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Le ismA
Periodico d’informazione libraria e culturale
edito dalla Provincia di Genova - Anno XIV, numero 1
Centenario
[pag. 6] Teatro e
cinema futurista
di G.D. Ricaldone
[pag. 3] Villa
intervista Petruzzelli
[pag. 2] Il libro si
fa CD per ascoltarlo meglio
[pag. 7] Ceramica
e mosaici futuristi
di M. Fochessati
[pag. 12] S. Giordanelli presenta la
Liguria di Marinetti
[pag. 8] Si preparano notti insonni
per i giovanissimi
[pag. 9] A Casarza
una villa si è fatta
biblioteca e ospi-
[pag. 10] La
rubrica di Giorgio
Passerini
ta il patrimonio
culturale della Val
Petronio
[pag. 5] Consumare meglio l’elettricità si può,
per questo Confindustria ha creato
una task force
Libri & Biblioteche
Ambiente & Società
[pag. 4] Quando
l’energia si mette
in mostra
L. 662/96 - Genova
Sono seguiti, poi, numerosi incontri dedicati agli influssi del Futurismo sulle avanguardie della seconda metà del ‘900: tra questi, quelli con il Lettrismo, con il gruppo Fluxus
e la Bauhaus immaginista. I rapporti del Futurismo e dei suoi versi onomatopeici con la
poesia concreta-visiva-sonora e il Gruppo 63, gli influssi futuristici sull’architettura
radicale e utopista degli anni sessanta e settanta e sulla grafica del ‘900, come le indimenticabili ideazioni pubblicitarie di Fortunato Depero.
Giovedì 11 giugno, alle 21, il conservatorio Paganini terrà un concerto futurista nel loggiato di palazzo Doria Spinola e poi avanti sino a dicembre con altre iniziative promosse dalla provincia di Genova con il contributo del dipartimento di italianistica, romanistica, arti e spettacolo dell’università di Genova e la collaborazione del conservatorio
Paganini e dell’accademia ligustica di belle arti.
Suppl. del n.° 65 del 2/4/2009 di Pro.No. - Anno 14 n.°1 - Sped. a. p. art. 2 comma 20/d
foto: Fulvio Fossati
E
ra il 20 febbraio, quando lassù dalla mancina idraulica del 1888 l’attore
Fabrizio Matteini diede voce alle “gru colossali, kanguri di bronzo allineati sulle banchine” che Marinetti cantò nel poemetto “La mia anima è puerile” ispirato al pulsare dinamico del porto genovese.
Un uomo in frac, con una scarpa nera e una chiara ai piedi, nel centesimo anniversario
della pubblicazione del manifesto del Futurismo. Sul molo, la perfomance le improvvisazioni musicali del quintetto di ottoni Symbotic. Questo il modo in cui l’assessorato
all cultura della provincia di Genova ha aperto le manifestazioni promosse dall’ente
per celebrare la nascita della più originale, autentica e autonoma avanguardia culturale
e artistica italiana del ‘900. Completò la giornata la lettura dei testi del manifesto futurista, intervallati dalle percussioni dirette dal professor Maurizio Ben Omar.
Le pismA
Il secolo del Futurismo
visto da Genova
Le pismA
2
Audio-libri e lettori sonori saranno distribuiti gratuitamente a tutte le persone con
handicap visivo che ne faranno richiesta.
di
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Si
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Ren
Ascolta, che bel libro
problema temporaneo, per persone anziane, ma anche per chi
guidando la propria automobile
preferisse un buon libro alla
radio”.
L’assessore Giorgio Devoto lancia un’idea: “Da Genova e dagli
editori genovesi, che intendo
contattare, potrebbe partire un
segnale di disponibilità. Potrebbero farsi parte diligente presso i
propri autori e consentire alla
provincia di registrare i propri
titoli in audiolibri. Con un doppio vantaggio: aumentare la consistenza dello scaffale e portare
la cultura genovese in tutti qui
centri in cui è diffuso l’audioli-
bro”.
Solo in provincia di Genova i
ciechi sono 1.200 che salgono a
quasi 2.000 con gli ipovedenti,
ma si calcola che siano qualche
migliaio le persone non in grado
di leggere un libro. Questi numeri a livello nazionale vanno moltiplicati quasi per cento.
L’audio-libro altro non è che la
registrazione audio di un libro
letto da un attore o da un sintetizzatore vocale. Utilizzati da
tempo nel mondo anglossassone,
questi prodotti si stanno diffondendo anche sul mercato italiano
con un’offerta crescente di titoli.
Mentre i primi modelli erano
registrati su musicassetta, oggi
viene utilizzato il cd audio con la
possibilità di scaricare i file
audio in formato mp3: è possibile così registrare interi libri o
raccolte di volumi in file di piccole dimensioni e, nello stesso
tempo, ascoltarli per mezzo
degli ormai diffusissimi lettori
mp3.
“Fare cultura ha uno scopo eticamente sociale – ha detto alla
firma della convenzione Giorgio
Devoto – non c’è solo la promozione di eventi spettacolari,
penso che iniziative come questa, diano bene il senso di una
scelta culturale in senso sociale”.
L’assessorato alla cultura della
provincia ritiene fondamentale
quindi diffondere il più possibile
la conoscenza della cultura,
ampliandone la sfera dei fruitori
con particolare attenzione alle
categorie di persone più svantaggiate, affinché il loro bagaglio di
informazioni, competenze, esperienze possa arricchirsi e facilitare così una loro sempre migliore
integrazione.
Audio-libri e lettori saranno
distribuiti a rotazione e gratuitamente a tutte le persone con handicap visivo che ne faranno
richiesta attraverso l’Unione italiana ciechi. Basta telefonare al
numero 0102510049 della sede
genovese di via Caffaro.
Q
uando lettori CD, ipod, pod-broadcaster non c’erano,
c’era la radio. Un autore
non futurista ma attento al
presente-futuro, Luigi
Chiarelli (1880/1947)
drammaturgo pugliese
primo italiano a cimentarsi
nel genere grottesco,
scrisse il primo radiodramma italiano. Un testo di
tipo teatrale scritto espressamente per la radio. Il
primo radiodramma, L’anello di Teodosio, venne
diffuso dall’EIAR il 6 ottobre 1929.
Il radiodramma era un
lavoro relativamente
breve, ma poteva arrivare
anche a due o tre parti
come gli atti teatrali. Non
va confuso con gli sceneggiati, i lavori che sono divisi in puntate.
Altra caratteristica del
radiodramma, definito
anche originale radiofonico, è la sua originalità.
Seguendo questa impostazione, le riduzioni per la
radio di opere concepite
per un'altra diffusione non
sarebbero radiodrammi.
Il radiodramma è un genere oggi in declino, ha
conosciuto il suo maggiore successo nell'epoca
d'oro della radio quando
anche alcuni importanti
autori di letteratura "alta",
come Samuel Beckett, lo
hanno frequentato.
L’antenato
A
scoltare un libro in
cuffia? L’idea nasce
negli anni ’60 negli
Stati Uniti per consentire ai ciechi e
agli ipovedenti, le persone con un
forte deficit visivo, la lettura di classici e best sellers. L’assessorato alla
cultura della provincia di Genova e
la sezione genovese dell’unione italiana ciechi hanno firmato a febbraio una convenzione che prevede
la fornitura di lettori per CD e uno
scaffale di una settantina di titoli.
Oggi sull’intero mercato italiano
sono poco più di un centinaio gli
audiolibri presenti, mentre dieci
anni fa negli USA erano già oltre
17.000, a testimonianza di una
diversa sensibilità per le disabilità fra Italia e mondo anglosassone. Siamo molti attenti ai formalismi linguisitici, e molto
meno agli aspetti sostanziali e
concreti dei problemi. Negli anni
Sessanta il temine “handicappato” fece la sua comparsa nel
patrimonio linguistico di uso
comune. Sostituiva, in anticipo
sul politacally correct, quei termini come zoppo, storpio, cieco,
sordo, muto che per secoli avevano contraddistinto uomini o
donne con una particolarità,
un’eccezione fisica. Poi quando
l’inglesizzazione della lingua è
divenuta più pesante, negli anni
Ottanta, la parola handicappato
(mancante) ha assunto alle orecchie o agli occhi dei benpensanti
una valenza spregiativa. Ecco
allora sorgere neologismi come
audioleso, non vedente, disabile
o diversamente abile. Però di
fare qualcosa di concreto neppure l’ombra.
In questo contesto tutt’altro che
edificante si è innestata questa
idea tanto semplice quanto benemerita.
Stefano Mantero, vicepresidente
dell’unione, sottolinea: “Non è
una possibilità solo per i ciechi o
gli ipovedenti. Gli audiolibri
sono adatti anche per chi ha un
Le pismA
3
Pino Petruzzelli, autore, regista e attore, attraverso le
persecuzioni degli zingari, ricorda alcune pagine
cupe della storia europea scritte anche dopo il 1970
Lezione olocausto
Se guardo sinti o rom
vedo uomini non zingari
R
C
hi chiamerebbe ‘zingari’
gli
Orfei o i
Togni, fondatori dei celeberrimi circhi? Eppure le loro radici
sono Sinti, appartengono,
come i Rom, ai popoli
romaní sui quali diffidenze, paure e intolleranza
soffiano senza soste in
molte parti d’Italia e
d’Europa anche se loro,
originari
dell’antica
India, fanno parte di questo continente da oltre
sette secoli. Chi si ostina
a bollarli come ‘zingari’
dovrebbe ricordare che
questi popoli chiamano se
stessi
semplicemente
uomini – manush, dall’antico sanscrito Manushya - nonostante altri
uomini non smettano di
perseguitarli e che, come
sei milioni di ebrei, negli
abissi
dell’Olocausto
siano stati sterminati dai
nazisti anche cinquecentomila romaní. Nella loro
dura e misconosciuta
realtà ha viaggiato a
lungo l’autore e regista
teatrale Pino Petruzzelli
che con il suo libro-indagine ‘Non chiamarmi zingaro’ edito da Chiarelettere presenta Rom e Sinti
da un altro punto di vista,
il loro. Perchè pochi si
chiedono chi siano vera-
più nel tuo viaggio tra
Rom e Sinti, in Italia e in
Europa?
“La loro resistenza incredibile, nonostante innumerevoli persecuzioni,
uno dei motivi per cui in
loro domina la dimensione del presente, principale
fonte di salvezza per
coloro che sono riusciti a
sopravvivere ai lager.”
Per te i campi nomadi
sono ‘una realtà tutta italiana drammatica e inaccettabile’. Perchè nel
nostro paese ci sono solo
le baracche dei campi?
