FEDERAZIONE ORDINI DEI FARMACISTI

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FEDERAZIONE ORDINI DEI FARMACISTI
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 23/08/2016
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INDICE
IN PRIMO PIANO
Il capitolo non contiene articoli
SANITÀ NAZIONALE
23/08/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Mistero Prince: in casa nascondeva farmaci illegali
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23/08/2016 Il Sole 24 Ore
Pharma e agrochimica, boom (mirato) di fusioni
6
23/08/2016 La Stampa - Nazionale
Pfizer compra Medivation specialista contro il cancro
8
23/08/2016 La Stampa - Nazionale
Sanità, ai direttori delle Asl sarà aumentato lo stipendio
9
23/08/2016 MF - Nazionale
A Pfizer il gioiello anticancro
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23/08/2016 ItaliaOggi
MolMed, sì a Zalmoxis
11
23/08/2016 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale
Nella casa di Prince una "farmacia" di oppiacei
12
22/08/2016 DONNA AL TOP
FARMACI ONLINE: VIAGRA & Co I PIÙ' CONTRAFFATTI
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22/08/2016 Il Test Salvagente
Cure da cani, i farmaci costano più del doppio
14
VITA IN FARMACIA
23/08/2016 La Stampa - Torino
Sanità, ai direttori delle Asl sarà aumentato lo stipendio
17
23/08/2016 QN - La Nazione - Livorno
Da definire anche alcuni aspetti tecnici legati all'impianto
18
23/08/2016 QN - La Nazione - Massa Carrara
Farmacia comunale, «possibile danno alle casse pubbliche»
19
23/08/2016 Il Gazzettino - Venezia
Via alla Medicina integrata
20
23/08/2016 Il Tempo - Nazionale
Il Campidoglio «taglia» i Cda Trenta le aziende in vendita
21
PROFESSIONI
23/08/2016 Avvenire - Nazionale
Pfizer punta sul biotech 14 miliardi di dollari
23
22/08/2016 Il Test Salvagente
La ricetta dei veterinari: giù l'Iva e sì ai gruppi di acquisto
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PERSONAGGI
23/08/2016 La Sicilia - Nazionale - Catania
PharmEvolution, tre giorni sul futuro delle farmacie
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SANITÀ NAZIONALE
9 articoli
23/08/2016
Pag. 44
diffusione:266814
tiratura:354388
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Le indagini
Mistero Prince: in casa nascondeva farmaci illegali
Irene Soave
se è vero che Prince, morendo il 21 aprile scorso, ha lasciato un tesoro di canzoni inedite sufficienti per
cento album, anche il «tesoretto» di farmaci illegali, pillole contraffatte e oppiacei che gli investigatori hanno
trovato nei suoi armadi - più di venti confezioni, una vera farmacia abusiva - sarebbe bastato a lungo: ma
proprio uno di quei farmaci, a base di Fentalyn (50 volte più forte dell'eroina), lo ha poi ucciso. Sulla morte,
per «overdose accidentale», si indaga ancora: proprio da un investigatore viene la notizia del ritrovamento
a Paisley Park, la tenuta in Minnesota dove Prince viveva e lavorava, dei barattoli di pillole etichettati
«Vitamina C» o «Aspirina», ma contenenti medicine contraffatte e ottenute senza ricetta. Oxycodone (un
altro oppioide semisintetico), lidocaina e U-47700, analgesico 8 volte più forte della morfina, oltre al
Fentalyn: quasi tutte le confezioni erano nascoste in varie valige, tra cui una che Prince non lasciava mai.
Le aveva con sé il 15 aprile, quando il suo aereo privato era dovuto atterrare in emergenza, al ritorno da un
concerto, per portarlo all'ospedale. Il manager aveva spiegato tutto con «un'influenza che peggiora» e
invece Prince avrebbe ricevuto già allora un trattamento urgente per overdose.
I medici avrebbero voluto trattenerlo ancora, ma non essendoci stanze private il suo entourage lo aveva
fatto dimettere. Sei giorni dopo, la morte per «overdose accidentale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto: Star Prince è morto a 57 anni di overdose accidentale
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 23/08/2016
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Pharma e agrochimica, boom (mirato) di fusioni
Marco Valsania
Un'operazione da 43 miliardi di dollari che vede un gruppo cinese, ChemChina, rilevare un protagonista
svizzero, Syngenta, per dare vita a un nuovo colosso globale nell'agrochimica ha ricevuto il cruciale via
libera delle autorità statunitensi, superando le preoccupazioni di sicurezza nazionale anche se resta aperto
il test antitrust. Un'altra acquisizione, da 14 miliardi questa volta tutta americana e nel comparto
farmaceutico, che vede il leader Pfizer conquistare la corteggiata società biotech specializzata in farmaci
contro i tumori Medivation. Continua u pagina 19 u Continua da pagina 17 innovativi e «blockbuster», vale
a dire in grado di generare vendite miliardarie, in risposta ad costo di ricerca e sviluppo che si impenna. Il
farmaco di Medivation, lo Xtandi per il tumore alla prostata, già vanta un fatturato annuale da due miliardi
che potrebbe rapidamente raddoppiare. I medicinali per il trattamento dei tumori sono un mercato da 80
miliardi di dollari l'anno in marcia al passo del 10% ogni dodici mesi. Grazie a ciò l'azienda di San Francisco
ha visto la valutazione più che raddoppiare nell'ultimo anno e nei mesi scorsi era stata oggetto di avance
respinte anche da parte della francese Sanofi. Nell'agrochimica le neofusioni sono state altrettanto
dominanti. Quella di Syngenta è la più grande acquisizione estera orchestrata da un gruppo di Pechino se
adesso sarà sdoganata dai regulator europei dopo che l'ambiziosa ChemChina l'anno scorso ha anche
rilevato l'italiana Pirelli. Le società cinesi, oltretutto, sono in piena campagna acquisti per le proprie ragioni,
l'uscita dalle spire di un'economia domestica in frenata e la diversificazione delle entrate: da gennaio hanno
messo a segno transazioni per quasi 160 miliardi, polverizzando il record dell'intero 2015. Il semaforo verde
a ChemChina del Comitato per gli Investimenti Esteri statunitense appare così indicativo di un trend globale
oggi selettivo quanto inarrestabile: nessuna obiezione di interesse nazionale, nonostante Syngenta abbia
un quarto delle vendite di sementi e pesticidi in Nordamerica. Sotto esame delle autorità europee è ormai
anche un'altra mega-fusione nel comparto, quella tra gli storici marchi statunitensi Dow Chemical e DuPont.
