Ciclo vitale dei COCCIDI , diagnosi e terapie

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Ciclo vitale dei COCCIDI , diagnosi e terapie
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Ciclo vitale dei COCCIDI , diagnosi e terapie
I coccidi sono dei protozoi intracellulari obbligati, del tutto invisibili a occhio nudo e che vivono dentro le cellule intestinali dell'
ospite colpito. Fondamentalmente si riconoscono due generi di coccidi. Nel cane e del gatto sono spesso del genere Isospora di solito
mentre nei conigli soprattutto del genere Eimeria. Il parassita è protozoo classificato nel genere Eimeria.
Eimeria
Classificazione scientifica]
Dominio
Eukaryota
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Regno
Protista
Phylum
Apicomplexa
Classe
Conoidasida
Ordine
Eucoccidiorida
Famiglia
Eimeriidae
Genere
''Eimeria''
E' importante sottolineare che i coccidi sono specie-specifici: questo vuol dire che quelli del del coniglio si trasmetteranno solo
ad altri coniglii, quelli del gatto colpiscono solo i gatti, quelli del cane solo il cane, e via dicendo, non trasmettendosi ad altri
animali o all'uomo.
La coccidiosi è un'infezione altamente contagiosa nei conigli, con bassa prognosi di guarigione se non curata in tempo. Nel tratto
gastrointestinale del coniglio sono stati osservati ben 25 specie di coccidi localizzati ognuna prevalentemente in una porzioni
differente dell' apparato digerente; da sottolineare però che in varie ricerche è stato dato solo un nome diverso alla stessa specie di
coccidi.
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Coudert P, D Licois, F Drouet-Viard, F Provot 2000 a:. Enfermedades del conejo Tomo II. 219-34
Molti conigli sani possono essere "portatori" asintomatici del protozoo senza manifestare alcun sintomo. Le
oocisti (uova), espulse con le feci, contaminano l'ambiente, cibo e acqua. Questa malattia si verifica essenzialmente in allevamenti
intensivi e colpisce soprattutto gli elementi più giovani, anche dove i conigli sembrano apparentemente ben curati.
Le misure generali di igiene negli allevamenti prevedono che ai conigli dovrebbe essere data una alimentazione secca piuttosto che
un pellettato umido, verdure ben lavate e molta acqua fresca; in queste condizioni infatti risulta piuttosto improbabile che si
manifesti una infestazione di coccidiosi. Inoltre quanto più i conigli sono alloggiati insieme e a stretto contatto tra loro,
maggiormente si raccomanda di evitare di porre il cibo direttamente sul terreno e di lasciare che alcuni conigli possano mangiare l'un
l'altro il ciecotrofio.
Il parassita ha un ciclo vitale, che dura dai 4 ai 14 giorni. Essendo parassiti obbligati, i coccidi sono costretti a sfruttare un organismo
ospite per poter svolgere il loro ciclo vitale. L'animale infetto, emette con le feci le uova dei coccidi, le oocisti . Il contagio quindi
inizia con l'ingestione di acqua o cibo contaminato da queste uova.
La parete protettiva che ricopre gli oocisti verra' disciolta nello stomaco dai succhi gastrici e le spore verranno rilasciate. Nella
porzione duodenale dell'intestino la presenza di enzimi biliari e pancreatici stimoleranno queste spore che si insinueranno nelle
cellule che rivestono la parete intestinale.
Cominceranno quindi a riprodursi e a dividersi in modalita' asessuata (schizogonia) in una o più fasi fino a quando non
distruggeranno la cellula ospite infestando altre cellule della mucosa intestinale.
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La fase finale della schizogonia porta alla formazione di gameti, consentendo così la riproduzione sessuata del protozoo e gli oociti
saranno sparsi nelle feci.
La presenza di questi coccidi influenzeranno la corretta funzione delle cellule intestinali infette; alcune di loro saranno
completamente inibite mentre altre diventeranno ipertrofiche.
