Programma Pluriennale di Attività dell`Ente
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Programma Pluriennale di Attività dell`Ente
CCIAA IMPERIA Programma Pluriennale di Attività Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura Imperia Via T. Schiva n. 29 18100 IMPERIA Tel. 0183/7931 - Fax 0183/ 275021 1 INDICE DEI CAPITOLI 1. Analisi di contesto ……………………………………………………3 2. La funzione della CCIAA di Imperia ……………………………… 4 3. Principi ispiratori del governo camerale …………………………...6 4. Aree tematiche di intervento strategico …………………………….7 4.1 Infrastrutture materiali e immateriali …………………………............ .. 7 4.2 Finanziamento alle imprese ……………………………………….……8 4.3 Creazione d’impresa ………………………………………………… ...9 4.4 Internazionalizzazione ……………………………………………….. 10 4.5 Innovazione, ricerca e trasferimento tecnologico …………………..... 11 4.6 Valorizzazione del distretto industriale alimentare …………………. .12 4.7 La pianificazione urbanistica ………………………………………... 12 4.8 Lavoro e formazione ………………………………………………… 14 4.9 Energia ……………………………………………………………….. 15 4.10 Regolazione del mercato …………………………………………….. 17 4.11 Semplificazione amministrativa ……………………………………… 18 5. 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 5.6 Proposte settoriali ………………………………………..…………19 Agricoltura ……………………………………………………………..19 Artigianato……………………………………………………………... 21 Commercio …………………………………………………….……….22 Industria……………………………………………………………… . 24 Turismo ……………………………………………………………….. 25 Organismi Ospitati ……………………………………………………. 28 2 CCIAA IMPERIA Programma Pluriennale di Attività 1. Analisi di contesto Il mondo, e con esso l’Europa, è reduce dal più significativo rallentamento economico dalla grande depressione del 1929, generato da una drammatica, e non ancora definitivamente superata, crisi del sistema finanziario internazionale ed in particolare americano. Il crollo verticale del commercio mondiale e della produzione industriale, con pesanti ripercussioni sui consumi e sui livelli occupazionali globali, ha impattato sul sistema Italia con una decrescita del PIL di oltre 6 punti percentuali nel biennio 2008 – 2009. Il 2010 sotto il profilo della crescita offre segnali confortanti sul piano internazionale, soprattutto con riferimento ai mercati emergenti. Anche in Italia, pur in modo ancora non significativo, si assiste ad un recupero della direttrice di crescita, che tuttavia non garantirà nel breve periodo, nè una ripresa dei consumi nè del quadro occupazionale. In questo contesto la Provincia di Imperia, caratterizzata da un sistema produttivo spiccatamente caratterizzato dalla piccola e media impresa, fortemente terziarizzato, mediamente non avanzato, da un sistema industriale basato su una filiera agroalimentare di qualità, settore per definizione anticiclico, e da una significativa presenza del sistema pubblico, non ha subito lo shock del violento crollo della produzione industriale, agendo da ammortizzatore sociale territoriale. Tale struttura produttiva, come peraltro certificato dalla filiale ligure della Banca d’Italia, da un lato ha favorito un impatto ritardato sul sistema economico, ma dall’altro determinerà una coda della curva pericolosamente piatta e lenta nel recupero di auspicabili livelli di crescita. Alcuni settori in particolare sono stati colpiti, per ragioni in parte strutturali ed in parte contingenti, legati al quadro economico internazionale. L’impatto sull’industria delle costruzioni, sul sistema delle esportazioni floricole, che ha rappresentato la più importante voce dell’export territoriale per molti anni, sul livello delle presenze turistiche, con conseguenze sul relativo valore aggiunto per unità, sul sistema di offerta commerciale, penalizzato dal calo dei consumi sia interni che collegati alle presenze turistiche, e 3 le tensioni competitive sul settore agro alimentare sono stati attenuati solo parzialmente dall’intervento delle politiche economiche. Non ha certo aiutato in questo quadro la presenza di un sistema creditizio legato a criteri di valutazione delle imprese più adatti a parametri aziendali propri delle grandi aziende e lontani da quelli applicabili alle realtà del nostro territorio. Anche il quadro occupazionale ha subito gli effetti negativi di questa situazione anche se attenuato rispetto a territori a forte vocazione manifatturiera e caratterizzati dalla presenza di grandi complessi industriali. Il recupero di livelli di crescita sopra la media europea deve costituire l’obiettivo non solo nazionale ma anche territoriale, per evitare un lento ma inesorabile deterioramento dell’apparato produttivo e conseguentemente dei livelli di crescita occupazionale e sociale provinciali. 2. La funzione della CCIAA di Imperia La Camera di Commercio di Imperia, in questo contesto, deve riassumere il ruolo che le è proprio, recuperando una capacità di intervento forte a livello territoriale. In particolare, così come peraltro indicato dalla normativa, ancora di recente integrata e modificata dal Dlg.n.23/2010, la precipua funzione attribuita alla Camera di Commercio è, oltre a quella della erogazione di una serie di servizi previsti dalla legge, quella di agire come operatore pubblico di analisi, regia, programmazione, propulsione e stimolo di iniziative tese a creare le condizioni per un armonico sviluppo economico delle imprese e del livello occupazionale territoriale. La Camera di Commercio di Imperia dovrà, attraverso i suoi organi ed attraverso tutte le sue articolazioni, agire da soggetto territoriale di sviluppo, creando le condizioni per una attività sistemica che ponga al centro l’impresa e la sua competitività. Essa deve in questo contesto agire in stretta sinergia con gli Enti territoriali (Regione, Provincia, Comuni), con il sistema delle Camere di Commercio, sia a livello nazionale sia a livello regionale, oltre che con le varie Istituzioni la cui attività si correli con l’azione dell’Ente camerale. Obiettivo è il potenziamento delle attività su tematiche di comune interesse quali: studi ed analisi economiche, attività tese a favorire un processo di innovazione e di sviluppo nell’utilizzo delle tecnologie da parte del sistema produttivo, rafforzare la presenza del terziario innovativo sul territorio, promuovere una attività di alta formazione ed occupazione, operare sul fronte del credito in risposta al crescente livello di contrazione del supporto bancario alle imprese, attivare azioni promozionali di valorizzazione del territorio spingendo fortemente un processo di 4 internazionalizzazione e di consolidamento di quei mercati in cui le imprese, di tutti i settori dell’economia provinciale, sono già presenti. Il raggiungimento di tali obiettivi passa per azioni concrete e metodologie che saranno indicate per linee generali nel seguito del presente documento e attuate con l’attività di programmazione annuale. Al fine di poter meglio monitorare le evoluzioni dei diversi comparti che compongono l’economia provinciale e quindi di poter disporre dell’idoneo supporto all’individuazione degli obbiettivi da porre alla base dell’azione camerale, è indispensabile acquisire tutti gli elementi necessari ad una corretta valutazione del contesto economico ed in tale ottica si è costituita un’Azienda Speciale per Studi e Ricerche. Pertanto l’impegno della Camera di Commercio sarà orientato ad un rafforzamento dell’attività di studio e ricerca, attraverso questa specifica Azienda che avrà come interlocutori il sistema economico provinciale e le imprese, ma anche le istituzioni pubbliche, per divenirne il punto di riferimento. Con l’intento di rispondere alle esigenze delle imprese locali si è inoltre istituita un’Azienda Speciale, denominata PromImperia, che realizzerà azioni di animazione e sviluppo delle attività nell’ambito locale al fine di coinvolgere le imprese esistenti sul territorio. Tali Aziende Speciali con l’Azienda Speciale “Riviera dei Fiori”, operante dal 1998, dovranno fare riferimento per la propria attività alle linee di indirizzo annuali dell’Ente camerale. Sarà inoltre necessario razionalizzare e valorizzare il patrimonio immobiliare dell’Ente con azioni mirate e ben pianificate in una visione di lungo termine. Per quanto attiene alla collaborazione tra Camere di Commercio, in considerazione peraltro dell’art.2 del Dlg. n. 23/2010 (riforma delle Camere di Commercio) dovranno essere istituzionalizzati rapporti con le Camere più vicine, per lo svolgimento delle funzioni relative a: costituzione delle commissioni arbitrali e conciliative per la risoluzione delle controversie tra imprese e tra imprese e consumatori e utenti, predisposizione di contratti-tipo tra imprese, loro associazioni o associazioni di tutela degli interessi dei consumatori e degli utenti, promozione di forme di controllo sulla presenza di clausole inique inserite nei contratti, vigilanza e controllo sui prodotti e per la metrologia legale e rilascio dei certificati d’origine delle merci. Alta e complessa è la sfida che attende l’Ente ma la struttura ed il profilo del sistema della rappresentanza, sintetizzata nella presenza interna agli organi camerali del sistema delle categorie e delle parti sociali, garantisce i presupposti per coglierla. 