Un ringraziamento a tutti coloro che hanno

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Un ringraziamento a tutti coloro che hanno
Un ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato:
Arnaldo Taurisano, Giorgio Tricerri, Gianni Corsolini, Adolfo Barbuti, Lino Jachetta,
Attilio Frizzati, Stelio Posar, Lauro Scuderi
“ Il mio minibasket “
Quello che scrivo non vuole esser il vademecun del minibasket ma attraverso la
preziosa testimonianza offertami da coloro che per primi hanno iniziato (che
personalmente ringrazio con profonda stima e affetto) e da documenti, foto e dispense
ufficiali che ho raccolto ho cercato di ricostruire più esattamente possibile la storia del
minibasket.
LA NASCITA E LA DIFFUSIONE NEL MONDO
Se alla domanda : quando è nato? la mia risposta è: "volete sapere la versione ufficiale
o ufficiosa?" il perché ve lo spiegherò qui di seguito.
Partiamo dalla parte " ufficiosa ". Io sono convinto che da quando è nato il basket a
cimentarsi con il nuovo gioco siano stati anche i bambini e la testimonianza di quanto
dico è dimostrata da una serie di rare foto che risalgono già dal 1897
Cortland (NY) 1897
Stati Uniti 1907
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Stati Uniti 1907
Philippine Normal School Team 1911
New York 1915
Jone school basketball team 1910
Hawai 1914
Parigi 1920
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Grozni (Russia) 1932
e seguenti dove si possono vedere sia bambini che bambine che ci provano non solo
negli Stati Uniti ma anche in altre parti del mondo prima che nasca il Biddy o il Mini.
Questo non vuol significare nulla ma dimostra quanto questo sport sia stato fin dalle
sue origini un attrazione per i più giovani.
Arriviamo alla parte " ufficiale " La sua nascita ha inizio nel 1950 quando un professore
di nome Jay Archer nato a Scranton in Pennsylvania da genitori di origine
italoamericana (fam. Arcerri) frequenta l’Università di Stronsburg (PA) dove si laurea in
Scienze Motorie Educative, si trasferisce a Chathan (NY) con l’incarico di
sovraintendente allo sport presso il Centro Cattolico della Gioventù. Archer lavorando
con i giovani era molto attento alle loro esigenze sia per quanto riguarda il
miglioramento delle capacità psicomotoria che nel cercare di rivalorizzare quelle
educative in quanto la delinquenza minorile in quegli anni era molto diffusa tra i
giovani e pensa che se sarebbe riuscito a coinvolgerli e farli frequentare un attività
sportiva poteva fornirli un aiuto per la loro crescita. Ma la scelta non fu facile perché
l’attività sportiva in quegli anni era riservata prevalentemente a persone adulte e
quindi doveva cercare una disciplina idonea per raggiungere il suo obiettivo. Dopo varie
ricerche e tentativi riesce a individuarle, nel gioco del basket la soluzione migliore, ma
doveva adattarlo con delle regole compatibili con le esigenze dei partecipanti. Doveva
diminuire l’altezza del canestro, ridurre le dimensioni del pallone, rendere obbligatoria
la partecipazione di tutti i giocatori ed altre ancora tenendo ben presente i valori e lo
spirito per cui questo gioco si doveva ispirare. Lui scrive nel suo libro “The scoring twins
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a Story of Biddy Basketball” [la storia di due gemelli (compagni) che giocano a
Biddybasketball]
Il libro di J. Archer
Dedica
che due ragazzi di nome Bill Parker e Dixie Davis difficili, violenti a seguito dei loro
comportamenti delinquenziali furono obbligati dalle autorità giudiziarie a seguire un
percorso rieducativo che all’epoca comprendeva anche l’obbligo di frequentare dei
corsi di Biddybasketball. Ben presto viste le loro qualità di ragazzi di strada, diventano
due ottimi giocatori ma quando nella loro squadra trovano un compagno di colore, si
rifiutano di giocare assieme a lui pur sapendo che con il loro comportamento