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Queste alterazioni del normale funzionamento dei villi intestinali porteranno ad malassorbimento intestinale delle sostanze nutritive,
sbilanciamento degli elettroliti, anemia, ipoproteinemia, disidratazione e ulcere.
E' proprio durante la fase di distruzione delle cellule intestinali, che compariranno i sintomi nel coniglio. A questo punto interviene
il sistema immunitario: se è abbastanza in forze, si attua un equilibrio fra di esso e la capacità dei coccidi di riprodursi, per cui non si
avranno sintomi. Se invece il sistema immunitario non è sufficientemente sviluppato, ecco che i coccidi cominciano a riprodursi in
maniera incontrollata e il danno intestinale provocato può diventare letale.
Questo spiega perché la patologia è grave e potenzialmente letale nei cuccioli di conigli, il cui sistema immunitario non è robusto e
non ancora in grado di difendersi da solo, mentre si dice che sia autolimitante negli adulti, a patto che questi siano
immunocompetenti.
Segni clinici
La gravità della coccidiosi dipende dal numero di ovociti ingeriti con il cibo contaminato. I segni clinici sono ridotto appetito,
depressione, immobilità. L' ispezione delle feci a volte rivela tracce di sangue e fili di muco. I conigli giovani non trattati presentano
una crescita ritardata a causa di effetti collaterali sul rene e sul fegato in particolare.
Studi ematologici mostrano una riduzione di emoglobina e del numero di globuli rossi, accompagnata da un significativo aumento di
PCV (Packed Cell Volume ovvero l' Ematocrito = la percentuale del volume di sangue occupato dai globuli rossi rispetto al volume
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totale del sangue) e sul totale WBC (White Blood Cell ovvero Leucociti=Globuli Bianchi)
Le analisi sierologiche mostrano una diminuzione dei livelli di sodio e cloruri, ed un aumento dei livelli di potassio:
questo sbilanciamento elettrolitico può essere attribuito alla diarrea. Calcio sierico, ferro, rame, zinco, e il glucosio sono di solito
leggermente inferiori rispetto gli animali sani e possono indicare la malnutrizione a causa dei danni intestinali e malassorbimento, o
alle infezioni batteriche secondarie. Nel fegato invece causa un significativo aumento della bilirubina sierica, della fosfatasi alcalina
(ALP), alanina aminotransferasi (ALT) e aspartato aminotransferasi (AST) e gamma glutamil transpeptidasi (GGT).
Dopo un trattamento adeguato per debellare questo protozoo i valori alterati tornano velocemente alla normalità.
Coccidiosi intestinale
La forma intestinale della coccidiosi colpisce soprattutto i giovani coniglietti a partire dalla 6° settimana al 5° mese di vita ed è
attribuita a fenomeni di immunosoppressione dovuti allo stress, forti rumori o trasporti lunghi. E' principalmente osservata nei
giovani conigli appena svezzati, ma si manifesta anche in conigli anziani. Viene diagnosticata con una analisi delle feci al
microscopio alla ricerca dei coccidi in sospensione. In genere se la carica non è estremamente elevata si risolve con un trattamento di
antibiotici sulfamidici (Sulfametoxazolo + Trimetoprim per 10 giorni oppure con Vetkelfizina o con il Clazuril). A fine trattamento
si interrompe per 10 giorni, si effettua una nuova analisi delle feci e si ripete comunque un secondo trattamento per altri 10 giorni
per evitare una reinfezione.
I sintomi evidenti sono un pelo ruvido, inattività, diminuzione dell'appetito, disidratazione, perdita di peso e (profusa) diarrea gia
dopo 4 - 6 giorni dall'infezione. Se la perdita di peso raggiunge il 20%, la morte segue entro 24 ore preceduta da convulsioni o
paralisi. Durante la necroscopia, si rilevano le porzioni del digiuno dell'intestino fortemente infiammate ed edematose. A volte la
mucosa è ulcerata ed emorragica.