5 3. Principi ispiratori del governo camerale In considerazione dell’esigenza di garantire risposte efficaci al sistema produttivo complessivamente inteso, in questa fase di grave crisi economica, occorre restituire alla Camera di Commercio di Imperia quella funzione di indirizzo strategico per il sistema produttivo e per la valorizzazione delle eccellenze produttive e del lavoro del territorio. La Camera di Commercio di Imperia deve ritornare ad essere in modo autentico la sede di incontro, condivisione degli interessi e valorizzazione delle diverse componenti del sistema economico provinciale, rinnovando quella funzione di propulsore delle iniziative tese a promuovere il territorio in tutte le sue espressioni economiche e sociali ed in tutte le sue articolazioni: produzione primaria, secondaria, terziaria, cooperazione, lavoro e tematiche di interesse dei consumatori. A tal fine si deve orientare l’azione di governo della Camera nella direzione di un riequilibrio nel riparto delle risorse tra le spese correnti e le spese per investimenti, in una logica di incremento di queste ultime, continuando tuttavia a garantire la più ampia efficienza amministrativa dell’Ente. Per il raggiungimento degli obiettivi posti è necessario improntare la governance dell’Ente alla più ampia logica partecipativa del sistema interno degli organi istituzionalmente preposti, in forte correlazione con la struttura, e all’esterno attraverso un costante e puntuale rapporto con il sistema della rappresentanza degli interessi economici, riferibili alla Camera di Commercio di Imperia. Gli investimenti devono in particolare essere orientati a supporto del sistema delle imprese con particolare attenzione alla crescita di tutti i settori in grado di produrre ricchezza e reinvestire all’interno della Provincia. Inoltre devono essere poste in essere tutte le azioni ispirate dal sistema UnionCamere ligure e nazionale, in grado di sostenere e sviluppare il tessuto economico della provincia di Imperia. L’organigramma di gestione dell’Ente deve essere orientato a criteri di logico equilibrio anche in relazione alla rappresentanza di ogni settore in seno al Consiglio camerale, contemperando tuttavia tale principio con quello della pari dignità fra i settori fondamentali, come indicati nella Legge n.580/93 e successive modifiche ed integrazioni. Coerentemente, la rappresentanza dell’Ente camerale all’esterno deve essere affidata in via prioritaria a componenti il Consiglio camerale. 6 Per meglio interagire con l’area del Nord-Ovest , l’Ente camerale intende rientrare nel G.E.I.E. Euro Cin del quale è stato socio costituente nel 1994. Ad oggi l’Euro Cin è costituito dalle Camere di Commercio di Alessandria, Asti, Cuneo, Genova, Nizza, Autorità Portuale Savona-Vado, Banca Regionale Europea, Comune di Cuneo, Società SITRACI e dall’UnionCamere Piemonte. L’Ente camerale intende altresì partecipare incisivamente all’attività di AlpMed, progetto dell’Euroregione che include i territori di Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Rhone Alpes, Provence Alpes, Cote d’Azur, Corse. E’ da rilevare che il G.E.I.E. Euro Cin è stato parte attiva nella creazione di tale Euroregione che ricomprende, al proprio interno, una popolazione di oltre 17 milioni di abitanti e di 1,5 milioni di imprese con un PIL complessivo che si aggira sui 500 miliardi di euro. 4. Aree tematiche di intervento strategico In coerenza con quanto evidenziato in precedenza occorre individuare a titolo esemplificativo le principali linee di tipo strategico su cui la CCIAA Imperia deve intervenire al fine di garantire un significativo incremento di competitività del sistema produttivo territoriale ed una adeguata valorizzazione delle eccellenze territoriali. 4.1 Infrastrutture materiali e immateriali Tema strategico per il futuro economico del territorio è quello della dotazione infrastrutturale. Un sistema territoriale dotato di infrastrutture è un sistema intelligente, fruibile, accessibile e connesso con l’esterno, in grado di intercettare opportunità e sviluppare il proprio potenziale in termini di attrattività e competitività. Numerose sono le istanze e le manifestazioni di interesse finalizzate alla realizzazione di infrastrutture di livello territoriale, regionale e nazionale. Occorre intervenire per rendere queste esigenze, attraverso un metodo organico, una richiesta forte ed unitaria che sia rappresentativa degli interessi complessivamente intesi. In questo quadro la CCIAA si deve candidare ad essere soggetto di raccolta delle istanze, delle verifiche di fattibilità, della regia programmatica e del raccordo tra gli Enti Territoriali e le rappresentanze economiche al fine di produrre, in modo sistemico, documenti di programmazione strategica, da portare nelle sedi competenti per la pianificazioni di interventi infrastrutturali funzionali allo sviluppo economico e alla qualità della vita dei cittadini del territorio. 7 Viabilità stradale, autostradale e ferroviaria, porti e aeroporti, infrastrutture di raggiungibilità del territorio ed infrastrutture di fruibilità del territorio, sono la premessa fondamentale per un recupero di competitività in particolare in ambito turistico. Priorità assolute sono il completamento della ferrovia a monte comprensivo del tratto Andora/Finale Ligure, la costruzione della bretella autostradale Albenga-Carcare-Predosa e il completamento dell’Aurelia Bis, nonché i lavori sulla Statale n.20 e n.28. Tali collegamenti sono fondamentali per decongestionare l’attuale flusso di traffico. La verticalizzazione delle strade statali sul Piemonte e sulla Lombardia alleggerirebbe il traffico autostradale, portando innegabili vantaggi alla Provincia di Imperia. Dovrà essere realizzato un collegamento ferroviario che consenta di raggiungere la provincia di Imperia nei tempi di percorrenza ormai consolidati nelle altre regioni italiane. In particolare devono essere privilegiati i collegamenti con gli aeroporti di Genova e Nizza, anche con la previsione di una strutturazione degli orari ferroviari compatibile con gli arrivi degli aerei dai principali aeroporti europei ed intercontinentali. Un’ulteriore attenzione potrebbe essere posta per sviluppare la “via del mare” attraverso servizi avanzati ed innovativi. Particolare attenzione va posta anche alle infrastrutture immateriali ed in particolare a quelle di comunicazione. Risulta strategica, e costituisce la premessa fondamentale per qualsiasi processo di innovazione e di valorizzazione del terziario avanzato, oltre che per la creazione delle condizioni di attrazione degli investimenti esterni ed esteri, la dotazione da parte del territorio della banda larga, strumento ormai imprescindibile per una idonea operatività di impresa. 