anni il turista ha assistito alla nascita e al cambiamento delle guide turistiche. Negli anni le guide hanno saputo adattarsi in base alle esigenze del turista, ricercando e stimolando in continuazione l’interesse per una località. Oggi, il turista ha la possibilità di scegliere tra innumerevoli guide, in base alle proprie esigenze. C’è chi ancora la preferisce cartacea così come c’è chi la preferisce sul proprio smartphone. Con il miglioramento tecnologico, con la nascita di nuovi sistemi operativi, di nuove accessi online, una minima parte delle case editrici di guide turistiche ha preferito rinunciare alla produzione di guide cartacee passando a guide virtuali, facilmente scaricabili sul proprio smartphone e la restante parte ha deciso di affiancare alla guida cartacea, una guida in‐app. La Lonely Planet è una guida che negli anni ha saputo farsi un’ottima clientela, facendosi conoscere in tutto il mondo come la miglior guida cartacea e quasi 2 anni fa con la nascita di questi telefoni e tablet di ultima generazione ha iniziato, anche se solo per alcune capitali, tra cui Roma, Londra, Parigi, la produzione di queste applicazioni in grado di seguire, spiegare e interagire con il turista, in tempo reale. Grazie a dei sistemi di localizzazione, installati sul telefono o tablet, la guida interagisce in maniera virtuale e diretta con il lettore, salvando e registrando l’insieme degli spostamenti del turista, accompagnandolo lungo il proprio itinerario. Stiamo approdando in un mondo dove la tecnologia è tutto. Basti pensare che prima l’essere umano non aveva bisogno di tutto questo per poter vivere. Ora se non hai un telefonino di ultima generazione o un tablet corri il rischio di non essere preso in considerazione, e ciò si sta verificando anche ad altri livelli, per esempio con le case editrici che producono materiale turistico. Negli ultimi 20 anni con la nascita dei computer e di internet e con l’avvento della 40
crisi, una minima parte dei turisti, preferisce le guide da scaricare sui siti quali per esempio WiKipedia o Google. Proprio quest’ultimo è stato, per esempio, il protagonista del lancio del Google Art Project. Google Art Project è un’applicazione online di Google con cui il turista o lo studioso può visitare in maniera virtuale o anche tridimensionale i musei di tutto il mondo e allo stesso tempo conoscere l’insieme dei dettagli che riguardano un’opera. Oltre a Google Art Project, lo stesso motore di ricerca ha lanciato Google Earth, con il quale il turista, direttamente da casa, può organizzare il proprio itinerario di viaggio, vedendo ed analizzando in maniera virtuale l’insieme dei siti possibili da visitare. Anche se è nato come motore di ricerca, Google sta offrendo, in effetti, una varietà di servizi gratuiti, che oltre che dal semplice visitatore del Web, vengono fruiti anche dai turisti. Questo avanzamento tecnologico, che ha comportato la nascita di molteplici applicazioni, sta quindi influenzando fortemente anche le guide turistiche classiche, che hanno comunque fatto la storia. Ancora oggi, però, c’è chi preferisce una guida cartacea a quella virtuale, per vari motivi: • La maneggevolezza; • L’accessibilità alle informazioni; • Il tocco, l’odore e il rumore della carta; sono delle caratteristiche ancora oggi importanti per molti lettori. Continuando di questo passo, l’insieme del mondo cartaceo sarà soggetto ad estinzione e con esso, anche la storia dell’essere umano che ha studiato e ha scritto per secoli sulla carta. 41
Farà strano leggere una guida o libro su un tablet, ma è futuro e da questo ci si aspetta un insieme di innovazioni. La realtà 3D è il prossimo stadio insieme all’ologramma. Molte case editrici, tra cui la eUrbanLink, stanno seguendo il lavoro delle case informatiche, in quanto si pensa che da qui a qualche anno possano essere prodotti dei telefoni in grado di riprodurre ologrammi, A mio avviso, avendo a disposizione tale tecnologia si ha la possibilità di capire dove ci si trova e di studiare una mappa già prima di entrare in un sito. Di conseguenza si potrà avere a disposizione anche una guida virtuale, in grado di aiutarci e di fornirci informazioni sempre aggiornate. Nel caso delle tre più rappresentative guide di Valencia, prese in oggetto, sono in grado di affermare che la percezione del lettore è differente in base alla guida che ha acquistato. La Lonely Planet è molto più definita, distinguendo, grazie ad una mappa concettuale, i locali, i quartieri, gli itinerari, ecc.. Alla Lonely Planet si avvicina molto la eUrbanLink. La eUrbanLink è più per un turista giovane, manca di approfondimento rispetto alla Lonely, ma è facilmente accessibile, grazie alla sua reperibilità nell’ AppStore e al suo basso prezzo di Download. Per il turista che invece vuole sapere tutto su Valencia, ma con un basso profilo di informazioni, c’è la turisValencia. Guida che, essendo priva di una schema concettuale e senza rispettare una posizione geografica, confonde il lettore. 42
SITOGRAFIA
I siti consultati, per redigere la tesi, sono: • http://it.wikipedia.org/wiki/Valenciawww.turisvalencia.es • www.valencia.it • http://www.lonelyplanetitalia.it/destinazioni/europa/spagna/valencia/www.i
nformagiovani‐italia.com • www.bioparcvalencia.es • http://www.10cose.it/valencia/cosa‐vedere‐valencia.html • http://www.informagiovani‐italia.com/Valencia.htm • http://www.tripadvisor.it/Tourism‐g187529‐
Valencia_Valencia_Province_Valencian_Country‐Vacations.html BIBLIOGRAFIA
I libri e le guide turistiche considerate oggetto di studio sono: • Lonely Planet: Valencia, Gruppo EDT, 1° edizione italiana dell’aprile 2010 • turisValencia: Guia Turistica de Valencia, Ediciòn Verano 2012 • eUrbanLink: Valencia. Prodotto scaricabile attraverso applicazione smartphone. • Enciclopedia Treccani, volumi vari. 43