Coccidiosi epatica
La forma di coccidiosi del fegato può colpire conigli di tutte le età ed è dovuta fondamentalmente dalla specie Eimeria stiedae. E
'caratterizzata da apatia, sete, deperimento del dorso e della zona posteriore, con l'allargamento del ventre. Ai raggi X, il fegato e la
cistifellea appaiono ingranditi.
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Questa forma di coccidiosi può manifestarsi sia con un decorso cronico della durata di diverse settimane, o portare alla morte entro
7-10 giorni, preceduto da coma e talvolta diarrea profusa.
All'autopsia, fegato, cistifellea e dotto biliare sono distesi e allargati. Noduli bianchi coprono la superficie del fegato. Il protozoo può
raggiungere quindi sia il fegato che vie biliari ed una biopsia ed uno striscio di tessuto al microscopio rivelerà la presenza di coccidi
nell' organo.
Fegato sano
Fegato con coccidi
L'infezione secondaria può portare la presenza del protozoo anche nel sistema nervoso. La malattia è spesso accompagnata da
infezioni batteriche secondarie, in particolare da Escherichia coli.
Diagnosi
La coccidiosi epatica è molto difficile da diagnosticare. Si può effettuare al microscopio contando i coccidi per grammo di
feci. Inoltre ovociti e coccidi possono essere difficili da differenziare da un fungo specifico nel coniglio ( Cyniclomyces guttulatus.)
Se gli esami specifici di laboratorio confermano la presenza di E. intestinalis, E. flavescens, E. irresidua ed E. piriforme, e
soprattutto E. stiedae il trattamento deve iniziare immediatamente.
Trattamento
Il trattamento della coccidiosi epatica è difficile e la malattia può rimanere presente per tutta la vita. Il trattamento anti-coccidiosi ha
successo solo per i conigli infetti da 5 a 6 giorni. Anche se il trattamento ha successo, la mortalità e la diarrea continueranno nei
giorni successivi. Il recupero e la normalizzazione si osservano dopo 1 o 2 settimane ed è fondamentale mantenere l'animale ben
idratato.
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Il Cloridrato di robenidina è ben tollerato dai conigli, ma il suo uso continuativo a scopo preventivo negli allevamenti nel corso
degli ultimi 20 anni ha sollevato una buona resistenza, come ad esempio le E. media e E. magna che non rispondono più verso
questo coccidiostatico. Ulteriori farmaci usati per trattare il parassita sono:
- Sulfonamide e Trimetoprim hanno dimostrato efficace nel trattamento della coccidiosi. Essi dovrebbero essere usati solo per
curare la malattia e non come misura preventiva. Il farmaco più efficace è sulphadimethoxine. Altri sulfamidici sono:
- sulfachinossalina nell'acqua potabile: 1 g / l;
- sulphadimerazine nell'acqua potabile: 2 g / l.
- Salinomicina (Bio-Cox®);
- Diclazuril (Clinicox ®);
- Toltrazuril (Baycox ®): 2,5 a 5 mg / kg
Il trattamento dell'ambiente è molto importante per evitare la reinfezione (ad esempio con 10% di ammoniaca o amuchina). Le
ciotole d'acqua e le mangiatoie devono essere disinfettate e restare pulite dalle feci. Nel trattamento di un tappeto con disinfettanti
anticoccidi specifici si ha un maggior effetto e penetrazione del prodotto se posti sotto vuoto. Durante il trattamento dell'ambiente, i
conigli devono essere mantenuti in un'altra parte della casa per evitare il pericolo di contatto con i prodotti disinfettanti e possibili
intossicazioni.
Prevenzione
Rami e foglie ricche di tannini (salice, nocciolo, rovere, frassino, alberi da frutto, infine pini) sono eccellenti nel prevenire la
coccidiosi. E' importante controllare prima di offrire un ramoscello da masticare ad un coniglio, che sia preso da un albero non
tossico per conigli. Inoltre, la corteccia non deve essere stata esposta a sostanze chimiche, fertilizzanti o all'inquinamento delle
strade trafficate.
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