4.2 Finanziamento alle imprese Altro tema centrale nell’ambito della competitività d’impresa è quello della dimensione finanziaria. La recente crisi dei mercati finanziari ha però ulteriormente contribuito a modificare il rapporto con le istituzioni bancarie, creando di fatto un diffuso timore di razionamento del credito. Viene evidenziato dalle aziende il timore di un incremento dei costi di accesso al credito, una riduzione dei fidi già concessi, richieste di maggiori garanzie e più in generale una crescente instabilità del rapporto banca-impresa. Le politiche adottate dagli Istituti di Credito nell’approntare i propri sistemi di valutazione delle imprese clienti, secondo i parametri previsti dall’Accordo di “Basilea 2”, hanno da tempo portato ad un mutamento nelle relazioni tra banche ed imprese. 8 La disciplina denominata “Basilea 3”, ulteriore sviluppo della normativa precedente, pone ulteriori e gravi appesantimenti in materia di patrimonializzazione bancaria, cosa che determinerà un aggravamento della già difficile attività di accesso al credito per le piccole imprese. La Camera di Commercio di Imperia deve consolidare un’attività portata avanti da anni in favore delle imprese per agevolarne l’accesso al credito, attraverso diversi strumenti: abbattimento tassi per investimenti, stipula di apposite convenzioni con Istituti di Credito, accordi con FILSE e Consorzi e Cooperative Fidi. Tali attività dovranno essere ulteriormente sviluppate in considerazione della crisi economica che ancora sviluppa i suoi effetti sulle imprese del territorio, prevedendo anche ulteriori iniziative, o integrando le attuali, in funzione delle seguenti priorità specifiche: sostegno al credito per la micro-imprenditorialità e l’occupazione; sostegno ai Confidi attraverso la contribuzione a fondi di garanzia e a fondi rischi; finanziamento o co-finanziamento in collaborazione con Regione e Enti locali di fondi di controgaranzia e co-garanzia; contributi in conto interesse e in conto capitale alle piccole e medie imprese; significa creare la premessa del rafforzamento e dello sviluppo con conseguenti rilessi positivi sul piano occupazionale. abbattimento del costo di consulenza tecnico-finanziaria per le imprese del territorio, finalizzato a migliorare gli aspetti organizzativi ed economico-finanziari delle stesse per un più agevole accesso al credito. Nell’ambito del supporto alla gestione della finanza di impresa riveste un ruolo fondamentale, soprattutto per il sostegno agli investimenti, la cosiddetta “finanza agevolata”, ed in particolare l’attivazione e l’utilizzo dei fondi strutturali appositamente programmati per il sistema delle imprese. La CCIAA deve svolgere un fondamentale ruolo di soggetto propositore di esigenze territoriali e di sistema, nella fase di programmazione delle risorse, in una logica di partenariato con gli Enti competenti e di informatore del sistema imprenditoriale, attraverso le Associazioni di categoria, per la più ampia diffusione delle informazioni finalizzate al sostegno degli investimenti. 4.3 Creazione d’impresa Tale obiettivo sarà perseguito, come previsto all’art.2 del D.Lgs. n.23/2010 innanzi tutto attraverso la promozione della semplificazione delle procedure per l’avvio e lo svolgimento delle attività economiche. 9 Una particolare attenzione sarà dedicata all’accompagnamento alla creazione di impresa e al conseguente accesso al credito dei neo-imprenditori avvalendosi della collaborazione di appositi organismi e in particolare di quelli partecipati dalla Camera di Commercio. In questo contesto risulta fondamentale l’attività di semplificazione. È necessario lavorare e sostenere ogni iniziativa legislativa o organizzativa che vada in questa direzione, con il fine di rendere semplice attivare iniziative imprenditoriali, fatte salve le evidenti garanzie di professionalità e qualità del sistema produttivo locale. 4.4 Internazionalizzazione: In rispondenza agli obiettivi previsti dall’art.2 del D.Lgs. n.23/2010, occorre potenziare l’attività di supporto all’internazionalizzazione delle imprese locali, raccordandosi con gli altri Enti ed istituzioni preposte allo scopo, nel rispetto dei programmi del Ministero dello Sviluppo Economico, per una migliore e più efficace valorizzazione delle produzioni fortemente ancorate alle tradizioni del territorio provinciale. Tali azioni saranno svolte anche con l’ausilio dell’Azienda Speciale della Camera di Commercio “Riviera dei Fiori”, in collaborazione e sinergia con l’I.C.E. e Liguria International. L’obiettivo da raggiungere è rafforzare la vocazione all’internazionalizzazione delle PMI locali attraverso la promozione, strumento che dovrà sviluppare un circuito capace di generare una strategia comune volta alla valorizzazione delle eccellenze di filiera. Per tale rafforzamento è necessario: il riposizionamento sui mercati tradizionali di esportazione, la ricerca di nuovi mercati. L’impostazione della strategia di consolidamento e riposizionamento si dovrà basare su misure relative ad analisi svolte direttamente attraverso seminari e incontri specifici con gli operatori, promozione dei prodotti sviluppata direttamente sui mercati, attraverso partecipazioni fieristiche mirate per avvicinare il mondo dei buyer alle imprese. A tal fine occorre evitare, come spesso accaduto, una dispersione delle energie e delle risorse tra soggetti diversi. La C.C.I.A.A. di Imperia può e deve svolgere un importante azione di raccordo, attraverso la predisposizione di un piano strategico di gestione delle risorse, con il coinvolgimento di tutti gli altri soggetti preposti all’internazionalizzazione. 10 4.5 Innovazione, ricerca e trasferimento tecnologico La strada dell’innovazione rappresenta un passaggio obbligatorio per dare slancio alla competitività e allo sviluppo economico delle imprese. In quanto istituzione economica volta a favorire uno sviluppo economico integrato del territorio, la Camera è chiamata ad assumere un ruolo decisivo in tal senso, come anche evidenziato nel D.Lgs n.23/2010. Tale obiettivo potrà essere raggiunto supportando dal punto di vista finanziario l’innovazione delle piccole e medie imprese, promuovendo un’evoluzione della cultura brevettuale per aumentare i benefici indotti dall’invenzione, nonché favorendo in senso più generale l’innovazione e il trasferimento tecnologico per le imprese. La Camera di Commercio supporterà queste attività e nel contempo in un’ottica innovativa, promuoverà lo sviluppo della cooperazione tra le piccole imprese. L’Ente, quindi, intende sostenere, far nascere e crescere micro-piccole imprese, coadiuvando e sostenendo i servizi di analisi delle idee di business per vagliarne la fattibilità tecnica, economica e finanziaria, con la collaborazione di specialisti del sistema camerale o di organismi partecipati e delle Associazioni di Categoria, perché possa essere data un’assistenza completa in merito ai diversi aspetti gestionali di un’impresa. Tale necessità di acquisire capacità organizzative, gestionali, economiche e finanziarie non si manifesta solo nelle imprese nascenti, ma anche in quelle operanti da tempo e con un alto potenziale di sviluppo. Tali attività potranno essere potenziate anche attraverso una più stretta collaborazione con il BIC Liguria e il S.I.I.T. (Distretto Tecnologico Ligure sui Sistemi Intelligenti Integrati Tecnologie). La creazione sul nostro territorio dell’incubatore di imprese da parte di Invitalia può costituire l’occasione per la creazione di un nucleo di imprese intorno a cui sviluppare una filiera legata al terziario avanzato oltre che un sostegno più intenso per lo start up della piccola impresa nel settore hi tech. Altri strumenti già sviluppati e che potranno essere ulteriormente potenziati in futuro sono costituiti da interventi mirati su specifiche filiere da attuarsi con progetti finanziati dal Fondo perequativo UnionCamere. 