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p Le ismA Periodico d’informazione libraria e culturale edito dalla Provincia di Genova - Anno XIV, numero 1 Centenario [pag. 6] Teatro e cinema futurista di G.D. Ricaldone [pag. 3] Villa intervista Petruzzelli [pag. 2] Il libro si fa CD per ascoltarlo meglio [pag. 7] Ceramica e mosaici futuristi di M. Fochessati [pag. 12] S. Giordanelli presenta la Liguria di Marinetti [pag. 8] Si preparano notti insonni per i giovanissimi [pag. 9] A Casarza una villa si è fatta biblioteca e ospi- [pag. 10] La rubrica di Giorgio Passerini ta il patrimonio culturale della Val Petronio [pag. 5] Consumare meglio l’elettricità si può, per questo Confindustria ha creato una task force Libri & Biblioteche Ambiente & Società [pag. 4] Quando l’energia si mette in mostra L. 662/96 - Genova Sono seguiti, poi, numerosi incontri dedicati agli influssi del Futurismo sulle avanguardie della seconda metà del ‘900: tra questi, quelli con il Lettrismo, con il gruppo Fluxus e la Bauhaus immaginista. I rapporti del Futurismo e dei suoi versi onomatopeici con la poesia concreta-visiva-sonora e il Gruppo 63, gli influssi futuristici sull’architettura radicale e utopista degli anni sessanta e settanta e sulla grafica del ‘900, come le indimenticabili ideazioni pubblicitarie di Fortunato Depero. Giovedì 11 giugno, alle 21, il conservatorio Paganini terrà un concerto futurista nel loggiato di palazzo Doria Spinola e poi avanti sino a dicembre con altre iniziative promosse dalla provincia di Genova con il contributo del dipartimento di italianistica, romanistica, arti e spettacolo dell’università di Genova e la collaborazione del conservatorio Paganini e dell’accademia ligustica di belle arti. Suppl. del n.° 65 del 2/4/2009 di Pro.No. - Anno 14 n.°1 - Sped. a. p. art. 2 comma 20/d foto: Fulvio Fossati E ra il 20 febbraio, quando lassù dalla mancina idraulica del 1888 l’attore Fabrizio Matteini diede voce alle “gru colossali, kanguri di bronzo allineati sulle banchine” che Marinetti cantò nel poemetto “La mia anima è puerile” ispirato al pulsare dinamico del porto genovese. Un uomo in frac, con una scarpa nera e una chiara ai piedi, nel centesimo anniversario della pubblicazione del manifesto del Futurismo. Sul molo, la perfomance le improvvisazioni musicali del quintetto di ottoni Symbotic. Questo il modo in cui l’assessorato all cultura della provincia di Genova ha aperto le manifestazioni promosse dall’ente per celebrare la nascita della più originale, autentica e autonoma avanguardia culturale e artistica italiana del ‘900. Completò la giornata la lettura dei testi del manifesto futurista, intervallati dalle percussioni dirette dal professor Maurizio Ben Omar. Le pismA Il secolo del Futurismo visto da Genova Le pismA 2 Audio-libri e lettori sonori saranno distribuiti gratuitamente a tutte le persone con handicap visivo che ne faranno richiesta. di à t i s rio rigu u c Si La o t a Ren Ascolta, che bel libro problema temporaneo, per persone anziane, ma anche per chi guidando la propria automobile preferisse un buon libro alla radio”. L’assessore Giorgio Devoto lancia un’idea: “Da Genova e dagli editori genovesi, che intendo contattare, potrebbe partire un segnale di disponibilità. Potrebbero farsi parte diligente presso i propri autori e consentire alla provincia di registrare i propri titoli in audiolibri. Con un doppio vantaggio: aumentare la consistenza dello scaffale e portare la cultura genovese in tutti qui centri in cui è diffuso l’audioli- bro”. Solo in provincia di Genova i ciechi sono 1.200 che salgono a quasi 2.000 con gli ipovedenti, ma si calcola che siano qualche migliaio le persone non in grado di leggere un libro. Questi numeri a livello nazionale vanno moltiplicati quasi per cento. L’audio-libro altro non è che la registrazione audio di un libro letto da un attore o da un sintetizzatore vocale. Utilizzati da tempo nel mondo anglossassone, questi prodotti si stanno diffondendo anche sul mercato italiano con un’offerta crescente di titoli. Mentre i primi modelli erano registrati su musicassetta, oggi viene utilizzato il cd audio con la possibilità di scaricare i file audio in formato mp3: è possibile così registrare interi libri o raccolte di volumi in file di piccole dimensioni e, nello stesso tempo, ascoltarli per mezzo degli ormai diffusissimi lettori mp3. “Fare cultura ha uno scopo eticamente sociale – ha detto alla firma della convenzione Giorgio Devoto – non c’è solo la promozione di eventi spettacolari, penso che iniziative come questa, diano bene il senso di una scelta culturale in senso sociale”. L’assessorato alla cultura della provincia ritiene fondamentale quindi diffondere il più possibile la conoscenza della cultura, ampliandone la sfera dei fruitori con particolare attenzione alle categorie di persone più svantaggiate, affinché il loro bagaglio di informazioni, competenze, esperienze possa arricchirsi e facilitare così una loro sempre migliore integrazione. Audio-libri e lettori saranno distribuiti a rotazione e gratuitamente a tutte le persone con handicap visivo che ne faranno richiesta attraverso l’Unione italiana ciechi. Basta telefonare al numero 0102510049 della sede genovese di via Caffaro. Q uando lettori CD, ipod, pod-broadcaster non c’erano, c’era la radio. Un autore non futurista ma attento al presente-futuro, Luigi Chiarelli (1880/1947) drammaturgo pugliese primo italiano a cimentarsi nel genere grottesco, scrisse il primo radiodramma italiano. Un testo di tipo teatrale scritto espressamente per la radio. Il primo radiodramma, L’anello di Teodosio, venne diffuso dall’EIAR il 6 ottobre 1929. Il radiodramma era un lavoro relativamente breve, ma poteva arrivare anche a due o tre parti come gli atti teatrali. Non va confuso con gli sceneggiati, i lavori che sono divisi in puntate. Altra caratteristica del radiodramma, definito anche originale radiofonico, è la sua originalità. Seguendo questa impostazione, le riduzioni per la radio di opere concepite per un'altra diffusione non sarebbero radiodrammi. Il radiodramma è un genere oggi in declino, ha conosciuto il suo maggiore successo nell'epoca d'oro della radio quando anche alcuni importanti autori di letteratura "alta", come Samuel Beckett, lo hanno frequentato. L’antenato A scoltare un libro in cuffia? L’idea nasce negli anni ’60 negli Stati Uniti per consentire ai ciechi e agli ipovedenti, le persone con un forte deficit visivo, la lettura di classici e best sellers. L’assessorato alla cultura della provincia di Genova e la sezione genovese dell’unione italiana ciechi hanno firmato a febbraio una convenzione che prevede la fornitura di lettori per CD e uno scaffale di una settantina di titoli. Oggi sull’intero mercato italiano sono poco più di un centinaio gli audiolibri presenti, mentre dieci anni fa negli USA erano già oltre 17.000, a testimonianza di una diversa sensibilità per le disabilità fra Italia e mondo anglosassone. Siamo molti attenti ai formalismi linguisitici, e molto meno agli aspetti sostanziali e concreti dei problemi. Negli anni Sessanta il temine “handicappato” fece la sua comparsa nel patrimonio linguistico di uso comune. Sostituiva, in anticipo sul politacally correct, quei termini come zoppo, storpio, cieco, sordo, muto che per secoli avevano contraddistinto uomini o donne con una particolarità, un’eccezione fisica. Poi quando l’inglesizzazione della lingua è divenuta più pesante, negli anni Ottanta, la parola handicappato (mancante) ha assunto alle orecchie o agli occhi dei benpensanti una valenza spregiativa. Ecco allora sorgere neologismi come audioleso, non vedente, disabile o diversamente abile. Però di fare qualcosa di concreto neppure l’ombra. In questo contesto tutt’altro che edificante si è innestata questa idea tanto semplice quanto benemerita. Stefano Mantero, vicepresidente dell’unione, sottolinea: “Non è una possibilità solo per i ciechi o gli ipovedenti. Gli audiolibri sono adatti anche per chi ha un Le pismA 3 Pino Petruzzelli, autore, regista e attore, attraverso le persecuzioni degli zingari, ricorda alcune pagine cupe della storia europea scritte anche dopo il 1970 Lezione olocausto Se guardo sinti o rom vedo uomini non zingari R C hi chiamerebbe ‘zingari’ gli Orfei o i Togni, fondatori dei celeberrimi circhi? Eppure le loro radici sono Sinti, appartengono, come i Rom, ai popoli romaní sui quali diffidenze, paure e intolleranza soffiano senza soste in molte parti d’Italia e d’Europa anche se loro, originari dell’antica India, fanno parte di questo continente da oltre sette secoli. Chi si ostina a bollarli come ‘zingari’ dovrebbe ricordare che questi popoli chiamano se stessi semplicemente uomini – manush, dall’antico sanscrito Manushya - nonostante altri uomini non smettano di perseguitarli e che, come sei milioni di ebrei, negli abissi dell’Olocausto siano stati sterminati dai nazisti anche cinquecentomila romaní. Nella loro dura e misconosciuta realtà ha viaggiato a lungo l’autore e regista teatrale Pino Petruzzelli che con il suo libro-indagine ‘Non chiamarmi zingaro’ edito da Chiarelettere presenta Rom e Sinti da un altro punto di vista, il loro. Perchè pochi si chiedono chi siano vera- più nel tuo viaggio tra Rom e Sinti, in Italia e in Europa? “La loro resistenza incredibile, nonostante innumerevoli persecuzioni, uno dei motivi per cui in loro domina la dimensione del presente, principale fonte di salvezza per coloro che sono riusciti a sopravvivere ai lager.” Per te i campi nomadi sono ‘una realtà tutta italiana drammatica e inaccettabile’. Perchè nel nostro paese ci sono solo le baracche dei campi? “Prima c’erano i cartelli che vietavano la sosta ai nomadi e ora in Italia esiste questa specificità dei campi, all’inizio magari pensati come risposte provvisorie per un numero limitato di famiglie e poi con l’arrivo di molte più persone diventati sistemazioni quasi definitive. Solo in Abruzzo erano stati realizzati campi ‘verticali’, con edifici in muratura e non baracche o container. Per superare i campi bisognerebbe che in caso di sgomberi queste persone potessero acquisire punteggio, come negli sfratti, per l’assegnazione di alloggi. E dev’essere meglio compreso il concetto stesso