giovani in campo - Congedati Folgore

Transcript

giovani in campo - Congedati Folgore
DA SABATO 8 MAGGIO
A VENERDÌ 14 MAGGIO 2010
ANNO II NUMERO 19
€ 1,20*
Direzione e redazione: Via Guicciardi, 7 - 42100 Reggio Emilia - impaginazione: Viale Isonzo, 72/1 - 42100 Reggio Emilia - mail: [email protected] - Testata: “Giornale del Nord" Reg. Trib. di Reggio Emilia n. 1050/2001
Stampa S.E.L. Cremona - Pubblicità Gruppo Unica S.p.A. , Via Guicciardi, 7 - 42100 Reggio Emilia - Tel. 0522.924021 - Fax 0522.513754. "Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale - DCB - Bologna"
*abbinamento obbligatorio con “Il Giornale” al prezzo complessivo di Euro 1,20 • Diffusione free press gratuita dalla domenica successiva l’uscita in edicola
ICALCIOI
Cinque grandi ex
granata spingono
la Reggiana
A PAGINA 39
ITARIFFEI
IREDDITI & FISCOI
Smaltire i rifiuti?
Ci costa
una fortuna
Tasse, la badante
in regola
ti fa risparmiare
ALLE PAGINE 4 E 5
A PAGINA 16
Non solo i giovanissimi sono in cura al Ceis e al Sert. Una ricerca choc: “Anche gli over 65 sono a rischio”
IARCHITETTURAI
La casa ideale
di Milano è firmata
GraniFiandre e Iris
A PAGINA 13
IL’INTERVISTAI
“Mi drogo con mamma e papà”
Nuova moda: gli stupefacenti si consumano anche in famiglia
IL PROBLEMA dipendenza
non è una questione che riguarda solo i giovani. Secondo la
Società italiana di psicogeriatria sempre più anziani sono a
rischio droga, alcol e psicofarmaci. Alcuni ragazzi in cura al
Ceis di Reggio hanno raccontanto di usare cocaina, eroina e
hashish insieme a mamma e
papà. Il Sert: “Servono campagne di sensibilizzazione anche
per gli anziani”.
Leo, 23 anni, titolare
del ristorante Mugen
racconta i segreti della
comunità cinese: “Il
nostro unico obiettivo
è diventare ricchi.
Ecco come facciamo
i soldi”.
BETTELLI A PAGINA 7
ILA MEMORIAI
DELLA PORTA
ALLE PAGINE 14 E 15
MFIERE DI REGGIOM
Sofiser
ha 20 milioni
di debiti
Memoria, silenzi e
bugie. Dopo 65 anni
un reggiano scopre
che suo cugino fu
fucilato a
Monteorsaro dai
partigiani con altri 5
prigionieri, ma per
lo Stato morì in
combattimento.
Il libro di Massimo
Storchi e Italo
Rovali sulla strage
nazista di Cervarolo.
Le Fiere di Reggio
LA SOCIETA' pubblica
proprietaria delle Fiere ha
chiuso il 2009 con un utile
di 248 mila euro e oltre 20
milioni di debiti con le
banche. Sofiser cerca
nuove prospettive e, con
un’osservazione al Ptcp,
chiede di poter realizzare
un centro commerciale.
GHIGGINI A PAGINA 3
I servizi da pagina 24 a 33
Basket Il coach della Trenkwalder li gioca per noi: “Ce li siamo proprio meritati”
Ramagli: i play off sono una festa per tutti
LA TRENKWALDER inizia
domani l’avventura ai play off
promozione. Avversaria di turno
la Miro Radici Vigevano. Il
coach dei biancorossi, Alessandro Ramagli, ci presenta i temi
“caldi” di una serie che si annuncia equilibrata ma con i reggiani
che si presentano con i favori del
pronostico: «I play off sono una
festa per società, squadra e pubblico. Li affrontiamo con lo spirito di quelli che sono stati nei
piani alti della classifica per gran
parte della stagione e che, nonostante tutti i problemi che abbiamo avuto, nel girone di ritorno
abbiamo vinto solo due partite in
meno rispetto all’andata. Segno
di grande solidità e di un costante miglioramento da parte della
squadra. Il quarto con Vigevano?
Si affrontano due squadre con
caratteristiche simili: con un
talento limitato in attacco e con
una grande propensione difensiva e per i rimbalzi. Noi inseriamo due giocatori nuovi, Ibarra e
Kieza. Sono due ragazzi che
sapranno darci una mano, che
vanno a coprire due ruoli scoperti e che ci allungano le rotazioni
in campo. Penso che il pubblico
del Bigi potrà aiutarci a superare
molti ostacoli».
Alessandro Ramagli, allenatore della Trenkwalder
N. BONAFINI
ALLE PAG. 40 E 41
ALLE PAGINE 6 E 12
2
SABATO
8 MAGGIO 2010
NOTIZIE DALLE IMPRESE
Il settore tessile
fra crisi e opportunità
COME per numerosi altri settori, il 2009 è stato l’annus
horribilis anche per il tessile
italiano: secondo le rilevazioni del centro studi di Sistema
moda Italia (Smi), il comparto
ha registrato un giro d’affari
complessivo di 6,7 miliardi di
euro, con un calo del 22,5%.
Un dato negativo che non ha
precedenti. Malgrado ciò, il
saldo della bilancia commerciale delle tessitura italiana è
risultato positivo per quasi 2,3
miliardi di euro (in controtendenza con quelli pesantemente negativi registrati in tutti
gli altri Paesi dell’Unione
europea). Anche per questo,
gli imprenditori del ramo
sono ottimisti per il 2010,
tenendo conto fra l’altro della
possibilità di ricevere gli
incentivi statali promessi dal
governo.
La crisi si è fatta ovviamente sentire anche in Emilia: tuttavia, il distretto carpigiano
è riuscito a reggere bene alla
situazione difficile e chiudendo l’anno praticamente
in pareggio.
La chiave del successo è da
identificarsi, secondo gli
esperti, nella grande flessibilità del modello carpigiano e
nell’estrema capacità di
riconversione delle risorse e
delle competenze.
Il sistema produttivo di
Carpi si basa infatti sulla netta
divisione del lavoro fra imprese e sul decentramento della
produzione sia all’interno che
all’esterno del distretto.
Esistono imprese finali che
hanno un rapporto diretto con
il mercato, generalmente di
piccole dimensioni, con in
media dodici addetti; ed esistono quelle di subfornitura
caratterizzate da piccolissima
dimensione, molto flessibili,
con meno di quattro addetti,
che nel 70 per cento dei casi si
occupano di una singola fase
di lavorazione. In termini
numerici, nel distretto carpigiano ci sono oltre 1.200
imprese (più di 300 finali e
circa 900 di subfornitura),
specializzate in maglieria e
confezione con un fatturato
che è cresciuto quasi del 13
per cento dal 2005 al 2008.
Altre due chiavi di successo
sono da sempre la specializzazione (soprattutto maglieria
e abbigliamento femminile) e
la forte propensione ai mercati esteri: l’Unione Europea
costituisce il principale sbocco di export, con la Germania
tradizionalmente al primo
posto, anche se non mancano
aperture ai nuovi mercati del
Medio Oriente.
Non bisogna tuttavia farsi
troppe illusioni: se il 2009 è
stato un anno difficile (per
quanto, nella nostra zona,
concluso in maniera tendenzialmente soddisfacente e
senza eccessiva recessione), il
2010 potrebbe non essere
comunque ancora l’anno della
ripresa.
Per questo, gli imprenditori
hanno individuato alcune
linee guida da tenere in considerazione per reagire con efficacia alla contrazione della
domanda: e se per molti è fondamentale lanciare nuovi prodotti o innovare la propria
produzione riposizionandosi
in nuove nicchie di mercato,
per tutti è fondamentale puntare sul contenimento costiprezzi.
Il che significa iniziare a
risparmiare eliminando non le
risorse ma gli sprechi (anche a
livello tecnologico e infrastrutturale); e migliorare le
performances
attraverso
un’ottimizzazione e un maggiore controllo dei processi di
gestione aziendale.
Webbiz DressCode: il software gestionale che fa la differenza
NELL’ATTUALE situazione di
mercato, le aziende di abbigliamento si trovano a gestire una
sfida fondamentale: integrare i
tradizionali processi produttivi
tipici della creatività “Made in
Italy” con le nuove esigenze di
apertura di canali di business
alternativi, di ottimizzazione dei
budget e delle risorse, di velocizzazione della Supply Chain, di
miglioramento della comunicazione interna e verso i clienti.
In questo scenario, la scelta di
un software in grado di gestire al
meglio tutti questi processi, riducendo contemporaneamente i
costi e i tempi tradizionalmente
legati all’infrastruttura tecnologica, può realmente fare la differenza. Ecco la chiave del successo di
Webbiz DressCode, il primo
gestionale online pensato e sviluppato per le aziende che producono e operano nel settore
tessile e della moda.
SOLUZIONE SU MISURA
Si tratta di un software originariamente creato e perfezionato in
collaborazione con le aziende
stesse, che necessitavano di uno
strumento efficace (ma al tempo
stesso alla portata del budget di
una piccola e media impresa) per
gestire in modo veloce ed efficiente gli ordinativi.
A partire da tale richiesta di
mercato e avvalendosi della consulenza e delle indicazioni dei
fruitori stessi del prodotto, Medianet srl ha sviluppato una verticalizzazione del proprio software
gestionale arrivando a proporre
una soluzione talmente innovativa
e potente da arrivare in breve a
coprire tutte le esigenze del segmento. Non solo un ERP, quindi,
ma uno strumento di gestione
completa e integrata.
moduli operativi, Webbiz DressCode è in grado di fornire in
tempo reale un quadro esaustivo e
chiaro del magazzino e della produzione, degli ordini in entrata e
in uscita, della contabilità clienti e
fornitori, delle statistiche del venduto in riferimento agli obiettivi
di budget. Il sistema permette di
gestire tutti i documenti legati sia
al ciclo passivo che al ciclo attivo,
dall'emissione di un ordine alla
gestione dei libri cespiti, dalla
generazione di ordini a fornitore
automatici sulla base del fabbisogno, alla gestione delle provvigioni agenti. Tutti gli articoli vengono gestiti per taglie e colori
(varianti) impostabili e modificabili dall'utente. A ciascun articolo
è possibile associare un kit illimitato di accessori. E' inoltre possiUN SOFTWARE PER
bile organizzare una serie predefiTUTTE LE “STAGIONI”
nita di items divisi in box, ragInfatti, grazie ai suoi diversi gruppati per taglia o per variante.
sia per gli operatori più esperti (i
cosiddetti “amministrativi”), sia
per coloro che necessitano di
informazioni commerciali o di
marketing e non sono abituati a
lavorare su un software ERP, che
tradizionalmente non è affatto
“user friendly”. In puro spirito
web, invece, Webbiz si presenta
con un’interfaccia intuitiva capace di velocizzare e semplificare
sia l’inserimento che la consultazione di tutte le informazioni.
Non solo: grazie alle funzioni di
Webbiz DressCode sarà possibile
attribuire ad ogni cliente e a ogni
agente un listino predefinito, e
assegnare una distribuzione per
ogni stagione in corso. A fine stagione sarà semplice eseguire
avanzamenti di stagione, oltre a
tutte le analisi di produzione,
ordinato, fatturato… e ogni altro
elemento che consenta di migliorare le proprie strategie per le stagioni successive.
WEBBIZ: GESTIONALE
PRÊT-A’-PORTER
Insomma, chi utilizza Webbiz
DressCode non necessita di alcun
software aggiuntivo per gestire
tutte le attività e i processi aziendali. Non solo: chi lo utilizza non
necessita neppure di manuali
d’uso di migliaia di pagine, o di
intere settimane di formazione…
infatti usare Webbiz è semplice,
“DIAMO UN TAGLIO” A
TEMPI, COSTI E PENSIERI
Webbiz DressCode consente di
risparmiare tempo e denaro, perché è online: la condivisione delle
informazioni è in tempo reale, per
numero illimitato di utenze, con
fruizione è ovunque e in qualunque momento senza necessità di
infrastrutture tecnologiche.
Dal punto di vista operativo,
questo significa per esempio essere in contatto con gli agenti sparsi
sul territorio, che potranno inviare
ordini confermati dai clienti non
appena li avranno conclusi e
segnalare nuovi clienti che entreranno in automatico a far parte
dell'anagrafica; significa facilitare
la gestione delle logistiche esterne
che saranno in grado di organizzare spedizioni su indicazioni di
giacenza o disponibilità; significa
semplificare le comunicazioni
con i reparti di produzione esterna
che potranno ricevere ordini di
conto lavoro completi di scadenze
e di istruzioni. Il tutto attraverso
un’unica piattaforma con accessi
profilati e con completa garanzia
di sicurezza dei dati.
Webbiz DressCode è l’unica
soluzione capace di aumentare
le performances aziendali,
abbattendo fino al 50% i costi
rispetto ai tradizionali software
gestionali: permette alle aziende
di tagliare tempi, costi e pensieri e di concentrarsi unicamente
sul proprio business.
SABATO
8 MAGGIO 2010
3
La società delle Fiere, controllata dagli enti locali, ha chiuso il 2009 in utile. Ma è alla ricerca di nuovi introiti
Sofiser ha 20 milioni di debiti con le banche
Chiede di costruire centro commerciale in via Filangieri: sgambetto alle coop
biennale.
Nel 2008 il bilancio Sofiser si era
chiuso con una perdita contabile di
circa diecimila euro, ma solo dopo
aver approfittato del decreto salvabanche di Tremonti che ha permesso di rivalutare i sedimi (cioè i terreni su cui sorgono edifici e padiglioni delle Fiere) da 2 milioni 689 mila
731 euro sino a 16 milioni 297 mila
956 euro: il risultato è che oggi le
riserve da rivalutazione per oltre 15
milioni rappresentano la parte preponderante del patrimonio contabile. Senza quella operazione, probabilmente i soci avrebbero dovuto
mettere nuovo capitale nella società.
Si può dire che Sofiser sta superando curve difficili. Però il futuro
non è roseo, e nemmeno è chiara la
direzione di marcia. Il fatto è che i
lotti di terreni industriali da vendere
sono quasi esauriti, e d’altra parte la
PIERLUIGI GHIGGINI
IL FUTURO delle Fiere di Reggio,
il patrimonio messo da parte e i
debiti da pagare, la zona Nord e lo
scontro trasversale fra poteri economici e politici reggiani. C’è tutto
questo sullo sfondo di un bilancio
apparentemente senza grande storia:
quello di Sofiser, la società proprietaria di immobili e terreni delle
Fiere controllata da Camera di commercio, Comune di Reggio e Provincia con partecipazioni azionarie
di Unicredit, Credito Emiliano, San
Geminiano San Prospero Spa,
Em.Ro. Popolare spa e Mps investiments spa.
I conti del 2009, approvati mercoledì mattina dall’assemblea dei soci,
si sono chiusi con un utile di 248
mila 634 euro (quasi interamente
destinati a coprire perdite accumulate negli anni precedenti) su un giro
d’affari complessivo di 42 milioni
935 mila 267 euro e un patrimonio
netto di 22 milioni e mezzo. Nel
2009 l’indebitamento verso le banche è diminuito grazie agli introiti
derivanti dalle vendite di aree industriali (Corte Tegge) per 30 mila
metri quadrati e con ricavi superiori
ai 5 milioni di euro, tuttavia l’esposizione creditizia resta elevata: 20
milioni 346 mila 761 euro, di cui 10
milioni 682 mila 688 euro a breve
termine, contro i 23 milioni 712
mila euro registrati nel 2008. I debiti bancari quasi pareggiano il valore
del patrimonio.
A fine 2009 è avvenuta l’incorporazione di una parte dell’Istituto
Zootecnico (Izc2), mentre sono
state avviate le procedure per la
fusione con Siper, la società di
gestione delle Fiere di Reggio, che
peraltro non se la passa troppo bene
da quando la Suinicola è diventata
L’ingresso delle Fiere di Reggio
Osservazione al Ptcp: scatta il soccorso leghista
IL 28 GENNAIO 2009 il presidente di Sofiser Ivan Rinaldini
ha depositato a palazzo Allende,
per conto della società, un’osservazione al Ptcp-Piano territoriale
di coordinamento provinciale.
Osservazione diretta a ottenere
nel Piano la previsione di un
centro commerciale all’interno
dell’area fieristica di via Filangeri: un centro, chiede la Sofiser,
non inferiore a 10mila metri
quadrati di superficie di vendita
non alimentare, più 4mila 500
metri quadrati per l’alimentare.
La richesta è motivata con la
necessità di reperire risorse per
trasferire la fiera “in un luogo
più idoneo e con una dimensione
più appropriata”. Perciò - si
legge nell’osservazione - “si tratta di individuare una possibile
valorizzazione del sito esistente... con la destinazione commerciale dei fabbricati esistenti che
occupano attualmente una
dimensione complessiva di 18
mila metri quadrati”.
Nessuna risposta sarebbe
ancora arrivata dalla Provincia.
Anzi, uno strano silenzio è calato su questa partita inserita a
pieno titolo nello scontro sui
destini della zona Nord e il
megacoop nell’area Aurora.
E’ singolare il fatto che solo la
Lega Nord sia intervenuta in
sostegno della Sofiser. Con
un’altra osservazione (questa
volta al Psc varato un anno fa
dalla giunta Delrio in un mare di
polemiche) il presidente della
circoscrizione Città storica, il
leghista Gabriele Fossa, ha
chiesto al Comune di recepire la
richiesta di Sofiser anche nell’ambito del Piano strutturale
comunale. E’ evidente che né
piazza Prampolini e né palazzo
Allende potranno eludere una
risposta, in un senso o nell’altro.
società di via Filangieri non può
andare avanti con il solo canone
annuale pagato dalle Fiere.
Lo ha detto chiaro e tondo il presidente Ivan Rinaldini nel corso
dell’assemblea dei soci: «Alla Sofiser va comunque riservata la possibilità di intraprendere iniziative
immobiliari che consentano utili
d’impresa - ha sottolineato - In
assenza di ricavi, il bilancio finirà
inevitabilmente per sopportare l’incidenza degli ammortamenti e delle
spese di funzionamento».
Così la palla torna nella metà
campo di Comune e Provincia: che
fare di Sofiser, come metterla in
condizioni di guadagnare per reinvestire e contenere l’indebitamento,
soprattutto quello a breve?
A questo punto il gioco diventa
duro, perchè già all’inizio del 2009
la società aveva indicato una possibile strada maestra. Con una osservazione al Piano territoriale di
coordinamento provinciale ha chiesto che nell’area del centro fieristico
sia prevista la possibilità di realizzare un centro commerciale di livello
inferiore con superficie di vendita
non alimentare di almeno 10mila
metri quadrati e una superficie di
vendita alimentare 4mila 500 metri
quadrati. Richiesta in linea con l’esigenza di valorizzare un patrimonio
pubblico. Tuttavia le Fiere di via
Filangieri si trovano proprio di fronte all’area Aurora, dove Coop Nord
Est e Coopsette vogliono costruire
il megacoop a fianco della futura
stazione Tav con il beneplacito della
Giunta Delrio e del suo Psc.
E’ chiaro che una struttura distributiva nell’area fieristica manderebbe all’aria i piani delle cooperative.
Vedremo cosa decideranno il comune di Reggio e la provincia, soci di
primo piano della Sofiser.
4
SABATO
8 MAGGIO 2010
L’OPINIONE
Gaudioso (Cittadinanzattiva):
“Troppa immondizia finisce ancora
in discarica. Differenziata?
Nord promosso, Sud bocciato”
ANTONIO GAUDIOSO (*)
«IN ITALIA, più della metà dei rifiuti va ancora a finire in discarica, la
produzione pro capite di rifiuti urbani
è pressocché stabile, mentre ciò che
non accenna a diminuire è il carico
delle tariffe, specie in quelle aree del
Paese, come il Sud, dove il reddito
pro capite è più basso. In sostanza, il
servizio non migliora mentre i costi
sopportati dalle famiglie sono sempre
maggiori, e da questo punto di vista il
caso della Campania è quanto mai
esemplificativo.
Quel che emerge dall’analisi è la
mancanza di una politica nazionale
della gestione dei rifiuti, capace di
legare gli elementi di costo ad elementi di qualità del servizio, a tutto
vantaggio di chi continua ad operare
in assoluta assenza di trasparenza se
non proprio nell’illegalità, come
peraltro più volte denunciato da
Legambiente.
Anche nella gestione dei rifiuti,
come per l’acqua, la recente riforma
dei servizi pubblici locali non può
prescindere dall’istituzione di una
indipendente Autorità di regolamentazione e controllo, oltre che da un
convinto coinvolgimento dei cittadini
e delle Associazioni che ne tutelano i
diritti, nella valutazione del servizio,
come peraltro previsto dal comma
461 dell’articolo 2 della Legge Finanziari 2008 (l. 244/2007)».
Nel calcolo degli importi, le somme
sono tutte comprensive, per la Tia, di
Iva al 10% e addizionale provinciale
(che varia dallo 0% di Trento e Bolzano al limite massimo del 5% riscontrato in 35 Comuni su 47).
Per la Tarsu, gli importi considerati
sono tutti comprensivi dell’addizionale erariale (10%) e dell’addizione
provinciale (che in questo caso varia
dallo 0% di Aosta al limite massimo
del 5% riscontrato in 50 Comuni su
58).
Esempi positivi e non: al nord, si
distinguono in positivo Veneto e
Trentino, dove la Tia è applicata in
tutti i capoluoghi, la spesa sostenuta
dalle famiglie è inferiore ai valori
medi nazionali, così come gli incrementi tariffari. Il tutto a fronte di una
percentuale di raccolta differenziata
di gran lunga superiore alla media
nazionale, così come sono inferiori
alla media nazionale, oltre che in
Antonio Gaudioso
diminuzione, i relativi dati sulla produzione pro capite di rifiuti urbani.
Per gli stessi motivi, se non fosse
che nell’ultimo anno ha fatto registrare un preoccupante aumento dei
costi, si segnala anche la regione
Lombardia, dove però non tutti i
capoluoghi hanno adottato la Tia. Al
centro, abbastanza bene l’Umbria,
con costi in linea con la media nazionale, aumenti contenuti, Tia presente
nei due capoluoghi, livelli di raccolta
differenziata non lontani dai livelli
medi nazionali. Il Molise, invece,
anche se presenta i costi più contenuti, registra valori minimi in fatto di
raccolta differenziata, e una produzione pro capite di rifiuti urbani addirittura in aumento.
Al sud, abbastanza bene la Calabria
per i contenuti costi – anche se in
ascesa - , meno bene per i bassi livelli di raccolta differenziata e per la Tia
ancora assente. Contenuti i costi
anche in Basilicata, dove però la produzione pro capite di rifiuti urbani
aumenta invece di diminuire, la differenziata è ancora a livelli inaccettabili e la Tia non c’è. Grave infine il
ritardo che si registra in Campania, al
primo posto per i costi elevati e agli
ultimi per adeguamento alla normativa di settore (Tia ancora non adottata
da alcun capoluogo, minimi i livelli
di raccolta differenziata).
(*) Vicesegretario generale di Cittadinanzattiva
SABATO
8 MAGGIO 2010
5
IL LISTINO Spazzatura a peso d’oro: in Emilia
la tariffa è cresciuta del 3,3% nell’ultimo anno
In media la nostra famiglia tipo spende 223 euro. Siracusa è la città
più cara (407 euro) e Reggio Calabria la più economica (95 euro)
RIFIUTI a peso d’oro: rispetto
all’ultimo anno, in Emilia
Romagna la spesa media annua
del servizio di smaltimento dei
rifiuti solidi urbani è incrementata del 3,3%, arrivando a costare 220 euro, sostanzialmente in
linea con la media nazionale,
pari a 223 euro.
In assoluto, in Italia la spesa
media annua più alta si registra
in Campania con 301 euro, la più
bassa in Molise (126 euro), a
dimostrazione di una marcata
differenza tra aree geografiche
del Paese, che trova conferma
anche all’interno di una stessa
Regione: in Emilia, a Ferrara la
Tia (Tariffa igiene ambientale)
arriva a costare 305 euro, 66
euro in più rispetto alla Tarsu
(Tassa per lo smaltimento dei
rifiuti solidi urbani) che si paga a
Bologna, 75 euro in più rispetto
alla Tia che si paga a Modena,
95 euro in più rispetto alla Tia
che si paga a Piacenza, 88 euro
in più rispetto alla Tia di Rimini,
85 euro in più rispetto alla Tia di
Parma, 105 euro in più rispetto
alla Tia di Reggio Emilia, 108
euro in più rispetto alla Tia di
Ravenna, addirittura 113 euro e
115 euro in più rispetto alla Tia
di Forlì e Cesena.
Nello studio realizzato dall’Osservatorio prezzi & tariffe di
Cittadinanzattiva l’analisi a
carattere nazionale e regionale
del servizio di smaltimento dei
rifiuti solidi urbani in termini di
costo sopportato da una famiglia
di tre persone con reddito lordo
complessivo di 44.200 euro ed
una casa di 100 metri quadri.
L’indagine ha riguardato tutti i
capoluoghi di provincia nel
2008.
On line su www.cittadinanzattiva.it l’indagine completa con il
prospetto per ciascun capoluogo
e la composizione delle voci di
costo.
Tia o Tarsu?
A più di dieci anni dal Decreto Ronchi del 1997, tutti capoluoghi emiliani, eccetto Bologna, sono passati dalla Tarsu alla
Tia. Inoltre, rispetto al 2007, tra
i capoluoghi di regione Cesena
ha fatto registrare il più alto
incremento tariffario (+7,2%),
seguito da Parma (+6,3%), Forlì
(+6,1%), Modena (+5%), Reggio Emilia (+4,7%), Ravenna
(+4,2%), Rimini (+3,3%), Bologna (+3%). In positivo, i costi
sono rimasti invariati a Ferrara,
addirittura in diminuzione a Piacenza (-1,4%).
Produzione e gestione dei
rifiuti: secondo l’ultimo rapporto
dell’Agenzia per la protezione
dell’ambiente e per i servizi tecnici (presentato nel 2009), nel
2007 in Emilia Romagna la produzione pro capite di rifiuti urbani è diminuita appena dello 0,6%
rispetto all’anno prima. Inoltre,
il livello di raccolta differenziata
si ferma al 37% del totale dei
rifiuti prodotti in regione (fonte:
ISPRA, 2009), a fronte di una
media nazionale pari al 28%.
Caro bollette in Italia: in
media, in un anno la nostra famiglia tipo ha sostenuto nel 2008
una spesa di 223 euro per il servizio di smaltimento dei rifiuti
solidi urbani, con Siracusa quale
città più cara per le tariffe rifiuti
(407 euro) e Reggio Calabria la
più economica (95 euro).
In Italia la gestione dei rifiuti
meno funziona e più la si paga:
+55% dal 2000 ad oggi, +2,8%
rispetto all’ultimo anno.
A Siracusa, la spesa annua per
lo smaltimento dei rifiuti solidi
urbani ammonta a 407 euro, il
quadruplo rispetto alla città
meno cara d’Italia, Reggio Calabria (95 euro). Roma la quinta
città più cara d’Italia con 337
euro, preceduta solo da Salerno
(356,5 euro), Catania (365 euro),
Caserta (393 euro) e Siracusa.
Tra i 10 capoluoghi con le tariffe più alte, solo uno, Trieste, è
del Nord (309 euro).
In generale, la media annua
più alta si registra in Campania
(301 euro), la più bassa in Molise (126 euro), a dimostrazione di
una marcata differenza tra aree
geografiche del Paese che trova
conferma anche all’interno di
una stessa Regione: in Sicilia,
per esempio, a Trapani (182
euro) e Ragusa (198 euro) la
Tarsu arriva a costare meno
della metà di Siracusa. Lo stesso
dicasi in Lombardia, dove la
Tarsu pagata a Milano (262
euro) supera di 130 euro la Tarsu
pagata a Cremona (132 euro), o
in Toscana, dove la Tia pagata a
Livorno (308 euro) supera di ben
141 euro la Tia pagata a Firenze
(167 euro).
Nello studio realizzato dall’Osservatorio prezzi & tariffe di
Cittadinanzattiva, l’analisi a
carattere nazionale del servizio
di smaltimento dei rifiuti solidi
urbani in termini di costo sopportato da una famiglia-tipo di
tre persone con reddito lordo
complessivo di 44.200 euro ed
una casa di 100 metri quadri.
L’indagine, condotta con il contributo dei rilevatori civici di Cittadinanzattiva, ha riguardato
tutti i capoluoghi di provincia
nel 2008.
SEDI:
REGGIO EMILIA: Via Adua, 15/A Tel. 0522.924070 • cell. 338.3945497
CARPI (MO): Via Dorando Pietri, 1/E • (Trav. via Carlo Marx)
Tel. 059.642813 - 340.2543191
MODENA: Via Vignolese, 1084 • Tel. 059.465071 - 338.6154385
ISCRIZIONE U.I.CN° 69478 - AGENTE IN ATTIVITA’ - FINANZIARIA N° A35209
I FOGLI SULLA TRASPARENZA SONO DISPONIBILI C/O NS. UFFICI - MESSAGGIO PROMOZIONALE CON FINALITA’ PUBBLICITARIA
6
SABATO
8 MAGGIO 2010
Solo dopo 65 anni il reggiano Carlo Riggio ha scoperto che una vittima dell’eccidio di Monteorsaro era suo cugino
Beffato dal destino anche dopo morto
Fu fucilato dai partigiani, ma per lo Stato morì in combattimento
PIERLUIGI GHIGGINI
FRA LE CROCI in legno che, solitarie, raccontano le tragedie di una
guerra dimenticata - quella di chi
combattè dalla parte sbagliata con i
fascisti e i tedeschi, e dei centinaia
dei morti ammazzati dai partigiani
comunisti durante e dopo la Liberazione - una è installata da circa un
anno a Monteorsaro (il paesino più
alto dell’Appennino reggiano) per
ricordare tre militi della Gnr e tre
soldati tedeschi fatti prigionieri
durante battaglia di Cerrè-Sologno
e fucilati la sera del 16 marzo su
ordine del commissario politico
della formazione partigiana, Didimo Ferrari “Eros”. Le esecuzioni
avvengono pochi giorni prima del
tremendo eccidio di Cervarolo, in
cui i carnefici della divisione Goering (reduci dalla strage di 136 persone compiuta nella zona di Monchio) uccidono 22 civili compreso il
parroco Don Pigozzi, denudato e
torturato prima dell’assassinio.
La solitaria croce di Monteorsaro
narra anche del soldato della Rsi
Michele Riggio di Giuseppe, originario della provincia di Catania, con
il quale il destino fu beffardo anche
dopo la morte. Perchè sulla sua
fucilazione lo Stato democratico
decise, quindici anni più tardi, che
era meglio non dire la verità. Forse
le notizie erano frammentarie, o
furono manipolate. O forse si doveva nascondere una brutta macchia
nella storia dell’Emilia partigiana .
A raccontare questa storia è
Carlo Riggio, commerciante reggiano di 62 anni, che solo pochi
mesi fa ha scoperto quasi per caso
che uno dei fucilati di Monteorsaro
era suo cugino.
Michele Riggio era di Villarosa,
provincia di Catania, e aveva trentadue anni quando morì. Al paese
lasciò la moglie Gemma Murano e
due figli in tenera età. I suoi resti
riposano in una celletta del monumento-ossario ai caduti del cimitero
monumentale di Reggio.
Carlo, come sono andate le cose?
«Devo premettere che non sapevo
di avere un parente morto in guerra
Carlo Riggio, cugino di Michele
La croce di Monteorsaro, che ricorda i sei prigionieri fascisti e tedeschi fucilati dai partigiani
a Reggio. Mio padre Antonino Riggio era di Villarosa e arrivò a Reggio nel 1936. Era cugino di Michele ma, ripeto, l’ho scoperto solo nel
2009.
Suo padre non sapeva niente?
Se sapeva qualcosa non me ne
parlò mai. Chissà, io ero già schierato a destra e magari temeva che
mi sarei infiammato ancora di più.
E allora, com’è venuto a capo di
questa storia?
Circa un anno e mezzo fa il Centro studi Italia, di cui faccio parte,
decide di avviare una ricerca sulla
battaglia di Cerrè e sui fucilati, tre
italiani e tre tedeschi, di Monteorsaro. E succede che Luca Tadolini
rintraccia, in un fascicolo costudito
negli archivi del Tribunale, la velina
di un fonogramma del 18 marzo
1944 in cui il comandante della
79ma Legione comunicava al
comando generale della Gnr il ritrovamento delle salme dei fucilati. In
margine alla copia qualcuno aveva
aggiunto sempre a macchina i nomi
dei tre fucilati italiani: Peppino
Bondavalli del ’21, Michele Riggio
del 1911 e Leonida Casoli del 1914.
Quando leggiamo il documento,
Tadolini per scherzo mi dice: “Questo Riggio sarà un tuo parente”. Io
rispondo: ”Impossibile: mio padre
era di Villarosa, un paese di poche
Ecco cosa scrivono Massimo Storchi e Italo Rovali
“Monteorsaro causò Cervarolo?
Solo falsità antipartigiane”
DELLE FUCILAZIONI di Monteorsaro si parla anche in relazione alla strage di Cervarolo, perpetrata nel marzo 1944 dalle avanguardie della divisione Goering
che già si erano macchiate del
sangue di ben 136 civili nella
zona di Monchio. Secondo una
rilettura abbastanza recente, Cervarolo sarebbe stata una rappresaglia per la fucilazione dei sei prigionieri da parte della formazione
che poi riparò nell’abitato di Cervarolo. Poi i partigiani avrebbero
abbandonato il paese al suo destino, senza neppure avvertire gli
abitanti dell’arrivo imminente dei
nazisti.