11 4.6 Valorizzazione del distretto industriale alimentare Una azione incisiva va svolta nei confronti del distretto dell’industria agro alimentare e della alimentazione mediterranea e alla sua futura evoluzione. Il Comitato di Distretto, istituito dalla legge regionale 33/2002, è uno strumento fondamentale anche se, ad oggi, non è riuscito ad esprimere tutte le sue potenzialità per vincoli tecnici. La sfida è quella di utilizzarlo per assumere iniziative tese allo sviluppo integrato della filiera agricola e di quella della pesca con il settore industriale, commerciale, distributivo e turistico ricettivo. La sua logica anticiclica e l’alta qualità dei prodotti e delle imprese ha garantito la tenuta della produzione industriale sul territorio, anche se le imprese del settore sono sottoposte a forti pressioni, determinate dal calo generalizzato dei consumi. Le piccole imprese legate al territorio devono avere la capacità di non assoggettarsi esclusivamente a logiche di prezzo ma puntare ad elevati standard di qualità. Il distretto dell’industria alimentare imperiese, grazie agli operatori del settore, è un elemento di eccellenza nella dieta mediterranea a livello mondiale. La CCIAA di Imperia deve operare per mantenerlo e rafforzarlo. E’ necessario realizzare e valorizzare le proposte di sistema ed essere capaci di stimolare ed aggregare, in modo efficace e in filiera, le imprese. Nell’ottica di valorizzazione delle produzioni locali si sta operando e si opererà per realizzare l’Oleoteca regionale presso l’ex Frantoio Giromela, nonché fornire presso la medesima struttura un servizio di certificazione di prodotto unica che garantisca l’imprenditore ed il consumatore che le caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche dell’olio in esame rientrino nei parametri dettati dalle norme U.E. ed interne vigenti. 4.7 La pianificazione urbanistica Questo tema, che dovrebbe discendere da una visione strategica della gestione del territorio, è sempre stato, salvo rare eccezioni, uno strumento troppo legato alle logiche edificatorie. Deve tornare ad essere lo strumento più importante a disposizione delle Amministrazioni, per determinare la visione prospettica di una comunità locale e porre le condizioni per il suo sviluppo futuro e non essere la mera sommatoria di piccoli interessi di parte, come purtroppo spesso è accaduto. 12 Su questo tema la CCIAA di Imperia e le categorie economiche dovranno, in stretto raccordo, operare per offrire proposte concrete a chi ha la responsabilità istituzionale nei processi decisionali riguardanti la pianificazione del territorio, affinché questa sia coerente con le visioni strategiche di sviluppo economico e sociale del territorio. La realizzazione di uno strumento urbanistico deve integrarsi con quelle che sono le peculiarità del territorio e deve contribuire ad elevare quegli standard di vivibilità, fruibilità e qualità del territorio che sono gli elementi essenziali perché la potenzialità turistica locale possa esprimersi al meglio e svilupparsi in futuro. In tale ottica è opportuno focalizzare l’attenzione sulle Città, che nel nostro Paese, nell’ultimo decennio sono state l’elemento trainante del processo di crescita e di sviluppo globale. Le Città producono soprattutto servizi e la produttività è più elevata e in crescita rispetto al resto del territorio nazionale. Si possono, in definitiva, definire quali motori di crescita e di sviluppo, soprattutto nel settore servizi e pertanto possono intendersi come i “laboratori” della loro crescita. Un campo privilegiato di azione di simili laboratori dovrebbe essere quello della realizzazione di un decisivo salto di qualità nell’esperienza dei “centri integrati di via” verso il modello dei “centri commerciali naturali” e dei “distretti urbani del commercio”: strumenti di condivisa gestione pubblico/privata per l’aggregazione di imprese diffuse in uno specifico contesto urbano, che da esse viene animato e valorizzato con promozioni, eventi ed anche attraverso l’organizzazione di servizi comuni di carattere pubblicistico (parking, trasporto, gestione rifiuti, cura del verde, acquedotti, depuratori….) Occorre, inoltre, porre un limite alla trasformazione del territorio, così come ancor oggi sta avvenendo. La Camera di Commercio e le Associazioni di Categoria dovranno essere presenti e parti attive, affinché il mantenimento delle nostre prerogative paesaggistiche avvenga, salvaguardando, però, le possibilità di crescita delle aree dedicate alle attività artigianali e commerciali, in modo coerente e sostenibile, inserite in contesti dove l’urbanizzazione non deve prescindere dalla realizzazione di aree ad uso comune (parcheggi, aree verdi..). Una particolare attenzione dovrà essere rivolta al recupero e valorizzazione dei centri storici, nell’ottica dell’inserimento razionale ed organico di attività artigianali e commerciali, affinché possano divenire un volano di sviluppo e garantire comunque una piena vivibilità dei luoghi. Il territorio unitamente alle nostre imprese locali è la nostra risorsa principale. La ricerca del miglior equilibrio positivo tra queste due realtà rappresenterà il vero motore in grado di garantire uno sviluppo armonico sia sotto il profilo occupazionale che sociale. 13 Il nostro territorio non può essere inteso solo come un luogo geografico costituito dalla natura e dal paesaggio, ma come un insieme omogeneo di storia, tradizioni, cultura, che si esprime attraverso il patrimonio artistico, architettonico, attraverso le sue tradizioni eno-gastronomiche e i suoi prodotti tipici locali. La programmazione urbanistica di livello comunale e sovra comunale non potranno in futuro prescindere dalla bellezza dei luoghi, del patrimonio architettonico tipico, dall’insieme abitativo storico, delle tradizioni culturali ed estetiche della nostra terra. I principi ispiratori devono essere orientati al recupero del senso estetico e non solo funzionale dei manufatti, ispirati alle migliori tradizioni che questo lembo di Liguria ha in moltissime occasioni già dimostrato. Obiettivo da raggiungere è la valorizzazione delle ricchezze naturali e storiche, integrandole in modo sinergico e coordinato con tutte le componenti che caratterizzano l’offerta turistica del territorio: ambiente, ricettività, artigianato, enogastronomia, prodotti tipici. Anche le piccole realtà dell’entroterra devono trovare la propria salvaguardia tramite una politica di incentivazione all’apertura e mantenimento di attività commerciali-multiservizi che rappresentino un forte elemento di coesione sociale e opportunità di conservazione del patrimonio rurale. In questa ottica si opererà anche attraverso specifici progetti finanziati dalla Comunità Europea in sinergia con l’Amministrazione Provinciale, le realtà limitrofe anche transfrontaliere. 4.8 Lavoro e formazione Sono anni che la Camera di Commercio investe risorse nella formazione e nell’aggiornamento professionale degli operatori locali per favorire la crescita occupazionale e l’innalzamento qualitativo della domanda di lavoro, concorrendo alla riduzione dello “sfasamento” tra la domanda e l’offerta di lavoro a livello territoriale. L’Ente svolgerà tale ruolo attraverso vari strumenti, tra cui corsi di formazione, convegni o seminari, approfondimenti specifici su temi del tutto particolari, realizzati anche con il supporto di Fondi comunitari. E’ necessario favorire e promuovere un impegno congiunto tra i soggetti pubblici (Regione, Provincia, Comuni, Università, ecc.) e privati (Associazioni di Categoria, Organizzazioni Sindacali, Enti di formazione, ecc.) per poter facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. La Camera di Commercio realizzerà corsi di formazione anche attraverso i finanziamenti dei fondi europei. I filoni principali da sviluppare sono quattro: - analisi dei fabbisogni professionali e formativi delle imprese 14 - orientamento formativo nel mondo del lavoro - placement - sviluppo di percorsi formativi per l’alternanza Scuola/Università/Lavoro. Si intende proseguire l’impegno camerale in iniziative che favoriscano ed accompagnino l’inserimento al lavoro e che siano finalizzate a promuovere e diffondere l’esperienza dei tirocini come potenziale meccanismo di incontro tra domanda ed offerta di lavoro, in sinergia con i Centri per l’Impiego, le Associazioni di Categoria e le Organizzazioni Sindacali. Per quanto riguarda l’armonizzazione tra domanda ed offerta di lavoro, essa non potrà che partire dalla conoscenza di base e dunque dalla costante opera di osservazione del mondo del lavoro e di individuazione dei fabbisogni professionali, per cogliere caratteristiche e tendenze. A questo scopo un solido strumento, che dovrà essere ulteriormente potenziato, è costituito dal sistema di rilevazione Excelsior per individuare e soddisfare il fabbisogno di specifiche professionalità a livello nazionale, regionale e provinciale. Occorrerà migliorare la qualità delle informazioni fornite agli imprenditori (sia in fase di previsione di assunzioni, che a consuntivo), ottimizzare i tempi di raccolta delle informazioni, valorizzare la comunicazione dei dati elaborati soprattutto dal mondo della scuola, ai fini di favorire il superamento della disarmonia esistente tra esigenze professionali delle imprese e scelte scolastiche a tutti i livelli, troppo spesso non corrispondente alla domanda delle imprese. Inoltre dovrà essere potenziato l’impegno dell’Ente nella promozione dell’attività dell’Universitas Mercatorum (Università Telematica non Statale), di cui è socio fondatore, sia in tema di formazione continua sia di Alta formazione per persone già occupate. Non da ultimo, è da incentivare ed agevolare la nascita di nuove imprese come forma di auto impiego. 