di nomadismo perché, in realtà, date le continue persecuzioni, per Rom e Sinti è sempre stato molto difficile fermarsi in un posto e anche i loro antichi mestieri di artigiani, suonatori, cantanti, allevatori di cavalli o artisti dei circhi erano legati alla condizione di chi doveva potersi mettere in salvo rapidamente.” Chi è egista, attore teatrale e autore, Pino Petruzzelli è diplomato all’Accademia d’Arte drammatica di Roma. Vive a Genova dove con Paola Piacentini ha creato il Centro Teatro Ipotesi per il rispetto e la conoscenza delle culture, viaggiando dalle riserve indiane del Nuovo Messico a molte nazioni del Mediterraneo per realizzarne gli spettacoli. Tra i suoi testi, letterari e teatrali, ‘Zingari: l’Olocausto dimenticato’ di cui la Provincia ha promosso la rappresentazione nei pellegrinaggi degli studenti ai lager nazisti, ‘Periplo Mediterraneo’ scritto con Predrag Matvejevic e Massimo Calandri e nel 2008 ‘Non chiamarmi zingaro’. mente e come vivano Rom e Sinti? “Perchè non interessano nessuno e sono davvero pochi: alcune stime dicono 150.000, ma credo sia più realistico 90.000, non hanno sindacati o associazioni e anche se il 70% di loro è italiano a tutti gli effetti, sono in balia di chiunque se ne voglia servire per motivi politici, attribuendo solo a loro quei fenomeni di criminalità trasversali, invece, a tutta la società.” Apri il tuo libro con un desolante paradigma del pregiudizio Dragan che non può ritirare il pianoforte per uno spettacolo perché il titolare della ditta diffida dello ‘zingaro’ anche se autorizzato da un assessore - ma ci sono anche realtà che lo infrangono, come il giovane Rom che lavora per la sicurezza delle banche. “La chiave del rapporto con Rom e Sinti è passare dallo stereotipo all’uomo, riconoscerne la reale identità. Il giovane Rom, tecnico specializzato che a Genova costruisce e installa impianti di allarme per le banche, molto apprezzato per la sua competenza e onestà, ne è esempio molto concreto.” Che cosa ti ha colpito di Anche persone che sembrano pienamente integrate nella società - come medici, insegnanti, sacerdoti - nascondono le proprie radici Rom e Sinti per non esporsi a diffidenze e sospetti: è così forte la malattia del pregiudizio? “L’Italia è piena di esempi di romaní che vivono mescolati agli altri nella società, ma nascondono le proprie origini: è un paradosso del pregiudizio, un problema nostro che riversiamo su di loro. Certo, sarebbe stupido affermare che nessuno di loro ruba, ma lo è altrettanto pensare che tutti rubino. Il fatto che purtroppo in Italia esista la mafia significa forse che tutti gli italiani sono come Totò Riina?” Nel tuo libro ricordi lo sterminio dei Rom e dei Sinti nei lager e vi hai dedicato anche un dramma teatrale. Perché è stato a lungo un Olocausto dimenticato? “Negato, prima che dimenticato: con la convenzione di Bonn dopo la seconda Guerra mondiale gli Alleati imposero alla Germania di risarcire le famiglie dei perseguitati dai nazisti per motivi etnici, ma incredibilmente la parte tedesca sostenne che lo sterminio di Rom e Sinti non fu genocidio ma applicazione di un piano di prevenzione della criminalità, negando così ad un popolo ogni risarcimento non solo economico, ma anche storico e della sua memoria”. Solo nel 1980 il Governo tedesco riconobbe Rom e Sinti come ‘vittime di per- Le in te Stefa rviste di noVi lla secuzione razziale’, ma anche in Svizzera la Pro Juventute per quasi mezzo secolo, dal 1926 al 1973, non smise di perseguitarli. “L’organizzazione di Alfred Siegfried intrattenne forti rapporti con i medici nazisti che tanta parte ebbero nell’uccisione dei Rom nei lager. Certe teorie mediche e genetiche offrirono supporto scientifico alle tesi che consideravano i nomadi, persone fuori dai consueti schemi, come dei ritardati. L’organizzazione svizzera sterilizzò molte bambine Rom, migliaia di minori Rom furono sottratti alle famiglie e vennero praticati esperimenti crudeli, come quelli di cui fu vittima Mariella Mehr che fino a tre anni venne immersa molte volte in una vasca d’acqua fredda perché imparasse a parlare“. Per sconfiggere discriminazioni e pregiudizi contro Rom e Sinti va combattuto anche lo sfruttamento dei bambini per la questua o i furti: secondo dati della Comunità di S. Egidio sarebbero dal 15 al 20% dei minori nei campi nomadi. “Il passo principale è la scolarizzazione, evitando però di imporla al capofamiglia che, se ha rapporti fragili con le proprie radici, potrebbe sentirsi defraudato della propria autorevolezza e difendersi non mandando affatto i figli a scuola. E’ poi fondamentale superare i campi nomadi dove le persone sono vittime della loro stessa segregazione. I casi di maltrattamento, però, vanno sempre verificati: il bambino che chiede l’elemosina, per impietosire i passanti, può dire che lo picchiano tantissimo se torna a mani vuote, anche se magari non è così.” Le pismA 4 La Fiera di Genova ha ospitato la rassegna delle energie rinnovabili e sostenibili. Non solo parole, ma: progetti, soluzioni e prodotti di e n o l Il sa Sirigu ato n e R Unasferzata Energethica acqua - rifiuti”. Per il settore della demotica ci si è soffermati in particolare sul tema della contabilizzazione del calore come mezzo di risparmio energetico nei condomini con riscaldamento centralizzato o teleriscaldati. Tra le maggiori novità di questa edizione si è fatta apprezzare Acquaethica, l’area espositiva e dimostrativa sull’utilizzo e la gestione delle risorse idriche, dove sono stati presentati prodotti e servizi sull’utilizzo e sul risparmio dell’acqua, senza tralasciare gli aspetti di raccolta, stoccaggio, distribuzione, trattamento e riciclo, analisi e controllo. Ulteriore nuovo focus è stato lo spazio dedicato alle bioenergie, coordina- to nei contenuti dall’Università di Genova. I visitatori hanno trovato nelle “2 isole delle idee”, una dedicata ad Acquaethica e alla bioedilizia, ogni mezz’ora interventi autorevoli e specializzati. I convegni e seminari collaterali a Energethica sono stati suddivisi nelle tre giornate in base alle tematiche trattate. Ha aperto il convegno nazionale “Porti verdi: verso un trasporto sostenibile. Altri focus della prima giornata sono stati: contabilizzazione del calore, efficienza e certificazione energetica degli edifici residenziali, e nella seconda costi economici e sociali del nucleare. Energethica non ha smentito, quindi, il proprio ruolo pionieri- stico, radunando, oltre alle soluzioni energetiche più avanzate, anche realtà tecnologiche focalizzate sulla sostenibilità nel suo complesso, dando stimoli concreti per un consumo ed una produzione responsabili. "Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti, è un chiaro segno che questo settore con un'economia reale e benefici distribuiti viene visto come una possibile via d'uscita dalla crisi - ha commentato l'organizzatore Edgar Mäder - Oltre all'aumento del numero degli espositori, c'è stato un salto di qualità, segnalato dagli espositori stessi, per quanto riguarda i visitatori: molto più qualificati, oltre che numerosi. E molti più stranieri rispetto allo scorso anno". Un successo, quello della quarta edizione di Energethica, che spinge gli organizzatori a guardare già al futuro: "Arricchiremo ancora il circuito dell'energia sostenibile, cercando di essere presenti sul territorio anche durante l'anno, con altri interventi congressuali oltre a quelli programmati durante il salone - conclude Edgar Mäder, che promette di aumentare anche gli spazi dedicati all'acqua - perché la prossima emergenza sarà legata proprio all'acqua dolce, e l'attenzione nei confronti dei contabilizzatori di calore, perché è monitorando i comportamenti dei singoli che possiamo scoprire dove intervenire e come favo- rire ulteriormente gli atteggiamenti virtuosi". La provincia di Genova era presente con un suo stand, con molte proposte e alcune realizzazioni come lo sportello ambientale. Il nodo da sciogliere, per l’assessore all’ambiente Sebastiano Sciortino, se non nell’immediato almeno in prospettiva è quello delle fonti rinnovabili. L'occupazione prodotta dall'indotto creato dalle fonti energetiche rinnovabili secondo molti esperti è dieci volte superiore a quella del nucleare. Il nucleare poi non risolverebbe due gravi problemi: la dipendenza energetica dall'estero dell’Italia, visto che tutti i produttori di uranio sono al di fuori dell' Europa, e il progressivo esaurimento delle risorse petrolifere. Con gli attuali consumi, anche l'uranio si esaurirà in 70 anni e con il nucleare si produrrebbe solo il 4% dell'energia che serve in Italia e non prima di una decina d'anni. Nel settore convegni l’assessore Renata Briano ha presentato il progetto res publica, che vede la rete delle province energeticamente sostenibili confrontarsi su temi concreti come il contrasto ai mutamenti climatici e il riequilibrio energetico nell’ottica delle scelte partecipate e condivise con i cittadini. È stato presentato in anteprima il progetto Lisalab, di cui Energethica è tra i fondatori e che prevede la messa in rete di una serie di soggetti pubblici ed associazioni di categoria liguri per trovare aziende desiderose di sottoporsi ad uno screening relativo alle loro attuali performance nella sostenibilità. Questo permetterà a diversi istituti (tra cui DIP-ARCH dell'Università di Genova, Muvita e C&PS) di elaborare un piano di consulenza specifico che dovrà essere messo in atto dalle stesse aziende. Successivamente, verranno effettuati nuovi rilevamenti per verificare se tali misure abbiano concretamente contribuito a riqualificare il territorio e dato nuove opportunità economiche alle imprese aderenti. Il colonnino G enova, ancora una volta, ha scommesso sull’etica, sulla sostenibilità, sull’efficienza e sulla qualità del mercato e dei prodotti. Dal 5 al 7 marzo lo ha fatto per un settore molto sensibile come quello ambientale. Energethica, il salone internazionale dell’energia rinnovabile e sostenibile è stato ospitato al nuovo padiglione B, fiore all’occhiello del quartiere fieristico genovese, mentre i convegni si sono svolti nel centro congressi. Più espositori da più paesi, più contenuti e più visitatori: ecco il bilancio positivo di un evento che, ruotando attorno all'energia sostenibile, ha affrontato i vari aspetti di uno sviluppo rispettoso dell'ambiente. 