mal comune, mezzo gaudio

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Venezia e Provincia
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MAL COMUNE, MEZZO GAUDIO?
Da una indagine che Cfa Institute (riportata su “Plus Il Sole 24 Ore del 30 maggio con il
titolo “Mal di budget all'europea” )- in collaborazione con la Commissione Europea - ha di recente
condotto tra i suoi associati, risulta che “ il cosiddetto “mal di pancia” indotto dalle incessanti
pressioni commerciali esercitate dal management sui dipendenti bancari per vendere alla clientela
prodotti finanziari al solo scopo di raggiungere gli obiettivi di budget, è un fenomeno che
riguarda tutta l'Europa ”.
Nell'evidenziare che “la vendita dei prodotti di investimento, a livello europeo, è guidata più
dalla loro struttura commissionale che dalle reali necessità della clientela”, e che questa non sia
una prassi, come si pensava, tutta italiana, si sottolinea pure che la Mifid “ancora non garantisce
una adeguata protezione degli investitori”.
Nella ricerca si auspica una maggiore trasparenza su alcune tipologie di prodotti come hedge
fund o strutturati in genere, per ”ridare fiducia agli investitori e garantire l'integrità del
mercato”.
Riportiamo i dati della ricerca Cfa condotta a livello europeo tra i suoi associati inerente la
distribuzione di prodotti finanziari alla clientela retail (risposte multiple):
Secondo la vostra opinione, ritenete che la vendita dei prodotti di investimento sia guidata
dalla struttura commissionale piuttosto che dalla loro adeguatezza alle necessità dei clienti?
Si 64% ; No 25% ; Non saprei 12%
La crisi vi ha portato a rivalutare l'opportunità della vendita ai clienti retail di alcuni
prodotti finanziari? Se sì, quali?
Fondi Azionari 19% ; Fondi immobiliari 25% ; Hedge fund 48% ; Fondi di fondi hedge 47%
Prodotti strutturati 44% Altri 8% Non ho avuto alcuna riconsiderazione 22%
Quali sono i fattori che vi hanno portato a riconsiderare l'adeguatezza di questi prodotti?
La rischiosità dell'investimento 46% ; Il rischio di liquidità 66% ; Il rischio di controparte 52% ;
Altro 7% ; Non ho avuto alcun ripensamento 18%
Note
– Cfa Institute è una associazione no-profit, nata negli USA negli anni '40, attiva in 133 paesi con
circa 100.000 associati che devono sottoscrivere annualmente un codice di condotta etica, la cui
violazione comporta sanzioni quali la revoca della membership. L'obiettivo è quello di elevare le
competenze professionali nel mondo della finanza, di fornire supporto per la formazione e
promuovere standard etici e condivisi a livello internazionale.
– Pagina del Sole24ore a cura di Gianfranco Ursino
– Per leggere l'articolo/intervista sul WEB: www.italiancfasociety.it/News.aspx?ID=20090530