“Prima c’erano i cartelli
che vietavano la sosta ai
nomadi e ora in Italia esiste questa specificità dei
campi, all’inizio magari
pensati come risposte
provvisorie per un numero limitato di famiglie e
poi con l’arrivo di molte
più persone diventati
sistemazioni quasi definitive. Solo in Abruzzo
erano stati realizzati
campi ‘verticali’, con edifici in muratura e non
baracche o container. Per
superare i campi bisognerebbe che in caso di
sgomberi queste persone
potessero acquisire punteggio, come negli sfratti,
per l’assegnazione di
alloggi. E dev’essere
meglio compreso il concetto stesso di nomadismo perché, in realtà, date
le continue persecuzioni,
per Rom e Sinti è sempre
stato molto difficile fermarsi in un posto e anche
i loro antichi mestieri di
artigiani, suonatori, cantanti, allevatori di cavalli
o artisti dei circhi erano
legati alla condizione di
chi doveva potersi mettere in salvo rapidamente.”
Chi è
egista, attore teatrale e autore, Pino Petruzzelli è
diplomato all’Accademia d’Arte drammatica di
Roma. Vive a Genova dove con Paola Piacentini
ha creato il Centro Teatro Ipotesi per il rispetto e la
conoscenza delle culture, viaggiando dalle riserve
indiane del Nuovo Messico a molte nazioni del Mediterraneo per realizzarne gli spettacoli. Tra i suoi testi, letterari e teatrali, ‘Zingari: l’Olocausto dimenticato’ di cui
la Provincia ha promosso la rappresentazione nei pellegrinaggi degli studenti ai lager nazisti, ‘Periplo Mediterraneo’ scritto con Predrag Matvejevic e Massimo
Calandri e nel 2008 ‘Non chiamarmi zingaro’.
mente e come vivano Rom
e Sinti? “Perchè non interessano nessuno e sono
davvero pochi: alcune
stime dicono 150.000, ma
credo sia più realistico
90.000, non hanno sindacati o associazioni e
anche se il 70% di loro è
italiano a tutti gli effetti,
sono in balia di chiunque
se ne voglia servire per
motivi politici, attribuendo solo a loro quei fenomeni di criminalità trasversali, invece, a tutta la
società.” Apri il tuo libro
con un desolante paradigma del pregiudizio Dragan che non può ritirare il pianoforte per uno
spettacolo perché il titolare della ditta diffida
dello ‘zingaro’ anche se
autorizzato da un assessore - ma ci sono anche
realtà che lo infrangono,
come il giovane Rom che
lavora per la sicurezza
delle banche.
“La chiave del rapporto
con Rom e Sinti è passare
dallo stereotipo all’uomo,
riconoscerne la reale
identità. Il giovane Rom,
tecnico specializzato che
a Genova costruisce e
installa impianti di allarme per le banche, molto
apprezzato per la sua
competenza e onestà, ne è
esempio molto concreto.”
Che cosa ti ha colpito di
Anche persone che sembrano pienamente integrate nella società - come
medici, insegnanti, sacerdoti - nascondono le proprie radici Rom e Sinti
per non esporsi a diffidenze e sospetti: è così
forte la malattia del pregiudizio? “L’Italia è piena
di esempi di romaní che
vivono mescolati agli altri
nella società, ma nascondono le proprie origini: è
un paradosso del pregiudizio, un problema nostro
che riversiamo su di loro.
Certo, sarebbe stupido
affermare che nessuno di
loro ruba, ma lo è altrettanto pensare che tutti
rubino. Il fatto che purtroppo in Italia esista la
mafia significa forse che
tutti gli italiani sono come
Totò Riina?”
Nel tuo libro ricordi lo
sterminio dei Rom e dei
Sinti nei lager e vi hai
dedicato anche un dramma teatrale. Perché è
stato a lungo un Olocausto dimenticato?
“Negato, prima che
dimenticato: con la convenzione di Bonn dopo la
seconda Guerra mondiale
gli Alleati imposero alla
Germania di risarcire le
famiglie dei perseguitati
dai nazisti per motivi
etnici, ma incredibilmente la parte tedesca sostenne che lo sterminio di
Rom e Sinti non fu genocidio ma applicazione di
un piano di prevenzione
della criminalità, negando
così ad un popolo ogni
risarcimento non solo
economico, ma anche storico e della sua memoria”.
Solo nel 1980 il Governo
tedesco riconobbe Rom e
Sinti come ‘vittime di per-
Le in
te
Stefa rviste di
noVi
lla
secuzione razziale’, ma
anche in Svizzera la Pro
Juventute per quasi
mezzo secolo, dal 1926 al
1973, non smise di perseguitarli. “L’organizzazione di Alfred Siegfried
intrattenne forti rapporti
con i medici nazisti che
tanta parte ebbero nell’uccisione dei Rom nei
lager. Certe teorie mediche e genetiche offrirono
supporto scientifico alle
tesi che consideravano i
nomadi, persone fuori dai
consueti schemi, come
dei ritardati.
L’organizzazione svizzera
sterilizzò molte bambine
Rom, migliaia di minori
Rom furono sottratti alle
famiglie e vennero praticati esperimenti crudeli,
come quelli di cui fu vittima Mariella Mehr che
fino a tre anni venne
immersa molte volte in
una vasca d’acqua fredda
perché imparasse a parlare“. Per sconfiggere
discriminazioni e pregiudizi contro Rom e Sinti va
combattuto anche lo
sfruttamento dei bambini
per la questua o i furti:
secondo dati della Comunità di S. Egidio sarebbero dal 15 al 20% dei
minori nei campi nomadi.
“Il passo principale è la
scolarizzazione, evitando
però di imporla al capofamiglia che, se ha rapporti
fragili con le proprie radici, potrebbe sentirsi
defraudato della propria
autorevolezza e difendersi non mandando affatto i
figli a scuola. E’ poi fondamentale superare i
campi nomadi dove le
persone sono vittime
della loro stessa segregazione. I casi di maltrattamento, però, vanno sempre verificati: il bambino
che chiede l’elemosina,
per impietosire i passanti,
può dire che lo picchiano
tantissimo se torna a mani
vuote, anche se magari
non è così.”
Le pismA
4
La Fiera di Genova ha ospitato la rassegna
delle energie rinnovabili e sostenibili. Non solo
parole, ma: progetti, soluzioni e prodotti
di
e
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o
l
Il sa Sirigu
ato
n
e
R
Unasferzata
Energethica
acqua - rifiuti”.
Per il settore della demotica ci si è soffermati in
particolare sul tema della
contabilizzazione
del
calore come mezzo di
risparmio energetico nei
condomini con riscaldamento centralizzato o
teleriscaldati. Tra le maggiori novità di questa edizione si è fatta apprezzare Acquaethica, l’area
espositiva e dimostrativa
sull’utilizzo e la gestione
delle risorse idriche,
dove sono stati presentati
prodotti e servizi sull’utilizzo e sul risparmio dell’acqua, senza tralasciare
gli aspetti di raccolta,
stoccaggio, distribuzione, trattamento e riciclo,
analisi e controllo.
Ulteriore nuovo focus è
stato lo spazio dedicato
alle bioenergie, coordina-
to nei contenuti dall’Università di Genova.
I visitatori hanno trovato
nelle “2 isole delle idee”,
una
dedicata
ad
Acquaethica e alla bioedilizia, ogni mezz’ora
interventi autorevoli e
specializzati. I convegni
e seminari collaterali a
Energethica sono stati
suddivisi nelle tre giornate in base alle tematiche
trattate. Ha aperto il convegno nazionale “Porti
verdi: verso un trasporto
sostenibile. Altri focus
della prima giornata sono
stati: contabilizzazione
del calore, efficienza e
certificazione energetica
degli edifici residenziali,
e nella seconda costi economici e sociali del
nucleare. Energethica
non ha smentito, quindi,
il proprio ruolo pionieri-
stico, radunando, oltre
alle soluzioni energetiche
più avanzate, anche
realtà tecnologiche focalizzate sulla sostenibilità
nel suo complesso,
dando stimoli concreti
per un consumo ed una
produzione responsabili.
"Siamo molto soddisfatti
dei risultati raggiunti, è
un chiaro segno che questo settore con un'economia reale e benefici
distribuiti viene visto
come una possibile via
d'uscita dalla crisi - ha
commentato l'organizzatore Edgar Mäder - Oltre
all'aumento del numero
degli espositori, c'è stato
un salto di qualità, segnalato dagli espositori stessi, per quanto riguarda i
visitatori: molto più qualificati, oltre che numerosi. E molti più stranieri
rispetto allo scorso
anno".
Un successo, quello della
quarta edizione di Energethica, che spinge gli
organizzatori a guardare
già al futuro: "Arricchiremo ancora il circuito dell'energia sostenibile, cercando di essere presenti
sul territorio anche
durante l'anno, con altri
interventi congressuali
oltre a quelli programmati durante il salone - conclude Edgar Mäder, che
promette di aumentare
anche gli spazi dedicati
all'acqua - perché la prossima emergenza sarà
legata proprio all'acqua
dolce, e l'attenzione nei
confronti dei contabilizzatori di calore, perché è
monitorando i comportamenti dei singoli che
possiamo scoprire dove
intervenire e come favo-
rire ulteriormente gli
atteggiamenti virtuosi".
La provincia di Genova
era presente con un suo
stand, con molte proposte
e alcune realizzazioni
come
lo
sportello
ambientale. Il nodo da
sciogliere, per l’assessore
all’ambiente Sebastiano
Sciortino, se non nell’immediato almeno in prospettiva è quello delle
fonti rinnovabili. L'occupazione prodotta dall'indotto creato dalle fonti
energetiche rinnovabili
secondo molti esperti è
dieci volte superiore a
quella del nucleare. Il
nucleare poi non risolverebbe due gravi problemi:
la dipendenza energetica
dall'estero
dell’Italia,
visto che tutti i produttori
di uranio sono al di fuori
dell' Europa, e il progressivo esaurimento delle
risorse petrolifere. Con
gli attuali consumi, anche
l'uranio si esaurirà in 70
anni e con il nucleare si
produrrebbe solo il 4%
dell'energia che serve in
Italia e non prima di una
decina d'anni.
Nel settore convegni
l’assessore Renata Briano ha presentato il progetto res publica, che
vede la rete delle province
energeticamente
sostenibili confrontarsi
su temi concreti come il
contrasto ai mutamenti
climatici e il riequilibrio
energetico
nell’ottica
delle scelte partecipate e
condivise con i cittadini.
È
stato presentato in
anteprima il progetto Lisalab, di
cui Energethica è tra i fondatori e che prevede la messa
in rete di una serie di soggetti
pubblici ed associazioni di
categoria liguri per trovare
aziende desiderose di sottoporsi ad uno screening relativo alle loro attuali performance nella sostenibilità. Questo
permetterà a diversi istituti
(tra cui DIP-ARCH dell'Università di Genova, Muvita e
C&PS) di elaborare un piano
di consulenza specifico che
dovrà essere messo in atto
dalle stesse aziende. Successivamente, verranno effettuati
nuovi rilevamenti per verificare se tali misure abbiano concretamente contribuito a
riqualificare il territorio e dato
nuove opportunità economiche alle imprese aderenti.