Questa tesi viene fieramente
contestata nel libro Il primo giorno d’inverno di Massimo Storchi
e Italo Rovali, dedicato appunto
alla strage di Cervarolo. Pubblicato da Aliberti e in libreria da pochi
giorni, il volume esce nel pieno
del processo in corso a Verona
contro quattro sottufficiali della
Goering imputati del massacro.
Ecco cosa scrivono Storchi e
Rovali.
«...Solo negli ultimi anni, nel
clima di un generalizzato e sconclusionato “processo all Resistenza” anche la strage di Cervarolo è
stata utilizzata strumentalmente in
chiave antipartigiana, suggerendo
pretestuosamente un legame
causa-effetto tra gli avvenimenti
seguenti allo scontro di CerrèSologno nel comune di Villa
Minozzo (fucilazione di alcuni
prigionieri a Monteorsaro) e l'azione di rappresaglia del 20
marzo.
Un legame che non è possibile
rintracciare non solo in alcun
documento ufficiale tedesco sull’accaduto, dove l'obbiettivo Cervarolo viene identificato in quanto
luogo di appoggio e residenza di
“ribelli” e l'azione viene decisa
nonostante la consapevolezza dell'avvenuto spostamento delle
bande partigiane dalla zona (e non
viene fatta quasi menzione dell'uccisione di propri militari), ma
neppure nella stessa lettera del
vescovo Brettoni inviata, quasi
un mese dopo a Papa Pio XII per
informarlo dell'accaduto».
Ecco cosa scrisse il vescovo
Brettoni: «...Ho chiesto al capo
della provincia e al comandante
della milizia quale reato sia stato
riconosciuto o attribuito al parroco Don Pigozzi per scusare un
trattamento così inumano, con
anche il ludibrio della denudazione. Nulla sono riuscito a conoscere di concreto se non che, essendo
Cervarolo tenuto come molto
favorevole ai partigiani, i tedeschi
hanno compiuto contro di essi una
spedizione di rappresaglia, non
solo per punire il passato ma per
incutere terrore per l'avvenire...».
Si parla comunque di rappresaglia, e lo stesso termine viene
usato in rapporto dei militari
nazisti riportato sempre nel Primo
giorno d’inverno. Sia come sia,
nulla poteva giustificare la ferocia
che si abbattè su Cervarolo e i
suoi abitanti inermi.
(a pagina 12 l’articolo sul libro
di Storchi e Rovali)
anime. Lo avrei certamente saputo”.
Così decidiamo di consultare il sito
dei caduti della Repubblica Sociale
e dall’elenco salta fuori proprio un
Michele Riggio, nato a Villarosa e
morto nel reggiano. A quel punto
scrivo a un mio cugino in Sicilia e
gli chiedo di fare una ricerca: lui si
ricordava del Michele morto in
guerra e della vedova, Gemma, che
lasciò il paese e di cui si sono perse
le tracce. Va in comune a cercare
l’atto di morte di Michele Riggio, lo
trova, me lo invia e scopro che quell’atto non dice il vero.
Perchè?
Il documento fu redatto nel 1959
da una commissione interministe-
riale per la ricostruzione degli atti
anagrafici. La commissione, presieduta da un magistrato di Cassazione, dichiarò che la morte di Michele Riggio era avvenuta nella data
presunta dell’11 marzo 1944 a Villaminozzo, frazione Sologno, “in
seguito - così è scritto testualmente
- a ferite riportate in combattimento (faceva parte di formazioni dell’ex Rsi)”.
Invece oggi sappiamo che lui fu
uno dei sei prigionieri ammazzati
dai partigiani a Monteorsaro.
Un anno fa, quando siamo andati
a mettere la croce, gli anziani del
posto ci hanno mostrato il luogo
preciso della fucilazione, un cam-
petto sotto il paese: ricordavano
ancora che i corpi furono lasciati
nella neve dai partigiani che si ritirarono a Cervarolo. E nella neve
quei corpi restarono un giorno intero.
Perchè l’atto di morte non dice il
vero? Che idea si è fatto?
A mio parere hanno voluto cancellare un eccidio partigiano dalla
storia ufficiale. Però chi si occupa di
storia dovrebbe essere onesto e scrivere le cose come si sono svolte,
perchè senza la verità non ci può
essere neppure il perdono. E visto
che quel documento attesta un falso,
non escludo di perorare una causa
di fronte alla corte internazionale
dell’Aja per ristabilire la verità
anche negli atti ufficiali. Sempre
che, naturalmente, io riesca a rintracciare i figli o i nipoti di Michele».
SABATO
8 MAGGIO 2010
7
Intervista a Leo, cinese di 23 anni, che in tempo di crisi ha deciso di rischiare: si è indebitato e ha aperto un ristorante
L’imperatore del sushi in salsa reggiana
“Fare soldi è la priorità. Perché paghiamo in contanti. I laboratori non sono lager"
ALESSANDRO BETTELLI
COME ti chiami?
«Xuan Hu, ma mi faccio chiamare Leo.
Perché?
Ho preso un nome così, inventato, perché
è facile da pronunciare.
Quanti anni hai?
Ventitré.
Da quanto sei in Italia?
Da 12 anni.
Hai fatto le scuole qui?
Sì, a Torino.
Come sei arrivato in Italia?
Mio papà è arrivato 15 anni fa, poi ha ottenuto il ricongiungimento familiare e ha portato qui anche noi: mia madre, mia sorella
Cecilia ed io.
Perché è venuto in Italia tuo padre?
Gli avevano fatto una proposta di lavoro
interessante ed è arrivato.
Che tipo di lavoro?
Un posto di lavoro in un laboratorio tessile.
Come dipendente?
Sì. Ha fatto il dipende sino a 7 anni fa,
quando ha aperto il suo primo laboratorio.
Dove?
A Bologna.
Quindi vi siete trasferiti da Torino a Bologna per aprire un laboratorio?
Sì. Avevamo letto l’annuncio di vendita su
un giornale e così l’abbiamo comprato.
E gli affari come sono andati?
Inizialmente molto bene, dopodiché, a
causa di alcuni clienti che non ci hanno pagato, siamo falliti e abbiamo chiuso l’attività.
E che avete fatto?
Abbiamo aperto un secondo laboratorio a
Rovigo ed è finita come a Bologna...
Cioè, le ditte committenti non vi hanno
pagato?
Esatto. Perciò, dopo 5 anni e mezzo di attività, abbiamo deciso di passare alla ristorazione e lo scorso dicembre abbiamo aperto
questo ristorante, che si chiama Mugen
(sulla via Emilia a Calerno ndr), e fa cucina
sia cinese che giapponese.
E chi prepara i piatti?
Siamo una piccola attività a conduzione
familiare, ma abbiamo assunto un cuoco
molto bravo.
Cinese?
Sì, ma ha fatto la scuola e si è diplomato in
cucina giapponese. Non è il solito ristorante
cinese dove il cuoco, approfittando degli
occhi a mandorla, si spaccia per giapponese
(ride..)
Come mai è arrivato proprio in Italia tuo
padre?
Aveva un parente a Torino che gli aveva
trovato un posto in un laboratorio e lui è
entrato in Italia col permesso di lavoro.
Dopodiché ha ottenuto il ricongiungimento
familiare...
Che mestiere faceva in Cina?
Spaccava le pietre e guadagnava 800 Rmb
(Yuan) al mese, circa 100 euro.
E riusciva a mantenere la famiglia?
Sì, noi veniamo da Wenzhou (provincia di
Zhejing), che è una città di campagna. Avevamo terra da coltivare, quindi il mangiare
non ci è mai mancato.
Quanto costa oggi vivere in Cina?
Dipende da dove vivi, comunque in certe
zone rurali, con 100 euro si riesce a sopravvivere.
E a Shanghai?
Shanghai non rappresenta la Cina, è un
mondo a se stante, dove c’è di tutto e di
più....
Cosa intendi con “c’è tutto”?
Si trova tutto quel che si trova qui e, anzi,
è una città molto più proiettata nel futuro
rispetto anche a New York. Coi suoi grattacieli, i servizi a ogni ora del giorno e della
notte: ripeto, c’è tutto quello che uno immagina. Insomma, tu pensa a qualcosa e a Shanghai lo trovi...
Già, ma la vita è cara...
Beh, costa molto più che in Italia. Shanghai è una città molto importante dal punto
di vista economico finanziario, quindi soldi
ne circolano e i commercianti fanno bene a
guadagnare.
Già, guadagnare: che rapporto avete col
denaro?
Per noi cinesi il denaro è tutto.
Quindi anche gli stipendi a Shanghai
saranno più alti che nel resto del Paese...
Certo, un impiegato prende anche più dell’equivalente di mille euro al mese.
Come mai da Torino a Bologna, quindi a
Padova e infine a Reggio?
Siamo arrivati qua perché avevamo visto
l’annuncio della vendita di questo ristorante
e così, quando abbiamo deciso di comprarlo,
ci siamo trasferiti.
L’annuncio dove lo avevate letto?
Su un giornale cinese, e chi lo vendeva era
LEO, giovane cinese di 23 anni, titolare del ristorante Mugen a cucina cinese e
giapponese di Calerno (via Enrico Fermi, 1) si racconta: “Sono in Italia da 12
anni, mi sono integrato molto bene”. “Per noi cinesi fare soldi è l’obiettivo della
vita”. “I cinesi sorridono sempre? Perché per noi il cliente è il nostro Dio”.
“Ora vi spiego com’è la vita nei laboratori tessili e quanto si guadagna”.
un nostro conoscente. Per questo non ci
siamo lasciati sfuggire l’occasione.
Però da un laboratorio tessile a un ristorante il passo non è breve...
Infatti prima di comprare l’attività ci siamo
premuniti di trovare un cuoco specializzato
anche nella cucina giapponese.
Chi vi rifornisce: ditte italiane o cinesi?
I fornitori sono tutti, assolutamente, italiani.
Come comunità, come siete organizzati?
Ognuno ha i suoi amici, non ci conosciamo tutti. Come comunità non siamo molto
uniti.
E dove vanno i giovani cinesi alla sera?
Normalmente restano a casa: i giovani
stanno su internet oppure vanno a divertirsi
al bowling.
Ma come mai non capita di vedere ragazzi cinesi nei pub del centro di Reggio, ad
esempio?
Perché tendiamo a stare in casa, non abbiamo la filosofia del divertimento a tutti i costi.
A noi interessa mettere da parte i soldi per
aprire attività commerciali.
Quindi non socializzate per non spendere?
Non ci interessa tanto socializzare. Anche
se ci sono giovani cinesi, nati a Reggio, che
frequentano coetanei reggiani.
Eppure non capita spesso di vedere giovani cinesi e reggiani insieme...
Beh, se vai al Master trovi ragazzi cinesi
già ben integrati che giocano a biliardo con
italiani, così come se vai al bowling di Cella
vedi compagnie miste.
C’è chi dice che i cinesi non frequentino i
reggiani e gli italiani in genere in quanto
siete razzisti...
Assolutamente no. Ripeto: non pensiamo
sempre al divertimento, poiché pensiamo più
che altro a guadagnare e a lavorare per
migliorare le nostre condizioni di vita.
L’immagine tipica del cinese è quella del
ristoratore che ti accoglie col sorriso stampato sulla bocca: siete un popolo che ride
sempre o fa parte della professione? Per
caso ve lo insegnano a scuola?
Sorridiamo sempre, anche quando non
capiamo perché per noi il sorriso è un modo
di essere gentili. E questo perché guardiamo
il cliente come fosse il nostro Dio.
Quindi sorridete solo coi clienti?
Sorridiamo sempre. Siamo dei commercianti nati (ride ndr.), quindi siamo abituati a
dare questa immagine di noi...
Com’è il cinese tipo?
E’ difficile da definire, siamo oltre un
miliardo e mezzo (ride ndr.). Comunque ho
capito la domanda: diciamo che la maggiore
differenza fra i ragazzi cinesi e quelli italiani
è nel modo di pensare. Noi, sin da giovani,
pianifichiamo la nostra vita su come fare a
guadagnare, come fare soldi, come vivere
sempre meglio. Per i giovani italiani è diverso...
Quindi ci vedete come “bamboccioni” che
pensano solo al divertimento?
No. Siete più fortunati di noi, visto che la
miseria non la conoscete...
La famiglia per voi che importanza ha?
Gli affetti sono molto importanti, così
come i figli.
A che età vi sposate in genere?
Giovani, fra i 23 e i 25 anni. Perché solitamente a quell’età stiamo già lavorando da
diversi anni, quindi riusciamo a mantenerci...
Com’è che nelle sale d’aspetto dei medici
di base non si vede mai un cinese. Avete
dottori vostri?
Io, ad esempio, ho un medico italiano.
Anche perché a Reggio di medici cinesi non
ce ne sono. Bisognerebbe andare a Milano,
ed è un po’ distante per un raffreddore...
Quindi si può dire che non vi fidate delle
terapie mediche occidentali?
Io sì, ma ci sono molti cinesi che, o perché
non conoscono bene la lingua o sono anziani, preferiscono utilizzare rimedi cinesi e farmaci cinesi che, ovviamente, solo i medici
cinesi sono in grado di prescrivere.
E come mai non si legge mai sul giornale
di un cinese morto?
Nella nostra comunità usiamo sempre i
nostri giornali cinesi (in genere sono settimanali ndr) per i necrologi. Ma è evidente: i
cinesi muoiono anche in Italia.
Però vengono seppelliti nella loro terra
d’origine...
Non sempre. Chi ha soldi può permetterselo, gli altri no.
E come fate a portare le salme in Cina?
Ci sono società specializzate in questo.
Ditte italiane o cinesi?
Italiane, ma non ne so granché...
Continuando a parlare di luoghi comuni:
è vero che la vita nei laboratori tessili è
simile a quella che si viveva nei lager?
Se per lager intendi dire lavorare tanto e
vivere sul luogo di lavoro, può anche darsi...
Ma quante ore si lavora in un laboratorio?
Anche 14 ore al giorno. Dipende quanto
un lavoratore vuole guadagnare. Se non gli
importano i soldi, può lavorare anche molto
meno, o non lavorare affatto...
E quanto si guadagna facendo quella vita?
Mediamente mille euro con vitto e alloggio compresi.
Per quali aziende lavorate?
Italiane.
Quindi producete anche capi griffati?
Certo, sono quelli che vengono pagati
meglio.
Chi vi insegna a realizzare i capi firmati?
Ci portano i campioni e noi li facciamo
uguali. Funziona così: alla sera ti portano il
campione e alla mattina consegnamo la
merce.
Quindi si lavora di notte?
Se c’è da fare delle consegne urgenti sì.
Ma tendenzialmente non siamo abituati a
lavorare di notte.
Quindi nei laboratori lavorano operai specializzati?
Sì.
E quanto vi pagano, ad esempio, una giacca di Armani, che nei negozi viene venduta a mille euro?
Ce la pagano 20 euro, che è un ottimo
prezzo.
Un ottimo prezzo?
Sì, se conti che le giacche non firmate vengono pagate 12 euro.
Quindi chi parla di condizione di “schiavitù” è poco informato?
Sì, chi lavora nei laboratori si sente come
un titolare.
In che senso?
Pensa: “Ora sono un dipendente, ma se
faccio sacrifici un domani potrò aprirmi
anch’io un mio laboratorio e fare tanti
soldi...” Non c’è schiavitù: se vuoi guadagnare lavori, se vuoi guadagnare poco, lavori
poco.
Esistono cartelli fra i vari laboratori che
fissano tariffari standard?
No, ciascuna azienda ha il proprio business, quindi è impossibile mettersi d’accordo. E questo avviene in tutti i settori in cui
operiamo. Un esempio? Fra i ristoranti giapponesi c’è troppa concorrenza e questo va a
svantaggio del guadagno. Poiché il pesce
deve essere sempre fresco lo paghiamo sempre caro. Ma poiché i nostri piatti costano
sempre meno a fine giornata nel cassetto ci
sono meno soldi. Quindi meno guadagno.
Ritieni che sia una strategia commerciale
messa in opera da chi ha più risorse finanziarie e tende a stritolare i concorrenti per
instaurare una sorta di monopolio sul
mercato?
Credo proprio di sì, perché i prezzi sono
calati troppo.
A proposito di compravendita: perché
comprate sempre in contanti?
Chi ha soldi compra in contanti, normalmente io non pago tutto in contanti...
Comprare in contanti aiuta la trattativa e la
velocizza. Funziona così: io ti faccio vedere
subito i soldi in contanti, tu sei attratto e
chiudi la trattativa a prezzi più convenienti
per me...
Sempre a proposito di prezzi: nei giornali
di annunci si vedono paginate intere di
offerte di prostitute cinesi? Si dice che
anche loro esercitino a prezzi low-cost...
Non ci sono mai andato (ride ndr.), ma per
quello che so non mi pare…
E gli annunci di massaggi nascondono
qualcosa?
Dipende, ma spesso sì…
Come fate ad arrivare da un Paese povero
come la Cina e a comprare ogni sorta di
attività commerciale?
Le comprano i cinesi che sono in Italia da
decenni e hanno fatto fortune. E quindi
vogliono reinvestire...
La mafia cinese non c’entra con tutte queste attività?
Assolutamente, sono sempre attività familiari…
Come mai, in periodo di crisi, a 23 anni
hai scommesso di diventare imprenditore? Quali motivazioni?
Dopo l’esperienza negativa dei laboratori
tessili, che non sono andati benissimo, avevo
voglia di rivincita, volevo uscire dalla mia
crisi economica facendo vivere meglio anche
la mia famiglia.
Eppure, nonostante la “tua crisi economica personale” hai rilevato un ristorante:
quanto ti è costato?
Circa 100mila euro.
Pagati in contanti?
No, accendendo un mutuo.
Hai una fidanzata italiana?
No, mai stato fidanzato con un’italiana.
La tua fidanzata è cinese?
Al momento sono single.
Vorresti sposarti con una cinese o un’ italiana?
Per me è uguale.
Un sogno nel cassetto?
Il mio sogno è di fare i soldi e farmi un po’
di viaggetti.
Ogni quanto torni in Cina?
In tutti questi anni sono tornato solo una
volta. Vorrei tornarci più spesso ma non ho il
tempo.
E quando costa una vacanza in Cina?
Con 2mila euro - se vai con un cinese che
conosce i posti - puoi fare una vacanza anche
di un mese, facendo una gran bella vita».
8
SABATO
8 MAGGIO 2010
Lotta alle medicine
contraffatte,
i killer
silenziosi
Le pillole false, spesso comprate
su internet, alimentano un pericoloso
mercato che vale 10 miliardi di euro
BRUXELLES – Viagra, medicine per il cancro, pillole per la
malaria, antidolorifici... Sempre
più persone comprano farmaci su
internet, ma spesso arriva la brutta sorpresa: la medicina è “taroccata”. La commissione parlamentare per l'Ambiente la Salute
pubblica ha votato a favore di
nuove regole di sicurezza obbligatorie per le medicine in generale, e in particolare per le vendite online, per ridurre il numero di
medicinali falsi nell'Unione
europea. Un impegno volto a
tutelare la salute dei consumatori
europei, oltre che le aziende che
producono i farmaci.
SEQUESTRI
Nel dicembre 2008 gli ufficiali
doganali hanno confiscato più di
34 milioni di pillole contraffatte
in tutta Europa. La contraffazione dei medicinali è un crimine a
basso rischio e alto rendimento,
non ancora regolato a livello UE.
Il numero di persone che comprano farmaci via internet cresce
ogni anno: se da un lato il commercio online è un'opportunità,
dall'altro bisogna trovare una
soluzione per proteggere la salute di tutti. Durante la plenaria di
giugno si voterà una relazione
incentrata su questo problema.
CONTROLLI ONLINE
I deputati specializzati nelle
questioni di sanità pubblica
hanno votato il 27 aprile per l'introduzione di regole obbligatorie
per alcuni medicinali, come
sigilli o numeri di serie per le
confezioni.
I parlamentari vogliono arricchire la proposta della Commissione sulla regolazione delle vendite di medicinali online. I nuovi
punti sono la richiesta di un'autorizzazione speciale per la vendita
REAZIONI
La francese Françoise Grossetête del PPE è «Abbastanza
soddisfatta. Non sono sicura che
i risultati contro la contraffazione saranno straordinari, e mi
spiace che non siamo esigenti
sulle medicine così come lo
siamo sugli alimenti. Per esempio, oggi è possibile ri-confezionare un pacchetto di medicine,
ma non un pacco di pasta».
Dagmar Roth-Behrendt, deputata tedesca dei Socialisti &
Democratici, ritiene che sia «Un
buon risultato, ma non è abbastanza ambizioso. Credo che una
delle parti più importanti sia il
controllo su internet. Ho paura
che molto presto dovremo fare i
conti con una quantità immensa
di prodotti falsificati. Siamo
pronti a mettere tutto questo in
pratica anche nei confronti dei
paesi del terzo mondo con cui
abbiamo accordi commerciali,
come la Cina?».
Seduta del Parlamento Europeo
online, un logo di certificazione
UE e un sito web centrale a livello nazionale che contenga un
database di tutti i rivenditori
autorizzati.
La relatrice portoghese Marisa
Matias (Sinistra Unita) pensa
che il voto della commissione
rappresenta «un grande passo
avanti», perché le organizzazioni
criminali «spesso trascendono i
confini nazionali, e la mancanza
di una legislazione specifica
incoraggia i contraffattori a
espandersi sempre di più. I far-
maci
falsificati
sono come dei killer silenziosi, perché possono danneggiare seriamente
i pazienti, ci vogliono pene severe contro questo crimine.
Senza i nostri
emendamenti,
internet
sarebbe
come un cavallo di
Troia per tutti i
medicinali contrafMolti farmaci vengono comprati online
fatti».
ICOMUNICAZIONEI
I social network per parlare d’Europa: nuove opportunità
BRUXELLES – I social network stanno trasformando il panorama mediatico, creando
forti comunità online dove giovani e meno
giovani scambiano idee e danno vita a
nuovi spazi collettivi. Il Parlamento e le
altre istituzioni UE devono essere «dove sta
la gente», e parlare di Europa sulle nuove
piattaforme. Nella relazione discussa qualche giorno fa, il liberale Morten Løøkkegaard evidenzia il potenziale dei social
media per rafforzare la partecipazione dei
cittadini e costruire una sfera pubblica
europea.
«Sull'UE c'è un'abbondanza di informazione, ma manca la comunicazione», ha
detto Løøkkegaard, presentando il suo rapporto alla commissione Educazione e Cultura del Parlamento il 27 aprile. «Dobbiamo
avvicinarci ai cittadini con un approccio dal
basso verso l'alto, e non il contrario», ha
aggiunto.
I cosiddetti social network non sono solo
una fonte di informazione per i giovani, ma
anche il luogo dove esprimere le proprie
idee, condividere contenuti e proposte: il
posto ideale per «raccontare la nuova storia
europea, e parlare alla generazione che è
nata con l'Europa», secondo l'ex-giornalista.
Per raggiungere questo audience le istituzioni devono essere «dove la conversazione
prende vita»: piattaforme come Facebook e
Twitter, su cui fette sempre più ampie della
popolazione spendono parte del tempo libe-
ro, sono gli spazi ideali.
La relazione sottolinea che il Parlamento
è stato un “precursore” in questo senso, lanciando - in occasione delle elezioni europee
- una serie di piattaforme online per incitare i cittadini al voto. Ma Løkkegaard incoraggia anche a esplorare di più le partnership con il settore privato, perché nel privato secondo lui - «ci sono esperienze e competenze validissime sui social media».
Durante l'incontro, il francese Jean-Marie
Cavada, del PPE, ha parlato di «arroganza»
delle istituzioni, che non si prendono la
briga di «spiegare le cose chiaramente»:
anche secondo lui i social media possono
essere un'opportunità per «una comunicazione più orizzontale».
«Il contesto istituzionale e tecnologico
non potrebbe essere più favorevole», ha
continuato Løkkegaard, eppure «un sfera
pubblica europea di vasto raggio non esiste,
mentre le sfere pubbliche nazionali sono
vivaci». Secondo lui, sta ai leader europei e
nazionali assumersi la responsabilità e
agire.
L’Ue debutta
all’Expo
di Shanghai
L’Ue in mostra in Cina
SHANGHAI – All'esposizione universale di Shanghai l'Ue si presenta per la
prima volta al grande pubblico cinese.
Questa è la prima volta
che l'Unione europea partecipa a un'esposizione universale al di fuori del proprio territorio: dal 1° maggio in vetrina per sei mesi
nella metropoli industriale
e finanziaria Shanghai su
invito della Cina, il suo
secondo partner commerciale in ordine di importanza.
L'Ue condividerà il suo
padiglione con quello del
Belgio, che assumerà in
estate la presidenza semestrale di turno dell'Unione.
Nel “quartiere europeo”
dell'Expo l'UE sarà presente accanto alla maggior
parte dei suoi Stati membri.
All'esposizione
sono
attesi oltre 70 milioni di
visitatori. Il presidente
della Commissione José
Manuel Barroso ha già visitato il padiglione belgoeuropeo.
Con lo slogan "Europa
intelligente", l'Ue vuole
mostrare al pubblico cinese
e internazionale le conquiste dell'Europa senza frontiere, come il programma
Erasmus e l'euro. Il percorso guidato in 3D dello
stand europeo illustra inoltre le tematiche ambientali,
la storia d'Europa e le sue
bellezze, come l'Acropoli e
la torre Eiffel.
Il tutto è accompagnato
da manifestazioni culturali:
oltre a un festival delle
scienze, a concerti e a rappresentazioni teatrali si è
deciso di dare spazio anche
al calcio europeo. Alla presenza di Michel Platini,
presidente dell'UEFA (rappresentata anch'essa nel
padiglione europeo), verrà
organizzato un incontro tra
le star del calcio europeo e
una squadra cinese.
#2%!44)6)4!.%4
)NVESTIMENTOTECNOLOGICO
DELFATTURATOANNUO
./.3/,/,!-)%2!
5NSERVIZIOCOMPLETOESPECIALISTICO
NELLALAVORAZIONELAMIERACARPENTERIA
SALDATURAASSEMBLAGGIOlNITURAE
CONFEZIONAMENTO
3ISTEMA1UALITÌ)3/
#ONFORMITÌDEIPRODOTTIRICHIESTI
RISPETTOTEMPIDICONSEGNASINERGIA
NELLADElNIZIONEDINUOVICICLIPRODUTTIVI
2IGHETTI2OMANO#3RL
6IA&4URATINª2IO3ALICETO2%
4EL&AX
WWWRIGHETTISRLITINFO RIGHETTISRLIT
SABATO
8 MAGGIO 2010
11
Tante iniziative nel comune rivierasco. Tutto pronto per il Gran premio internazionale di Motonautica
Navigazione sul Po, la storia rivive a Boretto
Visite guidate e proiezioni: riapre il museo dedicato al Grande fiume
BORETTO – Dopo tanta attesa
torna finalmente la possibilità di
visitare il suggestivo Museo-Cantiere della Navigazione e del
Governo del Fiume Po, PO423.
Il museo che racconta la storia
della navigazione sul Po riapre
con un evento molto interessante
che si svolgerà questa sera, sabato 8 maggio, dalle 21 alle 23: “
Vaboretto. Un museo che scorre
lungo il Po", un percorso guidato
seguendo la corrente.
Lorenza Franzoni racconterà
in maniera originale le vicende di
imbarcazioni e costruzioni sul
grande fiume.
La durata del percorso guidato
è 20 minuti, per un massimo di
30 persone e sarà ripetuto 4/5
volte nel corso della serata. Per
sicurezza occorre prenotarsi
telefonando
al
numero
0522.964221 oppure direttamente durante la serata stessa. La
visita è gratuita.
Seguirà "Museo del Po" una
megaproiezione che rappresenterà il punto di vista dei bambini
sul fiume, a cura di Le Maus e
Luca Guerri. La proiezione si
ripeterà senza interruzione all'interno della sala Chezzi del
Museo. L'ingresso alla proiezione è gratuito e non vincolato alla
visita guidata. Domani, domenica
9 maggio, dalle 16.30 alle 20 si
ripeteranno l'iniziativa "Vaboretto. Un museo che scorre lungo il
Po" e la megaproiezione "Museo
del Po".
L’esterno del museo del Po
MOSTRE E SPETTACOLI
Il quadro delle iniziative culturali
di Boretto è arricchito da una mostra
fotografica che verrà inaugurata oggi
alle 17 alla galleria d’arte Napoleone
Cacciani di via Roma. Il titolo dell’esposizione, che resterà aperta fino al
23 maggio, è “Anatomie urbane”,
con foto di Alessandro Bosoni e
Gianni Rossi. Domani sera al Teatro
del Fiume di Boretto alle 21 verrà
messo in scena lo spettacolo “Musical..off limits! L’arte è nei guai” di
Alessandro Creola.
Imbarcazione all’interno del museo di Boretto
MOTONAUTICA
Oggi pomeriggio avverrà anche
l'inaugurazione ufficiale del 50°
Gran Premio Motonautico Internazionale Boretto, appuntamento
sportivo ormai tradizionale che
vede protagonista il grande
fiume. Alle 18.30 al porto turistico verrà inaugurata la mostra
fotografica “50 anni della Motonautica a Boretto 1961-2010”.
Dalla settimana prossima inizieranno le manifestazioni e le
gare valide per il Gran Premio,
un evento che attira sempre molta
gente a Boretto.
Appuntamento a Guastalla
Avis e scuola
in festa
GUASTALLA – L’Avis di
Guastalla, in occasione del
60esimo anniversario della
sua fondazione organizza
“Avis e Scuola”.
Si tratta della manifestazione conclusiva di un progetto sull’educazione alla
salute, alla solidarietà e al
volontariato, realizzato in
collaborazione con le scuole secondarie di 1° grado
(Istituto comprensivo Ferrante Gonzaga e Istituto
comprensivo S. Orsola) e il
Comitato locale della
Croce rossa italiana.
L’evento ha il patrocinio
del Comune di Guastalla,
in particolare dell’assessorato all’associazionismo.
L’appuntamento è fissato
per oggi, 8 maggio, dalle
9.45 alle 12.30 a Palazzo
Ducale.
I protagonisti saranno 130
ragazzi, frequentanti le
classi seconde, impegnati
in attività dimostrative.
Contemporaneamente
saranno esposti gli elaborati grafici dedicati all’Avis ,
realizzati dagli studenti
delle classi terze.
Sono invitati a partecipare all’evento alunni, insegnanti, genitori e tutta la
cittadinanza.
Un’enorme pirodraga, visibile a Boretto
o
i
g
g
e
i
r
r
n
o
r
C
o
t
n
FARMACIA
i
d
e
Dott. UBERTINO ZUCCARDI MERLI
Corso Mazzini, 11 - Tel. 0522 692436 - Fax 0522 642786
42015 CORREGGIO (RE)
12
SABATO
8 MAGGIO 2010
Il consigliere provinciale: “La Regione ha messo a disposizione i soldi, ma l’ente non sa come impiegarli”
“Nuovo canile, ritardi ingiustificati”
Francesca Carlotti, Lega Nord, attacca la Comunità montana
Francesca Carlotti, consigliere
provinciale Lega Nord, critica la
Comunità montana per i ritardi
nel realizzare un nuovo canile
CASTELNOVO MONTI –
Qualche settimana fa in consiglio provinciale si è discusso
delle dichiarazioni del ministro
Roberto Calderoli, che ha definito le comunità montane enti a
volte inutili ed onerosi che
andrebbero rivisti. L’esponente
leghista voleva introdurre il
requisito minimo per le comunità
montane di un'altitudine di 600
metri in almeno il 75% del territorio, un emendamento che è
stato poi giudicato inammissibile.
Il gruppo di maggioranza della
Provincia si è sdegnato per le
dichiarazioni di Calderoli ed ha
difeso a spada tratta la Comunità
montana dell'Appennino Reggiano, definendolo un ente efficiente e di grande promozione del
territorio.
«Partendo dal presupposto che
non credo che la nostra Comunità montana sia un ente inutile dice Francesca Carlotti, consigliere della Lega Nord - ho però
delle perplessità sulla sua efficienza». Durante il consiglio
provinciale la Carlotti ha presentato e discusso una interpellanza
in cui chiedeva chiarimenti in
merito ad un contributo stanziato
dalla Regione Emilia-Romagna
nel 2006 alla Comunità montana
per la costruzione di un nuovo
canile comprensoriale.
«Occorre precisare che nella
nostra montagna esiste un solo
canile, quello di Carpineti, ove la
guardia forestale ha più volte
sequestrato dei cani che vivevano
in situazioni da lager - dice la
Carlotti - L'utlimo sequestro è
avvenuto pochi giorni fa».
Con deliberazione della Giunta
Regionale
n.
2002
del
29/12/2006, alla Provincia di
Reggio Emilia è stata liquidata la
somma di euro 71.356,00 per la
costruzione di un nuovo canile
comprensoriale, ossia il 40%
della quota massima ad essa
assegnabile che ammonta a euro
178.390,00. E' stato disposto che
il restante 60% del contributo
concesso sarà erogato in seguito
all’acquisizione da parte del Servizio Veterinario e Igiene degli
Alimenti della relazione sulla
conclusione dei lavori. Con Atto
Dirigenziale della Provincia di
Reggio Emilia n. 132 del
02/03/2009, si è previsto di autorizzare l’erogazione del contributo di euro 178.390,00 alla
Comunità Montana dell’Appennino Reggiano per la realizzazione del progetto relativo alla
costruzione di un canile comprensoriale a servizio della montagna reggiana e di subordinare
l’erogazione del contributo alla
presentazione di un rendiconto
consuntivo delle spese effettuate
da parte della Comunità stessa.