Mentre la tedesca Bayer sta persino considerando il lancio di una rara scalata all'americana Monsanto
dopo aver visto finora le sue offerte respinte. Quasi sessanta miliardi di dollari di merger in moto in una
giornata di metà agosto non è un caso: non siamo al segnale di una nuova e indiscriminata ondata di
fusioni. Ma sicuramente alla conferma del consolidamento cercato e attuato in precisi settori, spesso
portatori di più sicuri risultati o con nel mirino specifici obiettivi, dove cioè sinergie, economie di scala,
complementarità, ampliamenti dei mercati più redditizi sono all'ordine del giorno in un clima di crescente
concorrenza e performance dei bilancio opache. Le elaborazioni di Dealogic, su richiesta del Sole 24 Ore,
aiutano a mettere il luce il fenomeno: nel Pharma/Biotech quest'anno sono scattate fusioni per quasi 220
miliardi, avvicinandosi al livello già elevato dell'intero anno scorso e il triplo di quattro anni or sono. Nella
chimica i deal ad oggi, 163 miliardi, si sono impennati rispetto ai 65 miliardi dell'anno scorso, grazie
all'incremento del loro valore anche se è sceso il loro numero. I due settori, assieme, contano per oltre un
sesto dei 2.200 miliardi di M&A al 22 agosto, cifra ancora inferiore al totale del 2015 ma lievitata di 500
miliardi solo nell'ultimo mese e mezzo. Farmaceutico e agrochimica sono indubbiamente tra i settori in
maggior movimento. Non sono i soli: spinte sono in atto ancora nel comparto energetico, dove ad esempio
servizi elettrici e fonti rinnovabili hanno registrato un raddoppio delle fusioni a circa 90 miliardi nel primo
semestre. Né, però, sono la regola: nell'universo tecnologico e di Internet sono stati messi a segno colpi,
ma quasi obbligati o imperdibili davanti a valutazioni generalmente care. È stato il caso di Verizon che si è
aggiudicata marchi in crisi quali Yahoo e Aol, oppure di Uber, che ha ceduto le armi - e le attività - in Cina
alla grande rivale locale Didi. Anche nella farmaceutica, non tutti gli sforzi di fusione hanno pagato: i
cosiddetti merger da inversione, motivati dalla volontà di trasferire la sede in paesi con minor carico fiscale
quali l'Irlanda, si sono scontrati con resistenze politiche e polemiche. Proprio Pfizer ha dovuto rinunciare a
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 23/08/2016
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L'ANALISI
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un merger da 150 miliardi con Allergan in aprile. Ma la sua nuova offensiva prende ora di mira un'altra
necessità del settore, più strategica: quella di assicurarsi prodotti di punta,
LA PAROLA CHIAVE
Economie di scala 7 Uno dei motivi per cui le aziende decidono di crescereè la possibilità di ammortizzarei
costi su una scala più vasta di produzione. Le economie di scala in generale sono tutti quei vantaggi
economici, sintetizzati nella discesa del costo medio unitario, che l'azienda acquisisce al crescere dei
volumi produttivi. Le spese di ricerca, ad esempio, possono essere sostenibili soloa fronte di sviluppi
produttivi rilevanti, in caso contrario si rivelano spesso antieconomiche. Le dimensioni portano anche ad
avere maggiore potere contrattuale nei confronti dei fornitori, con la discesa prevedibile dei prezzi medi
d'acquisto.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 23/08/2016
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23/08/2016
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diffusione:159940
tiratura:227480
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Biotecnologie
Pfizer compra Medivation specialista contro il cancro
LUIGI GRASSIA
La lotta al cancro comporta anche grandi manovre industriali nel mondo della farmaceutica e delle
biotecnologie, perché è quasi sempre dai g randi labo ratori che escono le novità. E i grandi capitali
servono anche a fare massa critica e a investire in ricerca. Ieri il gruppo americano Pfize r, nume ro uno
mondiale dei farmaci, si rafforza nel settore delle terapie anti-tumorali rilevando la società californiana
Medivation (un altro colosso), ricca di queste competenze. L'offerta della Pfizer è di 14 miliardi di dollari
mentre il valore in Borsa della Medivation prima dell'operazione era di 11,1 miliardi. I consigli di
amministrazione delle due società hanno approvato la fusione all'unanimità. La Medivation è l'azienda che
produce il più venduto farmaco per il trattamento del cancro alla prostata, lo Xtandi, e sta sviluppando il
Talazoparib, un medicinale che dovrebbe bloccare la moltiplicazione delle cellule tumorali e il conseguente
danneggiamento del Dna (cioè il genoma). La clausola rescissoria Come sempre nelle fusioni o acquisizioni
societarie, la firma dei contraenti non conclude l'operazione, è solo il primo passo, anche se quelli che
seguono dovrebbero essere quasi automatici. A parte varie formalità c'è lo scoglio delle autorità antitrust,
che potrebbero avere qualcosa da obiettare, ma Pfizer e Medivation sono convinte che tutto andrà liscio.
C'è persino l'eventualità (teorica) che prima delle conclusione del procedimento uno dei contraenti ci ripensi
e cerchi di annullare tutto. Ma il contratto prevede che se la Pfizer si tirasse indietro dovrebbe versare alla
controparte un risarcimento di 510 milioni di dollari; è una specie di clausola rescissoria che fa impallidire
quella del calciatore Higuain (90 milioni di euro per liberarlo dal Napoli) e funge da garanzia contro
l'eventualità di un divorzio -lampo fra le due aziende americane. La Pfizer e la Medivation prevedono che
l'acquisizione sia completata e diventi operativa entro la fine del 2016. DiaSorin e il virus zika Sempre dagli
Stati Uniti arriva una notizia sanitaria che riguarda un'azienda italiana: le autorità americane hanno
autorizzato la DiaSorin a produrre negli Usa i kit per rilevare il virus zika e le sue infezioni. Lo zika di
recente si è manifestato anche in Florida (mentre fino a poco tempo fa era confinato in Sud America). È la
prima volta che per aff ronta re questa emergenza viene scelta la tecnologia di un'impresa italiana. I kit per
le analisi sierologiche saranno prodotti nello stabilimento americano di Stillwater. La DiaS orin richiederà
analoghe autorizzazioni in Europa, in Brasile e in Cina.
14 miliardi di dollari Il valore dell'offerta (accettata) di Pfizer per Medivation che in Borsa quotava solo 11,1
miliardi
Foto: SETH WENIG/AP
Foto: Colosso Il gruppo americano Pfizer è il numero uno mondiale dei farmaci
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 23/08/2016
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diffusione:159940
tiratura:227480
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La delibera a settembre: il Piemonte recupera il taglio del passato il caso
Sanità , ai direttori delle Asl sarà aumentato lo stipendio
Manager in uscita, pesano le offerte più alte da parte di altre Regioni
ALESSANDRO MONDO
Asl, ospedali pubblici e cliniche private oltreconfine, forti di nomi prestigiosi e soprattutto di una liquidità che
le mette in condizione di proporre offerte economiche allettanti: in qualche caso sono già state l'approdo di
alcuni manager della sanità piemontese, in altri potrebbero diventarlo. Una partita senza esclusione di colpi,
tra Regioni e Regioni e tra strutture e strutture, nell'ambito di un mercato sanitario dove le migliori
professionalità sono corteggiate. Le distanze chilometriche, talora modeste, non contano: vince chi offre di
più. Manager contendibili In quest'ottica i vertici delle Asl - direttori generali, sanitari e amministrativi - sono
«contendibili». Per questo la Regione si prepara a prendere una decisione in controtendenza rispetto a
quella adottata qualche anno fa, quando il deficit della Sanità e l'ingresso nel piano di rientro vigilato dai
ministeri dell'Economia e dalla Salute l'aveva obbligata a tagliare gli stipendi: quelli dei direttori generali
delle Asl erano scesi da 155-140 mila euro lordi l'anno, la cifra variava in base alle dimensioni aziendali, a
120 mila; la riduzione aveva interessato, in proporzione, i compensi dei direttori sanitari e amministrativi.
Stipendi più alti A settembre, con una delibera di giunta, gli emolumenti dei manager nostrani saranno
riallineati a quelli dei pari grado di altre Regioni che non si erano trovate nella necessità di fare economie.
Parliamo essenzialmente di Lombardia, Emilia e Toscana le quali, oltretutto, drenano pazienti al Piemonte.