avrebbero perso le partite, ci volle del tempo per farli recedere e superare questo loro
atteggiamento razziale, ma alla fine si arresero dimenticando così il loro passato,
Archer aveva vinto, era riuscito a raggiungere il suo obiettivo. Sul nome del nuovo gioco
si sono costruire tante fantasie ma la versione ufficiale è che a suggerire il nome al
gioco fu proprio la figlia di Archer che usando un vezzeggiativo “BIDDY” che vuol
significare "miniatura di un pulcino”. Nella città di Scranton si inizia a giocarlo e
precisamente nel centro del ”Catolic youth Center” presso la vecchia palestra
dell’Esercito della Salvezza dove il grande PAUL REATHERFORD (sopranominato in
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seguito il papà del biddybasket) assieme ad Archer danno vita al primo
centro. In brevissimo tempo si iscrivono ben 250 allievi
Vecchia palestra dell’Esercito della Salvezza
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Grande è l’entusiasmo dei i bambini e pensano che sarebbe opportuno organizzare un
torneo, siamo il 14 marzo 1951 nasce così ufficialmente il primo e più famoso
“NATIONAL BIDDY TOURNAMENT” che ancora oggi si disputa e che negli anni ha visto
la partecipazione di tante squadre provenienti da tutti gli Stati Uniti e da diverse parti
del mondo (grande vittoria nel 1967 della Spagna) viene invitata anche la squadra di
1967 la squadra spagnola
La squadra di Chatham
Chatham Stars di New York (la si può vedere in una rara foto qui sopra) dove Archer ha
inventato il biddybasket . Per puro caso ad assistere ad un incontro del primo torneo
(vinto da Reatherford per la cronaca) fu il grande arbitro Pat Kennedy che in quei giorni
era presente in città come l’accompagnatore ufficiale dei mitici Harlem Globtrotter e
rimase impressionato dallo spettacolo del gioco offerto dai ragazzini, tanto che
informò, attraverso la sua grande autorevolezza e popolarità, giornali e le televisioni
per propagandarlo in tutta l’America. Ben presto fu organizzata un esibizione pubblica
tra il primo e secondo tempo del torneo universitario in un palcoscenico importante
come la città di New York con la presenza del giornalista Jimmi Powers del NEW YORK
DAYLI NEWS che scrisse: “è la cosa più grande che sia stata inventata per i bambini in
questi ultimi anni”. Ben presto si espanse in tutti gli Stati Uniti e di seguito fu il
Portorico il primo paese ad introdurlo seguìto dal Canada, Giappone e le Nazioni
Asiatiche grazie alla popolarità del basket introdotto nei paesi del Pacifico dai militari
statunitensi presenti già da anni con le loro basi militari e nel 1957 fu lo stesso Archer
lo introdusse a Formosa, Birmania e Burma. Il minibasket oggi viene giocato in tutti i
continenti del mondo, nelle grandi città fino nei paesi più sperduti e uno solo voglio
ricordare per tutti: La Rinconada (Perù) che si trova ad un altezza di 5100.
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Scuola elementare di Ananea la Rinconada (Perù)
Nel 1961 arriva in Europa e la sua prima apparizione la fa in Spagna grazie al mitico
Anselmo Lòpez ne seguirono: Italia, Inghilterra, Portogallo, Germania e via via tutti gli
altri. Nel 1962 a Barcellona la FIBA tiene una riunione per dare un nuovo nome al
movimento e sarà lo stesso Lòpez a suggerirlo “Minibasket”. Successivamente il 13
ottobre del 1968 a Città del Messico in occasione delle Olimpiadi si tiene anche il
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Congresso Mondiale FIBA dove si rinnovano le cariche per il quadriennio olimpico che il
minibasket viene ufficialmente a far parte dell’associazione con l’istituzione del Primo
Comitato Internazionale Mini Basket (C.I.M.) dove vengono nominati due presidenti
Anselmo Lòpez (Spagna) Marian Kozlowski (Polonia) - Vice -presidente Jay Archer (Stati
Uniti) - membri C. Bru (Messico) R. Busnel (Francia) T.Cho (Corea) C. Coccia (Italia) P.