«Siccome tale contributo scadeva nel maggio 2009, ma a
quella data la Comunità montana
non aveva ancora fatto nulla, la
Regione Emilia-Romagna ha
prorogato il contributo medesimo ed ha previsto una nuova scadenza al 31 maggio 2010. Data la
scadenza imminente del contributo già prorogato, ad oggi, dun-
que, il progetto del nuovo canile
comprensoriale dovrebbe essere
pressoché ultimato.
Peccato, però, che per la
seconda volta la Comunità Montana non abbia fatto proprio
nulla. Non solo i lavori non sono
ancora cominciati, ma non è
nemmeno stata individuata l'area
ove costruire il canile. Questi
soldi, quindi, sarebbero finiti nel
pattume se non fosse che, per la
terza volta, la Regione EmiliaRomagna ha deciso di prorogarli,
dando ancora una nuova scadenza prevista per maggio 2011».
Il consigliere Carlotti non
crede che in 12 mesi la nostra
Comunità Montana farà quello
che non ha fatto per oltre 4 anni.
«E’ dunque legittimo pensare
che non sempre la nostra Comunità Montana sia un ente efficiente. In 4 anni non si è nemmeno preoccupata di individuare
un’area appetibile per la costruzione del nuovo canile comprensoriale, intanto, però, continuano
i sequestri al canile di Carpineti».
Un’opera importante e dettagliata per fare luce sui drammatici fatti del marzo del 1944
Stragi in Appennino, un libro per ricordare
VILLA MINOZZO – Nel marzo
1944 fu condotta dalle truppe
tedesche una serie di operazioni
sull’Appennino reggiano-modenese, con l’appoggio di reparti
della Gnr fascista nell’intento di
distruggere le nascenti formazioni partigiane.
Il 18 marzo l’obiettivo fu il
crinale modenese del DragoneSecchia. Vennero attaccati i
paesi di Monchio, Susano e
Costrignano, mentre i reparti
della divisione Hermann Göring
rastrellavano il territorio uccidendo civili inermi.
Le vittime furono centotrentuno.
Sul versante reggiano l’azione, condotta da altre unità della
medesima divisione, prese avvio
il 20 marzo. Civago e Cervarolo
furono investiti da una preordinata manovra di rastrellamento.
A Cervarolo vennero fucilate
ventiquattro persone: uomini
innocenti tra i diciassette e gli
ottantaquattro anni, tra cui un
povero paralitico e l’anziano
parroco. Dopo aver depredato il
paese, i tedeschi fecero allontanare le donne e mitragliarono gli
uomini, quindi incendiarono le
abitazioni.
Fu una strage. Solo tre persone scamparono alla morte.
Il libro “Il primo giorno d’inverno. Cervarolo, 20 marzo
1944. Una strage nazifascista
dimenticata” di Massimo Storchi e Italo Rovali (Aliberti, 320
pagine, 17,5 euro) ricostruisce
per la prima volta in modo
molto dettagliato quei drammatici accadimenti.
Le indagini
Per oltre sessantacinque anni
non è stato possibile determinare le responsabilità individuali
del massacro. Solo dopo il 1994,
con l’apertura a Roma dell’Armadio della vergogna, dove
erano stati occultati negli anni
Sessanta i fascicoli relativi
Italo Rovali
Massimo Storchi
pre le mani pulite, ma non posso
certo tradire i commilitoni».
Il libro dedicato alle stragi sul nostro Appennino
all’inchiesta compiuta nell’immediato dopoguerra, il percorso
della giustizia è stato riavviato.
Le indagini condotte dalla Procura militare di La Spezia hanno
portato a un processo che ha
preso avvio nel novembre 2009
presso il Tribunale militare di
Verona.
Prima dell’inizio del processo
le autorità tedesche hanno intercettato alcuni degli imputati e in
questo modo sono emerse conversazioni molto significative.
In una telefonata un ex camerata
consigliava a un altro come
comportarsi per evitare guai: «In
quell'azione sono stati uccisi
anche dei bambini, anche un
neonato di tre mesi. L'assassinio
non è caduto in prescrizione.
L'uccisione di un bambino è
sempre un assassinio. Mi capisci, vero? Ti propongo di fare
un'affermazione chiara e breve.
Devi dire: non so niente».
In un’altra conversazione un
ex soldato diceva: «Certo che
noi due lo sappiamo quello che
succedeva. Non avevamo sem-
Gli autori
Massimo Storchi, storico, ha
pubblicato numerose opere su
guerra e resistenza, tra cui Uscire dalla guerra (Franco Angeli,
1995), Combattere si può, vincere bisogna (Marsilio, 1998),
Sangue al bosco del Lupo (Aliberti, 2005), Il sangue dei vincitori (Aliberti, 2008). E diversi
saggi su fascismo, cooperazione, lotte politiche e sociali nel
dopoguerra in Emilia Romagna.
È responsabile scientifico del
Polo archivistico del Comune di
Reggio Emilia.
Italo Rovali, nato a Cervarolo,
laureato in giurisprudenza,
avvocato e insegnante, è presidente del Comitato dei famigliari delle vittime della strage di
Cervarolo.
SABATO
8 MAGGIO 2010
13
Materiali e competenze di GranitiFiandre e Iris Ceramica per creare lo spazio del futuro, all’insegna dell’ecologia
La casa del benessere è made in Reggio
Inaugurato a Milano un modulo abitativo all’avanguardia
CERAMICHE – Sana, sicura,
accessibile e innovativa. Sono questi i concetti intorno ai quali è stata
modellata la “Casa del Ben-Essere”, un modulo abitativo di 80metri
quadrati che è stato inaugurato a
corso Venezia a Milano nei Giardini di Indro Montanelli. A promuoverla e realizzarla sono tre marchi
di primo piano dell'edilizia italiana,
Fumagalli Edilizia Industrializzata,
GranitiFiandre di Castellarano e
Iris Ceramica, con il patrocinio del
Comune di Milano e in collaborazione con un pool di imprese specializzate nell’edilizia, nella domotica, nel settore energetico e nell’arredamento.
Per premotare una visita gratuita
bisogna accedere al sito internet
www.lacasadelben-essere.it.
Scopo dell’iniziativa è dimostrare la possibilità di sostenere il
benessere della città in vista dell’Expo 2015.
GLI ARREDI
Gli arredi della casa sono stati
realizzati con materiali ignifughi
ed ecologici, verniciati con prodotti non tossici e anallergici, così
come anallergiche sono le fibre dei
tessuti impiegati. Il loro design,
privo di spigoli vivi, garantisce la
massima sicurezza e il più elevato
comfort.
L’illuminazione Rgb a cromia
variabile favorisce processi di cromoterapia e si associa alla presenza
di diffusori di essenze che, insieme
ad una corretta climatizzazione,
apportano benefici all'apparato
respiratorio. I sistemi di easy-fitness contribuiscono al mantenimento della forma psicofisica; la
doccia a vapore aromo-cromoterpica, aperta sull’ampia serra-giardino, rigenera preziose energie vitali.
RISPARMIO
L’unità, ideata secondo gli standard di classe energetica A+, è
concepita per tendere verso l'autonomia energetica, abbattendo i
consumi e riducendo le immissioni
in atmosfera di Co2. È dotata di un
involucro altamente efficiente con
pareti, pavimenti, superfici di
copertura e infissi con doppi vetri a
controllo solare e con proprietà
basso emissive che garantiscono il
corretto isolamento termico e acustico. Prevede l’installazione di un
impianto solare termico per il
riscaldamento dell’acqua sanitaria
e l’integrazione dell’impianto di
riscaldamento, con sistemi radianti
a pavimento e/o a soffitto, alimentati da impianto in pompa di calore
(aria, acqua, geotermico). Attenzione è rivolta anche alla produzione di energia con fonti rinnovabii
di tipo eolico e fotovoltaico.
L’architetto Bodega, responsabile del progetto, ne ha delineato
l’immagine, quella di un involucro
che rende le pareti della casa simili ad un bosco, tratteggiato sulle
lastre in gres porcellanato tecnico
di GranitiFiandre,.
Graziano Verdi, presidente di
GranitiFiandre e Ad del Gruppo
Iris Ceramica ha riassunto le caratteristiche che fanno di Fiandre ed
Iris Ceramica i partner ideali di un
progetto che si rivolge al benessere
e alla sostenibilità. «Nel Dna delle
nostre aziende scorre l’innovazione. I nostri materiali nascono dalla
natura: le materie prime sono le
stesse che costituiscono i marmi e i
graniti di cava, ma senza intaccare
in modo invasivo il patrimonio
naturale.
Non ci siamo solo accontentati di
rivolgere una particolare attenzione
alla salvaguardia della natura.
Abbiamo operato con cura affinchè
le nostre lastre di porcellanato tecnico superiore, si arricchissero di
nuovi contenuti».
L’esterno della Casa del Ben-Essere nei Giardini Indro Montanelli
Programma ricco di eventi il 22 maggio con l’atteso concerto di Vinicio Capossela
A Scandiano “La Notte delle Meraviglie”
SCANDIANO – Un programma ricco di eventi, tra cui, quello più atteso, il concerto di
Vinicio Capossela.
Il 22 maggio prossimo il
Comune organizza “Wow. La
Notte delle Meraviglie”: concerti, musica, spettacoli itineranti, negozi e bar aperti.
Luci, suoni e colori a fare da
sfondo alla notte più popolare
dell’anno con curiose proposte
culturali e un grande artista –
Vinicio Capossela – che torna
in città per celebrare la “sua”
Scandiano, esibendosi gratuitamente per il pubblico. Gruppi
rock, jazz, folk, blues agli angoli delle strade e nelle piazze si
alternano a proposte teatrali, un
circo in stile ottocentesco, una
clinica che “regala” la felicità o
almeno insegna a percepirla, e
tanto altro ancora.
Vinicio Capossela, tra gli artisti performanti della serata, si
esibirà prima attraverso un reading nel Cortile della Rocca dei
Boiardo, poi menestrello per le
strade con le sue poesie in musica, e infine nel grande concerto
gratuito che si terrà da mezza-
La Rocca di Scandiano
Vinicio Capossela durante una delle sue esibizioni
notte in Piazza Padella.
La Notte a Scandiano parla hi
tech e sfoggia tecnologie web
interattive per il pubblico che
diventa protagonista nelle piazze
del centro storico (Spallanzani,
Zona
Ceramiche
Fiume, Matteo Maria Boiardo, I°
Maggio), al Parco della Resistenza e nel cortile della Rocca dei
Boiardo. Sarà organizzata una
caccia al tesoro tutta incentrata
su Scandiano che parte sulle
pagine di Facebook e i vincitori potranno accedere ai “sudati
premi” la notte stessa. Inoltre è
prevista la proiezione sulle
pareti di alcuni palazzi della
città di foto scattate dal pubblico ed inviate via Mms ad un
centro raccolta. Infine la serata
sarà trasmessa in Stream su un
canale web.
ABBIGLIAMENTO E CALZATURE
0 - 16 ANNI
NUOVO NEGOZIO: Piazza Spallanzani - SCANDIANO
Telefono 0522.766661 - E-mail: [email protected]
14
SABATO
8 MAGGIO 2010
Quando il consumo di sostanze
è un fatto di famiglia
e non riguarda soltanto i figli
La Società italiana di psicogeriatria: “Over 65 sempre più
a rischio cocaina, alcol e psicofarmaci”
JACOPO DELLA PORTA
ANZIANI a rischio droghe e dipendenza da alcol, farmaci o gioco d’azzardo. Quando si parla di sballo si
pensa solitamente sempre ai più giovani, ma il decimo congresso della
Società Italiana di Psicogeriatria, che si
è svolto a Gardone Riviera in provincia
di Brescia, ha portato alla luce dati
inquietanti sui “nonni”. Almeno
10milia anziani in Italia, è stato rivelato, usano cocaina o altre sostanze illegali come marijuana e anfetamine, ma
il problema molto più diffuso e quello
del consumo multiplo di alcolici e farmaci ansiolitici e analgesici. Considerando tutte le forme di dipendenza il
numero degli over 65 a rischio in Italia
sale a 2,5 milioni.
Qual’è la situazione a Reggio e cosa
ne pensano gli esperti che operano nei
servizi di prevenzione?
IN CURA AL CEIS
Eliseo Bertani, responsabile dei
programmi d’accompagnamento del
Ceis, ha osservato nel corso degli anni
un fenomeno nuovo nell’ambito della
tossicodipendenza, che testimonia un
innalzamento dell’età dei consumatori.
«Ho personalmente seguito dei casi di
consumo di droghe a carattere familiare - esordisce Bertani - Voglio dire
situazioni nelle quali il padre di 55
anni usa cocaina e il figlio di 30 - 35 ha
lo stesso problema. Talvolta padre e
figlio consumano la sostanza insieme.
Recentemente sono stati trattati con
successo tre ragazzi e una ragazza che
hanno genitori che assumono cocaina.
I figli hanno sviluppato una dipendenza, mentre i genitori, ne fanno uso
occasionale e non si sono rivolti a noi.
Siamo di fronte a un appiattimento
generazionale, con i genitori che
mostrano comportamenti che un tempo
erano considerati da adolescenti».
In altri casi invece i genitori fumano
hascisc o marijuana insieme ai figli.
«Questi padri e madri hanno iniziato
quando erano ragazzi - prosegue Bertani - e hanno proseguito anche dopo,
quando sono diventati genitori. Frequenti sono anche i casi di figli di alcolisti che sviluppano dipendenze da
sostanze legali o illegali».
Il fenomeno droga è sempre più trasversale e riguarda tutte le classi e le
fasce d’età. «Sono passati i tempi in
cui il tossicodipendente era soprattutto
l’eroinomane buttato sulle panchine
dei parchi pubblici», dice Bertani.
I NUMERI DEL SERT
La vita media si allunga e la solitudine degli anziani, che talvolta sfocia in
depressione vera e propria, li rendono
una categoria a rischio.
«L’età media delle persone in trattamento per alcolismo - spiega la dottoressa Angela Dodi, responsabile del
programma Dipendenze patologiche
dell’Ausl di Reggio - è tra i 44 e i 48
anni. Ovviamente alcuni sono più giovani e altri molto più anziani. Noi
abbiamo persone sopra i 60 anni e
anche di più. Nei nostri servizi vengono però soltanto le persone con forme
di dipendenza e soltanto una parte di
queste». C’è dunque tutta una realtà
che invece non chiede aiuto e non è
facile da monitorare.
Nel 2009 i Sert di Reggio e provincia hanno trattato 3.400 persone, di cui
2.550 per droga e 538 per alcol. Trattandosi della sola punta dell’iceberg è
facile capire quanto il fenomeno della
dipendenza sia diffuso.
«L’abuso di psicofarmaci può portare un problema di dipendenza, ma non
Settimanale
DIRETTORE:
Daniele Lei
DIRETTORE RESPONSABILE:
è di competenza del Sert. - prosegue
la dottoressa Dodi - Per quanto
riguarda le sostanze stupefacenti
abbiamo sicuramente alcuni pazienti sopra i 50 - 55 anni: si tratta dei
tossicodipendenti storici, quelli che
hanno fatto uso di eroina quando
erano giovani e poi hanno continuato».
Le campagne di prevenzione e
sensibilizzazione sono sempre state
orientate ai giovani. «Forse è arrivato il momento di occuparsi in modo
è più specifico anche delle persone
più anziane», conclude la dottoressa
Dodi.
SOLITUDINE
Il ricorso all’alcol, agli psicofarmaci o alle droghe vere e proprie da
parte di persone anziane è legato a
situazioni di solitudine e depressione. I fattori scatenanti possono essere le separazioni tra coniugi in età
avanzata oppure, più frequentemente, la necessità di doversi prendere
cura di genitori. Una persona over
65 che si occupa da sola di un familiare più anziano, dicono gli esperti
della Società Italiana di Psicogeriatria, può essere angosciato per il
timore di perdere nel tempo la capacità di essere d'aiuto in maniera efficace. Di fronte a situazioni di questo
genere la bottiglia e le pillole possono diventare una forma di apparente
sollievo.
Alessandro Bettelli
TESTATA:
Giornale del Nord
Registrata presso il Tribunale di Reggio Emilia
Reg. n° 1050/2001
PROPRIETA’:
Società Editrice Europea S.r.l.
Via della Fonte di Fauno, 25 - Roma
EDITORE:
EUROPA SERVIZI S.r.l.
Via Roma, 163 - Pederobba (TV)
Direzione e redazione: Via Guicciardi, 7
42100 Reggio Emilia
Impaginazione: Viale Isonzo, 72/1 - 42100 Reggio Emilia
mail: [email protected]
Tel. 0522/924021 - Fax 0522/513754
PUBBLICITA’:
GRUPPO UNICA S.p.a.
Via Guicciardi, 7 - 42100 Reggio Emilia
Tel. 0522/924021 - Fax 0522/513754
orario: 9.00 - 13.00; 14.00 - 18.00
Tariffa in euro a modulo (39x21): commerciale euro 33; ricerche personale euro 28;
finanziaria/legale euro 55; elettorale euro 22: Necrologie: annunci euro 11 a modulo,
partecipazioni euro 16 a modulo, adesioni al lutto euro 3 a riga anniversari euro 6 a modulo.
Alle tariffe indicate va aggiunta l’Iva. Verranno inoltre addebitati: diritti di trasmissione testo
euro 5; spese per l’utilizzo del casellario postale e per l’inoltro della corrispondenza; spese
per speciali materiali di stampa. Supplementi +20% per data fissa, festivo, posizione, formati speciali.
MARCHIO “Giornale di Reggio” IN CONCESSIONE
Anche i pensionati sono a rischio dipendenza
SABATO
8 MAGGIO 2010
La ricerca del centro Papa Giovanni sui malati di lotto, gratta e vinci e videopoker
Pensionati vittime del gioco d’azzardo
LA DIPENDENZA che gli
anziani rischiano di sviluppare
maggiormente è quella da gioco
d’azzardo. E’ questa la conclusione che emerge dal punto di
vista dell’associazione Centro
sociale Papa Giovanni XXIII di
Reggio, che dal 2000 si occupa
di questa particolare forma di
dipendenza, con quasi 50 persone in trattamento ogni settimana.
«L’industria del gioco d’azzardo - dice il presidente Matteo
Iori - fattura in Italia 54,4 miliardi di euro, tra videopoker, lotto,
gratta e vinci, giochi on line.
Questa industria investe su tutti i
target e recentemente ha preso di
mira in modo sempre più consistente i pensionati, con specifiche campagne pubblicitarie e
con giochi mirati per loro. Penso
al Win for Life: in stazione a
Reggio tempo fa ho visto un cartellone pubblicitario di questo
gioco che mostrava un anziano
che saltava, gettando via il bastone».
Il gioco d’azzardo oggi è promosso come qualcosa di positivo, socialmente accettabile e
incentivato da testimonial “vincenti”: basti pensare a come
viene proposto il poker. «Sinceramente siamo preoccupati da
questa diffusione di giochi d’azzardo di tutti i tipi - spiega Matteo Iori - e nei nostri gruppi che
seguiamo ogni settimana vediamo molte persone anziane in
cura».
La Papa Giovanni ha realizza-
to una ricerca sul gioco d’azzardo e il rischio dipendenza su un
campione di 1.500 reggiani. Il
numero delle persone che gioca
è ovviamente molto alto e tra
loro il 12% ha tra 60-69 anni, il
9% tra 70-79 anni e l’8% ha oltre
80 anni. Tra i giocatori il 23% è
pensionato.
Dai 60 anni in su il lotto conquista complessivamente il
36,1% delle persone che giocano.
Si può supporre che la percentuale di giocatori problematici di
tutte le età sia individuabile
all’interno di questo gruppo:
gioca più di tre volte la settimana, per più di tre ore e spende più
di 50 e 150 euro. Dalla ricerca
della Papa Giovanni la percen-
tuale complessiva di giocatori
reggiani a forte rischio o in stato
di dipendenza è del 6,7%.
Per capire chi può essere a
rischio dipendenza bisogna analizzare dati, come la frequenza
delle puntate e il denaro investito. Il 65% dei giocatori gioca
meno di una volta alla settimana,
il 22% gioca da una a tre volte
alla settimana, il 13% gioco più
di tre volte alla settimana.
Molto importante anche il
denaro speso: il 50% dei giocatori spende in media meno di 10
€ alla settimana, il 21% spende
da 10 a 29 € alla settimana, il
14% spende da 30 a 49 € alla settimana, il 9% spende da 50 a 150
€ alla settimana e il 6% spende
più di 150 € alla settimana.
Il gioco d’azzardo è una malattia per molti reggiani
15
16
SABATO
8 MAGGIO 2010
Uno sconto in più se la colf assiste persone non autosufficienti. Ma deve essere in regola
Tasse, la badante ti fa risparmiare
Deducibili dal reddito i contributi previdenziali pagati per l’assistente
UN DOPPIO vantaggio. Mettere
in regola la badante di casa, da
una parte consente di non essere
più perseguibili a norma di legge
e, dall’altra, anche di risparmiare
sulle tasse.
Una prima agevolazione fiscale riguarda tutti i datori di lavoro
domestico, che possono sottrarre
dal reddito imponibile, quello
cioè su cui si calcolano le tasse
da pagare, i contributi Inps versati per la colf o la badante, fino
a un massimo di 1549,37 euro. I
versamenti possono essere documentati con le ricevute dei versamenti trimestrali dei contributi.
Il datore di lavoro che assume
questi lavoratori e’, infatti, tenuto a versare loro i contributi previdenziali ed assistenziali, certificati da un contratto di lavoro e
da una busta paga in cui sono
indicati i dati anagrafici e il codice fiscale del lavoratore e del
datore di lavoro. Mentre nel caso
in cui quest’ultimo risulti persona diversa dall’assistito (ad
esempio il caso di un figlio che
paga i contributi per la badante
del genitore), bisognera’ anche
specificare gli estremi del beneficiario.
Una spesa che - come detto puo’ essere indicata nella dichiarazione dei redditi e dedotta dal
reddito complessivo.
Bisogna, tuttavia, fare una
distinzione tra queste figure di
lavoratori, dal momento che per
chi assume domestiche, assistenti di persone non autosufficienti
o baby-sitter sono previste due
agevolazioni fiscali diverse.
Per la colf e la babysitter il
datore di lavoro puo’, infatti,
dedurre dal proprio reddito, per
un importo massimo di 1.549,37
euro l’anno, i contributi previdenziali Inps obbligatori versati.
A tal fine si e’ tenuti a conservare le ricevute dei bollettini Inps.
Un importo massimo deducibile
fisso e che non varia in base ai
redditi dichiarati.
Mentre nel caso delle badanti,
il datore di lavoro puo’ detrarre
dall’imposta lorda il 19% delle
spese, per un importo massimo
di 2.100 euro l’anno (vale a dire
399 euro massimo), sostenute
per gli addetti all’assistenza di
persone non autosufficienti,
anziani e non. Detto che la detrazione spetta al soggetto non
autosufficiente o ai familiari che
sostengono la spesa, va ricordato
che il reddito lordo complessivo
annuo non deve superare i
40.000 euro.
E’ bene anche tenere presente
che le deduzioni per le colf e le
detrazioni per la badanti sono
cumulabili.
Una possibilita’, questa degli
sconti fiscali, che accomuna
milioni di famiglie italiane che
vanno avanti grazie al prezioso
aiuto fornito loro dalle collaboratrici domestiche e a quello
delle badanti.
FRIULI: mille euro a chi assume una badante
Se i benefici fiscali per chi
mette in regola la badante valgono per tutto il territorio nazionale, in Friuli Venezia-Giulia chi
assume un’assistente familiare
per la cura di un coniuge o un
congiunto ha diritto anche a un
incentivo di mille euro, finalizzato all’emersione del lavoro
nero in questo settore e alla contrattualizzazione delle badanti a
tempo indeterminato.
A questi si aggiungono ulteriori 250 euro (200 euro per la
sostituzione in caso di frequenza
di corsi di specializzazione e 50
euro per la gestione burocratico
amministrativa dello stipendio
dell'assistente familiare) e le
domande di contributo, compilate su moduli scaricabili dal sito
dell’Agenzia regionale del lavoro.
Immobiliare, il mercato riprende
Diminuiscono i tempi di vendita
UN’ANALISI realizzata dall’Ufficio Studi Tecnocasa ha preso in
esame l’andamento dei tempi
medi di vendita degli immobili
negli ultimi quattro mesi. Il
periodo analizzato va gennaio
2010 ad aprile 2010. Si sono considerate le grandi città ed i rispettivi hinterland e i capoluoghi di
provincia.
Gli ultimi dati dicono che nelle
grandi città le tempistiche di vendita sono intorno a 152 giorni
contro i 156 giorni registrati
quattro mesi fa.
I tempi di vendita nei capoluoghi di provincia hanno una media
di 174 giorni contro i 167 di gennaio 2010 ed infine i comuni dell’hinterland delle grandi città che
hanno fatto registrare 197 giorni
contro 188 di gennaio 2010.
C.AGRICOLE tratta in
esclusiva alleanza con cinese
Citic Securities
Il Credit Agricole Corporate
and Investment Bank e la cinese Citic Securities puntano a
una alleanza nelle attività
Equity a livello globale “per
creare una banca di investimento cinese e pan-asiatica di
primo piano, realizzare una
piattaforma globale Equity e
unire le forze per cogliere le
opportunità sui mercati delle
regioni a forte crescita”. A tal
fine - indica una nota - è stata
siglata una lettera di intenzioni che formalizza l’entrata in
trattative esclusive che riguardano l’unione delle forse nell’intermediazione azioni e
derivati azioni e nella banca
d’investimento pan-asiatica.
***
LANDI RENZO: immatricolazioni Gpl al 10% in aprile
Le auto a Gpl immatricolate
ad aprile sono state 16.764, il
10,5% del totale. Si tratta di
dati positivi (tenuto conto che
è il primo mese senza incentivi), che non evidenziano il
temuto crollo dopo un primo
trimestre record. Da inizio
anno le auto a Gpl immatricolate sono state 182mila unità.
***
GENERALI, prima compagnia estera in Cina nel Vita
Generali avrebbe raccolto in
Cina premi Vita per circa 344
milioni euro (+46% nel primo
trimestre 2010), piazzandosi
al primo posto tra le compagnie straniere operanti nel
Paese.
La Cina si conferma come
un’area di forte potenziale crescita per il gruppo e Generali
intende proseguire ad investire. Le indicazioni sono in
linea con un’attesa di forte
crescita della raccolta premi
per tutto il segmento vita grazie anche all’ottimo andamento della raccolta in Italia.
***
Nei primi quattro mesi dell’anno si evidenzia quindi una sostanziale stabilità dei tempi di vendita nelle grandi città ed un leggero
aumento nei capoluoghi di provincia e nei comuni dell’Hinterland delle grandi città.
Da notare come nelle realtà
metropolitane i tempi di vendita
siano più brevi rispetto alle altre,
grazie ad un maggior dinamismo
del mercato. Nelle grandi città ad
aprile non si registrano tempi di
vendita superiori a 200 giorni.
Palermo, Verona e Bari sono le
città i cui tempi di vendita sono
maggiori con 187, 181 e 157
giorni. Tra i comuni dell’hinterland la tempistica maggiore si
registra nella province di Verona
(236 giorni), Palermo (223 giorni) e Genova (211giorni).
Occupazione, Reggio ancora al top
Borghi: le nostre Pmi hanno tenuto
L’ISTAT ha reso disponibioccupazione femminile
li i dati della media 2009
(61,7%), quarto valore più
della rilevazione sulle
alto a livello nazionale.
forze di lavoro, una statistiTra il 2008 e il 2009, il
ca che analizza i dati di tre
tasso di disoccupazione
fondamentali indicatori per
passa in Italia dal 6,7% al
l’analisi della partecipazio7,8%, contro l’8,9% regine al mercato del lavoro: i
strato nell’Unione europea.
tassi di occupazione, Gianni Borghi Cresce la disoccupazione
disoccupazione e inattività.
anche a Reggio Emilia, che
Nel 2009, nella classe di età 15-64 sale dal 2,3% al 5,0%. Le province
anni, il tasso di occupazione si atte- con i tassi di inattività più bassi
sta a livello nazionale al 57,5% (- sono ancora una volta quelle con i
1,2% rispetto al 2008). Si tratta di valori più alti del tasso di occupaun valore inferiore di oltre sette zione. Reggio Emilia fa registrare
punti percentuali rispetto alla il più basso tasso di inattività d’Itamedia
dell’Unione
europea lia (26,4%) ovvero solo un quarto
(64,6%). A livello provinciale, la circa della popolazione in età lavostima più elevata del tasso di occu- rativa non partecipa al mercato del
pazione si registra, in ordine, nelle lavoro.
province di Bolzano, Bologna e
«Si tratta - commenta Gianni
Reggio Emilia. Reggio Emilia, al Borghi, presidente di Industriali
terzo posto nazionale, con un tasso Reggio Emilia - di un importante
di occupazione del 69,8% per il risultato che conferma il notevole
2009, evidenzia una notevole capa- sforzo che le imprese reggiane
cità di utilizzo delle risorse umane, hanno compiuto, in un anno caratpur in un contesto economico par- terizzato dalla più grave crisi ecoticolarmente negativo. Questo nomica degli ultimi 60 anni, per
risultato positivo è stato reso possi- conservare quel capitale umano sul
bile anche da un elevato tasso di quale avevano puntato e investito».
OFFERTE DI LAVORO
SABATO
8 MAGGIO 2010
17
?
CERCHI O OFFRI LAVORO
Segnalacelo!
mail a:
Invia il tuo annuncio gratis via [email protected]
Ci trovi anche su Facebook
Contabili, commerciali estero, segretario di direzione, tecnico, cuoco, impiegati, gommista/meccanico
Offerte di lavoro dei Centri per l’Impiego
LE OFFERTE DI LAVORO
DEI CENTRI PER L'IMPIEGO
Presso i Centri per l'Impiego si effettuano,
solo su appuntamento, colloqui di PRESELEZIONE per gli interessati ai sottoelencati profili professionali
Le offerte di lavoro, in conformità a
quanto previsto dall'art. 27 del D.Lgs. n.
198/2006 sono rivolte a lavoratori dell'uno
o dell'altro sesso. Per informazioni sulle
singole offerte di lavoro, contattare il Centro per l’Impiego competente al n. telefonico indicato, specificando il n° dell’offerta di proprio interesse. Le offerte di lavoro
dei Centri per l’Impiego sono consultabili
anche
sul
sito
Internet
www.provincia.re.it\lavoro.
N.B. Ogni offerta di lavoro è identificata da un numero: fare riferimento al n° dell’offerta per avere maggiori informazioni
quando si contatta il Centro per l’Impiego.
CENTRO PER L’IMPIEGO DI REGGIO EMILIA, via Premuda, 40 - tel:
0522/700811
Addetti pubblici esercizi: n. 423: fisioterapista (1, Reggio E.) - n. 418: responsabile negozio (1, Reggio E.) - n. 417: operatore commerciale per l’Italia (1, Reggio
E.) - Impiegati: n. 522: assistente amministrativo, add. alla contabilità generale (1,
Reggio E.) - n. 490: addetto alla contabilità generale (1, Reggio E.) - n. 486: addetto alla contabilità generale (1, Castelnovo
di Sotto) - n. 470: assistente marketing (1,
Castelnovo di Sotto) - n. 411: assistente
amministrativo (1, Reggio E.) - Operai
specializzati: n. 472: manovale pressatore
(1, Albinea) - n. 488: modellista di sartoria
(1, Reggio E.) - n. 413: cucitore di maglieria (1, Reggio E.) - n. 274: cucitore di
maglieria (1, Reggio E.) - Operai generici:
n. 547: serigrafo riproduttore (1, Reggio
E.) - Tecnici: n. 284: responsabile
CED/EDP (1, Reggio E.) - n. 279: tecnico
commerciale (1, Reggio E.) - Vari: n. 475:
agente di commercio (1, reggio E.) - n.
523: venditore (1, Reggio E.) - n. 524:
segretario di direzione (1, Reggio E.).
Offerte di apprendistato
Operai specializzati: n. 412: elettrauto
(1, Reggio Emilia) - n. 445: magazziniere
con funzioni di vendita (1, Reggio E.) Vari: n. 479: pasticcere (1, Reggio E.).
CENTRO PER L'IMPIEGO DI GUASTALLA, piazza Matteotti, 4 - tel.
0522/835240
Impiegati: n. 510: geometra (1, Viadana)
- n. 541: responsabile formazione (1, Guastalla) - Operai specializzati: n. 514: meccanico riparatore d'auto (1, Guastalla) - n.
491: aggiustatetti (1, Guastalla) - Tecnici:
n. 404: disegnatore meccanico, progettista
CAD/CAM (1, Guastalla) - n. 163: addetto agli acquisti merci (1, Boretto).
CENTRO PER L'IMPIEGO DI CORREGGIO, piazza Garibaldi, 7 – tel.
0522/643181
Impiegati: n. 343: tecnico agenzia di
viaggio (1, Correggio) - Operai specializzati: n. 552: stiratrice (1, Correggio) - n.
450: fabbro (1, Correggio) - Tecnici: - n.
454: perito elettrotecnico (1, Correggio) n. 544: modellista di maglieria (1, Carpi).
