Economia e gestione delle imprese Definizione e

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Economia e gestione delle imprese Definizione e
Economia e
gestione delle imprese
Definizione e attuazione della
strategia aziendale
Prof. Arturo Capasso
1
Il Concetto di Strategia
Nell’ arte della guerra, è la programmazione dei
movimenti delle truppe e delle navi
Oxford Dictionary
…la definizione di finalità e obiettivi di lungo
periodo, la realizzazione delle linee di condotta e
l’allocazione delle risorse aziendali
Alfred Chandler
E’ un modello di coordinamento di obiettivi,
politiche e linee di condotta principali
James Brian Quinn
2
Il Concetto di Strategia
……….in pratica
Analisi
dell’ambiente
competitivo
Valutazione delle
risorse
Definizione
degli
obiettivi
Programmazione
Attuazione e Controllo
3
1
Il Concetto di Strategia
La strategia è un processo di continua
ricerca dell’armonia (best fit) tra le
finalità e gli obiettivi imprenditoriali, le
risorse aziendali e l’ambiente/contesto
in cui l’impresa opera.
4
Atteggiamenti Strategici
Adattamento vs Autopoiesi vs Proattività
Adattamenti all’ambiente/mercato/contesto ed
evoluzione di competenze e risorse
Attivazione dell’ambiente o cambiamenti di
contesto e valorizzazione risorse da riprodurre e
accumulare
Strategie duali: adattamento e attivazione,
presente e futuro (visioning), customer-led e
market-driving……la strategia proattiva
5
La definizione degli obiettivi
Gli Obiettivi devono essere:
•
Chiari (narrow focus)
•
Coerenti (business idea)
•
Flessibili (opzioni strategiche)
•
Proiettati nel medio periodo (vision e mission)
•
Verificabili (parzialmente) nel breve termine
6
2
Una classificazione delle strategie
• Strategia esplicita: disegno che ispira il vertice
(top management o imprenditore)
• Strategia deliberata: definita formalmente in un
documento di piano
• Strategia emergente: non deriva da un processo
formale di pianificazione, è il risultato di un
percorso di apprendimento strategico
• Strategia implicita: disegno non comunicato e
non esplicitato sul futuro dell’impresa
• Strategia realizzata: strategia effettivamente
posta in essere dall’impresa
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L’analisi dell’ambiente
L’ambiente competitivo deve essere
esplorato con riferimento:
• ai macrotrend
• alla concorrenza
• ai fornitori
• ai clienti
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L’analisi dell’ambiente
Macro-ambiente
Sociale
Economico
Politico
Ambiente settoriale
Clienti
Impresa Fornitori
Concorrenti
Prodotti
(attuali e potenziali) sostitutivi
Culturale
Demografico
Fisico
Tecnologico
9
3
La dotazione di risorse
Il portafoglio di risorse (competenze e
relazioni) può/deve comprendere:
•
•
•
•
Tecnologie
Capacità operative e manageriali
Competenze di marketing
Relazioni con altre imprese
10
Ruoli e funzioni della strategia
• esercizio di opzioni
• valorizzazione del portafoglio di
competenze e di relazioni
• analisi dinamica delle interdipendenze
• supporto alle decisioni
• coordinamento e comunicazione
11
I livelli di strategia
•Le strategie di gruppo (corporate)
•Le strategie di business (livello ASA)
•Le strategie funzionali (politiche di coordinamento fra
obiettivi funzionali e strategie di business)
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4
Le strategie di
gruppo
La direzione strategica deve selezionare ‘dove’
competere, cioè le Aree d’Affari in cui operare e
definire le strategie di gruppo
allocando adeguate risorse
13
Le strategie di business
L’impresa deve valutare la propria dotazione di
risorse e decidere ‘come’ competere, cioè su
quali competenze puntare per la conquista del
vantaggio competitivo
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Modelli di analisi della
concorrenza
•
Modelli strutturalisti (analisi S-C-P)
•
Modelli comportamentisti (fattori di successo,
gruppi strategici di imprese, forze
competitive - Porter)
•
Modelli multidimensionali (settori, mercati,
arene competitive, convergenze e
metamercati - Abell)
15
5
Modelli Strutturalisti
Unità di analisi: il settore o il comparto
“industriale”
Il settore è dato da tutte le imprese che producono
beni simili con simili tecnologie
Ogni settore è caratterizzato da elementi
“strutturali” (osservabili dall’esterno e misurabili)
che influenzano le condotte delle imprese, così
come le loro performance
16
Modelli Strutturalisti
Elementi strutturali:
-
numero e dimensione imprese
-
localizzazione e concentrazione (indici)
-