Ma il discorso può essere esteso a Liguria e Lazio. Decisione che probabilmente farà discutere, motivata
dai primi campanelli di allarme: l'ultimo rimanda alle dimissioni del direttore generale dell'Asl Torino 1,
Giovanni Maria Soro, in uscita verso una struttura privata lombarda. Prima ancora aveva fatto le valige
Stefano Manfredi: appena il tempo di insediarsi come direttore del San Luigi di Orbassano. Per un breve
periodo anche Lorenzo Ardissone, direttore generale dell'Asl Torino 4, era stato sul punto di andarsene
salvo restare al suo posto. Comune la meta, la vicina Lombardia, uguale la motivazione. Rischio esodo
Questi segnali non sono sfuggiti all'assessorato, preoccupato dalla prospettiva di un esodo che priverebbe
la Sanità piemontese - interessata da una riforma per molti versi inedita nel panorama italiano - degli uomini
incaricati di declinarla sui territori, ai vari livelli: dopo essersi fatti le ossa a casa nostra e avere aggiunto
un'altra credenziale ai loro curricula. Restano i paletti del piano di rientro, dal quale il Piemonte è prossimo
ad uscire. Non a caso, precisa l'assessore Antonio Saitta, prima di valutare l'adeguamento degli stipendi è
stato chiesto e ottenuto il benestare dei Ministeri competenti. Due le considerazioni poste dall'assessore: i
progressi ottenuti grazie alla riforma sanitaria e il fatto che quei risultati sono stati centrati grazie a manager
di alta professionalità. I quali, però, non sono insensibili al fattore economico. Da qui la necessità di
trattenerli, mantenendo integra la «scuderia» ed evitando di farsela soffiare da altre Regioni
155.000
euro Lo stipendio annuale lordo massimo per i direttori generali delle Asl prima del taglio
-20%
il taglio La riduzione degli stipendi adottata quando la sanità piemontese era entrata in piano di rientro
Foto: Mercato conteso Rispetto al Piemonte altre Regioni offrono ai manager della Sanità maggiori
compensi
Foto: REPORTERS
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 23/08/2016
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23/08/2016
Pag. 8
diffusione:98970
tiratura:162805
A Pfizer il gioiello anticancro
L'azienda californiana acquisita era tra le più ambite sul mercato grazie allo Xtandi, farmaco per la cura del
tumore alla prostata. Acquisto a premio di oltre il 20% rispetto alle ultime quotazioni
Carlo Brustia
Pfizer ha siglato un accordo da 14 miliardi di dollari per acquistare il gruppo biotech Medivation per 81,50
dollari per azione, tramite un'operazione che così aggiunge il fiore all'occhiello del mercato multimiliardario
dei farmaci anticancro al portafoglio della casa farmaceutica statunitense. Il prezzo offerta da Pfizer
incorpora un premio del 21% rispetto alla chiusura del titolo Medivation venerdì a Wall Street (ieri sul listino
l'azione ha reagito alla notizia dell'acquisizione e a metà seduta metteva a segno un +20% a 80,47 dollari,
allineandosi quindi al valore della transazione con Pfizer). La transazione mette la parola fine alle numerose
offerte presentate per la società San Francisco, diventata una delle più desiderate nel campo del biotech
grazie al farmaco per la cura del cancro alla prostata Xtandi, che su base annua da solo genera vendite 2
miliardi di dollari. Per Pfizer (il cui titolo a Wall Street capitalizza oltre 212 miliardi di dollari) la transazione
aggiungerà 0,05 dollari agli utili per azione del primo esercizio dopo la chiusura dell'acquisizione e non avrà
impatto sulle previsioni finanziarie del gruppo statunitense per l'intero esercizio 2016. L'operazione rientra
d'altra parte nella strategia della casa farmaceutica a stelle e strisce, che già aveva dichiarato il proprio
interesse ad ampliare il portafoglio dei farmaci oncologici. In particolare, Ian Read, chief executive officer di
Pfizer, aveva già espresso il proprio impegno nel dare uno slancio a quello che lui ritiene essere il lato
innovativo del business del gruppo farmacecutico. Il completamento dell'operazione è previsto per il terzo o
quarto trimestre di quest'anno ed è soggetto all'approvazione dell'Antitrust statunitense e a una serie di
altre condizioni. Pfizer, che riceverà da Medivation un risarcimento da 510 milioni di dollari se quest'ultima
dovesse per qualche motivo fare saltare l'accordo. Tornando alla strategia impostata da Read, entro fine
anno il top manager dovrà decidere se scorporare il gruppo in due società distinte, una concentrata su
farmaci con vendita in rapida crescita, come l'Ibrance, e l'altra in cui confluirebbero i marchi che hanno
perso l'esclusiva sui brevetti. Wall Street aveva ipotizzato uno scorporo in occasione del tentativo effettuato
da Pfizer di rilevare Allergan per 150 miliardi di dollari, ma quando l'operazione è naufragata, lo scorso
aprile a causa delle nuove regole varate dall'amministrazione Obama per limitare l'inversione fiscale, l'idea
era sostanzialmente caduta nel dimenticatoio. Da segnalare infine che ieri, mentre il titolo Medivation
balzava in borsa, le azioni Pfizer a Wall Street tenevano, risultando sostanzialmente invariate. (riproduzione
riservata)
PFIZER 23 mag '16 22 ago '16 33 34 38 35 36 37 quotazioni in dollari
MEDIVATION 23 mag '16 22 ago '16 50 60 80 70 quotazioni in dollari
Foto: Ian Read
Foto: Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.it/pfizer
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 23/08/2016
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IL GIGANTE FARMACEUTICO AMERICANO COMPRA MEDIVATION PER 14 MILIARDI DI DOLLARI
23/08/2016
Pag. 19
diffusione:40070
tiratura:76507
MolMed, sì a Zalmoxis
A Piazza Affari il titolo balza del 10,7%
La Commissione europea ha concesso a MolMed l'immissione condizionata in commercio per Zalmoxis, la
prima terapia cellulare paziente-specifica dell'azienda, basata sull'ingegnerizzazione del sistema
immunitario e impiegata, in associazione al trapianto aploidentico di cellule staminali ematopoietiche, in
pazienti adulti affetti da leucemie e altri tumori del sangue ad alto rischio. A seguito dell'autorizzazione, i
pazienti ritenuti idonei potranno ricevere la terapia Zalmoxis in centri d'eccellenza, e le cellule
ingegnerizzate Tk saranno prodotte nei siti produttivi di MolMed, situati a Milano presso l'ospedale San
Raffaele e a Bresso, presso il parco scientifico Open Zone, dove MolMed ha recentemente completato un
nuovo centro di produzione, che aumenterà in maniera sostanziale la capacità produttiva e per il quale
sono previste le prime autorizzazioni da parte di Aifa entro la fine dell'anno. La notizia è stata salutata con
entusiasmo dai mercati: a Piazza Affari il titolo MolMed è terminato in progresso del 10,71% a 0,386 euro.
«L'accesso al mercato europeo ora sarà più rapido», nota Banca Imi. Si stima che in Europa siano circa
1.300 i pazienti affetti da neoplasie ematologiche ad alto rischio che ogni anno si sottopongono a un
trapianto aploidentico, e che questo numero cresca del 30% all'anno. Inoltre sono quasi 11 mila i pazienti
affetti da tali patologie che potrebbero ricorrere a un trapianto allogenico, ma che non dispongono di un
donatore totalmente compatibile. Zalmoxis rappresenterà una soluzione terapeutica anche per questa
tipologia di pazienti. «L'autorizzazione all'immissione condizionata in commercio permetterà a MolMed di
commercializzare Zalmoxis nei 28 stati membri dell'Ue e nell'area economica europea, accelerando
l'accesso alla nostra terapia innovativa per pazienti per i quali fi no a oggi non esisteva una soluzione
terapeutica», ha dichiarato l'a.d. Riccardo Palmisano. © Riproduzione riservata
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 23/08/2016
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Per la Ue il farmaco antileucemie può essere commercializzato
23/08/2016
Pag. 32
diffusione:108967
tiratura:142035
Nella casa di Prince una " farmacia " di oppiacei
WASHINGTON L'AUTOPSIA aveva già accertato che Prince è morto lo scorso aprile a soli 57 anni per una
overdose accidentale di fentanyl, un oppioide sintetico 50 volte più potente dell'eroina. Ma ora dalle indagini
emergono nuovi dettagli che riaprono il giallo del decesso della star. Nella sua residenza di Paisley Park
c'era una piccola farmacia di pillole contraffatte che contenevano il fentanyl o altre sostanze oppiacee,
come ha rivelato l'Ap citando un investigatore sotto anonimato. Il fentanyl è responsabile di una impennata
di morti per overdose in alcune parti degli Usa, e i rischi aumentano se inserito in compresse contraffatte
perché chi le ingerisce ignora di assumere sostanze potenzialmente fatali. CIRCA DUE DECINE di pastiglie
erano dentro una bottiglia di Aleve (un farmaco anti infiammatorio) falsamente etichettate come «Watson
385», una dicitura usata per identificare pillole contenenti un mix di paracetamolo e idrocodone, ma almeno
una di quelle testate è risultata positiva al fentanyl e alla lidocaina. Un'altra decina di compresse si
trovavano in un camerino ma la maggioranza erano in bottiglie di vitamina C e aspirine, nascoste in una
valigia e in alcune borse, compresa una che Prince portava spesso con sè. Anche il 15 aprile scorso,
quando si sentì male e l'aereo su cui viaggiava fu costretto ad un atterraggio di emergenza a Moline,
Illinois, dove all'artista fu somministrato del Narcan, un antidoto contro sospette overdose di oppiacei.