CENTRO PER L'IMPIEGO DI MONTECCHIO EMILIA (“Ce.Lavoro”),
piazza Cavour, 28 – tel. 0522/862337
Addetti pubblici esercizi: n. 520: cuoco
(1, Canossa) - Impiegati: n. 507: operatore
commerciale estero (1, Montecchio Emilia) - n. 521: impiegato/a ufficio programmazione della produzione (1, Montecchio
E.) - Operai generici: n. 465:
gommista/meccanico d'auto (1, Bibbiano,
iscritto liste di mobilità con esperienza) Tecnici: n. 469: disegnatore meccanico (1,
Cavriago) - Operai specializzati: n. 451:
montatore di quadri elettrici (1, Campegine).
Offerte di tirocinio
Impiegati: n. 354: tecnico servizi finanziari (1, Sant'ilario d'Enza) - Operai specializzati : n. 436: meccanico riparatore
camion (1, S. Ilario d'Enza).
CENTRO PER L'IMPIEGO DI SCANDIANO, via Don Pasquino Borghi, 6 tel. 0522/852112
Addetto pubblici esercizi: n. 535: cuoco
(1, Scandiano) - n. 493: cameriere (1,
Scandiano) - Impiegati: n. 363: agente di
commercio (1, Reggio Emilia) - n. 398:
progettIsta CAD/CAM (1, Casalgrande) n. 533: grafico pubblicitario, impaginatore
- Operai generici: n. 525: ceramista (1,
Rubiera) - n. 548: magazziniere (1, Scandiano) - Operai specializzati: n. 462: meccanico manutentore (1, Prignano sulla
Secchia-MO) - Tecnici: n. 456: progettista
CAD/CAM (1, Castellarano).
Offerte di apprendistato
Addetto pubblici esercizi: n. 366: parrucchiere (1, Casalgrande)
Offerte di tirocinio
Tecnici: n. 415: impiegato ufficio tecnico (1, Modena).
CENTRO PER L'IMPIEGO DI
CASTELNOVO NE' MONTI, via
Micheli, 10/D/E - tel. 0522/812248
Addetto pubblici esercizi: n. 385: cuoco
(1, Collagna) - n. 419: cameriere di sala (1,
Smaltatore, addetto alle pulizie, operaio metallurgico
Collocamento mirato
CHIAMATA PER
IL COLLOCAMENTO MIRATO
OFFERTE DI LAVORO DEL MESE DI
APRILE 2010 PER GLI ISCRITTI
NEGLI ELENCHI DI CUI ALLA
LEGGE n. 68/99 che faranno pervenire il
modulo di adesione entro e non oltre le
ore 12 del giorno Mercoledì 28.04.2010,
negli uffici di Via Premuda, 40 presso il
Centro per l'Impiego di Reggio Emilia.
Le offerte di lavoro, in conformità a
quanto previsto dall'art. 27 del d.lgs. n.
198/2006, sono rivolte a lavoratori dell'uno o dell'altro sesso.
CHIAMATA PER DISABILI
PROPOSTA: 430
Operaio smaltatore (Casalgrande) azienda ceramica - orario su 3 turni postura sempre in piedi - requisiti: assolvimento obbligo scolastico.
PROPOSTA: 431
Addetto al controllo di qualità (Reggio
Emilia) - azienda tessile (gruppo Max
Mara) - orario: mattina e pomeriggio (no
turni) - postura sempre in piedi - requisiti: assolvimento obbligo scolastico, preferibile conoscenza computer.
PROPOSTA: 432
Operaio addetto alla essiccazione di
Collagna) - n. 501: commis di sala e maitre di bar (1 + 1 Castellina in Chianti - SI)
Vari:
n.
478:
assistente
domiciliare/domestico (1, Carpineti).
***
CHIAMATA SUI PRESENTI
POSTI DI LAVORO DA ASSEGNARE
CON GRADUATORIA FRA I LAVORATORI PRESENTI PRESSO I CENTRI
PER L’IMPIEGO, il GIOVEDI’ indicato,
dalle ore 8,45 alle ore 11.30.
ARCISPEDALE SANTA MARIA
NUOVA
N. 5 POSTI DI AUSILIARIO
SOCIO-SANITARIO - Cat. A - requisiti:
assolvimento obbligo scolastico, qualifica
compensato (Luzzara) - azienda del settore legno - orario: sia a turni che spezzato - postura sempre in piedi - sollevamento carichi solo di modesta entità - requisiti: assolvimento obbligo scolastico.
PROPOSTA: 433
Operaio metallurgico addetto al montaggio (Reggiolo) - azienda metalmeccanica - orario: mattina e pomeriggio (no
turni) - postura sempre in piedi - sollevamento carichi fino a 30 kg frequente requisiti: assolvimento obbligo scolastico.
PROPOSTA: 434
Operatore su macchine a controllo
numerico CNC (Guastalla) - azienda
metalmeccanica - orario: mattina e
pomeriggio (no turni) - postura sempre
in piedi - sollevamento carichi da 3 a 10
kg frequente - requisiti: assolvimento
obbligo scolastico.
PRESELEZIONE PER DISABILI
PROPOSTA: P1
Addetto alle pulizie in uffici e abitazioni (Reggio Emilia) - azienda del settore
pulizie - orario: mattina e pomeriggio
(no turni) - postura sempre in piedi requisiti: assolvimento obbligo scolastico, patente B.
di Ausiliario Socio-Sanitario - tempo
determinato dal 25/05/2010 al 10/10/2010,
tempo pieno - validità graduatoria semestrale per posti della medesima qualifica a
tempo determinato - per facilitare il colloquio si invitano i lavoratori a ritirare la
dispensa presso l’Ufficio Infermieristico
Direzione Sanitaria, Viale Risorgimento,
57 (telefono 0522/296030).
Posti di lavoro da assegnare presso il
Centro per l'Impiego di GUASTALLA,
piazza Matteotti, 4 - tel. 0522/835240
GIOVEDÌ 13/05/2010
ASP COMUNE DI LUZZARA
N. 1 AUSILIARIO SOCIO-SANITARIO in casa protetta - Cat. A - attestato
OSS / OSA / ASA / OTA, Patente B tempo determinato 6 mesi, tempo pieno su
turni diurni, notturni e festivi.
REGOLAMENTO - LA 25ESIMA ORA
Il gioco è rivolto a tutte le squadre reggiane di Eccellenza e
Promozione. Vince la formazione che per prima raggiunge i
25 gol segnati a partire da domenica 21 febbraio 2010. Il
parametro per decretare la vittoria sarà costituito dalle
classifiche pubblicate ogni lunedì su “il Giornale di Reggio”.
In caso di ex equo il premio sarà assegnato alla squadra il cui
25° gol è stato segnato prima. Il team vincitore sarà ricevuto
e premiato con gadget Fossil per ciascun giocatore: la cerimonia sarà immortalata nelle pagine del quotidiano. Nel caso
in cui nessuna squadra raggiunga quota 25 gol, il premio
verrà assegnato alla squadra che avrà realizzato maggior
numero di reti dal 21 febbraio 2010. Il gioco avrà durata e validità sino al termine dei rispettivi campionati.
Info: [email protected] • 0522.924021
SABATO
8 MAGGIO 2010
19
L’Altra Arte...
RONNIE (*)
Q
UELL'ARTE Sommersa ;
Nascosta;
Controcorrente;...Quell' Arte
che esce dagli Schemi-Canonici; per
Scelta; ...Quell' Arte che sfugge alle
Logiche di Mercato...Che non si rassegna a subire le Esigenze e Pressioni
dell' Audience solo Numerico...Che
Esplora nuovi Sentieri e Percorsi ; per
essere più vicina alla Gente ; ai loro
Problemi ; alle loro Esigenze ; ai loro
Sogni.....Che non si piega alle facili
Suggestioni Populiste ...da ConcettiConvenzionali-Collettivi ; che suggeriscono di dare alla Gente “... quello
che vuole sentirsi dire ...” ; per sollazzare le loro Bassezze e Limiti ...; I
loro Rituali più Rasoterra ...; Nell'
Acquietarli, proponendo Retorici
Modelli e Morali sempre più banali ed
evasivi con cui Identificarsi ...Invece
di Stimolare le Proiezioni ed Emozioni più Elevate ...; le Intensità più
Ampie e Profonde; per cogliere
Espressioni e Sensi Oltre ogni Tempo
...
S
CRIVERE per la Gente; per
quello che è necessario Dire e
Trasmettere in un determinato
Momento e Ciclo Storico, quei Significati Aggiuntivi, mai Decriptati
prima; ma che i Vertici d'Intensità
della stessa Gente, avrebbe sempre
voluto sentirsi Dire e Riflettere ; come
Esempio Innato, anche in loro stessi...Magari anche i quei Rari Momenti in cui ognuno è più predisposto a
salire nella ...“Mansarda” del proprio
Cervello...Momenti, numericamente
minori, ma con un'Incidenza d'Intensità molto Maggiore come Energia...
Q
UELL’ARTE Innovativa ed
Imprevedibile che ha costretto, per esempio, negli Anni
'60 / '70, i Mercanti dell' Arte ad inseguire i Gusti e le Mode Giovanili, di
quel Magma Generazionale;...nell'
Arte; nella Moda ; nei Valori; nei
Comportamenti...Talmente Rapidi
Creativamente ed Espressivamente,
da mandare in “Tilt” i Soloni Modaioli e le Programmazioni Commerciali e
Industriali ;... costretti così ad inseguire; e solo molto dopo, diventati anche
“ Merchandaising.”...
D
ALLA Musica alla Poesia;
alla Letteratura al Cinema;
dal Teatro alla Danza; Fotogrammi e Video di una Carica Generazionale, mai più Ripetuta ...Dove
Personaggi Trainanti e Carismatici,
dimostravano che la Musica non era
solo “Canzonette”; e non era proprio
vero che con le Chitarre non si potesse fare Rivoluzione; perchè proprio
quelle Chitarre e quei Personaggi, diffusero Messaggi che resero Consapevole l’Opinione Pubblica di ogni
Paese; dall’America all’Europa e in
ogni Continente, che bisognava proprio fermare le Guerre e Ripensare la
Civiltà...E sulla Pressione Popolare,
l’America dovette proprio ritirarsi dal
Vietnam ...;certo, non solo, ma anche
grazie a tutto questo...E molta gente
prese Coscienza del Confronto di
Valori e Morali con l’Establishment di
allora...reclamando Maggiori Diritti e
Libertà...
D
OVE anche in Italia, qualche
Autore-Compositore, più “
Impegnato nel Sociale “,
diffondeva Idee; di Protesta e Proposta; anche solo con una Chitarra e una
sedia su un Palco; inventando il Teatro-Canzone, (Gaber); inizialmente
tacciato di “qualunquismo” da ogni
Tendenza e Fazione ...O come quei
pochi Altri che rinunciavano ai facili
successi e guadagni con le “MarcetteTarantellate -Canzonette”; per Proporre Composizioni più Urgenti e Primarie per la Gente e nel
Sociale...Scimmiottati poi, dalla
marea di Surrogati e Ciarlautori Infiltrati, arrivati dopo, a fregiarsi di Titoli, promossi invece da pochissimi
Autentici Innovatori-Esploratori dell'
Arte...
Q
UELL' ARTE che anche
attraverso un' Immagine; un
Fotogramma; un Movimento, tenta di cogliere l'Attimo Dimostrativo di un' Interrelazione Cosmica;
con il Potenziale Evolutivo di Specie;
... che sa cogliere l' Attimo di Unione
Emozionale Collettiva con l' Universo.
C
OLORO che con VideoImmagini-Movimento-Scenografie-Testi-Films-Sceneggiature-Musiche, tentano di Eviden-
Specie;...Strappandola, finalmente, a
Prerogative solo Aristocratiche ...
O
L'ARTE altrettanto presente
negli Operatori Artigiani del
Fare ; dei Mestieri: Cesellatori-Fabbri-Falegnami-ScultoriArchitetti-Restauratori;Insegnanti; ma
anche Agricoltori-Viticoltori-Allevatori-Giardinieri-Pasticceri-Cuochi...
ecc.....; che Trasmettono altrettanto,
con la loro Tecnica e Specializzazione, una Vocazione Artistica;... perchè
quando infondi Amore in ciò che
svolgi, Attitudinalmente, manifesti
sempre una proporzione di Creatività
Artistica...Pur sempre Attività di Utilità più Immediate nel Quotidiano
...Anche se però, spesso, non c'è il
medesimo Rispetto che gli Artisti
hanno, nei confronti di chi svolge
Mestieri; da parte proprio di chi Esercita Mestieri verso gli Artisti...
ziare Innovativi Esempi Futuribili;
con Proposte di un Vivere e Convivere Insieme, più in Armonia con ogni
Essere...; contrastando e contrapponendosi alla diffusione imperante;
dove la stragrande maggioranza dei
Film, per esempio, sono tutt' oggi,
Cronache Penitenziarie o Sollazzi da
Sfogazioni e Sfognazioni “Cessuali”
...; ( Rileggetevi al proposito, il mio
Articolo N. 4 del 12 dicembre 2009: “
Della Sessualità “ ...); con Immagini
Trucide e Sanguinolente; per Accecare ed Istintivamente Restringere le
Orbite Cerebrali; provocando Circuiti
Neuronali più Ristretti, quindi più
Regressivi; ...più Governabili ...(!) ...
L
' ALTRA Arte, che comunque, continua ad Esistere ed
Anteporsi; nonostante tutto;
anche nel Gesto; nel Movimento;
come nella Danza Artistica; per dimostrare che l' Estetica è un Riflesso ed
un Esempio di Identità ed Intensità
Armonica Innata e Comune ; con
Figurazioni; Linee; Proporzioni;
come Essenza Cosmica della Materia,
Inscritta in Ognuno; come un Codice
di Unione Emozionale...Confermato
dal Codice Aureo nel Numero 1,618;
già conosciuto dagli Antichi e ripreso
perfino da Leonardo da Vinci; nelle
sue Opere; come Formula della Bellezza
e
dell'
Armonia
di
E
PPURE è oggi Monitorizzabile, il Maggiore dispendio di
Energia nell' Invenzione e
Creazione Artistica, Attivando nuove
Formule e Circuiti Neuronali; rispetto
alla fatica di una funzione, prevalentemente Manuale o Muscolare...; e solo
Cervelli più Rozzi-Grezzi-Sottosviluppati, possono non verificarne l'
Evidenza negli Effetti e nell' Intensità...
E
SENZA dimenticare l' Arte di
Strada e Circestense ...Capace
di proporre Momenti di Felicità e talvolta di Stupore ...Senza nulla
chiedere ad alcuno...Ma invece
Offrendo ...! Offrendo la propria Ispirazione e Creatività...Offrendo il
Tempo di Preparazione ed Elaborazione di una Composizione,...di
Apprendimento e Pratica di una Strumento ...; di Scelta di un Repertorio;
...del proprio Tempo Fisico; con ogni
genere di Stagione...,
S
CENDENDO magari anche
fra la Gente del Mercato; partecipando e vivendo più da
vicino,
le
loro
Fatiche
e
Difficoltà;...Con l' Umiltà di Esporsi
ad un Giudizio più Crudo e Diretto
...Eseguendo magari anche Melodie
Immortali con gli Strumenti Solisti
più Umili...Come Antichi Menestrelli
e Trovatori; sempre apprezzati in ogni
Luogo e Tempo...;
T
O
ALVOLTA, magari anche
denigrati e diffamati da cervelli più miserabili...; scambiati quasi per Accattoni dai più beceri e imbecilli ...(!!!)
QUEGLI Artisti, di ogni
Disciplina, che sono rimasti
sconosciuti ai loro Contemporanei...; ma che come Monaci,
hanno continuato a svolgere la loro
Missione di Scrivere e Trascrivere il
loro Tempo; la loro Realtà; ... la loro
Visione del Mondo e della Vita ...
P
ERCHÉ quando noi pensiamo
agli Artisti dei secoli Passati, li
interpretiamo come Vissuti e
Attorniati dalla Notorietà tramandata
all' Oggi; dimenticando invece che
molti fra loro, sono stati Riscoperti e
Riconosciuti solo Secoli dopo .....
E
CHE nel loro Tempo, non
Incidevano, né loro, né le loro
Opere, sul loro Presente ...;
perché non Conosciuti dai loro Contemporanei...Quegli Artisti che nelle
loro Soffitte o nei loro Parchi-Piazze o
Stanzette, hanno continuato a Ricercare un Linguaggio; una Comunicazione con la propria Essenza e con l'
Essenza di Ognuno;...Capolavori ed
Opere Straordinarie, per ora chiuse
nei Cassetti o conservate in Bauli polverosi; ordinate in Cantine-Solai-Sotterranei; ma già Presenti nel Subconscio Collettivo di Specie...
Q
UEGLI Artisti del FuturoFuturibile, che stanno combattendo, non certo per un'
affermazione del proprio Sé; ma per
un Risveglio dell' Intera Umanità...A
loro vada, già Oggi, per sempre, il
nostro Silenzioso Applauso !
Come a tutti coloro che hanno saputo Riconoscerli e Sostenerli anche nei
loro Periodi più Oscuri e Bui; gratificandoli anche solo con la loro Presenza ... !!!
(*) Ronnie da “Il regno di Aztlan”
- l’Antica Civiltà Sommersa...come
se fosse un simbolo dello spazio più
interiore e profondo dell’essere e dell’orbita mentale più ampia e futuribile - Fine 22° Tema
...A volte le Leggende Rinascono...
ed Elfi, Gnomi, Maghi e Streghe, Fate e Folletti
riappaiono ne “Il Regno di Aztlan” ... Fuori dal Tempo...
A Reggio Emilia in via F.lli Cervi, 13
Risto - Pub, Birreria, Paninoteca, Piadineria,
Stuzzicheria etnica, Tisaneria, Cioccolateria, Cocktailleria,
Serate di Musica-Poesia-Letteratura e Arte
Vi aspettiamo dal Martedì alla Domenica
dalle 20,00 alle ore piccole • Tre parcheggi adiacenti
Pagina a cura di Ronnie .....
Per scrivere commenti o proposte potete inviare le vostre e-mail all’indirizzo:
Risto-Pub Birreria Paninoteca
[email protected]
Per i temi trattati in questa pagina redazionale, l’editore e il direttore declinano ogni responsabilità.
AAA...
SABATO
8 MAGGIO 2010
21
Dai voce
al tuo pensiero
Trovaci su Facebook, diventa nostro amico
e lascia i tuoi messaggi in bacheca.
I più divertenti saranno pubblicati
sabato prossimo insieme alla tua foto
Credi che i fatti accaduti
all’Olimpico in Lazio - Inter
possano far credere
a un campionato falsato?
Manuel Gambuzzi
ha scritto:
Alessandro Borghi
ha scritto:
Christian Iotti
ha scritto:
Ieri sera penso si sia toccato uno dei livelli +
bassi,se nn il + basso,del calcio italiano.E' stata
una cosa a dir poco scandalosa,
RIDICOLA.Vabn ttt,vabn il derby perso e
qndi la voglia d vendetta,vabn una rivalità ke
dura da sempre tra laziali e romanisti,ma nn
si può vedere una tifoseria ke tifa contro la
propria squadra pur d nn vedere la Roma
vincere lo scudetto. Ok ha vinto l'inter,vincerà
lo scudetto,magari avrebbe vinto lo stesso la
partita;ma il problema nn è ki ha vinto tra
Lazio e Inter ieri sera,ma ke la malata testa d
alcuni tifosi ke nn hanno capito niente d qll
ke dovrebbe exere il calcio e il tifo, ha vinto
contro il calcio giocato.Ho paura ke il calcio
sia malato più d un lebbroso!E ki pensava ke
il calcio malato, sporco, fosse finito qndo la
juve è andata in B e Moggi radiato dal calcio,
credo si debba ricredere:qll era solo una piccola parte d ttt lo skifo ke c'è intorno al
mondo del calcio.
secondo me non hanno dato di certo il massimo, ma tutta questa situazione è nata dopo i
pollici versi di totti.. penso ke se non li avesse fatti
la partita sarebbe stata più combattuta.. totti così
facendo ha aumentato le antipatie dei laziali nei
confronti della roma, comunque già ben avviatedireiequestohaportatoadunapartitaasenso
unico.. penso comunque x concludere ke alla
roma gli sta bene.. la prossima volta i suoi senatori ci pensano 2 volte a compiere certi gesti..
Quello che e' successo domenica sera allo stadio Olimpico non e' nulla di nuovo e di cosi'
scandaloso ,e' sempre successo che in diverse
partite di fine stagione ci siano risultati abbastanza scontati a favore delle squadre che
ancora lottano per un obbiettivo e Lazio- Inter
era una di quelle,se vogliamo la cosa insolita e
fino ad ora mai capitata e' di vedere i tifosi della
squadra che perde esultare ad ogni gol degli
avversari,questo si',ma i motivi sono notoriamente legati all'enorme rivalita' che regna fra
le due tifoserie capitoline.Tuttavia sarebbe
stato sufficiente far disputare le partite in contemporanea,quantomeno la Lazio non
avrebbe avuto la certezza del risultato di
Atalanta-Bologna e avrebbe affrontato l'Inter
con qualche stimolo in piu'.
Salvatore Sagliano
ha scritto:
ieri sera ho visto la cosa più brutta che un tifoso di una squadra qualsiasi può aver
visto..tifosi di casa che tifano la squadra ospite!! che cosa oscena!! ci può essere tutto l'odio possibile contro la roma ma andare contro alla propria squadra, contro i propri giocatore, questo no!! è inaccettabile..fossi un
giocatore della lazio me andrei alla veloce!!
Marco Gentile
ha scritto:
la colpa e della lega e del calendario sbagliato..... visto le situazioni di classifica dovevano
giocare lazio inter o al sabato in modo da
non sapere il risultato di atalanta bologna o
in contemporanea alla stessa!!!! e tutta colpa
della poca professionalità dei dirigenti della
lega....
Nico Saccani
ha scritto:
mamma mia..mai visto tanto schifo tutto insieme..spero tanto che la lazio perda tutte le partite
e vada in B..con tutto il cuore..solo una squadra
così poteva fare un cosa simile..e direi che
comunque come hanno detto tanti altri il famoso "pollice verso" di totti non è assolutamente la
causadituttoquestoperchèèallaparidiunqualsiasi sfottò fatto allo stadio..purtroppo parlo da
romanista rimarrà l'amarezza di uno scudetto
perso ma la consapevolezza di una rimonta
straordinaria perchè nessuno si sarebbe mai
aspettato 4 mesi fa che la roma arrivasse così in
alto..
Andrea Boni
ha scritto:
Che ci sia poco da meravigliarsi è sicuramente
vero, ma dopo non chiediamoci il perche di certi
comportamenti nei campi dilettanti, la meraviglia me la faccio quando si parla di Mourinio e di
MOratti, che se a parti inverse fosse succeso una
cosa del genrere avrebbero gridato allo scandalo,allacombine,aibruttipensiericomediceillusitano. Invece non c'è da meravigliarsi di nulla, gli
onesti nel calcio a grandissimo livello non ce ne
sono,chenedicaMorattichenedicaTronchetti.
Bisognerebbe in certi momenti avere un po di
intelligenza ed evitare di esternare punti di vista
opinabili.
Marco Nasi
ha scritto:
C'e poco da dire... Si sapeva che andava a finire cosi... è da una settimana ke dicevano ke li
lasciavano vincere... L'unica consolazione e
vederli in B, ma sara impossibile... è inutile
nasconderlo, la Roma la sua chance l'ha avuta,
ma perdendo con la Samdoria purtroppo l'ha
fallita..!! Nonostante tutto, scudetto o no, non
dimentichero' mai tutto quello di buono fatto
in questa stagione, e il sogno che ci hai fatto
vivere per tante settimane... GRAZIE ROMA!!
Matteo Zanni
ha scritto:
partita inguardabile! a dimostrazione del fatto
che il calcio italiano ha proprio toccato il fondo,
in inghilterra o in spagna episodi del genere
non succedono o almeno sono meno evidenti. La partita di ieri sera è stata oscena, un
insulto al calcio. Per rendere il calcio italiano
divertente e spettacolare bisognerebbe che
certi episodi non si verificassero, invece si verificano e sono veramente ridicoli!
22
MONDO GIOVANI
Il liceo correggese e l’atelier teatrale Manolibera di Carpi parteciperanno insieme al Festival delle abilità differenti
SABATO
8 MAGGIO 2010
“Gli opliti” del Corso in scena con Molière
Importante collaborazione dell’istituto con la coop sociale Nazareno
HANNO scelto di rappresentare
“Il malato immaginario” di
Molière per il loro debutto al
Festival internazionale delle abilità differenti 2010. Una commedia divertente e profonda, ironica
e serissima che affronta il tema
degli affetti e della chiusura in se
stessi che rimane l’unica, vera
malattia del protagonista.
Uno spettacolo importante e
impegnativo da portare in scena,
ma la cooperativa sociale Nazareno di Carpi e il liceo classico
Rinaldo Corso di Correggio si
sono incontrati e hanno deciso di
lavorare insieme.
La compagnia teatrale del liceo
“Gli opliti” e l’atelier Manolibera
della coop sociale carpigiana
hanno titolato il loro riarrangiamento “Malati...immaginari”.
La storia è rimasta tale: il ricco
Argante, ossessionato dalle sue
malattie inesistenti, vuole dare in
sposa la figlia Angelica – che ama
Cleante – ad un giovane medico
imbecille e ridicolo per avere
finalmente un dottore in famiglia.
Intanto il fratello Becchino,
avido e senza scrupoli, attende la
morte di Argante, rimasto vedovo,
per ereditarne i beni. Sono la
serva Antonietta e la cugina
Beralda a tentare di ricondure
Argante alla ragione, e ci riusciranno solo facendogli simulare la
morte che mostrerà il cinismo di
Becchino e il sincero affetto di
Angelica.
Ma è il significato che gli interpreti hanno voluto dare, neanche
troppo velatamente, che mostra lo
scopo di questa collaborazione:
“Le vere malattie del protagonista
si rivelano essere la chiusura su se
stesso e l’incapacità di riconoscere i veri affetti - si legge sulla brochure. - La sua ostinazione infantile, il suo carattere iroso nascondono fragilità e cecità, ma soprattutto la difficoltà di accettarsi nei
propri limiti ed il bisogno di essere accolti dagli altri per quello che
si è.
Chi di noi allora non si è mai
sentito un “malato immaginario”,
ossia qualcuno che abbia usato la
malattia come maschera per
difendere il proprio io dall’invadenza della realtà, finendo poi col
negarsi ogni proficuo incontro
con essa?”.
Da questa consapevolezza
nasce la collaborazione tra Nazareno e il liceo Corso nella realizzazione di un laboratorio teatrale
mirato alla crescita delle singole
potenzialità attraverso l’apertura
all’altro e il linguaggio universale
del teatro. E quale occasione
migliore per portare in scena
“Malati... immaginari” se non la
dodicesima edizione del Festival
delle abilità differenti, che dal
1999 accompagna le città di
Carpi, Modena e Bologna con
spettacoli, convegni e open festival? Scopo della rassegna, che,
iniziata domenica, proseguirà fino
al 30 maggio, è far “esibire artisti
e professionisti che portano sul
palcoscenico l’eccellenza nella
differenza”.
Per la regia di Giampaolo
Fabianelli e Mara Moscardini
“Malati... immaginari” va in
scena con il coordinamento di
Stefano Belloni, la gestione
generale di Maria Cristina
Camurri e la collaborazione artistica di Vittorio Possenti
Interpreti: Silvia Bartolotta,
Stefano Belloni, Giorgia Burani, Mattia Carnevali, Sebastiano Franco, Elisa Giordano, Silvia Lanzillotta, Mattia Lorenzini, Letizia Lusuardi, Fabio
Marcato, Mario Neri, Obinna
C. Onyegesi, Athena Pozzati,
Sara Redeghieri, Stefano Ribes,
Eleonora Schiatti, Maria Serra,
Luca Tavernelli. (a.f.)
In alto il cast al completo e i curatori dello spettacolo “Malati...
immaginari”.
In basso il manifesto della XII edizione del festival e un’intensa
immagine scattata durante l’edizione 2009.
Appuntamento il 15 maggio: invitato chiunque ha fatto e fa parte della scuola
L’istituto agrario allunga la sua lista di successi: davanti ai reggiani solo Lodi
Bus stravolto dalla nuova riforma?
Zanelli, ottimo secondo posto nazionale
I suoi ragazzi gli organizzano una festa nella valutazione della bovina da latte
SI INTITOLA “Festa ad alto tasso di sperimentazione” la serata di divertimento e
ritrovo che l’istituto Bus Pascal organizza
per il prossimo 15 maggio.
A partire dalle 19 studenti, ex studenti e
amici del Bus invaderanno il polo scolastico per una festa che vuole essere prima di
tutto un ritrovo all’insegna del divertimento, ma anche una dimostrazione di sostegno
che i ragazzi vogliono dare a una scuola
sempre più spesso sballottata e modificata
dalle ultime riforme.
“BUS, BUS e ti sarà apert”: si intitola
così la lettera che il comitato organizzatore
della festa ha stampato e appeso nei corridoi della scuola. I ragazzi spiegano: “Forte
dell’esperienza maturata in 36 anni di sperimentazione, il Bus si avvia verso una
svolta importante, verso percorsi nuovi da
inventare all’interno dei vincoli posti dalla
riforma Gelmini. Dal prossimo anno, per le
prime, la nuova denominazione sarà IIS
(Istituto Istruzione Superiore)”.
Perciò nel logo della scuola la lettera B
sembra pian piano scomparire. Questo cosa
significa per chi la vive e l’ha vissuta così
per 36 anni? “Forse Ultime Seconde, ma è
più probabile stia per Urgente Sperimentare (è nel Dna del Pascal), o ancora potrebbe richiamare Utopia Scolastica (se vi
piace esagerare). Ma possiamo leggerci
I ragazzi del Bus nostri ospiti pochi mesi fa
anche US=noi (perdonate l’anglismo), noi
che in questa scuola abbiamo vissuto un
pezzo della nostra vita. Perché il BUS ci ha
aperto la mente, ci ha aperto il cuore, ci ha
aperto il futuro”.
Ed ecco il perchè della serata: “Proprio
nel momento in cui per il Pascal si apre una
nuova stagione riteniamo che il lungo ciclo
di sperimentazione che si è concluso, e che
ripartirà con una veste rinnovata, meriti una
grande festa. Una festa aperta a tutti quelli
che si sentono vicini a questa scuola, per
ricordare, divertirsi, ritrovare gli amici,
ricostruire quel clima particolare”.
UN GRANDE successo va ad aggiungersi alla bacheca già ricca di trofei dell’istituto agrario Zanelli.
Le classi 5 B e 5 C, accompagnate
dagli insegnanti Carlo Scalabrini
(responsabile del Progetto valutatori) e
Alberto Panciroli hanno ottenuto un
ottimo secondo posto alla finale nazionale della Gara di Giudizio fra allievi degli
istituti agrari in occasione della 28°
Mostra Regionale di bovini da latte presso il Centro Fiere di Mancasale.
Ogni Istituto dei nove che erano approdati alla finale era rappresentato da due
gruppi di cinque allievi ciascuno: il
primo era impegnato nella valutazione
delle bovine di razza bruna, mentre il
secondo doveva mostrare le proprie abilità di giudizio nei confronti della razza
frisona. La somma dei punti ottenuti dai
due gruppi di ogni istituto dava il punteggio finale necessario a stilare la graduatoria definitiva.
La squadra dello Zanelli, che era
capeggiata da Gabriele Bussei per quanto riguarda il gruppo della razza frisona e
da Gabriele Gualdi per il gruppo dedicato alla bruna hanno ottenuto complessivamente 232,2 punti. Un risultato
eccellente, considerato che l’Agrario di
Lodi, che si è classificato primo davanti
Gli studenti durante la gara
ai nostri, non è andato più in là di 235,8.
Complimenti per l’impegno e il risultato a tutti i partecipanti arrivano dai professori che per tutto l’anno scolastico
hanno seguito le classi e le hanno preparate al concorso. Il prof. Scalabrini vuole
ringraziare in particolare Palmia, Cagni,
Fontanesi, Montorsi, Riccò e Beltrami
di 5 B e Cobianchi, Gualdi, Bussei,
Ganapini, Scalabrini, Incerti, Simonini, Bolognesi e Pinetti di 5 C «per l’impegno e l’interesse profuso durante tutte
le esercitazioni nei vari allevamenti della
zona».
✓ Noleggio scala con operatore
✓ Vendita e montaggio
di mobili nuovi
✓ Ritiro dell’usato
✓ Deposito mobili
✓ Imbiancatura
Preventivi gratuiti
E-mail:
[email protected]
Cellulare:
347 3099358
24
SABATO
8 MAGGIO 2010
Gianluca Vecchi
UNA MAMMA, un bambino. Giocare per loro. Stringersi in un abbraccio forte e caloroso in una serata magica, sicuramente indimenticabile. La prima edizione del trofeo “Valori in Campo” ha vinto, trionfato. Vince la
passione, l'entusiasmo, la voglia di esserci e di dire il proprio sì ai valori dello sport e della vita. Un triangolare di calcio Allievi che ha visto coinvolte le squadre di Genoa, Parma, e una selezione di ragazzi dell'Emilia Romagna partecipanti alla Fossi Cup, competizione terminata la scorsa settimana.