Damiani (Uruguay) J. Deskòcil (Cecoslovacchia) G. Franke (Rep.Dem. Tedesca) J. Ipa
(Equador) S. Keraminas (U.R.S.S.) B. Ladjadj (Marocco) A. Okelle (Kenia) A. Ramsay
(Australia)- segretario A. Dominquer (Spagna) in rappresentanza di tutti e cinque i
continenti. Il 5-8 maggio 1970 viene organizzata a Madrid la “I° Reunion Mundial de
Dirigentes de Mini-Basquet” alla presenza 120 delegazioni in rappresentanza di 46
Nazioni su un totale di 93. Nello stesso anno e precisamente il 5-7 luglio a Aguadulce
(Spagna) si svolge il “ I° JAMBOREE Mundial de Minibasket” dove per l’occasione
vengono
emessi
due
annulli
filatelici
dalle
Poste
Spagnole.
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NASCITA IN ITALIA
(Parte ufficiosa)
In questa mia ricostruzione come in quella precedente (nel mondo) non me la sento di
dire quando o dove i bambini hanno iniziato a giocare a basket in Italia, ora chiamato
Minibasket, posso solamente dare una mia ricostruzione avvalendomi da quanto detto
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all’inizio, non sul sentito dire. Il basket viene introdotto in Italia nel 1907 a Siena dalla
prof. Ida Nanni Pesciolini presso la Società Sportiva “ Mens Sana in Corpore Sano” e
comunemente chiamato “Palla al cerchio” “ giuoco ginnastico per giovanette” che forse
già a quei tempi qualche ragazzino o ragazzina provò a cimentarsi,
ma la prima documentazione fotografica di cui sono in possesso è datata 1920 dove si
vede il primo gruppo di ragazzini con in mano l’unico pallone di pallacanestro a loro
disposizione che frequentano il ricreatorio comunale De Amicis di Trieste
In fila per il primo tiro a canestro
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Visita Ricreatorio Pitteri Sua Altezza Reale la duchessa d’Aosta (1927)
[si intravvede il canestro nella parte sinistra]
(una delle strutture ricreative maschile e femminile gestite dal comune) riservato
esclusivamente ai bambini dai 6 ai 14 anni di età che aspettano di tirare per la prima
volta su un canestro appena arrivato e montato grazie all’interessamento del giocatore
della prima Nazionale Italiana di pallacanestro Arrigo Muggiani donatogli dai soldati
americani presenti in Italia dopo la guerra per il suo grande amico Prof. Ernesto Zvech
allora maestro di ginnastica che nel vedere la mancanza delle retine le sostituì con uno
straccio bianco. Fu scelto tra i ragazzi il primo che aveva l’onore di tirare, si chiamava
Marcello Mirkov, tira il primo e lo segna si ripete con il secondo e lo risegna, ne nasce
una rissa gigantesca per impossessarsi dell’unico pallone, interviene il prof. Zvech che
grida “ fermi tutti, non è calcio, questo sport è come una danza.” La prima Società che
organizza corsi di basket per bambini la trovo presso la “ Società Ginnastica Triestina”
nel lontano 1926 tenuti dal maestro Pietro de Jurco.