4.9 Energia È ben noto che il risparmio energetico è il modo più immediato ed efficace - rispetto ai costi - per affrontare le principali sfide energetiche in materia di sostenibilità, sicurezza degli approvvigionamenti e competitività del sistema delle imprese, pur mantenendo inalterato il livello di attività economica. Non a caso i leader europei si sono impegnati a ridurre del 20% i consumi di energia primaria previsti per il 2020. Non si tratta di un obiettivo da poco. Se fosse raggiunto, infatti, a livello di Unione Europea nel 2020 i consumi scenderebbero di quasi 400 milioni di tep (tonnellate equivalenti di petrolio) rispetto a quelli previsti per quella data sulla base delle tendenze registrate nel 2005. 15 Verrebbe, inoltre, evitata l’emissione in atmosfera di circa 860 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. Tra gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione della maggiore efficienza energetica, i più rilevanti, secondo la Commissione UE, sono rappresentati da: - scarsa consapevolezza dei benefici derivanti dal risparmio e dall’efficienza energetica; - accesso insufficiente ai finanziamenti e strumenti finanziari non adeguati; - ridotto impegno del settore trasporti (uno di quelli decisivi, perché tra i più energivori), ma anche scarsa disponibilità di infrastrutture per ridurre disfunzioni e aumentare l’efficienza dell’intero sistema; - nel settore residenziale (anch’esso con grandi potenzialità di risparmio) mancanza di consapevolezza da parte dei proprietari/inquilini e sopravvalutazione degli investimenti necessari rispetto ai tempi di ritorno degli stessi; - e per ultimo, ma forse più importante di tutto, scarsa e inadeguata informazione in presenza di diffusi modelli di comportamento inidonei a migliorare le condizioni complessive. Le misure proposte dal nostro Paese puntano sulle principali tecnologie disponibili per aumentare i margini dell’efficienza in tutti i settori di intervento considerati dagli schemi comunitari: residenziale, terziario, trasporti, industriale e pubblico. In questo contesto la Liguria sconta alcuni ritardi, sia sul piano delle azioni di efficientamento energetico, che su quelle finalizzate allo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia. La sfida è complessa ma occorre fare molto sotto questo profilo. L’attenzione dovrà essere focalizzata sulle fonti energetiche alternative ed in particolare sull’eolico, sul solare, sulle mini centrali idroelettriche. In Liguria le rinnovabili dal 2005 al 2010 segnano un incremento da 96 a 135 ktep (migliaia di tonnellate equivalenti petrolio). Le fonti che hanno aumentato maggiormente la produzione sono l’eolico, che negli ultimi due anni ha triplicato la potenza installata e il fotovoltaico, che ha raddoppiato rispetto al 2008. L’A.R.E. stima che entro il 2014 si possa arrivare ad una produzione pari a circa 179 ktep che rappresenta un incremento di oltre il 30% sul 2010, per arrivare entro al 2020 alla produzione di 225 ktep (+65%), se con il concorso di tutti gli attori pubblici e privati si moduleranno bene gli interventi. La C.C.I.A.A. di Imperia deve operare, di concerto con le Associazioni di categoria ed in raccordo istituzionale con l’Agenzia Regionale dell’Energia (ARE) sui temi indicati, attraverso una azione, da una lato di assistenza tecnica al settore produttivo per informare le imprese sulle opportunità di risparmio garantite dalle nuove tecnologie e, in ambito privato, per informare i 16 cittadini sulle opportunità derivanti dalle nuove metodologie costruttive, finalizzate alla sostenibilità energetica degli immobili. Lavorare tra l’altro per assistere coloro i quali intendono promuovere investimenti nell’ambito delle fonti rinnovabili di energia ed in particolare nel settore fotovoltaico. In questo contesto risulta strategico anche attivare ogni idonea iniziativa per garantire un adeguato sviluppo delle tecnologie costruttive e dei materiali per sviluppare un’edilizia climaticamente efficiente ed ecosostenibile. Quest’ultima potrebbe costituire anche per il settore delle costruzioni una significativa opportunità di lavoro nell’ambito della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, attraverso una duplice processo di riqualificazione Attraverso questo processo la Liguria può candidarsi realmente ad essere una regione d’eccellenza sotto il profilo delle sostenibilità. 4.10 Regolazione del mercato La Camera di Commercio, con l’attuazione della Riforma, riveste un ruolo determinante in tutte le iniziative previste nella promozione della regolazione del mercato. Ha un ruolo altrimenti non rintracciabile nel panorama del sistema pubblico nazionale, quale la funzione di vigilanza e controllo sui prodotti, la metrologia legale e il rilascio dei certificati di origine delle merci, la raccolta degli usi e delle consuetudini. Tale posizionamento deve essere sostenuto e difeso a partire dalle funzioni di garanzia e trasparenza svolte dall’Ente, che vanno esaltate anche rafforzando la collaborazione con altri soggetti sulle funzioni di controllo della concorrenza e del mercato a livello locale, inclusi i servizi pubblici locali e gli appalti. Va inoltre potenziato l’impegno della Camera nello sviluppo di un modello di giustizia civile rapido, efficace e poco costoso, diffondendo la cultura e gli strumenti della giustizia alternativa e la predisposizione di contratti-tipo tra imprese, loro associazioni e associazioni di tutela degli interessi dei consumatori e degli utenti per promuovere forme di controllo sulla presenza di clausole inique inserite nei contratti. Risulta altresì importante in tale ottica incentivare la Conciliazione che potrebbe contribuire alla semplificazione della vita delle imprese, portando alla rapida risoluzione di controversie legali e dare soddisfazione in tempi rapidi a molte imprese contendenti, penalizzate dall’eccessiva lentezza delle cause civili. La Camera di Commercio, inoltre, in collaborazione con le Associazioni di tutela dei consumatori parteciperà a progetti specifici sia in tema di servizi sia di tutela dei consumatori stessi. 17 4.11 Semplificazione amministrativa La Camera di Commercio è direttamente coinvolta nei processi innescati dai recenti interventi normativi mirati ad innovare il rapporto tra le imprese e la Pubblica Amministrazione. Tale processo prende il nome di “Impresa in un giorno” e fa leva sulla semplificazione e il ricorso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Di tale insieme fa parte la nuova normativa sullo Sportello Unico per le Attività Produttive – S.U.A.P. (L.n.133/2008), che si collega alla Comunicazione Unica di Impresa - COMUNICA, al Punto Unico di Contatto per i Prestatori di Servizi(D.Lgs.n.59/2010) e ad Impresa.gov.it - il portale dei servizi alle imprese- erogati direttamente da alcuni ministeri. L’Ente proseguirà nel processo di innovazione, applicando con la massima efficienza tali norme di semplificazione amministrativa, affinchè con un lavoro sinergico con gli altri Enti pubblici, le Associazioni di Categoria, i Commercialisti, i Notai e l’intero Sistema camerale si arrivi a realizzare un modello burocratico efficiente, con una forte diminuzione degli oneri diretti ed indiretti per il sistema delle imprese. 