Allegati Ricerche sui Guevara

Transcript

Allegati Ricerche sui Guevara
Appendice 62
La Torre di Sant’Anna
Allegati
Ricerche sui Guevara
Vincenzo Belli
ALLEGATO A
Alcuni documenti sui GUEVARA all’ASNA
Riferimenti Bibliografici
[22] http://www.regesta.com/asna - Per la consultazione degli archivi informatizzati dell’ASNA, ed
anche per il Fondo Inventario Prefettura. (non più raggiungibile dall’8 marzo 2008: V. [23] link accesso Banca dati)
[23] http://archivi.beniculturali.it/ASNA - Sito dell’Archivio di Stato di Napoli.
La ricerca nei soli Archivi informatizzati, conduce ai seguenti 83 documenti:
1. Ministero degli affari ecclesiastici / Segreteria di Stato. Espedienti. Registri dei dispacci: 8 documenti
2. Regia Camera della Sommaria / Processi. Pandetta generale o seconda: 6 documenti
3. Regia Camera della Sommaria / Segreteria. Partium: 32 documenti
4. Regia Camera della Sommaria / Processi. Pandetta dell’ex attuario Negri: 3 documenti
5. Processi antichi / Pandetta nuovissima: 8 documenti
6. Collegio dei dottori: 1 documento
7. Tribunale penale di Napoli / Processi: 1 documento
8. Amministrazione generale della Cassa di Ammortizzazione e del Demanio pubblico / Pandette: 6
documenti
9. Tribunale civile di Napoli / Espropriazioni - Pandetta. Digitazione dei dati trovati 17 documenti
10. Ministero degli affari esteri / Affari diversi della Prima Segreteria di Stato e della Segreteria, poi
del Ministero, degli affari esteri: 1 documento.
Ovviamente non tutti questi documenti sono interessanti per il nostro scopo: ci si limiterà pertanto
a quelli datati entro il 1600, stimando che qualcuno possa dare informazioni anche indirette; qualche
altra volta, per l’interesse del contenuto, o perché si stima che in futuro possano servire, si amplierà
la ricerca.
I documenti che si stima possano essere direttamente o indirettamente utili, sono evidenziati con
fondo giallo.
Sub 1, si trovano 8 documenti datati come segue:
Padre Giovanni Maria Guevara; 1740 novembre. 26;
Don Innico de Guevara; 30 luglio 1745;
Padre Don Giovanni Maria Guevara (31 dicembre 1750);
Don Inigo de Guevara (16 giugno 1752);
Padre Don Iuan Maria Guevara (1754);
Don Inigo de Guevara (1755);
Don Indaco Guevara (7 giugno 1777);
Padre Don Gennaro Guevara (7 giugno 1777).
tutti, anche per data, fuori del presente interesse.
Sub 2, si trovano 6 documenti che si riferiscono a Carlo Antonio, Prospero, Giovan Maria (2), Lucrezia; che si stima non possano condurre ad elementi utili per la presente ricerca.
Sub. 3, si trovano ben 32 documenti
3.1. f. 139 - Don Pietro de Guevara gran siniscalco.estremi cronologici 1472 -Segnatura 5 folio 7r.
e 7v.
3.2. f. 65 - at Spettabile Ferrando de Guevara Conte de Belcastro, che non se li dia impaccio per
2
l’adoha de sue terre et anco de suoi suffedatariy. - Estremi cronologici 1478 - Segnatura inventario 5 folio 15r. e v. 16r. e v. 17r. 3.3. f. 146t, 199 - Don Giovanni de Guevara conte de Potenza, essere astretto al pagamento di relevio et non al adoho, et fattoli gratia per sua Maestà di ducati 2000. - Estremi cronologici 1523 - 1534
- Segnatura inventario 5 folio 97r. 3.4. f. 80t - Magnifico Petro de Guevara maestro di campo, in remuneratione de suoi servitiy annui
ducati 200 eius vita durante. Estremi cronologici 1536 - Segnatura inventario 5 folio 123r. 3.5. f. 68t - Magnifico Ferrante de Guevara per la consequitione de ducati 400 sopra le defensa nominata lo Vado Brisuso, alias la defesa de Cervaro di detto Ferrante servitasi la Regia Corte.
Estremi cronologici 1538 - 1559 - Segnatura inventario 5 folio 130v. e 131r. 3.6. f. 26 - Magnifico Guevara, de Guaviara, balio dell’heredi del quondam Salvatore de Sangro, sequestro sopra lo frutti delle terre de Calcabuttaccio et Lucito, per lo relevio del quondam Salvatore.
Estremi cronologici 1544 - 1545 - Segnatura inventario 5 folio 164v. e 165r. 3.7. f. 117 - Magnifico Guevara de Guevara, signore de Cursara et feudo de Montellare. Estremi
cronologici 1545 - 1546 - Segnatura inventario 5 folio 172v. 3.8. f. 64t - Magnifico Guevara de Guevara, possessore del feudo nominato Montellere.
f. 68t Avellino, per il passo. - Estremi cronologici 1548 - 1549 - Segnatura inventario 5 folio 189r. 3.9. f. (...)2t - Honorabile Ferrante Cucuzello, possessore d’una terra de moij 11 sito in Arpaija,
dove se dice ad Calaziano per concessione fattali per lo magnifico Guevara de Guevara, con peso di
ducati 6.3 et per detto Guevara de Guevara donato detto censo alla Santissima Annuntiata de Napoli.Estremi cronologici 1548 - 1549 - Segnatura inventario 5 folio 192 v. 3.10. f. 68t - Magnifico Ferrante de Guevara per lo pagamento de ducati 400 dell’erbaggi della sua
difesa nominata lo Vado Bizuso, alias la defesa del Cervaro, pagabili dal dohaniero di Foggia.
Estremi cronologici 1550 - 1556 - Segnatura inventario 5 folio 209r. 3.11. f. 119t -Magnifico Ioanni Pietro Guevara, barone di Monte Bello per lo relevio per morte di
Felippo suo padre per la detta terra et per la parte del feudo di Santo Lucido, del quale feudo non fu
denunciato, se ne pigli informatione. Estremi cronologici 1550 - 1556 - Segnatura inventario 5 folio 209r. 3.12. f. XX - Ferrante de Guevara per li fiscali in feudum sopra Montecalvo. Estremi cronologici
1558 - 1560 - Segnatura inventario 5 folio 281 r. 3.13. f. 226t - Magnifici don Ferrante de Guevara et don Francesco d’Acquino, padroni dell’annui
ducati 27 in feudum sopra Arpaija. Estremi cronologici 1560 - 1561 - Segnatura inventario 5 folio 394 r. e v. 3.14. f. 181t - Reverendo Marcello Cicino, beneficiato del beneficio di Santo Giorgio della Castelluccia deli Sauri, XX di bovino con don Ioanni de Guevara utile signore del feudo dela Castelluccia
per certe decime. Estremi cronologici 1569 - 1573 - Segnatura inventario 5 folio 346 v. 3.15. f. 32 t. - Don Antonio de Guevara per la compra della terra di Monteleone dal principe di Molfetta . Estremi cronologici 1580 - 1581 - Segnatura inventario 6 folio 4r. 3.16. f. 258 - Isabella Giesualdo, Portia Tolomea, tutrice di Portia et Beatrice de Guevara, figlia del
quondam Alfonso de Guevara, conte di Potenza. Estremi cronologici 1581 - 1587 - Segnatura inventario 6 folio 14r. 3.17. f.54 - Antonio de Guevara, utile signore della terra di Montelione et del bosco di Selva Mele,
con università di Ariano per lo taglio dela legna in detto bosco.f. 58 t. 68 Lonardo et Vincenzo Pallante, per un certo furno in la terra di Balneoli; et ff. 155 et 157. Estremi cronologici 1581 - 1586
Segnatura inventario 6 folio 15r. 3.18. f. 198 t. - Don Giovanni de Guevara, patrone del passo d’ Arpai, per lo fare del muro con la
pannetta et arme di sua maestà. Estremi cronologici 1584 - Segnatura inventario 6 folio 35r. 3.19. f.109t. - Carlo de Guevara per lo pagamento del relevio per morte d’ Antonio, suo patre.
Estremi cronologici 1586 - 1587 - Segnatura inventario 6 folio 62r. 3.20. f. 52 - Carlo de Guevara per lo pagamento del relevio per morte del quondam Antonio, suo patre. Estremi cronologici 1586 - 1587 - Segnatura inventario 6 folio 62r. 3
3.21. f. 162 - Illustre Don Innico de Guevara, duca di Bovino, per lo pagamento del suo salario come
gran siniscalco; se li paga sopra l’ arrendamento de fierri. Estremi cronologici 1586 - 1587
Segnatura inventario 6 folio 68r. e 68v. 3.22. f. 230 - Università de Padula, che non molesti Don Carlo de Guevara per la bonatenenza per un
territorio possede in Padula stante per fede del cedolario costa essere feudale e pagarne l’ adoho alla
Regia Corte. Estremi cronologici 1588 - Segnatura inventario 6 folio 83r. 3.23. f. 187t. - Magnifico Ferrante Crispano, per la retensione de ducati 72. 2. 14 dal percettore di
Principato Ultra che in suo potere se ritrovano per causa de fiscali di detto Ferrante per causa de
relevii per le morti della magnifica Feliciana Guevara sua matre et di Ferdinando suo avo, per l’ annui ducati 109. 2,. 14 sopra li fiscali della terra d’ Arpaia et casale di Paulise in Principato Ultra ad
complimento de ducati 219-xx8 per dupxx relevii. Estremi cronologici 1590 - Segnatura inventario 6 folio 119r. - 1
3.24. f. 11 - Don Carlo Ladron de Guevara, mercedexx d’annui ducati 100 vita durante f. 218t. 18; 19;
19t. 24; 154t. 29; 51 Casalnuovo et Oyra con l’illustre marchese d’essa et fisco per la decima à culmo.
Estremi cronologici 1590 - 1591 - Segnatura inventario 6 folio 127r. 3.25. f.55t. - Magnifica Vittoria de Guevara, matre et tutrice del magnifico don Antonio Protonobilissimo, barone di Palisciano con l’ esattione del passo in detta terra da forastieri et da cittadini di
Castellaneta. Estremi cronologici 1591 - 1592 - Segnatura inventario 6 folio 154r. 3.26. f. 258; 255, 260; 265; 362; 426t. - Fabritio Pignatello fà deposito al banco d’ Olgiatti di ducati
10.848. 3 per la ricompra facienda da Lucretia di Luna et Maria Pignatello e donna Luisa Pignatella
quali se liberano à diversi per le ricompre faciende con la contessa di Potenza, duchessa di Gravina,
Portia di Guevara, Antonio Figliomarino, marchese di Santo Eramo e Giovanni Carrafa, principe di
Conca; et università di Motola f. 426t. Estremi cronologici 1593 - 1595 - Segnatura inventario 6 folio 188r. - 188v. 3.27. f. 56t. - Illustre marchese d’Arpaya, per lo pagamento del relevio per medietate di suo patre don
Giovanni Guevara et pagamenti de ducati 370 per il banco di Turbolo et Capxx - Estremi cronologici
1603 - 1604 - Segnatura inventario 6 folio 307r. 3.28. . .(?).... - Ferrante de Guevara, possessore d’annui ducati 109. 1. 14 in feudum pervenuteli
dall’illustre marchese di Pescara per conto delle doti di Costanza de Avalos sopra li nelle terre di
Principato Ultra, Arpaya, Santo Matino et altre con il pagamento del relevio fatti incassarexx nel 1588
da Ferrante Crispano de Summa per morte di detto Ferrante avo et di Feliciana de Guevara sia matre.
Albe: 117t.; 126; 136t.; 206. Estremi cronologici 1606 - 1607 - Segnatura inventario 6 folio 367r. 3.29. (?) - Estremi cronologici 1608 - 1610 - Segnatura inventario 6 folio 394r. - 395v. 3.30. f. 141 t. - Giovanni Vincenso Crispano figlio del quondam Ferrante et di Pietro Antonio zio, per
l’annui ducati 109 de fiscali feudali sopra le terre Arpaija, Parolise, Santo Martino, Vitulano et Santa
Croce, tanto per morte de detti, come anco per morte di Feliciana Guevara sua madre figlia del quondam Ferrante. Estremi cronologici 1613 - Segnatura inventario 7 folio 33r-v 3.31. f. 169. - Illustre don Carlo Loffredo marchese di Santa Agata et conte di Potenza, per la significatoria del relevio in ducati 959. 2. 19. per morte di suo padre, dimandata contropositione per il credito di detto suo padre come capitano de cavalli quale se li bonificorno ducati 837. 3. 6. restò debitore
in ducati 121. 4. 15. et asserendo una altro credito di donna Beatrice de Guevara sua tutrice madre, se
li dà sopersessoria. Estremi cronologici 1625 - 1626 - Segnatura inventario 7 folio 214 r-v 3.32. f. 228 t. - Don Carlo de Guevara barone di Monte Malo, per la compra di detta terra fatta da don
Pompeo de Guevara con l’università di Paduli, per la bonatenenza per un certo feudo di detto don
Carlo si sopersede al pagamento suddetto. Cronologici 1628 - Segnatura inventario 7 folio 245 r-v 3.33. f. 199. - Illustre marchese di Buono Albergo, per la compra fatta della terra di Montemalo in
Principato Ultra che fu di don Antonio de Guevara, venduta ad instanza de creditori di don Carlo de
Guevara suo figlio, con li territorii et fida in essi et signanter nelli territorii detti l’Echi attorno accosto
la Taverna, confina la Ripa et fiume di Calore et altri, dalli quali non sia molestato dall’università di
Paduli. Estremi cronologici 1630 - Segnatura inventario 7 folio 274 r-v 4
Sub 4 si trovano 3 documenti:
4.1. - Duca e duchessa di Dura ed altri di Guevara con l’avvocato Parisi Ignazio per i suoi onorari
attrassati - Segnatura pandetta Negri 300 4.2. - Fernandez Guevara Pietro per il rimpiazzo di annui d. 7.43 e 1/2 di fiscali sul comune di Casalnovo in Calabria Citra su altri comuni - Segnatura pandetta Negri 300 4.3. - Guevara Suardo Prospero, duca di Bovino, per il pagamento di D. 362.60 dovutigli dal comune
della terra di Bovino - Segnatura pandetta Negri 300 Sub. 5 vi sono 8 documenti, dei quali solo 2 per data possono essere annotati:
5.1 - domanda che sia steso in forma probante un istrumento che si trova solamente notato di
mano del notaio e non ancora redatto dal medesimo perché morto integrazione alla denominazione
Attore: de Guevara Innico (tutor di Giulio Guevara) 1 - estremi cronologici 1587 - segnatura busta
1808 fascicolo 50496 5.2. - istanza di non esser turbato nel dominio utile di Arpaia dal dominio utile e cittadini di Airola
integrazione alla denominazione - Attore: de Guevara Giovanni - estremi cronologici 1585 - segnatura busta 1808 Sub 6. Collegio dei dottori vi è solo 1 documento :
6.1. -denominazione - Informationes de studio: Fernandez de Guevara Francesco, nato a Napoli estremi cronologici 1671 - segnatura contenitore 26 carta 11 Sub 7. Tribunale penale di Napoli: 1 solo documento del 1917.
Sub 8. Amministrazione generale della Cassa di Ammortizzazione e del Demanio Pubblico / Pandette. Inventario: trovati 6 document tutti del 1810
Sub 9. Tribunale civile di Napoli / Espropriazioni - Pandetta. Digitazione dei dati trovati 17 documenti tutti del secolo XIX
Sub 10. Ministero degli affari esteri / Affari diversi della Prima Segreteria di Stato e della Segreteria, poi del Ministero, degli affari esteri – Inventario, trovato 1 documento 1798 – 1799.
Come si vede in tutto solo 6 documenti, su 83 che si ritiene tutti indirettamente collegati alla presente ricerca.
Esaminiamoli in maggior dettaglio:
3.2. f. 65 - at Spettabile Ferrando de Guevara Conte de Belcastro, che non se li dia impaccio per
l’adoha de sue terre et anco de suoi suffedatariy. Estremi cronologici 1478 - segnatura inventario 5 folio 15r. e v. 16r. e v. 17r. Dovrebbe trattarsi del figlio di Pedro e Costanza, che si è trovato indicato dal Croce in:
[440] p. 35…36:…. Ferrante Guevara, dopo aver girato il mondo in cerca di avventure….divenne
conte di Belcastro…passò il resto della sua vita in Napoli, dove morì in tarda età…
3.18. f. 198 t. - Don Giovanni de Guevara, patrone del passo d’ Arpai, per lo fare del muro con la
pannetta et arme di sua maestà. Estremi cronologici 1584 - Segnatura inventario 6 folio 35r. La datazione di questo documento suscita qualche perplessità, poiché Giovanni 2° morì nel 1582,
ed il 3° di questo nome nacque nel 1602, a meno che non si tratti del Giovanni figlio di Antonio, del
ramo che discende da Inigo legato però alle terre di Potenza, e non a quelle di Benevento
1 Forse un nipote, figlio di uno dei sei fratelli.
5
3.21. f. 162 - Illustre Don Innico de Guevara, duca di Bovino, per lo pagamento del suo salario
come gran siniscalco; se li paga sopra l’ arrendamento de fierri.
Estremi cronologici 1586 - 1587 - Segnatura inventario 6 folio 68r. e 68v. Dovrebbe trattarsi del figlio del primo Duca di Bovino, e 2° duca egli stesso, pertanto il documento
potrebbe dare indicazioni indirette del padre.
3.27. f. 56t. - Illustre marchese d’Arpaya, per lo pagamento del relevio per medietate di suo patre
don Giovanni Guevara et pagamenti de ducati 370 per il banco di Turbolo et Capxx
Estremi cronologici 1603 - 1604 - Segnatura inventario 6 folio 307r. Dovrebbe trattarsi del Giovanni 1° duca di Bovino.
5.1 - domanda che sia steso in forma probante un istrumento che si trova solamente notato di mano
del notaio e non ancora redatto dal medesimo perché morto
integrazione alla denominazione - Attore: de Guevara Innico (tutor di Giulio Guevara)
estremi cronologici 1587 - segnatura busta 1808 fascicolo 50496 È poco probabile riesca utile, per il riferimento alla tutela di un Giulio di cui mancano riferimenti,
mentre Innico potrebbe essere il 2° duca di Bovino.
5.2. - istanza di non esser turbato nel dominio utile di Arpaia dal dominio utile e cittadini di Airola
integrazione alla denominazione - Attore: de Guevara Giovanni
estremi cronologici 1585 - segnatura busta 1808 Dubbia utilità perché per la data valgono le stesse osservazioni fatte per il documento 3.18.
Sul collegamento Arpaia-Guevara si legge in:
www5.asmenet.it/opencms/opencms/asmenet/arpaia/Turismo_info/info_turistiche.jsp?it_
codice=478&categor... - 65k quanto segue, dicendolo tratto da “Arpaia Longobarda” di Lorenzo Di Fabrizio - 1999:
Nel 1346 (?) Innico Guevara vendette il feudo di Arpaia e i casali dì Forchia e Paolisi a Matteo
Comite, suo genero. Da quest’ultimo, nel 1404 gli Stendardo di Arienzo acquistarono il feudo di Giovannella Stendardo, ultima di questa famiglia, portò Arpaia in dote a Marino Boffa. Nel XV secolo fu
teatro di scontri tra la famiglia Angioina e la famiglia Aragonese e cinta d’assedio. Venne saccheggiata e distrutta da Alfonso D’Aragona e Arpaia si trovò sotto il dominio di Alfonso Lagonessa, Conte di
Airola. Nell’anno 1461 il feudo di Arpaia venne donato a Guevara di Guevara la cui figlia, D. lppolita
di Guevara, portò Arpaia in dote a Goffredo Pelegani. Nel 1577 fu acquistata dalla famiglia di Giovanni Guevara.
Napoli, 14 marzo 2008
6
ALLEGATO B
- I GUEVARA e MALTA
Riferimenti Bibliografici
Aloisio M. A. – The Maltese Corso in the fifteenth century, Brill Academic Publishers, Aug. 2003.
[441] Giglio F.— Il memorabile assedio di Malta del 1565, Malta, pp.279 (1853). (File pdf in Gogle
Books).
[443] Vassallo Gio. Ant. – Storia di Malta raccontata in compendio, Malta, Tipografia di Francesco
Cumbo, pp. 843, (1854). (File pdf in Gogle Books).
[444] Letard G. N. – Brevi nozioni storiche riguardanti l’isola di Malta ad uso dei giovanetti suoi
privati allievi, Malta, Tip. Fratelli Bonello Editori, (1862). (File pdf in Gogle Books).
[445]1 Parrino D. A., Napoli città nobilissima, antica e fedelissima, esposta agli occhi et alla mente
de’ curiosi. parte I, Napoli 1700, a cura di Paola Santucci e Fernando Loffredo (File pdf: tomo 1 Pubblicato Marzo 2007).
[458] De Villena Pardo y Manuel e Al. – Indice de Pruebas De Los Caballeros que han vestido el
habito de San Juan de Jerusalem (Orden de Malta) en el Gran Priorato de Castilla y Leon Desde el
ano 1514 hasta La Fecha, Madrid, F. Beltran, (1911). Snsp Bonazzi 07.C.009.
[460] Savelli A. – Storia di Malta: dai primordi ai giorni nostri, Milano, Istituto per gli Studi di
Politica Internazionale, (1943). Snsp Sala D 06.D. 31.
Vi sono sicure indicazioni della presenza dei Guevara nell’isola di Malta e, in attesa di leggere
il libro di Aloisio, citato nei riferimenti bibliografici,consultando vari testi in Google Books, si è
individuata la presenza di Antonio di Guevara, e di un Francesco de Guevara esperto di fortificazioni,
nell’assedio dell’isola di Malta del 1565 ad opera dei turchi; il libro nel quale se ne parla è quello sub
[441]; successivamente, sempre dalla stessa sezione libri del noto motore di ricerca, si sono acquisiti
i lavori sub [443] e [444], che parlano anche di più di un Giovanni di questa famiglia, consentendo
di formulare alcune ipotesi, sulla base delle indicazioni raccolte.
Si intende dunque raccogliere questo materiale, sotto le etichette dei Guevara e di Alfonso I,
nell’ipotesi che potesse essere stato questo re a portarvi o mandarvi membri di quella famiglia: si
avrebbe, se il fatto fosse provato o credibile, il suggestivo legame fra due isole così lontane come
Ischia e Malta nell’arco degli anni che vanno dai primi del ‘400 almeno al 1565, durante l’assedio
dei turchi, con l’anticipazione, almeno allo stato, che la presenza dei Guevara nell’ultima isola appare
essere ben più radicata che non nella nostra.
I GUEVARA nella vita ed in fatti d’arme di MALTA
Si elencano i vari brani che si sono rinvenuti a questo riguardo, con alcuni Guevara presenti nella vita e nelle
forze armate dell’isola, per vedere se sono collegabili al ramo della famiglia (V. fig. 6), discendente da Alfonso.
[441] p. 14 :... Don Antonio di Guevara [era] allora [1565] capitano di verga...
di questo non immediato titolo si trova spiegazione in un altro libro della stessa fonte, nel quale la
qualifica di capitan di verga, è difatti ben chiarita:
[443] p. 265:…. L’ufficial principale del Governo era il Capitano della Città, chiamato ancora
Governatore, Capitano di Verga, e dai Maltesi Hakem. Egli era pur anche Capitano Giustiziere,
poiché soprintendeva ad ogni specie di magistratura. Lo chiamavano Capitano di Verga, poiché in
certe occasioni solenni camminava seguito da un usciere tenente in mano una verga, uso invalso in
diverse città della Sicilia, imitazione dei Consoli romani preceduti dai littori. La somma del potere
risedeva (apparentemente) in lui: un titolo pomposo, una montera a piume, un cavallo nobilmente
bardato, un buon salario dall’Università, percezione di alcuni diritti di firma: ecco il Hakem sotto il
governo aragonese…
Dunque questo Antonio ricopriva nel 1565 una carica di primo piano nel governo dell’isola.
Un quadro, sia pure incompleto, dei Capitani di verga è presentato in seguito..
7
Sempre in [443] si ha ulteriore conferma della presenza dei Guevara a Malta, datandola almeno a
partire dal 1505, ben 60 anni prima delle altre fonti che si rifanno all’assedio di quell’anno; si legge
infatti di un Giovanni Guevara con una qualifica che mostra come la sua presenza non dovesse essere
di carattere provvisorio:
[443] p. 239:…. A dì 3 Dicembre, 1505, il Capitan di Verga Giovanni Guevara, i quattro Giurati,
i Giudici Antonio Bonello e Leonardo Asciac, con una coda di testimoni expresse vocati, si portarono
nell’ufficio del Notaro Giacomo Falson, il quale dinnanzi ai medesimi presenzialmente costituiti,
fece rogito solenne “di tutti li capitoli et gratie, per dubio che il tempo non li consumi” conceduti
da Re Alfonso all’ Università, nella terra di S. Severo, il dì 2 Febbraio, 1458…
Otto anni dopo, nel 1513, si ritrova anche un Antonio di Guevara, con un’altra qualifica di rilievo,
quella di Segreto di Malta (che era l’esattore di tutte le rendite pubbliche ([443] p. 267)), come si legge
anche in:
[443] p. 242:…. Anno 1513. Aggravati i Maltesi ed i Gozitani dallo eccessivo pagamento, che
da essi riscuotevano i Segreti ed altri ufficiali non meno in Sicilia che in Malta, nella spedizione de’
responsali per l’estrazione delle loro monete d’oro e d’argento, ed altre mercanzie; ebbero ricorso
allo stesso Viceré Moncada con inviargli Francesco Torres, nostro concittadino: ed ottennero che
si osservi ciò che solea osservarsi dagli ufficiali di Palermo, cioè il non esigere più di grana cinque
per ogni responsale, acciochè i nostri isolani ne venissero indebitamente pregiudicati. La quale
provvisione fu spedita il 4 Luglio 1513, e decretata per l’esecuzione il giorno 7 di esso mese. Esercitava
allora il carico di Segreto di Malta Antonio di Guevara, e di Credenziero Manfredi Caxaro,…
Ed ancora nell’agosto 1551, 14 anni prima dell’assedio dei turchi, essendo la città di Tripoli sotto
assedio dei turchi, che si concluderà con la resa, un Guevara ebbe incarico di:
[443] p. 419:… entrare in accordi col nemico, e si spedirono ambasciatori al Bascià i Cav. Fuster
e Guevara, istruiti di proporre la resa della piazza, con quanto vi si contenesse da guerra, salva la
vita, la libertà, gli averi degli assediati, e con potersi i medesimi partire a loro piacimento per Sicilia
o Malta sopra legni turcheschi….
Si trova poi Antonio Guevara anch’esso capitano di verga durante l’assedio dei turchi nel 1565:
[443] p. 479:…Si presentarono quindi al G. Maestro i ruoli della milizia nazionale, che dettero le
seguenti cifre...
Compagnia della città Notabile1, Rabato, e Zebbug sotto gli ordini del Capitan di Verga, il magnifico
Antonio de Guevara: 1500.…
Oltre ad Antonio, a Malta si trova anche Francesco figlio del duca di Bovino: dato l’anno (1565)
e la paternità, si deve ipotizzare che: o tre dei sette figli di Giovanni 2°, 1° Duca di Bovino, fossero
in quell’occasione a Malta e contribuissero alla sua difesa, o che vi fosse lo stesso padre coi figli
Antonio e Francesco.
Il Giovanni barone di Ghajn etc. (*1455 +1511) era già defunto, e non so se, oltre a Paola, sposa
a Pietro de Nava, avesse avuto altri figli, e fra questi un Giovanni; Paola sposò nel 1499 Pietro De
Nava; ne ebbe un figlio, Giovannello, sposo nel 1537 di Clara Calavá.
Però col barone sembra che non scompaiono i Giovanni dall’isola, difatti in [460], parlando
dell’assedio dei turchi nel 1565, si legge:
[460] p. 137:…Fra Giovanni d’Eguaras doveva, col titolo di capitano di soccorso, coadiuvare il
vegliardo Balì Giovanni de Broglio, nella difesa del posto di S.Elmo, sul monte Sceberras…
avendo il sospetto che questo d’Eguares sia un altro de Guevara, in una delle numerose varianti del
nome del casato che si sono rinvenute.
1 Notabile era il nome dell’allora principale città di Malta, e sembra che questo nome le fosse stato dato direttamente da Alfonso I.
8
Il fatto che Francesco venga individuato come Fra Don lo colloca fra i cavalieri dell’isola2,
inquadrati nel convento. Inoltre, Francesco era considerato un esperto in fortificazioni, ed inventore
dei torchioni, una sorta di materasso utilizzato come assorbitore/attenuatore dell’energia d’urto delle
palle dei cannoni nemici, come si legge sempre in:
[441] p. 159:… Fra Giovanni Vasquez d’Aviles, Sergente Maggiore, fu succeduto dal Cavaliere
Fra Don Francesco di Guevara, figlio del Duca di Bovino, Questi fu l’inventore dei così detti
Torchioni (1). Ei s’intendeva di fortificazioni per cui si era sempre utilmente prestato ad assistere
attorno ai ripari che venivano innalzati contro le furiose artiglierie nemiche.
(1) Il Torchione consisteva» di grandi pezzi di arbagio avviluppati di terra bagnata; veniva ben
stretto, legato e battuto, e quindi posto sui parapetti ed i terrapieni. Questo era l’unico mezzo che
contribuiva utilmente a temperare alquanto le rovine prodotte dai Basilischi.3
ritengo che per arbagio si intenda il panno albagio che frequentemente si ritrova come elemento di
stagno in non lontani recuperi navali: si tratta di panno grossolano di lana, non tinto (anche orbace),
talvolta impermeabilizzato.
Del resto in [441] nota 1 di p. 140 si legge: (1) Arbagio ossia albagio, panno lana grossolano.
Si ottiene così una informazione che vede un Guevara esperto di opere fortificate, cosa che si
annota, con un occhio alla lontana torre di un’altra isola.
Sulla scia di quelle grida di guerra che mio Padre ricordava spesso, (i San Giorgio e la croce,
ammazza, ammazza!) troviamo ancora Francesco in azione fra i suoi:
[441] p. 188:.... il Cavaliere Fra Don Francesco de Guevara andava rincorando i suoi con un
Crocifisso in una mano, e nell’altra la spada….
Un altro brano si riporta da questo libro, per far notare l’importanza della famiglia Nava cui si
imparentò quella Guevara col ricordato matrimonio di Paola figlia di Giovanni 1°:
[441] nota a p. 8:….Il Forte St Angelo fu…fabbricato dai Saracini nell’anno 828, occupando
eglino allora questa Isola. ….Anticamente la nobile famiglia maltese Nava, lo possedeva per diritto
ereditario, concedutole dal Re Cattolico, in vista della sua grande fedeltà…
I Guevara capitani di verga
Dalle fonti consultate, nell’arco degli anni di presente interesse si ricava il seguente elenco di
Capitani di verga nell’isola di Malta, unendo le informazioni disponibili (http://www.atlaswords.
com/Malta.htm#Cronologia) con quelle provenienti dal sito www.worldstatesmen.org/Malta.htm 75k
Si ottiene così:
Periodo 1468-1565
Nome
Matrimonio/note
1479 - 1480
Giovani de GUEVARA (1 volta)
Margherita CERVANTES
1468 - 1470
1481 - 1482
1487 -1493
Tristano de GUEVARA
a
Torrea de GUEVARA
Chiara INGUANEZ
Carlo de GUEVARA 2 [441] Nota a p. 15: Triplice era la differenza de’ Fratelli dell’Ordine: cavalieri, sacerdoti, e serventi. I sacerdoti venivano distinti in
sacerdoti conventuali, ed in sacerdoti d’ubbidienza; ed i serventi, i serventi d’armi (cioè ricevuti in Convento), ed in serventi di Staggio
ossiano di Ufficio. Il cavaliere era necessario venisse ornato del cingolo della Milizia….I Frati Cappellani ed i Serventi non erano
obbligati di provare nobiltà di sangue come si esigeva dal cavaliere; ma bensì di essere nati da padri dabbene ed onorati ….
I fratelli dovevano essere esercitati tutti nelle armi, dandosi ai più meritevoli due premi ogni due mesi: l’uno per il giuoco della balestra, l’altro per
quello dell’Archibuso…
In [458], anche se nei limiti indicati dal titolo, si trovano un Fernando De Guevara ( p. 63, 7/09/1587); Felipe Manuel De Guevara (p. 64,
23/9/1604); Rodrigo De Guevara (p. 64, 18/5/1612), ed anche un D’Avalos, Alonso D’Avalos (p. 49, 14/9/1531).
3 Basilisco è il nome dato a grosse bocche da fuoco (Con il termine Basilisco, nell’arte militare dei secoli XIV e XV, nei quali era usuale
utilizzare nomi di serpenti per denominare bocche da fuoco, si definiva una bocca da fuoco che lanciava palle molto distruttive. Pare
che le sue dimensioni fossero le seguenti: Lunghezza 7,43… 8,45 m, calibro 11… 12 cm. (WIKIPEDIA); ma si trovano dati anche
molto diversi: calibro 20…21 cm e palla da 66 libbre.
9
1500 - 1513
Giovanni de GUEVARA (2a volta)
…..
……
1516 - 1517
1565
Matteo de GUEVARA
Marchesina CAXARO*
Antonio di GUEVARA
* Non si sa se siano appartenuti a questa stessa famiglia (Cassaro o Alcassar), famiglia nobile siciliana, un Leone
Caxaro, che nel 1409 ha l’ufficio dell’ancoraggio di Malta e quell’Antonio Caxaro, che, nello stesso anno, era catapano
di Malta (http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/bibliotecacentrale/mango/casas.htm).
In questo elenco pongono interrogativi i nomi Tristano o Tristiano e Torrea ed anche Matteo; su
di essi si apprende che Matteo sposa nel 1518 la baronessa Perna Gatto Inguanez.
V. [446] pp. 499, 506, 526, 533, 536.
ALFONSO I e MALTA
Quanto precede pone la domanda di se, e quando, Alfonso I detto il Magnanimo, avesse avuto
contatti con l’isola di Malta, ciò che potrebbe costituire elemento utile per individuarvi l’inizio della
presenza dei Guevara.
A questo riguardo, in [444] si trovano elementi che risultano decisivi per provare i legami con
l’isola e la permanenza in essa del Magnanimo.
[444] p. 40: Re Alfonso….con suo Diploma del 20 Giugno 1428 riunì Malta e Gozo alla corona…
Per 102 anni …cioè dal 1428 al 1580, l’isola non ebbe altra mutazione di Governo…
Fu allora che Re Alfonso chiamò Notabile la città capitale di Malta (Mdina).