ALCUNE PILLOLE sono state trovate anche sparse dentro una borsa. Nel flacone di vitamina C e aspirine
c'erano invece oltre 60 pastiglie contraffatte, alcune con fentanyl, lidocaina e U-4770, una droga sintetica
relativamente nuova otto volte più potente della morfina. Le autorità hanno scoperto anche un flacone
prescritto a nome di un'altra persona (di cui non sono state diffuse le generalità) contenente 10 pillole di
oxicodone, un oppiaceo. La presenza di droga non è stata testata nel caso di Prince, ma i livelli di fentanyl
erano sufficientemente tossici per causarne la morte, secondo gli investigatori. Nei test precedenti il
decesso, tuttavia, non era stata trovata traccia di fentanyl: ciò significa che non stava abusando da lungo
tempo di questa sostanza e che probabilmente assunse la dose fatale 24 ore prima di morire. ORA SI
INDAGA per capire come Prince ottenne tutti questi farmaci. Almeno un medico, il dottor Michael Todd
Schulenberg, lo vide il 7 aprile e il 20 aprile, il giorno prima del suo decesso. Dall'autopsia è emerso che
Prince aveva in corpo anche diazepam (un farmaco anti ansia venduto come il Valium), lidocaina
(anestetico) e hydrodocone (oppiaceo antidolorifico). Prince, morto ad aprile a 57 anni
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 23/08/2016
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IL GIALLO PILLOLE DI DROGA DENTRO FLACONI DI ASPIRINE E VITAMINE. SI INDAGA SULLE
PRESCRIZIONI
22/08/2016
Pag. 34 N.33 - 18 agosto 2016
diffusione:137909
tiratura:221180
FARMACI ONLINE: VIAGRA & Co I PIÙ' CONTRAFFATTI
Un mio amico è solito acquistare su Internet dei farmaci per la disfunzione erettile a prezzi decisamente
inferiori rispetto a quelli che si trovano nelle farmacie. Purtroppo ultimamente anch'io ho avuto qualche
piccolo problema e sono stato tentato, più di una volta, di acquistarli a mia volta, ma sinceramente non mi
sono fidato. Sono farmaci sicuri? Ubaldo, Palermo Credo tu abbia più che ragione a non fidarti. Un recente
e importante studio internazionale ha dimostrato che circa il 60 per cento dei farmaci venduti su Internet è
contraffatto. Pazienza se il risultato fosse solamente quello di non aver alcun effetto, ma se al suo interno vi
fosse un componente al quale sei intollerante o addirittura allergico potresti avere seri problemi. Oltretutto i
farmaci statisticamente più contraffatti sono proprio quelli dedicati alla sessualità, quindi occhio, è un motivo
in più per cui bisogna rivolgersi categoricamente ed esclusivamente solo ai farmaci "ufficiali" che, anche se
più cari, hanno subito numerosi test e sono da considerare generalmente sicuri. E poi, innanzitutto, non
bisogna mai fare di testa propria. È sempre bene rivolgersi a uno specialista che prescriverà il farmaco più
adatto a ogni persona e a ogni esigenza.
Foto: Per le tue domande scrìvi in redazione al Professor Alessandro E. Littara
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 23/08/2016
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TOP sesso e dintorni
22/08/2016
Pag. 68 N.9 - settembre 2016
Il Test Salvagente
Cure da cani, i farmaci costano più del doppio
La denuncia di Konsumer: a parità di principio attivo i medicinali veterinari hanno prezzi molto elevati
rispetto a quelli umani. Incide la ricerca. Ma anche la speculazione
Antonella Giordano
Ci siamo mai chiesti quanto costano i farmaci per animali? Chi ha in casa un cane o un gatto lo sa
benissimo: ogni volta che il suo amico a quattro zampe si ammala, deve affrontare una spesa esosa per
curarlo. Quasi sempre, però, il farmaco prescritto dal veterinario ha un "corrispondente" a uso umano, che
contiene lo stesso principio attivo, e costa fino a 10 volte di meno. A denunciare il fenomeno è Konsumer
Italia che, grazie al lavoro della dottoressa Daniela Della Valle, ha messo a confronto oltre 40 farmaci
veterinari usati per le patologie più comuni di cani e gatti con il loro corrispondenti ad uso umano, stilando
un vero e proprio prontuario veterinario. Salta all'occhio la differenza di spesa tra il Canitroid (uso
veterinario) e YEutirox (uso umano): stesso principio attivo (levotiroxina), il primo costa 30 euro mentre il
secondo 2,65 euro. E se il nostro cane ha bisogno di un antibiotico a base di amoxicillina, dobbiamo pagare
fino a 19 euro per il Synulox registrato per lui mentre il Clavulin venduto per l'uomo costa 7,90 euro, meno
della metà. SPECULAZIONE Come si giustifica una forbice di prezzo così ampia? Secondo la dottoressa
Della Valle si tratta di "pura speculazione da parte delle aziende farmaceutiche che, senza alcun controllo,
recuperano importanti guadagni facendo leva sull'affetto che lega i padroni ai propri animali". Il veterinario
ha le mani legate perché per legge (il decreto legislativo 193/2006) non può prescrivere medicinali
autorizzati per l'uomo quando è disponibile il farmaco registrato per l'animale, a parte alcuni casi specifici
per cui è previsto l'uso in deroga. Se lo fa commette un reato ai danni della finanza pubblica. "Ma sono gli
stessi veterinari - aggiunge la Della Valle - e spesso anche i farmacisti, che essendo a conoscenza del
problema consigliano di acquistare il farmaco ad uso umano con lo stesso principio attivo". Ed ecco che si
crea un cortocircuito con il Sistema sanitario nazionale, dove si scaricano i costi dei farmaci a uso umano
che vengono destinati agli animali. Si stima che nel fatturato dei medicinali veterinari per animali da
compagnia mancano almeno 60-70 milioni che derivano dall'impiego di medicinali per l'uomo usati in modo
improprio. A pagarli siamo sempre noi. "Di fatto la legge favorisce la case farmaceutiche veterinarie
intarsiando così un altro tassello nello strapotere delle lobby", commenta il presidente di Konsumer Italia
Fabrizio Premuti. "Se è vero che questi farmaci costano così tanto perché sono sottoposti ad una
sperimentazione maggiore - conclude Daniela Della Valle - allora mi chiedo: noi umani con che cosa ci
curiamo?" IL MINISTERO? ALZA LE MANI Ilaria Innocenti segue la problematica per la Lav: "II costo
elevato dei farmaci veterinari rappresenta un ostacolo al diritto di cura degli animali, soprattutto per quelli
affetti da patologie croniche che hanno bisogno di un trattamento a vita. Rappresenta un problema anche
per gli animali ricoverati nei rifugi, perché le associazioni che gestiscono questi luoghi non hanno alcun
sostegno per l'acquisto dei farmaci. E chi non presta le cure adeguate al suo animale commette un reato ai
sensi della normativa sul maltrattamento. Per non parlare delle ripercussioni sulla sanità pubblica che
possiamo avere se non curiamo alcune malattie, come la leishmania diffusa nei randagi, ma non solo".