Ma questa volta non è solo il manto verde a regalare emozioni e spettacolo, ma anche il cielo. Per qualche minuto non è solo il pallone a far battere il cuore, ma gli sguardi si volgono tutti verso l'alto. Tutti a testa
in su per ammirare lo spettacolo del lancio di 5 paracadutisti della Brigata Folgore sullo Stadio Campari di
Bagnolo.
Un momento a dir poco fantastico capace di condensare mille emozioni. Il lancio, l'atterraggio perfetto,
gli applausi. Il miglior modo per ricordare e celebrare i 6 militari (eroi) deceduti a Kabul lo scorso 17 settembre. La serata di mercoledì scorso l'hanno voluta anche loro. L'hanno guardata anche loro, ritagliando
dal cielo uno spazio limpido di cielo blu come era inimmaginabile poche ore prime. Un miracolo. Forse. Una
mamma, un bambino. Nell'aria c'era qualcosa di magico. Si respirava la forza dei ragazzi, l'energia dei sentimenti, e lì, insieme a noi, quel bambino bellissimo di appena 3 anni con un pallone fra i piedi a regalarci
la gioia più grande: la pace, la serenità. La pace che papà Roberto voleva portare a Kabul e in tutto il mondo,
anche se per una sola sera, è stata vissuta nella sua forma più vera e cristallina in quel campo verde di
Bagnolo grazie al piccolo Simone.
La pace frutto di amore, fratellanza e condivisione. La pace vera, quella che nasce dal cuore e invade ogni
cellula del corpo. La voglia di vivere di Simone ha fatto crollare qualsiasi barriera. Un inno ai valori, celebrati non a parole, ma grazie a persone che quei valori li testimoniano col solo respiro. Comandanti, maggiori,
colonnelli, tutti in divisa ufficiale per omaggiare nella festa di Bagnolo, i caduti di Kabul. Una divisa che mette
rigore e a volte, soprattutto nei ragazzi, crea distanza. Ma quando si unisce cielo e terra in un forte e unico
abbraccio, emerge solo la parola squadra, gruppo, vicinanza. Divise da gioco che si confondono a uniformi
militari, squadre di paracadutisti unite a squadra di calcio, il rigore e l'irrazionalità, la festa e il ricordo, il
pianto e la gioia, il canto e il silenzio, cielo e terra, una mamma, un bambino e un papà. Sì, un papà dipinto nei colori dell'arcobaleno che ha abbracciato questa serata unica, per molti aspetti magica. Tutti insieme,
capaci di fare emergere la parte migliore dello sport, la parte migliore dell'uomo.
Una mamma, un bambino, un papà. Una famiglia spezzata dall'odio ma riunita dall'amore, perchè l'amore vince sempre, l'abbiamo visto tutti. Un bambino. La voglia di fermarsi unita al desiderio di correre.
Lo stupore. La semplicità. Una mamma. Un grazie che si spezza in gola dal dolore che non si cancella. Un
grazie sincero. Un grazie mai urlato così forte anche senza essere detto. Un papà. Un sorriso dal cielo più
forte di qualsiasi cosa.
a cura di Amedeo Faino e Gianluca Vecchi
a cura di Amedeo Faino e Gianluca Vecchi
SABATO
8 MAGGIO 2010
25
26
SABATO
8 MAGGIO 2010
GIOVANI IN CAMPO
L’Onorevole Tiziano Motti premia la famiglia di Gianluca
Il trofeo con i campioni Bojinov e Galloppa
Un momento di esultanza dopo il gol
L’energia e l’entusiasmo dello Sporting Chiozza
I vincitori della Juventus Club Parma festeggiano
Una cornice di pubblico impressionante per assistere alla finale di martedì 27 aprile
GIOVANI IN CAMPO
VALORI
SABATO
8 MAGGIO 2010
27
Grande spettacolo anche sul campo. Tribuna del Campari gremita.Il Parma conquista la medaglia d’argento
La selezione di Teddy a testa alta con Genoa e Parma
IN CAMPO
Vincono i Grifoni grazie a due successi dal dischetto, ma la selezione Fossil non demerita
Berselli (Parma), miglior giocatore
La festa del Genoa: il primo trofeo “Valori in Campo” vola in Liguria
AMEDEO FAINO
LA Prima Edizione del tringolare “Valori in Campo” vede il
Genoa trionfare fortunosamente, vincendo per ben due volte
ai calci di rigore.
Una manifestzione fantastica
e tecnicamente molto interessante. La selezione Fossil, formata dai 21 Allievi più meritevoli delle 32 squadre partecipanti alla GdR Fossil Cup, ha
tenuto testa a due formazioni
principe del calcio Allievi
nazionale: Parma e, per l’appunto, Genoa.
Parliamo di nomi, di protagonisti, di chi realmente mette in
moto il cuore delle nostre iniziativa, ecco la rosa:
Rappresentaviva
Fossil:
Francia, Barraco, Lusoli, Spezzani, Zanichelli, Maramotti,
Galgano, Ponti, Osey Ruggero,
Cavalca, Rizzo. A Disposizione: Gargiulo, Splendore,
Benassi, Beltrami, Vincenzi,
Marastoni, Pigoni, Nocera,
Cusato, Calzolari, Ravanetti.
All.: Tedeschi. Vice All.: Boni
NON è la rappresentativa dei
“migliori”, non è la squadra dei
prescelti, dei più bravi, dei raccomandati. E’ la squadra nata
dai voti del nostro sito, dai suggerimenti degli addetti ai lavori,
degli allenatori, di chi ha voluto
dare un contributo umano in
più. A questi nomi mancano il
centravanti Sica della Reggio
Calcio e il terzino Scarlassara
(P. Intesa) infortunati. Un tasso
tecnico sufficente per dare filo
da torcere ai più fori avversari.
Parliamo dei singoli, parliamo
dei portieri. Francia (Casina, di
recente ha trovato l’accordo col
Sassuolo) ha fatto scintille per
rimanre padrone dell’area.
Benissimo anche l’idolo di Formigine Gargiulo, quando si è
disteso e ha parato il rigore l’al-
Gli Allievi del Genoa
Gargiulo (Formigine), miglior portiere
Il Parma, seconda squadra classificata
La formazione del Parma
lenatore del Genoa ha scritto il
suo nome nel blocco note rossoblù, ha scritto Gargiulo e poi
ha disegnato una faccina sorridente, uno smile con un più.
Impressiona anche la tonicità
del mediano Spezzani (Castellarano). Il fluidificante ha dato
tutto, rincorrendo l’avversario
in campo al mondo. Benissimo
anche Federico Benassi, leggero ma rapido, pressa alto, si
inserisce, cerca di dare un plus.
Non male, non male nessuno.
Anche Marastoni del Terre
Matildiche ha davvero fatto sorridere, qundo vedi questo
gigante che milita in una piccola squadre dei provinciali anticipare di testa un convocato in
nazionale come Gianmaria
Prete (Parma); il quadro è
sicuarmente curioso. A proposito di Provinciali, Nocera
(Bibbiano) segna di mezza
rovesciata da fuori area ai galattici del Genoa. Delirio. Ora
tutto è possibile.
Andrea “Teddy gol” Tedeschi premiato
Premiato Nocera, il goleador
I primi 11 ragazzi scesi in campo della selezione Fossil
GIOVANI IN CAMPO
VALORI
SABATO
8 MAGGIO 2010
29
La vedova di Valente al GdR: “Lo Stato non ci ha dimenticato, ma c’è ancora chi dice che Roberto era un mercenario”
“Simone chiede ancora quando torna papà”
IN CAMPO
L’ultima telefonata: è fatta, presto a casa. Poi lo scoppio. La caserma dei parà una seconda casa
ANDREA ZAMBRANO
STEFANIA Giannattasio rincorre per la sala del ristorante il
piccolo Simone. E’ ora di fare la
nanna, il viaggio è stato lungo e
stasera ci sarà la partita. Simone
Valente è il piccolo che ha commosso l’Italia nel settembre
scorso in occasione dei funerali
del padre, il parà Roberto
Valente (in foto nel riquadro in
alto a destra) morto con altri
cinque compagni a Kabul lo
scorso 17 settembre nel corso di
un attacco delle milizie talebane. Stefania e il piccolo Simone
portano per l’Italia il nome del
militare, padre e marito per
troppo poco, ma parà per un
tempo più che sufficiente per
definirlo eroe. Incontriamo Stefania e il piccolo nella sala ristorante dell’albergo che li ospita
per la due giorni reggiana e scopriamo fin da subito la normalità, ma anche la compostezza di
una donna che ancora si definisce distrutta. Però scopriamo
anche una donna orgogliosa
della divisa portata da suo marito e per nulla intenzionata a
cedere alla retorica del compiacimento.
Stefania, tra un anno sarà
l’anniversario della morte di
suo marito. Che anno è stato?
Un anno terribile. Non è il
tempo che fa passare il dolore,
stiamo cercando di vivere una
vita senza Roberto, che però
non è vita. Adesso dobbiamo
pensare a Simone e nel rispondere alle domande che comincia
a fare.
Nel corso dei funerali ha
commosso l’Italia con il basco
dei Parà in testa. Che cosa è
rimasto di quella commozione?
L'evento di stasera (mercoledi’ ndr) testimonia che c'è tanta
brava gente che ci è vicina. Questo ci dà molta forza per andare
avanti: se io sto qui con mio
figlio e lui mi segue per ricordare la memoria del padre è la
testimonianza che c'è ancora
In alto Stefania e Simone con il
basco amaranto della Folgore
alle esequie del padre. A sinistra
il piccolo riceve la maglia della
Juventus (foto Vescusio)
tante bella gente in giro e che ci
sono tanti valori.
Il solito refrain in questi casi
è che lo Stato abbandona le
persone come voi. E’ così?
Fortunatamente no. Col
tempo si fanno più radi gli
appuntamenti di commemorazione, ma le occasioni di aiuto
non mancano. Per noi lo Stato è
l’esercito. La caserma dei Parà a
Livorno è ormai la nostra seconda casa e la Folgore è la nostra
seconda famiglia.
Perchè?
Perché lì dentro capisco che
cosa voglia dire essere militare,
che cosa significa essere un
Parà. Come dicevano al suo
funerale Roberto e le persone
come lui hanno la divisa cucita
addosso.
Lei stessa disse di essere
orgogliosa che suo marito
facesse parte della Folgore...
E lo sono ancora. Come tutti
gli altri ragazzi che hanno perso
la vita, Roberto sentiva profon- farmi preoccupare, ma sapeva
damente questo senso di appar- che tutte le volte c’era il rischio
tenenza.
di non farcela. Questo è un ideaEppure c’è sempre qualcu- le di pace e ha un senso.
no che di fronte al vostro
Quanto è dura essere la
dramma rispolvera le vecchie moglie di un militare impecritiche dicengnato in misdo che...
sioni di pace in
“Mi
aiutano
i
...
erano
paesi profongenitori e gli amici. damente sconmercenari.
Esatto. La A Napoli una piazza volti da guerfa soffrire?
re?
Ci sono abi- in suo onore. Se mio
L’ho scelto, è
tuata, ma ho
stata dura entradavanti agli figlio volesse
re nel meccaniocchi l’esem- diventare militare?
smo, ma una
pio di tanti colvolta che fai
leghi di mio Non lo ostacolerei”
parte della loro
marito
che
vita loro incocontinuano a
minci a condilavorare per la
videre i loro
pace.
ideali e i loro
Che significato ha, oggi, l’i- valori.
deale di morire per la Patria.
Le capita spesso di riguarRoberto è morto per un ideale. dare le foto del funerale?
Quando partiva per le missioni
Tutti i giorni.
non me lo diceva mai per non
E Simone le ha viste?
Grande interesse e curiosità per la presenza a Bagnolo dei parà di Livorno
Brigata Folgore, un esempio per i ragazzi
Folgore
La Brigata
Folgore ha
partecipato alla
serata in onore
dei
paracadutisti
deceduti a
Kabul lo scorso
17 settembre:
la loro
presenza ha
reso la serata
ancora più
formidabile. A
sinistra il
colonnello
Germano
Sarzale
BAGNOLO col naso verso il
cielo, il pallone si ferma, nulla
si muove. Fra una nuvola spiccano i colori sgargianti della
Brigata Folgore. Orgoglio della
nostra gente, paladini della
nostra bandiera. Ragazzini
16enni col naso verso il cielo,
tanta gente stupita che ora si
sente parte integrante di un
disegno. Un bambino, una
responsabilità comune. Faccia-
mo qualcosa, diamo una mano
a chi ha dato la vita per onorare una nazione. L’esercito, il
presidente della Repubblica, il
Tricolore: questi valori devono
tornare nelle scuole, nelle
famiglie, nei libri di storia. Una
grande famiglia che gioca a
pallone, che trova nelle società
sportive un mezzo concreto per
educare i nostri ragazzi a riflettere su cosa è giusto e cosa è
sbagliato. L’Esercito è importante, è un patrimonio da
rispettare.
I parà si lanciano senza paura,
spavaldi portano il pallone a
centrocampo. La partita, poi
l’abbraccio, i saluti e la promessa di dare continuità a questa idea, a questa filosofia certamente non facile da comunicare. Un ringraziamento speciale ai soldati ieri presenti. Un
grazie di cuore al Colonello
Germano Salzare, al Capitano
e addetto stampa della Folgore
Marco Amariello, al Maggiore Giancarlo Angeli, al Maggiore Tanda Piero, al 1° maresciallo Marrocco Salvatore, al
Capitano Francesco Locci, al
Caporal Maggiore Capo Turrin Ivan... La famiglia si allarga. Perchè i valori non hanno
confini. (Amedeo Faino)
Sì, ma ancora non ci fa caso.
Si riconosce ma non capisce. Il
problema è un altro.
Quale?
Ieri mi ha detto: “Ma papà
domani torna, vero? ”. E’ stata
la prima volta che mi ha chiesto
una cosa del genere. So che ce
ne saranno altre.
Chi la sta aiutando?
La mia famiglia d’origine,
seppure abbia scelto di vivere da
sola. Poi ci sono gli amici.
Perchè è rimasta a vivere da
sola?
Perché quella casa era il
nostro nido d’amore e so i sacrifici che Roberto ha fatto per
comprarla.
Vedo al collo la medaglietta
miracolosa e una piastrina
militare. Che significato
hanno per lei?
Se mi chiede se la fede mi sta
aiutando devo ammettere di non
riuscire ancora a scacciare o
affievolire questo dolore con la
preghiera. Ancora non ci riesco,
ma la porto perché ci credo.
E la piastrina?
E’ la medaglia di riconoscimento dei militari. Ci sono tutti
i dati di Roberto. C’è la sua vita.
E la tengo con me.
Se domani Simone le dicesse
che desidera intraprendere la
carriera militare che cosa gli
direbbe?
Non lo ostacolerei, cercherei
di indirizzarlo nello studio verso
il vertice più che verso la cosiddetta truppa, ma non per rinnegare il padre.
Che tipo di riconoscimento
si aspetta dall’Italia?
Intanto noto che il comune di
Napoli sta terminando l’iter per
l’intitolazione di una piazza a
Roberto, proprio vicino a casa
nostra, a Fuorigrotta.
Che senso hanno gli eventi
di sensibilizzazione come
quello di stasera?
Sono utili prima di tutto a me,
non me ne perdo uno, neppure
oggi che ho la febbre. E per gli
altri spero che servano a capire
il sacrificio che hanno fatto questi militari.
Qual è l’aspetto del carattere di Roberto che ricorda con
più nostalgia?
La dolcezza e la sensibilità,
ma anche l'altruismo. Roberto
era un uomo galante, un uomo
d’altri tempi.
Quando è stata l’ultima
volta che vi siete sentiti?
Il giorno prima. Era il 16 settembre. Ci sentimmo al telefono
e mi disse: “Bambolina, dai è
fatta. Torno a casa”.
Poi la doccia fredda...
La sera prima della partenza
per Kabul, due settimane prima
stavamo guardando in televisione qualche cosa inerente ad un
funerale di Stato di alcuni militari. Roberto mi disse. “Stefà,
quando arriverò a Ciampino,
non voglio il presidente della
Repubblica. Voglio solo te e
Simone”. Mi arrabbiai tanto.
Poi oggi penso ad una premonizione, come se mi avesse voluto
preparare per la prova più dura.
30
GIOVANI IN CAMPO
SABATO
8 MAGGIO 2010
onsegnano
c
ti
s
ti
u
d
a
c
a
I par
e Simone
ia
n
fa
te
S
a
dal cielo
e il pallone
i
r
o
fi
i
d
o
z
z
un ma
Alcune immagini della splendida serata di Bagnolo in Piano: un inno ai valori dello sport e della vita
quadre
o delle s
L’ingress
Mister Te
deschi
e il ds Bo
n
si confro i
ntano
Atterraggio perfetto
Lo spettacolo
pirotecnico
Parà
in camp
o
La selezione della Fossil Cup
ha ben figurato
Il presidente della
Bagnolese, Caffarri
Beneficenza attiva: i ragazzi
firmano l’assegno per Simone
Una terna di classe
Sporthotel Cervarezza Terme
è nel cuore del Parco Nazionale
dell'Appennino Tosco-Emiliano,
nel verde di un territorio incontaminato
e ricco di occasioni
di Sport, Cultura e Relax.
SPORT HOTEL È IDEALE PER RITIRI SPORTIVI
Ogni squadra in ritiro ha l’esclusiva del campo
sportivo gestito direttamente dall’albergo.
La sala ristorante ospita fino a 250 persone,
ideale per banchetti, cerimonie, pranzi
e cene di lavoro;
su prenotazione pranzi e cene a base di pesce.
L’albergo dispone di 44 camere
Lo Sport Hotel, a Cervarezza Terme, centro turistico
tra i più importanti dell'Appennino Reggiano,
ti aspetta per vivere le tue vacanze all'insegna
dello sport, del relax,
della natura e del divertimento.
0522/890175 oppure 0522/890280
[email protected] • www.sporthotelcervarezza.it
Per informazioni, pacchetti e gruppi contattate il:
OSCAR
SABATO
8 MAGGIO 2010 33
GIOVANI IN CAMPO
Durante il triangolare, grande premiazione dei migliori personaggi della stagione che sta per concludersi
Oscar Juniores, tapiro al Montecchio
Premio alla carriera per Beneventi, dirigente della Rubierese
NEL PALLONE
AMEDEO FAINO
UNA pagina singolare. Chi non
conosce il mondo di “Giovani in
Campo” sarà sicuramente turbato da questo album fotografico.
Immaginiamoci la scena: l’italiano medio entra nel solito bar,
ordina un cappuccino, poi apre
il giornale e si ritrova “mastro
Geppetto” e “Pumba” del Re
Leone che stringono un premio
consegnato da un folletto fastidioso che cerca, in qualche
modo, di aggiungere qualcosa in
più a questo scenario. Una serata fantastica, la seconda edizione della manifestazione “Oscar
nel Pallone”, un momento dedicato a chi ha dimostrato grande
impegno (come il nostro caro
amico Giorgio “Raggio” Beneventi, storico dirigente di Rubiera); un momento di scherzo, leggero, dedicato anche ai nostri
ragazzi, a quei personaggi del
calcio Dilettanti che fanno di
questo mondo un’eterna commedia. Un riconoscimento al
trequartista della Falk Samuele
Emmanuele, il nostro “best glamour” è lui. Il calciatore si porta
a casa la t-shirt HB staff, inoltre
sarà ospite del Sophia di Baiso.
Premiato anche Pietro Astolfi,
lo stopper di Arceto è di gran
lunga il calciatore più discotecaro del campionato, ha disputato
le sue partite migliori nei locali
più famosi della regione. Non
ritira il premio lui di persona, è
chiaro, lui è un vip, per l’occasione manda il suo segretario, il
Gualerzi (Bibbiano) premiato per il grande impegno dimostrato
Beneventi, il “Raggio” di Rubiera è al servizio dello sport giovanile da una vita: premiata la passione
Lini ritira il premio “discotecaro” per conto di Pietro Astolfi
Gli “Attapirati” sono loro, l’amico “Leo” Leoni del Montecchio ritira il premio...
povero Lini. Un premio anche
per il Lupo di Mare Menozzi,
l’allenatore del Luzzara anche
quest’anno ha dato prova di
poter costruire una solida nave
utilizzando escusivamente stuzzicadenti e matite.
Complimenti mister Menozzi,
ennesima soddisfazione. Sul
palcoscenico anche il difensore
Gualerzi del Bibbiano, premio
impegno e dedizione.
Inoltre del Bibbiano è stato
premiato anche il portierino
Nico Faietti, il miglior numero
uno è lui, guanto d’oro per l’ex
Sporting Chiozza. Bibbiano
premiato anche con l’oscar
“Classe dirigente”, consegnato
al ds Masini.
Il Lupo di Mare Menozzi merita questo premio... Glorioso
HeartBeat Staff -calciatore best glamour- ad Emmanuele della Falk, sarà ospite di HB al Sophia
Tu t t e l e s q u a d r e p r o t a g o n i s t e d e l l a s t a g i o n e 2 0 0 9 / 2 0 1 0
Biasola Volley - Reggiana Pallavolo Femminile volley
che passione!
OSCAR
SABATO
8 MAGGIO 2010 35
GIOVANI IN CAMPO
Il team più giovane è il Montecavolo. Un grazie speciale anche a Benassi (Lentigione) e Masini (Bibbiano)
La squadra dell’anno è la Bagnolese
Premiati anche i mister Belletti, Menozzi, Furlotti, Iotti e Fava
NEL PALLONE
LA POVIGLIESE di mister
Iotti ha davvero fatto l’impossibile. Diciamo le cose come
stanno realmente. Una rosa con
le spalle scoperte, davanti solo
artiglieria leggera, in mezzo il
povero Varoli a tappare le falle.
Merita Iotti il premio “allenatore dell’anno”, ha insidiato l’alta
classifica avendo a disposizione
una squadra modesta, nella
norma. La sua grande risorsa è
sicuramente il furore agonistico
che mette in campo, la carica
che comunica ai suoi, più che
un mister sembra un pugile,
sempre impegnato a lavorare
sui fianchi, ad aggredire
improvvisamente l’avversario.
Sportivo vero. Fra i premiati
spicca anche uno dei nostri
beniamini, l’allenatore Davide
Belletti, merita questo riconoscimento in quanto diffonde
una filosofia diversa, Davide
cerca di stabilizzare l’idea di
calcio sostenibile, di sport alla
portata di tutti. Nella sua Juniores giocano tanti ’93 e ’94, tutti
scendono in campo, non esistono secondi portieri o punti da
fare ad ogni costo. Uomo vero
in un calcio da rigenerare. Premiato anche il ds Diego Bartoli
che col suo Castellarano ha
fatto benissimo. Ringraziamento anche al Lentigione, una
società sempre disposta a partecipare alle nostre iniziative, una
piazza positiva come il suo presidente, Andrea Benassi. Grazie
della partecipazione. Un saluto
a tutti i nostri “alleati”.
Il miglior allenatore, Iotti (Povigliese), l’uomo dei miracoli
IL Pres. Andrea Benassi (Lentigione) premiato dalla nostra giuria
Premiato il Montecavolo dei Benelli e di Capitan Boretti, premio largo ai giovani
Montanari (Montecavolo) ritira il premio “mister emergente”
Premio al Cadelbosco
Glauco Barbolini (Rub.) è il miglior gregario, premio V. Allenatore
La Bagnolese ha stupito tutti, squadra rivelazione della stagione 2009-2010, sono i numeri uno
Il ventiseienne Fava (Bresc.) è l’allenatore più giovane, un talento
Mister Furlotti (Lent.) premiato per la grande determinazione
Grande Belletti (Correggese)!
36
GIOVANI IN CAMPO
SABATO
8 MAGGIO 2010
a cura di Amedeo Faino
JUNIORES REGIONALE - NON SOLO CALCIO
Sabato scorso la squadra reggiana ha frenato la corsa della capolista Pontolliese. Disordini a fine gara
Falk, lo sport inteso nel modo migliore
Mister Tasselli: “Una lezione di vita, andiamo avanti così”
AMEDEO FAINO
L’EVOLUZIONE spesso si
arresta. Il moralismo del calcio
sostenibile si scontra con lo
sport a cui noi siamo abituati,
al calcio della slealtà. Episodio
chiave che innesca questa critica è la gara di sabato 1 maggio,
la partita in questione è Pontolliese-Falk. Una gara di Juniores Promozione, una gara
come tante, peccato che la
squadra di Piacenza, ovvero la
Pontolliese, gioca per vincere
matematicamente lo scudetto,
mentre la Falk nuota in acque
tranquille a metà classifica.
Fino a questo punto nessun
problema, nessun dubbio al
riguardo. Peccato che in Italia
non sia proprio così: una squadra che a fine campionato è a
metà classifica che incontra
una pretendente al titolo deve
“scansarsi”, deve farsi da parte
in segno di buona educazione.
Veniamo alla gara, risultato
finale 0-0, la squadra del giovane mister Davide Tasselli
gioca una partita vera, una gara
leale, la festa della Pontolliese
è rimandata. Fine del match,
disordine, contestazioni, la
dozzina di tifosi e genitori che
seguono la Falk sono costretti
ad allontanarsi velocemente,
come in un film di gangster la
squadra reggiana viene accusata dalla locale opinione pubblica di avere fatto un torto, di
Stile
La Falk è da
sempre una
società che si
distingue per
la serietà e
per l’impegno
messo in
campo.
Lo stile
suggerito dai
fratelli Arati è
stato
assimilato dai
ragazzi.
Complimenti.
aver sbagliato comportamento.
Squadra fuori scortata dalla
Polizia, un brutto episodio che
manifesta la grande inciviltà a
cui il nostro calcio è abituato.
Mister Tasselli, una bella
lezione di vita per i suoi ragaz-
zi: “Una lezione di vita. Esatto.
Sono episodi che fanno riflettere. La cosa curiosa è che i
ragazzi in campo hanno sistemato la questione velocemente, si sono chiariti senza dare
vita a tafferugli. Mentre fuori
dal campo ci sono stati dei
disordini, qualcuno era arrabbiato con noi, infatti siamo
usciti con la Polizia. Dispiace
che l’abbiano presa così male,
ma non vedo dove possiamo
aver sbagliato. Non ci importa,
non fa parte dello stile Falk
favorire una squadra oppure
farsi da parte, noi insegnamo ai
ragazzi a dare sempre il massimo, a giocare lealmente le partite, non vogliamo fare i moralisti, ma a noi va bene così.”
Tutto questo mentre la Lazio
innalza una barriera di cartone
contro i campioni d’Italia dell’Internazionale di Milano. La
Falk non si è scansata, vince il
premio Fair play e si porta a
casa la nostra stima.
...Immagini dal web...
Federico Duzzi (Arcetana) da qualche tempo il “soldatino” si è
imborghesito...Osservare per credere
Alex Montanari (Montecchio) beccato al Tunnel in doppia-dolce
compagnia... e bravo il nostro stopper
Il Carpi festeggia la vittoria del campionato, in questa foto Francia
e campanini indossano il maglioncino personalizzato “Carpi FC”
Calendario Juniores Promozione
- 29ª giornata (08/05/2010) GIRONE A
GIRONE B
Falk - Fontana Audax
Cast. Monti - Arcetana
Luzzara - Montecchio
Rubierese - Correggese
Pro Piacenza - Pol. Brescello
Folgore Bagno - Finale
Lentigione - Pontolliese
Castelnuovo - Montecavolo
Valtarese - Povigliese
Colombaro - Real S. Prospero
Cadelbosco - River Club
RECUPERO MARTEDÌ 04/05
S. Nicolò - T. Bibbiano
Montecavolo - Cast. Monti
Alessandro Culzoni (Rubierese) si prepara ad interpretare un film
della Walt Disney... Ecco il costume di scena
SABATO
8 MAGGIO 2010 37
GIOVANI IN CAMPO a cura di Amedeo Faino e Gianluca Vecchi
Gli esterni sono Boretti e Mesoraca. Grazioli e Bellotti (Bagnolese) chiudono a testa alta. Capozza fra i pali
TOP 11 HB
JUNIORES
REGIONALE PROMOZIONE
girone A
F. Audax
- Pol. Brescello
3-0
Luzzara
- Valtarese
3-1
Montecchio
- Lentigione
1-3
Pontolliese
- Falk
0-0
Povigliese
- Fornovo Riccò
2-3
Pro Piacenza - T. Bibbiano
2-2
River Club
- San Nicolò
0-2
Salsomagg.
- Cadelbosco
4-0
P
G V N P
RF RS
PONTOLLIESE
60 28 18 6
4
65
32
SAN NICOLÒ
56 28 17 5
6
64
31
FORNOVO RICCÒ
51 27 15 6
6
57
40
F. AUDAX
48 28 13 9
6
64
45
FALK
43 28 12 7
9
37
34
SALSOMAGGIORE
42 28 12 6
10 51
35
POL. BRESCELLO
41 27 11 8
8
37
38
POVIGLIESE
41 28 12 5
11 41
53
T. BIBBIANO
40 28 10 10 8
LUZZARA
53
41
36 28 10 6
12 43
53
CADELBOSCO
35 28 9 8
11 39
45
LENTIGIONE
35 28 9 8
11 45
53
PRO PIACENZA
28 28 8 4
16 27
43
RIVER CLUB
23 28 6 5
17 28
54
MONTECCHIO
20 28 5 5
18 31
61
VALTARESE
19 28 5 4
19 40
64
Sora
Esordio in top 11 per Mady (Bibbiano). Dietro torna Aguzzoli
FRA le luci e la pioggia della seconda edizione della manifestazione
“Oscar nel Pallone” presentiamo una top 11 diversa, composta delle
seconde linee. Mentre Nicolò Faietti ritira il premio come miglior
portiere, il signor Capozza (Correggese) si piazza fra i pali della
nostra formazione. Capozza e Faietti, due portierini di 170 cm davvero “alternativi”. Ma l’altezza non conta, l’importante è non subire
gol. Al centro della difesa ritroviamo un vecchio pupillo della scorsa
stagione, John Arne Aguzzoli (Cadelboschese) che comanda il reparto arretrato. Lo affiancano il somalo Akyer (Rubierese) e il best glamour di Montecchio, l’ex difensore della Reggiana Berretti, Alex
“Anderson” Montanari. Giornata storica per il calcio italo-egiziano:
l’idolo di Bibbiano Ahmed Mady, discotecaro di belle speranze,
prende posizione in mezzo al campo, il fedelissimo compagno di
merende della seconda punta Masini (Bibbiano) è orgoglioso della
convocazione.
La Bagnolese è fuori dalla fase finale, ma prima di concludere è
necessario sottolineare il grande impegno dimostrato da Grazioli e
AKYER
(Rubierese)
CAPOZZA
(Correggese)
Bellotti durante l’ulitma partita. Ragazzi, nessun problema.
Luzzara avanti con vigore, il bomber ritrovato Stirparo continua a segnare (6 gol in 4 partite), ora la domanda da porsi è
chiara: e se mister Menozzi avesse avuto a disposizione l’attaccante ad inizio campionato? Peccato che nel calcio non c’è
posto per dubbi o domande, servono solo risultati. Ritorni
importanti: Mesoraca (Montecchio) e Ferrari (Lentigione) di
nuovo titolari. Allena il famigerato Luciano Cassinadri, cittadino onorario di Arceto nonché allenatore della locale Juniores,
una Juniores piena di personaggi originali. Avanti così. Appuntamento alla prossima settimana.
Non dimenticate di interagire con noi attraverso il Gruppo
Facebook “Il Giornale di Reggio Settimanale”. Cliccate sulla
casella Discussioni e dite la vostra, ogni settimana dibattiti e
discussioni riguardanti argomenti di attualità. Diventa un vero
opinionista sportivo! Pubblicheremo la tua risposta sul nostro
Settimanale del sabato. (Amedeo Faino)
AGUZZOLI
(Cadelboschese)
BORGHI
(Folgore Bagno)
2 punti di penalizzazione
girone B
Arcetana
-
Rubierese
1-3
Correggese
-
La Pieve Non.
2-1
Finale
-
Castelnuovo
3-1
Folgore B.
-
Maranello
3-4
Medolla
-
Colombaro
4-3
Montecavolo -
Cast. Monti
rinv.
R.S.Prospero -
Val. Sa. Gold
1-3
Real Panaro -
S. Michelese
3-2
P
G V N P
RF RS
MARANELLO
66 28 22 0
6
75
32
VAL. SA. GOLD
58 28 19 1
8
73
40
RUBIERESE
58 28 17 7
4
60
33
S. MICHELESE
54 28 16 6
6
64
46
LA PIEVE NON.
48 28 14 6
8
72
50
CORREGGESE
46 28 13 7
8
61
42
MEDOLLA
45 28 12 9
7
60
50
ARCETANA
45 28 13 6
9
52
45
CAST. MONTI
45 27 14 3
10 42
41
REAL PANARO
40 28 11 7
10 51
55
COLOMBARO
35 28 10 5
13 50
62
CASTELNUOVO
21 28 4 9
15 34
60
R. S. PROSPERO
21 28 5 6
17 37
64
FINALE
17 28 4 5
19 38
60
MONTECAVOLO
16 27 3 7
17 33
75
FOLGORE BAGNO
10 28 2 4
22 28
75
Sora
DavideStirparo, il bomber ritrovato
2 punti di penalizzazione
MADY
(Bibbiano)
GRAZIOLI
(Bagnolese)
BORETTI
(Montecavolo)
FERRARI
(Lentigione)
STIRPARO
(Luzzara)
✹
6 reti
in 4
partite
BELLOTTI
(Bagnolese)
MESORACA
(Montecchio)
38
SABATO
8 MAGGIO 2010
L’INIZIATIVA
Storico tris per il Massenzatico, che aveva già vinto con Salsi e Alberti. Il trionfo in Terza è nato da un patto tra i “senatori” di Lanzi
“Forza Esteban, abbiamo vinto per te”
Siligardi: doppietta, promozione e orologio Fossil nella stessa giornata
ALBERTO BERTOLINI
A MASSENZATICO non lo
nascondono: vincere il campionato senza vedere al polso di Cristian Siligardi l’orologio Fossil,
avrebbe tolto un pizzico di gusto.