[444] p. 44: …re Alfonso, verso il 1432 ritornando dalla sua spedizione di Tunesi, cui erano uniti
molti maltesi coi loro navigli armati, si fermò per qualche tempo in quest’isola….
Dopo qualche tempo re Alfonso, essendo in guerra con gli Angioini, dovette partire per Napoli,
onde unirla alla sua corona.
Qualche particolare in più su questa permanenza di Alfonso a Malta, ed ancora sull’importanza
delle famiglie Nava ed Inguanes, lo si legge in:
[443] p. 163:… Sospendiamo le lamentanze per accogliere di buon animo Sua Maestà nell’isola.
Re Alfonso nel 1432 capitanò personalmente una spedizione in Africa con cento e sessanta vele, e
vinse Bofer, Signore di Tunisi, nelle Gerbe ed in altre terre di quel regno; ma pochissimo vantaggio
ei s’ebbe da quelle vittorie.
Diversi Maltesi lo avevano giovato in quell’impresa colle loro galee, fralle quali primeggiavano
quelle dei Signori Gatto e Nava. Ritornando in Europa, toccò Malta, onde dare riposo alle sue
genti, e rinfrescare la armata, siccome intendeva di rinnovare le ostilità. Era Capitano dell’isola il
Cavaliere Francesco Gatto, per provvisione regia data nell’ Aprile del 1431; Giurati erano Cristoforo
Allegrino, Giacomo dell’Abica, Orlando de Bordino, e Gonsalvo d’Arsona. Ma sovra tutt’i notabili
cittadini erano cospicui gl’Inguanes, ed il Sovrano onorò di domicilio le case di questi».
Si conferma anche che la durata della permanenza del re nell’isola non è conosciuta:
[443] p. 164:… Ignoriamo quanta si fosse la dimora del Sovrano frai nostri; l’impresa dell’ Africa
non fu proseguita, poiché, sapute novelle di nuovi scompigli nel regno di Napoli, eterno voto d’Alfonso,
egli partì da Malta alla volta della Sicilia.
Quindi i legami di Malta col re aragonese si formalizzano nel 1428, mentre nel 1432, non si sa
per quanto, Alfonso è nell’isola: se i Guevara sono al suo seguito, qualche Guevara di Guevara
potrebbe esservi stato lasciato a curare gli interessi della corona, e lo stesso Giovanni (*1420 +1474)
sposo a Paola Inguanez potrebbe essere nato nell’isola, visto che sua nipote Paola sposerà nel 1495
Pietro Nava, della famiglia isolana come visto notevole.
10
I Templari che prenderanno il nome di Cavalieri di Malta si insediarono nell’isola con atto di
questo re del 1428 ratificato due anni dopo4:
[444] p. 78:…L’atto della concessione [di MALTA all’Ordine dei cavalieri] firmato dall’Imperatore,
il 24 marzo 1530 in Castel Franco (nel bolognese) fu ricevuto da tutti i Membri dello Ordine, con
grande soddisfazione…
Altre notizie indicano una strada diversa, che pone molti interrogativi e dubbi, leggendosi nel sito:
www.regione.sicilia.it/beniculturali/bibliotecacentrale/mango/guastella.htm - 27k Guevara o Gueguara.
Nobile famiglia che si vuole originaria di Spagna, portata in Malta da un Diego, conte d’Ariano,
che possedette la castellania e secrezia di Malta e Gozzo 1460. Passò poscia in Siracusa, dove molti
membri di essa occuparono le cariche di senatore e capitano di giustizia. Un Giovanni, da Siracusa,
a 18 dicembre 1560 ottenne il titolo di regio cavaliere; un Giuseppe fu ricevuto all’ordine di Malta
nel 1559 e fu gran priore di detto ordine in Lombardia; un Giovanni fu ricevuto in detto ordine nel
1656; un Gonzalo fu giurato in Sciacca nel 1643-44.5
ora i Guevara conti d’Ariano sono del ramo che discende da Inigo che ebbe la contea di Ariano dal
re Alfonso I, che nel 1440 l’aveva sottratta al dominio del duca di Milano, e la passò nello stesso
anno a Inigo.
Alla sua morte (1462), il titolo passò al figlio Pietro che la perse in seguito alla congiura dei baroni.
Morendo nel 1486 aveva virtualmente già perduto la contea di Ariano, che, a gran richiesta dei suoi
cittadini ritornò città regia per nove anni (1486-1495). Nonostante tutte le garanzie ottenute di stare
nel demanio, nell’agosto del 1638 fu posta in vendita e ne acquistò la giurisdizione il duca di Bovino,
Carlo Antonio di Guevara, del ramo discendente dal fratello di Inigo, Alfonso.
Nessun Diego in questo ramo della famiglia destinato ad estinguersi in linea maschile. Infine, nessun
Giuseppe e Gonzalo si riesce a collegare alla storia appena intravista.
Si trova un Diego come figlio di Giovanni 2°, duca di Bovino.
Dal sito www.maltagenealogy.com
si ha conferma che Giovanni (*1455 +1511) Barone di Ghajn Tuffieha, Gnien il Firen e Gattara,
Castellano di Malta, che è sposato a Margherita Cervantes, era figlio di quello che fu Segreto di
Malta e Gozo nel 1460, quando lui aveva circa 5 anni, che sposò Paola Iguanez dei Baroni di Djaril-Bniet.
Non è certo inoltre che l’Antonio che sposa prima Maria Iguanez ed in seconde nozze Elisabetta de
Nava, sia lo stesso che nel 1513 andò in Sicilia dove si sposò.
Diego de Guevara
Dei legami con Malta e la Sicilia di Diego de GUEVARA si hanno notizia da siti che trattano la
storia di questa isola, mentre poche altre indicazioni dai testi consultati.
Da http://www.famiglia-nobile.com/links.asp?Catld=766
Famiglia nobile di Aragona, della quale Mugnos riporta per primo ceppo in Sicilia un Diego di
Guevara gentiluomo molto ricco a’ servigi militari di re Alfonso, da cui l’ufficio di castellano e quello
delle due segrezie di Malta e di Gozzo unitamente al feudo d’Ayn Toffecha ed altri beni con dritti regi
si ebbe; il di lui figlio Inico aggiunse la bagla di Malta. Un Tristano fu giurato 1466, e capitano 1469.
Notasi qui una serie di giurati capitani e segreti, precipuamente un Matteo capitano 1516 e barone
4 Anche il Papa dette il suo assenso.
5 Negli elenchi di Secreto di Malta non compare nell’anno citato alcun Diego: nel 1458 - 1460 ricopriva la carica Pietro
Giovanni de Mazara, e gli unici Diego che figurano in questi elenchi sono un Diego di Portocarrero (1413-1414) e
Diego della Terrazza (1414-1415).
11
della Chimisia.6 La linea si estinse con Pietro, restando un ramo in Siracusa, nel quale commendansi
un fra Giuseppe cavaliere gerosolimitano e priore di Lombardia 1559, ed un fra’ Giovanni 1656….
Si ritrova così il Tristano che fu capitano di verga a Malta (1468-1470), ed il Matteo, nella stessa
carica nel 1516-17.
Questo Diego D’Avolas De Guevara sposa in seconde nozze Isabel de Castilla, matrimonio
dal quale nasce Inigo; in quali rapporti di parentela fossero i Tristano e Matteo non mi è noto; resta
comunque chiaro il legame col ramo siciliano.
Per la Chimisia si trova un’indicazione di una località siciliana, Chimisia S.Giuseppe, dove nella
seconda guerra mondiale, dopo lo sbarco degli alleati, si istallò un reparto di volo USA, località che
non è però un comune, non comparendo nell’elenco di questi.
In realtà pare che Chimisia sia Chinisia, lungo il fiume omonimo, e sulla linea ferroviaria
Castelvetrano – Alcamo - Trapani, che visto che esso sbocca a sud di Trapani, dopo un percorso in
buona parte sulla congiungente Alcamo –Trapani, si stima che Chinisia S. Giuseppe sia una località
in questa zona.
L’aeroporto di questo nome, fu sede di reparti aerei nella seconda guerra mondiale, oggi convertito
in kartodromo di nome Kinisia, e sarebbe vicino al comune di Marsala.
Si legge anche:
….l’ex aeroporto di contrada “Chinisia” in provincia di Trapani possiede tutte le caratteristiche ideali
per la destinazione a base di pronto intervento nell’area di protezione civile dell’area mediterranea
e in particolare:
a) dispone di una pista di atterraggio facilmente recuperabile di ampi spazi per l’eventuale installazione
di tendopoli e altre emergenze di strutture facilmente adattabili a centro operativo;
b) è ubicato a 2 Km dal grande aeroportobase militare nazionale e NATO di Trapani-Birgi, cui è
peraltro collegabile con corridoio a transito esclusivo…
l’aeroporto di Birgi inizia in riva al mare, sviluppandosi sul lato nord del fiume Chinisia,
immediatamente vicino alla sua foce, e dunque in un raggio di 2 km da esso si deve trovare il vecchio
impianto di Chinisia, e la contrada di questo nome di cui era barone il nostro Matteo Guevara.
Conclusioni
Stando dunque a quanto acquisito si ha il seguente quadro cronologico e nominativo:
- Alfonso I è signore dell’isola di Malta dal 1428;
- lo stesso è nell’isola, non si sa per quanto, nel 1432;
- nel 1460 un duca d’Ariano sarebbe Segreto nell’isola;
- nel 1505 Giovanni di Guevara vi è Capitano di verga;
- nel 1513 Antonio di Guevara, vi è Segreto;
- nel 1551 un Guevara è ambasciatore per trattare la resa di Tripoli;
- nel 1565, Antonio e Francesco fanno parte dei militari e templari coinvolti nei fatti d’arme
dell’assedio dei turchi.
……….
Tracce nell’isola di appartenenti alla famiglia Guevara si ritrovano ancora in epoca napoleonica,
quando si apprende che dopo il 1805:
[443] p. 758: …non furono eletti più Maestri, ma bensì luogotenenti del magistero, e questi furono
successivamente i balì Guevara…
6 Per Chimisia si trova un Chimisia S. Giuseppe dove nel 1943 vi sarebbe stato un campo di aviazione con aerei USA, e un ponte sulla linea Trapani-Castelvetrano.
12
Si deve sempre tener presente che incertezze cennate in questo Allegato dipendono dal fatto che
è possibile che si tratti di famiglie comuni nel nome, e forse anche di origine comune, ma di rami
diversi: certo è che risulta individuata la sicura estinzione del ramo che discende da Inigo e molto
probabilmente anche di quello che fa capo a Ferrante, ed è in quello che discende da Alfonso che
si trovano i duchi di Bovino, con il legame con Malta individuato nell’esser il Francesco maltese,
cavaliere dell’Ordine, figlio del Duca di Bovino.
Il ramo siciliano con Diego, e quello discendente forse da Ruy Lopez D’Avolas con Segreti e
Baroni imparentati con le nobili famiglie locali dei Nava ed Inguanes, testimoniano come più di
una famiglia Guevara fosse presente nell’isola: forse tre rami distinti.
NAPOLI, 27 marzo 2008
13
ALLEGATO C
I GUEVARA Duchi di BOVINO.
Per consentite un più agevole riferimento, si riporta dal sito: http://www.malta genealogy.com,
completandolo con alcuni dei dati del genealogico di fig.6, l’elenco dei primi 10 Duchi di Bovino.
1° Duca di BOVINO: Giovanni 2° , figlio di Guevara di GUEVARA 2° (+1582);
2° Duca di BOVINO: Inigo, figlio di Giovanni 2° (+1602);
3° Duca di BOVINO: Giovanni 3°, figlio di Inigo (*1602+1631);
4° Duca di BOVINO: Carlo Antonio, figlio di Giovanni 3° (+1674 o 1676);
5° Duca di BOVINO: Giovanni 4°, figlio di Carlo Antonio (*1640?+1704);
6° Duca di BOVINO: Carlo Antonio, figlio di Giovanni 4° (+1708 senza discendenti maschi);
7° Duca di BOVINO: Inigo, fratello di Carlo Antonio figlio di Giovanni 4° (+1748);
8° Duca di BOVINO: Giovanni Maria, figlio di Inigo (*1712+1775);
9° Duca di BOVINO: Prospero, figlio di Giovanni Maria (+1799);
10° Duca di BOVINO: Carlo, figlio di Prospero (*1780+1858);
N.B.: le notazioni * +, indicano rispettivamente la data della nascita e quella della morte.
Come si vede i 10 Guevara che si succedono nel titolo di Duca di Bovino, nascono fra la metà del
1500 (data indicativa) ed il 1780.
Mentre il nome dei D’AVALOS rimane saldamente collegato all’isola d’Ischia, quello dei Bovino
di Guevara, nonostante si legga che la Torre di S.Anna rimanesse in loro proprietà fino all’800, non
appaiono più manifestamente presenti nella tumultuosa vita isolana.
Napoli, 13 marzo 2008
14
ALLEGATO D
Pagine da
[442] Durante C.- I Signori di Bovino, Novara, Tipografia La Stella Alpina, pp. 43, (12
nov, 1952), BNN F. Pontieri B 0148 (24.
N.B.: Segue copia delle pp. 30…43, numerate come nel testo; i puntini sospensivi tengono luogo di parole tronche ed
inintelligibili o tali nel testo, dovuti anche alla cattiva esecuzione delle fotocopie.
Pag. 30 - ... precettori di Capitanata, esistenti nell’Archivio di Napoli, si rileva che un Matteo Estendard
era signore di Bovino nel 1488 e 1494, differente da quel Pietro Boffa, che aveva assunto il cognome della
famiglia materna. Di lì a poco, ai primi del ‘500, la signoria toccò ad un altro Pietro, figlio di Matteo, che col
fratello Marino parteggiava per Carlo V nella lunga guerra sostenuta da costui contro Francesco 1 di Francia
per l’occupazione del Regno di Napoli.
Francesco, liberatosi dalla prigionia in cui era caduto nella battaglia di Pavia (25 gennaio 1525) aveva
nel maggio 1526 stretto alleanza con l’Inghilterra e con vari stati italiani (Lega di Cognac) per scacciare gli
imperiali dal napoletano, ove mandò un suo esercito al comando di Lautrec (Odetto di Foix), che già nel 1522
era stato battuto dagli spagnoli alla Bicocca. Questa volta il générale francese fu - almeno alla prima - più
fortunato perché, entrato nel Regno, attraverso gli Abruzzi riuscì a raggiungere la Capitanata. Qui era Pietro
Stendardo, che parteggiando per Carlo V, all’avvicinarsi dei francesi si chiude in Bovino e la dispose a difesa.
Lautrec non osa assalirli da nord est e da ovest, ove le rocce a picco su cui s’erge la città rendono assai
arduo l’attacco, e pensa quindi di procedere da mezzogiorno, ove soltanto le mura proteggono l’abitato.
Egli dovè avanzare sotto la Biletra per rimanere celato quanto più era possibile ai difensori, e giunto sotto la
contrada Acquasanta, imprese a salire per mulattiera che riesce poco al disotto della « fontana nuova», via
che ancora oggi è chiamata « di lotrecco », a ricordo appunto del comandante francese che la prescelse per
raggiungere il paese ed espugnarlo.
Il nostro Pietropaoli, nel manoscritto che aveva approntato per …pare la sua operetta, ricorda la difesa
opposta dal prode Pietro Stendardo, e riporta i versi che quella difesa aveva ispirato ad un poeta, …llo
Querno di Monopoli1 il quale in quel tempo scrisse un poema latino di 20.000 versi, che gli meritò una corona
di cavoli ed alloro, e il nomignolo di Archipoeta, dall’Accademia romana.
“Pietro Stendardo aveva difesa Bovino contro i francesi i quali l’assalirono e vi entrarono per la parte
di mezzogiorno e lo presero prigioniero “. Il voltafaccia di Pietro fu rapido, subito dopo che egli fu preso
prigioniero a Bovino, perchè nello stesso anno egli fronteggiò a Barletta l’esercito spagnolo inviato dal
Principe di Orange ad assalire quella città: “la rimanente fazione francese.., parte era fuggita
Pag. 31 - alle terre del Monte di S. Angelo e parte a Barletta, ove stavano Renzo di Ceri, il Principe
di Melfi, Pietro Stendardo signore di Bovino, Biccari ed Arienzo, ed altri ribelli... Ed ogni parte ridussero
alla devozione imperiale, fuorché Barletta, che in sua pertinacia durò molti mesi, finché vennero lettere di re
francesi che la terra si restituisse all’Imperatore » 2.
Con la confisca .di tutti i loro beni gli Stendardo perdettero anche Bovino, che fu incamerata dal Regio Fisco
e così potè essere donata da Carlo V il 1° novembre 1528 a Luigi Rama, tesoriere generale del Regno, con i
casali di Popone ed Arbuto in Aversa e col territorio del Vasto o Guasto nelle paludi di Napoli3.
1 Il Querno fu conosciuto da
Leone X che lo voleva per rallegrare le sue cene, il poeta mangiava e beveva a crepapelle, e usava proporgli
un argomento e tendergli allo stesso tempo il proprio bicchiere colmo di vino; se il Querno riusciva a comporre almeno due versi ben fatti, beveva,
altrimenti doveva trangugiare del vino bene… (V. La Storia della Letteratura del Tiraboschi, t. 7, parte 4a). Da non confondersi con l’altro poeta da
strapazzo Baraballo, dette l’Abate di Gaeta perché di nobile f…a gaetana, che fu pure lo spasso della Corte di Leone X, e che doveva essere incoronato per parodia in Campidoglio come il Petrarca. Il corteo fu aperto dal bianco cavallo donato al Papa dal Re del Portogallo, ma giunto sul ponte S.
Angelo, l’animale s’imbizzarrì e gettò a terra il povero Baraballo, del quale non si hanno da allora più notizie
2 P. Rosso: Ristretto dell’Istoria
3 Executor., 22, anni 1528-29.
delia Città di Troia, Tip. Vecchi in Trani, 1907.
15
Questa donazione però dovette essere revocata, perché dopo meno di tre anni, il 15 luglio 1531, vediamo
il Regio Fisco vendere per 15.060 ducati, col patto « retrovendendo quandocumque », il feudo di Bovino a
don Troylo de Spes, Montiere maggiore del Cardinale Colonna, allora Vicerè di Napoli, vendita che nel 1534
l’Imperatore e Re confermava4 . Erano questi de Spes spagnoli venuti in Italia non so bene se al tempo degli
Aragonesi o di Carlo V ed eran riusciti, col favore sovrano, a guadagnare onori e ricchezze. La carica di «
Montiere maggiore » era assai ambita e perché fra le più alte del Regno e perché fruttava uno stipendio annuo
di 2190 ducati, eguale a quello del Gran Conestabile, del Gran Giustiziere, del Gran Cancelliere, ecc.; ad essa
il De Spes univa anche l’altra di capitano dei balestrieri. Non meraviglia quindi che a lui venisse il desiderio
di avere un feudo e poiché il Fisco, sempre a corto di danaro, aveva bisogno di far quattrini e a garanzia delle
somme mutuategli dava in pegno il feudo di Bovino per 9.000 ducati, il Montiero maggiore fornì la somma ed
ebbe la nostra città, prima in pegno e poi nel 1534 in dominio definitivo sborsando altri 6.000 ducati.
L’istrumento di questa vendita a Don Troylo de Spes non ha per sè grande importanza, perché non è diverso
dagli altri rogiti della stessa specie che allora solevano stipularsi; ma poiché esso forni la base della difesa,
che il Comune o Università di Bovino oppose alle usurpazioni dei De Spes prima e dei Guevara poi in un
annoso procedimento dibattuto innanzi a varie magistrature del Regno attraverso i secoli XVI, XVII e XVIII,
ritengo opportune farne menzione meno concisa, riferendomi a quanto è pubblicato in una memoria difensiva
della nostra Università, prodotta nei primi dell’800 innanzi alla Commissione feudale.
Di quella lunga lite avevo avuto notizia dagli appunti contenuti negli zibaldoni dei canonici Lucci e Rinaldi,
i quali avevano anche indicato i documenti prodotti. Cercai di rintracciare tali documenti, mi
Pag. 32 - rivolsi all’esimio Prof. Nicola Barone, sovraintendente nell’Archivio di Stato in Napoli, ed egli,
oriundo bovinese e buon amico della mia famiglia mi fu largo di aiuto del quale pubblicamente lo ringrazio,
per facilitarmi il compito. Purtroppo gli atti che cercavo non esistono più, e di essi si trovano solo alcune
note nelle « Pandette » dell’Archivio. In proposito il Prof. Barone mi scriveva, riportando le notizie che aveva
potuto procurarsi: « Proc. 1303. Atti di commissione ad istanza del Comune di Bovino contro l’ex barone
Carlo Guevara e della Real Commissione delle liti contro gli ex Baroni. In essa memoria a pagg. 4, 5, 13 è
fatta menzione della Palude Grande ed è citato il processo originale tra l’Univers. di Bovino e Troylo de Spes.
Questa notizia è molto importante, perché sono tornate infruttuose le ricerche fatte nelle Pandette dei
processi dei tribunali antichi, pandette numerate da 46 a 84, nella prima delle quali è fatta menzione di un De
Spes… col Vescovo di Bovino, non già con l’Università ».
Sempre a riguardo del medesimo argomento, nella Sez. Politica dell’Archivio, a pag. 12 del vol. 17, intitolato
« Tomus primiis Repertorio provinciae Capitanatae et Prov. Terrae Bari » si legge : « In anno 1531 la regia Corte
asserendo ad se ipsam ad rebelionem Petrì Stendardi …ime spettare la Città di Bovino, quella vende cura pacto
de retrovendendo quandocumque a Don Troylo de Spes Montiero Maggiore …bro se et suis in perpetuum cum
eijus hominibus, Vassallis, Baronibus, scannagiis, pessagiis, portulania, ecc. et primis et secundis ... piscariis,
bonis vacantibus, juribus patronalus, gabellis, Dohanis,... Magistarctatus, quatenus spectat ad Regiam Curiam
et cum ... ejus statu pro ducatiis novem mille solvendis per cum ad ... requisitionem dictae Regiae Curiae cum
bonis vacantibus et ...potestate reintegrandi etc. ut in quinternione instrumentum 3°... 161 ».
In anno 1531 a’ 24 di novembre per la Regia Corte cede al medesimo D. Troylo lo detto jusluendi, che s’haveva
reservato ut supra…nde di nuovo la detta Città libera per altri ducati 6060 come detto nel detto Registro e foglio ».
In anno 1534 la Cesarea Maestà ratifica la detta vendita fatta al D. Troylo ut supra. Quinternione 9 fol. 34».
In anno l1559 D. Francesco de Spes per. pagare a Lione Follario ducati 1500 in conto delle doti di Donna
Vittoria de Spes sua nora, et …. detto Francesco, et altri suoi debiti, intende vendere annui ducati 300
sopra detta Città a Paolo Marchese con patto di retrovendendo …Quinternione 50, fol, 58 n.
In anno 1561 lo detto Paolo vende detta città con detti suoi ducati … 300 al magnif. Cola Francesco de
Costanza come ad esso spettanti cum eodem onere retrovendendi. Quinternione 50, fol. 58 ».
Poco dopo il 1928 ebbi l’insperata fortuna di trovare in una libreria antiquaria di Napoli quella «memoria
molto importante » di cui mi aveva [detto] il Prof. Barone, ed ora ne traggo i dati che seguono intorno
4
Quinternioni 3, fol. 161 e 9 fol. 34, ed « Atti tra il R. Fisco con Troylo de Spes e D. Marcello Caracciolo, Conte di Biccari.
16
Pag. 33 - al passaggio del feudo…. Loffredo in Guevara, circa le usurpazioni consumate in danno del
Comune di Bovino dai suoi feudatari e sulle vertenze giudiziarie che ne derivarono.
Un fatto balza subito agli occhi, ed è che questi signori, non contenti di ottenere per nulla o con poca
spesa il dominio quasi completo di interi paesi, cercavano di rendere anche più pingue e redditizio il loro
possesso spogliando la comunità di quel poco che le restava e per togliere ad essa finanche la possibilità
di difendersi legalmente le carpivano con la frode, o le rubavano - magari con violenza - i documenti che
eventualmente possedeva.
Purtroppo la spoliazione fu resa più facile da uno speciale stato di cose, in tutto favorevole alla casa
baronale. Nella cinta del castello il Comune di Bovino possedeva da tempo immemorabile una grande
stanza, denominata il Cassero, nella quale solevano riunirsi a parlamento i cittadini, convocati dal suono
di una campana posta al disopra della stessa stanza, e un’altra cameretta attigua, che serviva da archivio
dell’Università. Era facile al Signore, quando nei locali non vi era alcuno e mancava ogni vigilanza, forzare
le porte o aprirle con mezzi fraudolenti e impossessarsi delle carte che potevano far comodo.
Nel 1536 Don Troylo De Spes pose l’occhio su alcuni beni patrimoniali del nostro Comune, ma prima di tentarne
l’usurpazione volle premunirsi contro eventuali sorprese asportando dagli archivi del Cassero gl’istrumenti e
le scritture che vi erano custoditi. Furono tanto alte le proteste dei cittadini, che l’autorità regia dovè delegare
il consigliere Galeota Fonseca per un’inchiesta, da cui emerse la prepotenza commessa da Don Troylo, al
quale il Fonseca ordinò di esibire i documenti sottratti al Comune. Ma il De Spes, sicuro dell’impunità, fece
orecchi da mercante e quelle carte, dice la cennata memoria « mai più si poterono recuperare, nonostante gli
ordini suddetti, restando in tal guisa la Comune di Bovino sfornita dei documenti della di lei possidenza, e de’
diritti che per le occultate scritture le competevano”.
Tolto di mezzo l’ostacolo maggiore, le mire del De Spes si appuntarono sulla Palude Grande, sul bosco o
difesa dell’Acquaviva e sulla difesa della Mezzano, i quali beni eran sempre appartenuti al Comune, e con la
prepotenza li occupò. I bovinesi ricorsero al R. Consigliere Galeota Fonseca e al R. Uditore Pietro de Atodo,
che quali Commissari generali esaminavano i reclami avanzati al Re dai suoi sudditi contro i Baroni, e i due
magistrati stabilirono che per la Palude Grande « capiatur informatio et interim praedittus Magnificus Baro
et sui Camerarius et Officiales abstineant se a dieta pasculatione totius dictae paludis nisi et parte quam ipse
Magnificus Baro pretendit », e per la Mezzana che si assumessero ugualmente informazioni e che intanto « in
futurum abstineat se predictus Magni f. Baro et suus Camerarius mittendi eorum animalia in dicta difensa »
(Fol. 7 dicti Proces. Universitatis Bovini cum Troylo De Spes).
Il sistema seguito dai De Spes era assai semplice: prima di tutto
Pag. 34 - occupavano con la forza i beni di cui volevano impadronirsi, il che era agevole perché essi avevano
ufficiali e militi, esercitavano il « mae..nxtoque imperio et gladii palesiate et cutm omnimoda jurisdictione et
banco justiciae et cognitione primarum et secondarum cau…us civilibus et cognitione primarum et
secondarum causarum ci…
us et criminalibus, ecc. »; in secondo luogo e in progresso di tempo traevano pretesto da ogni nonnulla per
denunciare quei beni feudali, ad esempio nei « rilievi » che presentavano in caso di successione, sì da dare
parvenza di legalità alla loro usurpazione e lasciando al Comune l’onere di intentare una lite, che si trascinava
per anni ed anni e finiva quasi sempre per essere abbandonata per stanchezza, senza che si potessero produrre
contro il fatto compiuto i documenti decisivi, che erano stati trafugati. Nel caso in esame vi era finanche
una sentenza della Regia Camera, che aveva riconosciuto essere i boschi e i territori in contestazione sia alla
regia razza di ca… sia ai cittadini di Bovino e non già al Barone; ma quella sentenza non si trovava più per
quanto fosse nota al Regio Fisco, il cui curatore, nel dare il suo parere su un ricorso avanzato nel 1544
da De Spes contro il Governatore delle regie razze di Puglia per la cessione di certi alberi nel bosco di
Acquaviva, cosi concludeva: « Procurator Fisci petit ante omnia declari dictum nemus qua nomine appellatur:
et sic per confines ipsius ad hoc ut constat de corpare ed in….itate Regi Fisci provideri possit. Tanto fortius quod nemora et…oria et sic pascua dictae civitatis per sententiam latam in Regia camera notorie constai, quod
deservierunt et deserviunt Regiae Ratiae
hominibus dictae Universitatis et non ipsi Magnifico Borono, prout …ctura dictae sententiae apparet; et
propterea petit dictum nemus nomen et confines declaravi, et quod praedicta secundum stilum .... Camerae intimari Gubernatori Regiae Ratiae » (Fol. 22, atti..l.s.).
17
Succeduto a Troylo il figlio Francesco, questi nel rilievo o denuncia le entrate feudali di Bovino indicava
come corpi feudali la Bagliva,la Mastrostrodattia, i Terraggi, il jus Castri e « le difese », senza specificare
dove erano per poter giocare sull’equivoco; e con il compiacente Ra… le della Regia Camera, don Girolamo
de Campora, che eseguiva la liquidazione dei corpi feudali, comprese in queste le «difese », senza alcuna
particolare denominazione, sicché il De Spes potè continuare a tenere il bosco di Acquaviva infischiandosi
delle proteste dell’Università.
Don Francesco doveva avere la mani bucate perché fra il 1559 e il… prendeva danaro a prestito dando
in pegno o vendendo a Paolo Borghese (?) questa o quella rendita del feudo, finché Bovino - per pagare i
debiti del suo Signore - nel 1563 fu messa all’asta e comperata per 38.000 ducati da Donna Delfina Loffredo,
madre di Giovanni Guevara. Nel quinternione 62, a fol. 122, del R. Archivio si legge: « In anno 1563 Delfina
de Loffredo dice che essendo subastata detta città per ordine del Sacro Consilio ad istanza
Pag 35 - detti creditori del quondam D. Francesco De Spes e delli quondam D. Gasparo e D. Loise suoi
figli, quella remase a D. Francesco de Equino per ducati 38.000. E perché detto D. Francesco ha fatto detta
offerta e compra in nome di essa Delfina et in quella non ci have se non il nudo nome, per questo tanto esso D. Francesco, quanto lo magnifico Federico suo fratre cederanno ad essa. Delfina la detta città con integro stato,
come loro fu venduta per lo detto prezzo di ducali 38.000 pagando per essa de propri danari di D. Giovanni de
Guevara suo figlio et liberandi a detti creditori ».
In questo modo divenne Bovino feudo dei Guevara.
IX - I GUEVARA
Erano i Guevara nobili spagnuoli di cui i germani Inigo e Ferrante eran venuti a Napoli con Alfonso
d’Aragona alla conquista del Reame insieme con i loro fratelli uterini Inigo e Alfonso d’Avalos, quattro
fratelli, dice il Cariteo « frutto di un sol terren da due radici, - duo Avoli e duo Guevare, antique genti bellicosi e terror degli inimici »5
La madre loro, Costanza di Tovar, aveva infatti sposato in prime nozze Pietro Guevara Conte di Onate, e
poscia Rodrigo d’Avalos, Contestabile di Castiglia e Conte di Ribadeo. Inigo Guevara fu assai caro ad Alfonso
I, che lo creò Maggiordomo e Gran Siniscalco, Marchese del Vasto, Conte di Ariano, di Potenza e di Apice.
Le «Cedole della R.a Tesoreria Aragonese» conservate nell’Archivio di Napoli e pubblicate dal Minieri
Riccio6, ci consentono di seguire in qualche modo Don Inigo quasi dal suo arrivo in Italia fino a poco prima
della morte. « Anno 1438, 7 aprile. Nell’esercito regio milita Inigo Guevara, Maggiordomo del Rè, con dieci
lance. Anno 1442, dicembre: Re Alfonso, da una solenne festa per l’investitura della Contea di. Ariano a Innico
di Guevara. Anno 1447: Don Innico di Guevara Conte di Ariano è castellano del castello e delle torri di Capua.
Anno 1453, 29 ottobre: Re Alfonso spedisce Don Innico di Guevara Marchese del Vasto, suo Gran Siniscalco,
in Toscana, quale Capitano Generale dell’esercito comandalo da suo figlio Don Ferrante, Duca di Calabria ».
Inigo era compito cavaliere, non soltanto valoroso, ma intendente di musica, di canto e di danza. Egli, dopo
aver combattuto con Alfonso, aiutandolo ad assicurarsi il trono di Napoli, si battè a difesa del figlio di lui.
Ferrante, e nella battaglia di Troia (1462) riportò così gravi ferite che ne morì. Fu sepolto nel cenobio dei PP.
Padri Riformati in
Pag. 36 - Ariano, e sulla sua tomba fu scritto: « In libertatem Rege et fatre,… hoste, apud Troas in Apulia,
restitutis tandem vulneribus con….occubuit ».
Aveva sposato Covella Sanseverino, figlia del Duca di S. Marco, la quale ebbe i figli Pietro, che ereditò la
contea di Ariano, il marchesato del Vasto e fu Gran Siniscalco, e Antonio, a cui toccò la…. di Potenza.
Pietro non seppe rimaner fedele ai Re Aragonesi come suo padre, temendo che Federico - il giovane e
intraprendente Duca di Calabria, figlio di Re Ferrante - divenendo re trascinasse alla rovina sè stesso e i suoi
feudatari per la smania di guerreggiare, partecipò alla congiura dei Baroni e morì nel 1486, chi dice di veleno
5 Benedetto Croce, La Spagna nella vita italiana durante la rinascenza, pag. 36, Bari Laterza.
6 C. Minieri Riccio: Le cedole della Ra Tesoreria Aragonese, in Arch. Stor. Napol., anno IV, fasc. I.
18
e chi di… all’annunzio della pace conchiusa tra il Re e il Papa7. Tristano Caracciolo8 così parlava di Inigo
Guevara e di suo figlio Pietro :”…aut. Alphonsi Primi in comitati Innicus de Guevara Eques Tispa…iere nobilis,
nulla tamen insignis titullo, verumi, in primis Regi. Erat enim, qui maxime honestaret Regiam; quippe arma
egregie est, equorum studiosus, quos agere moderarique optime callebat: non expers, cantare saltaraeque ad
virilem dignitatem satis. Hunc Alphonsus prae ceteris alumnis spectatum lucupletemque... quippe vix pacato
regno Ariani Comitem, Guastique Marchionem [?] declaravit: paulo mox etiam magnum Senescallum; et
tantum, ut tres fratres, qui ipsisius spe et ipsi huc accesserat, omnes interque Regni Proceres Comitersque
elegit. Et hic, periclitante... statu, magnam dominationis partem amiserat, quam ille ...victore recuperavit.