5. Proposte settoriali 5.1 Agricoltura L’impresa agricola è stata interessata negli ultimi anni da un mutamento sostanziale della struttura giuridica attraverso la legge di orientamento, che intende garantire e creare maggiori possibilità di crescita alle aziende, attraverso strumenti che consentono all’imprenditore di svolgere più attività sul territorio. La conduzione del fondo pur rimanendo il momento centrale per l’imprenditore agricolo viene arricchita con altre funzioni: l’agriturismo, la gestione del verde, il mantenimento delle strade, le fattorie didattiche, la vendita diretta, i farmer market. Il settore agricolo della Provincia di Imperia sta attraversando un periodo di prolungata e grave crisi. Una crisi con caratteristiche particolari legata sostanzialmente al crollo dei prezzi all’origine, un aumento dei costi di produzione e all’incapacità da parte dei produttori di mettere in campo strumenti per fronteggiare la concorrenza internazionale. La Camera di Commercio non potrà risolvere tali problematiche ma sicuramente molti sono gli interventi che potrà mettere in campo per sostenere il settore: 18 importantissimo sarà lavorare sul fronte della semplificazione amministrativa, migliorare la cooperazione interamministrativa per evitare la richiesta alle imprese agricole di notizie e documentazione già in possesso del sistema pubblico; sostanziale sarà il potenziamento dell’ufficio Agricoltura al fine di rendere più celeri e certi i tempi e le procedure dell’attività amministrativa per permettere alle imprese agricole di operare in un quadro di maggiore affidabilità e certezza. L’agricoltura, inoltre, ha sempre più bisogno di interagire con tutti i settori legati ad una filiera e la Camera deve diventare la sede naturale degli accordi contrattuali e di qualunque iniziativa che riguardi il richiamare l’attenzione delle Istituzioni verso il settore. L’Ente camerale, nel rispetto della corretta concorrenza, si farà promotore nei confronti delle istituzioni di momenti economici nuovi, come i “farmer market”. Per quanto concerne l’agroalimentare, settore così importante per la nostra Provincia, bisognerà valorizzare ulteriormente le produzioni e soprattutto sostenere il consumo dei prodotti nella filiera turistica. La Camera di Commercio in collaborazione con le Associazioni di Categoria promuoverà iniziative che stimolino gli esercenti attività di ristorazione , alberghiera etc. ad offrire prodotti locali nell’esercizio delle loro attività. In floricoltura la Camera di Commercio dovrà tener conto della programmazione e degli obiettivi individuati in seno al piano triennale del Distretto Floricolo del Ponente Ligure sostenendoli con la propria azione e con le risorse di cui potrà disporre. I principali obiettivi individuati dal distretto sono: - la ricerca quale segmento iniziale della filiera di prodotto florovivaistico ed elemento chiave per la competitività della produzione locale. Il miglioramento varietale floricolo delle produzioni costituisce un’attività di primaria importanza per l’alta professionalità e la tradizionale specializzazione che ne fanno un punto di riferimento essenziale per lo sviluppo economico del settore. L’obiettivo prioritario è il miglioramento delle varietà di specie già coltivate e l’individuazione e la sperimentazione di nuove specie e varietà adatte alla coltivazione nel territorio (innovazione di prodotto). A livello di attività, il sostegno della Camera di Commercio dovrà essere orientato a favorire l’integrazione tra ricerca pubblica e privata, finalizzandola a beneficio degli attori del distretto e con l’obbligo della miglior diffusione dei risultati. Inoltre dovrà essere sostenuta la sperimentazione e l’innovazione di processo. 19 - La produzione quale fulcro del distretto produttivo da sostenere attraverso la promozione di studi e tecniche che perseguano il risparmio energetico e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, attraverso la conoscenza di metodi di produzione ecocompatibile e, al tempo stesso, attraverso l’accesso ai finanziamenti che supportano l’introduzione di tali metodi di produzione. E’ necessario sostenere i produttori nell’individuazione dei prodotti su cui puntare anche alla luce di una verifica sulla resa economica in un'ottica d’integrazione dei periodi di scarsa produzione. Obiettivo centrale per la tutela degli interessi della produzione rimane quello di favorire lo sviluppo, all’interno del Mercato dei Fiori di Sanremo, di un sistema integrato di servizi rivolti alla produzione tali da accrescere la competitività del sistema produttivo distrettuale. Altro aspetto su cui intervenire, correlato a quanto indicato sopra, è il recupero delle serre dismesse attraverso la riconversione delle stesse. La Camera di Commercio individua nell’infrastruttura del Mercato dei Fiori un elemento fondamentale e strategico per il mantenimento e lo sviluppo del comparto florovivaistico e porrà in essere tutte le azioni necessarie per la valorizzazione di questa importante struttura. La Camera di Commercio dovrà sostenere questo importante comparto economico, che rappresenta, in termini di addetti e di ricchezza economica prodotta su tutta la filiera, una realtà di valenza assoluta da tutelare e sostenere in tutte le forme e i modi possibili. In conclusione, alla luce di questo quadro, la Camera di Commercio dovrà quindi, promuovere azioni affinchè venga riconosciuta all’agricoltura un ruolo strategico per il mantenimento del territorio, per l’indotto di occupati che genera, per veicolare l’immagine della Riviera dei Fiori attraverso prodotti agricoli, per il proprio clima, unico in Italia, che permette che i fiori siano coltivati prevalentemente in piena aria. 5.2 Artigianato La situazione del settore si inquadra nel contesto generale delle imprese della provincia con difficoltà omologhe agli altri settori. L’azione camerale si dovrà focalizzare sui fondamentali obiettivi di supporto all’impresa, in particolare a quella micro e piccola, necessari per un concreto rilancio dell’economia del territorio. Dovrà essere incoraggiata e sostenuta la nascita e lo start-up delle imprese artigiane, attraverso azioni mirate, volte alla diminuzione del peso della burocrazia sulla nascita dell’impresa, favorendo l’individuazione delle opportunità professionali per i giovani, per chi 20 cerca di rientrare nel mondo del lavoro, promuovendo anche l’imprenditorialità femminile e assistendo nel passaggio generazionale. Dovrà altresì essere sostenuta la crescita delle aziende già costituite rendendo più agevole il reperimento delle risorse finanziare per il loro sviluppo e consolidamento del capitale di funzionamento. Si dovrà svolgere una funzione selettiva sulle idee progettuali per agevolare la lettura delle proposte a coloro che concedono i finanziamenti, dovendo questi soggetti esprimere una valutazione preliminare alla progettualità e anche per facilitare l’imprenditore nella quantificazione dell’investimento da effettuare. L’attività innovativa che dovrà essere svolta sarà quella di “anticamera” ai progetti da finanziare e dovrà rispondere alle molteplici richieste di investimento provenienti dal mercato, valutandone l’affidabilità complessiva. La Camera potrà svolgere una funzione di stimolo promuovendo la creazione di forme e/o luoghi di commercializzazione associata dei prodotti dell’imprenditoria locale sorta e sviluppata in relazione a quanto sopra indicato. L’Ente si farà inoltre portatore dell’esigenza di inserimento nei piani urbanistici di previsioni concertate per riservare zone specifiche di insediamenti artigianali, di dimensioni idonee, facilmente accessibili, compatibili e funzionali ai reali bisogni delle imprese locali. Si svilupperanno nelle sedi opportune le iniziative volte a garantire il perdurare delle agevolazioni previste dalla normativa vigente in materia di riqualificazione energetica ed edilizia con il mantenimento delle detrazioni fiscali. Sarà necessario, infine, sostenere e promuovere, nonché valorizzare e tutelare le lavorazioni artistiche, tradizionali e tipiche di qualità, attraverso progetti specifici, che trovano finanziamenti nei fondi comunitari come anche attraverso il potenziamento e la promozione del marchio di qualità “Artigiani in Liguria – classe superiore” che prevede specifiche certificazioni di qualità di prodotto sia di processo. 