14.383 visitatori (+12,8%) da tutta Italia e da varie nazioni hanno preso d'assalto gli stand delle 351 aziende presenti (+15%) di cui quasi 1 su 4 proveniente dall'estero (22%, raddoppiato rispetto al 2008) con prodotti da ben 20 paesi (+60%). In questa quarta edizione è stata ampliata l’area dedicata all’edilizia sostenibile con il “Cantiere Ecocasa”, lo spazio dimostrativo del progetto della casa ecologica in fase di realizzazione ad Albenga, concentrandosi, oltre che sugli aspetti strutturali della costruzione, anche su particolari di ambienti interni che presentano aspetti di innovazione, seguendo le tre macro aree “energia - E nergethica ha pensato anche ai giovani, che influenzeranno il futuro con le loro decisioni, preparando insieme a Legambiente un'offerta dedicata: diversi laboratori didattici della durata di un'ora ciascuno hanno visto la partecipazione di scuole di varie regioni d'Italia. Anche gli studenti universitari hanno seguito le lezioni tenute in fiera. I l quarto salone dell'energia rinnovabile e sostenibile è stato anche una piattaforma di lancio di nuovi progetti: sarà infatti presentato in occasione del prossimo salone internazionale della nautica di Genova il progetto "Nautica ad idrogeno" che si sperimenterà per la prima volta a livello mondiale proprio in Liguria: questo infatti l'accordo raggiunto tra H2Ouniversità dell'idrogeno di Bari e l'assessorato all'ambiente della regione Liguria al salone di Genova. Le pismA 5 Dal 2006 Confindustria ha creato una task force per l’efficienza energetica al fine di valutare i risparmi conseguibili senza oneri addizionali Risparmio intelligente circa di energia è importata, e la dipendenza del Paese da tali approvvigionamenti è in crescita. L’efficienza energetica va quindi vista come un’opportunità, non solo per le aziende fornitrici di tecnologie ma per il sistema Paese oltre che naturalmente per le sue industrie. Per ottenere risultati rilevanti occorre però concentrarsi su quei settori che danno da subito i maggiori ritorni con le tecnologie esistenti e con il supporto di leggi/incentivi che non si traducano in oneri aggiuntivi per il sistema industriale e per il Paese. Occorre agire inoltre in modo differenziato sia sul parco installato sia sul "nuovo", considerando orizzonti temporali adeguati, almeno di medio periodo (5-10 anni) e sfruttando tutte le leve possibili: incentivi ai consumatori, certificati bianchi, eventuali requisiti normativi per il nuovo da installare, eventuali sgravi fiscali per fornitori di prodotti “high efficiency”. Informazione, comunicazione e formazione sono naturalmente strumenti essenziali e perciò “obbligati” per una divulgazione dell’efficienza energetica; in particolare l’attività di audit energetico deve essere supportata dalle istituzioni come uno strumento importante per “smuovere” e “promuovere” gli interventi presso le imprese. Da ultimo lo studio di Confindustria evidenzia l’importanza del fattore umano: i vertici aziendali devono sviluppare una posizione “proattiva” e “non oppositiva” delle varie funzioni aziendali su questi temi, e promuovere analisi approfondite dell’ efficienza energetica nei siti produttivi e negli uffici. Al riguardo è necessaria una stretta collaborazione tra responsabile degli acquisti, responsabile tecnico, responsabile di esercizio e manutenzione, ed un “efficiente” energy management. Insomma, anche alle imprese serve un grande gioco di squadra per vincere la sfida dell’efficienza energetica. È stato presentato sabato 7 marzo nell’ambito di Energethica (il salone dell’energia rinnovabile e sostenibile vedi pag. 4) LISAlab il Laboratorio di Impresa per la Sostenibilità della Liguria. L’iniziativa, co-finanziata da camera di commercio di Genova, e promossa dal tavolo piccola impresa, C&PS Ecoaction, DIPARC - università di Genova, Energethica, Muvita (Agenzia Provinciale per l’Ambiente, l’Energia e l’Innovazione) e Legambiente Liguria onlus, nasce con lo scopo di sostenere le aziende liguri nell’adozione di politiche rivolte allo sviluppo sostenibile, in particolare per quanto riguarda la tematica dell’uso razionale di energia. L’obiettivo di LISAlab è quello di fare da motore di questo processo di cambiamento, aiutando le imprese ad innovare trovando soluzioni alternative in termini di progettazione, produzione, logistica e distribuzione dei prodotti, con il fine di aprire l’economia regionale a nuove opportunità di mercato, migliorare la qualità dei prodotti/servizi offerti e incentivare la nascita di nuove esperienze innovative. Al fine di raggiungere questi obiettivi LISAlab mette a disposizione delle imprese aderenti una serie di servizi mirati, tra cui: informazioni e competenze professionali (per esempio nei settori del risparmio energetico, della produzione di energia da fonti rinnovabili, del risparmio idrico, della gestione dei rifiuti, della mobilità, del ciclo di vita del prodotto), specifiche attività di formazione, una costante attività di monitoraggio del livello di eco-innovazione raggiunto, una struttura organizzativa di supporto per la partecipazione a bandi di finanziamento europei o di altro tipo e nuove occasioni di visibilità e di riconoscimento dei risultati raggiunti. La prima fase di LISAlab, partita già nell’ambito di Energethica, consiste in un’attività di ascolto delle imprese con lo scopo di valutare il loro interesse a partecipare al progetto e sondarne le esigenze. I dati così raccolti saranno successivamente elaborati al fine di favorire la sottoscrizione da parte delle imprese interessate di un protocollo di impegno con il Comitato Scientifico di LISAlab e le Associazioni di categoria coinvolte. A partire da questo momento inizierà la fase di monitoraggio che prevederà momenti di incontro con gli aderenti al fine di stabilire il loro grado di sostenibilità per poter di conseguenza programmare le prime attività di formazione, scambio e condivisione. L’appuntamento al salone Nautico P arlare di efficienza energetica (soprattutto per l’industria) significa sostanzialmente produrre gli stessi beni e servizi con meno energia, quindi con un minor impatto sull’ambiente e minori costi per le aziende e per il sistema Paese nel suo complesso. Sebbene l’Italia possa considerarsi un paese sostanzialmente “virtuoso” dal punto di vista energetico proprio l’ambito dell’efficienza energetica presenta ampi margini di miglioramento, miglioramento che si potrebbe ottenere soprattutto qualora si lavorasse su aspetti informativi e culturali. Per questo motivo dal 2006 Confindustria ha creato una vera e propria task force per l’efficienza energetica, che ha operato con lo scopo di valutare effettivamente i risparmi energetici conseguibili evitando oneri addizionali alle imprese (individuando quei settori che per dimensione e per potenziali risparmi risultano i più interessanti per interventi specifici) e per evidenziare le tecnologie disponibili per implementare programmi di efficienza energetica sulla base di analisi di costi/benefici. Tale studio ha anche realizzato un’approfondita analisi circa i consumi per settore e per fonte, che ha evidenziato come – sul fronte dei consumi– su un totale di circa 143 MTEP, i consumi del settore trasporti incidano per circa il 32%, quelli dell’industria per il 28%, mentre il residenziale incide per circa il 18%. Relativamente invece alle fonti energetiche emerge come (a fronte di consumi lordi di circa 194 MTEP) i prodotti petroliferi incidono per circa il 42%, seguiti dal gas (circa 36%), carbone (9%). Molto bassa la percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili (circa il 7%). Da sottolineare inoltre che l’85% La p r Mar oposta co C d asta i gna L 6 FUTURISMO, NE È PASS tà , Varie i d o e a tr 1 5 ), l i (1 9 ), Il T l 1 e 1 9 m i ett etti (1 etti, S la cin a ri n e l n i e r M a d , i s to a rist ra , M anife , Cor i futu 1 6 ), L M o 9 h , c 1 g ) i ( r t 5 i e u ell at int 191 Depe di ramm Settim olini ( ista s fonte r , p , D i t u o i t m t c e e a i u r t f d s P ri n o a , o a r l t t o a p t s r M a luminosa, t s e , e i o f a a tr inna il te ), Il t utur Mani 6), Te generata opo afia f rra , G (1 9 1 3 1 r D o i 9 t g , t C 1 ) o ( e , 21 iti tti ogico da rifletl 9 h ore e 1 o c n C ( i c Ma ri n r , e i i t a fia tips inet Balla a, M e- tori eletogra , Ma r ro an ista, ottic t o r l n l a magn i u u t e Scen s i t o u g r f e l t n i a a a a i ic mo etti trici dai Il te a, C graf dinam entia pres Ma ri n 9 2 4 ), v r m a to e 1 n o , ( i n vetri s o i o t i i v t i maz della a ri n e a, no levis s o e M r t e t , r multio a i e p decla l e r ta tti rorad ), Il t a so o e 9 r 1 t o A colori r 9 a t ea il te ro (1 rista e il t nti e disposti, coordinaFutu e o ) c o i m r t t e l e ea (1 9 3 3 ie T i r t sint t u l ti analogamente alla psiche che I e p i Ma ri n 9 2 5 ), tto d , 1 a e ( r s ogni azione scenica richiede”. La scenot i s s in a a er m mp o l sono grafia diventa “scenotecnica” e comprende a p r e P l tota tico, i principali testi in sé i concetti di “scenosintesi”, “scenoplaa tr o e T , ) 1 3 programmatici di riferimen- stica” e “scenodinamica”. La luce assurge a 9 (1 to (in tutto quasi quaranta) per lo studio e la comprensione delle teorie futuriste in relazione a teatro di prosa, varietà, cinema, danza e scenografia. Lo “spettacolo” nelle sue varie componenti si inserisce in maniera adeguata nella natura multidisciplinare della rivoluzione futurista e anzi finisce per rappresentarne uno degli aspetti principali sia per lo spirito propagandistico e spettacolare del movimento che per la sua intrinseca capacità di mezzo efficace per la comunicazione alle masse delle sue teorie. Lo spettacolo quindi come luogo ove esercitare contestualmente tutti i campi di azione delle teorie futuriste: la pittura, l’architettura, la scenografia, la musica, la danza, il cinema, la poesia, ecc. ma anche come luogo di propaganda, di provocazione, di scontro, di divertimento, di coinvolgimento del pubblico. C ertamente il pubblico è uno dei soggetti principali del teatro futurista: da “stupido voyeur” deve diventare “attore”, deve