Focus In N°25

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Focus In N°25
Arte
Mattotti, tutti i colori
dell’infinito
DI
G IANNI CUDAZZO
BD Caboto, 1992
Sfogliare un fumetto di
Lorenzo Mattotti è innanzi
tutto un viaggio
nell’immaginario profondo
dell’artista, attraverso una
trama, certo, ma dove
ogni illustrazione parla da
sé, con l’espressione
intensa del colore e la
traccia dei pastelli,
relegando il lettering o il
balloon a un dato quasi
accessorio. Lui stesso lo
confida in un’intervista:
“Ho l’impressione che le
immagini si raccontano da
sole, liberamente, che sono
indipendenti da qualunque
frase che avrebbe potuto
accompagnarle”.
angelo, 1995
Pittore, illustratore, autore e grande viaggiatore, Mattotti
sviluppa dagli anni ’70 un’opera proteiforme riconosciuta
e apprezzata nel mondo e non solo quello dei fumetti. i
suoi disegni illustrano le copertine dei più famosi giornali
e di festival internazionali, reinterpretano la letteratura
(edgar allan Poe, i fratelli grimm, Carlo Collodi, Mark
Twain, r.l. stevenson, Dino Buzzati, Henri Michaux…),
seducono editori e musicisti (lou reed, rené aubry et
Jean-Jacques goldman...).
la minuzia del tratto e il suo senso del colore gli hanno
valso prestigiose collaborazioni con registi come Wong
Kar-wai, Michelangelo antonioni o steven soderbergh.
Numerose le mostre consacrategli in europa e stati uniti
ma mai fino ad ora in Francia, paese d’adozione, dove l’artista bresciano vive a Parigi dal 1998.
Vanity Fair n°18, 1986
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N° 30 Mars - Avril 2016
il Fondo Hélène & Édouard leclerc a landerneau gli ha
consacrato per tre mesi una retrospettiva appassionante
che metteva estremamente ben in valore tutti gli aspetti
della sua arte. la scenografia sposava magistralmente
l’opera di Mattotti con un allestimento espositivo cromatico e vivace, orchestrato in stretta collaborazione tra
l’artista autodidatta e il curatore della mostra David
rosemberg.
Trecento opere tra tavole originali di fumetti, disegni, bozzetti, illustrazioni, quadri, diari di viaggio e progetti d’animazione ne rivelano la sua misteriosa e variopinta bulimia
grafico-poetica, in un percorso “balisato” da unità tematiche evocatrici: Là-bas, Métamorphoses, Anges, Psyché,
Déréliction, Obscure clarté, Envol, Amour, Attirance…
Nell’opera di Mattotti, gli individui, le idee e le cose non
cessano di trasformarsi in balia delle circostanze casuali o
di strani fenomeni. la gamma dei colori varia alla maniera
di una composizione musicale, oscillando tra eleganti e
futuristiche strutture narrative o precipitando dall’equilibrio all’astrazione.
Così accade ad esempio nella sessione “Ravages”, illustrata
dalle tavole di “Fuochi”, un album che esplora il tema della
guerra e della distruzione, modulando ibridamente le
immagini tra fumetto e pittura.
Da “Caboto”, album realizzato per il 500° anniversario
della scoperta dell’america e ritracciante la figura storica
del navigatore veneziano, si evince la vasta ispirazione
figurativa dell’autore, con chiare influenze luminose di
zione psicoanalitica d’altronde è un tema caro all’artista,
come si evince anche nella serie d’illustrazioni, deliranti e
fantastiche, ispirate da casi clinici freudiani, dov’è flagrante
l’evocazione in chiave onirica dell’estetica felliniana.
Nella mostra, la favola di Hänsel e gretel (nella tematica
“Obscure clarté”) e l’enigmatico ciclo “Oltremai” costituiscono una rottura con il colore. serie entrambe realizzate
all’inchiostro di china, dominate da un’oscurità enigmatica ma animate allo stesso tempo dal bianco luminoso che
ne rivela le composizioni, un bianco simbolicamente
inteso come il senso della vita dall’artista.
Nell’acqua, 2000 – Manifesto della mostra
eco caravaggesco.
un’atmosfera alla Otto Dix1 si evince invece nel suo “Dottor Jekyll & Mister Hyde”, fumetto dove l’intrigo di stevenson è riambientato nella germania della repubblica di
Weimar. un’acidità stridente del colore accentua la violenza dei disegni illustranti le pulsioni criminali del protagonista, sullo sfondo di una società malata. l’introspe-
sigmund Freud, racconti analitici, 2011
la retrospettiva si rivela in definitiva come un tuffo a testa
in giù nelle emozioni, sentimenti, volti o paure dell’animo
umano che “Nell’acqua” (serie da cui è tratto il manifesto
della mostra) provoca un’onda d’estasi: “una visione panteista, un momento di fusione con la natura”, spiega Mattotti. un oceano blu-cielo illimitato e luminoso, sostiene i
corpi in sospeso di queste opere, come in fusione o effusione, un limbo d’istanti intimi, tra sogno e ricordo. il
nome della mostra, “infinito”, rinvia all’improvviso
all’idillio di leopardi: “Così tra questa immensità s'annega
il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare”.
1 Otto Dix (1891-1969). Pittore e incisore tedesco, associato ai
movimenti dell’espressionismo, uno degli artisti fondatori della Nuova
Oggettività.
BD Dr Jekyll & Mr Hyde, 2002
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