5.3 Commercio L'approvazione della direttiva servizi conferma gli obiettivi dell' Unione Europea in materia di concorrenza, di corretto ed uniforme funzionamento del mercato, di accessibilità dei servizi da parte degli utenti, di semplificazione dei procedimenti amministrativi, anche attraverso la verifica della conformità di regimi di autorizzazione e di requisiti a principi generali di trasparenza, proporzionalità e parità di trattamento. 21 Ferma restando la necessità dell’affinamento del loro impatto su taluni specifici settori di attività, da tali disposizioni potrebbero trarre positivo impulso coordinate normative e politiche regionali per la riduzione degli oneri amministrativi e per la semplificazione delle procedure che, facendo anche leva sulle opportunità offerte dall’ICT, rinnovino l’esperienza degli “Sportelli Unici per le Attività Produttive” e la integrino con l’esperienza nascente delle “Agenzie per le Imprese”. Queste Agenzie, promosse anche dalle Associazioni imprenditoriali, avranno compiti di istruttoria delle pratiche amministrative, coadiuvando –in taluni casi sostituendo – gli Sportelli Unici. La liberalizzazione totale delle attività non deve impedire una programmazione urbanistico commerciale in grado di valorizzare gli aspetti tipici di ogni contesto urbano. La realizzazione e promozione di centri commerciali naturali, caratterizzati da presenze forti di attività storiche e tradizionali, la promozione e realizzazione di studi di marketing in grado di individuare le carenze di offerta nei “luoghi del commercio urbano”, lo sviluppo di reti di servizi tradizionali ed avanzate devono trovare risposte adeguate sia a livello normativo che di investimento. Un notevole contributo in tal senso può essere fornito da un accordo interistituzionale fra CCIAA, Regione, Province e Comuni concentrato su obiettivi unitari di sviluppo del territorio per sviluppare un sistema di forte qualità urbana effettiva e percepita. Le trasformazioni e le potenzialità di questo modello – costantemente impegnato nella costruzione di servizi che rispondano ai mutamenti degli stili di vita e di consumo dei cittadini, in particolare attraverso la valorizzazione della tipicità e della qualità del made in Italy – possono essere accompagnate ed incentivate: - con il riconoscimento e la promozione del valore della qualificazione professionale anche quale elemento discriminante nella concessione di contributi regionali; - con una compiuta, concertata e condivisa valutazione d’impatto delle scelte di programmazione commerciale sui suoi equilibri strutturali e, in particolare, sulle medie superfici; - con una piena integrazione tra urbanistica generale ed urbanistica commerciale, che affronti in un’ottica unitaria le questioni della attrattività e della qualità degli spazi pubblici e della logistica urbana, con particolare riferimento al tema dei parcheggi, dei piani urbani del traffico e della distribuzione urbana delle merci. 22 In questo quadro, andrebbe anche assicurata una lotta incisiva alla contraffazione, all’abusivismo commerciale e alle situazioni illegali, anche attraverso azioni congiunte che coinvolgano tutte le Istituzioni del territorio e le imprese. Innovazione tecnologica ed organizzativa e più efficienti relazioni di filiera consentirebbero, ancora, importanti incrementi di produttività nel commercio, con conseguenti benefici sui prezzi praticati ai consumatori finali. 5.4 Industria Il territorio, in coerenza con il sistema economico della Liguria si caratterizza per una significativa presenza di terziario ed una bassa presenza di strutture produttive manifatturiere. Tale situazione, con le conseguenze positive e negative che ne derivano, trova fondamento in modo particolare nella conformazione orografica del territorio, caratterizzata da modestissima presenza di spazi per insediamenti produttivi, in un quadro logistico molto carente ed in un livello dei costi delle aree e di conseguenza dei fabbricati industriali insostenibile per molti mercati caratterizzati da elevata competitività internazionale. In questo quadro, il territorio ha tuttavia mantenuto una significativa presenza industriale nella filiera alimentare oltre che in ambito metalmeccanico, con una connotazione di alto valore aggiunto tale da garantire la competitività dei siti produttivi. Tale competitività tuttavia va fortemente presidiata, poiché l’assenza di attività produttive manifatturiere in un territorio è segno di grande debolezza del sistema economico. Le esigenze di rafforzamento della competitività del sistema passano trasversalmente attraverso le istanze espresse nei capitoli precedenti, relativamente ai temi dell’infrastrutturazione, della ricerca, della innovazione, dell’internazionalizzazione, delle politiche finanziarie e del credito in particolare, della pianificazione urbanistica, dell’energia, della formazione. Occorre un forte coordinamento tra le diverse attività tese a migliorare i fattori della competitività industriale prima accennati. Solo la organica ed equilibrata combinazione degli elementi precedenti può migliorare la capacità di essere territorio insediabile, cogliendo due aspetti contemporaneamente: la salvaguardia delle attività esistenti e la capacità di attrazione di Investimenti Diretti Esteri (IDE) ed esterni, che possono garantire un recupero dei livelli di crescita economica che la provincia da molti anni ormai fatica a recuperare. Un attenzione particolare così come è stato fatto in precedenza occorre porlo sul distretto industriale alimentare, punto di eccellenza ed orgoglio provinciale. 23 La sua logica anticiclica e l’alta qualità dei prodotti e delle imprese, fatte di bravi imprenditori e bravi collaboratori, ha garantito questo risultato. Le imprese del settore tuttavia sono sottoposte a forti pressioni, determinate dal calo generalizzato dei consumi, dal difficile rapporto con la grande distribuzione e dalla pressione sui costi delle strutture produttive. Occorre costruire una rete di imprese e di organismi istituzionali efficace, che accompagni tutta quella miriade di piccole imprese di qualità e ricche di sapere, verso livelli sempre più alti di eccellenza produttiva, attraverso la capacità di innovare, l’utilizzo efficace delle tecnologie, le politiche di promozione, marketing ed internazionalizzazione che le piccole imprese da sole non sono in grado di mettere in campo. In questo comparto, deve e può giocare un ruolo fondamentale la Camera di Commercio di Imperia. Nell’ambito industriale quello dell’industria delle costruzioni è un settore dell’edilizia è in una fase di forte criticità. Questo settore che rappresenta il 6% del valore aggiunto locale, in questi anni ha avuto un ruolo importantissimo per l’economia e l’occupazione del territorio. Alla crisi degli investimenti in piccole opere infrastrutturali del territorio, le uniche a poter garantire la sua capacità competitiva, si è aggiunta una crisi profonda del mercato immobiliare, che ha sempre agito in funzione anticiclica rispetto ai lavori pubblici. E’ necessario puntare sul rilancio dell’edilizia privata indirizzata ad un’elevata qualità architettonica in accordo tra gli operatori privati e le pubbliche amministrazioni e sul rilancio di investimenti in opere pubbliche anch’esse di elevata qualità progettuale e realizzativa. Sul fronte dei lavori pubblici si deve ritornare a pensare alla qualità delle opere ed esclusivamente a quella. Qualità progettuale, qualità delle imprese esecutrici, prezzi congrui di mercato unitamente ad estremo rigore dei controlli. La Camera di Commercio di Imperia può e deve svolgere un ruolo fondamentale di stimolo nei confronti del sistema istituzionale affinché si migliorino complessivamente le condizioni operative per salvaguardare il sistema produttivo edile territoriale. 