L'associazione animalista da tempo propone due soluzioni: "Favorire - spiega la Innocenti - la vendita dei
farmaci veterinari generici e ridurre l'Iva sulle prestazioni veterinarie, che attualmente è al 22% perché gli
animali sono considerati beni di lusso. Evidentemente su questo tema manca una vera volontà politica". A
proposito di politica, è in corso la discussione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del
Consiglio che mira ad aumentare la disponibilità dei farmaci veterinari nel mercato Uè, riducendo gli oneri
amministrativi e stimolando competitivita e innovazione. Ma il Regolamento non entrerà in vigore prima del
2018 e non interviene più di tanto sul costo dei farmaci veterinari né sui generici. Il ministero della Salute si
limita a spiegare che il prezzo dei medicinali veterinari è regolato dal mercato, quello dei farmaci per l'uomo
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 23/08/2016
14
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FARMACI
22/08/2016
Pag. 68 N.9 - settembre 2016
Il Test Salvagente
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 23/08/2016
15
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
è sottoposto alla contrattazione tra l'Agenzia del Farmaco e le case farmaceutiche. Ma intanto le casse
della sanità pubblica ogni anno perdono 6070 milioni di euro. E le aziende farmaceutiche ringraziano.
Se il nostro amico a quattro zampe ha bisogno di un antibiotico a base di amoxicillina si pagano 19 euro per
il Synulox. L'analogo "umano", il Clavulin, costa 7,90 euro
Un antibiotico? Per il prezzo cresce del 100%Farmaco Principio attivo Casa farmaceutica Prezzo Altadol
50 mg Contramai 50 mg Algori 20 mi Novalgina Stilbiotic3mg Tobral 3 mg Diuren 20 mg Lasix 25 mg
Zantadine Ranidil Evl0F50mg Synulox 500 mg Augmentin 875 mg +125 mg Metacam 100 mi Meloxicam
Ronaxan 100 mg Bassado 100 mg Canitroid 200-400 mcg Eutirox 125 mcg Fortekor5mgl4cp
Zinadnl5mg28cp Oftalvet Betabioptal Lenduel60mg20cp Vermox 100 mg 6 cp Nemex Comabactrim 250
mg 8 cp Amyco shampoo 200 mi Daktarin soluzione 30 mi Itrafungol 10 mg 52 m! Sporanox os 10 mg 150
mi Osurniaotogel Lamisil crema Glucantime 5 fi da 5 mi Glucantim 5 fi da 5 mi Tramadolo Cloridrato
Metamizolo Sodico Tobramicina Furosemide Ranitidina Amoxìcillina + Acido Clavulanico Meloxicam
Doxiciclina Levotiroxina Benazepril Betametasone cloranfenicolo Mebendazolo Pyroantel Pamoato
Miconazolo Itraconazolo Terbinafina Metilglutamina antimoniato Formevet Formenti Fort Dodge Animai
Health Sanofi Trebifar.ma Alcon Teknofarma Sanofi Ceva Vetem Menarìni Pfizer Glaxosmithkline
Boheringer Ingelheim Mylan Merial Italia Pfizer Eurovet Bracco Novartìs Errekappa Ceva Thea
Teknofarma. Jannsen Pfizer Pfizer Jannsen Jannsen Jannsen Novartfs Novartìs Merial Aventis Pharma 13
euro 4,60 euro 9 euro 6 euro 13,50 euro 7.80 euro 7 euro 1,80 euro 17-21 euro 10 euro 16-19 euro 10,20
euro 52 euro 8 euro 14 euro 3,90 euro 30-40 euro 2.65 euro 15,50 euro 5,10 euro 15,00 euro 12,50 euro
12,50 euro 3 euro 13 euro 4,75 euro 22 euro 13 euro 40 euro 85 euro 24 euro 10 euro 15 euro 3,80 euro V:
farmaco veterinario U: farmaco per l'uomo
Amati: "Serve l'Antitrust" "Con le associazioni dei consumatori sto lavorando anche per presentare un
esposto all'Antitrust nella speranza che il Garante accenda un faro sulle discrepanze di prezzo tra tarmaci
ad uso umano e veterinario". La senatrice Silvana Amati del Pd da tre anni ha depositato una proposta di
legge per valorizzare la diffusione del farmaco generico e lasciare al veterinario la libertà di prescrivere il
corrispondente medicinale ad uso umano. Senatrice Amati, come si può intervenire? Innanzitutto spero che
si calendarizzi la mia proposta di legge al più presto e mi auguro che possa essere approvata entro l'anno
perché si tratta di una battaglia di civiltà. Nel nostro paese la cultura dell'affezione è molto diffusa e nelle
famiglie ci sono sempre più spesso persone anziane che instaurano con l'animale un rapporto di reciproco
sostegno. La politica ha l'obbligo di fare qualcosa che vada oltre le semplici interrogazioni. Quali soluzioni
propone? In attesa che si completi il percorso del nuovo Regolamento europeo in materia, sul quale
dobbiamo vigilare affinchè non vada a peggiorare la situazione, ci sono diverse soluzioni che possiamo
mettere in campo: favorire l'attività di raccolta dei tarmaci veterinari in scadenza e inserire nella legge di
Stabilità la possibilità di scaricare maggiormente le prestazioni veterinarie, riducendo l'Iva al 10%. Su questi
temi ho riscontrato grande attenzione da parte della società civile, che dimostra di essere più avanti della
politica. Con i consumatori cosa farete? La forbice dei prezzi non è giustificata: faremo un esporto all'
Antitrust affinchè verifichi l'esistenza di cartelli anticoncorrenziali.
VITA IN FARMACIA
5 articoli
23/08/2016
Pag. 44 Ed. Torino
diffusione:159940
tiratura:227480
Sanità , ai direttori delle Asl sarà aumentato lo stipendio
alessandro mondo
Asl, ospedali pubblici e cliniche private oltreconfine, forti di nomi prestigiosi e soprattutto di una liquidità che
le mette in condizione di proporre offerte economiche allettanti: in qualche caso sono già state l'approdo di
alcuni manager della sanità piemontese, in altri potrebbero diventarlo. Una partita senza esclusione di colpi,
tra Regioni e Regioni e tra strutture e strutture, nell'ambito di un mercato sanitario dove le migliori
professionalità sono corteggiate. Le distanze chilometriche, talora modeste, non contano: vince chi offre di
più. Manager contendibili
In quest'ottica i vertici delle Asl - direttori generali, sanitari e amministrativi - sono «contendibili». Per
questo la Regione si prepara a prendere una decisione in controtendenza rispetto a quella adottata qualche
anno fa, quando il deficit della Sanità e l'ingresso nel piano di rientro vigilato dai ministeri dell'Economia e
dalla Salute l'aveva obbligata a tagliare gli stipendi: quelli dei direttori generali delle Asl erano scesi da 155140 mila euro lordi l'anno, la cifra variava in base alle dimensioni aziendali, a 120 mila; la riduzione aveva
interessato, in proporzione, i compensi dei direttori sanitari e amministrativi. Stipendi più alti
A settembre, con una delibera di giunta, gli emolumenti dei manager nostrani saranno riallineati a quelli dei
pari grado di altre Regioni che non si erano trovate nella necessità di fare economie. Parliamo
essenzialmente di Lombardia, Emilia e Toscana le quali, oltretutto, drenano pazienti al Piemonte. Ma il
discorso può essere esteso a Liguria e Lazio.