indici di dominanza (QM1/QM4)
-
barriere ed economie di scala
-
integrazioni e networks
-
tasso di sviluppo dell’innovazione
-
presenza di uno o più standard
-
differenziabilità
17
Modelli Strutturalisti
-
Profitto (performance) = f (potere di mercato)
-
Potere di mercato =
-
Condotte competitive = (caratteri strutturali e
capacità di adattamento e/o superamento limiti
strutturali)
f
(condotte competitive)
f
18
6
Modelli Strutturalisti
Dall’esame degli elementi strutturali è
possibile identificare i caratteri del settore
(classificazione), le condotte competitive
prevalenti e la congruenza con le risorse
aziendali (attrattività del settore e idoneità
a competere con successo), nonché
ipotizzare le modalità di superamento dei
vincoli imposti dalla struttura e quindi le
strategie per divenire leader conseguendo
performance straordinarie
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Modelli Strutturalisti
Settori frammentati vs. concentrati
Settori maturi vs. emergenti
Ciclo di vita del settore
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Settori
Frammentati
Caratteri
-Quote di mercato contenute
-Ridotte barriere all’ingresso
-Ridotte economie dimensionali
-Varietà e variabilità domanda
-Frammentazione a monte e
a valle
-Elevati costi di trasporto
-Protezioni legislative
-Cicli vitali brevi
-Elevata differenziabilità
(cravatte, cucine, calzature,
dettaglio abbigliamento, birre,
servizi professionali)
Strategie
-Frammentazione delle catena
del valore e specializzazione
- Standardizzazione fasi/moduli
- Partnership / Reti (franchising)
- Integrazione
- Sistemi informativi di
Marketing
-Tecnologie flessibili di
produzione
- Mass customization
- Focalizzazione
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7
Settori Concentrati
Caratteri
Domanda stabile
Mercati Omogenei
Cicli vitali lunghi
Economie di dimensione
Barriere all’ingresso
Domanda e tecnologia
stabile
Globalizzazione della
Concorrenza
-Tecnologie costose
e non appropriabili
Strategie
Miglioramento continuo
dei processi di marketing
Strategie relazionali
con clienti e fornitori
Internazionalizzazione e
globalizzazione
Market creation
(sviluppo del mercato)
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Settori Emergenti
Caratteri
Strategie
-Alto tasso di innovazione
-Varietà di tecnologie, canali
e clienti
-Incertezza su domanda e
Tecnologia
-Mancanza di standard
(evoluzione)
-Prezzi elevati ma in declino
-Concorrenti flessibili e non
Convenzionali (imprevedibili)
-Frammentazione del rischio
- Network organizzativi
-Ricerca di killer application
(Metcalfe Law)
-Interazione con i lead user
-Focus su processi previsionali
qualitativi
-Analisi vantaggi first mover
- Strategie sperimentali
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Settori Maturi/Consolidati
Caratteri
-Domanda stabile
-Consumatori “maturi”
-Tecnologia consolidata
-Prodotti standard
-Concorrenza su prezzo e
Peripherals
-Ipercompetizione
-Difficoltà di ingresso
-Capital intensive
Strategie
-Ipersegmentazione e
Differenziazione (verso la
personalizzazione)
-Ricerca economie scala,
apprendimento e scopo
-Reingegnerizzazione (lean
Organization)
-Globalizzazione (economia di
replicazione)
-Innovazioni di processo
(incrementalismo)
-Diversificazione correlata
e non correlata
24
8
Modelli comportamentisti
Il binomio prodotto/tecnologia non è sempre
determinante della rivalità sulla domanda
(l’essenza della concorrenza)
Non esistono solo forme di rivalità diretta e le
strategie aziendali devono tenere conto delle
differenti aree di rivalità
E’ necessario considerare comportamenti
specifici e fattori di successo, nonché l’insieme
delle forze che definiscono il contesto
competitivo e le sue dinamiche
25
Modelli comportamentisti
I fattori critici di successo
Analisi del business e delle ragioni del
successo delle imprese (ricorrenti)
Identificazione
delle aree critiche
Analisi del
portafoglio risorse
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Modelli comportamentisti
I fattori critici di successo
Dimensioni per il clustering delle imprese
sulla base della similarità dei comportamenti
-
specializzazione ampiezza di gamma
investimenti commerciali
politica di prezzo
presenza nei canali
integrazione verticale
politiche di R&S
livello di servizio
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9
Modelli comportamentisti
I gruppi strategici
• Un gruppo strategico rappresenta un insieme di
imprese accomunate da finalità, obiettivi, prodotti e
(non sempre) dimensione.