Il colonnino
G
enova,
ancora una
volta, ha
scommesso
sull’etica,
sulla sostenibilità, sull’efficienza e sulla qualità del
mercato e dei prodotti. Dal
5 al 7 marzo lo ha fatto per
un settore molto sensibile
come quello ambientale.
Energethica, il salone internazionale dell’energia rinnovabile e sostenibile è
stato ospitato al nuovo
padiglione B, fiore all’occhiello del quartiere fieristico genovese, mentre i
convegni si sono svolti nel
centro congressi.
Più espositori da più
paesi, più contenuti e più
visitatori: ecco il bilancio
positivo di un evento che,
ruotando attorno all'energia sostenibile, ha affrontato i vari aspetti di uno
sviluppo rispettoso dell'ambiente. 14.383 visitatori (+12,8%) da tutta Italia e da varie nazioni
hanno preso d'assalto gli
stand delle 351 aziende
presenti (+15%) di cui
quasi 1 su 4 proveniente
dall'estero (22%, raddoppiato rispetto al 2008)
con prodotti da ben 20
paesi (+60%).
In questa quarta edizione
è stata ampliata l’area
dedicata
all’edilizia
sostenibile con il “Cantiere Ecocasa”, lo spazio
dimostrativo del progetto
della casa ecologica in
fase di realizzazione ad
Albenga, concentrandosi, oltre che sugli aspetti
strutturali della costruzione, anche su particolari di ambienti interni che
presentano aspetti di
innovazione, seguendo le
tre macro aree “energia -
E
nergethica ha pensato
anche ai giovani, che
influenzeranno il futuro con le loro decisioni, preparando insieme a Legambiente un'offerta dedicata:
diversi laboratori didattici
della durata di un'ora ciascuno hanno visto la partecipazione di scuole di varie regioni d'Italia. Anche gli studenti
universitari hanno seguito le
lezioni tenute in fiera.
I
l quarto salone dell'energia
rinnovabile e sostenibile è
stato anche una piattaforma di lancio di nuovi progetti:
sarà infatti presentato in
occasione del prossimo salone internazionale della nautica di Genova il progetto
"Nautica ad idrogeno" che si
sperimenterà per la prima
volta a livello mondiale proprio in Liguria: questo infatti
l'accordo raggiunto tra H2Ouniversità dell'idrogeno di Bari
e l'assessorato all'ambiente
della regione Liguria al salone
di Genova.
Le pismA
5
Dal 2006 Confindustria ha creato una task force
per l’efficienza energetica al fine di valutare i
risparmi conseguibili senza oneri addizionali
Risparmio
intelligente
circa di energia è importata, e la
dipendenza del Paese da tali approvvigionamenti è in crescita.
L’efficienza energetica va quindi
vista come un’opportunità, non solo
per le aziende fornitrici di tecnologie
ma per il sistema Paese oltre che
naturalmente per le sue industrie.
Per ottenere risultati rilevanti occorre però concentrarsi su quei settori
che danno da subito i maggiori ritorni con le tecnologie esistenti e con il
supporto di leggi/incentivi che non si
traducano in oneri aggiuntivi per il
sistema industriale e per il Paese.
Occorre agire inoltre in modo differenziato sia sul parco installato sia
sul "nuovo", considerando orizzonti
temporali adeguati, almeno di medio
periodo (5-10 anni) e sfruttando tutte
le leve possibili: incentivi ai consumatori, certificati bianchi, eventuali
requisiti normativi per il nuovo da
installare, eventuali sgravi fiscali per
fornitori di prodotti “high efficiency”.
Informazione, comunicazione e formazione sono naturalmente strumenti essenziali e perciò “obbligati”
per una divulgazione dell’efficienza
energetica; in particolare l’attività di
audit energetico deve essere supportata dalle istituzioni come uno strumento importante per “smuovere” e
“promuovere” gli interventi presso
le imprese.
Da ultimo lo studio di Confindustria
evidenzia l’importanza del fattore
umano: i vertici aziendali devono
sviluppare una posizione “proattiva”
e “non oppositiva” delle varie funzioni aziendali su questi temi, e promuovere analisi approfondite dell’
efficienza energetica nei siti produttivi e negli uffici.
Al riguardo è necessaria una stretta
collaborazione tra responsabile degli
acquisti, responsabile tecnico,
responsabile di esercizio e manutenzione, ed un “efficiente” energy
management. Insomma, anche alle
imprese serve un grande gioco di
squadra per vincere la sfida dell’efficienza energetica.
È
stato presentato sabato 7 marzo
nell’ambito di Energethica (il
salone dell’energia rinnovabile e
sostenibile vedi pag. 4) LISAlab il Laboratorio di Impresa per la Sostenibilità della
Liguria.
L’iniziativa, co-finanziata da camera di commercio di Genova, e promossa dal tavolo
piccola impresa, C&PS Ecoaction, DIPARC
- università di Genova, Energethica, Muvita
(Agenzia Provinciale per l’Ambiente, l’Energia e l’Innovazione) e Legambiente Liguria
onlus, nasce con lo scopo di sostenere le
aziende liguri nell’adozione di politiche
rivolte allo sviluppo sostenibile, in particolare per quanto riguarda la tematica dell’uso
razionale di energia.
L’obiettivo di LISAlab è quello di fare da
motore di questo processo di cambiamento,
aiutando le imprese ad innovare trovando
soluzioni alternative in termini di progettazione, produzione, logistica e distribuzione
dei prodotti, con il fine di aprire l’economia
regionale a nuove opportunità di mercato,
migliorare la qualità dei prodotti/servizi
offerti e incentivare la nascita di nuove
esperienze innovative.
Al fine di raggiungere questi obiettivi LISAlab mette a disposizione delle imprese aderenti una serie di servizi mirati, tra cui: informazioni e competenze professionali (per
esempio nei settori del risparmio energetico, della produzione di energia da fonti rinnovabili, del risparmio idrico, della gestione
dei rifiuti, della mobilità, del ciclo di vita del
prodotto), specifiche attività di formazione,
una costante attività di monitoraggio del
livello di eco-innovazione raggiunto, una
struttura organizzativa di supporto per la
partecipazione a bandi di finanziamento
europei o di altro tipo e nuove occasioni di
visibilità e di riconoscimento dei risultati
raggiunti.
La prima fase di LISAlab, partita già nell’ambito di Energethica, consiste in un’attività di ascolto delle imprese con lo scopo di
valutare il loro interesse a partecipare al
progetto e sondarne le esigenze.
I dati così raccolti saranno successivamente elaborati al fine di favorire la sottoscrizione da parte delle imprese interessate di un
protocollo di impegno con il Comitato
Scientifico di LISAlab e le Associazioni di
categoria coinvolte.
A partire da questo momento inizierà la
fase di monitoraggio che prevederà
momenti di incontro con gli aderenti al fine
di stabilire il loro grado di sostenibilità per
poter di conseguenza programmare le
prime attività di formazione, scambio e
condivisione.
L’appuntamento al salone Nautico
P
arlare di efficienza energetica (soprattutto per
l’industria)
significa
sostanzialmente produrre
gli stessi beni e servizi
con meno energia, quindi con un
minor impatto sull’ambiente e minori costi per le aziende e per il sistema
Paese nel suo complesso.
Sebbene l’Italia possa considerarsi
un paese sostanzialmente “virtuoso”
dal punto di vista energetico proprio
l’ambito dell’efficienza energetica
presenta ampi margini di miglioramento, miglioramento
che si potrebbe ottenere
soprattutto qualora si
lavorasse su aspetti
informativi e culturali.
Per questo motivo dal
2006 Confindustria ha
creato una vera e propria task force per l’efficienza energetica, che
ha operato con lo scopo
di valutare effettivamente i risparmi energetici conseguibili evitando oneri addizionali
alle imprese (individuando quei settori che per dimensione e per potenziali risparmi risultano i più interessanti per interventi specifici) e per
evidenziare le tecnologie disponibili
per implementare programmi di efficienza energetica sulla base di analisi di costi/benefici.
Tale studio ha anche realizzato
un’approfondita analisi circa i consumi per settore e per fonte, che ha
evidenziato come – sul fronte dei
consumi– su un totale di circa 143
MTEP, i consumi del settore trasporti incidano per circa il 32%, quelli
dell’industria per il 28%, mentre il
residenziale incide per circa il 18%.
Relativamente invece alle fonti energetiche emerge come (a fronte di
consumi lordi di circa 194 MTEP) i
prodotti petroliferi incidono per
circa il 42%, seguiti dal gas (circa
36%), carbone (9%). Molto bassa la
percentuale di energia prodotta da
fonti rinnovabili (circa il 7%).
Da sottolineare inoltre che l’85%
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di riferimen- stica” e “scenodinamica”. La luce assurge a
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to (in tutto quasi quaranta) per lo studio
e la comprensione delle teorie futuriste in relazione a
teatro di prosa, varietà, cinema, danza e scenografia.
Lo “spettacolo” nelle sue varie componenti si inserisce in maniera adeguata nella natura multidisciplinare della rivoluzione futurista e anzi finisce per rappresentarne uno degli aspetti principali sia per lo spirito
propagandistico e spettacolare del movimento che per
la sua intrinseca capacità di mezzo efficace per la
comunicazione alle masse delle sue teorie.
Lo spettacolo quindi come luogo ove esercitare contestualmente tutti i campi di azione delle teorie futuriste: la pittura, l’architettura, la scenografia, la musica, la danza, il cinema, la poesia, ecc. ma anche come
luogo di propaganda, di provocazione, di scontro, di
divertimento, di coinvolgimento del pubblico.
C
ertamente il
pubblico è
uno dei soggetti principali del teatro futurista: da “stupido voyeur” deve
diventare “attore”,
deve partecipare
rumorosamente all’azione interagendo con
gli attori, deve cantare
accompagnando l’orchestra, deve fischiare
ed applaudire.
elemento determinante dell’azione scenica e
contribuisce, forse per la prima volta, a creare effetti psicologici. “Colore e scena sono
solo i mezzi per suscitare nello spettatore
quegli stimoli emotivi che le parole del
poeta o il gesto dell’attore non possono provocare”. L’autore e lo scenografo devono
collaborare davvero alla “messa in azione”
nel suo complesso.
Quanto al cinema i futuristi ritengono che
sia uno strumento artistico futurista per
eccellenza perché è nuovo, senza passato e
tradizioni, e, grazie alle sue possibilità tecniche come il montaggio e i trucchi, si presta
facilmente a diventare un mezzo estremamente creativo e simbolico. Inoltre è il tramite ideale per rendere al pubblico i temi
della velocità, del dinamismo e della modernità.
Anche nello spettacolo, come nelle altre
discipline artistiche, il futurismo è precursore di molti elementi che si ritroveranno sia
nel nuovo teatro italiano (Pirandello e Bontempelli) sia nei movimenti di avanguardia
successivi, dall’espressionismo tedesco al cubo-futurismo russo, dalle serate dada agli happenings, dalle
performances al teatro sperimentale europeo e americano degli anni settanta, dalla cinematografia d’avanguardia a Man Ray.