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Società Ginnastica Triestina “ corsi di pallacanestro”
Sicuramente in altre città si praticava il basket per giovanissimi penso a Torino, Milano,
Firenze, Brescia e Roma
1935 Roma
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di cui ho una sola immagine del 1935 ma non sono in possesso di nessun altro
documento per dimostrarlo. La prima testimonianza a viva voce che ho raccolto è del
mitico Arnaldo Taurisano che nel 1957 presso il Centro Giovanile Pavoniani di Milano
organizza una leva cestistica per bambini dai 10-12 anni e nel 1961 con il già citato
Emilio Tricerri, organizza il primo centro addestramento giovanile di pallacanestro
presso la mitica palestra “Forza e coraggio” che successivamente prenderà il nome di
Centro Addestramento Mini-Basket Milano. Nel lontano 1959 la signora Coccia moglie
del defunto presidente della Federazione Italiana Pallacanestro organizza a Roma
presso i Centri Romani Basket corsi per ragazzini, nel 1960 a Bologna con
l’indimenticabile allenatore, ora scrittore, Gianni Corsolini organizza presso la
parrocchia Santa Maria della Carità i primi corsi di pallacanestro riservato ai ragazzini
ricordandomi che dall’oratorio San Giuseppe prelevò per formare la prima squadretta il
compianto Lucio Dalla. Come anticipato sicuramente ci saranno altre testimonianze di
quei tempi e sarei grato se magari qualcuno volesse contribuire a una ricostruzione più
completa con foto o documentazioni autorevoli .
(PARTE UFFICIALE)
Doveva esser la parte più semplice da descrivere invece è proprio quì che si trovano le
più fantasiose ricostruzioni sulla sua nascita negli innumerevoli siti internet dei centri
minibasket. Andiamo con ordine: Nel 1963 il già citato Rag. Emilio Tricerri, grande
appassionato pensa che era giunto il momento di dare un organizzazione al movimento
inserendolo ufficialmente nella struttura federale come avveniva nella vicina Spagna,
ma sapeva benissimo che per la sua realizzazione si doveva cercare di coinvolgere uno
sponsor in grado di affrontare l’elevato costo finanziario. Lui aveva un rapporto di
amicizia con il Dott. Attilio Consonni che era il responsabile pubblicitario della
multinazionale Coca-Cola e gli espone la sua idea per un eventuale interessamento. La
proposta viene portata all’attenzione dei vertici azientali e grazie al suo intervento
viene accettata, dando allo stesso l’incarico di allacciare i contatti con il dott. Decio
Scuri allora presidente F.I.P. per intraprendere il rapporto di collaborazione che la
stessa Società lo considerava non solamente per un interesse di tipo commerciale ma
per propagandare il basket attraverso il coinvolgimento dei bambini. Il tutto si
concretizza nel 1964, contattati i presidenti regionali Rag. Emilio Tricerri per la
Lombardia il Sig. Norino Jacobucci per il Friuli Venezia Giulia e il Sig. Enrico Di
Giovannini per l’Emilia Romagna per istituire nelle proprie sedi un centro di
addestramento per un periodo di prova, con un regolamento di gioco comune
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adattando le palestre con attrezzature idonee fornite dalla CocaCola. I primi tre centri
furono istituiti nelle città di: MILANO (presso la mitica palestra Forza e Coraggio ) Istruttori: Arnaldo Taurisano, Lallo Pasini, Antonio Mauri responsabile Emilio Tricerri) TRIESTE (presso la palestra della scuola elementare Enrico Fornis e la scuola Umberto
Saba - istruttori: Sirio Maraldo, Tullio Micol, Attilio Frizzati, responsabile Gastone Cenni)
e BOLOGNA (presso la palestra della scuola elementare Giusuè Carducci di Via Dante istruttori: Adolfo Barbuti, Gigi Rapini, responsabile Achille Barazzi l’ideatore del primo
Torneo M.B. in Italia il “TROFEO LORENZO SERAGNOLI” arrivato oggi alla sua 42°
edizione.
Centro di Bologna
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Centro di Milano
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Centro di Trieste
Il successo fu immediato e l’iniziativa si realizza il 25 giugno 1965 quando il Consiglio
Federale F.I.P. istituisce la “Commissione Nazionale Minibasket” che si avvalse della
collaborazione per la parte tecnica del Prof. Nello Paratore e successivamente di
Giancarlo Primo entrambi allenatori della nazionale italiana, mentre la presidenza fu
assegnata al Prof. Pietro Puntoni con sede a Pisa e al suo vice Rag.Emilio Tricerri. Fu
istituito un settore studio composto da: Cap. Claudio Baldessari, Sig. Giuseppe Celoria,
Dott. Attilio Consonni, Sig. Enrico Di Giovannini, Prof. Gaetano Napolitano e un settore
esecutivo presidente: Prof. Franco Francesconi, componenti Rag. Enzo Luperini, Sig.