Decisione che probabilmente farà discutere, motivata dai primi campanelli di allarme: l'ultimo rimanda alle
dimissioni del direttore generale dell'Asl Torino 1, Giovanni Maria Soro, in uscita verso una struttura privata
lombarda. Prima ancora aveva fatto le valige Stefano Manfredi: appena il tempo di insediarsi come direttore
del San Luigi di Orbassano. Per un breve periodo anche Lorenzo Ardissone, direttore generale dell'Asl
Torino 4, era stato sul punto di andarsene salvo restare al suo posto. Comune la meta, la vicina Lombardia,
uguale la motivazione. Rischio esodo
Questi segnali non sono sfuggiti all'assessorato, preoccupato dalla prospettiva di un esodo che priverebbe
la Sanità piemontese - interessata da una riforma per molti versi inedita nel panorama italiano - degli uomini
incaricati di declinarla sui territori, ai vari livelli: dopo essersi fatti le ossa a casa nostra e avere aggiunto
un'altra credenziale ai loro curricula.
Restano i paletti del piano di rientro, dal quale il Piemonte è prossimo ad uscire. Non a caso, precisa l'
assessore Antonio Saitta, prima di valutare l'adeguamento degli stipendi è stato chiesto e ottenuto il
benestare dei Ministeri competenti. Due le considerazioni poste dall'assessore: i progressi ottenuti grazie
alla riforma sanitaria e il fatto che quei risultati sono stati centrati grazie a manager di alta professionalità. I
quali, però, non sono insensibili al fattore economico. Da qui la necessità di trattenerli, mantenendo integra
la «scuderia» ed evitando di farsela soffiare da altre Regioni BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 23/08/2016
17
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
La delibera a settembre: il Piemonte recupera il taglio del passato
23/08/2016
Pag. 12 Ed. Livorno
diffusione:82175
tiratura:111836
Da definire anche alcuni aspetti tecnici legati all'impianto
- SAN VINCENZO - SCONTO per le associazioni che si occupano della cura degli animali alla Farmacia
Comunale. Il Comune di San Vincenzo, in relazione al «sostegno alle attività delle associazioni di tutela e
cura degli animali domestici» ha deciso di effettuare uno sconto del 15% sull'acquisto di farmaci alla
Farmacia Comunale. La Giunta ha ritenuto opportuno dare seguito a questa iniziativa in considerazione che
il comune gestisce in economia la Farmacia Comunale che rappresenta un punto di contatto importante
con i cittadini quali interlocutori di un servizio di pubblica utilità. In ogni caso, è stata ritenuta, l'attività di
tutela e cura degli animali d'affezione (cani e gatti) presenti sul territorio comunale, come un'azione di
difesa della salute. Ecco allora ch è stata valutata l'opportunità di promuovere un'iniziativa di sostegno
all'acquisto di farmaci da destinare alla cura degli animali alla quale possono accedere le associazioni che
hanno come finalità la tutela e la cura degli animali d'affezione (cani e gatti), regolarmente iscritte all'albo
comunale delle associazioni. La riduzione è rivolta esclusivamente alle associazioni che hanno come
finalità la tutela e la cura degli animali d'affezione (come cani e gatti), regolarmente iscritte all'albo
comunale. p.b. Motociclista ferito in pieno centro
Incidente ieri sera in via Dante Alighiari, un motociclista di 41 anni di Campiglia è rimasto ferito in modo
serio, ma cosciente al pronto soccorso, per evitare uno scontro con un'auto. E' stato ricoverato a Piombino.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 23/08/2016
18
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OMOLOGAZIONE
23/08/2016
Pag. 6 Ed. Massa Carrara
diffusione:82175
tiratura:111836
IL CONSIGLIERE COMUNALE Stefano Benedetti sollecita il sindaco Alessandro Volpi ed il dottor Massimo
Tognocchi sulla situazione della farmacia alla Partaccia e sottolinea che: «Quando una amministrazione
comunale investe denaro pubblico per avviare una nuova attività ma non riesce a mantenere i tempi
prefissati può produrre un danno alle casse pubbliche come è successo per la farmacia comunale di
Partaccia. I locali della nuova futura farmacia sono chiusi mentre la attuale farmacia è in una stradina
secondaria».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 23/08/2016
19
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Farmacia comunale, «possibile danno alle casse pubbliche»
23/08/2016
Pag. 49 Ed. Venezia
diffusione:55260
tiratura:72705
Via alla Medicina integrata
Dal 1. settembre parte la prima Medicina di gruppo integrata del Veneto Orientale. Per l'Unità territoriale di
assistenza primaria (Utap) di San Stino-Annone Veneto si tratta di un importante progresso delle
prestazioni sanitarie, anche se non proprio di una rivoluzione come avverrà invece quando partiranno le
medicine integrate di San Donà, Caorle, Meolo-Musile- Fossalta di Piave, Pramaggiore-Teglio-Gruaro, San
Michele-Fossalta di Portogruaro. Partenza a settembre anche per la Medicina integrata di Portogruaro.
Con il nuovo sistema medico di medicina generale, infermiera e segretaria saranno sempre presenti, dalle
8 del mattino alle 8 di sera. Il centro di medicina generale di via Papa Giovanni XXIII completa così il
percorso di eccellenza nel campo dell'assistenza primaria. Rispetto all'attuale organizzazione, in cui è
sempre presente nel centro, per 12 ore, solo il servizio di segreteria, che svolge le funzioni del Cup, sarà
sempre presente anche un medico e un servizio di infermeria. Ecco quindi la possibilità di avere un centro
di primo soccorso in grado di sgravare, per le piccole urgenze, i Pronto soccorso di Portogruaro e San
Dona e di essere più vicino al territorio. «Come Azienda sanitaria - afferma il dg Carlo Bramezza - saremmo
stati già in grado di partire con le due Medicine integrate di Portogruaro e San Stino, ma i medici che in
questo periodo sono impegnati con la medicina turistica, hanno chiesto di partire a settembre. Per San
Stino si tratta di un importante salto di qualità».
Per chiudere il cerchio, considerando la vicina presenza del Distretto sanitario e di una farmacia che ha
intrapreso il percorso dell'integrazione, c'è da risolvere il problema del Polimed, centro medico specialistico,
una struttura privata, dotata di una risonanza magnetica di ultima generazione, ancora priva di convenzione
nonostante un potenziale bacino d'utenza di 50mila persone. «Con il crollo del 60% delle prestazioni ribatte Bramezza - e le tre nuove risonanze magnetiche dell'Ulss 10 a Portogruaro, Jesolo e San Donà, le
liste d'attesa si sono azzerate: già domani nel nostro territorio saremmo in grado di effettuare una risonanza
a chiunque lo richieda».
© riproduzione riservata
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 23/08/2016
20
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Dal primo giorno di settembre medico, infermiera e segretaria presenti dalle 8 alle 20
23/08/2016
Pag. 2
diffusione:16726
tiratura:31832
Il Campidoglio «taglia» i Cda Trenta le aziende in vendita
Assessore Minenna Domani porterà in giunta il riordino delle partecipazioni
Vin. Bis.
Due manager ai vertici delle aziende più grandi, solo un amministratore unico per quelle più piccole.
Virginia Raggi e il suo assessore al Bilancio, Marcello Minenna, eliminano i consigli d'amministrazione delle
società capitoline. Una sforbiciata che riguarderà le aziende di primo e secondo livello di proprietà del
Comune di Roma, eccetto Acea che è quotata in borsa e dunque segue una normativa a parte. La delibera,
che ricorda in parte quella imm a g i n a t a dall'ex sindaco Ignazio Marino, vedrà gli ultimi ritocchi oggi in
una «pre-giunta», mentre sarà portata domani nella riunione ufficiale con tutti gli assessori. L'intenzione,
come detto, è quello di applicare il «modello Ama», in realtà seguito anche in Atac dall'ex commissario
Francesco Paolo Tronca: un amministratore che si occupi soprattutto della parte finanziaria e un direttore
generale operativo che conosca i processi produttivi e si occupi del servizio. Il processo richiederà circa 6
mesi. LE DISMISSIONI L'avvio di una rivoluzione o il parto di un topolino? Molto dipenderà dal contenuto
della delibera, soprattutto per ciò che riguarda il piano di dismissione delle partecipate di secondo livello.