Decessit brevi post profligatos hostes, seque restitutum. Reliquit duos liberos egregiae indolis, Convitem Ariani, Guasti Marchionant, magnumque Senescallum, et alte...comitem Potentiae. Magnus igitur Senescallus
cum in Regia,… sectando vestigio fioreret, nescio quo cacodaemone suggerente, ...endo Rege cum plerisque
Principihiis in suum pubblicumque... juxta ea, quae sequnta sunt, cospiravit. Reque illis male successisset
statii Regis firmato, optando sibi morte ereptus est, ne exitum ...complices sortiti sunt, et ipse experiretur.
Fortunas omnes, Op...civitates, Fiscus arripuit distraxitque, quorum hodie alieni, nomi... emus dominos. Hunc
finem Guevarae familiae princips sibi... ue suis dedit».
1n tal modo finì il ramo primogenito dei Guevara, la fortuna si raccolse nel ramo collaterale del Conte di
Potenza, che rimase fedele ai Re d’Aragona, anche quando la stella di costoro fu per spegnersi. Il 28 gennaio
1493, infatti, Antonio di Guevara, Conte di…. , è inviato da Re Ferrante ambasciatore in Ispagna 9, e
più
Pag. 37 - tardi, allorché Federico III ultimo Re Aragonese a Napoli combatteva la guerra che doveva
costargli il trono, «veggendosi in estrema necessità, lasciò Ferrando suo figliolo maggiore alla guardia di
Taranto, insieme con D. Giovanni, di Guevara, Conte di Potenza ».
Il marchesato del Vasto, che era stato perduto da Pietro di Guevara, fu concesso ai D’Avalos, che - come
si è visto - eran pure «frutto dello stesso terreno » ma che in prosieguo di tempo, con l’allentarsi dei vincoli
di parentela spesso si trovarono in fiero antagonismo coi Guevara, tanto che Antonio Castaldo narra10 che
all’ingresso dell’Imperatore Carlo V in Napoli il 25 nov. 1535 non fu presente « Don Carlo di Guevara
Conte di Potenza e Gran Siniscalco per l’inimicizia che aveva col Marchese del Vasto, avendogli il Marchese
ammazzato il figlio primogenito ».
Da questo ramo dei Guevara Conti di Potenza discese il marito di Donna Delfina Loffredo, dei Marchesi di
Trevico e di Zingoli, Duchi di S. Agata di Puglia, signori di S. Sossio, di S. Pietro e di S. M. Olivola, la quale
— rimasta vedova e tutrice del figlio Giovanni Guevara, comperò nel 1563 all’asta per 38.000 ducati il feudo
di Bovino in nome e per conto del figlio predetto. Il quale, quando venne a morire, lasciò il feudo al figliolo
D. Inigo, che nel denunziare la successione paterna “ obtulit Relevium prodetta civitate et oliis suis territoriis
“ come appare in petitionum Releviorum 14 11. Nel cedolare dell’Adoa fu tassato in ducati 164,3,16 1/4. Lo
stesso Inigo nel 1602 rinunziò « ex nunc detta città di Bovino col titolo di Duca et. con integro suo stato a D.
Giovanni suo primogenito una con le le terre di Ursara, Castelluccio delli Sauri, Panni, Savignano, Greci et
feudo di Montellere con certi parti inter eos. Ut in Qu’mtern. 27, fot. 84 »12 .
L’erezione, pertanto, della signoria di Bovino a Ducato rimonta all’inizio del 1600 o alla fine del 1500.
Durante il secolo XVII la Casa dei Guevara raggiunse il massimo splendore. Essa faceva parte del «
Seggio di Nido » ed era tra le prime del Regno non solo per la nobiltà sua, ma anche per l’ingente patrimonio
che era riuscita ad accumulare. I suoi beni si estendevano in Capitanata dai confini del Comune di Foggia
fino a quelli di Ariano, nè erano i soli, perché possedeva anche la Baronia di Buonalbergo, di Pio, di Montano
e d’Arpaia 13. Quasi che questi non bastassero, Carlo Antonio di Guevara volle far rientrare nella famiglia
anche la Contea di Ariano, che Pietro aveva perduto dopo la congiura dei Baroni e che era diventata bene
7 Camillo Porzio, La congiura dei Baroni, Sansoni Firenze, pag. 50; Ben Croce, op. cit…. pagò con la testa.
8 …dal Gravier, in “Raccolta di tutti i più rin. Scrit.”, 106
9 C. Minieri Riccio, cit.
10 Nella “Istoria”, contenuta nella raccolta del Gravier. Cit. VI.pag. 50.
11 Arch, di Napoli: Tomus primus Repertorij Provinciae Capitanatae, p. 12.
12 Ibidem.
13 Scip. Mazzella, Trattato all’Origine e divisamento delle Corone dei sigg. titolari del regno, pag. 500.
19
demaniale, e nell’agosto del 1638 - quando fu messa in vendita per i bisogni del Fisco - l’acquistò all’asta per
84.000 ducati e ne prese possesso nel novembre 1639, tenendovi un suo Camerlengo o Governatore, che nel
1647 era un Santolo Cera, uno dei
Pag. 38 - Suoi antenati dal lato materno 14. Ma Ariano mal soffrì il dominio dei Guevara e istituì, un giudizio
dinanzi al Supremo Consiglio d’Italia a…, sostenendo che non poteva essere venduta perché era città e non
demaniale, e finì col far riconoscere il suo privilegio con … del 16 dicembre 1662, che annullava la vendita
eseguita. Durante la rivolta di Masaniello (1648) Ariano e Bovino rimasero fedeli al re di Spagna, ma la prima
fu invasa dalle truppe ribelli o popolari … Scoppa, Barone di Castelvetere, che la difendeva, dovè fuggire di
notte e raggiunse scalzo Bovino, dove « fu accolto in casa di Bar…o Pisano con molta carità e umanità » 15.
Non paghi delle ricchezze lecitamente acquistate, anche i Guevara non disdegnavano di ricorrere ad
altri mezzi per accrescerle sempre ed adottarono la stessa tattica già usata dai De Spes. Dalla memoria
difensionale per l’Università di Bovino, già ricordata, risulta che i Guevara non soltanto continuarono nel
possesso dell’Acquaviva, della … na e della Palude Grande - con la violenza occupata da Troylo de Spes
- ma con lo stesso sistema si impossessarono anche del bosco ….occhio e della mezzana di Cologna e
con la prepotenza esigevano dal comune somme non lievi pei diritti di spiga, di pascolo e di legname che essi
accampavano sui territori degli antichi Casali, del Campo di Lorenzo in Valle, che erano stati invece donati
dai Lorotelli al… e al Capitolo Cattedrale di Bovino e sui quali nessun diritto io Guevara potevano vantare.
Non basta. Anche i Guevara, come i De Spes, s’impossessarono « dell’archivio universale, che stava
situato nel suo recinto del Cassero baronale, con i libri dei conti dei Sindaci annuali ». I cittadini …varono nel
1736 presso il R° Consiglio; il Consigliere Bruno,commissario della causa, accertò il fatto: La R.a Corte di
Troia ordinò alla computisteria baronale di restituire al Comune tutte le scritture rubate e delegò D. Giacinto
Alfieri per prenderle in consegna... ma quando …l’Alfieri si presentò per riceverle « fu obbligato a desistere
dal disegno per iscansare la carcerazione, che il Governatore baronale di ….o aveva già ordinata per mezzo dei
suoi Armigeri a fronte del mastrodatti di Troia incaricato dal S.R.C, ed in disprezzo degli ordini del Supremo
Magistrato. Riferì la Corte delegata l’accaduto al S.C.,che ordinò in seguito l’informazione, ma nulla si
ottenne, le scritture rimasero nel Castello baronale, ove esistono tuttavia, senza potersi più leggere. Consta un
tale classico fatto dagli Atti intitolati “ inter… Jacyntum Alfieri, et Illustrem Ducem Bovini, fol. 49 e 69 “. E
così i…illustri Duchi di Bovino spogliavano la cittadinanza e la dissanguavano!
La giustizia però riconosce che nella stessa famiglia non furono meno gli individui animati da sano spirito
di pietà, e quelli colti, sa… atti al governo della cosa pubblica, o esperti nel mestiere delle
Pag. 39 - armi. Fra i primi ricorderemo D. Tommaso e D. Ferrante Guevara,che dettero lustro all’ordine dei
Teatini; D. Giovanni, Vescovo di S.Agata dei Goti e D. Gennaro, Vescovo di Aversa; D. Alfonso, Camerlengo
di S. Chiesa capo dei Chierici di Camera e D. Domenico, decoro della Compagnia di Gesù. Molte le donne,
che, seguendo il costume del tempo, furono votate a Dio: fra le altre, tre figlie di D. Delfina Loffredo, e sorelle
perciò di D. Giovanni Guevara, primo signore di Bovino di questo nome. Maria, Angela ed Isabella, tutte
monache nel Convento di S. Sebastiano in Napoli.
Don Inigo Valez de Guevara fu Viceré di Napoli nel 1648 e seppe mostrarsi ugualmente abile condottiero,
scacciando dal Regno i francesi del Duca di Guisa, che avevano cercato di approfittare della rivolta di
Masaniello, e guerreggiando in Toscana, mentre lasciava a Napoli come luogotenente suo fratello Beltramo, e
saggio amministratore, poiché fece restaurare il palazzo degli Studi in Napoli, e abbellire la reggia costruendovi
la magnifica scala di accesso, il loggiato sul mare e un’altra scala, che portava al sottostante arsenale.
Anche a lui Bovino deve il saldo ponte lanciato sul Cervaro, che permise di raggiungere senza difficoltà la
strada regia collegante Foggiae Napoli.
Un altro Inigo de Guevara aveva già provveduto nel 1597 a costruire due grandi « taverne » sulla stessa
strada regia per il cambio dei cavalli e per comodità dei viaggiatori che dalle Puglie si recavano in diligenza
alla Capitale, l’una in territorio di Bovino - là dove più tardi fu eretto il ponte - e l’altra in agro di Savignano.
Per tali taverne il Duca prese a mutuo ducati 6.200 da Benedetto Giustiniani con due istrumenti pel Notar de
Cotiis da Panni, in data rispettivamente 17 giugno e 7 agosto 1597.
14 Tommaso Vitale, Storia della R.a Città di Ariano, Roma, Salomoni, 1794 pag. 148.
15 Ibidem. Pag, 145 e 156.
20
Sulla fine del ‘600 un Guevara « propenso alle lettere » mise insieme nel suo castello in Bovino una ricca
biblioteca, che l’Abate Pacichelli — il quale la visitò — credeva potesse considerarsi « la più numerosa del
Regno, di miste e scelte materie formata »16 . Di essa, purtroppo, oggi ben poco rimane17.
Molti dei Guevara usavano soggiornare lungamente in Bovino, e i registri parrocchiali del Duomo ci
tramandano i nomi di quelli di essi che nacquero, sposarono o morirono nella nostra città, come pure di
coloro che si degnavano di intervenire quali padrini o testimoni ai matrimoni o ai battesimi dei maggiorenti
del paese.
Sappiamo così che nel febbraio 1582 il Duca D. Alfonso fa da padrino in un battesimo, e 1’8 febbraio 1585
D. Diego tiene al fonte Laura Caposio; che il 4 settembre 1586 nasce D. Antonio Francesco Giu
‘° Con fervore e competenza grandissimi l’Autore di questa monografia raccolse negli ultimi anni della Sua vita i volumi esistenti al Castello, e ne fece il nucleo di quella Biblioteca Civica Guevara che ancora oggi è tra le migliori
della Provincia (N. editor.).
Pag. 40 - dal Duca D. Inigo e dalla Duchessa D. Porsia Carafa, dai quali il…marzo 1951(?) nasce pure
l’altro, figlio D. Fabricio18.
Il 4 nov. 1618 il Vescovo Galderisi battezza Carlo Antonio Giuseppe… nato dal Duca D. Giovanni e da
D. Giulia Buoncompagni, ed… rina D. Costanza Guevara; il 5 marzo 1638 nella cappella ducale battezzato
Giovanni Maria (e altri 29 nomi), figlio del Duca D. Antonio e di D. Placida Cybo, e gli son padrini D.
Francesco Caracciolo e D. Isabella Guevara, Duchi di Airola; il 5 aprile 1675 Antonio Inigo, ecc. da D.
Giovanni e D. Vittoria Caracciolo.
Il 2 aprile 1709 e il 29 gennaio 1712 viene a Bovino da Benevento l’ Arcivescovo Cardinale fra Vicenzo Ma
Orsini (che fu poi Papa Bnedetto XIII) per tenere a battesimo la prima volta Vittoria e la se… Giovanni M’
Giuseppe, figli dei Duchi D. Inigo e D. Eleonora Cardenas.
Questo Duca Inigo più degli altri, forse ebbe cara Bovino e vi si trasferì a lungo, perché altri figli gli
nacquero qui e qui si spense a 68 di età il 5 novembre 1748. Fu sepolto (“ in Eccl. SS. Conceptionis…
ccinorum extra moenia huius civitatis “. Morirono pure in Bovino…daco Guevara, di anni 80 circa,, il 2.1
settembre 1636 e venne sepolto nella chiesa di S. Angelo, o del Rosario, e il 10 dicembre dello stesso
anno D, Vittoria, novantenne, che trovò, sepoltura nella chiesa dei P adri Gesuiti, chiamata poi del Carmine.
Il 9 luglio 1639 Mons. Galderisi ordinava chierico D. Francesco, figlio del Duca Giovanni e di D. Giulia
Boncompagni. Nel 1657, 1659 e 1665 il Conte di Ariano, D. Giovanni Guevara, o la Duchessa di Bovino
Placidia Cybo battezza i figli dei Magnifici D. Francesco Cera e D.i Pisano, e nel 1728 e 1730. D. Vittoria e
D. Giovanni Guevara tengono a battesimo i figli di D. Giuseppe Durante e di D. Margherita….Nito.
Un fatto insolito è registrato 1’8 settembre 1689: il battesimo di tre turchi dalmati, che erano stati riscattati
a Napoli dal Duca D. Giovanni Guevara, e che ebbero a padrini D. Antonio Guevara, .l’Ill.mo D…no Pertosa
e il Magnifico D. Antonio Durante.
Ma altri fatti, di ben diversa natura, trapelano pure da quei registri.
Durante un secolo, tra il 1614 e il 1714, troviamo varii bovinesi – di non nobile condizione - con il cognome
dei Guevara. Don Michele Guevara, marito ad Anna Festa nel 1614; un Carlo G. marito ad An…Tavolarelli
nel 1645; un Marc’Antonio Guevara che sposa Margherita Macinagrosso nel 1708; un Marco Guevara che
muore nel 1651, nonché varii figli, che nascono da questi matrimoni.
16 Giov. Batt. Pacichelli « II Regno di Napoli in prospettiva », Napoli, Stamperia Mutio,1701, III, pag. 104-105.
17 Con fervore e competenza grandissimi l’Autore di questa monografia raccolse negli ultimi anni della Sua vita i
volumi esistenti al Castello, e ne fece il nucleo di quella Biblioteca Civica Guevara che ancora oggi è tra le migliori
della Provincia (N. editor.).
18 Probabilmente a questo D. Inizio è indirizzato un sonetto del Tasso, scritto a Napoli un anno prima della morte del
Poeta. Il sonetto fu pubblicato da Mons. Vattasso in …e testi (Tip. Vaticana, 1915, pag. 88), ed è intitolato precisamente
“Al Sig. Duca di Bovino”.
21
Come spiegare questa identità di cognomi? L’unica spiegazione plausibile è che qualcuno di costoro sia
stato procreato illegittimamente
Pag. 41 - da un Guevara della Casa Ducale, ne abbia assunto il cognome e lo abbia tramandato ai propri
figli, che nel secolo XVIII si spensero. E questa supposizione non è campata in aria. Gli stessi libri parrocchiali
ci dicono che qualcuno dei Guevara, o dei rami cadetti, o figli naturali riconosciuti dai baroni, menava vita
dissoluta e partecipava a risse ed alterchi, nei quali talvolta incontrava la morte. Sappiamo così che il 10
maggio 1642 “ fu ucciso D. Francesco De Guevara de Aragona, di unni 35 circa, e venne sepolto nella
cattedrale” e che circa trent’anni più tardi un altro Guevara venne assassinato a Bovino in circostanze così
eccezionali che il Parroco del tempo sentì quasi il bisogno di narrarle in una sua annotazione sul libro dei
defunti.
Sotto la data 20 agosto 1675 si legge infatti che D. Ferdinando De Guevara, cercato a morte dai fratelli
Giuseppe e Leonardo Greco per una rissa avvenuta il i luglio 1673, il 2 di questo mese di luglio si rifugiò in
questa chiesa del Cannine. « Veruni die predicto, previo mandato Ill.mi D.ni Josephi de Jacobo Messaensis,
tunc modernus Episcopus
huius civitatis, ad preces eorumdem de Graeco, violenter expulsus fuit a predica Ecclesia et ad secularis carceris
tractus, ibique vinculsus et ferreis compedibus mancipatus fuit. Fratres vero de Graeco die sexto eiusdem
mensis Julii noctis tempore in dictis carceribiis eundem D. Ferdinandum, cui nec locum cui sacramentaliter
confiteretur dederunt, impie laque perforarunt, et ad eccelesiam Parochalem S. Petri ejus cadaver sepelirunt cum
ipsis ferreis compedibus — coperto deinde corpare viva calce. At die supra 20 hujus mensis Augusti praecitati
anni 1675, ad hanc civitatem Regius Auditor, cum plaena potestate inquirendi contra homicidas, accessit et
obtenta licentia ab eodem Ill.mo Dom. Eppo, sepulturam in Ecc.ia S. Petri aperuit, et cadaver ejusdem D.
Ferdinandi reperit cum compedibus ferreis, quod... viva calce obruturn fuerit, caput tamen ultum, seu faciem et
collum integrum invenit, caetero corpare, quoad carnem, in cinerem resoluto; et facta recognitione ad delictum
in generem probandum, sepulturam cooperiri fecit. His sic statibus Patres Carmelitani comparuerunt coram lll.
mo D.mo Eppo et institerunt pro resistutione corporis D. Ferdinandi, dicentes quod sicut ipse Ill. mus spoliavit
ecclesiam homine ed eam refugiato, ita saltem cadavere defuncti eam re..., quod et E.pus ipse permisit, et
publicas scripturas per acta Notarij Rinaldo fieri mandavit »
Chi poteva mai essere questo disgraziato D. Ferdinando De Guevara che non trovò pace neppure nella
tomba? A me sembra si debba escludere che egli fosse proprio della famiglia ducale, perché non so immaginare
che il Vescovo De Jacobo, da pochi anni a Bovino, osasse a cuor leggiero negare il diritto di asilo in una chiesa
(a quei tempi così usato ed abusato) ad un membro della potente Casata, e lo facesse rinchiudere e incatenare
in un carcere comune come un volgare malfattore; che il Governatore del Duca non fosse intervenuto con i
suoi armigeri per liberare uno dei suoi padroni, o almeno per proteggerne la vita messa in pericolo dalla sete
di vendetta dei fratelli Greco; che il custode delle carceri lasciasse così facilmente a costoro la possibilità
Pag. 42 - Di penetrare nella prigione, di ammazzare, il recluso a lui affidato e di ….arne il cadavere con i
ceppi; che infine il Duca stesso non si sia mosso o per liberare il suo congiunto o per vendicarne la morte.
Dovettero passare due anni dal delitto prima che l’autorità giudiziaria si muovesse e dovesse venir qui
un auditore per ricercare il cadavere dell’assassinato ed eseguire la ricognizione di esso, mentre pronta ed
immediata sarebbe stata anzitutto la vendetta del Duca, seguita senza indugio dall’intervento della Giustizia,
se l’ucciso fosse stato un membro intimo dei Guevara. Tutto dunque lascia credere logicamente che il…a D.
Ferdinando era o un parente lontano del Duca, o più verosimilmente un qualche bastardo dei Guevara, di cui
portava il nome.
Durante il secolo XVIII, mentre il potere feudale declinava, nessuno dei Guevara riuscì a distinguersi ed
a lasciare qualche traccia di se degna dei suoi maggiori. Conservarono sempre cariche altissime a Bovino,
furono sempre fra i grandi signori del Regno, ma la vecchia stirpe di guerrieri non seppe esprimere dal suo
seno alcuno che desse… lustro al blasone. Essi, non dimentichi della loro origine iberica si mantennero
sempre ligi alla Casa di Spagna e rimasero fedeli ai sovrani fino alla caduta del Trono di Napoli. Durante le
guerre di successione, che funestarono quasi tutta l’Europa, allorché gli eserciti austriaci di Carlo VI invasero
il Napoletano, il Duca di Bovino, che era… un Inigo Guevara, fece atto di ubbidienza al Maresciallo Traum,
22
che comandava, ma in cuor suo dovè serbare tutte le simpatie per il regnante di Spagna Carlo, il quale si
apparecchiava a riconquistare il regno.
Tiberio Carafa, Principe di Chiusano, che fu sempre avverso alla …a, prese parte alla congiura del
Principe di Macchia e - fuggito…nna - tornò con gli austriaci nel Regno, dove fu creato Vicario generale per
la Provincia di Principato Ultra, lasciò manoscritta una… Relazione della guerra in Italia, l’anno 1733-34
» nella quale narra di quando l’esercito austriaco si ritirava da Napoli in Puglia, ove poi …aIla battaglia di
Bitonto - fu definitivamente sconfitto da quello spagnolo, “il Maresciallo... aveva designato di ponere il campo
al Ponte di Bovino, e di dimorarvi finché non venisse sloggiato dagli spagnoli”
Ma poi, saputo che questi era giunto a Benevento, mutò avviso, e decise di passare in Calabria onde la
mattina del 16 aprile (1734) tolse il campo dal Ponte di Bovino, e la sera alloggiò in Orta, ricco podere
dei…ti in mezzo alla Puglia « Ma poco dinanzi al suo partire raccomandò quella provincia la cura al Duca
di Bovino, che n’era il Vicario; e poi sorridendo rispose: stamane ho dato il pranzo a voi, e stasera darò cena
ai nuovi ospiti. E così fece. Appena tolti dal Ponti di B. gli alloggiamenti dei Tedeschi, il Marchese di Villar,
preside della Provincia di Puglia, ed Ignazio Rama, presidente della R.a Dogana di Foggia, si dichiararono a
favore degli spagnoli ». Ma il cinico Duca, se pur se poi patì danno per essere stato ossequiente agli austriaci
durante la loro
92
In Arch. Stor., Napoli, anno VII, fasc. 3.0 pagg. 561 e segg.
Pag. 43 - occupazione, e se anzi fu dal nuovo Re Carlo III nominato nel 1736 Cacciatore Maggiore, e
nel gennaio 1737 potè averlo ospite nel suo feudo, quando il Re si recò a caccia alla « Torre », non riuscì
a mondarsi dal sospetto che egli simpatizzasse ancora per gli austriaci. Era stata istituita una « Giunta
d’Inconfidenza » presieduta dal Conte di
Charny e composta dal Reggente di Vicaria D. Marcello Carafa, dal Segretario di Giustizia D. Fernando
Tanucci e da altri quattro, la quale inquisiva sulla condotta serbata dai baroni del Regno durante l’occupazione
austriaca, e «imputò a colpa le parole e finanche i pensieri e gli affetti e mandava in provincia spie o magistrati
per inchieste e indagini ».
E la gazzetta di Berna, nel n. 38 dell’anno 1736 informava che « le Conseiller D. Marzio Cirillo. Chef de
Rote Criminelle, partit la semaine passée pour Bovino, ou il est chargé d’aller informer contro le Duc de ce
nom ».19
Poco a poco, col rafforzarsi dell’autorità regia, durante il secolo XVIII, e con l’indebolirsi di molte
prerogative feudali, la potenza di questa, come di molte altre grandi famiglie napoletane, venne a ridursi
grandemente. Non così l’opulenza, che si mantenne quasi immutata fino a quando la rivoluzione francese
segnò la fine del regime feudale, e mol ti beni furono devoluti a beneficio dei Comuni, che ne erano
stati spogliati lungo i secoli. Bovino assai lievi vantaggi potè trarre dal nuovo ordine di cose, perché, o per
la mancanza dei documenti trafugati, che avrebbero dovuto comprovare i suoi diritti, o per illecita ingerenza
presso la Commissione Feudale creata nel 1806, si vide assegnati soltanto gli ex boschi di Acquaviva e della
Mezzana, ma non quello assai più vasto di Salecchia, che rimase ai Guevara. La fortuna di questa Casa andò
sempre più declinando durante il secolo XIX, ed oggi - se pure il patrimonio è tuttora cospicuo, esso è
costituito soltanto da pochi brandelli del censo avito, i quali sono posseduti da D. Achille Lecca - Ducagini,
che, con lo spegnersi del ramo maschile dei Guevara ha potuto essere investito del titolo di Duca e assumere
quel cognome con decreto reale per essere l’unico figlio dell’ultima Guevara Donna Maria.
Con la famiglia dei Guevara ha termine la serie dei signori feudali che - lungo settecento anni - salvo brevi
intervalli, tennero in loro dominio Bovino.
Di tanti, i soli Lorotelli furono larghi di favori a istituzioni religiose: ma si può essere certi che la loro
generosità non fu tanto mossa da un senso altruistico di far del bene, quanto dal pensiero egoistico di redimere
con le laute offerte i grandi peccati in cui erano incorsi durante la loro vita avventurosa, come apertamente
confessa, all’avvicinarsi della morte, Roberto III nel suo atto di donazione del 1180.
19 [Non essendo riuscito ad ubicare la nota 92, pur riportata, questa deve intendersi come la n° 93] “M. Schipa: II Regno
di Napoli al tempo di Carlo Barbone, Albrighi e Segati 1923, pag. 229-30 e 308.
23
ALLEGATO E
I Guevara e le isole: Sicilia, Ischia, Vivara, Malta.
1
Riferimenti Bibliografici
[451] Ferres A. – Notizie storiche sull’etimologia dei nomi appropriati a varie località dell’isola di
Malta, Malta, Tipografia Fratelli Bonello Libraj Editori, (1862). (File pdf da Google Books).
[461] Giambruno S., Genuardi L. Capitoli inediti delle cittá demaniali di Sicilia sino al 1918 –
Alcamo-Malta, Palermo, Scuola Tip.Boccone Del Povero, (1918). Snsp, Cons. Sicilia 5007.10
Il ramo di Malta
Nell’intento di chiarirmi le idee circa la datazione della Torre di S. Anna, in Ischia, e su chi
l’avesse costruita, ho dovuto approfondire la conoscenza della famiglia Guevara, inseguendola dalla
Bretagna, nella sua discesa dalla Spagna al seguito di Alfonso, in tutti i teatri nel quale operò questo
re.
Realizzato ben presto che la presenza di questa famiglia in Ischia risulta documentata in via indiretta,
ho cercato di percorrere le varie direttici di indagine che si sono presentate, trovando singolare che
ben 5 isole li vedano presenti, e limitando l’esame alle 4 del titolo di questo allegato.
È da tener presente che la genealogia della famiglia è estremamente articolata, e di difficile lettura
ed acquisizione: mentre le ricerche continuano, ben 3 o 4 rami sembrano presentarsi anche sotto
questa etichetta.
Tappe significative dell’azione di re Alfonso a questo fine sono quelle che dal napoletano lo
portano a Tunisi, via Sicilia e Malta.
Occorre tener presente che Sicilia, Tripoli, Malta erano riunite nelle mani della corona.
1 Della presenza dei Guevara in Sardegna, anche se documentata, non si fa esplicito cenno, perchè ritenuto non inseribile
nel percorso seguito. In Appendice si riportano i risultati di ricerche in rete, come appunto per successive indagini.
24
Brevi cenni
Si raggruppano per date le prime presenze nelle varie località indicate, lasciando al testo ed Allegati
precedenti il resto.
Sicilia
> 1460: Nobile famiglia che si vuole originaria di Spagna, portata in Malta da un Diego, conte
d’Ariano, che possedette la castellania e secrezia di Malta e Gozzo 1460. Passò poscia in Siracusa,
dove molti membri di essa occuparono le cariche di senatore e capitano di giustizia. Un Giovanni, da
Siracusa, a 18 dicembre 1560 ottenne il titolo di regio cavaliere
Da http://www.famiglia-nobile.com
Famiglia nobile di Aragona, della quale Mugnos2 riporta per primo ceppo in Sicilia un Diego di
Guevara gentiluomo molto ricco a’ servigi militari di rè Alfonso, da cui l’ufficio di castellano e quello
delle due segrezie di Malta e di Gozo unitamente al feudo d’Ayn Toffecha ed altri beni con dritti regi
si ebbe; il di lui figlio Inico aggiunse la bagla di Malta.
Dal sito www.searchmalta.com
The De Guevara or Deguara of Spanish descent and Nobility descendants of the Navarre, Aragon,
and Castille kings, ancestry can be trace to Charlemagne. The de Guevara, were quite noble, came
from castile, Spain, when the castilians were rulers of Malta and Sicily. …..The first de Guevara was
a don Diego de Guevara. His sons were Inigo de Guevara, Marquis del Vasto, Count di Ariano, lived
in Sicily and Naples, the other son was in Malta, Giovanni de Guevara, Baron di Ghajn Tuffieha,
Gnien-is -Firen, and Gattara, died 1474
Se le cose stessero così, Questo Diego, sarebbe figlio di Ladron de Guevara ed operò prima in
Sicilia e dopo a Malta.
Il Giovanni Barone potrebbe non essere però figlio di Diego, ma di Giovanni, figlio delle seconde
nozze di Ruy Lopez D’Avalos e di Elvira De Guevara.
Ischia: fine ‘400 – primi decenni del ‘500, per la costruzione della torre;
Vivara: Il 4° Giovanni del ramo che discende da Alfonso de Guevara nasce nel 1640 circa,
da Carlo Antonio e Placida Cibo dei principi di Massa e Carrara, e muore il 4 marzo 1708. È
probabilmente questo il Giovanni che costruisce nel 1681 una casa di caccia sul pianoro sommitale
di Vivara.
Malta
1428: l’Isola riscattò la propria vendita con l’esborso di 30 000 fiorini3, per rientrare sotto il re:
[451] p.29….30:… In seguito la Medina ottenne il titolo di Notabile, il quale venne le concesso
da Alfonso, re di Aragona nel 1428 per essergli stati sborsati dai maltesi 30,000 fiorini, onde poter
eglino esimersi dalla dipendenza del cav. Monroy, cui Alfonso avea impegnato l’isola per la somma
suddetta. La Notabile con altro mome chiamasi ancora Città Vecchia (oggi non tanto in uso) per
essere stata l’antica capitale di Malta.
2 Il Libro di Filadelfo Mugnos “Teatro genealogico delle famiglie de regni di Sicilia Ultra e Citra” è disponibile presso
la BNN.
3 Questa è la cifra corrisposta: la scrittura 30,000 discende dal modo in cui lo si fa nei paesi di lingua anglosassone; è
appunto per evitare la confusione fra punti e virgole che si è recentemente deciso di eliminarli entrambi, e di separare migliaia, e multipli secondo il fattore 1000, con uno spazio vuoto: quindi, né 30,000 né 30.000, ma 30 000 per trentamila.
25
Questo riscatto si ritrova in [461], con la data indicata con maggior precisione:
[461] p. 322..323:..[ Gozo e Malta] sotto Alfonso nel 1420, furono date in pegno per 30 000 fiorini
ad Antonio CARDONA, Vicerè di Sicilia, e poscia dalla stesso re e per la stessa somma al milite
Consalvo Monroy nell’anno 1425.
Mal tollerando ciò gli abitanti di dette isole supplicarono il re, con mandargli anco ambasciatori in
Ispana, per privilegio in precedenza ottenuti. Così nel 20 giugno 1428 fu eseguito il riscatto ed ordinato
e promesso da re Alfonso per lo avvenire il mantenimento di dette isole nel regio demanio…
1432 - soggiorno di Alfonso presso gli Inguanez, al ritorno dall’impresa di Tunisi: durata della
permanenza non nota.
1460 - Nobile famiglia che si vuole originaria di Spagna, portata in Malta da un Diego, conte
d’Ariano, che possedette la castellania e secrezia di Malta e Gozzo 1460. Passò poscia in Siracusa,
dove molti membri di essa occuparono le cariche di senatore e capitano di giustizia:
Notizia che contrasta con la seguente che nello stesso anno vede Giovanni in carica di segreto:
1460 – è Segreto di Malta e Gozo, Giovanni de Guevara (*1420 c. + 1474), sposato a Paola
Inguanez; Giovanni era forse figlio di Elvira de Guevara, dalle seconde nozze di Ruy Lopez
D’Avalos conte di Ribadeo.
Conclusioni
Si è voluto sottolineare la presenza di membri della famiglia De Guevara in quattro isole, in un
contesto geo politico che non si ritiene di poter approfondire, notando che, anche facendo astrazione
dalla quinta, la Sardegna, la presenza nell’isola d’Ischia risulta quella maggiormente nebulosa.
Ricerche: Sempre sui Guevara a Malta
Vi sono parecchie cose che suscitano perplessità in quanto si legge, tenendo conto di elementi
acquisiti e documentati con certezza, e di genealogie varie, fra le quali quelle provenienti dai siti:
www.aragon10-free-online.co.uk.
www.genmarenostrum.com
www.maltagenealogy.com
www.enredo.es
ed altri.
È comunque accertato con sicurezza che:
- Alfonso I concesse il 22 febbraio 1458, a S.Severo di Puglia, li capitoli et gratie che un Giovanni
Guevara per dubio che il tempo non li consumi registra a Malta il 3 dicembre 1505 presso il notaio
Giacomo Falson; questo Giovanni era allora Capitano di verga (secondo mandato, 1500-1513; un
primo, nello stesso incarico lo aveva avuto fra il 1479 ed il 1480).
Accanto a questo Giovanni, altri personaggi compaiono per i quali si cerca di ricostruire i seguenti
percorsi:
- Diego Lopez D’Avalos, dal matrimonio con una donna non individuata ebbe un figlio, Ruy Lopez
D’Avalos che nel 1395 sposa Elvira Guevara, nata nel 1375 circa: il loro figlio Giovanni De Guevara
(*1420 c.), che è Segreto di Malta e Gozo nel 1460, sposa Paola Inguanez (* 1428 circa), dalla
quale nasce un Giovanni De Guevara (*1455 +1511) che sarà barone di Ghajin, etc, che sposando
26
Margherita Cervantes (* 1456 circa) avrà fra i figli quella Paola (nata nel 1476 circa) che sposerà
nel 1499 Pietro de Nava, fatto documentato dall’atto del notaio Giacomo Zabbara.