Lando Maccheroni e Dott. M.Luisa Vitolo. Vengono istituiti nelle città i primi “GRUPPI
MINIBASKET” composto da volontari con il compito di promuovere e organizzare
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l’attività coadiuvati da un rappresentante F.I.P per assicurare la validità dell’indirizzo
tecnico-didattico qualificando gli istruttori come “tecnici-Mini-basket” e la formazione
dei primi “ arbitro minibasket” sostituito con miniarbitro che troveranno la loro sede
naturale nei Centri Addestramento Mini-basket riservati ai bambini/e in età compresa
tra i 6 e 13 anni. Tutto dovrà esser programmato in stretta collaborazione con
l’industria italiana della Coca-Cola che fornirà l’attrezzatura necessaria con canestri (a
bretella o traliccio), palloni, abbigliamento sportivo, materiale didattico per gli istruttori
e l’organizzazione della “Festa Mini-basket” da tenersi nelle varie città alla fine di ogni
annata sportiva. Il successo fu immediato e i primi centri ad iscriversi al Comitato
Nazionale al 30.6.1966 furono: Milano, Bologna, Trieste, Bergamo, Brescia, BustoArsizio, Catania, Firenze, Genova, Messina, Padova, Ravenna ne seguirono altre in tutta
Italia. Si inizia a giocare e la prima partita dimostrativa viene accreditata ufficialmente a
Milano il 26 gennaio 1965 in precedenza dell’incontro tra le nazionali di ItaliaJugoslavia ma dai documenti in mio possesso già nel luglio del 1964 presso lo stadio di
calcio Pino Grezar di Trieste per l’inaugurazione del parquet mobile in legno che si
svolse una partita dimostrativa organizzata dal Comitato Provinciale F.I.P. di Trieste,
Trieste – Stadio Pino Grezar luglio 1964
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Milano 26 gennaio 1965
mentre il 5-6 giugno 1965 presso il castello di San Giusto si disputerà il primo incontro
in Italia tra due formazioni provenienti da città diverse e precisamente tra Trieste e
Milano.
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Trieste 5-6 giugno 1965
Trieste 5-6 giugno 1965
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Nello stesso anno la CocaCola interviene massicciamente con la fornitura presso i
Comitati Provinciali di canestri a bretella o a traliccio, palloni, magliette, distintivi,
opuscoli illustrativi, regolamento di gioco, referti gara, e altro materiale che potrà esser
consegnato gratuitamente ai centri che ne faranno richiesta.
Gli opuscoli disponibili erano :
1) Ecco il Mini-Basket (pieghevole)
2) Mini-Basket preparazione fisico-atletica
3) Come giocare meglio a pallacanestro (manuale del Mini-Basket)
4) Mini-Basket: regolamento di gioco
5) Manuale per i tecnici del Mini-Basket ed istruzioni per i dirigenti
6) Il Mini-Basket e l’educazione fisico sportiva dei giovanissimi
7) Guida al Minibasket
A tutti gli iscritti inoltre viene regalato lo stemmino ufficiale del Mini-Basket e un
distintivo di categoria da applicare sulla maglietta e il tesserino d’iscrizione.
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Successivamente negli anni 70 la presidenza del Minibasket si trasferisce a Milano sotto
la guida di Emilio Tricerri che avrà un ruolo fondamentale per la diffusione e la crescita
del movimento.
Negli anni si sono succeduti diversi sponsor:
Coca-Cola, Plasmon, RollyGo, Motta, Cacao sport, Spuntì, Monte Paschi ed altri ancora.
Mi fermo qui perché questo scritto voleva solamente fare un po’ di chiarezza sulla sua
nascita il resto è storia nota.