partecipare rumorosamente all’azione interagendo con gli attori, deve cantare accompagnando l’orchestra, deve fischiare ed applaudire. elemento determinante dell’azione scenica e contribuisce, forse per la prima volta, a creare effetti psicologici. “Colore e scena sono solo i mezzi per suscitare nello spettatore quegli stimoli emotivi che le parole del poeta o il gesto dell’attore non possono provocare”. L’autore e lo scenografo devono collaborare davvero alla “messa in azione” nel suo complesso. Quanto al cinema i futuristi ritengono che sia uno strumento artistico futurista per eccellenza perché è nuovo, senza passato e tradizioni, e, grazie alle sue possibilità tecniche come il montaggio e i trucchi, si presta facilmente a diventare un mezzo estremamente creativo e simbolico. Inoltre è il tramite ideale per rendere al pubblico i temi della velocità, del dinamismo e della modernità. Anche nello spettacolo, come nelle altre discipline artistiche, il futurismo è precursore di molti elementi che si ritroveranno sia nel nuovo teatro italiano (Pirandello e Bontempelli) sia nei movimenti di avanguardia successivi, dall’espressionismo tedesco al cubo-futurismo russo, dalle serate dada agli happenings, dalle performances al teatro sperimentale europeo e americano degli anni settanta, dalla cinematografia d’avanguardia a Man Ray. Al museo biblioteca dell’attore di Genova sono conservati alcuni documenti molto significativi per il teatro futurista: le carte e i disegni del Fondo Virgilio Marchi relativi all’attività di scenografo e di progettista teatrale dell’architetto livornese che fu membro attivo del futurismo e amico personale di molti dei suoi principali protagonisti e un bozzetto di Enrico Prampolini per il Colorificio del Cielo, prima sintesi de Il vulcano di F. T. Marinetti messo in scena nel 1926 dalla Compagnia del Teatro d’Arte di Luigi Pirandello. Per chi volesse approfondire, senza perdersi in ponderosi volumi onnicomprensivi, i molti e interessanti aspetti che il rapporto futurismo-arti sceniche apre, segnalo: Spettacolo futurista che spettacolo il Futurismo E proprio dai fischi, dalle aggressioni verbali e dalle risse suscitate nel corso delle “serate futuriste” dei primi anni di attività del movimento (letture pubbliche, declamazioni di versi, conferenze sul rinnovamento dell’arte e della cultura, presentazioni di mostre, riunioni politiche) si può dire che Marinetti e gli altri futuristi abbiano iniziato ad elaborare le successive teorizzazioni sul teatro futurista. L’idea futurista di teatro è di completa rottura con il teatro tradizionale e il dramma borghese “ammuffito come una vecchia casa disabitata”. Il teatro futurista è antiletterario, antiaccademico, sintetico, atecnico, dinamico, simultaneo, autonomo, alogico, irreale, L. La giocoso, irriverente, grottesco, improvvisato, sorprenpini, Il tea no, M dente. La separazione tra scena e platea viene annultr o f ursia utur , 199 lata. Gli attori sono sovente gli stessi autori dei testi, ista grafi 3 italia ; a fu G. L studenti universitari, giornalisti, attori semiprofessiono, M t i s u t r a i A s , ta , S nton ilaCine nisti o dilettanti. Nei casi in cui gli interpreti sono veri ucci, ma e kira, Stor Mi l a n fotoRom attori, per lo più provenienti dal varietà come De ia d a, St o, 2 el te 001; udium Angelis e Petrolini, devono rinunciare al loro consuetr o f a G. , t ro f 2005 utur to modo di recitare e, al pari dei colleghi meno titolautur ista ; E . B i in te sta, Mezz ianco ti, finiscono bersaglio di lanci di oggetti di ogni geneoria, etta, e Ne G I i l re da parte del pubblico rumoreggiante. a r men o, R te a rd i n i , tale ivist Pisa Altrettanto importante per la comprensione del rinnoa d , i d 2 negli el C 006; Cine entro vamento futurista del teatro è la scenografia che vede m a to anni h g S a r periafia, pubb la partecipazione sia all’elaborazione teorica che alla cinem licato Rom a fut urista a, c realizzazione di scene e costumi di artisti come num he e ro s e i su di i sag Prampolini, Balla, Depero, Boccioni e molti altri. oi au g i t o sul ri . Anche qui si va contro il passato, contro la scenografia statica dipinta, riproduzione della realtà oggettiva, a favore di “un’architettura elettromeccanica incolore, vivificata potentemente da emanazioni cromatiche Gian Domenico Ricaldone 100 anni Le pismA SATO DI TEMPO L’arte materiale: ceramica e grès N el centenario dell’uscita del manifesto di fondazione del movimento futurista, pubblicato da Filippo Tommaso Marinetti su “Le Figaro”, appare opportuno ricordare, attraverso alcuni sintetici rimandi, il contributo di Genova e della Liguria rispetto al complesso panorama delle ricerche artistiche espresse dal primo gruppo di avanguardia italiano del ‘900. E se questo apporto si manifestò in maniera più significativa durante gli anni tra le due guerre, nell’orbita delle diffuse e poliedriche esperienze del cosiddetto secondo futurismo, si deve comunque ricordare che i legami intercorsi tra la nostra regione e il movimento creato da Marinetti risalgono agli esordi di questa intensa stagione artistica. È risaputo infatti che il leader del movimento futurista si laureò in giurisprudenza presso l’Università di Genova nel 1899 e che, sin dai primi anni del ‘900, intrattenne stretti rapporti con l’ambiente culturale del capoluogo ligure, in particolare attraverso la figura di Mario Morasso, intellettuale, poeta e giornalista genovese. Inoltre la nascita e i primi passi del movimento futurista ebbero vasto seguito in Liguria, sia attraverso gli incontri, i dibattiti e le declamazioni tenute da Marinetti e da altri importanti esponenti del movimento - come registrato dai puntuali resoconti giornalistici dei principali quotidiani locali - sia attraverso i rapporti di collaborazione che alcuni artisti liguri intrattennero con i futuristi a Milano e a Parigi. In questo ambito si deve senz’altro citare l’esperienza di Giuseppe Cominetti, autore del celebre dipinto I conquistatori del sole. L’opera - significativamente esposta in questi mesi nella sezione introduttiva della grande mostra che Milano ha dedicato, a palazzo Reale, alla storia del movimento futurista fu presentata nel 1909 al salon d’Automne di Parigi, allora capitale internazionale dell’arte, dove l’artista si trasferì quello stesso anno insieme al fratello Gian Maria, intrattenendovi rapporti con Boccioni, impegnato in quel periodo a valutare la sua possibile adesione al Manifesto dei pittori futuristi. Ugualmente rilevanti in questo contesto di ricerca furono i percorsi artistici di Sexto Canegallo e Enrico Castello (Chin) che -avvicinandosi a Milano alla lezione pittorica di Romolo Romani, del quale condivisero l’approccio simbolista alle problematiche futuriste si trovarono ad elaborare in seguito un loro autonomo linguaggio espressivo, tangente tuttavia alle problematiche estetiche e ai principali motivi iconografici del futurismo. Fu comunque negli anni tra le due guerre, con la parcellizzazione del movimento futurista voluta da Marinetti, che la Liguria iniziò a svolgere un ruolo di primo piano all’interno delle dinamiche artistiche e culturali del futurismo: centrali futuriste si formarono, intrattenendo proficui scambi con tutti gli altri gruppi regionali, a Genova, a Chiavari, a La Spezia, a Savona, ad Albisola e ad Altare, luoghi di accoglienza per alcuni spettacolari aeropranzi, rimasti celebri nella storia del secondo futurismo. Sia all’interno della celebre In tale contesto due furono le principali direzioni di ricerca del futurismo ligure: innanzitutto l’esperienza di Albisola dove, grazie all’intensa attività promozionale svolta da Tullio d’Albisola, firmatario nel 1938 insieme a Marinetti del manifesto ceramica e aeroceramica, si sviluppò una ricca e diffusa produzione di ceramica futurista, destinata a soppiantare ben presto quella di tutti gli altri centri della penisola precedentemente attivi in questo campo. manifattura Mazzotti, la cui casa atelier fu progettata dall’architetto, pittore, grafico e ceramista Nicolaj Diulgheroff, sia nelle altre manifatture presenti sul territorio, tra le quali si possono citare la SPICA o la Fiamma, fondata da Ivos Pacetti nel 1929, si venne infatti a creare un fertile terreno di elaborazione delle innovative forme espressive del futurismo, che attirò ad Albisola alcune tra le principali personalità del movimento. E questo intenso fervore artistico ebbe, non a caso, profonde ripercussioni su quella apertura nazionale e internazionale che nel dopo- guerra determinò, sempre grazie al generoso contributo di Tullio d’Albisola, lo sviluppo nella piccola località di riviera di una nuova e altrettanto celebre stagione di ricerca nel campo della ceramica. A ltrettanto significativa fu in questi anni in Liguria l’esperienza futurista nell’ambito della decorazione murale, come testimoniato nel novembre del 1934 dall’apertura della I Mostra nazionale di plastica murale per l’edilizia fascista nelle sale del Palazzo Ducale di Genova, opportunamente trasformato all’interno e all’esterno dal progetto di allestimento di Enrico Prampolini e di Giuseppe Rosso. E se questa manifestazione espositiva nelle intenzioni degli organizzatori - un direttorio composto da Prampolini, Fillia e De Filippis sotto la supervisione di Marinetti - fu quello di presentare un’ampia vetrina delle ricche potenzialità espressive della decorazione pubblica futurista, significative realizzazioni in questo campo furono rappresentate nel 1933 dai grandi mosaici che Fillia e Prampolini eseguirono - con tesserine in grés porcellanato e ceramico prodotte dalla Società Ceramica Ligure di Genova - all’interno della torre del Palazzo delle Poste di La Spezia progettato da Angiolo Mazzoni (firmatario insieme a Marinetti nel 1934 del Manifesto Futurista dell’architettura aerea), o dal pannello a mosaico eseguito dallo stesso Fillia per la nuova piscina coperta d’Albaro, edificata a Genova su progetto di Paride Contri nel 1935. Matteo Fochessati 7 Le pismA 8 Notti In Sonni, dopo il successo del 2008, raddoppia e cattura l’attenzione di ragazze, ragazzi e degli esperti alla Fiera del Libro di Bologna Chi non dorme può leggere più libri di a i r o La st zio