Smog, migliorano Belgio e Germania Male Lombardia, Polonia e

Transcript

Smog, migliorano Belgio e Germania Male Lombardia, Polonia e
Milano
Pagina 1 di 2
stampa | chiudi
DOSSIER DELLA UE SULLE POLVERI ULTRASOTTILI
Smog, migliorano Belgio e Germania
Male Lombardia, Polonia e Ungheria
«In zone particolarmente esposte al Pm 2,5 il rischio di
mortalità a lungo termine aumenta del 15%»
MILANO - La vecchia mappa, quella elaborata nel 2005, mostra tre «buchi neri» sull’Europa. Sono le
zone in cui il rischio di malattie cardiache e polmonari è più alto, le regioni dove lo smog ha l’impatto
più forte sulla salute della popolazione. In quella mappa la scala di colori più scura copre una vasta zona
del Nord Europa (a cavallo tra Germania, Belgio, Lussemburgo); un’altra zona nell’Est (tra Polonia e
Ungheria) e la Pianura Padana. La nuova mappa, aggiornata nel 2009, presenta una grande differenza:
la regione Germania-Belgio non è più «nera», l’aria è migliorata, il rischio di ammalarsi è diminuito.
Restano due le zone più critiche: l’Europa dell’Est e il centro della Pianura Padana.
L’elemento più evidente è che in cinque anni una delle aree più inquinate del Nord Europa, pur
rimanendo lontana da un’aria ottimale, ha fatto un notevole passo avanti. Bisogna precisare che le
mappe fotografano due situazioni molto precedenti alla pubblicazione: il confronto si svolge tra i valori
di polveri ultrafini (Pm2,5) registrati rispettivamente nel 2000 e nel 2005. Il primo rapporto è stato
elaborato dagli esperti del progetto Clean air for Europe ed ha rappresentato la base scientifica per
l’elaborazione della nuova direttiva sulla qualità dell’aria della Commissione europea, entrata in vigore
nel 2008. Il secondo rapporto è stato invece pubblicato a giugno 2009 dall’Agenzia europea
dell’ambiente.
Gli scienziati prendono in esame i valori delle polveri sottilissime, quelle più pericolose per
la salute, perché penetrano più a fondo nei polmoni. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, 10
microgrammi di Pm2,5 è la media annuale di concentrazioni sotto la quale i rischi per la salute sono
ridotti al minimo: solo il 9 per cento della popolazione europea vive sotto quella soglia. Poi c’è il livello
opposto, quello peggiore, sopra la media annuale di 35 microgrammi. Arrivando a queste condizioni,
spiega l’Agenzia europea per l’ambiente, «il rischio di mortalità a lungo termine aumenta del 15 per
cento». Meno dell’ 1 per cento degli europei è esposto a concentrazioni così alte. E in questa porzione,
guardando la mappa, oltre ad alcune zone di Polonia, Slovacchia e Ungheria vive una consistente parte
dei cittadini nel cuore della Pianura Padana.
In queste aree, le cosiddette «morti premature» direttamente collegabili all’inquinamento
sono tra le 15 e le 30 all’anno ogni 10 mila abitanti. Per il resto delle Regioni del Nord Italia, quel
numero scende a 10-15. Significa che, rapportando questi parametri ai 9 milioni di cittadini lombardi, le
«morti premature » attribuibili a patologie collegate all’inquinamento sarebbero 13.500 all’anno.
http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/10_marzo_3/smog-migliorano-belgio-e-germa... 04/03/2010
Milano
Pagina 2 di 2
Bisogna precisare che questo aumento di mortalità è un parametro ipotetico, elaborato rispetto a una
qualità dell’aria ottimale di cui, come detto, gode soltanto il 9 per cento degli europei (principalmente
Irlanda, Svezia e Norvegia). La direttiva di Bruxelles fissa in 25 microgrammi per metro cubo la media
annua di Pm2,5 come obiettivo per la protezione della salute, limite che dovrebbe scendere a 20 entro il
2015. Rispetto a questo valore, la situazione europea è abbastanza preoccupante: «Dieci Stati sono ben
al di sopra, altri cinque sono a quel livello».
Gianni Santucci
stampa | chiudi
http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/10_marzo_3/smog-migliorano-belgio-e-germa... 04/03/2010