Vi è qualche cosa di singolare: un figlio di un Lopez D’Avalos trae il suo casato da quello della
madre, diventando un Guevara, fatto che necessita di una qualche spiegazione; nato nel 1420 circa,
avrebbe avuto un figlio Giovanni, sicuramente a Malta, che quindi con Diego proveniente dalla
Sicilia confermerebbe la presenza dei Guevara in quest’isola.
Il sito www.genmarenostrum.com
Nel quale si legge quanto segue, conferma il matrimonio fra Ruiz ed Elvira:
1 Rodrigo d’Avalos, Conte di Ribadeo (noto anche come Ruiz)
1° Elvira de Guevara (prime nozze)
2° Costanza de Tovar (seconde nozze); da questo matrimonio, nascono: 2.1 Alfonso I d’Avalos (+ 1470)
2.2 Innico I d’Avalos (+ Napoli 1484), giunse in Italia al seguito di Alfonso d’Aragona nel 1442.
Partecipò alla battaglia navale di Ponza del 1435. Nel 1452 ottenne la contea di Monteodorisio. Sposa
nel 1453 Antonella d’Aquino, erede del Marchesato di Pescara.
Dal sito www.searchmalta.com
Anche in questo sito si ha conferma del matrimonio, con qualche perplessità, fra i D’Avalos ed i
Guevara: in particolare non si hanno notizie di Diego e non è chiaro se Inigo e Giovanni siano figli
di Elvira o di Diego.
The De Guevara or Deguara of Spanish descent and Nobility descendants of the Navarre, Aragon,
and Castille kings, ancestry can be trace to Charlemagne. The de Guevara, were quite noble, came
from castile, Spain, when the castilians were rulers of Malta and Sicily. They were counts of Ribadeo,
with the surname of d’Avalos. The surname came when Ruy Lopez d’Avalos, count of Ribadeo
married the heiress Elvira de Guevara daughter of Pedro velez de Guevara, 11 th lord of Oñate.
The marriage was in 1395. The first de Guevara was a don Diego de Guevara. His sons were Inigo
de Guevara, Marquis del Vasto, Count di Ariano, lived in Sicily and Naples, the other son was in
Malta, Giovanni de Guevara, Baron di Ghajn Tuffieha, Gnien-is -Firen, and Gattara, died 1474. A
well to do family. Of course , many illegimate offsprings which the deguara’s are from. The ancestry
is quite royal, related to all the early spanish royalty and nobility Also a descendant of “ El Cid “ a
hero to Spain. The ancestry goes back to the 3rd century without a doubt. Most famous ancester is of
course Charlemagne , emperor of the Franks, 1st Holy Roman Emperor in the 9th Century. Most of
the nobilty in Southern Italy and Malta are a descendant of this connection Also, modern day royalty
are also a descendant from this famous connection. Magister Antonio de Guevara went to Gozo
during the repopulation of 1565-80.
È da approfondire la traccia when the castilians were rulers of Malta and Sicily, che andrebbe
tradotta come quando i castigliani erano governatori di Malta e Sicilia.
Il sito www.enredo.es offre un altra lettura:
Pedro Velez de Guevara nel matrimonio con Costanza de Tovar, ebbe sei figli4:
Bernardino che divenne Conte di Belcastro a Napoli;
4 I codici di accesso per questi figli, nell’ordine, sono lettera iniziale I comune, e poi 8480, 8861, 8481, 8862, 8482,
8863.
27
Ferrante anch’esso Conte di Belcastro a Napoli;
Inigo, Gran Siniscalco, Cavaliere del Toson d’oro, Marchese del VASTO;
Alfonso, Conte di Archi, morto senza eredi5;
Teresa, sposa a Juan Carrillo;
Maria, sposa a Mosen Roger de Mauleon, Señor de Rada y Traibuenas en Nabarra
Sulla base di tutte queste informazioni il genealogico di fig. 6 non risulta in accordo, se, come
viene affermato, Alfonso non ebbe eredi.
Resterebbero Bernardino, Ferrante ed Inigo.
Resta poi aperta l’altra pista della famiglia di Malta, che discenderebbe forse in linea femminile
dai De Guevara, tramite l’Elvira ancora figlia di Pedro Velez de Guevara ma sposa di un Pedro Velez
d’Avalos, che avrebbe avuto figli Inigo Marchese del Vasto, Conte di Ariano, che visse in Sicilia e
Napoli, e Giovanni, Barone di Ghajn Tuffieha, Gnien-Is -Firen, e Gattara, morto nel 1474, e non
nel 1511 come si ritiene per Giovanni 1°.
Secondo www.enredo.es da questo matrimonio sarebbero nati invece: Baltasar, Ferrante, Mencia,
Costanza.
Secondo il sito www.maltagenealogy.com Ruy Lopez d’Avalos, conte di Ribadeo, sposò in
seconde nozze (nel 1395) questa Elvira e poi, in terze, Constanza De Tovar y Toledo, de Los Señores
de tierra de la Reina ...
Da questo Ruy Lopez d’Avalos discenderebbero dunque 3 filoni6:
- prime nozze con Maria Gutierrez de Fontechecha, con figli Pietro, Diego, Leonora;
- seconde nozze nel 1395 con Elvira de Guevara, con figli Inigo, Giovanni;
- terze nozze con Costanza de Tovar, figli, Inigo, Alfonso, Roderico, Martino, Costanza, Beatrice,
Ippolita7.
Come si vede vi sono due Inigo, ma un solo Alfonso, ed un solo Giovanni..
Questo Alfonso non ebbe eredi, e ciò semplificherebbe il seguito.
Giovanni, prima in Italia, e sicuramente in S. Severo nel 1458, passa a Malta, dove registrerà nel
1505 i privilegi avuti; per la morte si trova sia il 1511 sia un 1574, e per la nascita sia un1410, sia un
1455 poco d’accordo fra loro.
Con riserva di approfondire le date, sembrerebbe che dalle seconde nozze venga il ramo di MALTA:
ma perché da un D’AVALOS discendano dei Guevara è cosa che lascia sempre da pensare.
Al riguardo è notevole nel sito [85] rilevare che nella discendenza di Elvira si trovano in ordine:
un Don Diego d’Avolas de Guevara e dopo il Diego de Guevara che sposerà Donna Isabel de
Castilla y Castro: così il D’Avalos di don Ruy Lopez D’Avalos diviene prima un d’Avolas che si
associa al de Guevara di Elvira, per poi scomparire del tutto.
Un personaggio chiave è Costanza de TOVAR che avrebbe avuto complessivamente ben 13
figli:
5 Sarebbe questo Alfonso cavaliere dell’ermellino (V. Nota in Appunti cronologici sui de Guevar).
6 Forse un II letto per 11 alla base delle diversità riscontrate.
7 Gli ultimi 5 figli sono indicati in [447] p.199, e costituirebbero il ramo di Napoli
28
- 6 figli8 con Pedro Velez de Guevara (Bernardino, Ferrante, Inigo, Alfonso, Teresa, Maria); con
le seguenti notizie:
Bernardino che divenne Conte di Belcastro a Napoli;
Ferrante anch’esso Conte di Belcastro a Napoli;
Inigo, Gran Siniscalco, Cavaliere del Toson d’oro, Marchese del VASTO;
Alfonso, Conte di Archi, morto senza eredi;
Teresa, sposa a Juan Carrillo;
Maria, sposa a Mosen Roger de Mauleon, Señor de Rada y Traibuenas en Nabarra;
- 7 con Ruy Lopez d’Avalos: Inigo, Alfonso, Roderico, Martino, Costanza, Beatrice, Ippolita, con
le seguenti notizie da [447] (V. seguito):
Inigo, detto Inigo I, che sposa Antonella d’Aquino figlia ereditaria del Marchese del Vasto;
Alfonso, indicato come il IV di questo nome;
Roderico, marchese I del Vasto e conte di Pomarico, morto celibe;
Martino, conte di Monte Scaglioso;
Costanza, maritata a Federico del Balzo;
Beatrice, sposa di Gio. Giacomo Trivulzi;
Ippolita, moglie di Carlo d’Aragona figlio del re Ferdinando I.
Lasciando momentaneamente da parte Elvira Guevara, le notizie di cui sopra, provengono da: (V.
anche Centon pdf pp. 306 e 307, corrispondenti alle 329 e 330 del file pdf, e V. anche Colecion pdf
p.46)
[447] p. 199:…Ruys Lopez II gran contestabile di Castiglia, il più gran signore de’ suoi tempi e
conte di Ribadeo, ebbe 3 mogli e morì in Valenza nel 1428…..
Ruyz Lopez II ebbe 3 mogli: 1a Costanza di Touvar, dalla quale derivò il ramo degli Avalos di
Napoli marchesi potenti del Vasto, e di pescara…..
2a Elvira de Guevara che formò il ramo di Spagna;
3a Maria Fonseca, dal quale proviene il seguente ramo. Dei 4 figli Diego III ebbe lunga
successione….
Adunque Ruys Lopez II con Costanza de Touvar, vedova di Pietro Vales di Guevara, diedero
origine al ramo di Napoli, mediante i loro due figli che formarono due linee, Inico I ed Alfonso IV:
altri figli furono Roderico marchese I del Vasto e conte di Pomarico morto celibe, Martino conte di
Monte Scaglioso, Costanza maritata a Federico del Balzo, Beatrice sposa di Gio. Giacomo Trivulzi,
ed Ippolita moglie di carlo d’Aragona figlio del re Ferdinando I, Innico I sposando Antonella
d’Aquino figlia ereditaria del Marchese del Vasto.
e ci si domanda che fine abbia fatto Ferrante d’Avalos.
Si rifletta anche sul fatto che Ruiz Lopez D’Avalos nacque nel 1371 circa, morendo nel 1428:
quindi con 56 anni di vita, ebbe tre mogli e 16 figli: 7 dalla prima, 5 dalla seconda, e 4 dalla terza.
Pedro Velez de Guevara, da parte sua ne ebbe 12: oltre ai 6 con Costanza de Tovar, aveva avuto
altri 6 figli da Isabel Tèllez (+ 30/12/1401): Pedro Velez, Beltrano, Juan Ladron, Bianca, Eleonora,
Isabella.
8 I codici di accesso per questi figli, nell’ordine, sono lettera iniziale I comune, e poi 8480, 8861, 8481, 8862, 8482,
8863.
29
Inoltre Elvira sarebbe sua sorella, ed i suoi figli sono tutti da precisare, variando da 5 a 6 o 7
almeno.
Dal matrimonio con Ruiz Lopez D’Avalos, nel 1395: Diego d’Avalos de Guevara (www.aragon10.
free-online.co.uk/elcid2.html - 75k).
Secondo www.searchmalta.com The surname came when Ruy Lopez d’Avalos, count of Ribadeo
married the heiress Elvira de Guevara daughter of Pedro velez de Guevara, 11th lord of Onate. The
marriage was in 1395.
Come figlia di Pedro Velez de Guevara non la si trova però negli elenchi dei figli di questo
signore.
IL RAMO DI MALTA
Cerchiamo di mettere un po’ di ordine nei brani raccolti in Brani per Guevara.
Tutto sembra iniziare con un Diego Guevara:9
Da www.aragon10.free-online.co.uk/elcid2.html - 75k
Diegio d‘Avalos de Guevara. married Paola Inguanez, daughter of Antonio Inguanez
(Desguanechs), Barone di Ghariexem and Imperia Gatto.
Children from this marriage were:
Giovanni de Guevara was born in 1455 and died in 1511. married Margherita Cervantes.
Children from this marriage were: Paola de Guevara.
married Pietro de Nava, 2º Barone di Marsa, Castellano di Malta, son of Giovanni de Nava,
1º Barone di Marsa, Castellano di Malta and Isabella Mazara, in 1499 in Acts: Not. Giacomo
Zabbara.
Si ricorda che nel soggiorno del 1432, il re Alfonso I dimorò preso gli Inguanez: niente di strano
se un suo seguace sposasse una della famiglia e si fermasse nell’isola, o vi lasciasse moglie e figlio.
[443] p. 163: …ma sovra tutt’i notabili cittadini erano cospicui gl’Inguanez, ed il Sovrano onorò
il domicilio di questi…
L’origine dei Guevara di Malta da Diego è confortata anche dal brano seguente, tratto dal sito
www.regione.sicilia.it/beniculturali/bibliotecacentrale/mango/guastella.htm - 27k Guevara o Gueguara.
Nobile famiglia che si vuole originaria di Spagna, portata in Malta da un Diego, conte d’Ariano,
che possedette la castellania e secrezia di Malta e Gozzo 1460. Passò poscia in Siracusa, dove molti
membri di essa occuparono le cariche di senatore e capitano di giustizia. Un Giovanni, da Siracusa,
a 18 dicembre 1560 ottenne il titolo di regio cavaliere; un Giuseppe fu ricevuto all’ordine di Malta
nel 1559 e fu gran priore di detto ordine in Lombardia; un Giovanni fu ricevuto in detto ordine nel
1656; un Gonzalo fu giurato in Sciacca nel 1643-44.
tracce di Giuseppe e Gonzalo non sono invece state rivenute; questo Diego sarebbe rimasto in
Italia abbastanza per divenire conte di Ariano o gestire questo titolo.
Da notare ancora che nel sito www.maltagealogy.com le notizie sui Guevara a Malta sono
9 Secondo questo sito, il figlio di Ruy ed Elvira sarebbe un Giovanni e non un Diego (V. Fig. E.1); si ricordi che
mentre Giovanni si ritrova fra i Secreti, altrettanto non si verificherebbe per un Diego; Giovanni sarebbe uno dei due figli
di Diego quello rimasto a Malta, mentre l’altro, Inigo sarebbe passato in Italia, probabilmente via Sicilia ove sarebbe
restato il padre.
30
raggruppate sotto il titolo: The Noble family of Deguara (de Guevara, d’Avolas de Haro), e che il
Giovanni sposo a Paola Inguanez era il Segreto o Secreto di Malta e Gozo nel 1460.
Dal confronto con il genealogico di fig. 6, (nel quale però le date sono state apposte da me), questo
Giovanni sarebbe il 1°, confortati dal fatto che avrebbe avuto tre figli, fra i quali una Paola.
Però si è letto quest’altro brano:
...The first de Guevara was a don Diego de Guevara. His sons were Inigo de Guevara, Marquis del
Vasto, Count di Ariano, lived in Sicily and Naples, the other son was in Malta, Giovanni de Guevara,
Baron di Ghajn Tuffieha, Gnien-il -Firen, and Gattara, died 1474.
Come si vede date di morte, 1511 e 1474 non combaciano: del resto, il Giovanni barone è figlio
di Diego, mentre il Giovanni 1° sarebbe figlio di Guevara 1°; a complicare le cose entrambi hanno
un fratello di nome Inigo.
Ma ecco un altro brano molto interessante per alcune deduzioni e notizie.
Il Pero niño di questo brano è evidentemente il figlio di Ruy Lopez d’Avalos, nato dalle prime
nozze con Maria Gutierrez de Fontechecha, (figli Pietro, Diego, Leonora), che era passato a seconde
nozze nel 1395 con Elvira de Guevara, (figli Inigo, Giovanni;?): qui si apprende che Elvira aveva
una sorella Costanza che sposerà il figlio di Ruy, Pero niño; ebbero un figlio Pedro morto a 27 anni;
sembra che anche questa Costanza morisse dopo 4 o 5 anni di matrimonio. Costanza era vedova di
Diego de Velasco, fratello di Giovanni de Velasco.
Purtroppo nessuna notizia delle terze nozze con Costanza de Tovar, figli, Inigo, Alfonso, Roderico,
Martino, Costanza, Beatrice, Ippolita.
[448] p.46
Capitulo XIV. - Como casó pero niño con doña Costanza de Guevara.
A si yá pujando este Caballero de bien en bien , é en proezas , é en bondades, é asi se esmeraba
entre los otros Caballeros , como se esmera la palma entre los otros arboles: é por sus buenos fechos
tanto le amaba Don Rui Lopez Davalos , que yá nunca le partia de si en la su cámara , é á su mesa
, é en su consejo. E Don Rui Lopez era casado con Doña Elvira fija de Don Beltran de Guevara , é
ella avia una hermana que llamaban Doña Costanza de Guevara, é era Dueña viuda , é avia seido
casada coa Diego de Velasco, un grand ome, hermano de Juan de Velasco. La muger de Don Rui
Lopez tenia consigo á su hermana; é quando Don Rui Lopez se asentaba á comer, asentabanse todos
quatro, él, é su muger, é Pero Niño, é Doña Costanza. Estos , con la grand conversacion, fueron
enamorados: é viniendo por consejo de su padre é de sus parientes, fueron desposados en uno, é
fícieron sus bodas muy honradamente. Doña Costanza era Dueña fermosa, é rica, é de buen linage.
Ovo en ella un fijo que llamaron Don Pedro: fué un fermoso Doncel, é bien criado: parescia mucho
en todas sus maneras á su padre: aprobó bien en todos sus techos, é en buenas costumbres. Vino á
la Casa del Rey, é era amado del Rey , é de los de su Corte. Usaba mucho justar, é las otras proezas
que á Fidalgos pertenescen. Vinole una dolencia de que todos sus amigos ovieron grand pesar:duró
algunos tiempos, é finó de edad de veinte é siete años. Doña Costanza vivió casada con Pero Niño
quatro ó cinco años, é murió.
Ua notizia su Paola si trova in homepage.ntlworld.com/cilialacorte/ahnentfl.htm - 336k
31142. Giovanello de Nava, son of Pietro de Nava, 2º Barone di Marsa, Castellano di Malta and
Paola de Guevara , was born circa 1512.
Napoli, 27 marzo 2008.
31
ALLEGATO F – Guevara : genealogici
Sia pur in modo frammentario, si raccolgono gli elementi emersi, per consentirne un più agevole
confronto e controllo, ed il completamento, se possibile, distinguendo cinque rami della famiglia
Guevara, avendo mostrato le linee paterna e materna per giungere al primo dei Giovanni presente
nell’isola di Malta
Ramo di BOVINO.
Ramo di POTENZA.
Ramo di MALTA: linea paterna dai D’AVALOS.
Ramo di MALTA: linea materna dai De GUEVARA.
Ramo di SICILIA e MALTA.
N.B.: si mostrano solo i discendenti in linea diretta, i primogeniti.1
Ramo di BOVINO
Pedro conte di Oñate = Costanza de Tovar
Alfonso = ?
Guevara 1° = ?
Giovanni 1° = ?
Guevara 2° (+ 1550) = (1524) Delfina Loffredo
Giovanni 2° (+10/01/1582), 1° Duca di Bovino = (1557) Isabella Frangipani della Tolfa
Inigo 2°, 2o Duca di Bovino = (20/10/1583) Porzia Carafa (+5/10/1600)
Giovanni 3°, 3° Duca di bovino = Giulia Boncompagni (*1586)
……(per il seguito V. figura).
1 N.B.: i segni * + = indicano: *, nascita; +, morte; =, matrimonio.
Un genealogico parziale, in parte redatto sulla base di quello fornito in http://comune.orsaiadipuglia.fg.it/foto.php ([A]).
32
Ramo di POTENZA
Pedro conte di Oñate = Costanza de Tovar
Inigo
Pietro (+1486), ebbe tre figlie
Antonio, secondogenito di Inigo
Giovanni
Carlo
Alfonso
Alfonso
Ramo di MALTA: linea paterna dai D’AVALOS
Ruy Lopez D’Avalos Conte di Ribadeo, Constabile di Castiglia (1357-1421)2, (*1305) = Maria
Gutierrez de Fontecha (prime nozze)
Ruy Lopez D’Avalos Conte di Ribadeo = (1395) Elvira De Guevara (seconde nozze)
Giovanni De Guevara – (*1420 c +1474) = Paola Inguanez
Segreto di Malta e Gozo (1460)
Giovanni De Guevara (*1455 +1511) = Margherita Cervantes (*1456 c.)
Barone di Ghajn Tuffieha il-Firen
Paola (*1476) = Pietro De Nava (1495, atto per Notar Giacomo Zabbara)
Giovannello De Nava (*1512) = (8/10/1537) Clara Calavà (*1522c.)
Margherita De Nava = Salvator Caxaro (1612, atto per Notar Antonio Rapa)
Ramo di MALTA: linea materna dai De GUEVARA
Ladron De Guevara = Sancha Lopez De Haro
Señor de Oñate e Grande di Castiglia
Beltran De Guevara = Mencia De Ayala
Pedro Velez De Guevara (*1355 c.) = Isabel de Castilla ( o Sancha de Rojas?)
Señor de Oñate
Elvira De Guevara = (1395) Ruy Lopez D’Avalos Conte di Ribadeo
Per il seguito V. su precedente
Ramo di SICILIA e MALTA
Incerta discendenza da:
Ruy Lopez D’Avalos Conte di Ribadeo = (1395) Elvira De Guevara.
Figli: Giovanni, Diego, Inigo
Nell’ipotesi che il Diego sia il secondo figlio della coppia, si avrebbe che da Giovanni discende
2 Secondo altra fonte *1305), sposò in terze nozze Donna Constanza de Tovar y Toledo, dei Signori de tierra de la Reina.
33
il ramo di Malta e da Diego quello di Sicilia e di Malta, così come si trova in diverse narrazioni.
Diego D’Avalo De Guevara = (2e nozze) Isabel de Castilla y Castro
2 volte Castellano e Segreto di Malta e Gozo; feudo di AYN TOFFECHA3
Inigo che ebbe la bagliva di Malta
Conclusioni
Nonostante l’impegno, solo futuri riscontri, e nuovi documenti potranno confortare e/o modificare
questo quadro generale.
Napoli, 31 marzo 2008
3 Negli elenchi dei Secreti di Malta forniti in alcuni siti, non lo si ritrova però,in questa funzione.
34
ALLEGATO G
Due GUEVARA fra il 1507 ed il 1509
Riferimenti Bibliografici
[5] D’Ascia G. - Storia dell’isola d’Ischia - Bologna, Arnaldo Forni Editore, giugno 1998.
[21] Buonocore O. - La Storia di uno scoglio (il Castello d’Ischia), Napoli, Tip. Napoletana - F. Ricciardi, 1924.
[24] Cervera G. G. - Cronache del ‘700 Ischitano, Melito (Na), Tipolito AMPA, luglio 1982.
[337] Castagna R. – Isola d’Ischia – tremila voci titoli immagini – Lacco Ameno, La Rassegna
d’Ischia, 2006.
Scorrendo le pagine del WEB vi si trova un brano di Pierino De Angelis che si batte per una
causa che vede perplessi molti isolani: il nome della Torre oggetto di questa Appendice 62.1
1 Da tempo, privilegiando la sicura indicazione toponomastica, in questa Nota 16 si è deciso di utilizzare la distintiva
Torre di S. Anna.
Si riporta integralmente ciò che scrive questo Autore:
Da: Ischia Mondo, n° Luglio-agosto 2003, p.2
Il grande Michelangelo reclama la “sua” Torre
di Pierino De Angelis
E’ ancora viva la discussione sull’uso improprio del titolo di Città quando si affaccia un’altra stortura
storica: il cambiamento del nome alla Torre di Michelangelo in “Torre di Guevara”.
Si adduce che Guevara sia venuto al seguito di Alfonso I, che sia stato lui a costruire la Torre, che
Francesco Guevara sia stato Governatore dell’Isola, che la venuta di Michelangelo è fantasia, che,
dunque, la Torre sia da attribuire a Guevara.
Incomincio il mio ragionamento, col fissare che “I primi abitatori dell’Isola sono stati gli Opici, i
Pelasgi ecc.ecc. i Cumani, i Napoletani, i Romani sotto il Consolato di Lucio Cornelio Lentulo e
Quinzio Publio Filone, che in diverse colonie costituite occuparono l’isola. E’ riprova le iscrizioni, i
bassorilievi, i simulacri e altro, conservati nel Museo di Napoli.”(vedi V. Mirabella)
Con i Romani Ischia godette un periodo di prosperità. Nella baia, dietro al Castello dove sono gli
scogli di S.Anna sorsero degli insediamenti: il porto per tenere al riparo le galee, gli stabilimenti, nelle
cui vicinanze la Vestale Metella scoprì le acque con cui vi recuperò la salute. La sorgente d’acqua
arricchita dal mare che lambisce i lembi delle terre costituì il Ninfario. L’intera zona, viene tuttora
denominata “Cartaromana”.
Quando l’Impero Romano passò da Roma a Costantinopoli, 476, l’isola fu abbandonata, gli insediamenti dietro fenomeni tellurici vennero rovinati la località detta di Cartaromna ritornò quasi alla
primitiva incontaminazione; soltanto qualche rudere resistette all’usura del tempo.
Il Regno di Napoli cadde, nel 1433, nelle mani di Alfonso I,il quale si insediò, con tutto il suo seguito.
Il nome di Guevara non raggiunge l’isola, nè compare tra i trecento nobili che Alfonso I fece venire
dalla Spagna per sostituire gli uomini che aveva cacciato da Ischia, allo scopo di migliorare la discendenza.
Il primo a documentare la presenza di Guevara sull’Isola è Don Camillo D’Ambra.
Nella sua storia dei Vescovi d’Ischia che Ischiamondo sta pubblicando a puntate e trasformata già
in libro col titolo “Ischia tra fede e cultura”, nell’annotare i presenti che parteciparono alle nozze di
Vittoria Colonna con Ferrante D’Avalos il 27 dicembre 1509, elenca, tra gli altri, “il nobile ischitano
Melchiorre Cervera, Giovan Paolo Cossa, gentiluomo d’Ischia e Giovanni di Guevara.” Ritornando
ad Alfonso I bisogna fare riferimento al decreto che emise con cui ordinava che lungo i litorali della
Campania e della Calabria, bisognava costruire o irrobustire case-fortezze per ripararsi dall’assalto
dei pirati.
35
All’epoca ad Ischia furono costruite o ristrutturate tre Torri: quella della cattedrale ad opera del governo, quella dello “Scuopolo” , attuale Villa Malcovati, ad opera del Governatore Orazio Tuttavilla
e fu riattata la Torre delle Ninfe, in seguito di S. Anna e successivamente ancora di Michelangelo; ma
da chi? Probabilmente da un privato, forse non corrispondendo al nome di Guevara. Scrive Don Camillo: “Presso l’Archivio Capitolare della Cattedrale vi è ancora una copia molto sbiadita, purtroppo,
di un atto notarile risalente al 1498. Si tratta di una cessione enfiteusi in favore del Signor Berardino
Galatola fatta dal Capitolo di alcuni orti e cortili con annessa casa colonica siti in Ischia, nella località
detta “la parata delle quaglie”, presso la Chiesetta di S. Anna e confinanti con la proprietà della defunta
Coletta Galatola e altri e la via pubblica. All’enfiteuta il Capitolo imponeva l’onere annuo di cinque
tarì da versare al Capitolo stesso il primo novembre di ogni anno. Il Capitolo, con il consenso del Vescovo Giovanni De Chico, si riserva il diritto del libero accesso alla chiesa di S. Anna e all’antistante
cortile”.
Il mio assunto è che i Guevara hanno costituito la loro dimora ed il loro feudo a Bovino, Savignano,
Greci, Recale, Buonalbergo … Dalla storia dei Comuni citati si evince che nel 1563 Guevara de Guevara acquistò il ducato di Bovino di cui Giovanni II di Guevara nel 1575 ricevette il titolo di Duca.
Con rescritto, poi, del 29. 5 1700 dato a Madrid si concede ai Guevara il titolo di Conti di Savignano
Nel 1681 Giovanni II di Guevara s’insediò sull’isolotto di Vivara costruendo una villa denominata:
“Villa Padronale”, allo scopo di poter andare a caccia.
Lo storico Giuseppe D’Ascia scrive che il Guevara veniva da Vivara ad Ischia con la barca per recarsi
alla Torre di S.Anna o delle Ninfe, per incontrare gli amici.
Niente di più facile che nel 1683, il Vescovo dell’epoca per andare in aiuto agli eredi dei Galatola e
dei Buarelli, costretti a vendere la proprietà per sanare una situazione debitoria, fece comprare la massaria, che comprendeva la Torre, a Giovanni II di Guevara. Questi la ristrutturò istallando sulla porta
centrale lo stemma ducale. I Guevara mantennero la proprietà per 32 anni, poi si disfecero, nel 1715
aggiungendola alla massaria del Cilento di proprietà del Vescovo. (da cronache del ‘700 ischitano di
G.G. Cervera).
Certamente le mie conoscenze sono molte limitate, mancano i tasselli principali che consentono di
[far] conoscere la presenza dei Guevara sull’isola.
L’ultima nota riguarda le tesi di Gina Algranati a pag. 97 del suo libro: “Ischia” da cui hanno attinto
vari ricercatori. La scrittrice asserisce che: 1- è fantasia che Michelangelo abbia albergato ad Ischia;
2 - che erroneamente si crede che il Vico fosse stato nella Villa del Cilento; 3 - che la sede estiva dei
Vescovi fu chiamata da Gerolamo Rocca, forse in memoria dei feudi della sua casa. Il Canonico Camillo D’Ambra nella sua storia dei vescovi chiarisce che, il Vescovo Girolamo Rocca non era del salernitano come sostiene Algranati, ma di Catanzaro. La zona in discussione, già precedente [mente]
la venuta sull’isola del Vescovo Rocca si chiamava Cilento “ così come si può rilevare dal Bollario
dei tempi di Mons. Inigo D’Avalos ove sono annotate alcune sacre ordinazioni tenute da quel Vescovo
“nella cappella dell’Annunziata entro l’episcopio di Villa Cilento”. La lettura delle pagine 80, 81 e 82
del libro “ Ischia tra Fede e Cultura” di Camillo D’Ambra, conferma anche la presenza ad Ischia, di
Giovan Battista Vico, al quale è intitolata una strada limitrofa.
Per quanto riguarda la presenza di Michelangelo sull’isola non si hanno notizie certe, ma dal libro di
uno studioso, il prof. Eugenio Fazio, su “Porto d’Ischia” edito il 1896 si legge a pag. 93 che “hanno
dimorato ad Ischia: Giovanni Pontano, Panormita, Buonarroti, Sannazzaro, Cardinale Bibbiena, Prospero e Fabrizio Colonna, Giambattista Vico, Paolo Giovio, Bernardo Tasso ed altri chiari ed eminenti
ingegni”.
Se andiamo a chiedere ai nostri concittadini novantenni come i loro padri, nonni, bisnonni chiamavano
la Torre giù a Cartaromana sentiamo ripetere Michelangelo. Gli appellativi non li tramandano soltanto
gli storici, ma la credenza popolare. Nessuno mette in dubbio che per un certo periodo i Guevara sono
stati padroni della Torre. La permanenza dello stemma dei Guevara, sul portone d’ingresso della Torre
fino ai giorni nostri, secondo il mio parere, è causa di divergenze storiche. Per essere precisi bisognerebbe ancora maggiormente consultare documenti che non sono conservati sull’isola.
Mi è di conforto l’amico professore Sandro Biondi, cultore ed appassionato di storia napoletana, che è
in possesso di un’abbondante cartografia, da cui risulta la denominazione esatta della Torre. Sulle carte
di Iasolino, di Maggini, di Coronelli ed di tanti altri si legge: “Torre di S.Anna, nel pomerio delle Ninfe”. Il popolare nome della Torre di Michelangelo potrebbe essere cambiato soltanto con Torre delle
Ninfe o Torre di Sant’Anna. Guevara, direbbe l’ex magistrato Antonio Di Pietro: non ci azzecca.
Lo metto in dubbio. Non sono un esperto, ma se si paragona l’architettura della Torre con le costruzioni realizzate dai Guevara nelle località dove avevano i feudi: Bovino, Recale, Savignano, Greci,
Buonalbergo, Vivara …si nota la differenza.
Un’altra osservazione: all’epoca Alfonso I, dopo aver allontanato i maschi dall’isola, fece immigrare
300 nobili spagnoli per ingentilire la stirpe. Nella nostra Isola non si è avuto nessuna famiglia chiamata Guevara .
36
In verità il D’Ascia descrive i fatti in modo ben diverso:
[5] p.439:… A quelle vicinanze esisteva il delizioso giardino detto il Ninfario, colla gran torre della nobile famiglia di Bovino, ove D. Giovanni di Guevara veniva a villeggiare e sollazzarsi a vista di
sì incantevole lido, donde partiva, alle prime ore del giorno, imbarcandosi su leggiero legno diretto
all’Isoletta che di fronte s’ innalza e che a lui si apparteneva, perciò fu detta di Guevara corrotta poi
in Bavara o Vivara, ove si divertiva alla caccia. ….
Il Guevara utilizza invero un leggiero legno, ma per recarsi dalla Torre all’isolotto, e non viceversa, e la torre è detta essere di proprietà della nobile famiglia di Bovino.
Passando a quanto riporta il Cervera, si legge:
[24] p. 51-52:… Scipione Cigliano (junior)2 non ebbe figli. Così il 2 agosto 1708 pensò di fare testamento,
al quale aggiunse un codicillo nel 1714. Lasciò usufruttuaria la moglie Lucrezia (che morì sessantaquattrenne
il 14 dicembre 1725) ed erede universale proprietario il nipote, figlio di sua sorella, giovane cresciuto nella
sua curia, il notaio Aniello Attenasio, coniugato con Clara di Iorio. Presentendo la morte, Scipione Cigliano
(junior), nel 1713, pensò di caricarsi di qualche opera buona donando al Convento degli Agostiniani la Selva
Nardella; di più, a morte di Lucrezia, sarebbe andato alla Mensa vescovile la massaria di Cartaromana, ricca
di selva, bosco, palmenta, cisterna, forno ed altre comodità. Il notaio l’aveva comprata all’asta 1’8 novembre
1683 dalla vendita dell’eredità dei Galatola e dei Buarelli.
Allorché nel 1715 divenne ereditiera la signora Lucrezia, si pensò, per non gravarla dei censi e dei debiti
contratti dal marito, di trasferire tutta la proprietà ad Aniello Attenasio. Questi, per chiudere un doloroso
capitolo, rinunciò alla Mensa tutta l’eredità con i censi e con i debiti.
L’eredità era enorme, tutta Cartaromana e la Selvitella, i debiti ingenti e il vescovo Luca Trapani ricorse
a espedienti non pochi e rischiosi, per risolvere positivamente la grossa questione. La massaria di Cartaromana veniva ad aggiungersi alla già estesa massaria del Cilento di 25 moggia, dove c’era l’antico palazzo
vescovile:14 stanze, con cortile adorno delle Quattro Stagioni, statue di marmo bianco, con grandissima
cisterna nel mezzo. A fianco, verso il mare, seguiva il territorio di S.Anna di proprietà del duca di Bovino,
Guevara, sul quale la Mensa godeva censi.