Al museo biblioteca dell’attore di Genova sono conservati alcuni documenti molto significativi per il teatro futurista: le carte e i disegni del Fondo Virgilio
Marchi relativi all’attività di scenografo e di progettista teatrale dell’architetto livornese che fu membro
attivo del futurismo e amico personale di molti dei
suoi principali protagonisti e un bozzetto di Enrico
Prampolini per il Colorificio del Cielo, prima sintesi
de Il vulcano di F. T. Marinetti messo in scena nel
1926 dalla Compagnia del Teatro d’Arte di Luigi
Pirandello.
Per chi volesse approfondire, senza perdersi in ponderosi volumi onnicomprensivi, i molti e interessanti
aspetti che il rapporto futurismo-arti sceniche apre,
segnalo:
Spettacolo
futurista
che
spettacolo
il
Futurismo
E proprio dai fischi, dalle aggressioni verbali e dalle
risse suscitate nel corso delle “serate futuriste” dei
primi anni di attività del movimento (letture pubbliche, declamazioni di versi, conferenze sul rinnovamento dell’arte e della cultura, presentazioni di
mostre, riunioni politiche) si può dire che Marinetti e
gli altri futuristi abbiano iniziato ad elaborare le successive teorizzazioni sul teatro futurista.
L’idea futurista di teatro è di completa rottura con il
teatro tradizionale e il dramma borghese “ammuffito
come una vecchia casa disabitata”. Il teatro futurista
è antiletterario, antiaccademico, sintetico, atecnico,
dinamico, simultaneo, autonomo, alogico, irreale,
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giocoso, irriverente, grottesco, improvvisato, sorprenpini,
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Prampolini, Balla, Depero, Boccioni e molti altri.
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Anche qui si va contro il passato, contro la scenografia statica dipinta, riproduzione della realtà oggettiva,
a favore di “un’architettura elettromeccanica incolore, vivificata potentemente da emanazioni cromatiche
Gian Domenico Ricaldone
100 anni
Le pismA
SATO DI TEMPO
L’arte materiale:
ceramica e grès
N
el centenario dell’uscita del manifesto
di fondazione del
movimento futurista, pubblicato da
Filippo Tommaso Marinetti su
“Le Figaro”, appare opportuno
ricordare, attraverso alcuni sintetici rimandi, il contributo di
Genova e della Liguria rispetto
al complesso panorama delle
ricerche artistiche espresse dal
primo gruppo di avanguardia
italiano del ‘900. E se questo
apporto si manifestò in maniera
più significativa durante gli anni
tra le due guerre, nell’orbita
delle diffuse e poliedriche esperienze del cosiddetto secondo
futurismo, si deve comunque
ricordare che i legami intercorsi
tra la nostra regione e il movimento creato da Marinetti risalgono agli esordi di questa intensa stagione artistica.
È risaputo infatti che il leader
del movimento futurista si laureò in giurisprudenza presso
l’Università di Genova nel 1899
e che, sin dai primi anni del
‘900, intrattenne stretti rapporti
con l’ambiente culturale del
capoluogo ligure, in particolare
attraverso la figura di Mario
Morasso, intellettuale, poeta e
giornalista genovese. Inoltre la
nascita e i primi passi del movimento futurista ebbero vasto
seguito in Liguria, sia attraverso
gli incontri, i dibattiti e le declamazioni tenute da Marinetti e da
altri importanti esponenti del
movimento - come registrato
dai puntuali resoconti giornalistici dei principali quotidiani
locali - sia attraverso i rapporti
di collaborazione che alcuni
artisti liguri intrattennero con i
futuristi a Milano e a Parigi. In
questo ambito si deve senz’altro citare l’esperienza di Giuseppe Cominetti, autore del
celebre dipinto I conquistatori
del sole. L’opera - significativamente esposta in questi mesi
nella sezione introduttiva della
grande mostra che Milano ha
dedicato, a palazzo Reale, alla
storia del movimento futurista fu presentata nel 1909 al salon
d’Automne di Parigi, allora capitale internazionale dell’arte,
dove l’artista si trasferì quello
stesso anno insieme al fratello
Gian Maria, intrattenendovi rapporti con Boccioni, impegnato in
quel periodo a valutare la sua
possibile adesione al Manifesto
dei pittori futuristi. Ugualmente
rilevanti in questo contesto di
ricerca furono i percorsi artistici
di Sexto Canegallo e Enrico
Castello (Chin) che -avvicinandosi a Milano alla lezione pittorica di Romolo Romani, del quale
condivisero l’approccio simbolista alle problematiche futuriste si trovarono ad elaborare in
seguito un loro autonomo linguaggio espressivo, tangente
tuttavia alle problematiche estetiche e ai principali motivi iconografici del futurismo.
Fu comunque negli anni tra le
due guerre, con la parcellizzazione del movimento futurista
voluta da Marinetti, che la Liguria iniziò a svolgere un ruolo di
primo piano all’interno delle
dinamiche artistiche e culturali
del futurismo: centrali futuriste
si formarono, intrattenendo proficui scambi con tutti gli altri
gruppi regionali, a Genova, a
Chiavari, a La Spezia, a Savona, ad Albisola e ad Altare, luoghi di accoglienza per alcuni
spettacolari aeropranzi, rimasti
celebri nella storia del secondo
futurismo.
Sia all’interno della celebre
In
tale contesto due
furono le
principali direzioni
di ricerca del futurismo ligure:
innanzitutto l’esperienza di Albisola
dove, grazie all’intensa attività promozionale svolta
da Tullio d’Albisola, firmatario nel
1938 insieme a
Marinetti del manifesto ceramica e
aeroceramica, si
sviluppò una ricca
e diffusa produzione di ceramica
futurista, destinata
a soppiantare ben
presto quella di
tutti gli altri centri
della penisola precedentemente attivi in questo
campo.
manifattura Mazzotti, la cui
casa atelier fu progettata dall’architetto, pittore, grafico e
ceramista Nicolaj Diulgheroff,
sia nelle altre manifatture presenti sul territorio, tra le quali si
possono citare la SPICA o la
Fiamma, fondata da Ivos Pacetti nel 1929, si venne infatti a
creare un fertile terreno di elaborazione delle innovative
forme espressive del futurismo,
che attirò ad Albisola alcune tra
le principali personalità del
movimento. E questo intenso
fervore artistico ebbe, non a
caso, profonde ripercussioni su
quella apertura nazionale e
internazionale che nel dopo-
guerra determinò, sempre grazie al generoso contributo di
Tullio d’Albisola, lo sviluppo
nella piccola località di riviera di
una nuova e altrettanto celebre
stagione di ricerca nel campo
della ceramica.
A
ltrettanto
significativa fu
in questi anni in
Liguria l’esperienza futurista nell’ambito della
decorazione murale, come testimoniato nel novembre del 1934 dall’apertura della I
Mostra nazionale
di plastica murale
per l’edilizia fascista nelle sale del
Palazzo Ducale di
Genova, opportunamente trasformato all’interno e
all’esterno dal progetto di allestimento di Enrico
Prampolini e di
Giuseppe Rosso.
E se questa manifestazione
espositiva nelle intenzioni degli
organizzatori - un direttorio
composto da Prampolini, Fillia e
De Filippis sotto la supervisione
di Marinetti - fu quello di presentare un’ampia vetrina delle
ricche potenzialità espressive
della decorazione pubblica futurista, significative realizzazioni
in questo campo furono rappresentate nel 1933 dai grandi
mosaici che Fillia e Prampolini
eseguirono - con tesserine in
grés porcellanato e ceramico
prodotte dalla Società Ceramica Ligure di Genova - all’interno
della torre del Palazzo delle
Poste di La Spezia progettato
da Angiolo Mazzoni (firmatario
insieme a Marinetti nel 1934 del
Manifesto Futurista dell’architettura aerea), o dal pannello a
mosaico eseguito dallo stesso
Fillia per la nuova piscina
coperta d’Albaro, edificata a
Genova su progetto di Paride
Contri nel 1935.
Matteo Fochessati
7
Le pismA
8
Notti In Sonni, dopo il successo del 2008, raddoppia e cattura l’attenzione di ragazze, ragazzi e
degli esperti alla Fiera del Libro di Bologna
Chi non dorme
può leggere più libri
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partecipanti, si passa da
13 dello scorso anno a 25
previsto per quest’anno
con un notevole incremento sia quantitativo che
qualitativo.
Le biblioteche del sistema
provinciale che aderiranno
all’iniziativa sono ben 18,
a queste vanno aggiunte le
presenze “storiche” della
biblioteca “De Amicis” e
dei Musei di Nervi, veri
anticipatori dell’iniziativa
a gennaio del 2008.
A questa edizione, inoltre,
hanno aderito anche le
scuole elementari “Anna
Frank” e “De Scalzi
Polacco” di Genova, la
scuola elementare di
Sciarborasca di Cogoleto e
quella di Sant’Olcese oltre
alla direzione didattica di
S. Stefano Magra che rappresenta la “new entry”
più significativa.
E’ infatti intenzione dell’assessorato proporre l’iniziativa anche alle altre
province liguri e la partecipazione di una scuola
della provincia della Spezia non può che essere un
ottimo viatico per il raggiungimento di questo
obiettivo.
Dal punto di vista qualitativo invece quest’anno si è
deciso di mettere al centro
dell’iniziativa un argomento specifico e comune
a tutti i luoghi dove si terrà
la manifestazione.
Il leitmotiv della “Notte”
sarà l’astronomia nella sua
più ampia accezione: si
faranno laboratori di
costruzione di piccoli
“sistemi solari”, le letture
spazieranno dai miti sulla
creazione della Terra e dei
pianeti ai racconti fantastici
sulla Luna, dai
mondi extraterrestri della fantascienza alle
poesie che parlano del cielo.
A darci una
mano in questa
impresa abbiamo radunato
anche le associazioni “astrofisiche” presenti sul territorio:
da loro ci aspettiamo un contributo scientifico, ma anche un aiuto a
passare piacevoli momenti
TUTTE LE SEDI
Biblioteca di Arenzano
Bilioteca di Campoligure
Biblioteca di Campomorone
Biblioteca di Carasco
Biblioteca di Casarza
Ligure
Biblioteca di Casella
Biblioteca di Cogoleto
Bibilioteca di Cogorno
Biblioteca “De Amicis”
Genova
Biblioteca di Lavagna
Biblioteca di Mignanego
Biblioteca “Palatucci”
Genova
Biblioteca di Pieve ligure
Biblioteca di Recco
Biblioteca di S. Colombano Certenoli
Biblioteca di Savignone
Biblioteca Sestri Levante
Biblioteca di Sori
Biblioteca di Valbrevenna
Biblioteca della scuola
“Anna Frank” Genova
Biblioteca della scuola
“De Scalzi Polacco”
Genova
Biblioteca scolastica “G.