Pane ri Mau L partecipanti, si passa da 13 dello scorso anno a 25 previsto per quest’anno con un notevole incremento sia quantitativo che qualitativo. Le biblioteche del sistema provinciale che aderiranno all’iniziativa sono ben 18, a queste vanno aggiunte le presenze “storiche” della biblioteca “De Amicis” e dei Musei di Nervi, veri anticipatori dell’iniziativa a gennaio del 2008. A questa edizione, inoltre, hanno aderito anche le scuole elementari “Anna Frank” e “De Scalzi Polacco” di Genova, la scuola elementare di Sciarborasca di Cogoleto e quella di Sant’Olcese oltre alla direzione didattica di S. Stefano Magra che rappresenta la “new entry” più significativa. E’ infatti intenzione dell’assessorato proporre l’iniziativa anche alle altre province liguri e la partecipazione di una scuola della provincia della Spezia non può che essere un ottimo viatico per il raggiungimento di questo obiettivo. Dal punto di vista qualitativo invece quest’anno si è deciso di mettere al centro dell’iniziativa un argomento specifico e comune a tutti i luoghi dove si terrà la manifestazione. Il leitmotiv della “Notte” sarà l’astronomia nella sua più ampia accezione: si faranno laboratori di costruzione di piccoli “sistemi solari”, le letture spazieranno dai miti sulla creazione della Terra e dei pianeti ai racconti fantastici sulla Luna, dai mondi extraterrestri della fantascienza alle poesie che parlano del cielo. A darci una mano in questa impresa abbiamo radunato anche le associazioni “astrofisiche” presenti sul territorio: da loro ci aspettiamo un contributo scientifico, ma anche un aiuto a passare piacevoli momenti TUTTE LE SEDI Biblioteca di Arenzano Bilioteca di Campoligure Biblioteca di Campomorone Biblioteca di Carasco Biblioteca di Casarza Ligure Biblioteca di Casella Biblioteca di Cogoleto Bibilioteca di Cogorno Biblioteca “De Amicis” Genova Biblioteca di Lavagna Biblioteca di Mignanego Biblioteca “Palatucci” Genova Biblioteca di Pieve ligure Biblioteca di Recco Biblioteca di S. Colombano Certenoli Biblioteca di Savignone Biblioteca Sestri Levante Biblioteca di Sori Biblioteca di Valbrevenna Biblioteca della scuola “Anna Frank” Genova Biblioteca della scuola “De Scalzi Polacco” Genova Biblioteca scolastica “G. Di Vittorio” Sant’Olcese Biblioteca della scuola Sciarborasca di Cogoleto Direzione didattica S. Stefano Magra Musei di Nervi ad “osservar le stelle e il cielo, a commentare insieme ai bambini le figure mitologiche da cui prendono il nome le costellazioni. La scelta di un filo conduttore unico per l’iniziativa evidenzia il valore educativo dell’iniziativa, pur tenendo presente che l’obiettivo principale è quello “ludico”: i bambini devono trovare nelle biblioteche luoghi accoglienti dove si possano prima di tutto divertire. Abbiamo presentato, N come documentato nel box a fianco, l’iniziativa alla recente Fiera del libro per ragazzi di Bologna: l’interesse suscitato nei bibliotecari e negli operatori culturali presenti è stato grande. La nostra speranza è che questa manifestazione possa, con il tempo, allargarsi, diventando un appuntamento fisso, prima della dine delle scuole, per molti bambini anche in altre parti d’Italia. on siamo proprio sul pezzo, la cadenza ci ha tradito. Ci fa però piacere ricordare la notizia comparsa sulla nostra agenzia on-line e ripresa dalla stampa quotidiana: La provincia di Genova ha ricevuto un premio nazionale per l’impegno e il successo nella promozione dei libri e della lettura del suo assessorato alla cultura. All’ente locale genovese è stata, infatti, attribuita la prestigiosa 'Tessera d’argento', riservata ai migliori progetti nazionali delle istituzioni e alle personalità che più si sono distinte in questo campo, dalla rivista “Leggere tutti” mensile specializzato ad altissima tiratura che sfiora le duecentomila copie. Il premio è stato ritirato dall’assessore Giorgio Devoto al palazzo dei congressi della fiera di Roma in occasione del salone nazionale dell’editoria Più Libri Più Liberi. La giuria del premio ha assegnato la 'Tessera d’argento' alla provincia di Genova per "l’originalità, il numero e la continuità delle sue iniziative per la promozione della lettura sul territorio." Tra queste le fantasiose e coinvolgenti “Notti dei Libri Insonni” alle quali hanno partecipato, con l’organizzazione del centro sistema bibliotecario della provincia, decine di biblioteche in tutto il territorio con eventi e feste notturne per bambini e ragazzi intorno ai libri e alla lettura, e le nuove iniziative per la diffusione degli audiolibri dedicati alle persone non vedenti e ipovedenti. Notizia d’agenzia a fortunata iniziativa promossa dell’assessorato alla cultura della provincia di Genova giunge alla sua seconda edizione con molte novità e un promettente “sforamento”aldifuoridel territorio provinciale Ideata come un momento di socializzazione e divertimento attraverso la promozione della lettura nelle biblioteche del sistema bibliotecario della provincia l’iniziativa, che l’anno scorso ha coinvolto oltre 340 bambini di quarta e quinta elementare, sta sempre più assumendo i contorni di un appuntamento fisso prima della fine della scuola. Quest’anno la data prescelta è quella del 23 maggio. Nella notte tra il 23 e il 24 maggio i bambini si impadroniranno delle biblioteche che hanno aderito all’iniziative e insieme a bibliotecari, animatori e volontari trascorreranno una piacevole notte in compagnia di letture, giochi e animazioni. Come per l’anno scorso l’assessorato alla cultura della provincia di Genova si occuperà di predisporre l’opportuna campagna pubblicitaria oltre a vari gadgets da donare ai partecipanti all’iniziativa, alla ricerca di sponsors per la merenda di mezza sera, al coordinamento organizzativo e alla scelta di alcuni libri per ragazzi per le letture di quella sera. Alcune sostanziali differenze contraddistinguono però questa edizione dalla precedente: innanzitutto il numero di “istituzioni” Una ex dimora patrizia acquisita dal comune della Val Petronio oggi ospita i locali della biblioteca e presto anche auditorium e ludoteca Le pismA Villa Sottanis di Casarza nasce Spinola, diventa civica U na scarsa documentazione sull’origine della villa non consente di stabilirne l’esatta datazione, tutto fa supporre ad un’epoca settecentesca, forse anche tardo seicentesca. Appartenuta agli Spinola sino alla fine dell’Ottocento, per passare poi alla famiglia locale di cui si ricorda Francesco, prevosto di Casarza Ligure nella metà dell’800 e il famoso Nicolò che fu sindaco di Casarza nonché fondatore nel 1907 della “Casa di cura per ammalati e convalescenti”. Nel 1974 la “villa” diventa proprietà del comune e una parte viene destinata a scuola elementare e media statale, mentre la parte rimanente viene riservata ad accogliere la biblioteca. Negli ultimissimi anni subisce importanti opere di ristrutturazione e oggi si presenta più funzionale e più attuale rimanendo sempre la villa di Casarza Ligure. Il 13 dicembre 2008 è stata in villa Sottanis la casa della cultura per tutta la comunità di Casarza Ligure. L’edificio si sviluppa su tre piani: al piano terra ospita la biblioteca comunale Umberto Fracchia con sale destinate alla lettura e alla consultazione tramite apparecchiature informatiche e sede del prestigioso fondo Fracchia, una sezione della biblioteca di proprietà dell’università di Genova e lasciata in affidamento, per volere della famiglia dello stesso Umberto Frac- chia, al comune di Casarza Ligure. L’idea di rendere continuo il rapporto dello spazio interno della biblioteca al piano terra con lo spazio pubblico esterno ne permette un uso più dinamico e coerente con il giardino. Il piano terra è anche sede dell’università telematica ‘G. Marconi’. Il primo piano, che accoglierà una ludoteca di circa 120 metriquadri posta in corrispondenza della biblioteca sottostante, tre locali ad uso uffici, dei locali di servizio (di pertinenza anche per l’auditorium), sarà adibito a centro di aggregazione giovanile con ampi spazi riservati ai bambini e ai ragazzi. Il secondo piano sarà sede di un nuovissimo e attrezzato auditorium, sala convegni ma anche sala dove si possono eseguire concerti, video-proiezioni e rappresentazioni teatrali per un pubblico a sedere di circa 150 posti. La casa è finalizzata quindi a promuovere attività e iniziative squisitamente culturali e dare così spazio alle diverse realtà formative che operano nel territorio. La riapertura della biblioteca e la contestuale ripresa dell’erogazione del relativo servizio pubblico destinato a tutta la comunità locale costituiscono una buona occasione per rendere il più possibile attuali e funzionali il materiale librario e le altre risorse disponibili al fine di valorizzare l’istituzione culturale di un comune come Casarza Ligure che, nel territorio, si distingue per la forte crescita demografica di questi ultimi anni e per la rilevante componente giovanile della sua popolazione. Nei primi mesi successivi alla riapertura della biblioteca la comunità casarzese ha risposto molto bene alle proposte di carattere culturale e anche sociale che hanno avuto luogo in villa; in tanti, soprattutto giovani studenti liceali e universitari, hanno frequentato le sale di lettura e hanno consultato i testi a disposizione. Nella sala d’ingresso sono presenti quattro postazioni informatiche tutte collegate ad internet e quindi molto utili a chi volesse approfondire e accedere ad informazioni più estese e specialistiche. È utile precisare che la biblioteca è provvista di importanti sezioni particolarmente curate, tra queste ha rilevante interesse la sezione relativa alla storia del novecento e in particolare la storia della resistenza nel nord Italia; la sezione relativa alla regione Liguria sotto i vari aspetti in particolare quello paesaggistico e naturalistico; la sezione relativa ai ragazzi con importanti enciclopedie monotematiche e ampia scelta riguardo la narrativa. È iniziato un nuovo cammino, l’assessorato alla cultura si avvale, oltre che della figura di una bibliotecaria, anche della consulenza e dell’aiuto di giovani casarzesi impegnati nell’ambito della cultura umanistica e storica che, offrendo il loro tempo contribuiscono a delineare un assetto sicuramente più moderno e di qualità per il patrimonio librario. 