Il Cilento già risultava dalla platea di Polverino del 1366. Il vescovo Luca Trapani lo fece misurare dal
tavolario di Forio Cesare di Spigna, 25 moggia, a cui andavano aggiunte altre 12 della massaria di Cartaromana, il cui confine correva lungo la via vicinale fino al mare, “compresavi la Carcara sita in detto lido”.
Luca Trapani diede al territorio del Cilento lo “spazioso viale che incomincia dalla Cappella del Carmine
della famiglia Scoti, con due colonne con le insegne vescovili”.
Rifletteremo in seguito su questo lungo brano; per ora si annoti che il De Angelis ordina le date
come segue:
1681: Giovanni Guevara costruisce il casino di caccia di Vivara, ove risiede;
1683: il vescovo per soccorrere gli eredi delle famiglie Galatola e Buarelli fa acquistare la loro
masseria, torre compresa, a Giovanni II Guevara;
1715: dopo un possesso di 32 anni, i Guevara si disfecero (vendita, donazione, altro?) della proprietà dandola al vescovo che l’avrebbe aggiunta alla masseria del Cilento.
Si deve solo notare che Giovanni 2° muore nel 1582 e Giovanni 3° nasce nel 1602, morendo nel
1631; il solo Giovanni 4° (*1640 + 4 marzo 1708) è compatibile con le date indicate. Questo Giovanni è il 6° Duca di Bovino.
Volendo dar credito a questa narrazione, ne risulterebbe che Giovanni 4°, 6° Duca di Bovino, nel
2 E’ il notaio nipote del Notaio Scipione Cigliano di Ischia.
37
1681, all’età di 41 anni costruisce il casino di caccia a Vivara; due anni dopo acquista la Torre; alla
sua morte nel 1708, cioè 25 anni dopo, essendo il suo primogenito Carlo Antonio 2° morto nel 1708,
il fratello Inigo si disfa della masseria e della torre in favore del vescovo.
La cosa è però tutta da verificare.
Tornando al brano di [24] cui si riferisce il De Angelis, si vede che l’usufruttuaria della masseria
di Cartaromana, entra nella sua proprietà nel 1715, e dopo un passaggio ad Aniello Attenasio la
si cede alla Curia. Inoltre questa masseria di 12 moggia è distinta dalla proprietà dei Guevara visto
che: A fianco, verso il mare, seguiva il territorio di S.Anna di proprietà del duca di Bovino, Guevara, sul quale
la Mensa godeva censi.
Se dunque il vescovo avesse voluto cedere la masseria di Cartaromana ai Guevara che già erano
nella torre lo avrebbe fatto dopo il 1715, quando il De Angelis fa cessare il loro possesso.
Quindi la masseria non comprendeva la Torre; nel 1715 sarebbe potuta iniziare, e non terminare, la
proprietà di essa da parte dei Guevara, che già possedevano la Torre: la ricostruzione del De Angelis
appare pertanto non confortata dai riscontri.
I due Guevara
Resta da indagare su quanto avrebbe scritto Don Camillo D’Ambra, libro che si può leggere sia
alla BNN sia alla BSNSP, riportandone per ora il brano che è richiamato dal De Angelis.
Nella sua storia dei Vescovi d’Ischia … trasformata già in libro col titolo “Ischia tra fede e cultura”,
nell’annotare i presenti che parteciparono alle nozze di Vittoria Colonna con Ferrante D’Avalos il 27 dicembre 1509, elenca, tra gli altri, “il nobile ischitano Melchiorre Cervera, Giovan Paolo Cossa, gentiluomo
d’Ischia e Giovanni di Guevara.”
L’unico Giovanni, forse compatibile con questa data, potrebbe essere il 1° del nostro genealogico,
del quale ci mancano però date di riferimento, ed inoltre a due generazioni dai Ferrante, Inigo ed
Alfonso; l’altro è il barone di Ghajn (*1455+1511) che sarebbe andato lì chissà perché all’età di 54
anni, muovendo forse dalla lontana Malta, dove Alfonso I si era fermato nel 1432.
Senza cercare di leggere questo libro, si annota che non è vero che il primo a documentare la presenza
di Guevara sull’Isola è Don Camillo D’Ambra [1998 ?]3 in quanto basta rifarsi a [21] [1924] , per trovarvi
citati due Guevara legati al matrimonio di Vittoria e Ferrante, leggendovi:
[21] p. 107:….[13 giugno 1507] In uno splendore di sale del castello di Marino, dove donna Costanza
con largo seguito s’era condotta, vennero conchiuse le ultime modalità. Il giorno 13 dello stesso mese, Ferrante e Fabrizio che erano stati assenti per ragioni di ufficio, nel Castelcapuano, a Napoli, alla presenza di
Costanza, convalidarono quanto a Marino s’era stabilito. Assistevano da testimoni Matteo d’A­quino, Arcivescovo di Gravina, Prospero Co!onna, i principi di Salerno e di Bisignano, Andrea Matteo di Aquino duca
d’Atri, Antonio di Guevara, Guido Ri­dolfi ed altri nobili del patriziato napolitano e spa­gnolo. 1)
Le nozze vennero poste per il nuovo anno; ragioni indipendenti dalla volontà degli sposi le rimandarono
sino al 27 dicembre del 1509
1) Reumont - Vittoria Colonna pag. 14.
3 La data è indicata col punto interrogativo sia nel catalogo online della SNSP sia in quello ICCU, mentre in [337] p. 88,
la data è presente senza questo dubbio.
38
[21] p. 108:…. Il sacro rito venne celebrato [il 27 dicembre 1509] nell’antica cattedrale tra la folla degli
intervenuti la cronaca ci ha conser­vato alcuni nomi Costanza d’Avalos, Agnese di Ur­bino madre di Vittoria,
Prospero e Fabrizio Colonna, Diana di Cardona madre dello sposo, Laura Sanseve­rino madre di Alfonso del
Vasto, Guglielmo Tuttaville conte di Samo, Giovanni Guevara, Giovanni Luigi Mormile, Lodovico Picchi
romano, Guidone Fieramo­sca di Capua, Cosimo di Maio, Giovanni Musofilo, Galeazzo di Tarsia e tra tanti
altri uno, dice la cro­naca, che, indi a poca, ascese al soglio di S. Pietro: Leone X. (1)
Il giorno dopo, il notaio G. Melluso, gentiluomo di Ischia, distese gli atti matrimoniali. La sposa recò 64
mila lire di dote somma modesta oggi che siamo usi assistere alla danza dei milioni in occasione di certi matrimoni all’americana, ma, allora, vistosa piuttosto, dato il valore superiore che vantava il danaro….
(1)Ercole Visconti - Vittoria Colonna. - Roma 1840
si prosegue su queste indicazioni ritenute attendibili, annotando solo che nessuno dei testi indicati,
di Alfred Von Reumont 4 e del Visconti è disponibile in rete, ma si apprende che quello del primo
sarebbe del 1892, mentre il secondo lo avrebbe fatto nel 1840, comunque da un secolo ad un secolo
e mezzo circa prima del D’Ambra.
Resta comunque da riflettere su quali dei Guevara di nome Antonio e Giovanni siano compatibili con le date del 1507 e 1509.
È certo che per Antonio l’unica possibilità sia quella che il secondogenito di Inigo si trovasse a
Marino il 13 giugno 1507.
Il Giovanni del 27 dicembre 1509, presente alle nozze nel Castello d’Ischia non può che essere
il secondogenito di Guevara 1°, e quindi il Giovanni 1° dei genealogici ricostruiti in questa Appendice 62.5
Fra le nobildonne citate per le nozze - Costanza d’Avalos, Agnese di Ur­bino madre di Vittoria, Prospero
e Fabrizio Colonna, Diana di Cardona madre dello sposo, Laura Sanseve­rino madre di Alfonso del Vasto –
non figura Laura Tomaselli sposa di questo Giovanni, per la qual cosa o le nozze non erano ancora
avvenute, o per altro motivo essa non era intervenuta.
Mancano date precise per migliorare l’apprezzamento della situazione.
Conclusioni
Sembra di poter concludere che un Giovanni di Guevara fosse nell’isola nel 1509, anche se è
poco probabile che lo si possa collegare alla Torre: più probabile è che la costruzione dell’edificio si
possa ipotizzare avvenuta per mani del governatore, a vita per meriti di guerra, cioè di Francesco
verso la fine del ‘400.
Forio 7 aprile 2008
4 Alfred von Reumont, Vittoria Colonna marchesa di Pescara. Vita, fede e poesia nel secolo decimosesto, versione di
Giuseppe Muller ed Ermanno Ferrero, 2. ed., Torino, Firenze, Roma, E. Loescher, 1892.
5 È poco probabile si trattasse del primogenito di Antonio.
39
ALLEGATO H
Altre notizie su i GUEVARA a MALTA
Riferimenti Bibliografici.
[462] Aloisio M.A. – The Maltese Corso in the fifteenth century, in Medieval Encounters Jewish,
Christian and Muslim Culture in Confluence and Dialogue, Vol 9 No 2-3, pp. 193...203. The Netherlands
(Nl -2300 Pa Leiden), Brill Academic Publishers Inc., (2003).
[37] http://opac.sbn.it per l’accesso all’ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche
italiane). (Ultima consultazione 20/07/2008).
Letto, finalmente, [462], nella fresca dimora di Benedetta, David e Penelope, a Spring (TX), si
deve premettere che poco di quanto ci si poteva ragionevolmente attendere vi si è rinvenuto: solo
un miglior inquadramento della situazione isolana (Malta) e del conflitto fra la Universitas e potenti
famiglie locali: i Desguanez, i Nava, ed i Guevara.
Questa contrapposizione è originata dall’attività corsara esercitata da signorotti locali, e dal timore
di rappresaglie che la collettivitâ paventava da parte degli stati o privati ai quali le navi o le cose
predate appartenevano.
Il corso, sempre in corsivo in [462], è infatti indicativo dell’attività corsara, sullo sfondo di un
commercio fiorente di mercanzie predate e di un notevole commercio di schiavi, con la Sicilia quale
crocevia di questi traffici.
Come si vedrà, la presenza del notaio Giacomo Zabbara1 compare solo come riferimento
complessivo ai suoi atti, non riportati né con i relativi estremi, né in brani stralciati da essi: del resto,
la brevità del lavoro dell’Aloisio – solo 10 pagine – non lo avrebbe consentito; ciononostante, il
quadro tracciato dall’A. é chiaro e dettagliato.
Nel paragrafo seguente sono riportate le notizie ricavabili.
Poche, ma buone, notizie: i Guevara ed il Corso
Ecco i pochi, ma illuminanti, brani, o riferimenti, ricavati da [462], cui seguirà il breve commento
possibile.
Il Corso
La definizione di corso data in [462] è notevole, non tanto per la semplice spiegazione di tale
attività, ma perché chiarisce, o forse semplicemente mostra, la via attraverso la quale alcune importanti
famiglie di origine spagnola si insediaroro nell’isola, e quale ruolo vi svolgessero: si legge infatti:
[462] p. 194 (N.B.: note del testo originale omesse) :... Corsairing was a legalized form of piracy, undertaken
with the official or implicit sanction of the authorities in return of a share of the spoils. At the same time, it was also
important aspect of naval warfare in the Mediterranean and the Aragonese rulers were particularly adept in the use of the
guerra di corso to promote their political interests…A substantial part of the aragonese fleet during military campaigns
was made up of privately owned vessels belonging to Catalan, Castillian, and Valencian galley-captains…When not in
direct service of the king, these individuals were permitted to act as armatori or organizers of the corso, attacking ships
and merchandise belonging to the crown’s enemy and launching swift raids into enemy territory, known as razzias, to
destroy crops and animals, and take the inhabitants captive as slaves…..
1 Avevo sperato di trovare qualcosa nell’atto relativo al matrimonio di Paola De Nava.
40
In other instances, these galley-captains were assigned to defend territories, which the Aragonese rulers lacked
financial and material resources to protect, especially small, relative isolated islands, such as Malta and Pantelleria, and
exposed coastal towns, such as Augusta and Sciacca in Sicily…
In questo interessante brano, oltre ad una annunciata ed esaustiva definizione dell’azione esercitata,
vi è una chiara indicazione del motivo di una presenza stabile di importanti membri dello staff militare
della corona in territori lontani e picole isole, ben collocate lungo le rotte di traffico, per costituirvi e
mantenervi punti di appoggio e di armamento.
E così conclude l’autore, esemplificando nel caso specifico di Malta:
[462] p. 194: ... It was in the context of this policy that a small military aristocracy established itself on Malta during
the fifteenth century and rapidly assumed a prominent role in local political and economic affairs.
The military campaigns undertaken by Alfonso V during his long reign as king of Aragon, Naples and Sicily drew
Malta and Gozo into the war at sea and the Guerra di corso….
I GUEVARA a MALTA
È dunque quella menzionata al termine del paragrafo precedente la spiegazione della presenza dei
GUEVARA in Malta, come viene ulteriormente ed esplicitamente confermato poco più avanti.
[462] p. 195: ... Alfonso’s wars in the Italian mainland brought the Crown of Aragon into conflict with Genoa
and Venice, whose trade was also vulnerable to corsairs operating from Malta and the other islands in the central
Mediterranean. It was in the context of these political and military developments that a number of families of Aragonese
and Castillian origin established themselves in Sicily and in Malta during the first half of the fifteenth century….On Malta
the new arrivals were granted rights over royal estates and were also appointed to position of military and civil command
in recompense for their services to the crown….These families, who besides the Nava also included the de Guevara and
the Desguanez, formed a military aristocracy whose status was derived from their direct association with the monarchy
and were distinct, as least initially, from the native elite, whose fortunes were related to the affairs of the universitas…
Descendant of the Guevara, Desguanez and the Nava effectively monopolized the office of castellan of the royal castle at
Birgu2 until the early sixteenth century…
Nella bibliografia cui fa continuo riferimento l’A. vi è la seguente raccolta di documenti:
p. 196: G. Wettinger, Acta iuratorum et consilii civitatis et insulae maltae. (Associazione di studi
Malta-Sicilia. Centro di Studi Filologici e Linguistici siciliani. (Palermo, 1993).
che forse sarà possibile consultare3, mentre i documenti notarili di riferimento sono quelli di cui al
seguente:
p.197: S. FIORINI, Documentary sources of Maltese History. Part I. Notorial Documents: No 1
Notary Giacomo Zabbara R494 1 (I) 1486-1488 (Malta, 1996); idem, No 2 Notary Giacomo Zabbara
R494/1 (II-IV) 1494-1497 (Malta, 1999).
Sul quale a p. 198 si legge:
2 È notevole il notare che ad un toponimo Birgu in Malta, faccia eco un Birgi vicino Trapani, in Sicilia, che si è già
incontrato in collegamento con la presenza dei Guevara nella grande isola. Birgu deriverebbe dall’arabo Borg.
3 Questa raccolta sarebbe forse rintracciabile tramite il riferimento seguente [37] :
International colloquium on the history of the central Mediterranean <1. ; 1989 ; Malta>
Malta: a case study in international cross-currents : proceedings of the first International colloquium on the history of the
central Mediterranean held at the University of Malta, 13-17 December 1989 / edited by Stanley Fiorini, Victor MalliaMilanes
[Msida]: Malta University publications, University of Malta, stampa 1991. Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\
BVE\0081904]
41
...The registers of the maltese notary Giacomo Zabbara provide valuable details of the commercial links between Malta
and north Africa in the late fifteenth century, links which are only sporadically discernible for previous centuries...
si tratta della raccolta degli atti del notaio che dovrebbe comprendere anche quello del matrimonio
di Paola de Nava che ci ha condotto alla ricerca di [462], e che in esso non è viceversa menzionato;
sarebbe consultabile presso l’Archivio di Stato di Palermo.
Sembra inoltre che l’attività del notaio negli anni che vanno dal 1489 al 1493 non sia disponibile,
o non trattata da Stanley Fiorini.
Dei riflessi temuti dalla università maltese per le attivita della guerra di corsa, fa testimonianza il
brano seguente:
p. 202: ...The problem for the universitas was complicated when those breaking the law were powerful groups such
as de Nava, the de Guevara or the Desguanez who could often count on the support of influential family members in
Sicily and elsewhere. In these instances the authority of the universitas was severely circumscribed even when it obtained
prescripts from the viceroy addressed to specific individuals
con una nota, la no 48, che recita:
48
Wettinger, Acta §82 (30.5.1457), addressed to Johanni de Guevara forbidding him to arm vessels in Malta.
questo documento prova che un Giovanni de Guevara, il 30 maggio del 1457, era a Malta ed era
solito, o lo era stato, armarvi navi per esecitare la guerra di corsa, e che la sua rilevanza era tale da
necessitare di un atto dell’autorità vicereale per proibirgli, e pare senza esito positivo, di sfruttare
l’isola come base per la sua attività corsara.
Sembra inoltre che si faccia riferimeno ad agganci con importanti membri della stessa casata, o
altre, in terra di Sicilia.
Se si collega questa presenza, la data dell’atto, il riferimento già trovato al casato che possiederà
Bovino, si apre lo spazio per qualche ulteriore speculazione.
Rifacendosi al genealogico di fig. 64, del testo di questa Appendice 62, si rileva che Johanni
potrebbe essere il Giovanni 1o, padre di Guevara, Paola e Tommaso, e che la presenza dei Guevara
a Malta fosse stabile, e non occasionale; è anche possibile che Giovanni 2o, figlio di Guevara e
nipote di Giovanni 1o sia nativo di Malta, ed ivi presente durante il grande assedio dei turchi, nel
1565.
Con ogni riserva di trovare direttamente documentate queste possibilità, il legame Guevara-Malta
pare essere sufficientemennte provato, mentre quello con Ischia, almeno in questo arco di tempo, non
lo è altrettanto.
Conclusioni
Le conclusioni possibili sono state tutte anticipate nel testo di questo Allegato, nei brevi commenti
alle concise, ma interessantissime infomazioni ottenute, che possono così essere riassunte:
- l’isola di Malta era sede nel 15o secolo di importanti famiglie di origine spagnole, legate alla
corona di Aragona, che dovevano parte delle loro fortune al commercio ed alla pirateria, a difesa degli
interessi della corona aragonese: fra esse i Nava, i Desguanez ed i Guevara;
- un Giovanni de Guevara era chiaramente attivo nell’isola nel maggio del 1457, e potrebbe essere il
1o di questo nome, nipote di Alfonso, figlio di Pedro 2o conte di Oñate e di Costanza di Tovar, nel
ramo da che da esso discende.
4 A proposito di genealogici, ho trovato la spiegazione dell’acronimo dsp che compare in alcune genealogie, dopo quella
del matrimonio di uno dei protagonisti, che avevo interpretato, per esclusione, come senza discendenza: dsp = decessit
sine prole.
42
Forse qualcuno dei riferimenti citati in questo lavoro dell’Aloisio potrà essere consultato e fornire
nuovi elementi, a sostegno delle ipotesi e certezze raccolte in questo ulteriore contributo conoscitivo
sulla famiglia Guevara.
Permane il dubbio sulle origini del gruppo Guevara di Malta, per il quale si torna a presentare
il Tristano o Tristanyo che nel 1468 – 1470 è capitano della verga e che nel 1473: sposa Clara
Inguanez, legato ad altri membri della famiglia operanti in Sicilia, senza che si riesca a trovar il
collegamento esplicito ad Alfonso Guevara (V.genealogico di fig.6 del testo di questa Appendice 62),
sempre che esista..
Comunque, tutti gli allegati precedenti il presente contengono elementi meritevoli di approfondimento, con diverse tracce di percorsi alternativi e, purtroppo, non si sa quanto indipendenti.
SPRING (TX), 24 luglio 2008
43
ALLEGATO I
Sulla Secrezia a MALTA
Riferimenti Bibliografici
[443] Vassallo Gio.A. – Storia di Malta raccontata in compendio, Malta, Tipografia di Francesco
Cumbo, pp. 843, (1854). (File pdf da Google Books).
[462] Aloisio M.A. – The Maltese Corso in the Fifteenth Century, in Medieval Encounters Jewish,
Christian and Muslim Culture in Confluence and Dialogue, vol. 9 no 2-3, pp. 193...203. The Netherlands (NL -2300 PA Leiden), Brill Academic Publishers Inc., (2003).
[463] Galea Scannura Ch. – The office of the Secrezia of Malta previous to the coming of the Knights
Hospitallers, da Melita Historica. 6 (1973)2(pp.107-132)1 (dalla rete).
[464] BORG. V. – B. The Monserrato Madonna file pdf dal sito:
www.geocities.com/melitahistoricac/MD20.htm - 105k
[85] http://www.maltagenealogy.com per la genealogia delle famiglie Deguara (de Guevara, D’Avolas De Haro). Ultima consultazione 25/07/08).
[86] www.cilialacorte.com/popes.htm.26k per ricerche sui Guevara in genealogie diverse (ultima
consultazione 25 luglio 2008).
[87] www.geocities.com/melitahistoricac/ per ricerche sui Guevara e file pdf sulla Chiesa di Monserrato. (ultima consultazione 30 luglio 2008).
Il lavoro di Aloisio M. A. è notevole, non solo per il contenuto, ma perché ogni notizia riportata
è riferita ad un preciso documento, e quindi datata: esso consente pertanto di collocare cronologicamehte, in modo certo, la gestione di rilevanti incarichi amministrativi di alcuni personaggi, in genere
noti, fra i quali, di nostro specifico interesse, i Guevara, ordinanoli così nel tempo.
Nel paragrafo successivo, questi elementi saranno raccolti, commentati e collegati a precedenti
informazioni raccolte, esposte negli Allegati A...H di questa Appendice 62.
Notizie sulla Secrezia ed i GUEVARA
Il primo periodo che racchiude, sia pur in modo indiretto, molte informazioni sui De GUEVARA a
MALTA, è il seguente:
1437 – 24 maggio 1473
In questo arco di tempo si colloca il primo dei Guevara, Tristanyo:
[463] p. 112: … The Secreto may have been more interested in two particular gabelle which were concerned with the
collection of taxes. These were the cabelle baiulationis and the cabella barbarie seu barbe tonsorie.The former seems to
have been a tax paid by officials who could collect fiscal rights. The latter is known to have been paid during the Swabian
period (38). Information about the cabella baiulationis can be gleaned from incidents related with the Baiulo of the city.
Both gabelle were sold at 100 oz. by the Royal Commissioners Nicolo Speciali and Giovanni Olzina to Antonio Inguanez
and Simon de Mazzara through a contract drawn by Andrea Gazulli on 21st May, 1437. Then Pietro de Busco took over
the half owned by Mazzara by contract made at Gaeta on 5th November, 1437, and was also granted the office of Secreto
1 La numerazione delle pagine, nella copia del nostro archivio, tenuto conto di interventi di formattazione, è 107...124,
anche se la numerazione originale è indicata.
44
for life. When Antonio Inguanez died, his son Goffredus handed his share to his sister Clara and her husband Tristayno
De Guevara. His gabella’s rent was valued at 52 oz. The contract of this donation was drawn by a Maltese notary, namely
Luca de Xillato, on the 9th April, 1473, and confirmed by the Viceroy Don Lupo Ximenes Durrea on 24th May, 1473, in
Palermo.
come si legge, beni la cui proprietà è nota nel 1437, e che erano di Antonio Inguanez, passano al
figlio Goffredo e da questi alla sorella Clara, sposa di Tristanyo de Guevara: la donazione viene
registrata dal notaio maltese Luca de Xillato il 9 aprile 1473 e confermata dal Vicerè Don Lupo Ximenes Durrea il 24 maggio dello stesso anno, in Palermo.
Questo brano conferma la presenza di Tristanyo a Malta, ove ha preso per moglie una Inguanez,
una delle principali famiglie dell’isola: presenza stabile dunque; viene anche verificato lo stretto legame amministrativo con la Sicilia.
Se si lega questo personaggio al Diego che sarebbe stato in Sicilia, primo dei De Guevara, si dovrebbero chiarire i rapporti di parentela fra i due.
Anche il fatto che il 5 novembre 1437 un altro contratto relativo a proprietà in Malta fosse registrato a Gaeta, prova che i legami fra regno napoletano e Sicilia-Malta erano stretti.
Interessante è anche quanto relativo alla gestione di alcune gabelle; il periodo considerato va dunque dal 1437 al 1473, e vede complessivamente come protagonisti Pietro de Busco, Antonio Inguanez ed i figli Goffredo e Clara, sposa di Tristanyo, e lo stesso Tristanyo.
Un utile contributo si ottiene dal compendio del Vassallo, dal quale si apprende che:
[443] p. 168:...in vigor di lettera in data 25 ottobre, 1440, il Re ebbe donato al Barone [Antonio INGUANEZ] il
feudo dela Saccaja senza abbligo di alcuna ricognizione. Aveva pure Alfonso venduto qualche terra in quell’occasione;
per un contratto spedito in Gaeta il 4 settembre, 1440, il Re cedette a titolo di vendita il feudo della Marsa a Pietro del
Bosco...
che mostra come la necessità di reperire danaro, per finanziare le sue campagne, spingesse il re a
vendite di terre; sia pur approssimativamente, e successivamente vi si trova una indicazione sulla
data della morte dell’Inguanez
:
[443] Vassallo p. 187:...[il] Barone Inguanez (morto verso il 1460)...
difatti Antonio Inguanez nasce nel 1395 circa, e muore nel 1457: così la donazione da Goffredo a
Clara avvenuta dopo questo decesso e sancita dagli atti notarili del 1473 viene verificata cronologicamente.
Seguendo le tracce di questo Pietro si trova:
[85] Paola Inguanez, married (1) Diegio de Guevera (2) Pietro de Busco with issues:
non vi è dubbio che questo Diegio de Guevera sia il Diego de Guevara che, con questo matrimonio
contratto prima che il Pietro de Busco sposasse in seconde nozze Paola Inguanez, si colloca ben
prima del 1437 come presenza certa nell’isola di Malta.
Il sito [86] consente di fare un altro passo avanti, trovandovi il matrimonio Diegio-Paola Inguanez definito come segue:
Diegio d’Avolas de Guevara + Paola Inguanez
posto subito dopo quello di Elvira Guevara con Ruy Lopez d’Avalos;
ciò permetterebbe di ritrovare il legame di Elvira con Malta attraverso il matrimonio del figlio Diego
con Paola, dell’importante famiglia maltese degli Inguanez.
Che le cose non siano chiarissime, come del resto già visto in passato, è dato dal fatto che Diego
45
avrebbe avuto come figli Inigo e Giovanni, secondo un filone di ricerca; forse un suo omonimo sarebbe sposo di Isabella di Castiglia, e morto senza prole (dsp) secondo un’altra fonte, ma in nozze
successive:
[85] Second marriage) Don. Diego d’Avolas de Guevara, married to Dona Isabel de Castilla y Castro, dsp. Don. Gio-
vanni de Guevara, Secreto of Malta and Gozo. 1460., married Donna Paola Inguanez dei Baroni di Djar-il-Bniet
with issue.
www.searchmalta.com: The marriage [di Elvira] was in 1395. The first de Guevara was a don Diego de Guevara.
His sons were Inigo de Guevara, Marquis del Vasto, Count di Ariano, lived in Sicily and Naples, the other son was in
Malta, Giovanni de Guevara, Baron di Ghajn Tuffieha, Gnien-is -Firen, and Gattara, died 1474.
homepage.ntlworld.com/cilialacorte/ahnentfl.htm - 336k: Diegio d’Avalos de Guevara, 82 son of Ruy López
d’Avalos and Elvira de Guevara. 249141. Paola Inguanez, daughter of Antonio Inguanez (Desguanechs), ...
[85]:... Chiara Inguanez, married firstly to Tristiano de Guevara, dsp.,
con Chiara che è la Clara di altre fonti; per questa, Tristano, secondo della famiglia legato a Malta,
non avrebbe avuti figli da questo matrimonio: così, a meno di diverse indicazioni, dal solo Diego
possono discendere gli altri Guevara di quell’isola, se non vi furono altri arrivi dalla terraferma, e
probabilmente, via Sicilia.
Lasciando questa ancora nebulosa fase iniziale, in [463] si ha notizia che Giovanni de Guevara
sarebbe nipote di Tristanyo: pertanto, se Giovanni era figlio di Diego, Tristanyo e Diego sarebbero
stati fratelli; se, viceversa Giovanni fosse, come nel genealogico di fig. 6, figlio di Guevara 1o, Tristanyo sarebbe stato un fratello di quest’ultimo, e pertanto nato dalle seconde nozze di Ruy Lopez
D’Avalos e Elvira De Guevara: nessuna delle due ipotesi è finora confermata.
Secondo quanto mostrato Nell’allegato F, i figli della coppia sarebbero i soli Giovanni, Diego,
Inigo, non avendo trovato alcuna indicazione di un Tristanyo.
La notizia che Giovanni De Guevara era nipote di Tristanyo, sempre all’interno dei 36 anni del
periodo considerato (1437-1473), è contenuta nel brano seguente, che collocando i fatti dopo la morte
di Tristanyo, Secreto nel biennio 1468-70, pone l’informazione dopo questa data:
[463] p. 112: …Information about the cabella baiulationis can be gleaned from incidents related with the Baiulo of
the city. Both gabelle were sold at 100 oz. by the Royal Commissioners Nicolo Speciali and Giovanni Olzina to Antonio
Inguanez and Simon de Mazzara through a contract drawn by Andrea Gazulli on 21st May, 1437. Then Pietro de Busco
took over the half owned by Mazzara by contract made at Gaeta on 5th November, 1437, and was also granted the office
of Secreto for life When Tristano died, the two gabelle fell into the hands of his nephew Giovanni De Guevara because
Clara renounced it in his favour. While in former times they used to yield 20 oz., by the first decades of the 16th century,
the yield was more than 200 oz. because of pressure imposed by the bailiffs. This was also noted in the account kept by
Don Nicolau de Gaudisio, Angello de Anello, a magistrum phisicum
Si noti che per il nome di questo De Guevara si trovano le varianti seguenti: Tristano, Tristanyo,
Tristayno.
15 luglio 1513
Che Antonio De Guevara fosse Secreto nel 1513 lo prova un atto del 15 luglio 1513 del notaio
Jacobo de Falsone:
[463] p. 110: … Those who dared disobey this order could be fined 1000 fl. Hence on 7th July, 1513, the notice was
executed in Licata, while on 15th July, 1513, the notary Jacobo de Falsone read it to the Secreto of Malta, Antonio De
Guevara, and his Credencero Manfredo Caxaro, at the instance of the Noble Rayneri Calavà.
si tratta della seconda volta in questa carica (1500-1513), avendovelo già trovato nel 1479-80.
46
4 aprile 1446 - 22 maggio 1507
Nel periodo precedente, collocati nell’anno 1446, si trovano inseriti, dopo la morte di Pietro De
BUSCO, Giovanni ed Inigo, figli di Elvira:
[463] p. 115: … The Università was not satisfied with this solution. In a letter dated from Naples 22nd May, 1507,
following the request of the representative Manfredo Caxaro, the King granted licence to the Università to impose a tax to
raise funds for the purpose of redeeming the office of the Baiulo from the son of the late Giovanni De Guevara, Secreto,
and then hold it on condition that it could be bought back. When Busco died, his part of the fief of Marsa and the gabella
of Baiulo were handed to Enrico (or Enneco) De Guevara by Don Lupo Ximenes Durrea on the 4th April, 1446 [54] .
Following the death of Busco, Enrico De Guevara was also granted the office of Secreto for himself and his heirs by King
Alfonso. He paid 1050 ducati de Camera and he also received the office of the Castellania. It could be said that Enrico
De Guevara dominated the Secrezia during his time, and that he held its income at his mercy. Thus “it pleased God” that
when he was expected to relinquish his office, in 1462, he died, and King John managed but for a short time to retrieve
his lands and the yields of the offices and the fiefs. But then the office of Secreto was granted ad beneplacitum to Giovanni
De Guevara who was instructed to take possession of the fiefs and gardens of Ghajn Tuffieha as well as others. He was
expected to pay the Court the calculated dues and to collect other revenues. Giovanni diverted the income to his interest. He did not include the income of the said fiefs in his reports, but kept it as if it were his own. He held Ghajn Tuffieħa
for some time, and then had it transferred to Imperia Inguanez, the wife of Antonio De Naro, without asking the Court’s
permission to do so. It then yielded 50 oz. per year. Ġnien il-Firen and Qattara were also held by this Secreto and then
alienated without the necessary permits being asked for. Ġnien il-Firen was then yielding 30 oz. per year [69] .
La presenza di Inigo è qui provata da documenti certi, che parlano di Secrezia e Castellania;
morto sarebbe avvenuta nel 1462.
Non mi è però riuscito di trovare Inigo inserito in alcun elenco di Secreti o Cavalieri della Verga,
che secondo questa fonte, dopo la morte di Busco, cioè dopo il 1460, avrebbe ottenuto la Secrezia
per sé e per i suoi; potrebbe non aver potuto esercitare la carica per morte sopraggiunta, o per averla
ceduta; per Giovanni sappiamo che ricoprì la carica di Secreto, per la prima volta nel 1479-80, cioè
da 18 a 20 dopo la morte di Inigo, e la seconda nel 1500-1513.
Questo secondo periodo trova riscontro nel brano seguente, per gli anni 1501 e 1512:
[463] p. 120: …. On 31st August, 1501, he informed the Secreto Giovanni De Guevara that the area Ta Xikora, in
Gozo, which had a capacity of 4 salme, had been awarded to Antonio Infantino. The Secreto during the last years before
the coming of the Knights Hospitallers was Antonio De Guevara whose right to nominate an heir was granted on 21st
June, 1518, and confirmed on 23rd June, 1530 when Nicola, ‘sive Cola’, Sagona was also appointed Vice-Secreto for
Gozo for life [102] . Antonio, however, died before the Knights Hospitallers had arrived in Malta, and hence it can be said
that with his death ended the first era of the administration of the Crown lands by the Office of the Secrezia which was to
be known as the Office of the Magistral Secrezia during the Order’s stay in Malta. On l4th July, 1512, it was presented
to the Secreto, Giovanni De Guevara, in the presence of officials including Manfredo Rogerio Caxaro, Credencero, and
Manfredo Nicolao Caxaro, Judge of the Secrezia.
GUEVARA a MALTA
Della presenza dei Guevara a Malta si sono raccolte numerose testimonianze, anche se il periodo del
loro arrivo nell’isola, e le causali di questo necessiterebbero di ulteriori approfondimenti.