Di Vittorio” Sant’Olcese
Biblioteca della scuola
Sciarborasca di Cogoleto
Direzione didattica S.
Stefano Magra
Musei di Nervi
ad “osservar le stelle e il
cielo, a commentare insieme ai bambini le figure
mitologiche da cui prendono il nome le costellazioni.
La scelta di un filo conduttore unico per l’iniziativa evidenzia il valore
educativo dell’iniziativa,
pur tenendo presente che
l’obiettivo principale è
quello “ludico”: i bambini
devono trovare nelle
biblioteche luoghi accoglienti dove si possano
prima di tutto divertire.
Abbiamo
presentato,
N
come documentato nel
box a fianco, l’iniziativa
alla recente Fiera del libro
per ragazzi di Bologna:
l’interesse suscitato nei
bibliotecari e negli operatori culturali presenti è
stato grande.
La nostra speranza è che
questa
manifestazione
possa, con il tempo, allargarsi, diventando un
appuntamento
fisso,
prima della dine delle
scuole, per molti bambini
anche in altre parti d’Italia.
on siamo proprio sul pezzo, la cadenza ci ha
tradito. Ci fa però piacere ricordare la notizia comparsa sulla nostra agenzia on-line e
ripresa dalla stampa quotidiana: La provincia di
Genova ha ricevuto un premio nazionale per
l’impegno e il successo nella promozione dei
libri e della lettura del suo assessorato alla cultura. All’ente locale genovese è stata, infatti,
attribuita la prestigiosa 'Tessera d’argento',
riservata ai migliori progetti nazionali delle istituzioni e alle personalità che più si sono distinte in questo campo, dalla rivista “Leggere tutti”
mensile specializzato ad altissima tiratura che
sfiora le duecentomila copie. Il premio è stato
ritirato dall’assessore Giorgio Devoto al palazzo dei congressi della fiera di Roma in occasione del salone nazionale dell’editoria Più Libri
Più Liberi. La giuria del premio ha assegnato la
'Tessera d’argento' alla
provincia di Genova per
"l’originalità, il numero e
la continuità delle sue
iniziative per la promozione della lettura sul
territorio."
Tra queste le fantasiose
e coinvolgenti “Notti dei
Libri Insonni” alle quali
hanno partecipato, con
l’organizzazione del centro sistema bibliotecario
della provincia, decine
di biblioteche in tutto il
territorio con eventi e
feste notturne per bambini e ragazzi intorno ai
libri e alla lettura, e le nuove iniziative per la diffusione degli audiolibri dedicati alle persone
non vedenti e ipovedenti.
Notizia d’agenzia
a fortunata iniziativa promossa dell’assessorato alla
cultura
della
provincia di Genova giunge
alla sua seconda edizione con
molte novità e un promettente
“sforamento”aldifuoridel territorio provinciale
Ideata come un momento
di socializzazione e divertimento attraverso la promozione della lettura nelle
biblioteche del sistema
bibliotecario della provincia l’iniziativa, che l’anno
scorso ha coinvolto oltre
340 bambini di quarta e
quinta elementare, sta
sempre più assumendo i
contorni di un appuntamento fisso prima della
fine della scuola.
Quest’anno la data prescelta è quella del 23 maggio. Nella notte tra il 23 e
il 24 maggio i bambini si
impadroniranno
delle
biblioteche che hanno aderito all’iniziative e insieme
a bibliotecari, animatori e
volontari trascorreranno
una piacevole notte in
compagnia di letture, giochi e animazioni.
Come per l’anno scorso
l’assessorato alla cultura
della provincia di Genova
si occuperà di predisporre
l’opportuna
campagna
pubblicitaria oltre a vari
gadgets da donare ai partecipanti all’iniziativa, alla
ricerca di sponsors per la
merenda di mezza sera, al
coordinamento organizzativo e alla scelta di alcuni
libri per ragazzi per le letture di quella sera.
Alcune sostanziali differenze contraddistinguono
però questa edizione dalla
precedente: innanzitutto il
numero di “istituzioni”
Una ex dimora patrizia acquisita dal comune
della Val Petronio oggi ospita i locali della
biblioteca e presto anche auditorium e ludoteca
Le pismA
Villa Sottanis
di Casarza
nasce Spinola,
diventa civica
U
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scarsa
documentazione sull’origine
della villa
non consente di stabilirne
l’esatta datazione, tutto fa
supporre ad un’epoca settecentesca, forse anche
tardo seicentesca.
Appartenuta agli Spinola
sino alla fine dell’Ottocento, per passare poi alla
famiglia locale di cui si
ricorda Francesco, prevosto di Casarza Ligure nella
metà dell’800 e il famoso
Nicolò che fu sindaco di
Casarza nonché fondatore
nel 1907 della “Casa di
cura per ammalati e convalescenti”.
Nel 1974 la “villa” diventa
proprietà del comune e
una parte viene destinata a
scuola elementare e media
statale, mentre la parte
rimanente viene riservata
ad accogliere la biblioteca.
Negli ultimissimi anni
subisce importanti opere
di ristrutturazione e oggi si
presenta più funzionale e
più attuale rimanendo
sempre la villa di Casarza
Ligure.
Il 13 dicembre 2008 è stata
in villa Sottanis la casa
della cultura per tutta la
comunità di Casarza Ligure. L’edificio si sviluppa su
tre piani: al piano terra
ospita la biblioteca comunale Umberto Fracchia
con sale destinate alla lettura e alla consultazione
tramite apparecchiature
informatiche e sede del
prestigioso fondo Fracchia, una sezione della
biblioteca di proprietà dell’università di Genova e
lasciata in affidamento,
per volere della famiglia
dello stesso Umberto Frac-
chia, al comune di Casarza
Ligure. L’idea di rendere
continuo il rapporto dello
spazio interno della biblioteca al piano terra con lo
spazio pubblico esterno ne
permette un uso più dinamico e coerente con il
giardino. Il piano terra è
anche sede dell’università
telematica ‘G. Marconi’.
Il primo piano, che accoglierà una ludoteca di circa
120 metriquadri posta in
corrispondenza
della
biblioteca sottostante, tre
locali ad uso uffici, dei
locali di servizio (di pertinenza anche per l’auditorium), sarà adibito a centro
di aggregazione giovanile
con ampi spazi riservati ai
bambini e ai ragazzi.
Il secondo piano sarà sede
di un nuovissimo e attrezzato auditorium, sala convegni ma anche sala dove
si possono eseguire concerti, video-proiezioni e
rappresentazioni teatrali
per un pubblico a sedere di
circa 150 posti. La casa è
finalizzata quindi a promuovere attività e iniziative squisitamente culturali
e dare così spazio alle
diverse realtà formative
che operano nel territorio.
La riapertura della biblioteca e la contestuale ripresa dell’erogazione del
relativo servizio pubblico
destinato a tutta la comunità locale costituiscono
una buona occasione per
rendere il più possibile
attuali e funzionali il materiale librario e le altre
risorse disponibili al fine
di valorizzare l’istituzione
culturale di un comune
come Casarza Ligure che,
nel territorio, si distingue
per la forte crescita demografica di questi ultimi
anni e per la rilevante
componente
giovanile
della sua popolazione.
Nei primi mesi successivi
alla riapertura della biblioteca la comunità casarzese
ha risposto molto bene alle
proposte di carattere culturale e anche sociale che
hanno avuto luogo in villa;
in tanti, soprattutto giovani
studenti liceali e universitari, hanno frequentato le
sale di lettura e hanno consultato i testi a disposizione. Nella sala d’ingresso
sono presenti quattro
postazioni informatiche
tutte collegate ad internet e
quindi molto utili a chi
volesse approfondire e
accedere ad informazioni
più estese e specialistiche.
È utile precisare che la
biblioteca è provvista di
importanti sezioni particolarmente curate, tra queste
ha rilevante interesse la
sezione relativa alla storia
del novecento e in particolare la storia della resistenza nel nord Italia; la sezione relativa alla regione
Liguria sotto i vari aspetti
in particolare quello paesaggistico e naturalistico;
la sezione relativa ai
ragazzi con importanti
enciclopedie monotematiche e ampia scelta riguardo la narrativa.
È iniziato un nuovo cammino, l’assessorato alla
cultura si avvale, oltre che
della figura di una bibliotecaria, anche della consulenza e dell’aiuto di giovani casarzesi impegnati nell’ambito della cultura
umanistica e storica che,
offrendo il loro tempo contribuiscono a delineare un
assetto sicuramente più
moderno e di qualità per il
patrimonio librario.
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Fantozzi!
mberto Fracchia nacque a Lucca il 5 aprile 1889.
Orfano di padre all’età di cinque anni con la
madre raggiunse la nonna materna nella casa di
Bargone, sulle colline di Casarza Ligure, ove trascorse
le sue estati giovanili e ove tornò poi nella maturità, fino
a dedicare a quel paesaggio, alle montagne che ne
sono cornice, alla sua gente, alcune fra le pagine più
belle nella raccolta Gente e scene di campagna, del
1931, racconti e ritratti via via pubblicati già sul Corriere
della Sera.
Fondò il primo grande periodico di letteratura, La fiera letteraria, fu critico letterario e
operatore culturale fra i più attivi di inizio secolo, sempre in viaggio fra Milano, Roma,
Parigi, cercò sempre, però, il ritorno a Bargone, sognando la sosta definitiva, così
come aveva sempre sognato di fare, del “Borgo”, il centro di amici scrittori, letterati,
artisti.
Fra le sue opere non si possono dimenticare i romanzi Il perduto amore (1921), Angela (1923), La stella del Nord (1930), e le raccolte Piccola gente di città (1925) e appunto Gente e scene di campagna, volume che uscì postumo dopo l’assurda morte, il 5
dicembre 1930, per un banale incidente domestico, a Roma, a soli 41 anni.
C
Opere e convegni su Umberto Fracchia
onvegno su Umberto Fracchia (1889-1930) nel cinquantenario della morte ; 1982 Atti del convegno su Umberto Fracchia. Disponibili presso la Biblioteca di Casarza
Ligure.
Fracchia, Umberto - Novelle e racconti / Umberto Fracchia ; a cura di Anna Maria Tosi
- Roma – 1985
Biblioteca universitaria <Genova> - Umberto Fracchia direttore della Fiera letteraria
negli anni 1925-1926: catalogo-regesto del carteggio tra Umberto e i collaboratori della
Fiera- Genova - 1987
Umberto Fracchia i giorni e le opere, a cura di Andrea Aveto e Federica Merlanti,
Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2006
D
Il fondo librario Umberto Fracchia
i proprietà dell’Università di Genova è stato lasciato in affidamento al comune di
Casarza Ligure e sistemato all’interno dei locali della biblioteca civica nel 1982,
in occasione del convegno dedicato a Umberto Fracchia organizzato a Casarza Ligure
in quell’anno. Il fondo è costituito da circa 3000 volumi. A prevalere sono naturalmente
i tomi di letteratura italiana, ma numerose sono anche le opere nelle lingue classiche
e, soprattutto, in francese. Non mancano neanche validi, spesso ormai rari, testi di
saggistica di primo novecento. Sotto il profilo strettamente bibliografico sono da segnalare alcune edizioni di pregio di epoca sette-ottocentesca.