• Le dimensioni strategiche che concorrono alla
definizione di un gruppo possono variare.
• Il criterio fondamentale per la sua identificazione
è l’interdipendenza competitiva, espressa
dall’elasticità incrociata
28
Modelli comportamentisti
I gruppi strategici
• In gruppi strategici diversi si verificano
condizioni competitive differenti e si compete
con condotte non omogenee
• Le dimensioni di clustering sono efficaci se
sono riconosciute come barriere alla mobilità fra
i gruppi strategici
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Modelli comportamentisti
Le forze competitive
Fornitori
Nuovi
Entranti
Concorrenza
Prodotti
Sostitutivi
Clienti
30
10
Le forze competitive
Potere contrattuale dei fornitori
Minaccia di
nuove entrate
•Economie di scala
•Vantaggi di costo
assoluto
•Fabbisogno di capitale
•Differenziazione del
prodotto
•Canali di accesso alla
distribuzione
•Barriere governative e
legali
•Rappresaglia tra i
produttori consolidati
Concorrenza a livello
di settore
Minaccia di
surrogati
•Concentrazione
•Differenziazione del prodotto
•Capacità in eccesso
•Rapporto costi fissi, variabili
•Aumento della domanda
•Fluttuazioni cicliche della
domanda
•Barriere all’entrata
•Propensione degli
acquirenti nei
confronti dei
prodotti sostitutivi
•Caratteristiche
andamento dei
prezzi dei prodotti
sostitutivi
Potere contrattuale dei clienti
Sensibilità al prezzo:
•Costo degli acquisti
rispetto al prezzo totale
•Redditività degli acquirenti
•Importanza del prodotto rispetto
alla qualità del prodotto dell’acquirente
Potere contrattuale:
•Dimensioni e concentrazione acquirenti rispetto ai fornitori
•Costi di spostamento per gli acquirenti
•Informazioni degli acquirenti
•Capacità degli acquirenti di integrazione a monte
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Le forze competitive
La concorrenza tra le imprese esistenti
• La concentrazione
• La diversità
• La capacità produttiva e le barriere alla
mobilità
•
•
•
•
La differenziazione
Le economie di scala, di scopo e di varietà
Gli elementi strutturali
La multipoint e la chain competition
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Le forze competitive
Le minacce dei prodotti sostitutivi
• la funzione d’uso e il valore simbolico
ed esperienziale (convergenze e
metamercati)
• il prezzo
• la miopia delle imprese
• l’evoluzione tecnologica
33
11
Le forze competitive
Il potere contrattuale di fornitori e clienti
•
•
•
•
•
La dimensione e la concentrazione delle imprese
La disponibilità di forniture e canali di sbocco
La informazioni e le negoziazioni asimmetriche
Le capacità di integrazione verticale (minaccia)
La sensibilità al prezzo
34
Le forze competitive
La minaccia di nuovi entranti
• Vettori di convergenza: tecnologici,
commerciali (canali e clienti), strategici,
simbolici e valoriali
• Il fabbisogno di capitale, le economie di scala, i
vantaggi di costo
• Le barriere all’entrata
• La differenziazione
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La formulazione delle strategie
• Analisi SWOT (attrattività/competitività)
• Matrice di Ansoff - Opzioni di sviluppo
• Strategie competitive di base
• Modello della Catena del Valore
36
12
La formulazione delle strategie
•La formulazione della strategia aziendale è un
processo, implicito o esplicito, deliberato o
emergente, di ricerca delle opportunità di mercato
che meglio valorizzano le risorse distintive
aziendali:
• consentendo il successo di mercato (vantaggio
competitivo)
• generando valore economico
• accrescendone il patrimonio tangibile e
intangibile
• modificando il portafoglio di risorse disponibili
• attivando nuovi contesti ambientali
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La formulazione delle strategie
Le strategie effettivamente realizzate non derivano
necessariamente da un processo formale di
pianificazione;
esistono infatti
Strategie
Deliberate
Emergenti
Esplicite
Strategie
Implicite
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SWOT Analysis