Come contributo e premessa ad una futura, auspicata, più completa analisi, si premette un cronologico di alcuni dei principali avvenimenti come risultano dalla lettura del lavoro di Galea Scannura:
1395 < 1437
Matrimonio di Elvira de Guevara con Diego D’Avalos;
Diego De Guevara è a Malta;
4 aprile 1446 Feudo di Marsa e gabella di Baiulo a Inigo de Guevara;
1457
muore Antonio Inguanez (* 1395 +1457);
1468-1470
è Secreto di Malta Tristanyo de Guevara;
1460 circa
muore Pietro de Busco;
47
9 aprile 1473 registrazione della donazione Goffredo – Clara Inguanez, sposa di
Tristayno;
1479 – 1480 Giovanni De Guevara è Secreto di Malta per la 1a volta;
1482
Torrea de Guevara è Capitano della Verga di Malta;
1516 – 1517
Matteo de Guevara è Capitano della Verga di Malta.
1500 – 1513 Giovanni De Guevara è Secreto di Malta per la 2a volta;
Una chiesetta alla Vittoriosa
Un’altra interessante traccia, che consente di determinare la radicata presenza dei de Guevara a
Malta, è quella che riguarda una chiesetta di quest’isola, sulla cui facciata si trovavano, e forse vi
sono ancora, gli stemmi delle due casate dei de Guevara ed Inguanez, con almeno il primo datato
1462.
Si legge infatti in Google Books, negli Analecta Monserratensia, che una tavola, la prima, mostrerebbe lo:
Stemma delle famiglie Guevara (a sinistra) e Inguanez (a destra), collocato nel 1462 sulla facciata della chiesetta di
Monserrato alla Vittoriosa...
ora, la Vittoriosa sarebbe il borgo di Birgu, e la chiesetta sarebbe dedicata alla Vergine di Monserrato, dove entrambe le casate averebbero avuto cappelle con altari, poi sconsacrati.
[464] The Monserrato Madonna
The ‘Virgen Murena’, so dear to Catalan Catholic traditions, owes its presence in Malta to Spanish influences. The introduction of her worship traceable, at least, to the 15th century, is closely linked with two prominent Maltese families whose
Spanish ancestorship is well known, namely the Inguanez and the De Guevara families.[13]
The former erected a side chapel in the old cathedral church, which in 1457, was endowed with an ecclesiastical living
founded by Antonio Inguanez.[14] The De Guevara family bad another similar altar in the same church. Both altars
celebrated their titular feast on the 8th, September and continued to function till almost the end of the 16th century. In
1598, Bishop Gargallo sanctioned the canonical desecration of the De Guevara altar.[15] The Inguanez family managed
to have their own included also in the new baroque cathedral church, where they had reserved for them the second side
chapel in the main aisle on the left hand side of the main altar. During the 18th century, members of this family covered
this altar and its reredo with marble decoration. Its altar piece is the work of Mattia Preti.[16]
[p.186] From Mdina, this Marian devotion found its way also to the Borgo of Castellum Maris, present day Vittoriosa .
Near the Marina wharf of this town, there was a church dedicated to the Monserrato Madonna. Its building is closely connected with the same two families mentioned in the previous paragraph. Their coats of arms, with the year 1462 inscribed
on them, was inserted in the facade of this church.[17]
[13] Gio. F.co Abela, Della Descrittione di Malta, 492-495, 488-489.
[14] AAM, Reveli 1615, 15v.
[15] AAM, VP 1588-1602, 7r-v.
[16] The Inguanez chapel in the old cathedral in 1629 was being used as a store room for the furnishings and equipment used during the Holy Week (AAM, VP 1621-31, 392v) and was canonically
desecrated in 1634 (AAM, VP 1634, 15r). Didaco Antonio Galea Feriol provided the new chapel at
the cathedral with all its needs, including Mattia Preti’s altar piece and the marble decoration (AAM,
VP 1714-20, 21r-v).
[17] Gio. F.co Abela, op. cit., 489; AAM. VA 1575C, 123v-124r; VP 1621-31. 14r-v. 20.
(N.B.: il grassetto è aggiunta personale).
Via Benedetta sarà forse possibile acquistare il libro di Abela in copia anastatica, che sembra disponibile in qualche esemplare anche usato, in rete: il libro è comunque leggibile in varie biblioteche
48
italiane, ma non a Napoli (V. File Della descrittione di Malta): dovrebbe contenere interessanti notizie sulle due famiglie spagnole dei Guevara ed Inguanez a Malta nel 15o secolo.
Conclusioni.
Come si è visto si tratta di avvenimenti che si svolgono in poco più di ¾ di secolo, 81 anni, dal 1437
al 1518.
La prima presenza stabile certificata dei Guevara a Malta è stata individuata intorno al 1460, 2
anni dopo la morte di Alfonso d’Aragona, ma gli stemmi datati 1462 sulla facciata della chiesetta
della Madonna di Monserrato alla Vittoriosa, fanno intravedere una crologia iniziata ancora precedentemente.
Le incertezze sono legate alla presenza di Inigo e comunque dei primi de Guevara.
SPRING, 30 luglio 2008
49
ALLEGATO L
Ancora sui GUEVARA a MALTA
Riferimenti Bibliografici
[83] htpp://www.aragon10.free-online.co.uk per notizie sulla famiglia De GUEVARA (ultima consultazione 25/07/08).
[85] http://www.maltagenealogy.com per la genealogia delle famiglie Deguara (de Guevara, D’Avolas,
De Haro). Ultima consultazione 11/08/08).
[85]1 http://www.maltagenealogy.com/libro%20d’oro/CAP.htm per la lista completa dei capitani della
verga. (Ultima consutazione 15 agosto 2008).
[86] www.cilialacorte.com/popes.htm.26k per ricerche sui Guevara in genealogie diverse (ultima consultazione 11/08/08).
[89] http://homepage.ntlworld.com/cilialacorte/elcid.html Ramo dei De Guevara discendente da El
Cid. (Ultima consultazione 10 agosto 2008).
Sulla presenza dei De Guevara, e segnatamente di quel Diego dalla difficile collocazione, getta una
luce chiarificatrice il link di un sito che contiene alcune linee genealogiche[89]: fra queste una discendenza da El Cid Campeador mostra in 5a generazione un Juan Vela de Guevara, Conde de Alava, dal
quale si arriva, dieci generazioni dopo, al matrimonio nel 1395 di Elvira Guevara con Ruy Lopez
d’Avalos, dal quale nasce un figlio, Diegio d’Avalos, che aggiunge al suo cognome quello della madre,
che finisce per prevalere sul paterno.
Non è questo il solo risultato dell’esplorazione del link legato al Cid, ma la constatazione che alla
17a generazione questo ramo si estingua, avendo avuto il Diegio una sola figlia, quella Paola che si era
ritenuta essere la seconda figlia di Giovanni 1o discendente di Alfonso, figlio di Pedro 2o Conte di Oñate
e di Costanza di Tovae.
E poichè in questa linea non vi è traccia né di Tristayno né di altri protagonisti del casato, essi devono
essere di altri rami, e comunque presenti nell’isola di Malta.
Potrebbe quindi essere davvero questo Diegio, legato alla famiglia Inguanez per il matrimonio con
Paola, il primo dei de Guevara a giungere nell’isola; non è confermato il figlio Inigo, ma il solo Giovanni, col primo passato in Sicilia ed a Napoli, ed il secondo rimasto a Malta, come si era trovato per
altra via1.
Un ramo maltese dei De Guevara
Ad ogni indagine, susseguente le considerazioni svolte in premessa, si premetta la trascrizione della
linea discendente da El Cid, dopo aver riscontrato che per ricostruire il genealogico dei Cilia di Malta,
nel sito citato si è fatto ricorso a numerose fonti e materiale di archivio, come vi si legge:
[89] Three databases have been used in compiling the genealogies on this site
The first consists of families in Malta, France and Sicily which have been researched from original sources or by qualified
genealogists. These sources consist of parish or municipal records dating back to the mid 16th Century. Sources before the
16th Century are national archives containing notarial and court records in Malta, France, Sicily and Naples.
The second database is linked to the first through Ferrante, King of Naples and Federico II, King of Sicily, whose ancestries
1 Si ricordi che Inigo e Giovanni secondo altre fonti erano fratelli, essendo tutti tre figli della coppia Ruy Lopez D’Avalos ed Elvira de Guevara.
50
has been compiled from historical records and the generally accepted works of Royal genealogists.
The third is more speculative. Its core still lies in the other two databases but has been augmented by information taken from
such standard Genealogical reference books as the Almanach de Gotha and Genealogisches Handbuch des Adels with additional material from Internet sources.
Ed ecco, dalle 12 generazioni seguenti la quinta, i discendenti di Juan Vela de Guevara, Conde de
Alava:2
5a generazione:
7. Juan Vela de Guevara, Conde de Alava, married Maria Alvarez de Aragón;
Children from this marriage were:
+ 11 M i. Pedro Velez de Guevara, Conde de Alava was born in 1150.
6a generazione
11. Pedro Velez de Guevara, Conde de Alava, married Maria Alvarez;
Children from this marriage were:
+ 15 M i. Ladron de Guevara, Conde de Alava was born circa 1175 and died in 1227.
7a generazione
15. Ladron de Guevara, Conde de Alava, married Leonor Gil de Vidaure;
Children from this marriage were:
+ 23 M i. Juan Velez de Guevara was born in 1195.
8a generazione
23. Juan Velez de Guevara married Urraca Nuñez de Guzman;
Children from this marriage were:
+ 39 M i. Nuño Gomez de Guevara was born circa 1220 and died in 1248.
9a generazione
39. Nuño Gomez de Guevara married Teresa Ruis de Roxas;
Children from this marriage were:
+ 59 M i. Vela Ladron de Guevara, Conde de Alava was born circa 1248.
10a generazione
59. Vela Ladron de Guevara, Conde de Alava married Thiez de Got;
Children from this marriage were:
+ 84 M i. Beltram Gomez de Guevara, Conde de Alava was born circa 1275 and
died circa 1326.
11a generazione
84. Beltram Gomez de Guevara, Conde de Alava married Elvira Sanchez de Ayala;
Children from this marriage were:
+ 110 M i. Ladron de Guevara was born circa 1300.
12a generazione
2 La numerazione delle persone è quella del genealogico originale; negli interventi di formattazione, il grassetto corsivo
dei nomi.
51
110. Ladron de Guevara married Sancha Ponce de Haro;
Children from this marriage were:
+ 141 M i. Beltram de Guevara.
13a generazione
141. Beltram de Guevara.married Mencia de Ayala;
Children from this marriage were:
+ 165 M i. Pedro Velez de Guevara was born circa 1360.
14a generazione
165. Pedro Velez de Guevara married Isabel de Castilla;
Children from this marriage were:
+ 188 F i. Elvira de Guevara.
15a generazione
188. Elvira de Guevara married Ruy López d’Avalos3, son of Diegio López d’Avalos and Unknown, in
1395;
Children from this marriage were:
+ 213 M i. Diegio d’Avalos de Guevara.
16a generazione
213. Diegio d’Avalos de Guevara married Paola Inguanez, daughter of Antonio Inguanez (Desguanechs), Barone di Ghariexem and Imperia Gatto;
Children from this marriage were:
+ 236 M i. Giovanni de Guevara was born in 1455 and died in 1511.
17a generazione
236. Giovanni de Guevara married Margherita Cervantes;
Children from this marriage were:
252 F i. Paola de Guevara married Pietro de Nava, 2º Barone di Marsa, Castellano di Malta, son of
Giovanni de Nava, 1º Barone di Marsa, Castellano di Malta and Isabella Mazara, in 1499 in Acts: Not.
Giacomo Zabbara.
18a generazione
Nessuno de GUEVARA compare in questa generazione, il che potrebbe significare che non vi sarebbero
fratelli di Paola e quindi, per questo sito, sarebbero estinti con Paola i de GUEVARA di Malta discendenti da Diegio e da El CID.
Come detto nella nota 1, secondo altre fonti Inigo e Giovanni erano fratelli, essendo tutti tre figli
della coppia Ruy Lopez D’AVALOS ed Elvira de GUEVARA, e si potrebbe avanzare l’ipotesi che essendo il sito [89] dedicato ai soli dell’isola di MALTA, sia stato trascurato Inigo e menzionato il solo
Giovanni, indicato però come figlio e non fratello di Diegio.
3 Sono queste le seconde nozze delle tre nozze; nella prima sposò Maria Gutierrez de Fontecha.
52
GUEVARA a MALTA
La parte che ci interessa del genealogico riportato da [89] comincia alla 15a generazione, nel 1395, col
matrimonio di Elvira de Guevara con Ruy López d’Avalos: da questo matrimonio nasce un Diegio, che
è sicuramente il cercato Diego, che accanto al cognome paterno, presenta anche il materno, che, non è
chiaro perchè, è il solo che distingue il figlio Giovanni.
Il matrimonio di Diegio non viene datato, ma, almeno in questa linea di discendenza, è il primo dei de
Guevara a Malta, con matrimonio celebrato con una delle principali famiglie dell’isola, gli Inguanez.
Da questa unione nasce Giovanni (*1455 +1511), la cui unica figlia, almeno così risulta in questo sito, è quella Paola omonima della seconda figlia di un altro Giovanni de Guevara, figlio però di Giovanni 1o discendente di Alfonso, figlio di Pedro Conte di Oñate e di Costanza di Tovar, e sorella
di Guevara 2o e di Tommaso, che mi aveva indotto ad interessarmi di Malta e della sua storia, fino al
grande assedio del 1565.
Lo strano è che si trova anche che Paola Inguanez sarebbe andata sposa non a Diegio, ma ad un
Giovanni de Guevara nato nel 1420 circa, che sarebbe il Secreto in carica nel 1460[83].
Ľinterrogativo che resta è: di dove son venuti Tristanyo, Torrea, Carlo4, Antonio, Francesco? E se
per gli ultimi due resta valida la proposta di una paternità del 1o Duca di Bovino, Giovanni, di dove
vengono gli altri tre, tutti divenuti Capitano della Verga?
Per altre fonti Elvira, la madre di Diegio, alla quale si deve il cognome del primo Guevara che abbia raggiunto Malta, avrebbe, come detto, avuto altri due figli: Giovanni e Inigo, ed è qui che le acque
cominciano a intorbidarsi.
Conclusioni
Trovato un documentato Diegio, nato dopo il 1395, per validare la prima presenza dei de Guevara a
Malta, con un figlio Giovanni (*1455 +1511) ben collegato alla storia dell’isola, non risultano documentate le provenienze degli altri dello stesso cognome, salvo le probabili per Antonio e Francesco
come figli del duca di Bovino: la loro attiva presenza è provata però dalle cariche ricoperte.
Col matrimonio del 1499 di Paola con Pietro de Nava, si chiuderebbe la storia di questo ramo maltese dei de Guevara, salvo che altri documenti non consentano migliori letture di un periodo di oltre cento
anni che precede il grande assedio del 1565 dell’isola di Malta da parte dei turchi.
SPRING, 12 agosto 2008.
4 Carlo I è Capitano della verga nel 1487-1493; Antonio è segnalato in Sicilia nel 1513, anno in cui vi si sposa, mentre
in [85] lo si trova prima sposo di Donna Marie Inguanez, e poi, in seconde nozze, di Donna Elisabetta de Nava.
53
Sul Capitanto della verga
Una testimonianza indiretta della presenza dei Guevara nell’isola e della loro importanza e partecipazione alla vita civile e militare, può essere ricavata in base all’elenco che nel sito [85]1 viene fornito per
coloro che vi hanno ricoerto la carica di Capitano della verga, fra il 1356 ed il 1528.
L’elenco è quello seguente, a riguardo del quale si deve evidenziare che le famiglie Terrazza e della
Terrazza si sono ritenute concidenti.
Famiglie che hanno occupato la carica di Capitano della Verga.
(1356-1528 = 173 anni).
Pellegrino (17 anni):1356-1371, 1428;
Murina (27 anni): 1372-1398;
Ricciari (4 anni): 1399-1402;
Gatto (12 anni): 1403-1405, 1431-1432, 1493-1499;
di Santa Colomba (7): 1406-1412;
de Portocarrero (1): 1413;
della Terrazza/Terrazza (4): 1414-1417;
de Serriano (10): 1418-1427;
d’Esguanez (30): 1429-1430, 1433-1437, 1439-1453, 1493-1499, 1528;
Platamone (1): 1438;
di Paternò (1): 1454;
de Bordino (2): 1455,1522;
Pirrera (1): 1456;
de Clementis (1): 1461;
di Mazara (14): 1458-59, 1467, 1471-74, 1476-1478, 1486, 1517, 1520,1524;
de Guevara (24): 1468-69, 1479, 1481, 1487-1492, 1500-1512, 1516;
de Xabica (4): 1457, 1470, 1475, 1480;
de Valdes (3): 1460, 1484-1485;
de Nasis (4): 1462-1465;
de Parisio (1): 1466;
de Ribera (2): 1482-1483;
Falsone (5): 1513, 1518, 1523, 1525-1526;
de Nava (2): 1519, 1527;
de Stuniga (1): 1521.
con 178 anni complessivamente coperti, e non 180, per i 7 anni del periodo 1493 – 1400 che ha visto
nell’incarico il Barone Antonio Gatto d’Esguanez 1493, attribuito ad entrambe le famiglie Gatto e
D’Esguanez.5.
Ordinando le famiglie per anni cumulati di presenza nell’incarico, si ottiene la seguente classifica, che
riguarda le 24 famiglie che figurano nell’elenco; questo quadro viene presentato anche in figura L.1.
d’Esguanez: 30 anni;
Murina: 27 anni;
5 È appena il caso di dire che li Desguanez di questo elenco sono gli stessi Inguanez incontrati nelle nostre ricerche.
54
de Guevara: 24 anni;
Pellegrino: 17 anni;
di Mazara: 14 anni;
Gatto: 12 anni;
de Serriano: 10 anni;
di Santa Colomba: 7 anni;
Falsone: 5 anni;
Ricciari, della Terrazza/Terrazza, de Xabica, de Nasis: 4 anni;
de Valdes: 3 anni;
de Bordino, de Ribera, de Nava: 2 anni;
de Portocarrero, Platamone, di Paternó, Pirrera, de Clementis, de Parisio, de Stuniga: 1 anno.
Si rilevi che solo le sette famiglie D’Esguanez, Murina, de Guevara, Pellegrino, di Mazzara, Gatto
e de Serriano, sono presenti in doppia cifra, come si usa dire oggi in campo sportivo, e che ai primi
tre posti dopo gli Inguanez ed i Murina si pongono i de Guevara; ma mentre i Murina vedono la loro
presenza distribuita consecutivamente in 27 anni, gli Inguanez, in modo discontinuo, coprono un arco
di ben 99 anni, i de Guevara, anch’essi con incarichi distribuiti non consecutivamente, ne coprono uno
di 48 anni, a conferma di una presenza attiva e prolungata.
È bene però ricordare che i de Guevara provengono, molto probabilmente, da rami diversi del loro
casato; a questo riguardo, niente si è in grado di dire sulle altre famiglie.
La preminenza delle famiglie Inguanez e de Guevara è così confermata, mentre, con sorpresa si
Anni di presenza nell’incarico di Capitano della Verga per le 24 famiglie maltesi
che lo hanno ricoperto negli anni 1356-1528.
55
osserva che quella de Nava è presente in due soli anni, nel 1519 e 1527, quasi all’estremo superiore
dei 173 anni: avendo trovato che queste erano le tre famiglie isolane più importanti, verificandolo per
matrimoni fra loro contratti, la cosa suscita qualche perplessità che, per i limiti della presente indagine,
non si è in grado di cercare di dissipare.
Si chiude questa parentesi ricordando che i nominativi dei de Guevara presenti in questo incarico
sono, con i relativi periodi:
Tristano de Guevara: 2 anni di incarico, nel 1468 e 1469;
Giovani de Guevara, 14 anni di incarico, nel 1479 e dal 1500 al 1512;
Torrea de Guevara: 1 anno di incarico, nel 1481;
Carlo de Guevara: 6 anni di incarico, dal 1487 al 1492;
Matteo de Guevara: 1 anno di incarico, nel 1516;
complessivamente, come detto, 24 anni.
Occorre tener presente che nel novero dei cavalieri dell’ordine di Malta si trovano anche:
Antonio, nel 1563 e 1568;
Ferrante, Ferdinando, nel 1576 e 1579;
Pietro, nel 1595 e 1601;
il che estende la presenza attiva con incarichi e ruoli di prestigio dei de Guevara nell’isola al 1601, in un
periodo complessivo fra Capitani di verga e cavalieri dell’Ordine di ben 133 anni; se poi si considera la
presenza di Diegio nato da matrimonio contratto nel 1395 con un figlio nato nel 1455, si arriva ad una estensione temporale di almeno 175 anni, ponendone orientativamente il matrimonio intorno al 1425.
SPRING, 18 agosto 2008.
56
ALLEGATO M
I tre matrimoni di Ruy Lopez d’Avalos
Riferimenti bibliografici
[425] Luise F.- I d’Avalos - Una grande famiglia aristocratica napoletana nel Settecento, Napoli,
Liguori Editore, (2006).
[447] Moroni Romano. G. – Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai giorni
nostri – Vol. LXXXVIII, Venezia, Tipografia Emiliana, (1858). (File in .pdf in Google Books).
[467] De Molina G. A. – Nobleza del Andalusia, Siviglia (1588), Ristampa, Georg Olms Verlag,
(1975), pp.696. Da Google Books, in limited preview (v. pp. 285....289).
[468] Cronicas de Los Reyes de Castilla, Ordinada por Rosell Caytano, Tomo II, Madrid, M. Rivadeneyra – Editor, pp. 744, (1877). (file pdf da Google Books).
[83] htpp://www.aragon10.free-online.co.uk per notizie sulla famiglia De Guevara (ultima consultazione 25/07/08).
[85] http://www.maltagenealogy.com per la genealogia delle famiglie Deguara (de Guevara, D’Avolas, De Haro). Ultima consultazione 4/09/08).
[86] www.cilialacorte.com/popes.htm.26k per ricerche sui Guevara in genealogie diverse (ultima
consultazione luglio 2008).
[88] www.enredo.es per genalogici di famiglie di origine spagnola, in genere, ed in particolare di De
Guevara. (ultima consultazione 6 settembre 2008).
[90] http://ubedauniversal.iespana.es/militares.htm per un profilo storico di Ruy Lopez D’avalos.
(Ultima consultazione 26/08/08).
[91] www.searchmalta.com/surnames/tables/ - 21k – Per genealogie di varie famiglie legate a Malta.
(Ultima consultazione 26/08/08). 1
Premessa
Nei tre matrimoni di Ruy Lopez D’Avalos va cercata, oltre quanto detto sinora, una sia pur parziale
introduzione alla collocazione di tanti protagonisti di questa Appendice 62, dedicata alla Torre di S.
Anna, ed alla ricerca di un provato legame con la famiglia de Guevara.
Mentre sembra che la linea D’Avalos, che tanta parte ebbe nella storia dell’isola d’Ischia, sia legata
alla terza moglie di questo signore, non è chiaro quanti e quali siano i figli della seconda, e quali siano
quelli che potrebbero aver legami con la stessa isola e con Malta.
Altrettanto nebulosa è la presenza di più rami di quella dei de Guevara, alla ricerca dei quali ci si
è interessati alle presenze di suoi esponenti nelle cinque isole di Ischia, Vivara, Sicilia, Malta, Sardegna, fino a cercare tracce, peraltro ben evidenti, fin nel lontano Messico, a partire dai componenti
degli equipaggi di Cristoforo Colombo, nei quali si rinviene un Hernando de Guevara, dalla vita
molto avventurosa, anche in campo amoroso, che arrivò a congiurare contro di lui.2
Pur dilatandosi territorialmente e temporalmente, le ricerche hanno sempre fulcro nell’isola partenopea, con particolare attenzione alle presenze dei de Guevara nell’isola di Malta, esplorando di
ques’ultima, sia pur non approfonditamente, usi, costumi ed attività marinaresche e militari; tenendo
presente che il protagonista delle triplici nozze nacque nel 13573, che l’acquisizione di Bovino è del
1 V. anche www.siteadvisor.com/sites/searchmalta.com/downloads/37895/
2 V. p.es. Iriving W. – History of the life and voyages of Christopher Columbus, Philadelphia, George W. Corton, Vol. II, (1841), File
pdf in Google BoOKS.
3 Nel 1421, all’età di 64 anni, questo nobile spagnolo lasciò questa terra, con alle spalle ben tre matrimoni e non so, purtroppo, quanti e quali figli.
57
15634, e che il grande assedio turco all’isola di Malta si svolse nel 1565, la parte centrale delle ricerche si estende nell’arco di 208 anni, anche se fra genealogici e analisi collaterali il campo si dilata
molto oltre gli estremi indicati.
Molte le fonti consultate, con quelle spagnole, ovviamente favorite, comprendendo alcuni siti, particolarmente dedicati alla genealogia di molte famiglie: fra le prime Nobleza del Andalusia di G. A.
Molina [467 ].
Anche il sito [91] offre elementi di particolare interesse, specie per la collocazione di quel Diego
che tanto ci ha impegnati.
Ruy Lopez D’Avalos
Di questo nobile, dalla vita avventurosa, non sono uniformemente riportati gli estremi, trovandosi
per l’anno di nascita il 1357 ed il 1371 circa, e per quello della morte il 1421 ed il 1428: sarebbe
dunque vissuto da 50 a 71 anni.
Dal sito: http://ubedauniversal.iespana.es/militares.htm si riporta un breve profilo:
Ruy López Dávalos y Pérez de Pedrula nace en Úbeda en 1357 y muere en Valencia en
1428.
Fue Condestable de Castilla, Adelantado de Murcia y Privado de Enrique III. Entre otros
títulos fue Conde de Ribadero, Duque de Arjona, Higuera de Arjona, Jódar, Recena, Jimena, Bedmar, de la Heredad de Alharilla y Mitad de Ibros, Señor de las Casas de Córdoba,
de la Villa de Návia y Tenencia de la Coruña, Vivero y Betanzos. Se le conoció con el apodo
de “Buen Condestable”, y se dedicó a la política y la vida militar. Se casó con María de
Fontecha, en segundas nupcias con Dña. Elvira de Guevara y por último con Dña. Constanza de Tobar, teniendo en total ocho hijos.
En 1379 es hecho prisionero en Granada y una vez en libertad entra al servicio del rey
Juan I como sirviente, de ahí pasa a escalar altos puestos en la corte. Fue Justicia en Baeza y enviado por Enrique III a poner orden en Murcía, donde es nombrado Adelantado
Mayor. En 1396 arrasa Ciudad Rodrigo y algunos territorios de Lusitania, siendo nombrado Condestable de Castilla por su méritos. En 1407 toma Baeza y seguidamente Zahara,
en 1410 sale victorioso en el cerco de Antequera junto a los caballeros ubetenses y moros
de Jaén. Es nombrado Regidor de Úbeda en 1419, y en 1423 es acusado de traición, por
secuestrar supuestamente al rey, siendo partidario de éste. Una vez capturado Dávalos, se
le confiscan sus posesiones y bienes, quedando en la miseria. En 1428 muere Ruy López
Dávalos en la ciudad de Valencia. Su familia se encarga de darle digna sepultura en la
Capilla de San Esteban del Convento de S. Agustín de Toledo, hasta 1817 en que pasan a
ubicarse en la Iglesia de San Román.
Noble caballero ubetense que según muchos cronistas fue injustamente acusado y sentenciado.
Notevoli sono l’indicazione del numero totale dei figli: solo 8 in totale, mentre per altra via se ne
conterebbe il doppio, ed il ritratto di un guerriero col suo nome.
Le mogli
Sicuro è il numero delle mogli, tre, ed i loro nomi: Maria, Elvira, Costanza; altrettanto, purtroppo,
non avviene per i figli.
4 Bovino “nel 1563 fu messa all’asta e comperata per 38.000 ducati da Donna Delfina Loffredo, madre di Giovanni
Guevara” (V. Allegato D).
58
Delle tre mogli5, la prima, Maria, viene indicata con un casato il cui nome è diversamente riportato: Fonseca, Fontecha, Fontechecha..
Dei matrimoni, per quello della sola Elvira è fornita la data, concordemente indicata nel 1395,
quando Ruy Lopez avrebbe avuto da 24 a 38 anni, a seconda delle date di nascita su indicate.
Le tre mogli sono così indicate in [85]:
.. Don. Ruy Lopez d’Avalos, Count of Ribadeo, Constable of Castile (1357-1421), married firstly to
Maria Gutierrez de Fontechecha
secondly 1395 to Donna Elvira de Guevara
married thirdly to Donna Constanza de Tovar y Toledo, de Los Senores de tierra de la Reina
Maria de Fontecha
Maria de Fontecha fu la prima moglie di Ruy Lopez d’Avalos e di lei ho trovato ben poco:
[467] p. 286:...Suivant d’autres auteurs. Elvira e Costanza étaient filles de Pero Velez de Guevara,
seigneur d’Oñate. Les Guevara sont une de grandes familles de l’Alava. Le connétable avait épousé
Elvira en seconde noces. Sa première femme fut Maria de Fontecha, riche veuve de Carrios, d’une
famille bourgeoise. Il épousa en troisiemes noces Costanza de Tovar, veuve de son beau-frère, Pero
Velez de Guevara...
Il tutto si riduce a precisarne le origini borghesi, il censo e la vedovanza.
Elvira de Guevara
Anche di Elvira, oltre a quanto giá detto, non si sa molto; interessante è trovarla legata alla storia
degli agostiniani in Spagna, come si legge in un libro di Andrews Frances “The Other Friars” (da
Google Books):
p. 107 :...In the early fifteenth century a house [di agostiniani] was founded in Valladolid in property
given to the priors of Toledo e Dueñas by the constable Ruy López Dávalos and his second wife, Elvira de Guevara, who came to be considered the founder of the house. The friary was to be considered
the first to join the Spanish observant movement…
Di ciò si trova notizia anche in altro sito:
http://www.portalviajar.com/europa/espana/valladolid/edificios.php
Iglesia de San Agustín (Archivo municipal): formó parte de las instalaciones del convento iniciado
en el s. XV, tras la cesión de unas casas donadas por el Condestable de Castilla Ruy Lope Dávalos y
su mujer Elvira de Guevara, en 1407. La iglesia comenzó su construcción en 1550, bajo las trazas de
Diego de Praves, fue finalizada en 1664, y fue fiel en todo momento a su proyec to inicial. El floreci5 Gli stemmi delle tre casate sono riprodotti in figura traendoli da [467] p. 288; quello dei D’Avalos figura in copertina
di [425] ed è visibile nel grande arazzo che alla Reggia di Capodimonte è sulla parete della sezione del Museo a loro
dedicata
.
Fig. M.1. Gli stemmi delle tre
casate, [467] p.288. Nello stesso
libro quello dei Fontecha è deescritto come in campo verde con una
fonte d’argento sulla quale sono tre
frecce d’oro; quello dei de Guevara
presenta nel primo e quarto campo,
in campo d’oro, 3 bande d’argento
filettate di code d’ermellino; nel
secondo e terzo, in campo rosso,
5 foglie d’argento, disposte 2-1-2.
Quello dei de Tovar (V. fig. M.2.)
presenta in campo azzurro due leoni
d’oro dalle cui fauci fuoriesce una
banda dello stesso colore.
59
Fig. M.2. Lo
stemma dei
de Tovar da
en.wikipedia.
org/wiki/Sancho_de_Tovar
miento del convento tuvo lugar durante los siglos XVI y XVII. Fue también sede del ejército francés.
Hoy sólo se conserva el perímetro del templo y la fachada, con influencias herrerianas. En 2001 se
decidió adaptarlo para Archivo Municipal, y su fachada está siendo reconstruida en este momento
(dic-2007).
Da ciò si apprende che nel 1407, 12 anni dopo le nozze, Elvira e Ruy Lopez erano ancora insieme,
il che consente di porre le nozze con Costanza dopo questa data.
Sui genitori di Elvira si trova questa informazione nel sito:
newsarch.rootsweb.com/th/read/GEN-MEDIEVAL/2004-04/1083024880 - 12k Beltran de Guevara, who in 1374 got the lordship of Oñate. This Beltran married Menca de Ayala6
(dau. of Fernand Prez de Ayala), and were parents of Elvira de Guevara (wife of Condestable Ruy
Lopez Davalos) and Pedro Velez de Guevara (señor de Oñate, who married to Constanza de Ayala,
lady of Salinillas). Pedro Velez and Constanza were parents of Inigo Velez de Guevara and Isabel de
Guevara.
Costanza de Tovar
Fatto a quanto pare normale in quei tempi e per queste famiglie anche Costanza era vedova, veuve
de son beau-frère, Pero Velez de Guevara..., cioè di suo cognato, fratello di Elvira.
I figli
[447] Voce VAS, p. 199: …Ruys Lopez II gran contestabile di Castiglia, il più gran signore de’ suoi
tempi e conte di Ribadeo, ebbe 3 mogli e morì in Valenza nel 1428…..
Ruyz Lopez II ebbe 3 mogli:
1a Costanza di Touvar, dalla quale derivò il ramo degli Avalos di Napoli marchesi potenti del Vasto,
e di Pescara….. Adunque Ruys Lopez II con Costanza de Touvar, vedova di Pietro Vales di Guevara,
diedero origine al ramo di Napoli, mediante i loro due figli che formarono due linee, Inico I ed Alfonso IV: altri figli furono Roderico marchese I del Vasto e conte di Pomarico morto celibe, Martino
conte di Monte Scaglioso, Costanza maritata a Federico del Balzo, Beatrice sposa di Gio. Giacomo
Trivulzi, ed Ippolita moglie di carlo d’Aragona figlio del re Ferdinando I, Innico I sposando Antonella d’Aquino figlia ereditaria del Marchese del Vasto.
2a Elvira de Guevara che formò il ramo di Spagna;
3a Maria Fonseca ....Dei 4 figli Diego III ebbe lunga successione….Pietro
Si noti che l’ordine qui dato è l’opposto di quello reale.
Si rifletta anche sul fatto che Ruiz Lopez D’Avalos nacque nel 1357, morendo nel 1428: quindi con
71 anni di vita, ebbe tre mogli e da 8 a 16 figli; nel secondo caso, con l’ordine reale: 7 dalla terza, 5 dalla seconda, e 4 dalla prima.
Secondo questa fonte [447], essi sarebbero:
- 4 da Maria: Diego, Pietro .....;
- 5 con Elvira: Fernando, Beltrando, e 3 figlie; mentre Fernando ebbe numerosi figli, il fratello
ebbe il solo Giovanni che morì celibe;
- 7 figli con Costanza: Inigo, Alfonso, Roderico, Martino, Costanza, Beatrice, Ippolita, con le
seguenti notizie :
Inigo, detto Inigo I, sposa Antonella d’Aquino figlia ereditaria del Marchese del Vasto;
Alfonso, indicato come il IV di questo nome;7
Roderico, marchese I del Vasto e conte di Pomarico, morto celibe;
Martino, conte di Monte Scaglioso;
6 In [88] si precisa che la madre era Mencia de Ayala y Cabalos, e che i fratelli erano Pedro Velez, Beltran, Fernando, e
le sorelle Maria,Costanza, Urraca Velez.