Dal suo piede era partita l’azione che aveva condotto al gol
lampo di Max Salsi, dal suo
piede era partito il cross poi trasformato in rete dopo appena 70
secondi da Marco Alberti.
Entrambi premiati, entrambi
riconoscenti verso questo bravo e
simpatico attaccante classe 1978
che come gli altri “big” in estate
scelse di restare a Messenzatico
per riparare il “torto” e riportare
subito il club in Seconda.
Il destino aveva in serbo una
giornata speciale per lui: doppietta nella giornata decisiva,
promozione matematica e... orologio Fossil per il gol più veloce
della domenica.
Trentacinque secondi, per l’esattezza.
«C’è stato un lancio lungoracconta Siligardi- Alberti l’ha
allargata verso destra, io l’ho
stoppata appena dentro l’area e
per anticipare il difensore ho calciato di mezzo collo, ne è uscito
il classico tiro beffardo».
Ammetti di aver pensato quasi Cristian Siligardi mostra l’orologio Fossil davanti alla nostra redazione
subito all’orologio...
«Lo ammetto. Anzi, nell’esultanza ho indicato il mio polso,
come a dire... questa volta l’ho
vinto io! E’ stato ancora più
bello perché abbiamo vinto il
campionato».
Storico tris di orologi Fossil
per il Massenzatico: nessuna
altra squadra ci è riuscita. Tra
l’altro tu e Marco Alberti vi
siete forniti l’assist decisivo a
vicenda...
«Infatti lo voglio ringraziare
perché ha mantenuto la promessa
di farne vincere uno anche a
me».
Siete partiti per vincere il
campionato e ce l’avete fatta.
“Noi siamo retrocessi, noi dobbiamo tornare in Seconda”: il
patto tra i giocatori che hanno
deciso di restare è stato un
patto di ferro.
«Esatto. Abbiamo mantenuto il
nostro impegno verso mister
Lanzi, perché se lo meritava».
A proposito, Lanzi a Massenzatico è come Ferguson a Manchester: eterno. E’ vero che
medita l’addio?
«Non credo proprio, anzi, un
altro anno di Seconda lo farà La festa dei giocatori del Messenzatico dopo la vittoria che è valsa la promozione in Seconda categoria
sicuramente. La sua passione è
troppo grande».
E’ stato un campionato molto
combattuto, ma alla fine ce l’avete fatta. E’ un successo meritato?
«Sicuramente Rubiera United e
Sporting Reggio ci hanno dato
del filo da torcere, però abbiamo
segnato 67 gol e subito 17 reti,
miglior attacco e miglior difesa:
credo che queste cifre rendano
merito al Massenzatico».
Eppure l’inizio non era stato
dei migliori, poi a un certo
punto avete messo la quarta.
«Io credo che la vittoria chiave
sia stata quella di Santa Vittoria,
all’andata. Quel giorno abbiamo
maturato la fiducia giusta e la
consapevolezza di essere una
squadra in grado di vincere il
campionato, infatti da lì in poi le
abbiamo vinte tutte, tranne due
pareggi».
Se tu potessi assegnare un
oscar per la stagione a un tuo
compagno, a chi lo assegneresti?
«Ho un messaggio diverso. A
nome di tutta la squadra dedico
la vittoria del campionato a Esteban Farias, che sta lottando per
tornare con noi e domenica con
noi ha festeggiato questo bel traguardo».
A proposito, a quasi 32 anni
ti sei finalmente tolto il “dente”
e hai vinto un campionato: che
sensazione è?
«Molto bella. E’ una sensazione che ti ripaga per tutta la fatica, gli allenamenti al freddo,
sulla neve, le corse per arrivare
in tempo dopo il lavoro».
L’anno prossimo giocherete
in Seconda e mi pare che nell’aria ci sia la conferma in
blocco di un gruppo vincente:
avrete bisogno di tanti rinforzi?
«A mio parere no, ci siamo già
rinforzati quest’anno, lo abbiamo fatto con gli innesti giusti in
tutti i reparti. Credo che questo
organico possa fare bene anche
in Seconda categoria».
Ti lascio la penna per un ultimo messaggio.«Voglio ringraziare la squadra, perché quella
del Massenzatico è stata la vittoria di un grande gruppo, unito in
campo e fuori. Grazie anche al
presidente, all’allenatore e al
direttore sportivo, cioè alla
nostra “trinità” Beppe Lanzi. Lui
è il Massenzatico, senza di lui
non saremmo qui a raccontare
una giornata di festa».
Fossil presenta Vintage Expedition, una nuova collezione all’insegna del viaggio
Modello CH2586
Cassa: acciaio lucido
e satinato
Diametro: 44 mm
Funzioni: cronografo
con datario ad ore 4/5
Impermeabilità: ATM 10
Cinturino: pelle nera
con fibbia ad ardiglione
Respira l’aria della nuova stagione e lasciati coinvolgere dalla voglia
di intraprendere una “spedizione” verso territori sconosciuti. Per la
primavera-estate 2010 Fossil ti invita a staccare la spina, uscire e a
lasciarti alle spalle la frenesia della vita cittadina per iniziare una
nuova avventura.
Il senso di libertà dell’esploratore unito al piacere di scoprire un
luogo per la prima volta caratterizzano il mood del viaggio Fossil
primavera-estate 2010.
I segnatempo si contraddistinguono per stampe e tessuti di
impronta safari e quadranti che ricordano strumenti di aviazione
in stile vintage rivisitato in chiave moderna. Ulteriori dettagli
come la bussola incorporata nel cinturino rendono questa collezione pratica e al contempo facile da indossare tutti i giorni. In perfetto stile Fossil: autentico, libero e inimitabilmente vintage.
SPORT
SABATO
8 MAGGIO 2010
39
Forza ragazzi!
Domenica la sfida campale con la Ternana:
la Reggiana deve vincere per accedere ai play off
Cinque ex, con la Regia nel cuore, analizzano
la partita della vita: “E’ un gruppo abituato
ad esaltarsi nel momento di massima difficoltà,
sarà così anche questa volta”. Catellani e Malpeli:
“Sarà decisivo Alessi, il più grande di tutti”
ALBERTO BERTOLINI
DENTRO o fuori: se la Reggiana vince va ai
play off; se pareggia o perde saluta la stagione.
Con buon anticipo rispetto a quello che, dopo
la vittoria di Verona, sembrava un orizzonte
temporale del tutto scontato, come il fatto che
alla notte segue il giorno.
Non è stato così, perché gli ultimi deludenti
risultati hanno trasformato quella che poteva
essere una passerella di “riscaldamento” in una
specie di sfida all’Ok Corral calcistica.
Avere la possibilità di andare avanti con due
risultati su tre rende sicuramente favorita la Ternana, ma tradizionalmente la Reggiana del
dopo-fallimento è una squadra che sa esaltarsi
nelle difficoltà.
Lo sanno bene cinque ex granata, quattro reggiani doc, uno “adottivo”, che nello spogliatoio
di via Agosti hanno vissuto almeno una “settimana della verità”.
Andrea Catellani, Fabio Caselli, Raffaele
Nuzzo, Simone Gozzi e Michele Malpeli hanno
un comune denominatore: sono grandi tifosi
della Reggiana, e domenica il risultato del
Giglio sarà il primo che vorranno sapere.
Abbiamo raccolto il loro parere.
ruolo decisivo, più importante delle assenze che
affliggono la Reggiana- dice l’attaccante in
forza al Modena- in una partita della vita come
questa si lascia da parte il momento negativo e
si gioca, perché tutto può succedere. Un pronostico? Credo e spero che la Reggiana ce la possa
fare, è la mia speranza. E’ un gruppo abituato a
giocare questo tipo di partite da dentro o fuori e
questo mi rende fiducioso, anche perché chi
resterà fuori saprà dare un grande apporto psicologico´.
Gli chiediamo chi possa decidere un sfida
così: «Alessi sta bene, no? Se sta bene, Beppe
può decidere qualsiasi match, ma credo che sarà
lo spirito di squadra a fare la differenza».
F. CASELLI
«Per me bisogna assolutamente crederci- le
parole del toanese, attualmente in forza al
Carpi- credo che sia giusto e doveroso farlo. La
Reggiana deve provare a vincere, nonostante gli
ultimi risultati negativi, nonostante tutte le
assenze che hanno e che hanno avuto, dopo di
che avranno fatto il massimo».
Fabio Caselli è uno che di partite “secche” ne
ha giocate parecchie, soprattutto per la sopravvivenza: «Sono partite in cui uno deve dare
ancora di più di quello che ha, in termini di grinA. CATELLANI
ta, determinazione e consapevolezza. La fortu«Sarà una sfida secca e giocarla può avere un na? Se la Reggiana gioca come sa non avrà
Andrea Catellani
bisogno della fortuna, perché è una grossa squadra».
R. NUZZO
«E' una partita dove deve battere il vecchio
cuore granata e ne ricordo tante di partite in cui il
vecchio cuore granata ha fatto la differenza- dice
il “Cheyenne” Raffaele Nuzzo, che oggi dirige
l’omonima scuola portieri alla Tricolore- per
esempio ricordo la finale play out con l’Alzano,
dove tutti ci davano per spacciati. Sono fiducioso
perché questa Reggiana ha mostrato grande carattere nei momenti di difficoltà e in quelli topici,
come la vittoria di Verona. Le assenze? Il pubblico deve andare allo stadio, ma non ho dubbi, nei
momenti del bisogno la città di Reggio Emilia è
sempre stata presente.
Sarò il primo tifoso, forza Regia sempre».
S. GOZZI
«Da reggiano spero che vadano ai play off, purtroppo l’ultima è stata una brutta sconfitta e ora
sono costretti a vincere- dice Simone Gozzi,
difensore del Modena- la Reggiana ha fatto un
grande campionato nonostante tutti i problemi e si
merita di fare i play off».
M. MALPELI
Tifosissimo della Reggiana dal primo vagito,
l’attuale centrocampista del Carpi Michele Malpeli analizza la sfida decisiva di domenica al Giglio
con la Ternana: «Spero che recuperino qualcuno
di importante, ma io dico che qualcuno della vecchia guardia si sarà fatto sicuramente sentire sul
fatto del non mollare assolutamente, per me ce la
possono fare.
Innanzitutto serve portare gli episodi dalla parte
giusta, bisognerà capitalizzare al massimo le occasioni, dopo un’annata caratterizzata da mille problemi dentro e fuori, sarebbe un peccato vanificare tutto per gli ultimi risultati negativi. Chi può
essere decisivo? «Beppe Alessi, perché oltre a
essere un grande giocatore è un ragazzo d’oro. Se
lo meriterebbe».
Fabio Caselli
Raffaele Nuzzo
Simone Gozzi
Michele Malpeli
U.S. Rubierese
Centro Commerciale Il Sole
•
•
•
•
Attrezzature per cave,
ghiaia e sabbia
Nastri trasportatori
Coclee - Silos
Carpenteria metallica in genere
CONSORZIO
AUTOTRASPORTI
RIBALTABILI SECCHIA
Sistemi di Controllo
ed Elaborazione
dati per l’industria
CENE AZIENDALI • MEETING
BUFFET ALL’APERTO
RICEVIMENTI • MATRIMONI
www.bper.it
FILMEC
Ristorante
Pizzeria
LA CORTE
OSPITALE
IMPIANTI
AUTOMAZIONI
INDUSTRIALI
40
SPORT
SABATO
8 MAGGIO 2010
Il tecnico della Trenkwalder analizza la serie con Vigevano, con i biancorossi favoriti sulla carta:
“Il fattore campo è dalla nostra, ma siamo due squadre simili con talento limitato in attacco e tanta
propensione alla difesa e ai rimbalzi. Gli spareggi ce li siamo meritati e vogliamo essere protagonisti”
NICOLA BONAFINI
E' UNA FESTA, non una vacanza. Nemmeno un viaggio premio. Sono i play off, e si gioca
per vincere. Lo fanno tutti, e lo
farà anche la Trenkwalder che
domani inizia la serie di quarti di
finale con la Miro Radici Vigevano. I biancorossi arrivano
all’appuntamento con due facce
nuove in più, con un carico di
incognite, di infortuni e il logorio tipico di una stagione molto
intensa. Ma vi giungono anche
con la forza di una squadra che
sa quello che vuole, che ha
acquisito consapevolezza nei
propri mezzi durante la stagione
regolare, e che non ci sta a fare la
figura del “passeggero che vuole
scendere alla prima fermata”.
Di tutto ciò ne abbiamo parlato con il coach della Trenkwalder: Alessandro Ramagli.
Coach, per prima cosa, i play
off devono essere una festa,
una “bella cosa” per la squadra, la società e la città, giusto?
«Assolutamente. E’ una parte
aggiuntiva di una stagione in cui
8 squadre si sono meritate di
giocarsi la seconda promozione
in serie A. E’ un premio per tutti:
società, squadra, la città. E’ un
premio di cui dobbiamo godere
positivamente ma, al contempo,
deve essere chiaro che non è
ancora il momento di festeggiare. La volontà è quella di andare
il più avanti possibile e spingere
i nostri limiti un po’ più in là»
Con che spirito affrontate questi spareggi?
«Con lo spirito di chi è stato
nelle prime 3, 4 posizioni per
tutta la stagione. Il sintomo, questo, di una stagione veramente
buona, andando molto oltre le
previsioni di inizio campionato.
Soprattutto va sottolineato che,
nonostante i problemi avuti nella
seconda parte della stagione, nel
ritorno abbiamo vinto solo due
partite in meno rispetto all’andata. Un segno, questo, di consistente miglioramento da parte
dei ragazzi in tutto l’arco della
stagione. Perchè è un fatto che,
mentre le altre squadre cambiavano faccia, noi, i cambi, li
abbiamo fatti per necessità e fattori contingenti»
Un fatto rimane incontrovertibile: la Trenkwalder si è meri-
tata ogni “centimetro” di questa partecipazione ai play off
«Anche secondo me. Abbiamo
avuto continuità di rendimento
anche nei momenti più difficili.
Perchè, come sostenevo anche
prima, di fronte alle problematiche che abbiamo affrontato, le
soluzioni le abbiamo sempre trovate al nostro interno, spremendoci oltre misura per venirne a
capo. L’essere rimasti competitivi senza fare stravolgimenti
significa una sola cosa: l’essere
stati in grado di migliorare
durante l’arco del campionato»
Il fatto di avere finito la stagione regolare in modo, eufemisticamente, altalenante quanto
può influire in questa seconda
parte della stagione?
«Secondo me influisce molto
di più il fatto che, ancora una
volta, abbiamo avuto la necessità
di inserire due elementi e stravolgere il nostro roster. Occorre
quindi, ancora una volta, trovare
nuovi equilibri. Aggiungo anche
che, secondo me, la parte finale
così difficile è stata determinata
dal fatto che a questo roster
abbiamo chiesto tanto, arrivando
alla fine con i giocatori un po’
spremuti»
anche dalla penetrazione, con un
Solita domanda di prammati- occhio al lato debole. Su questo
ca: la condizione dei suoi. Fro- aspetto, credo, ne potrà trarre
sini e Fultz continuano a beneficio Robert Hite il quale
preoccuparla?
potrà anche avere il piacere di
«Mah, di fatto, Frosini aveva scoccare qualche bomba con i
accusato una botta al polpaccio. piedi per terra, anziché fare i chiL’ha smaltita ed ora si allena lometri per liberarsi al tiro.
regolarmente. Certo, stiamo par- Difensivamente è molto applicalando di un giocatore di 38 anni, to e usa l’intelligenza. Sembra
quindi la lunghezza della stagio- un buon alter ego per giocare
ne si fa sentire. Per quanto dietro e di fianco a Fultz»
riguarda Fultz, convive da mesi Quanto è stato difficile per voi
con il solito problema di cui tutti inserire due nuovi giocatori
sono a conoscenza. Sta prose- tanto avanti nella stagione e
guendo le cure e vediamo quan- quanto è difficile per loro?
to riuscirà a darci in questa serie
«E’ difficile. Perchè non si
con Vigevano»
possono fare doppi allenamenti
E’ stata la settimana di Kieza e tutti i giorni. C’è da inserire due
Ibarra. Ce la
giocatori
e
può racconta- “Ibarra e Kieza ci
contemporare?
neamente predaranno una mano.
«Secondo
parare
una
me sono due Soprattutto vanno a
serie di play
ragazzi che ci
off, in cui si
coprire due ruoli in cui gioca ogni due
aiuteranno.
Sono due giogiorni e di
catori di ruolo siamo scoperti. La
tempo
per
e di cui aveva- speranza è che il
allenarsi non
mo necessità.
ce n’è più.
Sono arrivati pubblico ci dia una
Però con la
mostrando
disponibilità si
mano
a
superare
questo
grande coinriesce a fare
volgimento e momento di transizione” tutto. Perchè
voglia
di
questi
sono
imparare il più
comunque due
velocemente
giocatori
possibile. Soprattutto il ragazzo necessari per affrontare dignitoargentino (Ibarra, ndr) mi è samente i play off. Altrimenti
parso molto attento a carpire non avrebbe avuto senso parteciqualunque segnale arrivasse dal parvi»
campo»
La partita con Vigevano,
Coach, ci fa il suo “scouting domani sera: è lecito ritenere
report” di Kieza?
che non sarà la stessa Miro
«E’ un’ala forte che ha saputo Radici “non” vista al Bigi in
adattarsi a giocare sia da numero campionato?
3 che da 5. Ha un fisico solido,
«Assolutamente. Su questo
con una discreta attitudine nel- non c’è dubbio. Siamo squadre
l’andare a rimbalzo. Può tirare simili: limitate nel talento, visto
da fuori, anche se non è il suo che siamo nella seconda parte di
pezzo forte, e andare in uno con- tabellone per media punti segnatro uno fronte a canestro, con ti, mentre in difesa siamo toste
entrambe le mani. La speranza è entrambe partendo da presuppoquella che riesca a comprendere sti diversi: più aggressivi noi, più
velocemente quello che gli si “appiccicosi” loro. E infatti
chiede»
siamo tra le migliori difese della
Ibarra?
Legadue. Ed entrambe abbiamo
«Matìas è un play d’ordine. mostrato una grande volontà di
Ama passare la palla. Ha impa- andare a rimbalzo con forza e
rato i giochi al primo allenamen- aggressività. Quindi gli identikit
to. E’ un discreto passatore delle due squadre combaciano»
SPORT
SABATO
8 MAGGIO 2010
Quarti
di finale
equilibrio
assoluto
“Veroli-Scafati: non è scontata ma alla fine la Prima
prevarrà: Pistoia può fare il colpaccio”
Però, insomma, non ci verrà
mica a dire che questo è un
brutto abbinamento...
«Guarda, per me Vigevano è la
miglior squadra del mondo. E i
miei giocatori sono i più bravi
che posso avere. Alzare lo sguardo non avrebbe senso. Ci sono
toccati questi avversari e ce la
dobbiamo giocare senza fare calcoli»
Il fattore psicologico: loro non
hanno nulla da chiedere alla
stagione. Giocano con la testa
libera...
«Hanno entusiasmo. Hanno
disputato una grande stagione e
coach Garelli è il mio personale
allenatore dell’anno. Siamo simili, ma credo sia una squadra da
affrontare con la massima atten-
zione e rispetto. Noi abbiamo i
favori del pronostico, non fosse
altro perchè abbiamo 3 partite in
casa. Poi chi pensa di giocare i
play off senza pressione e con la
testa libera è la volta buona che
ne prende trenta»
Il fattore fisico: si gioca praticamente ogni tre giorni. Si lavora
solo sui dettagli e sul recupero.
Corretto?
«Assolutamente sì. Le partite
sono ravvicinate e ogni serie
potrebbe chiudersi in una settimana e mezzo, significa che la
qualità del recupero è fondamentale. Soprattutto quando giocheremo fuori casa»
Coach, personalmente e a nome
del suo staff, come vive questo
appuntamento?
«Con una discreta serenità. Ma
quella l’abbiamo avuta durante
tutta la stagione. Sia nei momenti
più difficili che in quelli di massima esaltazione. Io poi sono abbastanza navigato e qualche partita
di play off l’ho giocata. Quindi so
come funziona. E’ importante
alzare la tensione, lavorare duro
nelle prime due, tre giornate ed
allentare la tensione in quelle
successive. Perchè, ovviamente,
il rischio è quello di giocare la
partita 10 volte, e arrivare “cotti”
all’undicesima. Quella vera»
Il pubblico. Si aspetta un Bigi
pronto a dare una mano? Un
po’ più “caldo” rispetto alla
stagione regolare?
«Guarda, il Bigi, è così. E’ un
posto dove di pallacanestro se n’è
vista tanta. Ti garantisce il suo
supporto, ma vuole vedere della
buona pallacanestro. Non è un
palazzetto dove ci si accontenta
di giocare i play off tanto per
farlo, ai giocatori si chiede qualcosa di più. Nell’immediato,
però, essendo noi in una situazione di grande rinnovamento, la
voce del pubblico potrebbe essere
un aiuto per togliere tensione ai
nuovi innesti»
Gli altri quarti. Veroli-Scafati è
la rivincita di un anno fa...
«Non così scontata, anche se
Veroli passerà il turno, perchè è
una squadra che ha fatto bene ed
ha abitudini più consolidate di
Scafati, che è forte, ma che ha
cambiato tanto in corso d’opera»
Sassari-Pistoia. Qualche mese
Le altre sfide
fa sembrava un abbinamento a
pronostico chiuso. Adesso è
diverso...
«E’ tutto molto aperto. Un paio
di cose depongono a favore di
Sassari: il rendimento casalingo e
la fatica di Pistoia a vincere in
trasferta. Ma ho la sensazione che
la Carmatic sia un “animale da
play off”. Perciò, a mio avviso, i
toscani potrebbero spuntarla»
Casale-Udine. Sembra la serie
più equilibrata e incerta di
tutte...
«Premesso che tutte le quattro
serie sono equilibrate, in questa si
affrontano due team che hanno il
massimo della qualità possibile.
Secondo me passa Casale ma
solo perchè ha il vantaggio del
fattore campo»
41
42
SABATO
8 MAGGIO 2010
SPORT
Quando
“Bezze”
infiammava
il Tempio
Intervista esclusiva a Mike Bezdicek, il più grande
giocatore che abbia mai vestito la maglia di Rubiera:
“Senza il mio infortunio, avremmo potuto vincere
lo scudetto”. Pallamano e... Bayern Monaco:
“Mi spiace per i miei amici interisti, perderanno”
NICOLO’ RINALDI
HARSEWINKEL è una cittadina grande
più o meno come Scandiano, situata nella
regione tedesca del Nord Reno-Westfalia.
E’ qui che oggi lavora, come allenatore
della locale squadra di handball, uno tra i
giocatori di maggiore carisma nella storia
della pallamano rubierese. Stiamo parlando di Mike Bezdicek, soprannominato
“Bezze”; è grazie a lui che il team nostrano potè cullare il sogno di aggiudicarsi lo
scudetto 2000/2001, scalzando la corazzata Trieste. Non ce ne vogliano i vari Fabrizio Zafferi, Giovanni Oleari, “Musta”
Nezirevic, Slaven Radic e tanti altri, tutti
atleti di eccellente livello; tuttavia, Bezdicek è probabilmente il più forte pallamanista mai visto con la maglia rubierese. Il
“Giornale di Reggio – Settimanale” ha
avuto l’onore di incontrare il campione
tedesco, che il 28 giugno prossimo compirà 42 anni.
Mike Bezdicek, in che modo la Pallamano Rubiera si mise in contatto con
te? E quali sono le ragioni che ti spinsero ad accettare tale proposta?
«La società mi cercò attraverso Jovanic,
un giocatore serbo di fama internazionale;
allora, io mi recai a Rubiera, e mi bastò
solo un’occhiata per approdare in biancorosso. Le ragioni che mi portarono a una
scelta così rapida sono essenzialmente
due. Da un lato, in quel momento ero
senza contratto; inoltre, avevo il desiderio
di mettermi alla prova con una nuova
sfida, non necessariamente in Germania.
L’Italia, e in particolare i vostri luoghi, mi
sono piaciuti fin da subito; la mentalità
che vi contraddistingue, non così “rigorosa” e rigida come quella tedesca, mi conquistò in modo immediato».
Quali sono i tuoi ricordi riguardo
all’accoglienza del pubblico di Rubiera
e al sostegno che ricevetti?
«L’accoglienza fu
molto amichevole,
fin sa
subito
mi trovai benissimo con il pubblico, ma
anche con i compagni di squadra e col tecnico Zafferi. Il “Tempio” del PalaBursi
era pieno di sostenitori, e si sentiva che la
squadra era circondata da grande calore;
ciò mi dava sensazioni spettacolari a ogni
partita».
La tua esperienza rubierese è stata
fantastica ma troppo breve: che cosa
accadde esattamente a Conversano?
«A Conversano, dopo 40 minuti di
gioco il risultato era di parità; avevamo
vinto la prima gara a Rubiera, e in Puglia
il clima era davvero rovente, condito da
una grande avversione del pubblico di
casa nei miei confronti. Nell’allenamento
mattutino, io avevo riportato un piccolo
acciacco all’anca; in partita, quando eravamo sul 18 pari, io iniziai a ricoprire il
ruolo di centrale, ma subito dopo sentii dei
dolori tremendi pur non avendo avuto nessun contrasto fisico. I tendini di Achille si
erano spezzati. Dopo la mia uscita dal
campo, è andata come sapete; abbiamo
perso sia la partita a Conversano sia il
terzo round al PalaBursi, al quale io non
partecipai».
Se non ci fosse stato quell’infortunio,
pensi che Rubiera avrebbe potuto vincere lo scudetto?
«Sicuramente avremmo avuto ottime
possibilità di battere Trieste in finale; non
so se ci saremmo riusciti, ma lo scudetto
sarebbe stato alla nostra portata».
In tanti ti considerano come il miglior
giocatore mai visto a Rubiera…
«Questo rappresenta un grande e autentico onore per me; probabilmente, è anche
il motivo per cui nel 2004 mi venne chiesto di tornare, anche se poi la trattativa
non si concretizzò».
La società non ti chiese di rimanere
già nel 2001/2002?
«No, non in quell’occasione; del
resto, dopo il mio recupero dall’infortunio trovai subito un nuovo ingaggio
in Germania».
A tuo parere,
quali sono le
differenze
più rilevanti
tra la
pallamano italiana e quella tedesca o
spagnola (visto che tu hai giocato anche
ad Almeria)? E, soprattutto, cosa
manca al nostro handball per raggiungere i livelli della Bundesliga o della
Liga Asobal?
«La differenza principale sta nel fatto
che in Germania e in Spagna trovi moltissimi ottimi giocatori di nazionalità tedesca
e spagnola; in Italia, invece, c’è qualche
buona individualità, ma nel complesso il
numero di atleti italiani non è così ampio.
Sia da voi che da noi, il calcio è lo sport
più seguito; tuttavia, in Germania, a differenza di quanto accade nello Stivale, la
pallamano è una disciplina che gode di
un’attenzione quasi pari a quella del calcio. Per cercare di colmare questo gap, il
consiglio che do al movimento della pallamano in Italia è quello di motivare i giovani ad avvicinarsi a questo sport; del resto,
si tratta della stessa cosa che fanno pure il
basket e la pallavolo. Investire sui giovani
è il miglior modo per aumentare il livello
dei campionati a medio-lungo termine».
Segui ancora i risultati di Rubiera?
Se sì, conosci Samir “Musta” Nezirevic,
il nuovo allenatore del Gammadue?
«Quando riesco do sempre un occhio a
come si stanno
comportando
le
mie ex squadre. Non sapevo che “Musta”
fosse diventato il tecnico del Gammadue;
comunque sia, gli faccio i migliori auguri
di buon lavoro e buona fortuna».
La Pallamano Secchia Rubiera sta
concentrando molti sforzi sulla crescita
del settore giovanile; da quello che hai
detto prima, immaginiamo che tu condivida questo tipo di scelta…
«Certo che sì; i giovani hanno bisogno
di prospettive certe e sicure per la loro crescita in ambito sportivo».
Qual è stato il momento più esaltante
della tua carriera? Quale invece quello
di maggiori difficoltà?
«L’episodio più bello è rappresentato
dalla mia partecipazione con la Nazionale
tedesca alle Olimpiadi; i Giochi olimpici
costituiscono il massimo per ogni vero
uomo di sport. Quanto alla maggiore difficoltà, l’infortunio di Conversano è stato il
più pesante che abbia mai avuto; in seguito non sono più stato in grado di esprimermi sul campo come facevo prima».
Sappiamo che oggi alleni in Germania l’Handball Harsewinkel: come sta
andando il vostro campionato?
«Nella fattispecie, mi occupo di allenare la prima squadra (senza giocare); giochiamo in un campionato regionale, e la
stagione sta procedendo molto bene,
tant’è vero che siamo imbattuti. Collaboro
anche con la nostra seconda squadra, che
ha soprattutto un intento promozionale,
ossia di avvicinare alla pratica della pallamano il maggior numero possibile di
persone. Poi, è importante mantenere
il secondo team a un buon livello,
visto che alcuni elementi possono
tornare utili anche a livello di prima
squadra. Come Rubiera, anche Harsewinkel sostiene in modo massiccio i giovani, pure in ambito femminile. Come società, stiamo crescendo in modo visibile; di recente,
abbiamo ospitato un torneo con la
Nazionale della Nuova Zelanda.
Insomma, pallamanisticamente
parlando, qui ad Harsewinkel ho
trovato una nuova famiglia».
Un tuo saluto al pubblico di
Rubiera attraverso il “Giornale
di Reggio – Settimanale”?
«Ciao, Bella Italia; la mia esperienza lì è stata breve, ma molto intensa.
Ah, se gli amici Marco e Federico fanno
ancora il tifo per l’Inter… chiedo loro
scusa, ma il 22 maggio vincerà il
Bayern; stavolta noi tedeschi
avremo la meglio, non siamo
più nel 2006!».
SABATO
8 MAGGIO 2010
CHERYL, PIÙ SEXY DEL MONDO
LA CANTANTE - e giudice di X Factor Uk - Cheryl
Cole (nella foto) è stata eletta dal magazine FHM la
donna più sexy del mondo per il secondo anno consecutivo. Al secondo posto c’è la star di “Transformers”
Megan Fox, segue la modella di intimo Marisa Miller. La più alta entrata è la regina della saga di “Twilight” Kristen Stewart, che irrompe al sesto posto. Da
segnalare anche nella top ten la presenza delle vincitrici della classifica - giunta al 16esimo anno - Kelly
Brook (settima) e la modella Keeley Hazell (quinta).
43
L’A-TEAM TORNA IN AZIONE
I FAN di P.E. Baracus e del colonnello “Hannibal” Smith
devono attendere ancora poco. L'11 giugno arriverà nei
cinema italiani “A-Team”, il film ispirato alla serie di culto
degli anni 80. Tra i protagonisti della pellicola ci sono
Liam Neeson, Bradley Cooper, Quinton Jackson e la
splendida Jessica Biel.
La storia è stata ovviamente aggiornata ai giorni nostri,
tanto che i componenti del commando, che nel telefilm
erano reduci del Vietnam, qui diventano ex soldati che
hanno combattuto in Iraq.
La Barale si confessa: “La relazione con Degan mi ha fatto crescere, ha spostato in avanti i miei limiti”
Sul set di “Inferno”
Paola: “Grazie a Raz ho imparato
cosa significa amare a 360 gradi”
Lindsay Lohan
un futuro
da pornostar?
Lindsay Lohan
Paola Barale racconta la sua storia d’amore con l’attore Raz Degan: “Quest’uomo mi ha fatto crescere, ha spostato i miei limiti”
“UN AMORE forte. Io amo molto
Raz. Per la prima volta penso di
avere capito cosa vuol dire amare
una persona a 360 gradi, totalmente distante da me. Non vuol dire
subire, ma capire”. Paola Barale
racconta la sua storia d’amore con
l’attore Raz Degan: “Quest’uomo
mi ha fatto crescere, ha spostato i
miei limiti, come ho fatto io con
lui, prima di conoscerlo facevo le
vacanze, ora viaggio. Mi ha portato
in posti assurdi dove mi sono sentita perduta, in angoli remoti dell’India - spiega la conduttrice al settimanale “Gioia” - dove non avevano
mai visto una bionda come me.
Con lui il viaggio comincia quando
si arriva con la macchina e si prosegue a piedi, non si sa dove”.
Felice di essere tornata in tv con
“La Pupa e il secchione”, anche se
“l’ho trovata molto peggiorata”,
Barale racconta la sua difficoltà ad
entrare nel mondo del cinema: “Mi
dicono tutti brava, ma poi scelgono
le altre”.
IL RAPPORTO CON RAZ
La conduttrice non ha mai nascosto che tra lei e il compagno ci sono
molte differenze, sia dal punto di
vista caratteriale che per quanto
attiene allo stile di vita. Forse
anche per questo la coppia ha attraversato, negli anni, alcuni momenti
di crisi, anche se poi la ragione e –
soprattutto – l’amore hanno sempre
condotto Paola e Raz a trovare un
punto di contatto, indispensabile
perché la loro storia continuasse.