5.5 Turismo Le caratteristiche proprie del comparto turistico, la sua trasversalità rispetto agli altri comparti economici ed i suoi effetti incrementali rispetto agli andamenti economici territoriali, i nuovi orientamenti emergenti sui mercati, pongono al centro della riflessione la necessità di un approccio integrato delle tematiche legate al settore, che superi un modello di “competenze strette”. Occorre, in sostanza, passare da una visione di “comparto turismo” ad una più ampia di 24 “sistema turismo”. A tale sistema spetta l’importante compito di rilanciare la politica del settore con una nuova programmazione pluriennale in grado di individuare le categorie sulle quali investire anche tramite la realizzazione di un contesto urbano ed ambientale in grado di evocare una elevata qualità della vita. Per la nostra Provincia rappresenta un’attività economica d’importanza notevole e una delle sue risorse principali. L’offerta turistica deve essere vasta e diversificata affinché gli ospiti possano avere un’ampia facoltà di scelta tra le numerose proposte. Oggi, più che mai, per essere competitivi ed efficaci bisogna valorizzare l’offerta turistica in un sistema integrato. Il Turismo è il nostro futuro economico. La bellezza della nostra costa e del nostro entroterra, se opportunamente valorizzate, potranno garantirci ancora secoli di prosperità economica. L’Ente deve lavorare per migliorare la capacità di fare cose semplici, senza rovinare quanto ci è stato lasciato in eredità, tenendo alto il decoro e garantendo i servizi essenziali nei centri storici affinché le comunità non abbandonino questi luoghi meravigliosi. Dobbiamo insegnare ai proprietari delle case nei borghi storici come fare a mantenere e riqualificare le loro strutture, evitando le brutture irreversibili che ancora oggi, pur con una timida inversione di tendenza, abbiamo sotto gli occhi. Così facendo determineremo il loro personale interesse, valorizzando i beni di loro proprietà e garantendo flussi turistici e qualità della vita che si coniugano in perfetta armonia. Il sistema della nautica rappresenta in provincia di Imperia una positiva realtà, frutto della capacità di politici, amministratori ed imprenditori lungimiranti. È il miglior esempio di come il partenariato pubblico-privato possa dare importanti risultati. La scommessa per il futuro riguarda, da un lato, la qualità architettonica degli interventi sulla costa e, dall’altro, la capacità di integrare questa offerta turistica con quella dell’entroterra, con le sue straordinarie eccellenze ambientali, culturali e alimentari. A tale scopo la Camera di Commercio partecipa a compagini trasnfrontaliere per la realizzazione di iniziative di valorizzazione e promozione in tal senso, nell’ambito di progetti complessi finanziati dalla Comunità europea. L'obiettivo strategico della Camera di Commercio dovrà orientarsi ad aumentare la competitività del territorio, ad incrementare l'attrattività, in altre parole a trovare "the reason why", ovvero caratteristiche, ragioni e motivi per i quali il turista scelga la Riviera dei Fiori. Aumentare il cosiddetto "value for money", il valore aggiunto: ciò che fa scegliere un prodotto piuttosto che un altro. 25 Per quanto riguarda la promozione turistica dobbiamo gradualmente superare le tradizionali formule dei cataloghi cartacei per investire fortemente sul web marketing. Sempre più soggetti si rivolgono infatti al web per ottenere informazioni turistiche e organizzare i propri soggiorni. La tipologia delle aziende del territorio non consente inoltre di prevedere offerte appetibili se realizzate da singole strutture. E’ quindi necessario sostenere iniziative che mirino all’aggregazione degli operatori verso obiettivi comuni. Si devono in particolare realizzare iniziative consortili e adoperarsi per realizzare un consorzio unico di coordinamento in grado di offrire soluzioni diversificate e complete attraverso investimenti in centri di prenotazione per soggiorni e servizi collegati. Anche la creazione dell’offerta deve andare oltre il tradizionale concetto di “pacchetto tutto compreso” per sviluppare la capacità di offrire singole opportunità all’interno di un catalogo molto ampio e diversificato. Il sistema turismo deve provvedere in tal senso anche l’allargamento delle opportunità in tutti in settori dell’accoglienza e dei servizi al turista. La ristorazione, i pubblici esercizi, gli stabilimenti balneari, il turismo alberghiero ed extralberghiero, le guide, le agenzie di viaggio, ecc. devono essere parti di un insieme e non operare per dividersi quote di turisti ma proporre complessivamente un’offerta integrata, diversificabile e completa. Le linee strategiche del turismo vanno rivolte: a) all'organizzazione dell'offerta turistica territoriale creando i club di prodotto e sviluppandone le attrattive; b) alla strutturazione dell'offerta territoriale per migliorare l'attrattività mediante la definizione di: itinerari territoriali, itinerari dei fiori, itinerari dei borghi storici, itinerari naturalistici marini, itinerari della pesca, visite guidate, sport marini, basi nautiche, diving, percorsi GPS (per bici e trekking)........ c) all’attivazione di treni diretti che possano collegare il Piemonte, la Lombardia e la Liguria nei fine settimana, per decongestionare il più possibile le strade; d) al ripristino dei collegamenti ferroviari con i Paesi Bassi, la Germania e la Svizzera in considerazione del valore strategico turistico degli stessi; e) al collegamento con gli aeroporti ed in particolare con l'Aeroporto di Nizza e Genova definendo in tempi rapidi i trasferimenti con i BUS Navetta o altri sistemi, sulle diverse destinazioni della Riviera; 26 f) all'organizzazione del marketing turistico della Riviera dei Fiori, incentrandolo sui diversi elementi che rendono il suo posizionamento territoriale competitivo; nel tempo già promosso dalla Camera con il logo “Colori, profumi e sapori”: - l’alimentazione mediterranea, in relazione alla forte tradizione agroalimentare della Provincia nel tempo; - la musica italiana, quale luogo del Festival della Musica Italiana, di risonanza internazionale;; - il brand Riviera dei Fiori, che da oltre un secolo individua il territorio della nostra Provincia, in coordinamento con le altre Istituzioni pubbliche, in particolare il Sistema Turistico Locale; - l’entroterra e il mare attraverso le diverse declinazioni turistiche (trekking, montain bike, ciclo turismo, diportismo, vela, diving, whale watching…) ; con il supporto di idonea cartellonistica. g) al miglioramento dell'offerta ricettiva puntando sulla qualità e sulla differenziazione dell'offerta stessa; h) al recupero dei mercati tradizionali del nostro turismo, che non può prescindere dal turismo climatico, e all'apertura di nuove aree territoriali: pensiamo all'Est Europeo ma anche al territorio francese a noi così vicino, oggi più che mai attraverso il collegamento ferroviario superveloce TGV e in realtà mai considerato come mercato di riferimento e all’attivazione di nuovi collegamenti aerei con il Nord Europa attraverso voli low cost. E’ di tutta evidenza che il rapporto con l’Amministrazione Provinciale ed, in particolare, con il S.T.L. dovrà essere sempre più stretto e sinergico per garantire incisività, coerenza ed efficienza alle progettualità presenti e future. 5.6 Organismi Ospitati La Camera di Commercio di Imperia ospita e sostiene l’Associazione Piante e Fiori d’Italia, l’O.N.A.O.O. (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Olio d’Oliva), l’Assonautica provinciale e il Consorzio per la Tutela dell’Olio Extra Vergine a D.O.P. “Riviera Ligure”. Si ritiene sia necessario un legame più stretto tra l’attività e le politiche di tali Organismi e la Camera di Commercio. Pertanto sarà necessario sviluppare preventivamente iniziative e progettualità sinergiche per migliori e più efficaci risultati a favore delle imprese del territorio. 27