7 Per la discendenza di Inico ed Alfonso, V. fig. 6 del testo di questa Appendice, nella quale appare un Ferrante non
presente nei discendenti maschi della coppia Ruy – Costanza, secondo questa fonte.
60
Costanza, maritata a Federico del Balzo;
Beatrice, sposa di Gio. Giacomo Trivulzi;
Ippolita, moglie di Carlo d’Aragona, figlio del re Ferdinando.
Secondo questa fonte il solo Diego che si incontra è figlio di Maria, cosa che trova una conferma
anche in altro sito:
...D.Diego López, hijo segundo de Ruy López Dávalos...y de su mujer D.a Maria de Fontecha...8
questo Diego López D’Avalos è però il secondo figlio della coppia..
La discendenza di Elvira
Si è visto che secondo [447] i figli di Elvira sarebbero 5, con due maschi, Fernando e Beltrando,
mentre per il sito [83] dal matrimonio con Ruiz Lopez D’Avalos, avvenuto nel 1395, sarebbe nato
Diego d’Avalos de Guevara.
Secondo [88] i figli sarebbero solo 4, Beltran, Fernando, Mencia, e Costanza.
Si è anche trovato, secondo [91] che la spiegazione del cognome, in sostituzione di quello del padre
sarebbe:
...The surname came when Ruy Lopez d’Avalos, count of Ribadeo married the heiress Elvira de
Guevara daughter of Pedro velez de Guevara, 11th lord of Onate. The marriage was in 1395.
Un brano che pone qualche interrogativo, anche se si potrebbe pensare che per distinguere questo
Diego dal Diego Lòpez figlio di Maria si sarebbe aggiunto o indicato il cognome della madre, rimasto poi come distintiva.
Si aggiunge anche che come figlia di Pedro Velrz de Guevara non si trova però Elvira negli elenchi
dei figli di questo signore, che sarebbe figlia di Beltran de Uevara.
Un sito, ben strutturato, con una folta bibliografia, e già citato, è quello contraddistinto dal numero
[91], in esso nella Table 7, dedicata ai de Guevara, si legge:
[91] Table 7 (de Guevara): ....
Ruy Lopez d’Avaloz, Count
to
Elvira de Guevara – as his second
Of Ribadeo & Constable of
c.1395) wife; her issue taking her name rather
Castilethan that of her husband.
Diego de Guevara
nat. c. 1400
to
(ante 1457)
Paola Inguanez
(dau. of Baron Antonio & of Imperia Gatto) (3)
Giovanni de Guevara, Baron of Ghajn Tuffieha, Gnien-il-Firen & Gattara
Heir to his maternal uncle, Inigo de Guevara, Marquis del Vasto & Count of Ariano in Naples
nat. c. 1425
obt. post 1474
to
(ante. 1457)
Margherita Cervantes
Angelica de Guevara
8 File pdf: www.euskomedia.org/PDF/riev/14061093.pdf (ultima consultazione 31 agosto 2008).
61
Secondo quanto riportato si avrebbe:
- Diego (* 1400 c. + ?), sposa nel 1457 c. Paola Inguanez, avendo per discendente Giovanni (*
1425 c. + < 1457) sposato (<1457) a Margherita Cervantes, dalla quale discenderebbe la sola Angelica;
- difficile è interpretare Heir to his maternal uncle, Inigo de Guevara collegato a Giovanni, visto che
sua madre è una Inguanez; se attribuito a Diego, lo si troverebbe come nipote di Inigo de Guevara
fratello della madre Elvira.
Per noi però il Conte di Ariano e Marchese del Vasto sarebbe il figlio di Costanza de Tovar (V.
fig. 6).
Per quanto concerne Angelica essa avrebbe sposato un Testaferrata, altra notevole famiglia maltese, senza figli:
Angelica Caterina de Guevara (d 1611), married Dr Paolo Testaferrata JUD, dsp.
Il matrimonio di Paola Inguanez con un de Guevara è un’altra incertezza, trovandosi il quadro
tabellato di seguito:
Moglie (Inguanez)
Marito (de Guevara)
data
Fonte/Note
Paola
Diego
1457
[91] Table 7
Paola daughter of Antonio
Inguanez (Desguanechs),
Barone di Ghariexem and
Imperia Gatto
Diego
[83]
[91]: [Antonio] Received King Alfonso
in his Palace at Mdina, Malta, (1432)
Paola
Diegio d’Avolas de Guevara
[86]
Paola
Giovanni
[85] (Secreto of Malta and Gozo.
1460)
Come si vede, su 4 siti 3 indicano in Diego il marito di Paola Inguanez, e solo 1 si riferisce a Giovanni.
Conclusioni
Come si rileva da quanto riassunto ed ordinato in questo undicesimo allegato dell’Appendice 62,
nella discendenza di Elvira de Guevara restano diverse incertezze, cui se ne aggiungono altre, fra le
quali quelle relative al Ferrante figlio di Costanza de Tovar.
Anche il numero complessivo dei figli nati dai tre matrimoni di Ruy, variabile da 8 a 16, rientra in
questo complesso quadro.
Di Diego sposo di Paola Inguanez, restano sempre tutte le incognite ripetutamente segnalate, che
si spera possano essere risolte in futuro: fra queste, data di morte e località della stessa, anche se nelle
varie genealogie consultate esso prevale su un Giovanni che avrebbe poi avuto un figlio dello stesso
nome.
SPRING, 6/09/08
62
ALLEGATO N – Sulla famiglia Guevara
Riferimenti Bibliografici
[449] Vilar Y Pascual L. – Diccionario Histórico Genealógico y Heráldico de las Famillas illustres de
la Monarchia Española – Tomo II, Madrid, Imprenta De D. F. Sanchez a Cargo De Augustin Espinosa,
(1859). (File in formato pdf in Google Books).
Sulla famiglia Guevara si sono raccolte molte informazioni, spezzoni di alberi genealogici, trovando
incerte indicazioni ed inspiegate sovrapposizioni di nomi: si è vagato per l’intero Mediterraneo, ed
oltre, fino a giungere in America, al seguito di Cristoforo Colombo, ed in Messico, con un Diego de
Guevara.
Le ricerche si sono incentrate nell’arco di tempo che va dalla fine del 1400 alla fine del 1700, cercando
elementi che potessero dare indicazioni in merito alla costruzione e possesso della Torre che ancora
oggi vede fra i suoi diversi nomi, anche quello dei de Guevara, con particolare riferimento ai duchi di
Bovino.
Un’attenzione particolare è stata data alla presenza di membri di questa casata nell’isola di Malta,
particolarmente negli anni del grande assedio dei turchi (1565), cercandovi elementi su alcuni componenti
di questa famiglia provenienti dal ramo che discende da Pedro e Costanza de Tovar (V. fig. 6).
Se si è giunti fino all’Allegato N, il dodicesimo di questa Appendice 62, dedicata alla torre citata, si
comprenderà, sia lo sforzo di ricerca, sia la difficoltà di ordinare gli elementi raccolti.
Il tomo secondo del Diccionario di Luis VillarR y Pascual [449]1, dedica le 20 pagine che iniziano
con quella 271 alla famiglia de Guevara, partendo dal 900 circa, fino a giungere alla fine del 1600:
costituendo un riferimento omogeneo ed approfondito, che però non consente un miglioramento della
situazione.
La lettura di queste 20 pagine non è affatto agevole, lingua a parte, essendo fittissisma di avvenimenti
e di casati, nell’intento dell’A. di chiarire legami matrimoniali, proprietà, titoli ed incarichi.
Con ogni riserva di successivi interventi, specie per l’arrivo, si spera prossimo, del libro di Abela su
Malta 2, che anche per la sua collocazione temporale ben si prospetta come possibile chiarificatore di
fatti e persone, si raccolgono, nel paragrafo alcune annotazioni ritenute più interessanti di [449] .
Si deve tener ben presente che si tratta di membi della famiglia legati alla terra di origine, la Spagna,
tutti sotto l’etichetta Ladron, tanto presente anche nelle precedenti ricerche.
Notizie da [449].
È solo dalla fine di p. 277 ed inizio della successiva che ci si avvicina al limite inferiore del campo
temporale ricordato: vi appaiono infatti date dal 1392 al 1395.relative a Beltran de Guevara che sposando
Mencia de Ayala, ebbe per figli:Carlo, vescovo di Salamanca, Fernando, morto nell’arena di Lisbona,
Beltrano, Maria, sposa a Ruyz Diaz de Rojas, Elvira, sposa di Ruy Davalos, Costanza, sposa a Diego
de Velasco.
1 Non è chiaro come sia strutturata l’intera opera, della quale, in Google Books sono presenti due soli tomi, il secondo e
l’ottavo. Una ricerca nel sito dell’ICCU consente di appurare che in Italia questa opera si trova solo presso la Biblioteca
centrale di Firenze, e solo per primi 6 tomi.
2 Abela, Giovanni Francesco – “Della descrittione di Malta isola nel mare siciliano con le sue antichità, ed altre notitie.
Libri quattro. Del commendatore fra Gio. Francesco Abela vicecancelliere della religione Gierosolimitana.
In Malta : per Paolo Bonacota, 1647 (In Malta, 1647)
63
ALLEGATO O - I GUEVARA di MALTA
Riferimenti Bibliografici
[462] Aloisio M.A. – The Maltese Corso in the fifteenth century, in Medieval Jewish, Christian and
Muslim Culture Encounters in Confluence and Dialogue, vol. 9 n. 2-3, pp. 193...203. The Netherlands
(Nl -2300 Pa Leiden) Brill Academic Publishers Inc., (2003).
[469] Abela F. – Della descrittione di Malta isola nel Mare Siciliano con le sue antichità, ed altre notitie,
Malta, per Paolo Bonacota, Libri 4, (1647). Ristampa Midsea Books Ldt. 1984.1
[470] Di Blasi G. – Storia Cronologica dei Vicerè Luogotenenti e Presidenti del Regno di Sicilia, Palermo, Stamperia Oretea, pp. 330. (1842). File pdf dal sito digilander.libero.it/volpes/di_blasi/vicere_1.
pdf
[471] Ricca E. – Istoria de’ Feudi del Regno delle Due Sicilie di qua del Faro intorno alle successioni
legali ne’ medesimi dal xv al xix secolo, Napoli, Stamperia di Agostino De Pascale, Pp.571, (1859). File
pdf da Google Books.
1 Giunto, Via Amazon, il 23/09/08.
Fig. O.1 Discendenza di Antonio de Guevara.[471] p. 44.
Fig. O.2I Guevara baroni di Buonalbergo. [471] p. 119.
Fig. O.3I Guevara di Arpaja.
[471] p. 61
64
Premessa
Sulla famiglia Guevarasi sono raccolte molte informazioni, spezzoni di alberi genealogici, trovando
incerte indicazioni ed inspiegate sovrapposizioni di nomi: si è vagato per l’intero Mediterraneo, ed
oltre, fino a giungere in America, al seguito di Cristoforo Colombo, ed in Messico, con un Diego de
Guevara.
Le ricerche si sono incentrate nell’arco di tempo che va dalla fine del 1400 alla fine del 1700, cercando
elementi che potessero dare indicazioni in merito alla costruzione e possesso della Torre che in Ischia
ancora oggi vede fra i suoi diversi nomi, anche quello dei de Guevara, con particolare riferimento ai
duchi di Bovino.
Un’attenzione particolare è stata data alla presenza di membri di questa casata nell’isola di Malta, particolarmente negli anni del grande assedio dei turchi (1565), cercandovi elementi su alcuni componenti
di questa famiglia provenienti dai rami che discendono da Pedro Velez De Guevarae Costanza de Tovar
(V. fig. 6).
Se si è giunti fino all’Allegato O, il tredicesimo di questa Appendice 62, dedicata alla torre citata, si
comprenderà, sia lo sforzo di ricerca, sia la difficoltà di ordinare gli elementi raccolti.
Il libro di Abela su Malta [469] per la sua collocazione temporale ben si prospetta come possibile
chiarificatore di fatti e persone relativamente alla sua isola, e finalmente giunto in mie mani, consente
di confermare alcune possibili risposte ad alcuni interrogativi, con altre notizie che si raccolgono nel
seguito.
1. Notizie da [469].
Dei quattro libri nei quali è divisa l’opera di Francesco Abela, il più interessante, per le informazioni
sulla storia dell’isola, i capitani, giurati, i Secreti, e le maggiori famiglie maltesi, fra le quali i Guevara,
è il quarto; il quarto libro è suddviso a sua vota in quattro Notitie:
Notitia I: Capitani, e Giurati che governarono la Città, ed Isola di Malta dall’anno1350, fino al 1530, in cui vi
prese il possesso, e dominio la Sacra Religione Gerolosimitana, con i vari successi più memorabli di quel tempo.
Notitia II: Delle Famiglie antiche di Malta, in universale.
Notitia III: Di alcune dell antiche, e ragguardevoli Famiglie di Malta.
Notitia IV: D’alcuni houmini di Malta per varie guise d’eccellenza celebri, e famosi.
Centocinquantadue pagine, dense di informazioni, di conferme, di precisazioni, ben ordinate, che tuttavia impongono ulteriori ricerche per collegare tutto ciò a quanto sinora raccolto.
Prima di concentrare l’attenzione su questa parte del lavoro, è bene riportare alcune informazioni dal
primo libro, attingendo dalla quinta delle dodici Notitie in cui è suddiviso, quella cioè che è intitolata
Stato politico della Città Notabile governata da’Ministri del Principe.
1.1. Libro I, Notitia V.
In questo libro e Notitia si illustra l’organizzazione amministrativa, sia politica, sia militare dell’isola,
con precise indicazioni sulle cariche, sulle quali gli altri documenti avevano lasciato alcuni dubbi interpretativi.
Si riportano pertanto le definizioni di alcuni ruoli:
Capitano di giustizia o Capitano della verga (HaKem)
[469] p.57:… La Città vien governata da uno de’ principali Cittadini con titolo di Capitano di giustizia, o come
vien per ordinario chiamato della Verga, & in Maltese HaKem, cioè Podestà. Egli esercita anco il Capitanato
d’armi, quando non v’è destinato à questo effetto qualche Cavaliere della Religione, il qual Capitano della Verga
vien creato ogn’anno dal nostro Principe, & hà giurisditione civile, e criminale, con la sua corte anco per tutte
le t’erre, e Casali dell’isola, e loro contorni …
65
Segreto
[469] p.59:… Il segreto, questo al presente risiede nella Valletta, dove tiene la sua Corte, & un’altra nella Notabile, & in ambedue il suo Giudice e Notaro distinto. All’ officio del Segreto appartengono l’essigenze di tutte le
rendite di beni stabili, censi, canone, scisa, & altri diritti che toccano al Principe ….
Giurato
[469] p.58:… Magistrato
Governano anco la nostra Notabile Città quattro Giurati deputati dal medesimo Principe ogn’anno, & hanno
giurisditione nel conoscer alcune cause à loro appartenenti, l’uno de’ quali suol essere Dottor di leggi, e come
tale tiene il secondo luogo nella precedenza.
Baglio
[469] p.59:… Baglio, quest’ufficio in quanto al nome è suppresso, ma di presente incorporato per l’attual esercitio alla giuriditione del Capitano della Città; havendolo essa co’l proprio danaro riscosso da chi l’haveva in
pegno, & unito con assenso regio alla Capitania. Il carico di lui è tenere pubbliche carceri, e ministri, per la
cattura de gl’animali, ch’entrano a danneggiare i poderi altrui, pagando però certa determinata pena, che si
applicava al Baglio, di presente al Capitano… .
1.2. Libro IV: la Notitia I.
Notitia I: Capitani, e Giurati che governarono la Città, ed Isola di Malta dall’anno1350, fino al 1530, in cui vi
prese il possesso, e dominio la Sacra Religione Gerolosimitana, con i vari successi più memorabli di quel tempo.
(pp. 421 ....445).
La prima notizia interessante riguarda la permanenza del re Alfonso nell’isola nel 1432 presso gli Inguanez, in questo caso chiamati i Sguanez:
[469] p. 424...425: ...Il Re Alfonso...finita prosperamente l’impresa di Gerbe...si ferma in Malta per provedersi
di rinfreschi e vettovaglie, col pensier di voler di nuovo navigar contro quei barbari...Onora co’l suo albergo
la casa de i Sguanez...Stando in Malta riceve il Re l’avviso della violente morte data in Napoli à Giovanni Caracciolo Gran Siniscalco [che] diede altresì motivo all’istessa Maestà di partir con l’armata verso la Sicilia,
lasciando di proseguir l’impresa della Barberia...
Come è noto il Caracciolo venne assassinato il 19 agosto 1432 e l’impresa di Gerbe ebbe inizio il 15
agosto dello stesso anno: così i tempi paiono ristrettissimi, appena qualche giorno, pur tenuto conto di
quello allora necessario per far pervenire le notizie; del resto si legge:
[470] p. 36:... Appena arrivato in Messina dopo di essersi trattenuto qualche giorno a Malta, essendo stato ucciso Sergianni Caracciolo l’amasio della regina Giovanna in Napoli,....
Migliora così un percorso investigativo, nato dall’interrogativo se la presenza dei de Guevara nell’isola
maltese fosse conseguenza della permanenza del re: dati i tempi, la cosa pare meno probabile.
La situazione si chiarirà, come si vedrà, decisamente con la Notitia III, a p. 488.
66
Si mostra ora un’integrazione-confronto fra quanto sinora raccolto e ciò che si legge in [469]:
Periodo 1468 1565
Nome
Matrimonio/note
Carica
1446
Inigo
1466
Tristano
1468 – 1470
Tristano
Capitano della Verga
1472
Tristano
Giurato
1479 – 1480
Giovani (1a volta)
Capitano della Verga
1481 – 1482
Torres*
Capitano della Verga
1487 -1493
Carlo
Capitano della Verga
1489
Giovanni
Giurato
1493
Giovanni
Giurato
1500 – 1513
Giovanni (2a volta)
Capitano della Verga
1513
Antonio
Segreto
1516 – 1517
Matteo
1519
Pietro
1528
?
1565
Antonio
Castellano
Chiara INGUANEZ
Marchesina CAXARO
Giurato
Capitano della Verga
Giurato
Figlio di Giovanni
Baglio
Capitano della Verga
* Il Torrea finora incontrato è Torres in [469], senza che ciò aiuti a trovare indicazioni al suo riguardo.
1.3. Libro IV: la Notitia II.
Notitia II: Delle Famiglie antiche di Malta, in universale. (pp. 445...449).
Interessante, in questa Notitia la conferma di quanto si apprese in [462] , come si legge in:
[469] p. 447:.... il motivo di venir in Malta diversi nobili, che poscia vi fondarono le case loro, è stato il corso di
mare, per l’opportunità grande, che vi ritrovavano à poterlo esercitare contra gl’infedeli, armando galee, galeotte, & altre fuste di quei tempi, con ritrarre molto beneficio, ed utile dal militar per mare, in modo, che oltre il
traffico, e commercio, che si apportava à tutta l’Isola, molte vi divenivano ricche, abbondanti di schiavi, e d’altre
comodità, senza quelle, che solevano ricevere le Classi, & Armate regie; le quali sempre erano accompagnate,
e servite all’occasioni, da buon numero di simili fuste, massimamente per la Barberia, con singular profitto, e
giovamento, per la perizia, e gran pratica de’ nostri Piloti, & eccellenti marinari.
L’armar navi a Malta, doveva essere talmente praticato che in situazioni di emergenza tale esercizio
veniva proibito, per evitare che si sottraessero troppe braccia utili alla difesa delle isole.
1.4. Libro IV: la Notitia III.
Notitia III: Di alcune dell antiche, e ragguardevoli Famiglie di Malta. (pp.449...549).
Da pagina 488 a p. 489 si trovano le notizie sulla famiglia Guevara che, pur nella loro brevità, contengono elementi chiarificatori sulla loro comparsa sull’isola, cominciata, come si vedrà, di lontano, per
semplice acquisto di proprietà, come si era supposto, in aggiunta ad altre ipotesi.
Si erano difatti considerate le seguenti alternative:
- i Guevara erano giunti a Malta al seguito di re Alfonso e vi erano rimasti a tutelarne gli interessi: la
prima ipotesi è ancora senza risposta;
67
- i Guevara erano giunti a Malta per utilizzarla come base di appoggio in operazioni corsare;
- i Guevara avevano acquisito titoli e proprietà isolani per meriti e/o ricompensa;
come si leggerà tra breve, l’ultima è quella che maggiormente si avvicina alla realtà; si legge infatti2:
[469] p. 488: ...Hebbe ella [la presenza dei Guevara a Malta] origine, e discendenza da quella nobilissima dei
Conti d’Ariano in questa guisa. Havendo il Rè Alfonso per alcuni bisogni della Corona venduti a Diego di Guevara Conte d’Ariano gli officij di Castellano, e delle due secrezie di Malta, e del Gozo, il feudo di Ayn toffecha,
e diritti regij per certo prezzo di denaro, con facoltà però di potergli rihavere per l’istesso valore ogni volta, e
quando fusse stato suo servigio e stimando di poi il Rè Gio; suo fratello, e successore nel Regno à quello seguirsi
da ciò notabile pregiudizio; anzi confessandosi tenuto à tutta sua possa di procurarne la reintegratione al patrimonio reale; per non ritorgli però con seccagine, havuto riguardo al molto merito del Conte, ch’haveva servito
fortemente al Rè Alfonso, & in particolare nell’acquisto del Regno di Napoli, & à servigi fatti alla sua persona, e
che attualmente andava facendo al Rè Ferdinando suo nipote, gli concede, e commette le rendite, e feudi insieme
con gli officij, che possedeva in Malta per lo spatio però solamente di due anni, e non più, in modo che quelli
spirati s’intendessero devoluti alla regia Corte, e come à lei spettanti, e nella maniera, che più largamente si
conviene in un suo privilegio dato nella villa di Fraga à 15 di Novembre 1460, esecutoriamente à Palermo à 24
di Gennaro 1461.
Si legge a margine: In reg. Cancell. Lib. An. 1460 fol 223: la cosa è dunque ben documentata, anche
se non è possibile individuare ove sia il documento cui si riferisce l’Abela, che sarebbe interessante
leggere direttamente per vedere se effettivamente il benemerito conte sia un Diego de Guevara, legato
ad Ariano col titolo nobiliare di conte, cosa che non si ritrova altrove.
La cosa viene messa in dubbio dallo stesso Abela, se nel seguito del brano precedente si legge:
[469] p. 488:...Morto Diego, ò come leggiamo in alcune scritture Eneco di Guevara quasi appunto sul finire del
biennio, si reintegrarono detti officij, feudi, e beni alla regia Corte; ma non dimeno dal Rè liberalissimamente
si ridonarono à beneplacito della real dignità à Giovanni di Guevara, per avventura figliuolo di Diego, & in tal
forma seguì non solamente, che in detta famiglia si continuassero per alcuni anni esse cariche, & anco la Baglia
di quest’Isola, con li feudi, fino che poscia ritornarono alla regia dispositione; Ma ch’ella volentieri fermasse in
Malta la sua dimora, e sortisse la nostra cittadinanza co’l concorrere àgl’officij dell’Università, come gl’altri
nobili, e perciò ritroviamo.
Che Inico di Guevara godesse la Castellania nel 1446.....
Tralasciando di citare i vari de Guevara, con anni e cariche citati nella pagina 489, perchè non riguardano il problema che qui viene posto; si evidenziano invece i punti salienti, conseguenza della presente
lettura:
- un Diego de Guevara appare essere il primo di questo casato ad avere legami con l’isola, per acquisto,
mentre incerta è la sua presenza nella stessa; questo Diego viene qualificato come conte di Ariano, e gli
viene attribuito come figlio un Giovanni;
- è però un Inico de Guevara ad avere la castellania nel 1446, ed essendo morto nel 1462, ha acquisito
questa carica quasi appunto sul finire del biennio: visto che l’atto citato è del 15 di Novembre 1460 si
rafforza l’indicazione Inico e perde consistenza quella di Diego;
pare quindi molto probabile che il Diego tanto cercato sia nato qui, forse per un’incerta lettura3, nelle
pagine della Descrittione, nome spesso accettato in seguito senza riserve......
Seguendo la traccia Ariano, si trova:
2 Le due pagine dedicate alla famiglia Guevara sono integralmente riportate in appendice a questo
Allegato.
3 Iñigo sarebbe divenuto Diego: si ricordi che fra le varianti di quest’ultimo nome si trova anche
Digo, per lettura molto vicino a Iñigo.
68
www.informariano.com/cultura/feudo.htm - 19k …Tornata in demanio, Ariano fu città regia solo per pochi anni, dal 1413 al 1417, quando Giovanna II l’affidò
al sedicenne Francesco Sforza, il cui padre, il famoso condottiero Muzio Attendolo Sforza, era al servizio della
regina. Il futuro duca di Milano si vide tolta la contea da Alfonso d’Aragona nel 1440 per le travagliate vicende
che accompagnarono la fine dei Durazzeschi a Napoli. Nello stesso anno il nuovo re investì del feudo un suo
fedele, venuto con lui dalla Spagna, Inico de Guevara, che lo conservò fino al 1462, epoca della sua morte. Il
figlio e successore Pietro de Guevara, che aveva ereditato dal padre anche l’alto incarico di Gran Siniscalco,
non fu riconoscente nei confronti dei re aragonese Don Ferrante perché, insofferente dei potere reale, come gli
altri nobili, si compromise nella congiura dei Baroni (1485). Morendo nel 1486 aveva virtualmente già perduto
la contea di Ariano, che, a gran richiesta dei suoi cittadini ritornò città regia per nove anni (1486-1495), ma si
dovette accollare la ricostruzione dei Castello, voluta dal re, con pesanti sacrifici.
In attesa di confermare questa dettagliata cronaca, si deve solo osservare che Inigo non ebbe per figlio
alcun Giovanni, a meno che quel per avventura dell’Abela (Giovanni di Guevara, per avventura figliuolo di Diego) non debba intendersi diversamente; per noi Giovanni è figlio di Guevara de Guevara,
fratello a sua volta di un altro Inigo, o al più il figlio di Antonio altro figlio di Inigo.
Una documentata conferma , relativamente ad Ariano, viene da [471], libro nel quale si ricavano documentate informazioni sui Guevara e feudi da loro posseduti; in particolare, su Ariano da p.46 a p.55,
si legge:
[471] p. 46:…Tutti i feudi del suddetto Conte Francesco Sforza, perché ribelle del Re Alfonso 1°. d’Aragona,
furono da questo conceduti nell’anno 1435 ad Innico de Guevara, Gran Siniscalco del regno, ed a’ suoi eredi e
successori; e non v’ ha dubbio che tra quei feudi la città di Ariano debbasi annoverare4 . Ed in vero nell’anno
1444, 20 agosto, 7a Indizione, quel magnanimo Sovrano donava ad Innico la terra di Vasto col titolo di Marchese, e lo denominava Conte di Ariano, di Potenza e d’Apice 5. — D’Innico de Guevara fu figliuolo primogenito
Pietro, Gran Siniscalco del regno. Questi prese parte nella celebre congiura de’ Baroni …
4 Repertorio dei quinternioni della provincia di Basilicata, tomo 1°, foglio 90.
5 Vedi il quinternione segnato col n° 6, prima col n° septimo, dal foglio 240 al fogl. 244.
N.B.: I riferimenti bibliografici del brano precedente sono relativi all’ASNA.
Risulta dunque che Inigo de Guevara ebbe il feudo di Ariano nel 1435 ed il titolo di conte dello stesso
nel 1444, mantenendoli fino alla sua morte nel 1462, pertanto i titoli e proprietà acquisiti in Malta nel
1444 da un conte di Ariano, conducono ancora una volta ad Inigo e non a Diego.
1.5. Libro IV: la Notitia IV.
Notitia IV: D’alcuni houmini di Malta per varie guise d’eccellenza celebri, e famosi. (pp. 549...573).
Si tratta di famiglie che nulla hanno a che fare direttamente con le presenti ricerche.
2. Altre notizie interessanti.
Dal bel libro di Abela [469], si riportano ora anche poche notizie fra le tante che risultano utili per un
confronto o conferma di quanto precedentemente raccolto, commentandole solo ove lo si ritenga necessario, e limitandoci ad indicarne gli estremi, onde consentirne una lettura nel caso interessi..
[469], pp. 57…60: Cariche amministrative dell’isola;
[469], p. 287:… L’anno 1411. Ferdinando di Castiglia, cognominato il Giusto, fu eletto Re d’Aragona,e di
Sicilia, da Compromissari; in Saragoza. di Spagna, e nel 1416. se ne muore a due d’Aprile, dopo haver gouernato con somma equità, liberalità, e giustitia la Sicilia lasciando erede Alfonso suo primogenito, il quale come
maggiore degl’altri tuoi fratelli,prese il dominio del Regno d’Aragona, di Sicilia, e de gl’altri stati paterni….
469], pp.289…290: sull’acquisto dell’isola da parte di Monroy, vicende connesse e riacquisto per 30000
fiorini;
69
[469], p. 493: notizie sul matrimonio di Tristano de Guevara con Clara Inguanez;
[469], p. 514:…notizie sul feudo della Marsa, con i Nava, Busco;
[469], p. 516 [parlando della famiglia Nava] …. Alvaro fu padre di Betta, & Imperia moglie di Don Fran-
cesco Alagona, nascegli da Isabella sua moglie. Marito di Betta nel primo matrimonio fù D. Antonio di Guevara,
e nel secondo, Gio: Francesco Castelletta Padre di Gio: Vincenzo hoggi vivente con Simone, Giò; Francesco,
Andreotta, e più altre femmine suoi figliuoli. L’Avolo di questi fù Gio: Francesco fratello di Cola Giovanni, che
non hebbe fuccessione di maschi, e padre d’ambidue fratelli,è stato Andreotta figliuol di Giouanni Castelletta
Palermitano Ceppo della famiglia nel Gozo intorno al 1497. come si è già detto nel discorso di quella casa, ma
non compiutamente la discendenzia, per la incertezza, ch’allora n’hauevamo .
senza che si riesca ad approfondire questa traccia.
Conclusioni.
Le interessanti notizie raccolte non migliorano tuttavia molto il quadro generale, comunque i punti salienti sono:
- la famiglia de Guevara si lega a Malta per proprietà e titoli, senza che ciò ne provi una presenza diretta, almeno in questa fase iniziale;
- questi elementi si concretizzarono fra il 1435 ed il 1446, anno in cui Inigo è castellano;
- la loro presenza nell’isola cessa con la morte di un Pietro verso la fine del 1500;
- la presenza, anche se non sicuramente fisica, dei de Guevara in Malta inizia con Inigo figlio di Pedro
Velez de Guevara e Costanza de Tovar, e prosegue forse con il ramo del fratello Alfonso, avendo Inigo nel suo testamento ceduto al nipote Guevara le terre di Savignano, Greci, casale di Ferraria, Buonalbergo e Arpaia, e non ai propri figli, ciò sembra suonare conferma che il Giovanni de Guevara di Malta
sia il figlio di Guevara di Guevara, entrato in proprietà e titoli dell’isola per successione al padre, che
li avrebbe avuti per testamento.
In verità [471] suggerisce, almeno per Arpaia un percorso diverso, con ritorno al Re della proprietà
alla morte di Inigo e concessione diretta a Guevara de Guevara, leggendosi:
[471] p. 56:… e con privilegio spedito da Capua il di penultimo di marzo dell’anno 1461 fu il medesimo fèudo
da questo Sovrano donato a Guevara de Guevara in ricompensa dei segnalati servigi. A costui dette ancora
quel Monarca il castello disabitalo di Montemalo, ch’era alla regia Corte devoluto per la ribellione di Marino
Tomacello. Da Guevara de Guevara nacque Innico 1°, e da questo Giovanni, del quale fu figliuolo primogenito
Alfonso… 4
- la qualifica di Conte di Ariano dei primi de Guevara di Malta consente di eliminare definitivamente Diego dal novero dei primi di questo casato in quell’isola;
- si chiarisce che il percorso corretto che lega i de Guevara a Sicilia e Malta, non è quello dalla maggiore delle due all’altra, ma quello inverso: tenuto conto che l’ultimo dei de Guevara in Malta si spegne
verso la fine del ‘500, è prima di questa data che questo passaggio avvenne.5
Inutile sottolineare che di Ischia, anche in questi nuovi contributi, non si è trovata traccia, onde il fine
principale di tutte queste ricerche è ancora una volta rimasto senza esito.
Napoli, 12 ottobre 2008.
4 Nelle figure O.1- O.3 sono forniti elenchi di signori di varie feudi, che consentono di migliorare o confermare il genealogico di fig. 6,
5 [469] p. 489:.. Don Pietro di Guevara, in cui (morendo su’l fine del secolo passato) si estinse in questa patria il suo
chiarissimo cognome, restando nientedimeno in Siracusa nel suo splendore un altro ramo colà da Malta alquanti anni
prima trasmigrato .
70
I GUEVARA di MALTA secondo ABELA
[469] pp.488-489:
GVEVARA
Quella non fu in Malta, e nella nostra Citta men nobile, & illustre della precedente [Gatto] ove abitò e fiorì
quasi per due secoli,amministrando cariche, godendo feudi,& altre entrate, ed apparentando con diverse delle
nostre antiche, e principali case.
Hcbbe ella origine, e discendenza da quella nobilissima de i Signori Conti d’Ariano in questa guisa. Havendo
il Re Alfonfo per alcuni bisogni della Corona venduti a Diego di Guevara Conte d’Ariano gl’officij di Castellano, e delle due secrezie di Malta, e del Gozo, il feudo di Aayn toffecha, & altri beni feudali, e diritti regij per
certo prezzo di danaro, con facoltà però di potergli riavere per l’istesso valore ogni volta, e quando fusse stato
suo servigio; e stimando dipoi il Re Gio: suo fratello , e successore nel Regno, a quello seguirsi da ciò notabile
pregiuditio, anzi confessandosi tenuto à tutta sua possa di procurarne la reintegratione al patrimonio reale; per
non ritorgli però allora con seccagine, havuto riguardo al molto merito del Conte, ch’haveva servito fortemente
al Re Alfonso, & in particolare nell’acquisto del Regno di Napoli, &.à servigi fatti alla sua real persona, e che
attualmente andava facendo al Re Ferdinando suo nipote, gli concede, e commette con tutte le rendite e feudi
insieme con gl’officij, che possedeva in Malta per lo spatio però solamente di due anni, e non più, in modo, che
quelli spirati s’intendessero devoluti alla regia Corte, come a lei spettanti nella maniera, che più largamente si
conviene in un suo privilegio dato nella Villa di Fraga à 15.di Novembre 1460, esecutoriamente in Palermo à 24.
di Gennaro 1461.