Le pismA
Supplemento di
Agenzia di stampa
quotidiana della
Provincia di Genova
reg. Trib. Genova (n.38/94)
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tel. 0105499224, fax 0105499225
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Direttore Mauro Fantoni
Capo Redattore Renato Sirigu
Redattori Donatella Curletto,
Maurizio Pane, Stefano Villa
Fotografo Fulvio Fossati
Stampatore Microart’s S.p.A.
via dei Fieschi 1 - Recco (GE)
Le pismA
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Storia e storie
di Genova
dai noir di cronaca
alla metropolitana
L
e segnalazioni di questo
numero riguardano gli articoli pubblicati dai quotidiani e periodici genovesi nel
periodo che va da luglio a
ottobre 2008.
1987-2007: venti anni di Liguria in
prima pagina
La storia del Banco di San Giorgio, nato
come banca popolare e poi divenuto
società di capitali, s’intreccia con quella di
Genova e della Liguria. I fatti principali
sono stati selezionati servendosi dell’archivio storico del Secolo XIX. Nel libro,
oltre a vent’anni di cronaca, si trovano
quattro interviste ad altrettanti liguri: Riccardo Garrone, l’ex sindaco di Genova
Giuseppe Pericu, lo scrittore spezzino
Maurizio Maggiani e la cantante lirica
savonese Renata Scotto.
(Corriere Mercantile, 18/7; 27/9/2008)
AIRALDI Gabriella [a cura di], Storia
della Liguria, 1. Dalle origini al 643 d.c.,
Marietti 1820
Primo dei quattro volumi previsti dal progetto editoriale della Fondazione Carige dedicato alle scuole liguri e del basso Piemonte.
(Corriere Mercantile, 24/10/2008)
ALLOISIO Gian Piero-MAGGIANI
Maurizio, La storia della meraviglia,
Milano, Feltrinelli
Lo spettacolo teatrale è diventato un libretto, con il suo cd allegato. Cantautore e
musicista parlano due linguaggi diversi
che stanno bene insieme. Le loro storie in
parole e musica descrivono Genova e la
Liguria, puntando alle verità universali
che si trovano nelle piccole storie vere.
Sono nelle dodici canzoni e nei tre monologhi contenuti nel libro cd illustrato con
le fotografie scattate da Maggiani. Il libro
è stato pubblicato con il sostegno della
Provincia di Genova.
(Corriere Mercantile, 25/10/2008)
ARDINI Daniela, VIAZZI Cesare [a
cura di], La Borsa di Arlecchino e Aldo
Trionfo, Genova, De Ferrari
Gli autori raccontano aneddoti e storie del
minuscolo teatro genovese (1957-1960)
creato da un gruppetto di giovani attori trascinati da Myria Selva e dove Aldo
Trionfo propose per la prima volta in Italia
e talora in prima mondiale, autori come
Adamov, Beckett, De Ghelderode, Cocteau, Genet, Ionesco, nonché un inedito
repertorio mimico-musicale che sorprese e
incantò prima i genovesi, poi pubblico e
critica delle città della penisola toccate
dalla Borsa in tournée. In calce, schede e
archivio, utili e commoventi.
(Secolo XIX, 2/8/2008; La RepubblicaGenova, 21/8/2008)
BAGNINI Andrea, Contro Natura. Rancori e quieto vivere del cittadino Giobatta, Genova, De Ferrari
Il protagonista di questa prima prova del
giornalista Andrea Bagnini, classe 1970, è
una sorta di Marcovaldo, aggiornato al
2008. Un Marcovaldo che vive in una
Genova presente, tratteggiata in modo piacevolmente surreale: fanno capolino i
fasci di luce della Lanterna, il centro storico, l’Acquario, lo scoglio di Quarto, Capolungo a Nervi. La sorpresa è (l’inventata)
“Piazza del fico dei Mille” nei carruggi,
dove il capitano Botto-Moccagatta e Garibaldi strinsero l’accordo per il trasporto
delle truppe in Sicilia, che determina nell’ultimo racconto “Ardesia & ghiaia marina” una tragicomica difesa del fico da
parte di un comitato di quartiere.
(Il Giornale, 26/8/2008)
BOTTARO
Mario-OTTONELLO
Paolo-SPADA Emanuela, La famiglia
Podestà. Potere ed economia a Genova,
Prà e in Valle Stura tra Ottocento e Novecento, Genova, Red@zione, (collana
Mosaico)
Il libro è dedicato a Luca, Andrea e Giulio
Podestà, ricco di documentazione e di
interviste agli ultimi collaboratori di Giulio, l’agricoltore, oggi ottantenni e novantenni. Andrea era stato il sindaco di Genova che dominò la seconda metà dell’800;
Luca aveva legato i suoi destini a quelli
dell’esercito napoleonico.
(La Repubblica-Genova, 26/10/2008)
BOVIO Franco, Melodia della mente.
Poesie, Genova, Edizioni Linea Grafica
Stampa & Design
Il nuovo volume di Bovio raccoglie un
insieme di sessanta liriche che spaziano
dal desiderio di vivere in una società più
giusta, e cioè più a misura d’uomo, alla
nostalgia di amici perduti o semplicemente scomparsi.
(Il Giornale, 26/8/2008)
Capurro Ricevimenti. Lo stile e la storia
Il volume racconta i centosette anni dell’azienda fondata da Giuseppe Capurro e
oggi gestita dai nipoti del fondatore, i
cugini Pippo Traverso e Paolo Capurro. Il
libro ha più immagini che parole, perché
gli autori sono più avvezzi a fare i fatti che
a raccontarli. Poche imprese possono vantare una storia così lunga senza alcun “passaggio di mano”, grazie anche alla capacità di interpretare i desideri dei genovesi,
di adeguarsi alle esigenze alimentari dei
clienti. L’azienda, che negli anni ha gestito, tra l’altro, il “Gran Cafè” a De Ferrari e
un ristorante sulla terrazza del grattacielo
di piazza Dante, nel 1968 acquisisce Villa
Spinola ad Albaro e decide di dedicarsi
soltanto ai ricevimenti.
(Gazzetta del Lunedì, 27/10/2008)
CARPANETO Angelo, Omaggio a
padre Cassiano Carpaneto da Langasco
(1998-2008) : Mensa amoris (manoscritto inedito) e testimonianze, Genova, Centro studi cateriniani Santuario Santa Caterina da Genova
Genova ricorda Padre Cassiano Carpaneto
da Langasco nel decimo anniversario della
morte. Frate Cappuccino di grande cultura, è stato punto di riferimento per molti
decenni di studiosi, in campo storico, artistico e religioso.
(Corriere Mercantile, 10/9/2008)
CASAZZA Andrea-MAUCERI Max,
La villa di Sant’Ilario, Genova, Fratelli
Frilli
Il nuovo libro della coppia di giornalisti e
scrittori, che in passato hanno firmato il
volume “Liguria criminale. Dieci casi insoluti di cronaca nera”, è un nuovo giallo
ambientato a Genova, dove indaga il capo
della squadra omicidi Simona Ottonello,
già protagonista di tre libri precedenti.
(Il Secolo XIX, 16/7/2008)
Come conoscere Genova tramite la
metropolitana, Genova, Janua Press
Far conoscere ai genovesi distratti la storia
della città: il tutto gratis in cento pagine e
sette fermate. Questo l’obiettivo del libro
che ripercorre le tappe più importanti della
storia del capoluogo ligure seguendo la
direttrice geografica che parte da piazza
De Ferrari e raggiunge via Brin. Il libro è
stato impaginato in modo tale da differenziarne la fruizione: la storia è scritta in
nero, e l’aneddotica in rosso su banda gialla. Infine, per i più pigri, ci sono le foto
con esaurienti didascalie color seppia. “Le
tre modalità di lettura – spiega l’editore
Rosario Romano – sono tutte complementari tra loro”.
(La Repubblica-Genova, 20/7/2008; Il
Giornale, 27/7/2008)
CRECCHI Paolo-RINALDI Giorgio,
Beppe Grillo : la biografia non autorizzata del comico che ha fatto tremare la
casta, Reggio Emilia, Aliberti Editore
Paolo Crecchi è inviato speciale del Secolo XIX, Giorgio Rinaldi, il già caporedattore centrale.
(Corriere Mercantile, 2/9/2008)
FANCELLU Ennore-BISTOLFI
Renzo, Mi chiami pure Mario, Genova,
De Ferrari
Due ex compagni di scuola tra ideali e la
solidarietà del dopo alluvione nel mondo
lontano degli anni settanta, con i loro ideali e il loro fare scanzonato e goliardico.
(Il Giornale, 19/7/2008)
FERA Stefano, Le due baie. Sestri
Levante, Quaderno Aion
Promosso da Sestri Sviluppo Immobiliare,
il volume – illustrato con splendide foto e
mappe della città – ripercorre il progetto di
riqualificazione dell’ex stabilimento industriale FIT, meglio conosciuta a Sestri
come la “Tubifera”, da parte degli architetti piemontesi Roberto Gabetti e Aimaro
Isola, attraverso la storia della città.
(La Repubblica-Genova, 28/9/2008)
FERRARESE Cristiano, 1967, Macerata, Hacca
L’anima nera di Genova nel noir d’esordio
di un trentottenne di Busalla, da tempo trasferitosi a Mantova. C’è molta Genova in
queste pagine, la città dei misteri e degli
eccessi, con i riferimenti arrischiati ma
risolti in maniera esemplare a due fantasmi eccelsi e ingombranti come Tenco e
De Andrè, insieme con Bianciardi, che
nella fittizia quiete di Rapallo consumò
l’amarezza della disillusione.
(Il Giornale, 19/7/2008)
FERREA Enzo, L’unghia di Camillo,
Genova, Fratelli Frilli.
Un serial killer movimenta la vita di una
piovosa Alassio. Questo il tema del nuovo
giallo del genovese Enzo Ferrea, già premiato in passato con il trofeo Enrico Tedeschi al Mystfestival di Cattolica per il suo
primo romanzo “Quando muore mammina”, definito il miglior giallo italiano.
(Il Giornale, 19/7/2008)
GAMBARO Francesco, 60 anni di
baseball e softball in Liguria, Genova,
Fratelli Frilli
La pubblicazione è realizzata a cura della
polisportiva genovese Acli S. Sabina.
(Il Giornale, 29/10/2008)
[G8, Genova 2001]
Altri tre libri sulle tragiche giornate genovesi del G8:
BARDI Gloria-GAMBERINI Gabriele,
Dossier Genova G8. Il rapporto illustrato
della Procura di Genova sui fatti della
scuola Diaz, Edizioni Beccogiallo
Il racconto a fumetti di quello che è accaduto dentro la scuola Diaz e non si è mai
potuto vedere ma solo immaginare attraverso le deposizioni.