9 La c o di O rrispon livie d ro P enza ezzi Altro U che Fantozzi! mberto Fracchia nacque a Lucca il 5 aprile 1889. Orfano di padre all’età di cinque anni con la madre raggiunse la nonna materna nella casa di Bargone, sulle colline di Casarza Ligure, ove trascorse le sue estati giovanili e ove tornò poi nella maturità, fino a dedicare a quel paesaggio, alle montagne che ne sono cornice, alla sua gente, alcune fra le pagine più belle nella raccolta Gente e scene di campagna, del 1931, racconti e ritratti via via pubblicati già sul Corriere della Sera. Fondò il primo grande periodico di letteratura, La fiera letteraria, fu critico letterario e operatore culturale fra i più attivi di inizio secolo, sempre in viaggio fra Milano, Roma, Parigi, cercò sempre, però, il ritorno a Bargone, sognando la sosta definitiva, così come aveva sempre sognato di fare, del “Borgo”, il centro di amici scrittori, letterati, artisti. Fra le sue opere non si possono dimenticare i romanzi Il perduto amore (1921), Angela (1923), La stella del Nord (1930), e le raccolte Piccola gente di città (1925) e appunto Gente e scene di campagna, volume che uscì postumo dopo l’assurda morte, il 5 dicembre 1930, per un banale incidente domestico, a Roma, a soli 41 anni. C Opere e convegni su Umberto Fracchia onvegno su Umberto Fracchia (1889-1930) nel cinquantenario della morte ; 1982 Atti del convegno su Umberto Fracchia. Disponibili presso la Biblioteca di Casarza Ligure. Fracchia, Umberto - Novelle e racconti / Umberto Fracchia ; a cura di Anna Maria Tosi - Roma – 1985 Biblioteca universitaria <Genova> - Umberto Fracchia direttore della Fiera letteraria negli anni 1925-1926: catalogo-regesto del carteggio tra Umberto e i collaboratori della Fiera- Genova - 1987 Umberto Fracchia i giorni e le opere, a cura di Andrea Aveto e Federica Merlanti, Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2006 D Il fondo librario Umberto Fracchia i proprietà dell’Università di Genova è stato lasciato in affidamento al comune di Casarza Ligure e sistemato all’interno dei locali della biblioteca civica nel 1982, in occasione del convegno dedicato a Umberto Fracchia organizzato a Casarza Ligure in quell’anno. Il fondo è costituito da circa 3000 volumi. A prevalere sono naturalmente i tomi di letteratura italiana, ma numerose sono anche le opere nelle lingue classiche e, soprattutto, in francese. Non mancano neanche validi, spesso ormai rari, testi di saggistica di primo novecento. Sotto il profilo strettamente bibliografico sono da segnalare alcune edizioni di pregio di epoca sette-ottocentesca. Le pismA Supplemento di Agenzia di stampa quotidiana della Provincia di Genova reg. Trib. Genova (n.38/94) P.le Mazzini, 2 - 16122 Genova tel. 0105499224, fax 0105499225 [email protected] Direttore Mauro Fantoni Capo Redattore Renato Sirigu Redattori Donatella Curletto, Maurizio Pane, Stefano Villa Fotografo Fulvio Fossati Stampatore Microart’s S.p.A. via dei Fieschi 1 - Recco (GE) Le pismA 10 a di rini c i r se ub s r a a P L io g r o Gi Storia e storie di Genova dai noir di cronaca alla metropolitana L e segnalazioni di questo numero riguardano gli articoli pubblicati dai quotidiani e periodici genovesi nel periodo che va da luglio a ottobre 2008. 1987-2007: venti anni di Liguria in prima pagina La storia del Banco di San Giorgio, nato come banca popolare e poi divenuto società di capitali, s’intreccia con quella di Genova e della Liguria. I fatti principali sono stati selezionati servendosi dell’archivio storico del Secolo XIX. Nel libro, oltre a vent’anni di cronaca, si trovano quattro interviste ad altrettanti liguri: Riccardo Garrone, l’ex sindaco di Genova Giuseppe Pericu, lo scrittore spezzino Maurizio Maggiani e la cantante lirica savonese Renata Scotto. (Corriere Mercantile, 18/7; 27/9/2008) AIRALDI Gabriella [a cura di], Storia della Liguria, 1. Dalle origini al 643 d.c., Marietti 1820 Primo dei quattro volumi previsti dal progetto editoriale della Fondazione Carige dedicato alle scuole liguri e del basso Piemonte. (Corriere Mercantile, 24/10/2008) ALLOISIO Gian Piero-MAGGIANI Maurizio, La storia della meraviglia, Milano, Feltrinelli Lo spettacolo teatrale è diventato un libretto, con il suo cd allegato. Cantautore e musicista parlano due linguaggi diversi che stanno bene insieme. Le loro storie in parole e musica descrivono Genova e la Liguria, puntando alle verità universali che si trovano nelle piccole storie vere. Sono nelle dodici canzoni e nei tre monologhi contenuti nel libro cd illustrato con le fotografie scattate da Maggiani. Il libro è stato pubblicato con il sostegno della Provincia di Genova. (Corriere Mercantile, 25/10/2008) ARDINI Daniela, VIAZZI Cesare [a cura di], La Borsa di Arlecchino e Aldo Trionfo, Genova, De Ferrari Gli autori raccontano aneddoti e storie del minuscolo teatro genovese (1957-1960) creato da un gruppetto di giovani attori trascinati da Myria Selva e dove Aldo Trionfo propose per la prima volta in Italia e talora in prima mondiale, autori come Adamov, Beckett, De Ghelderode, Cocteau, Genet, Ionesco, nonché un inedito repertorio mimico-musicale che sorprese e incantò prima i genovesi, poi pubblico e critica delle città della penisola toccate dalla Borsa in tournée. In calce, schede e archivio, utili e commoventi. (Secolo XIX, 2/8/2008; La RepubblicaGenova, 21/8/2008) BAGNINI Andrea, Contro Natura. Rancori e quieto vivere del cittadino Giobatta, Genova, De Ferrari Il protagonista di questa prima prova del giornalista Andrea Bagnini, classe 1970, è una sorta di Marcovaldo, aggiornato al 2008. Un Marcovaldo che vive in una Genova presente, tratteggiata in modo piacevolmente surreale: fanno capolino i fasci di luce della Lanterna, il centro storico, l’Acquario, lo scoglio di Quarto, Capolungo a Nervi. La sorpresa è (l’inventata) “Piazza del fico dei Mille” nei carruggi, dove il capitano Botto-Moccagatta e Garibaldi strinsero l’accordo per il trasporto delle truppe in Sicilia, che determina nell’ultimo racconto “Ardesia & ghiaia marina” una tragicomica difesa del fico da parte di un comitato di quartiere. (Il Giornale, 26/8/2008) BOTTARO Mario-OTTONELLO Paolo-SPADA Emanuela, La famiglia Podestà. Potere ed economia a Genova, Prà e in Valle Stura tra Ottocento e Novecento, Genova, Red@zione, (collana Mosaico) Il libro è dedicato a Luca, Andrea e Giulio Podestà, ricco di documentazione e di interviste agli ultimi collaboratori di Giulio, l’agricoltore, oggi ottantenni e novantenni. Andrea era stato il sindaco di Genova che dominò la seconda metà dell’800; Luca aveva legato i suoi destini a quelli dell’esercito napoleonico. (La Repubblica-Genova, 26/10/2008) BOVIO Franco, Melodia della mente. Poesie, Genova, Edizioni Linea Grafica Stampa & Design Il nuovo volume di Bovio raccoglie un insieme di sessanta liriche che spaziano dal desiderio di vivere in una società più giusta, e cioè più a misura d’uomo, alla nostalgia di amici perduti o semplicemente scomparsi. (Il Giornale, 26/8/2008) Capurro Ricevimenti. Lo stile e la storia Il volume racconta i centosette anni dell’azienda fondata da Giuseppe Capurro e oggi gestita dai nipoti del fondatore, i cugini Pippo Traverso e Paolo Capurro. Il libro ha più immagini che parole, perché gli autori sono più avvezzi a fare i fatti che a raccontarli. Poche imprese possono vantare una storia così lunga senza alcun “passaggio di mano”, grazie anche alla capacità di interpretare i desideri dei genovesi, di adeguarsi alle esigenze alimentari dei clienti. L’azienda, che negli anni ha gestito, tra l’altro, il “Gran Cafè” a De Ferrari e un ristorante sulla terrazza del grattacielo di piazza Dante, nel 1968 acquisisce Villa Spinola ad Albaro e decide di dedicarsi soltanto ai ricevimenti. (Gazzetta del Lunedì, 27/10/2008) CARPANETO Angelo, Omaggio a padre Cassiano Carpaneto da Langasco (1998-2008) : Mensa amoris (manoscritto inedito) e testimonianze, Genova, Centro studi cateriniani Santuario Santa Caterina da Genova Genova ricorda Padre Cassiano Carpaneto da Langasco nel decimo anniversario della morte. Frate Cappuccino di grande cultura, è stato punto di riferimento per molti decenni di studiosi, in campo storico, artistico e religioso. (Corriere Mercantile, 10/9/2008) CASAZZA Andrea-MAUCERI Max, La villa di Sant’Ilario, Genova, Fratelli Frilli Il nuovo libro della coppia di giornalisti e scrittori, che in passato hanno firmato il volume “Liguria criminale. Dieci casi insoluti di cronaca nera”, è un nuovo giallo ambientato a Genova, dove indaga il capo della squadra omicidi Simona Ottonello, già protagonista di tre libri precedenti. (Il Secolo XIX, 16/7/2008) Come conoscere Genova tramite la metropolitana, Genova, Janua Press Far conoscere ai genovesi distratti la storia della città: il tutto gratis in cento pagine e sette fermate. Questo l’obiettivo del libro che ripercorre le tappe più importanti della storia del capoluogo ligure seguendo la direttrice geografica che parte da piazza De Ferrari e raggiunge via Brin. Il libro è stato impaginato in modo tale da differenziarne la fruizione: la storia è scritta in nero, e l’aneddotica in rosso su banda gialla. Infine, per i più pigri, ci sono le foto con esaurienti didascalie color seppia. “Le tre modalità di lettura – spiega l’editore Rosario Romano – sono tutte complementari tra loro”. (La Repubblica-Genova, 20/7/2008; Il Giornale, 27/7/2008) CRECCHI Paolo-RINALDI Giorgio, Beppe Grillo : la biografia non autorizzata del comico che ha fatto tremare la casta, Reggio Emilia, Aliberti Editore Paolo Crecchi è inviato speciale del Secolo XIX, Giorgio Rinaldi, il già caporedattore centrale. (Corriere Mercantile, 2/9/2008) FANCELLU Ennore-BISTOLFI Renzo, Mi chiami pure Mario, Genova, De Ferrari Due ex compagni di scuola tra ideali e la solidarietà del dopo alluvione nel mondo lontano degli anni settanta, con i loro ideali e il loro fare scanzonato e goliardico. (Il Giornale, 19/7/2008) FERA Stefano, Le due baie. Sestri Levante, Quaderno Aion Promosso da Sestri Sviluppo Immobiliare, il volume – illustrato con splendide foto e mappe della città – ripercorre il progetto di riqualificazione dell’ex stabilimento industriale