I PRIMI REGOLAMENTI DI GIOCO E LE SUE VARIAZIONI
Dal primo regolamento di gioco ad oggi sono state apportate diverse modifiche per
renderlo sempre più attuale. In sintesi vediamo le più significative:
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IL CAMPO DI GIOCO
Le dimensioni prevedevano inizialmente un campo di dimensioni più piccole 18x12
mentre il pallone con una maggior circonferenza 70x73 dalle attuali 68x73 e 26x14 del
campo.
TEMPI DI GIOCO
All’inizio la gara era suddivisa in due tempi di gioco della durata di 16 minuti ciascuno
con una sospensione all’ottavo minuto per il solo cambio di formazione e campo, si
passerà a quattro periodi della durata di 10 minuti che successivamente si ridurranno ai
8 minuti attuali e 6 per i più piccoli.
GIOCATORI
Il primissimo regolamento prevedeva che una squadra poteva iniziare la partita con la
presenza di soli 5 giocatori dei 10 consentiti. Subito dopo questa regola fu sostituita
con l’obbligo di presentarsi con 10 giocatori e non di più, verrà modificata con la
possibilità di presentarsi con 11 o 12 elementi obbligando il loro impiego.
SOSTITUZIONI
All’inizio se una squadra era composta da più di 5 giocatori a tutti era garantito giocare
un minimo di 6 minuti, dall’introduzione dell’obbligo dei 10 partecipanti tutti dovevano
giocare per almeno un intero periodo di gioco nei primi tre tempi, gli altri anche tre
tempi ma non di seguito, seguirà la formula attuale con due tempi obbligatori e minimo
uno se la squadra è composta da 11 o 12 elementi. Le sostituzioni per il raggiunto
numero di falli o infortunio veniva deciso inizialmente dall’istruttore, che spesso faceva
rientrare in campo l’elemento più forte, regola che viene cambiata prima con la
sostituzione del giocatore che aveva un minor numero di falli ne seguì con quella più
equa di chi ha segnato meno punti.
SQUADRA VINCENTE
Una squadra veniva dichiarata vincente se realizzava il maggior numero di punti,
all’inizio se l’avversario rimaneva in campo con meno di due giocatori, rimodulata e
sostituita con la presenza di quattro seguita da quella vigente che prevede mai meno di
cinque giocatori per lo spirito ludico del gioco.
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PUNTEGGIO DI PARITA’
E’ la regola che ha subito più modifiche: all’inizio non valeva il risultato di parità si
procedeva con un tempo supplementare di 2’ si passa a 3’, si ricambia, la parità è
permessa ma non per i tornei, si cambia di nuovo, in parità si effettuano 5 tiri liberi per
squadra in caso di ulteriore equilibrio si procedeva con un ulteriore tiro fino a rompere
l’equilibrio, si ritorna ai 3’ supplementari con il tempo fermo ad ogni fischio arbitrale e
due tiri liberi per ogni fallo commesso.
INIZIO GARA
All’inizio di una gara la scelta del campo dove iniziare il gioco era riservato alla squadra
ospite.
REGOLA DEI TRE SECONDI
Si inizia con 5” prima di passare all’attuale di 3”.
REGOLA DEI TRENTA SECONDI
Era valida la regola dei 30”, se la squadra in possesso di palla subiva una deviazione
fuori campo, riprendeva il conteggio, venne successivamente abolita, con la clausola
che se una squadra in vantaggio e in possesso di palla la trattiene volontariamente
superando i 30” viene ristabilita.
FALLI
All’inizio ogni giocatore doveva lasciare il campo di gioco dopo aver raggiunto il sesto
fallo si passerà a cinque come l’attuale regolamento prevede.
REALIZZAZIONE DI UN CANESTRO
Le prime disposizioni prevedevano che se la palla entra involontariamente in canestro
dal basso verso l’alto si considera palla morta e consegnata alla squadra avversaria.
DIFESA
Inizialmente non era obbligatorio nessun tipo di difesa ma successivamente viene
introdotta la sola difesa a uomo.
Sergio Posar
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