(La Repubblica-Genova, 17/9/2008)
CALANDRI Massimo, Bolzaneto. La
mattanza della democrazia, Derive
Approdi Editore
In 252 pagine, testimonianze, verbali, foto
segnaletiche che raccontano una tragica
storia.
(La Repubblica-Genova, 17/9/2008)
PORTANOVA Mario, Inferno Bolzaneto. L’atto d’accusa dei magistrati di
Genova, Milano, Melampo
Un libro impressionante che allinea fatti,
testimonianze firmate e cronologie, senza
una parola di commento.
(La Repubblica-Genova, 20/7/2008)
[Guida ai musei del mare liguri]
Quindici musei liguri dedicati al mare e al
suo mondo sommerso, tutti racchiusi nella
nuova guida pocket che contiene le informazioni utili per il turista: orari, come arrivare, posteggi, proposte didattiche, attività
ludiche, ristoranti e alberghi convenzionati. La guida è il risultato della raccolta di
schede tecniche con i dati di tutti i musei
Le pismA
integrati con quelli dell’ospitalità.
(Corriere Mercantile, 11/10/2008)
IperMappe, Genova, Aba Libri
Una collana di testi metà cartina e metà
libro. Il debutto della neonata casa editrice
genovese Aba Libri è nato con la riscoperta
del turismo religioso. Autori: Giorgio Mazzarello, un cartografo appassionato di
mountain bike; Pietro Tarallo, un giornalista e traveller-writer; Luciano Venzano, un
teologo col vizio della scrittura. Questi i
primi titoli: Mazzarello-Tarallo-Venzano,
Sulle orme dei pellegrini (viaggio lungo i
cammini secolari, le antiche vie mercantili
liguri); Tarallo-Mazzarello, I luoghi dello
Spirito (alla scoperta di 170 abbazie, conventi, monasteri, santuari e chiese storiche);
Tarallo-Venzano, Le vie dei portatori di
Cristo (sette percorsi alla scoperta di Confraternite, Oratori, Processioni). Ci sono le
mappe, i percorsi, la bibliografia. E la storia, le curiosità, i consigli.
(Gazzetta del Lunedì, 11/8/2008; La
Repubblica-Genova, 21/8/2008)
LAGOSTENA BASSI Tina-MONTEVERDI Germana, Una vita speciale,
Casale Monferrato, Piemme Edizioni
Nel libro che l’avvocato Tina Lagostena
Bassi, scomparsa da poco all’età di 82
anni, aveva scritto insieme con la giornalista Germana Monteverdi, il racconto delle
grandi battaglie pubbliche, insieme con
uno straordinario ritratto privato.
(Il Giornale, 26/8/2008)
Liguria, anima e storie, collana “Economica Frilli”, Genova, Fratelli Frilli:
DAMERI Roberto, Gelindo Lercaro.
Una storia genovese del 1300
Le battaglie tra Genova e Venezia attraverso le vicende d’amore e di guerra del
protagonista.
BARBAZZA Guido, Salvate il generale!
L’oro e l’argento del mare
Storia di come un veliero ligure e il suo
equipaggio riuscirono a consentire il sicuro rientro in Italia di Garibaldi. L’autore,
nato e residente a Genova, appassionato di
storia e cultura locale, capitano e ingegnere, è direttore in una grande società internazionale.
IVALDO Franco, Inchiesta sul delitto
Pertinace. Il ligure che divenne imperatore di Roma
Sotto forma di inchiesta giornalistica si
racconta la storia dell’imperatore romano
Publio Elvio Pertinace, il cui regno durò
soltanto 87 giorni.
ANSALDO Giorgio, Sangue garibaldino
L’autore, genovese, attore del Teatro della
Tosse, che ha già firmato altri due libri,
ripercorre l’impresa dei Mille narrando un
amore gay tra due garibaldini.
MELILLO Enzo, Voci e volti di Liguria
Il volume trascrive su carta alcuni servizi
televisivi di ambientazione genovese realizzati tra il 2003 e il 2008 dal giornalista
Enzo Melillo: 46 ritratti in forma di intervista di personaggi genovesi e liguri dalla
storia particolare. Del suo libro Melillo ha
voluto realizzare insieme alla moglie Margherita una versione audio gratuita per non
vedenti, ipo-vedenti e dislessici, registrandolo in un cd formato mp3, che viene
distribuito in prestito dal Libro Parlato
Lions di Chiavari e dalla Biblioteca Berio,
oltre che disponibile in internet.
(Il Secolo XIX, 7-14-29/9; 6/10/2008;
Corriere Mercantile, 28/10/2008)
MEDULLA Maurizio, Un tuffo al mare.
Stabilimenti balneari della vecchia
Genova, Genova, De Ferrari
Un mondo ormai scomparso, raccontato
con più di cento cartoline del XIX e XX
secolo: da Voltri a Nervi, un viaggio nel
tempo che ci restituisce scorci e costumi
perduti, come un racconto ascoltato da
bambini sulle ginocchia del nonno preferito. Ed è proprio così che l’autore, genovese, classe 1957, appassionato collezionista
di storia della Liguria e di cimeli della
Sampdoria, ha iniziato a interessarsi della
materia. Medulla possiede 20 mila cartoline e le inserisce a rotazione sul suo sito
www.genovaincartolina.it, che aggiorna
settimanalmente.
(Corriere Mercantile, 20/9/2008; La
Repubblica-Genova, 21/9/2008; Il Secolo
XIX, 28/9/2008)
MONTEVERDE Franco, Limonte. Una
provocazione o un progetto per costruire
una macro-regione ligure e piemontese?,
Genova, De Ferrari
La proposta di unire Liguria e Piemonte,
già inserita tra gli argomenti di discussione nell’agenda politica delle due regioni,
trova il pieno sostegno dell’autore, che
partendo dall’analisi degli interessi economici complementari e dei valori condivisi
delle rispettive popolazioni, immagina un
modello di federalismo locale su misura,
da attuarsi attraverso un’apposita riforma
delle istituzioni, a tutto vantaggio – è la
tesi del libro – di un Nord Ovest modernamente inteso, ma anche a beneficio dell’Italia intera.
(La Repubblica-Genova, 12/10/2008; Il
Giornale, 28/10/2008)
MORCHIO Bruno, Rossoamaro, Milano, Garzanti
Il sesto giallo di Bruno Morchio ha ancora
come protagonista il detective Bacci Pagano, amato da 100 mila lettori. Il nuovo
romanzo racconta le storie parallele di una
giovane partigiana nel 1944 e di una
donna immigrata di oggi.
(Il Secolo XIX, 1/10/2008)
ORIANA Federico Filippo, Giuseppe
Oriana. Ufficiale e Gentiluomo, Roma,
Rivista Marittima, Ministero della Difesa
Editore
L’autore racconta la vita del padre, dalla
difficile infanzia fino al vertice della Marina Militare e quindi all’elezione nel Senato della Repubblica, nelle file della Democrazia Cristiana. Un racconto frammentato
da scritti dello stesso ammiraglio e da tutta
una serie di documenti che tracciano passo
passo il profilo di un eccezionale servitore
dello Stato.
(Il Giornale, 13/9/2008)
OTTONELLO Piero [a cura di], Valle
Stura : mezzo secolo di fotografia (19001950) : catalogo della mostra, Museo
Tubino, Masone, 12 luglio-21 settembre
2008 / a cura di Piero Ottonello ; repertorio fotografico Gianni Ottonello, Genova,
Red@zione
Centoventi scatti d’epoca per raccontare
cinquant’anni di avvenimenti, pubblici e
privati, a Rossiglione, Campo Ligure e
Masone. Catalogo della mostra omonima,
in corso al Museo Tubino di Masone.
(Il Secolo XIX, 24/9/2008)
PADOVANO Aldo, Storia insolita di
Genova : dalle origini a oggi : le vicende,
i personaggi e gli aneddoti di venticinque
secoli, dalle origini etrusco-celtiche alle
imprese del medioevo fino all’affermazione come primo porto d’Italia, Roma,
Newton & Compton
L’autore, 55 anni, storico, scrittore, regista, è uno straordinario conoscitore dei
carruggi. Il libro è diviso in due parti: nelle
pagine pari è raccontata, divisa in 20 capitoli, la storia vera e propria della città; in
quelle dispari, in parallelo con le vicende
descritte sulla parte sinistra del testo, sono
proposti aneddoti, curiosità, leggende,
“misteri”, riferimenti letterari, che forse
non tutti conoscono. Probabilmente la
parte più insolita del libro è una piccola
antologia delle ”invettive” lanciate nel
corso dei secoli contro i genovesi.
(Il Secolo XIX, 25/9/2008)
PASINI Mirella, La mente e il cuore.
David Chiossone e l’etica sociale dell’Italia unita, Name Edizioni
Nel 140° anniversario della fondazione
dell’Istituto per ciechi e ipovedenti a
Genova voluto da David Chiossone, il
libro ne ripercorre la vita attraverso la sua
produzione letteraria, teatrale, politica e
scientifica, e l’analisi di fonti d’archivio.
Drammaturgo, giornalista, patriota, medico e amministratore pubblico, Chiossone
nel 1865 diventò assessore delegato alla
pulizia urbana, carica che ricoprì fino alla
morte, avvenuta nel 1873 per colera.
(Il Secolo XIX, 18/9/2008)
POZZO Fabio, Assolvete l’Andrea
Doria, Tea Edizioni
In questa terza edizione, in versione economica, del volume di Fabio Pozzo, si fa il
nome di una possibile nuova vittima della
tragedia. Si tratta di Filippo Massa, un
ventiquattrenne marittimo di Camogli
imbarcato come garzone, che era scampato al naufragio ma aveva riportato un trauma cranico che lo porterà alla morte un
anno dopo, il 17 agosto 1957, all’Ospedale Columbia di New York.
(Il Giornale, 27/7/2008)
Quaderni della Comunità Montana Alta
Valle Scrivia, Genova, De Ferrari
N°3: dedicato al castello di Regiosi; n° 4:
storie di castelli in Valle Scrivia; n° 5: suggestioni, storie e castellani della Pietra. Per
saperne di più: www.altavallescrivia.net.
(Il Secolo XIX, 29/8/2008)
QUAINI Massimo-ROSSI Luisa [a cura
di], Cartografi in Liguria, Sec. 14.-19.
Dizionario storico dei cartografi italiani,
Genova, Brigati
Volume presentato nella Sala dei Chierici
della Biblioteca Berio il 2 luglio 2008.