Così, nell’intervista la showgirl
si “mette a nudo”, confessando che
per lei il rapporto con Degan è stato
ed è ancora un ‘toccasana’. “Quest’uomo mi ha fatto crescere, ha
spostato in avanti i miei limiti –
rivela - come ho fatto io con lui.
Prima di conoscerlo facevo le
vacanze, ora viaggio. Mi ha portato
in posti assurdi dove mi sono sentita perduta, in angoli remoti dell’India - spiega la conduttrice - dove
non avevano mai visto una bionda
come me. Con lui il viaggio comincia quando si arriva con la macchina e si prosegue a piedi, non si sa
dove”.
Per quanto riguarda la vita professionale, Paola si dichiara molto
felice di essere tornata in televisione (con ‘La pupa e il secchione’,
appunto), anche se dice di aver trovato la tv “molto peggiorata”.
Debora in 4 scatti...
PER rilanciare la carriera
come attrice, Lindsay
Lohan ha pensato bene di
proporsi per il ruolo della
pornostar Linda Lovelace
(lanciata dal film “Gola
Profonda” nel 1972) nella
pellicola “Inferno”. Secondo il sito Gossip Cop, il
regista sarà Matthew Wilder mentre Chris Hanley è
il produttore (al suo attivo
“Il giardino delle vergini
suicide” e “American Psycho”).
In verità nei giorni scorsi
si era fatto sempre il nome
della Lohan per un altro
film, sempre dedicato alla
pornostar americana, dal
titolo “Lovelace”. Ma i
registi Rob Epstein e Jeffrey Friedman al New
York Post hanno smentito
la presenza della star di
Hollywood nel cast.
Certa invece, secondo
fonti vicini a Lindsay, la
presenza in “Inferno”. Il
progetto sarà svelato nei
dettagli al prossimo Festival di Cannes (dal 12 al 23
maggio) e sino ad allora la
Lohan dovrà tenere la
bocca cucita. Linda Lovelace (il vero nome era Linda
Susan Boreman) è stata una
della più famose attrici pornografiche americane.
44
SABATO
8 MAGGIO 2010
Ipse
dixit...
Ricette&golosità
Orata al microonde
“Vita brevis, ars longa”
“Vita brevis, ars longa, occasio praeceps,
experimentum periculosum, iudicium difficile” è una locuzione in lingua latina il cui
significato letterale è “la vita è breve, l’arte è
lunga, l’occasione fuggevole, l’esperimento
pericoloso, il giudizio difficile”.
La frase non appartiene alla letteratura
latina, ma è una traduzione successiva di un
aforisma di Ippocrate di Coo.
rimedi
della nonna
I
Quando riponete nell’armadio...
Quando riponete nell’armadio la biancheria di
spugna, intervallatela con sacchetti di cotone
pieni di scaglie di sapone di Marsiglia bianco.
In questa maniera prenderà un buon profumo
di pulito.
***
Se avete in casa della polenta...
Se avete in casa della polenta avanzata, affettatela per ricavare dei sandwich da farcire con
una fettina di salame casareccio e una sottiletta. Passate i panini nella farina, nell’uovo sbattuto e nel pangrattato e friggeteli in abbondante olio d’oliva caldo.
***
“Carpe diem”
Carpe diem (lett. “Cogli il giorno”, normalmente tradotta in “Cogli l’attimo”, anche
se la traduzione più appropriata sarebbe
“Vivi il presente” (non pensando al futuro) è
una locuzione tratta dalle Odi del poeta latino Orazio.
Spesso male interpretata e identificata con
un gretto opportunismo o con il più gaudente edonismo, la «filosofia» oraziana del
carpe diem [...]
***
Se dovete pulire una bottiglia...
Se dovete pulire una bottiglia infilatevi dentro una patata cruda, sbucciata e tagliata a piccolissimi pezzetti, più un cucchiaio di sale
grosso e due di acqua. Quindi agitate energicamente e sciacquate più volte.
***
***
Cogito ergo sum – “Penso dunque sono”
La locuzione cogito ergo sum (lett. “Penso
dunque sono”) è l’espressione con cui Cartesio (Principia philosophiae 1, 7 e 10) esprime la certezza indubitabile che l’uomo ha di
sé stesso in quanto soggetto pensante.
***
“Persona non grata”
Persona non grata (frase latina che in lingua italiana va tradotta come persona non
gradita, plurale personae non gratae) è una
locuzione riservata generalmente ai diplomatici. Viene talvolta utilizzata in senso più
ampio della sua stretta definizione legale,
ma il suo impiego in ambiti non diplomatici
è da considerare improprio.
INGREDIENTI PER 2 PERSONE:
• 2 orate fresche
• 3 spicchi d’aglio
• 5-6 rametti dirosmarino
• sale
• pepe
• olio d’oliva
• succo di limone
PREPARAZIONE:
Lavare e pulire il pesce con attenzione,
meglio se ve lo fate pulire dal pescivendolo, squamarlo e lavarlo bene sotto l’acqua corrente, asciugare bene con un
panno pulito. Riempire l’interno dell’orata con uno spicchio di aglio, un rametto di rosmarino, sale, pepe e passare un
filo d’olio di oliva per non far seccare il
pesce. Adagiate l’orata in una pirofila per
microonde, ripetete con l’altra orata.
A questo punto disponete intorno alle
orate un paio di rametti di rosmarino e
uno spicchio di aglio tagliato a metà.
Salate, impepate e bagnate il tutto con
olio di oliva.
Cuocere il pesce nel microonde alla
funzione combinata microonde/grill alla
massima potenza per circa 10 minuti per
lato (dipende dalle dimensioni del pesce).
Mettete il pesce in un piatto da portata,
deliscatelo e servitelo caldo con una
spruzzata di limone. Buon appetito!
(Ringraziamo Anna Bertolini per
averci inviato la ricetta della settimana)
***
e
l
a
n
r
o
i
g
l
a
o
l
l
i
D
Quo vadis?
Secondo il libro apocrifo degli Atti di Pietro, durante la persecuzione dei cristiani
ordinata dall’imperatore Nerone, san Pietro
sta fuggendo da Roma per evitare il martirio,
quando sulla via Appia gli appare Gesù che
cammina nella direzione opposta, verso la
città. Quo vadis, Domine? (Signore, dove
vai?) chiede l’Apostolo [...]
ellette e curiosità
rz
ba
e
tu
le
,
te
et
ric
e
Invia le tu
via e-mail all’indirizzo:
direggio.com
settimanale@giornale
bblicate
Le migliori saranno pu
***
Aurea mediocritas
Aurea mediocritas, ovvero “una ottimale
condizione intermedia”, e non, come qualcuno potrebbe tradurre letteralmente,
“un’aurea mediocrità”, è una locuzione latina tratta dal poeta latino Orazio, per il quale
il termine “mediocritas” non aveva il valore
dispregiativo che ha in italiano la parola
“mediocrità”, ma significa piuttosto “stare in
una posizione intermedia” tra l’ottimo e [...]
Ci trovi anche su
Facebook
Nell’oggetto della mail indica: “PASSATEMPO”. Pubblicheremo il tuo annuncio nella pagina del sabato
I fagioli secchi vanno lasciati...
I fagioli secchi vanno lasciati a bagno una
notte in acqua fredda prima di cuocerli.
***
Per avere delle scarpe da tennis...
Per avere delle scarpe da tennis pulite, strofinate, con pazienza e perseveranza, i punti macchiati o sporchi con una paglietta insaponata
umida.
***
Una caffettiera a lungo inattiva...
Una caffettiera a lungo inattiva non dà subito un buon caffè, specialmente se è rimasta
chiusa. Per togliere quell’odore poco piacevole, riempite la caldaia di latte e portate a ebollizione. Lasciatela raffreddare e, solo quando
sarà completamente fredda, sciacquatela bene.
***
Il purè resterà...
Il purè resterà liscio se schiacciate le patate
ben calde e lo preparate subito. Eventualmente
potete riscaldarlo al momento di servirlo.
***
Se il miele si raggruma in...
Se il miele si raggruma in fondo al vasetto,
basta collocarlo in una padella piena di acqua
calda per farlo sciogliere.
***
Per sbiancare le mani macchiate...
Per sbiancare le mani macchiate da frutta e
ortaggi, strofinatele con polpa di pomodoro e
lavatele con sapone.
O ROSCOPO
A
R
I
E
T
E
PRENDETEVI una meritata pausa dalle questioni di
tutti i giorni. Qualche soggetto ariete potrebbe avere
dato fin troppo di se stesso.
Non consumate tutta la
vostra energia. E allora oggi
tirate una boccata di ossigeno. Umanizzatevi!
B
I
L
A
N
C
I
A
MOLTO probabilmente ci
saranno dei veri e propri
successi e conferme dall'ambiente che riescono a
mettervi a vostro agio. Sono
successi del tutto meritati
perché avete fatto un buon
lavoro. Ebbene, complimentatevi con voi stessi!
T
O
R
O
OGGI pensate al vostro caro
amore e fategli un regalo
come si deve. I doni preziosi
sono sempre ben accetti.
Giove positivo vi dona fortuna materiale ma sapete bene
che essa non è tutto nella vita.
Donate la vostra maggiore
presenza, dunque.
S
C
O
R
P
I
O
N
E
LA GIORNATA vi dà garanzie di riuscita. La Luna dall’amico Sagittario promette una
giornata positiva in campo
finanziario. Possibili incontri
intriganti per chi è single ma
anche per coloro che cercano
solo la serenità. Anche l’amicizia dà molti spunti positivi.
G
E
M
E
L
L
I
DOVRETE darvi da fare. Probabilmente ci saranno buone
novità dal campo professionale. Quindi, non state con le
mani in mano e agite! La Luna
in Sagittario apporta ostacoli
ma vi incita all'azione. Andate
anche in posti dove c’è gente.
Mettetevi all’opera.
S
A
G
I
T
T
A
R
I
O
GIORNO fortunato e divertente! Allegri e ricchi di dialettica, potrete rialzare le vostre
quotazioni sulla scena sociale
e preparare il terreno per nuovi
progetti. Nel rapporto di coppia nulla sarà scontato: essere
sorprendenti sarà la vostra
parola d’ordine, e ci riuscirete.
C
A
N
C
R
O
GIORNATA da trascorrere
insieme alle persone a cui
volete bene. Dovrete dare il
vostro sostegno morale a qualcuno in difficoltà. Un vero e
proprio gesto di generosità che
potrebbe sorprendere anche
l’altro. Gli altri intorno a voi
vedono solo la scorza dura.
C
A
P
R
I
C
O
R
N
O
OGGI vi sentirete proprio
del tutto tranquilli. E’ un
buon momento questo per
essere propositivi nell’ambiente. Ci sono le Stelle amiche che vi danno l’ok per
alcune questioni importanti.
Allora andate avanti bene e
con fiducia. Siete felici!
L
E
O
N
E
LA LUNA in Sagittario arriva
in soccorso proprio come se
fosse il vostro prezioso portafortuna. Siete baciate dalla
sorte nonostante le ultime
divergenze del periodo. Venere in Gemelli vi sprona alla
leggerezza. Ebbene, utilizzate
un po’ di più di diplomazia.
A
C
Q
U
A
R
I
O
AVETE la forza per non farvi
travolgere dai pianeti avversi
che vi vogliono tenere in tensione. Organizzate al meglio
i progetti e le idee e vedrete
che le situazioni andranno a
vostro favore. Per quanto
concerne l’amore, sì alla trasgressione ma non esagerate.
V
E
R
G
I
N
E
DOVRETE badare alle questioni contingenti. Probabilmente a un qualche cavillo
burocratico in più. Quindi,
trascorrete il vostro tempo
libero con un esperto per
capire qual è il percorso più
saggio da intraprendere. Confusione, chiedete consigli.
P
E
S
C
I
IN QUESTA giornata non
sarete molto in forma e abbastanza obiettivi per prendere
una decisione delicata in
campo professionale: rimandatela di qualche giorno. Gli
astri vi suggeriscono, inoltre,
di evitare le persone che non
condividono le vostre idee.
AGENDA
TV LOCALI
07:00
08:25
08:30
09:45
11:30
13:10
13:15
14:40
14:45
15:00
16:00
16:30
19:00
19:20
19:30
20:00
20:15
20:45
21:00
22:00
22:40
23:40
00:30
01:00
TG REGGIO
NOTIZIARIO NAZIONALE
BUONGIORNO REGGIO -R-2° PARTE DI
GIOVEDI E VENERDI
91° MINUTO
FELICE DI GIORNO
NOTIZIARIO NAZIONALE
FELICE DI GIORNO
NOTIZIARIO NAZIONALE
TUTTO MOTORI
TUTTO MOTO
CIAK SI GIRA
IL SALOTTO DI GIANNI
METEOREGGIO E FELICE DI SERA
NOTIZIATIO NAZIONALE
TG REGGIO
TG SPORT
SPECIALE PRIMO MAGGIO
CARTONI ANIMATI
I QUADERNI DI BOOREA
TG REGGIO
AGRI 7
DARE E AVERE
NOTIZIARIO NAZIONALE
TG REGGIO
SABATO
8 MAGGIO 2010
LA FOTO DELLA SETTIMANA
Inviaci una tua immagine significativa scattata in città, in provincia o in
vacanza all’indirizzo: [email protected]
I4 CUCCIOLI IN CERCA DI CASAI
45
NUMERI UTILI
EMERGENZE
REGGIO SOCCORSO: . . . . . . . . . . . . . . . .118
PRONTO INTERVENTO: . . . . . . . . . . . . . . .113
CARABINIERI: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .112
VIGILI DEL FUOCO: . . . . . . . . . . . . . . . . . .115
SOCCORSO ACI: . . . . . . . . . . . . . . . . . . .116
POLIZIA STRADALE: . . . . . . . . . .0522.407911
PREFETTURA E QUESTURA: . . . .0522.458711
POLIZIA MUNICIPALE: . . . . . . . . . .0522.4000
CORPO GUARDIE GIURATE: . . .0522.927115
VIOLENZE ALLA PERSONA
TELEFONO AZZURRO minori: . . . . . . .19696
TELEFONO AZZURRO adulti: . . .199.15.15.15
MALTRATTAMENTO MINORI . . . . . . . . . . . .114
ANTIVIOLENZA DONNE . . . . . . . . . . . . .1522
ANTIBULLISMO . . . . . . . . . . . . . .800.669696
SERVIZI SANITARI
Arcispedale Santa Maria Nuova: . . . . . . . . .0522.296111
Privatassistenza Anziani e Malati: . . . . . . . . .0522.406020
Ufficio informazioni Urp: . . . . . . . . . . . . . . . .0522.296677
Tribunale del Malato presso S. Maria Nuova: 0522.296375
Azienda Usl distretto di Reggio: . . . . . . . . . . .0522.335111
Ufficio informazioni Urp Usl Reggio: . . . . . . .0522.335168
Alcolisti Anonimi Reggio Emilia e Prov. . . . . . .346.3037000
Disturbi comportamento alimentare (O.A.) . . .334.2458673
Per qualsiasi informazione inerente ai
SERVIZI SANITARI DELLA PROVINCIA
rivolgersi all’Arcispedale Santa Maria Nuova
GUARDIA MEDICA
6.30
E' TG REGGIO EM
6.50
NOTIZIARIO CISL
7.00
SPORT : SKI MAGAZINE E VENTI E NODI
8.00
AFFARI CENTRO NORD, ECONOMIA
NUMERO VERDE UNICO
PER REGGIO EMILIA E PROVINCIA
IPER INFO RIVOLGERSI A IL GIORNALE DI REGGIOI
Distretto di Reggio
..................................................848-800261
I L M E T E O I N I TA L I A
Distretto di Castelnovo Monti
..................................................848-800261
REPLICA
12.20
LISCIO COME L'OLIO
13.20
E' TG REGGIO POM
13.40
BOULEVARD NOSTALGIA
14.00
E' TG REGGIO POM
14.30
Distretto di Correggio e Fabbrico
.................................................848 800 261
Distretto di Guastalla
..................................................848-800261
IL MONDO DELL'AUTO RE: RASS NUOVO
Distretto di Montecchio
..................................................848-800261
ED USATO
15.15
DIRETTA CALCIO : SERIE B, LA 39°
Distretto di Scandiano
..................................................848-800261
GIORNATA DI CAMPIONATO : COLLEGAMENTI CAMPI E STUDI DI E' TV
19.00
19.18
METEO REGIONALE
19.20
E' TG SERA REGGIO 1° EDIZ
19.45
RUBRICA
20.00
SPORTODAY REGGIO EMILIA
20.18
METEO REGIONALE
20.20
E' TG SERA REGGIO 2° EDIZ
20.45
RUBRICA
21.00
ORARI
SPORTODAY REGGIO EMILIA
dalle 20.00 alle 8.00 GIORNI FERIALI
dalle 10.00 del sabato (o del prefestivo)
alle 8.00 del lunedì (o del primo giorno feriale)
GUASTI
ENIA:.............................................0522.285555
PRONTO ENEL:................................800.900.800
ENEL REGGIO: ................................800.900.800
ENEL CASTELNOVO NE’ MONTI: .....800.900.800
FICTION " LEONARDO DA VINCI" ,
TRASPORTI
EPISODIO 1, PARTE A/B
22.30
22.55
E' TG SERA REGGIO 2° EDIZ
Radiotaxi Reggio: . . . . . . . . . .0522.452545
Taxi stazione Fs e nott.: . . . . . .0522.452245
Tel. dir. ai posteggi: . . . . . . . .0522.453345
Ospedale: . . . . . . . . . . . . . . .0522.286646
100% CALCIO : HIGHLIGHTS SERIE B,
LEGA CALCIO 39° GIORNATA
0.30
E' TG REGGIO NOTTE
INFORMAZIONI UTILI
CAP - LE QUATTRO ZONE POSTALI
DELLA CITTA’
Da settembre 2009 il CAP di Reggio Emilia (42100) viene sostituito da
quattro nuovi codici, ognuno corrispondente a una zona postale: 42121,
42122, 42123, 42124.
Questo cambiamento è dovuto alla continua espansione della città e permette una migliore distribuzione della posta. I quattro nuovi CAP sono rappresentati nella cartina.
CANI
• PER ADOTTARLI:
CANILE COMUNALE
Via Felesino n. 4 - (Cella di Reggio Emilia) - tel. 0522 943704
ENPA
Via Beveria, 30 - 42100 Bagnolo in Piano - tel. 0522 942322
LEGA DEL CANE "RIFUGIO ROCKY"
Via Del Casinazzo n. 3 - (S.Bartolomeo RE) - tel. 0522 576045
• PER SEGNALARE E DENUNCIARE MALTRATTAMENTO E/O ABBANDONO
Chi si trovi ad assistere a casi presunti di maltrattamento verso cani o gatti, oppure
abbandoni, uccisioni, mancata assistenza igienico-sanitaria (catene troppo corte, insufficiente approvvigionamento idrico o alimentare, ricoveri inadeguati), percosse, sistemi
di addestramento crudeli o lesivi per la dignità dell’animale, può segnalarli per iscritto al
Comune o al Servizio Veterinario dell’Azienda USL di competenza territoriale; nel caso
invece si voglia fare una denuncia vera e propria, va depositata a mano presso la cancelleria della Procura della Repubblica o presso un qualsiasi ufficio di Polizia Giudiziaria
(Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale, Guardia di Finanza, Polizia Municipale,
Polizia Provinciale). La legge prevede pesanti ammende per chi maltratta cani e gatti.
• RITROVAMENTO O CATTURA DI CANI VAGANTI
Occorre avvisare il Canile Municipale, oppure il Comune competente per territorio.
A Reggio Emilia è attivo un servizio di recupero cani vaganti o incidentati funzionante
24 ore al giorno, ci si può rivolgere direttamente al canile comunale nelle ore di apertura dellla struttura, oppure alla polizia municipale (tel. 0522/4000): saranno attivati immediatamente gli agenti cinofili o imprese ed associazioni convenzionate con il Comune.
GATTI
• PER ADOTTARLI: IL GATTILE (oasi felina) è una moderna struttura situata in via Felesino
n.4 (Cella di Reggio Emilia) che ospita oltre 300 gatti, i cui proprietari non sono più in
grado di gestire, e che a causa delle loro abitudini domestiche, se liberati sul territorio,
non sarebbero in grado di sopravvivere; inoltre, svolge una funzione collaterale indispensabile al servizio di tutte le colonie feline sparse sul territorio comunale, nei casi in
cui la stanzialità dei soggetti insistenti in tali habitat non garantisca più condizioni di
ricettività, oppure quando vi siano esigenze di carattere sanitario o di qualsiasi altra
natura. Orari: martedì e giovedì dalle 15.00 alle 17.00 - domenica dalle 10.00 alle 13.00
UCCELLI
PER INFORMAZIONI: [email protected]
• RITROVAMENTO UCCELLI FERITI
LIPU REGGIO EMILIA Viale Olimpia, 1/B 42100 - Tel. 338/2206406 - 0522/943704
oppure 338/6039680
46
SABATO
8 MAGGIO 2010
AUGURI TV CAPODISTRIA
I
L 6 MAGGIO 1971 (giovedì,
per la cronaca) è tra quelle date
che hanno letteralmente rivoluzionato la concezione stessa di tv
in Italia. Tutto questo per merito di
una sagace azione messa in atto…
dalla vicina Jugoslavia. Quel giorno, infatti, partono le trasmissioni
regolari di Tv Koper-Capodistria,
emittente destinata ben presto a
collocarsi in cima alle preferenze
degli spettatori della Penisola. Dal
1975 all’85, il canale istriano arriva ad avere una media di sei milioni di spettatori al giorno, sopravanzando al Nord Italia dei colossi
come Rai Due o Italia 1; questo
grazie anche alle numerose emittenti locali che ne ritrasmettono il
segnale (tra le emiliane collegate
figurano Sestarete, Rete 8 Romilia,
Tele Mondo Ferrarese, Rete 7).
L’emittente, nata per dare voce agli
italiani in Istria, trasmette infatti
nella nostra lingua per quasi tutto il
tempo; ne nasce una validissima
alternativa a quello che, all’epoca,
era il monopolio del cavallone
rampante di viale Mazzini. A dire
il vero, nell’Italia del Nord un’alternativa c’era già, e si chiamava
Televisione della Svizzera Italiana;
quest’ultima trasmetteva da Lugano fin da un decennio prima, e può
essere considerata come una sorta
di “madre” per Tv Capodistria.
Non tutti sanno che, prima di iniziare le trasmissioni regolari, molti
tra i futuri operatori del canale
slavo si recarono a Lugano per
effettuare alcuni corsi presso la Tv
Svizzera, tesi a capire cosa volesse
dire fare televisione. Non a caso,
nei primi palinsesti istriani troviamo molti programmi acquistati dal
Ticino, quali ad esempio il mitico
“Musicalmente”.
***
A QUALI sono i motivi
che portano gli italici
telespettatori a una siffatta esterofilia? Innanzitutto, Tv
Koper-Capodistria trasmette fin
dagli inizi a colori; di conseguenza, chi è già equipaggiato di un
televisore appropriato può godere,
grazie al canale jugoslavo, di tutte
le potenzialità date dal nuovo
gioiello appena portato a casa (alla
Rai, la tv cromatica arriverà solo
nel 1976). Poi, non va dimenticata
la grande attenzione che Capodistria riserva ai film, non di rado
contraddistinti da una comicità
audace per i tempi: dalla Slovenia
ne viene mandato in onda uno ogni
sera, in un’epoca dove la Rai ne
trasmette uno a settimana. Sullo
schermo jugoslavo era poi possibile poi attingere a pregevoli documentari sulla realtà dell’Europa
dell’Est e a raffinati programmi
musicali, quasi sempre curati da
Luciano Minghetti, già membro
del “clan” Celentano; per l’emittente d’oltre confine passano tutti i
più grandi nomi della musica italiana, da Albano a Iva Zanicchi,
da Orietta Berti a Goran Kuzminac. Ai programmi di intrattenimento lavora anche, per un periodo, il reggiano Daniele Piombi; tra
i volti femminili più noti va invece
menzionato quello di Bruna Alessio, che Mike Bongiorno definì
come “il fiore all’occhiello di Tv
Capodistria”. Insomma un mix
vincente, nel quale l’informazione
non è certo comprimaria. All’inizio, per una certa forma di pudicizia professionale, il tg viene chiamato “Notiziario”, per poi evolvere in “Telegiornale”; solo dai primi
anni ’80 inizierà a comparire l’attuale denominazione di “Tuttoggi”. E la pubblicità? Anche in Istria
hanno il loro Carosello, che si
chiama “Zig zag”; memorabile la
sigla con i coniglietti, andata in
onda fino ad anni ’80 inoltrati.
M
Il caporedattore di rete, Apollonio, annuncia grandi novità
“Stiamo per entrare nella
nuova piattaforma Tv Sat”
Veduta dei ripetitori e degli impianti di trasmissione situati sul monte
Nanos. Da qui parte lo storico canale 27 di Tele Capodistria
***
METÀ anni
’80, la Rai
fornisce a
Capodistria qualche
programma di magazzino,
qualificando
ancora di più il palinsesto. Ma nel 1988
assistiamo a un cambio radicale: Tv
Koper-Capodistria
entra in orbita Fininvest, che la rende la
prima emittente europea dedicata solo allo
sport. In questo periodo della tv slava, ora
visibile sul 100% del
territorio nazionale,
troviamo molti nomi
noti in campo Finivest/Mediaset,
come
Sandro Piccinini e
Cesare Cadeo. L’accordo con
Cologno Monzese viene sciolto
nel 1991, a causa di alcune modifiche alle leggi italiane sui diritti
tv; sui trasmettitori che furono di
Tv Koper-Capodistria, la Fininvest inizia a trasmettere il nuovo
canale sportivo Tele +2, embrione
della tv a pagamento. A quel
punto, la gloriosa antenna slava
diventa visibile in Italia solo in
una ristretta fascia a ridosso del
confine; comunque sia, KoperCapodistria non ha mai interrotto
le trasmissioni, che tuttora continuano (a differenza di quanto
scrive, erroneamente, il critico
Aldo Grasso sulla sua Enciclopedia della tv).
***
L CANALE sloveno (da
adesso lo si può definire
così, dopo la dissoluzione
della Jugoslavia) attraversa anni
di oblio tra gli spettatori italiani,
che per anni lo credono scomparso; ciononostante, Tv KoperCapodistria, che intanto torna a
una programmazione generalista,
A
I
mantiene quella cifra stilistica e
innovativa che l’ha sempre caratterizzata.
Con un colpo di scena degno
della migliore Raffaella Carrà, la
rete torna visibile sugli schermi
italiani dal 1° settembre 2006, grazie al satellite Hot Bird a 13° est
che ancora oggi ne diffonde i programmi (sulla frequenza 12520
verticale). Il sito internet su cui
raccogliere tutte le informazioni
sull’emittente, che fa parte della
Radiotelevisione slovena, è
www.rtvslo.si/capodistria. Per
chiudere nel migliore dei modi
questa “festa di compleanno” preparata per Tvkc, citiamo uno dei
suoi cronisti sportivi più noti, Sergio Tavcar, noto per le sue espressioni colorite e a effetto: «Se non
ci conoscete più perché avete
perso il contatto con noi tanti anni
fa… beh, sappiate che questa è Tv
Capodistria, e sappiate che noi
non siamo abituati a fare vero ciò
che non lo è o a fare falso ciò che
è vero!». Mille di questi giorni,
allora!
CON Robert Apollonio, l’attuale caporedattore responsabile di Tv Capodistria, abbiamo ripercorso alcuni tratti
della storia dell’emittente; inoltre, il
dirigente del canale
istriano ci ha anche
fornito qualche interessante anticipazione sull’immediato
futuro.
Robert Apollonio,
qual è stato, a Suo
parere, il momento
di maggiore splendore nella storia di
Tv Capodistria?
Quale, invece, il
periodo più duro?
«E’ bello ricordare
lo scalpore che Tv
Capodistria ha creato quale prima emittente a colori visibile
in Italia; memorabile
anche la collaborazione con l'allora
Fininvest, alla fine
degli anni ‘80. Tutta- Il caporedattore Robert Apollonio
via, la nostra storia è
significativa anche per cose stata per Tv Capodistria una
meno note al grande pubblico; conquista importantissima. Un
ad esempio, all’epoca della ringraziamento va espresso all'
Jugoslavia comunista siamo Unione Italiana, l' organizzastati la prima televisione a zione comune degli Italiani di
dedicare una rubrica alla reli- Slovenia e Croazia, e al Govergione cattolica, e siamo stati il no Italiano; questi sono infatti i
primo canale in italiano a pro- due enti che sostengono i costi
durre programmi per i sordo- dati dalla presenza su Hot
muti. A fine anni ‘90, in colla- Bird. Riceviamo mail da teleborazione con la Rai del Friuli spettatori di ogni parte d’Italia,
Venezia Giulia, Tv Capodistria che ci esprimono i loro apprezha inoltre avviato il progetto zamenti. Come ulteriore buona
della Televisione transfronta- notizia, posso anticipare che è
liera, il primo del genere in già pronto un contratto per la
Europa; quest’operazione ha diffusione di Tv Capodistria
abbattuto i confini prima che anche su Tv Sat, la nuova piatessi cadessero definitivamente. taforma satellitare italiana;
Il periodo più doloroso risale auspichiamo che esso venga
invece al 1993, quando si deci- firmato a breve. La nostra prese unilateralmente di ridurre in senza in questo nuovo pacchetmodo drastico i programmi in to, voluto da Rai e Mediaset, ci
italiano. Il peggio venne evita- permetterà di entrare ancora di
to grazie a una ferma protesta e più nelle case di milioni di itaa uno sciopero della redazione liani».
italiana».
Quali sono le vostre idee per
Molti si ricordano la versio- il futuro?
ne sportiva di Tv Capodi«Nella prossima stagione
stria, in auge dal 1988 al ’91: punteremo ancora su informatuttavia, non pensa che in zione, approfondimento, cultuquegli anni la natura origi- ra, documentari, intrattenimennaria della rete sia stata un to intelligente e sport, arricpo’ snaturata?
chendo l'offerta e la varietà del
«Indubbiamente è stato un palinsesto. Per il quarantennale
periodo di grande popolarità, a contiamo di realizzare una
scapito però della natura e del serie di trasmissioni dedicate
ruolo di Tv Capodistria, che ai giovani talenti musicali di
venne sicuramente frenata Slovenia, Italia e Croazia; pure
nello sviluppo delle sue tra- questo sarà un modo di avvicismissioni autoprodotte. Dopo nare genti e culture diverse,
la scissione del contratto con la facendo uso di un linguaggio
Fininvest, il contraccolpo è universale come la musica».
stato doloroso; lì è stato neces- Per chiudere, un suo saluto
sario ricostruire dal nulla una ai lettori del “Giornale di
nuova programmazione, con Reggio – Settimanale”.
risorse davvero scarse. Un'
«Porgo un cordiale e caloroimpresa che comunque ha fatto so saluto a tutti i lettori del
rinascere una Tv Capodistria “Giornale di Reggio-Settimapiù consapevole del proprio nale”, a nome di Tv Capodiruolo e delle proprie funzioni. stria e di tutti i suoi dipendenti.
Lo sport, comunque, è anche L'invito è quello di seguirci,
oggi un nostro cavallo di batta- inviando suggerimenti ma
glia».
anche critiche; queste ultime
Oggi, quale riscontro di pub- fanno sempre bene, e ci aiutablico state avendo in Italia?
no a meglio interpretare i
«La diffusione via satellite è vostri gusti».
48
IL CTR INFORMA
SABATO
8 MAGGIO 2010
Informazioni di carattere medico-scientifico a cura del Centro Terapia Riabilitativa srl
Il dottor Loreto, specialista del Ctr: “Gli uomini si trascurano più delle donne: così si impedisce una diagnosi precoce”
La prevenzione nelle patologie urologiche
Qualità della vita: “Come affrontare problemi di prostata o d’erezione”
LE PATOLOGIE urologiche
hanno un grande impatto sul
paziente e spesso possono incidere in modo significativo sulla
qualità della vita.
I problemi alla prostata o quelli d’erezione sono molto importanti per la salute dell’uomo, che
però non sempre affronta queste
questioni con l’atteggiamento
giusto e preferisce talvolta
rimandare l’incontro con l’urologo.
Questo “cattivo rapporto” dei
maschi con lo specialista può
essere un ostacolo, dal momento
che la prevenzione è il principio
fondamentale per ridurre il pericolo, come spiega il dottor
Andrea Loreto, responsabile
dell’Unità operativa di Urologia
di Villa Verde, che riceve negli
ambulatori del Centro di Terapia
Riabilitativa di Reggio. «Gli
studi statistici indicano che gli
uomini sono molto più restii
delle donne ad adottare regolarmente misure per la prevenzione
e la diagnosi precoce. - spiega lo
specialista - Ad esempio, secondo uno studio, solo il 22% dei
maschi italiani tra i 50 e i 70 anni
d’età conosce il significato del
test del Psa, il principale strumento diagnostico nella lotta al
tumore della prostata oltre
ovviamente all’esplorazione rettale».
L'IMPOTENZA
In questi anni qualcosa è invece cambiato soprattutto per
quanto riguarda le disfunzioni
erettili. La consapevolezza che
oggi il problema dell’impotenza
può essere affrontato con successo ha favorito un nuovo approccio. «La tutela della qualità della
MTERAPIEM
Nuovi farmaci
e interventi
chirurgici
L'UROLOGIA è la branca
della medicina che si occupa
delle patologie dell'apparato
urinario nell'uomo e nella
donna e delle patologie dell'apparato riproduttore nel
maschio. Patologie che possono incidere pesantemente
sulla salute e sulla qualità
della vita delle persone.