• Strenght, Weakness, Opportunity e Threat vengono
analizzate per valutare la convenienza o meno ad adottare
una data strategia
• La valutazione di Opportunità e Minacce serve a valutare
l’ATTRATTIVITA’ di un business
• La valutazione di Forze e Debolezze la COMPETITIVITA’
dell’azienda nei medesimi business
• Dalla fase qualitativa si puo’ passare all’analisi quantitativa
costruendo matrici tipo MCKinsey-GE
• E’ un’analisi-ponte fra il “dove” e il “come” competere
39
13
Ansoff sulle opportunità di sviluppo
Business attuali
Mercati
attuali
Nuovi Business
Penetrazione del
Business
Sviluppo del
Business
Non correlata
Sviluppo del
Mercato
Nuovi
Mercati
Correlata
Diversificazione
Correlata
40
Schema di business di Abell
Funzioni svolte
Business
Tecnologie
alternative
Gruppi
di
clienti
41
Le strategie competitive
Leadership di costo
Differenziazione/Nicchia
Segmentazione
42
14
La Catena del Valore
• E’ un modello di analisi delle forse e delle
debolezze relative alla concorrenza
• Può guidare le scelte di specializzazione e
potenziamento delle risorse
• Può guidare le scelte outsourcing e le
strategie reticolari
43
La Catena del Valore
Attività infrastrutturali
Finanza
Contabilità
Personale
R&S
m
Gestione delle risorse umane
ne
gi
ar
Sviluppo della tecnologia
Approvvigionamento
Attività primarie
logistica
logistica
attività
marketing
in
in
operative
e vendite
entrata
uscita
produzione
servizi
marketing
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Funzioni di gestione nell’
impresa industriale
FUNZIONI
OPERATIVE
PRIMARIE
Produzione
Vendita
FUNZIONI DI
SUPPORTO
Approvvigionamenti
(logistica)
Personale
FUNZIONI
AUSILIARIE
Trasporti
Distribuzione
Finanza
Ricerca
Contabilità
e sviluppo
Manutenzione
impianti
Pubblicità
45
15
Analisi strategica per le valutazioni
Valutazioni sul settore
- Evoluzione del settore (tasso di sviluppo)
- Minacce ed opportunità per l’impresa
Valutazioni sulla forza competitiva dell’impresa
- Fattori critici di successo
- Punti di forza e di debolezza dell’impresa
- Vantaggi competitivi
Orizzonte temporale
- Durata presumibile di eventuali vantaggi competitivi
46
Analisi strategica per le valutazioni
Valutazioni soggettive
- possibili sinergie per potenziali acquirenti
- problemi di integrazione strategica
47
Informazioni rilevanti per le
valutazioni
Valutazioni sul settore
- tasso di sviluppo del settore
- previsioni sul tasso di sviluppo del settore
Valutazioni sulla forza competitiva dell’impresa
- elementi per il business plan
- tasso di sviluppo dell’impresa
- previsioni sul tasso di sviluppo dell’impresa
Valutazioni soggettive
- benefici/svantaggi per potenziali acquirenti
48
16
Lo sviluppo dimensionale dell’impresa
Vantaggi
EFFETTI
Aumento dei ricavi:
- maggiori volumi
- prezzi più favorevoli
Rigidità
Perdita di controllo
Riduzione dei costi:
- economie di scala
- economie di apprendimento
Interni
Visibilità di mercato
LIMIITI
Risorse manageriali
Struttura organizzativa
Capacità finanziaria
Interne
Risorse aziendali
parzialmente sfruttate
Svantaggi
Diseconomie di scala
Esterni
Sviluppo domanda
Pressione concorrenza
CAUSE
Esterne
Occasioni di business
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Alternative di crescita e diversificazione
50
Alternative di crescita e diversificazione
51
17
Classificazione delle strategie
di sviluppo dimensionale
Tipo di sviluppo
1. Monosettoriale
Strategie adottate
1.1. Integrazione orizzontale
ascendente
discendente
1.2. Integrazione verticale
2.1. Diversificazione laterale
2. Polisettoriale
2.2. Diversificazione conglomerale
3. Internazionale
3.1. Sviluppo internazionale del mercato
3.2. Sviluppo multinazionale della gestione
52
Esempio di impresa integrata
Acciaio e ghisa
Semilavorati in
acciaio
Trafilati, estrusi e
laminati in metalli
non ferrosi
Produzioni
intermedie
Produzioni
terminali
Fusioni in acciaio e
ghisa
Autoveicoli
Fucinati in acciaio e
metalli non ferrosi
Autobus
Stampi, attrezzi e
utensileria
Vernici
Freni idraulici