(Corriere Mercantile, 2/7/2008)
RUGAFIORI Paride-FASCE Ferdinando [a cura di], Dal petrolio all’energia. ERG 1938-2008. Storia e cultura
d’impresa, Roma-Bari, Laterza
Il volume ripercorre la storia dei primi settant’anni del gruppo Erg, fondato da
Edoardo Garrone nel 1938, raccontando la
saga familiare ed economica del gruppo
Garrone. Gli autori, evitando il cronologi-
11
co elenco degli eventi, scelgono infatti di
indagare sugli aspetti più umani che incidono sulle scelte aziendali e di interrompere gli stessi sconfinando nelle passioni
private dei singoli, l’arte e la cultura, con
la sponsorizzazione fra gli altri del Carlo
Felice, e lo sport, con l’acquisto della
Sampdoria.
(La Repubblica-Genova, Corriere Mercantile, 30/10/2008)
RUINI Meuccio, Luigi Corvetto genovese, Bologna, Il Mulino
Ristampata la biografia scritta nel 1929 da
Meuccio Ruini (1877-1970), giurista, più
volte ministro nel dopoguerra, sul genovese che risanò le finanze di Francia, il giurista della Superba che Napoleone volle
consigliere a Parigi.
(Il Secolo XIX, 18/7/2008)
SCUOLA
CHIAVARESE
DEL
FUMETTO, Opizzo e Bianca. Novella
d’arme e d’amori
Tra storia e leggenda, 64 tavole a colori
firmate dalla Scuola Chiavarese del
Fumetto di Enrico Bertozzi che ripercorrono le vicende della nobile coppia che
viene ricordata ogni anno dal Comune di
Lavagna con la tradizionale “Torta dei
Fieschi”.
(Il Giornale, 5/08/2008)
SIRI Giuseppe, Omelie per l’anno liturgico, Edizioni Fede & Cultura
Rinnovata attenzione degli studiosi verso
l’arcivescovo di Genova, un tradizionalista obbediente, pronto ad accettare anche
quello che non condivideva in nome della
sua concezione piramidale della “ecclesia”; ma anche un pastore dalla grande
sensibilità sociale.
(Corriere Mercantile, 30/8/2008)
[Società Operaia Cattolica “Stanislao
Solari” di Santo Stefano di Larvego]
Il libretto, realizzato in occasione del centesimo anniversario della fondazione, illustra la costituzione e il percorso che, dal
1908, ha svolto questo sodalizio. Informazioni presso la Federazione Operaia Cattolica Ligure, mailto: [email protected].
(Il Secolo XIX, 5/9/2008)
TUO Francesco-MALFETTANI Pierfranco-VIALE Carlo, I caduti della
R.S.I, Genova 1943-46
Nuova edizione in un volume – completato dall’elenco dei genovesi morti al di
fuori della provincia – dell’opera uscita
a suo tempo in tre volumi, ormai esauriti. Un volume di quasi novecento pagine, arricchito di fotografie e documenti
dell’epoca, che racconta duemilacinquecento storie sui morti genovesi della
Repubblica Sociale Italiana (R.S.I.)
(Il Giornale, 4/10/2008)
VARRIALE Maria-BAVOSO Gigi, Un
albero tondo tondo, Genova, De Ferrari
Nuove favole della biblioteca BruschiSartori di Sestri Ponente per il Centro
Spina bifida dell’Istituto Gaslini, con illustrazioni di Francesca Bellati. Il libro,
sette storie divertenti aventi per argomento straordinarie avventure e alleanze fra
gli uomini e il mondo della natura, con
personaggi fantastici e luoghi reali, è
un’occasione per coniugare letteratura e
solidarietà.
(Il Secolo XIX, 14/10/2008)
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L
Le pismA
Un tuffo
nella
Liguria
di Marinetti
a presenza di Filippo Tomguria lirica (1934), scritto dallo stesso
di Stefano Giordanelli
maso Marinetti in Liguria, e
artista albisolese
in particolare a Genova, perNel 1941 e nel 1944, usciranno invece le
mette di rievocare, non solo
antologie futuriste, rispettivamente
il futurismo, ma anche la
Poeti futuristi savonesi e Canzoniere
promossi a Genova dai seguaci del futurista amoroso guerriero (con degli
fase immediatamente precedente – di Carlo Otto Guglielmino.
chiara influenza simbolista – altrettanto Negli anni Trenta a Rapallo Ezra Pound movimento.
originali spartiti musicali composti da
importante e fondamentale. Marinetti fonda il «Supplemento del Mare», rivol- A Savona e provincia l’esperienza futu- note di forma triangolare), tra le ultime
infatti nel 1899 si laurea nel capoluogo gendo molta attenzione al futurismo, ed rista è notevole e decisiva a livello raccolte collettive del movimento a
ligure in Giurisprudenza, e contempora- è proprio grazie a questo periodico che nazionale. A Varazze trascorre molto del livello nazionale. L’importanza del futuneamente collabora ad alcune riviste let- possiamo stabilire con certezza i rappor- suo tempo, per motivi di salute, Gian rismo savonese è inoltre legata, come
terarie cittadine, scrivendo anche delle ti tra Marinetti e il poeta americano. Pietro Lucini che, dal 1907, pubblica già detto, al contributo teorico offerto
poesie – ancora ‘passatiste’ – dedicate al Dello stesso periodo sono le pubblica- nella cittadina volumi molto importanti, soprattutto da Giovani Acquaviva e ai
porto e ai suoi frenetici affari. Il giovane zioni più sperimentali edite a Genova: tra cui va ovviamente ricordato Il verso numerosi manifesti a cui parteciparono
studente rimase certamente suggestiona- Liriche alla bellezza bruna (Genova, libero (Milano, Edizioni di «Poesia», anche Farfa e, naturalmente, Filippo
to dalla frenesia del commercio – la Emiliano degli Orfini, 1934) di Emanue- 1908), testo fondamentale per capire le Tommaso Marinetti.
velocità e la dinamicità saranno caratte- le Sella e Il cuore allo zenit (Genova, origini del movimento di Marinetti.
Il futurismo alla Spezia si concentra
ristiche fondamentali del futurismo – e Emiliano degli Orfini, 1935) di Alfonso Ma è negli anni Trenta che inizia il vero principalmente nel primo lustro degli
ancor di più dalle teorie del genovese Pugliese, autori comunque non ufficial- e proprio fermento.
anni ’30, in particolare nel 1933. In
Un nutrito gruppo di artisti dà vita a quella data Marinetti pubblica a La SpeMario Morasso che, con i suoi scritti, mente futuristi.
anticipò alcuni concetti che da lì a poco Inoltre è da ricordare, a dimostrazione numerose opere nelle più svariate disci- zia i Poemi Simultanei futuristi e Il
portarono, nel 1909, alla fondazione di del forte legame con la città, che nel pline artistiche (pittura, ceramica, scul- poema del Golfo della Spezia (una delle
1935 Marinetti organizza la sfida poeti- tura). Per quanto riguarda la letteratura ultime opere veramente originali del suo
questa avanguardia.
Nella prima fase del movimento, Mari- ca su Gli affari del primo porto mediter- vanno ricordati, fra gli altri, i volumi di percorso creativo) dove per la prima
netti trascorre poco tempo a Genova, raneo - Genova, delle poesie in gara Giovanni Acquaviva (che fu un vero e volta mette in pratica la teoria dell’Aeropartecipando di tanto in tanto a delle possediamo qualche frammento apparso proprio teorico del movimento, soprat- poesia (una versione più edulcorata
tutto nell’ultima fase), Alidada (Vincen- delle parole in libertà).
serate futuriste (celebri per i tafferugli nei quotidiani dell’epoca.
che imperversavano durante e dopo gli Per avere una pubblicazione futurista zo Camillo Quaglia), Farfa (Vittorio Sempre nel 1933 esce inoltre l’unica
spettacoli) e ad alcune conferenze. Tut- ufficiale tuttavia bisogna attendere il Osvaldo Tommasini), Lupe (Luigi Pen- rivista ligure che a tutti gli effetti si
tavia queste nuove influenze artistiche si 1940, quando Elio Balestreri dà alle none), e Tullio d’Albisola (Tullio Maz- può definire futurista: «La Terra dei
diffusero velocemente e così, a partire stampe, nella collana Edizioni Futuriste zotti). Di quest’ultimo non si può non Vivi», diretta da Fillia. Il periodico ha
dal 1914, iniziarono a comparire le dell’editore Emiliano degli Orfini, il ricordare che fu l’ideatore – con la col- vita brevissima (sette numeri), ma
prime opere, attente a queste proposte volume di poesie Marciate meglio dei laborazione dell’industriale Vincenzo risulta notevole per le soluzioni grafimoderne, di autori come Raffaello Romani Camicie nere, con prefazione Nosenzo – dei celebri libri di latta: Paro- che e per i contributi, futuristi e non, di
Cogorno, Gian Maria Cominetti e Ange- dello stesso Marinetti. Balestreri infine, le in libertà futuriste olfattive tattili ter- artisti e architetti molto importanti. Al
lo Luigi Fiorita. Naturalmente non si insieme ad alcuni poeti savonesi, orga- miche di Marinetti (Edizioni futuriste di periodico è inoltre legata anche la sfida
tratta di vero e proprio futurismo, ma di nizzerà tra il 1941 e il 1942 i ‘Venerdì «Poesia» – Lito-Latta, Roma-Savona, poetica sul Golfo della Spezia che
una commistione di generi che passa letterari’, uno degli ultimi appuntamenti 1932) e, per le medesime edizioni, L’an- vinse Marinetti con il suo Il poema del
soprattutto per il simbolismo, il
Golfo della Spe zia.
liberty e la poesia crepuscolaLa provincia di Imperia fu
re.
invece quella meno coinvolta
Solo nel 1921, quando Maridal futurismo. I principali
netti pubblica L’alcòva d’aceventi legati al movimento
Le stagioni elioterapiche a Varazze con l’amico Lucini
ciaio (Milano, Mondadori,
d’avanguardia si concentrano
1927) – romanzo importante,
nella pubblicazione della racuno dei primi a ispirarsi al
colta di poesie Non c’è un
mondo ‘meccanico’ –, si torna
paese…di
Giuseppe Bottai,
La sfida poetica “del primo porto del Mediterraneo” del 1935
a parlare di Genova, poiché
che militò per breve tempo tra
alla città, dopo avervi trascorle fila futuriste e, infine, in
so alcuni mesi di servizio miliuna conferenza sul Futurismo
tare, dedica numerose pagine
mondiale tenuta da Marinetti
La prefazione a Marciate meglio dei Romani Camicie nere
del suo lavoro. In questi anni
al Teatro dell’Opera del
I venerdì letterari del 1941 a
con Elio Balestreri
emergono inoltre nuovi scritCasinò di San Remo, per i
tori filofuturisti tra cui ricor‘Lunedì Letterari’ organizzati
diamo Giuseppe Lo Duca e
da Francesco Pastonchi.
La laurea in GIURISPRUDENZA nel 1899
Il servizio militare nel 1921 raccontato ne L’alcova
I rapporti con Ezra Pound a Rapallo
Savona
La conferenza sul Futurismo mondiale al casinò di San Remo