Medicina del disagio
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Medicina del disagio
DIREZIONE GENERALE SERVIZIO ATTIVITA’ SPERIMENTALI E MALATTIE RARE Servizio Comunicazione viale Duca degli Abruzzi, 15 – 25124 Brescia Tel. 030/3838315 Fax 030/3838280 E-mail: [email protected] Evento MEDICINA DEL DISAGIO: UN SERVIZIO IN MOVIMENTO Il Servizio Medicina del disagio Il Servizio Medicina del Disagio nasce il 29.10.2008 (delibera ASL n. 570), come Servizio in staff alla Direzione Sanitaria articolato in due Unità Operative semplici: la Unità Operativa Medicina Transculturale e Malattie a Trasmissione Sessuale e la Unità Operativa Assistenza Penitenziaria, quest'ultima poi afferita al Sert 1 di Brescia dall’01.05.2012. La Unità Operativa Medicina Transculturale e malattie a trasmissione racchiude molteplici servizi ciascuno dei quali con una storia nel territorio Bresciano: l’Ambulatorio migranti, l’Ambulatorio (Centro) Malattie Trasmesse Sessualmente e l’Ambulatorio del grave disagio adulto. Il personale operante nel Servizio è costituito da due medici infettivologi che svolgono attività clinica, un medico Responsabile del Sevizio e un medico con ruolo di Coordinatore scientifico del Servizio; da 5 infermiere e 1 assistente sanitaria adeguatamente formate con competenze specifiche, 1 Coordinatore infermieristico del Servizio e un’amministrativa. Ambulatorio migranti Attivo sul territorio bresciano dal 1990, nasce come “Ambulatorio extracomunitari” per poi diventare il Centro di Salute Internazionale nel 2003 e infine l’attuale Ambulatorio migranti inserito nella Unità Operativa Medicina Transculturale e malattie a trasmissione sessuale. L’orario di apertura al pubblico è il pomeriggio dalle 13.30 alle 16.00 da lunedì a venerdì; l’accesso è diretto e le prestazioni sono gratuite. Fornisce assistenza sanitaria “essenziale” di primo livello agli Stranieri extracomunitari irregolarmente soggiornanti sul territorio italiano, orientamento al corretto utilizzo delle strutture sanitarie ed educazione alla salute. Inoltre analizza il profilo sanitario e demografico del migrante attraverso l’implementazione di un osservatorio epidemiologico. Le principali attività svolte sono l’accoglienza e la registrazione dell’utente mediante la raccolta di dati di tipo anagrafico-epidemiologico; la visita medica con eventuali prescrizioni diagnostico-terapeutiche riportate in un diario clinico informatizzato; gli screening infettivologici in riferimento alle infezioni trasmissibili, quali tubercolosi, HIV e epatiti virali; i prelievi ematici di routine; le 1 medicazioni; gli interventi di educazione sanitaria; la vaccinazione antinfluenzale; l’orientamento ad altre strutture socio-sanitarie. In ambulatorio è allestito uno specifico programma informatizzato “CSI medical record” sul quale viene effettuata la registrazione di tutti gli utenti che afferiscono al servizio. Dispone di una sezione anagrafica che raccoglie dati quali età, sesso, paese di provenienza, posizione giuridica, situazione lavorativa familiare e abitativa, stato civile, epoca migratoria e domicilio. Dispone, inoltre, di una sezione clinica con la codifica delle diagnosi secondo la International Classification of Diseases 1997 – 9° revision (ICD-9-CM). Ad oggi l’ambulatorio dispone di una banca dati di 22 anni di attività. Dal 1990 ad oggi sono stati valutati complessivamente 33.500 soggetti (Figura1). Figura 1: Trend dei pazienti e delle visite mediche Ambulatorio migranti dal 1990 al 2011 (n. totale pazienti 33.500, n. totale visite 111.200) 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 N. Nuovi pazienti N. pazienti N. visite Il profilo anagrafico della popolazione in carico mostra un’età media giovane, pari a 31,5 anni, una prevalenza del sesso maschile. Il continente di provenienza maggiormente rappresentato è stato l’Africa (47,2%), seguito dall'Europa (29,1%), Asia (20,0%) e Centro-sud America (3,7%); in particolare, i primi 10 paesi di provenienza sono stati, nell’ordine Senegal (14%), Pakistan (9%), Marocco (8,2%), Moldavia (8%), Ucraina (7%), Nigeria (7%), Egitto (6%), Cina (5%), Albania (4%), Romania (4%) e Ghana (4%). La maggior parte dei pazienti (66%) era domiciliato nella città di Brescia, mentre il 30% dei soggetti proveniva da altri luoghi della provincia di Brescia e solo nel 2% dei casi gli immigrati erano domiciliati fuori provincia. Dal 1990 al 2011 sono state effettuate in totale 111.200 visite mediche. Le patologie più riscontrate sono a carico dell’apparato digerente (10,2%), del sistema osteo-muscolare (10,1%), dell’apparato respiratorio (10,1%), le malattie 2 infettive e parassitarie (9,2%), i traumatismi e gli avvelenamenti (8,2%) e le affezioni del sistema genito-urinario (8,1%). Al contrario, i disturbi della sfera psichica hanno rappresentato solo l'1,6% dei casi e poco presenti sono risultate le patologie tumorali (1%) e le affezioni di natura metabolica e degenerativa (1,6%), in rapporto verosimilmente alla giovane età della maggioranza dei pazienti. L’ambulatorio migranti svolge attività di ricerca con la messa in atto di protocolli di studio in particolare in ambito di sorveglianza di alcune infezioni trasmissibili. Ambulatorio Malattie Trasmesse Sessualmente (MTS) L’Ambulatorio Malattie Trasmesse Sessualmente è attivo da circa un secolo sul territorio di Brescia; noto inizialmente come “Dispensario dermoceltico”, poi come “Ambulatorio dermovenereo”, nel 2006 è stato definito “Ambulatorio MTS” e inserito nel Centro di Salute Internazionale; infine è stato collocato nel 2008 nell’attuale Unità Operativa Medicina Transculturale e malattie a trasmissione sessuale. Istituzionalmente rappresenta il Centro di riferimento HIV con delibera Aziendale 748 del 13.6.2011 (a seguito della delibera giunta regionale 7/836 del 3 agosto 2000). L’orario di apertura al pubblico è la mattina dalle 8.30 alle 12.00 da lunedì a giovedì, il venerdì dalle 8.30 alle 10.30; l’accesso è diretto e le prestazioni sono gratuite. Fornisce interventi di primo livello in ambito di prevenzione, educazione, diagnosi e cura per le infezioni sessualmente trasmesse, rivolti sia a cittadini italiani che stranieri indipendentemente dallo stato giuridico. L’Ambulatorio è abilitato allo screening sierologico per infezione da HIV, a cui ci si può sottoporre in forma anonima, e che prevede un accurato counselling pre e post test. Oltre al test HIV vengono offerte le indagini per la diagnosi delle altre principali infezioni sessualmente trasmissibili. Inoltre l’Ambulatorio svolge attività di sorveglianza mediante l’invio della scheda di segnalazione di malattia infettiva ai Distretti dell’ASL e come partner nel “Sistema Nazionale di Sorveglianza Sentinella delle Infezioni Sessualmente Trasmesse” coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. L’ambulatorio dispone di una banca dati a partire dal 1999: ad oggi sono stati registrati 46.200 accessi totali e 16865 nuovi accessi totali (Figura 2) e sono stati eseguiti 19.000 prelievi ematici. 3 Figura 2: Trend degli accessi all’ambulatorio MTS dal 1999 al 2011 (n. accessi totale 46.200, n. nuovi accessi totali 16.865) 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 Nuovi accessi Accessi totali 1999 1625 5382 2000 1795 5124 2001 1776 4684 2002 1555 4621 2003 1383 4607 2004 1216 4144 2005 998 3825 2006 1004 3474 2007 1341 2721 2008 1159 2711 2009 1059 3387 2010 953 3530 2011 1001 4109 Il profilo anagrafico degli utenti afferenti all’Ambulatorio mostra una prevalenza del sesso maschile (71,3%); la nazionalità prevalente è quella italiana (70%) e le fasce di età maggiormente rappresentate sono quelle tra i 25-29 e sopra i 44 anni. In dal 1999 al 2011 sono state fatte circa 8000 diagnosi. I condiloma genitali (22,8%) sono stati l’infezione maggiormente diagnosticata, seguiti in ordine da infezioni quali balanopostiti (17,2%), parassitosi cutanee (14,8%), uretriti non gonococciche (12,2%), sifilide (10,4%), vulvovaginiti (6,2%), herpes genitale (5,2%), infezione da HIV (4,6%), infezione gonococcica (2,9%) e mollusco contagioso (2,6%). L’ambulatorio svolge attività di ricerca in collaborazione con gli Spedali Civili di Brescia nel progetto Screening e Prevenzione dell’Epatite a Trasmissione Orofecale (S.P.E.Tr.O). Ambulatorio del Grave disagio L’Ambulatorio del Grave Disagio nasce nel 1988 sotto la USSL 41; è stato poi affidato in convenzione alla Cooperativa “La Rete” e dal 2006 è stato ripreso a carico dell’ASL e inserito nel 2008 nella Unità Operativa Medicina Transculturale e malattie a trasmissione sessuale. L’ambulatorio è attivo da lunedì a venerdì dalle 7.30 alle 9.30 presso il Dormitorio S. Vincenzo de’ Paoli e Casa Federico Ozanam, e da lunedì a giovedì dalle 10.00 alle 12.00 presso la sede del Servizio Medicina del Disagio in viale Piave, 40. L’accesso è diretto, oppure su segnalazione da parte dei vari servizi sociali e sanitari pubblici e privati (nosocomi, case di cura private convenzionate, Nuclei Operativi Alcologia, SERT, Progetto strada, CPS, Servizio Multidisciplinare Integrato, Associazioni, Servizi sociali, dormitori, Centro migranti, ecc) L’ambulatorio garantisce prestazioni infermieristiche di carattere socio-sanitario a soggetti adulti italiani e stranieri che si trovano in condizioni di emarginazione 4 sociale, allo scopo di agevolare l’accesso e la fruizione delle normali prestazioni sanitarie a livello territoriale ed ospedaliero. Molteplici sono le attività svolte: per ciascun utente preso in carico dall’Ambulatorio viene steso un piano terapeutico individuale dove vengono pianificati gli obiettivi, le risorse e gli interventi con periodica e puntuale verifica. Le altre attività svolte sono le seguenti: educazione sanitaria e terapeutica, sostegno alla compliance terapeutica temporanea e continuativa, informazioni, orientamento e accompagnamento ad altri servizi sociali e sanitari presenti sul territorio, incontri di equipe multidisciplinari e di rete tra operatori dei vari servizi, ammissioni e dimissioni protette e sostegno e accompagnamento alla morte. Dal 2006 ad oggi sono stati presi in carico dell’Ambulatorio 700 soggetti con una media di circa 30 accessi giornalieri. E’ di frequente riscontro una multiproblematicità; i disagi maggiormente rilevati sono la grave emarginazione, l’alcolismo, l’assenza di fissa dimora, le malattie mentali e la tossicodipendenza. I progetti del Servizio Medicina del Disagio "Strada Facendo" Per rendere il diritto alla salute più accessibile e realmente fruibile a tutti, non bastano oggi le iniziative di adeguamento e modernizzazione delle strutture sanitarie già esistenti ed l’utilizzo dei modelli consolidati e standardizzati di offerta di salute; c’è bisogno piuttosto di una "nuova visione" del mondo della salute psico-fisica della popolazione e delle modalità di raggiungimento degli obiettivi di maggiore benessere. In questo senso vanno intraprese azioni indirizzate verso le sacche di povertà nascoste, le persone meno informate e meno consapevoli e le varie realtà di emarginazione ed esclusione sociale. In altri termini, si tratta di non aspettare che l'utente in difficoltà si presenti alla struttura sanitaria, ma di agire attivamente ed "andare verso il bisogno di salute". L'ASL di Brescia ha pertanto deciso di realizzare il presente progetto denominato "Strada Facendo", che si prefigge l'obiettivo di sperimentare un modello di assistenza sanitaria infermieristica itinerante basato sull'utilizzo dell’Unità Mobile, adeguatamente attrezzata, con personale sanitario esperto e in grado di raggiungere ben definiti luoghi individuati nella città di Brescia e nei comuni dell’hinterland . Con il progetto si intende coinvolgere varie categorie di persone, che hanno in comune la difficoltà di accedere a pari opportunità di salute. Tali difficoltà consistono normalmente nella scarsa informazione e consapevolezza da parte di queste persone dei rischi sanitari a cui sono esposte e nelle diverse barriere organizzative, burocratiche, sociali, linguistiche ed economiche che si frappongono tra l'utente e la struttura sanitaria. Una