Minenna vorrebbe seguire il disegno messo a punto dai suoi predecessori, in particolare quella Silvia
Scozzese - oggi commissario governativo per il debito di Roma Capitale - e concludere la liquidazione o
vendita di più di 30 aziende. Fra queste, sicuramente le 12 in forze ad Atac (in parte già dismesse lo scorso
anno) e le 20 di Ama. Qui ci potrebbe essere l'impasse politica. Il sindaco Raggi potrebbe chiedere di
"salvare" alcune imprese, come ad esempio Farmacap o Assicurazioni di Roma, operazioni che durante
l'era Marino videro l'opposizione proprio del gruppo penta stellato all'opposizione. E in caso di incertezza, si
potrebbe anche decidere di procedere solo alla modifica delle governance, rinviando alle prossime
settimane ogni decisione sulle dismissioni. CASO AMA E ATAC Anche perché a breve bisognerà prendere
decisioni importanti anche sul destino delle due municipalizzate principali: quella dei rifiuti, Ama, e quella
dei trasporti, Atac. Una questione spinosa, che rischia di aprire un fronte di polemiche anche sindacali. Per
quanto riguarda Ama, fra le possibilità ci sarebbe quella di dare respiro ai conti dividendo la società in due
tronconi: Ama «Raccolta», che resterebbe interamente pubblica, e Ama «Energia», da inglobare in Acea.
Un'operazione che permetterebbe al Comune di occuparsi direttamente solo della pulizia della città,
lasciando le operazioni più ìcomplicate" alla partecipata quotata in borsa. Ancora più complicato il discorso
per Atac. In Campidoglio ci sono due scuole di pensiero. La prima vorrebbe dare fiducia al «risanamento»
avviato lo scorso anno e tentare di salvare la società dal fallimento anche attraverso cospicui finanziamenti
extra; gli appartenenti alla seconda vorrebbero portare i libri in tribunale e chiudere la partita attraverso un
fallimento controllato che permetta la messa a gara di alcuni servizi. I LAVORATORI In tutto questo
scenario, che fine faranno i dipendenti? Si tornerà alla situazione del 2015, quando Ignazio Marino bloccò
le assunzioni e il turn-over, immaginando per gli esuberi una mobilità nell'ambito dell'amministrazione.
Operazione oggi possibile anche grazie alle norme nazionali intervenute dal Governo Renzi.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 23/08/2016
21
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Il piano La delibera per risparmiare
PROFESSIONI
2 articoli
23/08/2016
Pag. 22
diffusione:111759
tiratura:143856
Firmato un accordo per l'acquisizione della società californiana Medivation Dopo il fallito «matrimonio» con
l'irlandese Allergan, il colosso farmaceutico Usa cambia strategia e potenzia il portafoglio oncologico
LORETTA BRICCHI LEE
Il gigante farmaceutico Pfizer continua lungo la strada delle acquisizioni, annunciando un accordo da 14
miliardi di dollari con l'americana Medivation. Ogni azione della società biotech con sede a San Francisco
verrà infatti pagata 81,50 dollari in contanti, una cifra sostanzialmente superiore ai 58 dollari avanzati le
scorse settimane dalla francesce Sanofi, dopo l'iniziale offerta di 52,50 dollari dello scorso maggio.
L'interesse in Medivation - azienda specializzata nello sviluppo e commercializzazione di molecule in
ambito oncologico - espresso non solo da Sanofi, ma anche da altre aziende del settore, quali Merck,
Celgene e Gilead Sciences, sta nel suo farmaco contro il cancro alla prostata, Xtandi, che nel secondo
trimestre di quest'anno ha generato vendite nette per 330.3 milioni di dollari e che, secondo gli analisti,
potrebbe toccare ricavi annui di 1,33 miliardi di dollari entro il 2020. Come sottolineato dall'Ad di Pfizer, Ian
Read, «l'aggiunta di Medivation rafforzerà la divisione "Innovative Health" e accelererà il percorso
dell'azienda vero una posizione di leadership nell'oncologia, una delle aeree chiave su cui la società si sta
concentrando». Un chiaro accenno a quello che sembra un mutamento di strategia per Pfizer. Quattro mesi
dopo il fallito tentativo di fusione con l'irlandese Allergan - un affare da 160 miliardi di dollari che avrebbe
portato sostanziali riduzioni alle tasse, spostando il quartier generale a un Paese dai noti vantaggi fiscali Pfizer pare ora interessata a rafforzare il suo portafoglio farmaci, soprattutto nel campo oncologico, dove il
potenziale di crescita potrebbe bilanciare il calo delle vendite dei farmaci tradizionali, in vista della vendita o
dello spin-off della divisione farmaci generici. Negli ultimi mesi, il gigante farmaceutico ha infatti acquisito
per 5,2 miliardi di dollari Anacor Pharmaceuticals, così da aggiungere un gel anti-eczema alla sua linea di
prodotti. E quest'ultimo affare - approvato dai Cda delle due aziende dovrebbe essere completato nel terzo
o quarto trimestre di quest'anno - porta in dotazione al portafoglio oncologico di Pfizer, che include il
farmaco contro il tumore al seno Ibrance e vari altri medicinali promettenti, non solo il citato Xtandi, ma
anche il trattamento antitumorale per il seno Talazoparib, attualmente in via di sviluppo.
L'acquisizione
14 miliardi
81,50
1,33 miliardi CHI COMPRA Il colosso farmaceutico Pfizer CHI È COMPRATO L'azienda californiana di
biotecnlogie Medivation IL VALORE DELL'ACCORDO di dollari I DETTAGLI Pfizer pagherà dollari per
azione in contanti IL FARMACO Acquisendo Medivation, Pfizer aggiunge al proprio portafoglio il farmaco
contro il cancro alla prostata Xtandi I RICAVI PREVISTI Secondo gli analisti, il famaco Xtandi genererà
ricavi annuali per di dollari entro il 2020
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 23/08/2016
23
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Pfizer punta sul biotech 14 miliardi di dollari
22/08/2016
Pag. 71 N.9 - settembre 2016
Il Test Salvagente
La ricetta dei veterinari: giù l'Iva e sì ai gruppi di acquisto
Rigonat consigliere della Fnovi: "In Francia i nostri colleghi possono mettersi insieme, ordinare grandi
quantitativi e ottenere forti sconti. In più servono le confezioni monodose
I farmaci veterinari costano troppo e spesso le cure per gli amici a quattro zampe diventano impossibili. I
medici veterinari da parte loro propongono alcune soluzioni per affrontare il problema. Èva Rigonat è
consigliere della Fnovi, la Federazione nazionale degli ordini veterinari: "E opportuno fare alcune
premesse. La prima: la ricerca farmacologica è essenziale ma allo stesso tempo costa cara. Dopodiché
occorre ricordare che non è vero che tutte le malattie degli animali da affezione possono essere curate con
i medicinali a uso umano. Se ci rifacessimo a questo principio daremmo l'aspirina al gatto, mentre
sappiamo che per lui è letale. Il costo di un farmaco veterinario inoltre ha una genesi tutta sua e la grossa
differenza è data dai costi di sperimentazione e registrazione che sono legati a ogni singola specie e non
vengono sovvenzionati da nessuno: se l'azienda registra una molecola per una patologia del gatto, deve
rifare tutto daccapo se vuole registrarla anche per il cane". LA FILIERA "LUNGA" Detto questo, però, lungo
la filiera il prezzo lievita, i passaggi sono spesso troppi e le in- • termediazioni si pagano care. La
soluzione? "Guardiamo alla Francia - aggiunge la Rigonat - dove i veterinari sono liberi di formare gruppi
d'acquisto per comprare grandi quantità di farmaci e accedere a una scontistica maggiore. In Italia non
possiamo farlo: siamo l'unico paese in Europa in cui il veterinario deve fare una ricetta per acquistare il
farmaco dal grossista e la ricetta è individuale". E così da noi è difficile ridurre i prezzi delle cure. "Una
soluzione semplice - conclude la consigliera Fnovi - è quella di consentire la libera vendita del farmaco da
parte del veterinario che deve poterlo comprare e vendere con un'Iva al 10%. Poi c'è il problema delle
confezioni: mentre il farmaco a uso umano può essere venduto in monodosi ad hoc per la cura, quelli
veterinari hanno confezioni più grandi e non si possono spacchettare. Il nuovo Regolamento europeo
dovrebbe autorizzare questa possibilità così da ridurre i costi". Anche Marco Melosi, presidente di Anmvi,
Associazione nazionale medici veterinari italiani, crede che sia "urgente ridurre l'aliquota Iva sulle
prestazioni veterinarie e mettere in commercio confezioni di medicinali veterinari ridotte, incentivando le
case farmaceutiche ad ampliare la disponibilità dei generici".