FIT, meglio conosciuta a Sestri come la “Tubifera”, da parte degli architetti piemontesi Roberto Gabetti e Aimaro Isola, attraverso la storia della città. (La Repubblica-Genova, 28/9/2008) FERRARESE Cristiano, 1967, Macerata, Hacca L’anima nera di Genova nel noir d’esordio di un trentottenne di Busalla, da tempo trasferitosi a Mantova. C’è molta Genova in queste pagine, la città dei misteri e degli eccessi, con i riferimenti arrischiati ma risolti in maniera esemplare a due fantasmi eccelsi e ingombranti come Tenco e De Andrè, insieme con Bianciardi, che nella fittizia quiete di Rapallo consumò l’amarezza della disillusione. (Il Giornale, 19/7/2008) FERREA Enzo, L’unghia di Camillo, Genova, Fratelli Frilli. Un serial killer movimenta la vita di una piovosa Alassio. Questo il tema del nuovo giallo del genovese Enzo Ferrea, già premiato in passato con il trofeo Enrico Tedeschi al Mystfestival di Cattolica per il suo primo romanzo “Quando muore mammina”, definito il miglior giallo italiano. (Il Giornale, 19/7/2008) GAMBARO Francesco, 60 anni di baseball e softball in Liguria, Genova, Fratelli Frilli La pubblicazione è realizzata a cura della polisportiva genovese Acli S. Sabina. (Il Giornale, 29/10/2008) [G8, Genova 2001] Altri tre libri sulle tragiche giornate genovesi del G8: BARDI Gloria-GAMBERINI Gabriele, Dossier Genova G8. Il rapporto illustrato della Procura di Genova sui fatti della scuola Diaz, Edizioni Beccogiallo Il racconto a fumetti di quello che è accaduto dentro la scuola Diaz e non si è mai potuto vedere ma solo immaginare attraverso le deposizioni. (La Repubblica-Genova, 17/9/2008) CALANDRI Massimo, Bolzaneto. La mattanza della democrazia, Derive Approdi Editore In 252 pagine, testimonianze, verbali, foto segnaletiche che raccontano una tragica storia. (La Repubblica-Genova, 17/9/2008) PORTANOVA Mario, Inferno Bolzaneto. L’atto d’accusa dei magistrati di Genova, Milano, Melampo Un libro impressionante che allinea fatti, testimonianze firmate e cronologie, senza una parola di commento. (La Repubblica-Genova, 20/7/2008) [Guida ai musei del mare liguri] Quindici musei liguri dedicati al mare e al suo mondo sommerso, tutti racchiusi nella nuova guida pocket che contiene le informazioni utili per il turista: orari, come arrivare, posteggi, proposte didattiche, attività ludiche, ristoranti e alberghi convenzionati. La guida è il risultato della raccolta di schede tecniche con i dati di tutti i musei Le pismA integrati con quelli dell’ospitalità. (Corriere Mercantile, 11/10/2008) IperMappe, Genova, Aba Libri Una collana di testi metà cartina e metà libro. Il debutto della neonata casa editrice genovese Aba Libri è nato con la riscoperta del turismo religioso. Autori: Giorgio Mazzarello, un cartografo appassionato di mountain bike; Pietro Tarallo, un giornalista e traveller-writer; Luciano Venzano, un teologo col vizio della scrittura. Questi i primi titoli: Mazzarello-Tarallo-Venzano, Sulle orme dei pellegrini (viaggio lungo i cammini secolari, le antiche vie mercantili liguri); Tarallo-Mazzarello, I luoghi dello Spirito (alla scoperta di 170 abbazie, conventi, monasteri, santuari e chiese storiche); Tarallo-Venzano, Le vie dei portatori di Cristo (sette percorsi alla scoperta di Confraternite, Oratori, Processioni). Ci sono le mappe, i percorsi, la bibliografia. E la storia, le curiosità, i consigli. (Gazzetta del Lunedì, 11/8/2008; La Repubblica-Genova, 21/8/2008) LAGOSTENA BASSI Tina-MONTEVERDI Germana, Una vita speciale, Casale Monferrato, Piemme Edizioni Nel libro che l’avvocato Tina Lagostena Bassi, scomparsa da poco all’età di 82 anni, aveva scritto insieme con la giornalista Germana Monteverdi, il racconto delle grandi battaglie pubbliche, insieme con uno straordinario ritratto privato. (Il Giornale, 26/8/2008) Liguria, anima e storie, collana “Economica Frilli”, Genova, Fratelli Frilli: DAMERI Roberto, Gelindo Lercaro. Una storia genovese del 1300 Le battaglie tra Genova e Venezia attraverso le vicende d’amore e di guerra del protagonista. BARBAZZA Guido, Salvate il generale! L’oro e l’argento del mare Storia di come un veliero ligure e il suo equipaggio riuscirono a consentire il sicuro rientro in Italia di Garibaldi. L’autore, nato e residente a Genova, appassionato di storia e cultura locale, capitano e ingegnere, è direttore in una grande società internazionale. IVALDO Franco, Inchiesta sul delitto Pertinace. Il ligure che divenne imperatore di Roma Sotto forma di inchiesta giornalistica si racconta la storia dell’imperatore romano Publio Elvio Pertinace, il cui regno durò soltanto 87 giorni. ANSALDO Giorgio, Sangue garibaldino L’autore, genovese, attore del Teatro della Tosse, che ha già firmato altri due libri, ripercorre l’impresa dei Mille narrando un amore gay tra due garibaldini. MELILLO Enzo, Voci e volti di Liguria Il volume trascrive su carta alcuni servizi televisivi di ambientazione genovese realizzati tra il 2003 e il 2008 dal giornalista Enzo Melillo: 46 ritratti in forma di intervista di personaggi genovesi e liguri dalla storia particolare. Del suo libro Melillo ha voluto realizzare insieme alla moglie Margherita una versione audio gratuita per non vedenti, ipo-vedenti e dislessici, registrandolo in un cd formato mp3, che viene distribuito in prestito dal Libro Parlato Lions di Chiavari e dalla Biblioteca Berio, oltre che disponibile in internet. (Il Secolo XIX, 7-14-29/9; 6/10/2008; Corriere Mercantile, 28/10/2008) MEDULLA Maurizio, Un tuffo al mare. Stabilimenti balneari della vecchia Genova, Genova, De Ferrari Un mondo ormai scomparso, raccontato con più di cento cartoline del XIX e XX secolo: da Voltri a Nervi, un viaggio nel tempo che ci restituisce scorci e costumi perduti, come un racconto ascoltato da bambini sulle ginocchia del nonno preferito. Ed è proprio così che l’autore, genovese, classe 1957, appassionato collezionista di storia della Liguria e di cimeli della Sampdoria, ha iniziato a interessarsi della materia. Medulla possiede 20 mila cartoline e le inserisce a rotazione sul suo sito www.genovaincartolina.it, che aggiorna settimanalmente. (Corriere Mercantile, 20/9/2008; La Repubblica-Genova, 21/9/2008; Il Secolo XIX, 28/9/2008) MONTEVERDE Franco, Limonte. Una provocazione o un progetto per costruire una macro-regione ligure e piemontese?, Genova, De Ferrari La proposta di unire Liguria e Piemonte, già inserita tra gli argomenti di discussione nell’agenda politica delle due regioni, trova il pieno sostegno dell’autore, che partendo dall’analisi degli interessi economici complementari e dei valori condivisi delle rispettive popolazioni, immagina un modello di federalismo locale su misura, da attuarsi attraverso un’apposita riforma delle istituzioni, a tutto vantaggio – è la tesi del libro – di un Nord Ovest modernamente inteso, ma anche a beneficio dell’Italia intera. (La Repubblica-Genova, 12/10/2008; Il Giornale, 28/10/2008) MORCHIO Bruno, Rossoamaro, Milano, Garzanti Il sesto giallo di Bruno Morchio ha ancora come protagonista il detective Bacci Pagano, amato da 100 mila lettori. Il nuovo romanzo racconta le storie parallele di una giovane partigiana nel 1944 e di una donna immigrata di oggi. (Il Secolo XIX, 1/10/2008) ORIANA Federico Filippo, Giuseppe Oriana. Ufficiale e Gentiluomo, Roma, Rivista Marittima, Ministero della Difesa Editore L’autore racconta la vita del padre, dalla difficile infanzia fino al vertice della Marina Militare e quindi all’elezione nel Senato della Repubblica, nelle file della Democrazia Cristiana. Un racconto frammentato da scritti dello stesso ammiraglio e da tutta una serie di documenti che tracciano passo passo il profilo di un eccezionale servitore dello Stato. (Il Giornale, 13/9/2008) OTTONELLO Piero [a cura di], Valle Stura : mezzo secolo di fotografia (19001950) : catalogo della mostra, Museo Tubino, Masone, 12 luglio-21 settembre 2008 / a cura di Piero Ottonello ; repertorio fotografico Gianni Ottonello, Genova, Red@zione Centoventi scatti d’epoca per raccontare cinquant’anni di avvenimenti, pubblici e privati, a Rossiglione, Campo Ligure e Masone. Catalogo della mostra omonima, in corso al Museo Tubino di Masone. (Il Secolo XIX, 24/9/2008) PADOVANO Aldo, Storia insolita di Genova : dalle origini a oggi : le vicende, i personaggi e gli aneddoti di venticinque secoli, dalle origini etrusco-celtiche alle imprese del medioevo fino all’affermazione come primo porto d’Italia, Roma, Newton & Compton L’autore, 55 anni, storico, scrittore, regista, è uno straordinario conoscitore dei carruggi. Il libro è diviso in due parti: nelle pagine pari è raccontata, divisa in 20 capitoli, la storia vera e propria della città; in quelle dispari, in parallelo con le vicende descritte sulla parte sinistra del testo, sono proposti aneddoti, curiosità, leggende, “misteri”, riferimenti letterari, che forse non tutti conoscono. Probabilmente la parte più insolita del libro è una piccola antologia delle ”invettive” lanciate nel corso dei secoli contro i genovesi. (Il Secolo XIX, 25/9/2008) PASINI Mirella, La mente e il cuore. David Chiossone e l’etica sociale dell’Italia unita, Name Edizioni Nel 140° anniversario della fondazione dell’Istituto per ciechi e ipovedenti a Genova voluto da David Chiossone, il libro ne ripercorre la vita attraverso la sua produzione letteraria, teatrale, politica e scientifica, e l’analisi di fonti d’archivio. Drammaturgo, giornalista, patriota, medico e amministratore pubblico, Chiossone nel 1865 diventò assessore delegato alla pulizia urbana, carica che ricoprì fino alla morte, avvenuta nel 1873 per colera. (Il Secolo XIX, 18/9/2008) POZZO Fabio, Assolvete l’Andrea Doria, Tea Edizioni In questa terza edizione, in versione economica, del volume di Fabio Pozzo, si fa il nome di una possibile nuova vittima della tragedia. Si tratta di Filippo Massa, un ventiquattrenne marittimo di Camogli imbarcato come garzone, che era scampato al naufragio ma aveva riportato un trauma cranico che lo porterà alla morte un anno dopo, il 17 agosto 1957, all’Ospedale Columbia di New York. (Il Giornale, 27/7/2008) Quaderni della Comunità Montana Alta Valle Scrivia, Genova, De Ferrari N°3: dedicato al castello di Regiosi; n° 4: storie di castelli in Valle Scrivia; n° 5: suggestioni, storie e castellani della Pietra. Per saperne di più: www.altavallescrivia.net. (Il Secolo XIX, 29/8/2008) QUAINI Massimo-ROSSI Luisa [a cura di], Cartografi in Liguria, Sec. 14.