parte di questa tipologia di cittadini si trova generalmente a vivere in condizioni di precarietà socio-abitativa ed economica, in luoghi collocati ai margini della società o nelle periferie della città, nei dormitori pubblici, in alcuni edifici abbandonati e in strutture di accoglienza o di aggregazione di migranti. Il personale impiegato per ogni accesso sarà rappresentato da un infermiere del Servizio Medicina del Disagio accompagnato da un autista dell'ASL. L’attività del personale infermieristico si svolgerà su più fronti: interventi di promozione della salute e prevenzione; orientamento al corretto uso delle strutture sanitarie e dei percorsi sanitari; invio diretto su prenotazione a per 5 interventi diagnostico-terapeutici essenziali; interventi mirati di trattamento di piccoli eventi traumatici, misurazione parametri vitali, controllo glicemia, etc. Nella prima fase sperimentale, prevista per il periodo settembre 2012 – febbraio 2013, saranno pianificate due uscite settimanali; se dimostrato di comprovata efficacia, dopo almeno sei mesi sperimentali, il progetto potrà tradursi in attività istituzionale garantita dal Servizio Medicina del Disagio con prospettiva di incremento del numero di accessi settimanali sui territori interessati. “Progetto di revisione della rete degli ambulatori Malattie Trasmesse Sessualmente per l’ottimizzazione dell’offerta del test HIV” Il controllo e la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse, in particolare dell’infezione da HIV, rappresentano obiettivi primari in termini di sanità pubblica. Ciò è avvalorato dall’elevato numero di persone che ogni anno contraggono infezioni sessualmente trasmesse, spesso in prolungata fase asintomatica e ugualmente contagiosa e dall’incremento di comportamenti a rischio nella popolazione sessualmente attiva, con progressivo abbattimento dell’età media dei primi rapporti sessuali. L’ASL ha ritenuto pertanto necessario rinnovare l’attività dell’Ambulatorio Malattie Trasmesse Sessualmente con un progetto volto a fornire informazione sulla prevenzione dell’infezione da HIV e altre infezioni sessualmente trasmesse in particolare a soggetti a rischio e giovanissimi in ambito scolastico, in particolare introducendo un nuovo spazio ambulatoriale; favorire l’accesso al test per HIV presso l’Ambulatorio Malattie a Trasmissione Sessuale di Brescia incrementando, tra l'altro, la fascia oraria mattutina destinata all’esecuzione del test HIV; sensibilizzare i Medici di Medicina Generale sulle infezioni sessualmente trasmesse, anche con corsi di formazione; rilevare l’impatto dell’intervento mediante l’autosomministrazione di un questionario agli utenti che si presentano all’Ambulatorio a seguito della campagna informativa. Per la campagna di comunicazione, è stato prodotto materiale informativo cartaceo che presenta le infezioni sessualmente trasmesse più diffuse, fornisce consigli utili, offre indicazioni sui servizi ASL; il materiale è costituito da locandine, biglietti da visita e opuscoli; gli opuscoli in particolare sono stati tradotti nelle principali lingue (inglese, francese, arabo, cinese e russo). Per la diffusione del materiale informativo sono state coinvolte numerose Associazioni locali: AIDO, AMA (Auto Mutuo Aiuto), ARCI, ARCI Gay, Associazione migrAzione Onlus, AVIS, Brescia Soccorso, Circolo Zanardelli, Croce Bianca, Croce Rossa, Danzarte, Essere Bambino, Palcogiovani, Pianeta Viola, UISP (Unione Italiana Sport Per Tutti). Pacchetti informativi informatizzati saranno disponibili on-line per le scuole. Il materiale prodotto, precedentemente illustrato ai rappresentanti delle singole scuole, sarà presentato agli studenti da parte del corpo insegnanti. A partire dalla fine di settembre 2012 personale dell'Ambulatorio Malattie Sessualmente Trasmesse si recherà con l'Unità Mobile dell'ASL nei luoghi di maggiore aggregazione giovanile, in orari pomeridiani e serali, per sensibilizzare sul tema, fornire informazioni ed indicazioni utili. Brescia, 12.07.2012 Ufficio Stampa ASL Brescia 6