Il problema che l’urologo
è chiamato più spesso ad
affrontare con le donne è
quello dell’incontinenza urinaria (che riguarda comunque anche gli uomini).
La terapia dell’incontinenza oltre che della già collaudata terapia comportamentale e riabilitatoria (di cui si
parla nell’articolo a lato) si
giova anche delle recenti
innovazioni mediche con
l’utilizzo di farmaci “nuovi”
per l’urologia.
«Non sono però da dimenticare - spiega l’urologo
Andrea Loreto - che sono
sempre valide le tecniche
chirurgiche di sospensione e
ricostruzione del pavimento
pelvico con varie modalità di
esecuzione».
Il dottor Andrea Loreto, urologo del Ctr
vita è sempre più importante in
medicina. - dice il dottor Loreto
- Pertanto la la questione delle
disfunzioni erettili sta diventando un cardine centrale della terapia delle patologie urologiche».
Fino a non pochi anni fa un
paziente sessantenne era considerato anziano, «mentre al contrario, ora si considera e viene
considerato giovane e desideroso
di una qualità di vita elevata». Le
disfunzioni erettili possono essere d’origine chirurgica, come nei
casi di pazienti sottoposti ad
intervento chirurgico del bacino
per neoplasia o per altre cause.
«In altri casi le cause sono mediche. Un cospicuo numero di
pazienti sempre più giovani sono
sottoposti a terapie mediche
complesse, per patologie associate (come diabete, prostatite o
ipertensione) e possono essere
soggetti a questo tipo di problematica. Le attuali terapie permettono o con l’assunzione di farmaci orali i cui nomi sono ben
conosciuti al pubblico o con la
terapia infusiva intracavernosa
(Fic), di risolvere un quadro clinico altamente debilitanti per il
paziente. Come è semplice intuire, tali farmaci devono essere
dosati ed attentamente somministrati dallo specialista al fine di
ottenere il migliore risultato con
il minor rischio per il paziente.
Dunque non bisogna comprare
farmaci di dubbia provenienza,
magari su internet, e poi assumerli da soli».
ESAMI E VISITE
L’urologo si occupa di patologie oncologiche come il tumore
della prostata, il tumore del rene,
dei testicoli e della vescica e di
patologie come la calcolosi urinaria, l’ipertrofia prostatica nell’uomo e l’incontinenza urinaria
nella donna.
Il dottor Loreto, nel corso degli
anni ha messo a punto un progetto di prevenzione delle patologie
urologiche, basato su un pacchetto di visite ed esami, che
viene applicato a seconda dei
casi e delle esigenze del paziente. Si tratta di un percorso che
inizia con un colloquio, finalizzato a portare alla luce le problematiche mediche, e prosegue con
questionari ed esami specifici
per valutare appieno il paziente.
In Italia, il tumore della prostata è il secondo tumore che colpisce l'uomo, con un incidenza del
4%. Poiché l'età media della
popolazione maschile italiana è
sempre più elevata, non può che
peggiorare l'incidenza di questo
tumore, rispetto al quale l'età è
uno dei principali fattori di
rischio conosciuti: oggi in Italia
ci sono oltre nove milioni di
uomini al di sopra dei 50 anni,
potenzialmente a rischio.
Un altro problema molto diffuso è l’ipertrofia prostatica, i cui
sintomi sono è la diminuzione
del calibro e del getto urinario,
spesso associato anche a difficoltà nell'iniziare la minzione.
Altri sintomi potrebbero essere:
bisogno di urinare più spesso del
normale, di notte e perdita involontaria di qualche goccia di
pipì. «Tante volte i pazienti vengono da noi perché sono le mogli
che si accorgono di questi stintomi - conclude il dottor Loreto Le donne sono le migliore alleate dell’urologo».
Un problema che può riguardare persone d’ogni età “Parlarne subito al medico e intervenire”
Combattere l’incontinenza con la riabilitazione
LA CHIAMANO “malattia
silenziosa” perché le donne che
ne soffrono molto spesso se ne
vergognano, al punto di non parlarne con il proprio medico. L’incontinenza è una patologia molto
diffusa, che coinvolge secondo
una stima almeno due milioni di
donne italiane. Riguarda anche
gli uomini, soprattutto a seguito
di interventi chirurgici.
«E’ un problema che può insorgere a qualsiasi età, indipendentemente dallo stile di vita - dice la
terapista Glenda Baraldini del
Ctr - Non bisogna vergognarsene
e soprattutto bisogna rivolgersi al
proprio medico: esiste una terapia e prima si interviene meglio
è».
Le cause dell’incontinenza
possono essere molteplici. Alcune volte la gravidanza, il parto
impegnativo o interventi chirurgici possono provocare lesioni
alla muscolatura o il mancato
recupero.
Il trattamento di riabilitazione
del pavimento pelvico del Ctr,
eseguito da personale specializzato, prevede 16 sedute, con una
frequenza di due volte alla settimana. «I terapisti operano in base
alle prescrizioni del ginecologo o
dell’urologo - prosegue Glenda
Baraldini - Esistono infatti diver-
La terapista Glenda Baraldini con un’apparecchiatura di biofeedback
se forme di incontinenza e anche
i trattamenti riabilitativi devono
essere differenziati. Si tratta di un
lavoro delicato, che consiste
nella sensibilizzazione e presa di
coscienza della muscolatura del
pavimento pelvico. Rieducarsi
vuol dire imparare a capire quali
muscoli sono coinvolti e come
funzionano: un meccanismo
naturale che per qualche motivo
nel paziente si è interrotto e
necessita dunque di essere ripristinato».
Le sedute al Ctr durano un’ora.
«La prima mezz’ora è dedicata
all’elettrostimolazione, che viene
eseguita con una apparecchiatura. Successivamente il terapista
procede con una terapia manuale
che comprende due fasi da 15
minuti ciascuna. Nel primo quarto d’ora si eseguono esercizi di
presa di coscienza e rinforzo
della muscolatura pelvica, attraverso il lavoro del terapista che
controlla o stimola manualmente
le regioni interessate». Negli ultimi 15 minuti invece si lavora con
il biofeedback, un’apparecchiatura capace di registrare le contrazioni muscolari, anche di piccola
intensità e dunque molto importante per favorire il processo di
apprendimento del paziente.
Ecco come funziona il biofeedback. «Applichiamo gli elettrodi
sui muscoli che vogliamo stimolare. Quando il muscolo si muove
la macchina emette un suono: in
questo modo il paziente impara a
selezionare i muscoli appropriati.
Il procedimento può essere anche
eseguito in modo inverso, applicando gli elettrodi ai muscoli che
vogliamo inibire e che non devono essere coinvolti. Se il macchinario suona il paziente si rende
conto che ha contratto un muscolo che non doveva muovere. In
questo modo, con pazienza e
costanza, si ripristina la funzionalità che era stata compromessa».
Il programma di riabilitazione
deve essere eseguito anche a
domicilio attraverso esercizi di
presa di coscienza e rinforzo che
il terapista del Ctr insegna al
paziente durante le sedute.
Via Fratelli Cervi, 59/e - 42100 Reggio Emilia
Tel. 0522 385412 - fax 0522 385473
E-mail: [email protected] - http://www.ctr-re.it
50
SABATO
8 MAGGIO 2010
NARRATIVA
Ortensia, la seconda moglie
(Confessioni liberamente tratte
dalle “lettere della Signora
Clara” alla giovane amica
“incerta” sui fatti della vita).
S
E L’ORTENSIA Incerti in
Sicuri vi medita, ti assicuro
che il suo è stato un ruolo
laborioso da interpretare).
S’e’ trainata con se tutta una
sfilza di vite: quella del marito
trapuntata dall’ombra della
prima moglie e in più la sua.
Essere la seconda moglie per
l’Ortensia fu un calderone d’inquietudini. Sensibile come
poche le gravava sul groppone lo
scrupolo d’annullare tutte le
scarsità della prima per scovarne
solo i pregi.
Si castigava studiando la perfezione senza mai darsi la libertà
d’un modesto cedimento, che so
una passione, un capriccio, un
giro di tango …fuori delle mura
del salotto buono. Senz’altro un
problema di testa sfrenatamente
cotonata. Me ne diceva nella
sudata nebbiolina pomeridiana
del Bar Commercio tra un cornetto e un tiramisù innaffiati da
cascate di granita al tamarindo,
appollaiata al suo malsicuro trespolo che oscillava come un
pendolo tra il dolce e l’amaro.
C’e’ da dire che l’Ortensia non
si coltivava molto bene, specie
se messa in “vaso”. Restava prigioniera di rievocazioni, rifrazioni, vagheggiamenti.
“Interrata” un po’ di spazio
suo lo trovava, se non altro per
consolarsi considerando l’imperfezione dell’imperfetto essere. All’ Osvaldo non aveva
taciuto le proprie perplessità, il
suo percepirsi a confronto e
quello strambo sospetto dell’essersi appropriata d’un “titolo”
che non le aderiva fino in fondo.
Perché l’hai sposato allora?
Raccontava che fu puro purissimo bene …ma che il tempo, l’usura, le piccole svogliatezze del
marito, la inducevano a ragionare e ragionare appoggiata alla
balaustrina della finestra spalancata sull’apparente bellezza del
mondo altrui. Tuttavia con l’ex
signora dell’Osvaldo si stimavano moltissimo chiacchierando
bellamente
di
trine
e
merletti.Camicia da notte o
pigiama?
Pizzo leopardado con spaccata
a tutta coscia per la prima, lineare camiciola giù fino ai piedi per
la seconda. Nonostante le divergenze “intime” le accomunavano, pero’, parecchie cose. Prima
fra tutte,anzi la sola, il marito.
Per entrambe lo stesso nome. A
lui toccò modificare una consonante con una vocale. Narcisa la
prima, Ortensia la seconda.
Sempre di “interflora”si trattava
e l’Osvaldo, ad onor del vero,
mai si confuse. Una delle sue
virtù migliori era il silenzio. Le
questioni domestiche erano poi
per l’Ortensia qualcosa che la
sprofondava nella più cupa
desolazione.
Era sulla bocca di tutti e mai
fece nulla per velare questa sua
spiccata inabilità che le comprimeva lo stomaco come se madre
natura le avesse negato il più
meraviglioso dei suoi doni.
Mica tutte si orgasmano nel
preparare arrostoni e patate al
forno o nell’andare a spiluccare
ogni angolo della casa alla ricerca dell’acaro perduto.
Ne era travagliata al punto da
abbonarsi alla monumentale
rivista “Cucina amore mio”.
L’affanno le derivava anche dall’altrettanto risaputa abilità culinaria della Narcisa capace di trasformare un’avanzo di manzo in
un patè de fois.
L’Ortensia cercava di mitigare
le proprie mancanze attingendo
dalla rosticceria sotto casa, raggiro di solito scoperto non foss’altro per la stagnola che sventatamente usava come tovaglioli.
Negli istanti più sghembi trovava forza reclinando la testa sui
libri. Un’intera biblioteca con la
quale sfamarsi colazione, pran-
zo, merenda e cena. Andava
fiera del suo piccolo sapere, ma
oltremisura modesta da mostrarlo alla Narcisa che più in là di un
Verissimo non andava.
L’Osvaldo apprezzava molto,
ma i sonetti non saziavano!
Con tutta la delicatezza di cui
può essere capace un uomo le
lasciava intendere che “ il tocco
“, per lui che veniva da terra
straniera, significava l’una e non
il tocco delle campane dei
vespri.
L’Ortensia coltivava la sicurezza che, divorzio o non divorzio, ad una “prima donna” rimanesse senza fine il gradino più
alto. La “seconda”le dava la sensazione di un’immagine da
“ripescaggio”, sull’onda approssimativa del “diamoci un’altra
chance”. Pur vero che l’Ortensia
portava una fede mantovana al
dito, simbolo indiscutibile e
legittimo che avrebbe dovuto
stroncare in lei ogni se e ogni
ma.
Tra tante che bazzicavano il
miele dell’Osvaldo la prescelta
fu lei, una notte di luglio nella
brezza salmastra del lungomare.
L’Ortensia si interrogava sul
fatto che la Narcisa convivenda
dell’Ascanio non aspirasse al
cerchietto.
Le s’insinuò dunque il sospetto che si trattasse di sana cautela, forse perché talvolta, pesava
come un macigno e la Narcisa
conoscendone già i dolorosi slogamenti, la evitasse accuratamente. La ruggine dorata ti
rimane stampigliata sul dito
come un timbro a secco anche
dopo che l’hai tolta. Che la Narcisa l’avesse capito?
E che quell’ostentato “compagni di vita”, definizione che in
ogni caso all’Ortensia suonava
come una specie di disimpegno
sociale, fosse la chiave dell’arcano?
Questa cosa dell’anello non le
andava giù. Solo dopo una“tera-
pia di gruppo”, di quelle pese,
tesa al sostegno psicologico
delle “seconde mogli”, si venne
a sapere che il turbamento era
dovuto al fatto che la sua non
era stata benedetta dall'acqua
santa. Il sacro rito ha sempre un
suo pathos.
La saletta del Municipio
vacilla sotto gli stucchi e gli ori
della messa cantata. L’Ortensia
anche in questo si sentiva
perennemente un passo più
indietro.
Motivo?
La Narcisa giurò davanti a
Dio e agli uomini, l’Ortensia
solo agli uomini, che come
saprai, scordano facilmente le
promesse. Le succede di pensare che anche lei potrebbe diventare un’ex moglie.
Se si sofferma a rimuginare le
viene da chiedersi cosa farebbe.
La prima moglie di un tardivo
scapolo?
La terza o quarta e via e via
d’un impenitente matrimonialista?
Sicuramente mai più la
seconda. I piazzamenti di
mezzo le danno un turbinio
mentale ravvisabile nella
mediocrità. Vorrebbe ben figurare in questo spinoso organico
anche perché a maggio, sulle
note dell’Ave Maria, dovrà
assistere al matrimonio di Flora
la figlia degli ex coniugi che per
un giorno torneranno ad essere
effettivi. L’Ortensia è abbastanza vecchia d’esperienza e di
buon senso tanto da non valere
tutte le lepri in salmì della Narcisa e cederà volentieri il passo.
La festa comunque la scombussolava e confidava l’imbarazzo di sentirsi puntato addosso un occhio di bue che impietosamente la svestiva per mettere a nudo “rughe e rughette d’espressione”.
Flora pretese un matrimonio
hollywoodiano e l’Osvaldo e la
Narcisa l’ accontentarono, sob-
barcandosi un tomo di cambiali
da Enciclopedia Britannica.
L’Ortensia, per fare la sua
parte, avvallò. Cosi’prima che
l’Ortensia, giungesse impreparata al giorno solenne mi sentii in
animo di aprirle il mio libro:
quello di un’altra seconda
moglie.
Tra dicerie, eterni brindisi,
cantate a gola allargata, foto di
gruppo, fettone di torta spannata, paragoni neanche tanto ben
celati, sbadigli sbronzi, non credere che solo a te verrebbe
voglia di fuggire. Se divorerai
con gli occhi il fatuo baccano
tanto da restare presentemente
assente, nell’angolo più morbido
incontrerai l’Osvaldo con la tua
stessa noia, la tua stessa voglia
!
di scappare, la tua stessa fatica a
tenere gli occhi aperti.
La verità e’ che non gli sei
rimasta che tu a godere insieme
l’illusione altrui che domani sarà
come oggi. Per farla corta posi
l’interrogazione all’Ortensia.
Puo’ una moglie in carica essere
seconda alla prima?
No,nella misura in cui pur
avendo firmato il “contratto” per
ultima non e’ stato ancora archiviato dalla polvere della coscienza. Una qualsiasi Narcisa lo ha
firmato due volte: una per iniziare e una per finire. E in questo
caso, il numero “2” e’ tutto suo.
(Con affetto immutato,
Clara De Sol)
Ti piace scrivere?
INVIACI
I TUOI RACCONTI*
via e-mail a:
[email protected]
Ci trovi anche su
Facebook
*I racconti non dovranno superare le
7.500 battute. Se vuoi, puoi allegare
anche una tua foto, specificando se
desideri che venga pubblicata.
WEEK-END
SABATO
8 MAGGIO 2010
53
LA SCHEDA
Directed by
Kathryn Bigelow
Produced by
James Cameron
Steven-Charles Jaffe
Written by
James Cameron
Jay Cocks
Starring
Ralph Fiennes
Angela Bassett
Juliette Lewis
Tom Sizemore
Michael Wincott
Vincent D'Onofrio
William Fichtner
Music by
Graeme Revell
Cinematography
Matthew F. Leonetti
Editing by
James Cameron
Howard E. Smith
Studio
Lightstorm
Entertainment
Distributed by
20th Century Fox
Release date(s)
October 13, 1995
Running time
145 minutes
Country
United States
Language
English
Budget
$42,000,000
Gross revenue
$7,919,000
STRANGE DAYS
ULTIMI giorni del 1999. Lenny
Nero, spacciatore di squid, dispositivi tecnologici che permettono di vivere nella propria mente le esperienze
altrui, rimane coinvolto in una cospirazione per coprire l'omicidio di un
rapper politicizzato da parte della
polizia di Los Angeles, in cui è coinvolta la sua ex fidanzata.
Pur essendo
ambientato in
quello che è
il nostro passato, Strange
Days
(1995) è un
thriller fantascientifico
diretto
da
Kathryn
Bigelow (vincitrice dell'Oscar per Strange Days), prodotto e co-sceneggiato da
James Cameron (Terminator, Avatar),
in cui sono
presenti tutti
gli ingredienti del genere noir: poliziotti corrotti, femme fatale, intrighi,
cospirazioni e un omicidio da risolvere, aggiornato all'epoca del cyberpunk.
Gli strani giorni del titolo non sono
solo quelli che precedono la fine del
millennio ma sono anche un riferimento alla musica dei Doors e alla
cultura psichedelica, di fuga dalla
realtà, di cui lo squid è un diretto
discendente. Le persone usufruiscono di esperienze estreme virtuali con
l'aiuto della tecnologia, in completa
sicurezza, incapaci di vivere il loro
presente, in un mondo che sembra
davvero arrivato alla fine.
Il film non lascia respiro, bombardando lo spettatore con immagini
adrenaliniche, a partire dal virtuosistico piano sequenza iniziale, fino
alla festa caotica e decadente per le
strade di Los Angeles che fa da teatro
al finale. Il tocco femminile della
regista si avverte nel ribaltamento dei
ruoli: nella coppia di protagonisti
interpretati da Ralph Fiennes, vestito con abiti dai colori sgargianti e
Angela Basset, vestita in modo
mascolino, è la donna a risultare
l'elemento più forte.
Oggetto anomalo all'epoca
in cui uscì, il film fu un flop. Forse, come si
suol dire, era in anticipo sui tempi.
IL ROMANZO di questa settimana è “Molto forte, incredibilmente
vicino”
di
Jonathan Safran Foer.
Storia di Oskar, ragazzino
di 10 anni che perde il padre
nell'attentato alle torri gemelle, il quale, prima di morire,
lascia 5 messaggi nella segreteria di casa e, tra le cose personali, una chiave misteriosa
ed una busta con su scritto un
nome: Black. Da qui parte la
vicenda di questo straordinario personaggio, alla ricerca di
una indirizzo e di una serratura misteriosi, ma soprattutto
alla ricerca di una personale e dolorosa ma, nello stesso
tempo, sorprendentemente divertente rielaborazione del
lutto. Un viaggio vero e proprio che attraversa tutti e 5 i
distretti di New York e che finisce là dove tutto ha un
senso, dove tutto torna.
Un libro che contiene storie dentro altre storie: infatti
oltre al “viaggio” di Oskar c'è un padre che scrive lettere
ad un figlio che non ha mai conosciuto, una nonna che
scrive al nipote la storia della propria vita, l'incontro con il
nonno.
Un libro che diverte, appassiona e commuove. Un vero
e proprio tributo alle vittime civili di tutte le guerre e alle
persone che queste guerre hanno separato per sempre.
Jonathan Safran Foer, con una prosa personalissima,
firma così il suo secondo splendido romanzo.
Enfant prodige della letteratura americana, nel 2002, a
soli 25 anni pubblica la sua opera prima: “Ogni cosa è
illuminata”, caso letterario dell'anno. “Molto forte, incredibilmente vicino”, così come “Ogni cosa è illuminata”
sono editi da Guanda e si possono trovare anche in edizione economica.
Molto forte,
incredibilmente
vicino
Nelle immagini
la copertina
del libro della
settimana e
l’autore
Jonathan
Safran Foer
54
SABATO
8 MAGGIO 2010
VIVERE LA NOTTE
P
IANETA-giovani:
che
fare? E soprattutto: perché
farlo, a che pro? La gerontocrazia impera, e dalla "casta
dei perpetui" non s'impara niente di confortante. Tradotto: l'Italia non è un paese per giovani,
così come i giovani italiani non
troveranno mai pace né futuro in
una nazione come la nostra, in
cui vigono le prassi del familismo, del clientelismo, della raccomandazione, dell'appartenenza a questa o a quell'altra schiera di interessi sempre più privati
e sempre meno pubblici. Un
paese senza meritocrazia, senza
ricambio, senza libero accesso
alle professioni, senza un'etica
condivisa da prendere a misura
per le proprie legittime attitudini
e aspirazioni. Con l'aggravante
della crisi economica, dunque
del lavoro, che non fa che
aumentare lo iato (e la distanza)
tra chi ha i soldi (e può permettersi di tutto, tranne la salute a
comando) e chi non li ha (la
mancanza di soldi è, mai come
oggi, mancanza di futuro e di
possibilità di emancipazione
sociale).
M
ENO male che ci
sono le tanto famiglie, nonni inclusi
(un tempo sì che si poteva e si
sapeva produrre risparmio):
senza il loro assistenzialismo,
cioè l'esperienza di un welfare
che premia il mero rapporto di
sangue, saremmo alla canna del
gas. Ha vinto il sistema Ugolino, il sistema Crono: i padri
mangiano i loro figli, o alla
meglio i genitori (in senso
metaforico e generazionale)
castrano i loro eredi soggiogandoli al ricatto del mantenimento
professionale, che è pur sempre
un mantello materiale: se mi
segui campi e mangi, se ti ribelli è a tuo rischio e pericolo, visto
che là fuori le opportunità non
esistono.
S
E vuoi fare l'avvocato,
auguri: di avvocati ce ne
sono fin troppi (a Reggio, ad esempio, sono mille:
sulla precarietà della professione se n'è occupato recentemente
anche un quotidiano locale). Si
fa la fame o, alla meglio, si
sopravvive a rimorchio, sottopagati o sfruttati, nei pochi studi
che hanno un nome (quelli che
sono spesso sul giornale, un po'
per vanità e un po' per farsi pubblicità) e che quindi guadagnano, organizzati come vere e proprie aziende, con budget da raggiungere e cause da "incentivare" o comunque gestire fruttuosamente. Mandati allo sbaraglio
in tribunale, a seguire udienze o
a depositare atti, a spedire buste
in posta o a fare code per ore
presso la cancelleria.
Se uno pensa alla carriera,
meglio che ci molli subito: se
invece usa il suo pezzo di carta
(la laurea, che oggi non vale
niente) e la sua sudata abilitazione (dopo un periodo di fittizio praticantato presso quello o
quell'altro leguleio... che magari
a sua volta ha preferito dare l'esame in Calabria o ancora
meglio in Spagna) a mo' di parcheggio in attesa che gli vengano offerte altre oppurtunità, beh,
allora sì, ci può stare, ma allora
tanto varrebbe fare la commessa
e godersi la vita, limitando
peraltro gli stress e le frustrazioni, ammesso e concesso che i
consumatori in vasca siano
meno pesanti e schizzati dei
superiori in ufficio o dei clienti
ossessivi.
Una giungla, una lotta per la
sopravvivenza: dove Hobbes ha
la meglio su Rousseau, dove il
pachiderma giustizia è al collasso e i giudici ai minimi storici
della credibilità e della fiduciadei cittadini nei loro confronti
(almeno stando ai sondaggi).
Non ci credete? Leggete il
pamphlet "Gli avvocati...
dovrebbero arrestarli da piccoli!" (Robin edizioni, 2010),
oppure il libro "Studio illegale"
(Marsilio, 2009)... e sappiatemi
dire.
S
E vuoi fare il notaio o il
farmacista scordatelo: i
posti sono occupati dai
familiari dei titolari. I negozi,
poi, o le licenze, si tramandano
(spesso) di generazione in generazione: al massimo puoi ambire
a fare il tirocinante alla cassa
(rigorosamente in camice bianco, che ti fa somigliare a un
medico), cioè a piazzare farmaci
da banco come in un qualsiasi
supermercato, oppure costosissimi prodotti cosmetici o d'erboristeria alle clienti più facoltose,
cioè alle signore over 50.
Se non hai qualche milione di
euro per comprare il diritto a
fare il mestiere, ché magari a te
piace e hai studiato per quello,
non c'è trippa per gatti. Posti
bloccati e zero ricambio, zero
meritocrazia. Vincono gli ordini
e le coorporazioni, quindi il
quattrino, che determina l'autarchia dei mezzi di produzione,
nonché la privatizzazione del
sapere. E' il capitalismo, bellezza, e tu non puoi farci niente,
niente.
S
E VUOI fare il politico,
idem. La passione civile
ha ceduto il passo (e il
posto) alla concezione mestierante e perenne dell'impiego
pubblico. Tutto legittimo, persino auspicabile, ci mancherebbe.
Fatto sta che chi c'è, resta. Chi
non c'è già, smania per esserci.
La rendita è garantita e la pensione a portata di mano, e in tal
senso non ci sono distinzioni tra
destra e sinistra: un accordo su
questi temi guardacaso lo hanno
sempre trovato, persino cercato.
Le imprese private fanno fatica a riscuotere crediti, le commesse (anche estere) calano del
30%, le aziende chiudono o
sono costrette a tagliare e a trasformarsi in qualcosa d'altro, le
banche chiudono i rubinetti e i
costi di gestione salgono a
dismisura: a Roma, invece,
come hanno documentato i vari
libri usciti sulla casta e dintorni
in questi anni, si sta da dio; un
Bengodi garantito dallo Stato
(che non ha problemi a indebitarsi, tanto poi - come per la
Grecia in Europa o come per le
banche d'affari e i gruppi assicurativi in tutto l'Occidente - arriva
qualcuno a salvarti...), cioè dai
cittadini.
Oltre il danno la beffa: privilegi, benefit, vitalizi; un posto
fisso e retribuito con puntualità,
peraltro con ritocchi sempre al
rialzo e mai al ribasso (non esistono, in questo caso, né cassa
integrazione né contratti di solidarietà né altre forme di ammortizzazione sociale). Insomma:
chi viene cooptato (anche in
modo casuale, cioè senza avere
né esperienza né titoli specifici
che non siano un bel sorriso o un
bel decolleté) fa un vero terno al
Lotto, chi vi si butta e dedica
sarà ripagato.
I
GIOVANI d'oggi non
amano parlare dei giovani
d'oggi: loro sono lì, calati
nalla parte, calmati dalle droghe, malati di amicizie... giocanti nella notte, giranti sulla
giostra, gitanti della vita.
Quelle cose lì, il voltarsi
indietro per guardarsi dentro, e
pur di non parlarsi addosso, le
fanno i grandi: gli adulti mai
veramente cresciuti, quelli che
trovano rifugio e conforto nel
commuoversi e nel commiserarsi (cioè riedulcorandosi senza
rieducarsi), oppure i "giovani
vecchi" che, essendoci già passati, non hanno più nulla da perdere parlandone e nemmeno più
tempo da guadagnare tacendosi.
Chi parla dei giovani, oggi,
parla di ciò che non conosce: di
un universo infinito di mode e di
mali, di nomi e di miti, di lutti e
di ansie. Perché non si finisce
mai d'iniziare, e ogni generazione ricomincia dalle ceneri di
quella che l'ha preceduta: una
galassia in espansione che però,
mai come oggi, ora dopo ora,
miraggio svanito dopo miraggio
svenduto, sta implorando tregua.
Un popolo ignoto che implode
su se stesso a causa di un potere
ignorante ed estraneo? Può
darsi. Una politica che, lasciata
a se stessa, non consente ai giovani di ritrovare se stessi, di
ridarsi un nesso? Talvolta sì.
I
GIOVANI d'oggi non
amano parlare dei giovani
di ieri, men che meno di
quelli di domani: non hanno,
cioè, né ideologia né ambizione,
né un passato cui attingere né un
futuro cui anelare.
Vivono alla giornata, e spesso
questa giornata è fatta di più
spazi e più luoghi, di più flussi
che di break, com'è nella logica
multitasking di una postmodernità più rolling che asking, laddove la liquidità che bagna le
dita senza sporcare le mani una
gran logica non ce l'ha, proprio
come recita la canzone di Vasco,
non a caso scelta come slogan
da un partito che in effetti galleggia.
Tremuli o emuli che siano,
pagano comunque "in solido"
gli effetti di una civiltà malata.
I
GIOVANI sono tutti
diversi, ma forse nessuno è
se stesso, o meglio: lo sono
tutti, a loro modo, perché ciascuno fa da sé (e per sé) pur
confondendosi nel gruppo,
anche se gli unici gruppi effettivamente uniti, coesi, sembrano
essere le baby-gang, ché gli altri
non fanno squadra, avendo ciascuno il suo cortile da difendere.
Noi siamo noi, io sono io, ognuno segue la sua strada, o forse
non la sceglie: quella è e quella
rimane, fino al prossimo incrocio, senza tanti progetti né troppi patemi. L'individualismo non
è poi quella brutta bestia che si
crede, così come la solitudine
non è che uno degli effetti (spesso il più romantico) di chi vive,
pensa e agisce "in solitaria".
Che senso ha, infine, sentirsi
speciali in mondo che premia
l'appiattimento, l'adeguamento
alla media? Non avere stimoli
nè obbietivi né valori, infatti, il
più delle volte preserva dal fatto
di patirne il non conseguimento,
di soffrirne la perdita.
Anche se, in una fascia d'età
dominata dall'analfabetismo
(non solo quello di ritorno:
anche quello di andata) e dall'astensionismo, come rivelano
diversi studi scientifici in proposito, l'ansia-idea di partecipare
al Grande Fratello non è il peggiore dei mali né la più inaccettabile delle prospettive: dal
"pensiero debole" di un certo
nichilismo filosofico in salsa
extramorale siamo passati all'assenza di pensiero.
Dove la comunicazione avviene con le abbreviazioni e gli
emoticon, dove ci si informa (e
forma) alla consolle della Playstation o attraverso il touchscreen dell'iPhone.
Dove l'abbecedario dei sentimenti è scarno e uniformato,
dove il ragionamento (financo la
dialettica, dunque la complessità
dei fenomeni e della verità quotidiana) non deve superare i 140
caratteri di Twitter, né esprimersi con parole "difficili" (vale a
dire tutte quelle che non si sentono in Tv) e nemmeno con concetti troppo astratti o troppo sottili, ovvero tutti quelli che
incautamente vadano oltre i grugniti o le onomatopee o gli slogan o le frasi preconfezionate
tipici di una serata in discoteca.
@e]fc`e\1'+++0,,0,,snnn%]fjj`c%`k
li
prezzi rea
DONNA
JECKERSON ESTIVI
DONNA €160 ➣ €40!
DONDUP SALOPETTE
€223 -50% = €112
li
prezzi rea
UOMO
LIU JO GONNA
€219 -50% = €110
DONDUP ESTIVI UOMO
€160 -50% = €80
SIVIGLIA ESTIVI UOMO
€99 -50% = €49
TOMMY HILFIGER ESTIVI UOMO
€85 - 50% = €35
COR TI
OFFER TA
LA MARTINA POLO
€120 -50% = €60
DIMENSIONE DANZA
€33 -50% = €15
CUSTÒ ABITO
€182 -50% = €90
FRANKIE MORELLO POLO
€140 -50% = €70
GANT POLO UOMO
€70 -50% = €35
MURPHY&NYE POLO
€70 -50% = €35
LIU JO ABITO
€208 -50% = €104
DSQUARED ABITO
€180 ➣ €40!
TOMMY HILFIGER
€99 -50% = €49
WOORLICH UOMO POLO
€75 -50% = €38
TOMMY HILFIGER
€125 -50% = €60
SUN68 CARDIGAN UOMO
€88 -50% = €45
T-SHIRT DSQUARED
€120 ➣ €35!
ARMANI T-SHIRT
€70 -50% = €35
OFFER TA
BACIRUBATI TUTA
€120 -50% = €60
SUNDEK COMPLETO
€160 -50% = €80
2010
MCM BORSA PELLE
€ 695 ➣ €90!
OFFER TA
DSQUARED FELPA ESTIVA
€200 ➣ €50!
OFFER TA
OFFER TA
LIU JO
€135 -50% = €67
D&G
€255 -50% = €127
GUESS
€120 -50% = €60
T-SHIRT JACK JONES
€60 ➣ €15!
COSTUME SUNDEK
€90 -50% = €45
D&G MOCASSINO
€260 -50% = €130
PRADA
€260 -50% = €130
MUNICH UOMO
€180 -50% = €90
OFFER TA
GUESS
€122 -50% = €60
MUNICH DONNA
€172 -50% = €85
SERAFINI DONNA
€169 -50% = €84
BELSTAFF
€99 -50% = €49
Via Cafiero, 2 (a 300 mt dopo il Metano) Reggio Emilia Tel. 0522 304360
www.dolcevitastore.blogspot.com