Particolari in
gomma e in
plastica
Carburatori
Autocarri
Filobus
Pompe ad iniezione
MERCATO
IMPRESA
Produzioni
primarie
53
Produzioni
primarie
Produzioni
intermedie
Produzioni
terminali
Allevamento
pecore da lana
Produzione di tessuti
Design, taglio e
confezionamento
di articoli da
abbigliamento
Coltivazione fibre
naturali
Produzione di
filati sintetici
Produzione di
componenti (bottoni,
cerniere, etichette)
MERCATO
IMPRESA
Altro esempio di impresa integrata
54
18
Esempio di impresa diversificata
IMPRESA
Autoveicoli
Macchine utensili
Motori marini
Elettrodomestici
Mercato
Mercato
Mercato
Mercato
55
Impresa settoriale diversificata
Barilla
56
Impresa diversificata plurisettoriale
57
19
Impresa diversificata plurisettoriale
58
Il processo di espansione internazionale
Modalità di realizzazione
Tappa
Esportazione
Vendita sistematica dei prodotti
all’estero
Produzione indiretta
Concessione di licenze di
fabbricazione a produttori esteri
Vendita diretta
Creazione di reti di vendita
all’estero
Produzione e vendita
diretta
Allestimento di impianti di
produzione all’estero
Costituzione di un’impresa
all’estero
Fondazione di una società
all’estero
Organizzazione
multinazionale
Coordinamento della gestione
sul piano multinazionale
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Caratteristiche delle strategie
di sviluppo dimensionale
Strategia di
sviluppo
Sub-obiettivo
Risorsa chiave
Sviluppo
orizzontale
Aumento Qm
Marketing
Breve
Integrazione
verticale
Aumento
valore
aggiunto
Finanza
Medio
Management e
finanza
Medio-lungo
Diversific.
merceologica
del rischio
Tecnologia e
finanza
Medio-lungo
Divers.
geografica del
rischio
60
Diversificazione Condivisione
produttiva
di risorse
Espansione
internazionale
Espansione
dell’area di
mercato
Tempo di
attuazione
Effetti tipici
sul rischio
Non rilevanti
Riduzione
rischi
approvv. e
vendita
20
Modalità di realizzazione della strategia
di sviluppo dimensionale
Sviluppo interno
Crescita organizzativa
Acquisizioni
aziendali
Assunzioni
partecipazioni di
controllo
(takeover) o
fusioni
Accordi tra
imprese
Joint venture e
alleanze
strategiche
61
Fusioni e acquisizioni come strumento di
implementazione della strategia
Adottiamo la prospettiva dell’impresa acquirente
Perche si acquisisce?
Strategia pianificata
62
Fusioni e acquisizioni come strumento
di implementazione della strategia
Adottiamo la prospettiva dell’impresa acquirente
Perche si acquisisce?
Strategia emergente
63
21
Fusioni e acquisizioni come strumento
di implementazione della strategia
Adottiamo la prospettiva dell’impresa acquirente
• Perche si acquisisce?
Strategia di attacco
64
Fusioni e acquisizioni come strumento di
implementazione della strategia
Adottiamo la prospettiva dell’impresa acquirente
• Perche si acquisisce?
Strategia di difesa
65
Fusioni e acquisizioni come strumento
di implementazione della strategia
Adottiamo la prospettiva dell’impresa acquirente
• Perche si acquisisce?
Mercato per il controllo
delle imprese
66
22
Creazione o redistribuzione del valore
Le domande degli economisti generali
Fusioni e acquisizioni possono creare valore
economico?
Come?
Generano benefici per il sistema?
67
Creazione o redistribuzione del valore
Le domande degli economisti aziendali
Fusioni e acquisizioni possono creare valore
economico?
Come?
Chi si appropria del valore creato dalle fusioni e
acquisizioni?
Generano benefici per l’impresa acquirente?
Come?
68
Creazione o redistribuzione del valore
Fusioni e acquisizioni possono creare valore
economico ma non è detto che ciò avvenga sempre
La convenienza di una operazione per l’impresa
acquirente dipende da
come il valore creato si distribuisce
Questo dipende dal prezzo pagato e dalle altre
condizioni
dell’operazione
Pertanto anche un’operazione che
crea valore economico potrebbe
non essere conveniente per l’
impresa acquirente
69
23
Fusioni e Acquisizioni: Piccola filmografia
Vi ricordano qualcosa film come questi?
70
Si parte dai dati
contabili ma….
Be careful!