Le aziende: "Tutto vero ma pesa la ricerca" Lo fa "provocatoriamente" ma Roberto Cavazzoni, direttore
dell'Aisa-Federchimica, l'associazione di categoria che rappresenta 21 aziende farmaceutiche veterinarie
aderente a Confindustria, ammette che "Konsumer ha ragione. La forbice di prezzo che mostra la tabella è
corretta: per le categorie terapeutiche più diffuse per cani e gatti i farmaci a uso umano costano meno,
mentre per altre categorie i farmaci veterinari hanno prezzi inferiori. Per i vaccini, ad esempio, siamo molto
più competitivi rispetto a quelli per l'uomo, che comunque vengono pagati dallo Stato". In Italia il mercato
del farmaco veterinario vale circa 600 milioni di euro, di cui il 60-65% non riguarda gli animali da affezione
ma quelli che producono reddito. "Se restringiamo il campo - aggiunge Cavazzoni - alle categorie
terapeutiche più diffuse (antinfettivi, antinfiammatori, antibiotici e cardiologici) parliamo di 50-60 milioni di
euro. A fronte di un mercato così piccolo abbiamo costi molto alti, a cominciare da quelli di registrazione
che in alcuni casi sono trasversali e valgono per tutte le specie, ma in altri casi sono legati a ogni specie e
siamo costretti a fare registrazioni diverse". Negli ultimi anni è aumentato il comparto dei generici
soprattutto nel settore degli antibiotici e degli antinfiammatori, per cui tutte le aziende ormai prevedono una
linea di generici. "I prezzi - precisa il nostro interlocutore - si sono abbassati, ma non così tanto e, a
differenza di quanto avviene per l'uomo, i generici per animali hanno nomi di fantasia che spesso non sono
noti neanche al veterinario. Siamo favorevoli ad adeguare l'Iva al 10% e supporteremo le istanze dei
veterinari che vogliono porsi come canale di vendita dei farmaci perché questo vuoi dire maggiore
concorrenza che si traduce in un beneficio al consumatore".
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 23/08/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
FARMACI
PERSONAGGI
1 articolo
23/08/2016
Pag. 27
diffusione:20412
tiratura:32651
PharmEvolution, tre giorni sul futuro delle farmacie
Seimilacentotrentacinque crediti Ecm (educazione continua in medicina) erogati a farmacisti in cinque anni,
3.545 ingressi solo nell'edizione 2015, 75 sponsor tra le maggiori aziende italiane e multinazionali
specializzate in beni e servizi per la farmacia. Sono alcuni dei numeri che hanno portato PharmEvolution, la
convention-evento, nata in Sicilia, a diventare terzo evento nazionale di settore. Ma non è tutto: in 5
edizioni, dal 2011 al 2015, sono stati organizzati 17 corsi Ecm e 4 corsi Fad (formazione a distanza), oltre a
44 convegni che hanno visto la partecipazione di 133 relatori tra i nomi più autorevoli in campo
farmaceutico. A livello internazionale sono state invitate le delegazioni di tre nazioni, quali ospiti d'onore
della kermesse, Spagna, Francia e Portogallo. Dati snocciolati in occasione di PrePharmEvolution,
anteprima estiva sulla kermesse, che quest'anno si terrà il 7, 8 e 9 ottobre nel centro Etnafiere di Belpasso
(Etnapolis). Tra le principali novità dell'edizione 2016, l'introduzione di microconvegni della durata massima
di 45 minuti, in cui gli espositori potranno presentare a una selezione di partecipanti il meglio dei prodotti e
servizi di ultima generazione per la farmacia; il gemellaggio con una regione d'Italia per confrontare la
realtà farmaceutica siciliana con quella di altre aree geografiche del Paese (si parte con il Friuli Venezia
Giulia) e infine la partnership con i dermatologi, che troverà il suo momento clou nel simposio con lo
specialista Ivano Luppino, ambasciatore della salute della pelle e volto noto della tv nazionale. «Il PrePharmEvolution tenuto a inizio luglio - rivela Gioacchino Nicolosi, vicepresidente di Federfarma Nazionale,
presidente di Federfarma Catania e ideatore della kermesse - è stato anche il banco di prova per una
nuova sfida: puntiamo infatti a destagionalizzare PharmEvolution, creando una convention che duri 365
giorni l'anno, tra preevento, contest, fiera e iniziative collaterali. Un modo per tenere i riflettori sempre
accesi sul mondo della farmacia e dare una boccata d'ossigeno a un comparto che, nonostante la
perdurante crisi, ha mostrato segni di vitalità e capacità di ripresa grazie anche a iniziative come questa,
che rappresenta un punto d'incontro tra domanda e offerta di beni e servizi per la farmacia, un'occasione di
confronto sulle principali problematiche e sul futuro della professione e un'opportunità di aggiornamento
professionale per i colleghi. I numeri registrati in queste 5 edizioni della kermesse ci danno ragione e ci
fanno ragionare sull'ipotesi di moltiplicare il nostro impegno, non solo sul fronte della maggior durata
dell'evento, ma anche nell'offerta di spazi di più ampio respiro per i nuovi sponsor a partire dal 2017, dal
momento che i vecchi espositori possono esercitare un diritto di prelazione sugli stand occupati e circa
l'80% già a fine fiera si prenota per l'anno successivo». Pre-PharmEvolution è stata anche l'occasione per
consentire agli sponsor di dire la propria sulla kermesse, grazie alla somministrazione di un questionario in
forma anonima, i cui risultati saranno presentati a breve. Intanto prosegue il nuovo contest PharmEvolution,
lanciato a giugno, " Uno spot in farmacia " , che quest'anno vede farmacisti di tutta Italia impegnati nella
realizzazione di un video in cui descrivono il loro modello ideale o reale di farmacia: come la vivono, come
la vorrebbero, quale futuro immaginano per la professione. I video, della durata massima di 2 minuti,
realizzati con telecamera, tablet o smartphone, dovranno essere inviati entro il 31 agosto . Regolamento e
modalità sul sito www.pharmevolutioncontest.it. Gli utenti del web potranno esprimere la propria preferenza
dall'1 al 24 settembre, cliccando sul video scelto. I primi tre classificati, quali risulteranno dal numero di
preferenze ricevute on line, vinceranno una vacanza-soggiorno per due persone e la pubblicazione del
video sui social network dell'evento. La cerimonia di premiazione si terrà il 9 ottobre, nella giornata
conclusiva di PharmEvolution.
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 23/08/2016
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L ' EVENTO DAL 7 AL 9 OTTOBRE A ETNAFIERE