Morto Diego, o come leggiamo in alcune scritture Eneco di Guevara quasi appunto sul fine del biennio, si reintegrarono detti officij, feudi, e beni alla regia Corte, ma non dimeno dal Re liberalissimamente si ridonarono a
beneplacito della real dignità a Giovanni di Guevara, per avventura figliuolo di Diego, & in tal forma seguì non
solamente, che in detta, famiglia si continuassero per alcuni anni esse cariche, & anco la Baglia di quest’isola,
con li feudi, fino che poscia ritornarono alla regia dispositione; Ma ch’ella volentieri fermasse in Malta la sua
dimora, e sortisse la nostra cittadinanza co’l concorrere a gl’ofiicij delI’Università, come gl’altri nobili, e perciò
ritroviamo.
Che Inico di Gueuara godesse la Castellania nel 1446.fino, che v’entrò Guttiere di Nava avanti l’anno del 1469.
Tristano fusse Giurato nel 1466, e Capitano nel 1469. Antonio Giurato nel 1478. Giovanni Capitano nel 1479.
Torres Capitano nel 1481. Giovanni Secreto nel 1485. Carlo Capitano nel 1487. Giovanni Capitano nel 1499,
Antonio Secreto nel 1513. Matteo Capitano nel 1516, essendo allora Barone della Chimisìa, come leggiamo ne’
gl’atti di Giacomo Bondì nel 1517. Antonio di Guevara ottiene dall’Imperatore Carlo Quinto confermatione
dcll’offìcio di Secreto di Malta, con l’ampliatione per un erede come nel privilegio spedito in Bruselles, à 22 .di
Decembrei 1519. E finalmente nel 1528. un figliuolo di Giovanni di Guevara esercitava la carica di Baglio, che
per via d’impegno era stata posseduta dal padre .
Continuarono anche gl’huomini della medesima famiglia à godere gl’honori, & i primi gradi in Malta sotto
il felice dominio della Sacra Religione, dalla quale, e da i Signori Gran Maestri nostri Principi furono sempre
amati, & avuti in pregio grandemente fino a Don Pietro di Guevara, in cui (morendo su’l fine del secolo passato)
si estinse in questa patria il suo chiarissimo cognome, restando nientedimeno in Siracusa nel suo splendore un
altro ramo colà da Malta alquanti anni prima trasmigrato .
L’arme de i Gueuara, si vede particolarmente affissa nella casa, che la famiglia haveva nella Città , non lungi
dalla Chiesa di S.Agata, e nella Vittoriosa al frontespitio di quella di Santa Maria di Monserrato insieme con
l’arme Desguanez, con una memoria di sotto dell’anno 1462.
71
ALLEGATO P – I Guevara secondo De Lellis [456]
Riferimenti Bibliografici
[456] – De Lellis C., Discorsi delle famiglie nobili del regno di Napoli, Napoli, Honofrio Saulo, 3 voll.
(1654-1671). BNN Sez. Nap. 1 A -205 (1-3).
[471] Ricca E. – Istoria de’ Feudi del Regno delle Due Sicilie di qua del Faro intorno alle successioni
legali ne’ medesimi dal xv al xix secolo, Napoli, Stamperia di Agostino De Pascale, vol. I, pp. 571,
(1859). File pdf da Google Books.
[471] Ricca E. – Istoria de’ Feudi del Regno delle Due Sicilie di qua del Faro intorno alle successioni
legali ne’ medesimi dal xv al xix secolo, Napoli, Stamperia di Agostino De Pascale, Vol III, Pp. 656,
(1865). File pdf da Google Books.
[472] Piferrer F. – Nobiliario de Los Reinos y Señorios de España, Madrid, La Redacion, Tomo II, (1858), File pdf di Google
Books.
[88] www.enredo.es per genalogici di famiglie di origine spagnola, in genere, ed in particolare dei De Guevara. (ultima consultazione 15 ottobre 2008).
Fig. P.1 Feudatari di Montemalo. [471]1 p. 257
Fig. P.2 genealogico secondo [456] [A]
72
Fig. P.3 Proprietari di vari feudi. [471]
73
Premessa
Ben 27 pagine il De Lellis dedica ai De Guevara, tuttavia la sproporzione fra le notizie sul ramo di Potenza e quello che si legherà a Bovino1, e le differenze fra il genealogico di fig. 6 e quello che scaturisce
dalla sua esposizione dei fatti, hanno limitato in passato il riferirsi a ciò, particolarmente per lo spiraglio
che si era intravisto nella direzione di Malta. Inoltre, per il legame per parte di madre fra i de Guevara
e i D’Avalos, l’A. finisce per parlare diffusamente anche di questi ultimi.
È bene premettere, per comprendere quanto affermato, le notevoli differenze fra i due percorsi, quello
finora tenuto e quello che viene prospettato in [456]:
- incerto è il numero di figli nati dal matrimonio fra Pedro Velez de Guevara e Costanza de Tovar;
- fra questi, Ferrante ed Alfonso non avrebbero avuto figli;
- i genitori di Guevara de Guevara non sono certi, ed egli viene proposto come altro figlio, non individuato, della coppia Pedro-Costanza, e quindi fratello dei Bernardino, Inigo, Ferrante, Alfonso, Teresa
individuati in precedenza, e presenti nel genealogico di fig. 6. 2
Nel paragrafo seguente si forniscono gli elementi che sostanziano quanto premesso.
1. Notizie da [456].
Si inizia riportando un brano che riguarda Inigo 1°, la sua morte ed i suoi figli, perché, contrariamente
a quanto presentato nella già ricordata fig. 6, il Francesco che figura fra questi ultimi sarebbe invece
una Francesca3: sebbene questo non muti sostanzialmente il quadro finora tracciato, lo si annota per
eventuali e successivi riscontri.
[456] p. 68:…. Fu D.Indico casato con Covella Sanseverina figliuola del Duca di San Marco, e Conte
di Tricarico, dal quale discesero i Principi di Bisi­gnano, e da questo matrimonio a Indico nacquero
due figlioli, & una femina, cioè D.Pietro, D.Antonio, e D.Francesca maritata a Francesco della Ratta
Conte di Caserta di Santa Agata ed Alessano figliuolo di Giovanni Conte di Caserta, e d’Anna Ursina
figliuola del Principe di Salerno, onde si vede questo Francesco nel 1471 sottoscriversi ne’ Ca­pitoli di
Gisotte Ginevra del Balzo figliola dei Principe d’Altamura, maritata con D.Pietro di Guevara Marchese del Vasto, e Gran Sinifcal­co del Regno, stipulati in Andri, ove egli come cognato dello sposo v’in­
tervenne insieme con Ferdinando Duca di Calabria figliuolo del Re, & altri Signori.
E tornando a D.Indico, stando egli col Re Ferdinando primo accam­pato sotto la Città di Troia, occorse, ch’il Re appartato dagli altri con poca compagnia, fra la quale era un de’ fratelli di D.lndico furono
qua­si tutti presi da nimici, ma accorrendovi subbito D.Indico con la sua compagnia liberò immantinente il Re, & il fratello, ma restò lui tanto maltrattato, e ferito particolarmente da i colpi, ch’havea
ricevuto con mazze ferrate in testa, ch’il Re gli diede la sua lettica, acciochè s’andasse à curare in
Ariano à casa sua, una giornata lontano da Troia, e per ca­mino si morì, fù poi sepellito nella Sacrestia
d’un’ Monasterio de Zocco­lanti, fatto da lui edificare in Ariano, dove hoggi si vede il suo corpo, che si
conserva intiero dentro d’una cascia, soccesse la sua morte intorno l’anno 1462, conforme l’avertisce
il Pontano, benche non faccia mentione del modo della sua morte, conforme da noi è già stato raccontato….
[456] p. 69:….seguitiamo a discorrere della discendenza di D. Indico di Guevara Marchese del Vasto, e gran siniscalco del Regno, farà molto a proposito sbrigarci delle persone di D. Ferrante, e di
D. Alfonso di Guevara fratelli carnali di esso Indico, de’ quali non vi rimase nel Regno discendenza
alcuna….Furono di più costoro Cavalieri del’habito dell’Armellino istituito dal Re Ferdinando primo
doppo la vittoria ch’ebbe contro il Duca Giovanni di Loreno l’anno 1463, come riferisce Francesco
Mannenio della città di Aversa nel libro dell’origini, e statuti dell’ordinazioni militari…
1 18 pagine al primo ramo, e solo 9 all’altro.
2 Un’altra figlia, Maria, viene indicata al n° I8863 nel sito www.enredo.es.[88]
3 Francesca fu sposa di Gian Paolo del Balzo, e si apprende che “Un regio assenzo del 24 aprile 1484, documenta che
Anghilberto Del Balzo, Conte di Ugento, donò al primogenito Giovan Paolo, in occasione delle nozze con Francesca de
Guevara, il feudo di Supersano [LE] assieme ad altri feudi. (V. www.ilsupersanese.com).
74
si tratta di un brano, come detto in premessa, che cambierebbe sostanzialmente il quadro finora tracciato: mentre per Ferrante non si erano trovate indicazioni di una eventuale discendenza, fino ad adesso
il ramo che vide i duchi di Bovino discendeva proprio da Alfonso: si tornerà su questo punto, quando
il De Lellis parlerà di Guevara di Guevara, per il quale già in passato si erano avute altre indicazioni
sulla paternità.
Questo brano fornisce anche informazioni sulle ragioni che avrebbero motivato l’istituzione dell’ordine dell’ermellino: non un atto di clemenza, come si era anche letto, ma la celebrazione di una vittoria,
cosa che appare maggiormente credibile.
Nell’elenco degli appartenenti a questo ordine, della famiglia de Guevara vengono elencati:
[456] p. 70:…. Pietro di Guevara Gran Siniscalco del Regno, Marchese del Vasto, e consanguineo
del Re…. Ferrante di Guevara Conte di Belcastro, Alfonso di Guevara Conte d’Archi…..Guevara di
Guevara Signor d’Arpaja, e Governator della Valle Beneventana…
a questo proposito si deve notare che questi de Guevara citati sono o fratelli, Ferrante e Alfonso, o
nipoti di questi, Pietro e Guevara.
[456] p. 72:...Nacquero al Gran Siniscalco da Isotta Ginevra tre sole figliuole, cioè D. Diana, D.
Novella, e D. Maria ….
è così confermato che Pietro de Guevara ebbe solo tre figlie, ma i due nomi che finora si erano per loro
rintracciati sono P. Francesca ed Eleonora: anche se inessenziale per i nostri fini, si deve annotare la
differenza, in attesa di un’improbabile soluzione univoca.
[456] p. 79:...
Di Guevara, e suoi discendenti
Poco doppo della venuta de’ tre fratelli di Guevara insieme col Re Alfonso nel nostro Regno, cioè di
Don Inico Marchese del Vasto, di D.Ferrante, di D.Alfonso, l’un Conte di Belcastro, e l’altro d’Archi,
de quali già habbiamo a sufficienza discorso,venne ancora di Spagna spinto dalla fama delle gloriose
attioni operate a beneficio di quel prode, e gratissimo Re da già detti Cavalieri di Guevara, un altro Cavaliero di questa casa co’l nome della sua stessa famiglia chiamandosi Guevara di Guevara nipote di
quelli, figliuolo d’un altro lor fratello rimasto in Ispagna, benché il Mazzella, & altri scrittori volessero,
che D.Giovanni il figliuol fossi di costui, quando non habbbiano preso errore nel nome, il primo stato
si fusse, che venisse di Spa­gna a ritrovar i suoi zii a i servigi che con molta gratia, e riputatione acquistata s’havevano appresso del Re Alfonso; Venuto adunque Guevara nel nostro Regno, & accoppiatosi
con D.Indico, e gli altri suoi zii a i servigi del Re Alfonso da costui fatto del suo Consiglio di Stato, e
Governador di molte fortezze, l’anno 1454 fu fatto Cameriero del Re, & ultimamente suo Magiordomo,
e nello stesso anno hebbe non sol privilegio di confirmatione, così a lui, come a Margarita di Lago­nessa
sua moglie del feudo detto delli Marruni in Principato Ultra, ma anche la concessione del mero, e muto
imperio, è vogliam dire giurisdittione criminale durante la sua vita delle sue Terre di S. Bar­tolomeo in
Gualdo, di BasiIico, e di Folario della Provincia di Capi­tanata e che nessuno de’suoi vassalli delle già
dette Terre avesse potuto convenirgli, per qualsivoglia causa, in altra Corte, benché maggior fuor che
nelle loro ordinarie; e nel 1457 hebbe durante la sua vita il governo del Casale della Torre del Greco,
con provisione di 696 docati annui, & altre molte prerogative; de’ quali privilegi ottenne poscia confirma nel 1458, da Ferdinando figliuol d’Alfonso, del qual Guevara fu ancor molto caro, che perciò si
legge essere stato. da quello freggiato dell’ordine delI’Armellino instituito dal medesimo Re, deI qual
Ordine furono honorati i primi Signori del Regno, e fuori, come nel catalogo da noi riferito de’ Cavalieri di tal Ordine insigniti, osservar potrassi, e per lo stesso Re Ferdinando fu Governador della Valle
Beneventana; fù anche Signor costui di Buonalbergo, Savignano, Arpaia, Greci, Monterale, Ferrarie,
& altri luoghi donate­gli,e poscia lasciategli nel suo testamento da D.Indico Marchese del Vasto; furon
figliuoli di Guevara, e di Margarita della Leonessa sua moglie D. Indico, e D. Giovanni.
75
Come si vede, Guevara de Guevara, o di Guevara, è qui figlio di un altro fratello di Inigo, Ferrante
ed Alfonso, rimasto in Spagna: poiché il solo altro fratello, a noi noto, è Bernardino, è in questa direzione, oltre le altre già esplorate, che bisognerebbe indagare. Anche se per Bernardino in [88] non sono
indicati né moglie né discendenti.
Su Bernardino l’unica notizia che si è riusciti a trovare è la seguente, tratta da [472]:
[472] p. 288-289:….
Doña Teresa Martinez de Urruela y Eguiluz casò con Don Bernardino de Guevara y Zalduendo,
descendiente de la casa de los señores del apellido de Ladron de Guevara, de la qual son los condes de
Oñate....
Con riserva di procedere in questa direzione, si osservi che anche qui viene confermata la via testamentaria per l’acquisizione da parte di Guevara de Guevara di terre, e titoli relativi, dallo zio Inigo: il
collegamento, oltre la parentela, della storia del ramo di Potenza con quello che si legherà a Bovino, è
dunque confermato via possedimenti e titoli.
È in questa prospettiva che Inigo, si propone per una trasmissione analoga di terre e titoli acquistati
in Malta, per fornire il Re di danaro fresco: è probabile quindi che Guevara de Guevara si affacci così
nella storia di quell’isola.4
A questo punto, nella storia dei feudi di cui in [471]1 si trova un quadro di possessori del feudo di
Montemalo (V. fig. P.2), nel quale i fratelli di Guevara de Guevara 2°, nipote del 1°, sono Paolo e
Tommaso: un Paolo dunque, e non la Paola di fig. 6, che si era proposta nella storia di Malta per il
matrimonio con Pietro de Nava.
Questo Paolo sarebbe entrato nella proprietà del feudo nel 1526; sua moglie è Livia Carbone, notizia
che ben si presta per un’indagine ulteriore.
Si trova5 : …Paolo, Patrizio Napoletano. = Livia Carbone, figlia di Giacomo Signore di Padula e
Giugliano, Patrizio Napoletano, e di Diana Carafa…
I tanti nipoti di Guevara de Guevara 2°.
Sulla discendenza del nipote di Guevara de Guevara 1°, e precisamente sui figli del primogenito di
Giovanni 1°, si ottiene un’interessante contributo sempre dal De Lellis:
[456] p.82:… Don Giovanni figliuol secondogenito di D.Guevara di Guevara Signor d’Arpaia, & altre Terre, e di Margherita della Lio­nessa, fù Signor di Savignano, e si casò con Luciana Tomacelli, dal
qual matrimonio hebbe molti figliuoli, de’ quali s’hà memoria di D.Guevara, D.Paolo, e D.Tomaso.
Don Guevara hebbe per moglie Delfina di Loffredo figliola di Francesco, ò Cecco di Loffredo Regente di Cancellaria, e di Beatrice Caracciola, dalla quale nacquero D.Giovanni, D.Diego, Don Pietro,
Don Francesco Cavalier Gerolosomitano, Don Cesare, Don Michele, Don Alfonso, D.Ferrante, D.
Carlo, D.Beatrice moglie di Francesco d’Aquino figliuol secondogenito di Ladislao d’Aquino Marchese di Corato, e di Giulia Carrafa nata da Gio. Vincenzo Mar­chese di Montesarchio, e da Covella di
Guevara, Dianora fu moglie di D.Luigi di Luna, Donna Vittoria moglie di Colamaria protonobilissimo
e furono anche sue figliuole Donna Maria, Donna Isabel1a, e D.Angela Monache nel Monasterio di
Donna Regina di Napoli.
La prima notizia interessante e preoccupante è che i figli di Giovanni1° furono numerosi, dei quali
il De Lellis ha conoscenza dei soli Guevara 2°, Paolo e non Paola, Tommaso, che sono i soli tre che
compaiono nel genealogico di fig. 6, il che fa correre la mente ai tanti non ancora chiaramente individuati che si sono visti nell’isola di Malta, come p.es. il Tristano, che però si trova in periodo di tempo
precedente a questo.
4 Sarebbe utile poter leggere questo testamento, sempre che sia giunto fino ai giorni nostri.
5 Giovanni Grimaldi, “Informazioni sul Ducato di Bovino e sui Guevara”, file pdf (V. cartella materiale in quella Appendice 62).
76
Una sorpresa sono poi i 15 figli di Guevara 2°, a fronte dei soli 4 che compaiono nel genealogico di
fig. 6; per comodità e per memoria si riassume la situazione in una tabella.
N°
1
2
3
4
5
Nome
Fig. 6
Giovanni 2°
Diego
NOTE
[456] p.82
Giovanni
Pietro
= 1567 Isabella Caracciolo (p)*
Francesco
Cavaliere gerolosimitano
Cesare
6
Michele
7
Alfonso
8
Ferrante
9
Carlo
10
Beatrice
11
Dianora
12
Vittoria
13
Maria
14
Isabella
15
Angela
(+ 1593) = 1569 Eleanora Carafa.
(+1570), (p)
= 1579 Francesco d’Aquino
o Eleonora = Luigi di Luna
= Colamaria
Monaca
“
“
N.B.: (p) con prole; (dsp) senza prole.
Si noti che Francesco appartiene all’ordine gerosolimitano, il futuro Ordine dei Cavalieri di Malta,
e potrebbe essere il combattente che, con la croce in una mano e la spada nell’altra, si è visto in azione
all’epoca del grande assedio di Malta (1565).
1.2. Altre notizie da [456].
Proseguendo la lettura:
[456] p.83:…
Di D. Giovanni primo duca di Bovino.
Don Giovanni primogenito di Guevara insieme con Delfina di Loffredo sua madre nel 1563 si comprò
la Città di Bovino, che si vendeva ad istanza de’ creditori di D.Francesco de Spes che n’era Signore,
& avendo per molti anni governata l’una, e l’altra Provincia di Calabria insieme unite, e per altri segnalati servigi fu fatto dal Re Duca di Bovino, e casato con D. Isabella della Tolfa, hebbe D.Indico,
D.Alfonso, D.Ferrante, D.Beatrice, e D.lppolita, moglie di D.Goffredo Palagano Signor di S.Vito, &
altre terre fi­gliuol di Lurio, e di Lucretia di Loffredo, scrivendo il Duca della Guardia nella famigIia
Palagana, Ipolita esser stata zia del Duca di Bovino gran Seniscalco del Regno, che fu D. Indico suo
nipote, e di costei fosse stata sorella Costanza, che fu moglie di Inico Antonio Palagano fratello di
Goffredo.
77
Don Alfonso datosi alla vita clericale fu Vicecamerlingo di San­ta Chiesa, e capo de’ Cherici di
Camera, officio solamente esercitato da lui per institutione del Pontefice Sisto V. e D.Beatrice si casò
con Tomaso Filamarino Principe dclla Rocca dell’Aspro, e Conte di Ca­stel dell’Abbate figliuol di Gio.
Battista Conte della Rocca, e di Cìan­cia Caracciola.
In questo brano, dedicato al 1° duca di Bovino, Giovanni 2° de Guevara, si rileva la discordanza fra
i figli segnati nel genealogico di fig. 6 e questi, come si mostra nella tabellina seguente.
Figli di Giovanni 2°, 1° Duca di Bovino
N°
1
2
3
4
5
6
7
Da fig. 6
Inigo
Giovanni
Antonio
Francesco
Diego
Vincenzo
Da [456] p.83
Note
Indico
Alfonso
Ferrante
Beatrice
Ippolita
Isabella
Come si vede il solo Inigo è presente in entrambi i genealogici.
In fig. P.3 1-3 si riportano altri elenchi di proprietari di vari feudi, fra i quali i de Guevara, presenti
in [471] .
2. Conclusioni.
Le pagine che il De Lellis [456] dedica alle famiglie D’Avalos e Guevara migliorano, anche se non
di molto, il quadro complessivo, e si concretizzano in un complesso di osservazioni, le principali delle
quali sono le seguenti:
- Guevara de Guevara apparve sulla scena italiana subito dopo gli Inigo, Ferrante, Alfonso, e sarebbe
figlio di un loro fratello rimasto in Spagna;
- Inigo, per testamento, passa alcune terre e relativi titoli al nipote Guevara, e non al figlio Antonio,
dopo che il primogenito Pietro si era compromesso nella congiura dei baroni;
- la presenza di Guevara de Guevara in Malta dopo lo zio Inigo, potrebbe discendere da questo testamento, che sarebbe utile acquisire, sempre che sia possibile;
- di Ischia non è fatto alcun cenno.
FORIO, 26 ottobre 2008.
78
ALLEGATO Q – Lo stemma della Torre
Riferimenti Bibliografici
[18] Algranati G. - Ischia con 100 illustrazioni, Bergamo, Istituto Italiano d’Arti Grafiche Editore,
(1930).
[67] Arbace L., Martorelli I. - Immagini d’Ischia fra XVIII e XIX, Ischia- Castello Aragonese, Li Causi
Editore (Sett-Ott.1984) - BNN Sez. Nap. VII A 44.
[115] – Torre di S. Anna – S. – Archivio. F. 4/434; C. 15/00074285, III.1.
[294]1 Istituto Idrografico della Marina – Golfo di Napoli, Carta n° A8, (1794).
Da tutto quanto precede risulta che se la paternità della Torre di S. Anna non sia attribuibile con
certezza ai Guevara, certo è che essi la abbiano posseduta anche se non è ben chiaro da quando e per
quanto.
Uno dei documenti che è stato possibile rinvenire al riguardo è la nota carta di Antonio Giovanni
Rizzi Zannoni del 1794 [294], nella quale il nome Torre Guevara è il solo che vi compaia per questa
tipologia di manufatti.
1 Si tratta della nota carta di Ant. Gio. Rizzi Zannoni, ora acquistata, dopo averla ammirata nelle
annuali esposizioni di Galassia Guttenberg, a Napoli, nello stand dell’Istituto Idrografico della Marina, e promessa in copia, ma senza seguito.
79
Noto è anche che il nome di Bovino risulti connesso al manufatto ed alla famiglia Guevara, che dal
16°secolo godette del ducato di quel paese, da lei acquistato.
Un’affermazione del possesso della Torre da parte dei Duchi di Bovino potrebbe essere individuata
nello stemma di pietra che almeno fino al 1930 (V. [18]) si trovava sopra l’arco dell’ingresso al manufatto (V. fig. 1).
Quanto al riguardo sia possibile dire è oggetto della presente analisi.
1. Lo stemma della Torre.
Dello stemma in questione si dispone di due sole immagini: la prima proviene dal citato riferimento
[18], che lo mostra sulla verticale dell’ingresso, appena sopra il cordolo inferiore; la seconda proviene
da [67] e lo mostra riprodotto parzialmente senza la corona.
La piccolezza dell’immagine tratta da [18], non consente, anche nell’ingrandimento di giudicare con
certezza se la corona che sovrasta lo stemma sia ducale o meno.
Al riguardo la fig. 2 fornisce una interpretazione della situazione, legando la mancanza di dettagli sia
alla modestia dell’immagine disponibile, sia alla fragilità dei dettagli riprodotti in marmo.
2. Conclusioni.
Dall’esame delle immagini disponibili, e da una lettura dei dettagli di una corona ducale, pare di poter
concludere che lo stemma dei Guevara presente un tempo sulla torre di S. Anna sia quello del ramo che
possedeva Bovino col titolo di Duca.
NAPOLI, 5 febbraio 2008.
80
La Torre di S. Anna – Nota finale
Premessa
Dopo la lettura di tutto quanto precede, si avverte forse il bisogno di una completa rielaborazione,
acquisendo come prima lettura ciò che si è chiarito, o meno, nel corso delle impegnative ricerche effettuate, ma si è preferito lasciare evidente il lungo percorso seguito, anche per permettere a più capaci una
eventuale correzione e/o miglioramento in itinere.
Si profitta della necessità di esporre queste necessarie osservazioni per riportare anche quei riferimenti ad altri Guevara dei quali si hanno notizie in [456]1.
Gli altri Guevara del De Lellis
I brani di [456]1 nei quali si hanno indicazioni su altri Guevara o ad avvenimenti e loro matrimoni,
oltre a quelli dei quali l’A. parla nella parte principale loro dedicata ( pp. 61-88), si trovano ai volumi e
pagine indicate di seguito:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
1° vol.: pp. 139, 144, 156, 163, 218, 220, 230, 280, 248, 263, 412, 415, 459;
2° vol.: pp. 16, 20, 22, 113, 163, 193, 196;
3° vol.: 22, 91, 92, 102, 383, 388, 394.
Si proceda quindi alla lettura, ed eventuale commento di quanto sopra.
[456]1 1° vol. - p. 139 : nel 1507 viene, con altre famiglie nobili, aggregato al seggio del Nido di
Napoli Guevara Conte di Potenza.
[456]1 1° vol. - p. 144: si ha notizia del matrimonio di Isabella di Guevara, figlia del conte Inigo e di Ramondetta Saraceno dei signori di Torella, con Gio. Girolamo del Tufo(+ 1582 ca.)
secondo marchese di Lavello dal 1560, e del nome di un figliolo di questa coppia, Giovanni.
[456]1 1° vol. - p. 156: si ritrova frà gli altri Cavalieri, che tennero lancie in servigio del medesimo Rè Alfonso nel 1436….D.Indico di Guevara….
[456]1 1° vol. - p. 163: si legge che Re Alfonso dona il contado di Arino a Inigo De Guevara,
dopo la ribellione del precedente conte Francesco Attendolo Sforza, avvenuto dopo il 1415.
[456]1 1° vol. - p. 218: si ritrova Inigo di Guevara conte di Ariano fra altri più principali
Signori del Regno che Ferrante obbliga ad osservare tutti i capitoli trà loro fatti dal Sommo
Pontefice, dalla Camera Apostolica, dal Rè d’Aragona…..
[456]1 1° vol. - p. 220: vi si legge che Laura Caetani fu sposa di [Antonio] Guevara conte di
Potenza figlio di Inigo, Marchese del Vasto gran Siniscalco del Regno, e Cavalier del Teson
d’Or [dopo il 1478 e prima del 16 settembre 1488].1
[456]1 1° vol. - p. 230: ….Alfonso figliol di Francesco [Torelli]…fu sua moglie Donna Giovanna di Guevara e figliuola di Don Innico conte d’Apice, e di Donna Laura Caetana, il qual
Innico era nato di Don Antonio conte di Potenza, e Vicerè di Napoli…
[456]1 1° vol. - p. 280: nonostante l’A. segnali questa pagina, non vi si rinviene alcun riferimento ai de Guevara.
[456]1 1° vol. - p. 248: nonostante l’A. segnali questa pagina, non vi si rinviene alcun riferimento ai de Guevara.
[456]1 1° vol. - p. 263: nonostante l’A. segnali questa pagina, non vi si rinviene alcun riferimento ai de Guevara.
[456]1 1° vol. - p. 412: si trova Donna Mariana Della Torre maritata con D. Pietro Velez di
Guevara signor di Saliniglias
[456]1 1° vol. - p. 415:… il Conte D. Giovanni [della TORRE]…hebbe per moglie D. Anna di
1 V. Nota 2 p.16, in “Inventarium Honorati Gaietani - L’inventario dei beni di Onorato Gaetani d’Aragona 1491 -1493”,
Roma, L’erma di Bretschneider, (2006). Anteprima limitata in Google Books (ultima consultazione 2/03/2009).
81
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Mendoza…..,dalla quale non avendo lasciato figliuolo alcuno, succedette alla sua casa D.Indico
Velez di Gueuara Conte d’Ognate suo cugino, figliuolo di Donna Mariana de Taffis, sorella
maggiore del Conte D.Giovanni suo padre,con obligo però, che tutti coloro ai quali perveniva
la detta heredità, si dovessero chiamar Conti di Villamediana, e portare il cognome,& arme de
Tassis.
Fu questo D. Indico Velez di Guevara, per la detta successione pervenutagli il terzo Conte di
Villamediana,e Corriero Maggiore in tutti gli Stati di Sua Maestà, e per succession paterna era
Signor di SalinigIia e come marito di Donna Catarina di Guevara erede del Contado d’Ognatte, era anche Conte d’Ognatte…..
[456]1 1° vol. - p. 459. Donna Dianora di Guevara fu moglie del marchese D. Alfonso d’Aierbo
d’Aragona; essa era sorella del conte di Potenza Carlo, gran siniscalco e Vicerè di Napoli
Si passi ora al secondo volume :
[456]1 2° vol. pp. 16: nel giugno 1477 il duca di Calabria, Alfonso, figlio di re Ferrante essendosi sposato con Giovanna figlia del re di SPAGNA, si reca ivi per condurre di Catalogna
la novella sua sposa, menando per sua compagnia, [fra gli altri anche]…. Indico di Guevara
Marchese del Vasto, gran siniscalco del Regno
2° vol. p. 20: D. Isabella [Gesualdo] fu maritata a D. Alfonso di Guevara Conte di Potenza, e
rimasta di lui vedova a Ferdinando Sanseverino Conte della Saponara…
Isabella Gesualdo (*Venosa 1564 + Saponara 1612) figlia di Fabrizio, 2º principe di Venosa e
di Geronima Borromeo dei Conti di Arona, sposò in prime nozze Alfonso de Guevara, conte
di Potenza ed in seconde (Napoli 31gennaio 1585) Ferdinando Sanseverino, 6º principe di
Bisignano.
2° vol. p. 22: Catarina [Gesualdo] maritata a] D. Indico di GUEVARA Signor di Buonalbergo,
Arpaia, & altre terre…
2° vol. p. 113: e la seconda moglie di Cesare[Pignatelli (+ 17-1-1566)], fu D. Beatrice di Guevara figliuola di D.Francesco, e d’Aurelia Caracciola, e sorella di D. Gio. primo Marchese
d’Arpaia…
2° vol. p. 163: Martio,[Pignatelli] che vive al presente fecondo Principe di Mondorvino, e Marchese quinto di Spinazzola…., e sua moglie D. Constanza di Guevara figliuola di D. Giovanni
terzo ‘Duca di Bovino Gran Siniscalco del regno,e di D.Giulia Buoncompagno, coni la quale
hà generato molti figliuoli…
Donna Costanza (+Napoli 15-11-1675) = Napoli 22-12-1632 Don Marzio Pignatelli 2° Principe di Minervino.
2° vol. p. 193: Matteo [COPPOLA] …fù marito di D. Giovanna di Guevara figlia di D. Indico
Conte d’Apici
2° vol. p. 196: nonostante l’A. segnali questa pagina, non vi si rinviene alcun riferimento ai de
Guevara.
• Passando al terzo volume:
• 3° vol. p. 22: il Conte Francesco [Della Ratta] …venne a morte nel 1480…casato… con D.
Francesca di Guevara, figlia di D. Innico Conte d’Ariano, d’Apice, e di Potenza, Marchese del
Vasto, GRAN Siniscalco del Regno, e Cavalier del Toson d’Oro…
• Alla coppia dal matrimonio non vennero figli.
• 3° vol. p. 91: …casò Ottavio [Di Palma] la seconda volta con D. Giovanna di Guevara de’ Duchi di Bovino del Seggio di Nido di Napoli…
• figli; Giovan Vincenzo, Antonio, Saverio, Giuseppe, Beatrice, Caterina, Laura, Anna.
• 3° vol. p. 92: D. Giovanna [Di Palma, figlia di Nicola, Cavaliere di Calatrava (+Napoli
7/5/1711)] maritata con D. Thomaso di Guevara di Nido [* 1625 + 1/6/1705], …
• 3° vol. p. 102:…Gisotta Ginevra [Del Balzo] maritata à D. Pietro Guevara, Marchese del Vasto, Conte d’Ariano, e d’Apice, e gran Siniscalco del Regno…, fu settima Contessa di Acerra;
82
• il matrimonio di Isotta Ginevra Del Balzo 2°Principessa di Altamura, figlia di Pirro 4° Duca
d’Andria e 1° Principe d’Altamura e di Maria Donata Orsini Del Balzo, si celebrò in Andria
21-7-1471); venne sepolta a Napoli nella chiesa di Santa Chiara)
• 3° vol. p. 383:…Clemente VII… à dì 20 di Maggio del 1524, con sua particolar Bolla concedette….à Ladron di Guevara [ed altri] …di poter à loro disposizione eligersi un Confessore
Secolare con facoltà d’assolverli da ogni vincolo di scomunica sospensione, interdetto, o altra
censura, e pena …
• 3° vol. p. 388: nella processione dei funerali di re Filippo III (11 marzo 1621) D. Innico di
Guevara Duca di Bovino, e Gran Siniscalco del regno…sostenne il Mondo…
• 3° vol. p. 394:…d. Luigi [Sanchez De Luna]…si collocò in matrimonio [ 27/5/1601] ... con
D. Beatrice di Guevara [+ 16-8-163], figliola di D. Giovanni primo marchese d’Arpaia, e di D.
Vittoria Adorno….
Conclusioni
Come si è potuto constatare, oltre alle pagine specificamente dedicate alla famiglia Di Guevara, gli
altri numerosi riferimenti, riguardano matrimoni che poco possono aggiungere alla conoscenza specifica, e sono, fra l’altro, quasi interamente relativi a rami della famiglia, eccettuati i duchi di Bovino, di
interesse ridotto, ai nostri scopi.
NAPOLI, 2 marzo 2009
83