71
Presupposti strategici delle operazioni di fusione
oacquisizione aziendale
• Come le acquisizioni creano valore
• Il mercato delle acquisizioni: come si distribuisce il valore
• Fattori critici di successo per le imprese acquirenti
• Il processo di integrazione post-acquisizione
72
24
Value drivers nelle acquisizioni aziendali
POTERE DI MERCATO
SINERGIE OPERATIVE
SINERGIE FINANZIARIE
EFFETTI FISCALI
SINERGIE MANAGERIALI
73
Value drivers nelle acquisizioni aziendali
• livello di concentrazione
• possibilità di collusioni
• antitrust
• verifiche empiriche contrastanti
74
Come le acquisizioni creano valore
SINERGIE OPERATIVE
• economie di integrazione
• economie di scala
• economie di scopo
75
25
Motivi ragionevoli delle acquisizioni
• Economie di integrazione verticale
¾ Il controllo sui fornitori “può” ridurre i costi.
¾ Un eccesso di integrazione può innescare l’effetto contrario:
inefficienze da assenza di concorrenza
Ante-integrazione
(efficienza minore)
Post-integrazione
(efficienza maggiore)
Impresa
S
S
S
S
Impresa
S
S
S
S = supplier =
fornitore
S
76
Motivi ragionevoli delle acquisizioni
Economie di scala
Un’impresa più grande può riuscire a ridurre i suoi costi
unitari utilizzando il surplus di capacità produttiva e/o
distribuendo i costi fissi su un maggior numero di unità
prodotte.
$
Riduzione costi
$
$
77
Motivi ragionevoli delle acquisizioni
Economie di scopo
(combinazione di risorse complementari)
A seguito dell’acquisizione, ciascuna impresa
può riempire “gli spazi vuoti” dell’altra impresa
con le proprie risorse.
Impresa A
Impresa B
78
26
Motivi ragionevoli delle acquisizioni
• maggiore capacità di
indebitamento
• problemi di informazioni
asimmetriche
• superamento di barriere
dimensionali
79
Motivi ragionevoli delle acquisizioni
Maggiore capacità di indebitamento
•
Il sistema fiscale rende conveniente
l’indebitamento
•
La capacità di indebitamento dell’impresa è
limitata dai costi di insolvenza e di agenzia
•
Una maggiore dimensione e una migliore
diversificazione del portafoglio di attività può
ridurre il rischio di insolvenza
•
Pertanto l’acquisizione può aumentare la
capacità di indebitamento dell’impresa e in
definitiva il suo valore
80
Motivi ragionevoli delle acquisizioni
Utilizzo dell’eccesso di fondi
Se la vostra impresa opera in
un settore maturo, con pochi o nessun progetto a VAN
positivo disponibile, l’acquisizione può essere il metodo
migliore per impiegare i vostri capitali. In particolare
quando oggetto dell’acquisizione è un’impresa che non
riesce a finanziare progetti a VAN positivo a causa delle
asimmetrie informative
81
27
Motivi ragionevoli delle acquisizioni
Utilizzo dell’eccesso di fondi
Se la vostra impresa opera in
un settore maturo, con pochi o nessun progetto a VAN
positivo disponibile, l’acquisizione può essere il metodo
migliore per impiegare i vostri capitali. In particolare
quando oggetto dell’acquisizione è un’impresa che non
riesce a finanziare progetti a VAN positivo a causa delle
asimmetrie informative
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Motivi ragionevoli delle acquisizioni
EFFETTI FISCALI
• Rivalutazione degli assets in
esenzione di imposta
Maggiori ammortamenti
• Perdite
deducibili
83
Motivi ragionevoli delle acquisizioni
SINERGIE MANAGERIALI
• EFFICIENZA ASSOLUTA
• EFFICIENZA RELATIVA
84
28
Il mercato delle acquisizioni
PRESUPPOSTI
• Economici
Differenziale di
valore
Disponibilità di
strumenti di
pagamento
• Finanziari
Acquisizione
non in
contrasto con le
leggi vigenti
• Giuridici
85
Dimensioni dell’operazione in euro
Il mercato del capitale di rischio
10 mln e
oltre
5-10 mln
Private
Private
equity/
equity
Incubator Venture
/
Capitalist
Business
Angels
1-5 mln
0,5-1 mln
Seed
Start up
< 0,5 mln
Business
Angels
1st round Bridge
Start up 2nd round Turnaround
1st round Expansion Expansion
Tipologia di operatore
86
29