-19. Dizionario storico dei cartografi italiani, Genova, Brigati Volume presentato nella Sala dei Chierici della Biblioteca Berio il 2 luglio 2008. (Corriere Mercantile, 2/7/2008) RUGAFIORI Paride-FASCE Ferdinando [a cura di], Dal petrolio all’energia. ERG 1938-2008. Storia e cultura d’impresa, Roma-Bari, Laterza Il volume ripercorre la storia dei primi settant’anni del gruppo Erg, fondato da Edoardo Garrone nel 1938, raccontando la saga familiare ed economica del gruppo Garrone. Gli autori, evitando il cronologi- 11 co elenco degli eventi, scelgono infatti di indagare sugli aspetti più umani che incidono sulle scelte aziendali e di interrompere gli stessi sconfinando nelle passioni private dei singoli, l’arte e la cultura, con la sponsorizzazione fra gli altri del Carlo Felice, e lo sport, con l’acquisto della Sampdoria. (La Repubblica-Genova, Corriere Mercantile, 30/10/2008) RUINI Meuccio, Luigi Corvetto genovese, Bologna, Il Mulino Ristampata la biografia scritta nel 1929 da Meuccio Ruini (1877-1970), giurista, più volte ministro nel dopoguerra, sul genovese che risanò le finanze di Francia, il giurista della Superba che Napoleone volle consigliere a Parigi. (Il Secolo XIX, 18/7/2008) SCUOLA CHIAVARESE DEL FUMETTO, Opizzo e Bianca. Novella d’arme e d’amori Tra storia e leggenda, 64 tavole a colori firmate dalla Scuola Chiavarese del Fumetto di Enrico Bertozzi che ripercorrono le vicende della nobile coppia che viene ricordata ogni anno dal Comune di Lavagna con la tradizionale “Torta dei Fieschi”. (Il Giornale, 5/08/2008) SIRI Giuseppe, Omelie per l’anno liturgico, Edizioni Fede & Cultura Rinnovata attenzione degli studiosi verso l’arcivescovo di Genova, un tradizionalista obbediente, pronto ad accettare anche quello che non condivideva in nome della sua concezione piramidale della “ecclesia”; ma anche un pastore dalla grande sensibilità sociale. (Corriere Mercantile, 30/8/2008) [Società Operaia Cattolica “Stanislao Solari” di Santo Stefano di Larvego] Il libretto, realizzato in occasione del centesimo anniversario della fondazione, illustra la costituzione e il percorso che, dal 1908, ha svolto questo sodalizio. Informazioni presso la Federazione Operaia Cattolica Ligure, mailto: [email protected]. (Il Secolo XIX, 5/9/2008) TUO Francesco-MALFETTANI Pierfranco-VIALE Carlo, I caduti della R.S.I, Genova 1943-46 Nuova edizione in un volume – completato dall’elenco dei genovesi morti al di fuori della provincia – dell’opera uscita a suo tempo in tre volumi, ormai esauriti. Un volume di quasi novecento pagine, arricchito di fotografie e documenti dell’epoca, che racconta duemilacinquecento storie sui morti genovesi della Repubblica Sociale Italiana (R.S.I.) (Il Giornale, 4/10/2008) VARRIALE Maria-BAVOSO Gigi, Un albero tondo tondo, Genova, De Ferrari Nuove favole della biblioteca BruschiSartori di Sestri Ponente per il Centro Spina bifida dell’Istituto Gaslini, con illustrazioni di Francesca Bellati. Il libro, sette storie divertenti aventi per argomento straordinarie avventure e alleanze fra gli uomini e il mondo della natura, con personaggi fantastici e luoghi reali, è un’occasione per coniugare letteratura e solidarietà. (Il Secolo XIX, 14/10/2008) 12 L Le pismA Un tuffo nella Liguria di Marinetti a presenza di Filippo Tomguria lirica (1934), scritto dallo stesso di Stefano Giordanelli maso Marinetti in Liguria, e artista albisolese in particolare a Genova, perNel 1941 e nel 1944, usciranno invece le mette di rievocare, non solo antologie futuriste, rispettivamente il futurismo, ma anche la Poeti futuristi savonesi e Canzoniere promossi a Genova dai seguaci del futurista amoroso guerriero (con degli fase immediatamente precedente – di Carlo Otto Guglielmino. chiara influenza simbolista – altrettanto Negli anni Trenta a Rapallo Ezra Pound movimento. originali spartiti musicali composti da importante e fondamentale. Marinetti fonda il «Supplemento del Mare», rivol- A Savona e provincia l’esperienza futu- note di forma triangolare), tra le ultime infatti nel 1899 si laurea nel capoluogo gendo molta attenzione al futurismo, ed rista è notevole e decisiva a livello raccolte collettive del movimento a ligure in Giurisprudenza, e contempora- è proprio grazie a questo periodico che nazionale. A Varazze trascorre molto del livello nazionale. L’importanza del futuneamente collabora ad alcune riviste let- possiamo stabilire con certezza i rappor- suo tempo, per motivi di salute, Gian rismo savonese è inoltre legata, come terarie cittadine, scrivendo anche delle ti tra Marinetti e il poeta americano. Pietro Lucini che, dal 1907, pubblica già detto, al contributo teorico offerto poesie – ancora ‘passatiste’ – dedicate al Dello stesso periodo sono le pubblica- nella cittadina volumi molto importanti, soprattutto da Giovani Acquaviva e ai porto e ai suoi frenetici affari. Il giovane zioni più sperimentali edite a Genova: tra cui va ovviamente ricordato Il verso numerosi manifesti a cui parteciparono studente rimase certamente suggestiona- Liriche alla bellezza bruna (Genova, libero (Milano, Edizioni di «Poesia», anche Farfa e, naturalmente, Filippo to dalla frenesia del commercio – la Emiliano degli Orfini, 1934) di Emanue- 1908), testo fondamentale per capire le Tommaso Marinetti. velocità e la dinamicità saranno caratte- le Sella e Il cuore allo zenit (Genova, origini del movimento di Marinetti. Il futurismo alla Spezia si concentra ristiche fondamentali del futurismo – e Emiliano degli Orfini, 1935) di Alfonso Ma è negli anni Trenta che inizia il vero principalmente nel primo lustro degli ancor di più dalle teorie del genovese Pugliese, autori comunque non ufficial- e proprio fermento. anni ’30, in particolare nel 1933. In Un nutrito gruppo di artisti dà vita a quella data Marinetti pubblica a La SpeMario Morasso che, con i suoi scritti, mente futuristi. anticipò alcuni concetti che da lì a poco Inoltre è da ricordare, a dimostrazione numerose opere nelle più svariate disci- zia i Poemi Simultanei futuristi e Il portarono, nel 1909, alla fondazione di del forte legame con la città, che nel pline artistiche (pittura, ceramica, scul- poema del Golfo della Spezia (una delle 1935 Marinetti organizza la sfida poeti- tura). Per quanto riguarda la letteratura ultime opere veramente originali del suo questa avanguardia. Nella prima fase del movimento, Mari- ca su Gli affari del primo porto mediter- vanno ricordati, fra gli altri, i volumi di percorso creativo) dove per la prima netti trascorre poco tempo a Genova, raneo - Genova, delle poesie in gara Giovanni Acquaviva (che fu un vero e volta mette in pratica la teoria dell’Aeropartecipando di tanto in tanto a delle possediamo qualche frammento apparso proprio teorico del movimento, soprat- poesia (una versione più edulcorata tutto nell’ultima fase), Alidada (Vincen- delle parole in libertà). serate futuriste (celebri per i tafferugli nei quotidiani dell’epoca. che imperversavano durante e dopo gli Per avere una pubblicazione futurista zo Camillo Quaglia), Farfa (Vittorio Sempre nel 1933 esce inoltre l’unica spettacoli) e ad alcune conferenze. Tut- ufficiale tuttavia bisogna attendere il Osvaldo Tommasini), Lupe (Luigi Pen- rivista ligure che a tutti gli effetti si tavia queste nuove influenze artistiche si 1940, quando Elio Balestreri dà alle none), e Tullio d’Albisola (Tullio Maz- può definire futurista: «La Terra dei diffusero velocemente e così, a partire stampe, nella collana Edizioni Futuriste zotti). Di quest’ultimo non si può non Vivi», diretta da Fillia. Il periodico ha dal 1914, iniziarono a comparire le dell’editore Emiliano degli Orfini, il ricordare che fu l’ideatore – con la col- vita brevissima (sette numeri), ma prime opere, attente a queste proposte volume di poesie Marciate meglio dei laborazione dell’industriale Vincenzo risulta notevole per le soluzioni grafimoderne, di autori come Raffaello Romani Camicie nere, con prefazione Nosenzo – dei celebri libri di latta: Paro- che e per i contributi, futuristi e non, di Cogorno, Gian Maria Cominetti e Ange- dello stesso Marinetti. Balestreri infine, le in libertà futuriste olfattive tattili ter- artisti e architetti molto importanti. Al lo Luigi Fiorita. Naturalmente non si insieme ad alcuni poeti savonesi, orga- miche di Marinetti (Edizioni futuriste di periodico è inoltre legata anche la sfida tratta di vero e proprio futurismo, ma di nizzerà tra il 1941 e il 1942 i ‘Venerdì «Poesia» – Lito-Latta, Roma-Savona, poetica sul Golfo della Spezia che una commistione di generi che passa letterari’, uno degli ultimi appuntamenti 1932) e, per le medesime edizioni, L’an- vinse Marinetti con il suo Il poema del soprattutto per il simbolismo, il Golfo della Spe zia. liberty e la poesia crepuscolaLa provincia di Imperia fu re. invece quella meno coinvolta Solo nel 1921, quando Maridal futurismo. I principali netti pubblica L’alcòva d’aceventi legati al movimento Le stagioni elioterapiche a Varazze con l’amico Lucini ciaio (Milano, Mondadori, d’avanguardia si concentrano 1927) – romanzo importante, nella pubblicazione della racuno dei primi a ispirarsi al colta di poesie Non c’è un mondo ‘meccanico’ –, si torna paese…di Giuseppe Bottai, La sfida poetica “del primo porto del Mediterraneo” del 1935 a parlare di Genova, poiché che militò per breve tempo tra alla città, dopo avervi trascorle fila futuriste e, infine, in so alcuni mesi di servizio miliuna conferenza sul Futurismo tare, dedica numerose pagine mondiale tenuta da Marinetti La prefazione a Marciate meglio dei Romani Camicie nere del suo lavoro. In questi anni al Teatro dell’Opera del I venerdì letterari del 1941 a con Elio Balestreri emergono inoltre nuovi scritCasinò di San Remo, per i tori filofuturisti tra cui ricor‘Lunedì Letterari’ organizzati diamo Giuseppe Lo Duca e da Francesco Pastonchi. La laurea in GIURISPRUDENZA nel 1899 Il servizio militare nel 1921 raccontato ne L’alcova I rapporti con Ezra Pound a Rapallo Savona La conferenza sul Futurismo mondiale al casinò di San Remo