colore e psicologia

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colore e psicologia
Il colore: dal setting
psicoterapico alla
NCS S 1060-B
vita quotidiana (II parte)
di Marianna Soddu
La psicologia da tempo utilizza il colore sia come strumento diagnostico sia
all'interno di un più ampio contesto terapico. È solo negli ultimi vent'anni però,
grazie anche allo sviluppo delle conoscenze nell'ambito delle neuroscienze,
che lo studio sul colore si è fatto più sistematico. In questa sezione cercheremo
di rendere ragione dell'importanza che il colore ricopre nella nostra esistenza:
a partire dai più recenti studi cercheremo di spiegare il rapporto fra l'individuo,
il colore e le diverse modalità di categorizzazione del mondo nella vita quotidiana.
COLORE E PSICOLOGIA
S
icuramente
il settore in cui l'uso del colore ricopre la più
grande importanza è la psicologia infantile: il disegno del bambi-
no infatti rappresenta quasi da solo un “test” proiettivo che il clinico attento deve poter interpretare a volte anche in assenza di un colloquio
strutturato come nel caso dell'adulto. Il bambino infatti utilizza il disegno
a volte per comunicare ciò che a causa di un trauma o semplicemente
della scarsa maturità non riesce ad esprimere a parole. Tale comunicazione è spesso pressoché inconsapevole, o
meglio non sempre volta alla comunicazione con altri. Il bambino nel disegno
cerca di rappresentare il suo mondo
interiore, cerca di comprenderlo e di
“racchiuderlo” nei limiti del foglio per
poterne contenere la complessità. È
evidente come in questo caso l'utilizzo
del colore sia assai importante: i bambini hanno capacità visive pari a quelle
degli adulti, eppure a volte decidono di
colorare un oggetto normalmente gial-
Test dell’albero di K. Koch: ha come
lo, con un viola spento. Tali scelte pos- obiettivo conoscere la personalità
sono a volte rappresentare la mancanza
del bambino che disegna l’albero.
di schemi mentali rigidi e dunque la creatività dell'individuo, a volte invece sottendono un qualche disagio che fa sentire loro il giallo come viola.
A partire dall'uso infantile, e dunque “primitivo” del colore, possiamo
intuire come il colore non sia solo un elemento visivo, ma un qualcosa
che sentiamo a livello profondo: decidiamo di vestirci di rosso per comunicare aggressività, passionalità e per cercare di attrarre l'attenzione
dell'altro, dipingiamo le pareti di casa per sentirci a nostro agio e per cal-
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Il colore: dal setting psicoterapico alla vita quotidiana (II parte)
marci o darci forza dopo una giornata fuori. Mille altri sono gli esempi
dell'uso del colore nella vita quotidiana che potrebbero apparire semplici
scelte dettate dal gusto estetico personale, ma che in realtà sottendono
un modo di percepire noi stessi e il mondo ben definito a seconda della
tipologia di personalità.
Il setting diagnostico e terapeutico, in quanto microcosmo all'interno del
quale il paziente porta il suo mondo, non è esente dalle influenze del colore: di che colore si veste il paziente? La signora affetta da un disturbo
di personalità di che colore ha i capelli? Il paziente che colore attribuisce
al suo stato d'animo all'inizio della terapia? E alla fine? All'interno di una
La psicologia da tempo utilizza il colore sia come strumento diagnostico sia
all'interno di un più ampio contesto terapico. È solo negli ultimi vent'anni però,
grazie anche allo sviluppo delle conoscenze nell'ambito delle neuroscienze,
che lo studio sul colore si è fatto più sistematico. In questa sezione cercheremo
di rendere ragione dell'importanza che il colore ricopre nella nostra esistenza:
a partire dai più recenti studi cercheremo di spiegare il rapporto fra l'individuo,
il colore e le diverse modalità di categorizzazione del mondo nella vita quotidiana.
COLORE E PSICOLOGIA
terapia ipnotica, se il paziente visualizza immagini durante la trance, di
che colore sono? Ma ancora: di che colore si veste il terapeuta? Qual è il
colore predominante all'interno dello studio? È una stanza luminosa oppure con una luce fioca? Tutti questi dati forniscono al terapeuta attento
importanti indicazioni sullo stato di salute del paziente, sull'immagine che
il paziente vuole proporre di sé all'interno del setting, ma anche su eventuali necessità di modellamento del terapeuta sul comportamento del paziente stesso.
Spesso i pazienti affetti da un disturbo di tipo depressivo utilizzano
nell'abbigliamento, nel trucco e nell'arredamento delle loro case colori
neutri, insipidi, senza vita, il beige, il nero, colori spenti. Spesso a seguito
di una terapia ben riuscita sarà possibile osservare modifiche anche in
questi aspetti: l'abbigliamento comincerà a tingersi con piccoli tocchi di
colore, così come spesso le abitazioni subiscono qualche modifica
“colorata”: in un processo ricorsivo così come il colore può essere visto
come un termometro del nostro stato d'animo, allo stesso modo il colore
stesso può influenzarci in modi inattesi e a volte aiutarci ad accelerare il
processo di guarigione. Una sciarpa gialla può rappresentare un inizio di
miglioramento, e allo stesso tempo può in effetti rallegrare la persona e
chi vi interagisce, che in questo modo potrà a sua volta sentirsi rallegrata
dalle reazioni positive e non più distanzianti degli interlocutori.
A volte una sciarpa gialla è solo una sciarpa gialla, ma a volte è qualcosa
che riscalda, rallegra e che scioglie le catene del disagio.
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giugno 2011
Il colore: dal setting psicoterapico alla vita quotidiana (II parte)